ConAndreottiscompare unprotagonistadellapolitica

Transcript

ConAndreottiscompare unprotagonistadellapolitica
CON IL PDL
ANNO LXI N.106
Con Andreotti scompare
un protagonista della politica
e della storia repubblicana
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Il problema non è lo spread
ma la mancanza di lavoro.
Bravo Vegas
Marcello de Angelis
Il presidente della Consob Giuseppe Vegas è molto diverso da
come sembra. Schivo con le telecamere ma brillante nei colloqui personali, fin troppo
equilibrato negli interventi istituzionali ma con le idee estremamente chiare su quello che deve
fare. Prima dellʼattuale incarico
è stato parlamentare e ha avuto
ruoli di governo nellʼeconomia.
Sa di cosa parla e probabilmente ha qualche idea anche
su come si dovrebbero risolvere
i problemi. Soprattutto ha ben
chiaro che i problemi sono le
malattie strutturali e non i sintomi. Lʼhanno detto un poʼ tutti
che il tormentone sullo spread è
stato utilizzato e gonfiato in odo
strumentale. Ma quando a dire
che non era quello il vero problema erano Berlusconi e Brunetta o – peggio ancora – il
Secolo dʼItalia, si poteva sostenere che lo si facesse per affermare visioni di parte. Se lo dice
il presidente della Consob è un
altra cosa e lo dice comunque in
un momento in cui – come
speso accade nellʼinformazione
e in politica – quello che era
eretico sei mesi fa è diventato il
detto da tutti. Mi piace ricordare
sempre il caso dello scetticismo
nei confronti delle ricette di
Monti. Fino a tre mesi prima
della fine della legislatura non si
poteva dire che la riforma Fornero faceva schifo e che le misure di austerity di Monti
avrebbero strangolato a morte
lʼeconomia italiana o che il Fiscal compact e lʼEsm siglavano
la rinuncia definitiva della sovranità nazionale a favore di non
meglio definiti “comitati” europei.
In campagna elettorale lʼhanno
poi detto tutti – eccetto quelli di
Scelta cinica – e si sono tutti
messi il cappello degli incendiari, mentre per un anno avevano votato pedissequamente
ogni boiata che veniva portata in
Parlamento. E quindi… Bravo
Vegas, quando il Secolo tutti i
giorni scriveva che il delirio per
lo spread era dovuto o a superstiziosa ignoranza – nella mag-
WWW.SECOLODITALIA.IT
d’Italia
➼
➼
➼
martedì 7/5/2013
Disoccupazione, ancora
due anni di crescita:
nel 2014 i senza lavoro
raggiungeranno il 12,3%
FARRO PAG.3
➼
CASTELLI PAG.4
➼
DEL NINNO PAG.7
➼
La svolta di You Tube:
pronti i canali
a pagamento
per serie tv e film
Lʼultimo addio
a Rossella Falk,
indimenticabile
“Garbo italiana”
gior parte dei casi – o al voler giocare ignobilmente su tale ignoranza per seminare il terrore negli
italiani e fargli accettare la “sospensione della democrazia” ci
trattavano da pazzi visionari. Evviva i pazzi visionari allora. Soprattutto oggi che, persino il grigio
Enrico Letta ha detto che ci vuole
“visionaria follia” per affrontare i
problemi dellʼitalia. Forse – citando Mussolini – intendeva “lucida follia”, perché di visioni
allucinate ce ne ha già fornite
Monti a sufficienza
Francesco Signoretta
Giocano con le parole, si aggrappano
a qualsiasi escamotage verbale, cercano di mischiare le carte, un poʼ da
giocolieri e un poʼ da illusionisti. La vicenda dellʼImu sta avendo risvolti
grotteschi: non si discute se sia o
meno unʼimposta ottocentesca, se sia
fondamentale per le casse statali oppure se invece rappresenti solo una
piccola fetta di una torta ben più
ampia. Lʼunica cosa che interessa al
centrosinistra è valutare lʼimpatto elettorale: sondaggi alla mano, la soppressione dellʼImu rischia di portare
voti a Berlusconi e quindi non sʼha da
fare. Se però accade il contrario, tutto
a posto, la si può togliere a tutti, a ricchi e poveri, a biondi e bruni, ad alti e
bassi. Nessuno, nel Pd, si pone il
problema di quanto – nelle condizioni
economiche in cui versano gli italiani
– incida la stangata-bis sulla prima
casa. Ma soprattutto emerge un elemento che potrebbe danneggiare ul-
teriormente lʼimmagine della politica:
lʼincapacità di mantenere fino in fondo
un impegno preso, alla faccia del
pacta sunt servanda. È storia già
scritta, infatti, che la nascita del nuovo
governo è stata determinata da precise condizioni, una delle quali – se
non la principale – era proprio la cancellazione dellʼImu. Ed è il motivo per
il quale Enrico Letta, in questi giorni,
si sta trovando in imbarazzo, diviso
tra la parola data e gli sgambetti dei
soliti noti del Pd, di quelle Rosy Bindi
che – come via maestra – hanno lʼantiberlusconismo e lʼinteresse esclusivo di partito. Eppure tutti sono
consapevoli che per far ripartire lʼeconomia non ci si può limitare alla cassa
integrazione per chi ha perso il lavoro,
con quei pochi spiccioli nessuno può
pensare di aumentare i consumi. E
nessuno può raccontare in giro la favoletta che togliendo lʼImu sulla prima
casa si fa un regalo ai ricchi. Demagogia pura, visto che solo il 7,2% del
gettito relativo alla prima casa riguarda contribuenti con più di 75mila
euro lordi lʼanno di reddito. Del resto
basterebbe guardare allʼabolizione
dellʼIci, effettuata a suo tempo dal governo Berlusconi, per capire che non
si pensa affatto di beneficiare gli ultramilionari: allora come adesso il Pdl
ha portato avanti e realizzato il mantenimento dellʼimposta per le abitazioni di lusso, le ville, i palazzi, i
castelli e altri immobili del genere,
anche se adibiti ad abitazione principale. Lʼincongruenza cʼè, ma per motivi del tutto opposti. «A nessuno
sfugge – rileva il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – lʼassurdità di unʼimposta che colpisce
indisciminatamente gli immobili affittati e anche gli inagibili o quelli che
non producono alcun reddito». Ecco,
il problema è proprio questo. Quindi
Enrico Letta non ascolti i cattivi consigli e rispetti i patti. Per non perdere
la faccia.
