Scheda di dettaglio
Transcript
Scheda di dettaglio
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ00045 NAZIONALE 1^ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO! Percorsi di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica nei territori di Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: E educazione e promozione culturale Area di intervento: 01 -Centri di aggregazione 02 - Animazione culturale verso i minori 08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico 09 - Attività di tutoraggio scolastico 1 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!” si prefigge di affrontare il tema della dispersione scolastica e di ridurne le percentuali tra i minori dagli 11 ai 18 anni, residenti nei seguenti territori: Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze e segnalati dalla scuole superiori e dai centri di formazione professionale presenti nei comuni e nelle province di attuazione del progetto. 6.1. Descrizione e analisi delle aree di intervento La prima area di intervento del presente progetto è la Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico (area 08) che viene assunta come centrale e strategica per perseguire le finalità settoriali di promozione ed educazione culturale a cui mira il progetto. Gli studi più recenti concordano nell’affermare che il fenomeno della dispersione deve essere identificato sia con lo specifico problema dell’abbandono degli studi, sia con il più generale insuccesso scolastico, come per esempio le frequenze irregolari, i mancati ingressi, i ritardi rispetto all’età regolare, le ripetenze, le bocciature, la qualità scadente degli esiti, ecc… Parallelamente rientrano nel fenomeno della dispersione scolastica anche le diverse forme di disagio che il giovane manifesta nel suo percorso formativo, come per esempio la disaffezione, il disinteresse e la demotivazione verso gli studi, la noia e l’aggressività nei confronti degli insegnanti, i disturbi comportamentali verso i pari, come per esempio il bullismo, ecc…. Una delle cause più frequentemente osservate, alla base di tali manifestazioni, è una generale difficoltà di apprendimento (soprattutto di tipo linguistico-espressivo e logicomatematico) e l’assenza di strategie e metodi di studio. Altre importanti cause possono essere ricondotte al vissuto personale del bambino e/o dell’adolescente per cui il percorso scolastico viene vissuto generalmente come un obbligo esterno (dettato cioè da obblighi familiari e sociali), piuttosto che come occasione per crescere in modo completo articolato, per soddisfare il proprio bisogno di conoscenza e di affermazione, per acquisire capacità utili da impiegare nel mondo del lavoro, per esercitare i propri diritti di cittadinanza. La dispersione scolastica è, quindi, un fenomeno complesso non esclusivamente riconducibile al rapporto che il bambino e/o l’adolescente vive con il mondo della scuola e della formazione professionale, ma che chiama in causa vari fattori di tipo sociale, culturale, storico ed economico. Le strategie per contrastare l’evasione e l’abbandono scolastico devono quindi prevedere più ambiti d’azione che siano in grado di intervenire sulla condizione di origine della famiglia; sulla possibilità di accompagnare le fasi di crescita del minore con esperienze extrascolastiche di aggregazione, di espressione dei propri talenti, di scambio e animazione culturale; sulla necessità di attualizzare gli impianti pedagogici e puntando ad un maggiore flessibilità e personalizzazione. Sicuramente una delle leve più efficaci per combattere e prevenire i fenomeni appena descritti è superare le rigidità dei curricula scolastici per privilegiare strategie didattiche in grado di personalizzare l’offerta formativa alle condizioni di ingresso del gruppo-aula e di individualizzare l’apprendimento in risposta alle eventuali difficoltà del singolo. Il tutoraggio scolastico è una delle tecniche più efficaci per realizzare tali strategie e rappresenta la seconda area di intervento del presente progetto (area di intervento 09). 2 La possibilità di disporre di un Tutor incide efficacemente non solo sul sostegno, supporto e recupero scolastico, ma anche su altri fattori come per esempio il rafforzamento delle risorse personali del minore. L’assenza o uno scarso livello di autostima, infatti, rappresenta un fattore che, più di altri, sembra incidere sulla disaffezione verso gli studi e il relativo abbandono nel percorso scolastico. Acquisire e sviluppare un proprio metodo di studio vicino ai propri stili cognitivi, per esempio, è una tecnica efficace per aumentare, nel minore, la propria autostima. Un discreto livello di autostima è essenziale per affrontare i problemi e le tensioni della vita e avere un’idea positiva e costruttiva rispetto al proprio futuro, il "senso di autoefficacia" (cioè le convinzioni sulla propria efficacia personale) è necessario ad affrontare con successo le richieste della vita e aumentare i propri livelli di self-control. Quindi, accanto al supporto e recupero scolastico, uno dei risultati che si possono ottenere attraverso il tutoraggio è il miglioramento dei livelli di autostima e di autoefficacia. Il Tutor, nel suo ruolo educativo e formativo, può essere la persona più indicata per promuovere nel minore l'assunzione di comportamenti positivi che aiutano a prevenire le varie espressioni del disagio e combattere la dispersione scolastica. Quindi dal momento che l’insuccesso scolastico spesso dipende da bassi livelli di autostima e di autoefficacia la scuola e i servizi che si occupano della formazione e dell’educazione dei giovani dovrebbero programmare ed avviare una serie d'interventi educativi in grado di promuovere e favorire negli alunni queste risorse. Una delle modalità più efficaci è l’espressione di sé (del proprio talento, della propria creatività, proprie attitudini e interessi) attraverso per esempio la possibilità di svolgere attività ludico, ricreative, culturali e sociali che facilitano la capacità di espressione, la conoscenza dei propri interessi/attitudini, l’emergere e il fluire delle emozioni. Nel ripercorrere brevemente le ragioni che possono determinare i fenomeni della dispersione e/o dell’abbandono non bisogna dimenticare l’influenza dei contesti extrascolastici. Vale la pena ricordare, infatti, che bassi livelli di integrazione sociale e scarse occasioni di aggregazione sono tra le principali origini del disagio giovanile e che pertanto una variabile importante che può contrastare o ridurre tali fenomeni è il grado di sviluppo sociale e culturale delle zone di residenza dei minori. Per tale motivo, la terza area di intervento del progetto riguarda la promozione di Centri di aggregazione (bambini, giovani, anziani) (area 01) e attività di Animazione culturale verso i minori (area 02) nella convinzione che la possibilità di offrire e incrementare servizi che non abbiano solo valore formativo, ma anche culturale e ricreativo è una strategia vincente per combattere il fenomeno della dispersione scolastica. Per riassumere, la necessità di prevedere tali azioni intende rispondere al bisogno di sostenere i genitori nel loro ruolo educativo offrendo per esempio occasioni di confronto e di dialogo attraverso forme di associazionismo che promuovano anche l’integrazione sociale con cittadini stranieri, e al bisogno di supportare/sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita potenziando per esempio i loro livelli di autostima, di efficacia e di fiducia anche attraverso iniziative ludiche, culturali, sportive e sociali. 6.2. Descrizione e analisi dei contesti territoriali Il progetto si realizza nelle seguenti province: Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze. 6.2.1. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di PADOVA A Padova la popolazione complessiva risulta composta da 920.903 unità di cui 449.708 maschi e 471.201 femmine. La popolazione residente tra 6 e 14 anni è di 91.724, di cui 3 47.291 maschi e 44.433 femmine. Invece la popolazione tra i 15 e i 18 anni è nel complesso di 41.329 di cui 21.343 maschi e 19.986 femmine (dati ISTAT, censimento 2009 - : www.demo.istat.it) Nella regione Veneto la scuola secondaria di II° è stata individuata a livello regionale come uno dei punti “delicati” del sistema scolastico formativo in termini di dispersione. È infatti al termine della prima classe dell’istituto superiore che il fenomeno esplode, dopo esser stato tenuto sostanzialmente sotto controllo fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado. I dati a livello veneto consentono di rilevare come gli esiti delle classi prime diano un grosso contributo a quel dato finale del 30% di alunni che, finita la scuola del primo ciclo, non arriva a conseguire una qualifica o un diploma. Le cifre in nostro possesso per la provincia di Padova mostrano la situazione degli studenti iscritti all’anno scolastico 2006/2007. Se infatti solamente l’1% (pari a 334 studenti) si è ritirato, ugualmente i trasferiti sono solamente il 2,7%. Queste percentuali sono ancor più incoraggianti se confrontate con i medesimi risultati rilevati per l’anno precedente: nel corso dell’a.s. 2005/2006 i ritiri erano stati pari all’1,4% (430 studenti) e i trasferimenti avevano riguardato il 3,2% degli iscritti - Fonte Elaborazioni Provincia di Padova su dati AROF La provincia di Padova presenta un livello di scolarizzazione in crescita: la percentuale di diplomati di età sotto i 35 anni è superiore alla media nazionale mentre il numero di diplomati sopra i 34 anni è al di sotto. Questi dati indicano, appunto, che una maggiore percentuale di popolazione sotto i 35 anni accede ai gradi più alti della scolarizzazione. A sostenere la scolarizzazione interviene anche la forte richiesta di personale qualificato, diplomato o laureato, superiore alla media nazionale. Tab. 1 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Padova, distinta per titolo di studio Provincia di Nazionale Padova Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni 18.4% 19.5% Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni 40.1% 37.3% Diplomati di età inferiore ai 35 anni 47.2% 44.8% Diplomati di età superiore a 34 anni 19.9% 21.1% Laureati di età inferiore a 35 anni 11.3% 10.5% Laurea richiesta per assunzioni 2006 9.4% 8.7% Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006 36.5% 33.9% Qualifica richiesta per assunzioni 2006 22.0% 19.2% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007 pag. 108109 (la tabella è un nostro adattamento) La tabella riporta i ritardi scolastici a Padova e come si può notare dalle percentuali, la maggior parte delle ripetenze si situa negli istituti professionali (10,6%) e gli istituti tecnici (7,4%). Tab. 2 – Ritardi scolastici nella provincia di Padova per tipologia di corso Ripetenze scuole primarie Ripetenze scuole secondarie I grado Ripetenze licei classici Ripetenze licei scientifici Ripetenze ex-istituti magistrali Ripetenze istituti professionali Ripetenze istituti tecnici Provincia di Padova 0.07% 1.4% 2.8% 2.9% 3.9% 10.6% 7.4% Nazionale 0.21% 2.3% 2.7% 3.5% 4.4% 10.1% 8.4% 4 Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado 8.7% 8.8% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola pag. 100-101(la tabella è un nostro adattamento) Come si può osservare nella seguente tabella, il crescente tasso di scolarizzazione della provincia di Padova trova supporto nel basso tasso di dispersione nel quinquennio 20022007 che oscilla tra il -5,2% rispetto alla media nazionale (licei nel biennio iniziale) e il -11,6 (Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale). Sebbene sia ancora ben lontana dalla media nazionale, conserva comunque un alto tasso di dispersione relativo ai licei professionali e d’arte. Tab. 3– Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Tasso di dispersione nel quinquennio 20022007 Licei scientifici Padova 12,4% Media nazionale 19,7 % Licei classici e magistrali 13,1% 20,1 % Licei professionali e d’arte 43,2% 49,1 % Istituti tecnici 26,4% 32,9 % Licei nel biennio iniziale 5,8% 11 % Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale Istituti tecnici nel biennio iniziale 10,7% 22,3 % 7,9% 15 % Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 104105 (la tabella è un nostro adattamento) L’aumento inoltre della presenza di studenti stranieri nelle scuole del Veneto comporta l’esigenza di sostenere le istituzioni scolastiche del territorio nel difficile compito di inserire e di integrare efficacemente tali studenti nel percorso scolastico, salvaguardando al contempo il livello di qualità degli apprendimenti per tutti. Negli ultimi anni l’immigrazione ha rappresentato un fenomeno molto rilevante, che ha cambiato notevolmente la struttura sociale del nostro territorio. Come vedremo, il Veneto è diventato la seconda regione in Italia per numero di stranieri residenti, la cui presenza è comunque diffusa su tutto il territorio regionale e risponde a una domanda di lavoro che i cittadini italiani non sono più in grado di soddisfare. L’età media della popolazione straniera è bassa: gli immigrati al primo ingresso sono per lo più giovani, il numero di ricongiungimenti familiari è in forte aumento, con un conseguente notevole arrivo di minori, e infine il tasso di natalità è estremamente elevato. Ciò ha fortemente influito sulla composizione delle classi nelle scuole del territorio provinciale, compresi gli istituti secondari di secondo grado che, come vedremo, sono frequentati da una percentuale rilevante della popolazione scolastica totale. Gli alunni stranieri nel Veneto sono in rapido e progressivo aumento, con una popolazione studentesca nel 2006 di 53.880 unità, pari all’8,2% del totale, ben al di sopra della media nazionale (pari al 4,8%). Anche la popolazione scolastica straniera degli istituti di secondo grado in Veneto è aumentata velocemente, passando da 4.598 a 9.862 unità, con un aumento in 4 anni del 114,5%. Padova, con 1.667 unità pari al 4,9% del totale degli studenti negli istituti superiori, è la quarta provincia nel Veneto per numero di alunni stranieri. Come per le altre province venete, negli ultimi anni la popolazione scolastica straniera a Padova ha continuato ad aumentare. I tassi di crescita, infatti, sono stati superiori alla media regionale con l’eccezione 5 dell’ultimo anno scolastico, caratterizzato da una brusca diminuzione degli stessi, che ha interessato tutta la regione. In quattro anni, il numero degli studenti stranieri negli istituti scolastici di secondo grado in provincia di Padova è aumentato del 125%, passando da 741 a 1.667 unità, con un tasso di crescita superiore a quello Veneto (114,5%). Le statistiche fornite dal Ministero dell’Istruzione evidenziano che i paesi di origine sono soprattutto l’Africa, i paesi europei e non europei. Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Padova, distinta per Area geografica di provenienza Europa UE Non UE Prov. di Padova 3.299 3.583 2.983 379 1.391 6 43 Nazionale 123.925 162.648 136.870 62.821 84.520 767 2.582 Africa America Asia Oceania Non indicato Alunni con cittadinanza non 11.681 574.133 italiana in totale Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg Sul versante dell’offerta scolastica per i minori in obbligo formativo, la tabella seguente riporta il dato complessivo delle scuole presenti a Padova distinte tra paritarie e pubbliche. Tab. 5 – Numero scuole presenti nella provincia di Padova (distinti tra totale, scuole statali, scuole private/parificate) Provincia di Padova Nazionale II° Grado Totale Statali Paritarie Totale Statali Infanzia 313 77 236 24.727 13.585 Primarie 295 271 24 18.101 15.870 I° Grado 127 118 9 7.939 7.073 Licei Classici 6 4 2 666 470 Licei Scientifici 17 12 5 1.183 875 Ex Ist. Magistrali 8 6 2 470 284 Licei Linguistici 2 0 2 186 0 Ist. Tecnici 31 27 4 2.346 1.761 Ist Professionali 15 15 0 1.523 1.389 1 1 0 131 105 Licei Artistici Ist. D'arte 3 3 0 184 161 Fonte: Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008 Paritarie 11.142 2.231 866 196 308 186 186 585 134 26 23 Relativamente ai Centri di Formazione Professionale, il dato sui ritiri è leggermente superiore a quello rilevato nelle scuole pubbliche. Ha riguardato, infatti, nel corso dell’a.s. 2005/2006 l’8% degli iscritti e nel corso dell’a.s. 2006/2007 il 3% degli stessi. Ritornando all’analisi delle scuole e concentrandoci sulle singole classi riemerge con forza il problema delle prime. E’ infatti durante quest’anno che si registra il maggior numero di trasferimenti (6%) e di ritiri (1,2%). Questi valori sono in linea con quanto rilevato a livello Veneto, per cui nel corso dell’a.s. 2005/2006 avrebbe abbandonato gli studi il 4,5% di tutti gli studenti iscritti alla classe prima (era il 3,7% nell’anno scolastico 2004/05). 6 Le azioni messe in campo per combattere questo fenomeno sono le più diverse, come differente è il loro grado di efficacia. Un esempio può essere rappresentato dalla collaborazione con le famiglie e/o con gli istituti di primo grado, per consentire un orientamento più efficace al momento della scelta dell’istituto superiore. Ma quali sono le tipologie di istituto maggiormente colpite da questo problema? Analizzando i dati a livello aggregato, quindi su tutte le classi, per l’ultimo anno scolastico disponibile, la situazione si mostra piuttosto composita. Se infatti il fenomeno dei ritiri si presenta con minor frequenza rispetto ai trasferimenti, in termini generali esso costituisce un problema che colpisce con maggior intensità gli istituti professionali, dove riguarda il 4% degli iscritti. Istituti tecnici e licei hanno invece un sensibile problema di trasferimenti, che coinvolge rispettivamente il 2% e il 3% del totale degli iscritti. E quanto incide il contributo degli iscritti alle classi prime questo fenomeno? Anche in questo caso, come per il dato generale, la situazione appare diversificata in base al tipo di scuola presa in considerazione. Da notare, innanzitutto, come i comportamenti degli iscritti in prima classe siano fortemente significativi nel momento in cui si analizzano i trasferimenti, mentre appaiano in misura meno consistente considerando il totale dei ritiri. Relativamente ai trasferimenti, intesi come “ravvedimenti” rispetto al tipo di istituto scelto, questa decisione interessa 343 persone iscritte al liceo, delle quali il 51% frequenta la classe prima. Analoghe percentuali si evidenziano per gli istituti tecnici, in cui dei 333 trasferimenti il 55% ha interessato matricole. Queste percentuali crollano nel momento in cui ci si concentra sui ritiri. A parte il caso degli istituti artistici, nei quali sui 45 ritiri segnalati il 60% riguarda persone iscritte al primo anno, negli altri casi il contributo degli studenti della prima classe appare all’interno di soglie fisiologiche, proporzionali al numero di iscritti totali. Rispetto alle infrastrutture presenti nel Comune di Padova si segnalano la presenza di: 160 impianti sportivi, 5 teatri e 8 cinema (fonti: www.coni.toscana.it; www.mymovies.it; www.teatriitaliani.org) 6.2.2. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di SAVONA A Savona la popolazione complessiva risulta composta da 286.649 unità di cui 136.555 maschi e 150.091 femmine. La popolazione residente tra 6 e 14 anni è di 23.499, di cui 12.042 maschi e 11.457 femmine. Invece la popolazione tra i 15 e i 18 anni è nel complesso di 10.704 di cui 5.519 maschi e 5.185 femmine (dati ISTAT, censimento 2009 : www.demo.istat.it) Nella ricerca nazionale prima citata (TuttoScuola, 2007) che analizza il tasso di dispersione scolastica in 100 province, Savona si situa al 30° posto registrando le percentuali più alte negli istituti professionali e in quelli tecnici. La tabella riporta i dati nel dettaglio le percentuali relative alla dispersione scolastica che generalmente più bassa rispetto al dato nazionale, tranne che nei licei scientifici dove la dispersione supera la media nazionale del 4,1%. Tab. 1 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Licei scientifici Licei classici e magistrali Licei professionali e d’arte Istituti tecnici Licei nel biennio iniziale Savona 23,8% 18,6% 34,4% 30,5% 10,3% Media nazionale 19,7 % 20,1 % 49,1 % 32,9 % 11 % 7 Istituti professionali e d’arte nel biennio 2,5% 22,3 % iniziale Istituti tecnici nel biennio iniziale 10,9% 15 % Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 104105 ( la tabella è un nostro adattamento) Per quanto riguarda il tasso delle ripetente e dei ritardi scolastici, come si può notare nella tabella seguente, a Savona la maggior parte delle ripetenze si situa negli istituti professionali (11,7%) e gli istituti tecnici (9%) con criticità sempre vive nel primo anno di istruzione. Tab. 2 – Ritardi scolastici nella provincia di Savona per tipologia di corso Provincia di Nazionale Savona Ripetenze scuole primarie 0.08% 0.21% Ripetenze scuole secondarie I grado 2.6% 2.3% Ripetenze licei classici 3.6% 2.7% Ripetenze licei scientifici 2.9% 3.5% Ripetenze ex-istituti magistrali 3.5% 4.4% Ripetenze istituti professionali 11.7% 10.1% Ripetenze istituti tecnici 9.0% 8.4% Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado 8.1% 8.8% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 100-101 (la tabella è un nostro adattamento) Per quanto riguarda i livelli di scolarizzazione, la provincia di Savona non si discosta molto dalle medie nazionali, tranne che per il dato relativo alla richiesta di un titolo di studio medio-alto per le assunzioni: la richiesta di laureati è più bassa del 6,1% rispetto al dato nazionale, quella dei diplomati è del 6.6% in meno. Tab. 3 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Savona, distinta per titolo di studio Provincia di Nazionale Savona Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni 17.7% 19.5% Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni 36.9% 37.3% Diplomati di età inferiore ai 35 anni 47.0% 44.8% Diplomati di età superiore a 34 anni 21.9% 21.1% Laureati di età inferiore a 35 anni 11.6% 10.5% Laurea richiesta per assunzioni 2006 2.6% 8.7% Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006 27.3% 33.9% Qualifica richiesta per assunzioni 2006 17.5% 19.2% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 108-109 ( la tabella è un nostro adattamento) Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Savona, distinta per Area geografica di provenienza Europa Africa America Asia Oceania UE Non UE Prov. di Savona 352 1.261 556 497 116 1 Nazionale 123.925 162.648 136.870 62.821 84.520 767 8 Non indicato 16 2.582 Alunni con cittadinanza non 2.799 574.133 italiana in totale Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg L’offerta scolastica nella Provincia di Savona risulta ben proporzionata alla popolazione residente in obbligo formativo ed è sintetizzata nella tabella seguente. Tab. 5– Numero Uffici scolastici presenti nella provincia di Savona (distinti tra totale, scuole statali, scuole private/parificate) II° Grado Infanzia Primarie I° Grado Licei Classici Licei Scientifici Ex Ist. Magistrali Licei Linguistici Ist. Tecnici Ist Professionali Licei Artistici Ist. D'arte Provincia di Savona Totale Statali Paritarie 111 69 42 94 89 5 35 32 3 2 2 0 4 3 1 2 1 1 0 0 0 10 10 0 7 7 0 1 1 0 0 0 0 Totale 24.727 18.101 7.939 666 1.183 470 186 2.346 1.523 131 184 Nazionale Statali 13.585 15.870 7.073 470 875 284 0 1.761 1.389 105 161 Paritarie 11.142 2.231 866 196 308 186 186 585 134 26 23 Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008 Sul versante dell’offerta, in Provincia di Savona molte istituzioni e amministrazioni pubbliche hanno varato negli ultimi anni iniziative e progetti sulla dispersione scolastica, in collaborazione con istituti scolastici di primo e secondo grado. In particolare citiamo l’ Amministrazione Provinciale, tramite il Settore “Politiche attive del lavoro e sociali”, che: • ha attivato un servizio permanente di orientamento per i giovani, in collaborazione con tutte le principali scuole della provincia; • ha attuato interventi di formazione linguistica e logico-matematica per i giovani stranieri di recente immigrazione inseriti nelle scuole medie e superiori (in particolare in quattro scuole medie e nei due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da Vinci” di Savona); • ha realizzato attività di animazione sui temi dello “star bene a scuola” e su altri aspetti della vita dei giovani, che si sono conclusi con incontri pubblici di presentazione dei prodotti realizzati dai giovani • ha realizzato corsi per “mediatori culturali”, favorendo poi l’utilizzo degli operatori formati nelle scuole che si sono dotate di progetti di interculturalità e recuperosostegno dei giovani extracomunitari in difficoltà. Rispetto alle infrastrutture presenti nel Comune si segnalano la presenza di: 23 impianti sportivi, 5 teatri e 1 cinema (fonti: www.paginegialle.it; www.mymovies.it; www.teatriitaliani.org) Citiamo anche l’attività ormai pluriennale del “Centro Giovani”, servizio di adolescenziologia dell’ASL n.2, che, sempre in accordo con le varie scuole del comprensorio, attua una attività di incontro con le classi prime e seconde degli Istituti Secondari del savonese, all’interno di un progetto di prevenzione del disagio sociale e scolastico dei giovani. 