ConAndreottiscompare unprotagonistadellapolitica
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ConAndreottiscompare unprotagonistadellapolitica
CON IL PDL ANNO LXI N.106 Con Andreotti scompare un protagonista della politica e della storia repubblicana Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Il problema non è lo spread ma la mancanza di lavoro. Bravo Vegas Marcello de Angelis Il presidente della Consob Giuseppe Vegas è molto diverso da come sembra. Schivo con le telecamere ma brillante nei colloqui personali, fin troppo equilibrato negli interventi istituzionali ma con le idee estremamente chiare su quello che deve fare. Prima dellʼattuale incarico è stato parlamentare e ha avuto ruoli di governo nellʼeconomia. Sa di cosa parla e probabilmente ha qualche idea anche su come si dovrebbero risolvere i problemi. Soprattutto ha ben chiaro che i problemi sono le malattie strutturali e non i sintomi. Lʼhanno detto un poʼ tutti che il tormentone sullo spread è stato utilizzato e gonfiato in odo strumentale. Ma quando a dire che non era quello il vero problema erano Berlusconi e Brunetta o – peggio ancora – il Secolo dʼItalia, si poteva sostenere che lo si facesse per affermare visioni di parte. Se lo dice il presidente della Consob è un altra cosa e lo dice comunque in un momento in cui – come speso accade nellʼinformazione e in politica – quello che era eretico sei mesi fa è diventato il detto da tutti. Mi piace ricordare sempre il caso dello scetticismo nei confronti delle ricette di Monti. Fino a tre mesi prima della fine della legislatura non si poteva dire che la riforma Fornero faceva schifo e che le misure di austerity di Monti avrebbero strangolato a morte lʼeconomia italiana o che il Fiscal compact e lʼEsm siglavano la rinuncia definitiva della sovranità nazionale a favore di non meglio definiti “comitati” europei. In campagna elettorale lʼhanno poi detto tutti – eccetto quelli di Scelta cinica – e si sono tutti messi il cappello degli incendiari, mentre per un anno avevano votato pedissequamente ogni boiata che veniva portata in Parlamento. E quindi… Bravo Vegas, quando il Secolo tutti i giorni scriveva che il delirio per lo spread era dovuto o a superstiziosa ignoranza – nella mag- WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ ➼ ➼ martedì 7/5/2013 Disoccupazione, ancora due anni di crescita: nel 2014 i senza lavoro raggiungeranno il 12,3% FARRO PAG.3 ➼ CASTELLI PAG.4 ➼ DEL NINNO PAG.7 ➼ La svolta di You Tube: pronti i canali a pagamento per serie tv e film Lʼultimo addio a Rossella Falk, indimenticabile “Garbo italiana” gior parte dei casi – o al voler giocare ignobilmente su tale ignoranza per seminare il terrore negli italiani e fargli accettare la “sospensione della democrazia” ci trattavano da pazzi visionari. Evviva i pazzi visionari allora. Soprattutto oggi che, persino il grigio Enrico Letta ha detto che ci vuole “visionaria follia” per affrontare i problemi dellʼitalia. Forse – citando Mussolini – intendeva “lucida follia”, perché di visioni allucinate ce ne ha già fornite Monti a sufficienza Francesco Signoretta Giocano con le parole, si aggrappano a qualsiasi escamotage verbale, cercano di mischiare le carte, un poʼ da giocolieri e un poʼ da illusionisti. La vicenda dellʼImu sta avendo risvolti grotteschi: non si discute se sia o meno unʼimposta ottocentesca, se sia fondamentale per le casse statali oppure se invece rappresenti solo una piccola fetta di una torta ben più ampia. Lʼunica cosa che interessa al centrosinistra è valutare lʼimpatto elettorale: sondaggi alla mano, la soppressione dellʼImu rischia di portare voti a Berlusconi e quindi non sʼha da fare. Se però accade il contrario, tutto a posto, la si può togliere a tutti, a ricchi e poveri, a biondi e bruni, ad alti e bassi. Nessuno, nel Pd, si pone il problema di quanto – nelle condizioni economiche in cui versano gli italiani – incida la stangata-bis sulla prima casa. Ma soprattutto emerge un elemento che potrebbe danneggiare ul- teriormente lʼimmagine della politica: lʼincapacità di mantenere fino in fondo un impegno preso, alla faccia del pacta sunt servanda. È storia già scritta, infatti, che la nascita del nuovo governo è stata determinata da precise condizioni, una delle quali – se non la principale – era proprio la cancellazione dellʼImu. Ed è il motivo per il quale Enrico Letta, in questi giorni, si sta trovando in imbarazzo, diviso tra la parola data e gli sgambetti dei soliti noti del Pd, di quelle Rosy Bindi che – come via maestra – hanno lʼantiberlusconismo e lʼinteresse esclusivo di partito. Eppure tutti sono consapevoli che per far ripartire lʼeconomia non ci si può limitare alla cassa integrazione per chi ha perso il lavoro, con quei pochi spiccioli nessuno può pensare di aumentare i consumi. E nessuno può raccontare in giro la favoletta che togliendo lʼImu sulla prima casa si fa un regalo ai ricchi. Demagogia pura, visto che solo il 7,2% del gettito relativo alla prima casa riguarda contribuenti con più di 75mila euro lordi lʼanno di reddito. Del resto basterebbe guardare allʼabolizione dellʼIci, effettuata a suo tempo dal governo Berlusconi, per capire che non si pensa affatto di beneficiare gli ultramilionari: allora come adesso il Pdl ha portato avanti e realizzato il mantenimento dellʼimposta per le abitazioni di lusso, le ville, i palazzi, i castelli e altri immobili del genere, anche se adibiti ad abitazione principale. Lʼincongruenza cʼè, ma per motivi del tutto