Rispettare la parola data, costi quel che costi?
Per il Pd non sʼha da fare, è contronatura
È morto Giulio Andreotti, il politico più
longevo della storia della Repubblica
2
Giovanna Taormina
A 94 anni si è spento nella sua
abitazione romana Giulio Andreotti. Il “Divo Giulio”, politico longevissimo, sulla scena politica da più
tempo della regina Elisabetta è
stato l'uomo di governo e di partito
italiano più blasonato, sette volte
alla guida dell'esecutivo, uno dei
leader democristiani più votati. La
sua morte ha suscitato il cordoglio
di tutto il mondo politico e delle
istituzioni. Giorgio Napolitano nel
messaggio alla famiglia ha osservato che «sulla lunga esperienza
di vita di Andreotti e sull'opera da
lui prestata in molteplici forme nel
più vasto ambito dell'attività politica, parlamentare e di governo,
potranno esprimersi valutazioni
approfondite e compiute solo in
sede di giudizio storico». Per Silvio Berlusconi con Andreotti,
«scompare un protagonista politico e un uomo di governo che ha
fatto la storia d'Italia, dalla ricostruzione postbellica in poi», ma
contro il quale la sinistra ha fatto
«una forma lotta indegna di un
paese civile basata sulla demonizzazione dell'avversario e sulla persecuzione giudiziaria: un calvario
che Andreotti ha superato con dignità e compostezza, uscendone
vincitore». Il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano si è detto convinto
«che il ricordo della sua azione politica resterà un'importante risorsa
perché, da protagonista, in diversi
e importanti ruoli, ha dato un contributo prezioso alla costruzione di
alcune pagine della storia italiana». Dal canto suo, il sindaco
Gianni Alemanno nell'esprimere «a
nome di tutta la città di Roma, il più
profondo dolore per la sua morte»
ha osservato che «Andreotti è
stato probabilmente l'uomo politico
nato nella Capitale più rappresentativo della storia repubblicana recente, oltre a essere una persona
di grande spessore umano e di incredibile dottrina sia culturale che
politica». Anche per il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, «Andreotti è stato un
indiscutibile protagonista della vita
politica italiana. Non sono mai
stato un suo sostenitore ma ho
condiviso con lui l'appartenenza al
Senato, la fede calcistica, il quartiere e anche la parrocchia di San
Giovanni dei Fiorentini per la
messa domenicale. Ha dimostrato
in frangenti drammatici di saper affrontare con grande pazienza processi che non avrebbe dovuto
subire». Secondo Ignazio La
Russa, presidente di Fratelli d'Italia, con la morte di Andreotti «l'Italia perde un importante pezzo di
storia, non solo politica». Infine,
Francesco Storace ha raccontato
di aver un bellissimo ricordo «maturato negli anni in cui ho presieduto la Regione Lazio».
Scomparso il colonnello Ferrante: nei suoi libri raccontò
gli italiani che sfidarono il cielo
Antonio Pannullo
È scomparso allʼetà di 72 il comandante
Ovidio Ferrante, colonnello dellʼaeronautica
e direttore per oltre ventʼanni del Museo storico dellʼAeronautica di Vigna di Valle. Nato
a Orvieto, il comandante abitava nella zona
del lago di Bracciano da circa 40 anni, ed
era ben conosciuto nel comprensorio come
uno dei massimi esperti della storia dellʼaviazione in Italia. Non si contano le iniziative di divulgazione culturale di cui è stato
protagonista, conferenze, mostre, dibattiti,
eventi, rassegne, senza contare i venti volumi da lui scritti nel corso degli anni relativi
alla affascinante storia del volo e dellʼaviazione, e gli innumerevoli articoli per giornali
specializzati, che continuamente ricorrevano alla sua esperienza e conoscenza
della materia. Tra questi libri spicca, nel
1985, la più completa biografia di Umberto
Nobile, in due volumi, personaggio leggendario che il colonnello Ferrante ebbe lʼonore
di conoscere personalmente. Dopo un master allʼuniversità Cattolica di Milano fu assegnato a Vigna di Valle, era il 1972. Nel
1977 fu assegnato al Museo Storico che lasciò solo nel 1996 congedandosi per limiti
di età. Sotto la sua guida, e con lʼaiuto di
molti ufficiali dellʼaeronautica che condivi-
devano la sua passione e il suo desiderio di
far conoscere agli italiani la affascinante storie dellʼarma azzurra, trasformò il museo,
valorizzandolo con ogni iniziativa comprese
mostre e conferenze allʼestero su soggetto
aeronautico. Nel 1978 scrisse il suo primo
libro, dallʼevocativo titolo di “Il lago degli aeroplani”, riferendosi al lago di Bracciano,
che vinse il 2° premio al Concorso di letteratura militare, mentre nel 1992 scrisse
quella che è la più completa storia della
base militare, “LʼAeronautica a Vigna di
Valle, grande storia di un piccolo idroscalo”,
cui fece seguito nel 1998 “LʼAeroporto di
Vigna di Valle – Cento anni si storia 19982008”. Ferrante non trascurò mai nelle sue
opere lʼaspetto umano e avventuroso nella
storia del volo e dellʼaviazione: scrisse così,
oltre quella di Nobile, altre due biografie,
“Mario Calderara”, del 1997 e quella su
“Francesco De Pinedo” del 2005, con la
quale vinse ancora un premio “Aerospaziale” di storia militare. Tra le cose di maggiore soddisfazione certamente ci fu la
mostra sulla trasvolata atlantica che lui organizzò sulla portaerei americana “Intrepid”
a New York. Andò anche nelle isole Svalbard per una consulenza sul museo dedicato a Nobile. A una delle tante mostre a
Vigna di Valle riuscì anche a portare quadri
del pittore futurista Balla. Nel 2001 partecipò al programma Superquark di Piero Angela quale consulente sulla storia della
spedizione di Nobile, nonché a Speciale
Tg1, a La storia siamo noi e al programma
Leonardo della Terza Rete. Oggi rimane al
Museo storico un centro documentazione
da lui voluto e le collaborazioni, purtroppo
interrotte, con i musei “Caproni” di Trento e
con quello “Umberto Nobile” nel comune di
Lauro. Rimane il ricordo di una persona
retta, colta, umana, sempre disponibile, che
ha avuto il merito immenso di aver valorizzato lʼItalia e gli italiani attraverso i racconti
dei sogni e delle imprese degli uomini che
sfidarono il cielo.