9 Tra le scuole che attuano specifici progetti anti-dispersione, oltre ai due Istituti professionali già citati ed a tutti i corsi di formazione ed istruzione professionale istituiti dalla Regione Liguria in provincia, citiamo anche almeno altre due scuole superiori: il Liceo Sociale “Della Rovere” di Savona e l’Istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure. Infine, segnaliamo l’intesa attività formativa realizzata da Aesseffe Savona, della rete ACLI, che lavora già da diversi anni nel segmento della formazione professionale e in particolare della lotta alla dispersione scolastica; inoltra l’ente collabora con diverse scuole della Provincia, ma soprattutto del Comune di Savona su progetti specifici, in particolare in quattro scuole medie e nei due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da Vinci” di Savona e nelle altre due scuole superiori: il Liceo Sociale “Della Rovere” di Savona e l’Istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure con i quali sono in corso progettazioni riguardanti il recupero scolastico e l’integrazione scolastica dei minori extracomunitari. .6.2.3. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di TERNI A Terni la popolazione complessiva risulta composta da 232.540 unità di cui 111.383maschi e 121.157femmine. La popolazione residente tra 14 e i 18 anni è di 9.402, di cui 4.770 maschi e 4.632 femmine. Invece la popolazione tra i 6 e i 14 anni è nel complesso di 20.195 di cui 10.431 maschi e 9.764 femmine (dati ISTAT, censimento 2009 - : www.demo.istat.it) La percentuale di analfabeti presenti sulla provincia di Terni è più bassa della media nazionale, così come la percentuale di colore che hanno conseguito come massimo titolo di studio la licenza media. Più alta del dato nazionale è la percentuale dei diplomati che, nel caso dei diplomati con età inferiore ai 35 anni, supera la media nazionale del 9%. La richiesta del diploma come titolo di studio è però più bassa rispetto al dato nazionale. Bassa è anche la richiesta di laureati, sebbene la percentuale di laureati sia superiore alla media nazionale. Tab. 1 – Livelli di scolarizzazione nella provincia di Terni, distinta per titolo di studio Provincia di Terni Nazionale Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni 16.9% 19.5% Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni 31.3% 37.3% Diplomati di età inferiore ai 35 anni 53.8% 44.8% Diplomati di età superiore a 34 anni 22.7% 21.1% Laureati di età inferiore a 35 anni 11.3% 10.5% Laurea richiesta per assunzioni 2006 3.8% 8.7% Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006 31.1% 33.9% Qualifica richiesta per assunzioni 2006 22.7% 19.2% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 108-109 ( la tabella è un nostro adattamento) Il tasso di dispersione scolastica nella provincia di Terni è generalmente più basso rispetto alla media nazionale, tranne che peri i bienni dei licei e degli istituti professionali e d’arte, dove arriva ad un +9,2% rispetto al dato nazionale. Nota di merito per gli istituti tecnici dove troviamo una percentuale più bassa rispetto alla media nazionale dell’11%, per quanto riguarda il biennio iniziale, del 12,7% per quanto riguarda l’intero quinquennio. Tab. 2 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 10 Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Terni Media nazionale Licei scientifici 12,8% 19,7 % Licei classici e magistrali 15,5% 20,1 % Licei professionali e d’arte 42,9% 49,1 % Istituti tecnici 20,2% 32,9 % Licei nel biennio iniziale 13,2% 11 % Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale 31,5% 22,3 % Istituti tecnici nel biennio iniziale 4,0% 15 % Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola,2007, pag. 104105 (la tabella è un nostro adattamento) In Umbria, gli indicatori relativi alla scuola media e alla secondaria superiore, sia rispetto al dato Centro-Nord sia al dato nazionale, risultano abbastanza positivi. Il tasso di passaggio dalla scuola media è pari al 95,6% contro una media Centro-Nord del 94,3% e nazionale del 92,6%; il tasso di interruzione della frequenza è pari al 6,2% mentre nel Centro-Nord risulta del 6,5% e a livello nazionale del 6,7%. Particolarmente positiva risulta la percentuale di diciannovenni che supera gli esami di maturità (72,3% contro il 64,7% nel Centro-Nord e 63,1% nell’intero territorio nazionale). Tuttavia, problemi legati alla dispersione scolastica permangono a livello regionale e provinciale, specie per alcune categorie di giovani e di istituti scolastici (soprattutto scuole professionali, mentre l'abbandono è molto inferiore per i licei). In questo caso si tratta in particolare di giovani che giungono sul mercato del lavoro senza un’adeguata preparazione culturale e professionale, richiamando la necessità di intervenire con modalità e strategie di sostegno volte a prevenire l’insorgenza di fenomeni di esclusione sociale, rischi di fuoriuscita dal mercato del lavoro, l’affermarsi di posizioni professionali marginali e dequalificate. Le caratterizzazioni del fenomeno della dispersione a livello regionale sono comunque il sintomo di alcuni nodi critici del sistema scolastico e formativo italiano - addebitabili al prevalere di cicli lunghi dell’offerta scolastica, alla difficoltà di mobilità tra i diversi percorsi possibili, alla difficoltà del processo di transizione tra scuola, formazione, lavoro - che rendono necessario attivare strategie parallele e complementari all’interno dei sistemi dell’offerta educativa e formativa. Il Piano per il Lavoro della Regione Umbria prevede fra i suoi obiettivi operativi quello di assicurare a tutti i giovani fino a 18 anni il completamento del proprio percorso di istruzione e professionalizzazione, agendo in particolare sui giovani drop out o a rischio di dispersione. Il risultato finale delle azioni che si intendono implementare nel nostro territorio si concretizza nel rientro di tali ragazzi all’interno del sistema scolastico, per il conseguimento del titolo di studio, oppure l’ingresso o la permanenza nel sistema della formazione professionale o nell'apprendistato, per il conseguimento della qualifica. Nella Provincia di Terni, l’analisi effettuata sulla dispersione scolastica riporta statistiche preoccupanti. Rispetto alle statistiche nazionali offerte da TUTTOSCUOLA (tabella 2), la provincia di Terni afferma infatti che il numero dei soggetti a rischio di dispersione scolastica si aggiri intorno al 65,14%, superando di quasi il 20% il tasso medio nazionale. La causa del fenomeno è riscontrabile nel cospicuo numero di alunni ripetenti e con debiti gravi in aumento negli ultimi anni, come risulta nella tabella allegata. Tab. 3 – Ritardi scolastici nella provincia di Terni per tipologia di corso Ripetenze scuole primarie Provincia di Terni 0.08% Nazionale 0.21% 11 Ripetenze scuole secondarie I grado 1.7% 2.3% Ripetenze licei classici 1.0% 2.7% Ripetenze licei scientifici 3.7% 3.5% Ripetenze ex-istituti magistrali 3.4% 4.4% Ripetenze istituti professionali 7.3% 10.1% Ripetenze istituti tecnici 5.8% 8.4% Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado 6.6% 8.8% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz.Editoriale Tutto Scuola, 2007, pag. 100101 (la tabella è un nostro adattamento) Nel sistema formativo umbro e della provincia di Terni negli ultimi anni si è assistito ad un rilevante ingresso di alunni stranieri. Emerge, di conseguenza, una forte esigenza da parte delle scuole e delle famiglie immigrate di arginare la dispersione scolastica degli alunni immigrati attraverso interventi calibrati sulle loro esigenze. Nella provincia, inoltre, si registra una mancanza di strutture che possano prevenire l’abbandono e la dispersione scolastica e sostenere la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani. La provincia di Terni si caratterizza sul territorio nazionale per un livello elevato del tasso di disoccupazione tra le persone scolarizzate; si riscontra infatti, la più alta percentuale di disoccupati ad elevata scolarità: il 56,7% della popolazione con diploma di laurea non possiede un lavoro Sempre grazie ai dai raccolti nell’annuario dell’Istat “Conoscere l’Umbria” è possibile riportare una breve descrizione del livello di istruzione in Umbria Nell’anno scolastico 2008/2009 coloro che frequentano le scuole primarie sono 36.243 ed ogni classe è costituita in media da 17,0 alunni; maggiore risulta invece la densità scolastica tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado dove 22.491 alunni iscritti sono distribuiti mediamente in 21,3 alunni ogni classe. Sono 36.976 coloro che frequentano le scuole secondarie di secondo grado, per una dimensione media delle classi pari a 19,5 studenti. Il 32,8% degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado frequenta un istituto tecnico, il 36,0% un liceo e il 20,6% un istituto professionale; il restante 10,6% è iscritto ad un istituto magistrale o artistico. La presenza femminile negli istituti superiori è molto elevata negli istituti magistrali dove l’86,9% degli iscritti è rappresentato da studentesse. La quota di studenti femmine è di poco superiore a quella degli studenti maschi nei licei (56,6%), e inferiore negli istituti tecnici (35,1%) e in quelli professionali (41,8%). Rispetto anno scolastico 2004/2005 aumentano le iscrizioni nelle scuole primarie (+1,6%), mentre mostrano un lieve calo le iscrizioni nelle scuole secondarie di primo grado (-0,7%) e rimangono sostanzialmente invariate quelle nelle scuole secondarie di secondo grado. All’interno delle scuole secondarie di secondo grado crescono le iscrizioni nei licei (+5,3%) e negli istituti magistrali (+7,7%), mentre mostrano una decisa flessione le iscrizioni negli istituti artistici (-3,6%), professionali (-2,2%) e tecnici (-4,5%). Nell’anno scolastico 2008/2009 sono iscritti 10.465 studenti con cittadinanza straniera, pari all’8,7% del totale degli studenti iscritti. La maggiore incidenza di studenti stranieri si registra nella scuola primaria, dove ne risultano iscritti 3.959, corrispondenti all’10,9% e nella scuola secondaria di primo grado dove se ne contano 2.272, pari al 10,1%. È invece nelle scuole secondarie di secondo grado che si registra l’incidenza di studenti stranieri più bassa, pari al 5,7%. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole di Terni sono in totale 2.665 come risulta nella tabella seguente. Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Terni, distinta per Area geografica di provenienza 12 Europa Prov. di Terni 899 1.059 212 170 324 0 1 UE Non UE Nazionale 123.925 162.648 136.870 62.821 84.520 767 2.582 Africa America Asia Oceania Non indicato Alunni con cittadinanza non 2.665 574.133 italiana in totale Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg Nelle tavole che seguono vengono riportate alcune cifre significative relative ai distretti scolastici nella città di Terni e nella Provincia, rapportati ai dati Regionali. Censimento delle scuole nella Provincia di Terni Unità scolastiche e alunni delle scuole primarie per distretto scolastico (Anno Scolastico 2008-08) Distretti scolastici Terni Provincia Terni Umbria Unità scolastiche Classi 22 77 311 290 541 2133 Totale 5354 9136 36243 Alunni Di cui con cittadinanza straniera 465 732 3953 Alunni classe x 18.5 16.9 17 Alunni stranieri x 100 alunni 8.7 8.0 10.9 Unità scolastiche, classi e studenti delle scuole secondarie di primo grado per distretto scolastico. (Anno scolastico 2008-08) Distretti scolastici Terni Provincia Terni Umbria Unità scolastiche Classi 13 35 113 143 265 1055 Totale 3152 5504 22491 Studenti Di cui con cittadinanza straniera 301 476 2272 Studenti classe x 22.0 20.8 21.3 Studenti stranieri x 100 alunni 9.5 8.6 10.1 Unità scolastiche, classi, studenti delle scuole secondarie di secondo grado per distretto scolastico (Anno scolastico 2008-08) Distretti scolastici Terni Provincia di Terni Umbria Unità scolastiche Classi 13 25 108 316 464 1982 Tot Studenti di cui di cui femmine stranieri Studenti x classe 5730 8635 36976 2871 4341 18024 18.1 18.6 19.5 296 419 2119 Studenti stranieri x 100 studenti 5.2 4.9 5.7 A fronte della descritta offerta scolastica pubblica, pochi sono i programmi strutturati presentati dalle scuole per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica, che viene invece sostenuta, nella Provincia di Terni, dal privato sociale e dal mondo del Terzo settore. Per quanto riguarda l’offerta delle strutture ludico-culturali-sportive nel Comune di Terni si segnalano la presenza di: 61 impianti sportivi, 2 teatri e 2 cinema. (fonti: www.coni.toscana.it; www.mymovies.it; www.teatriitaliani.org) 13 A fronte della descritta offerta scolastica pubblica, pochi sono i programmi strutturati presentati dalle scuole per la prevenzione e la lotta alla dispersione scolastica, che viene invece sostenuta, nella Provincia di Terni, dal privato sociale e dal mondo del Terzo settore. Nella fattispecie, nel Comune di Terni, attraverso convenzioni con enti privati, tra cui quelle con EnAIP Terni, sono sei i Centri di Aggregazione giovanili, finanziati attraverso i fondi della L. 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" che a diverso titolo svolgono attività di sostegno scolastico e prevenzione al disagio. Enaip Terni, in particolare, sensibile da anni a queste tematiche ha voluto caratterizzare in tal senso i suoi due centri cittadini e un terzo situato nel Comune di Narni (Provincia TR), attraverso i quali opera da anni attuando programmi strutturati di sostegno scolastico e lotta alla dispersione scolastica. Attraverso, infatti, un lavoro di rete con i servizi territoriali, le scuole e le Circoscrizioni del territorio di pertinenza del Centro, vengono realizzati percorsi personalizzati di aiuto e sostegno scolastico, laboratori orientativi e d’integrazione per ragazzi stranieri e recupero linguistico, oltre, ovviamente alle normali attività di aggregazione e animazione giovanile. .6.2.4.. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di CAGLIARI A Cagliari la popolazione complessiva risulta composta da 559.820 unità di cui 273.219 maschi e 286.601 femmine. La popolazione residente tra 6 e i 14 anni è di 52.177, di cui 27.000 maschi e 25.177 femmine. Invece la popolazione tra i 14 e i 18 anni è nel complesso di 26.492 di cui 13.676 maschi e 12.816 femmine (dati ISTAT, censimento 2009 - : www.demo.istat.it) Sebbene il livello di analfabetismo sia appena al di sopra della media nazionale, il dato sicuramente più rilevanti riguardano gli adulti che hanno raggiunto, come massimo titolo di studio, la licenza media (+6.4 rispetto alla media nazionale). I dati relativi al minor numero di diplomati rispetto alla media nazionale sono strettamente legati a questo dato. Il dato più comprensibile osservando la percentuale di assunzioni per le quali è richiesta la semplice qualifica professionali. È evidente che, non essendo valorizzato un titolo di studio più alto (la richiesta di diplomati e laureati è sotto la media nazionale) lo studente non si sente stimolato e motivato nella continuazione del suo percorso formativo. Tab. 1– Livelli di scolarizzazione nella provincia di Cagliari, distinta per titolo di studio Provincia di Nazionale Cagliari Analfabeti/ quinta elementare di età inferiore ai 65 anni 19.6% 19.5% Licenza media di età tra i 20 e i 45 anni 43.7% 37.3% Diplomati di età inferiore ai 35 anni 39.8% 44.8% Diplomati di età superiore a 34 anni 19.0% 21.1% Laureati di età inferiore a 35 anni 8.5% 10.5% Laurea richiesta per assunzioni 2006 8.1% 8.7% Diploma/ postdiploma per assunzioni 2006 31.6% 33.9% Qualifica richiesta per assunzioni 2006 22.4% 19.2% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale TuttoScuola, 2007, pag.108109, (la tabella è un nostro adattamento) Come mostra la seguente tabella, il tasso di dispersione scolastica nella provincia di CAGLIARI è tra i più importanti d’Italia (la provincia si trova al 93° posto su una 14 classifica che comprende 100 province). In generale le percentuali superano tutte la media nazionale, soprattutto per quanto riguarda gli istituti che prevedono la continuazione del corso di studi all’università. Per quanto riguarda la dispersione nei licei scientifici il tasso è maggiore rispetto alla media del 6.9%, quello relativo ai licei classici supera la media del 12.3%. Questo dato sottolinea come il raggiungimento di un titolo di studio al di sopra della qualifica professionale venga avvertito da buona parte della popolazione come non necessario. Tab. 2 – Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Cagliari Media nazionale Licei scientifici 27,6% 19,7 % Licei classici e magistrali 32,4% 20,1 % Licei professionali e d’arte 54,3% 49,1 % Istituti tecnici 37.7% 32,9 % Licei nel biennio iniziale 12.4% 11 % Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale 25.6% 22,3 % Istituti tecnici - biennio iniziale - 21,1% 15,0% Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Tutto Scuola, 2007, pag.104-105 (la tabella è un nostro adattamento) Lo stesso tasso dei ritardi scolastici segnala una situazione piuttosto urgente da affrontare nelle scuole cagliaritane. Le ripetente maggiori si registrano negli istituti magistrali (10.1%), negli istituti professionali (16.9%), e negli istituti tecnici (16.0%) toccando punte significative nel primo anno delle scuole superiori. Tab. 3 – Ritardi scolastici nella provincia di Cagliari per tipologia di corso Provincia di Nazionale Cagliari Ripetenze scuole primarie 0.28% 0.21% Ripetenze scuole secondarie I grado 4.8% 2.3% Ripetenze licei classici 5.5% 2.7% Ripetenze licei scientifici 7.9% 3.5% Ripetenze ex-istituti magistrali 10.1% 4.4% Ripetenze istituti professionali 16.9% 10.1% Ripetenze istituti tecnici 16.0% 8.4% Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado 15.3% 8.8% Fonte: TuttoScuola, Primo rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale Tuttoscuola, 2007, pag.100-101 (la tabella è un nostro adattamento) Per quanto riguarda la presenza degli alunni stranieri, le statistiche del Ministero dell’istruzione rivelano che a Cagliari sono presenti 1.277, per lo più provenienti dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa. Tab. 4 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Cagliari, distinta per Area geografica di provenienza Europa UE Prov. di Cagliari 225 Nazionale 123.925 15 Non UE 169 162.648 Africa 302 136.870 America 109 62.821 Asia 415 84.520 Oceania 27 767 Non indicato 30 2.582 Alunni con cittadinanza non 1.277 574.133 italiana in totale Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg Sul versante dell’offerta scolastica, la tabella seguente illustra la situazione delle scuole a Cagliari, distinta per scuole statali e paritarie. Tab. 4 – Numero Uffici scolastici presenti nella provincia di Cagliari (distinti tra totale, scuole statali, scuole private/parificate) II° Grado Provincia di Nazionale Cagliari Totale Statali Paritarie Totale Statali Paritarie 319 193 126 24.727 13.585 11.142 Infanzia Primarie 228 213 15 18.101 15.870 2.231 I° Grado 127 121 6 7.939 7.073 866 7 4 3 666 470 196 Licei Classici Licei Scientifici 14 12 2 1.183 875 308 Ex Ist. Magistrali 7 5 2 470 284 186 Licei Linguistici 1 0 1 186 0 186 Ist. Tecnici 33 30 3 2.346 1.761 585 20 1 1.523 1.389 134 Ist Professionali 21 Licei Artistici 3 3 0 131 105 26 Ist. D'arte 0 0 0 184 161 23 Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008 Sul versante dell’offerta segnaliamo l’esperienza consolidata del circolo ACLI Cagliari dal titolo “Crescere con consapevolezza” svolta in collaborazione con la Scuola Media Statale Monsignor A. Saba di Elmas, e ha come finalità quella di fornire agli studenti frequentanti l’ultimo anno delle scuole medie inferiori, un quadro di riferimento teoricopratico per una scelta responsabile e consapevole del percorso di studi. Il progetto nasce dal riconoscimento del sempre più significativo ruolo della scuola, che ha il compito di stimolare nell'adolescente interesse e consapevolezza verso se stesso, verso gli altri, verso il mondo e la società di cui è parte, oltre a guidarlo nella non facile scoperta delle proprie capacità, attitudini e motivazioni in un continuo processo di autoorientamento. Per questo motivo lo studente deve essere indirizzato verso l'autovalutazione. L’intervento è dunque ispirato ad una filosofia dell'orientamento centrata sull'idea del "percorso individuale" e delle "risorse personali", che riconosce all'esperto il ruolo di facilitatore di un processo di scelta che resta tuttavia del tutto autonomo e demandato al soggetto "orientato". Sempre sul versante dell’offerta di servizi analoghi, vale la pena segnalare l’esperienza condotta a Cagliari da EnAIP Sardegna nel 2008-2009 nell’ambito del Progetto nazionale 2You, finanziato dal MIUR e realizzato in collaborazione con la Comunità di San Patrignano, e giunto nel 2010 alla sua seconda edizione annuale, che ha rappresentato un punto di svolta nel campo delle esperienze locali di lotta al disagio 16 scolastico, grazie alla sperimentazione di nuovi metodi di intervento e alla fattiva collaborazione della rete locale. . 