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Come il leggero fresco che ormai coglie tutta la penisola,
ritorniamo di nuovo con voi dalla pausa estiva.
Il regolamento dell’ 8° edizione ormai è stato giocato in tutto il
mondo e , anche se il vero tester saranno i tornei invernali, sento
molti pareri positivi.
Da parte mia ammetto di essere bravo solo nella teoria, leggendo e
rileggendo il manuale visto la mancanza di tempo per giocare, ma
spero di recuperare questa mia lacuna il prima possibile
sfoderando nuove liste del mio amato Impero.
Questo numero apre le danze il disponibilissimo Alessio Cavatore
che con una lunga intervista ci fa il punto della sua attività di
Games Designer e delle recenti novità, mentre si prosegue con la
classica dose di articoli di modellismo e racconti.
Ci si sente il prossimo mese!
Ciao
Alan D’Amico
L’untore di copertina e
questo qua a fianco sono
sempre opera del Marco
Pinamonti, in arte
Lilipause!.
Intervista ad Alessio Cavatore
Realizzato da V ocasanovao
Ciao a tutti.
Dopo avervi tenuto sulle spine a lungo, ho deciso di darmi una mossa e di pubblicare l' intervista al nostro
GD (oramai ex) preferito, Alessio Cavatore.
Come tutti sappiamo,Alessio non lavora più per GW, così ho deciso di sottoporgli le domande che ho
raccolto dopo che me le avete suggerite.
Una volta raccolte, ho preso il mio zaino, buttato dentro un paio di mutande pulite, preso la mia
grandespada, l' elmo della fortuna, lo scudo incantato, l' armatura dell' aurora, specchio di van horstmann
e un disco di tzeench, ho volato fino a Nottingham e ho incontrato Alessio in un pub non troppo lontano
dalla sede GW.
Non chiedetevi come io possa portare 3 armature magiche (non vi immaginate che caldo!) e 105 punti di
oggetti magici, nè come posso tenere scudo e grande arma.
Ed eccoci qua entrambi davanti una birra bionda face to face. Tiro per iniziare --> 6. Tira lui -------->
doppio 6.
1)Ed eccoci qua. Carissimo Alessio, è giunta quindi a tutti la
notizia che non lavori più per la casa madre del nostro hobby
preferito, ma prima di chiederti qualcosa come ex GD della
GW, parlaci di Alessio Cavatore come padre di famiglia.
Siamo curiosi di sapere come passi le tue giornate, insomma,
com'è la tua vita, parlaci di te.
Vita privata? Beh, è geograficamente un po' complessa: mia
moglie è giapponese e viviamo a Nottingham. Due anni fa
abbiamo avuto una figlia che è ora Italo-Nippo-Inglese! Mio
madre la chiama 'la sua Nippotina' per ovvi tratti somatici
misti. ;-)
Da quando ho smesso di lavorare per la GW ho iniziato la vita
dell'imprenditore/consulente/progetto J... ed è veramente
impegnativo! Come sempre, il prezzo della libertà e di seguire
i propri sogni è la mancanza della sicurezza del posto fisso.
2)Il tuo passato: hai lavorato tanti anni per la GW, com' è stato?Un'esperienza
fantastica. Mi ha cambiato la vita e mi ha insegnato tantissimo, a tutti i livelli.
3)Il tuo presente: parchè questo divorzio? scelta da entrambe le parti? Beh,
diciamo che come quasi sempre in questi casi ci si è arrivati per una
commistione di fattori, alcuni volontari da parte mia, altri meno... un processo
complesso e sofferto, con alcune scelte dolorose, ma che mi pare che infine si sia
risolto bene!
4)Il tuo futuro: che cosa ci riserva Alessio cavatore
Beh, i piani sono molteplici:
Prima di tutto c'è la River Horse, per cui insieme alla seconda edizione di
Shuuro, stiamo per lanciare l'espansione Turanga, che trasforma Shuuro in in
gioco a coppie pr quattro giocatori (dove non si può parlare, come a scopa!) – divertentissimo e molto tattico.
Poi seguiranno due espansioni: Loka (terreno in più e portali elementali) e Yuddah (sistema di combattimento
opzionale con dadi) e poi... altri giochi ed altre espansioni per Shuuro, che è sempre meno gioco in scatola e
sempre più un vero e proprio starter set di un sistema di wargame astratto.
Poi c'è il segretissimo progetto J.
Poi ci sono delle collaborazioni circa regolamenti per svariate ditte di miniature, di cui non posso ancora dire
niente, ma che credo saranno annunciate a breve...
Ho menzionato il progetto J?
5)Perchè la GW, a differenza di altre case anche di hobby differenti, mantiene con il cliente una sorta di distacco
quasi glaciale?E soprattutto perchè non torna mai sui propi passi quando commette errori abominevoli evitando
persino raccolte di feedback dall'utenza?
Mah, direi che quello che il cliente tende ad interpretare con un 'distacco glaciale' è semplicemente dovuto alle
dimensioni elefantesche della ditta, che non riesce a star dietro a tutto il feedback per il semplice motivo che ne
riceve troppo! Quando ogni impiegato del customer service riceve centinaia di email al giorno, lui/lei fa quell che
può, ma inevitabilmente molti clienti si sentiranno non-ascoltati!
6)Puoi spiegare sinceramente perchè avete preferito scatenare le ire dei giocatori abolendo le liste di tempesta del
caos quando bastava scrivere 4 paginette di aggiornamento per ogni lista alternativa?O per lo meno di quelle
principali come karak kadrin, visto e considerato che centinaia di giocatori nel mondo hanno speso fior di
quattrini per costruirsele?Sarebbe gradita una risposta diversa dal "ma tanto ognuno a casa sua gioca con quel che
vuole".
Beh, il motivo è che se la GW facesse due paginette di aggiornamento su tutte le army list e prodotti che non sono
più in vendita, creerebbe centinaia di pagine di roba in più che dovrebbe sempre tenere aggiornate, succhiando
ore e ore di lavoro che non genera alcun ritorno di vendite. E nessuno vuole che la GW fallisca!
7)Collegata alle due domande precedenti:a volte non sarebbe stato saggio raccogliere le opinioni sparse dei
giocatori per capire se era il caso di prendere decisioni alquanto sgradevoli piuttosto che fare "di testa propia"
suscitando le "ire" di moltissimi giocatori ed hobbysti nel mondo?Non pensi che la GW abbia mai peccato di
mancanza di "umiltà e serietà " se così vogliamo definirla, nei confronti dei clienti?
Sai, quandunque tu faccia delle scelte, qualsiasi scelta (o quasi), avrai sempre delle opinioni positive e alter
negative. Quindi se non fai di testa tua (e purtroppo deludi una parte della clientela) rischi che il tuo business
non abbia una direzione, ma sia una totale banderuola o paralizzato dall’indecisione.
8)Se fosse dipeso da te avresti cambiato qualcosa in GW? Se si cosa?
Non l’avrei quotata in borsa! La posizione di Plc ti toglie un sacco di libertà. D’altra parte è facile per me dirlo,
perché non sto parlando di soldi miei…
9)Detto molto francamente: pensi che i costi proposti dalla GW valgano sul serio il rapporto qualiquantitativo di
ciò che commercializzano?Certi prodotti sono stati seriamente delle delusioni per noi giocatori sia
qualitativamente che quantitativamente (basti vedere alcuni LdE/codex e NON PARLO DI REGOLE ma proprio
di qualità e peso del prodotto).
