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13 novembre 2011
IL CAFFÈ
Justin Timberlake
PENS
SIERI
C4
“A trent’anni
voglio più relax
dopo una vita
a cento all’ora”
CULTURA | SAPORI | INCONTRI
LA
PARO
LA
A PAGINA 58
Ritratto di una cancelliera tedesca dallo stile e dai toni cangianti quanto imprevedibili
Chi è
Stefano Vastano,
autore di questo
articolo
per il Caffè, vive
a Berlino, scrive
per un mensile
di Monaco
e per L’Espresso
Il Caffè/Renè Bossi
STEFANO VASTANO, da Berlino
Q
uando finirà il suo mandato, il pittore che l’immortalerà per la galleria
del Bundestag dipingerà la Merkel
come un’enigmatica Sfinge. Con i
colori più cangianti ed imprevedibili, come lo stile così camaleontico
della cancelliera. Ricordate quando, sino a qualche
anno fa, faceva il diavolo a quattro per le industrie
dell’atomo? Dopo il disastro di Fukushima, è stata la
Merkel a staccare la spina nella Repubblica federale
– locomotiva economica d’Europa – a tutti e 17 i reattori nucleari. Prima i Grünen la sfottevano come
“una falsa reginetta dell’ecologia”. Oggi anche loro, i
Verdi di Germania, riconoscono in lei una temibile
avversaria. Una cancelleria comunque che “nel settore delle energie alternative”, spiega Merkel appena
MERKEL
Pragmatica e camaleontica
è la “Queen” delle metamorfosi
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può, vede “la punta di diamante della nostra industria”. Ma l’anima verde è solo una delle più appariscenti mutazioni della cancelleria che venne dall’Est. Persino la “Taz”, il quotidiano più alternativo di
Berlino, non ha potuto far a meno di registrare “negli ultimi tempi un’incredibile svolta a sinistra della
cancelleria”. Ve la ricordate quella Merkel che nel
2003 (da tre anni era presidente della Cdu) sosteneva “la necessità di deregolare l’economia” iniettando “più flessibilità e meno burocrazia in Germania”? Ebbene, scordatevi anche la fase “liberal”
della Kanzlerin. Quella, per intenderci, in cui lei e
Westerwelle - il ministro degli esteri di Berlino – si
chiamavano “Angie” e “Guido”. E i giornali pubblicavano foto degli attuali partner al governo ancora
sorridenti nel maggiolone giallo di Guido. Altri
tempi.
segue a pagina 52
DOMENICA
LIBERO D’AGOSTINO
LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE
“S
iamo in guerra economica con l’Italia” ha dichiarato il senatore ppd Filippo Lombardi al
comitato cantonale dell’Udc. È vero che
siamo in campagna elettorale per il ballottaggio al
Consiglio degli Stati, è vero che Lombardi ha trascorsi
professionali da giornalista, per cui certe espressioni le
usa in senso figurato. Ma a certe parole bisogna stare
attenti perchè a volte, come diceva lo scrittore, sono
pietre, e di questi tempi tanto acuminate da lapidare il
buon senso comune. Il muro al confine, i ratt frontalieri, gli stranieri pecore nere da mandare via a calci,
sono anche espressioni figurate, che hanno però lievitato risentimenti xenofobi e derive razziste. La mamma
dei cretini è sempre incinta, e come insegnano tragiche
vicende di altri Paesi, ci può sempre essere qualche
folle idiota che trasforma le parole in fatti.