6.2.5.. Il fenomeno della dispersione scolastica nel conteso di AOSTA Ad Aosta il fenomeno della dispersione scolastica è rappresentato soprattutto dalle percentuali di ripetenze e ritardi che sono sintetizzati nella tabella seguente. Tab. 1 – Ritardi scolastici nella provincia di Aosta per tipologia di corso Provincia di Nazionale Aosta Ripetenze scuole primarie 0,66% 0.21% Ripetenze scuole secondarie I grado 6,2% 2.3% Ripetenze licei classici 3,2% 2.7% Ripetenze licei scientifici 4,8% 3.5% Ripetenze ex-istituti magistrali 7,6% 4.4% Ripetenze istituti professionali 13,1% 10.1% Ripetenze istituti tecnici 9,2% 8.4% Ripetenze 1°anno istituti di sec.II grado 11,3% 8.8% Fonte: dato ricavato da http://oc4jesedati.pubblica.istruzione.it/Sgcnss/builder.do Sul versante dell’offerta scolastica, la tabella seguente riporta il numero di scuole presenti ad Aosta e distinte tra pubbliche e private parificate. Tab. 2 – Numero scuole presenti nella provincia di Aosta (distinti tra totale, scuole statali, scuole private/parificate) Provincia di Aosta II° Grado Infanzia Primarie I° Grado Licei Classici Licei Scientifici Ex Ist. Magistrali Licei Linguistici Ist. Tecnici Ist Professionali Licei Artistici Ist. D'arte Totale 92 85 21 1 3 2 1 4 7 0 1 Statali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Paritarie 92 85 21 1 3 2 1 4 7 0 1 Nazionale Totale 24.727 18.101 7.939 666 1.183 470 186 2.346 1.523 131 184 Statali 13.585 15.870 7.073 470 875 284 0 1.761 1.389 105 161 Paritarie 11.142 2.231 866 196 308 186 186 585 134 26 23 Fonte: Dati forniti da Ministero Istruzione Università e Ricerca a.s.2007/2008 Sul versante dell’offerta di servizi sul territorio, le istituzioni scolastiche attivano ogni anno ad Aosta attività specifiche di prevenzione alla dispersione scolastica. La problematica fondamentale, rilevata anche dai lavori del “Piano di zona” terminati nel 2009 da cui derivano anche i dati sopra descritti, è che, in rapporto alle percentuali di dispersione scolastica note anche a livello nazionale, non esiste un sistema regionale integrato di intervento. In più, in svariate occasioni, si è osservato che c’è un tentativo di minimizzare la problematica “dispersione scolastica”, poiché, a differenza di altre Regioni italiane, il 17 mercato del lavoro offre ancora qualche possibilità legata alle attività turistiche impiegando i giovani nella stagione estiva e invernale. Rispetto a tale problematica che, percentualmente, nella Regione è molto preoccupante, esistono solo iniziative sporadiche, legate alle singole sensibilità di associazioni, istituzioni scolastiche e organizzazioni del privato sociale. In particolare, i Servizi di sostegno alla partecipazione scolastica sono, in Valle d’Aosta, presenti in diversi Comuni; in Alta Valle, ne esistono 2 nel Comune di Cormayeur, 1 a Pré-Saint Didier, 1 a Morgex, 1 a La Salle 1 a Aymavilles; nella Media Valle 1 a Pollein, 1 a Fénis, 1 a Nus 1 a St -Vincent, 1 a St- Denis; nella città di Aosta ne esiste uno specifico per ragazzi immigrati, in Bassa Valle 1 a Hone, 1 a Montjovet, 1 a PontSaint Martin. Vale la pena di ricordare infine la consolidata ed ampia esperienza di EnAIP Aosta nel rivolgersi a fasce a rischio di esclusione sociale e quindi realizzare di volta in volta interventi orientativi per ragazzi a rischio di dispersione. Infine si segnala la consistenza della popolazione straniera che ad Aosta conta 1.174 provenienti in gran parte dall’Africa e dall’Europa e per i quali non molto chiara l’offerta di servizi specialistici di accoglienza e integrazione interrazziale a conferma ulteriore della necessità di non sottovalutare la presenza di tale bisogno. Tab. 3 – Consistenza numerica di alunni con cittadinanza non italiana nella provincia di Aosta, distinta per Area geografica di provenienza Europa UE Non UE Prov. di Aosta 212 213 587 101 60 1 0 Nazionale 123.925 162.648 136.870 62.821 84.520 767 2.582 Africa America Asia Oceania Non indicato Alunni con cittadinanza non 1.174 574.133 italiana in totale Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali - Anno scolastico 2007/2008 – aprile 2009, pag.55 e segg . 6.2.6. Il fenomeno della dispersione scolastica in TOSCANA e nelle province di PISA, SIENA, LUCCA e FIRENZE L’idea di intervenire nei territori di Pisa, Siena, Lucca e Firenze dipende soprattutto dal fatto che, come nel resto del Paese, anche in queste aree territoriali la dispersione scolastica rappresenta un fenomeno sociale rilevante e preoccupante anche se la regione Toscana ha realizzato negli ultimi anni importanti iniziative, segnale evidente dell’esistenza di interventi di prevenzione che riescono ad ottenere buoni successi e della permanenza di reti territoriali tra scuole, associazioni e Province. Secondo l’indagine di TuttoScuola, nel quinquennio dal 2002 al 2007 la Toscana è all’undicesimo posto nella graduatoria delle regioni a più alto rischio e nella graduatoria delle province (Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola, 2007, pag.103): • Siena si situa al 10° posto, • Pisa al 15° posto; • Lucca al 53° posto; • Firenze al 68° posto. L’idea di intervenire sul tema della dispersione nel contesto toscano è rafforzata dal fatto 18 che i dati in nostro possesso confermano che a fronte di un’ampia richiesta di supporto scolastico, aggregazione giovanile e socializzazione, proveniente da minori e famiglie, l’offerta di servizi presenti a Pisa, Siena, Lucca e Firenze deve essere costantemente alimentata e potenziata. Da questa prima considerazione, si sono delineate alcune strategie di intervento che appaiono, appunto, rafforzate da statistiche regionali e provinciali. E’ evidente che il primo luogo ove incrementare iniziative di prevenzione e lotta alla dispersione è il sistema scolastico, ma anche i centri di formazione professionale nei quali gravitano il maggior numero di adolescenti potenzialmente drop-out. Attualmente, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 19 anni, la Toscana ha una media di dispersione scolastica pari al 17,1%, con una percentuale di diplomati del 78%, contro l'85% indicato dall'Unione Europea. Il livello di abbandono al primo anno della scuola secondaria di secondo grado si attesta su un valore medio compreso tra 1,5% e 3%. Gli iscritti più esposti al pericolo di esodo anticipato, come per le altre regioni, sono principalmente quelli del primo biennio. Quello che si delinea è comunque un percorso stentato che nasconde alla base problemi di integrazione e disuguaglianze sociali, economiche e culturali, sostenuto da un sistema che sembra non rispondere ai bisogni della popolazione scolastica con un'adeguata offerta formativa. I dati sono allarmanti soprattutto se si pensa che la dispersione scolastica innesca spesso percorsi di emarginazione e povertà. Da una recente ricerca del Centro Nazionale per il Volontariato ('Dispersione scolastica e volontariato in Toscana'), svolta sottoponendo dei questionari a un nutrito campione di ragazzi delle scuole superiori della Toscana, è emerso che per il 46% degli intervistati la dispersione scolastica è associata a crisi e noia, per il 32% è addirittura sinonimo di frattura, conflitto, mancanza di dialogo e non rappresenta certo una scelta (confronta www.cesvot.it). La tabella seguente riporta l’andamento del tasso di dispersione negli ultimi cinque anni cioè dal 2002 al 2007 nelle province del progetto rivelando, come si può vedere, criticità consistenti soprattutto nei licei professionali e d’arte, negli istituti tecnici e nei bienni iniziali, confermando quindi la presenza - su questi quattro territori toscani - di una forte domanda di servizi di contrasto alla dispersione scolastica. Tabella 1 Tasso di dispersione nel quinquennio 2002-2007 Licei scientifici FIRENZE LUCCA PISA SIENA 24,1% 23,6% 6,7% 13,8% Media nazionale 19,7 % Licei classici e magistrali 26,3% 18,6% 17,8% 14,8% 20,1 % Licei professionali e d’arte 46,1% 43,8% 45,3% 20,9% 49,1 % Istituti tecnici 26,7% 28,8% 35,6% 29,3% 32,9 % Licei nel biennio iniziale 15,7% 8,3% 4,4% 9,7% 11 % Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale Istituti tecnici nel biennio iniziale 23,1% 13,2% 23,5% 10,7% 22,3 % 11,5% 12,2% 29,8% 15% 15 % (Fonte: TuttoScuola, 1° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. TuttoScuola pag.103, 2007 – la tabella è un nostro adattamento) Come per la media nazionale, quindi, anche nelle province toscane il fenomeno della dispersione scolastica si è attestato oramai nelle scuole elementari su livelli fisiologici, è 19 contenuto nelle scuole medie inferiori, mentre raggiunge tassi elevati nelle scuole superiori dove il biennio presenta i più alti livelli di abbandono. Infine è necessario tener conto della presenza degli adolescenti stranieri nel nostro Paese. Nell’anno scolastico 2007/08 gli alunni stranieri (cioè senza la cittadinanza italiana) presenti nel sistema scolastico italiano hanno rappresentatoli 6,4% del totale degli alunni (574.133 unità). Le scuole primarie e secondarie di I grado hanno accolto il maggior numero di allievi di origine straniera: 7,7% e 7,3% dell’inera popolazione scolastica. Le statistiche più recenti confermano che la mancata regolarità tra gli studenti stranieri rappresenta un dato particolarmente allarmante dovuto sia a difficoltà legate alla conoscenza della lingua italiana sia a problemi di integrazione sociale. Tabella 2 Presenza degli alunni stranieri LUCCA PISA SIENA FIRENZE infanzia primarie Secondarie I grado Secondarie II grado 692 811 681 2754 1.358 1683 1368 5.112 787 913 876 3.098 733 846 766 2.835 (Fonte: Ministero dell’Istruzione Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S.2007/08 – luglio 2008, pag.19) Accanto agli istituti scolastici, uno dei contesti ottimali per promuovere e realizzare servizi dedicati ai giovani a rischio di dispersione scolastica sono le Parrocchie sia perché sui territori di Pisa, Lucca, Firenze e Siena, le Parrocchie hanno una diffusione capillare, sia perché permane un forte legame tra le Parrocchie e la nostra associazione, sia perché secondo le più recenti statistiche la Chiesa, insieme alle Forze dell’Ordine, è la principale istituzione nella quale gli adolescenti ripongono fiducia e speranze, a scapito di altri organismi come la Scuola e i partiti politici (confronta i recenti dati di Eurispes 8° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, 2007). La collaborazione con le Parrocchie permetterà di costruire e diffondere diverse iniziative di socializzazione e scambio. L’associazionismo infatti rappresenta una dimensione sociale ricca di relazioni e di senso che può contribuire efficacemente alla prevenzione dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile. Nell’ambito di questa dimensione, che può assumere una forma dinamica ed evolutiva, molti giovani possono sperimentare per esempio l’esercizio della cittadinanza attiva attraverso la partecipazione e la condivisione di esperienze. Sul versante dell’offerta, in Toscana operano più di 250 associazioni nel settore del no-profit che lavorano a sostegno dei minori e dei giovani. (confronta www.cesvot.it). Nelle tre province del progetto, ciascun Istituto scolastico organizza annualmente iniziative di recupero scolastico e lotta alla dispersione. Tra i progetti più interessanti segnaliamo l’iniziativa gestita dal Centro Nazionale per il Volontariato (CNV) in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale e Regione Toscana che per contrastare la dispersione scolastica e l'emarginazione ha creato reti territoriali su tutte le province (in particolare a Pisa sono coinvolte in rete 6 scuole e 10 associazioni, a Lucca: 6 scuole e 20 associazioni e a Siena: 7 scuole e 16 associazioni) con attivate le seguenti iniziative. Punto Informativo, Incontri in classe, Stage della Solidarietà e Staff Animatori Scuola e Volontariato . Una ulteriore iniziativa per contrastare l’abbandono scolastico è stata messa in atto recentemente dalla Regione Toscana che, per l’annualità 2006/2007, sulla misura C.2 del POR Obiettivo 3 2000/2006 ha stanziato dei fondi (€10.632,94 ed €7.721,56) per il 20 finanziamento di buoni studio (di valore massimo di €250) destinati ai ragazzi, a rischio di dispersione, frequentanti il primo biennio delle scuole superiori, appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate e residenti in tutte le province toscane. Inoltre segnaliamo l’iniziativa, sempre a cura della Regione Toscana e sempre attivo su tutte le province, realizzato dalla “Fondazione Migrantes settore Circhi e Luna Park” che sta lavorando da tre anni ad un progetto per agevolare l’inserimento e il successo scolastico dei bambini dello spettacolo viaggiante e per ridurre i fenomeni connessi all’abbandono scolastico molto presenti in questa fascia di minori. Nel fotografare una realtà specifica, segnaliamo che a Lucca si è creata una rete di 8 istituti di istruzione secondaria superiore a progetti provinciali o zonali di integrazione istruzione – formazione, denominati “Mirò 1”, “Mirò 2” e “Mares”, finanziati dal FSE mediante la regione Toscana e dal Ministero della pubblica Istruzione. Questi progetti hanno comportato attività di orientamento e riorientamento, la frequenza di breve percorsi professionalizzanti o di veri e propri corsi di qualifica professionali all’interno degli stessi istituti scolastici. Per concludere il quadro dell’offerta di servizi specialistici rivolti a combattere e prevenire la dispersione scolastica non possiamo che segnalare le diverse esperienze realizzate a Siena, a Pisa, a Firenze e a Lucca da parte di EnAIP Toscana che ha svolto, oltre ad attività formative consolidate rivolte al target dell’obbligo formativo e progetti di apprendistato, anche diverse sperimentazioni tra cui un servizio di orientamento che ha coinvolto numerosi istituti pubblici (scuole medie primarie e secondarie) per facilitare la scelta scolastica e l’inserimento nel mondo del lavoro. Nel triennio precedente (2003-2006), sono stati realizzati diversi corsi di formazione professionale e di orientamento che hanno interessato essenzialmente tre tipologie di utenza: giovani frequentanti l’ultimo anno della scuola media; giovani frequentanti il primo anno della scuola superiore; giovani che hanno assolto il diritto/dovere nella formazione professionale; Per quanto riguarda il target riguardante giovani frequentanti l’ultimo anno della scuola media sono stati realizzati i seguenti progetti: • Progetto Transit, che consiste in un percorso di orientamento alla scelta attraverso interventi di orientamento, consulenza, informazione realizzato in patenariato con Istituti comprensivi di: Vicchio, Scarperia, Barberino; scuola media “G.della Casa” di Borgo San Lorenzo, liceo scientifico “G.Ulivi”, Ipsia Chino Chini, Associazione genitori di Vicchio e della durata complessiva di 180 ore di cui 50 ore di stage. • Progetto ORMA, realizzato con gli Istituti comprensivi di: Vicchio, Scarperia, Barberino; scuola media “G.della Casa” di Borgo San Lorenzo e finalizzato anch’esso ad un’attività di orientamento alla scelta formativa; • Progetto G&O, che è consistito in un percorso di orientamento, lotta all’evasione scolastica e supporto alle attività scolastiche per minori ancora inseriti nella scuola secondaria di primo grado. Il progetto prendeva le mosse dalle segnalazioni pervenute dalla scuola media Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo e dall’Istituto Comprensivo di San Piero a Sieve e intendeva dare un contributo alla necessità di prevenzione e recupero della dispersione scolastica tramite il coinvolgimento coordinato di tutti gli attori interessati: gli studenti a rischio di dispersione e le relative famiglie, gli insegnanti degli istituti scolastici, gli educatori e i tutor. Per quanto riguarda il target dei giovani frequentanti il primo anno della scuola superiore sono stati realizzati i seguenti progetti: Progetto PER TRE – Percorso IF Progetto PER.FORM.ANCE. - Percorso IF - Progetto PASSO – Percorso promosso dalla Regione Toscana e dal Ministero della Pubblica Istruzione. 21 Tutti i tre progetti hanno previsto: laboratorio inter-discipiplinare: approccio per competenze, rilevando per ogni singola materia gli indicatori di competenza; orientamento di gruppo e individuale; visite a realtà produttive territoriali; formazione formatori sul tema della valutazione formativa. Con le presenti proposte progettuali si è inteso mettere a punto a Siena, Pisa, Lucca e Firenze, interventi, strategie di orientamento, di rimotivazione e metodologie di insegnamento che contribuiscano a ridurre il disagio fino a creare delle strutture educative che impediscano di considerare l’abbandono una soluzione al problema scuola e abbiano un’efficacia tale da permettere o il completamento del ciclo scolastico o il conseguimento di una qualifica professionale Alla luce di quanto detto, nell’ambito del presente progetto Tutti a scuola, nessuno escluso!, la forte integrazione dei volontari in servizio civile con gli esperti di EnAIP Toscana non potrà che produrre esiti positivi rafforzando ulteriormente l’azione educativa negli interventi già in atto 3. Destinatari e beneficiari del progetto In tutte le 9 province di attuazione del progetto, “Tutti a scuola, nessuno escluso!” cioè Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze, i destinatari finali del progetto sono minori in obbligo scolastico e formativo, dagli 11 ai 18 anni segnalati dagli istituti superiori e dai centri di formazione professionali presenti sul territorio, nonché dalla rete del partenariato, dalle parrocchie e dai vari soggetti che si riuscirà a raggiungere nelle attività di promozione del progetto. Si prevede di raggiungere in totale circa 310 adolescenti con una media di 30 ragazzi/e per provincia. Tale distribuzione potrà comunque variare perché si tenderà su ogni territorio a privilegiare quei gruppi di utenza segnalati dagli istituti scolastici e dagli enti di formazione della città partner del progetto e che potranno variare da città a città. La composizione dei destinatari finali nelle province indicate è la seguente: A PADOVA , si prevede di destinare il progetto a: • 30 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati sul territorio dalle scuole superiori, dagli enti di formazione professionale che svolgono corsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo, dagli istituti tecnici e professionali ove è più presente la domanda di servizi volti a prevenire la dispersione scolastica, dalla rete dell’associazionismo locale, dai servizi sociali, dalle case-famiglie e dalle parrocchie, nonché da tutte le altre istituzioni scolastiche che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto; • 30 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività; A SAVONA, si prevede di destinare il progetto a: • minimo 30, massimo 40 ragazzi/e in obbligo scolastico e formativo, di età compresa tra gli 11 e i 18 anni segnalati segnalati dai CFP presenti sul territorio, da quattro scuole medie e due Istituti Professionali “Mazzini” e “Da Vinci” di Savona e due scuole superiori: il Liceo Sociale “Della Rovere” di Savona e l’Istituto alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure nei quali, secondo gli studi condotti sul territorio, è presente una forte domanda di servizi di recupero scolastico e integrazione scolastica dei minori extracomunitari; la segnalazione dei minori da coinvolgere nei progetti potrà infine pervenire anche da altri istituti scolastici raggiunti nella fase di promozione del progetto. La segnalazione dei minori potrà provenire anche dai 22 diversi soggetti che sono presenti sul territorio (servizi sociali, parrocchie, casefamiglia, associazionismo, ecc..);; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. A TERNI si prevede di destinare il progetto a: • 30 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati sul territorio dalle scuole superiori, dagli enti di formazione professionale che svolgono corsi per l’obbligo formativo e in particolare dagli istituti tecnici superiori che potranno essere sensibilizzati nella fase di promozione del progetto e nei quali è più presente e viva una domanda di servizi volti a prevenire la dispersione scolastica. I minori potranno essere segnalati anche dai soggetti della rete dell’associazionismo locale, dalle Case-famiglia e dalle parrocchie; • 30 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto Ad AOSTA si prevede di destinare il progetto a: • a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo scolastico, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto e dalle diverse iniziative di orientamento scolastico e formativo realizzati dai soggetti presenti sul territorio; inoltre i minori potranno essere segnalati dalle Parrocchie, dal mondo dell’associazionismo e dai servizi sociali; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto A CAGLIARI si prevede di destinare il progetto a: • min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo scolastico, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione professionale presenti sul territorio, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. A PISA si prevede di destinare il progetto a: • a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. A LUCCA si prevede di destinare il progetto a: • a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. 