Beh, esistono alternative più economiche ed essendo un mercato libero la gente, come si suol dire, è libera di
votare col portafoglio. Non mi pare che il ‘voto’ pubblico confermi una visione così negativa della qualità GW.
10) L'errore più grande mai commesso dalla gw.
Ma è ovvio! Lasciare che io me ne andassi!
11)Pensi che la GW abbia qualcosa da imparare dai propi errori?
Tutti abbiamo da imparare dai nostri errori (e
da quelli degli altri, che è più difficile!)!
12)Cosa manca, secondo te, alla GW per
renderla davvero una grande azienda?
Penso che sia già una grande azienda. Anzi,
nel settore è di gran lunga la più grande!
13)Perchè, quando scrivevate LdE/Codex,
facevate uscire unità nuove senza relativa
miniatura, pur pretendendo ai vostri tornei la
presenza di miniature 100% GW con tanto di
QCVEQCH? Consci, comunque, del fatto che
non tutti gli hobbysti sono in grado di
modificare a certi livelli.
Semplicemente perchè non ce la si fa a fare
tutto simultaneamente, ma un po’ per volta i
buchi saranno colmati.
14)Detto con sincerità:Quanto pleytestavate i nuovi eserciti prima di mandarli in stampa e commercializzarli?
Dipende dai progetti. Alcuni avevano più tempo, altri meno… a seconda delle pressioni delle scadenze e numero
di progetti, ma dal punto di vista di un designer, la risposta sarebbe sempre: ‘mai abbastanza!’ Tuttavia si sa che
i designer, lasciati a se stessi, non pubblicherebbero mai niente, perché niente è mai abbastanza perfetto!
15)Apparte i soldi che spendono per i suoi prodotti, alla GW cosa piaceva maggiormente dei suoi clienti?
L’entusiasmo incredibile? L’amore per i prodotti e l’IP che ci rendono tutto così fedeli alla ditta? Come designer
era veramente eccezionale venire a contatto coi clienti, un bagno di entusiasmo veramente contagioso!
16)40k: molti pensano, forse il 99,9% dei giocatori, che il codex del caos sia uno dei più brutti mai fatti, di un
appiattimento avvilente, u questo forum in varie sezioni troverai conferma di quello che ho detto. Come si può
essere riusciti a "trasformare" un codex, che era fra i più belli e vario per antonomasia, in uno cosi "piatto", noioso
e tedioso?^
C'è chi è convinto che forse è uno dei peggiori codex per war 40k mai realizzati. Può darsi allora che non sia tutta
farina del tuo sacco.. se non lo è hai avuto direttive per realizzarlo in quelo modo?
Certo, le direttive erano quelle di semplificarlo di parecchio, e io e Gav l’abbiamo semplificato. Ovviamente non
sono d’accordo con il giudizio in questione! A me piace molto, ma a me piace la semplicità estrema. Se a
qualcuno piace la super-complessità posso capire perché il nuovo Codex non gli piaccia!
17)Ci potresti dare in anteprima un calendario abbastanza vicino a quelle che realmente saranno le nuove uscite?
sia come codex, che come miniature, che come restailing totale di eserciti.
Assolutamente no!
18)Quali sono le persone con cui maggiormente hai legato nelle gw?
Jervis Johnson, il mio saggio senpai, la persona più gentile del mondo e Rick Priestley, il mio guru, dotato di un
umorismo taglientissimo! Ma anche Gav, Graham, Gabrio, Phil, Ant, Adam… e la lista continua!
19) quali sono invece quelle con cui hai legato di meno?
Non si dice!
20)Puoi raccontarci qualcosa che la GW non vorrebbe mai e poi mai farci conoscere?
Certo, ma potrei dovrei uccidervi tutti!!!
21)quanto viene influenzata la correzione dei codex in "postproduzione" dalla direzione per esigenze di mercato,
con richieste di pompaggio\nerfaggio di unità (=> con conseguente possibile sbilanciamento di un lavoro
equilibrato)Contrariamente alla credenza popolare, è rarissimo che si chieda di ‘pompare’ o, ancor meno
‘nerfare’ delle unità. Succede solo nel caso che alcune unità siano veramente troppo deboli (Dire Avengers…) o
troppo forti (Obliterators)… Invece, in generale, si mira al bilanciamento.
22)Quali sono i tempi di produzione medi di un codex dal momento della decisione di metterlo in wip?
Un mese per scriverlo, ma mesi e mesi per fare tutto il resto…
23)Il lavoro che ti ha soddisfatto di più (indipendentemente dalle critiche della gente sul risultato)
Direi la quinta edizione di 40k.
24)Quanti lavori si portano avanti contemporaneamente di solito? (se un codex tipo richiede 3 anni, credo portino
avanti dai 5 ai 10 lavori in contemporanea, non sarebbero pochi)
Mah, dipende dai periodi, però ogni designer ha sempre circa tre progetti in testa, a diversi livelli di urgenza
(tipo uno da supportare in uscita con articoli, uno da scrivere ed uno da progettare per il futuro).
25)Quali sono a tuo dire le innovazioni che a lui lo colpiscono di piu del nuovo regolamento?A me piace molto il
fatto che i modelli che rimpiazzano i caduti possano ancora combattere! Così si sente di più il peso delle truppe,
le si immagina combattere duramente!
26)Se sai qualcosa a proposito di nuove razze ed eserciti che vedranno la luce nell'ottava o se magari verranno
riproposte le armate del dimenticatoio come mercenari e nani del caos
Come sempre, a queste domande non si può rispondere!
27)Cosa pensi effettivamente della proposta del tilea.net a proposito del pdf sui mercenari e se ha avuto modo di
proporlo ai suoi colleghi della gw e farsi dire le loro opinioni/apprezzamenti a tal proposito (questa penso sia
importantissima perche e' parte di un'attivita del forum e di un gruppo di giocatori italiani che ha dato l'anima)
A me i mercenari sono sempre piaciuti molto, e quando mi è stata sottomessa la lista a Lucca Games me la sono
portata su e l’ho fatta vedere in giro per lo Studio, ma purtroppo la GW ha già due eserciti umani e non ha
bisogno/spazio per altri…
28)Se alla gw era arrivata la notizia della campagna organizzata dal sito nella scorsa estate e come l'ha valutata
lui...si insomma se l'ha seguita come gli e' sembrato il lavoro (GROSSISSIMO) fatto dallo staff della campagna
Ne ho sentito parlare dai colleghi Italiani (Mauro prima di tutti), ma non abbiamo avuto tempo di seguirla.
29)Pensi che in futuro la GW supporterà maggiormente il Fantasy sia dal punto di vista miniaturistico (rifacendo
miniature datate e mettendo sul mercato miniature di modelli attualmente assenti) che dal punto di vista
manualistico (con nuove campagne, supplementi, etc)?
Direi che il nuovo rulebook è una chiara dichiarazione d’intenti in questo senso!
30)Continuerai a giocare a WHFB/40k?
