Ci sarà un futuro per le mele a polpa rossa da consumo fresco?
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Ci sarà un futuro per le mele a polpa rossa da consumo fresco?
Le varietà di melo con polpa rossa hanno risvegliato l’interesse dei frutticoltori (nella foto, gruppo di assaggio presso il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg). Ci sarà un futuro per le mele a polpa rossa da consumo fresco? Walter Guerra, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg La frenesia della ricerca di nuove varietà di melo a polpa pigmentata ha già contagiato breeder, vivaisti, editori. Al potenziale interesse di un mercato che cerca innovazione con forte potere attrattivo verso i consumatori, deve fare riscontro una puntuale sperimentazione agronomica e post-raccolta. Servirà probabilmente un’altra generazione di incroci per ottenere varietà davvero valide e proponibili su scala commerciale. Polpa rossa suscita grande interesse Le mele a polpa rossa stanno suscitando grande interesse nell’industria melicola visto che rappresentano un prodotto nuovo, praticamente sconosciuto fino ad oggi per il consumo fresco su larga scala. Alla ricerca di varietà con carattere innovativo e distintivo, la tipologia a polpa rossa va assolutamente considerata. L’idea di creare varietà a polpa rossa commestibili non 216 è recente; già i russi ne discutevano negli anni ’30. D’altro canto numerosi genotipi di Malus che contengono pigmenti coloranti non solo nella buccia, ma anche in altri tessuti del frutto sono noti e diffusi da sempre. Le mele a polpa rossa sono già relativamente diffuse nell’industria della trasformazione e nel giardinaggio, questi genotipi non sono però adatti al consumo fresco. In uno studio recente sono state analizzate accessioni provenienti da quat- tro grandi collezioni di germoplasma del melo situate a Geneva (New York) e East Lansing (Michigan) negli Stati Uniti, a Harrow in Canada ed a Brogdale in Inghilterra. Quasi tutte le accessioni a polpa rossa identificate in queste collezioni erano riconducibili all’antenato Niedzwetzkyana, una forma presumibilmente naturale di Malus sieversii originaria dell’Asia Centrale. Ne fa eccezione l’accessione denominata Pink Pearl, a buccia gialla e con pigmentazione rossa della polpa, il cui “background genetico” sembra essere differente. I pigmenti responsabili della colorazione rossa sono le antocianine, appartenenti alla famiglia dei flavonoidi. Si accumulano nei vacuoli delle cellule e possono impartire una pigmentazione rossa, blu o viola a frutti, fiori e foglie. Finora sono state documentate più di 500 antocianine naturali. Il contenuto 6/2012 Tipici danni da freddo in conservazione a 2 °C riscontrati in vari genotipi a polpa rossa. di antocianine in varietà a polpa rossa può oltrepassare 1 mg/g di peso fresco tant’è vero che c’è chi propone certe accessioni selvatiche come potenziale fonte di estrazione di antocianine naturali. In vitro le antocianine sono degli antiossidanti molto potenti e viene loro comunemente attribuito un effetto salutistico; è noto il ruolo chiave che rivestono nella salute dell’organismo umano grazie alla loro comprovata azione antiossidante e quindi antinvecchiamento cellulare, anche se gli studi in vivo finora condotti non sono ancora sufficienti per produrre cosiddetti “health claims”, cioè per dichiarare in etichetta un beneficio fisico per la salute clinicamente accertato. MdMYB10 è stato identificato come presunto fattore di trascrizione del colore rosso che promuove la sintesi di vari enzimi importanti nella biosintesi delle antocianine. Tale scoperta ha aperto la strada ad un approccio biomolecolare mediante il quale l’istituto neozelandese Plant and Food Research PFR ha trasformato la varietà Gala. Sono così nate le prime linee di Gala transgenica a polpa rossa che sono state sottoposte a degustazioni negli Stati Uniti. L’istituto olandese Plant Research International PRI di Wageningen ha sviluppato linee cisgeniche di Gala a polpa rossa; i primi frutti sono attesi tra due stagioni. I programmi di breeding per la polpa rossa Attualmente c’è molto movimento nell’offerta di nuovi ibridi a polpa rossa. Ma da dove derivano queste nuove varietà? Il breeding francese ha i suoi inizi negli anni ‘90 quando i due vivai Valois e Davodeau Ligonniere (riuniti nel 2004 in International Fruit Obtention IFO) hanno fatto i primi incroci. Nel “range” di genotipi