20 luglio 2013 - Il Giornale dell`Altopiano

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20 luglio 2013 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 403 - ANNO XV - EURO 1,50
SANITA’
RICORRENZE
Sull’Ortigara
nel giorno delle
Penne Nere
segnato dalla
tragedia
Compostella:
“Per l’ospedale
di Asiago
riconoscimento
e valorizzazione”
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I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 20 LUGLIO 2013
FOZA
La morte del
sindaco Giovanni
Alessio Oro: una
grave perdita
per la collettività
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Una “pedonale”
poco sicura
ASIAGO
ENEGO
Gios fa un
primo bilancio
del suo
mandato:
“Con noi,
cambiato
Il modo di
governare il
paese”
Il ricordo
di Marieta
amata barista
di Fosse
Crescono
Crescono ii timori
timori tra
tra
la
la popolazione
popolazione che
che invita
invita
l’amministrazione
l’amministrazione
aa prendere
prendere provvedimenti
provvedimenti
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Pagine 15
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SPETTACOLO
Al forte
Interrotto
una suggestiva
rassegna
di arti varie per
fare memoria
Grafica Altopiano
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Pagine 8
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CINEMA
SCI D’ERBA
Il Gallio
Filmfestival
al via nel
ricordo
di Emidio
Greco
Le vittorie
in Coppa
del mondo
di Edoardo
Frau
Pagine 8
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Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
Le schede ospedaliere al vaglio della Quinta Commissione: la fase degli incontri e dei confronti
“L’intero territorio, non solo i sindaci, deve
lavorare per far valere le proprie ragioni”
Compostella: “Per Asiago riconoscimento e valorizzazione. Ma se l’Altopiano vuole qualcosa di più,
l’azienda, laddove ci siano valide motivazioni tecniche, è pronta a dare il proprio supporto”
Un cantiere deserto per oltre venti giorni: il blocco dei
lavori di costruzione del nuovo ospedale di Asiago ha suscitato preoccupazione e sospetti tra la popolazione. Cosa
sarà successo? Vedremo mai sorgere il nuovo ospedale?
A tranquillizzare tutti e a smentire voci su problemi di
natura economica, che avrebbero indotto la ditta Guerrato
S.p.a. a sospendere l’opera di sbancamento e ad abbandonare il cantiere, è il direttore dell’Ulss 3 Fernando Antonio Compostella.
“Tra la nostra azienda, appaltatrice dei lavori, e la ditta
Guerrato non c’è nessun problema, anzi, ci siamo incontrati una settimana fa e tutto è regolare. I lavori
sono fermi a causa del ritrovamento in profondità di un paio
di ordigni bellici. Nonostante l’accurata bonifica effettuata
l’anno scorso, scavando ci si è imbattuti in altri residuati. Si
è stati dunque costretti a fermare il cantiere per procedere
alla rimozione degli ordigni. Ora si è pronti a ripartire. La
chiusura dell’intero cantiere era stata disposta dalla Prefettura, nonostante avessimo cercato di ottenere una deroga
per poter continuare a lavorare in altre parti lontane dagli
ordigni”.
“Non c’è nessuna altro problema – assicura Compostella –
se non quelli che ogni cantiere deve quotidianamente affrontare. Può succedere, come in effetti è successo, di trovare
anche strati di roccia più duri del previsto che rallentano tutto il lavoro, ma nulla più”.
Anche sul fronte “schede ospedaliere” il cantiere è ancora
aperto. Dopo quanto deciso dalla giunta, che per Asiago ha
previsto la soppressione dei primariati di Chirurgia e Ortopedia e l’istituzione del primariato di Pronto Soccorso, “il futuro della sanità veneta” è tornato al vaglio della quinta commissione. “E’ un periodo di incontri, di confronti e di valuta-
zioni – dice Compostella – niente è ancora scolpito
sulla pietra e c’è ancora margine di ragionamento
altrimenti questo periodo di confronto in quinta commissione che senso avrebbe? Mi è sembrato di
capire che in generale ci siano comunque due punti fermi che non si potranno variare: il numero dei
posti letto e quello delle apicalità”.
“Per quanto riguarda nello specifico Asiago, ritengo ci siano due elementi di positività forte: l’ospedale di Asiago è definitivamente classificato come
ospedale per acuti ed assume un indirizzo ben preciso di riabilitativo, un ruolo che non è solo locale
ma aziendale. Ad Asiago viene insomma data dignità e un
futuro stabile. Capisco che il sentimento popolare e il senso
di identità e appartenenza portino la popolazione a chiedere
di rivedere alcune cose. Da parte della direzione c’è tutto
l’impegno per fare in modo che sull’altopiano continui l’attività senza interruzioni né declassamenti. L’azienda è anche
pronta a supportare qualsiasi battaglia che abbia motivazioni
tecniche valide, ma se non si è d’accordo con le scelte regionali è l’intero territorio che deve lavorare, non solo i sindaci, per far capire le proprie ragioni”.
Stefania Longhini
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
A meno di un anno dalla fine del suo mandato il sindaco Gios fa un primo riassunto
“Anni impegnativi in
cui è stato cambiato il
modo di guidare il paese”
Un’Asiago più sana, più coesa,
pronta ad affrontare le sfide che
un mondo profondamente cambiato presenterà nel prossimo
futuro. E’ ottimista il primo cittadino Andrea Gios nel vagliare la
città che la sua amministrazione
lascerà tra meno di un anno
quando il capoluogo altopianese,
assieme ad altri 5 Comuni del territorio, dovrà rinnovare il proprio
consiglio comunale”.
Sindaco, faccia un riassunto dei
suoi due mandati. “Sono stati
9 anni di grande lavoro e grande
impegno di una bella squadra che
è cresciuta assieme, ognuno con
le sue responsabilità e mansioni,
ma che è riuscita a fare tanto,
nello sport, nelle politiche sociali,
per l’ambiente, nel turismo. Ab-
biamo portato a casa oltre 17 milioni di opere ma soprattutto abbiamo portato un cambiamento
radicalmente del modo di amministrare Asiago rispetto ai 20 anni
precedenti”.
Si riferisce al conflitto con le
immobiliari? “Mi riferisco a tante scelte fatte, scelte difficili e in
controtendenza, che vanno dalle
politiche turistiche improntate ai
servizi, alla valorizzazione delle
nostre peculiarità, e anche a distanziarci da una gestione del territorio e politica-economica locale improntati solo sull’edilizia. Credo che sia il nostro più grande
successo; abbiamo intravisto che
le future strategie di sviluppo non
potevano basarsi sulle costruzioni. Abbiamo spostato il focus dal
mattone alla cultura, alla natura,
alle risorse ambientali. Una scelta
che forse non sarà così “ricca”
come quella immobiliare ma che
garantirà una ricchezza più diffusa e soprattutto garantirà un futuro”.
Dunque? “Un turismo sostenibile abbinato all’agroalimentare è
il futuro di questa terra. Tutti però
devono contribuire nell’adattamento ai nuovi equilibri. Il turismo, così come l’agricoltura, è
in trasformazione e quindi anche
chi opera in questi settori deve
cambiare. E’ lo stesso per il
comparto artigiano: dalle costruzioni ci si deve orientare alle manutenzioni. Tra Asiago, Roana e
Gallio ci sono oltre 20 mila seconde case, molte costruite tra il
70 che necessitano quindi di restauri”.
E l’agricoltura? “Il formaggio
Asiago è la nostra forza tanto che
stiamo lavorando per una distinzione chiara tra quello di montagna e quello della pianura. Il nome
Asiago è anche un marchio garanzia di qualità; è un valore aggiunto che dobbiamo sviluppare
anche in altri settori
agroalimentari; dagli ortaggi e
frutta alla carne. Diversificando
la nostra agricoltura la mettiamo
al riparo da bizze di mercato e da
speculazioni. Per questo gli assessori Diego Rigoni e Giampaolo
Rigoni hanno sempre affiancato
Coldiretti per le migliorie nelle
malghe e nei processi di lavorazione”.
Si deve tornare alla terra
come auspicava Rigoni
Stern?
“Forse
non
così
semplicisticamente; però è innegabile che l’asse del futuro
di Asiago ruoterà attorno a turismo – agroalimentare – servizi che non devono essere
disconnessi ma piuttosto intimamente coesi tra loro. La nostra terra ha delle peculiarità
uniche. Ed è puntando su queste che possiamo garantire un
futuro sereno ai nostri giovani
e alle future generazioni”.
Basta case quindi?
“E’ un epoca finita. Appena
insediati abbiamo sottolineato
come lo sviluppo edile non potesse avere futuro. Pensiamo
cosa sarebbe Asiago se fossero state sviluppate le case
residuali del prg. Quasi 500 appartamenti probabilmente mezzi
finiti in attesa di un rilancio immobiliare che non avverrà. Perché il mondo è cambiato. Ecco
perché dico che le nostre scelte del 2004 nel bocciare il
Piruea e nel 2008 nel blocco
delle lottizzazione sono stati
lungimiranti. E la storia ci ha
dato ragione. Oggi non si può
più parlare di crisi ma di mutamento del modo di vivere”.
E il ricorso? “Sono sereno
dopo che ho visto le analisi dei
periti che conto di depositare
dopo l’estate. La mia impressione è che le immobiliari abbiano “sparato” sperando di intimorire soprattutto il sindaco
che mi sostituirà che, vistosi
chiuso da una causa, sarebbe
disposto a scendere a patti. Ma
bisogna andare fino in fondo
anche per chi non ha fatto ricorso”
I giovani? “Innanzitutto abbiamo cercato di far loro comprendere l’importanza dell’impegno per la propria terra; impegno sia politico sia con il
volontariato. Lo abbiamo fatto
con l’esempio e coinvolgendoli in molte scelte. Un particolare vanto è l’impegno profuso
nel campo della cultura, nell’allargare gli orizzonti culturali per
gettare le basi di futuri cittadini
consapevoli e preparati”.
Si prospettano altre novità
con l’Unione Montana.
“Noi abbiamo sempre ragionato in chiave Asiago e Altopiano.
Per l’Unione montana e per la
condivisione di servizi Asiago
c’è, ci sarà sempre. Però con
regole chiare”.
Quali saranno i futuri scenari? “Servono investimenti
importanti nell’alberghiero e
nelle infrastrutture, compreso
lo sci alpino anche se tanti non
lo condividono. Ma lo sci alpino è sport di massa e garantisce un flusso turistico di un
certo livello. Chiaramente sci
nordico e l’escursionismo sulla neve sono le nostre eccellenze, per questo abbiamo sostenuto i Mondiali Master e i Mondiali Orienteering. Ma non si può
prescindere dalla necessità di recuperare quella categoria family
che negli ultimi anni, proprio per i
nostri impianti obsoleti, ci ha abbandonato per i nostri vicini
trentini. Sono un mercato facilmente recuperabile perché il nostro altopiano sa offrire molto di
più del loro, ma dobbiamo riportare l’Altopiano tra le stazioni
sciistiche di livello. E il progetto
con Roana e Gallio da finanziare
con i fondi Odi è pensato proprio
in questa direzione”.
Tutto bene quindi? “Abbiamo
certamente sbagliato in qualcosa,
ma sempre in buona fede. Molti
errori sono stati dettati dal troppo
amore per la nostra terra, ed è
questo che ci accomuna: l’interesse unico per il territorio. Quando ci siamo accorti che tra noi
c’era chi non aveva come primo
interesse Asiago e l’Altopiano abbiamo fatto in modo che si allontanasse dal gruppo”.
Gerardo Rigoni
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
Asiago, approvato il bilancio di previsione 2013
Finco: “Alcune scelte non condivisibili
ma va riconosciuto il lavoro fatto”
Il consiglio comunale di Asiago, nella seduta di luglio, ha approvato il penultimo bilancio di previsione della gestione Gios. Dopo una lunga ed articolata esposizione del primo cittadino riguardante il bilancio stesso, è intervenuta l’opposizione con una
dichiarazione di voto letta dal capogruppo Paolo
Finco, altrettanto articolata, definita “di responsabilità e assennatezza” visto il periodo di profonda crisi.
Consigliere Finco come definire il bilancio 2013?
“E’ fortemente condizionato dalla difficile situazione
congiunturale che riguarda tutta la nostra nazione e
cioè di un paese in difficoltà. E’ indubbio che il
momento storico che stiamo attraversando è molto
difficile e ciò si riflette anche sugli enti pubblici sottoposti continuamente a provvedimenti che creano
incertezze sul reperimento delle risorse necessarie per le crescenti necessità dei cittadini. Anche questo bilancio di previsione, volendo rispettare il patto di stabilità, evidenzia come il Comune
abbia dovuto rivedere gli investimenti sulla base della effettiva
possibilità di pagamento”.
Quindi condividete il bilancio di previsione presentato?
“Abbiamo voluto valutarlo con serietà e senza pregiudizi ma anche rispettando il nostro ruolo di critica. Sarebbe stato facile mettere
in discussione molte voci del bilancio ma sarebbero state critiche
fine a sé stesse perché siamo consapevoli che al Comune viene
chiesto di intervenire sempre più a sostegno della cittadinanza ma
sempre con minor risorse. La nostra economia che per decenni è
stata collegata al settore dell’edilizia, sta vivendo un momento di
difficile transizione. Molte piccole imprese sono in difficoltà ed
hanno necessità di riconvertirsi. Come accade
da tempo, i nostri giovani devono cercare lavoro
altrove; è ripresa anche l’emigrazione all’estero.
Il settore economico sul quale il nostro Comune ha da tempo investito, quello del turismo e
dei servizi, soffre anch’esso delle difficoltà del
momento. Dobbiamo fare i conti, specie durate
la stagione invernale, con la concorrenza di vicine località del Trentino che hanno a disposizione risorse per noi inimmaginabili. Nonostante questo quadro, il nostro Comune è riuscito,
come si suol dire, a far quadrare i conti. Certo
alcune scelte non sono condivisibili, ma francamente ci sentiamo di dare atto del lavoro che
è stato fatto”.
Le critiche?
“Soprattutto i lavori pubblici. L’unica opera sarà la rotatoria di Via
Verdi, per la quale abbiamo beneficiato di un contributo in conto
capitale da parte della Provincia di 250.000 euro. Non sono previsti altri interventi nel corso del triennio. Secondo noi si dovevano
programmare maggiori interventi di manutenzione straordinaria,
specie sulle strade e sui marciapiedi; ciò ha fatto peggiorare continuamente la situazione. Ad oggi molti tratti stradali della nostra
città versano in condizioni disastrose e richiedono radicali lavori
di sistemazione.
Poi ci sono le criticità come la previsione di dover cedere alcuni
immobili di proprietà del Comune per rispettare il patto di stabilità,
la mancata realizzazione dell’area camper in Via Francesco Baracca, interventi su strade, marciapiedi, pubblica illuminazione. Ci
preoccupano altresì le difficoltà economiche che potrebbero de-
rivare dalle richieste di risarcimento di alcune società immobiliari,
preoccupazione evidenziata anche nel parere del revisore che ribadisce l’opportunità di destinare parte dell’avanzo di amministrazione del 2012 a copertura delle potenziali passività rappresentate dalle queste azioni legali”.
Cosa approvate?
“Nella gestione degli altri programmi, in linea di massima, siamo
soddisfatti, soprattutto per quanto attiene alla previsione di spesa
nel settore del sociale”.
Gerardo Rigoni
“Per favore, riportate le stelle
alpine sulla tomba di Clara”
Si susseguono, purtroppo, le segnalazioni di furti di fiori al cimitero di Asiago. Atti privi di pudore che addolorano profondamente
i parenti dei defunti. Ci si indigna e ci
chiede soprattutto come si possa arrivare a portarsi a casa dei fiori rubati su una tomba e cosa possa spingere un essere umano a compiere un
atto così odioso. L’ultimo episodio
segnalatoci è quello relativo a un furto di stelle alpine. “Chiedo (gentilmente!) – ci dice la signora
Laura Zanardini – alla persona che ha rubato le stelle alpine dalla
tomba di Clara Zanardini, di rimetterle al loro posto. Erano fiori
che tanto amava! Faccio presente a quella persona che rubare in
cimitero è un reato grave quanto rubare in chiesa”. Ci auguriamo
che questo appello, una volta tanto, non rimanga inascoltato.
l’Altopiano
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ATTUALITA’
La Comunità montana verso l’unione dei Comuni
“Lavoriamo con grande con impegno per la nostra gente”
Ritengo doveroso comunicare e riassumere ai concittadini dell’Altopiano come
ha operato la giunta della Comunità Montana dal suo insediamento, avvenuto nel
mese di dicembre 2012, ad oggi.
Faccio presente che il Bilancio dell’attuale CM7C è stato ridotto “ai minimi termini” e che allo stato attuale lo stesso non
permette di disporre di risorse se non per
la ordinaria amministrazione.
