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RELAZIONE Al Consiglio Generale Associazione Laici Verniani San Giovanni in Fiore, sabato 9 luglio 2016 Premessa Il Gruppo Laici Verniani di San Giovanni in Fiore si è costituito l’8 dicembre 2010 sotto la guida della Superiora delle Suore di questa Comunità Sr. Candida Macrì, nel suo recente percorso collabora, facendo tesoro di esperienza formativa, con il Gruppo di Isola Capo Rizzuto. I componenti del Gruppo si impegnano a tener fede ai principi fondamentali dello Statuto Associativo Laici Verniani, approvato il 3 gennaio 2003, che testualmente recita: “… con una specifica promessa, da assumere l’8 dicembre (festa dell’Immacolata) - rispettare le loro promesse battesimali, osservare lo Statuto - condividere il carisma della Carità lasciatoci dalla Fondatrice, Madre Antonia Verna - nutrire una forte devozione per l’Immacolata - percorrere un cammino di crescita, dando ampio rilievo ad esperienze formative - collaborare anche con la comunità delle SCIC negli ospedali, nelle scuole, nelle parrocchie”. Descrizione Il Gruppo consta di 15 donne, 3 uomini, 4 missionarie e di 5 simpatizzanti; si riunisce regolarmente per la catechesi il mercoledì, con scadenza quindicinale, gli incontri sono caratterizzati dalla meditazione sul Vangelo e riflessione sulla vita e le opere della beata Madre Antonia, si riunisce straordinariamente, quando ne ravvisa la necessità, per organizzare delle nuove iniziative o nei tempi forti liturgici. Attento al carisma verniano e intriso di preghiera e Parola di Dio, il Gruppo si sforza ad adoperarsi con costanza e volontà nell’apostolato parrocchiale e, in un mondo sempre più secolarizzato come lo è pure la nostra realtà sangiovannese, ad essere presente nel sociale, in particolare in quello delle “periferie esistenziali” nel segno della carità e “a gratis” per amore; al martedì partecipa all’Adorazione Eucaristica e, ogni terzo sabato del mese, al ritiro spirituale della Congregazione. 2 Alcuni componenti del Gruppo, in collaborazione con le missionarie di carità, si dedicano al catechismo dei ragazzi in preparazione ai sacramenti della prima comunione e cresima e, altri, alla liturgia parrocchiale e al decoro della biancheria dell’altare. Come sussidio usufruisce del periodico delle SCIC e, come segno distintivo nelle occasioni pubbliche, i componenti indossano una sciarpa celeste con l’immagine di Madre Antonia. La sofferenza che il Gruppo vive è l’enorme difficoltà che incontra a lasciare un segno tangibile nella società sangiovannese e nell’impossibilità, fino ad oggi, di “contagiare” i giovani con il carisma di Madre Antonia. Se ci fosse trasmesso qualche utile suggerimento in merito, ne trarremmo senz’altro beneficio per la nostra crescita. In riferimento a quanto sopra, se possibile, preghiamo la Superiora Generale di assegnare un’ altra giovane unità all’organico striminzito della Comunità delle suore presenti a San Giovanni in Fiore. Come si evince dall’intestazione del presente esposto, il Gruppo di San Giovanni in Fiore, chiede di poter aggiungere alla propria denominazione l’aggettivo “florense”. Tale richiesta non vuole essere un mèro vezzeggiativo di cui fregiarsi, ma più seriamente un riferimento al “…calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato…”come recita Dante nella Commedia, collocando l’abate florense nel paradiso accanto a San Tommaso d’Aquino, San Rabano e San Bonaventura, al fine di poter attingere al pozzo delle nostre radici, rappresentato dalla fulgida figura del medio evo qual’ è stato Gioacchino da Fiore. Tema odierno “Come incontrare Gesù” Il messaggio di Madre Antonia è più che mai attuale? La risposta della Superiora Generale al giornalista Angelo Montonati è chiaramente esplicativa del messaggio verninano, propedeutica alla crescita spirituale e analisi concreta del bisogno dell’uomo di oggi, infatti risponde: 3 “Si è vero, il messaggio di Madre Antonia è molto attuale, ci riporta all’essenzialità della vita, alla radicalità evangelica, alla gratuità, all’affidamento alla Provvidenza, al valore della fraternità, all’impegno etico e responsabile del dovere, dell’onestà, della rettitudine, all’attenzione della persona, alla valorizzazione del positivo e del diverso. Non c’è dubbio che il cuore della nostra vita stia nell’interiorità, l’essenziale è invisibile agli occhi, ma la qualità del nostro essere si esprime concretamente nel rapporto che stabiliamo con Dio e, poi, con le sorelle e i fratelli a cui siamo invitati nella missione, la proprietà, quindi, è nel risvegliare la ricchezza interiore delle persone, provocando in loro la riscoperta dei valori fondamentali della vita. Madre Antonia, donna molto concreta, ci ha consegnato in eredità la testimonianza di una vita interiore molto solide, semplice, vera e costante. La sua esperienza quotidiana, a volte faticosa, era anche molto bella quando nella comunità condivideva la sete di Dio e la gioia della missione tra la gente. Le frontiere del nostro apostolato oggi dovrebbero nuovamente raggiungere il cuore dell’uomo che in modo latente o attraverso modalità anche sbagliate, quasi con un grido chiede di attingere alla sorgente della speranza che ridona senso alla vita.” ( “A gratis” per Amore di A. Montonati) La prima Lettera ai Corinzi dell’Apostolo Paolo e la succitata risposa alla domanda: il messaggio di Madre Antonia è più che mai attuale? Certamente si, noi riteniamo che possano essere considerate delle linee guida, non solo per acquisire il carisma verniano e far maturare spiritualmente e concretamente il Gruppo Florense dei Laici Verniani a San Giovanni in Fiore, ma che esse siano fondamentali e determinanti per dare la risposta al tema dell’incontro odierno: “Come incontrare Gesù”. Testimonianza di un simpatizzante: Mi sono chiesto spesso, soprattutto nei momenti difficili e di dolore della mia vita: perché sono nato? Una risposta esaustiva non l’ho trovata e, del resto, se dicessi di averla quanto meno sarei presuntuoso o, comunque, starebbe ad indicare la fine della mia ricerca interiore della spiritualità e della salvezza dell’anima. 4 Ma una consapevolezza credo di averla maturata ed è che tutti siamo chiamati, anche se in contesti diversi, “alla vera missione”, prescindendo dal nostro colore della pelle, dal nostro credo, dal nostro grado d’istruzione, dalla nostra situazione economica o dal nostro ruolo nella società, quella missione è la Carità in senso lato verso il prossimo! Una carità come quella praticata da Madre Antonia Verna che ha vissuto ed operato secondo gli insegnamenti dell’apostolo Paolo, che nella sula prima Lettera ai Corinzi, cap. 13 “…mostra la via della perfezione. Questa dice, non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità, agape, cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo “. (Papa Benedetto XVI) Conclusione Il Gruppo, infine, non può esimersi dal ringraziare tutti i membri del Consiglio Generale e Regionale, esprimendo tutta la sua gratitudine per l’onore della visita concessogli, accogliendo con entusiasmo tale iniziativa, sicuro che sia una testimonianza della grazia del Signore e foriera di copiosi frutti. 5