Assolutamente, ma prima venderò qualche esercito su ebay per far spazio in casa (per esempio i miei Bretonniani
Savoiardi ed i miei Crimson Furies torinisti…). Terrò gli Eldar e gli Skaven per giocare e penso che mi darò
anche allo storico: ho un esercito di antichi Romani che ho usato pochissimo e una compagnia di Bersaglieri
della campagna d’Africa in 15mm che ho usato ancora meno. Ma ora spero di aver più tempo per entrambi!
31)Che policy si segue per lo sviluppo di un esercito? si fanno delle miniature e le regole devono essere tali
perchè si vendano? si fa tutto un po' alla "come va va"?
È un processo molto vario e organico, ma si parte sempre dall’IP, che sia le regole che le miniature devono
rappresentare al meglio.
32)Per il fantasy...come ci si è regolati finora con bilanciamento/giocabilità da torneo? qlcs è cambiato?
Beh, forse mi sbaglio, ma mi pare che la nuova edizione cambi gli equilibri in modo interessante. Voi che ne dite?
Alessio
Nottingham,
Giugno 2010
Grazie Alessio.
Ci mancherai
Vostro,
V ocasanovao
NdR: In questi giorni sono arrivate nuove notizie legate al lavoro di Alessio, vi rimando all’interessante
articolo di Gioconomicon ( http://www.gioconomicon.net/modules.php?name=News&file=article&sid=5542
) che ci fa prospettare un inverno interessante!
Golden Demon U.K. 2009
Come Ti Modifico
Cannone ed Abominio
Bene passiamo ora a spiegare come creare dal nulla, con i soli “avanzi” di altre miniature (e non solo)
sia una cannone warp, sia un abominio Skaven
Bene per l’abominio, dopo aver preso il libro skaven e
guardato la foto ho cercato di vedere come crearlo. La
base di partenza è ovviamente il tronco. Leggendo la
storia si capisce che l’abominio nasce da una specie di
verme gigante, quindi devo avere un tronco cilindrico.
Bene la prima cosa che mi è venuta in mente è un
drago, poi mi son detto “devo per forza spendere i
primo 40 euro ??? e poi come compro i pannolini a
mio figlio ??? che gli metto al loro posto la scatola del
drago ???”. Quindi mi sono ricordato di alcuni
pupazzi che si vendono ad 1 euro e sono partito da
quello (in foto).
Tagliate gambe testa ali braccia (ovviamente
conservate per future modifiche), avevo il mio tronco.
La storia parla poi dei vari innesti che gli Skaven
fecero per renderlo più potente con pezzi di rattogre,
quindi ho cominciato a prendere le varie braccia che
mi trovavo negli avanzi.
Scavando scavando sono usciti fuori anche busti delle progenie del caos,
teste di drago (comprato quando non avevo ancora il piccolino), teste di altri
animali tipo la chimera e quindi, come gli Skaven, ho cominciato ad
assemblare il tutto incollandoli con una certa… simmetria. Davanti gli ho
messo una piccola corazza del troll Sda.
Rimaneva ora da fare una ultima aggiunta, una cosa particolare che colpisce
dalla foto. Il suo movimento è grazie a delle ruote. Beh semplice ruote
avanzate di qualche carro, cannone, attaccate ad un pezzo di plastica degli
sprue tipo le ruote dei treni e il gioco è fatto. Per completare il tutto
l’immancabile serie di spuntoni ossei…………
Per il cannone stesso discorso riguardo gli avanzi, cerco qualcosa che sia
comunque…ingegneristico vista l’attitudine degli Skaven. Prendo cosi la parte di
sotto di uno strazianime e la monto come se fosse il tronco e le zampe di un ragno.
Su di questa poi metto una piattaforma Eldar su cui è messo il topino addetto a
prendere la mira, e tutta una serie di armi del 40k, quali cannoni laser e varie armi
da fuoco Eldar, tutto assemblato tipo ratling, attorno ad una lancia splendente
Eldar che funge da cannone, come se il tutto funzionasse per condurre li l’energia.
In ultimo, in cima a tutto il classico Skaven disgraziato che si affanna ai comandi
quando qualcosa non funziona (di proposito ho scelto la testa Skaven per metà già scheletrica, gli effetti della warpietra si
conoscono del resto no ???
Beh spero di essere stato utile e che con questi suggerimenti possiate anche Voi creare le vostre minia dagli……….avanzi
Articolo realizzato da
Dario De Cesaris
La preda perfetta
L'immensa proboscide fendette l'aria, passando come una frusta tra i ranghi serrati degli Ogre, e
scaraventandone in aria più della metà. I più fortunati finirono nel burrone sottostante, almeno duecento
metri più in basso. Gli altri si ruppero le ossa contro la parete rocciosa alle loro spalle, spinti dalla forza
immensa del pachiderma. La loro agonia sarebbe durata ancora diverse ore.
Gorgoroth incitò i Tori rimasti a non mollare, giacchè la bestia era ferita e prossima alla fine. Si portò al
riparo, dietro un costone di roccia, frugando nella sua sacca in cerca di qualcosa di utile, un colpo di
fortuna o un aiuto insperato...
Nel frattempo il mammuth stava calpestando a morte l'ultimo Dentiasciabola, che i cacciatori ingaggiati
da Gorgoroth avevano portato con sè dalle Malelande. I felini avevano aperto larghi squarci nel fianco
della creatura, e allargato con le zanne i fori dei dardi di balestra, dai quali il sangue era uscito a fiumi
per almeno un'ora... ma la bestia non dava alcun segno di cedimento, e rispondeva colpo su colpo ai suoi
persecutori.
Erano ancora visibili sulla neve le tracce degli scarponi rinforzati di Jenzo lo Stupido, il comandante del
drappello di Ogri, che per primo si era lanciato urlando contro il pachiderma. Il comandante aveva
terminato la sua ingloriosa e tutto sommato inutile esistenza, ingoiato dal gigantesco figlio di Angkor.
Gorgoroth, da buon macellaio, non poteva non attribuire un simile inarrestabile appetito, se non alla
stessa Mandibola, almeno a una sua manifestazione secondaria.
Uno studioso imperiale o elfo avrebbe educatamente asserito che questi esseri lanosi erano in qualche
modo connessi con i Creatori, coloro che (secondo alcune antiche leggende non del tutto verificate)
avevano inviato gli Ogri e la Mandibola stessa nel mondo perchè lo divorassero... e nella loro natura
c'era anche qualcosa di caotico, data la loro origine nordica...
Naturalmente questo per Gorgoroth non faceva alcuna differenza, ne egli era in grado di articolare un
ragionamento simile, il cibo era sempre cibo, e questo era una GROSSA quantità di cibo... quindi
interessante in ogni caso. Si stappò una narice con raro piacere.
In quel momento l'ultimo Cacciatore sopravvissuto era riuscito a centrare con la sua balestra l'occhio
sinistro del bestione, e lo aveva distratto dal gruppo di guerrieri ogre che cercavano invano di arpionarne
le parti molli con delle lance, che inevitabilmente si piegavano e si spezzavano contro la spessa pelle e
l'ispida pelliccia del mammuth.
In pochi balzi il pachiderma fu addosso al Cacciatore, inerme di fronte alla creatura. La proboscide si
avvolse intorno allo sfortunato Ogre, strizzandolo come un pupazzo e facendone scoppiare la piccola
testa.
Va detto a onor del vero che in seguito a quell'azione del mammuth, le cervella sparse sulla neve del
costone furono davvero poche.