La giunta si riunisce ogni mercoledì e,
anche se la Comunità montana sta finendo il suo percorso amministrativo, gli
adempimenti e le cose da fare sono molteplici, impegnative e ci investono di grande responsabilità in questo periodo difficile per il nostro Altopiano così come per
il resto del Paese. Stiamo lavorando per senso civico, con amore per il nostro territorio a “costo zero” ma fortemente motivati
a fare il meglio che possiamo affinché la “gente di montagna”
non sia costretta ad abbandonare il proprio territorio. In adempimento alla L.R. 40/2012, abbiamo raggiunto il primo obiettivo
da essa dettato, riuscendo a mantenere compatto il territorio
della costituenda Unione dei Comuni, a differenza di altre Comunità Montane che si sono divise.
Ritengo questo sia un risultato importantissimo considerando i
nostri settecento anni di storia, in onore
anche a chi ha saputo “tener duro” prima
di noi nonostante le difficoltà e le precarietà
del nostro territorio. Un ringraziamento va
a tutti i Sindaci che sono stati coesi in una
decisione così importante per l’avvenire
dell’Altopiano, dimostrando di essere uniti
nel voler salvaguardare l’intero territorio.
Nello spirito della futura Unione, la Comunità Montana ha confermato la disponibilità alla gestione unitaria dello sportello
unico per le attività produttive, proponendo ai Comuni l’adozione del programma
operativo della Camera di Commercio che
consentirà di uniformare le procedure nell’ottica di una semplificazione amministrativa, anche per i professionisti, nell’inoltro
delle relative pratiche del settore edilizio e del commercio.
Cinque Comuni si sono convenzionati con la CM7C anche per
l’attuazione normativa relativa alla Centrale Unica di
Committenza che ha il compito di seguire tutti gli appalti relativi
a lavori pubblici eacquisto di beni e servizi (Asiago, Conco, Enego,
Lusiana e Rotzo) mentre gli altri tre (Foza, Gallio e Roana) hanno
posto in essere una convenzione tra loro ma si auspica che in futuro
anche questi si avvalgano dell’Unione dei Comuni .
Particolare attenzione va posta al problema occupazionale che
riguarda gli operai forestali che
operano per conto della Comunità Montana. Questo ente non
è soggetto al patto di stabilità
ni saranno curate dalla Lobbia Ottica
ma, i vincoli imposti ai Comuni
RCE Fotografia”
dallo stesso patto di stabilità purVi sarà anche una menzione speciale per
troppo non permettono, ad oggi,
i migliori balconi delle abitazioni private.
Come da tradizione, la serata conclusiva, con premiazioni e proiezioni delle fotografie dei balconi, si terrà ad Asiago,
presso il cinema Lux il giorno 25 Agosto
2013 alle ore 21.00 e vedrà la partecipazione del tutto inusuale della Schola
Cantorum San Matteo in un’originale
veste “popolare”. Per informazioni e regolamento rivolgersi agli Uffici della
Comunità Montana Spettabile Reggenza 7 Comuni.
Torna il concorso “Balcone fiorito”
Anche per l’estate 2013, la Comunità Montana Spettabile Reggenza 7 Comuni
ripropone ,il concorso denominato
“L’Altopiano è un Balcone Fiorito” con il
fine di valorizzare, promuovere e contribuire a rendere il nostro territorio e i nostri paesi sempre più belli ed accoglienti in vista
della stagione turistica. Si tratta di una
riproposizione in chiave altopianese del concorso ideato dall’Associazione Commercianti alcuni lustri fa e che era divenuto oramai un punto fisso delle manifestazioni estive asiaghesi. “Come per la scorsa edizione
– dice il vice presidente della Comunità
montana Andrea Benetti- il concorso è aperto a tutti gli alberghi e strutture ricettive altopianesi:
una giuria valuterà il balcone che donerà il più bel
colpo d’occhio e al vincitore spetterà un prestigioso
premio “.
“A presiedere la giuria sarà
Daniele Paganin, titolare
dell’Agenzia di Viaggi
Happy Sieben, sponsor
della manifestazione, mentre le fotografie dei balco-
di poter programmare il calendario delle opere da realizzare per
il corrente anno pur avendo la CM7C elaborato progetti e ottenuto finanziamenti al 100% per circa un milione di euro.A tal
fine, vista l’emergenza, sentita la Giunta, ho ritenuto opportuno
chiedere ufficialmente all’Assessore Regionale alle Politiche della
Montagna e all’Assessore Regionale al Bilancio, un finanziamento straordinario per poter permettere la realizzazione a breve di ulteriori progetti urgenti relativi alla manutenzione del territorio al fine di garantire la sopravvivenza e la dignità del lavoro
agli operai forestali. Altra nota è stata inviata al Presidente di
Vi.Abilità per le strade provinciali che abbisognano (tutte) di
manutenzione e rifacimento del manto bituminoso, per la sicurezza degli utenti oltreché per il decoro del nostro Altopiano
in quanto località turistica.
Il 15 maggio scorso, successivamente alla riunione del consiglio della Comunità montana, ho ritenuto opportuno convocare anche la prima Assemblea del l’Unione dei Comuni Montani per dare inizio al percorso amministrativo di istituzione
della stessa.
A tutti i componenti è stata consegnata copia della bozza
dello Statuto predisposto dall’UNCEM in sinergia con la
Regione Veneto affinché si inizi subito ad adeguarlo alle esigenze del nostro territorio. Ora non rimane che lavorare attivamente, con responsabilità per costituire l’Unione dei Comuni Montani così come dettato dalla normativa regionale,
nella consapevolezza di volere a tutti i costi tutelare, salvaguardare e rappresentare l’identità storica del nostro territorio
nella speranza che chi di dovere abbia la sensibilità di capire il
grande valore che ha la tutela dei territori di montagna e con
essi la tenace gente che vi abita, priorità che, “per caduta”, si
riflette anche sugli interessi delle intere zone di pianura.
Roberta Marcolongo
Presidente della Comunità Montana
l’Altopiano
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Il gruppo di volontari della Società
Sportiva Sasso e del Gruppo Alpini Sasso
Sull’Ortigara nel giorno delle Penne Nere
L’annuale e significativa festa: momento di emozione profonda segnato quest’anno dalla tragedia
Una festa funestata dalla tragedia, sulla quale i nostri lettori
hanno certamente già potuto apprendere tutti i particolari dai
vari quotidiani e dalla televisione, che ha sconvolto organizzatori e partecipanti. L’edizione 2013 del Pellegrinaggio Nazionale degli Alpini sarà purtroppo ricordata soprattutto per l’incidente al mezzo del Soccorso Alpino nel quale ha perso la vita
l’alpino 85enne di Montecchio Maggiore Giuseppe Sinico e nel
quale sono rimate ferite altre quattro persone, tra cui i due
soccorritori di Asiago Simone Pertile (42 anni), alla guida del
mezzo, ed Elena Tessari (38 anni). Fino alle 13, ora dell’incidente, tutto si era svolto abbastanza in tranquillità, considerato
l’alto numero di partecipanti (stimate circa 10 mila presenze):
necessari alcuni interventi per lievi malori, mentre per un escursionista, caduto rovinosamente lungo il sentiero che scende
dal cippo austriaco verso il Passo dell’Agnella, era dovuto intervenire l’elisoccorso di Trento. La “Festa dell’Ortigara” si
apprestava dunque ad essere messa in archivio come una di
quelle giornate speciali che sempre si vivono in compagnia degli Alpini, con momenti di grande significato e particolare emozione che solo chi vi partecipa con il giusto atteggiamento,
quello del fare memoria e del condividere sentimenti di unità e fratellanza, sente profonda nel cuore. La salita alla
colonna mozza, per partecipare alla Messa che si celebra
sulla cima dell’Ortigara nel primo mattino, è un cammino
da gustare passo passo. Tra mughe e rododendri, s’incrociano le storie dei tanti pellegrini, pronti a raccontarsi, a
scambiare un saluto o una battuta, a tendere la mano a chi è
in difficoltà. C’è gente di tutte le età dai bambini, i più piccoli portati in spalla dai genitori, i più grandicelli che
sulla pietraia mostrano l’agilità degli stambecchi, fino
agli anziani dall’insospettata
tempra, spinti da un sentimento profondo, grati alle
loro gambe di averli portati
lassù anche quest’anno. Dagli zaini escono vessilli e
gagliardetti; intorno alla co-
lonna e al labaro nazionale, ci si prepara alla celebrazione
eucaristica. E su quella cima, dove terra e cielo si toccano,
dove passato e presente si fondono, tra canti, preghiere ed
onori ai caduti, ti senti parte microscopica ma importante
di una stessa grande umanità. “Dobbiamo volerci più bene
– è il monito che arriva all’omelia da don Rino Massella,
cappellano degli alpini – qui i nostri morti ci ricordano che
l’Italia ha bisogno di gesti concreti. Non dimentichiamolo:
essere liberi significa scegliere l’amore”. Al ritorno verso
valle, obbligata la sosta nella zona monumentale del Lozze.
Anche lì si celebra la Messa per dare poi spazio ai discorsi
delle autorità. Il rifugio Cecchin offre cibo e ristoro, e alcuni si fermano lì o nei dintorni per il pranzo, mentre lungo la
mulattiera che scende al piazzale la moltitudine di gente sembra
un fiume colorato e pacifico che scorre tra abeti e larici. Al piazzale Lozze nel grande tendone allestito dalla Società Sportiva Sasso e dal Gruppo Alpini di Sasso, si trovano panini e buoni piatti da
consumare stando seduti in allegra compagnia. Egregio e molto
apprezzato il lavoro dei volontari di Sasso che hanno offerto un
bel servizio del quale hanno usufruito in migliaia. Si resta volentieri sotto quel tendone, sotto i gazebi e le tende allestiti qua e là,
sotto gli alberi e nei prati, mentre si innalzano i canti, nonostante
un velo di tristezza avvolga la montagna per un amico alpino che
il destino ha voluto portarsi via in uno dei giorni più cari alle Penne
Nere.
Stefania Longhini
Manovra sbagliata o tragica fatalità?
Una manovra sbagliata, dunque
con piena responsabilità del conducente del mezzo, o una tragica fatalità? E’ quanto dovrà
appurare l’autorità giudiziaria in
merito al grave incidente avvenuto domenica 14 luglio in cui
ha perso la vita l’anziano alpino di Montecchio Maggiore
Giuseppe Sinico (85 anni),
mentre gli altri passeggeri, il
consigliere nazionale ANA Giuseppe Cedermaz (70 anni), sua
moglie Anna Zussino (67), i
soccorritori Elena Tessari e
Simone Pertile, che era alla guida del mezzo, sono rimasti feriti (nessuno di loro risulta in
pericolo di vita).
“La dinamica dell’incidente è al
vaglio degli inquirenti, come da
prassi è stata avviata un’inchiesta e aperto un fascicolo per
omicidio colposo. Noi attendiamo in merito le disposizioni
della Procura – dice il delegato
del Soccorso Alpino delle
Prealpi Venete Giorgio Cocco
– Ancora non riusciamo a darci una spiegazione se non quella di una tragica fatalità, per
quel muretto a secco che sembra non abbia retto. Simone
Pertile è un grande esperto di
guida in fuoristrada ed è un soccorritore molto qualificato oltre che molto appassionato.
Come tutti i volontari del Soccorso Alpino ha notevoli capacità tecniche e una grande pre-
parazione; entrare nel Soccorso Alpino e mantenere le qualifiche acquisite non è possibile
se alla base non disponi di queste caratteristiche”.
Dal punto di vista della responsabilità civile e penale, essere
dei volontari non rappresenta
un’attenuante ed è in questo
caso l’associazione di
volontariato in cui si presta servizio che deve provvedere a
tutte le coperture assicurative
per tutelare, nel caso di accertata responsabilità, chi si sacrifica e mette a disposizione tempo e competenze gratuitamente.
“Il Soccorso Alpino – dice in
merito Cocco – sia a livello Nazionale che Regionale negli ultimi anni ha investito molto in
assicurazioni affinchè i volontari, che operano spesso in
zone disagiate ed impervie, possano agire in serenità”.
Intanto, ai volontari, sono giunte le parole di incoraggiamento, unite a quelle di solidarietà
ai familiari della vittima e di vicinanza ai feriti, del presidente
del Veneto Luca Zaia.
“Io non posso che manifestare, anche in questa tragica occasione – ha detto– la mia gratitudine e i miei sentimenti di
stima nei confronti dei volontari del Soccorso Alpino, per la
quotidiana e gratuita opera di
assistenza che svolgono in un
territorio difficile e insidioso, dimostrando un coraggio e una
generosità non comuni”.
Stefania Longhini
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ASIAGO
Si avvicina il centenario della
Grande Guerra, l’Altopiano che
è stato teatro di tante sanguinose e sofferte battaglie conserva ancora un grande patrimonio storico, come il Museo
a cielo aperto sul Monte Zebio
ed è proprio all’interno della
valorizzazione di tale eredità
culturale che Malga Pastorile
viene affidata con grande orgoglio dal sindaco Andrea Gios
all’Associazione Nazionale Alpini, gruppo di Asiago, attraverso una convenzione sottoscritta giovedì 11 luglio. Un accordo che affida la conclusio-
Malga Pastorile affidata agli Alpini
ne dei lavori nella casara agli Alpini per scopi associativi.
“Un modo per conservare e dar
risalto ad un luogo come Monte
Zebio di grande valore, storico,
naturalistico e ambientale” come
afferma Gios, soddisfatto di assegnare un bene comunale a
“gente seria”, importante tassello
anche per le generazioni future.
Ennesimo esempio di collaborazione tra l’Amministrazione e gli
Alpini, in un clima di cooperazio-
ne e reciproco aiuto. Bruno
Cunico, presidente del Gruppo
Alpini Asiago, che sottolinea il
grosso impegno assunto con questa convenzione, ma anche l’onore e la fierezza, stima la conclusione dei lavori tra un anno.
Non poteva mancare Enzo Biasia,
presidente della Sezione Monte
Ortigara, che sottolinea come sia
significativo affidare il rifugio al
gruppo di Asiago, data anche la
sua importanza e il continuo im-
pegno profuso. L’assessore al
patrimonio Guido Carli afferma
che la collaborazione con gli Alpini proseguirà:” Non vi lasciamo soli”, in un rapporto di sostegno reciproco per il bene della
collettività e per la conservazione dell’immenso patrimonio del
nostro Altopiano”. Il Sindaco
inoltre ribadisce la volontà politica di rispettare l’impegno per
l’ampliamento del Rifugio
Cecchin, per dar risalto al-
Per la Salamandra di Aurora, 2013 ricco di eventi
Anche quest’anno c’è
molto fermento riguardante la salamandra
dorata
dell’Altopiano, meglio
nota come salamandra
di Aurora (Salamandra atra aurorae).
Questo piccolo anfibio, descritto per la
prima volta nel 1982,
finora è stato trovato
solo in poche località
dell’Altopiano dei Sette Comuni e in quello
di Vezzena ed è
considerato tra gli
animali a priorità
di conservazione
Asiago hanno voluto
a livello europeo.
dedicare alla salamanNumerose sono
dra di Aurora una belstate quindi le inil i s s i m a
ziative dedicate a
raappresentazione tequesto gioiello naatrale, sulla base della
turale: si sono da
poesia in lingua
pochi giorni concimbra “Parla la salacluse le attività del
mandra dorata” del
p r o g e t t o Sopra - Le attività didattiche riguardanti le
prof.
