Bambini asmatici e attività fisica: ansie non servono, lo sport

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Bambini asmatici e attività fisica: ansie non servono, lo sport
Bambini asmatici e attività fisica:
ansie non servono, lo sport è benefico.
Due recenti studi dimostrano che le paure dei genitori sui possibili effetti
secondari dell’asma rappresentano il principale ostacolo alla pratica
sportiva nei bambini e negli adolescenti asmatici. Eppure l’attività fisica ha
effetti benefici sia sulla efficienza cardiorespiratoria sia sulla prevenzione
di sovrappeso e obesità, mentre la sedentarietà è un rischio per la loro
salute. I consigli degli esperti della SIAIP (Società Italiana Allergologia e
Immunologia Pediatrica) per scegliere lo sport più adatto e praticarlo in
sicurezza e senza paure. Ecco i 5 falsi miti su asma e sport.
Asma e sport? Si grazie. Quando questa patologia (che colpisce tra il 5 e 10% della
popolazione pediatrica) è tenuta sotto controllo lo sport è benefico per la salute e
può essere praticato persino a livello agonistico (previa valutazione funzionale e
certificazione del medico dello sport). Basti pensare che una percentuale di atleti
asmatici compresa tra il 4.2 e il 7.7 % ha partecipato alle diverse edizioni dei giochi
olimpici tra il 2002 al 2010, e tra questi atleti, dal 5.4 al 15.6 %, hanno vinto una
medaglia (Br J Sports Med 2012;46:413–416).
L’attività fisica migliora l’efficienza cardiorespiratoria e previene l’insorgenza di
sovrappeso o obesità, ansie e paure dei genitori non dovrebbero porre inutili
limitazioni alla pratica sportiva perché il vero rischio per la salute è rappresentato
dalla sedentarietà, avvertono gli specialistici della Società Italiana di Allergologia e
Immunologia Pediatrica. Spiega la Presidente SIAIP prof.ssa Marzia Duse,
Direttore del Servizio di Immunologia e Allergologia Pediatrica dell’Università
“Sapienza” di Roma: “Sovrappeso e obesità registrano percentuali importanti tra i
bambini asmatici. Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia
dell’asma e, dall’altro lato, possono predisporre all’insorgenza di malattie dell’età
adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa. Uno stile di
vita corretto, che contempli una regolare attività fisica, è importante per tutti i
bambini, ma lo è, per questi motivi, ancor di più per i bambini asmatici. La
promozione dell’attività fisica e dei corretti stili di vita in età evolutiva per la
prevenzione delle malattie respiratorie croniche è un obiettivo molto importante
condiviso con la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI)”.
Genitori iperprotettivi sono ostacolo alla pratica sportiva. Decisivo è il
ruolo dei genitori. Questo è uno degli aspetti presi in considerazione da una
recentissima revisione sistematica della letteratura scientifica sulla relazione tra
asma, sovrappeso ed effetti dell'attività fisica in età evolutiva (Annals of
Epidemiology, 2016;7:504-510) che ha comparato 75 studi condotti tra il 2000 e il
2014. Sebbene non sia stata ancora del tutto chiarita la correlazione tra asma e
obesità, l’attività fisica risulta essere un fattore in grado di incidere su questa
correlazione e di avere un impatto positivo sulla salute nei bambini e negli
adolescenti. Ciononostante, conclude la ricerca, le paure dei genitori su possibili
effetti secondari dell’asma rimangono i principali ostacoli alla pratica dell’attività
sportiva. A conclusioni simili giunge uno studio italiano effettuato su 195 bambini
asmatici e 205 controlli, presso il Dipartimento di Pediatria dell’Università di Roma
“Sapienza” in bambini che afferivano al Servizio Medicina dello Sport. I risultati
della ricerca sono stati presentati al congresso dell’American Thoracic Society nel
2015 (Am J Resp Crit Care Med 191,2015,A3364). “Anche da noi i genitori tendono
a considerare allergia e asma come una barriera allo svolgimento di una regolare
attività fisica”, afferma Giancarlo Tancredi, tra gli autori dello studio e
responsabile del Servizio di Medicina dello Sport (Dipartimento di Pediatria “Sapienza” Università di Roma). Ad esempio solo il 21 % dei bambini asmatici
esegue una visita specialistica allo scopo di conseguire il certificato di idoneità
sportiva agonistica (necessario di solito dopo i 12 anni), nel resto dei casi la
valutazione funzionale è finalizzata solo a monitorare lo stato di salute. Numeri ben
diversi (79 %) si registrano tra i bambini che non hanno asma e allergie. Un altro
dato da sottolineare è che la percentuale di soggetti sovrappeso e obesi è del 32.5
% nei bambini asmatici rispetto al 21.1 % dei controlli”.