Alcuni piccoli gnoblar, che erano rimasti nascosti per paura del bestione, ma troppo timorosi dei loro
padroni per darsela a gambe, scelsero quel momento per venire allo scoperto e lanciare un nugolo di
coltellini, pietre, dardi contro la minaccia incombente. Il solo risultato che ottennero fu di attirare
l'attenzione del mammuth, che con cura li spiaccicò ad uno ad uno con la zampa destra, tutti tranne uno.
Quest'ultimo, tremante e piagnucolante, fu preso con gentilezza nella proboscide, e alzato fino all'altezza
dell'unico occhio buono rimasto al pachiderma, che lo contemplò con attenzione.
Allo gnoblar sembrò che l'occhio non gli fosse ostile, anzi lo incitasse a farsi avanti, a fare amicizia, e
asciugandosi le lacrime spalancò la bocca in un sorriso - bisogna dire - un pò ingiallito, ma che rifletteva
tutta la buona volontà della creaturina verde.
Il mammuth sorrise di rimando, a suo modo, con un'inequivocabile espressione dell'occhio buono, e
posò lo gnoblar a terra, accarezzandolo con la proboscide morbida e pelosa.
Poi alzò la zampa destra e lo spiaccicò, esattamente come aveva fatto con tutti gli altri.
Gorgoroth avrebbe riso di gusto a questa scena, se non si fosse trovato in punto di morte, con le sue
truppe decimate e nessun'altra risorsa da sfruttare se non quella vecchia borsa piena di cianfrusaglie... se
solo fosse riuscito a trovare qualche ingrediente utile...
Gli ultimi quattro ogri rimasti si lanciarono ciecamente all'assalto, brandendo le loro clave nonostante
avessero già avuto prova della loro inutilità contro la pelle coriacea del bestione. Erano tutti coperti di
graffi, ad alcuni mancavano degli arti, altri sanguinavano: tale era stata la furia del mammuth.
La preda riluttante non aspettò che i grassi cacciatori la raggiungessero: con un vigore che traeva solo
dalla disperazione, galoppò verso i quattro superstiti, facendo tremare il costone sotto i suoi piedi
giganteschi, e disorientando momentaneamente gli ogri.
Con le zanne ne infilzò due al primo colpo, mentre tentavano di mantenersi in piedi nonostante il
tremore improvviso.
Visto che si muovevano ancora, lì sbattè ripetutamente contro il terreno e contro la parete di roccia alle
sue spalle, riducendone uno a brandelli, e spiaccicando l'altro sulla testa di uno dei due compagni rimasti
in vita.
Gorgoroth continuava a setacciare la sua borsa da Macellaio, gettando via pezzi di carne marcia,
mannaie di ricambio, cianfusaglie raccolte in anni e anni di viaggi e migrazioni, pieni di valore affettivo
ma al momento privi della benchè minima utilità.
Vide l'ultimo superstite sbattuto a terra da una staffilata di proboscide, con gli arti fracassati uno dopo
l'altro a zampate, che, rimasto ormai solo un corpo con una testa che urlava di dolore, veniva
letteralmente succhiato via dal pachiderma, che gli aveva conficcato la proboscide in uno squarcio dello
stomaco, aperto a colpi di zanna.
Ne rimase solo la pelle, mentre il mammuth ingoiava a forza le interiora che gli intasavano le cavità
nasali. Ora era mosso solo dalla brama di sangue e di vendetta.
Una volta svuotati i dotti nasali, l'elefante lanoso annusò l'aria, in cerca di odori vivi, di altri corpi da
mutilare e fare a brandelli.
Purtroppo per Gorgoroth, il Macellaio era l'ultimo rimasto di tutta la spedizione, e nonostante tutto
continuava a cercare quel preciso bastone, sottratto a un mago del Cathay dieci anni prima, e mai usato...
ma si ricordava che in esso era racchiuso un grande potere.
Solo che... era poco "da ogre" usare stratagemmi del genere. Se non viene dal tuo stomaco, dice il
proverbio, non fidartene. Sono queste le cose che fanno arrabbiare un sacco la Mandibola! E quando la
Mandibola è arrabbiata, il primo a venirlo a sapere, nel peggiore dei modi, è il Macellaio...
Ma ora non importava. Doveva salvarsi la pelle, la Mandibola avrebbe capito. Almeno, così lui sperava.
Il mammuth lo stava squadrando con l'unico occhio rimastogli, forse riflettendo su quale orribile metodo
usare per mandarlo all'Altro Stomaco.
La mano di Gorgoroth si chiuse sul bastone, e trionfante lo estrasse dalla borsa.
Spezzato.
I lunghi anni passati dentro la borsa del macellaio lo avevano sottoposto a chissà quanti urti e cadute, e
chissà in quale di questi il bastone non aveva retto e si era rotto in tre punti.
Il macellaio decise di affrontare da Ogre la morte imminente, e estrasse la mannaia, pronto a un'estrema
resistenza, e gettò via la sacca traditrice.
In quel momento, dalla sacca, finita ai piedi del pachiderma, fuoriscì un animaletto, di quelli che
Gorgoroth usava come catalizzatore per le magie culinarie più semplici...
Un topolino.
L'immane belva, incuriosita dai versi allarmati del roditore, guardò in basso, e subito si imbizzarrì,
spaventato a morte dalla creaturina.
Ritto sulle zampe posteriori, reso cieco dal dolore e dallo spavento, il mammuth percorse in preda al
terrore i pochi metri che lo separavano dall'abisso, e precipitò nella voragine, sfracellandosi nella valle
sottostante.
Il macellaio osservò dall'alto lo spettacolo unico della caduta, ringraziò la Mandibola per la grazia
ricevuta, e sgranocchiò con gusto il topolino, per ritemprare il fisico provato dalla battaglia.
***
Gorgoroth ci mise una settimana a scendere là dove il corpo del pachiderma giaceva intatto, accanto ai
corpi dei suoi Tori e Cacciatori. Forse per le ferite che anche lui aveva riportato, forse per l'ostilità del
territorio, la marcia gli risultò molto più difficile di quando l'aveva percorsa all'andata, in salita.
Contemplò con l'acquolina in bocca la massa di carne che sembrava salutarlo dalla pietraia ghiacciata. Il
mammuth si era conservato perfettamente, grazie al freddo pungente del Nord.
Nonostante gli squarci aperti nei suoi fianchi, la quantità di carne della carcassa era ancora
impressionante. Chissà quanti spezzatini, quante fiorentine, quanti pentoloni colmi di fegato e cervella
poteva ricavare da quell'immenso pezzo di carne.
Anche solo la prospettiva degli infiniti condimenti diversi da sperimentare mandava Gorgoroth in
visibilio.
E qualora i suoi denti si fossero stancati,
o il suo stomaco avesse chiesto una
tregua... poteva sempre sciogliere della
neve e farsi un brodino. Le idee non gli
mancavano.
Aveva da fare per il resto dei suoi giorni e
forse oltre. Un sorriso di soddisfazione
mise a nudo le fauci di Gorgoroth.
L'aveva davvero trovata...
Lei.
La madre di tutte le frattaglie.
Opera di
Giovanni “the Jawa” Torre
Golden Demon U.K. 2009
Figw space
Cari lettori dell'Orco Nero, ci siamo!