23 A SIENA si prevede di destinare il progetto a: • a min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo; • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. A FIRENZE si prevede di destinare il progetto a: • min 30, max 40 ragazzi/e in obbligo formativo, di età compresa tra gli 14 e i 18 anni segnalati dagli Istituti scolastici partner del progetto, da tutte le scuole che si riuscirà a raggiungere nella fase di promozione del progetto, dagli enti di formazione professionale presenti sul territorio che rilasciano la qualifica professionale, dai servizi sociali, dalle parrocchie e dal mondo dell’associazionismo. • da 30 a 40 famiglie degli adolescenti coinvolti nelle attività previste nel progetto. Come abbiamo illustrato nelle statistiche riportati finora al punto 6.2. Descrizione e analisi dei contesti territoriali, in tutti i territori di attuazione del progetto i destinatari del progetto che sono più a rischio di dispersione e abbandono hanno in comune le seguenti caratteristiche: - sono alunni che provengono dagli istituti tecnici e professionali, dalla filiera dell’apprendistato e dai percorsi triennali della formazione professionale, ove la dispersione e l’insuccesso scolastico tocca punte del 40%; - sono giovani che stanno vivendo un momento delicato della loro vita scolastica cioè il passaggio dalla scuola media inferiore al biennio delle superiori e da questo al triennio e che pertanto necessitano più di altri di interventi di orientamento, accompagnamento e tutoraggio; - sono ragazzi/e che hanno difficoltà di relazione con i pari e gli adulti, appartengono a fasce sociali emarginate, o sono figli di cittadini extra-comunitari che stanno vivendo da adolescenti l’integrazione con il nostro Paese e che quindi necessitano, più di altri, di occasioni di aggregazione e socializzazione; - sono studenti e studentesse che hanno avuto già in passato esperienze di insuccesso formativo, ritardi nell’apprendimento, bocciature e ripetente, che quindi necessitano più di altri di interventi di supporto/rinforzo scolastico per colmare carenze disciplinari, riferite agli assi culturali previsti nella normativa vigente, oppure abilità trasversali, o ancora carenze cognitive. Dall’insieme delle azioni previste nel progetto ne trarranno vantaggio anche altri soggetti che a vario titolo saranno protagonisti di tali azioni. • Le famiglie degli adolescenti coinvolti nel progetto sono direttamente destinatarie di attività specifiche del progetto (denominate Centri di aggregazione intergenerazionale), ma altre attività di progetto (quali i percorsi di recupero e supporto scolastico destinati ai loro figli), potranno trovare estremo beneficio. Infatti, attraverso i percorsi di recupero scolastico proposti potranno veder migliorato il rendimento scolastico dei propri figli, con effetti positivi sul loro benessere e il vivere l’esperienza scolastica con più serenità e fiducia. Inoltre, soprattutto le famiglie in condizioni economiche disagiate (e/o famiglie composte da un solo genitore) potranno, grazie ai percorsi di recupero scolastico offerti dal progetto, evitare di ricorrere ad un ulteriore impegno economico rappresentato dalle 24 • • • • ripetizioni private e/o dalle scuole private (che solitamente, dietro cospicue rette, garantiscono il passaggio all’anno successivo ma non garantiscono parallelamente una crescita degli apprendimenti). Infine, la possibilità offerta ai loro figli di vivere un’esperienza formativa extra-scolastica rafforzativa dell’autostima personale potrà veramente contribuire a migliorare il dialogo in famiglia. Gli stessi servizi informativi e orientativi offerti ai genitori e le possibilità di incontro e scambio con altri genitori potranno veder rafforzato il ruolo educativo con un effetto auspicato positivo sul clima famigliare complessivo. La comunità professionale degli educatori, formatori, tutor, orientatori ed esperti di settore che a vario titolo parteciperanno al progetto potranno rafforzare la propria professionalità attraverso il virtuoso scambio e circolazione di conoscenze, materiali e strumenti. Allo stesso modo, gli insegnanti e i docenti degli Istituti scolastici partner del progetto potranno sperimentare nuovi dispositivi didattici di lotta e prevenzione alla dispersione scolastica. La rete locale composta dalle istituzioni locali e dai diversi soggetti, associazioni, organismi ecc.. potranno sedimentare (e alimentare lo scambio di) informazioni, proposte e idee su come contribuire ad innalzare i livelli sociali e culturali del proprio territorio e a marginalizzare i fenomeni di abbandono /dispersione scolastica e disagio giovanile. Infine, i partner del progetto potranno veder rafforzati legami con gli altri soggetti della rete, ampliare i propri ambiti di intervento, sperimentare nuovi interventi, incrementare le proprie azioni. 7) Obiettivi del progetto: 7.1. Obiettivi specifici Il progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!” intende perseguire due marco-obiettivi : contribuire in un’ottica preventiva-educativa ai processi di crescita e sviluppo dei ragazzi/e coinvolti nel progetto, proponendo una serie di azioni didattiche, ludico e formative, che dovrebbero migliorare la qualità della vita scolastica dei ragazzi, la loro capacità d’espressione e il loro benessere emotivo; contribuire, in un’ottica educativa-sociale, a fornire un concreto supporto alle famiglie nel loro ruolo, consapevoli che migliorare il dialogo tra genitori e ragazzi ha conseguenze positive nell’integrazione , nella riduzione dei fenomeni di emarginazione, violenza, bullismo e di dispersione scolastica. Nel dettaglio, in ciascuna delle 9 sedi di attuazione (Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze), il progetto mira a raggiungere i seguenti obiettivi specifici: 1) fornire ai minori coinvolti nel progetto attività didattiche e percorsi di sostegno, supporto e recupero scolastico in base all’età degli allievi, agli obiettivi e alle discipline previste nel curricolo scolastico, al fine di prevenire e ridurre i ritardi nell’apprendimento, le interruzioni nel programma annuale, le possibili bocciature, le forme più generali di disagio scolastico che sono all’origine dell’abbandono e della dispersione; 25 2) offrire ad ogni bambino/adolescente coinvolto nel progetto un servizio di tutoraggio personalizzato volto a migliorare e potenziare le strategie e tecniche di apprendimento (come per esempio, acquisire un metodo di studio, adeguarlo al proprio stile cognitivo, ecc..) e supportare il/la minore ad affrontare e gestire i diversi problemi che possono presentarsi nel corso della vita scolastica e che richiedono la mobilitazione delle risorse personali e delle competenze trasversali (per esempio, riconoscere e superare un momento di demotivazione scolastica, risolvere un eventuale conflitto con un docente, gestire le conseguenze di un brutto voto, , ecc), 3) offrire ai ragazzi/e coinvolti nel progetto una serie di attività ludico-culturali da realizzare all’interno di laboratori attrezzati, al fine di offrire un ambiente che favorisca la loro espressività e creatività, l’ascolto delle emozioni, la socializzazione tra ragazzi/e che provengono da ambienti diversi e diverse etnie e favorire quindi l’incontro, lo scambio e l’integrazione di diverse esperienze; attraverso le attività ludico-culturali si rafforzeranno le relazioni empaticoaffettive basate sull’ascolto e sul rispetto reciproco al fine di rendere il/la minore protagonista nell’acquisizione delle proprie responsabilità; 4) fornire un concreto supporto alle famiglie nel loro ruolo educativo, formativo e genitoriale attraverso centri di aggregazione nei quali si realizzeranno incontri tematici ove discutere e confrontarsi per migliorare il dialogo intergenerazionale tra adulti, anziani e giovani che ha conseguenze positive dirette nel ridurre il fenomeno della dispersione scolastica; Saranno chiamati a partecipare al raggiungimento di tali obiettivi ogni gruppo integrato che si insedierà nella sede provinciale (OLP, volontari in servizio civile, figure professionali già presenti in sede come per esempio formatori, docenti, educatori) al fine di costituire sul territorio una rete fattiva di integrazione e collaborazione tra diversi soggetti (istituti scolastici, enti di formazione professionale, servizi sociali, parrocchie, mondo dell’associazionismo, soggetti partner del progetto, ecc..) e di realizzare un contesto educativo e sociale che sia accogliente e stimolante e quindi in grado di perseguire tali obiettivi. 7.2. Indicatori di verifica e raggiungimento degli obiettivi Gli obiettivi suddetti si andranno a concretizzare in una sequenza definita di azioni, fasi di lavoro e attività (come illustrato nel punto 8.1 Descrizione delle attività). I risultati che si auspica di ottenere a conclusione del Progetto e con percentuali che possono elevarsi da sede a sede, sono: • riduzione al 10% del rischio di abbandono/dispersione scolastica per il totale dei minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto, stimato intorno a 310 adolescenti; • riduzione dell’80% del debito formativo per il totale dei minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto stimato intorno a 310 adolescenti; • avanzamento nel percorso scolastico e consequenziale possibilità di promozione alla classe successiva per almeno il 70% del totale dei minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto (campione stimato intorno a 310 adolescenti); • incremento del numero dei minori promossi rispetto a quelli bocciati per almeno il 70% del totale dei minori destinatari delle attività nelle 9 sedi di attuazione del progetto su un campione stimato intorno a 310 adolescenti; • raggiungimento e contatto con circa 310 famiglie degli adolescenti coinvolti nel progetto; 26 • incremento, dall’inizio dell’anno di attuazione del progetto, delle iniziative di recupero, aggregazione e sostegno ai ragazzi e alle famiglie, nella percentuale del 10% dall’inizio dell’anno. Per verificare il raggiungimento di tali risultati, nonché degli obiettivi prima descritti si utilizzeranno: a) Indicatori di tipo quantitativo: n. dei casi di abbandono scolastico; n. dei minori integrati nel gruppo; n. di contatti con le famiglie dei minori; n. di contatti tra le scuole e le agenzie educative del territorio; n. dei minori seguiti con progetti particolari; n. di proposte educative realizzate dirette ai minori disagiati. b) Indicatori di tipo qualitativo: grado di soddisfazione dell’utenza in merito ai servizi offerti; incremento della percentuale di successo; potenziamento dell’assistenza educativa fuori dall’orario scolastico. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Attività n. 1 – Accoglienza/inserimento dei volontari e Progettazione degli interventi - durata: 4 settimane In concomitanza con l’avvio del servizio civile, il primo mese sarà dedicato all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nel Centro, affinché conoscano il progetto e le attività da svolgere. Il percorso di lavoro potrà essere scandito dalle seguenti fasi Fase 1.1 - Incontro di accoglienza Presso ogni Centro, si organizzerà un momento di accoglienza dei volontari con il referente locale, gli operatori locali di progetto e gli operatori presenti nella struttura con l’obiettivo di introdurre i volontari al servizio che sta iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’organizzazione. Fase 1.2 – Team building (Creazione del gruppo di progetto) Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa presente nel Centro, si costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori del Centro incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori, educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del progetto. Fase 1.3 – Formazione specifica dei volontari , in aula e on the job Dal momento che il progetto presenta finalità specifiche di educazione e formazione, rivolgendosi direttamente ad un target tanto delicato e complesso, il Centro si impegnerà a dedicare ai volontari più momenti di formazione specifica gestiti dagli operatori che, presso la struttura, saranno impegnati nella realizzazione del progetto stesso. Al fine di sviluppare nei volontari sia le conoscenze teoriche, sia abilità pratiche, 27 il monte ore dedicato alla formazione specifica si svolgerà in parte in aula (attraverso seminari tematici), sia in momenti di “training on the job”, (come specificato nell’apposito paragrafo, nel corso della formazione specifica dovranno essere trattati temi e problemi relativi all’adolescenza, all’apprendimento, e a quelle strategie didattiche ritenute più utili a combattere e fronteggiare la dispersione scolastica. Nel corso della formazione specialistica si dovrà anche aiutare i volontari ad utilizzare i comuni strumenti di gestione dei progetti. I seminari di formazione specifica dei volontari si svolgeranno con cadenza regolare, nell’arco dell’anno, circa ogni due mesi (vedi planning progetto). Fase 1.4- Progettazione del servizio e inserimento nelle attività di progetto Nel corso del servizio, come descritto più avanti, si cercherà di non circoscrivere la relazione con i volontari alla mera trasmissione di conoscenze, ma si cercherà di promuovere in loro riflessione, senso critico, progettualità e autovalutazione. Nel corso delle attività di sostegno/recupero scolastico e di tutoraggio, ove la relazione diretta con il minore richiede esperienza e competenza, quando possibile, i volontari potranno partecipare attivamente anche se nella gran parte dei casi il loro ruolo sarà soprattutto di osservazione. Nelle restanti attività, la partecipazione dei volontari sarà invece completa e costante. Con il supporto dell’OLP, ogni volontario potrà progettare il proprio percorso di servizio all’interno del Centro, monitorarne l’andamento, verificare i risultati, apportare modifiche al proprio operato. Attività n. 2 - Percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico per bambini e ragazzi in obbligo formativo - durata: 11 mesi I percorsi sono occasioni formative e didattiche utili a prevenire e ridurre i ritardi nell’apprendimento, le interruzioni nel programma annuale, le possibili bocciature, e supportare il minore nelle forme più generali di disagio scolastico che sono all’origine dell’abbandono e della dispersione. L’attività si svolgerà di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il planning) Per realizzare tali percorsi si metteranno in atto 3 Fasi di lavoro. Fase 2.1: Promozione dell’attività e sensibilizzazione del territorio (durata: 3 settimane) In ognuno dei Centri, i relativi OLP con il supporto dei volontari e del personale del Centro, provvederanno a: - aggiornare la mappa degli Istituti scolastici di I° e II° grado presenti nella propria provincia, degli Enti della formazione professionale che rilasciano la qualifica per l’assolvimento dell’obbligo formativo, e dei vari servizi di orientamento e recupero scolastico presenti sul territorio (numero, tipologia, caratteristiche) al fine di conoscere meglio la dimensione della domanda e dell’offerta e quindi diversificare e personalizzare le iniziative proposte nel progetto perché siano effettivamente rispondenti alle reali caratteristiche sul territorio; - preparare materiale informativo (schede, eventuali brochure, ecc..) attraverso il quale presentare e promuovere l’iniziativa, gli obiettivi e risultati che si intendono raggiungere, come di seguito indicato; - prendere contatti con i Presidi degli Istituti scolastici e i Direttori del sistema locale della formazione professionale organizzare incontri mirati a raccogliere 28 - - segnalazioni sui possibili minori da inserire nei percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico e parallelamente anche nelle iniziative ludico-culturali (Attività 3); organizzare insieme alle scuole e agli enti della FP incontri di sensibilizzazione con le famiglie (attraverso colloqui e distribuzione di materiale informativo) sia per presentare le iniziative destinate ai minori, sia per verificare adesioni e interessi a partecipare ai Centri di aggregazione (Attività 5). In particolare, attraverso il contributo del Forum delle Associazioni Familiari si cercherà di raggiungere quelle famiglie che per questioni economiche o di disagio di vario genere necessitano più di altre delle iniziative proposte nel progetto; promuovere gli obiettivi e le azioni del progetto attraverso la collaborazione dei partner: Forum delle Associazioni Familiari, Fair Trade e FITUS grazie ai comunicati stampa e alle diverse Iniziative a livello provinciale promosse dalle loro Associate. Fase 2.2: Progettazione di dettaglio, coordinamento delle attività, calendarizzazione dei percorsi (durata: 4 settimane) Una volta conclusa la fase di promozione e sensibilizzazione, ogni gruppo di progetto presente nel Centro (composto dal RLEA, OLP, volontari, personale del Centro) avrà a disposizione un elenco di utenti sul quale progettare nel dettaglio le singole iniziative. Il percorso di lavoro potrà prevedere le seguenti tappe: - consultare le statistiche, i materiali di studio, i rapporti di ricerca, le bibliografie e le sitografie messe a disposizione dai soggetti partner del Progetto sul tema della dispersione scolastica (CENSIS), le statistiche prodotte dall’Osservatorio provinciale per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica e materiali prodotti; - censire gli utenti e definire i profili dei ragazzi da coinvolgere nei progetti con il supporto e la partecipazione degli Istituti scolastici partner del progetto, e degli enti di formazione professionale presenti sul territorio; - definire i contenuti disciplinari oggetto dei percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico in base alle tipologie di utenti, quindi scegliere le metodologie didattiche e gli strumenti di valutazione più adeguati al target; - verificare la disponibilità delle risorse (umane, economiche, materiali) e della logistica (luoghi, attrezzature didattiche, ecc) necessarie a realizzare i percorsi e individuare le eventuali nuove risorse; prendere contatti con docenti e formatori delle discipline scolastiche su cui si richiede l’intervento di recupero al fine di ricevere indicazioni, riscontri e valutazioni; - preparare il materiale didattico per lo svolgimento delle attività e per le fasi di prima accoglienza e inserimento; predisporre gli strumenti per la verifica in itinere delle attività e la valutazione finale; - progettazione, in collaborazione con l’Università Europea di Roma soggetto partner del Progetto, dei seguenti strumenti necessari allo svolgimento delle Fasi successive: 1) Scheda per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuale dell’allievo; 2) Libretto formativo individuale dell’allievo; 3) Quattro prove di valutazione degli apprendimenti, una per ogni asse culturale previsto per l’adempimento dell’obbligo di istruzione (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale) come richiesto dalla normativa 29 - - vigente (DM n.139/2007); visionare i materiali e le schede tematiche, elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto, e da utilizzare per organizzare gli incontri con le famiglie (Attività 5); dare avvio alle attività con la fase di accoglienza degli utenti. Fase 2.3.: Accoglienza degli utenti, Analisi dei fabbisogni individuali, (durata: 2 settimane) In concomitanza con l’anno scolastico, il gruppo di progetto organizzerà presso ogni Centro un momento di accoglienza nel corso del quale illustrerà ai minori (e alle famiglie che vi parteciperanno) le caratteristiche del servizio e cercherà di creare un clima di fiducia che verrà rafforzato nelle successive attività. Nel corso dei mesi, questa fase di accoglienza si ripeterà tutte le volte che un minore verrà segnalato e indirizzato al Centro dagli Istituti scolastici, anche a progetto già avviato. Per ogni adolescente che si è rivolto al Centro, il gruppo di progetto effettuerà un’analisi dei fabbisogni individuali per conoscere i motivi che lo hanno portato a rivolgersi al centro. La scheda che verrà costruita con il supporto del partenariato di progetto, avrà l’obiettivo di ricostruire con l’utente la sua storia scolastica e le difficoltà di apprendimento, si definiranno insieme gli obiettivi formativi effettivamente raggiungibili e si sceglieranno le attività in cui inserirlo. Quindi prima dell’avvio di ogni attività, il gruppo di progetto stipulerà con ogni minore un “patto formativo” con il quale si definiranno gli obiettivi comuni da raggiungere, le attività e i risultati. Fase 2.4.: Avvio e realizzazione dei percorsi (durata: 10 mesi) In questa fase si darà concreto avvio ai percorsi di sostegno e di appoggio alle attività scolastiche, che saranno flessibili e in stretto raccordo con la scuola frequentata dal ragazzo/dalla ragazza, partendo dalle esigenze del singola ed utilizzando metodologie di apprendimento diversificate. Saranno promosse esperienze di apprendimento comuni per maturare solidarietà tra i minori, attraverso la creazione di gruppi di studio in cui sarà incentivata l’acquisizione di un ruolo attivo e propositivo in relazione alle proprie attitudini e competenze. In questo modo si intende condurre i ragazzi ad un coinvolgimento sociale nello studio e nell’apprendimento, per riuscire a superare insieme gli ostacoli percepiti nei confronti del sistema scolastico. Tenendo conto dei risultati emersi dalla fase di diagnosi del fabbisogno formativo, sarà auspicabile che il gruppo di progetto componga i gruppi in modo il più possibile omogeneo, in base al fabbisogno. Il lavoro previsto in ogni gruppo sarà calendarizzato (orari e turni) al fine di ottimizzare anche l’impegno dei Tutor. Al fine di potenziare l’impegno dell’allievo, così come previsto nel patto formativo, si redigerà un calendario individuale delle attività, il cui format sarà realizzato con la collaborazione del partenariato di progetto. Le attività verranno costantemente monitorate attraverso strumenti di valutazione appositamente predisposte. I progressi nell’apprendimento saranno condivisi con il minore, la sua famiglia e la scuola, nonché registrati su Libretto personale dell’allievo, che sarà uno strumento utile per personalizzare il più possibile il percorso offerto e che è stato preventivamente progettato in collaborazione con il partenariato del progetto. Attività n. 3 – Tutoraggio nell’ambito dei percorsi di sostegno/supporto/recupero 30 scolastico - durata: 11 mesi L’attività di tutoraggio avrà come obiettivo fornire un sostegno all’apprendimento e un rinforzo motivazionale mirato alle reali necessità dell’allievo/a. Si tratta di percorsi flessibili, realizzati in stretta integrazione con i percorsi di recupero scolastico ed erogati individualmente o in piccolo gruppo. In pratica attraverso l’attività di tutoraggio, si aiuterà l’adolescente a migliorare e potenziare le strategie e tecniche di apprendimento (come per esempio, acquisire un metodo di studio, adeguarlo al proprio stile cognitivo, ecc..). Inoltre, il Tutor aiuterà il/la minore ad affrontare e gestire i diversi problemi che possono presentarsi nel corso della vita scolastica e che richiedono la mobilitazione delle risorse personali e delle competenze trasversali (per esempio, riconoscere e superare un momento di demotivazione scolastica, risolvere un eventuale conflitto con un docente, gestire le conseguenze di un brutto voto, affrontare un’interrogazione, cambiare istituto