Oggi in aula alla Camera votazione sul Def. Saccomanni:
«L'approvazione è il primo tassello del mosaico. Poi Imu e cig
Redazione
Oggi pomeriggio si voterà nell'Aula della Camera il Documento di economia e finanza
(Def), la cui approvazione «è il
primo tassello di un mosaico che
sarà seguito a breve dal provvedimento specifico» su Imu e
cassa integrazione in deroga, ha
detto il ministro dell'Economia,
Fabrizio Saccomanni, presentando il Documento a Montecitorio, in apertura della discussione.
«Un altro aspetto prioritario»,
contenuto nel testo «è il sostegno all'occupazione e in particolare a quella giovanile». Il
ministro ha anche assicurato di
impegnarsi «nel più breve tempo
possibile» a presentare un do-
Per carenza di sponsor
“salta" il concorso ippico
di San Patrignano
cumento di aggiornamento del
Def «con una verifica dei saldi e
delle coperture». Saccomanni
ha parlato dell'importanza del
buon esito del voto, previsto per
oggi: solo così l'Italia potrà uscire
dalla procedure Ue sul deficit eccessivo “ saldi invariati” ed avere
così “margini di flessibilità” per gli
interventi a sostegno della crescita che saranno contenuti in un
decreto d'urgenza. Un primo tassello, quindi per dare il via libera
alle prime misure economiche
antirecessive, che dovranno permettere di conseguire gli obiettivi
previsti nel programma di governo. Dal Documento si evince
«come il processo di riconduzione dei conti pubblici su un
percorso sostenibile sia in gran
parte completato con successo». Nella giornata in cui
l'Istat ha certificato per il 2013
una stima di una recessione
dell'1,4% e un possibile rimbalzo
dello 0,7% l'anno prossimo, Saccomanni ha riconosciuto davanti
alla Camera che «le previsioni di
crescita dell'economia italiana
sono incerte e comunque fortemente influenzate dagli sviluppi
della crisi che coinvolge l'intera
Europa e dall'evoluzione dello
scenario economico internazionale». Il governo ioltre , ha aggiunto Saccomanni, è al lavoro
anche per inserire nel decreto
legge urgente le prime misure a
sostegno dell'occupazione giovanile. Solo il Movimento 5
Stelle considera il Def «Deludente e privo di significato»,
come sostiene il deputato grillino
Sebastiano Barbanti, intervenuto
in Aula come relatore di minoranza. Barbanti attacca tutta la
classe dirigente e definisce le
politiche economiche caratterizzate da «inettitudine» che hanno
visto succedersi «scelte inique
che hanno lasciato inalterati i privilegi, abbandonando il popolo
italiano».
continuerebbero a sperimentare
un'ulteriore riduzione del reddito disponibile, con inevitabili conseguenze negative sulla spesa. La
fase di deterioramento del potere
d'acquisto dovrebbe arrestarsi solo
nel 2014. Inoltre, sottolinea l'Istat,
«il miglioramento delle condizioni di
liquidità derivante dalle misure recentemente adottate per favorire il
pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei
creditori privati, sarebbe destinato
prevalentemente a ricostituire i li-
velli di risparmio», dato che ormai il
numero delle famiglie in grado di effettuare risparmi è ai livelli del 2009.
Guardando alla dinamica dei prezzi,
l'Istat ricorda come nei primi mesi
del 2013 il processo di rientro dell'inflazione ha subito un'accelerazione. «Nei prossimi mesi, in
presenza di andamenti moderati
delle componenti interne dei costi,
la riduzione del tasso di inflazione
potrebbe essere frenata dall'aumento – avverte l'Istat – di un punto
(dal 21 al 22%) dell'aliquota ordinaria dell'Iva previsto, a normativa invariata, per luglio 2013». Tuttavia,
fa presente l'Istituto, «la mancanza
di segnali di recupero per la domanda di consumo potrebbe rappresentare un ostacolo alla
immediata e completa traslazione
dell'incremento dell'aliquota sui
prezzi finali». Quanto agli investimenti, secondo l'Istat, nel 2013
quelli «fissi lordi risulterebbero an-
cora in contrazione (-3,5%), per effetto di una riduzione della spesa
delle imprese in macchine e attrezzature, mezzi di trasporto e costruzioni. Nel 2014, il miglioramento
delle prospettive di crescita determinerebbe, invece, il ritorno a tassi
di accumulazione col segno più
(+2,9%)». Una nota positiva riguarda le esportazioni, previste in
moderata espansione nel 2013, con
tassi di crescita vicini a quelli osservati nella media dello scorso anno
(+2,3% l'aumento in volume). E una
più significativa accelerazione dovrebbe registrarsi nel 2014 (+3,9%).
Anche se, fa notare l'Istat, «i principali mercati di destinazione delle
produzioni italiane continueranno a
crescere a un ritmo inferiore a
quello del commercio mondiale, in
particolare nel 2014». Il che porterebbe a un'ulteriore flessione della
quota di mercato in volume delle
esportazioni dell'Italia.
