Scheda di dettaglio

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Scheda di dettaglio
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00045
NAZIONALE
1^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO!
Percorsi di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica nei territori di
Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
E educazione e promozione culturale
Area di intervento:
01 -Centri di aggregazione
02 - Animazione culturale verso i minori
08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico
09 - Attività di tutoraggio scolastico
1
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!” si prefigge di affrontare il tema della
dispersione scolastica e di ridurne le percentuali tra i minori dagli 11 ai 18 anni,
residenti nei seguenti territori: Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena,
Lucca e Firenze e segnalati dalla scuole superiori e dai centri di formazione
professionale presenti nei comuni e nelle province di attuazione del progetto.
6.1. Descrizione e analisi delle aree di intervento
La prima area di intervento del presente progetto è la Lotta all’evasione scolastica e
all’abbandono scolastico (area 08) che viene assunta come centrale e strategica per
perseguire le finalità settoriali di promozione ed educazione culturale a cui mira il
progetto. Gli studi più recenti concordano nell’affermare che il fenomeno della
dispersione deve essere identificato sia con lo specifico problema dell’abbandono degli
studi, sia con il più generale insuccesso scolastico, come per esempio le frequenze
irregolari, i mancati ingressi, i ritardi rispetto all’età regolare, le ripetenze, le bocciature,
la qualità scadente degli esiti, ecc… Parallelamente rientrano nel fenomeno della
dispersione scolastica anche le diverse forme di disagio che il giovane manifesta nel suo
percorso formativo, come per esempio la disaffezione, il disinteresse e la demotivazione
verso gli studi, la noia e l’aggressività nei confronti degli insegnanti, i disturbi
comportamentali verso i pari, come per esempio il bullismo, ecc….
Una delle cause più frequentemente osservate, alla base di tali manifestazioni, è una
generale difficoltà di apprendimento (soprattutto di tipo linguistico-espressivo e logicomatematico) e l’assenza di strategie e metodi di studio. Altre importanti cause possono
essere ricondotte al vissuto personale del bambino e/o dell’adolescente per cui il
percorso scolastico viene vissuto generalmente come un obbligo esterno (dettato cioè da
obblighi familiari e sociali), piuttosto che come occasione per crescere in modo
completo articolato, per soddisfare il proprio bisogno di conoscenza e di affermazione,
per acquisire capacità utili da impiegare nel mondo del lavoro, per esercitare i propri
diritti di cittadinanza.
La dispersione scolastica è, quindi, un fenomeno complesso non esclusivamente
riconducibile al rapporto che il bambino e/o l’adolescente vive con il mondo della
scuola e della formazione professionale, ma che chiama in causa vari fattori di tipo
sociale, culturale, storico ed economico.
Le strategie per contrastare l’evasione e l’abbandono scolastico devono quindi prevedere
più ambiti d’azione che siano in grado di intervenire sulla condizione di origine della
famiglia; sulla possibilità di accompagnare le fasi di crescita del minore con esperienze
extrascolastiche di aggregazione, di espressione dei propri talenti, di scambio e
animazione culturale; sulla necessità di attualizzare gli impianti pedagogici e puntando
ad un maggiore flessibilità e personalizzazione.
Sicuramente una delle leve più efficaci per combattere e prevenire i fenomeni appena
descritti è superare le rigidità dei curricula scolastici per privilegiare strategie didattiche
in grado di personalizzare l’offerta formativa alle condizioni di ingresso del gruppo-aula
e di individualizzare l’apprendimento in risposta alle eventuali difficoltà del singolo. Il
tutoraggio scolastico è una delle tecniche più efficaci per realizzare tali strategie e
rappresenta la seconda area di intervento del presente progetto (area di intervento 09).
2
La possibilità di disporre di un Tutor incide efficacemente non solo sul sostegno,
supporto e recupero scolastico, ma anche su altri fattori come per esempio il
rafforzamento delle risorse personali del minore. L’assenza o uno scarso livello di
autostima, infatti, rappresenta un fattore che, più di altri, sembra incidere sulla
disaffezione verso gli studi e il relativo abbandono nel percorso scolastico. Acquisire e
sviluppare un proprio metodo di studio vicino ai propri stili cognitivi, per esempio, è una
tecnica efficace per aumentare, nel minore, la propria autostima. Un discreto livello di
autostima è essenziale per affrontare i problemi e le tensioni della vita e avere un’idea
positiva e costruttiva rispetto al proprio futuro, il "senso di autoefficacia" (cioè le
convinzioni sulla propria efficacia personale) è necessario ad affrontare con successo le
richieste della vita e aumentare i propri livelli di self-control. Quindi, accanto al
supporto e recupero scolastico, uno dei risultati che si possono ottenere attraverso il
tutoraggio è il miglioramento dei livelli di autostima e di autoefficacia. Il Tutor, nel suo
ruolo educativo e formativo, può essere la persona più indicata per promuovere nel
minore l'assunzione di comportamenti positivi che aiutano a prevenire le varie
espressioni del disagio e combattere la dispersione scolastica.
Quindi dal momento che l’insuccesso scolastico spesso dipende da bassi livelli di
autostima e di autoefficacia la scuola e i servizi che si occupano della formazione e
dell’educazione dei giovani dovrebbero programmare ed avviare una serie d'interventi
educativi in grado di promuovere e favorire negli alunni queste risorse. Una delle
modalità più efficaci è l’espressione di sé (del proprio talento, della propria creatività,
proprie attitudini e interessi) attraverso per esempio la possibilità di svolgere attività
ludico, ricreative, culturali e sociali che facilitano la capacità di espressione, la
conoscenza dei propri interessi/attitudini, l’emergere e il fluire delle emozioni.
Nel ripercorrere brevemente le ragioni che possono determinare i fenomeni della
dispersione e/o dell’abbandono non bisogna dimenticare l’influenza dei contesti extrascolastici. Vale la pena ricordare, infatti, che bassi livelli di integrazione sociale e scarse
occasioni di aggregazione sono tra le principali origini del disagio giovanile e che
pertanto una variabile importante che può contrastare o ridurre tali fenomeni è il grado
di sviluppo sociale e culturale delle zone di residenza dei minori. Per tale motivo, la
terza area di intervento del progetto riguarda la promozione di Centri di aggregazione
(bambini, giovani, anziani) (area 01) e attività di Animazione culturale verso i
minori (area 02) nella convinzione che la possibilità di offrire e incrementare servizi che
non abbiano solo valore formativo, ma anche culturale e ricreativo è una strategia
vincente per combattere il fenomeno della dispersione scolastica.
Per riassumere, la necessità di prevedere tali azioni intende rispondere al bisogno di
sostenere i genitori nel loro ruolo educativo offrendo per esempio occasioni di confronto
e di dialogo attraverso forme di associazionismo che promuovano anche l’integrazione
sociale con cittadini stranieri, e al bisogno di supportare/sostenere i ragazzi nel loro
percorso di crescita potenziando per esempio i loro livelli di autostima, di efficacia e di
fiducia anche attraverso iniziative ludiche, culturali, sportive e sociali.
6.2. Descrizione e analisi dei contesti territoriali
Il progetto si realizza nelle seguenti province: Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta,
Pisa, Siena, Lucca e Firenze.
6.2.1. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di PADOVA
A Padova la popolazione complessiva risulta composta da 920.903 unità di cui 449.708
maschi e 471.201 femmine. La popolazione residente tra 6 e 14 anni è di 91.724, di cui
3
47.291 maschi e 44.433 femmine. Invece la popolazione tra i 15 e i 18 anni è nel
complesso di 41.329 di cui 21.343 maschi e 19.986 femmine (dati ISTAT, censimento 2009
- : www.demo.istat.it)
Nella regione Veneto la scuola secondaria di II° è stata individuata a livello regionale
come uno dei punti “delicati” del sistema scolastico formativo in termini di dispersione.
È infatti al termine della prima classe dell’istituto superiore che il fenomeno esplode,
dopo esser stato tenuto sostanzialmente sotto controllo fino alla terza classe della scuola
secondaria di primo grado. I dati a livello veneto consentono di rilevare come gli esiti
delle classi prime diano un grosso contributo a quel dato finale del 30% di alunni che,
finita la scuola del primo ciclo, non arriva a conseguire una qualifica o un diploma. Le
cifre in nostro possesso per la provincia di Padova mostrano la situazione degli studenti
iscritti all’anno scolastico 2006/2007. Se infatti solamente l’1% (pari a 334 studenti) si è
ritirato, ugualmente i trasferiti sono solamente il 2,7%. Queste percentuali sono ancor
più incoraggianti se confrontate con i medesimi risultati rilevati per l’anno precedente:
nel corso dell’a.s. 2005/2006 i ritiri erano stati pari all’1,4% (430 studenti) e i
trasferimenti avevano riguardato il 3,2% degli iscritti - Fonte Elaborazioni Provincia di Padova su
dati AROF
La provincia di Padova presenta un livello di scolarizzazione in crescita: la percentuale
di diplomati di età sotto i 35 anni è superiore alla media nazionale mentre il numero di
diplomati sopra i 34 anni è al di sotto. Questi dati indicano, appunto, che una maggiore
percentuale di popolazione sotto i 35 anni accede ai gradi più alti della scolarizzazione.
A sostenere la scolarizzazione interviene anche la forte richiesta di personale qualificato,
diplomato o laureato, superiore alla media nazionale.
Tab. 1 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Padova, distinta per titolo di studio
Provincia di
Nazionale
Padova
Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni
18.4%
19.5%
Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni
40.1%
37.3%
Diplomati di età inferiore ai 35 anni
47.2%
44.8%
Diplomati di età superiore a 34 anni
19.9%
21.1%
Laureati di età inferiore a 35 anni
11.3%
10.5%
Laurea richiesta per assunzioni 2006
9.4%
8.7%
Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006
36.5%
33.9%
Qualifica richiesta per assunzioni 2006
22.0%
19.2%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007 pag. 108109 (la tabella è un nostro adattamento)
La tabella riporta i ritardi scolastici a Padova e come si può notare dalle percentuali, la
maggior parte delle ripetenze si situa negli istituti professionali (10,6%) e gli istituti
tecnici (7,4%).
Tab. 2 – Ritardi scolastici nella provincia di Padova per tipologia di corso
Ripetenze scuole primarie
Ripetenze scuole secondarie I grado
Ripetenze licei classici
Ripetenze licei scientifici
Ripetenze ex-istituti magistrali
Ripetenze istituti professionali
Ripetenze istituti tecnici
Provincia di
Padova
0.07%
1.4%
2.8%
2.9%
3.9%
10.6%
7.4%
Nazionale
0.21%
2.3%
2.7%
3.5%
4.4%
10.1%
8.4%
4
Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado
8.7%
8.8%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola pag. 100-101(la tabella è
un nostro adattamento)
Come si può osservare nella seguente tabella, il crescente tasso di scolarizzazione della
provincia di Padova trova supporto nel basso tasso di dispersione nel quinquennio 20022007 che oscilla tra il -5,2% rispetto alla media nazionale (licei nel biennio iniziale) e il
-11,6 (Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale). Sebbene sia ancora ben lontana
dalla media nazionale, conserva comunque un alto tasso di dispersione relativo ai licei
professionali e d’arte.
Tab. 3– Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007
Tasso di dispersione nel quinquennio 20022007
Licei scientifici
Padova
12,4%
Media
nazionale
19,7 %
Licei classici e magistrali
13,1%
20,1 %
Licei professionali e d’arte
43,2%
49,1 %
Istituti tecnici
26,4%
32,9 %
Licei nel biennio iniziale
5,8%
11 %
Istituti professionali e d’arte nel biennio
iniziale
Istituti tecnici nel biennio iniziale
10,7%
22,3 %
7,9%
15 %
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 104105 (la tabella è un nostro adattamento)
L’aumento inoltre della presenza di studenti stranieri nelle scuole del Veneto comporta
l’esigenza di sostenere le istituzioni scolastiche del territorio nel difficile compito di
inserire e di integrare efficacemente tali studenti nel percorso scolastico, salvaguardando
al contempo il livello di qualità degli apprendimenti per tutti.
Negli ultimi anni l’immigrazione ha rappresentato un fenomeno molto rilevante, che ha
cambiato notevolmente la struttura sociale del nostro territorio. Come vedremo, il
Veneto è diventato la seconda regione in Italia per numero di stranieri residenti, la cui
presenza è comunque diffusa su tutto il territorio regionale e risponde a una domanda di
lavoro che i cittadini italiani non sono più in grado di soddisfare. L’età media della
popolazione straniera è bassa: gli immigrati al primo ingresso sono per lo più giovani, il
numero di ricongiungimenti familiari è in forte aumento, con un conseguente notevole
arrivo di minori, e infine il tasso di natalità è estremamente elevato. Ciò ha fortemente
influito sulla composizione delle classi nelle scuole del territorio provinciale, compresi
gli istituti secondari di secondo grado che, come vedremo, sono frequentati da una
percentuale rilevante della popolazione scolastica totale.
Gli alunni stranieri nel Veneto sono in rapido e progressivo aumento, con una
popolazione studentesca nel 2006 di 53.880 unità, pari all’8,2% del totale, ben al di
sopra della media nazionale (pari al 4,8%). Anche la popolazione scolastica straniera
degli istituti di secondo grado in Veneto è aumentata velocemente, passando da 4.598 a
9.862 unità, con un aumento in 4 anni del 114,5%. Padova, con 1.667 unità pari al 4,9%
del totale degli studenti negli istituti superiori, è la quarta provincia nel Veneto per
numero di alunni stranieri. Come per le altre province venete, negli ultimi anni la
popolazione scolastica straniera a Padova ha continuato ad aumentare.
I tassi di crescita, infatti, sono stati superiori alla media regionale con l’eccezione
5
dell’ultimo anno scolastico, caratterizzato da una brusca diminuzione degli stessi, che ha
interessato tutta la regione. In quattro anni, il numero degli studenti stranieri negli istituti
scolastici di secondo grado in provincia di Padova è aumentato del 125%, passando da
741 a 1.667 unità, con un tasso di crescita superiore a quello Veneto (114,5%).
Le statistiche fornite dal Ministero dell’Istruzione evidenziano che i paesi di origine
sono soprattutto l’Africa, i paesi europei e non europei.
Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Padova,
distinta per Area geografica di provenienza
Europa
UE
Non UE
Prov. di Padova
3.299
3.583
2.983
379
1.391
6
43
Nazionale
123.925
162.648
136.870
62.821
84.520
767
2.582
Africa
America
Asia
Oceania
Non indicato
Alunni con cittadinanza non
11.681
574.133
italiana in totale
Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana
Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg
Sul versante dell’offerta scolastica per i minori in obbligo formativo, la tabella seguente
riporta il dato complessivo delle scuole presenti a Padova distinte tra paritarie e
pubbliche.
Tab. 5 – Numero scuole presenti nella provincia di Padova (distinti tra totale, scuole statali, scuole
private/parificate)
Provincia di Padova
Nazionale
II° Grado
Totale
Statali
Paritarie Totale
Statali
Infanzia
313
77
236
24.727
13.585
Primarie
295
271
24
18.101
15.870
I° Grado
127
118
9
7.939
7.073
Licei Classici
6
4
2
666
470
Licei Scientifici
17
12
5
1.183
875
Ex Ist. Magistrali
8
6
2
470
284
Licei Linguistici
2
0
2
186
0
Ist. Tecnici
31
27
4
2.346
1.761
Ist Professionali
15
15
0
1.523
1.389
1
1
0
131
105
Licei Artistici
Ist. D'arte
3
3
0
184
161
Fonte: Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008
Paritarie
11.142
2.231
866
196
308
186
186
585
134
26
23
Relativamente ai Centri di Formazione Professionale, il dato sui ritiri è leggermente
superiore a quello rilevato nelle scuole pubbliche. Ha riguardato, infatti, nel corso
dell’a.s. 2005/2006 l’8% degli iscritti e nel corso dell’a.s. 2006/2007 il 3% degli stessi.
Ritornando all’analisi delle scuole e concentrandoci sulle singole classi riemerge con
forza il problema delle prime. E’ infatti durante quest’anno che si registra il maggior
numero di trasferimenti (6%) e di ritiri (1,2%). Questi valori sono in linea con quanto
rilevato a livello Veneto, per cui nel corso dell’a.s. 2005/2006 avrebbe abbandonato gli
studi il 4,5% di tutti gli studenti iscritti alla classe prima (era il 3,7% nell’anno
scolastico 2004/05).
6
Le azioni messe in campo per combattere questo fenomeno sono le più diverse, come
differente è il loro grado di efficacia. Un esempio può essere rappresentato dalla
collaborazione con le famiglie e/o con gli istituti di primo grado, per consentire un
orientamento più efficace al momento della scelta dell’istituto superiore. Ma quali sono
le tipologie di istituto maggiormente colpite da questo problema? Analizzando i dati a
livello aggregato, quindi su tutte le classi, per l’ultimo anno scolastico disponibile, la
situazione si mostra piuttosto composita.
Se infatti il fenomeno dei ritiri si presenta con minor frequenza rispetto ai trasferimenti,
in termini generali esso costituisce un problema che colpisce con maggior intensità gli
istituti professionali, dove riguarda il 4% degli iscritti.
Istituti tecnici e licei hanno invece un sensibile problema di trasferimenti, che coinvolge
rispettivamente il 2% e il 3% del totale degli iscritti. E quanto incide il contributo degli
iscritti alle classi prime questo fenomeno? Anche in questo caso, come per il dato
generale, la situazione appare diversificata in base al tipo di scuola presa in
considerazione. Da notare, innanzitutto, come i comportamenti degli iscritti in prima
classe siano fortemente significativi nel momento in cui si analizzano i trasferimenti,
mentre appaiano in misura meno consistente considerando il totale dei ritiri.
Relativamente ai trasferimenti, intesi come “ravvedimenti” rispetto al tipo di istituto
scelto, questa decisione interessa 343 persone iscritte al liceo, delle quali il 51%
frequenta la classe prima. Analoghe percentuali si evidenziano per gli istituti tecnici, in
cui dei 333 trasferimenti il 55% ha interessato matricole. Queste percentuali crollano nel
momento in cui ci si concentra sui ritiri. A parte il caso degli istituti artistici, nei quali
sui 45 ritiri segnalati il 60% riguarda persone iscritte al primo anno, negli altri casi il
contributo degli studenti della prima classe appare all’interno di soglie fisiologiche,
proporzionali al numero di iscritti totali.
Rispetto alle infrastrutture presenti nel Comune di Padova si segnalano la presenza di:
160 impianti sportivi, 5 teatri e 8 cinema (fonti: www.coni.toscana.it; www.mymovies.it;
www.teatriitaliani.org)
6.2.2. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di SAVONA
A Savona la popolazione complessiva risulta composta da 286.649 unità di cui 136.555
maschi e 150.091 femmine. La popolazione residente tra 6 e 14 anni è di 23.499, di cui
12.042 maschi e 11.457 femmine. Invece la popolazione tra i 15 e i 18 anni è nel
complesso di 10.704 di cui 5.519 maschi e 5.185 femmine (dati ISTAT, censimento 2009 : www.demo.istat.it)
Nella ricerca nazionale prima citata (TuttoScuola, 2007) che analizza il tasso di
dispersione scolastica in 100 province, Savona si situa al 30° posto registrando le
percentuali più alte negli istituti professionali e in quelli tecnici. La tabella riporta i dati
nel dettaglio le percentuali relative alla dispersione scolastica che generalmente più
bassa rispetto al dato nazionale, tranne che nei licei scientifici dove la dispersione supera
la media nazionale del 4,1%.
Tab. 1 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007
Tasso di dispersione nel quinquennio
2002-2007
Licei scientifici
Licei classici e magistrali
Licei professionali e d’arte
Istituti tecnici
Licei nel biennio iniziale
Savona
23,8%
18,6%
34,4%
30,5%
10,3%
Media
nazionale
19,7 %
20,1 %
49,1 %
32,9 %
11 %
7
Istituti professionali e d’arte nel biennio
2,5%
22,3 %
iniziale
Istituti tecnici nel biennio iniziale
10,9%
15 %
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 104105 ( la tabella è un nostro adattamento)
Per quanto riguarda il tasso delle ripetente e dei ritardi scolastici, come si può notare
nella tabella seguente, a Savona la maggior parte delle ripetenze si situa negli istituti
professionali (11,7%) e gli istituti tecnici (9%) con criticità sempre vive nel primo anno
di istruzione.
Tab. 2 – Ritardi scolastici nella provincia di Savona per tipologia di corso
Provincia di
Nazionale
Savona
Ripetenze scuole primarie
0.08%
0.21%
Ripetenze scuole secondarie I grado
2.6%
2.3%
Ripetenze licei classici
3.6%
2.7%
Ripetenze licei scientifici
2.9%
3.5%
Ripetenze ex-istituti magistrali
3.5%
4.4%
Ripetenze istituti professionali
11.7%
10.1%
Ripetenze istituti tecnici
9.0%
8.4%
Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado
8.1%
8.8%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag.
100-101 (la tabella è un nostro adattamento)
Per quanto riguarda i livelli di scolarizzazione, la provincia di Savona non si discosta
molto dalle medie nazionali, tranne che per il dato relativo alla richiesta di un titolo di
studio medio-alto per le assunzioni: la richiesta di laureati è più bassa del 6,1% rispetto
al dato nazionale, quella dei diplomati è del 6.6% in meno.
Tab. 3 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Savona, distinta per titolo di studio
Provincia di
Nazionale
Savona
Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni
17.7%
19.5%
Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni
36.9%
37.3%
Diplomati di età inferiore ai 35 anni
47.0%
44.8%
Diplomati di età superiore a 34 anni
21.9%
21.1%
Laureati di età inferiore a 35 anni
11.6%
10.5%
Laurea richiesta per assunzioni 2006
2.6%
8.7%
Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006
27.3%
33.9%
Qualifica richiesta per assunzioni 2006
17.5%
19.2%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag.
