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PROF. PIER LUIGI BELVISI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI INTERNAZIONALI DI ROMA, UNINT
A. Smith e la divisione del lavoro
Gratitudine e responsabilità sociale
(privata e pubblica)
[email protected]
ROMA, 21/03/2016
WEBINAR
Sintesi della
presentazione orale
Adam Smith
 Nel 1776, Adam Smith pubblica la sua opera più famosa, «La ricchezza
delle nazioni».
 In tale opera Smith espone la visione dell’economia che poi diventerà la
visione di riferimento di un sistema economico, nel mondo accademico e
scientifico, da allora ai nostri giorni. Intere generazioni di economisti si sono
applicate ad approfondire, affinare, e rappresentare in maniera più
formale tale visione.
 In tale opera, Smith descrive e rappresenta, in maniera generale, la nuova
economia che sta prendendo forma in Inghilterra con la Rivoluzione
industriale.
 Il reale quesito che Adam Smith si pone in tale opera è che cosa
rappresenti, da cosa sia costituita la ricchezza di una nazione, di
un’economia. Vedremo più avanti qual è la risposta che egli darà.
Economia pre-smithiana
 Prima della rivoluzione industriale, gran parte della popolazione viveva
nelle campagne.
 L’economia delle famiglie che vivevano nelle campagne, l’economia
rurale, era prevalentemente un’economia di autoproduzione e di
autoconsumo.
 Si tendevano a consumare soprattutto i beni che si producevano
autonomamente (prodotti agricoli, prodotti dell’allevamento di bestiame),
ma anche tessitura di lenzuola, cucitura di camicie, riparazioni di scarpe,
ecc.
 In altri termini, non era un’economia di scambio, perché la maggior parte
dei beni consumati da una persona, veniva prodotta dalla persona stessa,
o comunque nell’ambito del suo nucleo familiare.
 Gli scambi con l’esterno dei singoli nuclei familiari venivano ridotti al
minimo, perché comportavano una fuoriuscita di denaro.
La rivoluzione industriale
 La disponibilità di nuovi tipi di macchine, come le macchine tessili e la
famosa spinning jenny, dà avvio in Inghilterra alla rivoluzione industriale,
che in un secondo tempo interesserà anche la Germania e l’Europa
continentale.
 Buona parte della popolazione si sposta dalle campagne alle città
(fenomeno dell’urbanesimo), o comunque passa dalla precedente attività
– e tipo di vita – rurale a quello «industriale».
 Le persone trovano impiego negli opifici come operai. Esse trascorrono
tutta la loro giornata lavorativa a produrre – o a partecipare alla
produzione di – un solo bene (stoffa, o scarpe, ecc.).
 Dall’altro lato, esse devono acquistare sul mercato tutti i beni e servizi di cui
hanno bisogno / che vogliono consumare.
Passaggio all’economia di mercato
 In tal modo, ha luogo un cambiamento strutturale del sistema economico.
 Passaggio dall’economia di autoproduzione e autoconsumo 
all’economia di mercato.
 Nel nuovo sistema economico che sta prendendo forma, gli individui, da
un lato offrono la propria capacità di lavoro al sistema produttivo, il quale
grazie ad esso e agli altri fattori produttivi, immette sul mercato beni e
servizi, dal lato dell’offerta.
 Dall’altro lato, gli individui acquistano / domandano sul mercato tutti i beni
e servizi di cui hanno bisogno / che desiderano consumare.
 Spesso un individuo produce un bene che non consuma, o perché non
desidera quel tipo di bene, o perché non se lo può permettere
economicamente (operai della Rolls Royce che non acquistano Rolls
Royce).
Divisione del lavoro
 L’economia diventa una economia di scambio. Ciascun individuo offre sul
mercato il suo lavoro, o i prodotti del suo lavoro, e domanda sul mercato i beni
e servizi che vuole consumare  economia di scambio (exchange economy).
 In tal modo, si realizza la divisione del lavoro: nell’economia rurale, l’individuo /
la famiglia produceva gran parte dei beni che consumava. Nel nuovo sistema
economico, ciascun individuo partecipa (si specializza) nella produzione di un
solo bene che viene consumato da altre persone.
 A sua volta, l’individuo soddisfa le sue esigenze di consumo grazie a beni
prodotti da altre persone.
 Il punto di incontro e di interazione tra le persone è il mercato.
 Prende così forma l’economia moderna come arriverà a noi, ovviamente
anche con sviluppi successivi (come tutta l’espansione del settore / mondo
finanziario).
 Smith afferma che è la divisione del lavoro, e non l’oro del sovrano come era
prima, la ricchezza delle nazioni. Ciò perché la divisione del lavoro fa
aumentare la produttività, riduce i costi di produzione e aumenta il benessere e
la ricchezza.
