R E C E N S I O N I

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R E C E N S I O N I
R E C E N S I O N I
U . M assola, M arzo 1943 - o re d ie ci, Ed izio n i di C u ltu ra Sociale, R om a,
1950, pagg. 102.
U m b erto M assola, già o rganizzatore e
d irig e n te clandestino d el P a rtito C om u­
n ista in P iem onte, n egli anni p re ce d en ­
ti il crollo d e l luglio ’43, traccia in q u e ­
sto lib re tto u n a cronaca strin g ata e do­
cum entata d elle agitazioni o p eraie che
si svilu p p aro n o in Italia, p a rtico la rm e n ­
te n e l centro e n e l n o rd , d u ra n te l’u ltim o
p e rio d o d el fascism o, d al ’41 al ’43. L’au­
to re p re m e tte a questa cronaca u n ’esa­
m e d elle condizioni econom iche di estrem o disagio in cui versavano le m as­
se o p e raie in quegli anni, con salari
bloccati a p a rtire dal ’40, in d ic i dei
prezzi in c o n tin u a ascesa, alim entazio­
n e insufficiente e scadente, in u n a atm o­
sfera che, a p a rtire ap p u n to d al ’42, d i­
veniva sem pre p iù di generale stanchez­
za e riv o lta contro la guerra, contro il
regim e che sperperava n e lla folle av­
v e n tu ra dieci m ilia rd i al m ese, soste­
nendo gli alti p ro fitti degli in d u stria li
fino al p u n to da far toccare d elle p u n ­
te astronom iche degli au m enti di capi­
tale, com e n e l caso della M ontecatini
che, d a l ’24 al ’42, aveva aum entato il
suo capitale d el 666%. L ’anno d ei p r i­
m i m o ti o p erai p e r riven d icazio n i sa­
la ria li, alle q u a li si accom pagnavano p a ­
ro le d’o rd in e di pace, è il ’42, precisam en te fra l’agosto e il settem b re q u a n ­
do si h anno le agitazioni n elle fa b b ri­
che m ila n esi; n el n ovem bre sciopera­
no l’Isotta F raschini e la F alk , contro
il tentativo m esso in atto dagli in d u ­
striali di p agare i salari in assegni.
F ra il giugno ed il settem bre, di q u e l­
lo stesso anno, la costituzione di u n Co­
m itato d’A zione p e r l’u n io n e d el p o ­
polo, form ato da com unisti, socialisti e
giellisti, va rrà ad in se rire i tem i « p o ­
litici » della opposizione al reg im e ed
alla sua guerra n ei m oventi econom ici
degli scioperi con p iù larga co m p ren ­
sione delle m asse o p eraie, sicché queste
agitazioni an d ran n o sem pre p iù assu­
m endo u n carattere « politico » accanto
a quello im posto dalle p ressanti esigen­
ze salariali. P e r tu tto il ’42 si snoda
una catena di agitazioni sporadiche, di
sospensioni d i lav o ro , di e pisodi sem pre
p iù fre q u e n ti d i riv o lta e d i m alco n ten ­
to aperto n elle fa b b ric h e ; con l’in a ­
sp rirsi d e l conflitto, e il p ro sp e tta rsi d e l
disastro m ilita re a cui il P aese va in ­
contro, l’u rto d elle m asse o p e raie con­
tro gli organism i p a d ro n ali al servizio
d el fascism o diviene opposizione m as­
siccia, guadagna in com pattezza d i fo r­
ze e v ita lità di azione, fino a sboccare
n e lla catena fo rm id a b ile di scioperi che
c o p rira n n o tu tto il m ese di m arzo del
1943, in P ie m o n te ed in L om b ard ia, e
che daran n o al regim e la p rim a sensa­
zione p recisa d ella sua im p o ssib ilità a
c o n tro llare u n m oto sem pre p iù vasto e
condotto con franca decisione. C’è, in
questo m uoversi o rm ai com patto delle
m asse operaie, u n elem ento d i sponta­
neità, p o rtato , com e dicevam o, d alia
stanchezza p e r i disagi della guerra, d al
livello assolutam ente insufficiente delle
re trib u z io n i, da uno spirito di rivolta
c ontro l’alleanza fra i d a to ri di lavoro
e il re g im e; il M assola n o n p a re rile ­
varlo sufficientem ente, in contrasto con.
