Economia e gestione delle imprese

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Economia e gestione delle imprese
CREAZIONE DI VALORE ECONOMICO E GESTIONE D’IMPRESA
Tradizionalmente centrata sul profitto, la misurazione delle performance d’impresa (performance measurement) è oggi
centrata su nuove e più sofisticate misure, capaci di cogliere più precisamente la reale creazione di valore realizzata
dall’impresa.
Tra queste misure, la più nota è probabilmente l’EVA (Economic Value Added):
⎡ NOPAT
⎤
EVA = ⎢
− WACC ⎥ • Assets
⎣ Assets
⎦
dove:
§
NOPAT (Net Operating Profit After Taxes) è il reddito operativo al netto delle imposte su tale reddito.
§
Assets è il capitale investito nell’impresa.
§
WACC (Weighted Average Cost of Capital) è il costo medio ponderato del capitale, cioè la media ponderata
(tenendo conto della struttura dei finanziamenti) del costo delle passività onerose e del costo opportunità del
capitale proprio. Anche questa grandezza va considerata al netto delle imposte.
La massimizzazione del valore creato dall’impresa chiama dunque in causa 3 diverse leve:
1.
massimizzazione del reddito operativo (prezzi, costi d’acquisto, costi del lavoro, costi fissi, volumi di vendita,
ecc.);
2.
minimizzazione del costo del capitale (attraverso la ottimizzazione delle fonti di finanziamento);
3.
razionalizzazione del capitale investito (eliminando gli investimenti improduttivi e realizzando nuovi investimenti
in attività generatrici di valore).
La razionalizzazione del capitale investito passa sovente per interventi di gestione del capitale circolante netto (CCN).
LA GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO
Il capitale circolante netto (CCN) è costituito da:
scorte +
creditiverso clienti debiti verso fornitori
Assieme alle immobilizzazioni, rappresenta il capitale investito nelle attività d'impresa, e quindi concorre a determinare il
complessivo fabbisogno di finanziamento.
Per la sua dimensione sovente rilevante, la gestione del capitale circolante netto rappresenta un’attività molto importante
per ogni impresa. Tra i parametri di controllo più utilizzati figurano gli indici di rotazione e di durata media:
Tipologia di scorta
Materie prime
Semilavorati (W.I.P.)
Prodotti finiti
Scorte totali
Indice di rotazione
Indice di durata media
Trm =
Consumi
Scorta M .P.
Dmm =
Trs =
C.P. A.
ScortaW . I .P.
Dms =
Trp =
C .P.V .
Scorta P. F .
Scorta M . P.
Consumi
x 365
ScortaW . I . P.
x 365
C.P. A.
Dmp =
Scorta P . F .
x365
C .P.V .
C.P.V .
ScortaTOTALE
ScortaTOTALE
C.P.V .
x 365
Fatturato
ScortaTOTALE
ScortaTOTALE
Fatturato
x 365
Legenda: C.P.V. è il costo della produzione venduta; C.P.A. è il costo della produzione allestita.
Voce di capitale circolante netto
Crediti verso clienti
Indice di rotazione
Trc =
Debiti di fornitura
Trd =
Fatturato
Crediti v / clienti
Costi acquisto
Debiti v / fornitori
Indice di durata media
Dmc =
Dmd =
Crediti v / clienti
Fatturato
Debiti v / fornitori
Costi acquisto
x 365
x 365
Il ciclo del capitale circolante
L'analisi del capitale circolante netto e della sua dinamica è molto utile per cogliere i complessi legami tra gestione
operativa e gestione finanziaria d'impresa, tra attività di acquisto, stoccaggio, produzione e vendita. Il ciclo temporale
del CCN può essere suddiviso in:
§
un ciclo economico, che descrive e misura il tempo di trasformazione degli input negli output;
§
un ciclo monetario (o finanziario), che descrive e misura il tempo che intercorre tra il pagamento
degli input e l'incasso dei ricavi di vendita degli output.
Ciclo totale: dmm + dms + dmp + dmc
Ciclo economico: dmm + dms + dmp
Ciclo monetario
Stoccaggio
Trasformazione
Stoccaggio
Dilazione
debiti
dmm
Dilazione
crediti
dms
dmp
dmc
dmd
L’obiettivo di ogni impresa è, ovviamente, quello di accorciare il ciclo monetario del circolante. Per fare questo, essa
può seguire due diverse strade:
1.
agire sul ciclo economico, cioè ridurre i tempi di stoccaggio e di trasformazione (quello che tecnicamente viene
chiamato il lead-time di produzione o tempo di attraversamento);
2.
agire sul ciclo monetario, allungando le dilazioni di pagamento ai fornitori e accorciando quelle di incasso.