opposti. «A nessuno sfugge – rileva il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – lʼassurdità di unʼimposta che colpisce indisciminatamente gli immobili affittati e anche gli inagibili o quelli che non producono alcun reddito». Ecco, il problema è proprio questo. Quindi Enrico Letta non ascolti i cattivi consigli e rispetti i patti. Per non perdere la faccia. Rispettare la parola data, costi quel che costi? Per il Pd non sʼha da fare, è contronatura È morto Giulio Andreotti, il politico più longevo della storia della Repubblica 2 Giovanna Taormina A 94 anni si è spento nella sua abitazione romana Giulio Andreotti. Il “Divo Giulio”, politico longevissimo, sulla scena politica da più tempo della regina Elisabetta è stato l'uomo di governo e di partito italiano più blasonato, sette volte alla guida dell'esecutivo, uno dei leader democristiani più votati. La sua morte ha suscitato il cordoglio di tutto il mondo politico e delle istituzioni. Giorgio Napolitano nel messaggio alla famiglia ha osservato che «sulla lunga esperienza di vita di Andreotti e sull'opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell'attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico». Per Silvio Berlusconi con Andreotti, «scompare un protagonista politico e un uomo di governo che ha fatto la storia d'Italia, dalla ricostruzione postbellica in poi», ma contro il quale la sinistra ha fatto «una forma lotta indegna di un paese civile basata sulla demonizzazione dell'avversario e sulla persecuzione giudiziaria: un calvario che Andreotti ha superato con dignità e compostezza, uscendone vincitore». Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano si è detto convinto «che il ricordo della sua azione politica resterà un'importante risorsa perché, da protagonista, in diversi e importanti ruoli, ha dato un contributo prezioso alla costruzione di alcune pagine della storia italiana». Dal canto suo, il sindaco Gianni Alemanno nell'esprimere «a nome di tutta la città di Roma, il più profondo dolore per la sua morte» ha osservato che «Andreotti è stato probabilmente l'uomo politico nato nella Capitale più rappresentativo della storia repubblicana recente, oltre a essere una persona di grande spessore umano e di incredibile dottrina sia culturale che politica». Anche per il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, «Andreotti è stato un indiscutibile protagonista della vita politica italiana. Non sono mai stato un suo sostenitore ma ho condiviso con lui l'appartenenza al Senato, la fede calcistica, il quartiere e anche la parrocchia di San Giovanni dei Fiorentini per la messa domenicale. Ha dimostrato in frangenti drammatici di saper affrontare con grande pazienza processi che non avrebbe dovuto subire». Secondo Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia, con la morte di Andreotti «l'Italia perde un importante pezzo di storia, non solo politica». Infine, Francesco Storace ha raccontato di aver un bellissimo ricordo «maturato negli anni in cui ho presieduto la Regione Lazio». Scomparso il colonnello Ferrante: nei suoi libri raccontò gli italiani che sfidarono il cielo Antonio Pannullo È scomparso allʼetà di 72 il comandante Ovidio Ferrante, colonnello dellʼaeronautica e direttore per oltre ventʼanni del Museo storico dellʼAeronautica di Vigna di Valle. Nato a Orvieto, il comandante abitava nella zona del lago di Bracciano da circa 40 anni, ed era ben conosciuto nel comprensorio come uno dei massimi esperti della storia dellʼaviazione in Italia. Non si contano le iniziative di divulgazione culturale di cui è stato protagonista, conferenze, mostre, dibattiti, eventi, rassegne, senza contare i venti volumi da lui scritti nel corso degli anni relativi alla affascinante storia del volo e dellʼaviazione, e gli innumerevoli articoli per giornali specializzati, che continuamente ricorrevano alla sua esperienza e conoscenza della materia. Tra questi libri spicca, nel 1985, la più completa biografia di Umberto Nobile, in due volumi, personaggio leggendario che il colonnello Ferrante ebbe lʼonore di conoscere personalmente. Dopo un master allʼuniversità Cattolica di Milano fu assegnato a Vigna di Valle, era il 1972. Nel 1977 fu assegnato al Museo Storico che lasciò solo nel 1996 congedandosi per limiti di età. Sotto la sua guida, e con lʼaiuto di molti ufficiali dellʼaeronautica che condivi- devano la sua passione e il suo desiderio di far conoscere agli italiani la affascinante storie dellʼarma azzurra, trasformò il museo, valorizzandolo con ogni iniziativa comprese mostre e conferenze allʼestero su soggetto aeronautico. Nel 1978 scrisse il suo primo libro, dallʼevocativo titolo di “Il lago degli aeroplani”, riferendosi al lago di Bracciano, che vinse il 2° premio al Concorso di letteratura militare, mentre nel 1992 scrisse quella che è la più completa storia della base militare, “LʼAeronautica a Vigna di Valle, grande storia di un piccolo idroscalo”, cui fece seguito nel 1998 “LʼAeroporto di Vigna di Valle – Cento anni si storia 19982008”. Ferrante non trascurò mai nelle sue opere lʼaspetto umano e avventuroso nella storia del volo e dellʼaviazione: scrisse così, oltre quella di Nobile, altre due biografie, “Mario Calderara”, del 1997 e quella su “Francesco De Pinedo” del 2005, con la quale vinse ancora un premio “Aerospaziale” di storia militare. Tra le cose di maggiore soddisfazione certamente ci fu la mostra sulla trasvolata atlantica che lui organizzò sulla portaerei americana “Intrepid” a New York. Andò anche nelle isole Svalbard per una consulenza sul museo dedicato a Nobile. A una delle tante mostre a Vigna di Valle riuscì anche a portare quadri del pittore futurista Balla. Nel 2001 partecipò al programma Superquark di Piero Angela quale consulente sulla storia della spedizione di Nobile, nonché a Speciale Tg1, a La storia siamo noi e al programma Leonardo della Terza Rete. Oggi rimane al Museo storico un centro documentazione da lui voluto e le collaborazioni, purtroppo interrotte, con i musei “Caproni” di Trento e con quello “Umberto Nobile” nel comune di Lauro. Rimane il ricordo di una persona retta, colta, umana, sempre disponibile, che ha avuto il merito immenso di aver valorizzato lʼItalia e gli italiani attraverso i racconti dei sogni e delle imprese degli uomini che sfidarono il cielo. Oggi in aula alla Camera votazione sul Def. Saccomanni: «L'approvazione è il primo tassello del mosaico. Poi Imu e cig Redazione Oggi pomeriggio si voterà nell'Aula della Camera il Documento di economia e finanza (Def), la cui approvazione «è il primo tassello di un mosaico che sarà seguito a breve dal provvedimento specifico» su Imu e cassa integrazione in deroga, ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, presentando il Documento a Montecitorio, in apertura della discussione. «Un altro aspetto prioritario», contenuto nel testo «è il sostegno all'occupazione e in particolare a quella giovanile». Il ministro ha anche assicurato di impegnarsi «nel più breve tempo possibile» a presentare un do- Per carenza di sponsor “salta" il concorso ippico di San Patrignano cumento di aggiornamento del Def «con una verifica dei saldi e delle coperture». Saccomanni ha parlato dell'importanza del buon esito del voto, previsto per oggi: solo così l'Italia potrà uscire dalla procedure Ue sul deficit eccessivo “ saldi invariati” ed avere così “margini di flessibilità” per gli interventi a sostegno della crescita che saranno contenuti in un decreto d'urgenza. Un primo tassello, quindi per dare il via libera alle prime misure economiche antirecessive, che dovranno permettere di conseguire gli obiettivi previsti nel programma di governo. Dal Documento si evince «come il processo di riconduzione dei conti pubblici su un percorso sostenibile sia in gran parte completato con successo». Nella giornata in cui l'Istat ha certificato per il 2013 una stima di una recessione dell'1,4% e un possibile rimbalzo dello 0,7% l'anno prossimo, Saccomanni ha riconosciuto davanti alla Camera che «le previsioni di crescita dell'economia italiana sono incerte e comunque fortemente influenzate dagli sviluppi della crisi che coinvolge l'intera Europa e dall'evoluzione dello scenario economico internazionale». Il governo ioltre , ha aggiunto Saccomanni, è al lavoro anche per inserire nel decreto legge urgente le prime misure a sostegno dell'occupazione giovanile. Solo il Movimento 5 Stelle considera il Def «Deludente e privo di significato», come sostiene il deputato grillino Sebastiano Barbanti, intervenuto in Aula come relatore di minoranza. Barbanti attacca tutta la classe dirigente e definisce le politiche economiche caratterizzate da «inettitudine» che hanno visto succedersi «scelte inique che hanno lasciato inalterati i privilegi, abbandonando il popolo italiano». continuerebbero a sperimentare un'ulteriore riduzione del reddito disponibile, con inevitabili conseguenze negative sulla spesa. La fase di deterioramento del potere d'acquisto dovrebbe arrestarsi solo nel 2014. Inoltre, sottolinea l'Istat, «il miglioramento delle condizioni di liquidità derivante dalle misure recentemente adottate per favorire il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei creditori privati, sarebbe destinato prevalentemente a ricostituire i li- velli di risparmio», dato che ormai il numero delle famiglie in grado di effettuare risparmi è ai livelli del 2009. Guardando alla dinamica dei prezzi, l'Istat ricorda come nei primi mesi del 2013 il processo di rientro dell'inflazione ha subito un'accelerazione. «Nei prossimi mesi, in presenza di andamenti moderati delle componenti interne dei costi, la riduzione del tasso di inflazione potrebbe essere frenata dall'aumento – avverte l'Istat – di un punto (dal 21 al 22%) dell'aliquota ordinaria dell'Iva previsto, a normativa invariata, per luglio 2013». Tuttavia, fa presente l'Istituto, «la mancanza di segnali di recupero per la domanda di consumo potrebbe rappresentare un ostacolo alla immediata e completa traslazione dell'incremento dell'aliquota sui prezzi finali». Quanto agli investimenti, secondo l'Istat, nel 2013 quelli «fissi lordi risulterebbero an- cora in contrazione (-3,5%), per effetto di una riduzione della spesa delle imprese in macchine e attrezzature, mezzi di trasporto e costruzioni. Nel 2014, il miglioramento delle prospettive di crescita determinerebbe, invece, il ritorno a tassi di accumulazione col segno più (+2,9%)». Una nota positiva riguarda le esportazioni, previste in moderata espansione nel 2013, con tassi di crescita vicini a quelli osservati nella media dello scorso anno (+2,3% l'aumento in volume). E una più significativa accelerazione dovrebbe registrarsi nel 2014 (+3,9%). Anche se, fa notare l'Istat, «i principali mercati di destinazione delle produzioni italiane continueranno a crescere a un ritmo inferiore a quello del commercio mondiale, in particolare nel 2014». Il che porterebbe a un'ulteriore flessione della quota di mercato in volume