imparare dagli errori

Transcript

imparare dagli errori
6
ANNO III
N° 29
MARTEDI 12 FEBBRAIO 2013
ARGOMENTI
DEL GIORNO
EDITORIALE
SMS 3458681227 MAIL [email protected]
£
Anne Hathaway
Attrice
LA “MISERABILE” STAR
La nota attrice ha ricevuto il premio
“Best Supporting Actress” ai British
Academy Awards per “Miserables”.
STRATEGIE. L’IMPRENDITORE DI SUCCESSO SI CONFRONTA CON LE IMPERFEZIONI
Un pontificato in salita Rischiare imparando dagli errori
con una fine “sprintosa”
.............................................................
..
... ALESSANDRO BRAIDA
..
... [email protected]
..........................................................
..
... FABIO FOLISI
.... [email protected]
.
L'inizio del pontificato di papa
Ratzinger è stato in salita. La
sua elezione veniva dopo quella di un pontefice protagonista
di imponenti cambiamenti e
non solo di carattere religioso.
Quel Giovanni Paolo II al secolo Karol Józef Wojtyla la cui
presenza sembra ancora oggi aleggiare in San Pietro e il cui
ricordo è ancora vivo nella memoria dei cattolici e non di tutto il
mondo. Nonostante questa eredità ingombrante Papa Ratzinger
ha accettato e portato avanti il suo pontificato, forse con meno
clamore del suo predecessore ma nei fatti accettando la sfida del
mondo che cambia, e come sappiamo nella Chiesa cattolica questo non sempre è stato un valore recepito e condiviso, anzi.
Ora nella sua scelta, un atto di rottura con una tradizione secolare, deve aver avuto un peso non solo aver conosciuto il suo
predecessore, ma averlo seguito dall’interno della curia romana
nella lunga e tormentata fase della malattia, che alla fine ebbe il
sopravvento su Giovanni Paolo II piegandone non certo fede e
determinazione, ma il fisico certamente. Chi non ricorda il gesto
di stizza di Wojtyla che non riusciva a parlare dal balcone di San
Pietro? Quella immagine così umana e sofferente deve aver guidato non poco la scelta di ieri di Benedetto XVI che, del resto, da
tempo aveva chiarito che in certe condizioni riteneva opportuna
la rinuncia, non come atto di debolezza, ma di amore per la Chiesa. E così è stato. Ora le riflessioni sulla scelta possono essere
molte, ma una è quella che può colpire la coscienza di tutti, soprattutto in un Paese come L'Italia, dove la parola dimissioni è
quasi un tabù, e quando avviene è per motivi strumentali e c'è
sempre da temere un ritorno. Non è così e non sarà così per Ratzinger, dopo le dimissioni alloggerà temporaneamente a Castel
Gandolfo e quindi farà ritorno in Vaticano per ritirarsi nel monastero di clausura d’oltretevere.
Così questo Papa alla fine prematura del suo mandato, per scelta
e non per l’inevitabile falce della morte, ci indica una strada,
quella che ogni incarico terreno ha e deve avere un limite. Per
questo la rottura di una tradizione secolare non solo è un segnale
forte anche per le gerarchie ecclesiastiche, ma è una decisione
ponderata e non certo un attimo di debolezza, e per questo farà
storia. Così anche se forse questi otto anni di pontificato non sono
paragonabili, per intensità, a quelli del suo predecessore, la sua
uscita di scena volontaria è un atto di grande valore che non può
non far riflettere tutti e per questo merita rispetto. Guai a chi, e
qualcuno purtroppo vi sarà, cercherà di utilizzare questo evento
di grande impatto popolare a fini elettorali. Già qualche segnale
lo si è notato, come l’apparire di foto con papa Benedetto come
fosse un testimonial commerciale. Ma sarà nei prossimi giorni
che la rapacità saprofita potrà cercare di salire a cassetta sul
carro del Papa, per attribuirsi patenti crociate e meriti di difensori della fede per scopi che con questa nulla hanno a che
vedere.