Nell’agire su queste leve, l’impresa deve tenere in considerazione numerosi trade-off:
-
la modificazione delle dilazioni di incasso e di pagamento, pur positiva sotto il profilo finanziario, può comportare
un generale peggioramento della qualità delle relazioni con clienti e fornitori;
-
l’accorciamento dei tempi di produzione e la riduzione delle scorte comporta il passaggio a modelli di ‘produzione
tesa’ che sono estremamente vulnerabili rispetto a fattori di incertezza quali i livelli di domanda e i tempi di
rifornimento.
In generale, l’impresa deve trovare un giusto posizionamento nel continuum di politiche del circolante che si
collocano tra i due estremi della minimizzazione dei costi e la massimizzazione del livello di servizio. L’ottica della
eliminazione delle scorte (così come dei crediti alla clientela) per economizzare sui costi, si scontra cioè con la
necessità di adempiere alle funzioni tipiche di questi (sopra sommariamente ricordate).
Sotto una prospettiva più sofisticata, l’analisi del capitale circolante può essere condotta non solamente sotto il profilo
temporale (analisi orizzontale), ma anche dei volumi di investimento (analisi verticale).
Si consideri, ad esempio, un’impresa che ottiene dai propri fornitori dilazioni di pagamento di 120 giorni rispetto ad
un ciclo economico (stoccaggio + trasformazione) di 60 giorni e a dilazioni di incasso di 60 giorni. Sebbene
quest’impresa abbia un ciclo monetario pari a zero, non possiamo dire che l’investimento in capitale circolante sia nullo:
infatti, il volume dell’investimento nei debiti di fornitura è inferiore a quello nei W.I.P., nelle scorte di prodotti finiti e nei
crediti verso clienti.
Il grafico seguente costituisce un esempio di analisi orizzontale e verticale del CCN:
VOLUME DI
INVESTIMENTI
VALORE
AGGIUNTO
MARGINE DI
PROFITTO
LAVORO +
AMMORTAMENTI
ACQUISTI
AVVIO
PRODUZIONE
FINE
PRODUZIONE
VENDITA
INCASSO
tempo
CREAZIONE DI VALORE
ECONOMICO
E GESTIONE D’IMPRESA
CICLO
TOTALE
Tradizionalmente centrata sul profitto, la misurazione delle performance d’impresa (performance measurement) è oggi
centrata su nuove e più sofisticate misure, capaci di cogliere più precisamente la reale creazione di valore realizzata
dall’impresa.
Tra queste misure, la più nota è probabilmente l’EVA (Economic Value Added):
⎡ NOPAT
⎤
EVA = ⎢
− WACC ⎥ • Assets
⎣ Assets
⎦
dove:
§
NOPAT (Net Operating Profit After Taxes) è il reddito operativo al netto delle imposte su tale reddito.
§
Assets è il capitale investito nell’impresa.
§
WACC (Weighted Average Cost of Capital) è il costo medio ponderato del capitale, cioè la media ponderata
(tenendo conto della struttura dei finanziamenti) del costo delle passività onerose e del costo opportunità del
capitale proprio. Anche questa grandezza va considerata al netto delle imposte.
La massimizzazione del valore creato dall’impresa chiama dunque in causa 3 diverse leve:
4.
massimizzazione del reddito operativo (prezzi, costi d’acquisto, costi del lavoro, costi fissi, volumi di vendita,
ecc.);
5.
minimizzazione del costo del capitale (attraverso la ottimizzazione delle fonti di finanziamento);
6.
razionalizzazione del capitale investito (eliminando gli investimenti improduttivi e realizzando nuovi investimenti
in attività generatrici di valore).
La razionalizzazione del capitale investito passa sovente per interventi di gestione del capitale circolante netto (CCN).
LA GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO
Il capitale circolante netto (CCN) è costituito da:
scorte +
creditiverso clienti debiti verso fornitori
Assieme alle immobilizzazioni, rappresenta il capitale investito nelle attività d'impresa, e quindi concorre a determinare il
complessivo fabbisogno di finanziamento.
Per la sua dimensione sovente rilevante, la gestione del capitale circolante netto rappresenta un’attività molto importante
per ogni impresa. Tra i parametri di controllo più utilizzati figurano gli indici di rotazione e di durata media:
Tipologia di scorta
Materie prime
Semilavorati (W.I.P.)
