58 - Marinai d`Italia
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58 - Marinai d`Italia
Testimonianze CENTUM OCULI Moreno Ceppatelli Socio del Gruppo di Livorno imbarcate sui nostri incrociatori pesanti e leggeri in servizio nella Regia Marina. Mi avvicinai con curiosità, ma anche un po' prevenuto, immaginando infatti che si trattasse di un grossolano modellino di qualche appassionato. Ma appena ebbi modo di poterla guardare e toccare, mi resi subito conto che era un qualche cosa di veramente speciale e forse unico. La torre si smontava dalla sorta di barbetta che la sorreggeva ed ebbi così modo di vedere al suo interno che era stata costruita artigianalmente da mani esperte. Saldature ossiacetileniche effettuate con magistrale professionalità avevano assemblato i pezzi di quest’arma. La cromature rendeva il tutto accattivante e bello. Ma quello che mi dette la conferma di che tipo di torre si trattava (152/53 tipo OTO) e anche di quale nave fosse, furono le parole incise sulla corazzatura e sulla barbetta. Sulla prima, lato dritto, compare: La foto era accompagnata da queste righe che ricordano la costruzione del modello di quella torre e che voglio riportare integralmente, così come sono scritte da Pietro: Torino, 25/01/2013 Immagine del socio Pietro Renò di Torino, contrassegnato da una freccia, a bordo dello Scirocco nel 1994 durante un uscita per un raduno degli ex dell’equipaggio GLI ARMAROLI AL 2° DT S. BARBARA 1952 La certezza di quale nave si trattava, invece la ebbi leggendo quanto stampigliato sulla barbetta: L’Autore ho avuto un altro contatto con un ex del Montecuccoli, che ha inviato anche una foto di un raduno degli ex equipaggi in cui è raffigurato anche l’ufficiale a cui fu donata la torre binata dell’articolo: il com.te Guglielmo Santarnecchi di Francony (al centro con impermiabile e baffi bianchi). Davanti a lui, inginocchiato, c’è Andrea De Maria proprietario della foto P iazza Santo Spirito, uno di quei luoghi di Firenze forse meno conosciuti dal grande pubblico, ma che racchiudono l’anima più essenziale della città gigliata, ospita una volta al mese un mercatino dell’antiquariato. Spesso frequentiamo queste curiose attività di scambi e compravendita di oggettistica ormai non più in uso, ma dal fascino sempre particolare. Nei miei interessi sono prevalententi i libri di marina, ma passeggiando tra i banchi in una domenica di metà dicembre dello scorso anno, la mia attenzione fu attratta da qualche cosa di metallico, lucente, che spiccava in mezzo ad altri oggetti sul banco di un venditore. La mia conoscenza della materia non mi lasciò dubbi nel riconoscere in quell'oggetto una torre binata d’artiglieria navale del tipo Ansaldo od Oto, che venivano 58 Marinai d’Italia Aprile 2013 CENTUM OCULI Questo, come molti sapranno, era il motto non ufficiale dell'incrociatore Raimondo Montecuccoli, posto a paratia in quadrato ufficiali dell'unità. Pare che nel mezzo dello scontro della Battaglia di Pantelleria nel giugno 1942, per una concussione, si sia staccata la lettera “O” del motto. Da allora fu lasciato scaramanticamente in questo modo. Contrattai a lungo l’oggetto con il venditore che chiedeva una cifra importante, ma dentro di me ormai avevo deciso che quell'oggetto sarebbe dovuto diventare mio. Così è stato. La sera lo riguardavo con cura ed attenzione e nei giorni seguenti mi domandavo sempre più spesso come mai questo particolare oggetto si fosse trovato su di un banco di un mercato dell’antiquariato! Mi incuriosiva sapere chi fosse quel 2° Direttore del Tiro. Allora ho pensato alle possibilità che offre la nostra Associazione: ho inviato una mail a tutti i gruppi dotati di posta elettronica e in seguito ho fatto un annuncio sul nostro periodico “Marinai d’Italia”, al fine di poter conoscere qualcuno che sapesse di quel Caro Moreno, ti ringrazio di avermi mandato le foto che ricordano le torri da 152/53 dell'incrociatore Montecuccoli, il mio posto di lavoro e di combattimento era la torre due di prora, addetto all'otturaratore di dritta. Nel 1952 eravamo tornati da una bellissima crociera dove facemmo scalo a Le Havre, Londra, Santacruz de Tenerife e Casablanca. Rietrati a Livorno dove furono sbarcati gli allievi ufficiali, la nave fece ritorno alla Spezia, dove iniziarono i lavori di trasformazione. La torre due di prora fu tolta (sembrava come se avessero estirpato un dente) per far spazio sottocastello agli alloggi allievi ufficiali, ed io dalla due di prora fui assegnato alla torre tre di poppa, che diventava la torre due. La nave era al comando del capitano di vascello Montezemolo, dimostrando di essere un valido e sicuro marinaio. Essendo ai grandi lavori era adagiata in bacino di carenaggio e tutto l'equipaggio era alloggiato alla caserma Tesei di fronte allo stesso bacino e nell'avvicianarsi della festa di Santa Barbara, tanto cara a noi marinai e soprattutto ai cannonieri, gli armaroli si misero al lavoro per fare un dono al 2° Direttore del Tiro, TV Guglielmo Santarnecchi di Francony, costruendogli in miniatura una torre da 152/53, che tu sei riuscito a rintracciare. Questo è in sintesi quello che volevo esprimerti, ti invio una foto che ricorda l'uscita in mare su Nave Scirocco del 24/9/1994 dalla Spezia, dove si nota al centro l'Ammiraglio Birindelli. A sx della foto il sottoscritto (con la freccia) quello in divisa non ricordo il nome, il Sc. puntatore scelto Ismeli e il Com.te Coppola. Chiudo questa mia lettera salutandoti con sincero affetto da vecchio marinaio. CENTUM OCULI Pietro Renò particolare regalo offerto ad un ufficiale in occasione di Santa Barbara 1952. L'attesa non è stata lunga, sono stato contattato dopo un po’ di giorni da tanti ex marinai che hanno prestato servizio su questa bella nave. Purtroppo non tutti erano imbarcati nel periodo da me richiesto e chi invece lo era, magari faceva parte di un reparto diverso da quello dei Cannonieri, quindi ignorava il perchè della mia richiesta. Ma finalmente a mezzo telefono fui contattato da un signore, che all'epoca dei fatti da me ricercati, era imbarcato su Montecuccoli, proprio come Sottocapo Meccanico di Artiglieria. Era proprio il reparto che mi interessava! Con emozione spiegai il motivo della mia richiesta e con altrettanta emozione, mi fu risposto e rivelato che le volate dell’arma le aveva tornite lui stesso nell’officina della nave ed il modello era stato poi cromato in Arsenale alla Spezia. I miei quesiti avevano finalmente risposte uno ad uno! Con Pietro ci siamo sentiti più volte al telefono e mi anche ha inviato una foto scattata ad un raduno degli ex equipaggi di quella nave, insieme ad alcuni ex, tra cui la MOVM Amm. di Squadra Gino Birindelli. In questa sintetica, ma sentita lettera di Pietro, sono contenute tutte le risposte che cercavo su questo particolare modellino. Ora più che mai sono contento di aver acquistato quell’oggetto. Posso affermare che esso rimarrà tutelato ed onorato in casa di un altro marinaio, ma pur sempre della grande famiglia confermando quindi il motto: Una volta marinaio... marinaio per sempre! nnn Marinai d’Italia Aprile 2013 59