DIARIO DI UN MOTOCICLISTA In giro per i parchi nazionali senza
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DIARIO DI UN MOTOCICLISTA In giro per i parchi nazionali senza
SMS 3923798348 MAIL [email protected] ANNO I N° 176 LUNEDI 24 OTTOBRE 2011 5 DIARIO DI UN MOTOCICLISTA IL RACCONTO. SETTIMA PUNTATA DEL DIARIO DI VIAGGIO DI RICCARDO ALDEGHERI CHE STA ATTRAVERSANDO LE AMERICHE SU DUE RUOTE In giro per i parchi nazionali senza infastidire gli orsi per evitare multe assai salate negli Usa tutti rispettano i severi limiti di velocità... tranne gli italiani in vacanza ............................................................. ... ... RICCARDO ALDEGHERI ... [email protected] . u Dopo tre giorni saluto il White Water Creek Ranch e soprattutto il suo conto (che fa segnare un discreto picco nel grafico delle spese quotidiane) e sono di nuovo in strada. Per andare verso sud ed entrare nello Utah riattraverso Yellowstone, entro e passo anche nel Gran Teton National Park circondato dal solito trionfo di fiumi, laghi, foreste, montagne, vallate e vallette dove tutte le sfumature di verdi e azzurri e bianchi e colori assortiti si alternano ai cartelli che sconsigliano vivamente, o meglio vietano, l'approccio con gli animali selvatici, orsi in particolare. Evidentemente qui lo sport nazionale è scassare le palle al plantigrado ma a quanto pare il rischio non è che il plantigrado stesso ti faccia capire a modo suo che non approva la tua presenza nel suo ecosistema (oggigiorno si parla così...) bensì la multa di ben 5mila dollaroni che ti appioppa lo stato del Wyoming se ti becca e che è pur sempre una somma da tenere in considerazione. Meta successiva dunque lo Utah e per la precisione Salt Lake City dove vive Mateja. MATEJA. Chi é Mateja? Non la conosco quindi non so chi sia, ma so che è la figlia di una coppia che vive a Log Pod Mangrtom. Cos'è Log Pod Mangrtom? Per chi non lo sapesse è un piccolo villaggio in Slovenia dove vivo quando non sono in giro con la moto a scrivere stu- MOZZAFIATO. Il panorama della Salt Lake Canyonland pidaggini e dove vivono anche i genitori di Mateja che hanno un ristorante sul passo del Predil che mi hanno dato il suo biglietto da visita. Anche lei non sa chi sono io ma le ho scritto che sono uno che vive a Log (Pod Mangrtom) e che ero in zona e se voleva ci conoscessimo per bere un caffè. Lei è rimasta decisamente sorpresa che uno di Log, che in tutto su tre frazioni fa un centinaio di abitanti, si trovasse da quelle parti per cui, dopo aver telefonato alla mamma ed essersi assicurata che non fossi un delinquente (ma sua mamma non mi conosce molto bene...), ha accettato ed è finita che il caffè è diventato due giorni con lei e sua figlia Macy. Macy ha nove anni e va a scuola invece Mateja ha un'agenzia turistica e organizza le vacanze ai ricconi di Salt Lake City, vivono in una bella villettina sotto le montagne e fra una partita a golf (d'e- state) e una sciata (d'inverno) tirano avanti la carretta. JACKSON HOLE. Fra l'altro arrivando a Salt Lake City, su suo consiglio, sono passato per Jackson Hole che è un villaggetto sotto il Gran Teton molto finto western dove ci sono i saloon con gli sgabelli a sella di cavallo, le t-bone che piovono come sotto il monsone e le botteghe che ti vendono le puttanate più assurde in tema di cavalli, cow boy, pionieri e balle varie Insomma se proprio non potete fare a meno di mettervi nel salotto buono sopra il caminetto un bel quadro tremetriperdue con stalloni imbizzarriti domati da impavidi mandriani sotto un fosco cielo di tempesta con lampi, fulmini e montagne rocciose sullo sfondo adesso sapete dove andare a comprarlo. Vale la pena raccontare un piccolo episodio accaduto lungo la strada, si tenga presente che il motociclista, come anche l'automobilista, negli states è tendenzialmente corretto e ossequioso delle regole, delle code abbiamo già detto ma anche si sorpassa dove si può e non si sorpassa dove non si può, questo va da sé..., si rispettano i limiti, ci si ferma agli stop e via così. L'atteggiamento pare sia dovuto in parte a una forma di disciplina congenita ma si dice anche che le multe qui siano da infarto, e io di infarti ne so qualcosa, di multe, stranamente, non ancora. Fatto sta comunque che arrivando nel covo dei cow boy scollinando da una valle all'altra supero (dove permesso) un paio di Harley che ovviamente dove si curva e si piega non sono proprio nel loro ambiente, poi supero (sempre dove permesso) un paio di camion ed ecco che buttando l'occhio nello specchietto vedo che i due, un po’ in affanno, inseguono superando i camion dove non permesso. Non ci posso credere, mi sta crollando una teoria costruita con pazienza e attenzione in oltre cinquemila km già percorsi in terra statunitense, finisce la strada del passo, si arriva al semaforo che aggancia la strada principale, mi raggiungono, si affiancano, gesticolano e parlano, mi tolgo il casco....sono due medici italiani a un congresso che si fanno un giro con moto noleggiate. A tutto c’è sempre una spiegazione... e comunque noi italiani non smetteremo mai di farci riconoscere nel mondo!!! Stavolta, oltre a Salt Lake City mi lascio alle spalle anche una camicia dimenticata a casa di Mateja, considerato che di ca- micie ne ho due praticamente si è dimezzato il guardaroba delle grandi occasioni ma siccome di grandi occasioni non ne capitano poi molte girando per le campagne del west o per le Montagne Rocciose la cosa non è particolarmente preoccupante. Vado ancora verso sud, dallo Utah, dove con la fortuna di sempre ero capitato nella settimana più calda dell'anno, passo nel Colorado, dove ogni settimana è la settimana più calda dell'anno... IL COLORADO. Arrivando a Moab passo per Canyonlands e la mattina dopo visiterò anche Arches, due parchi nazionali poco distanti, ennesima meraviglia della natura. I bene informati sostengono che quella che una volta era una piattaforma desertica con il tempo, si parla di circa duecento milioni di anni giorno più giorno meno, è stata erosa dagli elementi atmosferici, che al giorno d'oggi si sono ridimensionati e si presentano sotto forma dei due fiumi che si congiungono sotto Moab cioè il Green River e il Colorado. Ovviamente l'acqua ha lavorato in maniera differente a seconda delle tipologie dei materiali che formavano i substrati della piattaforma facendo risultare delle formazioni di "sabbia rocciosa" piuttosto anomale e molto scenografiche. Non vi annoio oltre con il pistolotto scientifico/descrittivo, se volete approfondire vi giro un paio di foto oppure vi arrangiate su internet o aspettate che scriva il libro dopo il viaggio... se deciderò di farlo e soprattutto se qualcuno lo finanzia perché qua, anche se si cerca di risparmiare, la vita costa un botto...