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UNA METODOLOGIA PER LA MAPPATURA SPAZIALE DELL’AGRICOLTURA URBANA Il fenomeno dell’agricoltura urbana è ben noto e presente da tempo in numerose realtà urbane a livello nazionale ed internazionale. Negli ultimi anni ha vissuto un rinnovato interesse con l’enfatizzazione di alcuni effetti positivi ad essa associati: accesso ad alimenti freschi, riduzione e mitigazione dell’impatto antropico (effetti di regolazione delle piogge, riduzione dell’inquinamento e delle isole di calore, ecc.), incremento dell’agro-biodiversità e miglioramento delle relazioni sociali e culturali. In numerose città italiane le attività associate all’agricoltura urbana hanno avuto un trend crescente, anche in concomitanza della crisi economica e allo sviluppo di nuove forme di socialità urbana, concretizzandosi sotto forme diverse: orti e giardini condivisi (community garden), orti e giardini scolastici, orti familiari, aziende agricole urbane, azioni di guerriglia gardening, orti abusivi, ecc. In alcune città sono state intraprese iniziative volte a quantificare il fenomeno attraverso indagini mirate e la creazione di alcune mappature dei siti di coltivazione con geometria puntuale con l’associazione di alcuni attributi descrittivi. Tutti questi tentativi di mappatura non hanno alla basa una metodologia ben determinata che possa portare alla definizione di un inventario spaziale completo sul fenomeno, che potrebbe essere propedeutico alla realizzazione di studi ed analisi spaziali mirate. La disponibilità di un insieme di dati spaziali sugli areali dedicati all’agricoltura urbana è fondamentale per lo sviluppo di tutta una serie di analisi utili agli amministratori, ai pianificatori e ai cittadini poiché consentirebbe sia di quantificare a livello spaziale le diverse realtà sia di individuare nuovi spazi non utilizzati dove indirizzarne l’espansione. Non da ultimo, le analisi spaziali possono far emergere le relazioni spaziali tra gli areali di coltivazione e le potenziali sorgenti di contaminazione presenti nelle matrici territoriali urbane (aria, acqua e suolo), in modo da consentire l’isolamento o la gestione differenziale di tutti quelle zone con potenziali rischi per la salute. Nell’ambito del progetto “Promozione della cultura contadina” l’INEA ha costituito un gruppo di lavoro focalizzato sul tema dell’agricoltura urbana e peri-urbana tra le cui attività è prevista l’ideazione e la verifica di una metodologia per l’inventariazione spaziale delle aree adibite ad agricoltura urbana. La metodologia è stata definita e testata sulla città di Roma nel corso del 2013. Il metodo di mappatura si basa sull’utilizzo delle tecniche di Osservazione della Terra (Earth Observation) e nello specifico sull’estrapolazione delle informazioni territoriali mediante la fotointerpretazione di immagini telerilevate distribuite gratuitamente attraverso i cosiddetti sistemi di web-mapping diffusi in Internet (es. Google Earth, Google Maps e Microsoft Bing Maps). La fotointerpretazione è realizzata utilizzando come base di partenza le immagini multitemporali ad alta risoluzione (fino a 30 cm a terra) presenti in Google Earth ed è seguita da una fase di digitalizzazione dei poligoni in cui siano riconoscibili attività di agricoltura urbana e l’assegnazione di alcuni attributi descrittivi. Il riconoscimento degli areali agricoli è realizzato utilizzando una serie di elementi visuali (geometria, colore, tessitura, contiguità) che permettono l’associazione dei diversi oggetti a diverse tipologie di agricoltura urbana: orti e giardini condivisi, orti scolastici e religiosi, orti abusivi, orti familiari e aziende agricole urbane. Il processo di riconoscimento è migliorato in maniera progressiva attraverso un processo innovativo che prevede l’integrazione e la fusione delle informazioni estratte contemporaneamente dai diversi sistemi di webmapping utilizzati. Ad esempio, per un medesimo areale è possibile raggiungere un elevato livello di discriminazione spaziale e classificazione tipologica sfruttando: l’alta risoluzione delle immagini e la multitemporalità (Google Earth), la vista prospettica unidirezionale (Google Maps), la vista prospettica nelle quattro direzioni cardinali (Microsoft Bing Maps), la visone a livello stradale degli oggetti (Google Maps – Street View) e l’utilizzo di informazioni ancillari estrapolabili da tutti i sistemi utilizzati (ad es. l’ubicazione puntuale delle aziende agricole, delle attività commerciali, delle scuole). Allo stato attuale l’attività di mappatura è stata completata per il 90% della superficie compresa all’interno del Grande Raccordo Anulare della città di Roma e costituisce una prima base informativa spaziale sul fenomeno realizzata con la creazione di un database spaziale poligonale corredato da una serie di attributi. Un ulteriore valore aggiunto è anche la registrazione per i vari poligoni dell’evoluzione dell’uso del suolo grazie all’analisi delle immagini multitemporali ad alta risoluzione disponibili a partire dal 2005 in Google Earth. Il database spaziale sarà successivamente sottoposto ad una fase di validazione utilizzando un campione casuale di punti in modo da definire il livello di affidabilità ed accuratezza del processo di classificazione spaziale degli areali agricoli urbani. Nel corso del 2014 è prevista la realizzazione di nuove fasi tra cui: l’utilizzo della banca dati per il calcolo di una serie di statistiche spaziali utili per l’analisi del fenomeno, lo sviluppo di analisi spaziali per l’identificazione di eventuali aree di rischio in cui le attività di agricoltura dovrebbero essere attentamente monitorate e l’applicazione della metodologia in altre realtà urbane italiane. di Flavio Lupia