L`Arena, 18 gennaio 2016
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L`Arena, 18 gennaio 2016
GIORNOE NOTTE A CURA DELLA REDAZIONE SPETTACOLI | E-mail: [email protected] 60 Spettacoli IlPaesedi Capossela alcinema Domani e mercoledì al The Space della Grande Mela e all’Uci Cinemas arriva il film «Vinicio CaposselaIl Paese dei Coppoloni», un’opera originale e inedita che accompagna lo spettatore proprio in quel “paese dei coppoloni” che aveva ammaliato tutti i suoi lettori. Il film è un viaggio cinematografico, geografico, musicale e fantastico narrato, cantato e vissuto in prima persona da Capossela in quel giacimento di culture, racconti e canti che hanno ispirato il suo ultimo romanzo e da cui trae linfa il materiale del suo prossimo disco di inediti. L'ARENA Lunedì 18 Gennaio 2016 SANBONIFACIO CANTINASHAKESPEARE Vito Di Lorenzo con il libro «Un viaggio, un uomo, un cane» Edizioni Cleup, inaugura il ciclo «Autori in libreria» venerdì 22 gennaio alle 18,30 alla sala incontri della Libreria Bonturi in corso Venezia 5 a SanBonifacio. La compagnia teatrale conosciuta come Macelleria Ettore, nello spettacolo«Addioallearmi»daHemingwayandatoinscenaallaCantinaShakespearesichiamaTrentoSpettacoli(lastessacasadiproduzionediMacelleriaEttore). VENERDÌLOSCRITTOREVITODILORENZO ALLALIBRERIABONTURI LACOMPAGNIADI«ADDIOALLEARMI» SICHIAMATRENTOSPETTACOLI DIVERTIAMOCIATEATRO. Dadomani agiovedì(alle21) alNuovo,regia diCristinaPezzoli LaCurino trale Calendar Girls: «Lanostra nudità èdivertente» L’attrice ècon Angela Finocchiaro in un cast di donne «Storiaveradi cosapuò farela volontàfemminile» Simone Azzoni Laura Curino è Annie in Calendar Girls, commedia di culto, campione d'incassi in Inghilterra e ora nella versione italiana al Teatro Nuovo da domani a giovedì alle 21 (con l’incontro con gli attori, promosso da «L’Arena», mercoledì alle 18), per il «Divertiamoci a Teatro». Il testo di Tim Firth tratto dal film omonimo e tradotto da Stefania Bertola, vede l’attrice in scena coprotagonista con Angela Finocchiaro e altre sei donne, dirette da Cristina Pezzoli. È la storia, divertente ma con un risvolto drammatico, di un gruppo di donne di mezza età che, coinvolte dalla intraprendente Chris, decidono di posare per un calendario senza veli per raccogliere fondi per l’ospedale oncologico e riescono a ricavare una cifra enorme. Un cast al femminile cui si unisce Titino Carrara nel bellissimo personaggio di John, il marito di una di loro, malato terminale che riesce nonostante tutto a scherzare fino alla fine. «Annie è diversa da me e questo mi ha aiutata» spiega la Curino: «è il paradosso di Diderot, l'altro da te ti chiede di essere profondamente te stesso». Vi denudate per un calendario. Il nudo, diceva Berger, si definisce dallo sguardo. Quale create attornoavoi? Il nudo che rende un tributo alle donne, le quali nello Yorkshire lo hanno fatto per una giusta causa, libere da pregiudizi, in mezzo ai pudori personali. Tutto è stato guidato dal rispetto per questa storia. Quindi un nudo denudato, non esposto? È intimo. È estremamente protetto. Ma un nudo è un nudo e lo sguardo di te che stai provando è il più feroce di tutti. L'effetto finale è grazia ma il percorso non è sempre grazioso. All'inizio dovevamo indossare delle tutine ma ogni copertura fittizia rende il nudo volgare e lo sguardo malizioso. Un corpo nudo è bello, coperto con delle protesi è sgraziato. Ma i calendari non sono forse