qu an to sostiene uno studio curato in
precedenza d al nostro Istitu to sullo stes­
so argom ento (v e d i: G iorgio V accarino
- « G li scioperi d el m arzo 1943 - « C on­
trib u to p e r una storia del M ovim ento
O peraio » - in : « A spetti della R esisten­
za in P ie m o n te » - E dito a cura d e ll’I ­
stituto Storico d ella R esistenza in P ie ­
m onte - a p rile 1950), dan d o n e una d o ­
cum entazione ed u n a giustificazione che
n o i rite n iam o assai p iù vicina alla re a l­
tà. L’a u to re invece ten d e a m ettere in
risalto com e sia stata essenzialm ente
l’azione d e l P a rtito C om unista a p ro v o ­
care, a c o n tro llare ed a c o o rd in a re q u e ­
sto vasto m oto, il che è solo - in p a rte
vero p e r gli avvenim enti del m arzo ’43,
e in specie del p erio d o p re c e d e n te ; in
questi si deve in fatti con statare una m i­
sura notev o le d i in iziativa operaia spon­
tanea, n o n essendo, già allora, p e r v e ri­
tà storica, il P.C. abbastanza organizza­
to p e r p o te r g uidare e p re d is p o rre u n
piano largo di agitazioni, facendosene
pro m o to re.
T ralasciando le u ltim e p agine d e l li­
b ro , ded icate ad argom entazioni di ca­
ra tte re polem ico attuale, il v olum etto
d el M assola riassum e con u n a certa ef-
Recensioni
Acacia la lo tta operaia d i quegli anni,
n e fornisce u n q u a d ro sintetico e d e p i­
sodico n o n d isprezzabile, sep p u re solo
in p a rte ignorato. E, a tale p roposito,
a p p a re singolare com e egli abbia a ttin ­
to copioso m ate ria le do cu m en tario d a l­
lo studio d el Y accarino senza cu rarsi di
c ita rn e la fonte m a com e se si trattasse
di fru tto di ricerch e p ro p rie,
A nche L uigi L ongo, al q u ale si deve
la p refazione, ha in se rito n e l suo corsi­
vo in tro d u ttiv o al volum e, b ra n i d i un
docum ento d e ll’U nione P ro v in c ia le d e l­
la C onfederazione Fascista di V ercelli
rile v ati dal V accarino n e l suo studio
(pag. 20 d el V accarino - pag. IX d ella
p refazio n e L ongo al volum e del M as­
sola), om ettendo di rich iam a rsi alla fon­
te. Cosi il M assola rip ro d u c e u n d ispac­
cio d e l G abinetto d el qu esto re d i T o ri­
no in data 12 m arzo ’43 (a pag. 68) ci­
tato d a l V accarino n el suo esam e (p a ­
gina 19), u n episodio accaduto alla R iv
d i V illa r P ero sa il 13 m arzo d e l ’44 e
tra tto d a ll’A rchivio d ella Q uestura di
T o rin o (pag. 15 dello 6tudio d el V ac­
carino), u n b ran o d el discorso d el con­
sigliere n azionale M alusardi, ten u to il
27 m arzo del ’44 a M ilano, all’A ssem ­
b lea dei F id u c ia ri dei S indacati M etal­
lu rg ic i, e rip o rta to in nota a pag. 28
sem pre del citato lavoro.
M ario G iovana
E. M. R emarque ,
L’ultima scintilla, M i­
lano, P a llin i, 1953, pp. 666.
A
R e m a rq u e
dobbiam o
m olto.
Da
Nulla di nuovo sul fronte occidentale
e da II ritorno, in tu tto il m ondo civile,
alm eno una generazione ha im parato,
n e l m odo p iù concreto, che cosa vera­
m ente è la guerra n e l nostro secolo : che
cosa resta di essa, quando si spazzi via
la cortina d i re to ric a e la passione di
p a rte . E rano testim onianze te rrib ili e
se ren e : l’um an ità in te ra sem brava u scir­
n e ferita, d o lo ran te m a m o ralm en te sal­
va, com e da u n cataclism a n a tu ra le . In
questo senso la lo ro valid ità è un iv ersa­
le, il che è elogio che n o n m o lti lib ri
m eritan o .