Prodotti finiti
Scorte totali
Indice di rotazione
Indice di durata media
Trm =
Consumi
Scorta M .P.
Dmm =
Trs =
C.P. A.
ScortaW . I .P.
Dms =
Trp =
C .P.V .
Scorta P. F .
Dmp =
Scorta M . P.
Consumi
x 365
ScortaW . I . P.
x 365
C.P. A.
Scorta P . F .
x365
C .P.V .
C.P.V .
ScortaTOTALE
ScortaTOTALE
C.P.V .
x 365
Fatturato
ScortaTOTALE
ScortaTOTALE
Fatturato
x 365
Legenda: C.P.V. è il costo della produzione venduta; C.P.A. è il costo della produzione allestita.
Voce di capitale circolante netto
Crediti verso clienti
Indice di rotazione
Trc =
Debiti di fornitura
Trd =
Fatturato
Crediti v / clienti
Costi acquisto
Debiti v / fornitori
Indice di durata media
Dmc =
Dmd =
Crediti v / clienti
Fatturato
Debiti v / fornitori
Costi acquisto
x 365
x 365
Il ciclo del capitale circolante
L'analisi del capitale circolante netto e della sua dinamica è molto utile per cogliere i complessi legami tra gestione
operativa e gestione finanziaria d'impresa, tra attività di acquisto, stoccaggio, produzione e vendita. Il ciclo temporale
del CCN può essere suddiviso in:
§
un ciclo economico, che descrive e misura il tempo di trasformazione degli input negli output;
§
un ciclo monetario (o finanziario), che descrive e misura il tempo che intercorre tra il pagamento
degli input e l'incasso dei ricavi di vendita degli output.
Ciclo totale: dmm + dms + dmp + dmc
Ciclo economico: dmm + dms + dmp
Ciclo monetario
Stoccaggio
Trasformazione
Stoccaggio
Dilazione
debiti
dmm
dmd
Dilazione
crediti
dms
dmp
dmc
L’obiettivo di ogni impresa è, ovviamente, quello di accorciare il ciclo monetario del circolante. Per fare questo, essa
può seguire due diverse strade:
3.
agire sul ciclo economico, cioè ridurre i tempi di stoccaggio e di trasformazione (quello che tecnicamente viene
chiamato il lead-time di produzione o tempo di attraversamento);
4.
agire sul ciclo monetario, allungando le dilazioni di pagamento ai fornitori e accorciando quelle di incasso.
Nell’agire su queste leve, l’impresa deve tenere in considerazione numerosi trade-off:
-
la modificazione delle dilazioni di incasso e di pagamento, pur positiva sotto il profilo finanziario, può comportare
un generale peggioramento della qualità delle relazioni con clienti e fornitori;
-
l’accorciamento dei tempi di produzione e la riduzione delle scorte comporta il passaggio a modelli di ‘produzione
tesa’ che sono estremamente vulnerabili rispetto a fattori di incertezza quali i livelli di domanda e i tempi di
rifornimento.
In generale, l’impresa deve trovare un giusto posizionamento nel continuum di politiche del circolante che si
collocano tra i due estremi della minimizzazione dei costi e la massimizzazione del livello di servizio. L’ottica della
eliminazione delle scorte (così come dei crediti alla clientela) per economizzare sui costi, si scontra cioè con la
necessità di adempiere alle funzioni tipiche di questi (sopra sommariamente ricordate).
Sotto una prospettiva più sofisticata, l’analisi del capitale circolante può essere condotta non solamente sotto il profilo
temporale (analisi orizzontale), ma anche dei volumi di investimento (analisi verticale).
Si consideri, ad esempio, un’impresa che ottiene dai propri fornitori dilazioni di pagamento di 120 giorni rispetto ad
un ciclo economico (stoccaggio + trasformazione) di 60 giorni e a dilazioni di incasso di 60 giorni. Sebbene
quest’impresa abbia un ciclo monetario pari a zero, non possiamo dire che l’investimento in capitale circolante sia nullo:
infatti, il volume dell’investimento nei debiti di fornitura è inferiore a quello nei W.I.P., nelle scorte di prodotti finiti e nei
crediti verso clienti.
Il grafico seguente costituisce un esempio di analisi orizzontale e verticale del CCN:
VOLUME DI
INVESTIMENTI
VALORE
AGGIUNTO
MARGINE DI
PROFITTO
LAVORO +
AMMORTAMENTI
ACQUISTI
AVVIO
PRODUZIONE
FINE
PRODUZIONE
CICLO TOTALE
VENDITA
INCASSO
tempo