Disoccupazione, ancora due anni di crescita:
nel 2014 i senza lavoro raggiungeranno il 12,3%
Gabriele Farro
Nel 2013 il mercato del lavoro continuerà a manifestare «segnali di
debolezza» con un «rilevante» incremento del tasso di disoccupazione che raggiungerà l'11,9%
(+1,2 punti percentuali rispetto al
2012). L'Istat vede nero e prevede
che anche nel 2014 il numero delle
persone che non trova un posto di
lavoro aumenterà fino a raggiungere il 12,3%. Ma le difficoltà legate
alla crisi non terminano qui. La caduta del reddito disponibile, l'elevato clima di incertezza percepito
dai consumatori e il tentativo di ricostituire livelli di risparmio precedentemente erosi continueranno a
penalizzare i consumi privati. Le difficoltà legate al mercato del lavoro
e l'orientamento restrittivo delle politiche di bilancio, limiteranno anche
le possibilità di ripresa. I consumi
aumenteranno a un ritmo inferiore
al Pil (+0,4%), perché le famiglie
3
Redazione
Non si terrà l'edizione 2013 del
concorso ippico internazionale
“Challenge Vincenzo Muccioli",
originariamente programmato dal
19 al 21 luglio a Coriano di Rimini. Alla base della decisione
assunta dalla Comunità di San
Patrignano - si legge in una nota
- vi è la constatazione che i finanziamenti delle sponsorizzazioni ad oggi confermati non
coprono i costi della manifestazione. Questo rende pertanto impossibile raggiungere l'obiettivo
prioritario che aveva dato origine
nel 1996 al concorso: sostenere i
progetti sociali e formativi destinati al percorso di recupero degli
oltre 1300 ospiti della Comunità.
San Patrignano si augura di tornare già nel 2014 ad ospitare il
“Challenge Vincenzo Muccioli",
che ha contribuito in maniera significativa ad elevare l'immagine
dell'equitazione italiana nel
mondo e che è stato eletto per tre
volte migliore manifestazione di
salto ad ostacoli al mondo dall'International Jumping Riders
Club e Horse International, rivista
olandese riconosciuta a livello
mondiale nel settore dell'equitazione.
La svolta di YouTube: pronti i canali
a pagamento per serie tv e film
4
Giorgia Castelli
In appena otto anni è passato
da un singolo video caricato,
Me at the zoo, a un miliardo
di utenti mensili o “videospettatori”, ed ora è pronto a completare la trasformazione in
una tv. YouTube, secondo il
Financial Times, starebbe infatti per varare una serie di
canali a pagamento, che potrebbero fare concorrenza
oltre che alla tv tradizionale e
a piattaforme tipo Sky anche
ad altri “big” della tecnologia
interessati alla fornitura di
contenuti, a cominciare da
Apple. «Il servizio a pagamento – scrive il quotidiano
britannico – permetterà ai
produttori di realizzare nuovi
contenuti, come show o serie
tv. I canali tradizionali via
cavo o satellite potrebbero invece utilizzare YouTube per
nuovi guadagni da vecchi
contenuti o da programmi
nuovi». La mossa, che sarebbe una svolta per la piattaforma di proprietà di Google
che da anni dà la possibilità ai
suoi spettatori di caricare e
vedere video gratis, potrebbe
essere annunciata già questa
settimana. I canali dovrebbero essere circa cinquanta,
con un abbonamento minimo
di 1,99 dollari, e avere contenuti specializzati. Non è
chiaro ancora se parteciperanno al progetto gli attuali
partner della piattaforma, che
vanno da Howcast, un sito
che produce video su “come
Redazione
Il quindici per cento di tutte le vittime della strada in Italia sono pedoni. Di questi ben il 62,5 per cento
ha superato i 65 anni: 368 sui 589
che hanno perso la vita nel 2011. In
pratica quasi trenta pedoni “over
65”, per l'esattezza 29,7, perdono
la vita ogni milione di abitanti della
stessa fascia d'età, che sono poco
più di dodici milioni. Sono 221 invece i pedoni morti fra la rimanente
popolazione: 4,7 pedoni deceduti
ogni milione (e i milioni sono 47) di
“under 65”. Sono i dati elaborati
dall'Asaps, l'Associazione sostenitori della Polstrada, sulla base delle
cifre Istat riferite al 2011. Nella fa-
scia da zero a nove anni il rapporto
è di 1,08 bambini morti ogni milione
di abitanti della stessa età, si sale a
2,82 nella fascia da dieci a 19 anni,
3,47 da 20 a 29 anni, 3,35 da 30 a
39 anni, 3,86 da 40 a 49 anni, 6,73
da 50 a 59 anni, poi si “schizza” a
12,83 morti ogni milione di abitanti
nella fascia d'età da 60 a 64 anni,
per arrivare quindi a quasi trenta
morti ogni milione di “over 65”. Per
la fascia da 80 a 89 anni – con 167
pedoni morti su tre milioni e
117mila abitanti – si tocca il record:
53,56 vittime ogni milione-abitanti
della fascia d'età. Tuttavia, ha spiegato il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni, «in altri Paesi non va
Vittime della strada,
i pedoni “over 65”
sono i più colpiti
fare per”, alla World Wrestling
Entertainment, a Machinima,
un network per utenti di videogiochi, fino alle principali
aziende mondiali, tutte già
con il proprio canale “free”.
L'idea dei canali in streaming
a pagamento non è certo
nuova per il web e YouTube si
troverà da subito a competere
ad esempio con Netflix, che
da semplice distributore di
contenuti ha iniziato a produrre programmi e serie tv e
vanta già trenta milioni di abbonati; o Hulu, posseduto da
Walt Disney, News Corp e
Comcast, che invece ha tagliato il traguardo dei quattro
milioni. In arrivo potrebbero
esserci poi anche Apple e
persino Microsoft, che ha annunciato l'avvio di un programma per dei contenuti da
distribuire attraverso XBox.
