il fariseo e il pubblicano (lc 18,9-14)

Transcript

il fariseo e il pubblicano (lc 18,9-14)
L’Ora di Religione – rubrica “DO RE MI piace cantare Gesù” – gennaio 2014
IL FARISEO E IL PUBBLICANO
(LC 18,9-14)
Capire bene il pensiero di Dio
non è così facile a parer mio,
dobbiao fidarci completamente
per comprendere chiaramente
Durante il canto di queste due quartine i bambini saranno posti in
cerchio, e numerati con i due numeri: uno e due. Dopo un
primo giro di saltelli, tutti i bambini UNO faranno un passo avanti
e si metteranno in ginocchio davanti ai bambini numero DUE che
Ecco una storia interessante
Che ci spiega una cosa importante
non vale a nulla sentirsi perfetti
ognuno di noi ha i suoi difetti
invece staranno in piedi e metteranno l’indice alla tempia come a
simboleggiare: “Ho capito!”
Poi si rimettono in cerchio e faranno un nuovo giro saltellando
Non siamo perfetti, mio Signore,
donaci Tu un nuovo cuore
C’eran due uomini che, verso sera,
salirono al tempio per la preghiera,
il fariseo con tono sicuro,
pregava in piedi vicino al muro:
mimare la salita di una scala
girare la testa a destra e sinistra cambiando espressioni del viso
fare con le mani il segno di vittoria
muovere le labbra come se parlassero.
“Grazie Signore, mi sento a posto:
Non sono malvagio, non prego nascosto,
Osservo le leggi ed il digiuno,
Pago i tributi ad uno ad uno”
mettere le mani ai fianchi
segnare con l’indice il no e con la mano il gesto del rubare
fingere di leggere una pergamena
mimare con pollice e indice il simbolo dei soldi
Non siamo perfetti, mio Signore,
donaci Tu un nuovo cuore
“Non sono certo come il pubblicano:
lui e un ladro, noi lo sappiamo”.
ma quell’esattore con la testa in basso,
pregava tra sé in modo commosso:
con l’indice indicare io no
mimare il simbolo del rubare
fare un passo indietro
abbassare il capo e mettere le mani nelle tempie (in segno di
riflessione)
“Abbi pietà, non sono perfetto!”
E lo diceva battendosi il petto,
non era un giusto, e lui sapeva
ma l’altra gente non giudicava.
mettersi in ginocchio
battersi il petto
abbassarsi a terra in segno di sottomissione
abbassarsi a terra in segno di sottomissione
Non siamo perfetti mio Signore
donaci per questo un nuovo cuore
Fu proprio Gesù a raccontare
questa parabola particolare,
il pubblicano fu perdonato
dopo essersi mortificato.
Riformare il cerchio come nelle prime due quartine
E per poter capire di più
ecco il messaggio che lascia Gesù:
“Chi si esalta sarà umiliato,
chi si umilia sarà esaltato”.
Editrice ELLEDICI