Bando - PoliTOcomunica

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Bando - PoliTOcomunica
BANDO DI PARTECIPAZIONE
LABORATORIO VALLETTE
Progetti di territorio ed esperienze
Il laboratorio si terrà a Torino dal 3 maggio al 25 giugno 2016
’Interpretare la città pubblica come un patrimonio non significa infatti disegnare progetti e politiche che
applichino in maniera generalizzata azioni di conservazione, bensì riconoscere quali siano, in ogni specifico
contesto, le risorse materiali e immateriali da valorizzare, gli spazi e i fattori da mantenere e riqualificare, i
processi da attivare e gli ambiti da progettare ex novo. ’
Paola Di Biagi, ‘Città pubbliche. Linee guida per la riqualificazione urbana’
Finalità | Laboratorio Vallette
LABORATORIO VALLETTE, nella ricerca di nuovi ambiti esplorativi urbanistici ed architettonici, propone nei
mesi di maggio e giugno 2016 un’esperienza locale legata al quartiere Le Vallette, un progetto a cura del
Laboratorio Zip+. La sperimentazione verte ad una proposta di riappropriazione di un bene collettivo. Il
laboratorio vuole essere un percorso di conoscenza e indagine nel quartiere che, attraverso l’ascolto e il lavoro
sinergico di professionisti, studenti, cittadini porti a definire possibili trasformazioni dell’ex complesso
scolastico Don Orione e Quasimodo.
Il Laboratorio ha il fine di progettare il riutilizzo di una delle strutture scolastiche non più adibite a tale scopo;
programmato in fasi distinte, che operano contestualmente, fornisce ai partecipanti le conoscenze necessarie
e i mezzi per giungere alla fase progettuale.
Si evidenziano i seguenti obiettivi:
- Analisi conoscitiva del territorio di Vallette, quartiere satellite della città di Torino.
- Indagine, strumenti e metodi per stimolare una più ampia attività di riflessione pubblica sul quartiere e sugli
spazi sociali ad esso associati.
- Proposta di intervento su un bene culturale dismesso.
Ambito | Il Quartiere Le Vallette
Il laboratorio si svolgerà nel quartiere Le Vallette.
Posto al margine nord-ovest della città, il quartiere Vallette è una delle Unità satelliti realizzate a Torino nel
corso del Novecento sotto la Gestione INA Casa.
Le unità abitative del quartiere Vallette, costruite a partire dalla fine degli anni Cinquanta attraverso un
programma nazionale, rappresentano una testimonianza sociale, economica e culturale di una complessa
epoca storica durante la quale l’apparato statale ha cercato di porre rimedio alla drammatica situazione post
bellica.
L’opera svolta, l’enorme sforzo compiuto per riportare ampi strati della popolazione a condizioni di vita civili,
rappresentano un’importante impresa che ha valore di memoria storica.
Questi tipi di quartieri di edilizia economica e popolare, anche definiti “città pubblica”, frutto di un’inedita
opera di ideazione e progettazione nazionale e dalla possente valenza sociale, possono essere annoverati
come beni da tutelare. Se i beni culturali sono quei «beni che hanno valore di civiltà» come definito
dall’articolo 2 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, Vallette ne contengono il significato.
Nate con l’obbiettivo di essere autosufficienti e di creare condizioni di qualità della vita all’avanguardia rispetto
ad ogni esperienza pregressa, costituiscono esempio di progettazione di vita collettiva. Queste aree e tutto il
loro tessuto sociale sono parte di un territorio in cui l’uomo scrive un nuovo capitolo della sua storia.
Temi | Le Vallette, patrimonio storico-architettonico comune?
L’attenzione rivolta al quartiere trattato si allontana dalla mera constatazione delle problematicità che lo
affliggono, per avvicinarsi, piuttosto, alle opportunità progettuali e sociali che questo ha offerto ed offre,
slegandole dal riduttivo concetto di periferia. Gli spazi e i servizi forniti a quelle che un tempo erano unità
satelliti della metropoli, possono avere un ruolo strategico nella costruzione di un’ampia rigenerazione fisica,
economica e sociale della città nel suo complesso.
In un’ottica di riqualificazione dei quartieri periferici, si può oggi pensare a questi come luoghi in cui si possono
inserire servizi e spazi aggregativi, tramutandoli così in aree potenzialmente centrali, composte di edifici
all’insegna della sostenibilità energetica e ambientale.