Dalla sua, YouTube in questa
“guerra” ha la popolarità e il
vasto pubblico: «Un internauta su due visita YouTube
– ha scritto il sito in un post
ufficiale dopo aver tagliato il
traguardo del miliardo di
utenti lo scorso marzo – la
nostra audience mensile
equivale più o meno a quella
di dieci Super Bowl. Se fossimo un paese saremmo il
terzo più grande al mondo
dopo Cina e India».
meglio. In Svizzera, abituata ad essere la prima della classe, secondo
un recente rapporto si contano
come da noi trenta pedoni morti
ogni milione di abitanti. Situazione
ancora più drammatica in Austria,
Portogallo e Spagna, dove i morti
sono fra 35 e 45. L'Olanda e soprattutto la Svezia vantano invece
una posizione esemplare: lì i pedoni uccisi su ogni milione di anziani sono meno della metà». I
provvedimenti da adottare? Secondo gli svizzeri, ad esempio, la
Troppo rumore a Fiumicino:
alcuni voli trasferiti
su un'altra pista
Redazione
Gli aerei in partenza dalla pista 1
dell'aeroporto Leonardo da Vinci
in direzione della zona dei Cancelli Rossi a Fiumicino diminuiranno di circa il 30% e saranno
trasferiti sulla pista 3, direzione
Maccarese. Lo rende noto il Pdl
di Fiumicino dopo un colloquio tra
il sindaco Mario Canapini e i vertici di AdR sollecitato dai consiglieri del partito. «Si tratta spiegano i consiglieri Anselmo
Tomaino e Massimiliano Terzigni di un piccolo passo in avanti rispetto a una situazione che continua a provocare disagi su
disagi. La chiusura temporanea
della pista 2 per lavori ha portato
a una intensificazione dei decolli
a discapito della zona Cancelli
Rossi e di tutta l'Isola Sacra. Apprezziamo lo sforzo di Aeroporti
di Roma di modificare i piani e
traslocare il 30 per cento dei voli
sulla pista 3, direzione Maccarese, ma il problema rimane. La
sospensione dei decolli dalla
pista 2 era preventivabile da
mesi. La collaborazione tra enti
deve essere continua e passa
anche da una programmazione
efficace delle problematiche».
Nel colloquio del sindaco è stato
anche affrontato un altro problema: «Nella fase di decollo e atterraggio - sottolineano i due
consiglieri del Pdl - gli aerei volano troppo bassi: anche qui c'è
bisogno di trovare una soluzione».
costruzione di isole spartitraffico centrali, mentre la ricerca internazionale
consiglia di segnalare in modo più
evidente la fine del diritto di precedenza per gli automobilisti, ad esempio con dei triangolini. L'Asaps a sua
volta ha suggerito «una segnaletica
stradale orizzontale (spesso invisibile per i visivamente normodotati),
verticale e luminosa adeguata alle
situazioni di più spiccato rischio».
Serve inoltre una campagna informativa insieme alle associazioni
degli anziani. Ma, ha aggiunto Biserni, «é necessario ricordarsi di un
ingrediente sconosciuto nel nostro
Paese: il rispetto per il pedone, specie se è anziano».
Siria, dietrofront di Onu e Nato sulle armi
chimiche: «Chi lo sa chi le ha usate»...
Redazione
Iniziano a sorgere dubbi nella comunità internazionale ma soprattutto nell'opinione pubblica circa
l'immagine un po' manichea che i
masse media internazionali e alcune organizzazioni sovranazionali
hanno dato sinora della guerra civile in corso in Siria. I "cattivi" non
starebbero tutti da una parte, come
del resto neanche i "buoni". L'esperienza irachena, per fortuna, non
sembra essere stata del tutto vana.
C'è un importante dietrofront del
Palazzo di Vetro: la Commissione
Onu d'inchiesta sui crimini di
guerra in Siria «non ha prove conclusive in grado di determinare
l'uso delle armi chimiche, né dall'una né dall'altra parte». Lo ha si
legge in una nota resa pubblica a
Ginevra, all'indomani delle dichiarazioni del magistrato Carla Del
Ponte, membro della Commissione
stessa. «Abbiamo potuto avere
delle testimonianze sul'utilizzo di
armi chimiche ed in particolare il
gas nervino, ma non da parte delle
autorità governative, ma da parte
degli opponenti, dei resistenti» in
Siria, aveva detto infatti domenica
alla Radio svizzera italiana la Del
Ponte. Retromarcia anche della
Nato: l'Alleanza infatti «ha avuto indicazione» dell'impiego di armi chimiche in Siria ma «non ha prove
consolidate né sulle circostanze,
né su chi ne abbia fatto effettivo
uso». Né sa «su quale base Carla
Del Ponte abbia fatto le sue dichiarazioni» sul possibile uso da parte
dell'opposizione. Lo ha affermato il
segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, aggiungendo inoltre che l'Alleanza non è
stata preavvisata di alcun raid
israeliano. Successo diplomatico
quindi di Mosca, che da settimane
si è detta «seriamente preoccupata
dai segnali di preparazione dell'opinione pubblica mondiale per un
possibile intervento armato nel
lungo conflitto interno siriano»: lo
ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo Aleksandr
Lukashevich commentando le notizie sugli attacchi israeliani intorno
a Damasco. La Russia invita nuovamente a «non politicizzare la
questione estremamente seria
delle armi chimiche». Intanto si apprende che è di almeno 42 soldati
siriani uccisi il bilancio del raid dei
jet israeliani contro un centro di ricerca militare a nord di Damasco.
Lo riferisce l'Osservatorio siriano
per i diritti umani basato a Londra.
«La sorte di un altro centinaio di
militari è ignoto», precisa l'Ong. Se
Israele dovesse attaccare di nuovo
la Siria quest'azione sarà considerata un'azione di guerra e la Siria
risponderà immediatamente. Lo ha
detto il presidente Bashar al Assad,
citato dal quotidiano "ar Rai del Kuwait".