E' uscita la nuova edizione e soprattutto è già uscito il primo infopack FIGW dedicato
all'8°. Le novità/sperimentazioni non sono tante per il momento, ma sono sicuramente
significative.
I formati attualmente rimangono 3; l'Euro7 (che rimarrà ancora per un pò di tempo),
l'Open e il Classic.
L'Open rappresenta il gioco così com'è proposto da GW Italia, ovvero senza HR e
limitazioni di sorta se non il divieto di giocare personaggi speciali. Il formato è a 2300
pt.
Il Classic è il formato principe di FIGW, nato dalle numerose partite di test effettuate
nel primo mese di ottava edizione.
Il punteggio delle armate sale a 2500pt, e le Colline e gli Edifici vengono considerati
ad "altezza infinita" così come è stato in tutti i tornei di 6° e 7° edizione.
Molti più pezzi in campo, ma anche molti più scenici in campo; staremo a vedere.
Ad Agosto ci saranno i primi tornei Classic/Open e avremo l'opportunità di vedere quali eserciti c'hanno
guadagnato e quali eserciti c'hanno perso.. noi qualche indizio già ce l'abbiamo, ma saranno le battaglie a
stabilirlo!
Questo mese, niente intervista (siamo in ferie anche noi, in fondo!), ma solamente una precisazione che mi è
arrivata da parte di Roberto Savino in merito all'intervista rilasciata da Davide Inzitari sull'Orco Nero 97, che io
ricevo e vi inoltro.
Ovviamente ci tengo a precisare che interviste e smentite sono frutto delle opinioni personali delle persone alle
quali concediamo ben volentieri la possibilità di esprimersi sul FIGW space dell'Orco Nero.
Davide Inzitari non ha mai avuto alcuna carica ufficiale all'interno dei Mediolanum Knights. Questo perchè
non ci sono, non ci sono mai state ne mai ci saranno cariche ufficiali a parte quella di capitano, che ho preso
io dopo l' abbandono dalle scene del capitano precedente (per la cronaca Richard Doni che ha giocato con noi
i Trials 2009).
Dopo la rifondazione degli MK, con l' ingresso in squadra di alcuni nuovi e validi elementi, Davide Inzitari
(che aveva abbandonato il club tempo prima passando per un breve periodo nel Truppa Rara) fu invitato a
tornare in squadra ma pose come condizione l'ingresso di un allora giovanissimo Matteo Salvaggio e di altri
ragazzi oltre a voler assumere una carica ufficiale non meglio identificata (cosa impossible come detto sopra).
Purtroppo l' atteggiamento oltremodo spocchioso ed arrogante dei suddetti ragazzi fece si che la squadra ne
rifiutasse l'ingresso. A quel punto effettivamente Inzitari decise di fondare la Cerchia Interna.
Nessuno ha mai negato l'accesso in squadra ad Alessandro Notaro. Tant'è che per un breve periodo mentre
era stato escluso ingiustamente dalla CI è stato da noi MK accolto in squadra e portato in giro a tornei vari.
Fino a che la Cerchia Interna se lo è ripreso.
Buona fine estate a tutti!
Daniele Gorini
Founder FIGW
Consiglio Direttivo FIGW
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L’ALTRA REALTA’
STORIA DELLA MAGIA E DELLA STREGONERIA
Prof. Alessandro Forlani
DEFINIZIONI DI MAGIA:
“MAGIA: Arte che pretende di scoprire forze occulte nella natura e di sottoporle al proprio potere allo scopo di
dominare in modo diretto e immediato il mondo fisico e spirituale”
(Dizionario Garzanti della Lingua Italiana)
“Lo sfruttamento deliberato per precisi scopi del materiale simbolico affiorato nelle esperienze religiose”
(E. De Martino)
“Generalmente parlando, gli intellettuali dell’Europa medioevale distinguevano due tipi di magia: naturale e
demonica. La magia naturale non era distinta dalla scienza, ma era piuttosto una branca della scienza stessa; era la
scienza che si occupava delle virtù occulte insite nella natura. La magia demonica non era distinta dalla religione, ma
era una forma pervertita di religione; era una religione che voltava le spalle a Dio e si rivolgeva ai demoni per avere il
loro aiuto nelle faccende umane.”
(R. Kieckhefer)
“La magia costringe gli déi, la religione si sottomette alla loro potenza”
(J. Frazer)
IL MAGO:
da Magu (persiano per “sacerdote”)
in Greco:
Màgos; Agyrtes (“sacerdote itinerante”), Màntis (“indovino”)
Magheìa come Theòn Therapeìa (“culto degli déi”; Platone in Alcibiade)
Gòes (“stregone”)
Goetèia (“stregoneria”: da Gòos, “pianto funebre” rituale)
in Latino:
Magus (fino al I secolo a.C. indica semplicemente il sacerdote persiano)
Strix (“civetta”)
in Inglese:
Magician; Sorcerer (da Sors, sortis; lat.); Wizard (da Will; With + Art); Warlock (arcaico; da War +
Lock)
in Francese:
Magicien; Enchanteur; Sorcier
in Spagnolo:
Mago, Brujo (uccello notturno; come per il lat.)
in Tedesco:
Zauberer, Hexenmeister (da Aix, greco per “capra”. Nota come ciò porti a tradurre il vocabolo con
“pastore”, blasfemia se riferita all’analogo epiteto del sacerdote cristiano)
Nota come in tutte le lingue il termine abbia diversi sinonimi; ora ad indicare il vero e proprio mago, ora lo stregone.
In Grecia le pratiche magiche esercitate al di fuori della pòlis costituiscono delitto. Lo stregone rappresenta un
pericolo, come l’uomo che non teme gli déi. Come quest’ultimo, egli minaccia il giusto rapporto che unisce
normalmente gli uomini.
In Roma già la Legge delle XII Tavole proibisce la pratica magica, in special modo gli incantesimi atti a danneggiare o
rubare i raccolti o a nuocere alla persona con Mala Carmina:
Neve alienos fructus excantassit
Neve traducere messes magicis quibusdam artibus
Neve alienam segetem pellexeris
Categorie di incantesimi praticati in Roma:
Mala Carmina; Veneficiis: incantesimi malefici. Di qui il termine Venefica per indicare la Strega.
Carmen Ausiliare: incantesimo benefico.
Defixiones: riti di maleficio veri e propri, che intendevano danneggiare la persona infierendo su un’immagine di cera,
di terracotta, su un animale (un gatto) o su una lamina con inscritto il nome della vittima. Ciò secondo il principio
(fondamentale a tutto il Mondo Magico) della Magia Simpatica.
Defixiones Iudicariae: contro avversari in processo;
Defixiones Amatorie: magia erotica
Defixiones Agonisticae: contro atleti
Defixiones comuni contro ladri, calunniatori e rivali in affari.