Tra gli altri temi, in particolare si mette in evidenza:
● la necessità di tutela del patrimonio storico-architettonico del quartiere Le Vallette come complesso
urbanistico nel suo insieme;
● la conseguenza della mancanza di strutture culturali, sportive e sanitarie previste dal progetto originario e
non realizzate;
● il recupero funzionale di alcuni edifici ad uso pubblico.
Oggetto di studio | La ex scuola Don L. Orione – Quasimodo
La proposta di questo laboratorio prende spunto principalmente da due elementi della storia del quartiere Le
Vallette.
Il primo è la mancata realizzazione dei servizi previsti nel progetto originale che avrebbero dovuto non solo
renderlo autonomo ma anche conferirgli, ad esempio tramite la presenza di una sala teatrale e un
cinematografo, una “capacità attrattiva” che ne avrebbe evitato l’isolamento dal resto della città.
Questa carenza sembra venire colmata un decennio dopo le prime assegnazione di alloggi, cioè nel 1971
quando, nell’ambito del decentramento del Teatro Stabile, viene aperto il cosiddetto “Cupolone”, una
struttura che ospita spettacoli teatrali e laboratori e attività delle scuole del quartiere, che però, meno di due
anni dopo, viene distrutto da un incendio.
Da quel momento, salvo interventi più isolati e sporadici, sembra venir meno una visione progettuale di ampio
respiro che permetta di sviluppare la capacità del quartiere di attrarre risorse, persone e investimenti.
Questo, peraltro, avviene a dispetto del secondo elemento a cui ci riferiamo, messo in evidenza dal recente
dibattito sulla storia del quartiere avviato in occasione del cinquantesimo anniversario della sua nascita: la
particolarità urbanistica e architettonica delle Vallette che ne fa, nel suo complesso, una emergenza culturale e
monumentale di interesse documentario per la storia dell’intera città.
A partire da queste considerazioni il varo di questa esperienza, incentrata sul progetto di riutilizzo pubblico
delle ex scuole Don Orione e Quasimodo, vuole stimolare una riflessione sulla possibilità di promuovere una
“capacità attrattiva” di questo quartiere di periferia quale tramite per la sua riqualificazione e per un suo
diverso rapporto con il resto della città.
Con le ex scuole medie Don Orione e Quasimodo, in viale dei Mughetti, tra gli anni Sessanta e Settanta del
‘900, si fa fronte ad alcune esigenze del quartiere Le Vallette, caratterizzato da una popolazione
particolarmente giovane e dall’alto numero di bambini iscritti.
L’edificio che ospita le due scuole, concluso nell’aprile del 1965, nel 1966 è segnalato dalla rivista Architettura
tra le opere che confermano il valore dei suoi progettisti, importanti architetti italiani che avevano avviato
pochi anni prima “lo stile neo-liberty” e che, in questo progetto, sono affiancati da giovani collaboratori che,
successivamente, si affermeranno essi stessi nel panorama dell’architettura nazionale: A. Cavallari Murat, R.
Gabetti, A. Oreglia d’Isola e G. Raineri.
La rivista, che segnala l’attenzione del progetto verso “una didattica aggiornata, sul principio dei blocchi
intercomunicanti e delle aule a gruppi autosufficienti”, sottolinea la disposizione degli edifici che compongono
il complesso: “padiglioni immersi in un libero spazio…addossati …al confine nord, per lasciare il sole alle zone
verdi e di gioco” ed edificati in modo da accentuare “l’altezza da sud a nord” e “da non interferire mai con
servitù di visuali e di coni d’ombra”.
Nel 1984 una pubblicazione del Politecnico di Torino che censisce i beni culturali e ambientali della città,
segnala l’edificio per il suo “valore documentario” in quanto “significativo esempio di architettura neo-liberty
dei primi anni ’60” che ha avuto un “rilevante influsso tipologico sulle successive realizzazioni comunali”.
A metà degli anni Novanta, a causa della diminuzione del numero di bambini, le due scuole vengono dismesse
e l’edificio diventa sede dell’Ufficio dei Giudici di Pace.
Dal 1995, con il varo del Piano Regolatore Generale di Torino, lo stabile è segnalato quale “edificio di interesse
storico e documentario”.
Un delibera del Comune di Torino del 2008 prevede che l’immobile venga acquisito gratuitamente dal Comune
di Torino dall’ACT e quindi ceduto in permuta al Demanio dello Stato per essere destinato, dopo il
trasferimento dell’Ufficio dei Giudici di Pace nel complesso "Le Nuove", ad “attività istituzionali del
Dipartimento Penitenziario”.
