Dal nuovo cavo superconduttore al supercalcolatore, Enea
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Dal nuovo cavo superconduttore al supercalcolatore, Enea
20-09-2016 Data DI-ROMA.COM (WEB2) Pagina Foglio 1 / 3 II MUNICIPIO III MUNICIPIO Home Cronaca POLITICA COSTUME & SOCIETÀ CHI SIAMO CHI SIAMO IV MUNICIPIO Cultura PROVINCIA Eventi e Spettacoli ARCHIVIO LA REDAZIONE LA REDAZIONE ROMA CONTATTI CONTATTI REGIONE Sport BUSINESS & EUROPE Gusto & Turismo SCELTE DA NOI EUROPA - MONDO Rome in English SCIENZA, TECNOLOGIA, AMBIENTE Vai CERCA... Penelope Ultim'ora MEDICINA & SALUTE FOTO, MOMENTI TESTATA GIORNALISTICA 'DI ROMA' REGISTRAZIONE N° 159/2012 DEL 24/5/2012 PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA TESTATA GIORNALISTICA 'DI ROMA' REGISTRAZIONE N° 159/2012 DEL 24/5/2012 PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA Home ITALIA BUSINESS & EUROPE (71) Scienza, Tecnologia, Ambiente Dal nuovo cavo superconduttore al supercalcolatore, Enea sempre all’avanguardia mondiale verso l’obiettivo della MEDICINA E SALUTE (66) Fusione nucleare Dal nuovo cavo superconduttore al supercalcolatore, Enea sempre all’avanguardia mondiale verso l’obiettivo della Fusione nucleare SPORT (320) SCIENZA E TECNOLOGIA (48) CULTURA (130) COSTUME E SOCIETÀ (265) ULTIM'ORA (711) Scritto da Maurizio Ceccaioni Vota questo articolo Martedì, 20 Settembre 2016 17:46 dimensione font (0 Voti) Stampa Email ROME IN ENGLISH (35) PENELOPE (7) CINEMA (111) Codice abbonamento: 042782 Accordo Marconi fusion-Cineca-Enea www.enea.it Cineca - web Data DI-ROMA.COM (WEB2) 20-09-2016 Pagina Foglio Dopo il successo ottenuto dai ricercatori di Enea Superconductivity Group nella ricerca di cavi superconduttori per il reattore Demo, che produrrà energia elettrica da fusione nucleare, una partnership tra Enea e Cineca ha vinto il bando per la ricerca europea per il nuovo supercalcolatore che fino al 2018 andrà a sostituire Helios, quello finora attivo nell’International Fusion Energy Centre di Rokkasho, in Giappone, per validare le simulazioni sulla fusione nucleare di "Iter" 2 / 3 REDAZIONE (1) POLITICA (67) MUSICA (69) IMMAGINI, MOMENTI (21) di Maurizio Ceccaioni Avanza a lunghi passi la ricerca sulla fusione nucleare (a sinistra, cantiere Iter Cadarache) e mentre si lavora per mettere a punto un reattore in grado di funzionare costantemente per produrre energia elettrica, a casa nostra c’è chi è impegnato a studiare come far girare i complessi programmi di simulazione e gestione del sistema, o a creare dei nuovi SEGUI DI-ROMA superconduttori per i circuiti dei grandi magneti toroidali per il futuro reattore Demo. Nonostante i continui tagli al settore, grazie ai suoi ricercatori l’Italia si distingue ancora una volta a livello mondiale con la cordata Enea – Cineca (Consorzio interuniversitario di calcolo), che ha dato vita a Marconi Fusion, partizione di “Marconi”, il principale computer di ricerca italiano. Marconi Fusion è u n sistema di calcolo ad elevate prestazioni e si è aggiudicato la fornitura dei servizi di “supercalcolo” e immagazzinamento dati per Eurofusion, il consorzio europeo per lo sviluppo dell’energia da fusione nucleare. Eurofusion, sta già facendo sperimentazione sulla fusione nucleare su un prototipo di Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor) e vaglia le simulazioni di tutti i componenti chiave per il funzionamento del reattore a fusione, attraverso complessi algoritmi, che finora erano stati elaborati da Helios, il supercomputer attivo nell’International Fusion Energy Centre di Rokkasho, in Giappone. Fino al 2018, questi “super calcoli” messi a disposizione della comunità scientifica internazionale, saranno il pane quotidiano di Marconi Fusion. Il servizio è stato inaugurato lo scorso 14 settembre presso la sede Cineca a Casalecchio di Reno (Bo). Presenti il direttore del progetto Eurofusion, Tony Donné; il presidente Enea, Federico Testa; il direttore del Cineca, David Vannozzi; il direttore Dipartimento Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare di Enea, Aldo Pizzuto; il direttore del Dipartimento Supercalcolo Applicazioni e Innovazione del Cineca, Sanzio Bassini. Ogni 5 anni Eurofusion investe 30 milioni di euro per rinnovare le infrastrutture di calcolo e le relative attività di supporto, servizi indispensabili nello studio della modellistica computazionale del plasma e dei materiali, per validare i risultati sperimentali prodotti da Iter in funzione di Demo, che dovrebbe produrre energia elettrica da fusione nucleare in modo continuativo entro il 2050. L’ambizioso piano di sviluppo complessivo di Cineca per Marconi, prevede prossimi investimenti per 50 milioni di euro. Dei 1.500 nodi del principale computer di ricerca italiano, 806 sono attualmente dedicati alla fusione, con una potenza di calcolo di oltre 1 