delle esportazioni dell'Italia. Disoccupazione, ancora due anni di crescita: nel 2014 i senza lavoro raggiungeranno il 12,3% Gabriele Farro Nel 2013 il mercato del lavoro continuerà a manifestare «segnali di debolezza» con un «rilevante» incremento del tasso di disoccupazione che raggiungerà l'11,9% (+1,2 punti percentuali rispetto al 2012). L'Istat vede nero e prevede che anche nel 2014 il numero delle persone che non trova un posto di lavoro aumenterà fino a raggiungere il 12,3%. Ma le difficoltà legate alla crisi non terminano qui. La caduta del reddito disponibile, l'elevato clima di incertezza percepito dai consumatori e il tentativo di ricostituire livelli di risparmio precedentemente erosi continueranno a penalizzare i consumi privati. Le difficoltà legate al mercato del lavoro e l'orientamento restrittivo delle politiche di bilancio, limiteranno anche le possibilità di ripresa. I consumi aumenteranno a un ritmo inferiore al Pil (+0,4%), perché le famiglie 3 Redazione Non si terrà l'edizione 2013 del concorso ippico internazionale “Challenge Vincenzo Muccioli", originariamente programmato dal 19 al 21 luglio a Coriano di Rimini. Alla base della decisione assunta dalla Comunità di San Patrignano - si legge in una nota - vi è la constatazione che i finanziamenti delle sponsorizzazioni ad oggi confermati non coprono i costi della manifestazione. Questo rende pertanto impossibile raggiungere l'obiettivo prioritario che aveva dato origine nel 1996 al concorso: sostenere i progetti sociali e formativi destinati al percorso di recupero degli oltre 1300 ospiti della Comunità. San Patrignano si augura di tornare già nel 2014 ad ospitare il “Challenge Vincenzo Muccioli", che ha contribuito in maniera significativa ad elevare l'immagine dell'equitazione italiana nel mondo e che è stato eletto per tre volte migliore manifestazione di salto ad ostacoli al mondo dall'International Jumping Riders Club e Horse International, rivista olandese riconosciuta a livello mondiale nel settore dell'equitazione. La svolta di YouTube: pronti i canali a pagamento per serie tv e film 4 Giorgia Castelli In appena otto anni è passato da un singolo video caricato, Me at the zoo, a un miliardo di utenti mensili o “videospettatori”, ed ora è pronto a completare la trasformazione in una tv. YouTube, secondo il Financial Times, starebbe infatti per varare una serie di canali a pagamento, che potrebbero fare concorrenza oltre che alla tv tradizionale e a piattaforme tipo Sky anche ad altri “big” della tecnologia interessati alla fornitura di contenuti, a cominciare da Apple. «Il servizio a pagamento – scrive il quotidiano britannico – permetterà ai produttori di realizzare nuovi contenuti, come show o serie tv. I canali tradizionali via cavo o satellite potrebbero invece utilizzare YouTube per nuovi guadagni da vecchi contenuti o da programmi nuovi». La mossa, che sarebbe una svolta per la piattaforma di proprietà di Google che da anni dà la possibilità ai suoi spettatori di caricare e vedere video gratis, potrebbe essere annunciata già questa settimana. I canali dovrebbero essere circa cinquanta, con un abbonamento minimo di 1,99 dollari, e avere contenuti specializzati. Non è chiaro ancora se parteciperanno al progetto gli attuali partner della piattaforma, che vanno da Howcast, un sito che produce video su “come Redazione Il quindici per cento di tutte le vittime della strada in Italia sono pedoni. Di questi ben il 62,5 per cento ha superato i 65 anni: 368 sui 589 che hanno perso la vita nel 2011. In pratica quasi trenta pedoni “over 65”, per l'esattezza 29,7, perdono la vita ogni milione di abitanti della stessa fascia d'età, che sono poco più di dodici milioni. Sono 221 invece i pedoni morti fra la rimanente popolazione: 4,7 pedoni deceduti ogni milione (e i milioni sono 47) di “under 65”. Sono i dati elaborati dall'Asaps, l'Associazione sostenitori della Polstrada, sulla base delle cifre Istat riferite al 2011. Nella fa- scia da zero a nove anni il rapporto è di 1,08 bambini morti ogni milione di abitanti della stessa età, si sale a 2,82 nella fascia da dieci a 19 anni, 3,47 da 20 a 29 anni, 3,35 da 30 a 39 anni, 3,86 da 40 a 49 anni, 6,73 da 50 a 59 anni, poi si “schizza” a 12,83 morti ogni milione di abitanti nella fascia d'età da 60 a 64 anni, per arrivare quindi a quasi trenta morti ogni milione di “over 65”. Per la fascia da 80 a 89 anni – con 167 pedoni morti su tre milioni e 117mila abitanti – si tocca il record: 53,56 vittime ogni milione-abitanti della fascia d'età. Tuttavia, ha spiegato il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni, «in altri Paesi non va Vittime della strada, i pedoni “over 65” sono i più colpiti fare per”, alla World Wrestling Entertainment, a Machinima, un network per utenti di videogiochi, fino alle principali aziende mondiali, tutte già con il proprio canale “free”. L'idea dei canali in streaming a pagamento non è certo nuova per il web e YouTube si troverà da subito a competere ad esempio con Netflix, che da semplice distributore di contenuti ha iniziato a produrre programmi e serie tv e vanta già trenta milioni di abbonati; o Hulu, posseduto da Walt Disney, News Corp e Comcast, che invece ha tagliato il traguardo dei quattro milioni. In arrivo potrebbero esserci poi anche Apple e persino Microsoft, che ha annunciato l'avvio di un programma per dei contenuti da distribuire attraverso XBox. Dalla sua, YouTube in questa “guerra” ha la popolarità e il vasto pubblico: «Un internauta su due visita YouTube – ha scritto il sito in un post ufficiale dopo aver tagliato il traguardo del miliardo di utenti lo scorso marzo – la nostra audience mensile equivale più o meno a quella di dieci Super Bowl. Se fossimo un paese saremmo il terzo più grande al mondo dopo Cina e India». meglio. In Svizzera, abituata ad essere la prima della classe, secondo un recente rapporto si contano come da noi trenta pedoni morti ogni milione di abitanti. Situazione ancora più drammatica in Austria, Portogallo e Spagna, dove i morti sono fra 35 e 45. L'Olanda e soprattutto la Svezia vantano invece una posizione esemplare: lì i pedoni uccisi su ogni milione di anziani sono meno della metà». I provvedimenti da adottare? Secondo gli svizzeri, ad esempio, la Troppo rumore a Fiumicino: alcuni voli trasferiti su un'altra pista Redazione Gli aerei in partenza dalla pista 1 dell'aeroporto Leonardo da Vinci in direzione della zona dei Cancelli Rossi a Fiumicino diminuiranno di circa il 30% e saranno trasferiti sulla pista 3, direzione Maccarese. Lo rende noto il Pdl di Fiumicino dopo un colloquio tra il sindaco Mario Canapini e i vertici di AdR sollecitato dai consiglieri del partito. «Si tratta spiegano i consiglieri Anselmo Tomaino e Massimiliano Terzigni di un piccolo passo in avanti rispetto a una situazione che continua a provocare disagi su disagi. La chiusura temporanea della pista 2 per lavori ha portato a una intensificazione dei decolli a discapito della zona Cancelli Rossi e di tutta l'Isola Sacra. Apprezziamo lo sforzo di Aeroporti di Roma di modificare i piani e traslocare il 30 per cento dei voli sulla pista 3, direzione Maccarese, ma il problema rimane. La sospensione dei decolli dalla pista 2 era preventivabile da mesi. La collaborazione tra enti deve essere continua e passa anche da una programmazione efficace delle problematiche». Nel colloquio del sindaco è stato anche affrontato un altro problema: «Nella fase di decollo e atterraggio - sottolineano i due consiglieri del Pdl - gli aerei volano troppo bassi: anche qui c'è bisogno di trovare una soluzione». costruzione di isole spartitraffico centrali, mentre la ricerca internazionale consiglia di segnalare in modo più evidente la fine del diritto di precedenza per gli automobilisti, ad esempio con dei triangolini. L'Asaps a sua volta ha suggerito «una segnaletica stradale orizzontale (spesso invisibile per i visivamente normodotati), verticale e luminosa adeguata alle situazioni di più spiccato rischio». Serve inoltre una campagna informativa insieme alle associazioni degli anziani. Ma, ha aggiunto Biserni, «é necessario ricordarsi di un ingrediente sconosciuto nel nostro Paese: il rispetto per il pedone, specie se è anziano». Siria, dietrofront di Onu e Nato sulle armi chimiche: «Chi lo sa chi le ha usate»... Redazione Iniziano a sorgere dubbi nella comunità internazionale ma soprattutto nell'opinione pubblica circa l'immagine un po' manichea che i masse media internazionali e alcune organizzazioni sovranazionali hanno dato sinora della guerra civile in corso in Siria. I "cattivi" non starebbero tutti da una parte, come del resto neanche i "buoni". L'esperienza irachena, per fortuna, non sembra essere stata del tutto vana. C'è un importante dietrofront del Palazzo di Vetro: la Commissione Onu d'inchiesta sui crimini di guerra in Siria «non ha prove conclusive in grado di determinare l'uso delle armi chimiche, né dall'una né dall'altra parte». Lo ha si legge in una nota resa pubblica a Ginevra, all'indomani delle dichiarazioni del magistrato Carla Del Ponte, membro della Commissione stessa. «Abbiamo potuto avere delle testimonianze sul'utilizzo di armi chimiche ed in particolare il gas nervino, ma non da parte delle autorità governative, ma da parte degli opponenti, dei resistenti» in Siria, aveva detto infatti domenica alla Radio svizzera italiana la Del Ponte. Retromarcia anche della Nato: l'Alleanza infatti «ha avuto indicazione» dell'impiego di armi chimiche in Siria ma «non ha prove consolidate né sulle circostanze, né su chi ne abbia fatto effettivo uso». Né sa «su quale base Carla Del Ponte abbia fatto le sue dichiarazioni» sul possibile uso da parte dell'opposizione. Lo ha affermato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, aggiungendo inoltre che l'Alleanza non è stata preavvisata di alcun raid israeliano. Successo diplomatico quindi di Mosca, che da settimane si è detta «seriamente preoccupata dai segnali di preparazione dell'opinione pubblica mondiale per un possibile intervento armato nel lungo conflitto interno siriano»: lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo Aleksandr Lukashevich commentando le notizie sugli attacchi israeliani intorno a Damasco. La Russia invita nuovamente a «non politicizzare la questione estremamente seria delle armi chimiche». Intanto si apprende che è di almeno 42 soldati siriani uccisi il bilancio del raid dei jet israeliani contro un centro di ricerca militare a nord di Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra. «La sorte di un altro centinaio di militari è ignoto», precisa l'Ong. Se Israele dovesse attaccare di nuovo la Siria quest'azione sarà considerata un'azione di guerra e la Siria risponderà immediatamente. Lo ha detto il presidente Bashar al Assad, citato dal quotidiano "ar Rai del Kuwait". Giovanni Trotta Un gruppo di deputati conservatori chiede al primo ministro e leader del partito David Cameron di riavvicinare le sue politiche alla