Qualche esempio. Una Defixio Iudicaria:
“Io lego Teagene, la sua lingua e la sua anima e le parole di cui si serve; io lego anche le mani e i piedi di
Pirria, il cuoco, la sua lingua, la sua anima, le sue parole; io lego anche la moglie di Pirria, la sua lingua
e la sua anima; io lego anche il cuoco Cercione e il cuoco Decimo, la loro lingua, la loro anima e le parole
di cui si servono; io lego anche Cinea, la sua lingua, la sua anima e le parole con cui aiuta Teagene; io
lego anche la lingua di Ferecle, la sua anima e la testimonianza che porta in favore di Teagene; io lego
anche la lingua di Seute, la sua anima e le parole di cui si serve, come pure i suoi piedi, le sue mani, i suoi
occhi e la sua bocca; io lego anche la lingua di Lampria, la sua anima e le parole di cui si serve, come
pure i suoi piedi, le sue mani, i suoi occhi e la sua bocca. Io li lego tutti, io li faccio sparire, io li
seppellisco, io li inchiodo. In tribunale e davanti al giudice, quando agiscono contro di me, che essi si
trovino nella totale impossibilità di comparire sia con le parole che con gli atti.”
Una Defixio Agonistica:
“Lega ai cavalli la corsa, i piedi, la vittoria, la forza, l’anima, la velocità, rendili folli, senza muscoli,
senza membra, affinché domani, all’ippodromo, non possano né correre né camminare né vincere né
superare i cancelli di partenza né voltare intorno alle mete, ma cadano insieme con i loro conducenti.
Legagli le mani, spogliali della vittoria, della vista, affinché non possano più vedere i loro avversari,
strappali dai loro carri e gettali al suolo, affinché cadano dappertutto nell’ippodromo, ma soprattutto
intorno alle mete, con i loro propri cavalli.”
Le pene previste in Roma per chi praticava la stregoneria erano il rogo, la crocifissione, l’essere squartati dai cavalli. I
possessori di libri di magia che però non praticavano venivano deportati su isole.
ALTA MAGIA EBRAICA:
“Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li
consultate per non contaminarvi per mezzo loro (…) Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle
superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo.”
(Levitico, 19 - 20)
“Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, suo figlio o sua figlia; né chi esercita la
divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né
chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore.”
(Deuteronomio, 18,11)
“Nessuno può pensare che questa capacità di ottenere un risultato pratico mediante questo libro sussista anche ora.
Poiché non è così; le fonti magiche sono invero ostruite, e la Kabbalah su questo punto è scomparsa.”
(Rabbi Cordovero; commento allo Yetsirah)
La Clavicula Salomonis è probabilmente il più celebre e allo stesso tempo il più temuto fra i testi di Magia Rituale. Gli
scrittori clericali vi si riferiscono costantemente come al “Libro del Diavolo”. L’Inquisizione nel 1559 lo proibì come
opera pericolosa.
La Clavicula esiste, in una forma o nell’altra, dalla più remota antichità. Certe sue parole magiche, la attraverso gli
Gnostici, i cabalisti e simili scuole magico-religiose. Nel I secolo d.C. lo storico Giuseppe Flavio fa riferimento ad un
libro di incantesimi per evocare gli spiriti maligni attribuito al biblico Re. Grazie ad esso il mago ebreo Eleazar evocò
demoni in presenza dell’Imperatore Vespasiano. Più tardi il Grande Alberto, disposizione di certi riti, indicano origini
semitiche o babilonesi. Quasi certamente entrò nell’Europa Occidentale testo di Magia Naturale attribuito ad Alberto
Magno (1193 – 1280), riporta citazione da Aronne Isacco, mago di corte dell’Imperatore bizantino Manuele I
Comneno (1143 – 1180). Aronne possedeva, secondo lo storico bizantino Niceta Coniate, un “libro leggendo il quale
evocava legioni di demoni”.
La Clavicula deriva probabilmente da un corpo di tradizioni magiche iniziato da Re Salomone e successivamente
diffuso fra i maghi del Mediterraneo orientale.
In Europa, la Clavicula è conosciuta attraverso copie manoscritte custodite nelle grandi biblioteche di Londra, Roma,
Parigi, Monaco. Il più antico di questi testi, in greco, risale al XII secolo ed è conservato al British Museum; la prima
versione a stampa apparve a Roma nel 1629. Le lingue in cui è stata tramandata la Clavicula sono il francese e il
latino; la maggior parte delle versioni risalgono al XVIII secolo.
La Clavicula si compone di tre parti:
Clavicula Salomonis vera e propria: contiene prescrizioni di Magia Rituale e descrive per la prima volta fattura e
significato degli strumenti del mago:
il Cerchio; che da qui in avanti entra nella tradizione magica come fondamento di potere del mago nei confronti degli
spiriti evocati. Nella magia greco-romana, come già nello sciamanesimo primitivo, la pratica non era quella di
difendersi da certe entità – e quindi agevolmente dominarle - quanto piuttosto quella di farsi possedere dallo spirito.
l’Arthame o lama cerimoniale (solve);
la Verga (coagula);
i Pentacoli;
il Turibolo e il Calice
(Nota: il ricordo di questi strumenti è sopravvissuto nei Tarocchi come Spade, Bastoni,
Denari, Coppe; e come tutti siano rappresentati nell’Arcano Maggiore del Bagatto)
Lemegeton (“Piccola Chiave”): istruzione per l’evocazione dei demoni.
Almadel: istruzione per l’evocazione degli angeli. Non tutte le versioni della Clavicula riportano questa sezione, che in
effetti è stata quella meno contaminata dalla cultura cristiano-cattolica. Vedi per esempio l’errata trascrizione dei
caratteri ebraici nei pentacoli che diventano, col passare dei secoli, segni “misteriosi” assolutamente privi di
significato.
“Il viso dagli occhi spalancati senza ciglia era di una immobilità indescrivibile. Qualcosa di terribile, di
paralizzante, di mortale, eppure, nel contempo, di quanto mai emozionante e di augusto si sprigionava
da quello sguardo immobile, a farmi gelare fin nelle ossa. Le labbra dell’Angelo, rosso rubino, erano
finemente rialzate agli angoli da un sorriso strano. La corporeità della gigantesca figura mi faceva un
effetto quasi vertiginoso, tanto trascendeva tutto ciò che, come realtà solida, suole presentarsi a sguardo
umano: nessun gioco d’ombra sulle vesti che le desse un risalto prospettico. Eppure – se non forse
proprio per questo – eppure ebbi il senso che i corpi finora visti nella vita terrestre non fossero veri
corpi, ma solo delle superfici, di fronte a questo essere del mondo trascendente.”
(G. Meyrink; L’angelo della finestra d’occidente)
(Nota: con la Clavicula la storia della magia diviene, di fatto, una storia di libri di magia. A tal punto che il libro
diviene, nella tradizione popolare, attributo fondamentale del mago e non di rado oggetto magico di per sé stesso. Non
necessariamente benigno. Vedi per esempio la leggenda degli Scolari della Scuola Nera – altrimenti conosciuti come
Scolari Vaganti, Veneziani o Greci di Levante – diffusa ovunque presso Venezia, lungo tutta la catena dolomitica,
nell’Alto Adige, nel Sursette e nei Grigioni in Svizzera)
Il termine esatto per definire un libro di magia è Grimorio, dall’antico francese gramaire: “manuale” o “libro di
grammatica”
Dalla Clavicula derivano i due forse più infami testi di magia nera di ogni tempo: il Grand Grimoire (attribuito a tal
“Antonio Rabbino veneziano”; datato 1500) e il Grimorium Verum (attribuito al “domenicano Plangière”; datato
1517). In questi libri è descritto il rituale per stringere patto col Diavolo; contengono altresì incantesimi erotici e
omicidi. La particolare pericolosità dei suddetti testi sta però nel fatto che – a differenza della Clavicula, che
presuppone un certo grado di consapevolezza occulta da parte del lettore – essi assumono che chi li legge non sappia
nulla delle arti magiche.