scolastico, ecc). L’attività di tutoraggio si svolgerà di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il planning) Le attività di tutoring potranno variare rispetto ai fabbisogni espressi dal singolo allievo e probabilmente la fascia di età del minore avrà un peso nelle richieste di sostegno, consulenza e consiglio da avanzare al tutor. Per esempio: - per i bambini di 11 anni che stanno frequentando l’ultimo anno del primo ciclo di istruzione, o per ragazzi di 14 anni che stanno concludendo il triennio della scuola secondaria di I° grado, il Tutor potrà essere utile nel sostenere l’inserimento nel successivo ciclo di istruzione e i cambiamenti che sono connessi al cambio d’aula e di Istituto. - Invece per i ragazzi del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni) e gli iscritti ai corsi triennali del sistema della formazione professionale che rilasciano una qualifica, la presenza del Tutor potrà rivelarsi utile nel favorire un effettivo inserimento nella scuola superiore o nel percorso formativo scelto per assolvere l’obbligo formativo, sostenere gli studenti rispetto alla scelta compiuta, orientare coloro che si mostrano intenzionati a cambiare indirizzo (passerelle tra indirizzi) o prendere in considerazione un percorso di formazione professionale/ apprendistato diverso da quello ove sono entrati. - Infine, per i ragazzi del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni), il Tutor potrà non solo aiutare a rafforzare il senso della scelta compiuta, ma raccogliere eventuali disagi o insoddisfazioni utili a riorientare le scelte rivolgendosi ad un esperto orientatore. Attività n. 4 - Attività ludico-culturali (attraverso laboratori) volte al potenziamento delle capacità sociali, emotive ed espressive dei ragazzi - durata: 11 mesi Le attività ludico-culturali sono ambienti pensati per supportare le azioni prettamente pedaogico-didattiche di supporto e recupero scolastico e hanno l’obiettivo di favorire e far emergere l’espressività dei ragazzi e delle ragazze coinvolti nel progetto, la loro creatività, l’ascolto delle emozioni, la comunicazione, la socializzazione, l’incontro, lo scambio e l’integrazione di diversi vissuti ed esperienze. L’attività si svolgerà di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il planning) 31 Per realizzare i Laboratori si metteranno in atto tre Fasi di lavoro. Fase 4.1: Promozione dell’attività e sensibilizzazione del territorio (durata: 2 settimane) In ognuno dei Centri, i relativi responsabili di progetto si occuperanno di: - effettuare una breve indagine presso i ragazzi/e già presenti nei Centri e anche quelli esterni che frequentano le scuole aderenti al progetto e le parrocchie presenti sul territorio al fine di conoscere le loro preferenze sui contenuti delle attività ludico-culturali che potranno riguardare uno (o al massimo due) tra i seguenti ambiti: musica, pittura, scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi, fotografia, viaggi, ecc.; - verificare le risorse (umane, economiche, materiali) e la logistica (luoghi, attrezzature, ecc) necessarie a realizzare le attività ludiche-culturali scelte e individuare eventuali nuove risorse compatibili con il progetto; - preparare il materiale informativo utile a presentare e promuovere sul territorio le attività ludico-culturali dei laboratori; - organizzare gli incontri, presso gli Istituti scolastici, gli Enti di formazione professionale, le Parrocchie, il mondo dell’associazionismo e gli enti partner del progetto, rivolti a famiglie, docenti, ragazzi, operatori, ecc. per presentare e promuovere l’iniziativa e illustrare gli obiettivi educativi che si intendono raggiungere attraverso le attività proposte, cioè il potenziamento delle capacità sociali, culturali ed espressive dei ragazzi e il conseguente miglioramento del rendimento scolastico e riduzione dei tassi di abbandono e dispersione; Fase 4.2: Progettazione e calendarizzazione dei laboratori (durata: 4 settimane) Una volta conclusa la fase di promozione e sensibilizzazione, il gruppo di progetto presente nel Centro avrà a disposizione un elenco di utenti sul quale progettare nel dettaglio i singoli laboratori. Il percorso di lavoro potrà prevedere le seguenti tappe: - individuare e censire i minori da inserire nelle attività ludico-culturali; - definire l’oggetto e le caratteristiche dei laboratori (numero e tipologia); - allestire ogni laboratorio reperendo le risorse e i materiali necessari che dovranno ovviamente variare in base al tipo di laboratorio (musica, pittura, scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi, fotografia, viaggi, ecc.); - calendarizzare i laboratori nel corso dell’anno (giorni e orari), diversificandolo se possibile per fasce di utenza, e prevedendo anche la data per l’esposizione/presentazione dei prodotti realizzati; - predisporre gli strumenti per la verifica in itinere delle attività e la valutazione finale; - dare avvio alle attività. Fase 4.3: Avvio e realizzazione dei laboratori (durata: 10 mesi) Una volta pianificati i laboratori e calendarizzati, presso ogni Centro, il gruppo di progetto accoglierà i ragazzi per illustrare loro gli obiettivi delle attività ludico-culturali 32 e il loro valore formativo-educativo cioè il potenziamento delle capacità sociali, culturali ed espressive con il conseguente auspicato miglioramento del rendimento scolastico e la riduzione dei tassi di abbandono e dispersione. Il gruppo di progetto spiegherà che i laboratori saranno luoghi di socializzazione, scambio e aggregazione nel corso dei quali i ragazzi potranno acquisire e sviluppare: - capacità artistiche (musica, pittura, scultura), capacità culturali (giornalismo e attualità,) - capacità espressive (teatro, poesia, scrittura creativa, fotografia), - capacità sociali (giochi di ruolo, scacchi, geografia e viaggi,) ecc Come già detto in precedenza, al fine di garantire un servizio ludico-ricreativo realmente tarato sulle necessità degli allievi, i laboratori riguarderanno uno (o al massimo due) tra i suddetti ambiti. Sempre in ogni centro, prima della fine dell’anno di progetto il suddetto gruppo di progetto organizzerà una giornata dimostrativa dove verranno esposti i risultati dei lavori prodotti nei laboratori e alla quale verranno chiamati a partecipare le famiglie, le scuole, le parrocchie, gli enti partner del progetto e vari soggetti contattati nel corso delle attività. Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali - durata complessiva: 12 mesi I Centri sono concepiti come luoghi di incontro e scambio di esperienze, ma anche come occasioni per fornire un concreto supporto alle famiglie nel loro ruolo educativo, formativo e genitoriale. L’attività si svolgerà in parallelo e in integrazione con le altre Attività previste nel progetto (confronta il planning) Fase 5.1 – Promozione e sensibilizzazione sul territorio (durata: 4 settimane) Presso ogni Centro, il gruppo di progetto farà una prima lista dei possibili temi sui quali organizzare gli incontri, quindi avvalendosi anche del contributo della rete del Forum delle Associazioni Familiari procederà a contattare le famiglie per promuovere l’iniziativa e sensibilizzarle. Gli incontri con le famiglie si svolgeranno con cadenza regolare, circa uno ogni due mesi. In ogni provincia, nell’arco dell’anno si prevede di realizzare circa 5 incontri. (vedi planning progetto). Fase 5.2 – Primo incontro di accoglienza delle famiglie, analisi del fabbisogno degli utenti, e calendarizzazione incontri (durata: 4 settimane) Presso ogni Centro, il gruppo di progetto organizzerà un primo incontro di accoglienza e di presentazione dell’iniziativa e nel corso dell’incontro raccoglierà l’interesse e il fabbisogno delle famiglie verso la lista dei temi proposti. Quindi condividerà con le stesse famiglie la calendarizzazione degli incontri. Nel corso del primo incontro si illustrerà alle famiglie anche la metodologia delle riunioni. In pratica, ogni tema verrà discusso in gruppo, con l’eventuale aiuto di un esperto che verrà individuato tra i soggetti partner del Progetto e reclutato a titolo volontario con il compito di coordinare e moderare le discussioni e fornire elementi di 33 analisi e riflessione. Si potrà anche verificare il caso in cui un genitore, per sua esperienza o formazione, si propone come esperto su un certo tema. In ogni caso, il gruppo di progetto dovrà sempre garantire lo svolgimento degli incontri basati sull’ascolto, la libera espressione e il reciproco rispetto. Si potranno individuare temi specifici molto vicini alla realtà dei ragazzi/e, come per esempio “adolescenza”, “bullismo”, “danni da consumo di alcool e droghe”, “la percezione circa il futuro”, “il ruolo delle istituzioni e della politica nella crescita dei ragazzi”, “sessualità e contraccezione”, “temi di attualità”, , ecc E’ evidente che alcuni temi risulteranno trasversali, come per esempio il fenomeno della dispersione scolastica e formativa, le difficoltà di apprendimento, la relazione con i genitori e con i pari, come far emergere e valorizzare le attitudini e le preferenze personali, il valore dello sport, la differenza di genere ecc… Per facilitare lo scambio e la discussione, il suddetto gruppo di progetto potrà preparare schede tematiche sui temi oggetto degli incontri e si occuperà di raccogliere e allestire ulteriori eventuali materiali che potranno essere utilizzati nel corso degli incontri per promuovere il dialogo e il confronto (es lettura di libri, visione di film, lettura di articoli di riviste, ecc…). Gli stessi partner contribuiranno a preparare alcuni materiali inerenti il settore di loro pertinenza e che andranno ad alimentare la biblioteca disponibile presso ogni Centro: a) l’OIM metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e materiale utile ad approfondire il tema dei flussi migratori nel nostro Paese con particolare riferimento ai minori e alle famiglie e su come diffondere e promuovere una cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, b) FAIR TRADE ITALIA metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e materiale utile ad approfondire il tema del commercio equo e solidale, c) BANCA POPOLARE ETICA SCPA metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e materiale utile ad approfondire il tema come gestire meglio i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli, d) FITUS metterà a disposizione ai fini della consultazione, documentazione e materiale utile ad approfondire il tema sul turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa. Questa fase di ricognizione del fabbisogno formativo delle famiglie potrà proseguire anche successivamente al primo incontro, per circa 1 mese. Fase 5.3 – Incontri con le famiglie (durata: 9 mes)i In ogni centro di attuazione del progetto, il gruppo composto da personale e volontari contatterà le famiglie per informarle sui calendari degli incontri e curerà la logistica necessaria a svolgere le attività. Gli incontri con le famiglie avverranno come previsto nella calendarizzazione. Come già detto, gli incontri saranno coordinati da un operatore del centro (educatore), insieme con i volontari, ma dovranno essere concepiti come momenti di libero confronto e libero scambio tra le famiglie su tematiche utili per rafforzare la dimensione educativa dei genitori nei confronti dei figli. Agli incontri potranno partecipare anche altri soggetti che verranno appositamente invitati dal Centro e che, a vario titolo, svolgono un ruolo importante nella crescita degli adolescenti. (docenti, operatori sociali, allenatori di centri sportivi, assistenti sociali, ecc Si prevede di realizzare quattro seminari rivolti ai minori e alle famiglie: 34 e) in collaborazione con un esperto del FAIR TRADE ITALIA si organizzerà un incontro per le famiglie sul tema del commercio equo e solidale, f) in collaborazione con un esperto della BANCA POPOLARE ETICA SCPA si organizzerà un incontro sul tema miglioriamo i nostri risparmi, g) grazie ai materiali forniti da FITUS si potrà organizzerà un seminario su come incoraggiare il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa. Azione 3 - Verranno realizzati anche incontri tra genitori e figli su tematiche di rilevanza sociale anche tramite la visione di documentari, film, cartoni animati e cortometraggi appositamente selezionati e tutto quello che potrà fornire stimoli di discussione. Attività n. 6 – Valutazione in itinere e finale del progetto e dei risultati raggiunti - durata: 11 mesi La valutazione avrà il duplice compito di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e analizzare i risultati ottenuti. In termini generali, la valutazione dovrà fornire informazioni e dati sui seguenti parametri: • la riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono; • il potenziamento e sviluppo delle capacità sociali, emotive ed espressive degli adolescenti coinvolti nel progetto con il conseguente miglioramento complessivo del rendimento scolastico • la creazione, sulle province del progetto, di un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo volto a migliorare il dialogo tra genitori e figli, riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono. La rilevazione di tali risultati verrà effettuata sulla base delle diverse informazioni raccolte nel corso del progetto (per esempio dai registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di redigere durante l’anno di progetto) . Verranno allestiti anche: - uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico; - uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativoformativo. I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite data-base e consentiranno l’elaborazione e stesura di un Report di fine progetto. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Nel realizzare le attività previste dal progetto, i volontari interagiranno con le figure previste dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, sia professioniste sia volontarie, interne alle sedi attuative di progetto. Le risorse umane complessive che si ritengono necessarie all’espletamento delle attività previste dal progetto sono indicate nella tabella che segue. Si ritiene opportuno precisare che il personale delle sedi provinciali ACLI è rappresentato in larga maggioranza da volontari 35 che partecipano al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il loro contributo al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI sono promotrici. Nel dettaglio, in ognuna delle 9 sedi di attuazione sarà attivo un gruppo di progetto così composto (tabella seguente). Numero 9 (1 per ogni sede) 27 (3 per ogni sede) 18 (2 per ogni sede) 18 (2 per ogni sede) 18 (2 per ogni sede) 9 (1 per ogni sede) Profilo Coordinatore di progetto Operatori esperti di didattica, apprendimento e formazione Insegnanti della scuola Tutor d’aula Educatori e animatori Addetto alla segreteria Tipologia impiego volontario volontari dipendente dipendente dipendente dipendente Di seguito si descrivono le competenze e le attività svolte da ciascun profilo. Il Coordinatore di progetto (1 per ogni sede) avrà il compito di : • promuovere e dirigere le attività previste nel progetto in coerenza con le funzioni di direzione svolte nell’Ente accreditato; • supervisionare la formazione generale e specialistica dei volontari; partecipare ai momenti di avvio del servizio dei volontari al fine di garantire un buon inserimento dei giovani nella struttura; • progettare, gestire, pianificare e organizzare le attività previste e monitorare l’andamento del progetto attraverso le previste attività di valutazione in intiere e finale e fornire le eventuali indicazioni per il miglioramento delle attività stesse; • seguire il percorso di apprendimento, di sviluppo e di crescita professionale dei volontari nel corso delle diverse azioni previste nel progetto in coerenza con i fabbisogni espressi dai volontari stessi; • promuovere tutte le fasi previste nel progetto. In ogni sede sarà presente una équipe di operatori esperti di didattica, apprendimento e formazione professionale (dipendenti o collaboratori) (3 per ogni sede) che, nell’esercizio delle loro funzioni e competenze, in quanto formatori, progettisti, orientatori, e valutatori, parteciperanno al progetto a titolo volontario e con le seguenti funzioni: • promuovere, progettare e gestire le singole attività: i percorsi di recupero scolastico, i laboratori, e i Centri di aggregazione, • monitorarne l’andamento e valutare gli esiti raggiunti, • accompagnare i volontari in servizio civile nello svolgimento delle attività, registrarne i progressi e valutarne le competenze acquisite. Una équipe di insegnanti (2 per ogni sede) provenienti dagli istituti scolastici partner e dalla rete del partenariato aderente al progetto, che a titolo volontario si occuperanno di realizzare e gestire le attività di recupero e sostegno scolastico sulle materie di loro insegnamento. Un gruppo di tutor (dipendenti o collaboratori del Centro) (2 per ogni sede) che a titolo 36 volontario si occuperanno di: • realizzare in prima persona i percorsi di tutoraggio, • affiancare i volontari che risulteranno competenti a svolgere loro stessi tale attività, monitorare il lavoro giornaliero dei volontari, assegnare i compiti, registrarne i progressi e valutarne le competenze acquisite, • relazionarsi con il responsabile nel corso del progetto. Una équipe di educatori ed animatori di attività ludico-espressive (2 per ogni sede) provenienti dalla rete del partenariato aderente al progetto, che a titolo volontario si occuperanno di: • preparare, realizzare e gestire i Laboratori, • affiancare i volontari che risulteranno competenti a svolgere loro stessi tale attività, coordinare il loro lavoro, monitorarne gli stati di avanzamento, assegnare i compiti, registrarne i progressi e valutarne le competenze acquisite, • relazionarsi con il responsabile nel corso del progetto. Presso la sede di attuazione del progetto sarà presente un addetto alla segreteria (1 per ogni sede) che si occuperà delle attività di segreteria, di contatto telefonico degli utenti (famiglie, minori), di gestire l’archivio delle iscrizioni alle diverse attività, di aggiornare le rubriche e gli indirizzari, di provvedere alle copie dei materiali per la pubblicizzazione delle iniziative, di prendere appuntamenti e contatti con i vari soggetti che partecipano al progetto (Presidi degli istituti scolastici; rappresentanti dei partner del progetto). 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto 8.3.1. Obiettivi specifici da raggiungere per i volontari in servizio In ognuna delle 9 sedi di attuazione del progetto, a Padova, Savona, Terni, Cagliari, Aosta, Pisa, Siena, Lucca e Firenze, gli obiettivi che si intendono perseguire per lo svolgimento del servizio civile dei 17 volontari richiesti, sono: a) offrire la possibilità di svolgere un’esperienza lavorativa nel settore della scuola e della formazione professionale; b) sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di volontariato; c) aumentare in loro le capacità/competenze relazionali, di problem-solving, di lavoro di gruppo; d) incrementare e valorizzare le loro capacità di lavorare in gruppo; e) diffondere il riconoscimento della funzione delle norme sociali e sviluppare il proprio senso di responsabilità e autonomia; f) far sperimentare ai volontari una viva e significativa esperienza in campo educativo interessante ai fini dell’orientamento a scelte formative e professionali da intraprendere; g) favorire nei volontari un orientamento di vita aperto alla solidarietà, alla generosità, allo scambio tra generazioni, all’accettazione della diversità; h) offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al meglio le proprie attività; i) offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa, che possa essere fondamento proficuo per una possibile futura professione in campo sociale. 37 Il raggiungimento di tali obiettivi sarà misurato attraverso il grado di competenza e sicurezza nello svolgere i propri compiti che il volontario dimostrerà di possedere al termine del servizio. Rilevante sarà anche la motivazione a proseguire in attività professionali nel settore dell’educazione, della formazione professionale, del lavoro con i giovani o in attività di volontariato. 