TROMBOFILIA E POLIABORTIVITÀ WOBertolino,S

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TROMBOFILIA E POLIABORTIVITÀ WOBertolino,S
TROMBOFILIA E POLIABORTIVITÀ
W.O.Bertolino,S.Bianca,E.C.Bertolino,V.Lo Bue,F.Labate,G.Assadi,M.Rannazzisi,V.Cigna,V.Billone,
AOGOI SICILIA
GRUPPO DI STUDIO REGIONALE : TROMBOFILIA IN OSTETRICIA
COORDINATORI : W.O.BERTOLINO, S.BIANCA
INTRODUZIONE
L’aborto spontaneo è la complicanza più frequente della gravidanza. Il 65% di tutte le gravidanze si
arresta prima del sesto mese e la maggior parte in forma subclinica.
La frequenza degli aborti spontanei ”clinicamente evidenti” varia dal 15% al 20%.
L’ASR (almeno tre aborti prima delle 23 settimane) interessa circa una coppia su 200; il 40-50% delle
cause d’aborto resta inspiegata.
Poche decine di anni fa si sosteneva che la causa principale di ASR fosse l’insufficienza luteinica.
Alcuni anni dopo emerse la teoria immunologica con mancato riconoscimento dai antigeni fetali HLA.
Recentemente l’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sulla presenza degli anticorpi antifosfolipidi e
della trombofilia ereditaria (1-7).
MATERIALI E METODI
Dal 2005 al 2009 abbiamo reclutato 98 pazienti affette da poliabortività inspiegata, afferenti
all’Ambulatorio di “Gravidanza a Rischio” dell’A.O. Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo.
Le pazienti, andate incontro a 255 aborti, sono state selezionate perché risultate negative per le cause note
di poliabortività quali le anomalie anatomiche uterine, le anomalie cromosomiche, i fattori immunologici,
i fattori endocrini, le cause infettive .
In collaborazione con il nostro laboratorio di Genetica Molecolare, abbiamo sottoposto le pazienti a
screening per trombofilia (ricerca della mutazione del fattore II, del fattore V Leiden, della MTHFR
C677T, del PAI-1 4G\5G, deficit proteina C, S e ATIII, anticorpi antifosfolipidi). Per lo studio delle
mutazioni genetiche, il DNA delle pazienti è stato estratto dai linfociti mediante la tecnica di Salting Out
ed è stato analizzato con le metodiche RFLP (restriction fragment lengh polymorphism).
RISULTATI
Dai risulti ottenuti sembra esistere una correlazione tra la percentuale di ricorrenza di perdite
fetali e il tipo di fattore trombofilico presente.
FV = mutazione fattore V Leiden in eterozigosi
FII = mutazione fattore II in eterozigosi
M = mutazione MTHFR in omozigosi
m = mutazione MTHFR in eterozigosi
DISCUSSIONE
Esistono evidenze che, nonostante molte perdite fetali avvengano nel 1° trimestre, nelle
pazienti trombofiliche il rischio maggiore è nel 2° e 3° trimestre.
Le donne portatrici del fattore V Leiden hanno un rischio di perdita fetale tardiva maggiore rispetto
alla perdita fetale precoce (nel primo trimestre).
Un aumento del rischio di tutte le perdite fetali ( aborti ricorrenti del primo trimestre e perdite fetali
tardive non ricorrenti ) , superiore di 2-3 volte, è presente inoltre nelle donne con la mutazione del
fattore II.
In letteratura si hanno risultati discordanti sull’importanza della mutazione dell’ MTHFR:
solo alcuni lavori hanno evidenziato una associazione fra omozigosi e perdite fetali ricorrenti.
Al contrario una metanalisi del 2003 su 1818 donne non ha riscontrato nessuna associazione tra
suddetta omozigosi e perdite fetali ricorrenti precoci e/o tardive (5) .
