SCHEDA DIDATTICA Scarpe
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SCHEDA DIDATTICA Scarpe
SCARPE di Giorgio Rossi con Elena Burani Fabio Nicolini Francesco Sgrò disegno luci Marco Oliani fonica Alessio Rosi musiche Patti Smith, Elvis Presley poesie di E. de Luca SCARPE nasce dall’incontro tra il coreografo Giorgio Rossi e la compagnia di circo contemporaneo 320Chili; un maestro della danza italiana ed un giovane collettivo torinese di Nouveau Cirque1, vincitori del Premio Equilibrio 2010, si mettono in gioco e a confronto; ne nasce un linguaggio artistico leggero, che sdrammatizza le tecniche circensi2 e porta su un piano teatrale la spettacolarità delle acrobazie. Lo spettacolo non racconta una storia nel senso canonico, inizio, svolgimento e fine, ma dispiega, come un ventaglio, un susseguirsi d’immagini che partono dai piedi e conducono la fantasia in un mondo surreale in cui quattro personaggi giocano insieme, trasformando le scarpe in oggetti quasi animati che attraversano la scena, dondolano allegri, girano i tacchi e se ne vanno, corrono a perdifiato, volano, danzano e trascinano con sé i protagonisti. Tra le scene s’inseriscono brevi poesie recitate da Giorgio Rossi che accompagnano alcune immagini ed ogni musica è stata scelta dopo una lunga ricerca per affinità tematica al contenuto dello spettacolo. La scarpa come parabola poetica dell’esperienza vissuta e della memoria collettiva ed individuale; come oggetto quotidiano, personale e familiare che ogni giorno raccoglie la storia dei nostri passi e ci accompagna per le strade del mondo. A partire dal bisogno dei bambini di manifestare l’immaginazione e la fantasia, Giorgio Rossi li invita ad esercitare la propria creatività e manipolare strumenti semplici, d’abitudine per trasformarli in altro ( fondali marini, costellazioni, etc), perché nessuno meglio dei bambini può credere ad una favola di scarpe, strabuzzare gli occhi e capire cosa raccontano. 1 Nouveau Cirque, o circo contemporaneo, è la concezione moderna dell’arte circense; nata nella seconda metà del 1900 in Francia, si distingue da quella tradizionale per la totale assenza di animali in scena, che non sono più addestrati, né costretti a girare il mondo sulle carovane del circo ma lasciati vivere nei loro rispettivi habitat naturali; in questo modo gli spettacoli s’incentrano sulla bravura e sulle capacità teatrali, musicali e doti acrobatiche degli artisti. 2 Le discipline circensi presenti nello spettacolo sono: tessuti aerei, esercizio di acrobazia aerea eseguito su lunghi drappi appesi alla graticcia del teatro (la graticcia è una struttura a travi di legno o di metallo che costituisce il soffitto del palcoscenico di un edificio teatrale. Normalmente è posta ad una altezza di m 12 dal piano del palcoscenico. Vista dal basso ha l'aspetto singolare di una gabbia dalle ampie sbarre) ; giocoleria, la cosiddetta arte di manipolare gli oggetti con destrezza; acrobatica; mano a mano, esercizio di prese acrobatiche eseguite in coppia da un porteur, colui che sostiene, ed una voltigeuse, colei che salta; Roue Cyr, esercizio acrobatico in cui un interprete volteggia dentro un anello di ferro con il quale si muove sulle scena ( ricorda l’immagine dell’uomo vitruviano). MATERIALI POETICI Elogio ai piedi Perché reggono l’intero peso. Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi. Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare. Perché portano via. […] Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali. Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli […]. Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare. Perché per qualche popolo pratico sono unità di misura. Perché quelli di donna fanno friggere i versi dei poeti. Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante. […] Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo. Perché sono allegri e sanno danzare. Perché non sanno accusare e non impugnano armi. Perché, come le capre, amano il sale. Erri de Luca CURRICULA COREOGRAFO E INTERPRETI GIORGIO ROSSI Nato a Tradate (VA) nel 1960, si trasferisce all’età di un anno in Ticino (Svizzera) dove vive sino all’età di diciassette anni. All’età di quattro anni, vedendo il clown Dimitri esibirsi nel surreale tempo della scena, capisce che il teatro è la sua vita. Sin da bambino si avvicina a questo mondo, frequentando corsi e seminari che lo portano, nel 1977, a studiare presso la scuola "Quelli di Grok" di Milano. In seguito frequenta il « Conservatoire National des Arts du Cirque et du Mime » di Parigi e lavora con J. Roussillo. Nel 1980 entra nella compagnia Teatro e Danza La Fenice di Venezia, diretta da Carolyn Carlson, partecipando agli spettacoli Undici onde, Underwood e all'opera L'Orfeo di Gluk. Tra il 1982 e il 1984 lavora come solista con D. Petit, J. Rochereau, il gruppo rock-punk Dr. Chattanuga e i suoi Navarones. L’anno seguente, fonda il Teatro Alogeno a Milano e, prodotto dal C.R.T., crea con G.B. Storti Improvvise identificazioni. Nel 1984 crea l'assolo Questo e quell'altro per il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Nel 1984 è co-fondatore della compagnia Sosta Palmizi con la quale, come danzatore e coreografo, crea gli spettacoli Il cortile (1985), Tufo (1986) e Perduti una notte (1989). Si scioglie nel 1990 il nucleo dei fondatori di Sosta Palmizi, ma Giorgio Rossi e Raffaella Giordano mantengono in vita l'Associazione culturale Sosta Palmizi, di cui diventano direttori artistici e sotto la cui sigla producono spettacoli di giovani danzatori e coreografi, oltre alle loro creazioni. Dal 1987 ad oggi crea alcuni fra i più stimati lavori di teatro danza a livello italiano ed europeo, tra cui: Balocco, Sul coraggio Pasatua che va alla fontana, E la tua veste bianca, Piume (con il quale vince alla Biennale della Danza di Lione Premio della critica “ Danza & Danza” quale miglior coreografo/danzatore ed il Premio Florencio 2000 – Uruguay come miglior spettacolo straniero dell’anno), Spara alla Pioggia, E d'accanto mi passano femmine, Gli scordati, HIC ! , Alma, La Favola Esplosa Nel 1995 partecipa con la compagnia Sosta Palmizi alle riprese di alcune scene del film Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci. Nel 2007 crea insieme alla cantautrice Paola Turci lo spettacolo Cielo, concerto per voce danzante e corpo sonoro. Nel 2008 è responsabile artistico del progetto “Dialogue” in collaborazione, con Fondazione Fabbrica Europa, al quale partecipano quindici ballerini europei ed africani. Lo stesso progetto partecipa nel maggio 2009 al Festival Kaay Fecc, Dakar, Senegal. Nel 2009 Giorgio Rossi lavora a due creazioni l’una per il Teatro Ragazzi “Scarpe” e l’altra “AnimaAmataMente” composizione per 4 danzatori e 3 musicisti. Collettivo 320Chili In seguito all'esperienza formativa comune presso la scuola di circo Flic di Torino nel 2004 nasce la compagnia 320Chili composta da Elena Burani, Fabio Nicolini, Francesco Sgrò, Roberto Sblattero e Piergiorgio Milano. La CIE 320Chili si fonda come Collettivo con l’intenzione di creare spettacoli italiani di Nouveau Cirque; i cinque artisti fondono le loro differenti competenze in una ricerca che indaga da un lato l’uomo e la sua natura e dall’altro i confini fra teatro, gesto, danza e nouveau cirque, che non rappresentano più semplicemente loro stessi, ma diventano il substrato necessario allo spettacolo per raccontare la sua storia. Interpreti: Elena Burani ( acrobata aerea e danzatrice), Francesco Sgrò ( giocoliere, acrobata alla rue Cyr e danzatore ) e Fabio Nicolini ( acrobata e danzatore). Per informazioni sugli interpreti: www.sostapalmizi.it www.320chili.wordpress.com Responsabile di produzione Giovanna Milano [email protected]