Ramigius
salamandre
hanno
coinvolto
quest’anno
quasi
90
“Alpensalamander”
Geiser. La messa in
studenti degli Istituti Comprensivi di Asiago e Gallio
in collaborazione Sotto - Salamandra di Aurora (Salamandra atra
scena della poesia ha
con l’Università di aurorae ): maschio adulto rilevato durante le attività permesso anche di
di
ricerca
Salisburgo. Quasi
rendere omaggio al
90 studenti delle
maestro Patrizio
scuole primarie di Asiago, e dalla raccolta delle Rigoni, indimenticato naturaliGallio, Roana, Rotzo e Canove, segnalazioni di presenza di que- sta dell’Altopiano e primo
più i loro insegnanti e i loro di- sti rari animali, grazie al scopritore della salamandra di
rigenti sono stati coinvolti in un coinvolgimento delle famiglie Aurora. Il 7 giugno scorso la
progetto che comprende anche degli studenti. Le attività didat- Commissione Conservazione
altre scuole in Italia, Spagna e tiche in aula sono state accom- della Societas Herpetologica
Austria, per un totale di oltre pagnate da una serie di escur- Italica, la società scientifica che
30 istituti scolastici uniti dalla sioni in alcuni dei luoghi di pre- si occupa di studio e conservapassione per le salamandre! Il senza di questi anfibi e alcune zione degli anfibi e rettili in Itaprogetto “Alpensalamander”, a classi hanno avuto la fortuna di lia, è stata ospitata per la prometà tra ricerca e divulgazio- vedere per la prima volta questi pria riunione annuale presso la
ne, ha previsto lezioni in classe piccoli abitanti dell’Altopiano e sede della Spettabile Reggenza
dedicate alle caratteristiche delle aiutare attivamente le ricerche dei Sette Comuni: in questa ocdiverse salamandre presenti scientifiche in corso.
casione ricercatori provenienti
sulle Alpi. Le attività in classe Alla fine dell’anno scolastico, gli da tutta Italia hanno potuto consono state arricchite da giochi studenti della scuola primaria di frontarsi anche con i tecnici
forestali della Comunità
Montana, in modo da garantire a questo delicato
animaletto una maggiore tutela. Il 29 giugno al Museo
di Storia Naturale di Venezia
si è svolta la tappa veneta di
“Herpethon”, la maratona di
divulgazione scientifica dedicata agli anfibi e rettili, con
44 tappe sparse in tutta Italia, e anche in questa sede si
è parlato delle particolari salamandre alpine presenti
sull’Altopiano e sul Massiccio del Pasubio e delle ricerche in corso che le riguardano.
Tra il 16 e 20 Agosto a Gallio
si terrà il Festival del Fungo e
della Natura, che comprenderà anche una serata divulgativa
e i pannelli della mostra “Il gioiello dell’Altopiano: la salamandra dorata si racconta in
cimbro” più altri pannelli divulgativi riguardanti tutte le specie di anfibi e rettili dell’Altopiano.
Tra il 22 e 28 Agosto, nell’ambito del Congresso Europeo di
Erpetologia a Veszprém (Ungheria), verranno presentati i primi
risultati delle ricerche svolte nel
2012 e che hanno permesso di
raccogliere numerosi nuovi dati
di presenza di questi animali,
anche al di fuori dell’areale noto
in precedenza. Attualmente,
con il sostegno del Museo delle Scienze di Trento, sono in
corso ricerche scientifiche volte a definire lo stato di conservazione delle salamandre nell’area prealpina veneta e trentina e sono previste numerose
attività di divulgazione. Alla
prossima per ulteriori aggiornamenti!
Enrico Romanazzi
l’aspetto ambientale per cui è
necessaria la variazione del PAT,
che verrà quindi modificato. Il
Rifugio si pone come “porta
d’accesso importante per
l’Ortigara”, fondamentale
“supporto logistico per far conoscere e far vivere” questi
storici luoghi. Nel ribadire
questa volontà, sottolinea che
gli Uffici son d’accordo, perché “i politici cambiano, ma
gli uffici restano”. Presenti alla
cerimonia anche gli assessori
Diego Rigoni e Franco Sella,
oltre a una decina di Alpini,
tutti uniti dall’orgoglio di portare quel mitico cappello dalla
lunga penna nera.
Giulia Rigoni
Una maturità a due zeri per
Martina, Beatrice e Francesco
Martina Mosele, Beatrice Rigoni
e Francesco Milardi sono i tre
centini dell’Altopiano. Anche
quest’anno centinaia di studenti
hanno sostenuto il temuto esame di maturità, tre di loro hanno ottenuto il massimo dei voti,
due cento e un cento e lode.
Martina racconta come sia stato l’impegno costante a portarla ad un simile traguardo, ma
Martina Mosele
soprattutto il fatto che le piaceva ciò che studiava, in particolare l’economia aziendale che è
la materia d’indirizzo dell’ITC.
Aspira a lavorare in banca la giovane asiaghese che per prepararsi al meglio si è iscritta alla
facoltà di Economia e Commercio di Verona, per cui ha già superato il test d’ammissione ad
aprile. Francesco Milardiinvece
dichiara :”Per quanto riguarda i
progetti per il futuro, vorrei conBeatrice Rigoni
tinuare a studiare! Proverò ad
entrare al corso di medicina a
Padova, anche se non sarà affatto facile.” Inoltre racconta
che : “Il risultato si ottiene con
l’impegno. Conta non solo l’esito
dell’esame o della quinta ma anche il percorso degli ultimi tre anni
delle superiori (terza, quarta e quinta) (anche per il sistema dei crediti). Quindi ci vuole una certa “costanza”. Ma è necessario anche
Francesco Milardi
saper staccare quindi c’è bisogno
di divertirsi con gli amici e di una
valvola di sfogo. La mia consiste nello sport (fin da piccolo ho fatto sci
di fondo, anche a livello agonistico). Inoltre lo sport ha un grande
valore formativo ed educativo: ti insegna ad organizzarti e gestire nel
modo migliore gli impegni quotidiani. Quindi colgo l’occasione per
ringraziare lo Sci Club 2 A, che mi ha sempre seguito.Fondamentale è
stato anche il sostegno dei miei genitori.” Beatrice Rigoni invece vorrebbe entrare alla specialità di fisioterapia o dietista e anche secondo lei
la costanza e l’impegno durante l’anno scolastico sono una buona
garanzia, ma anche la tranquillità aiuta a mantenere il controllo
della situazione. “In questo mi sono riscoperta, di solito sono
più emotiva.” confida la neo diplomata. Stessi ingredienti per
un simile risultato, tanta soddisfazione e tante aspettative per
un futuro tutto ancora da scrivere, di cui questo è solo il primo
importante passo.Congratulazioni!
Giulia Rigoni
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
8
La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
Sogno Interrotto, rassegna di varie arti
nella suggestiva piazza d’armi del Forte
Un nuovo scenario per gli
eventi culturali, in uno spazio
diverso immerso nella natura
com’è quello offerto dal Forte
Interrotto, dove la scorsa domenica 14 luglio ha preso il via
la rassegna artistica “Sogno
Interrotto”, debuttata con il
concerto “A night in Rome”,
musiche di Corelli a cura del
quartetto d’archi “Il capriccio
e la costanza”. La piazza
d’armi del Forte, uno dei più
suggestivi siti bellici presenti
sull’Altopiano oggetto di recente ristrutturazione, diventa
così teatro di una serie di appuntamenti che rappresentano solo l’inizio di un percorso
volto a valorizzare il territorio
in vista del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel
primo conflitto mondiale. La
rassegna, organizzata dal Comune di Asiago e dalla Pro
Loco Asiago e Sasso in collaborazione con Asiagofestival,
Associazione culturale
ConAltriMezzi, Club Fotografico Altopiano, Coro Asiago, e
con il sostegno della Cassa
Rurale ed Artigiana di Roana,
porta a ripensare alla storia del
nostro territorio, a quella storia legata alle armi e alla guerra, ma anche alla ricerca di
nuove vie per mantenere viva
la memoria e per far rivivere
teatri di battaglia e infrastrut-
ture belliche in tempi di pace,
donando loro una nuova veste.
Nei sei appuntamenti in calendario, che si svolgeranno prevalentemente in orario pomeridiano di domenica e di martedì a cavallo fra luglio e agosto, verranno proposte diverse arti che vestiranno la piazza d’armi del forte in modo
continuamente diverso: si
spazierà dalla musica classica
al teatro, dalla fotografia ai
canti di montagna. Domenica
21 luglio alle ore 17 si terrà lo
spettacolo “La grande guerra
meschina” a cura della compagnia teatrale veronese “Le
Falìe di Velo”. Si distingue anche per la particolarità dell’orario (le 6.30 del mattino!)
l’evento di domenica 4 agosto:
le prime luci del giorno al Forte accoglieranno “Le notti
chiare erano tutte un’alba”,
reading e musica a cura dell’Associazione culturale
ConAltriMezzi, con parole di
Luigi Meneghello e Mario
Rigoni Stern a cura degli attori Isacco Tognon ed Eleonora
Fontana, e di Giulia Cupani alla
chitarra classica. Domenica 11
agosto alle 14.00 si terrà la
mostra del Club Fotografico
Altopiano, che attiverà anche
tre laboratori, per i quali servirà la prenotazione all’Ufficio
IAT in piazza Carli: fotografia
macro, ritratto e paesaggio.
Martedì 13 agosto alle ore
17.00 SognoInterrotto ospiterà un concerto di musica classica organizzato all’interno di
Asiagofestival: ad esibirsi sarà
l’ensamble di violoncelli
Cellopassionato, sotto la direzione del Maestro Julius
Berger, mentre il martedì successivo, 20 agosto, alle ore 21
si terrà il concerto del Coro
Asiago con una serata dedicata ai canti che hanno segnato fortemente il modo di ripensare alle vicende della Prima
Guerra Mondiale nell’imma-
ginario collettivo e nella cultura popolare. L’ingresso al concerto sarà a pagamento con
prevendita biglietti allo I.A.T.
Si ricorda che il Forte Interrotto si può raggiungere in automobile e che le auto possono essere parcheggiate nelle
sue vicinanze o nelle piazzole
lungo la strada, anche se, visto l’esiguità dei posti, si consiglia di raggiungere il Forte a
piedi da Camporovere, facendo una bella passeggiata che
richiede un’ora scarsa di cammino.
Silvana Bortoli
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
La voce degli 8 Comuni
Rischia la chiusura la
scuola materna di Canove?
COMUNE DI ROANA
La pedonale lungo la strada tra
Cesuna e Treschè Conca un percorso
pericoloso da mettere in sicurezza
Il clima, el tempo, condiziona la vita sull’Altopiano, il turismo ne
è ormai dipendente, l’agricoltura da sempre segue il ritmo delle
stagioni, ma non solo le attività, anche l’urbanistica deve adattarsi
alle condizioni metereologiche, in particolare a quelle invernali.
La strada Cesuna- Tresche Conca, fresca di allargamento e
ammodernamento infatti è stata realizzata con marciapiede
complanare, cioè con una sottile linea continua posta a
separazionetra carreggiata e zona pedonale, per agevolare la rimozione della neve nei mesi invernali.Come conferma il responsabile dell’ Ufficio dei Lavori Pubblici, geometra Gabriele Valente,
per motivi tecnici si è optato per questa soluzione, anche tra la
popolazione restano in proposito moltissimi dubbi e timori. Una
strada molto più larga e agevole che invita a spingere sull’acceleratore, una zona non urbana, una segnaletica orizzontale che nonostante Valente confermi venga ridipinta ogni anno, ma tuttora
in alcuni tratti non è visibile, rischia a causa degli agenti atmosferici di sparire e di sembrare inesistente, portano i temerari che
vogliono percorrere questo tratto a piedi,a dover prestare molta
attenzione o magari addirittura a desistere. Unico “marciapiede”
di questo tipo in tutto il Comune di Roana, dato che fa riflettere,
TRESCHE’ CONCA
Ottima riuscita per la sagra del patrono
abbinata al 3° Torneo di calcetto 24 ore
Numeri da capogiro che confermano il successo per l’abbinamento
tra il “Torneo 24 ore di Calcetto a 5” (giunto alla 3^ edizione) e la
“Sagra di San Luigi Gonzaga” di Treschè Conca. A fine giugno la
due giorni di competizione sportiva ha visto sfidarsi venti squadre
provenienti da tutta la provincia, dando luogo ad un torneo di
altissimo livello all’insegna del divertimento e del fair play. A trionfare è stata la squadra “Josic’ Costruzioni”, che si è aggiudicata i
2.000 euro di premio, seguita da “Voilà Cafè” e “Osteria Barricata”. I premi individuali sono stati assegnati a Ognjen Kokorovic,
miglior giocatore, Davide Frigo, miglior portiere, Alberto Rubbo,
capocannoniere e Federico Girardi, miglior giovane,classe 1997.
Sono stati assegnati la “Coppa Chiosco”, andata alla formazione
A.C. Pinot Nero detentore del titolo da due anni, e il premio “Una
notte da leoni” alla Pizzeria “Al Cacciatore”. Ad animare la serata di
sabato sono stati i bravissimi componenti del gruppo “Rockpuntoit”,
mentre la domenica sera è stato lasciato spazio al tradizionale ballo
liscio e ai balli di gruppo con “Graziano”.Nel pomeriggio della domenica si sono svolti anche i tipici giochi per bambini con le animatrici
del Grest, a completamento di una festa paesana che ha coinvolto e
divertito grandi e bambini.
9
quanto hanno prevalso le esigenze economiche e logistiche sul
buon senso e sulla sicurezza? Ad ognuno la possibilità di valutare
autonomamente, ma forse per i turisti, nonchè per i residenti amanti
delle passeggiate sarebbe stato più sicuro e piacevole un marciapiede tradizionale, magari delimitato da paletti. Alla suddetta
comunale,più simile ad una pista ciclabile che ad una pedonale,
non sembrano previste modifiche. Sicuramente è molto larga,
forse troppo per una strada di montagna, ma tutto quello spazio
non poteva essere utilizzato diversamente soprattutto tenendo conto
maggiormente dei criteri di sicurezza?
Giulia Rigoni
Il comitato di gestione
della
Scuola dell’Infanzia “Maria
Ausiliatrice” di
Canove è seriamente preoccupato per il futuro
della scuola stessa. Perché, su un totale di 14 iscrizioni per il prossimo anno
scolastico, le nuove sono solo 4, di cui 2 bambini di Canove e
2 di Cesuna, ed è questo il dato che allarma. “I possibili nuovi
iscritti della Parrocchia di Canove – si legge sulla nota pubblicata in un recente bollettino parrocchiale – potrebbero essere
14, quindi 12 hanno scelto di frequentare prevalentemente ad
Asiago per motivi logistici di comodità familiare e di lavoro.
Con i numeri attuali si prevede un passivo di gestione superiore
a 10.000 euro l’anno, una spesa che non può essere sostenuta
dalla parrocchia, che è in difficoltà economiche”. Un problema, quello delle scuole materne che rischiano la chiusura, che
dovrebbe interessare tutta la comunità, non solo coloro che
usufruiscono temporaneamente del servizio. “Secondo noi – si
legge ancora nella nota del comitato di gestione – questo sta succedendo perché Canove, un gruppo di case e condomini situati lungo
la strada provinciale, manca di spirito comunitario. Siamo diventati un
paese di passaggio e dormitorio, senza più anima che tenga unita la
comunità. La scuola materna è il primo centro di aggregazione ed è
ancora uno dei pochi rimasti nel nostro paese. Dobbiamo tutti riflettere
su questo, perché, una volta chiusa, non sarà più possibile aprire una
nuova scuola materna”.
S.B.
CESUNA
Il viaggio nel tempo di Venigallia Una targa in ricordo di Hugo Resch
Per ricordare un amico di Roana e dei
Torna l’accampamento celtico
Sette Comuni, appassionato cultore della
lingua cimbra, sabato 20 luglio alle 18,
al Museo della tradizione cimbra di
Roana, sarà scoperta la targa realizzata
dal Comune di Roana in collaborazione
con l’Istituto di cultura cimbra in memoria di Hugo Resch grande sostenitore dell’amicizia tra i Sette Comuni e il
Veneto con la Baviera.
Entrato in contatto negli anni Settanta
con gli amici di Roana, come Rino Azzolini , Frigo Simeone
Domenico e Umberto Martello, Resch, tra le tante cose in cui si è
impegnato, ha collaborato alla organizzazione di numerosi viaggi
di studio in Terra Cimbra, accompagnati da conferenze, concerti,
mostre. Ha contribuito in modo incisivo alla formazione di numerosi gemellaggi, con l’appoggio di molti amici, come il Landrat Hans
Geiselprechtinger, il suo segretario Corrado Haselbauer… Ricordiamo i gemellaggi di Verona con Monaco, della Provincia di Vicenza
con il Landkreis di Landshut, del Comune di Velden con Roana, della
Comunità Montana dei Sette Comuni con il Landkreis di Landshut,
del Comune di Schio con Landshut, del Gymnasium di Vilsbiburg con
l’Istituto di Scuola Superiore di Asiago. Alla sua scomparsa, il 14 agosto 1994, dopo alcuni anni di dura malattia durante i quali si interessò
sempre dell’attività dell’Istituto di cultura cimbra di Roana, in Altopiano
molti hanno sentito di aver perduto un grande amico. Per lui la Terra
Cimbra non era soltanto un ricordo, un argomento appassionante di
ricerca linguistica e storica, ma era una geografia di rapporti vissuti,
intensi, personali, era una storia carica di valore per il nostro presente
e per il nostro futuro.A testimoniare la riconoscenza e l’amicizia
dell’Altopiano per Hugo Resch la scritta sulla targa recita: “Somme
unsarnkhsell Hugo, per il nostro amico Hugo. Borbaissgott,
Vergeltsgott, VieleDanke. Grazie, Hugo.Dubolaibest in
unzarehertze. Tu resti nei nostri cuori”.