Giovanni Trotta
Un gruppo di deputati conservatori
chiede al primo ministro e leader del
partito David Cameron di riavvicinare
le sue politiche alla base Tory per fermare la fuga di consensi verso l'Ukip,
il partito euroscettico che ha conseguito un successo senza precedenti
nelle elezioni locali di giovedì scorso
in Inghilterra e Galles. E tra le altre
cose si chiede al premiere di «lasciar
perdere» sui matrimoni gay, riferisce
il Times. Al momento è al vaglio del
parlamento britannico un disegno di
legge che prevede il riconoscimento
dei matrimoni gay e che ha già ottenuto il primo via libera dell'assemblea.
Il testo è stato introdotto con un forte
sostegno da parte di Cameron, anche
se il tema non è condiviso da tutto il
partito, anzi, una parte si oppone con
fermezza alla legalizzazione delle
nozze gay. Per questo il primo ministro ha concesso un voto libero in
aula. Le pressioni cui Cameron è sot-
toposto dopo il risultato elettorale dell'Ukip tuttavia inducono a tali consigli
su temi considerati spinosi, così come
un gruppo di deputati intende spingere il primo ministro ad accelerare
tempi e modi per quanto riguarda il
promesso referendum sull'Ue.
Adesso Cameron sia più audace sull'Ue, è infatti l'appello al premier. In interventi sui domenicali di opposte
tendenze, si chiede al premier una
svolta decisa e decisiva sulla questione europea, fino a suggerire un
primo referendum di mandato già per
la primavera prossima in cui si chieda
ai britannici se sostengono la posizione di Cameron che vuole rinegoziare il rapporto di Londra con le
istituzione Ue. Il conservatore David
Davis, già sfidante di Cameron per la
leadership del partito, dice all'Observer - domenicale del progressista
Guardian - che solo un simile intervento può rafforzare la posizione del
premier. Il Sunday Telegraph riferisce
intanto di una vera e propria offensiva
contro il leader Tory, con almeno 20
deputati che chiedono a Cameron un
cambiamento di rotta sull'Europa. Il
primo ministro britannico ha promesso
un referendum sull'Ue con una domanda chiara, «dentro o fuori», ma da
tenersi nel 2017, ovvero dopo le elezioni politiche del 2015 e se con quel
voto i Tory, e David Cameron, verranno confermati alla guida del Paese.
Da parte sua il premier si impegna a
portare a casa risultati per un nuovo
rapporto del Regno Unito con Bruxelles. Una mossa pensata per ricomporre il partito spaccato sull'Europa
ma che adesso rischia di trasformarsi
in un boomerang per il premier.
Cameron sotto pressione, il partito
gli chiede di dire no ai matrimoni gay
L'Italia in prima fila
per edificare
la “nuova Somalia”
5
Redazione
Emma Bonino va a Londra per una
missione che segna il suo esordio
internazionale nelle nuove vesti di
ministro degli Esteri. L'occasione è
la Conferenza sulla Somalia, Paese
martoriato da oltre vent'anni di
guerra civile che cerca finalmente un
po' di stabilità dopo la fine del lungo
"periodo transitorio" e la nomina di
nuove istituzioni lo scorso autunno.
Sullo sfondo della minaccia mortale
rappresentata dai ribelli islamici
Shabaab legati ad al Qaida e del
dramma della carestia (260mila vittime in due anni), l'obiettivo della
Conferenza - presieduta dal premier
britannico David Cameron e dal presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud - è manifestare sostegno
politico e coordinare il supporto tecnico e finanziario della comunità internazionale a favore dei piani di
riforma elaborati dal governo somalo: impresa che si scontra proprio
con le milizie islamiste, che continuano a gettare sangue sugli sforzi
di pacificazione con attentati suicidi
(l'ultimo, a Mogadiscio, ha causato
11 morti). Sicurezza, giustizia e polizia, gestione delle risorse finanziarie
e processo politico sono i quattro
grandi temi sui quali si articola la
conferenza. Bonino, che conosce
bene le problematiche somale,
avendole affrontate anche da commissario europeo, parlerà nella seconda sessione, dedicata a giustizia
e polizia. La sua presenza - si fa presente alla Farnesina - mira a confermare l'interesse italiano a svolgere
un ruolo da protagonista nel dossier
somalo. Un dossier caldissimo,
come l'ha definito la stessa Bonino
poco prima di partire per Londra, ricordando che «l'impegno italiano su
questo fronte é sempre stato presente negli anni anche quando altri
Paesi sembravano distratti». L'Italia
sostiene con convinzione l'affermarsi della nuova Somalia federale
e negli ultimi anni ha accompagnato
in maniera attiva il passaggio dalle
fragili istituzioni transitorie all'attuale
governo, riconosciuto dalla comunità internazionale ma ancora senza
il controllo del Paese. I contributi italiani si sono inizialmente concentrati
nel settore della sicurezza e delle
emergenze umanitarie.