108-109 ( la tabella è un nostro adattamento)
Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Savona,
distinta per Area geografica di provenienza
Europa
Africa
America
Asia
Oceania
UE
Non UE
Prov. di Savona
352
1.261
556
497
116
1
Nazionale
123.925
162.648
136.870
62.821
84.520
767
8
Non indicato
16
2.582
Alunni con cittadinanza non
2.799
574.133
italiana in totale
Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana
Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg
L’offerta scolastica nella Provincia di Savona risulta ben proporzionata alla popolazione
residente in obbligo formativo ed è sintetizzata nella tabella seguente.
Tab. 5– Numero Uffici scolastici presenti nella provincia di Savona (distinti tra totale, scuole statali,
scuole private/parificate)
II° Grado
Infanzia
Primarie
I° Grado
Licei Classici
Licei Scientifici
Ex Ist. Magistrali
Licei Linguistici
Ist. Tecnici
Ist Professionali
Licei Artistici
Ist. D'arte
Provincia di Savona
Totale
Statali
Paritarie
111
69
42
94
89
5
35
32
3
2
2
0
4
3
1
2
1
1
0
0
0
10
10
0
7
7
0
1
1
0
0
0
0
Totale
24.727
18.101
7.939
666
1.183
470
186
2.346
1.523
131
184
Nazionale
Statali
13.585
15.870
7.073
470
875
284
0
1.761
1.389
105
161
Paritarie
11.142
2.231
866
196
308
186
186
585
134
26
23
Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008
Sul versante dell’offerta, in Provincia di Savona molte istituzioni e amministrazioni
pubbliche hanno varato negli ultimi anni iniziative e progetti sulla dispersione
scolastica, in collaborazione con istituti scolastici di primo e secondo grado. In
particolare citiamo l’ Amministrazione Provinciale, tramite il Settore “Politiche attive
del lavoro e sociali”, che:
• ha attivato un servizio permanente di orientamento per i giovani, in collaborazione
con tutte le principali scuole della provincia;
• ha attuato interventi di formazione linguistica e logico-matematica per i giovani
stranieri di recente immigrazione inseriti nelle scuole medie e superiori (in particolare
in quattro scuole medie e nei due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da Vinci” di
Savona);
• ha realizzato attività di animazione sui temi dello “star bene a scuola” e su altri
aspetti della vita dei giovani, che si sono conclusi con incontri pubblici di
presentazione dei prodotti realizzati dai giovani
• ha realizzato corsi per “mediatori culturali”, favorendo poi l’utilizzo degli operatori
formati nelle scuole che si sono dotate di progetti di interculturalità e recuperosostegno dei giovani extracomunitari in difficoltà.
Rispetto alle infrastrutture presenti nel Comune si segnalano la presenza di: 23 impianti
sportivi, 5 teatri e 1 cinema (fonti: www.paginegialle.it; www.mymovies.it; www.teatriitaliani.org)
Citiamo anche l’attività ormai pluriennale del “Centro Giovani”, servizio di
adolescenziologia dell’ASL n.2, che, sempre in accordo con le varie scuole del
comprensorio, attua una attività di incontro con le classi prime e seconde degli Istituti
Secondari del savonese, all’interno di un progetto di prevenzione del disagio sociale e
scolastico dei giovani.
9
Tra le scuole che attuano specifici progetti anti-dispersione, oltre ai due Istituti
professionali già citati ed a tutti i corsi di formazione ed istruzione professionale istituiti
dalla Regione Liguria in provincia, citiamo anche almeno altre due scuole superiori: il
Liceo Sociale “Della Rovere” di Savona e l’Istituto alberghiero “Migliorini” di Finale
Ligure.
Infine, segnaliamo l’intesa attività formativa realizzata da Aesseffe Savona, della rete
ACLI, che lavora già da diversi anni nel segmento della formazione professionale e in
particolare della lotta alla dispersione scolastica; inoltra l’ente collabora con diverse
scuole della Provincia, ma soprattutto del Comune di Savona su progetti specifici, in
particolare in quattro scuole medie e nei due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da
Vinci” di Savona e nelle altre due scuole superiori: il Liceo Sociale “Della Rovere” di
Savona e l’Istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure con i quali sono in corso
progettazioni riguardanti il recupero scolastico e l’integrazione scolastica dei minori
extracomunitari.
.6.2.3. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di TERNI
A Terni la popolazione complessiva risulta composta da 232.540 unità di cui
111.383maschi e 121.157femmine. La popolazione residente tra 14 e i 18 anni è di
9.402, di cui 4.770 maschi e 4.632 femmine. Invece la popolazione tra i 6 e i 14 anni è
nel complesso di 20.195 di cui 10.431 maschi e 9.764 femmine (dati ISTAT, censimento
2009 - : www.demo.istat.it)
La percentuale di analfabeti presenti sulla provincia di Terni è più bassa della media
nazionale, così come la percentuale di colore che hanno conseguito come massimo titolo
di studio la licenza media. Più alta del dato nazionale è la percentuale dei diplomati che,
nel caso dei diplomati con età inferiore ai 35 anni, supera la media nazionale del 9%. La
richiesta del diploma come titolo di studio è però più bassa rispetto al dato nazionale.
Bassa è anche la richiesta di laureati, sebbene la percentuale di laureati sia superiore alla
media nazionale.
Tab. 1 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Terni, distinta per titolo di studio
Provincia di Terni Nazionale
Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni
16.9%
19.5%
Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni
31.3%
37.3%
Diplomati di età inferiore ai 35 anni
53.8%
44.8%
Diplomati di età superiore a 34 anni
22.7%
21.1%
Laureati di età inferiore a 35 anni
11.3%
10.5%
Laurea richiesta per assunzioni 2006
3.8%
8.7%
Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006
31.1%
33.9%
Qualifica richiesta per assunzioni 2006
22.7%
19.2%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag.
108-109 ( la tabella è un nostro adattamento)
Il tasso di dispersione scolastica nella provincia di Terni è generalmente più basso
rispetto alla media nazionale, tranne che peri i bienni dei licei e degli istituti
professionali e d’arte, dove arriva ad un +9,2% rispetto al dato nazionale. Nota di merito
per gli istituti tecnici dove troviamo una percentuale più bassa rispetto alla media
nazionale dell’11%, per quanto riguarda il biennio iniziale, del 12,7% per quanto
riguarda l’intero quinquennio.
Tab. 2 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007
10
Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007
Terni
Media
nazionale
Licei scientifici
12,8%
19,7 %
Licei classici e magistrali
15,5%
20,1 %
Licei professionali e d’arte
42,9%
49,1 %
Istituti tecnici
20,2%
32,9 %
Licei nel biennio iniziale
13,2%
11 %
Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale
31,5%
22,3 %
Istituti tecnici nel biennio iniziale
4,0%
15 %
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola,2007, pag. 104105 (la tabella è un nostro adattamento)
In Umbria, gli indicatori relativi alla scuola media e alla secondaria superiore, sia
rispetto al dato Centro-Nord sia al dato nazionale, risultano abbastanza positivi. Il tasso
di passaggio dalla scuola media è pari al 95,6% contro una media Centro-Nord del
94,3% e nazionale del 92,6%; il tasso di interruzione della frequenza è pari al 6,2%
mentre nel Centro-Nord risulta del 6,5% e a livello nazionale del 6,7%. Particolarmente
positiva risulta la percentuale di diciannovenni che supera gli esami di maturità (72,3%
contro il 64,7% nel Centro-Nord e 63,1% nell’intero territorio nazionale).
Tuttavia, problemi legati alla dispersione scolastica permangono a livello regionale e
provinciale, specie per alcune categorie di giovani e di istituti scolastici (soprattutto
scuole professionali, mentre l'abbandono è molto inferiore per i licei). In questo caso si
tratta in particolare di giovani che giungono sul mercato del lavoro senza un’adeguata
preparazione culturale e professionale, richiamando la necessità di intervenire con
modalità e strategie di sostegno volte a prevenire l’insorgenza di fenomeni di esclusione
sociale, rischi di fuoriuscita dal mercato del lavoro, l’affermarsi di posizioni
professionali marginali e dequalificate.
Le caratterizzazioni del fenomeno della dispersione a livello regionale sono comunque il
sintomo di alcuni nodi critici del sistema scolastico e formativo italiano - addebitabili al
prevalere di cicli lunghi dell’offerta scolastica, alla difficoltà di mobilità tra i diversi
percorsi possibili, alla difficoltà del processo di transizione tra scuola, formazione,
lavoro - che rendono necessario attivare strategie parallele e complementari all’interno
dei sistemi dell’offerta educativa e formativa.
Il Piano per il Lavoro della Regione Umbria prevede fra i suoi obiettivi operativi quello
di assicurare a tutti i giovani fino a 18 anni il completamento del proprio percorso di
istruzione e professionalizzazione, agendo in particolare sui giovani drop out o a rischio
di dispersione. Il risultato finale delle azioni che si intendono implementare nel nostro
territorio si concretizza nel rientro di tali ragazzi all’interno del sistema scolastico, per il
conseguimento del titolo di studio, oppure l’ingresso o la permanenza nel sistema della
formazione professionale o nell'apprendistato, per il conseguimento della qualifica.
Nella Provincia di Terni, l’analisi effettuata sulla dispersione scolastica riporta
statistiche preoccupanti. Rispetto alle statistiche nazionali offerte da TUTTOSCUOLA
(tabella 2), la provincia di Terni afferma infatti che il numero dei soggetti a rischio di
dispersione scolastica si aggiri intorno al 65,14%, superando di quasi il 20% il tasso
medio nazionale.
La causa del fenomeno è riscontrabile nel cospicuo numero di alunni ripetenti e con
debiti gravi in aumento negli ultimi anni, come risulta nella tabella allegata.
Tab. 3 – Ritardi scolastici nella provincia di Terni per tipologia di corso
Ripetenze scuole primarie
Provincia di
Terni
0.08%
Nazionale
0.21%
11
Ripetenze scuole secondarie I grado
1.7%
2.3%
Ripetenze licei classici
1.0%
2.7%
Ripetenze licei scientifici
3.7%
3.5%
Ripetenze ex-istituti magistrali
3.4%
4.4%
Ripetenze istituti professionali
7.3%
10.1%
Ripetenze istituti tecnici
5.8%
8.4%
Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado
6.6%
8.8%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 100101 (la tabella è un nostro adattamento)
Nel sistema formativo umbro e della provincia di Terni negli ultimi anni si è assistito ad
un rilevante ingresso di alunni stranieri. Emerge, di conseguenza, una forte esigenza da
parte delle scuole e delle famiglie immigrate di arginare la dispersione scolastica degli
alunni immigrati attraverso interventi calibrati sulle loro esigenze.
Nella provincia, inoltre, si registra una mancanza di strutture che possano prevenire
l’abbandono e la dispersione scolastica e sostenere la formazione e l’inserimento
lavorativo dei giovani.
La provincia di Terni si caratterizza sul territorio nazionale per un livello elevato del
tasso di disoccupazione tra le persone scolarizzate; si riscontra infatti, la più alta
percentuale di disoccupati ad elevata scolarità: il 56,7% della popolazione con diploma
di laurea non possiede un lavoro
Sempre grazie ai dai raccolti nell’annuario dell’Istat “Conoscere l’Umbria” è possibile
riportare una breve descrizione del livello di istruzione in Umbria
Nell’anno scolastico 2008/2009 coloro che frequentano le scuole primarie sono 36.243
ed ogni classe è costituita in media da 17,0 alunni; maggiore risulta invece la densità
scolastica tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado dove 22.491 alunni
iscritti sono distribuiti mediamente in 21,3 alunni ogni classe. Sono 36.976 coloro che
frequentano le scuole secondarie di secondo grado, per una dimensione media delle
classi pari a 19,5 studenti. Il 32,8% degli studenti delle scuole secondarie di secondo
grado frequenta un istituto tecnico, il 36,0% un liceo e il 20,6% un istituto professionale;
il restante 10,6% è iscritto ad un istituto magistrale o artistico. La presenza femminile
negli istituti superiori è molto elevata negli istituti magistrali dove l’86,9% degli iscritti
è rappresentato da studentesse. La quota di studenti femmine è di poco superiore a
quella degli studenti maschi nei licei (56,6%), e inferiore negli istituti tecnici (35,1%) e
in quelli professionali (41,8%). Rispetto anno scolastico 2004/2005 aumentano le
iscrizioni nelle scuole primarie (+1,6%), mentre mostrano un lieve calo le iscrizioni
nelle scuole secondarie di primo grado (-0,7%) e rimangono sostanzialmente invariate
quelle nelle scuole secondarie di secondo grado. All’interno delle scuole secondarie di
secondo grado crescono le iscrizioni nei licei (+5,3%) e negli istituti magistrali (+7,7%),
mentre mostrano una decisa flessione le iscrizioni negli istituti artistici (-3,6%),
professionali (-2,2%) e tecnici (-4,5%).
Nell’anno scolastico 2008/2009 sono iscritti 10.465 studenti con cittadinanza straniera,
pari all’8,7% del totale degli studenti iscritti. La maggiore incidenza di studenti stranieri
si registra nella scuola primaria, dove ne risultano iscritti 3.959, corrispondenti
all’10,9% e nella scuola secondaria di primo grado dove se ne contano 2.272, pari al
10,1%. È invece nelle scuole secondarie di secondo grado che si registra l’incidenza di
studenti stranieri più bassa, pari al 5,7%.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione gli alunni con cittadinanza non
italiana iscritti nelle scuole di Terni sono in totale 2.665 come risulta nella tabella
seguente.
Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Terni,
distinta per Area geografica di provenienza
12
Europa
Prov. di Terni
899
1.059
212
170
324
0
1
UE
Non UE
Nazionale
123.925
162.648
136.870
62.821
84.520
767
2.582
Africa
America
Asia
Oceania
Non indicato
Alunni con cittadinanza non
2.665
574.133
italiana in totale
Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana
Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg
Nelle tavole che seguono vengono riportate alcune cifre significative relative ai distretti
scolastici nella città di Terni e nella Provincia, rapportati ai dati Regionali.
Censimento delle scuole nella Provincia di Terni
Unità scolastiche e alunni delle scuole primarie per distretto scolastico (Anno
Scolastico 2008-08)
Distretti scolastici
Terni
Provincia Terni
Umbria
Unità
scolastiche
Classi
22
77
311
290
541
2133
Totale
5354
9136
36243
Alunni
Di cui con
cittadinanza
straniera
465
732
3953
Alunni
classe
x
18.5
16.9
17
Alunni
stranieri x
100 alunni
8.7
8.0
10.9
Unità scolastiche, classi e studenti delle scuole secondarie di primo grado per distretto
scolastico. (Anno scolastico 2008-08)
Distretti scolastici
Terni
Provincia Terni
Umbria
Unità
scolastiche
Classi
13
35
113
143
265
1055
Totale
3152
5504
22491
Studenti
Di cui con
cittadinanza
straniera
301
476
2272
Studenti
classe
x
22.0
20.8
21.3
Studenti
stranieri x
100 alunni
9.5
8.6
10.1
Unità scolastiche, classi, studenti delle scuole secondarie di secondo grado per distretto
scolastico (Anno scolastico 2008-08)
Distretti scolastici
Terni
Provincia di Terni
Umbria
Unità
scolastiche
Classi
13
25
108
316
464
1982
Tot
Studenti
di cui
di cui
femmine
stranieri
Studenti x
classe
5730
8635
36976
2871
4341
18024
18.1
18.6
19.5
296
419
2119
Studenti
stranieri x
100
studenti
5.2
4.9
5.7
A fronte della descritta offerta scolastica pubblica, pochi sono i programmi strutturati
presentati dalle scuole per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica, che viene
invece sostenuta, nella Provincia di Terni, dal privato sociale e dal mondo del Terzo
settore.
Per quanto riguarda l’offerta delle strutture ludico-culturali-sportive nel Comune di
Terni si segnalano la presenza di: 61 impianti sportivi, 2 teatri e 2 cinema. (fonti:
www.coni.toscana.it; www.mymovies.it; www.teatriitaliani.org)
13
A fronte della descritta offerta scolastica pubblica, pochi sono i programmi strutturati
presentati dalle scuole per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica, che viene
invece sostenuta, nella Provincia di Terni, dal privato sociale e dal mondo del Terzo
settore.
Nella fattispecie, nel Comune di Terni, attraverso convenzioni con enti privati, tra cui
quelle con EnAIP Terni, sono sei i Centri di Aggregazione giovanili, finanziati
attraverso i fondi della L. 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" che a diverso titolo svolgono attività di
sostegno scolastico e prevenzione al disagio. Enaip Terni, in particolare, sensibile da
anni a queste tematiche ha voluto caratterizzare in tal senso i suoi due centri cittadini e
un terzo situato nel Comune di Narni (Provincia TR), attraverso i quali opera da anni
attuando programmi strutturati di sostegno scolastico e lotta alla dispersione scolastica.
Attraverso, infatti, un lavoro di rete con i servizi territoriali, le scuole e le Circoscrizioni
del territorio di pertinenza del Centro, vengono realizzati percorsi personalizzati di aiuto
e sostegno scolastico, laboratori orientativi e d’integrazione per ragazzi stranieri e
recupero linguistico, oltre, ovviamente alle normali attività di aggregazione e
animazione giovanile.
.6.2.4.. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di CAGLIARI
A Cagliari la popolazione complessiva risulta composta da 559.820 unità di cui 273.219
maschi e 286.601 femmine. La popolazione residente tra 6 e i 14 anni è di 52.177, di cui
27.000 maschi e 25.177 femmine. Invece la popolazione tra i 14 e i 18 anni è nel
complesso di 26.492 di cui 13.676 maschi e 12.816 femmine (dati ISTAT, censimento
2009 - : www.demo.istat.it)
Sebbene il livello di analfabetismo sia appena al di sopra della media nazionale, il dato
sicuramente più rilevanti riguardano gli adulti che hanno raggiunto, come massimo
titolo di studio, la licenza media (+6.4 rispetto alla media nazionale). I dati relativi al
minor numero di diplomati rispetto alla media nazionale sono strettamente legati a
questo dato. Il dato più comprensibile osservando la percentuale di assunzioni per le
quali è richiesta la semplice qualifica professionali. È evidente che, non essendo
valorizzato un titolo di studio più alto (la richiesta di diplomati e laureati è sotto la
media nazionale) lo studente non si sente stimolato e motivato nella continuazione del
suo percorso formativo.
Tab. 1– Livelli di scolarizzazione nella provincia di Cagliari, distinta per titolo di studio
Provincia di
Nazionale
Cagliari
Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni
19.6%
19.5%
Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni
43.7%
37.3%
Diplomati di età inferiore ai 35 anni
39.8%
44.8%
Diplomati di età superiore a 34 anni
19.0%
21.1%
Laureati di età inferiore a 35 anni
8.5%
10.5%
Laurea richiesta per assunzioni 2006
8.1%
8.7%
Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006
31.6%
33.9%
Qualifica richiesta per assunzioni 2006
22.4%
19.2%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale TuttoScuola, 2007, pag.108109, (la tabella è un nostro adattamento)
Come mostra la seguente tabella, il tasso di dispersione scolastica nella provincia di
CAGLIARI è tra i più importanti d’Italia (la provincia si trova al 93° posto su una
14
classifica che comprende 100 province). In generale le percentuali superano tutte la
media nazionale, soprattutto per quanto riguarda gli istituti che prevedono la
continuazione del corso di studi all’università. Per quanto riguarda la dispersione nei
licei scientifici il tasso è maggiore rispetto alla media del 6.9%, quello relativo ai licei
classici supera la media del 12.3%. Questo dato sottolinea come il raggiungimento di un
titolo di studio al di sopra della qualifica professionale venga avvertito da buona parte
della popolazione come non necessario.
Tab. 2 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007
Cagliari
Media
nazionale
Licei scientifici
27,6%
19,7 %
Licei classici e magistrali
32,4%
20,1 %
Licei professionali e d’arte
54,3%
49,1 %
Istituti tecnici
37.7%
32,9 %
Licei nel biennio iniziale
12.4%
11 %
Istituti professionali e d’arte nel
biennio iniziale
25.6%
22,3 %
Istituti tecnici - biennio iniziale -
21,1%
15,0%
Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Tutto Scuola, 2007, pag.104-105 (la
tabella è un nostro adattamento)
Lo stesso tasso dei ritardi scolastici segnala una situazione piuttosto urgente da
affrontare nelle scuole cagliaritane. Le ripetente maggiori si registrano negli istituti
magistrali (10.1%), negli istituti professionali (16.9%), e negli istituti tecnici (16.0%)
toccando punte significative nel primo anno delle scuole superiori.
Tab. 3 – Ritardi scolastici nella provincia di Cagliari per tipologia di corso
Provincia di
Nazionale
Cagliari
Ripetenze scuole primarie
0.28%
0.21%
Ripetenze scuole secondarie I grado
4.8%
2.3%
Ripetenze licei classici
5.5%
2.7%
Ripetenze licei scientifici
7.9%
3.5%
Ripetenze ex-istituti magistrali
10.1%
4.4%
Ripetenze istituti professionali
16.9%
10.1%
Ripetenze istituti tecnici
16.0%
8.4%
Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado
15.3%
8.8%
Fonte: TuttoScuola, Primo rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tuttoscuola, 2007,
pag.100-101 (la tabella è un nostro adattamento)
Per quanto riguarda la presenza degli alunni stranieri, le statistiche del Ministero
dell’istruzione rivelano che a Cagliari sono presenti 1.277, per lo più provenienti
dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa.
Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Cagliari,
distinta per Area geografica di provenienza
Europa
UE
Prov. di Cagliari
225
Nazionale
123.925
15
Non UE
169
162.648
Africa
302
136.870
America
109
62.821
Asia
415
84.520
Oceania
27
767
Non indicato
30
2.582
Alunni con cittadinanza non
1.277
574.133
italiana in totale
Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana
Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg
Sul versante dell’offerta scolastica, la tabella seguente illustra la situazione delle scuole
a Cagliari, distinta per scuole statali e paritarie.