Sergio Bonato
Veneti Antichi, Greci, Celti e Romani: saranno anche quest’anno i principali protagonisti di Venigallia, a Cesuna dal
26 luglio al 4 agosto. Tutti rigorosamente con gli abiti dell’epoca, ricostruiranno un insediamento del tutto simile a quelli che erano presenti nei nostri territori, assieme agli artigiani
che con il loro lavoro faranno rivivere arti e passioni dei tempi
arcaici. Le abitudini alimentari, la vita quotidiana, le coltivazioni, gli animali e le botteghe artigiane porteranno a immergersi
subito nell’atmosfera tipica dell’età del ferro. Un viaggio nel
tempo in compagnia di guerrieri, artigiani, bardi, musicisti e
danzatori: ci si potrà divertire ammirando i numerosi gruppi di
rievocazione storica che ricostruiranno un accampamento
celtico dell’età del ferro, passeggiando tra botteghe artigiane e
un coloratissimo mercato tematico. La suggestione delle musiche e delle danze renderanno magiche le serate, mentre
l’adrenalina salirà a mille nell’arena dei combattimenti dove si
affronteranno i guerrieri. Grande spazio verrà dato alle attività
per i bambini che saranno coinvolti in laboratori, giochi e animazioni dedicati esclusivamente a loro, perché possano scoprire in maniera divertente un
pezzetto della nostra storia.
Venigallia è dunque spettacolo,
CINEMA LUX ASIAGO
ma anche cultura, per scoprire i
popoli che abitarono queste zone
del Veneto migliaia di anni fa, lasciando pochissime testimonianze delle loro culture e vennero quasi dimenticati nell’ultimo millennio della nostra storia.
L’appuntamento con Venigallia,
Wolverine l’immortale - Giovedì 25 luglio ore 16.00 18.30 21.00
tra magia della musica, incanto
del luogo, fascino del passato e
Sabato 27 luglio ore 16.00 18.30 21.00
buon cibo, è a Cesuna dal 26
Domenica 28 luglio ore 16.00 18.30 21.00
luglio al 4 agosto.
S.B.
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
10
La voce degli 8 Comuni
FOZA
La scomparsa di Enzo,
per Foza una grave perdita
LIBRI
Marcolongo: “Se n’è andato un sindaco pacato, intelligente,
con una grande competenza amministrativa, che sapeva vedere
dentro le cose, che voleva vivere in pace e far vivere in pace tutti”
Un paese sotto choc, sospeso tra l’incredulità e il
dolore. Foza all’improvviso ha perso tragicamente
il suo sindaco. Giovanni
Alessio Oro è morto nel
pomeriggio di venerdì 12
luglio travolto da uno
scooter su una strada di
Ischia dove, insieme alla
moglie Maria, stava trascorrendo gli ultimi giorni
di vacanza prima di rientrare e proseguire i tanti
progetti avviati in paese.
C’è voluta quasi una settimana prima di riuscire a
riportarlo a casa: si è dovuto attendere l’autopsia
disposta dall’autorità
giudiziaria ed eseguita lunedì 15 luglio al policlinico
di Napoli. Ora Giovanni
Alessio Oro potrà riposare
nel piccolo cimitero di Foza.
Enzo, così lo chiamavano i
suoi paesani, aveva
63 anni ed era molto
conosciuto in tutto
l’Altopiano anche
per essere stato segretario prima del
comune di Rotzo e
poi della Comunità
Montana, ruolo quest’ultimo che ha rivestito per molti anni
fino
al
pensionamento avvenuto nel 2009 anno
in cui è stato eletto
sindaco.Oro può essere considerato una
vera istituzione a
Foza avendo rivestito il ruolo di sindaco
per circa un quarto di
secolo (in 5 diversi
mandati). Il vicesindaco Roberta Marcolongo lo descri-
ve come “un sindaco pacato, intelligente, con una grande competenza amministrativa, che sapeva vedere
dentro le cose, che voleva
vivere in pace e far vivere
in pace tutti”.
Sono tanti i messaggi di
cordoglio raccolti dopo la
morte di Giovanni Alessio
Oro.
“Uno dei messaggi più belli
– dice Marcolongo – ci è
giunto dall’assessore regionale Roberto Ciambetti che
rende omaggio alla memoria
di un uomo giusto, una figura straordinaria di uomo lungimirante protagonista democratico della vita civile
dell’Altopiano”.
Pino Rossi, sindaco di Gallio,
è tra i colleghi dell’Altopiano
che recentemente ha lavora-
to più a stretto contatto con
Oro. Insieme avevano dato
avvio alla prima unione delle
funzioni dei Comuni.
“Ho tratto enorme insegnamento dalla sua competenza
politica ed amministrativa –
dice Rossi – persona attenta ed autorevole, ha dato un
grosso impulso affinchè le
comunità civili di Gallio e
Foza facessero passi da gigante insieme. Per onorarlo
credo che in futuro si debba
proseguire su questa linea
verso
l’unione
dell’Altopiano. Credo che
Giovanni Alessio possa illuminarci e da lassù spero possa essere ancora protagonista”.
Don Valentino Miotto, parroco di Foza, ha voluto ricordarlo come una persona che
aveva prima di tutto il titolo
di papà. “Un papà a servizio
di una comunità; servizio inteso come la più bella caratteristica, insieme alla libertà,
che una persona possa avere”.
Ora sarà il vicesindaco Roberta Marcolongo a guidare
Foza fino alle prossime elezioni in programma nel maggio 2014.
“Ho ritenuto doveroso accettare questo incarico – dice
Roberta Marcolongo – per
rendere onore all’uomo che
è stato per noi una guida
insostituibile. Guiderò Foza
per il mio sindaco e per il mio
paese, tenendo ben presenti
gli insegnamenti di Enzo che
amava profondamente il suo
paese e la sua gente”.
Stefania Longhini
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
11
La voce degli 8 Comuni
FOZA
“Ciao Stefania, sai cos’era
l’Organizzazione Todt? Si
trattava di una organizzazione,
nata
in Germania negli anni
trenta per iniziativa
dell’ing. Fritz Todt come
azienda specializzata in
lavori stradali che si traDai documenti lasciati ai familiari da Mario Oro, classe 1920,
deceduto nel 2006, emerge un
capitolo importante della
storia di Foza tra novembre 1943 e aprile 1945: il
Registro con l’elenco degli operai del cantiere di
Foza dell’Organizzazione
Todt. Mario Oro, alpino del
Battaglione Bassano, aveva partecipato, come i suoi
coetanei, alle varie fasi della
seconda guerra mondiale.
Nell’estate 1940 sul fronte francese: guerra breve
per la capitolazione della
Francia, poi il trasferimento in Albania, allora appartenente all’impero, e da lì sul fronte
greco … vicenda assai complicata per gli italiani, che a
quell’appuntamento erano del
tutto impreparati! La storia è
nota. Mario, nel gennaio 1941,
durante una fase di
ripiegamento del fronte italiano, causa la fame e il freddo,
trovò riparo, assieme ad altri
due alpini, in un rifugio di montagna e qui venne catturato.
Condotto prigioniero ad Atene,
dopo varie vicissitudini, fu trasferito per nave in un campo
di prigionia a Candia, nell’isola
di Creta, dove rimase sino al
28 maggio 1941, giorno in cui
avvenne l’invasione tedesca
per via d’aria, mediante il lancio di paracadutisti, e per via
di mare. Mario annunciò la sua
liberazione con una lettera ai
genitori Lorenzo e Giovanna,
il 19 giugno 1941, breve scritto che la famiglia ancora conserva. Dopo qualche mese di
soggiorno in Italia per riprendersi dalle sofferenze della prigionia, partecipò alle operazioni belliche sul fronte iugoslavo
e all’importante battaglia di
Plevje. Successivamente fu tra-
L’ultimo regalo di Giovanni Alessio Oro
sformò in una struttura
paramilitare durante la seconda guerra mondiale
per la costruzione di opere di difesa.Pochi però ricordano che l’Organizzazione operò anche in
Altopiano e in particolar
modo a Foza soprattutto con
l’apertura di numerose gallerie, ancora praticabili…ti
manderei questo articolo,
pensi possa trovare posto sul
nostro giornale?”
E’ il testo della mail inviatami, prima di partire per le ferie, da Giovanni Alessio
Oro alla quale era allegato
il testo che pubblichiamo in
questa pagina. Lo consideriamo un ultimo grande re-
galo del sindaco di Foza alla
nostra testata, ai nostri lettori e alla popolazione di
Foza. Pubblicarlo ci sembra
un bel modo per manifestargli la nostra stima, per rendergli omaggio e per ricordar-
lo. Da tutta la redazione de
“L’Altopiano” un abbraccio
immenso alla moglie Maria,
ai figli Mario, Bruno e Lucia,
e un pensiero di vicinanza e
di solidarietà per l’amministrazione e i cittadini di Foza
per questa grave perdita.
Stefania Longhini
Mario Oro e il registro dell’Organizzazione Todt
Oro Mario a Mogliano
Veneto al ritorno
dalla prigionia
luglio 1941
sferito a Grenoble in Francia
fino all’armistizio dell’8 settembre 1943. Trovò rifugio, in quei
tragici giorni di confusione per
i soldati italiani, dalla famiglia
Perli, originaria di Valstagna e
da questa fu trasferito in montagna, per sicurezza, a far carbone con i boscaioli.
Rientrato in Italia dopo una
fortunosa attraversata delle
Alpi, a Torino salì sul treno per
Vicenza e alla fine arrivò ad
Asiago con la “Vacca mora”.
Qui trovò la solidarietà di un
conoscente, Toni Catus, ovvero Lazzari Antonio, che gli prestò una bicicletta con la quale
arrivò a casa, in contràChigner,
dai genitori in una serata dell’autunno 1943.
Qui entra in gioco l’Organizzazione Todt e il registro conservato da Mario Oro. L’organizzazione, nata in Germania
negli anni ’30 per iniziativa
dell’ing. Fritz Todt, come
azienda specializzata in lavori
stradali, si trasformò in una
struttura paramilitare durante la
seconda guerra mondiale per la
costruzione di opere di difesa:
famosa la Linea Sigfrido, realizzata in Germania al confine
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
Responsabile grafico : Fabrizio Favaro
Impaginazione : Davide Degiampietro
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Edizione chiusa il 18 luglio alle 23.45
con la Francia, contrapposta alla Linea
Maginot costruita dai
francesi. L’Organizzazione operò anche in
Italia dal tardo autunno 1943 all’aprile
1945, sempre per la
costruzione di opere di
difesa (famosa la Linea
Gotica). Pochi, però,
ricordano che l’Organizzazione operò anche
in Altopiano e in
particolar modo a Foza
soprattutto per l’apertura di numerose gallerie, alcune ancora
praticabili. Si tratta delle ultime
opere difensive previste in Italia e solo in parte realizzate ( la
Linea Veneta e il Ridotto Alpino). Il reclutamento del personale operaio avveniva inizialmente con metodi coercitivi, ma
a poco a poco molti si arruolarono per necessità o per evitare
di finire nei Reparti della Repubblica Sociale, o essere trasferiti
in Germania. È il caso di Mario, che, dopo il rientro in Italia
dalla Francia, fu assunto dall’organizzazione Todt come
contabile per seguire i cantieri
di lavoro di Foza. Mario è deceduto nel 2006 e, tra le sue carte, che i congiunti stanno riordinando, è stato appunto trovato il Registro originale degli operai assunti nei cantieri di Foza.
Si tratta di 525 nominativi, la
maggior parte di Foza, ma molti
provenienti dalla Valbrenta,
Bassano, Rosà, Tezze sul
Brenta, Gallio …. e da molte
altre località della provincia, fuori provincia e fuori regione. Troviamo padri di famiglia, giovani, alcune donne addette alla cucina, anche partigiani, due in
particolare, trucidati dai fascisti: Contri Amedeo, ucciso al
Pubel di Foza con altri, fra cui
due russi, il 18 ottobre 1944, e
Gheller Natale, ucciso in
contrada Furlani il 9 febbraio
1945.
Nel Registro c’è anche il nome
di Bruno Cetto, classe 1922,
ingegnere trentino, grande
micologo, sicuramente il più
grande divulgatore scientifico in
materia, noto anche all’estero.
Bruno, alloggiava in contrada
Gaioffi di Foza, presso la famiglia Guzzo Angelo e Alberti
Caterina. La figlia di Angelo e
Caterina, Cristina, deceduta
del 2012, lo ricordava come
una persona riservata, sempre
per boschi a funghi nei momenti
di libertà. Alcune
delle persone in
elenco sono ancora vive e ricordano con simpatia quei momenti, anche se difficili, di grande trepidazione e pericolo. Omizzolo
Bruno testimonia che correva
voce, tra gli operai, che uno di
loro, fosse una spia
repubblichina infiltrata per carpire informazioni e smascherare i cosiddetti “banditi”, ovvero i partigiani. I cantieri di lavoro erano dislocati in diverse
località del comune: al
Crachental, agli Ori Biasia, ai
Carpanedi e al Dorental, dove
si registrò un incidente. Qui
trovò la morte l’operaio
Lunardi Pietro. Una lapide posta sulla roccia ricorda così il
tragico episodio: “UN
MEMORE PENSIERO PER
LUNARDI PIETRO OPERAIO QUI PER SCOPPIO DI
MINA DA ROTOLANTE
MACIGNO TRAVOLTO IL
16 DIC. 1944.”
I proprietari dei terreni interessati dalle opere, furono poi
risarciti dallo Stato. Si tratta
di Chiomento Giacomo,
Carpanedo Bruna, Lunardi Maria, Biasia Giovanni e Oro
Ludovico. La relativa documentazione è conservata presso l’Archivio di Stato di
Vicenza.La sede della Todt era
nella ex scuola elementare dei
Lazzaretti, costantemente presidiata da una guardia in una
garitta all’esterno della porta
d’ingresso.
Mario lavorava all’ufficio paghe
in una stanza al piano terra nell’ala ovest della casa ai
Lazzaretti, di proprietà dei fra-
telli Arcangelo ed Eugenio, a
destra di dove ora c’è il bar, già
sala di biliardo. La cucina per la
preparazione dei pasti per gli
operai aveva sede nella stessa
casa al seminterrato, là dove
c’era il caseificio turnario; gli
allevatori della zona portavano
il latte e cooperavano, a turno,
per
preparare
il
formaggio.Mario Oro, giornalmente faceva il giro dei cantieri
per registrare la presenza e le
ore di lavoro degli operai. La
paga era discreta per l’epoca:
circa 70 lire, pari a 5 euro di
oggi a giornata, anche se tra il
1943 e il 1945 subì variazioni
sensibili causa dell’inflazione
galoppante che all’epoca si registrò: i dati ISTAT lo confermano. I pagamenti avvenivano settimanalmente e comprendevano anche derrate alimentari al fine settimana. Il lavoro con la Todt, per tante famiglie, finì nell’aprile 1945,
con la liberazione.
Giovanni Alessio Oro
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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DI PADRE IN FIGLIO…
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
Cristiano, Antonio(zio Ninin), Giovanni e Renato Bonomo - L’attestato con il quale Cristiano viene insignito del titolo di fotografo pontificio. In basso invece il brevetto della “Real Casa”
La tipografia e cartolibreria Bonomo
Il viaggio alla scoperta delle
attività altopianesi tramandatesi di generazione in generazione questa volta ci fa approdare nel lontano 1889,
quando Cristiano Domenico
Bonomo dà avvio ad un esercizio commerciale che sarà
destinato a diventare un vero
e proprio pezzo di storia
asiaghese.
Parliamo, infatti, dell’attuale
Tipografia Cartolibreria
Bonomo, che abbiamo scoperto essere nata come negozio di fotografia, per poi essere ampliata, dallo stesso
“C.D.”, come Massimo
Bonomo apostrofa il bisnonno, a tipografia prima e a
cartolibreria poi.
Proprio la fotografia è l’arte
in cui eccelle Cristiano
Domenico: costruisce da sé
la sua prima macchina fotografica, pubblica le prime edizioni delle cartoline illustrate,
dona al Duce, nel 1924, l’album “Visioni di gloria”, che
raccoglie i suoi scatti dei cimiteri di guerra altopianesi,
fino ad essere insignito del titolo di fotografo reale e pontificio, conseguendo il “Brevetto della Real Casa” nel
1927 e quello papale nel 1925,
come testimoniato dagli atti
dell’epoca che qui vedete riprodotti, con i quali gli viene
concesso di innalzare lo Stem-
ma Reale e quello di Sua Santità Pio XI sull’insegna del suo
stabilimento fotografico, sito
poco distante dall’attuale
ubicazione del negozio.