A questa scintilla n o n m ancano cer­
to le b u o n e in te n z io n i, nè serietà di
p re p ara zio n e, n è onestà lettera ria , nè
p agine efficaci e nuove. Ma n o n è una
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testim o n ian za: è u n lib ro rico stru ito ,
in cui tu tti i fa tti, che singolarm ente
presi possono essere v eri o verosim ili,
acquistano sapore libresco, non vitale.
N o n credo che n el 1970 u n letto re, che
supporrem o n o n a ltrim e n ti inform ato
d i quanto avvenisse n e i cam pi di con­
centram ento tedeschi d el ’39-’45, possa
ricav are da questo lib ro altro che una
im pressione fugace, im perfetta e gene­
rica, lim itata a quel certo cam po, ed
ai pochi personaggi che vi agiscono.
Poiché, p ro p rio questo è il pun to :
Nulla di nuovo n o n è u n rom anzo, m a
questo lib ro lo è ; in u n rom anzo a v ­
vengono fatti, e in Lager, tipicam ente
ed essenzialm ente, n u lla avveniva. Q u in ­
di, un rom anzo sui Lager n o n può che
riu sc ire infedele, anche se costruito su
d a ti e spunti p la u s ib ili; e tanto più
quando, com e è qui il caso, il rom anzo
è di avventura.
O ram ai abbastanza num erose sono sta
te le relazio n i dei sopravvissuti. Esse
sono co n co rd i: i Lager n o n erano in ­
fe rn i m edioevali, p ien i di strida, p ianti,
rib e llio n i e re p re ssio n i violente, m a lu o ­
ghi di d istru zio n e costante, silenziosa e
m eccanica. E sistevano in essi uom ini
com e questo « 509 » ? ossia, uom in i che,
isolati, nella progressiva disintegrazio­
n e del loro essere fisico, erano capaci
di conservare viva ed in tatta la « scin­
til l a » ? N e d u b itia m o ; se si, ognuno di
essi costituiva u n m iracolo, o com un­
que u n a falla n el sistem a nazista, a ltri­
m enti cosi efficiente, di estinzione col­
lettiva. In m o lti Lager sono esistite o r­
ganizzazioni clandestine di resistenza:
m a n o n erano costituite da ero i singoli
ed organicam ente esausti.
N on sem bri cinico afferm are che, p u r­
tro p p o , con le « u ltim e scintille » non
si può fare m olto, ed i tedeschi lo sa­
pevano, e Io stesso sterm inato num ero
dei m assacri nei Lager lo ha dim ostrato.
R estano, com e dicevam o, le buone in­
ten z io n i; le descrizioni, p a rte cip i ed in ­
dignate, di to rtu re , stragi ed abom inii
sotto il nom e di R em arque p iù facil­
m ente saranno convogliati al grande
pubb lico e ric o rd a ti; la nobiltà dei m o­
v enti che hanno spinto la m atricola
509 alla sua lo tta senza speranza; e le
m em o rab ili (e non inventate) ra p p re ­
sentazioni degli aguzzini sadici, o b e ­
stiali o fanaticam ente asserviti alla id eo ­
logia nazista.
P rimo L evi
Recensioni
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M. B ee u t ti , Un magistrato indipenden­
te, E d. G astaldi, M ilano-R om a, 1950,
pp. 148.
I l pop o lo italian o è, in lin e a g enera­
le, b uono ed um ano. Ma esso è anche
piutto sto p o rtato a una certa superficia­
lità di valutazione e, so p rattu tto , ten d e
a d im e n tic are u n p o ’ presto. Sono doli
a lq u a n to negative, queste u ltim e, anche
se si arm onizzano, in certo m odo, con
le prim e, in d u b b ia m en te apprezzab ili.
T a lu n i avvenim enti, e talu n e m an ife­
stazioni, di n a tu ra m o rale e politica d o ­
v reb b ero essere rico rd a te , invece, p e r­
chè il rico rd o educa e tem p ra. D i q u a n ­
do in quando, ci dovrem m o rin frescare
la m em oria com e su lle atrocità degli ec­
cidi nazisti, così sulle p re p o te n ze fasci­
ste e sulle viltà di coloro che, p iù o
m eno spontaneam ente, vi si adeguavano.
La storia insegna sem pre, e le m ed ita ­
zioni che se n e dov reb b ero tra rre ser­
v ireb b e ro , oltrecché a giudicare tem pi
e perso n e, a p re v e n ire il rip e te rsi di
tem p i tristi.