u Johann Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili, nel 1450
costituì una società con il banchiere
Johann Fust e con l’incisore Peter
Schöffer con l’obiettivo di stampare
la “Bibbia a 42 linee”per poi commercializzarne le copie. Fust, che oggi sarebbe identificato con il termine inglese di “business angel”, contribuì
con 1.600 fiorini allo sviluppo
dell’idea imprenditoriale di Gutenberg. Qualche anno dopo, il banchiere, preoccupato dalla lentezza nell’ottenere le ambite alte remunerazioni
dell’investimento, sciolse la società
chiedendo a Gutenberg di restituire il
prestito. Lo sfortunato inventore tedesco non fu in grado di restituire la
somma e fallì. In un recente articolo
pubblicato sul blog del “Harvard Business Review”, vengono riportati alcuni dei più grandi errori imprenditoriali di Steve Jobs, personalità spesso
paragonata proprio a Gutenberg per
l’impatto mondiale delle innovazioni
introdotte attraverso le sue aziende.
Ormai nota è la vicenda dell’allora
ventinovenne Jobs che reclutò John
Sculley, allora presidente della PepsiCo Incorporation, come Ceo (amministratore delegato) della Apple;
qualche anno dopo fu proprio Sculley
che architettò l’allontanamento di
Jobs dalla Apple. Sempre Steve Jobs
ebbe grandi difficoltà nel gestire la Pixar e la NeXT computer e, inoltre, lanciò sul mercato alcuni prodotti che si
rivelarono fallimentari quali the Apple Lisa, Macintosh tv, the Apple III,
the Powermac g4 cube. Fortunatamente questi insuccessi costituirono
la base per la realizzazione di prodotti
più fortunati come iPod, iPhone, iPad.
Le vicende di Gutenberg e del fondatore della Apple ci fanno capire come
l’essere coinvolto in un processo d’innovazione possa significare l’accettazione dell'imperfezione come parte
del processo creativo. Solo dagli errori è possibile apprendere quello che
può realmente funzionare e quello che
è destinato a fallire. Anzi è proprio sostenendo questo processo che un imprenditore, gestendo o avviando
un’azienda, assume il rischio d'impresa. Regole definite e assolute per
diventare un imprenditore di successo, da questo punto di vista, non esistono. Come ci insegnano gli scienziati cognitivi, impegnandosi in operazioni rischiose e dall’esito incerto si
tende a considerare in primo luogo i
pericoli derivanti dal perdere i nostri
averi e, in subordine, i possibili e ingenti guadagni. Avere la forza, il ta-
Alessandro Braida
lento e qualche volta l’incoscienza di
andare oltre questo modo di concepire
le cose è una prerogativa imprenditoriale che non deve essere compressa
da una cultura che condanna eccessivamente il fallimento. Il rischio, infatti, è quello di un rallentamento dell'azione innovativa. Seguendo questo
ragionamento, incentivare le nascenti
imprese ad alto tasso d’innovazione
(start-up), ovvero attività molto rischiose e con elevati tassi di insuccesso, attraverso la leva fiscale può rivelarsi inefficace. Meccanismi assicurativi e normative concorsuali che
evitino il fallimento (o ne attenuino le
conseguenze), possono invece svolgere un ruolo decisivo.
LA FOTO CURIOSA DAL WEB: “IL CARNEVALE IN SALSA TEDESCA”
FRIULI NEWS S.P.A. l SEDE SOCIALE: VIA ANTONIO BARDELLI, 4 - 33035 MARTIGNACCO (UD) - N° ISCRIZIONE R.O.C.: 16111 l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA ANTONIO BARDELLI, 4 - 33035 MARTIGNACCO (UD) - TELEFONO 0432.544640 - EMAIL: [email protected]
l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE: GIANATTILIO USONI - PRESIDENTE; RENZO SNAIDERO, ROBERTO SNAIDERO - CONSIGLIERI l COLLEGIO SINDACALE: FEDERICA PERINI - PRESIDENTE; LEONARDO MESAGLIO PAOLO PELLIZARI MEMBRI EFFETTIVI l CONCESSIONARIA: PUBBLICITTÀ SRL - VIA ANTONIO BARDELLI, 4 - 33035 MARTIGNACCO (UD) - TEL. 0432.544669 - EMAIL: [email protected] l REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE: UDINE, N. 01 DEL 13 GENNAIO 2011
l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI l PROGETTO GRAFICO: ELENA BONUZZI l TIPOGRAFIA: CENTRO SERVIZI EDITORIALI - VIALE DEL LAVORO, 18 - 36040 GRISIGNANO DI ZOCCO (VI)