Come narratoci da Massimo,
Cristiano Domenico lascia
quattro figli, due dei quali,
nonno Giovanni e lo “zio
Ninin”, seguiranno le orme paterne, portando avanti l’attività. Peraltro, il numero quattro
è destinato a ricorrere immancabilmente nella storia
genealogica della famiglia
Bonomo: Giovanni avrà, infatti, a sua volta quattro figli, anche se saranno solo Renato e
Ruggero ad occuparsi del ne-
gozio, cedendo il passo, poi,
a Massimo e Arianna, due degli, ancora una volta quattro,
figli di Ruggero, che tutt’oggi talvolta vediamo dietro il
bancone, con quel garbo e
simpatia che da sempre lo
contraddistinguono.
Con l’evoluzione tecnologica
e l’avvento della fotografia digitale viene, purtroppo, progressivamente abbandonata
l’attività fotografica, mentre
importanti lavori vengono
svolti in ambito tipografico:
tra tutti possiamo ricordare,
oltre alle numerose fotografie andate, purtroppo, perdute, anche numerosi libri storici, vedute dell’Altopiano
nonché importanti edizioni
sulla costruzione del Sacrario
Militare del Leiten, che proprio “il C.D.”, quale fotografo reale, ha potuto immortalare. Come detto, un pezzo di
storia, che speriamo con tutto il cuore possa proseguire
ancora per molti anni a venire.
Silvia Rodeghiero
Da sinistra: Arianna, Ruggero e Massimo
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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GALLIO - STOCCAREDDO
La Festa del Villeggiante, in ricordo
e in onore del giovane Nicola Baù
Stoccareddo d’estate si
anima grazie ai tre weekend in cui il collaudato
gruppo della Polisportiva
organizza la Festa del Villeggiante, mettendosi in
moto tanto tempo prima, in
modo da non deludere i tanti affezionati partecipanti all’evento, fatto soprattutto di
musica da ballo e cucina tipica. E’la ventitreesima edizione quella di quest’anno,
che ricalcherà il consueto
standard, con sette date di
eventi che si svolgeranno al
coperto presso il campo sportivo pavimentato in legno. Lo
stand gastronomico offrirà
cucina montanara e “panini
onti”, a partire da sabato 20
luglio. Il week-end di apertura
della festa vedrà anche lo svolgersi del primo Torneo di calcio a 5 organizzato in memoria di Nicola Baù, al quale è
stato recentemente dedicato,
con una sentita cerimonia alla
Un momento della cerimonia di
intitolazione del Centro Sportivo
a Nicola Baù
quale hanno preso parte anche il parroco don LauderioDal
Bianco e il sindaco Pino Rossi, il campo da calcio di
Stoccareddo che oggi dunque
si chiama “Centro Sportivo
Baù Nicola”. A Nicola, fino
all’anno scorso in prima fila
nell’organizzare la Festa del
Villeggiante e nel prestare la
sua opera di volontariato, andrà il pensiero affettuoso di tutti
i suoi compaesani, il via sabato alle 14. La sera, dalle 22,
musica con Los Massadores.
Domenica 21 luglio dalle 9 alle
16 si terrà un Motoraduno, oltre alle finali del torneo di
calcetto, la sera dalle ore 21
ballo liscio con Ilenia e i
Festival. Sabato 27 luglio di
scena l’orchestra spettacolo
Pietro Galassi (unica data con
ingresso a pagamento al costo
di 5,00 euro), mentre la domenica dalle 9 alle 16 è in programma il 3° Raduno
Interregionale delle Vespe, con
vespagiro e pranzo; la
sera dalle 21 ballo liscio
con l’orchestra Gianluca
Caselli. Si riprenderà la
festa il venerdì successivo, 2 agosto, con la serata dedicata ai giovani
“I love rock’n’roll”. Sabato 3 agosto di scena
invece l’orchestra spettacolo Andrea Spillo, e
domenica 4 giornata intensa con il 9° Raduno
internazionale dei Baù:
accoglienza alle 10.00,
S. Messa alle 11.00, pranzo
conviviale dalle 12.30, alle
ore 15 intrattenimento con il
gruppo folkloristico ElCanfin,
alle 21 ballo liscio con l’orchestra Cremonese, alle 23
estrazione della sottoscrizione a premi. Domenica si
chiuderà il sipario sulla festa
con l’ultima serata di ballo liscio in compagnia dell’orchestra spettacolo Sergio
Cremonese.
S.B.
Il fitness in piazza a Gallio
La Pro Loco di Gallio, in collaborazione con il Comune
di Gallio, al fine di promuovere il benessere e la salute tra residenti e turisti, ha organizzato una serie di
iniziative dedicate al fitness che animeranno l’estate
galliese. Durante il mese di luglio concittadini e villeggianti avranno la possibilità di partecipare a lezioni di ginnastica dolce con Silvia (ogni lunedì e venerdì mattina alle ore 9.30 presso la Piazzetta Giardini) e a varie lezioni di fitness come quella di tonicstep
(mercoledì 24 luglio alle ore 18.00 in Piazza Italia)
tenute dai professionisti della Palestra Life Style
BeBeMa Center di Gallio. Oltre a questo, la Pro Loco
ha organizzato anche delle gite come la visita di Malga
Longara da Drio con degustazione di prodotti tipici
(sabato 20 luglio con partenza alle 9.00 dalla
Piazzetta Giardini e prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio Turistico, costo 10 euro) e quella
cicloturistica per mountain bike (domenica 28 luglio
con partenza alle 9.00 dalla Piazzetta Giardini (costo
10,00 euro; 20,00 euro con il noleggio del mezzo).
Ogni giovedì, inoltre, vi è la possibilità di assistere,
alle ore 20.45 presso la Sala Consiliare del Comune
di Gallio, ad incontri di formazione sulla corretta alimentazione, e conciliazione di questa ad un equilibrato fitness, con Francesco Rigoni, personal trainer
della Palestra Life Style BeBeMa Center di Gallio.
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
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La voce degli 8 Comuni
LUSIANA
A Lusiana la Giornata dell’emigrante
Anche quest’anno il Comune di Lusiana, l’Ente
Vicentini nel Mondo, la Parrocchia di San Giacomo e la Pro Loco di Lusiana, in collaborazione
con il “Gruppo Giovani Velo” e il “Gruppo Ristoratori” di Lusiana organizzano la “45^ Giornata
dell’Emigrante”, importante appuntamento a ricordo dei tanti Emigranti del Paese.
Si inizierà sabato 27 luglio alle ore 21.00 presso
Piazzetta Marchi che diventerà anfiteatro di “Note
d’estate”, concerto realizzato dalla Banda Musicale “A. Ronzani” di Lusiana.
Il programma di domenica 28 luglio prevede alle
9.30, presso la Sala del Consiglio Comunale al
Palazzon, il saluto del Sindaco Antonella Corradin
e delle Autorità. A seguire si terrà il convegno sul
tema “Vita e storia dell’Ente Vicentini nel Mondo”, con l’Avv. Lorenzo Pellizzari - per molti anni
Presidente della Camera di Commercio e dell’Ente
Vicentini – il dibattito e successivo trasferimento
a Velo di Lusiana.
Alle 11.30 la Banda Musicale di Lusiana allieterà
armoniosamente con le sue melodie; alle ore 11.45
la Santa Messa nella Chiesa di Velo verrà
concelebrata da Don Elia Ferro, delegato
Diocesano per la Pastorale dei Migranti e da
Don Valentino Grigiante, Arciprete di S. Giacomo di Lusiana. Accompagnerà la celebrazione il Coro di Lusiana “L’Eco delle Valli”. Verrà consegnata la Targa d’Oro di
Lusiana a Raoul Randon, emigrante
vicentino in Brasile, “per le sue doti e capacità imprenditoriali che hanno portato al
successo internazionale le imprese da lui
create”. Alle 13 si potranno gustare prodotti tipici locali preparati dal “Gruppo Ristoratori” di Lusiana.
E.Z.
Si festeggia San Giacomo, con una giornata ricca di proposte
Sarà una ricca serata quella che si svolgerà a Lusiana giovedì
25 luglio in onore del Santo Patrono del paese, San Giacomo,
all’insegna della tipicità dei prodotti enogastronomici del territorio. Il programma della festa quest’anno prevede che la manifestazione inizi già dal pomeriggio. Dalle 16.00 il “Gruppo Giovani” intratterrà i bambini con giochi lungo via Roma, mentre
gli adulti potranno partecipare ad una visita guidata nelle Chiese
di Lusiana che verterà sulla storia della Chiesa di San Giacomo
e sull’operato del pittore bassanese Jacopo da Ponte nel
lusianese. Informazioni e prenotazioni presso il Punto Informazioni in Piazza o ai n. 0424 407264 – 333 2339600 – 393 7771766.
A seguire in Piazzetta Marchi sarà allestito un ricco stand gastronomico gestito dal “Gruppo Commercianti” di Lusiana: a partire
dalle ore 18.30 verrà servito il “piatto della tradizione” a base di
“carne secca”, tipico prodotto lusianese, tosella, polenta, cappuccio;
si potrà inoltre scegliere anche tra gulash e spiedo con patate. Presso la terrazza del Cinema Comunale, punto panoramico dal quale si
può osservare la pianura e ammirare la splendida veduta, a partire
dalle ore 21.30 suoneranno i dj Mitch Piccolo e Mitch Alberti. Sarà
allestito un gazebo con bibite e birra “Pedavena”. In Piazza, dalle ore
21.30, si esibiranno “Alcide Ronzani e gli 8 ½”, i quali intratterranno
gli spettatori in attesa della tombola e dello spettacolo pirotecnico. Si
svolgeranno altresì le premiazioni dei vincitori del torneo di pallavolo,
torneo che avrà luogo presso la Palestra Comunale da lunedì 22
luglio e si concluderà la sera della sagra. Accanto alla Chiesa
troverete una ricca Pesca di beneficenza e lungo Via Roma ci
saranno bancarelle di dolci e caramelle. Alle ore 23.00 si terrà in
Piazza l’estrazione della Tombola (500 euro il premio per chi
farà “tombola”); le cartelle saranno in vendita in tutti gli esercizi
commerciali del Centro e presso il Punto Informazioni in Piazza. La serata si concluderà alle ore 23.30 con un bellissimo
spettacolo pirotecnico. Per quanto riguarda il programma religioso, la Messa verrà celebrata alle 9.00 e alle 20.30.
E.Z.
ENEGO
Ciao Marieta, piccola grande donna!
Se n’è andata a 82 anni la titolare, per un
lunghissimo periodo, del Bar “Moma” a Fosse di Enego
Un saluto è doveroso a Maria Caregnato, da tutti nota come
Marieta, la titolare, per un lunghissimo e felice periodo, del bar
“Moma” a Fosse di Enego. Maria se ne è andata all’improvviso, a 82 anni, questa volta, lasciando davvero il suo amato bar e
il suo Nino, con il quale ha condiviso 54 anni di felice matrimonio. La Moma è sempre stato un punto di riferimento, per giovani e meno giovani, una tappa quando si scende o si sale a
Enego per molti, per tanti abitanti di Fosse il luogo dove bere
qualcosa, talmente famigliare che è più normale bere un caffè
dalla Moma che seduti nella cucina di casa! Non c’è stato
eneghese che, apprendendo la notizia, non abbia commentato
con sincero dispiacere. Piaceva a tutti Maria, sia a chi la conosceva bene, sia a chi l’aveva incontrata solo di sfuggita. Piaceva, e risultava subito amichevole, riusciva a parlare con tutti,
malgrado fosse una donna riservata. Piccola, minuta, sempre
ordinata e precisa con il suo grembiule, il bar era la sua casa, la
sua vita, gli avventori il suo ossigeno. Fino a poco prima di
andarsene, era proprio in bar a chiacchierare con nipoti e i loro
giovani amici, era così Maria, i suoi 82 anni non erano un ostacolo quando si trattava di comunicare con i ragazzi, anzi. La
cosa che l’aveva resa più felice negli ultimi tempi, era il fatto
che il bar, malgrado lei avesse deciso di ritirarsi per l’età e la
salute che non era più quella di un tempo, non avrebbe dovuto
chiudere. Una nipote infatti mesi fa ha deciso di rilevarlo porDomenica 21, alle 15.00,
presso la malga 1° Lotto
Valmaron, si terrà un appuntamento un po’ particolare,
“Storie di uomini e cani”, i
cani nella pet therapy.
Un’iniziativa che si
preannuncia particolarmente interessante, e che pone
ancora una volta, i nostri
amici fedeli, quali protagonisti.
Nel programma che anima
le attività proposte dai fratelli Dalla Palma c’è sempre
tando così avanti un’attività e soprattutto una tradizione di famiglia, e più in particolare delle donne di famiglia. Una decisione
questa che per Maria è stata una vera gioia, lei poteva finalmente riposarsi, ma il suo bar restava lì, più vivo che mai, in
mano ad una nipote, e lei poteva rilassarsi lì seduta e parlare
indisturbata e tranquilla con i suoi amati clienti … una vera manna dal cielo. Un affetto sempre ricambiato quello per i clienti,
Maria per il bar era sempre disponibile, i figli raccontano infatti
che da piccoli, non si ricordano nessun pasto fatto con la mamma seduta a tavola con loro, dall’inizio alla fine, perché il bar era
sempre aperto, e se entrava un cliente non si doveva farlo aspettare, per nessun motivo.
Marieta ha gestito la sua attività per oltre 50 anni, era subentrata ancora giovane alla zia Marieta, sorella del padre che l’aveva
cresciuta, dopo che, piccolissima era rimasta orfana sia di padre
che di madre. Sempre una donna di famiglia le aveva precedute
nella gestione, la Moma, che ha lasciato in eredità anche il nome!
Una donna forte dinamica ed indipendente Maria, anche se
l’aspetto avrebbe detto il contrario, e soprattutto dotata di una
pazienza certosina. Una figura salda, intorno alla quale ha sempre gravitato l’intera famiglia: i figli, i nipoti. Ancora giovane,
trascorse un paio di stagioni in Svizzera, come aiuto cuoca, per
racimolare il necessario per farsi il corredo e sposarsi. Una volta ritornata ad Enego, prese le redini del bar, che non lasciò più,
Marieta con il marito Nino
malgrado 4 figli e la zia da seguire. Nino il marito era impegnato
con le vacche e i campi, e d’estate saliva all’alpeggio, non poteva aiutarla nel suo lavoro, ma il suo prezioso contributo lo dava
portandosi appresso i quattro bambini. La triste notizia ha molto
colpito anche i giovani, tanti hanno voluto ricordare la sua materna generosità, perché quando sapeva che qualcuno stava male,
si preoccupava di fargli arrivare oltre che gli auguri anche un
pacchetto di caramelle. Era semplicemente generosa, si sarebbe fatta in quattro per gli altri, e quando qualcuno faceva qualcosa per lei, si schermiva, quasi con vergogna, dicendo poche
parole, che sono lo specchio della sua modestia:” Massa robe,
massa robe”.
Stefania Simi
Un pomeriggio dedicato alla pet therapy
un posto dedicato ai cani, lo
scorso anno grandissimo successo riscosse la giornata
dedicata ai sheep dogs, cani
da lavoro bravissimi, una
giornata che seppe coinvolgere grandi e piccoli e che
proprio per questo motivo
verrà riproposta anche il 4
agosto prossimo.
La giornata sulla pet therapy
tuttavia è particolarmente at-
tesa, soprattutto dagli appassionati cinofili, che da sempre sanno e sentono che i
nostri amati pelosi, anche
solo con la loro semplice presenza, sono per noi un
toccasana, una sana e naturale terapia quotidiana, contro lo stress, il malumore.
La pet therapy è un attività
gestita da professionisti che,
con i loro cani, dal carattere
particolarmente docile, cercano di valorizzare la relazione fra l’uomo e l’animale, per combattere ansie, depressioni e favorire la
socializzazione.
Parleranno di questa terapia,
forse ancora troppo poco
utilizzata, anche se di provata validità, i rappresentanti
dell’Associazione scledense
Aurea, nata da poco più di
un anno da un’idea della psicologa Anna Dalle Molle,
che opera per favorire il consolidarsi di una relazione armonica fra il mondo umano
e quello animale promuovendo iniziative culturali oltre ad
esperienze ludico ricreative.
Un’Associazione che offre
aiuto a bambini, anziane e
persone affette da diverse
patologie. L’interazione con
gli amici a quattro zampe infatti, integra, rafforza e
coadiuva le tradizionali terapie. L’associazione si avvale
di 22 professionisti che operano
in
equipe
multidisciplinari composte da
medici, psicologi, veterinari,
educatori, coadiutori dell’animale ed educatori cinofili. I
cani utilizzati, scelti per la loro
docilità e curiosità, sono di
proprietà degli stessi operatori.
