La camminata del cai sulle orme dei pellegrini
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La camminata del cai sulle orme dei pellegrini
EVENTO di Enrico Bruschi CAI Casale Monferrato La camminata del Cai sulle orme dei pellegrini La riscoperta delle antiche vie della fede che conducono alla capitale della Cristianità, per celebrare i 150 anni del Club alpino italiano Febbraio Marzo 2013 /camminare 38 L a via Romea, più conosciuta come via Francigena, era una rete di strade provenienti dal Nord Europa che, attraversate le Alpi, si ricongiungevano sull’Appennino Tosco-Emiliano, controllato dai Longobardi, che concedevano il passaggio ai pellegrini per raggiungere Roma, centro della Cristianità. Alcuni percorsi francigeni, furono dettagliatamente descritti e furono più frequentati, per la maggiore comodità e per la possibilità di trovare ospitalità (ancor oggi è possibile trovare edifici, che portano tracce della loro antica funzione di locande o hospitali), ma certamente i percorsi seguiti dal flusso di pellegrini furono estremamente variabili, spesso per motivi contingenti (guerre, epidemie, alluvioni) e ai due percorsi storici piemon- tesi, altri se ne aggiunsero con l’evangelizzazione delle popolazioni scandinave e dell’Europa dell’Est. Questo evidenzia che la via Francigena fu un sistema vivo, in continua evoluzione con il mutare delle esigenze dei viandanti. È del tutto evidente, che il passare dei secoli, anzi di un millennio, ha in gran parte modificato le motivazioni e le esigenze dei potenziali viandanti, oltre ad aver radicalmente modificato, soprattutto nell’ultimo secolo, il paesaggio attraverso il quale i percorsi descritti si snodano. In Italia si è cominciato a riscoprire il fascino di un cammino, che ripercorra le antiche orme dei pellegrini solo negli ultimi anni del secolo scorso, in occasione del Giubileo. EVENTO CAMMINATA CAI 150 Poco più di un migliaio di pellegrini all’anno compiono questo tragitto, numero esiguo se confrontato con le centinaia di migliaia che ogni anno affollano il Cammino di Santiago Il tentativo di rivitalizzare questo cammino si è concentrato sul percorso del Gran San Bernardo, descritto nel 994 dall’arcivescovo di Canterbury Sigerico, un tracciato che, discesa la valle d’Aosta, attraversa il lungo tratto di pianura tra Ivrea e Parma e da lì risale l’Appennino fino al Monte Bardone, l’attuale passo della Cisa, per raggiungere Luni, antico porto romano e proseguire attraverso Toscana e Lazio fino alla città di Pietro. In realtà, nonostante gli investimenti di diversi enti locali, spesso poco coordinati, e l’intervento del Ministero dei Beni Culturali, che finanzia la realizzazione di questo percorso, ad oggi poco più di un migliaio di pellegrini all’anno compiono questo tragitto, numero assolutamente esiguo, se confrontato con le centinaia di migliaia che ogni anno affollano il Cammino di Santiago. I motivi di questo scarso successo sono certamente legati a diversi fattori, non ultimo, il lungo tratto di pianura estremamente antropizzata, per non dire degradata, da Ivrea a Parma. Partendo da queste considerazioni, la Sezione di Casale Monferrato del Club Alpino Italiano, da decenni impegnata non solo sulle vette alpine, ma anche nella scoperta del piacere di camminare sui sentieri delle colline del Monferrato, ha proposto per il 2013, come evento per festeggiare i 150 anni dell’Associazione, una variante della via Francigena. Un percorso che evitasse il tratto di pia- Febbraio Marzo 2013 /camminare 39 EVENTO CAMMINATA CAI 150 nura, individuando un tracciato, che possa rispondere alle nuove aspettative del pellegrino del terzo millennio, rimanendo comunque fedeli a quei valori che molti secoli fa spinsero tanti a percorrere questa via. Valori, che ogni “pellegrino”, potrà ricercare nella propria interiorità, pienamente perseguibili solo lontano dalle pesanti sovrastrutture della società contemporanea, in un intimo e continuo contatto con la natura, con l’ambiente storico e antropico in cui si trova immerso, al ritmo lento del suo passo, in un cammino che è anche metafora di un percorso interiore. Il percorso scelto è quello della Val di Susa, che fu al centro dei tre grandi cammini di fede: la via Romea, la via dell’Arcangelo da Mont Saint Michelle a San Michele Arcangelo nel Gargano, il cammino di Santiago. Raggiunta Torino, anziché proseguire per la pianura, si salirà a Superga per continuare tra boschi e vigneti lungo la dorsale collinare prospiciente il Po, con ampi panorami sulla pianura che abbracciano la bianca corona delle Alpi, unendo due tra i più frequentati Sacri Monti della regione: Superga e Crea, da alcuni anni eletta dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità. Febbraio Marzo 2013 / camminare 40 Un tracciato nuovo che possa rispondere alle nuove aspettative del pellegrino del terzo millennio Lasciato questo luogo, tradizionale meta di pellegrinaggio dei