Nel nostro studio abbiamo rilevato una maggiore prevalenza di FII e FV, rispetto alla
popolazione generale nelle pazienti con 2-3 aborti.
In quelle con 2 aborti prevale maggiormente il FV ( 18,7%) rispetto al FII (12,5%). Nelle pazienti
con 3 aborti si verifica il contrario; riscontriamo infatti la presenza del FII nel 23% dei casi, rispetto
al 5,8% del FV.
Con l’aumentare del numero di aborti, il FII e il FV assumono sempre minor rilevanza.
Gli anticorpi antifosfolipidi, come atteso, e inaspettatamente le mutazioni in omozigosi del PAI 1
4g\4g e della MTHFR, sono le mutazioni trombofiliche prevalenti.
E’ possibile dunque che alterazioni della fibrinolisi, da molti autori correlate alla poliabortività, e
alterazioni del metabolismo dei folati, interferiscano precocemente con il corretto sviluppo della
gravidanza.
CONCLUSIONI
In base alla nostra esperienza clinica ed ai dati raccolti, riteniamo che le mutazioni
trombofiliche abbiano un ruolo nel determinare una maggiore frequenza di poliabortività.
Probabilmente esistono mutazioni “maggiori” in grado di dare complicanze anche in eterozigosi, e
“minori” che creano problemi solo se variamente associate fra loro e/o in omozigosi.
Nella nostra ricerca oltre al ruolo già noto,nella poliabortività, degli anticorpi antifosfolipidi
e delle mutazioni del fattore II e V, è emersa la rilevanza dell’omozigosi dell’MTHFR e del
polimorfismo 4G\4G del PAI-1, in accordo con i lavori di Gris (8), Bucholz (9) e Coulam (10).
BIBLIOGRAFIA:
1.
Bertolino OW, Labate F, Bertolino EC, Rannazzisi M,Assadi G, Sammarco P, Niceta M,
Fabiano C. Trombofilia ereditaria e complicanze gravidiche nella popolazione siciliana. Italian
Journal of Gynaecology & Obstetrics,21:N.3:129-136, 2009.
2.
Paidas MJ, Ku DH, Arkel YS. Screening andmanagement of inherited thrombophilias in
thesetting of adverse pregnancy outcome. Clin.
Perinatol31:783-805, 2004.
3.
Bertolino OW, Lo Bue V, Lionti F, Miceli V,Quartararo P. Trombofilia e gravidanza.
Aggiornamenti di Ostetricia e Ginecologia. COFESE
edizioni,2003.
4.
Bertolino OW,Lo Bue V, La Giglia E, AliottaG, Lionti F, Quartararo P. Trombofilia e
gravidanza la nostra esperienza. Contraccezione,Fertilità, Sessualità.COFESE edizioni, Luglio
2003.
5.
Rey E, Kahn SR, David M, et al. Thrombophilicdisorders and fetal loss: a meta- analysis.
Lancet 361:901-908, 2003.
6.
Bertolino OW, Lo Bue V, Quartararo O. LaMalattia Tromboembolica in Gravidanza.
Aggiornamenti di Ostetricia e Ginecologia. COFESE
edizioni,Luglio 2001.
7.
Preston FE, Rosendaal FR, Walker ID, et al.Increased fetal loss in women with heritable
thrombophilia.Lancet 348:913-916, 1996.
8.
Gris JC, Neuveu S, Mares P, Biron C, Hedon B, Schved JF. Plasma fibrinolytic activators and
their inhibitors in women suffering from early recurrent abortion of unknown etiology. J Lab Clin
Med 1993;122:606-15.
9.
Buchholz T., Lohse P., Rogenhofer N., Kosian E., Pihusch R., Thaler CJ Polymorphisms in
the ACE and PAI-1 genes are associated with recurrent spontaneous miscarriages. Hum Reprod
2003;18:2473-7
10. Coulam et al; Reprod. Biomed online 2006; 12:322-7