Il volum e del B e ru tti è, a questo r i ­
guardo, efficacem ente d escrittivo delle
prodezze fasciste e dei dem oralizzanti
conform ism i che n e consentivano e ne
pro cu rav an o la realizzazione. E d è ta n ­
to p iù significativo ed au torevole, in
quanto p ro v ien e da u n m agistrato che
poteva cogliere, da vicino e con piena
coscienza, talu n i atteggiam enti in un
am biente, q u ale il g iudiziario, n el q u a ­
le venivano in m aggior evidenza le d e ­
bolezze e le v irtù um ane, con anche
m aggior contrasto con gli id ea li m orali.
L ’autore, evidentem ente, nasconde la
sua perso na sotto un nom e da lu i crea­
to e ci reca, q u in d i, senza e sib iz io n i­
smo, con m olto e q u ilib rio , con in te lli­
genza e con acuto senso psicologico, la
sua testim onianza di avvenim enti in cui
egli è stato, o atto re, o testim onio, d ire t­
to o in d ire tto .
M olto in teressan ti sono gli episodi
che, con stile pian o e scorrevole egli
ci presenta. A pprendiam o da essi come,
accanto al m agistrato onesto e scru p o lo ­
so, il quale veniva tacciato di scarsa
sensibilità p olitica, era il fun zio n ario
d el P.M ., per lo p iù il su p erio re, m o l­
to p iù politicamente sensibile — e, cioè
privo di d ignità, di fierezza e di senso
del dovere — che ruebat in servitium,
affannandosi a c o p rire le m alfatte dei
g erarchi e d ei gregari, qualificati com e
valorosi asserto ri di n o b ili idee.
E vi era anche, q u e l che è peggio, il
m agistrato giudicante, che rin n eg av a la
p ro p ria coscienza p e r u n sentim ento di
p au ra, che andava m olto al di là d ei p e ­
rico li re ali, p erch è la viltà rid u ce ,
talo ra a n n u lla , a d d irittu ra , il senso c ri­
tico verso se stessi e verso gli a ltri.
V i si desum e com e gli org an i fascisti,
assecondati dal favore d i ta lu n i supe­
rio ri m agistrati, n o n si peritassero di
a ttu a re d e lle inchieste a carico d ei giu­
dici che facevano il lo ro dovere, a m ez­
zo anche di m odesti sottufficiali d i p o ­
lizia, con quale prestig io d ella m ag istra ­
tu ra è facile im m aginare, q u ando si
p en si che il risu lta to finale era u n tra ­
sferim ento d’ufficio del m agistrato o n e ­
sto.
E n e risu lta anche la d isinvolta tra ­
sform azione, dopo la lib erazio n e, del
fascista in vecchio antifascista, a rip r o ­
va delT arlecchinism o di tanta gente.
A m are constatazioni, codeste, che do­
v reb b ero rich iam a re l ’attenzione di tu t­
ti coloro cui sta a cuore l ’a m m in istra ­
zione d e lla giustizia, sulla necessità di
p erseg u ire, con ogni m ezzo, con la o p ­
p o rtu n a in iziale selezione, con severe
e p u razio n i, con u n adeguato tra tta m e n ­
to p a trim o n ia le , e, so p rattu tto , con ido­
nee garanzie di in d ip en d en za, la crea­
zione d i u n o rd in e giudiziario che r i ­
sponda degnam ente alle esigenze d i d i­
rittu ra m o rale e di dig n ità costituenti
il p resupposto dei sacerdoti di T em i.
P u rtro p p o , G overno e P a rla m e n to ,
in a ltre « faccende » affaccendati, com e
n o n trovano il tem po e la voglia p e r
a d u n are la corte costituzionale, così d if­
feriscono sistem aticam ente anche la re a ­
lizzazione del C onsiglio su p e rio re della
M agistratura, voluto d alla C o stituzione,
che co stitu ireb b e la solenne g aranzia
della in d ip e n d e n za del P o te re g iudizia­
rio dal P o te re esecutivo, e, di conse­
guenza, la scom parsa di quel tim o re r i ­
verenziale verso i su p e rio ri, o p p o rtu n i­
sti, p re p o te n ti verso i p iù deboli, che
fu causa di ta n ti gravissim i inconve­
n ien ti.
D. R. P eretti G riva
e