Stefania Simi
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
MOSTRE
“Straordinario Universo”
al Museo dell’Acqua
Fino al 2 settembre è aperta la mostra fotografica con 30 spettacolari immagini realizzate attraverso gli strumenti astronomici dell’European Southern Observatory
Al Museo dell’Acqua di Asiago, l’estate 2013 è all’insegna
delle stelle. Fino al 2
settembre, infatti, il
Museo ospita la mostra fotografica “Straordinario Universo”, realizzata in collaborazione con INAF Osservatorio
Astronomico di Padova nell’ambito degli eventi “ Il Futuro di Copernico”. legati ai 40
anni di attività del telescopio
Copernico di Cima Ekar.
Si tratta di trenta spettacolari
immagini ad alta risoluzione
(stampate a grande formato),
realizzate attraverso gli strumenti
astronomici
dell’European Southern
Observatory, i più potenti mai
costruiti. Con 15 stati membri
l’ESO è la principale organizzazione intergovernativa di
Astronomia del mondo. Tra le
strutture di punta citiamo il
Very Large Telescope sito sul
Cerro Paranal nel deserto di
Atacama, in Cile che offre
osservazioni interferometriche
grazie a quattro telescopi.
Nello stesso sito astronomico
troviamo il telescopio Vista che
opera nell’infrarosso e il VLT
Survey Telescope – VST.
I curatori della mostra, al Museo dell’Acqua, sono la
Dott.ssa Rossella Spiga ed il
Dott. Simone Zaggia ( INAF
Padova). La mostra è stata
inaugurata lo scorso 13 luglio,
alla presenza di Giovanni Fabrizio Bignami (Presidente
dell’Istituto Nazionale di
Astrofisica) e di Giampoalo
Piotto ( Professore ordinario
di Astronomia del Dipartimento di Fisica ed Astronomia
“G.Galilei”, Università di Padova). Dopo i discorsi di presentazione è seguita una visita guidata a cura dell’astronomo Simone Zaggia (INAF
Padova) che ha illustrato al
pubblico, brillantemente, i pannelli esposti . Le numerose
persone intervenute sono state ulteriormente incrementate
da una delegazione del Rotary
Club di Padova in visita
sull’altopiano. Altre visite guidate saranno programmate
per il periodo estivo in base alla
disponibilità degli astronomi.
Durante l’estate la mostra
sarà accompagnata da eventi
correlati, all’insegna delle stelle
e, naturalmente, dell’acqua,
elemento prezioso sulla terra
e ricercato nell’universo. Due
conferenze saranno tenute, al
Museo dell’Acqua, da due
astronome dell’INAF: il 2 agosto ore 21.00 è prevista “Le
supernove e la chimica dell’universo” a cura della
dott.ssa
Lina
Tomasella ed, il 10
agosto, sempre alle ore 21.00,
“ l’Acqua nell’universo” a
cura della dott.ssa Caterina
Boccato.
Questa conferenza rientrerà
nella serata dedicata alla “
Festa della Notte di san Lorenzo”.
Festa tra stelle, acqua, musica, video che inizierà, alle ore
18.00 del 10 agosto, con la
conferenza della prof.ssa Paola Martello, “Acqua e stelle
nella leggenda della montagna”.
Acqua e stelle sono presenti
anche nel mondo dell’immaginario e, la Dott.ssa Martello, è una delle maggiori esperte delle leggende cimbre del
nostro altopiano e di quelle di
altre zone di montagna.
La “Festa della Notte di San
Lorenzo” sarà completata da
“assaggi sotto le stelle” e “visioni” dal telescopio messo a
disposizione dell’Osservatorio
Astronomico di Asiago.
Le altre attività estive del Museo dell’Acqua
Il Museo dell’acqua nei mesi di luglio e agosto è aperto tutti i giorni
dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18 (ingresso, intero 4 euro e
ridotto 3 euro). Si organizzano anche visite guidate al museo e al
sentiero didattico “Anello dell’acqua” nei sabato 20 e 27 luglio, 3 –
10 -17 - 24 agosto. La visita al museo si tiene dalle 9 alle 10,30
(ingresso 5,00), l’uscita lungo il percorso è dalle 10,30 alle 12,30
(costo 5 euro). Nel caso della partecipazione ad entrambe il costo è
di 7 euro. Nei sabato 27 luglio, 10 - 17 – 24 agosto si propongono
attività per i bambini dalle 15 alle 18. Il costo è di 7 euro, per iscrizioni
ed informazioni rivolgersi allo 0424 463170 in orario di apertura museo. Per informazioni: www.museodellacqua7comuni .it
Con lo sguardo rivolto al cielo: a Foza
la mostra di icone sacre e acqueforti
Da sabato 13 luglio, è
aperta al Museo di Foza la
nuova esposizione di icone
sacre e acqueforti “Con lo
sguardo rivolto al cielo –
per percepire l’invisibile
dentro il visibile”. Si tratta di circa una cinquantina
di opere realizzate
dall’iconografa Maria di
Gesù OFS e allestite dall’Associazione “Porta del
Cielo” di Asiago.
Sono suddivise in tre sezioni: Gesù Cristo, La Madre
di Dio e i Santi, le Acqueforti. Nella sezione delle
iconesono presenti quelle in
stile bizantino-russo, quelle in
stile italico e tra queste alcune
proto-rivelate. Esse rappresentano la Rivelazione divina,
con scene e personaggi biblici
(Annunciazione, Visitazione,
ecc.) e lo studio del Volto di
Cristo lungo i secoli. Le due
icone più note sono quella realizzata sul modello della Vergine Maria Salus Populi Romani, che è stata venerata
anche di recente da Papa
Francesco nella Basilica di
Santa Maria Maggiore a
Roma, e quella realizzata sul
modello della Madonna del
Perpetuo Soccorso, che si trova nella Chiesa di S. Alfonso
M. de Liguori sempre a
Roma. Gli autori della mostra, Maria e Giovanni, sono
a disposizione per illustrare,
anche attraverso dei video, la
realizzazione delle opere e il
significato che esse trasmettono, inoltre realizzeranno
duecorsi di iconografia (1522 luglio e 19-26 agosto) e
su richiesta anche corsi
personalizzati ecorsi di incisione secondo l’antica tecnica dell’acquaforte con l’utilizzo di torchio manualea stella. Sabato 3 agosto alle 16.00,
in concomitanza con l’apertura delle altre mostre presenti nel museo, ci sarà
l’inaugurazione ufficiale con
visita guidata e a seguire
buffet. Gli autori si augurano
che i visitatori, ammirando
queste opere, riscoprano uno
sguardo più profondo sulla
realtà che li circonda come
ciha ricordato anche il Papa
emerito Benedetto XVI:
”L’essenza delle icone è
quella di condurre al di sopra
di ciò che è puramente
constatabile sul piano materiale, e di insegnare un nuovo modo di vedere, che percepisca l’invisibile dentro il
visibile”. Per informazioni,
iconografa Maria:
Cell. 3392874437;
[email protected];
Museo di Foza: tel.
0424.443641; Comune di
Foza: tel. 0424.698003.
Paola Cappellari
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
19
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
Concorso Internazionale d’Arte Filatelica
l’edizione 2013 premia le Nazioni Unite
Liechtenstein, Grecia,
Ungheria e Nazioni Unite
hanno prodotto i migliori
francobolli del 2012. A decretare i vincitori è stata
la giuria del 43° Concorso Internazionale d’Arte
filatelica composta da
personaggi di spicco del
panorama culturale e amministrativo locale e provinciale. Il Concorso Internazionale, che gode
dell’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica Italiana, ha incoronato quattro realtà
postali europee,
meritevoli secondo
i giudici di aver
toccato tematiche
attuali con la grafica doverosamente
essenziale, tipica
delle piccole “icone dentellate”.
Il Premio Accademia Olimpica di
Vicenza è stato assegnato all’Amministrazione Postale
delle Nazioni Unite per il trittico “Rio+20” che
celebra la Conferenza sullo sviluppo sostenibile. Al francobollo ungherese dedicato
all’affondamento del Titanic è andato il premio per l’Ecologia “piccolo messaggio di memoria, ai 100 anni dall’affondamento del transatlantico, la nave che simboleggiava l’avvento
di un nuovo mondo carico di sfide ardite e di
primati del progresso”. La Grecia con l’artista
Vaia Papazikou è stata premiata dal
vicepresidente della Provincia Dino Secco per
l’opera sul turismo, “un’immagine
miniaturizzata che si può ergere a sublimazione
di una vacanza e di un paesaggio, che arricchiscono il ricordo di conoscenze e momenti
felici”. Ma il riconoscimento più atteso è arri-
20
La voce degli 8 Comuni
vato al termine della manifestazione, che ha celebrato le
Poste del Liechtenstein, per la
serie di francobolli sui “300
anni dell’Oberland”, un variegato insieme di colori a rappresentare tutte le bandiere.
“Tutte le bandiere – spiega la
motivazione della giuria – ed
un solo Stato, tutti i popoli ed
un solo Paese. Tutte le genti e
una sola umanità”. I premi, la
medaglia del Presidente della
Repubblica e il Trofeo Città di
Asiago sono stati ritirati dalla
viennese Clarissa Fuernsin, assistente del direttore del UN Postal
Administration.
La manifestazione ha visto gli interventi delle varie personalità presenti. Tutti rivolti ad
elogiare il Concorso che, ha ricordato Maurizio Stella: “Ha un costo di facile
sostenibilità, ciononostante dona lustro
all’Altopiano e fa conoscere Asiago nel mondo”. Il vicepresidente dell’Accademia Olimpica Franco Todescan ha sottolineato che
“La filatelia e il collezionismo sviluppano
una idea platonica. Ogni somma di parti non
ha il valore della somma di qualcosa, ma
ha valenza maggiore in quanto tende alla
completezza di un insieme”.
G. Dalle Fusine
Il futuro del francobollo e della posta
tradizionale: ad Asiago la tavola
rotonda proposta da Ermanno Olmi
Il tradizionale appuntamento con il premio filatelico è
stato quest’anno arricchito
con un convegno tematico
svoltosi sempre nella sala dei
quadri del Municipio nel pomeriggio di sabato 6 luglio.
La tavola rotonda “Perché
ancora il francobollo?”, nata
da un’idea di Ermanno
Olmi, ha avuto come moderatore il giornalista Bruno Crevato-Selvaggi; hanno partecipato il filatelista
Alberto Bolaffi, l’autore di
francobolli Franco Filanci,
l’art director Giovanni Pagano, lo storico e divulgatore
Arrigo Petacco, il giornalista
Gian Antonio Stella.
Ermanno Olmi ha presentato il
francobollo come “uno strumento d’arte figurativa”. “Riceviamo quintali di posta, dove
il messaggio è qualcosa di interessato; il francobollo rappresenta un modo per allacciare
un’opportunità di scambiarci
un rapporto, già dal primo indizio”. Una lettera “è un atto
rispettoso, è uno dei bei modi
per non farci sentire soli”; “ha
richiesto un piccolo sacrificio
(comprare l’affrancatura,
scegliere la busta...)”. Il regista ha posto l’accento sui sentimenti. Arrigo Petacco ha ricordato i tempi in cui, sotto
al dentello appiccicato alla cartolina, nascondevafrasi
d’amore. Oggi, però, non c’è
futuro per la comunicazione
scritta, anche se lui stesso ha
studiato ed è diventato famoso grazie agli epistolari, anche
se “non ho mai guardato il
francobollo”.L’art director Giovanni Pagano ha ricordato che,
razionalmente, l’ impiego del
francobollo è superato, ma “tutto quello che c’è nel francobollo va salvaguardato”. Lo
Stato “deve decidere se far sopravvivere questa forma d’arte o mettere delle macchinette”
che lo sostituiscano. Lo strumento potrebbe anche essere
dato alle aziende, perchè, con
un “nuovo mecenatismo”, possano farsi pubblicità. Gian Antonio Stella, studioso di storia dell’emigrazione, ha citato l’importanza della comunicazione scritta per gli emigranti nonché quella, un tempo, delle immagini dei francobolli. “Se oggi avessi una
fidanzata, dovrei spedirle una
lettera, non una e-mail. Credo che ci sia un futuro, anche se sarà di nicchia”.Franco
Filanci ha ricordato la storia
filatelica dei francobolli e l’antichità del suo utilizzo come
strumento pubblicitario, citan-
do buste Mulready ele emissioni della regina Vittoria con
la pubblicità al retro.Alberto
Bolaffi ritiene che non sia la
volontà dei filatelisti o dello
Stato a garantire la sopravvivenza del francobollo. “Indubbiamente il francobollo è
stato superato”, anche se
“deve durare fino a quando
sarà utile a spedire un messaggio”.
Ma,anche se ne finirà l’uso,
“la filatelia non finirà; fino a
quando ci sarà la comunicazione scritta, ci sarà il
francobollo”.Spunti anche dagli
spettatori:
Paolo
Deambrosi, direttore de “L’arte del francobollo”, ha ricordato che anche nel marketing
le lettere affrancate attirano
più facilmente il destinatario.
Marino Manuzzi, direttore dell’Azienda autonoma di stato
filatelica e numismatica di
San Marino, ha ricordato che
per il Titano il francobollo è
un elemento di sovranità.
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
21
La voce degli 8 Comuni
CINEMA
Al via il 17^ Gallio Filmfestival
In apertura la serata in onore di Emidio Greco, per un decennio stimato e
apprezzato presidente della giuria della kermesse, scomparso lo scorso dicembre
Si aprirà al Teatro Millepini
di Asiago con una serata in
onore di Emidio Greco, per
quasi un decennio stimato e
apprezzato presidente della
giuria della manifestazione,
il 17° Gallio Filmfestival.
Alle ore 21 di sabato 20 luglio l’inaugurazione dell’edizione 2013 del festival del
cinema italiano opere prime,
con il “Concerto per un amico” a cura dell’Ensamble
MOVIE Trio, che proporrà
musiche e immagini tratte
dai film del regista, scomparso a Roma lo scorso dicembre. “Emilio era un
uomo semplice, colto, dotato di una intelligenza
finissima ed acuta perspicacia – lo ricordano gli organizzatori dell’Associazione
Gallio Filmfestival - un
uomo che credeva nel cambiamento dell’essere umano
pur consapevole delle sue
difficoltà quotidiane, sempre pronto a mettersi in gioco e difendere con tutto il
suo essere le proprie
convinzioni. Il rapporto di
stima reciproca, che ha ca-
ratterizzato la sua presenza
come Presidente del festival,
è andato via via crescendo
in intensità ed umanità sino
a diventare calda familiarità. Anche per lui, come per
noi, la kermesse di Gallio era
diventata un appuntamento
insostituibile, di fronte al
quale il resto poteva attendere”. Dopo l’omaggio
d’apertura all’amico scomparso, la rassegna proporrà
molte anteprime per il
Veneto e i migliori film della
stagione, per chiudersi il 27
luglio proprio con un “evento speciale” che prevede la
proiezione di un film diretto
da Emidio Greco “L’invenzione di Morel”. Le proiezioni dei film in concorso e degli eventi speciali si terranno nella maggior parte presso la sala del Grillo Parlante
di Asiago, ma sono previsti
alcuni appuntamenti anche al
Teatro Palladio di Cesuna e
nella sala multimediale di
Foza. Anche quest’anno a
decretare il vincitore della
rassegna sarà una giuria di
prestigio:
Gianluca
Arcopinto, produttore, sceneggiatore e regista, Caterina
d’Amico preside del centro
sperimentale di cinematografia,
Michelangelo
Frammartino regista, video
artista,
Gabriella
Gallozzi giornalista, critica
cinematografica, Giuseppe
Chigi, critico cinematografico,
Elisabetta
Pandimiglio, autrice e regista, Fabio Rosi, regista, Marina Spada, regista, Michele
Serra giornalista, critico cinematografico. Per visionare
il programma completo delle proiezioni e delle presenze di ospiti, registi e attori
che animeranno il festival, si
può consultare il sito
www.galliofilmfestival.it
Silvana Bortoli
Al Millepini torna la rassegna “Estate a Teatro”
Sono 5 gli appuntamenti della rassegna
“Estate a teatro” organizzata dalla Pro Loco
Asiago Sasso con il patrocinio del Comune
di Asiago. Martedì 30 luglio alle ore 21 al
Millepini a raccontare in “America” la vera
storia di una famiglia italiana emigrata in
California in una landa desolata chiamata
Hollywood, i cui componenti da contadini
diventano infine miliardari, sarà lo spettacolo di Raffaello Canteri con Guido
Ruzzenenti per la regia di Andrea Castelletti
e musiche dal vivo dell’Acoustic Duo. Uno
spaccato di cento anni di storia raccontati da tre generazioni, dai
pionieri all’antiproibizionismo, dai contestatori figli dei fiori alla superpotenza di oggi. “Festa in contrà” è lo show a cui si potrà assistere,
a partire dalle ore 21, il 10 agosto a Bertigo, quando il gruppo no profit
Rispaar porterà in scena, nella notte di San Lorenzo, un mix di allegria,
divertimento, ricchi premi…. “senza cotillons”, appuntamento ad ingresso libero e dal divertimento assicurato. Si torna al Millepini il 12
agosto con “Sera d’inverno” della Compagnia Teatro Roncade per la
regia di Alberto Moscatelli, brillante commedia in cui si susseguono
colpi di scena e imbarazzanti situazioni. Mercoledì 21 agosto sarà
TeatroImmagine a proporre “I promessi sposi”
di Benoit Roland da Alessandro Manzoni, in cui
5 attori e un musicista rappresentano un
“tourbillon” di personaggi, raccontando a modo
proprio una storia immortale. La rassegna si
concluderà martedì 3 settembre con lo spettacolo vincitore del concorso votato dal pubblico
nella scorsa edizione della rassegna autunnoinverno 2012-2013, ovvero “Balera Paradiso”
della Compagnia Estravagario Teatro per la regia di Alberto Bronzato. In circa due ore vengono ripercorsi cinquant’anni di vita di un’ immaginaria balera di provincia, dalla sua inaugurazione dagli anni Trenta
fino agli anni Settanta, con una selezione musicale che porta il pubblico indietro negli anni fino a ricordi lontani, attraverso una grande varietà di personaggi “muti”che riescono a coinvolgere il pubblico con uno
spettacolo originalissimo. L’abbonamento ai quattro spettacoli in rappresentazione al Millepini costa 20 euro, mentre l’ingresso singolo
costa 10,00 euro per gli interi e 8,00 per i ridotti , ai quali hanno diritto
gli over 65 e i possessori della Tessera teatrale della scorsa rassegna invernale. La prevendita dei biglietti viene effettuata allo IAT
in piazza Carli ad Asiago.
