agrimensura e rappresentazione grafica

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agrimensura e rappresentazione grafica
GIOVANNI NALIN
Socio AIAPP n° 467
AGRIMENSURA E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Premessa:
Nella progettazione, ma anche nella gestione del "verde", sia esso pubblico o privato,
riveste fondamentale importanza il rilievo corretto e più possibile completo del sito in
oggetto.
Gli elementi che possono essere di importanza o che in vario modo possono influenzare la
razionale scelta progettuale sono numerosi (vedere tabella:il progetto e le sue fasi);
maggiori e più precise saranno le informazioni raccolte e più facile risulterà la
progettazione, e minori le probabilità di errori.
Altrettanto chiara e precisa dovrà poi essere la rappresentazione grafica di quanto
rilevato.
Si produrranno per questo una o più tavole, a seconda del caso e delle opportunità e
necessità; in queste tavole andranno inseriti tutti gli elementi che potranno risultare utili
alla progettazione (vedere "check-listh").
Per questo motivo diviene utile la conoscenza di alcuni fondamenti dell'Agrimensura.
L’agrimensura è una branca elementare della topografia che si occupa del rilevamento e
della misurazione degli elementi geometrici del terreno, in particolare dell'area, del
perimetro, dei confini, delle distanze, ecc.
I rilievi si possono eseguire con specifici strumenti e attrezzi, a volte molto semplici,
come i tradizionali longimetri (fettucce metriche, triplometri, ecc.) a volte sofisticati e
costosi, come i tacheometri e i teodoliti e i moderni apparecchi GPS.
N.B. la superficie agraria è la proiezione del terreno su di un piano orizzontale.
Cartografia.
I dati forniti dall'agrimensura dovranno rendere possibile una rappresentazione grafica
delle superfici e degli elementi rilevati, cioè uno o più disegni della superficie in oggetto.
Il disegno dovrà rappresentare la superficie e gli elementi eventualmente presenti nelle
proporzioni adatte, cioè in scala. La scala di proporzione è il rapporto fra le dimensioni
grafiche e le dimensioni reali.
La cartografia insegna come si rappresentano e si leggono le superfici e gli elementi in
esse presenti nelle mappe. Tali rappresentazioni possono essere:
-
planimetriche (quando rappresentano l'oggetto su un piano orizzontale)
altimetriche (quando rappresentano l’oggetto su un piano verticale)
prospettiche (quando rappresentano l'oggetto nelle sue forme reali, però ridotte,
come se fosse fotografato).
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Rappresentazioni planimetriche: distinzioni convenzionali.
Sono considerate:
- piante: se la rappresentazione è in scala fino a 1:500
- mappe: se la rappresentazione va dalla scala 1:500 alla scala 1:10.000
Per convenzione nelle rappresentazioni, l’uso delle scale di proporzione è così accettato:
-
scala
scala
scala
scala
scala
scala
etc.
1: 25 1:50 : per particolari di fabbricati o piccole costruzioni
1:100 1:200 : per fabbricati interi o costruzioni in genere
1:500 1:1.000 : per catasto urbano e terreni molto frazionati
1: 2.000 : per mappe catastali in genere
1: 4.000 : per mappe catastali di terreni poco frazionati
1: 10.000 : per carte forestali e quadri d'unione catastali
Regole generali da seguire nelle rappresentazioni grafiche
-
E' fondamentale disporre di una mappa (sc. 1:500 1:2000) e, nel caso di piccoli
giardini ed orti, disporre delle tavole del progetto dei fabbricati.
La rappresentazione altimetrica (meno frequente) trova applicazione grafica
attraverso profili longitudinali o "piani quotati", quando si vuol conoscere la
pendenza del terreno per le sistemazioni idraulico-agrarie, per le costruzioni, per il
“verde”, ecc.
Come operare correttamente
A - in "campagna":
prima di iniziare le operazioni di rilievo si effettua una accurata ricognizione generale
della superficie da rilevare, eseguendo a matita uno schizzo a vista ("abbozzo" o
"eidotipo"), cioè una riproduzione approssimativa su di un foglio da disegno
dell’appezzamento e dei principali particolari topografici in esso contenuti: fabbricati,
corsi d'acqua, strade, ecc. (vedere schema "rilievo del sito" e "check-listh").
Al di là dei metodi di rilevazione adottati è indispensabile registrare su di un quaderno
tutte le misure eseguite, con ordine e chiarezza;
B - "a tavolino":
accurata esecuzione dei disegni, per facilitare la lettura e la progettazione; per questo
sono importanti anche i mezzi utilizzati per il disegno (matite, gomme, righe, squadre,
scalimetri, compasso, goniometro, tecnigrafo, penne a china e accessori vari), nonché i
metodi adottati per una più chiara, immediata e completa lettura ed interpretazione
degli elaborati grafici. Attualmente sempre più professionisti fanno ricorso al disegno
tecnico mediante appositi programmi per computer (CAD); tuttavia le regole fissate
per il disegno a mano rimangono basilari; inoltre, il disegno manuale trova nel caso
specifico (progettazione di spazi verdi) una maggiore legittimazione, dovendo offrire
anche una più o meno tangibile componente artistica.