Pflops (Peta FLoating point Operations Per Second), che corrisponde a 1.000.000.000.000.000 flops. Come a dire, milioni di miliardi di Video operazioni fatte al secondo. Numeri incredibilmente alti per gente comune, ma non per un supercalcolatore come Storie, cronaca, interviste, fatti del territorio, tutto ciò che è possibile Marconi. Infatti, entro fine 2016 sarà aggiunta una sezione da 11 Pflops, basata su chip Intel Xeon Phi Knights raccontare in un filmato grazie al canale Landing e nel luglio 2017 si raggiungeranno i 20 Pflops con 17 PByte di storage, con un consumo elettrico di YouTube "di Roma". Guarda adesso Codice abbonamento: 042782 circa 3 megawatt. Cineca - web Data DI-ROMA.COM (WEB2) 20-09-2016 Pagina Foglio Dopo le sperimentazioni sul reattore 3 / 3 LA CARD DEL IV MUNICIPIO sperimentale a fusione I t e r (foto a sinistra), la cui costruzione è iniziata nel 2007 adesso se ne sta realizzando una in scala 1 a 1 nel sito di Cadarache (Francia) e la produzione del primo plasma è prevista entro il 2020. Dato che Iter è una macchina con “plasma pulsato”, i 500 MW di energia elettrica che produrrà non sarà in modo continuativo – come accade oggi nelle centrali a fissione - ma la potenza prodotta sarà limitata a periodi di circa 15-30 minuti. A generare energia elettrica in modo continuativo ci penserà “Demo”, un reattore nucleare a fusione studiato in Europa fin dal 1995, che dovrebbe essere inaugurato verso il 2030, anche se la piena operatività non potrà arrivare prima del 2050. Demo avrà caratteristiche del plasma più spinte rispetto a quello prodotto da Iter, e sarà fornita di un blanket triziogeno, una parte di macchina che produrrà direttamente quel trizio necessario a mantenere una reazione di fusione stabile per un tempo indeterminato. Il Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare di Enea, è coordinatore nazionale del programma Euratom per la ricerca sulla fusione. Un settore con rilevanti ricadute scientifiche ed economiche sulle imprese italiane con contratti in essere di circa 1 miliardo di euro (circa il 60% del totale delle commesse europee), in particolare nelle commesse per la realizzazione del Tokamak JT-60SA. Tra le aziende italiane impegnate nella realizzazione di componenti essenziali per la realizzazione di Iter, c’è il consorzio Ansaldo Nucleare, Mangiarotti e Walter Tosto , che si sta occupando di 7 dei 9 settori della camera da vuoto, dove si produrrà il plasma; il consorzio tra Asg Superconductors di Genova e le spagnole Iberdola e d Elytt, sta realizzando gli avvolgimenti di 9 dei 18 grandi magneti toroidali, usando cavi superconduttori di cui Enea, Criotec e Tratos Cavi (consorzio Icas) hanno curato il cablaggio (cabling) e il rivestimento (jacketing) di circa 20 km di questi, oltre al rivestimento di 22 km di cavi superconduttori per i magneti poloidali. Ma Enea, con il gruppo Superconduttività del Dipartimento Fusione, guidato da Antonio della Corte, guarda avanti e recentemente ha presentato un innovativo cavo superconduttore per il reattore Demo, con prestazioni maggiori del 30% rispetto a quelli usati per l’impianto Iter, in costruzione in Francia. Un superconduttore di tipo “Cavo in condotto” di forma rettangolare, in grado di trasportare una corrente di 82 mila ampere, in un campo magnetico di 13T (Tesla) alla temperatura di circa -266° C (7 Kelvin). Il prototipo di questo cavo è stato realizzato grazie a una sinergia vincente tra ricerca pubblica (Enea) e aziende private italiane, rappresentate da Tratos Cavi s p a e Criotec Impianti srl. Enea è l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Ha 9 centri di ricerca in tutta Italia e oltre 2600 dipendenti. Presso il Centro ricerche Enea di Portici (Dipartimento Tecnologie Energetiche), dal marzo 2014 è operativo il supercalcolatore Cresco 4, a supporto di molteplici attività di ricerca e sviluppo in collaborazione con altri enti nazionali ed internazionali e con il sistema produttivo del Paese (www.enea.it)Il Consorzio Interuniversitario di calcolo, fondato nel 1969 senza scopo di lucro, è costituito da 70 Università italiane, 5 Enti di ricerca e il Miur. Grazie a un'infrastruttura tecnologica tra le più potenti al mondo, da oltre quarant’anni è un supporto alle attività di ricerca della comunità scientifica con il supercalcolo e le sue applicazioni (www.cineca.it). Eurofusion è il Consorzio europeo per la ricerca sulla fusione nucleare. Istituito nel 2014, vi aderiscono 29 istituzioni di ricerca di 27 Paesi. Gestisce e finanzia attività di ricerca nel campo della fusione nucleare per conto di Euratom (www.euro-fusion.org). Letto 5 volte Pubblicato in Scienza e Tecnologia Etichettato sotto plasma Cineca - web Eurofusion euratom enea energia nucleare ricerca Codice abbonamento: Ultima modifica il Martedì, 20 Settembre 2016 18:33 042782