Esempi di incantesimi del Grimorium Verum:
“PER RENDERTI INVISIBILE: Raccogli sette fagioli neri. Inizia il rito di mercoledì, prima dell’alba.
Prendi la testa di un uomo morto, e poni uno dei fagioli nella bocca, due negli occhi, due nelle orecchie e
due nelle narici. Poi traccia sulla testa il sigillo del demone Morail. Fatto questo sotterra la testa, col
volto sollevato, e per nove giorni, prima dell’alba, innaffiala ogni mattino con acquavite della
migliore…”
“PER UCCIDERE UN NEMICO: Va’ in un cimitero, e togli i chiodi ad una vecchia bara dicendo:
Chiodi, io vi prendo perché possiate servirmi a sconvolgere la vita e causar male a tutte le persone che
voglio. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Quando vorrai usarli, cerca
un’impronta e, disegnati i tre sigilli di Guland, Surgat e Morail, pianta un chiodo nel mezzo dicendo:
Pater noster upto in terra…”
Dal Grimorium Verum: il cerchio per il Patto; il cerchio per l’evocazione dei demoni; un sigillo demoniaco
MAGIA CRISTIANO-CATTOLICA ALTOMEDIOEVALE
Nel 363 il Sinodo di Laodicea condannò i preti che si occupavano di magia, astrologia e fabbricavano amuleti. Il
Concilio di Arles nel 506 minacciò di scomunica i preti che usavano la Bibbia per predire il futuro. Il Concilio di
Toledo nel 694 condannò i preti che dicevano messe per i defunti nominando non un morto ma un vivente, con
l’intenzione di ucciderlo. Carlomagno vietò la medesima pratica nel 789. L’Università di Parigi condannò l’uso della
messa in magia nel 1398.
I più celebri libri di magia prodotti in ambito ecclesiastico sono:
L’Enchirdion; attribuito a Papa Leone III a beneficio di Carlomagno. Raccolta di preghiere e talismani cristiani
adatti ad ogni circostanza.
Il Grimorium Honorii Magni; attribuito a Papa Onorio III (1216 – 1227). I primi esemplari di cui si ha notizia
risalgono alla seconda metà del 1500; la prima edizione a stampa, in latino, è del 1629 (Roma). Fra i Libri Neri è
quello che nel tempo si è acquistato la fama di più diabolico di tutti. Ciò non solo per il rituale che descrive,
particolarmente ripugnante per i sacrifici di sangue richiesti, ma soprattutto perché – a differenza di analoghi testi
apparsi anteriormente – non si rifà solo alla magia cabalistica, ma risente di forti influssi cristiani, che al giudizio delle
autorità ecclesiastiche dovettero dare all’opera un carattere particolarmente blasfemo. Il libro non sarebbe altro che
una Bolla Papale per estendere a tutti i cattolici la facoltà di evocare e comandare i diavoli.
LA CACCIA ALLE STREGHE
Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e
conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650. I due ultimi episodi di
streghe arse vive avvennero uno nella Svizzera protestante nel 1782 e l'altro nella Polonia cattolica
nel 1793.
Molti studiosi hanno affrontato l'argomento e hanno discusso, nel tentativo di determinare delle
stime accettabili e condivise sul numero delle vittime della caccia alle "streghe" durante i due
secoli in cui sia i tribunali dell'Inquisizione che quelli della Riforma le condussero al rogo. Il
raggiungimento di una certezza sul tema è ostacolato da molti elementi: ad esempio, si è persa
traccia di documenti e notizie certe in ordine a gran parte dei processi, per i motivi più vari.
Pertanto le cifre che si ipotizzano in ordine alle vittime della persecuzione vanno considerate come
ordini di grandezza e spesso sono oggettivamente influenzate dalle opinioni e dalle collocazioni
culturali degli Autori che le hanno determinate. Le ipotesi minime parlano di circa 110.000
processi e 50.000 esecuzioni, cifre successivamente ridotte dallo stesso autore a 100.000 processi e
50.000 esecuzioni, esistono poi molti studi che pervengono a conclusioni di poco superiori, mentre
a risultati notevolmente distanti si collocano pochi autori, che parlano di 12.000.000 processi e
9.000.000 esecuzioni). La situazione muta, ma non di molto, se si passa ad esaminare cifre parziali
riferite a particolari aree geografiche che sono state oggetto di studi più particolareggiati ed
approfonditi, sulla base del ritrovamento di documenti processuali, ma purtroppo è evidente che
tali stime sono approssimate per difetto, non essendo stato possibile recuperare la documentazione
per ogni processo celebrato.
Quanto alla condanna a morte attraverso il rogo, va ricordato che tale competenza non era
propria della Chiesa, bensì dell'autorità civile che, basandosi su una sentenza dell'autorità
ecclesiastica, competente per materia, ne emetteva una propria di condanna e provvedeva
all'esecuzione. Infatti i giudizi inquisitoriali per stregoneria erano relativi ai contenuti eretici
contestati ai "colpevoli" e non avevano titolo a decretare la morte dell'imputato, ma poiché
l'eresia era considerata un reato civile, chi risultava colpevole per il Tribunale ecclesiastico e
veniva consegnato al "braccio secolare", anche se avesse abiurato (anzi, paradossalmente, proprio
perché attraverso l'abiura riconosceva la sua "mancanza"), vedeva tradursi la sentenza
ecclesiastica in condanna penale. Ciò perché l'ortodossia della fede era intesa come corpo portante
dell'unità sociale e quindi la sua presenza non violava solamente la unità della fede, bensì anche
l'unità sociale.
Per convincere le autorità più scettiche dell’opportunità della caccia alle streghe, Papa Innocenzo
VIII emana nel 1484 la bolla Summis desiderantes affectibus, con la quale sancisce l’approvazione
papale alla persecuzione.
I tre testi fondamentali per il cacciatore di streghe furono il Malleus Maleficarum (Jakob
Sprenger, Heinrich Kraemer; 1486); le Disquisitiones Magicae (Martin del Rio, 1589) e il
Compendium Maleficarum (Francesco Maria Guaccio, 1608).
Il patto col Diavolo nelle grottesche tavole che illustrano il Compedium Maleficarum
LA MAGIA NEL RINASCIMENTO
“Esiste questa differenza fra Dio e l’uomo: che Dio contiene in sé stesso tutte le cose poiché è la loro sorgente, mentre
l’uomo contiene tutte le cose poiché è il loro centro. Non vi è alcuna forza in cielo o in terra che il mago non possa
liberare con i mezzi opportuni.”
Giovanni Pico della Mirandola
L’avvento della filologia porta alla riscoperta di opere esoteriche d’età Classica. Le datazioni sono però incerte: i
maghi-filosofi rinascimentali finiscono così per confondere autori e scuole di pensiero. Le principali correnti di
riferimento sono la Cabala, l’Ermetismo, il Pitagoricismo e il Platonismo. Fra i Prisci Magi sono annoverati Ermete
Trismegisto, Gesù Cristo, Zoroastro, Mosé, Ofeo e Pitagora. I maghi rinascimentali poterono operare in relativa
tranquillità in quanto - oltre ad essere per loro la magia una sorta di coltissimo diversivo alle attività ufficiali di
segretario di stato, diplomatico, letterato di corte eccetera – protetti da potenti principi quali Lorenzo de’ Medici e per
l’interesse di Papa Alessandro VI Borgia (1431 – 1503) nei confronti della magia. Si ricordi una sua bolla del 1493 in
difesa di Pico della Mirandola e, per esteso, dei maghi.