Lavorare gli uni per gli altri
 Possiamo fare l’osservazione che nei moderni sistemi economici, con la
divisione del lavoro, le persone lavorano, di fatto, le une per le altre. Non
come scelta morale, ma come sviluppo pratico della moderna
organizzazione della produzione e del sistema economico.
 La divisione del lavoro ha trovato attuazione sia all’interno dell’impresa
(taylorismo, catena di montaggio, Henry Ford), che a livello di economie
nazionali (con tante imprese che producono beni diversi che vengono poi
scambiati nei mercati), come anche a livello internazionale
(specializzazione produttiva dei vari paesi, teoria dei vantaggi comparati
di Ricardo, globalizzazione).
Economia smithiana «egoistica»
 Nell’economia smithiana, ciascun soggetto economico persegue il suo
particolare interesse.
 I consumatori / lavoratori vengono descritti dalla teoria economica come
soggetti che massimizzano la propria utilità/benessere/soddisfazione,
soggetti ad un vincolo di bilancio.
 Le imprese vengono descritte come dei soggetti che prendono le loro
decisioni in base al criterio della massimizzazione del profitto.
 Consumatori / lavoratori e imprese hanno quindi un comportamento
«egoistico».
 Ma la loro interazione sul mercato porta l’economia ad arrivare al miglior
risultato possibile, ossia alla massimizzazione del benessere della collettività
(con determinate ipotesi).
 Tutto ciò, grazie alla mano invisibile.
Economia della «consapevolezza»
 Nel quadro / modello economico così delineato, possiamo aggiungere
una ulteriore variabile: la consapevolezza che, a seguito dello sviluppo
spontaneo che il sistema economico ha avuto dai tempi di Adam Smith ad
oggi, di fatto le persone lavorano le une per le altre, ad un livello di
integrazione e di interdipendenza molto elevato (addirittura, a livello
planetario, con la globalizzazione).
 In altri termini, le persone possono guardare non solo al lato del mercato in
cui stanno (il consumatore che guarda solo al bene che acquista e al
prezzo che paga in contropartita a tale bene), ma anche all’altro lato del
mercato, ossia a chi produce  lato dell’offerta.
 Ugualmente, chi sta dal lato dell’offerta, può guardare a chi sta dal lato
della domanda.
Gratitudine e responsabilità sociale
 L’introduzione della consapevolezza che nel sistema economico attuale vi
è un elevato livello di divisione del lavoro, può portare:
o dal lato della domanda, allo sviluppo della gratitudine, nei confronti di coloro
che producono a nostro favore beni e servizi
o dal lato dell’offerta, allo sviluppo della responsabilità sociale, perché la nostra
attività produttiva incide direttamente sulla vita e sul benessere delle altre
persone.
 Gratitudine e responsabilità sociale hanno varie implicazioni riguardo a
distribuzione del reddito, impegno / effort nell’attività produttiva, politiche
di qualità dell’output.
Consapevolezza e responsabilità
sociale nel settore pubblico
 Un ragionamento /analisi analogo può essere svolto riguardo al rapporto
tra contribuenti (coloro che forniscono le risorse finanziarie) e utenti dei
servizi pubblici (coloro che beneficiano dei servizi finanziati con quelle
risorse finanziarie) con riferimento al settore pubblico dell’economia.
 In questo caso, il luogo di interazione è il bilancio pubblico.
 L’introduzione della variabile della consapevolezza può portare ad una
maggiore responsabilità sociale da parte di tutti coloro che interagiscono
con il settore pubblico, siano essi:
o utenti dei servizi pubblici
o dipendenti pubblici
o amministratori pubblici e politici
 Le considerazioni sopra sviluppate spingono verso lo sviluppo e
l’approfondimento teorico della cosiddetta:
Economia della consapevolezza
The Aware Economy
 Parallelismo con esperimenti nel settore del traffico stradale  Drachten,
Frisia e shared space, Zurigo
Riferimenti bibliografici
Riferimenti principali:
 Belvisi Pier Luigi, Adam Smith, Labour Division and Fraternité: Competition vs.
Social Market Economy, Journal for Perspectives of Economic Political and
Social Integration, vol. XIV, n.ro 1-2, 2008.
 Seabright Paul, In compagnia degli estranei. Una storia naturale della vita
economica, Edizioni Codice, Torino, 2005.
Per consultazione:
 Belvisi Pier Luigi, Stato e mercato nella teoria e nell’esperienza economica del
‘900, Giappichelli, Torino, 2009 (per un inquadramento generale sulla teoria
economica, Adam Smith e il pensiero neoclassico).
Letteratura collegata
 Scritti di Stefano Zamagni e Luigino Bruni su Economia civile
Grazie!
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Roma, 21/03/2016