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Regole grafiche
Poiché le mappe e le carte di uso pubblico sono tutte orientate al Nord, nel disegno è
bene attenersi alla stessa regola (qualora non convenga altrimenti).
TAVOLE:
Premettendo che il lavoro del paesaggista, pur dovendo fornire dettagli tecnici con
precisione e chiarezza, deve anche essere il più artistico possibile, le tavole che possono
essere utili ai fini progettuali o per una migliore interpretazione dello stesso, sono le
seguenti:
-
-
"stato di fatto" (situazione prima di ogni intervento);
"stato di progetto" (proposta progettuale);
tavola dei movimenti terra: qualora fosse necessario, si dovranno fare anche delle
sezioni (tav. drenaggi, smaltimento acque in eccesso, ecc.); evidenziare i livelli
(piano quotato);
"tavola delle ombre": serve al progettista per evitare errori (es.: piante che hanno
bisogno di più luce, piante che ombreggiano eccessivamente le abitazioni, ecc.);
tavole delle colorazioni stagionali: primavera, estate, ...
Vari strati vegetazionali (strato arboreo, strato arbustivo, strato erbaceo);
Sezioni, prospettive, assonometrie, particolari, ecc.
Procedimento
Se si ricorre al tradizionale disegno a mano, si utilizza inizialmente la "carta minuta" (o
"sottolucido") per la rappresentazione della superficie rilevata e l’esecuzione degli schizzi
o bozze di studio. Su queste “brutte copie” si lavora finché non si raggiungono le soluzioni
definitive e non si sono evidenziati ed eliminati gli eventuali errori.
Affinato il disegno o il progetto, lo si riproduce su un "lucido", cioè su di un supporto
cartaceo adatto per il disegno a china, con cui sarà possibile ottenere un numero illimitato
di copie. Si ricorda che le copie dei disegni vanno solitamente piegati per praticità, e
ridotti al formato base (A4), cioè a cm 29,7 x 21. Si sceglierà, quindi, il formato adatto a
contenere i disegni nella scala appropriata.
Nel foglio dovranno essere riportati: l'intestazione, un cartiglio , la legenda degli elementi
salienti, l'orientamento rispetto ai punti cardinali e la scala di proporzione.
Si possono arricchire le tavole con sezioni, prospetti, particolari, scorci prospettici,
assonometrie o altro, a seconda del caso e dell’abilità.
Il progetto del "verde" potrà essere completato con tavole dei colori della vegetazione
nelle diverse stagioni. Le colorazioni si potranno eseguire con pastelli, con acquerelli,
pastelli a cera, "gessetti" o altro, a seconda del tipo di carta utilizzata. Normalmente le
copie (fotocopie) ottenute dal lucido originale, si colorano con pastelli. La carta utilizzata
per le copie fotostatiche risulta spesso sottile e soggetta ad alterazioni. Qualora fosse
possibile riprodurre il disegno su cartoncini più spessi e porosi diviene interessante ed
efficace la tecnica dell’acquerello.
Il cartiglio è uno specchietto, normalmente di dimensioni standard, in cui sono riportati i seguenti
dati: tipo di intervento (es.: progetto di giardino, campo sportivo, ecc.), nome del committente e
Comune del sito in oggetto, nome del progettista e disegnatore, numero e titolo della tavola, scale
utilizzate, data del lavoro, ecc.
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RILLIEVI attrezzi agrimensori e metodi di rilevamento
Gli strumenti e gli attrezzi di uso comune nel rilievo delle superfici sono:
filo a piombo, picchetti, paline, longimetri (nastri, fettucce, triplometri), livelle, stadie,
squadri semplice, graduato e a prisma, bussole, livello ad acqua e a cannocchiale, ecc.
(vedere caratteristiche e modo di impiego).
Rilevamento di piccole superfici
Il rilevamento è il complesso di operazioni agrimensorie necessarie per determinare la
forma e le dimensioni di una superficie, anche al fine di una rappresentazione in scala e
del calcolo della superficie.
Ogni rilevamento si effettua in tre fasi successive:
1 - lavoro preliminare (accurata ricognizione generale del terreno da rilevare, per
eseguire lo schizzo, utilizzando allo scopo eventuali mappe già esistenti).
2 - lavoro di campagna: rilevo con attrezzi e strumenti agrimensori, in rapporto alle
disponibilità di questi e alle caratteristiche del sito da rilevare.
3 - lavoro a tavolino: riassume e completa le precedenti fasi attraverso la
rappresentazione grafica in scala su foglio da disegno.