8.3.2. Ruolo svolto dai volontari In concomitanza con l’avvio del servizio civile, verrà dedicato un mese di tempo all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nella struttura associativa di progetto. La prima fase prevede lo svolgimento di un incontro di accoglienza cui prenderanno parte il referente locale, gli operatori locali di progetto e gli operatori dell’associazione, con lo scopo di introdurre i volontari al servizio civile che sta iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’associazione. In questa prima fase si cercherà di non circoscrivere le relazioni con i volontari alla sola trasmissione di informazioni e dati, ma di facilitare un primo contatto conoscitivo della realtà del territorio e delle persone che frequentano l’associazione a vario titolo: soci, utenti dei servizi, operatori, semplici cittadini. Il ruolo dei volontari in Servizio Civile si caratterizza come sostegno all’azione degli operatori di riferimento. Tuttavia, la funzione dei volontari non sarà quella di semplice assistenza, bensì di supporto operativo per lo svolgimento delle attività. Attraverso il percorso formativo, il graduale inserimento nelle attività stesse, il monitoraggio e la supervisione, i volontari saranno messi in grado di acquisire progressivamente una relativa autonomia nella gestione di alcuni aspetti degli interventi rivolti agli utenti. Ai fini della buona riuscita delle attività, verrà chiesto ai volontari in servizio civile di consultare materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione dai partner (Università Europea di Roma e CENSIS) al fine di potenziare le proprie conoscenze di settore su temi quali: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale. 8.3.3. Compiti svolti dai volontari nelle attività di progetto Ad avvio del servizio, i volontari si impegneranno a partecipare attivamente alla fase di accoglienza, inserimento nella struttura, conoscenza del servizio, dei centri dove si svolgerà l’attività, degli operatori locali di progetto e dovranno partecipare attivamente ai momenti di formazione specifica. Nell’Attività 1 di progettazione degli interventi e nell’Attività 6 di valutazione del progetto, presso ogni Centro, i volontari affiancheranno gli OLP e dietro loro indicazioni, potranno svolgere sia compiti molto specifici come richiesto dagli obiettivi dell’attività, sia compiti trasversali come per esempio: • affiancare gli operatori nelle fasi di promozione delle diverse Attività recandosi presso i soggetti che compongono la rete del partenariato di progetto, presso le strutture scolastiche del territorio; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della 38 rete ACLI presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie. • Partecipare alla produzione dei materiali utili alla promozione, per esempio redigendo e distribuendo i volantini pubblicitari e partecipando alle diverse attività promozionali realizzate dal Centro per sensibilizzare il territorio rispetto all’iniziativa proposta; • partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione dei Percorsi di recupero, dei Laboratori, dei percorsi di Tutoraggio, dei Centri di aggregazione; • affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei percorsi di recupero scolastico, dei Laboratori, dei percorsi di Tutoraggio, dei Centri di aggregazione partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti. Per quanto riguarda invece i compiti specifici, nell’ambito dell’Attività 2 - Percorsi di supporto/recupero scolastico, i volontari si occuperanno di: • raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei percorsi di supporto e recupero scolastico: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi; • collaborare con gli operatori esperti di didattica, apprendimento e formazione professionale alle fasi di accoglienza dei ragazzi, di analisi/diagnosi del fabbisogno, di bilancio del curriculum scolastico e di inserimento nei percorsi; • collaborare con gli insegnanti degli istituti scolastici nella preparazione del materiale didattico e delle prove di apprendimento; • affiancare gli insegnanti nelle fasi di monitoraggio degli apprendimenti, occupandosi della distribuzione e nella raccolta delle prove; • collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività. Nell’ambito delle Attività n. 3 - Tutoraggio, i volontari si occuperanno di: • raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere l’attività di tutoraggio: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi; • affiancare i tutor d’aula della sede nello svolgimento del loro ruolo di supporto e facilitazione dell’apprendimento; • osservare e redigere un “diario di bordo” per ogni percorso presenziato; • a seguito della formazione specialistica e dietro superamento di una prova prevista dal Centro, svolgere direttamente il ruolo di Tutor, • collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività. Nell’ambito delle Attività n. 4 - Laboratori ludico-ricreativi, i volontari si occuperanno di: • raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei Laboratori: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi; • collaborare alla raccolta delle iscrizioni, nell’accoglienza degli utenti, nella gestione della giornata di familiarizzazione, • collaborare con gli educatori e gli animatori nel raccogliere le preferenze espresse dai ragazzi e organizzare i gruppi dei laboratori; 39 • • • • • collaborare con gli operatori nella preparazione del materiale necessario a realizzare le attività ludico/ricreative; partecipare attivamente ai laboratori nel ruolo di guida e di facilitatore per promuovere sia l’apprendimento delle abilità manuali richieste nel laboratorio, sia la socializzazione, motivazione e partecipazione alle attività; curare a fine anno la giornata di presentazione dei risultati dei laboratori, affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei laboratori, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti, collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività. Nelle Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali cioè le iniziative di supporto alle famiglie, i volontari si occuperanno di: • raccogliere dall’OLP le necessarie indicazioni per svolgere le attività previste nei Centri di aggregazione intergenerazionali: gli obiettivi, le fasi di lavoro, il planning e i risultati attesi; • preparare il materiale necessario a realizzare gli incontri con le famiglie, cioè schede tematiche, schede di approfondimento, ecc…; • affiancare gli operatori nell’organizzazione degli incontri presso i Centri; • essere presenti allo svolgimento degli incontri, • redigere un “diario di bordo” per ogni incontro presenziato; • affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei Centri, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti, • collaborare con l’OLP al monitoraggio delle attività. Riepilogo dei volontari richiesti in ogni sede e nelle attività di progetto Numero di volontari per sede Presenza dei volontari nelle Attività del progetto Progettazio Percorsi di Attività Centri di ne e sostegno/supporto/recu ludicoaggregazione valutazione pero E tutoraggio culturali intergenerazionale ACLI PADOVA 2 2 2 1 1 ACLI SAVONA 1 1 1 -- 1 ACLI TERNI 3 3 1 1 1 ACLI CAGLIARI 2 2 2 2 2 ACLI AOSTA 1 1 1 1 1 2 2 2 1 1 2 2 2 1 1 ACLI PISA ACLI SIENA 40 ACLI LUCCA 2 2 ACLI FIRENZE 2 2 2 2 1 1 1 1 41 Planning del progetto TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO! Mesi 1 Attività 1 Accoglienza volontari e progettazione generale Fasi di lavoro 1.1. Incontro accoglienza 1.2. Team-building 1.3. Formazione specifica volontari 1.4. Progettazione esecutiva Attività 2 Percorsi supporto recupero scolastico Fasi di lavoro 2.1.Promoz e sensibilizz territ 2.2. Calendarizzazione /coordinam 2.3. Accogl, analisi fabbisogni utenti 2.4. Avvio e realizz dei percorsi Attività 3 Tutoraggio Attività 4 Attività ludico culturali Fasi di lavoro 4.1.Promoz e sensibilizz territ 4.2. Calendarizzazione /coordinam 4.3. Avvio e realizz Laboratori Attività 5 Centri di aggregazione intergeneraz Fasi di lavoro 5.1.Promoz e sensibilizz territ 5.2.Analisi fabbis, calendarizzaz 5.3. Avvio e realizzaz incontri Attività 6 Valutazione progetto Fasi di lavoro 6.1.valutazione in itinere 6.2. valutazione finale 2 r-o r-o r-o-f r-o 3 4 r-o-f 5 6 r-o-f 7 8 r-o-f 9 10 r-o-f 11 12 r-o-f r-o-f o-p r-o--p o-p-v o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d o-p-v-d v-f v-f v-f v-f v-f v-f v-f v-f v-f v-f o-p-vo-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v o-p-v v-f r-o--p r-o-p r-o-p o-v-p o-p o-p-v o-p-v o-v-p o-p-v o-p-v o-v-p o-p-v o-p-v o-v-p o-p-v o-p-v o-v-p o-p-v o-p-v o-p o-p Legenda: r = RLEA, -o = OLP, -v = volontari in servizio civile ; f = formatori specifici per la formazione dei volontari in servizio civile p = personale esperto di settore (progettisti, docenti, insegnanti, tutor, orientatori,valutatori, ecc..) – d = docenti volontari provenienti dagli istituti scolastici 42 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 17 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 17 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Nel rispetto della normativa prevista per lo svolgimento del monte ore settimanale e mensile del volontario, si richiede al giovane una flessibilità di orario al fine di garantire lo svolgimento del lavoro in modo coerente con quanto pianificato dall’Ente. Inoltre, in concomitanza con la promozione del progetto o di diffusione dei risultati, si chiede ai volontari la disponibilità a partecipare ad incontri svolti nelle ore serali (come per esempio i Centri di aggregazione) e/o svolti occasionalmente nei fine settimana (come per esempio, rappresentazioni e mostre sui prodotti realizzati nell’ambito dei Laboratori). Per facilitare il pieno raggiungimento degli obiettivi del progetto, si richiederà ai volontari la disponibilità a recarsi nei locali di svolgimento del progetto e ad effettuare visite presso strutture partner e/o enti presenti sul territorio che possono risultare utili e strategici per la realizzazione delle attività stesse, come per esempio: istituti scolastici; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della rete ACLI presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie. Infine, si chiede ai volontari una disponibilità a partecipare ad iniziative associative della rete ACLI, strettamente connesse al progetto approvato, compatibilmente all’orario di servizio. Per concludere, tra gli obblighi dei volontari, si richiede il massimo riserbo sui dati sensibili trattati nel corso delle diverse attività (come per esempio, nel bilancio del curriculum scolastico dell’allievo/a; nel monitoraggio e valutazione degli apprendimenti; nei verbali prodotti a fine attività; ecc…). 43 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Nominativi degli Operatori Locali di Progetto N. 1 Sede di attuazione del progetto ENAIP Veneto Comune Padova 2 ACLI SAVONA Savona 3 ACLI/EnAIP TERNI Terni 4 ACLI CAGLIARI Cagliari 5 ACLI AOSTA Aosta 6 ACLI PISA Pisa 7 ACLI SIENA 8 9 Indirizzo Via A. Da Forlì 64/a Padova Piazza Marconi, 2 , 17100 -Savona Via Tiacci, 6 – 5100, Terni Via Dell'Arma Azzurra snc – 9030 Elmas (Cagliari) PIAZZA GIOVANNI XXIII 2/A - Aosta Cod. ident. sede 64668 27254 23466 35163 N. vol. per sede 2 1 3 2 5923 1 Via F. Da Buti 20 27255 2 Siena Piazza La Lizza 2 18320 2 ACLI LUCCA Lucca Viale Carlo Del Prete 374/H 5925 2 ACLI/ ENAIP TFL Firenze Largo Liverani, 19/20 83940 2 Cognome e nome Dainese Enzo Caviglia Sabrina Santarelli Silvia Tambaro Paolo Vuillermoz Sabina Panelli Michele Rossi Francesco Martelli Giacomo Gradilone Costantino Data di nascita C.F. 27/04/1974 DNSNZE74D27F241D 01/06/1983 SNTSLV78L68L117I 24/12/1986 TMB PLA 86T24 B354 N 13/03/1979 VLLSBN79C53A326T 15/05/1975 PNLMHL74E15G702 C 09/11/1967 RSSFNC67S09G843A 04/06/1955 Data Cognome di e nome nasci ta C.F. CVGSRN83H41I480T 28/07/1978 23/08/1968 Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato MRTGCM68M23M12 6V GRDCTN55H04H818 C 44 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano, relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre livelli distinti: 1. nazionale Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile ( www.acliserviziocivile.org) nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area dedicata al Servizio Civile Nazionale. Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della CNESC (Conferenza nazionale Enti di servizio civile) sin dalla sua costituzione nel 1986. Da oltre 3 anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico della Fondazione ZANCAN, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed attraverso la pubblicazioni di libri tematici. Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul servizio civile), un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che intendono promuovere il servizio civile e proporlo a tutti, ed in modo particolare ai giovani, come importante esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia, cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblgog.it; inoltre viene pubblicata una newsletter on line che viene periodicamente inviata a tutti gli enti partecipanti. Inoltre coordina la partecipazione degli enti a manifestazioni quali il Meeting di Rimini 2006. Le ACLI vantano 2 testate proprie: AESSE e ACLIOggi. Il primo di cadenza mensile viene stampato in 50.000 copie, inviate ad un indirizzario che contiene dirigenti ACLI (nazionali, regionali e territoriali), amministratori pubblici, abbonati. ACLIOggi invece viene inviato (in circa 3.000 copie) in via informatica a tutti i soci ACLI che ne facciano richiesta, a coloro i quali, anche non soci, ne facciano richiesta dall’home page del sito www.acli.it, a tutti i volontari in servizio e che hanno già terminato il servizio. Entrambe le pubblicazioni sono scaricabili dal sito www.acli.it. Periodicamente tali testate pubblicano articoli relativi al servizio civile. I siti internet nazionali facenti riferimento alle ACLI sono oltre una decina e alcuni di loro, in particolar modo ACLI ed Enaip, hanno sotto di sé una rete di siti regionali e provinciali autonomi. 2. regionale Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia), C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio, C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, 45 C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta. Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di “informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo nazionale del servizio civile. Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it, Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it, Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it 3. provinciale Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile nazionale. Oltre 42 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare. Agrigento www.acliagrigento.altervista.org Benevento www.aclibenevento.it Bergamo www.aclibergamo.it www.aclibo.it Bologna Brescia www.aclibresciane.it Cagliari www.aclicagliari.it Caltanissetta www.acli.cl.it Como www.aclicomo.it www.rccr.cremona.it Cremona Crotone www.aclicrotone.it Cuneo www.aclicuneo.it Enna www.aclienna.it Foggia www.aclifoggia.it Forlì-Cesena www.aclifc.it Imperia www.acliimperia.it Livorno www.aclilivorno.com Mantova www.acli.mantova.it Milano www.aclimilano.com Modena www.aclimodena.it Napoli www.aclinapoli.org Novara www.aclinovara.it Oristano www.aclioristano.com Padova www.aclipadova.it Palermo www.aclipalermo.it www.acliperugia.it Perugia Pisa www.aclipisa.it Pordenone www.acli.pn.it Rimini www.aclirimini.it Roma www.acliroma.it www.aclisassari.com Sassari Savona www.aclisavona.it Siracusa www.acli.siracusa.it 46 Torino Trento Treviso Trieste Udine Varese Venezia Verona www.aclitorino.it www.aclitrentine.it www.aclitreviso.it www.aclitrieste.it www.acliudine.it www.aclivarese.it www.aclivenezia.it www.acliverona.it 4. Portale “Integra” Oltre ai siti di diretta gestione regionale o provinciale, le ACLI hanno dato vita al portale “Integra”: attraverso un semplice e funzionale sistema editoriale, ogni circolo, sede provinciale o regionale potrà realizzare la propria pagina internet sul sito www.acli.it e aggiornarla direttamente ogni qual volta lo si ritenga opportuno. 5. Le testate territoriali delle ACLI La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di sviluppo e promozione del servizio civile. Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite: Arezzo Asti Bari Belluno Benevento Bergamo Bologna Bolzano Brescia Impegno aclista Vita sociale L'altra voce Impegno sociale Acli news Benevento Acli laboratorio L'apricittà Acli notizie Battaglie sociali Acli bresciane Como Informando Laboratorio sociale Cuneo Impegno sociale Forlì-Cesena Lavoro d'oggi Genova Acli Genova Gorizia Acli isontine Imperia Acli Imperia La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia Lodi Acli oggi (inserto quotidiano locale) Lucca Acli Lucca notizie Macerata Il bivio Milano Il giornale dei lavoratori Modena Segnalazioni sociali Acli Modena Perugia Acli notizie Ravenna Impegno aclista Rimini La voce del lavoratore Roma Vite Savona Savona Acli (on-line) 47 Salerno Sondrio Terni Torino Trento Treviso Varese Venezia Verona Vicenza La voce dei lavoratori L'incontro Esse Torino Acli Acli trentine L'ora dei lavoratori Acli Varese Acli Varese in rete (supplemento Luce) Tempi moderni Acli veronesi Acli vicentine Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni territorio mirano ad un presa di coscienza dello stesso sull’esperienza di servizio civile, così da attivare processi di collaborazione e condivisione. L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera l’impegno di 25 ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazionali. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Oltre ai criteri di selezione elaborati dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, definiti ed approvati con determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002, Ogni Centro tenderà a valutare positivamente la propensione e la disponibilità dei volontari ad essere coinvolti nel settore dell’educazione e quindi a relazionarsi con ragazzi potenzialmente drop-out. Infatti, dal momento che il progetto Tutti a scuola, nessuno escluso! intende combattere e prevenire la dispersione scolastica, l’abbandono del percorso formativo, il fallimento e l’insuccesso scolastico, in sede di selezione saranno considerati requisiti preferenziali: • una formazione scolastica e personale nell’area degli studi umanistici, sociali, pedagogici, e psicologici; • l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare con ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni; • l’interesse a sperimentarsi in attività educative e di animazione socio culturale; • un orientamento personale all’impegno sociale con fasce a rischio di emarginazione sociale; • la propensione a svolgere attività ludico-espressive-artistiche, (per es. potranno essere presi in considerazione anche volontari in possesso di Diploma di d’Istituto d’Arte) o il possesso di abilità manuali e artistiche. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 48 Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC 49 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: PIANO DI FINANZIAMENTO - Progetto TUTTI A SCUOLA, NESSUNO ESCLUSO! SPESE (EURO) voci di spesa costi unitari quantità costo per riga costo per voce 1 Formazione specifica - Formatori locali 9 persona x - Materiale didattico prodotto 9 25,00 € x 42 ore 9.450,00 500,00 € - Materiale promo e cancelleria 9 100,00 € 4.500,00 900,00 Totale voce 1 14.850,00 2 Incontri locali sul territorio di promozione e sensibilizzazione - Locali per incontri di promozione 9 incontri 100,00 € - Materiale informativo per la pubblicizzazione del progetto 9 incontri 100,00 € 900,00 900,00 Totale voce 2 1.800,00 3 Percorsi di recupero scolastico, laboratori, centri di aggregazione - Materiali didattici per percorsi di supporto e recupero scolastico 9 1.500,00 € 13.500,00 - Materiali e attrezzature per laboratori ludico-ricreativi 9 2.000,00 € 18.000,00 - Materiali i centri di aggregazione 9 1.000,00 € - Attrezzature (pc, utenze, etc) e cancelleria 9 1.000,00 € COSTO TOTALE 9.000,00 9.000,00 Totale voce 3 49.500,00 66.150,00 50 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle diverse iniziative previste nel progetto Tutti a scuola, nessuno escluso!. Di seguito si descrive il ruolo dei partner, che interverranno in tutte le quattro sedi di attuazione del progetto. Il partner FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività: • Individuare le famiglie dei minori cui destinare le attività soprattutto tra quelle che per questioni economiche o di disagio di vario genere necessitano più di altre delle iniziative proposte nel progetto (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.);; • aiutare a promuovere gli obiettivi e le azioni del progetto sulla lotta e prevenzione della dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse iniziative promosse dal FORUM al fine di raggiungere quante più famiglie possibili e quindi coinvolgere quanti più destinatari nelle diverse attività del progetto (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.); • mettere a disposizione a titolo volontario un esperto dell’organizzazione per la realizzazione delle iniziative di scambio e di socializzazione realizzate nell’ambito dei Centri di aggregazione (confronta voce 8.1.- Attività 5 – Fase 5.1). Il partner FITUS collaborerà: o alla promozione degli obiettivi e le azioni del progetto sulla lotta e prevenzione della dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse Iniziative a livello provinciale promosse da FITUS RETI e dalle sue Associate (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.) o mettere a disposizione, ai fini della consultazione, materiale utile a diffondere sui territori di attuazione del progetto il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa al fine di alimentare la biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 – Fase 5.2.); o mettere a disposizione a titolo volontario un esperto dell’organizzazione per la realizzazione delle iniziative di scambio e di socializzazione realizzate nell’ambito dei Centri di aggregazione e per svolgere un incontro con le famiglie sul tema del turismo sostenibile e della mobilità giovanile (voce 8.1.- Attività 5 – Fase 5.3.) Il partner FAIR TRADE ITALIA contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività: • promozione degli obiettivi e delle azioni del progetto attraverso i Comunicati Stampa (confronta voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.1.) • messa a disposizione ai fini della consultazione, di materiali di studio, documenti, ricerche e proposte sui tema il commercio equo e solidale al fine di alimentare la biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.); • partecipazione a titolo volontario di un esperto al fine di preparare un seminario rivolto alle famiglie e ai minori sul tema del commercio equo e solidale (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.3.). 51 Il partner OIM, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività: • messa a disposizione ai fini della consultazione, materiale utile ad approfondire il tema dei flussi migratori nel nostro Paese con particolare riferimento ai minori e alle famiglie e su come diffondere e promuovere una cultura dell’integrazione e dell’accoglienza. Tali materiali andranno ad alimentare la biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.); Il partner BANCA POPOLARE ETICA SCPA contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso: • la messa a disposizione ai fini della consultazione, materiale utile ad approfondire il tema come migliorare i propri risparmi al fine di alimentare la biblioteca del “Centro di aggregazione intergenerazionale” in ogni sede di attuazione del progetto (voce 8.1.- Attività 5 –Fase 5.2.); • la partecipazione a titolo volontario di un esperto al fine di preparare un seminario rivolto alle famiglie e ai minori e/o per portare testimonianze significative alla luce della lunga esperienza dell’organizzazione sul tema i come migliorare i nostri risparmi e garantire un futuro ai propri figli ((voce 8.1.Attività 5 –Fase 5.3.). Il partner CENSIS, contribuirà alla realizzazione del progetto rendendo disponibili per la consultazione, ricerche e statistiche sulla scuola e sui diversi aspetti della dispersione scolastica (ripetente, bocciature, ecc..) in Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno (confronta voce 8.1.1.- Attività 2 – Fase 2.2). Il partner UNIVERSITA’ EUROPEA di ROMA, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività: • supporto alla creazione una scheda per l’analisi dei fabbisogni formativi individuali degli adolescenti che sono coinvolti nei percorsi di recupero scolastico e potenziamento delle competenze di base previsti nei laboratori del progetto (confronta voce 8.1..- Attività 2 –Fase 2.2.); • supporto alla creazione del Libretto formativo individuale dell’allievo , cioè uno strumento utile per personalizzare il più possibile il percorso di recupero e sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione verso il proseguo dello studio (confronta voce 8.1..