Monferrini, il percorso abbandona la dorsale della Val Cerrina, che va ad estinguersi sulle colline sovrastanti Casale Monferrato, antica capitale del marchesato, ricca di testimonianze del glorioso passato e di tesori dell’arte sacra, proseguendo verso sud attraverso le colline del Monferrato Casalese fino a passare la piana del Tanaro e raggiungere Tortona, antico castrum romano. Da qui risalendo le vallate appenniniche si raggiunge Bobbio, nata attorno all’abbazia fondata nel 614 dal monaco irlandese Colombano, che divenne uno tra i più importanti centri culturali d’Europa. Sempre qui transitò per circa due secoli, prima che i Longobardi conquistassero, nell’VIII secolo, il territorio del Monte Bardone, fino allora controllato dai Bizantini, un’antica via Romea, la Francigena di montagna, che raggiungeva Pontremoli traversando dal Monte Penice l’Appennino Tosco-Emiliano. Da Pontremoli si seguirà, verso Luni, Lucca, Siena, l’asse viario verso Roma su cui confluivano tutti i percorsi Romei. EVENTO CAMMINATA CAI 150 Il percorso proposto non è solo piacevole dal punto di vista escursionistico, ma presenta forti potenzialità di sviluppo per i luoghi coinvolti Il percorso proposto non è solo piacevole dal punto di vista escursionistico, ma presenta forti potenzialità di sviluppo per i luoghi coinvolti, in gran parte appartenenti ad un’Italia minore, largamente sconosciuta ma ricca di storia e richiami artistici e architettonici, inseriti in un contesto ancora fondamentalmente integro, basato su un'attività agricola in parte legata ancora alla tradizione, che fornisce prodotti di alta qualità. È del tutto evidente l'impatto favorevole, che la realizzazione di tale progetto avrebbe sullo sviluppo economico di queste piccole comunità, se si pensa, ad esempio, a quanto si è verificato in Spagna lungo il Cammino di Santiago de Compostela. In considerazione dell'elevato pregio di questo itinerario che, terminando a Roma centro della Cristianità, attraversa territori di straordinario valore, è ipotizzabile che una sua realizzazione completa e unitaria porterebbe con il tempo un flusso turistico analogo a quello del Cammino di Santiago. Il passaggio di tale percorso può dare un nuovo impulso a territori svantaggiati, creando, tra diverse regioni, un sistema turistico che sviluppi le diffuse opportunità latenti, in zone per ora scarsamente valorizzate, che indurrebbero la popolazione a rivalutare il proprio territorio, considerandolo sempre più come risorsa da sviluppare e far conoscere all’esterno, innescando un'inversione dell’attuale tendenza allo spopolamento e contribuendo al mantenimento di un ambiente sapientemente modellato e conservato dalla paziente opera dell'uomo nel corso dei secoli. Le tappe del CAI 150 Tratto Moncenisio – Casale Monferrato Sa Do Lu Ma Me Gi Ve Sa Do 20/4 21/4 22/4 23/4 24/4 25/4 26/4 27/4 28/4 Moncenisio – Susa Susa – Rif. GEAT Val Gravio Rif. GEAT – Sacra di S. Michele Sacra di S. Michele – Alpignano Alpignano – Superga Superga – Albugnano Albugnano – Murisengo Murisengo – Sacro Monte di Crea Crea – Casale Monferrato Km 24 Km 26 Km 25 Km 28 Km 26,5 Km 26 Km 23 Km 21 Km 22 ore 5 ore 7,30 ore 7 ore 7 ore 7 ore 5,30 ore 5 ore 4,30 ore 4,30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Km 33 Km 27 Km 17 Km 21 Km 29 Km 30 Km 30,5 Km 35 Km 31 Km 27 Km 16 ore 6,30 ore 5,30 ore 3,45 ore 4,30 ore 6,30 ore 6,30 ore 6,30 ore 7,30 ore 6,30 ore 6 ore 4 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Km 26,5 Km 17 Km 16 Km 16 Km 16,5 Km 23 Km 24 Km 14 Km 23 Km 14 ore 6,30 ore 4,30 ore 4 ore 4 ore 4 ore 5 ore 5,15 ore 3,15 ore 5 ore 3,15 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Siena – Ponte d’Arbia Km 25,5 Ponte d’Arbia – San Quirico d’Orcia Km 21,5 San Quirico d’Orcia – Radicofani Km 28,5 Radicofani – Acquapendente Km 24 Aquapendente – Bolsena Km 20 Bolsena – Viterbo Km 32 Viterbo – Sutri Km 28 Sutri – Campagnano Km 22 Campagnano – La Storta Km 23,5 La Storta – San Pietro Roma Km 14,5 ore 5,30 ore 4,5 ore 7 ore 5,15 ore 4,30 ore 7,30 ore 7,30 ore 5,15 ore 5,30 ore 3,15 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Tratto Casale Monferrato – Sarzana Gi Ve Sa Do Lu Ma Me Gi Ve Sa Do 23/5 24/5 25/5 26/5 27/5 28/5 29/5 30/5 31/5 01/6 02/6 Casale Monferrato – Valenza Valenza – Tortona Tortona – Salice Terme Salice Terme – Varzi Varzi – Bobbio Bobbio – Mareto Mareto – Bardi Bardi – Borgotaro Borgotaro – Pontremoli Pontremoli – Aulla Aulla – Sarzana Tratto Sarzana – Siena Gi Ve Sa Do Lu Ma Me Gi Ve Sa 05/9 06/9 07/9 08/9 09/9 10/9 11/9 12/9 13/9 14/9 Sarzana – Massa Massa – Pietrasanta Pietrasanta – Valpromaro Valpromaro – Lucca Lucca – Altopascio Altopascio – San Miniato San Miniato – Gambassi Terme Gambassi Terme – San Giminiano San Giminiano – Monteriggioni Monteriggioni – Siena Tratto Siena – Roma Gi Ve Sa Do Lu Ma Me Gi Ve Sa 19/9 20/9 21/9 22/9 23/9 24/9 25/9 26/9 37/9 28/9 Febbraio Marzo 2013 /camminare 41