Tab. 4 – Numero Uffici scolastici presenti nella provincia di Cagliari (distinti tra totale, scuole
statali, scuole private/parificate)
II° Grado
Provincia di
Nazionale
Cagliari
Totale Statali Paritarie Totale Statali Paritarie
319 193
126
24.727 13.585 11.142
Infanzia
Primarie
228 213
15
18.101 15.870 2.231
I° Grado
127 121
6
7.939 7.073 866
7
4
3
666
470
196
Licei Classici
Licei Scientifici 14
12
2
1.183 875
308
Ex Ist. Magistrali 7
5
2
470
284
186
Licei Linguistici 1
0
1
186
0
186
Ist. Tecnici
33
30
3
2.346 1.761 585
20
1
1.523 1.389 134
Ist Professionali 21
Licei Artistici
3
3
0
131
105
26
Ist. D'arte
0
0
0
184
161
23
Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008
Sul versante dell’offerta segnaliamo l’esperienza consolidata del circolo ACLI Cagliari
dal titolo “Crescere con consapevolezza” svolta in collaborazione con la Scuola Media
Statale Monsignor A. Saba di Elmas, e ha come finalità quella di fornire agli studenti
frequentanti l’ultimo anno delle scuole medie inferiori, un quadro di riferimento teoricopratico per una scelta responsabile e consapevole del percorso di studi. Il progetto nasce
dal riconoscimento del sempre più significativo ruolo della scuola, che ha il compito di
stimolare nell'adolescente interesse e consapevolezza verso se stesso, verso gli altri,
verso il mondo e la società di cui è parte, oltre a guidarlo nella non facile scoperta delle
proprie capacità, attitudini e motivazioni in un continuo processo di autoorientamento.
Per questo motivo lo studente deve essere indirizzato verso l'autovalutazione.
L’intervento è dunque ispirato ad una filosofia dell'orientamento centrata sull'idea del
"percorso individuale" e delle "risorse personali", che riconosce all'esperto il ruolo di
facilitatore di un processo di scelta che resta tuttavia del tutto autonomo e demandato al
soggetto "orientato".
Sempre sul versante dell’offerta di servizi analoghi, vale la pena segnalare l’esperienza
condotta a Cagliari da EnAIP Sardegna nel 2008-2009 nell’ambito del Progetto
nazionale 2You, finanziato dal MIUR e realizzato in collaborazione con la Comunità di
San Patrignano, e giunto nel 2010 alla sua seconda edizione annuale, che ha
rappresentato un punto di svolta nel campo delle esperienze locali di lotta al disagio
16
scolastico, grazie alla sperimentazione di nuovi metodi di intervento e alla fattiva
collaborazione della rete locale.
. 6.2.5.. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di AOSTA
Ad Aosta il fenomeno della dispersione scolastica è rappresentato soprattutto dalle
percentuali di ripetenze e ritardi che sono sintetizzati nella tabella seguente.
Tab. 1 – Ritardi scolastici nella provincia di Aosta per tipologia di corso
Provincia di
Nazionale
Aosta
Ripetenze scuole primarie
0,66%
0.21%
Ripetenze scuole secondarie I grado
6,2%
2.3%
Ripetenze licei classici
3,2%
2.7%
Ripetenze licei scientifici
4,8%
3.5%
Ripetenze ex-istituti magistrali
7,6%
4.4%
Ripetenze istituti professionali
13,1%
10.1%
Ripetenze istituti tecnici
9,2%
8.4%
Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado
11,3%
8.8%
Fonte: dato ricavato da http://oc4jesedati.pubblica.istruzione.it/Sgcnss/builder.do
Sul versante dell’offerta scolastica, la tabella seguente riporta il numero di scuole
presenti ad Aosta e distinte tra pubbliche e private parificate.
Tab. 2 – Numero scuole presenti nella provincia di Aosta (distinti tra totale, scuole statali, scuole
private/parificate)
Provincia di Aosta
II° Grado
Infanzia
Primarie
I° Grado
Licei Classici
Licei Scientifici
Ex Ist. Magistrali
Licei Linguistici
Ist. Tecnici
Ist Professionali
Licei Artistici
Ist. D'arte
Totale
92
85
21
1
3
2
1
4
7
0
1
Statali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Paritarie
92
85
21
1
3
2
1
4
7
0
1
Nazionale
Totale
24.727
18.101
7.939
666
1.183
470
186
2.346
1.523
131
184
Statali
13.585
15.870
7.073
470
875
284
0
1.761
1.389
105
161
Paritarie
11.142
2.231
866
196
308
186
186
585
134
26
23
Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008
Sul versante dell’offerta di servizi sul territorio, le istituzioni scolastiche attivano ogni
anno ad Aosta attività specifiche di prevenzione alla dispersione scolastica.
La problematica fondamentale, rilevata anche dai lavori del “Piano di zona” terminati
nel 2009 da cui derivano anche i dati sopra descritti, è che, in rapporto alle percentuali
di dispersione scolastica note anche a livello nazionale, non esiste un sistema regionale
integrato di intervento.
In più, in svariate occasioni, si è osservato che c’è un tentativo di minimizzare la
problematica “dispersione scolastica”, poiché, a differenza di altre Regioni italiane, il
17
mercato del lavoro offre ancora qualche possibilità legata alle attività turistiche
impiegando i giovani nella stagione estiva e invernale.
Rispetto a tale problematica che, percentualmente, nella Regione è molto preoccupante,
esistono solo iniziative sporadiche, legate alle singole sensibilità di associazioni,
istituzioni scolastiche e organizzazioni del privato sociale.
In particolare, i Servizi di sostegno alla partecipazione scolastica sono, in Valle d’Aosta,
presenti in diversi Comuni; in Alta Valle, ne esistono 2 nel Comune di Cormayeur, 1 a
Pré-Saint Didier, 1 a Morgex, 1 a La Salle 1 a Aymavilles; nella Media Valle 1 a
Pollein, 1 a Fénis, 1 a Nus 1 a St -Vincent, 1 a St- Denis; nella città di Aosta ne esiste
uno specifico per ragazzi immigrati, in Bassa Valle 1 a Hone, 1 a Montjovet, 1 a PontSaint Martin.
Vale la pena di ricordare infine la consolidata ed ampia esperienza di EnAIP Aosta nel
rivolgersi a fasce a rischio di esclusione sociale e quindi realizzare di volta in volta
interventi orientativi per ragazzi a rischio di dispersione.
Infine si segnala la consistenza della popolazione straniera che ad Aosta conta 1.174
provenienti in gran parte dall’Africa e dall’Europa e per i quali non molto chiara
l’offerta di servizi specialistici di accoglienza e integrazione interrazziale a conferma
ulteriore della necessità di non sottovalutare la presenza di tale bisogno.
Tab. 3 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Aosta,
distinta per Area geografica di provenienza
Europa
UE
Non UE
Prov. di Aosta
212
213
587
101
60
1
0
Nazionale
123.925
162.648
136.870
62.821
84.520
767
2.582
Africa
America
Asia
Oceania
Non indicato
Alunni con cittadinanza non
1.174
574.133
italiana in totale
Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana
Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg
. 6.2.6. Il fenomeno della dispersione scolastica in TOSCANA e nelle province di
PISA, SIENA, LUCCA e FIRENZE
L’idea di intervenire nei territori di Pisa, Siena, Lucca e Firenze dipende soprattutto
dal fatto che, come nel resto del Paese, anche in queste aree territoriali la dispersione
scolastica rappresenta un fenomeno sociale rilevante e preoccupante anche se la regione
Toscana ha realizzato negli ultimi anni importanti iniziative, segnale evidente
dell’esistenza di interventi di prevenzione che riescono ad ottenere buoni successi e
della permanenza di reti territoriali tra scuole, associazioni e Province.
Secondo l’indagine di TuttoScuola, nel quinquennio dal 2002 al 2007 la Toscana è
all’undicesimo posto nella graduatoria delle regioni a più alto rischio e nella graduatoria
delle province (Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola, 2007, pag.103):
• Siena si situa al 10° posto,
• Pisa al 15° posto;
• Lucca al 53° posto;
• Firenze al 68° posto.
L’idea di intervenire sul tema della dispersione nel contesto toscano è rafforzata dal fatto
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che i dati in nostro possesso confermano che a fronte di un’ampia richiesta di supporto
scolastico, aggregazione giovanile e socializzazione, proveniente da minori e famiglie,
l’offerta di servizi presenti a Pisa, Siena, Lucca e Firenze deve essere costantemente
alimentata e potenziata. Da questa prima considerazione, si sono delineate alcune
strategie di intervento che appaiono, appunto, rafforzate da statistiche regionali e
provinciali.
E’ evidente che il primo luogo ove incrementare iniziative di prevenzione e lotta alla
dispersione è il sistema scolastico, ma anche i centri di formazione professionale nei
quali gravitano il maggior numero di adolescenti potenzialmente drop-out.
Attualmente, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 19 anni, la Toscana ha una media
di dispersione scolastica pari al 17,1%, con una percentuale di diplomati del 78%,
contro l'85% indicato dall'Unione Europea.
Il livello di abbandono al primo anno della scuola secondaria di secondo grado si
attesta su un valore medio compreso tra 1,5% e 3%. Gli iscritti più esposti al pericolo di
esodo anticipato, come per le altre regioni, sono principalmente quelli del primo
biennio. Quello che si delinea è comunque un percorso stentato che nasconde alla base
problemi di integrazione e disuguaglianze sociali, economiche e culturali, sostenuto da
un sistema che sembra non rispondere ai bisogni della popolazione scolastica con
un'adeguata offerta formativa. I dati sono allarmanti soprattutto se si pensa che la
dispersione scolastica innesca spesso percorsi di emarginazione e povertà. Da una
recente ricerca del Centro Nazionale per il Volontariato ('Dispersione scolastica e
volontariato in Toscana'), svolta sottoponendo dei questionari a un nutrito campione di
ragazzi delle scuole superiori della Toscana, è emerso che per il 46% degli intervistati la
dispersione scolastica è associata a crisi e noia, per il 32% è addirittura sinonimo di
frattura, conflitto, mancanza di dialogo e non rappresenta certo una scelta (confronta
www.cesvot.it).
La tabella seguente riporta l’andamento del tasso di dispersione negli ultimi cinque anni
cioè dal 2002 al 2007 nelle province del progetto rivelando, come si può vedere, criticità
consistenti soprattutto nei licei professionali e d’arte, negli istituti tecnici e nei bienni
iniziali, confermando quindi la presenza - su questi quattro territori toscani - di una forte
domanda di servizi di contrasto alla dispersione scolastica.
Tabella 1
Tasso di dispersione nel quinquennio
2002-2007
Licei scientifici
FIRENZE
LUCCA
PISA
SIENA
24,1%
23,6%
6,7%
13,8%
Media
nazionale
19,7 %
Licei classici e magistrali
26,3%
18,6%
17,8%
14,8%
20,1 %
Licei professionali e d’arte
46,1%
43,8%
45,3%
20,9%
49,1 %
Istituti tecnici
26,7%
28,8%
35,6%
29,3%
32,9 %
Licei nel biennio iniziale
15,7%
8,3%
4,4%
9,7%
11 %
Istituti professionali e d’arte nel biennio
iniziale
Istituti tecnici nel biennio iniziale
23,1%
13,2%
23,5%
10,7%
22,3 %
11,5%
12,2%
29,8%
15%
15 %
(Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola pag.103, 2007 – la tabella
è un nostro adattamento)
Come per la media nazionale, quindi, anche nelle province toscane il fenomeno della
dispersione scolastica si è attestato oramai nelle scuole elementari su livelli fisiologici, è
19
contenuto nelle scuole medie inferiori, mentre raggiunge tassi elevati nelle scuole
superiori dove il biennio presenta i più alti livelli di abbandono.
Infine è necessario tener conto della presenza degli adolescenti stranieri nel nostro
Paese. Nell’anno scolastico 2007/08 gli alunni stranieri (cioè senza la cittadinanza
italiana) presenti nel sistema scolastico italiano hanno rappresentatoli 6,4% del totale
degli alunni (574.133 unità). Le scuole primarie e secondarie di I grado hanno accolto il
maggior numero di allievi di origine straniera: 7,7% e 7,3% dell’inera popolazione
scolastica. Le statistiche più recenti confermano che la mancata regolarità tra gli studenti
stranieri rappresenta un dato particolarmente allarmante dovuto sia a difficoltà legate
alla conoscenza della lingua italiana sia a problemi di integrazione sociale.
Tabella 2
Presenza
degli
alunni stranieri
LUCCA
PISA
SIENA
FIRENZE
infanzia
primarie
Secondarie I
grado
Secondarie II
grado
692
811
681
2754
1.358
1683
1368
5.112
787
913
876
3.098
733
846
766
2.835
(Fonte: Ministero dell’Istruzione Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S.2007/08 – luglio
2008, pag.19)
Accanto agli istituti scolastici, uno dei contesti ottimali per promuovere e realizzare
servizi dedicati ai giovani a rischio di dispersione scolastica sono le Parrocchie sia
perché sui territori di Pisa, Lucca, Firenze e Siena, le Parrocchie hanno una diffusione
capillare, sia perché permane un forte legame tra le Parrocchie e la nostra associazione,
sia perché secondo le più recenti statistiche la Chiesa, insieme alle Forze dell’Ordine, è
la principale istituzione nella quale gli adolescenti ripongono fiducia e speranze, a
scapito di altri organismi come la Scuola e i partiti politici (confronta i recenti dati di
Eurispes 8° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza,
2007). La collaborazione con le Parrocchie permetterà di costruire e diffondere diverse
iniziative di socializzazione e scambio. L’associazionismo infatti rappresenta una
dimensione sociale ricca di relazioni e di senso che può contribuire efficacemente alla
prevenzione dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile. Nell’ambito di questa
dimensione, che può assumere una forma dinamica ed evolutiva, molti giovani possono
sperimentare per esempio l’esercizio della cittadinanza attiva attraverso la
partecipazione e la condivisione di esperienze.
Sul versante dell’offerta, in Toscana operano più di 250 associazioni nel settore del
no-profit che lavorano a sostegno dei minori e dei giovani. (confronta www.cesvot.it).
Nelle tre province del progetto, ciascun Istituto scolastico organizza annualmente
iniziative di recupero scolastico e lotta alla dispersione.
Tra i progetti più interessanti segnaliamo l’iniziativa gestita dal Centro Nazionale per il
Volontariato (CNV) in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale e Regione
Toscana che per contrastare la dispersione scolastica e l'emarginazione ha creato reti
territoriali su tutte le province (in particolare a Pisa sono coinvolte in rete 6 scuole e
10 associazioni, a Lucca: 6 scuole e 20 associazioni e a Siena: 7 scuole e 16
associazioni) con attivate le seguenti iniziative. Punto Informativo, Incontri in classe,
Stage della Solidarietà e Staff Animatori Scuola e Volontariato .
Una ulteriore iniziativa per contrastare l’abbandono scolastico è stata messa in atto
recentemente dalla Regione Toscana che, per l’annualità 2006/2007, sulla misura C.2
del POR Obiettivo 3 2000/2006 ha stanziato dei fondi (€10.632,94 ed €7.721,56) per il
20
finanziamento di buoni studio (di valore massimo di €250) destinati ai ragazzi, a rischio
di dispersione, frequentanti il primo biennio delle scuole superiori, appartenenti a
famiglie in condizioni economiche disagiate e residenti in tutte le province toscane.
Inoltre segnaliamo l’iniziativa, sempre a cura della Regione Toscana e sempre attivo su
tutte le province, realizzato dalla “Fondazione Migrantes settore Circhi e Luna Park”
che sta lavorando da tre anni ad un progetto per agevolare l’inserimento e il successo
scolastico dei bambini dello spettacolo viaggiante e per ridurre i fenomeni connessi
all’abbandono scolastico molto presenti in questa fascia di minori.
Nel fotografare una realtà specifica, segnaliamo che a Lucca si è creata una rete di 8
istituti di istruzione secondaria superiore a progetti provinciali o zonali di integrazione
istruzione – formazione, denominati “Mirò 1”, “Mirò 2” e “Mares”, finanziati dal FSE
mediante la regione Toscana e dal Ministero della pubblica Istruzione. Questi progetti
hanno comportato attività di orientamento e riorientamento, la frequenza di breve
percorsi professionalizzanti o di veri e propri corsi di qualifica professionali all’interno
degli stessi istituti scolastici.
Per concludere il quadro dell’offerta di servizi specialistici rivolti a combattere e
prevenire la dispersione scolastica non possiamo che segnalare le diverse esperienze
realizzate a Siena, a Pisa, a Firenze e a Lucca da parte di EnAIP Toscana che ha
svolto, oltre ad attività formative consolidate rivolte al target dell’obbligo formativo e
progetti di apprendistato, anche diverse sperimentazioni tra cui un servizio di
orientamento che ha coinvolto numerosi istituti pubblici (scuole medie primarie e
secondarie) per facilitare la scelta scolastica e l’inserimento nel mondo del lavoro. Nel
triennio precedente (2003-2006), sono stati realizzati diversi corsi di formazione
professionale e di orientamento che hanno interessato essenzialmente tre tipologie di
utenza: giovani frequentanti l’ultimo anno della scuola media; giovani frequentanti il
primo anno della scuola superiore; giovani che hanno assolto il diritto/dovere nella
formazione professionale;
Per quanto riguarda il target riguardante giovani frequentanti l’ultimo anno della scuola
media sono stati realizzati i seguenti progetti:
• Progetto Transit, che consiste in un percorso di orientamento alla scelta attraverso
interventi di orientamento, consulenza, informazione realizzato in patenariato con
Istituti comprensivi di: Vicchio, Scarperia, Barberino; scuola media “G.della Casa” di
Borgo San Lorenzo, liceo scientifico “G.Ulivi”, Ipsia Chino Chini, Associazione
genitori di Vicchio e della durata complessiva di 180 ore di cui 50 ore di stage.
• Progetto ORMA, realizzato con gli Istituti comprensivi di: Vicchio, Scarperia,
Barberino; scuola media “G.della Casa” di Borgo San Lorenzo e finalizzato
anch’esso ad un’attività di orientamento alla scelta formativa;
• Progetto G&O, che è consistito in un percorso di orientamento, lotta all’evasione
scolastica e supporto alle attività scolastiche per minori ancora inseriti nella scuola
secondaria di primo grado. Il progetto prendeva le mosse dalle segnalazioni
pervenute dalla scuola media Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo e
dall’Istituto Comprensivo di San Piero a Sieve e intendeva dare un contributo alla
necessità di prevenzione e recupero della dispersione scolastica tramite il
coinvolgimento coordinato di tutti gli attori interessati: gli studenti a rischio di
dispersione e le relative famiglie, gli insegnanti degli istituti scolastici, gli educatori e
i tutor.
Per quanto riguarda il target dei giovani frequentanti il primo anno della scuola
superiore sono stati realizzati i seguenti progetti: Progetto PER TRE – Percorso IF
Progetto PER.FORM.ANCE. - Percorso IF - Progetto PASSO – Percorso promosso
dalla Regione Toscana e dal Ministero della Pubblica Istruzione.
21
Tutti i tre progetti hanno previsto: laboratorio inter-discipiplinare: approccio per
competenze, rilevando per ogni singola materia gli indicatori di competenza;
orientamento di gruppo e individuale; visite a realtà produttive territoriali; formazione
formatori sul tema della valutazione formativa.
Con le presenti proposte progettuali si è inteso mettere a punto a Siena, Pisa, Lucca e
Firenze, interventi, strategie di orientamento, di rimotivazione e metodologie di
insegnamento che contribuiscano a ridurre il disagio fino a creare delle strutture
educative che impediscano di considerare l’abbandono una soluzione al problema scuola
e abbiano un’efficacia tale da permettere o il completamento del ciclo scolastico o il
conseguimento di una qualifica professionale
Alla luce di quanto detto, nell’ambito del presente progetto Tutti a scuola, nessuno
escluso!, la forte integrazione dei volontari in servizio civile con gli esperti di EnAIP
Toscana non potrà che produrre esiti positivi rafforzando ulteriormente l’azione
educativa negli interventi già in atto
3. Destinatari e beneficiari del progetto
In tutte le 9 province di attuazione del progetto, “Tutti a scuola, nessuno escluso!” cioè
Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze, i destinatari
finali del progetto sono minori in obbligo scolastico e formativo, dagli 11 ai 18 anni
segnalati dagli istituti superiori e dai centri di formazione professionali presenti sul
territorio, nonché dalla rete del partenariato, dalle parrocchie e dai vari soggetti che si
riuscirà a raggiungere nelle attività di promozione del progetto.
Si prevede di raggiungere in totale circa 310 adolescenti con una media di 30 ragazzi/e
per provincia. Tale distribuzione potrà comunque variare perché si tenderà su ogni
territorio a privilegiare quei gruppi di utenza segnalati dagli istituti scolastici e dagli enti
di formazione della città partner del progetto e che potranno variare da città a città.