una pornografia un po' vintage, almenoqui inItalia? Nel mondo anglosassone calendari e biglietti d'auguri sono una istituzione, molto più di quanto si faccia qui. In Italia sono un oggetto imbarazzante. Ha dovuto imparare un copione, lei che di solito parte dalla sua scrittura.. L’attriceLauraCurinoin «Calendar Girls»,dadomani alNuovo C'è sempre una divisione di ruoli tra attrice e scrittrice, anche quando scrivo. Arrivo ad un momento della scrittura in cui dico basta. Anche quando scrivo le cose mie ad LIBRERIAFELTRINELLI. Il rapperhapresentatoil disco«Clownstrofobia»firmando lecopie Shade trai fandell’erasocial Spopolatra i giovanissimi Luca:«Amo i suoigiochidi parole».Anna eErica: «L’ho vistointv,è moltodolce» Francesco Bommartini Successo per il firmacopie di Shade alla Feltrinelli di via Quattro Spade. Ieri alle 15 l'enfant prodige dell'era social ha iniziato pazientemente a firmare autografi sul suo nuovo album Clownstrofobia, acquistato in circa 80 copie. Una cifra ottima per un cd, in questi tempi di downloading selvaggio. Shade ha l'aria di un sedicenne eppure ha 28 anni, ma il suo target è quello dei giovanissimi. Perlopiù minorenni i ragazzi in fila. Luca, veronese di 13 anni, dice: «Lo seguo da 3 anni, cioè da quando ha vinto MTV Spit». Si tratta della trasmissione in cui rapper più i meno celebri si cimentano con il freestyle. «Mi piacciono i suoi giochi di parole». Shade è anche attore e Ilrapper Shadecon le fanalla Feltrinelli FOTO BRENZONI doppiatore. Tra le sue partecipazioni televisive c´è Zelig. Le amiche Anna e Erica, 16 anni, lo guardano sognanti: «L´ho visto in tv 7 mesi fa nel programma Hip Hop», spiega Anna, «è molto dolce, dimostra di tenere ai suoi fan». Poi, senza volerlo, tracciano le passioni che accomunano la generazione digitale veronese: «Ci piacciono Salmo, Blue Virus, Gemitaz, Nitro e Fred De Palma». Con quest'ultimo ed Ensi, Shade ha creato il video di freestyle più visto su Youtube in Italia. «Shade sta avendo un'accoglienza sorprendente ovunque», sottolinea il modenese Angelo Mazzi, responsabile di zona per la casa discografica Warner, «é stato a Milano, Varese e Torino nei giorni scorsi, ora tocca a Bologna, Padova ed altre città. Purtroppo i negozi di dischi rimasti sono pochi, ma a Ve- rona ne avete uno dei più incredibili d'Europa» dice riferendosi a Dischi Volanti, in via Fama. Mazzi aggiunge: «Oltre a Shade abbiamo in roster Benji e Fede, che stanno avendo grande successo. Quando si sono presentati a Modena c'erano 2000 persone». Il pubblico in fila alla Feltrinelli fa presagire che Shade abbia scoperto la giusta sfumatura per soddisfare il suo pubblico. • WINEBAR BARALDI un certo punto l'autrice deve tirarsi indietro e smetterla. Qui si è trattato di farlo prima. C'è una questione femminile da riportareinteatro? Le parti femminile sono solo il 20 per cento nel teatro. Non è facile vedere una compagnia grande, è una produzione coraggiosa. Questa locandina di nomi femminili è tutto. La regia di Cristina Pezzoli è un equilibrio tra il dolore da cui nasce la vicenda e la comicità. Ha toltoo levato? Lo spettacolo è giocoso e divertente. A me ha levato tanto. Angela Finocchiaro solitamente sottrae, qui invece fa un personaggio di forte proposta. Ariello Reggio ha un personaggio travolgente ma lo governa. Per rendere l'universo dello Yorkshire avresti dovuto andare verso i dialetti, avresti appesantito un paradosso, sarebbe stato facile