- Attività 2 –Fase 2.2.); • supporto alla creazione delle prove di valutazione degli apprendimenti da utilizzare nei percorsi sostegno/supporto/recupero scolastico per rilevare i progressi individuali nell’apprendimento delle competenze di base secondo quanto previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) sui quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale (voce 8.1.- Attività 2 –Fase 2.2.). Inoltre, il partner metterà a disposizione (ai fini della consultazione) materiali di 52 studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie per rafforzare nel gruppo di progetto presente in ogni sede di attuazione (formatori, OLP, volontari in servizio civile, docenti delle scuole partner del progetto, ecc…) le conoscenze e le competenze su: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale. Infine gli ISTITUTI SCOLASTICI che, nelle singole sedi, partecipano in qualità di partner al progetto si occuperanno di: - collaborare per l’individuazione di giovani possibili fruitori delle attività del progetto, - fornire statistiche sulla dispersione scolastica sul territorio; - fornire a titolo volontario propri docenti a supporto dell’attività di recupero scolastico; - mettere a disposizione laboratori gia attrezzati e/o locali per momenti di aggregazione, formazione e confronto per i fruitori del progetto. Infine nella sede di Padova, contribuiranno alla realizzazione del progetto due partner: ENAIP VENETO e la polisportiva FUORI CLASSE. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività 1 – Accoglienza/inserimento dei volontari e Progettazione degli interventi, sono: a) materiali didattici e di progetto 1 copia dell’Organigramma e del funzionigramma del Centro ove il volontario è inserito al fine di comprendere l’organizzazione della struttura ove si presterà il servizio civile; strumenti per la progettazione e pianificazione delle attività e fasi di progetto, calendari, agende di lavoro, diagrammi, planning, indirizzari e rubriche; materiali didattici per la formazione specifica dei volontari (dispense, slide, articoli, questionari, ecc..); statistiche aggiornate sul fenomeno della dispersione scolastica nel nostro Paese a cura del CENSIS; materiale didattico di settore (schede tematiche e cd) elaborato da ENAIP sui seguenti contenuti: metodologie e tecniche didattiche efficaci nella lotta e prevenzione della dispersione, tecniche di tutoring, metodologie didattiche di apprendimento collaborativo e apprendere dal fare, valutazione degli apprendimenti, progettazione per competenze, gestione dei gruppi e socializzazione. materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a fini consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze 53 di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale. b) materiali di consumo e attrezzature 2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; telefoni, fax e fotocopiatrice materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…) Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie, in ogni Centro, per lo svolgimento dell’Attività 2 - Percorsi di supporto/recupero scolastico e dell’Attività n. 3 - Tutoraggio saranno: a) materiali didattici e di progetto • • • • • • • • • Una mappa con il censimento delle scuole, delle parrocchie e dei soggetti dove promuovere l’iniziativa; elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero scolastico, differenziati per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto scolastico partner del progetto; materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di documentazione (riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e i contenuti oggetto dei percorsi di supporto/recupero scolastico da destinare al lavoro con gli allievi; 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuali e il bilancio dell’utenza, utile per descrivere il curriculum e la storia scolastica del ragazzo/a e le esigenze di apprendimento che hanno portato il minore ad essere inserito nei percorsi di supporto/recupero scolastico; 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) di Libretto formativo individuale dell’allievo (costruita con la collaborazione dei soggetti partner del Progetto) inteso come strumento utile per personalizzare il percorso di recupero e sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione verso il proseguo dello studio. 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) di calendario individuale (costruito in collaborazione con il partneriato del Progetto) contenente la descrizione delle attività svolte da ogni allievo; 4 prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storicosociale, come previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) e realizzate con la collaborazione del partenariato; schede di verifica (in itinere e finale) del progetto; materiale didattico per educatori e volontari (schede tematiche e cd) elaborato da ENAIP per sostenere il lavoro di tutoraggio e riguardanti i seguenti contenuti: metodologie e tecniche didattiche efficaci nella lotta e prevenzione della dispersione, tecniche di tutoring, metodologie didattiche 54 • • di apprendimento collaborativo e apprendere dal fare, valutazione degli apprendimenti, progettazione per competenze, gestione dei gruppi e socializzazione. statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno; materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a fini consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storicosociale; b) materiali di consumo e attrezzature • • • • • • • materiale informativo per presentare e promuovere i percorsi; 1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento delle attività didattiche di supporto/recupero scolastico; 2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; telefoni, fax e fotocopiatrice materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…) ove disponibile, l’automobile aziendale del Centro di attuazione del progetto. Le risorse che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività n. 4 Laboratori ludico-ricreativi volte al potenziamento delle capacità sociali, emotive ed espressive dei ragazzi saranno: a) materiali didattici e di progetto - - elenco degli utenti da coinvolgere nei laboratori; materiale di base per organizzare, presso ogni Centro, 1 o al massimo 2 laboratori; il materiale verrà definito e quantificato dopo la fase di pianificazione quando, tenendo anche conto delle preferenze espresse dagli utenti, si andrà a scegliere il numero e la tipologia di laboratori da attivare. In via esemplificativa, i materiali utili saranno: tempere, fogli da disegno, tele, cartoncini, gessetti, strumenti musicali, materiali da riciclo, abiti di scena, cartapesta, cd e musicassette, libri di poesie, narrativa e viaggi, scacchi, fotografie, ecc.. sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del laboratorio: per esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc… schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte nei laboratori. b) materiali di consumo e attrezzature 55 - materiale informativo per promuovere sul territorio le attività ludico/culturali presso le scuole e le parrocchie; 1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento dei laboratori; 1 locale adatto a svolgere a fine anno la presentazione dei prodotti realizzati nel corso dei laboratori 1 videoproiettore e 1 impianto stereo 1 computer dotato di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; telefono, fax e fotocopiatrice materiale di cancelleria: penne, matite, pennarelli, carta, ecc… Le risorse tecniche e strumentali che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività n. 5 – Centri di aggregazione intergenerazionali saranno: a) materiali di progetto 1 piano di adesione delle scuole e delle parrocchie alle iniziative del progetto; elenco delle famiglie presso le quali promuovere l’iniziativa; materiale informativo per sensibilizzare il territorio verso il progetto, presentare l’iniziativa e promuovere la partecipazione delle famiglie agli incontri; calendari degli incontri con le famiglie; schede tematiche elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto e con le quali organizzare gli incontri con le famiglie su vari temi. I temi delle schede potranno riguardare per es. alimentazione e salute, bullismo e adolescenti violenti, i danni da consumo di alcool e droghe, la relazione con i genitori e con i pari, come le attitudini e le preferenze personali possono influenzare il percorso scolastico, la percezione degli adolescenti circa il futuro, il ruolo delle istituzioni nella crescita dei ragazzi, la politica, sessualità e contraccezione, il valore dello sport, temi di attualità, ecc) ; materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a disposizione per la consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a cura di FORUM DELLE FAMIGLIE, OIM, FITUS, FRAIR TRADE e BANCA POPOLARE ETICA SCPA) e relative statistiche sui tassi di dispersione scolastica (a cura di CENSIS e Istituti scolastici partner; documentazione prodotta sul tema “i fenomeni di migrazione nel nostro paese” (a cura di OIM), documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “turismo giovanile” (a cura di FITUS), documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE), documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema miglioriamo la gestione dei nostri risparmi (a cura di Banca Popolare Etica SCPA). sussidi come riviste, cd, dvd, film, ecc… a sostegno degli incontri con le famiglie; schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte con le famiglie. b) materiali di consumo e attrezzature 56 1 locale adatto all’accoglienza delle famiglie e allo svolgimento delle iniziative di supporto a loro dedicate; 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; 1 videoproiettore e 1 impianto stereo 1 computer dotato di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; telefono, fax e fotocopiatrice materiale di cancelleria: penne, matite, pennarelli, carta, ecc… 1 locale adatto a svolgere a fine anno la presentazione dei prodotti realizzati nel corso dei laboratori. Le risorse che si rendono necessarie per lo svolgimento dell’Attività n. 6 – Valutazione in itinere e finale del progetto saranno: o o o o registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di redigere durante l’anno di progetto, uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico (riprodotto in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro); uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo (riprodottoin tante copie, quanti saranno le famiglie) data base di rilevazione dei dati e report finale. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: L’Università Europea di Roma riconosce da 8 a 12 crediti formativi secondo l’accordo allegato tra Acli e Università 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Non previsti 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un mix tra lavoro guidato, training on the job, formazione sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto, ovvero i processi di apprendimento, di formazione e di socializzazione dei giovani a rischio di dispersione scolastica. L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore della formazione e dell’educazione. Il set che i volontari andranno ad acquisire e sviluppare sono: 57 Competenze di base: (intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale– ISFOL 1997) • conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, internet e posta elettronica); • conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane; • conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi comunicativi, ecc…). Competenze trasversali (intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci – ISFOL 1997) • sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario titolo saranno presenti nel progetto (i ragazzi, le famiglie, gli altri volontari, gli OLP, ecc…); • saper diagnosticare i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si potranno presentare nella relazione con gli adolescenti e le loro famiglie; • saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più adeguate al loro fronteggiamento e superamento; • saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando costantemente forme di collaborazione. Competenze tecnico – professionali (intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale – ISFOL 1997) • conoscere il settore orientamento/istruzione/formazione professionale, delle organizzazioni e delle professioni presenti nel settore stesso; • conoscere le principali teorie sui processi di apprendimento nei giovani in obbligo formativo, • conoscere e utilizzare le principali metodologie didattiche per realizzare specifici servizi di tutoraggio e supporto al recupero scolastico. Metacompetenze (intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza – ISFOL 2000) • comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo; • rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto; • riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di automotivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato. 58 Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da EUROSYSTEM in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa. Al termine del periodo di servizio civile, Eurosystem, ente terzo rispetto al proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze. Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla formazione specifica. Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del percorso. L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori: • la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. E’ prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa; • la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’ attestato; • nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante; • nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, al quale si rimanda. La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà il lavoro in modo tale da costituire tanti gruppi di massimo 25 volontari quanti sono necessari per assicurare ad ognuno la formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione generale”. In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua territorialità. Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per 59 macroregioni saranno nell’ordine: Macroregione Piemonte Valle d’Aosta Liguria Sede Sede Provinciale ACLI Torino via Perrone 3, bis Torino Padova - Via A. da Forlì, 64/a - Veneto Friuli V. G. Trentino A. A. Lombardia Emilia Romagna Bologna sede provinciale ACLI via Lame 116 Toscana Marche Lazio Abruzzo Umbria Marche Sede Nazionale ACLI via Marcora 20 00153 Roma Puglia Bari, sede provinciale ACLI, via V De Bellis 37 Campania Molise Basilicata Napoli - via del fiumicello 7 Calabria Lametia Terme, sala Formazione piazza Lametia Terme, 12 Sicilia Catania - Corso Sicilia 111 - sede Acli Enna - Via Dante 1 - Sede Acli Caltanissetta via Libertà 180 - sede Acli Sardegna Oristano - via Cagliari 234b Eventuali variazioni dei territori aggregati potranno essere possibili per sopraggiunte diverse condizioni organizzative. 30) Modalità di attuazione: a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente. La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ente. Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con determina dirigenziale dall’Ufficio nazionale di Servizio civile e pubblicate in data 4 aprile 2006. Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale descritte nel documento allegato alla determina e che ne forma parte integrante sono state accolte dal nostro ente con grande interesse e apprezzamento: esse costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di intendere lo spirito del servizio civile tra l’UNSC e le ACLI. Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione. Essi sono: − fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile; − sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile; − assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile. Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente 60 l’esperienza del servizio civile” può essere declinato anche come mettere in atto strumenti e modalità che permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché del ruolo del giovane in servizio civile, in modo tale che egli impari a riconoscere il senso della sua esperienza e l’importanza dell’educazione alla responsabilità, al senso civico e alla pace. Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e’ perseguito attraverso il continuo coinvolgimento degli RLEA, laddove obbligatori, o dei responsabili provinciali del servizio civile ACLI e, in ogni caso, degli OLP nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai volontari. RLEA, responsabili provinciali e OLP sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori della formazione a loro dedicata: ogni anno si tengono: due seminari nazionali di due giorni dedicati agli RLEA e ai responsabili provinciali; una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale di Operatori locali di progetto Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito anche attraverso la particolare modalità di attuazione prescelta. Infatti lo staff formativo, composto da tutti i formatori ACLI impegnati sul Servizio civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Ogni formatore accreditato è poi incaricato di realizzare la formazione dei giovani di un territorio. Questo assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato. Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi. L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Esso ha a disposizione una propria Funzione Formazione ed è soggetto promotore di un importante Ente di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali. Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione Sportiva ACLI, partners a seconda dei casi dei progetti, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti più specifiche. I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni. Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto. Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, cosa fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore. I gruppi di formandi saranno composti da giovani in servizio civile appartenenti a diversi progetti delle ACLI insistenti sul medesimo territorio. La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi anni. Dal 2005 al 2009 i formatori del Servizio civile delle ACLI nazionali hanno svolto 61 numero 3 giornate di formazione formatori per ciascun anno. Inoltre i formatori hanno svolto due giornate di formazione in contemporanea ai selezionatori allo scopo di contribuire a costruire un sistema coerente di selezione, valutazione, formazione sia da parte dell’Ente sia da parte dei vari gruppi di professionisti impegnati nel servizio civile volontario delle ACLI, sia da parte dei candidati e volontari. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI Si rimanda al sistema di formazione verificato dall’Ufficio in sede di accreditamento 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: 1. la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile; 2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. 3. formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi già trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale). La piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in particolare seguendo il dibattito anche off-line. Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 50% del monte ore complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore. Le ACLI adotteranno qualsivoglia materiale didattico e dispensa predisposti dall’Ufficio nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità. 62 Sono comunque già predisposti quali materiali formativi-informativi per i volontari in servizio civile nelle ACLI: − una cartella completa che viene consegnata e illustrata al momento della presa servizio da parte dell’Olp. Tale cartella contiene materiali utili e obbligatori per la presa servizio e materiali utili anche per la formazione. Tale cartella contiene, fra l’altro: documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; • legge 6 marzo 2001 n.64; • carta etica del servizio civile nazionale; • documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori dell’Associazione; • dispense e articoli su volontariato e SCN; • documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative; • materiale informativo sulla storia delle ACLI; • modulistica per l’avvio al servizio; • materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l’invalidità civile, il diritto previdenziale, l’assistenza, l’immigrazione e l’emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato del lavoro; • guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica; • questionari per la verifica dell’apprendimento; • cartellina con blocco notes; • materiali per le esercitazioni pratiche. Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; role playing; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità didattica. 33) Contenuti della formazione: E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa, alle quali le ACLI hanno in questi anni dedicato molta attenzione. Le caratteristiche del setting CONDIVISIONE CON GLI RLEA O RESPONSABILI PROVINCIALI DELLA FORMAZIONE VOLONTARI Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di una risorsa dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali. Costoro, precedentemente all’avvio della formazione volontari, svolgono un incontro con gli RLEA o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari. Agli RLEA viene illustrata la formazione generale, a partire dalle le linee guida, e 63 vengono illustrati i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i RLEA anche nella formazione generale. Inoltre formatore e operatrice svolgono attività periodica di formazione e autoaggiornamento nel gruppo di formazione dell’ufficio nazionale di servizio civile. Viene concordato con i RLEA che l’attività si terrà in aule in forma circolare e/o semicircolare e che oltre alla lezione frontale si useranno tecniche non formali, dialogiche e da gruppo di ricerca. FORMAZIONE DEI VOLONTARI Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato con il supporto dello staff dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali. Aula per massimo 25 persone, sedute, in forma circolare e/o semicircolare. Modalità: frontale, circolare, esercitativa, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle Linee Guida della formazione generale. Prima della formazione Modulo: “Pre-modulo” Titolo: Incontro RLEA o responsabili provinciali per progettazione esecutiva della formazione Obiettivo e contenuto: Raccogliere istanze RLEA circa la formazione dei volontari della macroregione di riferimento, illustrare nel dettaglio la formazione generale obbligatoria così come progettata dai progettisti e condivisa dai formatori accreditati. Illustrare le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ore: 8 Moduli formazione generale dei volontari I modulo (mattino) Titolo: “L’identità del gruppo in formazione” Contenuti: Presentazione partecipanti. Presentazione staff, presentazione del percorso generale e della giornata formativa. Raccolta aspettative e preconoscenze verso il servizio civile volontario, raccolta idee di servizio civile, motivazioni, obiettivi individuali. Presentazione concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”,“difesa non violenta”. Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso l’associazione ACLI sul medesimo macro-territorio. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, la conoscenza minima per poter elaborare insieme, e costruire l’atteggiamento di fiducia che permette l’apprendimento. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a 64 sviluppare l’esperienza di servizio civile. Ore: 4 II modulo Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà” Contenuti: Analisi della legge 64/01 evidenziando i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale. Si utilizzerà una esercitazione : “Se fossi stato io il legislatore….” Per evidenziare quali principi evocano i volontari nella ipotetica stesura della legge sul servizio civile. I cinque principi base della legge, il collegamento tra vecchio servizio civile e nuovo servizio civile. Si evidenzieranno la storia della obiezione di coscienza, i contenuti della legge 230/98. Obiettivi: Costruire con i volontari una coscienza del senso e significato del volontario in servizio civile nazionale, fissando anche le origini del concetto. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale III modulo Titolo: Il dovere di difesa della Patria Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce della recente normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Si illustrerà inoltre La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, promossa dalle Nazioni Unite. Si utilizzerà la lezione frontale allo scopo di presentare in modo esaustivo i contenuti. Obiettivi: Allargare la conoscenza della idea di “dovere di difesa della Patria”, concetto che sembra a volte risultare poco conosciuto fra i giovani, ed anzi a volte ritenuto concetto “antico” e di linguaggio difficile e distante. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale IV modulo Titolo: “La difesa civile non armata e non violenta” Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. E’ molto interessante qui affrontare il tema “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, ”prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, specie se collegati all’ambito del diritto internazionale. Le ACLI grazie a IPSIA, ong appartenente al sistema, e all’Area Pace e diritti umani 65 vantano in questo una esperienza specifica testimoniata dalla formazione già svolta negli anni precedenti (in particolare per i volontari del progetto di servizio civile “Giustizia e pace si abbracceranno”). Il tema, di forte risalto negli anni ’70 e ’80, ha visto durante le vicende belliche degli anni ’90 nei Balcani una maggiore attenzione dell’opinione pubblica mentre risulta a nostro parere sottaciuto presso la generazione dei ventenni di oggi (proprio l’età dei volontari che accedono ai progetti di servizio civile). Obiettivi: Aiutare i volontari ad immaginare l’esistenza di tecniche di difesa non armata e non violenta. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale V modulo Titolo: “La protezione civile” Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile. Ore: 4 di lezione frontale VI modulo Titolo: “La solidarietà e le forme di cittadinanza” Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, al problema della povertà e del sottosviluppo a livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, dunque di inclusione, dunque di partecipazione attiva alla società ; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Le ACLI come organizzazione della società civile hanno volontà di presentare lo Stato quale promotore e garante di promozione umana e difesa dei diritti delle persone anche nel rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Inoltre, partendo dal principio di sussidiarietà, si dibatterà il tema del “Welfare che cambia” le competenze attribuite a Stato regione e province dalla legge 328/2000 e dalla modifica del titolo V della Costituzione italiana. 66 Obiettivi: Dare senso alla parola “solidarietà e ad ogni forma di cittadinanza” riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali. Dare ragione di parole come “globalizzazione”, “interculturalità”, “sussidiarietà”. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale VII modulo Titolo: “Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato” Contenuti: In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che operano sul territorio, quali volontari di associazioni di volontariato (legge 266/1991) , promotori sociali (figura istituita dal Ministero del Lavoro e politiche sociali), cooperatori, cooperanti, soci di associazioni di promozione sociale, quali le ACLI, (legge 383/2000) ecc. Sarà chiarito il significato di “servizio” e di “civile”. Obiettivi: Condividere il significato del “servizio” come impegno e bene, offerto in via immateriale, bene non monetizzabile, e “civile” “inserito in un contesto e rispettoso di quel contesto anche se criticamente vigile”. Aiutare i volontari ad inserire i contenuti circa il Welfare e il ruolo delle ACLI all’interno di un quadro più ampio, dando significato compiuto a parole quali “terzo settore”, “no-profit”, “impegno civile”. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale VIII modulo Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico” Contenuti: Verrà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale. Verrà utilizzata la lezione frontale. Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza e distinguendo i tre attori principali: il volontario medesimo, l’istituzione Stato italiano, l’ente gestore. Conoscere i dati di contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale IX modulo Titolo: “Diritti e doveri del volontario del servizio civile” Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e si illustrerà la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale. Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello alla lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare che sosterrà il percorso, facilitando anche i rapporti con l’ente, in quanto documento che definisce bene vincoli e opportunità. 67 Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale X modulo Titolo: “L’ente accreditato presso cui si svolge servizio: le ACLI, Associazioni cristiane lavoratori italiani” Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Le ACLI, accogliendo un’esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza e del servizio non armato per il sacro dovere di difesa della Patria, anche con mezzi non armati , si impegnano a un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento nel e sul lavoro con altri, in una organizzazione che promuove coesione sociale. La coesione sociale e’ considerata un valore e una condizione la cui difesa e’ sostanzialmente un modo di realizzare la difesa non armata della Patria in quanto concorre alla realizzazione dei principi costituzionali (articolo 3 della Costituzione italiana). Analisi della carta di impegno etico firmata delle ACLI nazionali e locali. Si potrà anche svolgere una analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni privilegiati (aclisti adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione, esecuzione e report di interviste a testimoni privilegiati, analisi realtà territoriale delle ACLI attraverso una scheda apposita, raccolta dati e progettazione piccoli interventi di approfondimento. Obiettivi: Sostenere i volontari nel conoscere e riconoscere gli elementi che nel servizio quotidiano nell’ente costituiscono attuazione dell’articolo 3 della costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale XI modulo Titolo: “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Che significa avere a che fare con persone che producono servizi spesso “immateriali”? Nell’affrontare il tema della progettazione sociale si farà riferimento inoltre agli specifici settori di attività ed alle aree di intervento previsti per le attività di servizio civile, in modo che i volontari abbiano chiaro quale sia il campo nel quale si esplica la funzione di tale servizio. Verrà illustrato il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per la auto-valutazione della propria crescita esplicitando anche come può avvenire da parte diversa la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile. 68 Obiettivi: Sostenere la crescita dell’individuo e del gruppo nel riconoscere la propria condizione di persone impegnate nel civile e nel sociale, anche attraverso la auto-valutazione dei risultati del proprio progetto di servizio civile volontario. Si farà riferimento esplicito agli specifici settori di attività dei progetti di servizio civile individuando per ognuno la specifica modalità di lavoro per progetti. Ore: 4 di cui 3 di lezione frontale 34) Durata: 42 ORE Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Padova: • presso la sede regionale ACLI VENETO, Via A. Forlì 64/a - Padova Per la formazione specifica del volontario richiesto a Savona: presso la sede provinciale ACLI SAVONA in Piazza Marconi 2 - Savona Per la formazione specifica dei 3 volontari richiesti a Terni: • presso la sede provinciale ACLI TERNI in via Tiacci n.6. – Terni Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Cagliari: • presso la sede provinciale ACLI Cagliari Via Dell'Arma Azzurra snc – 9030 Elmas (Cagliari) Per la formazione specifica del volontario richiesto ad Aosta • presso la sede provinciale ACLI AOSTA, Piazza Giovanni XXXIII, Aosta Per la formazione specifica degli 8 volontari (2 a Pisa, 2 a Lucca, 2 a Siena e 2 a Firenze) • presso la sede ACLI FIRENZE, Largo Liverani, 19/20 Firenze 36) Modalità di attuazione: La formazione specifica verrà effettuata presso la sede di realizzazione indicata e verrà svolta in proprio, dal formatore/dai formatori indicati. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 69 Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Padova: • Enzo Dainese, nato a Mirano (Ve) il 27/04/1974 Per la formazione specifica del volontario richiesto a Savona: • Borreani Gianpiero, nato a Savona il 30/07/1954 • Rebaudengo Agostino, nato a Savona il 14/09/1956 Per la formazione specifica dei 3 volontari richiesti a Terni: • Silvia Santarelli, nata a Terni il 28/07/1978 Per la formazione specifica dei 2 volontari richiesti a Cagliari: • Sara Piras, nata a Cagliari il 05/05/1974 Per la formazione specifica del volontario richiesto ad Aosta • Vuillermoz Sabina nata Sarre (Ao) il 13/03/1979 Per la formazione specifica degli 8 volontari (2 a Pisa, 2 a Lucca, 2 a Siena e 2 a Firenze) • Grazia Ambrosino: nata a Roma il 26 /07/1972/ 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: PADOVA - Dott. Enzo Dainese,. E’ laureato in Scienze dell’educazione, dipendente ENAIP con mansioni di tutor, formatore ed orientatore. Ha già curato, negli anni scorsi, la formazione specialistica dei volontari su progetti di servizio civile nel campo dell’educazione e della prevenzione alla dispersione scolastica. (vedi curriculum vitae allegato) TERNI - Dott.ssa Silvia Santarelli. E’ laureata in Scienze politiche, collabora con ENAIP ed EnAIP Terni con mansioni di formatore, tutor, coordinatore e progettista di attività formative ed interventi a carattere sociale. Ha già curato, negli anni scorsi, la formazione specialistica dei volontari su progetti di servizio civile nel campo dell’educazione e della prevenzione alla dispersione scolastica. (vedi curriculum vitae allegato) SAVONA - Dott. Borreani Gianpiero è il direttore del Centro Aesseffe di Savona, coordina l’attività del centro, progetta e presenta i corsi di formazione professionale promossi dagli enti pubblici. Cura tutti gli aspetti di relazioni e marketing dalla nascita alla chiusura del corso. Negli ultimi anni ha partecipato attivamente al progetto “connessione solidale” promosso dalle ACLI Provinciali di Savona (vedi curriculum allegato). SAVONA - Dott. Rebaudengo Agostino, formatore esperto collabora da diversi anni con Aesseffe di Savona su tematiche relative all’apprendimento e alla formazione. (vedi curriculum allegato). CAGLIARI Dott.ssa Sara Piras E’ laureata in Psicologia; esperta in psicologa dell’evoluzione, possiede una lunga esperienza nel settore dell’ orientamento scolastico, consulente per l’Istituto comprensivo di Elmas e docente del corso di orientamento scolastico a.s. 2009/2010 nella scuola media statale “Mons. Saba” di 70 Elmas (vedi curriculum allegato). AOSTA - Dott.ssa Vuillermoz Sabina, possiede esperienza nel settore della formazione, dell’educazione e della mediazione interculturale. (vedi curriculum allegato). PISA, SIENA, LUCCA, FIRENZE – Dott.ssa Grazia Ambrosino : Responsabile Enaip Toscana Formazione e Lavoro sede di Pisa; Presidente A.fo.ri.s.ma. scrl (Acli Formazione Ricerca Servizi e Management); Responsabile formazione Acli Provinciali di Pisa (vedi curriculum allegato). 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La Metodologia alla base del percorso formativo per i volontari prevede l’utilizzo di: trasmissione diretta di conoscenze e competenze, finalizzata ad una forte sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di competenze; integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale percorso si configura pertanto come una consulenza formativa tramite la formazione in situazione. Saranno anche utilizzate classiche lezioni d’aula, integrate con lavori individuali e di gruppo, discussioni in plenaria, analisi dei casi. Anche per la formazione specifica come per la formazione generale, verranno utilizzate metodologie classiche come la lezione frontale alternate a dinamiche non formali come lavori di gruppo ed individuali con restituzione in plenaria; laddove opportuno si ricorrerà anche giochi di ruolo, problem solving, brainstorming ed esercitazioni pratiche. In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo della Piattaforma informatica TRIO. TRIO è un sistema di Web Learning della regione Toscana che mette a disposizione prodotti e servizi formativi. Le ACLI hanno stipulato un protocollo d’intesa con TRIO (in allegato), per usufruire dei contenuti di alcuni moduli afferenti alle tematiche trasversali del problem solving, dell’organizzazione e della comunicazione. L’accordo prevede inoltre l’accesso ai servizi di tutoring, anche dedicati nell’ambito di un web learning group nel quale sarà possibile valutare il livello di apprendimento raggiunto, monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente. I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web Learning TRIO metterà a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi personalizzati, configurati in funzione della dimensione e delle caratteristiche della comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi. Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo di raggiungere gli obiettivi progettuali: PC portatile e postazioni informatiche; stampanti; Internet; telefoni; 71 videoproiettori; supporti di memorizzazione; televisione; videoregistratore; lettore dvd; registratore audio; lavagna luminosa; lavagna a fogli mobili; webcam; piattaforme informatiche. Nel corso della formazione specifica per i volontari, i formatori utilizzeranno diverse metodologie quali per esempio: • Docenza frontale finalizzata a trasmettere i principali contenuti e a sensibilizzare i volontari alla conoscenza dei • Esercitazioni individuali e lavori di gruppo con restituzione dei risultati in plenaria e discussione, problem solving, brainstorming e giochi di ruolo; • tecniche di apprendimento collaborativo, in gruppo e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di competenze; • materiali di consultazione; • studi di caso. 40) Contenuti della formazione: La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e alla situazione formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare l’integrazione pedagogica delle opportunità e dei linguaggi formativi. La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e professionale, ha caratteristiche di formazione on the project, cioè "accompagna e sostiene" i volontari nella fase di inserimento in un nuovo contesto progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in affiancamento con un docente esperto e\o con il monitoraggio di un mentore esterno (OLP e RLEA). È una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del volontario alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto e nei contesti organizzativi individuati. La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD mediante l’utilizzo della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di realizzazione previste), su moduli trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente organizzativo ed essenziali nel produrre un comportamento professionale che trasformi un sapere in una prestazione lavorativa; per esempio diagnosticare, relazionarsi, affrontare i problemi e le situazioni, rappresentano tre macro-competenze caratterizzate da un alto grado di trasferibilità a compiti e contesti diversi. 72 Primo modulo Titolo: “Analisi del contesto lavorativo” Durata: 10 ore Formatore: Tramite FAD Il modulo ha l’obiettivo di fornire: un quadro di riferimento dei modelli di funzionamento e di gestione dell'impresa, l'organizzazione aziendale, la gestione dei rapporti interpersonali e l'inserimento in azienda; la gestione del lavoro e la risoluzione dei problemi in un'ottica di flessibilità e disponibilità ai cambiamenti; una comprensione dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e aziendale; la consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di progetto; Secondo modulo Titolo: “Comunicazione” Durata: 10 ore Formatore: Tramite FAD Il modulo fornisce nozioni sulle principali tecniche di comunicazione, in particolare come porsi efficacemente in relazione con gli altri, per dialogare in modo brillante e avere successo, attraverso l’analisi dei cinque pilastri della comunicazione. Il modulo permetterà di : far capire meglio il "funzionamento" del meccanismo che sta alla base della possibilità di comprendersi; far propri alcuni concetti di base in rapporto alla comunicazione interpersonale; sviluppare le capacità comunicative in ambito lavorativo; fornire elementi per la conoscenza del processo comunicativo così come si articola all'interno di un'organizzazione. Terzo modulo Titolo: “Problem Solving” Durata: 10 ore Formatore: Tramite FAD Il modulo ha l'obiettivo di fornire metodi e tecniche di soluzione efficace di problemi di gestione. La frequenza del modulo consente di imparare a definire i problemi e trasformarli in opportunità, applicare le varie metodologie di problem solving, gestire le attività di problem solving di gruppo. Si affronteranno le modalità di inquadramento del problema, la definizione degli obiettivi e delle soluzioni possibili, gli strumenti e le fasi del problem solving di gruppo, il raggiungimento di decisioni condivise. La seconda parte della formazione specifica (42 ore) sarà svolta presso ogni sede con l’obiettivo di fornire ai volontari conoscenze e strumenti di lavoro utili per svolgere le attività previste nel progetto. Quarto modulo Titolo: Analisi del progetto “Tutti a scuola, nessuno escluso!”: obiettivi e modalità di attuazione Durata: 4 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Il modulo ha l’obiettivo di fornire le conoscenze fondamentali sul progetto. Nel corso del modulo si analizzeranno gli obiettivi dell’iniziativa, le azioni, le fasi di lavoro, i tempi e gli strumenti. Una parte importante sarà riservata alla condivisione dei risultati da raggiungere. 73 Infine verranno illustrati i contenuti dei moduli successivi al fine di potenziare nei volontari la partecipazione e la motivazione nei confronti della formazione specifica. Quinto modulo: Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita Durata: 10 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono scolastico nelle sue diverse forme e manifestazione con particolare riferimento alla situazione dei territori di attuazione del progetto. In particolare i contenuti trattati saranno: • la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme • Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno nel territorio di attuazione del progetto. • Le principali cause ed effetti del problema • L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la parrocchia, la famiglia, ecc…) • Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno della dispersione e dell’evasione scolasticaSesto modulo: Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico Durata: 8 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In particolare i contenuti trattati saranno: • Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico • Il processo di apprendimento negli adolescenti • Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico • La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico Settimo modulo: Titolo: Promuovere la socializzazione, l’autostima e l’espressività negli adolescenti Durata: 8 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive. In particolare i contenuti trattati saranno: • L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La socializzazione come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e giochi per favorire la socializzazione in un gruppo • Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il teatro, la pittura, la musica, ecc… • Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno • L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie Ottavo modulo: 74 Titolo: Costruiamo un progetto di servizio civile Durata: 8 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Il modulo intende aiutare i volontari in servizio civile a costruire il proprio progetto di inserimento nel servizio, definire obiettivi, contenuti, azioni e tempi di lavoro. I progetti così compilati potranno essere periodicamente confrontati e discussi in aula, per avere una verifica anche dal formatore specifico e dall’OLP, e permetterà di focalizzare quali aree di contenuti e abilità il volontario può approfondire per ottimizzare al meglio l’esperienza personale di servizio civile. Nono modulo: Titolo: Valutazione finale Durata: 4 ore Formatori: formatori specifici presso le loro sedi Il modulo conclude il percorso formativo con un percorso di valutazione. 41) Durata: 72 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC Data 2 marzo 2010 Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente dott. Giuseppe Marchese 75