Sanità nel Lazio: le liste d'attesa
tornano ad avere tempi biblici
6
Redazione
I consiglieri de La Destra, Francesco Storace e
Fabrizio Santori, hanno presentato una interrogazione al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per sapere come intende
intervenire per ridurre le liste di attesa nella sanità laziale e per rimuovere il blocco delle prenotazioni come disposto dalla legge 266 del
2005. Infatti, i numeri forniti dal ReCup (Prenotazioni Prestazioni Sanitarie) sono allarmanti: le
liste di attesa hanno tempi biblici e i numeri
sono impietosi. Da dati ufficiali risulta che - si
legge nellʼinterrogazione presentata dai due
esponenti de La Destra – «per una mammografia bilaterale a Roma si aspettano 156 giorni
al policlinico Casilino, 190 al poliambulatorio di
Acilia. Ancora peggio fuori della capitale: 193
giorni di attesa allʼospedale di Tivoli, 311 al poliambulatorio di Ferentino (Frosinone), 308 a
quello di Formia (Latina). Non va meglio per
unʼaltra prestazione diagnostica richiestissima
come lʼecografia dellʼaddome completo: per
lʼanalisi occorrono 247 giorni allʼospedale Sandro Pertini, 299 a quello di Subiaco (Frosinone),
311 a Isola del Liri (Latina). Per lʼecodoppler
degli arti superiori e inferiori al poliambulatorio
di Ceprano occorrono 326 giorni, praticamente
1 anno, eppure è un esame fondamentale per
individuare con esattezza la presenza di una
trombosi. Attese-record si registrano anche
dove non serve un macchinario, come le semplici visite dallo specialista. Per lʼoculista allʼambulatorio del lungomare Toscanelli a Ostia,
per esempio, occorre aspettare 187 giorni, 210
al poliambulatorio di Ladispoli, 212 allʼospedale
Santa Maria Goretti di Latina. Per lʼesame del
fondo oculare, invece, servono 211 giorni al reparto oculistico dellʼospedale odontoiatrico George Eastman di viale Regina Elena, 141 al
poliambulatorio di via Dina Galli, 171 allʼospedale San Paolo: eppure è unʼanalisi che lʼAgenzia internazionale per la prevenzione della
cecità raccomanda di fare almeno una volta
lʼanno a tutte le persone affette da miopia o di
oltre 40 anni di età. Questi sono dati incontrovertibili poiché sono numeri che provengono direttamente dal Centro unico regionale di
prenotazione e, quando le attese superano il limite della “decenza” - si legge ancora nella nota
- le liste vengono bloccate nonostante una
legge lo vieti. È una situazione - concludono
Storace e Santori - intollerabile che va affrontata senza demagogia e tentennamenti».
Cappellacci: la Sardegna
punta sulla Blue Economy
Redazione
«Dobbiamo sprigionare le potenzialità della Blue Economy (ecosistema sostenibile grazie alla
trasformazione di sostanze precedentemente sprecate in merce
redditizia, ndr) affinché la nostra
isola possa essere più competitiva, conquistare i mercati e produrre nuovi posti di lavoro». Lo ha
dichiarato il presidente della
Giunta di centrodestra che governa la Sardegna, Ugo Cappellacci,
intervenendo
all'inaugurazione del nuovo lungomare di Golfo Aranci. «Mentre
gli istituti di ricerca diffondono
previsioni a tinte fosche sui tempi
di uscita dalla crisi internazionale
- osserva Cappellacci - abbiamo il
dovere di sperimentare e rinforzare nuove soluzioni in grado di
produrre benefici economici, di ri-
spettare i nostri valori, le nostre
tradizioni, l'ambiente e al tempo
stesso di migliorare in concreto la
qualità della vita dei cittadini. Per
questo - prosegue il presidente occorre dialogare costantemente
con le amministrazioni locali, sostenere i progetti migliori e trovare il massimo livello di
condivisione possibile».
L'opera inaugurata è stata finanziata dalla Regione per 1 milione
e 455 mila euro provenienti dal
fondo per le opere cantierabili, cui
si sommano gli investimenti del
Comune. È stato realizzato il
nuovo profilo di una porzione di
lungomare compresa tra il porticciolo dei pescatori e la “prima
spiaggia”, mediante il rifiorimento
dellʼesistente scogliera di riva, il
banchinamento in legno e
lʼescavo della darsena interna già
adibita ad ormeggio di imbarcazioni. Inoltre sono state riqualificate le aree retrostanti mediante
la creazione di spazi pedonali e
aree verdi attrezzate, lungo le
quali sono state posizionate tre
sculture di Sciola. L'intervento si
integra pienamente con la riqualificazione urbana delle strade interne compreso il lungomare,
finanziato con i fondi del bando
regionale Civis per 579 mila euro.
Sono inoltre stati realizzati idonei
sistemi di ormeggio per le 62 im-
De Corato: pieni
di venditori abusivi
i mercati rionali di Milano
Redazione
C'è voluta la minaccia degli ambulanti e della Apeca (Associazione
Provinciale Esercenti il Commercio
Ambulante) di uno sciopero di tutto
l'ambulantato di Milano e di una
manifestazione davanti a Palazzo
Marino per far risvegliare l'inneffabile assessore al Commercio
Franco D'Alfonso che, scendendo
dalle nuvole, si è detto “sorpreso
dall'agitazione sindacale dell'Apeca"». Questo il commento di
Riccardo De Corato, di Fratelli
d'Italia, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano, che ha
così proseguito: «Di fronte a circa
4-5000 abusivi, secondo dati dell'Apeca, sui dodici mercati giornalieri erano presenti una cinquantina
di vigili, due per ogni mercato, più
alcune squadre in borghese. La
pulizia nei mercati è un buco nero
visto che i compattatori noleggiati
dal Comune non sono mai entrati
in funzione. L'accusa dei residenti
nei confronti degli ambulanti è
quella di avere mercati sporchi. La
vicenda poi del mercato di piazzale
Lagosta è emblematica dell'inefficienza di questa Giunta e degli assessori come D'Alfonso, dato che
l'area in questione, nonostante sia
stata inaugurata da tempo, non è
stata ancora sistemata e quindi il
mercato vive ancora in una situazione di precarietà». La manifestazione degli ambulanti dell'Apeca e
delle organizzazioni sindacali dei
dipendenti si è svolta davanti a Palazzo Marino in previsione dello
sciopero dell'8 maggio di tutti i lavoratori del Comune di Milano, alla
base del quale «c'è la totale sordità
del sindaco e della Giunta – ha osservato De Corato – in merito alle
richieste che in queste ultime settimane sono pervenute dal personale comunale circa i continui
processi di riorganizzazione, attribuzione di posizioni organizzative
in assenza di contrattazione, utilizzo unilaterale del fondo economico, aumento dei carichi di
lavoro, scelte sulle politiche occupazionali, persistente mancanza di
corrette relazioni sindacali».
barcazioni da diporto previste allʼinterno della darsena, riservate
per il momento ai residenti a un
prezzo simbolico. I lavori sono
propedeutici a futuri interventi di
privati. È infatti intendimento dellʼamministrazione comunale concedere a privati lo spazio acqueo
antistante per realizzare pontili
mobili per circa 200 posti barca
da diporto di media grandezza.