base Tory per fermare la fuga di consensi verso l'Ukip, il partito euroscettico che ha conseguito un successo senza precedenti nelle elezioni locali di giovedì scorso in Inghilterra e Galles. E tra le altre cose si chiede al premiere di «lasciar perdere» sui matrimoni gay, riferisce il Times. Al momento è al vaglio del parlamento britannico un disegno di legge che prevede il riconoscimento dei matrimoni gay e che ha già ottenuto il primo via libera dell'assemblea. Il testo è stato introdotto con un forte sostegno da parte di Cameron, anche se il tema non è condiviso da tutto il partito, anzi, una parte si oppone con fermezza alla legalizzazione delle nozze gay. Per questo il primo ministro ha concesso un voto libero in aula. Le pressioni cui Cameron è sot- toposto dopo il risultato elettorale dell'Ukip tuttavia inducono a tali consigli su temi considerati spinosi, così come un gruppo di deputati intende spingere il primo ministro ad accelerare tempi e modi per quanto riguarda il promesso referendum sull'Ue. Adesso Cameron sia più audace sull'Ue, è infatti l'appello al premier. In interventi sui domenicali di opposte tendenze, si chiede al premier una svolta decisa e decisiva sulla questione europea, fino a suggerire un primo referendum di mandato già per la primavera prossima in cui si chieda ai britannici se sostengono la posizione di Cameron che vuole rinegoziare il rapporto di Londra con le istituzione Ue. Il conservatore David Davis, già sfidante di Cameron per la leadership del partito, dice all'Observer - domenicale del progressista Guardian - che solo un simile intervento può rafforzare la posizione del premier. Il Sunday Telegraph riferisce intanto di una vera e propria offensiva contro il leader Tory, con almeno 20 deputati che chiedono a Cameron un cambiamento di rotta sull'Europa. Il primo ministro britannico ha promesso un referendum sull'Ue con una domanda chiara, «dentro o fuori», ma da tenersi nel 2017, ovvero dopo le elezioni politiche del 2015 e se con quel voto i Tory, e David Cameron, verranno confermati alla guida del Paese. Da parte sua il premier si impegna a portare a casa risultati per un nuovo rapporto del Regno Unito con Bruxelles. Una mossa pensata per ricomporre il partito spaccato sull'Europa ma che adesso rischia di trasformarsi in un boomerang per il premier. Cameron sotto pressione, il partito gli chiede di dire no ai matrimoni gay L'Italia in prima fila per edificare la “nuova Somalia” 5 Redazione Emma Bonino va a Londra per una missione che segna il suo esordio internazionale nelle nuove vesti di ministro degli Esteri. L'occasione è la Conferenza sulla Somalia, Paese martoriato da oltre vent'anni di guerra civile che cerca finalmente un po' di stabilità dopo la fine del lungo "periodo transitorio" e la nomina di nuove istituzioni lo scorso autunno. Sullo sfondo della minaccia mortale rappresentata dai ribelli islamici Shabaab legati ad al Qaida e del dramma della carestia (260mila vittime in due anni), l'obiettivo della Conferenza - presieduta dal premier britannico David Cameron e dal presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud - è manifestare sostegno politico e coordinare il supporto tecnico e finanziario della comunità internazionale a favore dei piani di riforma elaborati dal governo somalo: impresa che si scontra proprio con le milizie islamiste, che continuano a gettare sangue sugli sforzi di pacificazione con attentati suicidi (l'ultimo, a Mogadiscio, ha causato 11 morti). Sicurezza, giustizia e polizia, gestione delle risorse finanziarie e processo politico sono i quattro grandi temi sui quali si articola la conferenza. Bonino, che conosce bene le problematiche somale, avendole affrontate anche da commissario europeo, parlerà nella seconda sessione, dedicata a giustizia e polizia. La sua presenza - si fa presente alla Farnesina - mira a confermare l'interesse italiano a svolgere un ruolo da protagonista nel dossier somalo. Un dossier caldissimo, come l'ha definito la stessa Bonino poco prima di partire per Londra, ricordando che «l'impegno italiano su questo fronte é sempre stato presente negli anni anche quando altri Paesi sembravano distratti». L'Italia sostiene con convinzione l'affermarsi della nuova Somalia federale e negli ultimi anni ha accompagnato in maniera attiva il passaggio dalle fragili istituzioni transitorie all'attuale governo, riconosciuto dalla comunità internazionale ma ancora senza il controllo del Paese. I contributi italiani si sono inizialmente concentrati nel settore della sicurezza e delle emergenze umanitarie. Sanità nel Lazio: le liste d'attesa tornano ad avere tempi biblici 6 Redazione I consiglieri de La Destra, Francesco Storace e Fabrizio Santori, hanno presentato una interrogazione al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per sapere come intende intervenire per ridurre le liste di attesa nella sanità laziale e per rimuovere il blocco delle prenotazioni come disposto dalla legge 266 del 2005. Infatti, i numeri forniti dal ReCup (Prenotazioni Prestazioni Sanitarie) sono allarmanti: le liste di attesa hanno tempi biblici e i numeri sono impietosi. Da dati ufficiali risulta che - si legge nellʼinterrogazione presentata dai due esponenti de La Destra – «per una mammografia bilaterale a Roma si aspettano 156 giorni al policlinico Casilino, 190 al poliambulatorio di Acilia. Ancora peggio fuori della capitale: 193 giorni di attesa allʼospedale di Tivoli, 311 al poliambulatorio di Ferentino (Frosinone), 308 a quello di Formia (Latina). Non va meglio per unʼaltra prestazione diagnostica richiestissima come lʼecografia dellʼaddome completo: per lʼanalisi occorrono 247 giorni allʼospedale Sandro Pertini, 299 a quello di Subiaco (Frosinone), 311 a Isola del Liri (Latina). Per lʼecodoppler degli arti superiori e inferiori al poliambulatorio di Ceprano occorrono 326 giorni, praticamente 1 anno, eppure è un esame fondamentale per individuare con esattezza la presenza di una trombosi. Attese-record si registrano anche dove non serve un macchinario, come le semplici visite dallo specialista. Per lʼoculista allʼambulatorio del lungomare Toscanelli a Ostia, per esempio, occorre aspettare 187 giorni, 210 al poliambulatorio di Ladispoli, 212 allʼospedale Santa Maria Goretti di Latina. Per lʼesame del fondo oculare, invece, servono 211 giorni al reparto oculistico dellʼospedale odontoiatrico George Eastman di viale Regina Elena, 141 al poliambulatorio di via Dina Galli, 171 allʼospedale San Paolo: eppure è unʼanalisi che lʼAgenzia internazionale per la prevenzione della cecità raccomanda di fare almeno una volta lʼanno a tutte le persone affette da miopia o di oltre 40 anni di età. Questi sono dati incontrovertibili poiché sono numeri che provengono direttamente dal Centro unico regionale di prenotazione e, quando le attese superano il limite della “decenza” - si legge ancora nella nota - le liste vengono bloccate nonostante una legge lo vieti. È una situazione - concludono Storace e Santori - intollerabile che va affrontata senza demagogia e tentennamenti». Cappellacci: la Sardegna punta sulla Blue Economy Redazione «Dobbiamo sprigionare le potenzialità della Blue Economy (ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione di sostanze precedentemente sprecate in merce redditizia, ndr) affinché la nostra isola possa essere più competitiva, conquistare i mercati e produrre nuovi posti di lavoro». Lo ha dichiarato il presidente della Giunta di centrodestra che governa la Sardegna, Ugo Cappellacci, intervenendo all'inaugurazione del nuovo lungomare di Golfo Aranci. «Mentre gli istituti di ricerca diffondono previsioni a tinte fosche sui tempi di uscita dalla crisi internazionale - osserva Cappellacci - abbiamo il dovere di sperimentare e rinforzare nuove soluzioni in grado di produrre benefici economici, di ri- spettare i nostri valori, le nostre tradizioni, l'ambiente e al tempo stesso di migliorare in concreto la qualità della vita dei cittadini. Per questo - prosegue il presidente occorre dialogare costantemente con le amministrazioni locali, sostenere i progetti migliori e trovare il massimo livello di condivisione possibile». L'opera inaugurata è stata finanziata dalla Regione per 1 milione e 455 mila euro provenienti dal fondo per le opere cantierabili, cui si sommano gli investimenti del Comune. È stato realizzato il nuovo profilo di una porzione di lungomare compresa tra il porticciolo dei pescatori e la “prima spiaggia”, mediante il rifiorimento dellʼesistente scogliera di riva, il banchinamento in legno e lʼescavo della darsena interna già adibita ad ormeggio di imbarcazioni. Inoltre sono state riqualificate le aree retrostanti mediante la creazione di spazi pedonali e aree verdi attrezzate, lungo le quali sono state posizionate tre sculture di Sciola. L'intervento si integra pienamente con la riqualificazione urbana delle strade interne compreso il lungomare, finanziato con i fondi del bando regionale Civis per 579 mila euro. Sono inoltre stati realizzati idonei sistemi di ormeggio per le 62 im- De Corato: pieni di venditori abusivi i mercati rionali di Milano Redazione C'è voluta la minaccia degli ambulanti e della Apeca (Associazione Provinciale Esercenti il Commercio Ambulante) di uno sciopero di tutto l'ambulantato di Milano e di una manifestazione davanti a Palazzo Marino per far risvegliare l'inneffabile assessore al Commercio Franco D'Alfonso che, scendendo dalle nuvole, si è detto “sorpreso dall'agitazione sindacale dell'Apeca"». Questo il commento di Riccardo De Corato, di Fratelli d'Italia, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano, che ha così proseguito: «Di fronte a circa 4-5000 abusivi, secondo dati dell'Apeca, sui dodici mercati giornalieri erano presenti una cinquantina di vigili, due per ogni mercato, più alcune squadre in borghese. La pulizia nei mercati è un buco nero visto che i compattatori noleggiati dal Comune non sono mai entrati in funzione. L'accusa dei residenti nei confronti degli ambulanti è quella di avere mercati sporchi. La vicenda poi del mercato di piazzale Lagosta è emblematica dell'inefficienza di questa Giunta e degli assessori come D'Alfonso, dato che l'area in questione, nonostante sia stata inaugurata da tempo, non è stata ancora sistemata e quindi il mercato vive ancora in una situazione di precarietà». La manifestazione degli ambulanti dell'Apeca e delle organizzazioni sindacali dei dipendenti si è svolta davanti a Palazzo Marino in previsione dello sciopero dell'8 maggio di tutti i lavoratori del Comune di Milano, alla base del quale «c'è la totale sordità del sindaco e della Giunta – ha osservato De Corato – in merito alle richieste che in queste ultime settimane sono pervenute dal personale comunale circa i continui processi di riorganizzazione, attribuzione di posizioni organizzative in assenza di contrattazione, utilizzo unilaterale del fondo economico, aumento dei carichi di lavoro, scelte sulle politiche