Come scegliere lo sport più adatto. “I bambini asmatici possono praticare la
maggior parte degli sport. La regola più importante è rispettare le attitudini e le
inclinazioni dei bambini che devono naturalmente contemperarsi con le esigenze
economiche e logistiche della famiglia. In generale sono sconsigliati solo gli sport
estremi in cui il bambino o l’adolescente può essere soccorso con difficoltà
(parapendio, deltaplano), le immersioni subacquee in profondità e le attività svolte
in ambienti fortemente inquinati”, aggiunge Tancredi. L’aspetto più importante da
considerare è che l’asma deve essere tenuta sotto controllo. A questo proposito
oltre ad assicurare l’aderenza alla terapia è bene far sì che il bambino sia seguito da
un lavoro di squadra tra genitori, pediatra (o specialista curante) e istruttori i quali
devono essere informati sulle condizioni di salute del bambino, sulle norme
comportamentali e terapeutiche utili a evitare la crisi asmatica e, in caso di
insorgenza, sulle azioni da adottare.
I consigli per praticare in sicurezza l’attività sportiva
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Rispettare le terapia prescritta del medico per tenere sempre sotto controllo
l’asma;
È sempre opportuna una fase di riscaldamento precedente l’attività fisica ed è
preferibile la respirazione attraverso il naso, perché riduce il contatto con gli
allergeni;
L’attività sportiva va praticata in ambienti poco inquinati e con bassi livelli di
concentrazione allergenica (acari, pollini);
Evitare di praticare attività sportive nelle fasce orarie più calde anche per la
presenza di ozono;
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Evitare discipline sportive che si svolgono in situazioni ambientali sfavorevoli
(come ad esempio l’esposizione ad aria fredda e secca) sport estremi e
immersioni subacquee;
Non praticare attività sportiva in presenza di sintomi (tosse, sibili, affanno) e
durante la crisi d’asma.
I CINQUE FALSI MITI SU ASMA E SPORT
1 I bambini asmatici possono praticare solo il nuoto
Falso. E’ una credenza che appartiene al passato. I bambini asmatici possono
praticare la maggior parte degli sport anche a livello agonistico. Sono sconsigliati gli
sport estremi.
2 I bambini asmatici non possono fare sport a livello agonistico
Falso. Un bambino asmatico può praticare attività fisica a livello agonistico previa
valutazione funzionale e certificazione del medico dello sport. Basti pensare al
nuotatore Mark Spitz (sette medaglie d’oro alle olimpiadi di Monaco di Baviera nel
1972), o all’atleta etiope Haile Gebrselassie, recordman mondiale per la maratona a
Berlino nel 2007 e vincitore di sei medaglie d’oro.
3.
Lo sport può far venire l’asma da sforzo
Falso. L’attività fisica può scatenare l’asma da sforzo (tosse, sibili, affanno, senso
di costrizione al torace) e può far pensare ai genitori che il bambino asmatico non
debba fare sport. In realtà, questa condizione è un indice di uno scarso controllo
dell’asma. Per questi motivi lo sport si può svolgere dopo aver prescritto una
corretta terapia per l’asma e l’asma sia sotto controllo.
4.
Il cloro delle piscine aggrava i sintomi dell’asma
Falso. Benché alcuni studi condotti su nuotatori di élite e operatori delle piscine
abbiano rilevato che il cloro contenuto nelle piscine può aumentare l’iperreattività
bronchiale ed il rischio di asma, una revisione sistematica della letteratura indica
che il nuoto è ben tollerato nei bambini e negli adolescenti con asma stabile,
migliora la funzionalità respiratoria e la fitness cardiopolmonare (Cochrane
Database Syst Rev. 2013).
5.
I farmaci per la terapia dell’asma, salbutamolo e corticosteroidi per
via inalatoria (CSI), sono doping.
Falso. Negli atleti asmatici il salbutamolo somministrato per via inalatoria fino ad
un dosaggio giornaliero di 1600 mcg ed i CSI non costituiscono doping. È vietato
l’uso degli stessi farmaci per via sistemica o dosaggio elevato (salbutamolo>1600
mcg/die).
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