S.B.
PUGLIA: Relax, Mare e Città d’Arte: ecco il programma
di viaggio proposto dal giornale l’Altopiano
7 giorni, dal 29 settembre al 05 ottobre ‘13
1° giorno
verso POLIGNANO a Mare
Ritrovo dei Partecipanti nei luoghi/orari da convenire, partenza in pullman Setra GT munito di
ogni comfort, con delle soste intermedie lungo il percorso, tra cui quella per il pranzo libero,
arrivo in serata in PUGLIA: sistemazione in un Hotel del litorale adriatico, cena e pernottamento.
POLIGNANO a Mare: ALBEROBELLO e OSTUNI
2° giorno
Pensione completa in Hotel. Mattinata libera dedicata a relax, mare, attività sportive o passeggiate.
Pomeriggio escursione per la visita guidata di Alberobello, pittoresco centro delle Murge,
famoso per i Trulli che ne costituiscono il caratteristico motivo architettonico. Sosta inoltre nel
centro storico medievale di Ostuni, chiusa da mura e torrioni cilindrici, con vie strette e gradinate, così bianca di calce che è chiamata “Ostuni la bianca”.
POLIGNANO a Mare: Grotte di CASTELLANA
3° giorno
Pensione completa in Hotel. Mattinata libera dedicata a relax, mare, attività sportive o passeggiate.
Pomeriggio escursione per la visita alle famose Grotte di Castellana (ingresso comitive da •
8,00, inclusa la Grotta Bianca • 12,00), una delle principali attrattive turistiche della PUGLIA
(temperatura interna 15°). La visita è agevolata da una perfetta attrezzatura, tra cui due
ascensori.
POLIGNANO a Mare: MATERA
4° giorno
Pensione completa in Hotel. Mattinata libera dedicata a relax, mare, attività sportive o passeggiate. Pomeriggio escursione per la visita guidata della parte pittoresca di Matera che presenta le case in gran parte scavate nella rupe calcarea, i celebri “sassi”, dichiarati dal 1993
Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
POLIGNANO a Mare: LECCE
5° giorno
Pensione completa in Hotel. Mattinata libera dedicata a relax, mare, attività sportive o passeggiate. Pomeriggio escursione per la visita guidata della bella città di Lecce, capoluogo del
Salento, il cui nucleo centrale ha un caratteristico aspetto architettonico dovuto alle numerose
e singolari costruzioni barocche.
6° giorno POLIGNANO a Mare: BARI
Pensione completa in Hotel. Mattinata libera dedicata a relax, mare, attività sportive o
passeggiate.
Pomeriggio escursione per la visita guidata a Bari, dei monumenti di maggior interesse:
Basilica di S. Nicola, Cattedrale, una delle più maestose creazioni dell’architettura romanico-pugliese ed il Castello, grandiosa e possente mole di origine bizantino-normanna.
7° giorno Rientro
Ore 7.30 partenza per il rientro e con delle soste intermedie lungo il percorso, tra cui
quella per il pranzo in ristorante, arrivo in serata ai luoghi di provenienza.
Quota di Partecipazione con minimo 25 persone • 660,00 e comprende:
-Viaggio in pullman Granturismo SETRA munito di ogni comfort e tecnologici sistemi di
sicurezza;
- Guide per le visite come da programma;
- Trattamento di pensione completa, con trattamento a buffet, dalla cena del 1°, al
pranzo del 7° giorno, in Hotel 4 stelle, in stanze a due letti con servizi privati;
- Bevande nei pasti (in dispenser acqua e vino);
- Assicurazione medico/bagaglio Europ-Assistance.
La Quota non comprende:
- Gli extra personali, gli ingressi, eventuali Tasse di Soggiorno (da versare in loco direttamente) e quanto non espressamente menzionato nella “quota comprende”;
- Per stanza singola • 25,00 a notte a persona;
- Assicurazione annullamento viaggio il 4,8% della quota del viaggio da stipulare entro 1
mese prima della partenza.
Documenti:
Carta d’Identità in corso di validità
Iscrizioni: si ricevono fino al completamento dei posti disponibili e in ogni caso entro e
non oltre il 30 luglio versando un acconto di • 150,00 a persona, mentre il saldo entro il 15
settembre.
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
Un’estate tra arte, musica e cinema
Artemusica Cultura ci accompagna alla scoperta dei meandri della
produzione di Verdi e Wagner, delle radici del cinema fantastico,
dell’improvvisazione jazzistica e dell’epoca shakespeariana
Prosegue l’intensa attività
concertistica, artistica e culturale dell’Associazione
Artemusica Cultura avviata
nella scorsa settimana. Il
calendario è denso di appuntamenti interessanti, che
incontrano il gusto di qualunque tipo di spettatore.
Lunedì 22 luglio, alle ore
21, è previsto un concerto
di grande rilievo, in occasione del bicentenario dalla
nascita di Giuseppe Verdi e
di Richard Wagner, presso
la sala Santa Giustina di
Roana. Come anticipato
nello scorso numero, tale
appuntamento si prefigge
l’obiettivo di andare, appunto, Oltre l’opera…, ossia di
coinvolgere gli ascoltatori nella
produzione non operistica di
questi due grandi compositori.
L’Associazione Artemusica
Cultura, nell’anno in cui i grandi
teatri mettono in scena le più
importanti opere di questi
celeberrimi nomi della musica
moderna, ha deciso di sfruttare un ambiente raccolto e intimo per avviare all’ascolto della
produzione cameristica in cui sia
Verdi che Wagner si sono cimentati: un magico connubio tra musica e parola, in cui si possono
comunque notare la spinta alla
teatralità insita in Verdi e la propensione all’armonia peculiare in
Wagner. Sempre nell’ambito
liederistico, nella stessa serata
saranno proposti alcuni brani di
Britten e Poulenc, sopraffini conoscitori della buona letteratura
che hanno scritto alcune delle pagine più suggestive del genere.
A proporre questa interessante
serata saranno Cristina Villani (soprano) e Fulvio Galanti (pianista),
duo ormai consolidato e
pluripremiato. Dalla musica all’arte, l’Associazione non dimentica
di rivolgere la sua attenzione neppure al teatro e al cinema; in quest’ottica, Artemusica Cultura ha
rinnovato il sodalizio con l’Associazione Culturale Gallio Film
Festival, proponendo la piccola
grande rassegna Note in bianco
e nero, piccola per brevità ma
grande nell’intento: accattivare gli
spettatori avvicinandoli a film muti
accompagnati da musica dal
vivo. Tale rassegna si aprirà il
24 luglio, alle ore 21, presso il
Cinema Teatro Palladio di
Cesuna, con i Corti di Georges
Méliès, considerato il “padre”
degli effetti speciali, accompagnati dalla sonorizzazione degli
allievi del maestro Annibale
Rabaudengo. Al regista parigino, noto per Le Voyage dans la
Lune (1902), è attribuito l’avvio del filone cinematografico
fantastico e fantascientifico,
grazie alla creazione di particolari tecniche di montaggio:
l’esposizione multipla, la
dissolvenza, il colore, i trucchi
teatrali e fotografici. Dal 25 al
27 luglio, il maestro Annibale
Rebaudengo terrà un corso-
22
La voce degli 8 Comuni
seminario dal titolo Improvvisando… jazz che si chiuderà con uno spettacolo il 27
luglio, alle ore 17, presso la
sala Santa Giustina a Roana;
si tratterà di alcune creative
e coinvolgenti rivisitazioni di
famosi pezzi jazz e di composizioni
jazzistiche
estemporanee che verranno
proposte da una piccola orchestra formata dai partecipanti
all’iniziativa.
Rabaudengo è piuttosto apprezzato nel panorama musicale nazionale e internazionale: infatti, oltre a essere
stato docente al Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano, è molto considerato anche
come concertista e solista. Il
mese di agosto si aprirà con degli
importanti eventi, primo fra tutti
il concerto del giovane pianista
cosentino Ferdinando Zuddio, che
si terrà il 1° di agosto,alle ore 21,
presso la sala Santa Giustina di
Roana; nel corso della serata, saranno eseguiti pezzi di Mozart,
Beethoven, Mendelssohn, Liszt e
Grenados. Sabato 3 agosto, nella
chiesa
parrocchiale
di
Mezzaselva, verrà proposto il
concerto Musica ai tempi di
Shakespeare. Gli ascoltatori verranno portati indietro nel tempo
grazie al suono di strumenti come
tiorba, liuto e clavicembalo, complice la maestria di Marija
Jovanovic e di Pier Paolo Ciurlia,
che eseguiranno una serie di brani scritti nell’epoca coeva al grande drammaturgo, poeta e scrittore William Shakespeare.
Tutti gli appuntamenti, esclusa la rassegna cinematografica, sono a ingresso gratuito.
Per ulteriori informazioni può
essere consultato il sito dell’Associazione Artemusica Cultura:
www.artemusicaroana.it
Martina Rossi
La pittura quattrocentesca, il gesto e
la parola: ecco le proposte culturali del
professor Davide Apolloni per Artemusica
Il 23 luglio, avrà inizio la rassegna I Martedì
dell’arte, un ciclo di incontri dedicato alla pittura quattrocentesca. Per il primo martedì,
alle ore 17.30, nella sala Santa Giustina di
Roana, è previsto un incontro dedicato ad
Antonello da Messina: “un fiammingo a Venezia”. Il prof. Davide Apolloni condurrà gli appassionati in un viaggio che, sulle orme di uno
dei maggiori artisti italiani del Quattrocento, li
porterà a scoprire i maggiori capolavori dell’epoca, gli influssi e le novità artistiche che
giunsero in Italia dalle Fiandre e che rinnovarono i modi pittorici degli artisti più sensibili.
Tra essi va indubbiamente collocato Antonello
da Messina, pittore che seppe fondere il colore veneziano con le nuove tecniche artistiche
apprese dai fiamminghi e con la prospettiva,
trasmessagli dal grande esempio di Piero della
Francesca.
Il secondo appuntamento, sempre legato alla
tematica della pittura del Quattrocento, sarà
dedicato a Giovanni Bellini, grandissimo pittore
veneziano che si misurò con i più grandi maestri
dell’epoca (Durer, Mantegna, Antonello da Messina). Le linee guida delle sue opere, intrise di un
forte sentimentalismo, sono gli splendidi paesaggi e i personaggi dalle espressioni dolci.
Entrambi gli appuntamenti, ad ingresso libero, si
terranno presso la sala Santa Giustina di Roana
alle ore 17.30.
I Martedì dell’arte continueranno poi il 6 agosto
(Leonardo da Vinci) e il 13 agosto con l’evento
speciale “Sulle ali di un dipinto”.
Giovedì 25 e venerdì 26 luglio, il professor
Apolloni, dalle ore 17.30 alle ore 19, presso la
Sala Consiliare di Canove di Roana, terrà due incontri rivolti a coloro che, per ragioni professionali o di interesse, si trovano a dover parlare con
un pubblico specifico e specializzato. Si tratta di
due conferenze dedicate rispettivamente al gesto
e alla parola, come mezzi per rapportarsi agli
ascoltatori.
Note in Bianco e nero
Continua la collaborazione tra Artemusica Cultura
e Gallio Film Festival nella realizzazione della rassegna cinematografica “Note in bianco e nero”.
Anche quest’anno, dunque, saranno proposti agli
appassionati due film in bianco e nero, privi del
sonoro ma accompagnati da musiche eseguite dal
vivo. La rassegna inizia il 24 luglio con i “Corti” di
Georges Méliès, regista parigino considerato il padre degli effetti speciali. Il suo filmato più noto fu “Viaggio nella Luna”, del 1902, che
all’epoca costituì un vero e proprio successo mondiale. Le musiche dal vivo saranno
realizzate dagli allievi del corso di sonorizzazione tenuto dal Maestro Annibale
Rebaudengo. La proiezione di terrà alle ore 21.00 presso il Cinema Teatro Palladio di
Cesuna. La rassegna proseguirà poi il 5 agosto, con la proiezione del film “Nosferatu il
vampiro” di F.W. Murnau.
Nicoletta Manfrin
“Col nostro canto andiam”compie vent’anni
La tradizionale rassegna di cori di montagna proposta durante l’estate ad Asiago dal titolo
“Col nostro Canto andiam” è giunta alla ventesima edizione. Sabato 27 luglio alle 21, sul
palco del Millepini, si esibiranno il Coro Asiago e il coro Tre Pini di Padova diretto da Gianni
Malatesta. Il “Coro Asiago” è stato fondato nel 1952 ed è attualmente formato da 33 elementi provenienti davari comuni dell’Altopiano.
Ogni anno, tra i numerosi concerti, il gruppo corale, che ha alle spalle oltre 60 anni di storia,
organizza questo atteso appuntamento in cui ospita cori amici per dare vita insieme a quella
che vuol essere una particolare serata di promozione del canto popolare. L’ospite di quest’anno, il Coro Tre Pini, vanta una lunga e prestigiosa storia: cinquant’anni di vita corale,
oltre mille concerti, una decina di raccolte discografiche.
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
La ricerca di Massimo Paganin
sulle antiche famiglie di Asiago
Si terrà venerdì 2 agosto alle
ore 17.30 presso la sala
consiliare del Municipio di
Asiago la presentazione del libro di Massimo Paganin “Antiche famiglie di Asiago – storia genealogia onomastica.
Alle origini di una comunità
rurale”. Si tratta di un’opera
alquanto corposa formata da
ben 680 pagine, nelle quali
dopo l’introduzione e la parte
storica l’autore ha stilato le
schede relative all’origine di
97 cognomi asiaghesi, in seguito all’attenta analisi di ben
1900 documenti reperiti presso
l’Archivio di Stato, riferiti al periodo che va dal 1200 al 1550.
Un lavoro certosino, iniziato 15
anni fa con l’intento di fare una
ricerca sull’origine dei cognomi
della propria famiglia, i Paganin
e i Bonomo.
“Non avevo la minima idea di
cosa questo avrebbe potuto
comportare – spiega Massimo
Paganin – e il primo impatto con
i registri dei notai conservati al-
23
La voce degli 8 Comuni
l’Archivio di Stato di Vicenza mi
diede la sensazione di scontrarmi con un muro, tanto la loro
grafia era per me indecifrabile. Allora decisi di fare degli appositi studi e riprendere in mano i
libri di latino del
liceo, e dopo un
po’ di tempo mi
recai nuovamente in Archivio. A mano a
mano che prendevo pratica con
la grafia dei notai, si apriva davanti a me un
mondo dimenticato: nomi, località, avvenimenti
caduti nell’oblio rinascevano da
quelle pagine ingiallite, rosicchiate dai topi, attaccate dalle
muffe, ma ricche di storia.