Il lavoro di campagna può, nel caso di piccole superfici, essere eseguito con soli attrezzi
(longimetri e paline), qualora l'appezzamento sia pianeggiante e regolare. In questo caso
si eseguiranno triangolazioni. Diversamente, i rilievi si potranno eseguire con lo
squadro semplice, longimetri e paline (per coordinate ortogonali), o con lo squadro
agrimensorio (sistema radiometrico, per intersezione o per camminamento).
Metodo per triangolazioni
consiste nel rilevare l'appezzamento riducendolo in figure triangolari: Fissati i vertici con
le paline, si procede alla suddivisione dell'appezzamento in figure triangolari, i cui lati
saranno poi misurati con longimetri. Dall'allineamento dei lati di confine e delle diagonali
è possibile ottenere la misura del perimetro e calcolare la superficie dei singoli triangoli,
poi dalla somma di questi, dell'intera superficie. Il valore della superficie di ogni triangolo
è ricavabile direttamente con il calcolo, applicando la formula di ERONE:
S = p x (p-a) x (p-b) x (p-c)
dove S = superficie; p = semi-perimetro; a, b, c = lati triangolo
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Metodo delle coordinate ortogonali
consiste nel tracciare allineamenti perpendicolari alla "linea di base", che costituisce il
congiungimento fra i punti estremi dell'appezzamento. Per queste operazioni si fa uso
dello squadro semplice, allineato alla linea di base, traguardando perpendicolarmente le
paline poste ai punti fondamentali (vertici).
Vanno poi rilevate le misure delle lunghezze di ciascun allineamento. Sul foglio da disegno
la mediana orizzontale di squadratura si fa coincidere con la "linea di base". In scala si
riportano progressivamente le distanze delle singole stazioni, quindi si tracciano le
perpendicolari nella relativa lunghezza. Congiungendo fra loro i vertici si ottiene la
poligonale corrispondente all'appezzamento rilevato.
Metodo per irraggiamento
Consiste nel rilevare l'appezzamento poligonale facendo uso dello squadro graduato.
Posto lo strumento "in stazione", al centro dell'appezzamento, orientato a Nord, si
effettuano gli allineamenti che corrispondono ai raggi, leggendo per ognuno il valore
dell'angolo rispetto al nord. Per la rappresentazione grafica sul foglio, si procede
tracciando in scala le distanze corrispondenti ai raggi, secondo i rispettivi valori degli
angoli, con l'uso di un goniometro.
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LE SCALE DI PROPORZIONE
Per rappresentare con un disegno una superficie o una costruzione si ricorre a scale di
proporzione, o nel caso specifico, di riduzione. Ciò è necessario in quanto le dimensioni
sono troppo grandi per disegnarle nella misura reale.
La scala di rappresentazione risulterà dal rapporto tra la misura sul disegno realizzato
(m) e la misura reale (M); cioè:
S=m:M
Ad esempio, scala 1 : 100 significa che 1 cm sul disegno corrisponde a 100 cm nella
realtà (cioè che nella realtà, l’oggetto rappresentato è 100 volte più grande).
Per interpretare facilmente un disegno in scala, si possono usare gli scalimetri, ossia
speciali righelli o regoli, graduati secondo diverse scale di proporzione.
Utilizzando le scale di proporzione, potremmo avere problemi pratici, come ad esempio:
a. Date le dimensioni reali (M) e la scala (n), trovare le dimensioni grafiche (m):
m = M/n
b. Date le dimensioni grafiche (m) trovare le dimensioni reali (M):
M=mxn
c. Date le dimensioni reali (M) e quelle grafiche (m), trovare la scala (n):
n = M/m
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Cognome e nome __________________________
AGRIMENSURA
GRAFICA
E
RAPPRESENTAZIONE
test di verifica
Domande:
1- Quali sono gli elementi utili alla progettazione che devono o possono essere rilevati e
riportati nel disegno?
2 - Con quali metodi e con quali strumenti è possibile il rilievo di una ridotta superficie
destinata a giardino?
3 - Quali sono le scale normalmente utilizzate e consigliate per la rappresentazione
grafica di
una superficie destinata a “verde”?
4 - Cos’è la superficie agraria?
5 - Quali tipi di rappresentazioni grafiche si possono utilizzare nel rilievo e progetto di un
giardino?
6 - Elenca i diversi tipi di tavole che si possono utilizzare o riprodurre al fine di agevolare
le scelte progettuali e di rendere la rappresentazione grafica più chiara e completa.
7 - Cos’è un “cartiglio” e quali dati vi sono riportati?
8 - Su quale tipo di carta si esegue normalmente lo schizzo e su quale altro il disegno da
riprodurre?
9- In un disegno in scala 1:100 un muro è rappresentato con una linea di 20 cm; a
quanti metri corrisponde nella realtà?
10 – un campo da calcio è lungo 110 metri. Quanto è lungo in un disegno di progetto, in
scala 1:200?
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