Alcuni famosi maghi rinascimentali:
Marsilio Ficino (1433 – 1499). Traduce nel 1471 dal greco l’Hermetica: corpus magico attribuito al mago egiziano
Ermete Trismegisto. Conduce esperimenti di quella che chiama “Magia Orphica”: inni attribuiti ad Orfeo (in realtà
risalenti al I secolo d.C.) atti ad accrescere il proprio potere per intercessione di spiriti planetari.
“Per attirare il potere del Sole canta l’inno quando l’astro è in ascesa nel Leone o nell’Ariete; durante
una domenica e nell’ora del Sole. Circondati di oggetti che gli corrispondano: indossa un mantello
dorato, una corona di lauro; dissemina la stanza di girasoli. Brucia mirra e incenso su di un altare e
cospargiti di zafferano, balsami e miele che avrai preparati quando il Sole è nel Leone. Così acquisirai
grandissimo potere, che applicherai soprattutto alla cura delle malattie.”
Giovanni Pico della Mirandola (1463 – 1494). Studia la Cabala nell’intento di riconciliare ebraismo e cristianesimo.
Non esita tuttavia a praticare forme corrotte di “Cabala Spiritica”: ovvero l’uso di nomi angelici e divini a scopi
mondani.
Giordano Bruno (1548 – 1600). Interessato soprattutto al potere dei diagrammi magici e all’Arte della Memoria, al
contrario degli altri maghi rinascimentali avversava ebraismo e cristianesimo.
Heinrich Cornelius Agrippa Von Nettesheim (1486 – 1535). Autore del De Occulta Philosophia (1533); il trattato di
magia più diffuso del Rinascimento. Centrali in quest’opera sono i capitoli successivamente raccolti col nome di Libro
del Comando, in cui Agrippa detta le istruzioni per evocare entità benigne e maligne e confezionare quel “Libro degli
Spiriti” che diverrà l’attributo del mago nella tradizione popolare.
“Esso si confeziona con pergamena fine e nettissima, che mai sia stata precedentemente adoperata per
altro uso. Il libro si scrive poi nel seguente modo: a sinistra si pone l’immagine dello Spirito; a destra il
suo carattere o sigillo, con tracciati sopra il giuramento, il nome dello Spirito, la sua dignità o grado, il
posto che occupa nella gerarchia, la potenza (…) Esso va conservato con la massima cura. L’irriverenza
dell’anima e la profanazione gli toglierebbero ogni potere. (…) Preparato il libro in questo modo lo si
porta, quando il tempo è terso e sereno, prima della mezzanotte, in un trivio; collocandolo entro un
cerchio tracciato secondo l’arte. Fatto questo, si invocano gli Spiriti inscritti nel libro, nell’ordine fissato
dal loro grado, scongiurandoli per tre volte di volersi presentare in quel luogo a prestare obbedienza
(…) Dopo, avvolto il libro in un panno nettissimo, lo si seppellisce nel mezzo del cerchio.”
Il pentacolo come geroglifico dell’Uomo e delle cinque ferite di Cristo crocifisso com’è rappresentato nel De Occulta
Philosophia
Johann Faust (1480 – 1540). Con ogni probabilità un ciarlatano, che vantava facoltà taumaturgiche e di cui si diceva
avesse venduto l’anima al Diavolo in cambio di poteri magici. La sua popolarità (attestata dall’opera di Johann Spies
Storia del Dottor Faust ben noto negromante e mago; 1587) fu tale da meritargli poco dopo la morte di divenire il
protagonista della più nota tragedia di Christopher Marlowe, e nel XIX secolo del capolavoro di Goethe.
Filippo Bombasto detto Paracelso (1493 – 1351). Diviso per tutta la vita fra la carriera di stregone ciarlatano e quella
di insigne di medico e chimico, noto ai cronachisti contemporanei per essere “raramente sobrio”, introduce l’uso delle
sostanze minerali in medicina e cura alcuni dei più gradi uomini del suo tempo, da Erasmo da Rotterdam a
Ecolampadio. I suoi scritti magici sono raccolti nei Sette Libri dei Supremi Insegnamenti Magici e Alchemici (1527).
John Dee (1527 – 1608). Il più grande e famoso occultista elisabettiano. Significativo della sua fama e della credulità
nella magia dell’epoca il fatto che il governo inglese lo richiami da un soggiorno a Praga per fabbricare oro con cui
finanziare la guerra contro la Spagna. E’ l’ispiratore del Prospero della Tempesta (1611) di William Shakespeare.
I ROSACROCE, OVVERO “LA RIVOLUZIONE DEL MONDO”
“Una sera, prima della Pasqua, stavo seduto al mio tavolo immerso come sempre in umile colloquio con il mio
Creatore. Meditavo sugli straordinari e molteplici segreti che il Padre della Luce, il Sovrano, mi aveva permesso di
conoscere; quando all’improvviso prese a soffiare un vento con tale violenza che la montagna, in cui era scavata la
mia piccola dimora, parve spaccarsi. All’improvviso sentii una presenza alle mie spalle. Fu così grande il mio terrore
che non osai voltarmi, nella mia debolezza umana, ma nello stesso tempo avvertii una sensazione di gioia. E poiché
qualcuno continuava a tirarmi la veste, decisi di voltarmi, e vidi allora una donna stupenda indossante una tunica blu
delicatamente ornata, come il cielo, di stelle d’oro. Nella mano destra stringeva una tromba dorata su cui era inciso un
nome che riuscii a leggere distintamente, ma che in seguito mi fu proibito rivelare. Nella mano sinistra teneva un
pacco di lettere, scritte in molteplici lingue. Aveva delle ali belle e grandi, totalmente ricoperte di occhi. Quando mi
voltai per guardarla, lei estrasse dal pacco una lettera e la pose sul tavolo con una profonda riverenza. Poi si allontanò
senza aver pronunciato parola.”
(Johann Valentin Andreae; Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz)
Secondo la leggenda l’ordine venne fondato nel 1407, al suo ritorno in Germania, da un pellegrino tedesco di nome
Christian Rosenkreutz, che soggiornò a Damasco e in Terra Santa. In realtà quella che era conosciuta nel XVII secolo
come “Società dei Rosa Croce” era probabilmente un piccolo numero di individui isolati che condividevano l’ideale di
un rinnovamento morale, politico e religioso e uno scopo senza precedenti nella storia della magia: attuare una
“riforma generale delle cose divine e umane” a mezzo delle scienze occulte; l’Alchimia in particolare.
I tre “manifesti” attribuiti ai Rosacroce sono: la Fama fraternitatis Rosae Crucis (1614); la Confessio Fraternitatis
(1615); Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz (1616). Tutte e tre probabilmente opera del teologo Johann
Valentin Andreae.
Allegoria rosacrociana
Opera di
Alessandro Forlani
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