occupazionali, persistente mancanza di corrette relazioni sindacali». barcazioni da diporto previste allʼinterno della darsena, riservate per il momento ai residenti a un prezzo simbolico. I lavori sono propedeutici a futuri interventi di privati. È infatti intendimento dellʼamministrazione comunale concedere a privati lo spazio acqueo antistante per realizzare pontili mobili per circa 200 posti barca da diporto di media grandezza. L'ultimo addio a Rossella Falk, indimenticabile “Garbo italiana” Priscilla Del Ninno Una vita spesa sul palcoscenico. Un addio celebrato in teatro: dalle 12 alle 19 di ieri, negli spazi dell'Eliseo di Roma, uno dei tempi della drammaturgia capitolina adattato a camera ardente, colleghi, amici ed estimatori di Rossella Falk hanno tributato l'ultimo saluto all'attrice scomparsa domenica a 86 anni. Quel Teatro Eliseo in cui la diva ha recitato fin dagli anni della Compagnia dei Giovani, e di cui è stata direttrice artistica tra l' '81 e il '97, l'ha ospitata dunque per l'ultima volta, tra due grandi locandine de La fiaccola sotto il moggio e lo storico Giuoco delle parti, con la regia di Giorgio De Lullo, chiamate a ricordare alla folla di estimatori due tra i suoi innumerevoli successi. Austera, bella, elegante, non a caso ribattezzata la “Garbo italiana”, è stata la musa di Visconti e Fellini. Un curriculum artistico, il suo, che ha tratto linfa e vigore da un blasone culturale decisamente poco comune: conosceva quattro lingue; era stata traduttrice dal russo e dall'inglese, era cultrice di Tennessee Williams. Anticonformista e cosmopolita, era intima di Jean Cocteau e Noël Coward, di Dirk Bogard e Peter O'Toole e amica di lunga data di Maria Callas. Un'interprete raffinata, la Falk, che sulla ribalta ha portato gli intramontabili classici di sempre, spaziando dal più cupo Tennessee Williams all'Ibsen più provocatore, restando però sempre fedele a Luigi Pirandello. Tra i suoi indimenticabili cavalli di battaglia La bugiarda (1955), D'amore si muore (1958), Sei personaggi in cerca d'autore (1963), Tre sorelle (1964), Metti una sera a cena 7 (1967), L'amica delle mogli (1968). Poi, dopo alcuni anni di assenza dal palco, il ritorno sotto i riflettori all'inizio degli anni Ottanta: fra i suoi lavori Maria Stuarda (1983), L'aquila a due teste (1984), La dolce ala della giovinezza (1989), I parenti terribili(1991). E fra le sue performance più recenti, Sinfonia d'autunno (2008) e Est Ovest (2009). Sempre diretta da grandi maestri come Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Orazio Costa, Giancarlo Cobelli, Giuseppe Patroni Griffi. Rispetto al teatro, poi, al cinema avrebbe centellinato il suo talento, distribuendolo sapientemente in scelte d'autore: è stata l'indimenticabile grillo parlante di 8 e mezzo di Fellini; ha partecipato al successo internazionale di Quando muore una stella di Robert Aldrich; non disdegnando neppure un'incursione nell'horror resa in Non ho sonno di Dario Argento. Una vita e una carriera punteggiate da successi di pubblico e trionfi critici; una vita su cui, con i funerali di oggi alle 15.30 presso la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, cala il sipario. Ma il segno lasciato dalla Falk, quello resterà indelebile nel tempo. Il reality wedding della Marini e le nozze low profile di Keira Knightley: due diversi modi di sposarsi da diva Bianca Conte Vezzi da diva e ostentazioni da antidiva nelle nozze diversamente glamour di due stelle di lontani firmamenti spettacolari. Certo, tra Hollywood e Roma c'è di mezzo un oceano: e lo confermano, una volta di più, le nozze della nostra Valeria Marini e della star britannica Keira Knightley, opulente e sfarzose le prime, esibizionisticamente low profile le seconde. Due facce opposte della stessa medaglia, glitterata nel caso della “show woman” nostrana, più opacizzata nel caso della seconda, diva internazionale. L'unico must in comune ad entrambe, un abito nuziale griffato. Firmato Ermanno Scervino, quello della Marini che andava in sposa all'imprenditore Giovanni Cottone; disegnato da Karl Lagerfeld (ma sempliccissimo) quello della Knightley, che ieri ha detto si al fidanzato musicista, James Righton. E allora, mentre la Marini scortata da bodyguard e nascosta dietro tanti scenografici ombrelli bianchi, scalava la vetta dell'Ara Coeli di Roma, con tanto di velo, diadema, abito da sirena di pizzo con fili dorati, strascico di sette metri, bouquet di peonie e orchidee, Keira Knightley con un look stile figlia dei fiori, fasciata in un abito senza spalline, con corpetto e gonna plissettata color cipria e ai piedi un paio di ballerine raso terra, arrivava al municipio di Marzan, in Provenza. E dopo il rito sacro, ingorgo di macchine di lusso e paparazzi per l'affollato corteo nuziale della Marini e Cottone, diretto ad una celebre e blasonatissima location scelta ad hoc per i festeggiamenti profani. Niente carrozze o limousine, invece, per gli sposi inglesi: dopo il fatidico sì, mano nella mano sono saliti a bordo di una vecchia Renault Clio diretti verso la tenuta di famiglia per la festa, esclusivissima: solo 11 invitati. Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi Telecamere puntate come cannoni nel primo caso; qualche discreto fotografo nel secondo. Insomma al reality wedding, trionfo del pop della Marini, la Knightley risponde con il filmino amatoriale, cult e dal sapore retrò. Sempre di fiction, comunque, si tratta... Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250