La composizione dei destinatari finali nelle province indicate è la seguente:
A PADOVA , si prevede di destinare il progetto a:
• 30 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati sul
territorio dalle scuole superiori, dagli enti di formazione professionale che svolgono
corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo, dagli istituti tecnici e professionali
ove è più presente la domanda di servizi volti a prevenire la dispersione scolastica,
dalla rete dell’associazionismo locale, dai servizi sociali, dalle case-famiglie e dalle
parrocchie, nonché da tutte le altre istituzioni scolastiche che si riuscirà a
raggiungere nella fase di promozione del progetto;
• 30 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività;
A SAVONA, si prevede di destinare il progetto a:
• minimo 30, massimo 40 ragazzi/e in obbligo scolastico e formativo, di età compresa
tra gli 11 e i 18 anni segnalati segnalati dai CFP presenti sul territorio, da quattro
scuole medie e due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da Vinci” di Savona e due
scuole superiori: il Liceo Sociale “Della Rovere” di Savona e l’Istituto alberghiero
“Migliorini” di Finale Ligure nei quali, secondo gli studi condotti sul territorio, è
presente una forte domanda di servizi di recupero scolastico e integrazione
scolastica dei minori extracomunitari; la segnalazione dei minori da coinvolgere nei
progetti potrà infine pervenire anche da altri istituti scolastici raggiunti nella fase di
promozione del progetto. La segnalazione dei minori potrà provenire anche dai
22
diversi soggetti che sono presenti sul territorio (servizi sociali, parrocchie, casefamiglia, associazionismo, ecc..);;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
A TERNI si prevede di destinare il progetto a:
• 30 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati sul
territorio dalle scuole superiori, dagli enti di formazione professionale che svolgono
corsi per l’obbligo formativo e in particolare dagli istituti tecnici superiori che
potranno essere sensibilizzati nella fase di promozione del progetto e nei quali è più
presente e viva una domanda di servizi volti a prevenire la dispersione scolastica. I
minori potranno essere segnalati anche dai soggetti della rete dell’associazionismo
locale, dalle Case-famiglia e dalle parrocchie;
• 30 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto
Ad AOSTA si prevede di destinare il progetto a:
• a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo scolastico, di età compresa tra gli 11 e i 15
anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto e dalle diverse iniziative di
orientamento scolastico e formativo realizzati dai soggetti presenti sul territorio;
inoltre i minori potranno essere segnalati dalle Parrocchie, dal mondo
dell’associazionismo e dai servizi sociali;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto
A CAGLIARI si prevede di destinare il progetto a:
• min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo scolastico, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni
segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà
a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione
professionale presenti sul territorio, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo
dell’associazionismo;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
A PISA si prevede di destinare il progetto a:
• a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18
anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si
riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di
formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica
professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
A LUCCA si prevede di destinare il progetto a:
• a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18
anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si
riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di
formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica
professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
23
A SIENA si prevede di destinare il progetto a:
• a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18
anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si
riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di
formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica
professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo;
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
A FIRENZE si prevede di destinare il progetto a:
• min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni
segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà
a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione
professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica professionale, dai
servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo.
• da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto.
Come abbiamo illustrato nelle statistiche riportati finora al punto 6.2. Descrizione e
analisi dei contesti territoriali, in tutti i territori di attuazione del progetto i destinatari
del progetto che sono più a rischio di dispersione e abbandono hanno in comune le
seguenti caratteristiche:
- sono alunni che provengono dagli istituti tecnici e professionali, dalla filiera
dell’apprendistato e dai percorsi triennali della formazione professionale, ove la
dispersione e l’insuccesso scolastico tocca punte del 40%;
- sono giovani che stanno vivendo un momento delicato della loro vita scolastica cioè
il passaggio dalla scuola media inferiore al biennio delle superiori e da questo al
triennio e che pertanto necessitano più di altri di interventi di orientamento,
accompagnamento e tutoraggio;
- sono ragazzi/e che hanno difficoltà di relazione con i pari e gli adulti, appartengono
a fasce sociali emarginate, o sono figli di cittadini extra-comunitari che stanno
vivendo da adolescenti l’integrazione con il nostro Paese e che quindi necessitano,
più di altri, di occasioni di aggregazione e socializzazione;
- sono studenti e studentesse che hanno avuto già in passato esperienze di insuccesso
formativo, ritardi nell’apprendimento, bocciature e ripetente, che quindi necessitano
più di altri di interventi di supporto/rinforzo scolastico per colmare carenze
disciplinari, riferite agli assi culturali previsti nella normativa vigente, oppure abilità
trasversali, o ancora carenze cognitive.
Dall’insieme delle azioni previste nel progetto ne trarranno vantaggio anche altri
soggetti che a vario titolo saranno protagonisti di tali azioni.
• Le famiglie degli adolescenti coinvolti nel progetto sono direttamente destinatarie
di attività specifiche del progetto (denominate Centri di aggregazione
intergenerazionale), ma altre attività di progetto (quali i percorsi di recupero e
supporto scolastico destinati ai loro figli), potranno trovare estremo beneficio.
Infatti, attraverso i percorsi di recupero scolastico proposti potranno veder
migliorato il rendimento scolastico dei propri figli, con effetti positivi sul loro
benessere e il vivere l’esperienza scolastica con più serenità e fiducia. Inoltre,
soprattutto le famiglie in condizioni economiche disagiate (e/o famiglie composte
da un solo genitore) potranno, grazie ai percorsi di recupero scolastico offerti dal
progetto, evitare di ricorrere ad un ulteriore impegno economico rappresentato dalle
24
•
•
•
•
ripetizioni private e/o dalle scuole private (che solitamente, dietro cospicue rette,
garantiscono il passaggio all’anno successivo ma non garantiscono parallelamente
una crescita degli apprendimenti). Infine, la possibilità offerta ai loro figli di vivere
un’esperienza formativa extra-scolastica rafforzativa dell’autostima personale potrà
veramente contribuire a migliorare il dialogo in famiglia. Gli stessi servizi
informativi e orientativi offerti ai genitori e le possibilità di incontro e scambio con
altri genitori potranno veder rafforzato il ruolo educativo con un effetto auspicato
positivo sul clima famigliare complessivo.
La comunità professionale degli educatori, formatori, tutor, orientatori ed
esperti di settore che a vario titolo parteciperanno al progetto potranno rafforzare la
propria professionalità attraverso il virtuoso scambio e circolazione di conoscenze,
materiali e strumenti.
Allo stesso modo, gli insegnanti e i docenti degli Istituti scolastici partner del
progetto potranno sperimentare nuovi dispositivi didattici di lotta e prevenzione alla
dispersione scolastica.
La rete locale composta dalle istituzioni locali e dai diversi soggetti, associazioni,
organismi ecc.. potranno sedimentare (e alimentare lo scambio di) informazioni,
proposte e idee su come contribuire ad innalzare i livelli sociali e culturali del
proprio territorio e a marginalizzare i fenomeni di abbandono /dispersione scolastica
e disagio giovanile.
Infine, i partner del progetto potranno veder rafforzati legami con gli altri soggetti
della rete, ampliare i propri ambiti di intervento, sperimentare nuovi interventi,
incrementare le proprie azioni.
7) Obiettivi del progetto:
7.1. Obiettivi specifici
Il progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!” intende perseguire due marco-obiettivi :
contribuire in un’ottica preventiva-educativa ai processi di crescita e sviluppo
dei ragazzi/e coinvolti nel progetto, proponendo una serie di azioni didattiche,
ludico e formative, che dovrebbero migliorare la qualità della vita scolastica dei
ragazzi, la loro capacità d’espressione e il loro benessere emotivo;
contribuire, in un’ottica educativa-sociale, a fornire un concreto supporto alle
famiglie nel loro ruolo, consapevoli che migliorare il dialogo tra genitori e
ragazzi ha conseguenze positive nell’integrazione , nella riduzione dei fenomeni
di emarginazione, violenza, bullismo e di dispersione scolastica.
Nel dettaglio, in ciascuna delle 9 sedi di attuazione (Padova, Savona, Terni, Cagliari,
Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze), il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi
specifici:
1) fornire ai minori coinvolti nel progetto attività didattiche e percorsi di sostegno,
supporto e recupero scolastico in base all’età degli allievi, agli obiettivi e alle
discipline previste nel curricolo scolastico, al fine di prevenire e ridurre i ritardi
nell’apprendimento, le interruzioni nel programma annuale, le possibili bocciature,
le forme più generali di disagio scolastico che sono all’origine dell’abbandono e
della dispersione;
25
2)
offrire ad ogni bambino/adolescente coinvolto nel progetto un servizio di
tutoraggio personalizzato volto a migliorare e potenziare le strategie e tecniche
di apprendimento (come per esempio, acquisire un metodo di studio, adeguarlo al
proprio stile cognitivo, ecc..) e supportare il/la minore ad affrontare e gestire i
diversi problemi che possono presentarsi nel corso della vita scolastica e che
richiedono la mobilitazione delle risorse personali e delle competenze trasversali
(per esempio, riconoscere e superare un momento di demotivazione scolastica,
risolvere un eventuale conflitto con un docente, gestire le conseguenze di un brutto
voto, , ecc),
3) offrire ai ragazzi/e coinvolti nel progetto una serie di attività ludico-culturali da
realizzare all’interno di laboratori attrezzati, al fine di offrire un ambiente che
favorisca la loro espressività e creatività, l’ascolto delle emozioni, la
socializzazione tra ragazzi/e che provengono da ambienti diversi e diverse etnie e
favorire quindi l’incontro, lo scambio e l’integrazione di diverse esperienze;
attraverso le attività ludico-culturali si rafforzeranno le relazioni empaticoaffettive basate sull’ascolto e sul rispetto reciproco al fine di rendere il/la minore
protagonista nell’acquisizione delle proprie responsabilità;
4) fornire un concreto supporto alle famiglie nel loro ruolo educativo, formativo e
genitoriale attraverso centri di aggregazione nei quali si realizzeranno incontri
tematici ove discutere e confrontarsi per migliorare il dialogo intergenerazionale
tra adulti, anziani e giovani che ha conseguenze positive dirette nel ridurre il
fenomeno della dispersione scolastica;
Saranno chiamati a partecipare al raggiungimento di tali obiettivi ogni gruppo integrato
che si insedierà nella sede provinciale (OLP, volontari in servizio civile, figure
professionali già presenti in sede come per esempio formatori, docenti, educatori) al fine
di costituire sul territorio una rete fattiva di integrazione e collaborazione tra diversi
soggetti (istituti scolastici, enti di formazione professionale, servizi sociali, parrocchie,
mondo dell’associazionismo, soggetti partner del progetto, ecc..) e di realizzare un
contesto educativo e sociale che sia accogliente e stimolante e quindi in grado di
perseguire tali obiettivi.
7.2. Indicatori di verifica e raggiungimento degli obiettivi
Gli obiettivi suddetti si andranno a concretizzare in una sequenza definita di azioni, fasi
di lavoro e attività (come illustrato nel punto 8.1 Descrizione delle attività).
I risultati che si auspica di ottenere a conclusione del Progetto e con percentuali che
possono elevarsi da sede a sede, sono:
• riduzione al 10% del rischio di abbandono/dispersione scolastica per il totale dei
minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto, stimato
intorno a 310 adolescenti;
• riduzione dell’80% del debito formativo per il totale dei minori destinatari delle
attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto stimato intorno a 310 adolescenti;
• avanzamento nel percorso scolastico e consequenziale possibilità di promozione alla
classe successiva per almeno il 70% del totale dei minori destinatari delle attività
nelle 9 sedi di attuazione del progetto (campione stimato intorno a 310 adolescenti);
• incremento del numero dei minori promossi rispetto a quelli bocciati per almeno il
70% del totale dei minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del
progetto su un campione stimato intorno a 310 adolescenti;
• raggiungimento e contatto con circa 310 famiglie degli adolescenti coinvolti nel
progetto;
26
•
incremento, dall’inizio dell’anno di attuazione del progetto, delle iniziative di
recupero, aggregazione e sostegno ai ragazzi e alle famiglie, nella percentuale del
10% dall’inizio dell’anno.
Per verificare il raggiungimento di tali risultati, nonché degli obiettivi prima descritti si
utilizzeranno:
a) Indicatori di tipo quantitativo: n. dei casi di abbandono scolastico; n. dei minori
integrati nel gruppo; n. di contatti con le famiglie dei minori; n. di contatti tra le
scuole e le agenzie educative del territorio; n. dei minori seguiti con progetti
particolari; n. di proposte educative realizzate dirette ai minori disagiati.
b) Indicatori di tipo qualitativo: grado di soddisfazione dell’utenza in merito ai servizi
offerti; incremento della percentuale di successo; potenziamento dell’assistenza
educativa fuori dall’orario scolastico.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Attività n. 1 – Accoglienza/inserimento dei volontari e Progettazione degli
interventi - durata: 4 settimane
In concomitanza con l’avvio del servizio civile, il primo mese sarà dedicato
all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nel Centro, affinché
conoscano il progetto e le attività da svolgere.
Il percorso di lavoro potrà essere scandito dalle seguenti fasi
Fase 1.1 - Incontro di accoglienza
Presso ogni Centro, si organizzerà un momento di accoglienza dei volontari con il
referente locale, gli operatori locali di progetto e gli operatori presenti nella struttura con
l’obiettivo di introdurre i volontari al servizio che sta iniziando, fornendo le prime
informazioni utili sul progetto e sull’organizzazione.
Fase 1.2 – Team building (Creazione del gruppo di progetto)
Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere
ciascuna risorsa presente nel Centro, si costituirà formalmente il gruppo di lavoro che
risulterà composto dai volontari e dagli operatori del Centro incaricati di seguire il
progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori, educatori,
orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto
avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti,
assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie
per il corretto svolgimento del progetto.
Fase 1.3 – Formazione specifica dei volontari , in aula e on the job
Dal momento che il progetto presenta finalità specifiche di educazione e formazione,
rivolgendosi direttamente ad un target tanto delicato e complesso, il Centro si
impegnerà a dedicare ai volontari più momenti di formazione specifica gestiti dagli
operatori che, presso la struttura, saranno impegnati nella realizzazione del progetto
stesso. Al fine di sviluppare nei volontari sia le conoscenze teoriche, sia abilità pratiche,
27
il monte ore dedicato alla formazione specifica si svolgerà in parte in aula (attraverso
seminari tematici), sia in momenti di “training on the job”, (come specificato
nell’apposito paragrafo, nel corso della formazione specifica dovranno essere trattati
temi e problemi relativi all’adolescenza, all’apprendimento, e a quelle strategie
didattiche ritenute più utili a combattere e fronteggiare la dispersione scolastica. Nel
corso della formazione specialistica si dovrà anche aiutare i volontari ad utilizzare i
comuni strumenti di gestione dei progetti.
I seminari di formazione specifica dei volontari si svolgeranno con cadenza regolare,
nell’arco dell’anno, circa ogni due mesi (vedi planning progetto).
Fase 1.4- Progettazione del servizio e inserimento nelle attività di progetto
Nel corso del servizio, come descritto più avanti, si cercherà di non circoscrivere la
relazione con i volontari alla mera trasmissione di conoscenze, ma si cercherà di
promuovere in loro riflessione, senso critico, progettualità e autovalutazione. Nel corso
delle attività di sostegno/recupero scolastico e di tutoraggio, ove la relazione diretta con
il minore richiede esperienza e competenza, quando possibile, i volontari potranno
partecipare attivamente anche se nella gran parte dei casi il loro ruolo sarà soprattutto di
osservazione. Nelle restanti attività, la partecipazione dei volontari sarà invece completa
e costante. Con il supporto dell’OLP, ogni volontario potrà progettare il proprio
percorso di servizio all’interno del Centro, monitorarne l’andamento, verificare i
risultati, apportare modifiche al proprio operato.
Attività n. 2 - Percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico per bambini e
ragazzi in obbligo formativo - durata: 11 mesi
I percorsi sono occasioni formative e didattiche utili a prevenire e ridurre i ritardi
nell’apprendimento, le interruzioni nel programma annuale, le possibili bocciature, e
supportare il minore nelle forme più generali di disagio scolastico che sono all’origine
dell’abbandono e della dispersione. L’attività si svolgerà di pomeriggio e per l’intero
anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel
progetto (confronta il planning)
Per realizzare tali percorsi si metteranno in atto 3 Fasi di lavoro.
Fase 2.1: Promozione dell’attività e sensibilizzazione del territorio
(durata: 3 settimane)
In ognuno dei Centri, i relativi OLP con il supporto dei volontari e del personale del
Centro, provvederanno a:
- aggiornare la mappa degli Istituti scolastici di I° e II° grado presenti nella propria
provincia, degli Enti della formazione professionale che rilasciano la qualifica per
l’assolvimento dell’obbligo formativo, e dei vari servizi di orientamento e recupero
scolastico presenti sul territorio (numero, tipologia, caratteristiche) al fine di
conoscere meglio la dimensione della domanda e dell’offerta e quindi diversificare
e personalizzare le iniziative proposte nel progetto perché siano effettivamente
rispondenti alle reali caratteristiche sul territorio;
- preparare materiale informativo (schede, eventuali brochure, ecc..) attraverso il
quale presentare e promuovere l’iniziativa, gli obiettivi e risultati che si intendono
raggiungere, come di seguito indicato;
- prendere contatti con i Presidi degli Istituti scolastici e i Direttori del sistema
locale della formazione professionale organizzare incontri mirati a raccogliere
28
-
-
segnalazioni
sui
possibili
minori
da inserire nei
percorsi
di
sostegno/supporto/recupero scolastico e parallelamente anche nelle iniziative
ludico-culturali (Attività 3);
organizzare insieme alle scuole e agli enti della FP incontri di sensibilizzazione con
le famiglie (attraverso colloqui e distribuzione di materiale informativo) sia per
presentare le iniziative destinate ai minori, sia per verificare adesioni e interessi a
partecipare ai Centri di aggregazione (Attività 5). In particolare, attraverso il
contributo del Forum delle Associazioni Familiari si cercherà di raggiungere
quelle famiglie che per questioni economiche o di disagio di vario genere
necessitano più di altre delle iniziative proposte nel progetto;
promuovere gli obiettivi e le azioni del progetto attraverso la collaborazione dei
partner: Forum delle Associazioni Familiari, Fair Trade e FITUS grazie ai
comunicati stampa e alle diverse Iniziative a livello provinciale promosse dalle loro
Associate.
Fase 2.2: Progettazione di dettaglio, coordinamento delle attività, calendarizzazione dei
percorsi
(durata: 4 settimane)
Una volta conclusa la fase di promozione e sensibilizzazione, ogni gruppo di progetto
presente nel Centro (composto dal RLEA, OLP, volontari, personale del Centro) avrà a
disposizione un elenco di utenti sul quale progettare nel dettaglio le singole iniziative. Il
percorso di lavoro potrà prevedere le seguenti tappe:
- consultare le statistiche, i materiali di studio, i rapporti di ricerca, le bibliografie e
le sitografie messe a disposizione dai soggetti partner del Progetto sul tema della
dispersione scolastica (CENSIS), le statistiche prodotte dall’Osservatorio
provinciale per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica e
materiali prodotti;
- censire gli utenti e definire i profili dei ragazzi da coinvolgere nei progetti con il
supporto e la partecipazione degli Istituti scolastici partner del progetto, e degli enti
di formazione professionale presenti sul territorio;
- definire i contenuti disciplinari oggetto dei percorsi di sostegno/supporto/recupero
scolastico in base alle tipologie di utenti, quindi scegliere le metodologie didattiche
e gli strumenti di valutazione più adeguati al target;
- verificare la disponibilità delle risorse (umane, economiche, materiali) e della
logistica (luoghi, attrezzature didattiche, ecc) necessarie a realizzare i percorsi e
individuare le eventuali nuove risorse; prendere contatti con docenti e formatori
delle discipline scolastiche su cui si richiede l’intervento di recupero al fine di
ricevere indicazioni, riscontri e valutazioni;
- preparare il materiale didattico per lo svolgimento delle attività e per le fasi di
prima accoglienza e inserimento; predisporre gli strumenti per la verifica in itinere
delle attività e la valutazione finale;
- progettazione, in collaborazione con l’Università Europea di Roma soggetto
partner del Progetto, dei seguenti strumenti necessari allo svolgimento delle Fasi
successive: 1) Scheda per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi
individuale dell’allievo; 2) Libretto formativo individuale dell’allievo; 3) Quattro
prove di valutazione degli apprendimenti, una per ogni asse culturale previsto per
l’adempimento dell’obbligo di istruzione (asse dei linguaggi, asse matematico, asse
scientifico-tecnologico, asse storico-sociale) come richiesto dalla normativa
29
-
-
vigente (DM n.139/2007);
visionare i materiali e le schede tematiche, elaborate in collaborazione con il
partenariato del progetto, e da utilizzare per organizzare gli incontri con le famiglie
(Attività 5);
dare avvio alle attività con la fase di accoglienza degli utenti.
Fase 2.3.: Accoglienza degli utenti, Analisi dei fabbisogni individuali,
(durata: 2 settimane)
In concomitanza con l’anno scolastico, il gruppo di progetto organizzerà presso ogni
Centro un momento di accoglienza nel corso del quale illustrerà ai minori (e alle
famiglie che vi parteciperanno) le caratteristiche del servizio e cercherà di creare un
clima di fiducia che verrà rafforzato nelle successive attività. Nel corso dei mesi, questa
fase di accoglienza si ripeterà tutte le volte che un minore verrà segnalato e indirizzato
al Centro dagli Istituti scolastici, anche a progetto già avviato.
Per ogni adolescente che si è rivolto al Centro, il gruppo di progetto effettuerà
un’analisi dei fabbisogni individuali per conoscere i motivi che lo hanno portato a
rivolgersi al centro. La scheda che verrà costruita con il supporto del partenariato di
progetto, avrà l’obiettivo di ricostruire con l’utente la sua storia scolastica e le difficoltà
di apprendimento, si definiranno insieme gli obiettivi formativi effettivamente
raggiungibili e si sceglieranno le attività in cui inserirlo. Quindi prima dell’avvio di ogni
attività, il gruppo di progetto stipulerà con ogni minore un “patto formativo” con il
quale si definiranno gli obiettivi comuni da raggiungere, le attività e i risultati.