cadere in un eccesso non opportuno. Perchéha sceltoquesto lavoro? Parte da una storia vera, una storia di donne che hanno detto: abbiamo un'idea e quindi possiamo fare tutto. La catena di solidarietà iniziata da loro e continua ancora adesso. E ogni volta lo spettacolo si lega ad una associazione che genera altri gesti, qui è l’Aill l’associazione che combatte contro le leucemie. Quindisièfidataanchedelgruppo.. Adoro il mio lavoro da sola, però il teatro è questa meravigliosa possibilità di mettere un universo sul palco, è una metafora della convivenza. Sul palco un gruppo di persone in ascolto e in accordo, è una metafora di speranza. • Rider’sBone a tutta potenza Rockacustico checonquista IRider’s Boneinconcerto Anche i rocker possono suonare in acustico. E così hanno fatto i veronesi Rider's Bone alla Wine Bar Bottiglieria Baraldi di stradone Porta Palio, dove il combo ha proposto le proprie canzoni ed alcune cover, tutte tarate su atmosfere rock e funky. Ma nonostante l'atmosfera più intima, ed il locale piccolino e pieno, i ragazzi non hanno lesinato sulla potenza. Specie il batterista Martino Pighi, che nonostante i tom piccoli ha più volte insistito sul suo set. Ottima la prova della cantante Eleonora Mantovani che anche seduta su uno sgabello riesce a tirar fuori dal suo diaframma. Altrettanto brave le asce, in particolare il bassista Matteo Valle, che nonostante una mano malconcia non ha fatto mancare il giusto groove. Tra le cover proposte pezzi di Led Zeppelin, Black Crowes, Zz Top, Beatles, Extreme, Ac/Cd, Chickenfoot, Gary Moore e Anouk. Tutti famosi e resi con perizia, tanto quanto le canzoni originali Stormchaser, You fall again, Prisoner e Above Par. I Rider's Bone si sono confermati uno dei gruppi veronesi più solidi in circolazione. • F. BOM. Note e dintorni di Elena Biggi Parodi IgiovanideiConservatori lamusicachenonannoia La satira irresistibile di Quo vado? si fa gioco anche della cultura sussiegosa della musica classica, con la scena d’un soporifero concerto per un pubblico di ottuagenari. Per fortuna ci sono loro, a smentire che sia una barba e dimostrare che chi la pratica lo fa per passione. Sono gli studenti dei Conservatori italiani. Da Roma, dove sono protagonisti dei concerti all’Eliseo, a Verona, dove il 29 gennaio con l’orchestra inaugureranno a San Zeno l’anno accademico e poi 16 concerti fino a maggio. A Milano la programmazione del Conservatorio Giuseppe Verdi osa: ogni domenica pomeriggio (a ingresso libero) presenta programmi innovativi che si interrogano, si divertono a mescolare generi musicali diversissimi, realtà presenti degli studenti. Come ieri, con il concerto diretto da Fa- brizio Dorsi il divertissment dai Vespri siciliani di Verdi che, attraverso una nuova coreografia danzata, ha sperimentato la precisa intenzione del compositore di scrivere per la danza e successivamente con il coro del Conservatorio ha esplorato come nelle opere patriottiche degli anni ’40 i cori di Verdi esprimano l’idea del popolo che lotta per la propria libertà. Ancora appuntamenti interessati al jazz (23 marzo, 30 aprile) o al contemporaneo, fra cui «Visualizzazioni del suono da Skrjabin alla Visualmusic» (12 aprile), ma anche Le nozze di Figaro (7, 8 maggio), perché continuare a interpretare la musica del passato non è ostacolare il mutamento, ma evitare che il mutamento diventi, attraverso l'oblio del passato, un regresso a stadi più primitivi di civiltà.