Organizzazione seminario | Visioni interdisciplinari
È prevista un’articolazione tematica in moduli che tratteranno:
 un approccio storico;
 un approccio sociologico;
 un approccio urbanistico;
 un approccio architettonico.
La specificità e l’interconnessione tra le varie aree tematiche affrontate nei diversi moduli favorisce la
valutazione non solo della fattibilità architettonica del progetto, ma anche dell'impatto che il suo inserimento
avrebbe nel quartiere, sia per le sue caratteristiche intrinseche sia per la sua capacità di richiamare persone
esterne al quartiere stesso.
L’attività si articolerà con momenti di esplorazione, conferenze e confronto collettivo, finalizzati alla proposta
di rifunzionalizzazione in scala congrua dell’ex complesso scolastico Don Orione - Quasimodo.
Tempi
Il laboratorio si svolgerà dal 3 maggio al 25 giugno 2016. Si descrive in seguito il programma dettagliato
dell’iniziativa. In particolare, nell’ultima settimana del mese di giugno è previsto un momento di presentazione
dei risultati delle attività.
Luogo
Le attività si svolgeranno prevalentemente nel quartiere Le Vallette. La sede operativa sarà la Casa del
Quartiere Vallette, piazza Montale 18. Le altre attività saranno itineranti nei luoghi dell’ambito di studio.
Criteri di ammissibilità
Il laboratorio è aperto a studenti di architettura, pianificazione territoriale urbanistica e paesaggistico ambientale e ingegneria del Politecnico di Torino. Non è esclusa la partecipazione di studenti di storia,
antropologia, sociologia dell’Università di Torino, nonché a cittadini, appartenenti a gruppi informali,
associazioni e cooperative attive sul territorio.
Modalità di partecipazione
Coloro che vogliono presentare la loro candidatura devono farlo facendo pervenire via email all’indirizzo
[email protected] la domanda di partecipazione al laboratorio entro e non oltre il 03/05/2016.
E' previsto un numero massimo di 20 partecipanti per le attività di progettazione mentre per il ciclo di conferenze
non ci sono limiti di partecipanti.
La domanda, in formato .pdf, oltre alle generalità dello studente (nome, cognome, data di nascita, e-mail) dovrà
contenere le seguenti informazioni:
- Università e Corso di Laurea o di Laurea Magistrale a cui lo studente è iscritto o Titolo di Laurea conseguito;
- Lettera motivazionale.
La partecipazione al laboratorio è gratuita.
Elaborati richiesti ai partecipanti
Gli elaborati richiesti saranno diversi a seconda del corso di Laurea di provenienza e del modulo frequentato.
Ciascun gruppo dovrà predisporre, al termine del workshop:
- elaborazione grafica dei dati raccolti;
- elaborazione mappe tematiche;
- progetto architettonico scala 1:200;
- relazioni.
I documenti dovranno essere consegnati agli organizzatori in formato .pdf entro il 20/06/2016.
Le fasi intermedie del Laboratorio Vallette verranno presentate alla Casa del Quartiere Vallette in occasione
della festa di quartiere il 28/05/2016. A conclusione del laboratorio l’organizzazione si riserva il diritto di
pubblicare tutte o alcune delle analisi consegnate, menzionando gli autori. In ogni caso i soggetti partecipanti
mantengono la titolarità del diritto d’autore sui loro elaborati.
Riconoscimento crediti
Agli studenti dei corsi in architettura, pianificazione e paesaggio del Politecnico di Torino e agli studenti dei
corsi di storia e antropologia dell’Università di Torino che porteranno a termine il laboratorio saranno
riconosciuti “3” CFU (da inserire nel carico didattico come 'attività esterna' o 'altre attività'). Per il
conferimento dei crediti è necessario avere il 100% della presenza e presentare l'elaborato finale.
Tutor scientifico
Alfredo Mela, Professore Ordinario DIST - Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del
Territorio del Politecnico di Torino.
Ideazione del progetto e coordinamento
Marco Cosentino, Camilla Falchetti, Clara Garofalo, Chiara Maggi
per Laboratorio ZIP+
LABORATORIO VALLETTE è un progetto promosso dal Laboratorio Zip+, in collaborazione con Casa di
Quartiere Le Vallette – Officine Caos, Tavolo Vallette, Centro di Documentazione Storica della
Circoscrizione V, media partner Border Radio, con il patrocinio dalla Circoscrizione V della Città di Torino e
del Politecnico di Torino.
Per maggiori informazioni:
[email protected]
http://gruppozip.wix.com/labzip