Fase 2.4.: Avvio e realizzazione dei percorsi
(durata: 10 mesi)
In questa fase si darà concreto avvio ai percorsi di sostegno e di appoggio alle attività
scolastiche, che saranno flessibili e in stretto raccordo con la scuola frequentata dal
ragazzo/dalla ragazza, partendo dalle esigenze del singola ed utilizzando metodologie di
apprendimento diversificate. Saranno promosse esperienze di apprendimento comuni
per maturare solidarietà tra i minori, attraverso la creazione di gruppi di studio in cui
sarà incentivata l’acquisizione di un ruolo attivo e propositivo in relazione alle proprie
attitudini e competenze. In questo modo si intende condurre i ragazzi ad un
coinvolgimento sociale nello studio e nell’apprendimento, per riuscire a superare
insieme gli ostacoli percepiti nei confronti del sistema scolastico.
Tenendo conto dei risultati emersi dalla fase di diagnosi del fabbisogno formativo, sarà
auspicabile che il gruppo di progetto componga i gruppi in modo il più possibile
omogeneo, in base al fabbisogno.
Il lavoro previsto in ogni gruppo sarà calendarizzato (orari e turni) al fine di ottimizzare
anche l’impegno dei Tutor. Al fine di potenziare l’impegno dell’allievo, così come
previsto nel patto formativo, si redigerà un calendario individuale delle attività, il cui
format sarà realizzato con la collaborazione del partenariato di progetto.
Le attività verranno costantemente monitorate attraverso strumenti di valutazione
appositamente predisposte. I progressi nell’apprendimento saranno condivisi con il
minore, la sua famiglia e la scuola, nonché registrati su Libretto personale dell’allievo,
che sarà uno strumento utile per personalizzare il più possibile il percorso offerto e che
è stato preventivamente progettato in collaborazione con il partenariato del progetto.
Attività n. 3 – Tutoraggio nell’ambito dei percorsi di sostegno/supporto/recupero
30
scolastico - durata: 11 mesi L’attività di tutoraggio avrà come obiettivo fornire un sostegno all’apprendimento e un
rinforzo motivazionale mirato alle reali necessità dell’allievo/a. Si tratta di percorsi
flessibili, realizzati in stretta integrazione con i percorsi di recupero scolastico ed erogati
individualmente o in piccolo gruppo. In pratica attraverso l’attività di tutoraggio, si
aiuterà l’adolescente a migliorare e potenziare le strategie e tecniche di apprendimento
(come per esempio, acquisire un metodo di studio, adeguarlo al proprio stile cognitivo,
ecc..). Inoltre, il Tutor aiuterà il/la minore ad affrontare e gestire i diversi problemi che
possono presentarsi nel corso della vita scolastica e che richiedono la mobilitazione
delle risorse personali e delle competenze trasversali (per esempio, riconoscere e
superare un momento di demotivazione scolastica, risolvere un eventuale conflitto con
un docente, gestire le conseguenze di un brutto voto, affrontare un’interrogazione,
cambiare istituto scolastico, ecc).
L’attività di tutoraggio si svolgerà di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e
in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il
planning)
Le attività di tutoring potranno variare rispetto ai fabbisogni espressi dal singolo allievo
e probabilmente la fascia di età del minore avrà un peso nelle richieste di sostegno,
consulenza e consiglio da avanzare al tutor. Per esempio:
- per i bambini di 11 anni che stanno frequentando l’ultimo anno del primo ciclo di
istruzione, o per ragazzi di 14 anni che stanno concludendo il triennio della scuola
secondaria di I° grado, il Tutor potrà essere utile nel sostenere l’inserimento nel
successivo ciclo di istruzione e i cambiamenti che sono connessi al cambio d’aula e
di Istituto.
- Invece per i ragazzi del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14
ai 16 anni) e gli iscritti ai corsi triennali del sistema della formazione professionale
che rilasciano una qualifica, la presenza del Tutor potrà rivelarsi utile nel favorire
un effettivo inserimento nella scuola superiore o nel percorso formativo scelto per
assolvere l’obbligo formativo, sostenere gli studenti rispetto alla scelta compiuta,
orientare coloro che si mostrano intenzionati a cambiare indirizzo (passerelle tra
indirizzi) o prendere in considerazione un percorso di formazione professionale/
apprendistato diverso da quello ove sono entrati.
- Infine, per i ragazzi del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai
16 ai 18 anni), il Tutor potrà non solo aiutare a rafforzare il senso della scelta
compiuta, ma raccogliere eventuali disagi o insoddisfazioni utili a riorientare le
scelte rivolgendosi ad un esperto orientatore.
Attività n. 4 - Attività ludico-culturali (attraverso laboratori) volte al
potenziamento delle capacità sociali, emotive ed espressive dei ragazzi
- durata: 11 mesi Le attività ludico-culturali sono ambienti pensati per supportare le azioni prettamente
pedaogico-didattiche di supporto e recupero scolastico e hanno l’obiettivo di favorire e
far emergere l’espressività dei ragazzi e delle ragazze coinvolti nel progetto, la loro
creatività, l’ascolto delle emozioni, la comunicazione, la socializzazione, l’incontro, lo
scambio e l’integrazione di diversi vissuti ed esperienze.
L’attività si svolgerà di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e
in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il planning)
31
Per realizzare i Laboratori si metteranno in atto tre Fasi di lavoro.
Fase 4.1: Promozione dell’attività e sensibilizzazione del territorio
(durata: 2 settimane)
In ognuno dei Centri, i relativi responsabili di progetto si occuperanno di:
- effettuare una breve indagine presso i ragazzi/e già presenti nei Centri e anche
quelli esterni che frequentano le scuole aderenti al progetto e le parrocchie presenti
sul territorio al fine di conoscere le loro preferenze sui contenuti delle attività
ludico-culturali che potranno riguardare uno (o al massimo due) tra i seguenti
ambiti: musica, pittura, scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e
attualità, giochi di ruolo, scacchi, fotografia, viaggi, ecc.;
- verificare le risorse (umane, economiche, materiali) e la logistica (luoghi,
attrezzature, ecc) necessarie a realizzare le attività ludiche-culturali scelte e
individuare eventuali nuove risorse compatibili con il progetto;
- preparare il materiale informativo utile a presentare e promuovere sul territorio le
attività ludico-culturali dei laboratori;
- organizzare gli incontri, presso gli Istituti scolastici, gli Enti di formazione
professionale, le Parrocchie, il mondo dell’associazionismo e gli enti partner del
progetto, rivolti a famiglie, docenti, ragazzi, operatori, ecc. per presentare e
promuovere l’iniziativa e illustrare gli obiettivi educativi che si intendono
raggiungere attraverso le attività proposte, cioè il potenziamento delle capacità
sociali, culturali ed espressive dei ragazzi e il conseguente miglioramento del
rendimento scolastico e riduzione dei tassi di abbandono e dispersione;
Fase 4.2: Progettazione e calendarizzazione dei laboratori
(durata: 4 settimane)
Una volta conclusa la fase di promozione e sensibilizzazione, il gruppo di progetto
presente nel Centro avrà a disposizione un elenco di utenti sul quale progettare nel
dettaglio i singoli laboratori. Il percorso di lavoro potrà prevedere le seguenti tappe:
- individuare e censire i minori da inserire nelle attività ludico-culturali;
- definire l’oggetto e le caratteristiche dei laboratori (numero e tipologia);
- allestire ogni laboratorio reperendo le risorse e i materiali necessari che dovranno
ovviamente variare in base al tipo di laboratorio (musica, pittura, scultura, teatro,
poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi,
fotografia, viaggi, ecc.);
- calendarizzare i laboratori nel corso dell’anno (giorni e orari), diversificandolo se
possibile per fasce di utenza, e prevedendo anche la data per
l’esposizione/presentazione dei prodotti realizzati;
- predisporre gli strumenti per la verifica in itinere delle attività e la valutazione
finale;
- dare avvio alle attività.
Fase 4.3: Avvio e realizzazione dei laboratori
(durata: 10 mesi)
Una volta pianificati i laboratori e calendarizzati, presso ogni Centro, il gruppo di
progetto accoglierà i ragazzi per illustrare loro gli obiettivi delle attività ludico-culturali
32
e il loro valore formativo-educativo cioè il potenziamento delle capacità sociali,
culturali ed espressive con il conseguente auspicato miglioramento del rendimento
scolastico e la riduzione dei tassi di abbandono e dispersione. Il gruppo di progetto
spiegherà che i laboratori saranno luoghi di socializzazione, scambio e aggregazione nel
corso dei quali i ragazzi potranno acquisire e sviluppare:
- capacità artistiche (musica, pittura, scultura), capacità culturali (giornalismo e
attualità,)
- capacità espressive (teatro, poesia, scrittura creativa, fotografia),
- capacità sociali (giochi di ruolo, scacchi, geografia e viaggi,) ecc
Come già detto in precedenza, al fine di garantire un servizio ludico-ricreativo
realmente tarato sulle necessità degli allievi, i laboratori riguarderanno uno (o al
massimo due) tra i suddetti ambiti.
Sempre in ogni centro, prima della fine dell’anno di progetto il suddetto gruppo di
progetto organizzerà una giornata dimostrativa dove verranno esposti i risultati dei
lavori prodotti nei laboratori e alla quale verranno chiamati a partecipare le famiglie, le
scuole, le parrocchie, gli enti partner del progetto e vari soggetti contattati nel corso
delle attività.
Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali
- durata complessiva: 12 mesi I Centri sono concepiti come luoghi di incontro e scambio di esperienze, ma anche
come occasioni per fornire un concreto supporto alle famiglie nel loro ruolo educativo,
formativo e genitoriale.
L’attività si svolgerà in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel
progetto (confronta il planning)
Fase 5.1 – Promozione e sensibilizzazione sul territorio
(durata: 4 settimane)
Presso ogni Centro, il gruppo di progetto farà una prima lista dei possibili temi sui quali
organizzare gli incontri, quindi avvalendosi anche del contributo della rete del Forum
delle Associazioni Familiari procederà a contattare le famiglie per promuovere
l’iniziativa e sensibilizzarle.
Gli incontri con le famiglie si svolgeranno con cadenza regolare, circa uno ogni due
mesi. In ogni provincia, nell’arco dell’anno si prevede di realizzare circa 5 incontri.
(vedi planning progetto).
Fase 5.2 – Primo incontro di accoglienza delle famiglie, analisi del fabbisogno degli
utenti, e calendarizzazione incontri
(durata: 4 settimane)
Presso ogni Centro, il gruppo di progetto organizzerà un primo incontro di accoglienza e
di presentazione dell’iniziativa e nel corso dell’incontro raccoglierà l’interesse e il
fabbisogno delle famiglie verso la lista dei temi proposti. Quindi condividerà con le
stesse famiglie la calendarizzazione degli incontri.
Nel corso del primo incontro si illustrerà alle famiglie anche la metodologia delle
riunioni. In pratica, ogni tema verrà discusso in gruppo, con l’eventuale aiuto di un
esperto che verrà individuato tra i soggetti partner del Progetto e reclutato a titolo
volontario con il compito di coordinare e moderare le discussioni e fornire elementi di
33
analisi e riflessione. Si potrà anche verificare il caso in cui un genitore, per sua
esperienza o formazione, si propone come esperto su un certo tema. In ogni caso, il
gruppo di progetto dovrà sempre garantire lo svolgimento degli incontri basati
sull’ascolto, la libera espressione e il reciproco rispetto. Si potranno individuare temi
specifici molto vicini alla realtà dei ragazzi/e, come per esempio “adolescenza”,
“bullismo”, “danni da consumo di alcool e droghe”, “la percezione circa il futuro”, “il
ruolo delle istituzioni e della politica nella crescita dei ragazzi”, “sessualità e
contraccezione”, “temi di attualità”, , ecc
E’ evidente che alcuni temi risulteranno trasversali, come per esempio il fenomeno della
dispersione scolastica e formativa, le difficoltà di apprendimento, la relazione con i
genitori e con i pari, come far emergere e valorizzare le attitudini e le preferenze
personali, il valore dello sport, la differenza di genere ecc…
Per facilitare lo scambio e la discussione, il suddetto gruppo di progetto potrà preparare
schede tematiche sui temi oggetto degli incontri e si occuperà di raccogliere e allestire
ulteriori eventuali materiali che potranno essere utilizzati nel corso degli incontri per
promuovere il dialogo e il confronto (es lettura di libri, visione di film, lettura di articoli
di riviste, ecc…).
Gli stessi partner contribuiranno a preparare alcuni materiali inerenti il settore di loro
pertinenza e che andranno ad alimentare la biblioteca disponibile presso ogni Centro:
a) l’OIM metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e
materiale utile ad approfondire il tema dei flussi migratori nel nostro Paese con
particolare riferimento ai minori e alle famiglie e su come diffondere e
promuovere una cultura dell’integrazione e dell’accoglienza,
b) FAIR TRADE ITALIA metterà a disposizione ai fini della consultazione,
documentazione e materiale utile ad approfondire il tema del commercio equo e
solidale,
c) BANCA POPOLARE ETICA SCPA metterà a disposizione ai fini della
consultazione, documentazione e materiale utile ad approfondire il tema come
gestire meglio i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli,
d) FITUS metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e
materiale utile ad approfondire il tema sul turismo sostenibile e la mobilità
giovanile in Europa.
Questa fase di ricognizione del fabbisogno formativo delle famiglie potrà proseguire
anche successivamente al primo incontro, per circa 1 mese.
Fase 5.3 – Incontri con le famiglie
(durata: 9 mes)i
In ogni centro di attuazione del progetto, il gruppo composto da personale e volontari
contatterà le famiglie per informarle sui calendari degli incontri e curerà la logistica
necessaria a svolgere le attività. Gli incontri con le famiglie avverranno come previsto
nella calendarizzazione. Come già detto, gli incontri saranno coordinati da un operatore
del centro (educatore), insieme con i volontari, ma dovranno essere concepiti come
momenti di libero confronto e libero scambio tra le famiglie su tematiche utili per
rafforzare la dimensione educativa dei genitori nei confronti dei figli. Agli incontri
potranno partecipare anche altri soggetti che verranno appositamente invitati dal Centro
e che, a vario titolo, svolgono un ruolo importante nella crescita degli adolescenti.
(docenti, operatori sociali, allenatori di centri sportivi, assistenti sociali, ecc
Si prevede di realizzare quattro seminari rivolti ai minori e alle famiglie:
34
e) in collaborazione con un esperto del FAIR TRADE ITALIA si organizzerà un
incontro per le famiglie sul tema del commercio equo e solidale,
f) in collaborazione con un esperto della BANCA POPOLARE ETICA SCPA si
organizzerà un incontro sul tema miglioriamo i nostri risparmi,
g) grazie ai materiali forniti da FITUS si potrà organizzerà un seminario su come
incoraggiare il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa.
Azione 3 - Verranno realizzati anche incontri tra genitori e figli su tematiche di rilevanza
sociale anche tramite la visione di documentari, film, cartoni animati e cortometraggi
appositamente selezionati e tutto quello che potrà fornire stimoli di discussione.
Attività n. 6 – Valutazione in itinere e finale del progetto e dei risultati raggiunti
- durata: 11 mesi La valutazione avrà il duplice compito di verificare il raggiungimento degli obiettivi
prefissati e analizzare i risultati ottenuti. In termini generali, la valutazione dovrà
fornire informazioni e dati sui seguenti parametri:
• la riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi
scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono;
• il potenziamento e sviluppo delle capacità sociali, emotive ed espressive degli
adolescenti coinvolti nel progetto con il conseguente miglioramento complessivo
del rendimento scolastico
• la creazione, sulle province del progetto, di un concreto supporto alle famiglie nel
processo educativo-formativo volto a migliorare il dialogo tra genitori e figli,
riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi
scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono.
La rilevazione di tali risultati verrà effettuata sulla base delle diverse informazioni
raccolte nel corso del progetto (per esempio dai registri delle presenze e dai verbali
mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di redigere durante l’anno di
progetto) . Verranno allestiti anche:
- uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che
parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico;
- uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che
parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativoformativo.
I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite data-base e consentiranno
l’elaborazione e stesura di un Report di fine progetto.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Nel realizzare le attività previste dal progetto, i volontari interagiranno con le figure
previste dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, sia
professioniste sia volontarie, interne alle sedi attuative di progetto. Le risorse umane
complessive che si ritengono necessarie all’espletamento delle attività previste dal
progetto sono indicate nella tabella che segue. Si ritiene opportuno precisare che il
personale delle sedi provinciali ACLI è rappresentato in larga maggioranza da volontari
35
che partecipano al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il loro contributo
al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI sono
promotrici.
Nel dettaglio, in ognuna delle 9 sedi di attuazione sarà attivo un gruppo di progetto così
composto (tabella seguente).
Numero
9 (1 per ogni sede)
27 (3 per ogni sede)
18 (2 per ogni sede)
18 (2 per ogni sede)
18 (2 per ogni sede)
9 (1 per ogni sede)
Profilo
Coordinatore di progetto
Operatori esperti di didattica,
apprendimento e formazione
Insegnanti della scuola
Tutor d’aula
Educatori e animatori
Addetto alla segreteria
Tipologia impiego
volontario
volontari
dipendente
dipendente
dipendente
dipendente
Di seguito si descrivono le competenze e le attività svolte da ciascun profilo.
Il Coordinatore di progetto (1 per ogni sede) avrà il compito di :
• promuovere e dirigere le attività previste nel progetto in coerenza con le funzioni di
direzione svolte nell’Ente accreditato;
• supervisionare la formazione generale e specialistica dei volontari; partecipare ai
momenti di avvio del servizio dei volontari al fine di garantire un buon inserimento
dei giovani nella struttura;
• progettare, gestire, pianificare e organizzare le attività previste e monitorare
l’andamento del progetto attraverso le previste attività di valutazione in intiere e
finale e fornire le eventuali indicazioni per il miglioramento delle attività stesse;
• seguire il percorso di apprendimento, di sviluppo e di crescita professionale dei
volontari nel corso delle diverse azioni previste nel progetto in coerenza con i
fabbisogni espressi dai volontari stessi;
• promuovere tutte le fasi previste nel progetto.
In ogni sede sarà presente una équipe di operatori esperti di didattica,
apprendimento e formazione professionale (dipendenti o collaboratori) (3 per ogni
sede) che, nell’esercizio delle loro funzioni e competenze, in quanto formatori,
progettisti, orientatori, e valutatori, parteciperanno al progetto a titolo volontario e con
le seguenti funzioni:
• promuovere, progettare e gestire le singole attività: i percorsi di recupero scolastico,
i laboratori, e i Centri di aggregazione,
• monitorarne l’andamento e valutare gli esiti raggiunti,
• accompagnare i volontari in servizio civile nello svolgimento delle attività,
registrarne i progressi e valutarne le competenze acquisite.
Una équipe di insegnanti (2 per ogni sede) provenienti dagli istituti scolastici partner e
dalla rete del partenariato aderente al progetto, che a titolo volontario si occuperanno di
realizzare e gestire le attività di recupero e sostegno scolastico sulle materie di loro
insegnamento.
Un gruppo di tutor (dipendenti o collaboratori del Centro) (2 per ogni sede) che a titolo
36
volontario si occuperanno di:
• realizzare in prima persona i percorsi di tutoraggio,
• affiancare i volontari che risulteranno competenti a svolgere loro stessi tale attività,
monitorare il lavoro giornaliero dei volontari, assegnare i compiti, registrarne i
progressi e valutarne le competenze acquisite,
• relazionarsi con il responsabile nel corso del progetto.
Una équipe di educatori ed animatori di attività ludico-espressive (2 per ogni sede)
provenienti dalla rete del partenariato aderente al progetto, che a titolo volontario si
occuperanno di:
• preparare, realizzare e gestire i Laboratori,
• affiancare i volontari che risulteranno competenti a svolgere loro stessi tale attività,
coordinare il loro lavoro, monitorarne gli stati di avanzamento, assegnare i compiti,
registrarne i progressi e valutarne le competenze acquisite,
• relazionarsi con il responsabile nel corso del progetto.
Presso la sede di attuazione del progetto sarà presente un addetto alla segreteria (1 per
ogni sede) che si occuperà delle attività di segreteria, di contatto telefonico degli utenti
(famiglie, minori), di gestire l’archivio delle iscrizioni alle diverse attività, di aggiornare
le rubriche e gli indirizzari, di provvedere alle copie dei materiali per la
pubblicizzazione delle iniziative, di prendere appuntamenti e contatti con i vari soggetti
che partecipano al progetto (Presidi degli istituti scolastici; rappresentanti dei partner
del progetto).
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
8.3.1. Obiettivi specifici da raggiungere per i volontari in servizio
In ognuna delle 9 sedi di attuazione del progetto, a Padova, Savona, Terni, Cagliari,
Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze, gli obiettivi che si intendono perseguire per lo
svolgimento del servizio civile dei 17 volontari richiesti, sono:
a) offrire la possibilità di svolgere un’esperienza lavorativa nel settore della scuola e
della formazione professionale;
b) sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di volontariato;
c) aumentare in loro le capacità/competenze relazionali, di problem-solving, di
lavoro di gruppo;
d) incrementare e valorizzare le loro capacità di lavorare in gruppo;
e) diffondere il riconoscimento della funzione delle norme sociali e sviluppare il
proprio senso di responsabilità e autonomia;
f) far sperimentare ai volontari una viva e significativa esperienza in campo
educativo interessante ai fini dell’orientamento a scelte formative e professionali
da intraprendere;
g) favorire nei volontari un orientamento di vita aperto alla solidarietà, alla
generosità, allo scambio tra generazioni, all’accettazione della diversità;
h) offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al
meglio le proprie attività;
i) offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa, che possa essere fondamento
proficuo per una possibile futura professione in campo sociale.
37
Il raggiungimento di tali obiettivi sarà misurato attraverso il grado di competenza e
sicurezza nello svolgere i propri compiti che il volontario dimostrerà di possedere al
termine del servizio. Rilevante sarà anche la motivazione a proseguire in attività
professionali nel settore dell’educazione, della formazione professionale, del lavoro con
i giovani o in attività di volontariato.