L'ultimo addio a Rossella Falk,
indimenticabile “Garbo italiana”
Priscilla Del Ninno
Una vita spesa sul palcoscenico. Un addio
celebrato in teatro: dalle 12 alle 19 di ieri,
negli spazi dell'Eliseo di Roma, uno dei
tempi della drammaturgia capitolina adattato a camera ardente, colleghi, amici ed
estimatori di Rossella Falk hanno tributato
l'ultimo saluto all'attrice scomparsa domenica a 86 anni. Quel Teatro Eliseo in cui la
diva ha recitato fin dagli anni della Compagnia dei Giovani, e di cui è stata direttrice
artistica tra l' '81 e il '97, l'ha ospitata dunque per l'ultima volta, tra due grandi locandine de La fiaccola sotto il moggio e lo
storico Giuoco delle parti, con la regia di
Giorgio De Lullo, chiamate a ricordare alla
folla di estimatori due tra i suoi innumerevoli successi. Austera, bella, elegante, non
a caso ribattezzata la “Garbo italiana”, è
stata la musa di Visconti e Fellini. Un curriculum artistico, il suo, che ha tratto linfa e
vigore da un blasone culturale decisamente poco comune: conosceva quattro
lingue; era stata traduttrice dal russo e dall'inglese, era cultrice di Tennessee Williams. Anticonformista e cosmopolita, era
intima di Jean Cocteau e Noël Coward, di
Dirk Bogard e Peter O'Toole e amica di
lunga data di Maria Callas. Un'interprete
raffinata, la Falk, che sulla ribalta ha portato gli intramontabili classici di sempre,
spaziando dal più cupo Tennessee Williams all'Ibsen più provocatore, restando
però sempre fedele a Luigi Pirandello. Tra
i suoi indimenticabili cavalli di battaglia La
bugiarda (1955), D'amore si muore (1958),
Sei personaggi in cerca d'autore (1963),
Tre sorelle (1964), Metti una sera a cena
7
(1967), L'amica delle mogli (1968). Poi,
dopo alcuni anni di assenza dal palco, il ritorno sotto i riflettori all'inizio degli anni Ottanta: fra i suoi lavori Maria Stuarda (1983),
L'aquila a due teste (1984), La dolce ala
della giovinezza (1989), I parenti terribili(1991). E fra le sue performance più recenti, Sinfonia d'autunno (2008) e Est
Ovest (2009). Sempre diretta da grandi
maestri come Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Orazio Costa, Giancarlo Cobelli, Giuseppe Patroni Griffi. Rispetto al teatro, poi,
al cinema avrebbe centellinato il suo talento, distribuendolo sapientemente in
scelte d'autore: è stata l'indimenticabile
grillo parlante di 8 e mezzo di Fellini; ha
partecipato al successo internazionale di
Quando muore una stella di Robert Aldrich;
non disdegnando neppure un'incursione
nell'horror resa in Non ho sonno di Dario
Argento. Una vita e una carriera punteggiate da successi di pubblico e trionfi critici;
una vita su cui, con i funerali di oggi alle
15.30 presso la Chiesa degli Artisti di
piazza del Popolo, cala il sipario. Ma il
segno lasciato dalla Falk, quello resterà indelebile nel tempo.
Il reality wedding della Marini e le nozze low profile
di Keira Knightley: due diversi modi di sposarsi da diva
Bianca Conte
Vezzi da diva e ostentazioni da
antidiva nelle nozze diversamente glamour di due stelle di
lontani firmamenti spettacolari.
Certo, tra Hollywood e Roma
c'è di mezzo un oceano: e lo
confermano, una volta di più,
le nozze della nostra Valeria
Marini e della star britannica
Keira Knightley, opulente e
sfarzose le prime, esibizionisticamente low profile le seconde. Due facce opposte
della stessa medaglia, glitterata nel caso della “show
woman” nostrana, più opacizzata nel caso della seconda,
diva internazionale. L'unico
must in comune ad entrambe,
un abito nuziale griffato. Firmato Ermanno Scervino,
quello della Marini che andava
in sposa all'imprenditore Giovanni Cottone; disegnato da
Karl Lagerfeld (ma sempliccissimo) quello della Knightley,
che ieri ha detto si al fidanzato
musicista, James Righton. E
allora, mentre la Marini scortata da bodyguard e nascosta
dietro tanti scenografici ombrelli bianchi, scalava la vetta
dell'Ara Coeli di Roma, con
tanto di velo, diadema, abito
da sirena di pizzo con fili dorati, strascico di sette metri,
bouquet di peonie e orchidee,
Keira Knightley con un look
stile figlia dei fiori, fasciata in
un abito senza spalline, con
corpetto e gonna plissettata
color cipria e ai piedi un paio di
ballerine raso terra, arrivava al
municipio di Marzan, in Provenza. E dopo il rito sacro, ingorgo di macchine di lusso e
paparazzi per l'affollato corteo
nuziale della Marini e Cottone,
diretto ad una celebre e blasonatissima location scelta ad
hoc per i festeggiamenti profani. Niente carrozze o limousine, invece, per gli sposi
inglesi: dopo il fatidico sì,
mano nella mano sono saliti a
bordo di una vecchia Renault
Clio diretti verso la tenuta di famiglia per la festa, esclusivissima:
solo
11
invitati.
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
Telecamere puntate come cannoni nel primo caso; qualche
discreto fotografo nel secondo.
Insomma al reality wedding,
trionfo del pop della Marini, la
Knightley risponde con il filmino amatoriale, cult e dal sapore retrò. Sempre di fiction,
comunque, si tratta...
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503
mail: [email protected]
Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171
mail: [email protected]
Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503
mail: [email protected]
La testata fruisce dei contributi
statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990 n. 250