selezionati pare che ci siano anche varietà a polpa rossa con buccia gialla. Il materiale non è ancora stato messo a disposizione per le prove varietali in istituti pubblici. Ad ottobre del 2012 è stato creato il consorzio IFORED che comprende partner commerciali provenienti da 11 Paesi che insieme andranno a provare, selezionare ed eventualmente a commercializzare le varietà a polpa rossa create da IFO. Di questo consorzio fanno parte in Europa la stessa IFO rappresentante il costitutore, NovaMela (a sua volta un consorzio italiano tra VOG, VI.P, Melinda, La Trentina e Rivoira), Nufri (Spagna), AMG (Gerfruit e Mesfruit, Francia), Fenaco (Svizzera), Empire World Trade e Worldwide Fruit (Inghilterra). I partner extraeuropei sono Montague (Australia), Mono Azul (Argentina), Unifrutti (Cile), Dutoit (Sudafrica) e Next Big Thing (Stati Uniti e Canada). L’istituto neozelandese PFR ha eseguito i primi incroci con l’obiettivo della polpa rossa nel 1998. Finora Prevar, che gestisce l’introduzione delle nuove varietà di PFR non ha presentato nessuna selezione a polpa rossa alla comunità scientifica e commerciale. È probabile che si stiano attendendo i risultati delle future generazioni di incroci. Nella decade passata il breeder svizzero Markus Kobelt, titolare della società Lubera, ha iniziato il proprio programma di ibridazione (Warner, 2010). Nel 2009 ha fatto domanda di brevetto europeo per i tre ibridi a polpa rossa LUB A0605, LUB A0905 e LUB A2605. Insieme ad altre selezioni sono in prova presso istituti e privati in Europa ed oltreoceano. Singolare ed 217 innovativa nel mondo del melo l’idea di commercializzare tutti gli ibridi sotto un solo marchio, ovvero Redlove®. Le cultivar di questa serie sono resistenti a ticchiolatura. Tra le domande di brevetto europeo compare anche quella per Bay 3484 Baya® Marisa, un ibrido a polpa rossa incrociato nel 2003 con il parentale Weirouge di origine tedesca (www.bayamarisa.de). L’editore è Michael Neumüller, titolare del BayOZ nei dintorni di Monaco che da meno di dieci anni si sta specializzando su incroci a polpa rossa. Italian Red Passion e Pelingo; la prima rappresenta una serie di 4 varietà a polpa rossa promosse dall’Università della Tuscia, l’altra è stata ritrovata casualmente nei dintorni di Urbino, e la domanda di brevetto italiano è in atto. Entrambe non risultano tuttora inserite nella rete di valutazione varietale italiana che afferisce al progetto MipaafRegioni “Liste varietali”. Da menzionare, infine, l’attività di riciclaggio di vecchie accessioni da parte di alcuni “player” della scena melicola. In questo clima di euforia c’è che cerca di proporre a vivaisti/commerciali/ Grafico: risultato del panel di confronto tra Granny Smith (barra verde) e Gala (barra gialla) con genotipi a polpa rossa in prova presso Laimburg (barre rosse) con scala da 1 a 9 (1= assente, 9= molto intenso). 9 8 intensità 7 6 5 4 3 2 1 croccantezza durezza succosità In Giappone, la Fruit Tree Experiment Station di Nagano ha eseguito una serie di incroci e sta approfondendo gli studi sull’ereditabilità del carattere. Non sono tuttora state rilasciate cultivar a polpa rossa da questo programma. Considerando l’entusiasmo e le grosse aspettative che si sono create nell’ultimo quinquennio intorno alla tipologia a polpa rossa, molti altri programmi di breeding in Europa ma anche in Sudafrica (Colors) si stanno da poco muovendo su questo binario. Visto che i parentali di partenza molto probabilmente sono sempre gli stessi, non ci si può attendere una grande rivoluzione nei prossimi anni da parte di queste ultime iniziative. Pochi anni fa hanno fatto il giro della stampa nazionale due mele a polpa rossa italiane, 218 dolcezza acidità aromaticità astringenza supermercati genotipi che come unica nota positiva hanno la polpa rossa. La sperimentazione presso Laimburg Tirando le somme, allo stato attuale sono ancora relativamente poche le accessioni a polpa rossa derivanti dalle succitate nuove iniziative di breeding disponibili per prove varietali. Le ragioni sono essenzialmente due: o il materiale disponibile non è ancora ritenuto idoneo dal breeder stesso e quindi si preferisce attendere la prossima generazione di incroci (cioè altri 10 anni) oppure la valutazione indipendente è vista come un fattore di disturbo per le strategie di lancio in un segmento innovativo molto combattuto. Il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg si è impegnato a reperire le varietà a polpa rossa più interessanti. A partire dal 2010 sono state piantate nei campi sperimentali una ventina di ibridi di questa nuova generazione di varietà a polpa rossa, di varie origini. Ne consegue che le informazioni disponibili sono ancora scarse e necessitano ulteriori approfondimenti futuri. Approfondimenti che saranno possibili, a parte nell’ambito delle classiche prove varietali agronomiche, anche nell’ambito di nuovi progetti. Da citare in primis il progetto quadriennale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-13 “POMOSANO”, in cui andremo a studiare gli aspetti nutraceutici di un cospicuo numero di cultivar vecchie, moderne ed a polpa rossa e dei loro prodotti di trasformazione. Il progetto, per ora finanziato per due anni, prevederebbe nella seconda parte la prosecuzione dei lavori con studi pre-clinici. In questa sede, riguardo ai risultati ottenuti, ci limitiamo a commentare un’analisi sensoriale eseguita il 5.10.2012. Mediante l’utilizzo del “panel sensoriale Laimburg”, è stata valutata l’intensità dei parametri croccantezza, durezza, succosità, dolcezza, acidità, aromaticità ed astringenza dei genotipi in prova presso la stazione sperimentale Laimburg, in confronto a due cultivar di riferimento Gala e Granny Smith. Tutti i campioni provenivano da cella frigorifera ad atmosfera normale ed il test è stato eseguito alla cieca, coprendo cioè la visuale ai panelisti con delle apposite bende. Tale accorgimento è stato preso visto che anche tra panelisti esperti la polpa rossa suscita aspettative (negative o positive) ed influenza la performance. Mentre il panel per le cultivar Gala e Granny Smith non ha rilevato nessuna astringenza, la stragrande maggioranza dei genotipi a polpa rossa sono risultati astringenti (vedi grafico), con differenze in termini di intensità. Per quanto riguarda i parametri di “texture”, cioè durezza, croccantezza e succosità, pochi genotipi hanno raggiunto o oltrepassato i livelli delle cultivar di riferimento. 6/2012 Il sapore è risultato sempre prevalentemente acidulo per i campioni a polparossa, spesso con una spiccata acidità poco gradevole. In alcuni campioni si sono notati aromi particolari che richiamavano i piccoli frutti o il limone. In sintesi, il giudizio globale sui genotipi a polpa rossa degustati ciecamente è sotto il livello delle due cultivar di riferimento. In aggiunta, va evidenziato che le prime esperienze in conservazione ad atmosfera normale con questa generazione di varietà a polpa ros- sa hanno evidenziato danni da freddo, suscettibilità al riscaldo e tendenza alla farinosità della polpa o addirittura al disfacimento. Conclusioni Indubbiamente le varietà a polpa rossa rappresentano qualcosa di nuovo e diverso per il consumatore. Le cultivar note alla sperimentazione indipendente non sono all’altezza dell’assor timento varietale di riferimento in terminidi produttività, qualità organo- lettica e/o conservabilità. Ciononostante vale la pena seguire con grande attenzione le evoluzioni nell’ambito delle mele a polpa rossa. Il breeding con questo target specifico si sta intensificando, le conoscenze sulle basi genetiche e metabolomiche della biosintesi delle antocianine sono a buon punto e si stanno avviando parecchi studi pre-clinici per esaminare gli effetti sulla salute dell’uomo. La gara tra i breeder, ma soprattutto tra i gruppi commerciali e vivaistici per divenire leader mondiali nel settore delle mele a polpa rossa è già in pieno svolgimento. Il futuro ci riserva nuove generazioni di ibridi a polpa rossa che dovrebbero apportare tutti i benefici delle mele tradizionali, un contenuto in antiossidanti maggiore e un aspetto distintivo, si spera anche con valore agronomico, qualità organolettiche e conservabilità decenti. Il compito degli enti di valutazione varietale rimane quello di esprimere un giudizio indipendente sul valore agronomico delle numerose varietà a polpa rossa che già stanno inondando la scena delle nuove proposte varietali. Ma dobbiamo fare attenzione e non essere precipitosi nelle eventuali scelte preferenziali, da rimandare solo al momento in cui si conosceranno gli esiti delle prime prove sperimentali. Ripreso da: Rivista di Frutticoltura 12/2012 [email protected] 219 Tradotto dall’Autore Le mele a polpa rossa suscitano interesse, curiosità e stupore quando vengono mostrate per la prima volta ai consumatori.