8.3.2. Ruolo svolto dai volontari
In concomitanza con l’avvio del servizio civile, verrà dedicato un mese di tempo
all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nella struttura associativa di
progetto. La prima fase prevede lo svolgimento di un incontro di accoglienza cui
prenderanno parte il referente locale, gli operatori locali di progetto e gli operatori
dell’associazione, con lo scopo di introdurre i volontari al servizio civile che sta
iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’associazione. In
questa prima fase si cercherà di non circoscrivere le relazioni con i volontari alla sola
trasmissione di informazioni e dati, ma di facilitare un primo contatto conoscitivo della
realtà del territorio e delle persone che frequentano l’associazione a vario titolo: soci,
utenti dei servizi, operatori, semplici cittadini.
Il ruolo dei volontari in Servizio Civile si caratterizza come sostegno all’azione degli
operatori di riferimento. Tuttavia, la funzione dei volontari non sarà quella di semplice
assistenza, bensì di supporto operativo per lo svolgimento delle attività.
Attraverso il percorso formativo, il graduale inserimento nelle attività stesse, il
monitoraggio e la supervisione, i volontari saranno messi in grado di acquisire
progressivamente una relativa autonomia nella gestione di alcuni aspetti degli interventi
rivolti agli utenti.
Ai fini della buona riuscita delle attività, verrà chiesto ai volontari in servizio civile di
consultare materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a
disposizione dai partner (Università Europea di Roma e CENSIS) al fine di
potenziare le proprie conoscenze di settore su temi quali: i processi e le metodologie di
apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici
efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico
sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento
dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi,
asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale.
8.3.3. Compiti svolti dai volontari nelle attività di progetto
Ad avvio del servizio, i volontari si impegneranno a partecipare attivamente alla fase di
accoglienza, inserimento nella struttura, conoscenza del servizio, dei centri dove si
svolgerà l’attività, degli operatori locali di progetto e dovranno partecipare attivamente
ai momenti di formazione specifica.
Nell’Attività 1 di progettazione degli interventi e nell’Attività 6 di valutazione del
progetto, presso ogni Centro, i volontari affiancheranno gli OLP e dietro loro
indicazioni, potranno svolgere sia compiti molto specifici come richiesto dagli obiettivi
dell’attività, sia compiti trasversali come per esempio:
• affiancare gli operatori nelle fasi di promozione delle diverse Attività recandosi
presso i soggetti che compongono la rete del partenariato di progetto, presso le
strutture scolastiche del territorio; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della
38
rete ACLI presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie.
• Partecipare alla produzione dei materiali utili alla promozione, per esempio
redigendo e distribuendo i volantini pubblicitari e partecipando alle diverse attività
promozionali realizzate dal Centro per sensibilizzare il territorio rispetto
all’iniziativa proposta;
• partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di
calendarizzazione dei Percorsi di recupero, dei Laboratori, dei percorsi di
Tutoraggio, dei Centri di aggregazione;
• affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei
percorsi di recupero scolastico, dei Laboratori, dei percorsi di Tutoraggio, dei Centri
di aggregazione partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e
raccogliendo e gestendo i dati richiesti.
Per quanto riguarda invece i compiti specifici, nell’ambito dell’Attività 2 - Percorsi di
supporto/recupero scolastico, i volontari si occuperanno di:
• raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei
percorsi di supporto e recupero scolastico: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning
e i risultati attesi;
• collaborare con gli operatori esperti di didattica, apprendimento e formazione
professionale alle fasi di accoglienza dei ragazzi, di analisi/diagnosi del fabbisogno,
di bilancio del curriculum scolastico e di inserimento nei percorsi;
• collaborare con gli insegnanti degli istituti scolastici nella preparazione del
materiale didattico e delle prove di apprendimento;
• affiancare gli insegnanti nelle fasi di monitoraggio degli apprendimenti,
occupandosi della distribuzione e nella raccolta delle prove;
• collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività.
Nell’ambito delle Attività n. 3 - Tutoraggio, i volontari si occuperanno di:
• raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere l’attività di tutoraggio:
gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi;
• affiancare i tutor d’aula della sede nello svolgimento del loro ruolo di supporto e
facilitazione dell’apprendimento;
• osservare e redigere un “diario di bordo” per ogni percorso presenziato;
• a seguito della formazione specialistica e dietro superamento di una prova prevista
dal Centro, svolgere direttamente il ruolo di Tutor,
• collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività.
Nell’ambito delle Attività n. 4 - Laboratori ludico-ricreativi, i volontari si
occuperanno di:
• raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei
Laboratori: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi;
• collaborare alla raccolta delle iscrizioni, nell’accoglienza degli utenti, nella gestione
della giornata di familiarizzazione,
• collaborare con gli educatori e gli animatori nel raccogliere le preferenze espresse
dai ragazzi e organizzare i gruppi dei laboratori;
39
•
•
•
•
•
collaborare con gli operatori nella preparazione del materiale necessario a realizzare
le attività ludico/ricreative;
partecipare attivamente ai laboratori nel ruolo di guida e di facilitatore per
promuovere sia l’apprendimento delle abilità manuali richieste nel laboratorio, sia la
socializzazione, motivazione e partecipazione alle attività;
curare a fine anno la giornata di presentazione dei risultati dei laboratori,
affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei
laboratori, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e
gestendo i dati richiesti,
collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività.
Nelle Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali cioè le iniziative di
supporto alle famiglie, i volontari si occuperanno di:
• raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei
Centri di aggregazione intergenerazionali: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e
i risultati attesi;
• preparare il materiale necessario a realizzare gli incontri con le famiglie, cioè schede
tematiche, schede di approfondimento, ecc…;
• affiancare gli operatori nell’organizzazione degli incontri presso i Centri;
• essere presenti allo svolgimento degli incontri,
• redigere un “diario di bordo” per ogni incontro presenziato;
• affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei
Centri, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e
gestendo i dati richiesti,
• collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività.
Riepilogo dei volontari richiesti in ogni sede e nelle attività di progetto
Numero di
volontari
per sede
Presenza dei volontari nelle Attività del progetto
Progettazio
Percorsi di
Attività
Centri di
ne e
sostegno/supporto/recu
ludicoaggregazione
valutazione
pero E tutoraggio
culturali
intergenerazionale
ACLI PADOVA
2
2
2
1
1
ACLI SAVONA
1
1
1
--
1
ACLI TERNI
3
3
1
1
1
ACLI
CAGLIARI
2
2
2
2
2
ACLI AOSTA
1
1
1
1
1
2
2
2
1
1
2
2
2
1
1
ACLI PISA
ACLI SIENA
40
ACLI LUCCA
2
2
ACLI FIRENZE
2
2
2
2
1
1
1
1
41
Planning del progetto TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO!
Mesi
1
Attività 1
Accoglienza
volontari e
progettazione
generale
Fasi di lavoro
1.1. Incontro accoglienza
1.2. Team-building
1.3. Formazione specifica volontari
1.4. Progettazione esecutiva
Attività 2
Percorsi
supporto
recupero
scolastico
Fasi di lavoro
2.1.Promoz e sensibilizz territ
2.2. Calendarizzazione /coordinam
2.3. Accogl, analisi fabbisogni utenti
2.4. Avvio e realizz dei percorsi
Attività 3
Tutoraggio
Attività 4
Attività
ludico
culturali
Fasi di lavoro
4.1.Promoz e sensibilizz territ
4.2. Calendarizzazione /coordinam
4.3. Avvio e realizz Laboratori
Attività 5
Centri di
aggregazione
intergeneraz
Fasi di lavoro
5.1.Promoz e sensibilizz territ
5.2.Analisi fabbis, calendarizzaz
5.3. Avvio e realizzaz incontri
Attività 6
Valutazione
progetto
Fasi di lavoro
6.1.valutazione in itinere
6.2. valutazione finale
2
r-o
r-o
r-o-f
r-o
3
4
r-o-f
5
6
r-o-f
7
8
r-o-f
9
10
r-o-f
11
12
r-o-f
r-o-f
o-p
r-o--p
o-p-v
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
o-p-v-d
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
v-f
o-p-vo-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
o-p-v
v-f
r-o--p
r-o-p
r-o-p
o-v-p
o-p
o-p-v
o-p-v
o-v-p
o-p-v
o-p-v
o-v-p
o-p-v
o-p-v
o-v-p
o-p-v
o-p-v
o-v-p
o-p-v
o-p-v
o-p
o-p
Legenda: r = RLEA, -o = OLP, -v = volontari in servizio civile ; f = formatori specifici per la formazione dei volontari in servizio civile
p = personale esperto di settore (progettisti, docenti, insegnanti, tutor, orientatori,valutatori, ecc..) – d = docenti volontari provenienti dagli istituti scolastici
42
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
17
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
17
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Nel rispetto della normativa prevista per lo svolgimento del monte ore settimanale e
mensile del volontario, si richiede al giovane una flessibilità di orario al fine di
garantire lo svolgimento del lavoro in modo coerente con quanto pianificato
dall’Ente.
Inoltre, in concomitanza con la promozione del progetto o di diffusione dei risultati,
si chiede ai volontari la disponibilità a partecipare ad incontri svolti nelle ore serali
(come per esempio i Centri di aggregazione) e/o svolti occasionalmente nei fine
settimana (come per esempio, rappresentazioni e mostre sui prodotti realizzati
nell’ambito dei Laboratori).
Per facilitare il pieno raggiungimento degli obiettivi del progetto, si richiederà ai
volontari la disponibilità a recarsi nei locali di svolgimento del progetto e ad
effettuare visite presso strutture partner e/o enti presenti sul territorio che possono
risultare utili e strategici per la realizzazione delle attività stesse, come per esempio:
istituti scolastici; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della rete ACLI
presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie.
Infine, si chiede ai volontari una disponibilità a partecipare ad iniziative associative
della rete ACLI, strettamente connesse al progetto approvato, compatibilmente
all’orario di servizio.
Per concludere, tra gli obblighi dei volontari, si richiede il massimo riserbo sui dati
sensibili trattati nel corso delle diverse attività (come per esempio, nel bilancio del
curriculum scolastico dell’allievo/a; nel monitoraggio e valutazione degli
apprendimenti; nei verbali prodotti a fine attività; ecc…).
43
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
N.
1
Sede di
attuazione del
progetto
ENAIP Veneto
Comune
Padova
2
ACLI SAVONA
Savona
3
ACLI/EnAIP
TERNI
Terni
4
ACLI
CAGLIARI
Cagliari
5
ACLI AOSTA
Aosta
6
ACLI PISA
Pisa
7
ACLI SIENA
8
9
Indirizzo
Via A. Da Forlì 64/a Padova
Piazza Marconi, 2 ,
17100 -Savona
Via Tiacci, 6 – 5100,
Terni
Via Dell'Arma Azzurra
snc – 9030 Elmas
(Cagliari)
PIAZZA GIOVANNI
XXIII 2/A - Aosta
Cod. ident.
sede
64668
27254
23466
35163
N. vol.
per
sede
2
1
3
2
5923
1
Via F. Da Buti 20
27255
2
Siena
Piazza La Lizza 2
18320
2
ACLI LUCCA
Lucca
Viale Carlo Del Prete
374/H
5925
2
ACLI/ ENAIP
TFL
Firenze
Largo Liverani, 19/20
83940
2
Cognome e
nome
Dainese
Enzo
Caviglia
Sabrina
Santarelli
Silvia
Tambaro
Paolo
Vuillermoz
Sabina
Panelli
Michele
Rossi
Francesco
Martelli
Giacomo
Gradilone
Costantino
Data di
nascita
C.F.
27/04/1974
DNSNZE74D27F241D
01/06/1983
SNTSLV78L68L117I
24/12/1986
TMB PLA 86T24
B354 N
13/03/1979
VLLSBN79C53A326T
15/05/1975
PNLMHL74E15G702
C
09/11/1967
RSSFNC67S09G843A
04/06/1955
Data
Cognome
di
e nome nasci
ta
C.F.
CVGSRN83H41I480T
28/07/1978
23/08/1968
Nominativi dei Responsabili
Locali di Ente Accreditato
MRTGCM68M23M12
6V
GRDCTN55H04H818
C
44
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province,
operano, relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio
civile nazionale, a tre livelli distinti:
1.
nazionale
Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile (
www.acliserviziocivile.org) nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti,
informazioni utili per i volontari, vi è una area dedicata al Servizio Civile
Nazionale.
Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti
attive della CNESC (Conferenza nazionale Enti di servizio civile) sin dalla sua
costituzione nel 1986.
Da oltre 3 anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai
seminari, svoltisi nella residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile,
organizzati in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio civile. Agli atti
prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico della Fondazione
ZANCAN, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari,
ecc) ed attraverso la pubblicazioni di libri tematici.
Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul servizio civile), un
coordinamento di organismi della Chiesa italiana che intendono promuovere il
servizio civile e proporlo a tutti, ed in modo particolare ai giovani, come importante
esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace,
giustizia, cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito:
www.esseciblgog.it; inoltre viene pubblicata una newsletter on line che viene
periodicamente inviata a tutti gli enti partecipanti. Inoltre coordina la partecipazione
degli enti a manifestazioni quali il Meeting di Rimini 2006.
Le ACLI vantano 2 testate proprie: AESSE e ACLIOggi. Il primo di cadenza
mensile viene stampato in 50.000 copie, inviate ad un indirizzario che contiene
dirigenti ACLI (nazionali, regionali e territoriali), amministratori pubblici, abbonati.
ACLIOggi invece viene inviato (in circa 3.000 copie) in via informatica a tutti i soci
ACLI che ne facciano richiesta, a coloro i quali, anche non soci, ne facciano
richiesta dall’home page del sito www.acli.it, a tutti i volontari in servizio e che
hanno già terminato il servizio. Entrambe le pubblicazioni sono scaricabili dal sito
www.acli.it. Periodicamente tali testate pubblicano articoli relativi al servizio civile.
I siti internet nazionali facenti riferimento alle ACLI sono oltre una decina e alcuni
di loro, in particolar modo ACLI ed Enaip, hanno sotto di sé una rete di siti regionali
e provinciali autonomi.
2.
regionale
Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba.
(Conferenza enti servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile
Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti di servizio civile), C.R.E.S.C.
Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia), C.R.E.S.C.E.R.
(Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio,
C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati
C.R.E.S.C. Friuli Venezia Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche,
45
C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta. Attraverso la propria
partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono alla
divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come
consulenti per le leggi regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente
alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia le
ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di “informazione e
formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo
nazionale del servizio civile.
Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico:
Lazio;
www.aclilazio.it,
Piemonte;
www.aclipiemonte.it,
Puglia;
www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it, Sicilia; www.aclisicilia.it,
Toscana; www.aclitoscana.it
3.
provinciale
Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che
consente la massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative
ai progetti di servizio civile nazionale. Oltre 42 siti e 39 testate compongono una
rete divulgativa efficace e capillare.
Agrigento www.acliagrigento.altervista.org
Benevento www.aclibenevento.it
Bergamo
www.aclibergamo.it
www.aclibo.it
Bologna
Brescia
www.aclibresciane.it
Cagliari
www.aclicagliari.it
Caltanissetta www.acli.cl.it
Como
www.aclicomo.it
www.rccr.cremona.it
Cremona
Crotone
www.aclicrotone.it
Cuneo
www.aclicuneo.it
Enna
www.aclienna.it
Foggia
www.aclifoggia.it
Forlì-Cesena www.aclifc.it
Imperia
www.acliimperia.it
Livorno
www.aclilivorno.com
Mantova
www.acli.mantova.it
Milano
www.aclimilano.com
Modena
www.aclimodena.it
Napoli
www.aclinapoli.org
Novara
www.aclinovara.it
Oristano
www.aclioristano.com
Padova
www.aclipadova.it
Palermo
www.aclipalermo.it
www.acliperugia.it
Perugia
Pisa
www.aclipisa.it
Pordenone www.acli.pn.it
Rimini
www.aclirimini.it
Roma
www.acliroma.it
www.aclisassari.com
Sassari
Savona
www.aclisavona.it
Siracusa
www.acli.siracusa.it
46
Torino
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Varese
Venezia
Verona
www.aclitorino.it
www.aclitrentine.it
www.aclitreviso.it
www.aclitrieste.it
www.acliudine.it
www.aclivarese.it
www.aclivenezia.it
www.acliverona.it
4.
Portale “Integra”
Oltre ai siti di diretta gestione regionale o provinciale, le ACLI hanno dato vita al
portale “Integra”: attraverso un semplice e funzionale sistema editoriale, ogni
circolo, sede provinciale o regionale potrà realizzare la propria pagina internet sul
sito www.acli.it e aggiornarla direttamente ogni qual volta lo si ritenga opportuno.
5.
Le testate territoriali delle ACLI
La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate
giornalistiche facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate
registrate a livello provinciale ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si
realizzano, a livello territoriale, attività di sviluppo e promozione del servizio
civile.
Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite:
Arezzo
Asti
Bari
Belluno
Benevento
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Impegno aclista
Vita sociale
L'altra voce
Impegno sociale
Acli news Benevento
Acli laboratorio
L'apricittà
Acli notizie
Battaglie sociali
Acli bresciane
Como
Informando
Laboratorio sociale
Cuneo
Impegno sociale
Forlì-Cesena Lavoro d'oggi
Genova
Acli Genova
Gorizia
Acli isontine
Imperia
Acli Imperia
La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia
Lodi
Acli oggi (inserto quotidiano locale)
Lucca
Acli Lucca notizie
Macerata
Il bivio
Milano
Il giornale dei lavoratori
Modena
Segnalazioni sociali Acli Modena
Perugia
Acli notizie
Ravenna
Impegno aclista
Rimini
La voce del lavoratore
Roma
Vite
Savona
Savona Acli (on-line)
47
Salerno
Sondrio
Terni
Torino
Trento
Treviso
Varese
Venezia
Verona
Vicenza
La voce dei lavoratori
L'incontro
Esse
Torino Acli
Acli trentine
L'ora dei lavoratori
Acli Varese
Acli Varese in rete (supplemento Luce)
Tempi moderni
Acli veronesi
Acli vicentine
Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano
partire sia dal territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di
essere inseriti in un contesto più ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è
altro che la sommatorie delle unità locali che lo compongono, con l’aggiunta di uno
staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità e supporto a tutti i
territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni
territorio mirano ad un presa di coscienza dello stesso sull’esperienza di servizio
civile, così da attivare processi di collaborazione e condivisione.
L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale di ogni
territorio coinvolto nei progetti supera l’impegno di 25 ore annue, alle quali si
affiancano i lavori regionali e nazionali.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Oltre ai criteri di selezione elaborati dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile,
definiti ed approvati con determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002,
Ogni Centro tenderà a valutare positivamente la propensione e la disponibilità dei
volontari ad essere coinvolti nel settore dell’educazione e quindi a relazionarsi con
ragazzi potenzialmente drop-out.
Infatti, dal momento che il progetto Tutti a scuola, nessuno escluso! intende
combattere e prevenire la dispersione scolastica, l’abbandono del percorso
formativo, il fallimento e l’insuccesso scolastico, in sede di selezione saranno
considerati requisiti preferenziali:
• una formazione scolastica e personale nell’area degli studi umanistici, sociali,
pedagogici, e psicologici;
• l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare con
ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni;
• l’interesse a sperimentarsi in attività educative e di animazione socio culturale;
• un orientamento personale all’impegno sociale con fasce a rischio di
emarginazione sociale;
• la propensione a svolgere attività ludico-espressive-artistiche, (per es. potranno
essere presi in considerazione anche volontari in possesso di Diploma di
d’Istituto d’Arte) o il possesso di abilità manuali e artistiche.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
48
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
49
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
PIANO DI FINANZIAMENTO - Progetto TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO!
SPESE (EURO)
voci di spesa
costi unitari
quantità
costo per
riga
costo per voce
1 Formazione specifica
- Formatori locali
9 persona x
- Materiale didattico prodotto
9
25,00 € x
42 ore
9.450,00
500,00 €
- Materiale promo e cancelleria
9
100,00 €
4.500,00
900,00
Totale voce 1
14.850,00
2 Incontri locali sul territorio di promozione e sensibilizzazione
- Locali per incontri di promozione
9
incontri
100,00 €
- Materiale informativo per la pubblicizzazione del progetto
9
incontri
100,00 €
900,00
900,00
Totale voce 2
1.800,00
3 Percorsi di recupero scolastico, laboratori, centri di aggregazione
- Materiali didattici per percorsi di supporto e recupero scolastico
9
1.500,00 €
13.500,00
- Materiali e attrezzature per laboratori ludico-ricreativi
9
2.000,00 €
18.000,00
- Materiali i centri di aggregazione
9
1.000,00 €
- Attrezzature (pc, utenze, etc) e cancelleria
9
1.000,00 €
COSTO TOTALE
9.000,00
9.000,00
Totale voce 3
49.500,00
66.150,00
50
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle
diverse iniziative previste nel progetto Tutti a scuola, nessuno escluso!.
Di seguito si descrive il ruolo dei partner, che interverranno in tutte le quattro sedi di
attuazione del progetto.
Il partner FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, contribuirà alla realizzazione
del progetto attraverso le seguenti attività:
• Individuare le famiglie dei minori cui destinare le attività soprattutto tra quelle
che per questioni economiche o di disagio di vario genere necessitano più di altre
delle iniziative proposte nel progetto (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.);;
• aiutare a promuovere gli obiettivi e le azioni del progetto sulla lotta e
prevenzione della dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le
diverse iniziative promosse dal FORUM al fine di raggiungere quante più
famiglie possibili e quindi coinvolgere quanti più destinatari nelle diverse attività
del progetto (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.);
• mettere a disposizione a titolo volontario un esperto dell’organizzazione per la
realizzazione delle iniziative di scambio e di socializzazione realizzate
nell’ambito dei Centri di aggregazione (confronta voce 8.1.- Attività 5 – Fase
5.1).
Il partner FITUS collaborerà:
o alla promozione degli obiettivi e le azioni del progetto sulla lotta e prevenzione
della dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse Iniziative
a livello provinciale promosse da FITUS RETI e dalle sue Associate (confronta
voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.)
o mettere a disposizione, ai fini della consultazione, materiale utile a diffondere sui
territori di attuazione del progetto il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in
Europa al fine di alimentare la biblioteca del “Centro di aggregazione
intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –
Fase 5.2.);
o mettere a disposizione a titolo volontario un esperto dell’organizzazione per la
realizzazione delle iniziative di scambio e di socializzazione realizzate
nell’ambito dei Centri di aggregazione e per svolgere un incontro con le famiglie
sul tema del turismo sostenibile e della mobilità giovanile (voce 8.1.- Attività 5 –
Fase 5.3.)
Il partner FAIR TRADE ITALIA contribuirà alla realizzazione del progetto
attraverso le seguenti attività:
• promozione degli obiettivi e delle azioni del progetto attraverso i Comunicati
Stampa (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.)
• messa a disposizione ai fini della consultazione, di materiali di studio, documenti,
ricerche e proposte sui tema il commercio equo e solidale al fine di alimentare la
biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di
attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.);
• partecipazione a titolo volontario di un esperto al fine di preparare un seminario
rivolto alle famiglie e ai minori sul tema del commercio equo e solidale (voce
8.1.- Attività 5 –Fase 5.3.).
51
Il partner OIM, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti
attività:
• messa a disposizione ai fini della consultazione, materiale utile ad approfondire il
tema dei flussi migratori nel nostro Paese con particolare riferimento ai minori e
alle famiglie e su come diffondere e promuovere una cultura dell’integrazione e
dell’accoglienza. Tali materiali andranno ad alimentare la biblioteca del “Centro
di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce
8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.);
Il partner BANCA POPOLARE ETICA SCPA contribuirà alla realizzazione del
progetto attraverso:
• la messa a disposizione ai fini della consultazione, materiale utile ad
approfondire il tema come migliorare i propri risparmi al fine di alimentare la
biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di
attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.);
• la partecipazione a titolo volontario di un esperto al fine di preparare un
seminario rivolto alle famiglie e ai minori e/o per portare testimonianze
significative alla luce della lunga esperienza dell’organizzazione sul tema i come
migliorare i nostri risparmi e garantire un futuro ai propri figli ((voce 8.1.Attività 5 –Fase 5.3.).
Il partner CENSIS, contribuirà alla realizzazione del progetto rendendo disponibili
per la consultazione, ricerche e statistiche sulla scuola e sui diversi aspetti della
dispersione scolastica (ripetente, bocciature, ecc..) in Italia e nelle aree territoriali in
cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e negli
operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno (confronta voce 8.1.1.- Attività 2 –
Fase 2.2).
Il partner UNIVERSITA’ EUROPEA di ROMA, contribuirà alla realizzazione del
progetto attraverso le seguenti attività:
•
supporto alla creazione una scheda per l’analisi dei fabbisogni formativi
individuali degli adolescenti che sono coinvolti nei percorsi di recupero
scolastico e potenziamento delle competenze di base previsti nei laboratori del
progetto (confronta voce 8.1..- Attività 2 –Fase 2.2.);
•
supporto alla creazione del Libretto formativo individuale dell’allievo , cioè uno
strumento utile per personalizzare il più possibile il percorso di recupero e
sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere
con il minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore
motivazione verso il proseguo dello studio (confronta voce 8.1..- Attività 2 –Fase
2.2.);
•
supporto alla creazione delle prove di valutazione degli apprendimenti da
utilizzare nei percorsi sostegno/supporto/recupero scolastico per rilevare i
progressi individuali nell’apprendimento delle competenze di base secondo
quanto previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) sui quattro assi
culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione: asse dei
linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale
(voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.2.).
Inoltre, il partner metterà a disposizione (ai fini della consultazione) materiali di
52
studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie per rafforzare nel gruppo di
progetto presente in ogni sede di attuazione (formatori, OLP, volontari in servizio
civile, docenti delle scuole partner del progetto, ecc…) le conoscenze e le
competenze su: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la
valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a
progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di
base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione
dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse
scientifico-tecnologico, asse storico-sociale.
Infine gli ISTITUTI SCOLASTICI che, nelle singole sedi, partecipano in qualità
di partner al progetto si occuperanno di:
- collaborare per l’individuazione di giovani possibili fruitori delle attività del
progetto,
- fornire statistiche sulla dispersione scolastica sul territorio;
- fornire a titolo volontario propri docenti a supporto dell’attività di recupero
scolastico;
- mettere a disposizione laboratori gia attrezzati e/o locali per momenti di
aggregazione, formazione e confronto per i fruitori del progetto.
Infine nella sede di Padova, contribuiranno alla realizzazione del progetto due
partner: ENAIP VENETO e la polisportiva FUORI CLASSE.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie per lo svolgimento
dell’Attività 1 – Accoglienza/inserimento dei volontari e Progettazione degli
interventi, sono:
a) materiali didattici e di progetto
1 copia dell’Organigramma e del funzionigramma del Centro ove il volontario è
inserito al fine di comprendere l’organizzazione della struttura ove si presterà il
servizio civile;
strumenti per la progettazione e pianificazione delle attività e fasi di progetto,
calendari, agende di lavoro, diagrammi, planning, indirizzari e rubriche;
materiali didattici per la formazione specifica dei volontari (dispense, slide,
articoli, questionari, ecc..);
statistiche aggiornate sul fenomeno della dispersione scolastica nel nostro Paese
a cura del CENSIS;
materiale didattico di settore (schede tematiche e cd) elaborato da ENAIP sui
seguenti contenuti: metodologie e tecniche didattiche efficaci nella lotta e
prevenzione della dispersione, tecniche di tutoring, metodologie didattiche di
apprendimento collaborativo e apprendere dal fare, valutazione degli
apprendimenti, progettazione per competenze, gestione dei gruppi e
socializzazione.
materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a
disposizione a fini consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti
contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la
valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a
progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze
53
di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di
istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse
matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale.
b) materiali di consumo e attrezzature
2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1
stampante;
1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
telefoni, fax e fotocopiatrice
materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…)
Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie, in ogni Centro, per lo
svolgimento dell’Attività 2 - Percorsi di supporto/recupero scolastico e
dell’Attività n. 3 - Tutoraggio saranno:
a) materiali didattici e di progetto
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Una mappa con il censimento delle scuole, delle parrocchie e dei soggetti
dove promuovere l’iniziativa;
elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero
scolastico, differenziati per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto
scolastico partner del progetto;
materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di
documentazione (riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e
i contenuti oggetto dei percorsi di supporto/recupero scolastico da destinare
al lavoro con gli allievi;
1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro)
per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuali e il bilancio
dell’utenza, utile per descrivere il curriculum e la storia scolastica del
ragazzo/a e le esigenze di apprendimento che hanno portato il minore ad
essere inserito nei percorsi di supporto/recupero scolastico;
1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro)
di Libretto formativo individuale dell’allievo (costruita con la
collaborazione dei soggetti partner del Progetto) inteso come strumento utile
per personalizzare il percorso di recupero e sostegno scolastico, per
registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il minore, la
sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione
verso il proseguo dello studio.
1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro)
di calendario individuale (costruito in collaborazione con il partneriato del
Progetto) contenente la descrizione delle attività svolte da ogni allievo;
4 prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei
linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storicosociale, come previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) e realizzate
con la collaborazione del partenariato;
schede di verifica (in itinere e finale) del progetto;
materiale didattico per educatori e volontari (schede tematiche e cd)
elaborato da ENAIP per sostenere il lavoro di tutoraggio e riguardanti i
seguenti contenuti: metodologie e tecniche didattiche efficaci nella lotta e
prevenzione della dispersione, tecniche di tutoring, metodologie didattiche
54
•
•
di apprendimento collaborativo e apprendere dal fare, valutazione degli
apprendimenti, progettazione per competenze, gestione dei gruppi e
socializzazione.
statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in
Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di
potenziare negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la
conoscenza del fenomeno;
materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a
disposizione a fini consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti
contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e
la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti
utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle
competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento
dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse
dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storicosociale;
b) materiali di consumo e attrezzature
•
•
•
•
•
•
•
materiale informativo per presentare e promuovere i percorsi;
1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento delle attività
didattiche di supporto/recupero scolastico;
2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1
stampante;
1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
telefoni, fax e fotocopiatrice
materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…)
ove disponibile, l’automobile aziendale del Centro di attuazione del
progetto.
Le risorse che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività n. 4 Laboratori ludico-ricreativi volte al potenziamento delle capacità sociali, emotive
ed espressive dei ragazzi saranno:
a) materiali didattici e di progetto
-
-
elenco degli utenti da coinvolgere nei laboratori;
materiale di base per organizzare, presso ogni Centro, 1 o al massimo 2
laboratori; il materiale verrà definito e quantificato dopo la fase di
pianificazione quando, tenendo anche conto delle preferenze espresse dagli
utenti, si andrà a scegliere il numero e la tipologia di laboratori da attivare. In
via esemplificativa, i materiali utili saranno: tempere, fogli da disegno, tele,
cartoncini, gessetti, strumenti musicali, materiali da riciclo, abiti di scena,
cartapesta, cd e musicassette, libri di poesie, narrativa e viaggi, scacchi,
fotografie, ecc..
sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del
laboratorio: per esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc…
schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte nei laboratori.
b) materiali di consumo e attrezzature
55
-
materiale informativo per promuovere sul territorio le attività ludico/culturali
presso le scuole e le parrocchie;
1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento dei laboratori;
1 locale adatto a svolgere a fine anno la presentazione dei prodotti realizzati nel
corso dei laboratori
1 videoproiettore e 1 impianto stereo
1 computer dotato di software, collegamento internet, posta elettronica e 1
stampante;
1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
telefono, fax e fotocopiatrice
materiale di cancelleria: penne, matite, pennarelli, carta, ecc…
Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie per lo svolgimento
dell’Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali saranno:
a) materiali di progetto
1 piano di adesione delle scuole e delle parrocchie alle iniziative del progetto;
elenco delle famiglie presso le quali promuovere l’iniziativa;
materiale informativo per sensibilizzare il territorio verso il progetto,
presentare l’iniziativa e promuovere la partecipazione delle famiglie agli
incontri;
calendari degli incontri con le famiglie;
schede tematiche elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto e
con le quali organizzare gli incontri con le famiglie su vari temi. I temi delle
schede potranno riguardare per es. alimentazione e salute, bullismo e
adolescenti violenti, i danni da consumo di alcool e droghe, la relazione con i
genitori e con i pari, come le attitudini e le preferenze personali possono
influenzare il percorso scolastico, la percezione degli adolescenti circa il
futuro, il ruolo delle istituzioni nella crescita dei ragazzi, la politica, sessualità
e contraccezione, il valore dello sport, temi di attualità, ecc) ;
materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a
disposizione per la consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a
cura di FORUM DELLE FAMIGLIE, OIM, FITUS, FRAIR TRADE e
BANCA POPOLARE ETICA SCPA) e relative statistiche sui tassi di
dispersione scolastica (a cura di CENSIS e Istituti scolastici partner;
documentazione prodotta sul tema “i fenomeni di migrazione nel nostro paese”
(a cura di OIM),
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e
i minori sul tema “turismo giovanile” (a cura di FITUS),
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e
i minori sul tema il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE),
documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e
i minori sul tema miglioriamo la gestione dei nostri risparmi (a cura di Banca
Popolare Etica SCPA).
sussidi come riviste, cd, dvd, film, ecc… a sostegno degli incontri con le
famiglie;
schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte con le famiglie.
b) materiali di consumo e attrezzature
56
1 locale adatto all’accoglienza delle famiglie e allo svolgimento delle iniziative
di supporto a loro dedicate;
1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
1 videoproiettore e 1 impianto stereo
1 computer dotato di software, collegamento internet, posta elettronica e 1
stampante;
telefono, fax e fotocopiatrice
materiale di cancelleria: penne, matite, pennarelli, carta, ecc…
1 locale adatto a svolgere a fine anno la presentazione dei prodotti realizzati
nel corso dei laboratori.
Le risorse che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività n. 6 –
Valutazione in itinere e finale del progetto saranno:
o
o
o
o
registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI
avranno cura di redigere durante l’anno di progetto,
uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che
parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico (riprodotto in tante
copie, quanti saranno gli utenti del Centro);
uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che
parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo
educativo-formativo (riprodottoin tante copie, quanti saranno le famiglie)
data base di rilevazione dei dati e report finale.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
L’Università Europea di Roma riconosce da 8 a 12 crediti formativi secondo
l’accordo allegato tra Acli e Università
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Non previsti
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si
caratterizza per un mix tra lavoro guidato, training on the job, formazione sulle aree
tematiche che caratterizzano il progetto, ovvero i processi di apprendimento, di
formazione e di socializzazione dei giovani a rischio di dispersione scolastica.
L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di
competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la
qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore
della formazione e dell’educazione.
Il set che i volontari andranno ad acquisire e sviluppare sono:
57
Competenze di base:
(intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come
essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo
professionale– ISFOL 1997)
• conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi,
word, power point, internet e posta elettronica);
• conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro,
individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse
temporali e umane;
• conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli
professionali, flussi comunicativi, ecc…).
Competenze trasversali
(intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma
strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti
professionali efficaci – ISFOL 1997)
• sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti
che a vario titolo saranno presenti nel progetto (i ragazzi, le famiglie, gli altri
volontari, gli OLP, ecc…);
• saper diagnosticare i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che
di volta in volta si potranno presentare nella relazione con gli adolescenti e le loro
famiglie;
• saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le
soluzioni più adeguate al loro fronteggiamento e superamento;
• saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel
progetto ricercando costantemente forme di collaborazione.
Competenze tecnico – professionali
(intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di
una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale – ISFOL 1997)
• conoscere il settore orientamento/istruzione/formazione professionale, delle
organizzazioni e delle professioni presenti nel settore stesso;
• conoscere le principali teorie sui processi di apprendimento nei giovani in
obbligo formativo,
• conoscere e utilizzare le principali metodologie didattiche per realizzare specifici
servizi di tutoraggio e supporto al recupero scolastico.
Metacompetenze
(intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che
prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella
società della conoscenza – ISFOL 2000)
• comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito
del progetto e il ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio
bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;
• rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di
là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;
• riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare
costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di automotivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato.
58
Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da EUROSYSTEM
in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa.
Al termine del periodo di servizio civile, Eurosystem, ente terzo rispetto al
proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in possesso dai
volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze.
Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del
volontario alla formazione specifica.
Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la
partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i
dati per la trasparenza del percorso.
L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori:
• la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel
percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al
ruolo dei firmatari del documento. E’ prevista anche l’immissione dei
nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro
contributo all’azione formativa;
• la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche
principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di
svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’ attestato;
• nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante;
• nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che
specificano e dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli,
durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato,
quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa
parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite,
che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un
effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede
di accreditamento, al quale si rimanda.
La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff
di formatori. I giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o
regionale o sovra-regionale (si veda lo schema riportato di seguito). All’interno del
territorio individuato si organizzerà il lavoro in modo tale da costituire tanti gruppi
di massimo 25 volontari quanti sono necessari per assicurare ad ognuno la
formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la
formazione generale”.
In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso
tempo la sua territorialità.
Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per
59
macroregioni saranno nell’ordine:
Macroregione
Piemonte Valle d’Aosta Liguria
Sede
Sede Provinciale ACLI Torino via Perrone 3,
bis Torino
Padova - Via A. da Forlì, 64/a -
Veneto
Friuli V. G. Trentino A. A.
Lombardia
Emilia
Romagna Bologna sede provinciale ACLI via Lame 116
Toscana Marche
Lazio Abruzzo Umbria Marche
Sede Nazionale ACLI via Marcora 20 00153
Roma
Puglia
Bari, sede provinciale ACLI, via V De Bellis
37
Campania Molise Basilicata
Napoli - via del fiumicello 7
Calabria
Lametia Terme, sala Formazione piazza
Lametia Terme, 12
Sicilia
Catania - Corso Sicilia 111 - sede Acli
Enna - Via Dante 1 - Sede Acli
Caltanissetta via Libertà 180 - sede Acli
Sardegna
Oristano - via Cagliari 234b
Eventuali variazioni dei territori aggregati potranno essere possibili per sopraggiunte
diverse condizioni organizzative.
30) Modalità di attuazione:
a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente.
La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ente.
Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dal paragrafo
2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari.
Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con determina
dirigenziale dall’Ufficio nazionale di Servizio civile e pubblicate in data 4 aprile
2006.
Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale descritte nel documento allegato alla determina e che ne forma parte integrante sono state accolte dal nostro ente con grande interesse e apprezzamento: esse
costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di intendere
lo spirito del servizio civile tra l’UNSC e le ACLI.
Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione. Essi
sono:
− fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del
servizio civile;
− sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile;
− assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile.
Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente
60
l’esperienza del servizio civile” può essere declinato anche come mettere in atto
strumenti e modalità che permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri,
nonché del ruolo del giovane in servizio civile, in modo tale che egli impari a
riconoscere il senso della sua esperienza e l’importanza dell’educazione alla
responsabilità, al senso civico e alla pace.
Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile”
e’ perseguito attraverso il continuo coinvolgimento degli RLEA, laddove
obbligatori, o dei responsabili provinciali del servizio civile ACLI e, in ogni caso,
degli OLP nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai
volontari. RLEA, responsabili provinciali e OLP sono inoltre, nell’ambito delle
ACLI, fruitori della formazione a loro dedicata: ogni anno si tengono:
due seminari nazionali di due giorni dedicati agli RLEA e ai responsabili
provinciali;
una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale di Operatori locali di
progetto
Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene
perseguito anche attraverso la particolare modalità di attuazione prescelta. Infatti lo
staff formativo, composto da tutti i formatori ACLI impegnati sul Servizio civile, si
riunisce frequentemente per la progettazione e la valutazione congiunta dell’attività
formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente accreditato, della
responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Ogni formatore
accreditato è poi incaricato di realizzare la formazione dei giovani di un territorio.
Questo assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio
da parte della sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato.
Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo
tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi.
L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa.
Esso ha a disposizione una propria Funzione Formazione ed è soggetto promotore di
un importante Ente di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle
diverse realtà regionali.
Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle
ACLI, l’Unione Sportiva ACLI, partners a seconda dei casi dei progetti, dispongono
inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti più specifiche.
I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che
contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno
tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti
saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti
saranno sia interni all’ente sia esterni.
Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di
progetto.
Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le
lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le
25 unità, cosa fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti,
nel gruppo e con il formatore. I gruppi di formandi saranno composti da giovani in
servizio civile appartenenti a diversi progetti delle ACLI insistenti sul medesimo
territorio.
La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi
ormai da diversi anni.
Dal 2005 al 2009 i formatori del Servizio civile delle ACLI nazionali hanno svolto
61
numero 3 giornate di formazione formatori per ciascun anno.
Inoltre i formatori hanno svolto due giornate di formazione in contemporanea ai
selezionatori allo scopo di contribuire a costruire un sistema coerente di selezione,
valutazione, formazione sia da parte dell’Ente sia da parte dei vari gruppi di
professionisti impegnati nel servizio civile volontario delle ACLI, sia da parte dei
candidati e volontari.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
Si rimanda al sistema di formazione verificato dall’Ufficio in
sede di accreditamento
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
1. la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia
trattata, come indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente
scheda progetto; i nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri
della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno
allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere
disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;
2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle
dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della
autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a
risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad
utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come
individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come
suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei
partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti.
Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo
dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e,
nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze
riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
3. formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in
modalità blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni
contenuti e moduli formativi già trattati in presenza (o in attività di lezione
frontale o in attività di dinamica non formale). La piattaforma consentirà di
fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in
particolare seguendo il dibattito anche off-line.
Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre
possibili modalità sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore
(oltre il 50% del monte ore complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per
altre 20 ore per un totale di 42 ore.
Le ACLI adotteranno qualsivoglia materiale didattico e dispensa predisposti
dall’Ufficio nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la
documentazione laddove se ne presentasse la necessità.
62
Sono comunque già predisposti quali materiali formativi-informativi per i volontari
in servizio civile nelle ACLI:
− una cartella completa che viene consegnata e illustrata al momento della
presa servizio da parte dell’Olp. Tale cartella contiene materiali utili e
obbligatori per la presa servizio e materiali utili anche per la formazione.
Tale cartella contiene, fra l’altro:
documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
• legge 6 marzo 2001 n.64;
• carta etica del servizio civile nazionale;
• documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali
servizi/settori dell’Associazione;
• dispense e articoli su volontariato e SCN;
• documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative;
• materiale informativo sulla storia delle ACLI;
• modulistica per l’avvio al servizio;
• materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l’invalidità
civile, il diritto previdenziale, l’assistenza, l’immigrazione e l’emigrazione, il
diritto del lavoro, il mercato del lavoro;
• guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica;
• questionari per la verifica dell’apprendimento;
• cartellina con blocco notes;
• materiali per le esercitazioni pratiche.
Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non
formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria;
discussione; role playing; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche.
Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e
videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con
collegamento internet in caso di necessità didattica.
33) Contenuti della formazione:
E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle
caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione
fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa,
alle quali le ACLI hanno in questi anni dedicato molta attenzione.
Le caratteristiche del setting
CONDIVISIONE CON GLI RLEA O RESPONSABILI PROVINCIALI
DELLA FORMAZIONE VOLONTARI
Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato, con il sostegno
organizzativo di una risorsa dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali.
Costoro, precedentemente all’avvio della formazione volontari, svolgono un
incontro con gli RLEA o i responsabili provinciali interessati per la preparazione
specifica del setting della formazione dei volontari.
Agli RLEA viene illustrata la formazione generale, a partire dalle le linee guida, e
63
vengono illustrati i moduli che si svolgeranno.
Questa azione mira a coinvolgere i RLEA anche nella formazione generale.
Inoltre formatore e operatrice svolgono attività periodica di formazione e
autoaggiornamento nel gruppo di formazione dell’ufficio nazionale di servizio
civile.
Viene concordato con i RLEA che l’attività si terrà in aule in forma circolare e/o
semicircolare e che oltre alla lezione frontale si useranno tecniche non formali,
dialogiche e da gruppo di ricerca.
FORMAZIONE DEI VOLONTARI
Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato con il supporto dello
staff dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali.
Aula per massimo 25 persone, sedute, in forma circolare e/o semicircolare.
Modalità: frontale, circolare, esercitativa, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni
delle Linee Guida della formazione generale.
Prima della formazione
Modulo: “Pre-modulo”
Titolo: Incontro RLEA o responsabili provinciali per progettazione esecutiva della
formazione
Obiettivo e contenuto: Raccogliere istanze RLEA circa la formazione dei volontari
della macroregione di riferimento, illustrare nel dettaglio la formazione generale
obbligatoria così come progettata dai progettisti e condivisa dai formatori
accreditati. Illustrare le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ore: 8
Moduli formazione generale dei volontari
I modulo (mattino)
Titolo: “L’identità del gruppo in formazione”
Contenuti: Presentazione partecipanti. Presentazione staff, presentazione del
percorso generale e della giornata formativa. Raccolta aspettative e preconoscenze
verso il servizio civile volontario, raccolta idee di servizio civile, motivazioni,
obiettivi individuali. Presentazione concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza
armi”,“difesa non violenta”.
Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario
presso l’associazione ACLI sul medesimo macro-territorio. Costruire attraverso la
presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, la conoscenza minima per poter
elaborare insieme, e costruire
l’atteggiamento di fiducia che permette
l’apprendimento. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto
dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della
Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a
64
sviluppare l’esperienza di servizio civile.
Ore: 4
II modulo
Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà”
Contenuti: Analisi della legge 64/01 evidenziando i fondamenti istituzionali e
culturali del servizio civile nazionale. Si utilizzerà una esercitazione : “Se fossi stato
io il legislatore….” Per evidenziare quali principi evocano i volontari nella ipotetica
stesura della legge sul servizio civile. I cinque principi base della legge, il
collegamento tra vecchio servizio civile e nuovo servizio civile. Si evidenzieranno la
storia della obiezione di coscienza, i contenuti della legge 230/98.
Obiettivi: Costruire con i volontari una coscienza del senso e significato del
volontario in servizio civile nazionale, fissando anche le origini del concetto.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
III modulo
Titolo: Il dovere di difesa della Patria
Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è
sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce della
recente normativa e della giurisprudenza costituzionale.
In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale
nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa
civile o difesa non armata.
Si illustrerà inoltre La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a
Parigi il 10 dicembre 1948, promossa dalle Nazioni Unite.
Si utilizzerà la lezione frontale allo scopo di presentare in modo esaustivo i
contenuti.
Obiettivi: Allargare la conoscenza della idea di “dovere di difesa della Patria”,
concetto che sembra a volte risultare poco conosciuto fra i giovani, ed anzi a volte
ritenuto concetto “antico” e di linguaggio difficile e distante.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
IV modulo
Titolo: “La difesa civile non armata e non violenta”
Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale muovendo da alcuni cenni storici di
difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della
difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile.
E’ molto interessante qui affrontare il tema “gestione e trasformazione nonviolenta
dei conflitti”, ”prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”,
nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, specie
se collegati all’ambito del diritto internazionale.
Le ACLI grazie a IPSIA, ong appartenente al sistema, e all’Area Pace e diritti umani
65
vantano in questo una esperienza specifica testimoniata dalla formazione già svolta
negli anni precedenti (in particolare per i volontari del progetto di servizio civile
“Giustizia e pace si abbracceranno”).
Il tema, di forte risalto negli anni ’70 e ’80, ha visto durante le vicende belliche degli
anni ’90 nei Balcani una maggiore attenzione dell’opinione pubblica mentre risulta a
nostro parere sottaciuto presso la generazione dei ventenni di oggi (proprio l’età dei
volontari che accedono ai progetti di servizio civile).
Obiettivi: Aiutare i volontari ad immaginare l’esistenza di tecniche di difesa non
armata e non violenta.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
V modulo
Titolo: “La protezione civile”
Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa
come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e
delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla
prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso.
Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e
“protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso
diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli
elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile.
Ore: 4 di lezione frontale
VI modulo
Titolo: “La solidarietà e le forme di cittadinanza”
Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà
sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni
alla loro concretizzazione.
Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, al problema
della povertà e del sottosviluppo a livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle
scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli
Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di
promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri,
l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio.
In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come mezzo
per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione,
dunque di inclusione, dunque di partecipazione attiva alla società ; si insisterà sul
concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come
anno di impegno, di condivisione e di solidarietà.
Le ACLI come organizzazione della società civile hanno volontà di presentare lo
Stato quale promotore e garante di promozione umana e difesa dei diritti delle
persone anche nel rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile.
Inoltre, partendo dal principio di sussidiarietà, si dibatterà il tema del “Welfare che
cambia” le competenze attribuite a Stato regione e province dalla legge 328/2000 e
dalla modifica del titolo V della Costituzione italiana.
66
Obiettivi: Dare senso alla parola “solidarietà e ad ogni forma di cittadinanza”
riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una
visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali.
Dare ragione di parole come “globalizzazione”, “interculturalità”, “sussidiarietà”.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
VII modulo
Titolo: “Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato”
Contenuti: In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le
varie figure che operano sul territorio, quali volontari di associazioni di volontariato
(legge 266/1991) , promotori sociali (figura istituita dal Ministero del Lavoro e
politiche sociali), cooperatori, cooperanti, soci di associazioni di promozione
sociale, quali le ACLI, (legge 383/2000) ecc. Sarà chiarito il significato di
“servizio” e di “civile”.
Obiettivi: Condividere il significato del “servizio” come impegno e bene, offerto in
via immateriale, bene non monetizzabile, e “civile” “inserito in un contesto e
rispettoso di quel contesto anche se criticamente vigile”.
Aiutare i volontari ad inserire i contenuti circa il Welfare e il ruolo delle ACLI
all’interno di un quadro più ampio, dando significato compiuto a parole quali “terzo
settore”, “no-profit”, “impegno civile”.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
VIII modulo
Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico”
Contenuti: Verrà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio
civile nazionale. Verrà utilizzata la lezione frontale.
Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza e
distinguendo i tre attori principali: il volontario medesimo, l’istituzione Stato
italiano, l’ente gestore. Conoscere i dati di contesto, tratti dalle fonti legislative, che
diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile.
Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale
IX modulo
Titolo: “Diritti e doveri del volontario del servizio civile”
Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e si
illustrerà la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale.
Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri,
facendo appello alla lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare
che sosterrà il percorso, facilitando anche i rapporti con l’ente, in quanto documento
che definisce bene vincoli e opportunità.
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Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
X modulo
Titolo: “L’ente accreditato presso cui si svolge servizio: le ACLI, Associazioni
cristiane lavoratori italiani”
Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del
contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate
la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative
dell’Ente accreditato.
Le ACLI, accogliendo un’esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di
coscienza e del servizio non armato per il sacro dovere di difesa della Patria, anche
con mezzi non armati , si impegnano a un servizio civile volontario come esperienza
di apprendimento nel e sul lavoro con altri, in una organizzazione che promuove
coesione sociale. La coesione sociale e’ considerata un valore e una condizione la
cui difesa e’ sostanzialmente un modo di realizzare la difesa non armata della Patria
in quanto concorre alla realizzazione dei principi costituzionali (articolo 3 della
Costituzione italiana).
Analisi della carta di impegno etico firmata delle ACLI nazionali e locali.
Si potrà anche svolgere una analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni
privilegiati (aclisti adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione,
esecuzione e report di interviste a testimoni privilegiati, analisi realtà territoriale
delle ACLI attraverso una scheda apposita, raccolta dati e progettazione piccoli
interventi di approfondimento.
Obiettivi: Sostenere i volontari nel conoscere e riconoscere gli elementi che nel
servizio quotidiano nell’ente costituiscono attuazione dell’articolo 3 della
costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
XI modulo
Titolo: “Il lavoro per progetti”
Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine?
Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati?
Che significa avere a che fare con persone che producono servizi spesso
“immateriali”? Nell’affrontare il tema della progettazione sociale si farà riferimento
inoltre agli specifici settori di attività ed alle aree di intervento previsti per le attività
di servizio civile, in modo che i volontari abbiano chiaro quale sia il campo nel
quale si esplica la funzione di tale servizio.
Verrà illustrato il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase
della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i
volontari nel conoscere e approfondire metodi per la auto-valutazione della propria
crescita esplicitando anche come può avvenire da parte diversa la valutazione della
crescita umana dei volontari in servizio civile.
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Obiettivi: Sostenere la crescita dell’individuo e del gruppo nel riconoscere la
propria condizione di persone impegnate nel civile e nel sociale, anche attraverso la
auto-valutazione dei risultati del proprio progetto di servizio civile volontario. Si
farà riferimento esplicito agli specifici settori di attività dei progetti di servizio civile
individuando per ognuno la specifica modalità di lavoro per progetti.
Ore: 4 di cui 3 di lezione frontale
34) Durata:
42 ORE
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Padova:
• presso la sede regionale ACLI VENETO, Via A. Forlì 64/a - Padova
Per la formazione specifica del volontario richiesto a Savona:
presso la sede provinciale ACLI SAVONA in Piazza Marconi 2 - Savona
Per la formazione specifica dei 3 volontari richiesti a Terni:
• presso la sede provinciale ACLI TERNI in via Tiacci n.6. – Terni
Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Cagliari:
• presso la sede provinciale ACLI Cagliari Via Dell'Arma Azzurra snc – 9030
Elmas (Cagliari)
Per la formazione specifica del volontario richiesto ad Aosta
• presso la sede provinciale ACLI AOSTA, Piazza Giovanni XXXIII, Aosta
Per la formazione specifica degli 8 volontari (2 a Pisa, 2 a Lucca, 2 a Siena e 2 a
Firenze)
• presso la sede ACLI FIRENZE, Largo Liverani, 19/20 Firenze
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica verrà effettuata presso la sede di realizzazione indicata e
verrà svolta in proprio, dal formatore/dai formatori indicati.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
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Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Padova:
• Enzo Dainese, nato a Mirano (Ve) il 27/04/1974
Per la formazione specifica del volontario richiesto a Savona:
• Borreani Gianpiero, nato a Savona il 30/07/1954
• Rebaudengo Agostino, nato a Savona il 14/09/1956
Per la formazione specifica dei 3 volontari richiesti a Terni:
• Silvia Santarelli, nata a Terni il 28/07/1978
Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Cagliari:
• Sara Piras, nata a Cagliari il 05/05/1974
Per la formazione specifica del volontario richiesto ad Aosta
• Vuillermoz Sabina nata Sarre (Ao) il 13/03/1979
Per la formazione specifica degli 8 volontari (2 a Pisa, 2 a Lucca, 2 a Siena e 2 a
Firenze)
• Grazia Ambrosino: nata a Roma il 26 /07/1972/
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
PADOVA - Dott. Enzo Dainese,. E’ laureato in Scienze dell’educazione, dipendente
ENAIP con mansioni di tutor, formatore ed orientatore. Ha già curato, negli anni
scorsi, la formazione specialistica dei volontari su progetti di servizio civile nel
campo dell’educazione e della prevenzione alla dispersione scolastica. (vedi
curriculum vitae allegato)
TERNI - Dott.ssa Silvia Santarelli. E’ laureata in Scienze politiche, collabora con
ENAIP ed EnAIP Terni con mansioni di formatore, tutor, coordinatore e progettista di
attività formative ed interventi a carattere sociale. Ha già curato, negli anni scorsi, la
formazione specialistica dei volontari su progetti di servizio civile nel campo
dell’educazione e della prevenzione alla dispersione scolastica. (vedi curriculum vitae
allegato)
SAVONA - Dott. Borreani Gianpiero è il direttore del Centro Aesseffe di Savona,
coordina l’attività del centro, progetta e presenta i corsi di formazione professionale
promossi dagli enti pubblici. Cura tutti gli aspetti di relazioni e marketing dalla
nascita alla chiusura del corso. Negli ultimi anni ha partecipato attivamente al
progetto “connessione solidale” promosso dalle ACLI Provinciali di Savona (vedi
curriculum allegato).
SAVONA - Dott. Rebaudengo Agostino, formatore esperto collabora da diversi anni
con Aesseffe di Savona su tematiche relative all’apprendimento e alla formazione.
(vedi curriculum allegato).
CAGLIARI Dott.ssa Sara Piras E’ laureata in Psicologia; esperta in psicologa
dell’evoluzione, possiede una lunga esperienza nel settore dell’ orientamento
scolastico, consulente per l’Istituto comprensivo di Elmas e docente del corso di
orientamento scolastico a.s. 2009/2010 nella scuola media statale “Mons. Saba” di
70
Elmas (vedi curriculum allegato).
AOSTA - Dott.ssa Vuillermoz Sabina, possiede esperienza nel settore della
formazione, dell’educazione e della mediazione interculturale. (vedi curriculum
allegato).
PISA, SIENA, LUCCA, FIRENZE – Dott.ssa Grazia Ambrosino : Responsabile
Enaip Toscana Formazione e Lavoro sede di Pisa; Presidente A.fo.ri.s.ma. scrl (Acli
Formazione Ricerca Servizi e Management); Responsabile formazione Acli
Provinciali di Pisa (vedi curriculum allegato).
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La Metodologia alla base del percorso formativo per i volontari prevede l’utilizzo
di:
trasmissione diretta di conoscenze e competenze, finalizzata ad una forte
sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei
ruoli e sullo scambio di competenze;
integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo
proposto facilita la visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei
quali i volontari sono inseriti. Tale percorso si configura pertanto come una
consulenza formativa tramite la formazione in situazione. Saranno anche
utilizzate classiche lezioni d’aula, integrate con lavori individuali e di
gruppo, discussioni in plenaria, analisi dei casi.
Anche per la formazione specifica come per la formazione generale, verranno
utilizzate metodologie classiche come la lezione frontale alternate a dinamiche non
formali come lavori di gruppo ed individuali con restituzione in plenaria; laddove
opportuno si ricorrerà anche giochi di ruolo, problem solving, brainstorming ed
esercitazioni pratiche.
In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo
della Piattaforma informatica TRIO. TRIO è un sistema di Web Learning della
regione Toscana che mette a disposizione prodotti e servizi formativi.
Le ACLI hanno stipulato un protocollo d’intesa con TRIO (in allegato), per
usufruire dei contenuti di alcuni moduli afferenti alle tematiche trasversali del
problem solving, dell’organizzazione e della comunicazione. L’accordo prevede
inoltre l’accesso ai servizi di tutoring, anche dedicati nell’ambito di un web learning
group nel quale sarà possibile valutare il livello di apprendimento raggiunto,
monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente.
I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web
Learning TRIO metterà a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi
personalizzati, configurati in funzione della dimensione e delle caratteristiche della
comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi.
Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari
consentendo di raggiungere gli obiettivi progettuali:
PC portatile e postazioni informatiche;
stampanti;
Internet;
telefoni;
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videoproiettori;
supporti di memorizzazione;
televisione;
videoregistratore;
lettore dvd;
registratore audio;
lavagna luminosa;
lavagna a fogli mobili;
webcam;
piattaforme informatiche.
Nel corso della formazione specifica per i volontari, i formatori utilizzeranno
diverse metodologie quali per esempio:
• Docenza frontale finalizzata a trasmettere i principali contenuti e a
sensibilizzare i volontari alla conoscenza dei
• Esercitazioni individuali e lavori di gruppo con restituzione dei risultati in
plenaria e discussione, problem solving, brainstorming e giochi di ruolo;
• tecniche di apprendimento collaborativo, in gruppo e in rete, basato
sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di competenze;
• materiali di consultazione;
• studi di caso.
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e
alla situazione formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare
l’integrazione pedagogica delle opportunità e dei linguaggi formativi.
La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e
professionale, ha caratteristiche di formazione on the project, cioè "accompagna e
sostiene" i volontari nella fase di inserimento in un nuovo contesto
progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in affiancamento con un
docente esperto e\o con il monitoraggio di un mentore esterno (OLP e RLEA). È
una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del
volontario alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto
e nei contesti organizzativi individuati.
La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD
mediante l’utilizzo della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di
realizzazione previste), su moduli trasversali (la comunicazione interpersonale, il
team working, l'ascolto attivo, la gestione dei conflitti, la negoziazione, l'essere e il
fare comunità, ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità
di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a
fronte di una richiesta dell’ambiente organizzativo ed essenziali nel produrre un
comportamento professionale che trasformi un sapere in una prestazione lavorativa;
per esempio diagnosticare, relazionarsi, affrontare i problemi e le situazioni,
rappresentano tre macro-competenze caratterizzate da un alto grado di trasferibilità a
compiti e contesti diversi.
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Primo modulo
Titolo: “Analisi del contesto lavorativo”
Durata: 10 ore
Formatore: Tramite FAD
Il modulo ha l’obiettivo di fornire: un quadro di riferimento dei modelli di
funzionamento e di gestione dell'impresa, l'organizzazione aziendale, la gestione dei
rapporti interpersonali e l'inserimento in azienda; la gestione del lavoro e la
risoluzione dei problemi in un'ottica di flessibilità e disponibilità ai cambiamenti;
una comprensione dell'importanza della qualità quale elemento per il successo
personale e aziendale; la consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua
posizione all'interno della sede attuazione di progetto;
Secondo modulo
Titolo: “Comunicazione”
Durata: 10 ore
Formatore: Tramite FAD
Il modulo fornisce nozioni sulle principali tecniche di comunicazione, in particolare
come porsi efficacemente in relazione con gli altri, per dialogare in modo brillante e
avere successo, attraverso l’analisi dei cinque pilastri della comunicazione. Il
modulo permetterà di : far capire meglio il "funzionamento" del meccanismo che
sta alla base della possibilità di comprendersi; far propri alcuni concetti di base in
rapporto alla comunicazione interpersonale; sviluppare le capacità comunicative in
ambito lavorativo; fornire elementi per la conoscenza del processo comunicativo
così come si articola all'interno di un'organizzazione.
Terzo modulo
Titolo: “Problem Solving”
Durata: 10 ore
Formatore: Tramite FAD
Il modulo ha l'obiettivo di fornire metodi e tecniche di soluzione efficace di
problemi di gestione. La frequenza del modulo consente di imparare a definire i
problemi e trasformarli in opportunità, applicare le varie metodologie di problem
solving, gestire le attività di problem solving di gruppo. Si affronteranno le modalità
di inquadramento del problema, la definizione degli obiettivi e delle soluzioni
possibili, gli strumenti e le fasi del problem solving di gruppo, il raggiungimento di
decisioni condivise.
La seconda parte della formazione specifica (42 ore) sarà svolta presso ogni sede
con l’obiettivo di fornire ai volontari conoscenze e strumenti di lavoro utili per
svolgere le attività previste nel progetto.
Quarto modulo
Titolo: Analisi del progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!”: obiettivi e
modalità di attuazione
Durata: 4 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Il modulo ha l’obiettivo di fornire le conoscenze fondamentali sul progetto. Nel
corso del modulo si analizzeranno gli obiettivi dell’iniziativa, le azioni, le fasi di
lavoro, i tempi e gli strumenti. Una parte importante sarà riservata alla condivisione
dei risultati da raggiungere.
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Infine verranno illustrati i contenuti dei moduli successivi al fine di potenziare nei
volontari la partecipazione e la motivazione nei confronti della formazione
specifica.
Quinto modulo:
Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita
Durata: 10 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono
scolastico nelle sue diverse forme e manifestazione con particolare riferimento alla
situazione dei territori di attuazione del progetto.
In particolare i contenuti trattati saranno:
• la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme
• Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno nel territorio
di attuazione del progetto.
• Le principali cause ed effetti del problema
• L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la
parrocchia, la famiglia, ecc…)
• Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno della dispersione e
dell’evasione scolasticaSesto modulo:
Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico
Durata: 8 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti
effettivi di lavoro utili per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In
particolare i contenuti trattati saranno:
• Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico
• Il processo di apprendimento negli adolescenti
• Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico
• La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico
Settimo modulo:
Titolo: Promuovere la socializzazione, l’autostima e l’espressività negli
adolescenti
Durata: 8 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti
effettivi di lavoro utili per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive.
In particolare i contenuti trattati saranno:
• L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La
socializzazione come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e
giochi per favorire la socializzazione in un gruppo
• Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il
teatro, la pittura, la musica, ecc…
• Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno
• L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie
Ottavo modulo:
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Titolo: Costruiamo un progetto di servizio civile
Durata: 8 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Il modulo intende aiutare i volontari in servizio civile a costruire il proprio progetto
di inserimento nel servizio, definire obiettivi, contenuti, azioni e tempi di lavoro. I
progetti così compilati potranno essere periodicamente confrontati e discussi in aula,
per avere una verifica anche dal formatore specifico e dall’OLP, e permetterà di
focalizzare quali aree di contenuti e abilità il volontario può approfondire per
ottimizzare al meglio l’esperienza personale di servizio civile.
Nono modulo:
Titolo: Valutazione finale
Durata: 4 ore
Formatori: formatori specifici presso le loro sedi
Il modulo conclude il percorso formativo con un percorso di valutazione.
41) Durata:
72 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC
Data 2 marzo 2010
Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente
dott. Giuseppe Marchese
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