Dopo un paio di anni di ricerche e parecchi viaggi a Vicenza
riuscii a ricostruire il filo
genealogico delle famiglie di
mio padre e di mia madre risalendo fino al Trecento, oltre che
a raccogliere numerose notizie
relative a molte altre famiglie
asiaghesi ed alla vita ad Asiago
nei secoli passati”. Dunque il
lavoro di Massimo Paganin
portò a risultati inizialmente
inimmaginati,
tanto da spingerlo a pensare
che se ciò era
stato possibile
per la sua famiglia, lo sarebbe
stato anche per le
altre. Un’idea
che rimase però
solo tale per molto tempo, una decina d’anni circa, dopo i quali si
rimise al lavoro riuscendo a ricostruire la storia dei cognomi di
tutte le famiglie originarie
asiaghesi, anche quelle estinte, che sono la maggior parte.
“Al termine della complicata,
severa e scrupolosa disamina
di una mole imponente di scritture inesplorate – scrive Angelo Saccardo nella prefazio-
LIBRI
Terra e vita dei Sette Comuni
Erda un galebach bon SibenKomoine
A cura dell’Istituto di Cultura
Cimbra, verrà ristampato il
volume di Sergio Bonato e
Patrizio Rigoni “Erda un
galebach
bon
SibenKomoine”, pubblicato
più di 25 anni fa. Più volte la
ristampa del libro è stata proposta, sollecitata da più parti
per la sintesi chiara ed essenziale delle conoscenze che riguardano la terra e la vita dei
Sette Comuni. A partire dalla
prima parte che tratta dell’ambiente naturale dell’Altopiano,
scritta con la profonda sensibilità e la competenza unica di Patrizio Rigoni, a
cui va il nostro ricordo più grato e la nostra amicizia sempre viva. Le pagine di Patrizio Rigoni
sono un’appassionata testimonianza di come
l’ecosistema dei Sette Comuni così prezioso e
così fragile, deve essere conosciuto per essere
vissuto e fruito con intelligenza e responsabilità.
La pubblicazione di tanti anni fa è stata dedicata a
studenti e insegnanti delle nostre scuole, per dare
a chi è nato e vive nei Sette Comuni, la possibilità
di radicarsi nella propria cultura e aprirsi poi alle
altre culture, anche a quelle più lontane e diverse.
Questa dedica viene ripetuta anche nella ristampa, senza escludere la dedica più ampia a tutta
la comunità dell’altopiano, impegnata nei cambiamenti così
vorticosi dei nostri giorni, alla
ricerca di uno sviluppo più sicuro e più solidale. Teniamo ancora conto della osservazione di
Ulderico Bernardi, secondo cui
“ lo sviluppo non può in alcun
modo prescindere dall’identità
culturale di un popolo, se non
vuole innescare tutta una serie
di processi degenerativi, che ci
fanno pagare caro, assai caro, il
mutamento”. E nella identità culturale di una
comunità,fattore essenziale è costituito dalla
lingua locale, nel nostro caso dalla lingua cimbra,
una lingua germanica legata al cuore dell’Europa, una lingua tramandata per oltre mille anni
sui nostri monti. L’Istituto di Cultura Cimbra
ringrazia quanti hanno collaborato per questa
pubblicazione e quanti operano perché la cultura cimbra non si riduca a una nostalgica eco
del passato, ma diventi una forza viva, un fattore di sviluppo sostenibile e solidale, aperto al
futuro.
Le immagini di Luca Girotto sulla “strada della barricata”
Venerdì 26 luglio alle 20.45 nella Sala Consiliare del municipio di Gallio, il Dott. Luca Girotto,
tramite la proiezione di immagini, talune contenute nel suo libro “1918 Die Baricata Strasse
– L’ultima strada dell’Impero”, illustrerà le vicende legate alla “strada della Barricata”: una
delle più impegnative opere d’ingegneria stradale mai affrontate dalle truppe tecniche dell’Impero Austroungarico. Il progetto, nato tra il 1913 ed il 1914 prevedeva la realizzazione di una
rotabile di montagna, su pareti calcaree strapiombanti con 9 gallerie e 9 tornanti per una
lunghezza complessiva di 13 km, che collegasse la ferrovia sul fondo della Valbrenta con la
piana di Marcesina per sostenere il fronte delle Melette di Gallio e di Foza. Abbandonati i
lavori, l’esecuzione dell’opera venne ripresa nel 1918 con l’impiego di 6000 prigionieri di guerra russi e migliaia di militari dei reparti tecnici dell’Arme, ma rimase incompleta nella realizzazione degli ultimi 2 km a causa della fine della guerra.
ne del libro di Paganin – ne
risulta un’opera destinata a sfidare con successo le mode passeggere. A gioco lungo, ne sono
certo, esso si dimostrerà vincente
rispetto ad altre pubblicazioni più
superficiali, offerte con un
aspetto allettante e accompagnate da un efficace battage
pubblicitario. Massimo
Paganin ha effettuato questa
dispendiosa e appassionata ricerca con un amore viscerale
per la sua terra, sorretto dalla
tonificante consapevolezza di
rendere ai propri concittadini
un servizio prezioso dotandoli
di un bene durevole. I documenti proposti a piene mani all’attenzione del lettore e la
scrupolosa indicazione delle fonti
costituiscono un punto di riferimento imprescindibile per quanti vorranno, in futuro, scrivere
di Asiago, Rotzo e dintorni del
Medioevo e nell’Età Moderna. Chi ha creduto, finanziandolo, nel valore del libro di
Paganin, ha certamente compreso come esso rappresenti,
nel medio e lungo termine, un
sicuro investimento, destinato
ad arricchire il patrimonio storico e linguistico di cui
l’Altopiano si è finora dotato”.
“Non è stato facile trovare gli
sponsor per il libro – commenta
dal canto suo Paganin – per questo desidero fare un grande ringraziamento alla Cassa Rurale
di Roana e ai fratelli Brazzale
della Brazzale Spa di Zanè, grazie ai quali è stata possibile la
stampa del volume”. “Mi auguro – conclude l’autore – che per
il lettore il risultato di questa ricerca, così come proposto, non
sia solo interessante e chiaro,
ma anche e soprattutto di stimolo per ulteriori indagini storiche relative all’Altopiano”.
Silvana Bortoli
LIBRI
“Una luce nel buio”
il romanzo d’esordio
di Evelina Alberti
Sabato 20 luglio alle
17.30, nella Sala
Consiliare del Comune di Gallio, Evelina
Alberti,
autrice
altopianese nata a
Foza e residente a
Gallio, presenterà il
suo libro d’esordio dal
titolo “Una luce nel
buio”. Si tratta di un
coinvolgente romanzo, ambientato a
Bolzano
e
sull’Altopiano di
Tonezza, che racconta tematiche quotidiane attinenti, per esempio, al ciclo di vita della coppia e della famiglia o all’importanza dell’amicizia, senza alcuna censura, anche a fronte di avvenimenti spiacevoli e difficili da superare
e metabolizzare per ognuno, quali la perdita di una persona
cara, il distacco e la distanza dal proprio paese d’origine.
La felice storia di Marielle, Giorgio e la loro famiglia viene ad un certo punto segnata dalla malattia e dalla morte
e li costringe a confrontarsi con grandissimi dolori. Con
grande testimonianza di semplicità ed umanità, l’autrice,
dotata di una grande sensibilità, dona a tutti i suoi lettori
vari spunti di riflessione sul senso della vita e del dolore.
“Non sono una scrittrice – dice Evelina Alberti – questo è
il mio primo libro. Mi è sempre piaciuto scrivere e ho deciso di raccontare questa storia drammatica, misto di realtà e fantasia, per cercare di dare attraverso di essa forza e uno spiraglio di speranza a chi la leggerà. Ciò che ho
scritto è ispirato ad una vita vissuta davvero ed è uscito
dal mio cuore. In queste pagine c’è anzitutto tanto sentimento. Vorrei riuscire a trasmettere ai lettori ciò che ho
provato io ovvero pena, affetto e umanità per chi tanto ha sofferto”.
Il libro “Una luce nel buio” è stato stampato dalla casa editrice
Albatros che, appena letto il romanzo, ha rilasciato un giudizio
molto incoraggiante: “Delicato e duro, dolce e spietato, generoso e crudele come solo la vita può essere.Un romanzo che ha la
forza di una donna in ogni sua sfumatura, scritto in uno stile
schietto che non usa giri di parole”. “E’ un libro dedicato in
particolar modo alle donne – conclude l’autrice – Angelica, una
delle protagoniste, raffigura tutte loro e il momento tragico che
stanno vivendo”. “Una luce nel buio” è disponibile nelle librerie
Leggi e Sogna e Bonomo di Asiago.
Stefania Longhini
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
24
La voce degli 8 Comuni
SAPOR D’ACQUA NATIA
A me piacciono le mucche
Il pesce quando marcisce
puzza. Da qui il detto che
certi ospiti sono come i pesci: “Dopo tre giorni puzzano”.
C’è
un
dato
paradigmatico che la zoologia attesta: il pesce, quando
inizia a marcire, inizia dalla
testa. Visto che in questi
giorni agli animali viene tributata una considerazione
superiore agli umani, verrebbe da ricambiare con la stessa teoria: anche l’uomo inizia a marcire dalla testa, con
conseguente puzza. Lo insegnano gli “amici” animali. La
notizia è di dominio della vergogna mondiale: un essere –
chiamarlo uomo ci sembra
offensivo per i padri del pensiero – paragona una donna
ad un orango, giustificandosi
con l’amore che nutre per gli
animali. Che è come dire a
un bambino: “tua mamma è
una mucca” con la pretesa
che il bambino sprizzi gioia da
tutti i pori. Questa la versione nazionale. C’è poi quella
regionale – in Italia sappiamo personalizzare i concetti,
ndr – che rincara la dose:
d’altronde c’è chi teorizza la
superiorità della razza
padana, anche intellettualmente. Eccola, pronta per
l’uso: “scusa, orango, se ti ho
paragonato ad una donna”.
Con annessa giustificazione
teologica, probabilmente la
teologia del popolo celtico dei
Druidi e non di quello d’Israele: “l’orango è una creatura
di Dio”. Fin qui la cronaca
che non scandalizza più di
tanto: il popolo italiano sa
sopportare il peso di qualsiasi dittatura e assicura
fedeltà servile al suo dittatore. Ovviamente le scuse
sono peggio delle offese: ci
si scusa per le parole e non
per le intenzioni. Che è poi
l’esatto contrario di ciò che
racconta la tradizione cristiana: a contare maggiormente sono le intenzioni del
cuore, le azioni a volte possono fallire. Probabilmente
questa è gente che non conosce la storia dell’uomo,
quella laica: anche le più
grandi potenze mondiali
come hanno avuto un’origine e uno sviluppo hanno
conosciuto anche un declino. Lento, inesorabile, improvviso, anticipato: comunque sia andata, la loro
storia è entrata negli annali
e di loro si parla al tempo
passato, il tempo di chi oggi
non c’è più. Chi non s’arrende a questa legge della
Natura, in punto di
dissolvimento cerca di spararla più grossa possibile:
c’è sempre qualcuno convinto che il pensiero dell’umanità progredisca facendo la somma dei luoghi
comuni. Ciò che preoccupa i cultori della civiltà è
che questo modo di ragionare inizi a non preoccupare più nessuno: si sopportano gli insulti (quando non
si giustificano), si accettano le umiliazioni, si giustificano le teorie più razziste
che esistano: quelle del pensiero, in nome di una supremazia genetica che non trova fondamento alcuno nello sviluppo della storia della
civiltà. C’è una “responsabilità della parola” che ogni
essere umano è tenuto a rispettare: perchè le parole
danno voce ai pensieri e i
pensieri accendono le azioni. La storia in questo senso
è chiara: le camere a gas non
le ha inventate Hitler.
Lui ha aperto i rubinetti. Che
è come dire: c’è sempre un
concorso di colpa dietro la
cancellazione di una specie.
Che, inevitabilmente, inizia
sempre dall’arroganza di un
pensiero: “io sono superiore
a te”. Un pensiero che è
sempre frutto di una mente
in fase di putrefazione avan-
zata.
A me piacciono le mucche.
Questa mia passione, però,
non mi autorizza a definire
tua madre una mucca: conosco il peso e la responsabilità di una simile comparazione e ciò che essa provoca
come riverbero nel tuo cuore. Che poi quel paragone sia
detto all’osteria, mentre mungi nella stalla o nel mentre tua
madre cammina per strada
non cambia la sostanza:
quell’abbinamento mette a
rischio la civiltà di un pensiero e la dignità di una donna.
Che per il fatto di essere donna non è inferiore. Il
genetista italiano Luigi Cavalli Sforza negli anni Cinquanta sostenne che “le razze non
esistono”. I nostri antenati
erano neri e si sono sbiancati venendo in contatto con i
climi freddi. I veri bianchi doc
erano i Neandertal. Scomparsi: chissà se anche loro
teorizzavano la superiorità
degli Orango.
Don Marco Pozza
Sci d’erba: Frau conquista il…Libano
Non serve risalire alla famosa “diplomazia del
ping-pong” quando anche tramite questo sport,
ebbe inizio, ormai qualche decennio fa, il disgelo fra Cina e Stati Uniti
perché esempi più recenti di sport come “ponte” fra diverse culture e
modi di concepire le
cose non mancano.
Ultimo esempio, è di pochissimi giorni fa, la prima tappa della Coppa del
Mondo 2013 approdata
in Libano. Nonostante la
situazione in quell’area mediterranea non possa certo
definirsi tranquilla, la Fis,
Federazione Internazionale
dello Sci, aderendo alla proposta avanzata dalla federazione del “paesi dei cedri”, ha accettato la sfida
di far gareggiare gli atleti
sulla pista di Faqra.
Il caporal maggiore scelto
delle Penne nere non si è
fatto sfuggire l’occasione
“storica” aprendo, con una
doppietta, l’albo d’oro della “manifestazione verde”
ribadendo così la sua attuale supremazia a livello mondiale. Già nelle gare-Fis,
prove di avvicinamento alla
“coppa” che lo stesso atleta detiene la sua supremazia si è consolidata nella
prima tappa in Repubblica
Grande appuntamento al Golf Asiago
con Diana Luna e Edoardo Molinari
Ceka ed ora anche in Libano. Aperta la trasferta sulle sponde del Mediterraneo
con un secondo posto il
“speciale” l’asiaghese si è
migliorato nella giornata
conclusiva inquadrando a
dovere nel mirino pista ed
avversari. Sempre gli stessi sì ma sempre pericolosi
quali lo svizzero Mirko
Hueppi, l’austriaco Michael
Stocker, l’altro elvetico,
Martin Stepane ed il rientrante campione
Jan
Nemec entrambi della squadra nazionale ceka. Con
quest’ultimo ha ormai ingaggiato una serie di duelli
pressochè infinita a volte
subendo l’avversario, in altri casi riuscendo a batterlo. Lo schema si è ripetuto
anche in Libano.
Stavolta in favore dell’azzurro.
Dopo due tappe di Coppa
del Mondo, cui però si devono sommare anche i punti
ottenuti nelle gare FIS di inizio stagione, Edoardo Frau
conduce saldamente la
classifica generale del circuito. Su 15 gare stagionali
disputate, l’alpino è sceso
solo una volta dal podio, ottenendo complessivamente
nove vittorie e cinque secondi posti.
La Coppa del Mondo ritornerà ora in Europa, più precisamente in Austria a
Kaprun, dove sono previsti
sabato 20 un super gigante
e una super combinata, domenica 21 uno slalom gigante.
Renato Angonese
Il 23 e 24 luglio, al Golf Da sinistra: Franco Michelazzo Gemmo,
handicap di 0,6.
Club di Asiago, si gio- Davide Longhini, Rocco Bonomo,
Davide ed altri tre
cherà una Pro-Am Pietro Bonamin
giovani,
Pietro
Inviational che vedrà la
Bonamin, Rocco
partecipazione di due
Bonomo e Franco
grandi nomi del golf itaMichelazzo Gemmo
liano: Edoardo Molinari,
hanno recentemente
ormai di casa ad Asiago
vinto il Campionato
tanto che è divenuto il
Triveneto a squadre
testimonial del Golf club
– Memorial Otti
asiaghese nel mondo,
Croze che si è svole Diana Luna, la mito al Golf Club
gliore golfista italiana
Petesberg
di
nel
circuito
Bolzano.
professionistico euroLa
squadra
peo. La gara ha un
asiaghese ha sbaramontepremi di 30.000
gliato la concorreneuro e per la squadra
za di altri 26 team
femminile prima clasconquistando una
sificata c’è in palio l’am- vani del nostro Golf Club per meritata vittoria finale nelbitissimo Premio Vhernier. seguire da vicino i loro la classifica netta.
Per gli appassionati di que- beniamini e imparare da loro Una bella soddisfazione per
sto sport, che ad Asiago qualche segreto in più. Il club questi giovanissimi, per
sono in numero sempre dei Giovani del Golf Club chi li prepara e li segue
crescente, questa sarà Asiago, da parte sua, sta mol- ovvero i maestri Niccolò
l’occasione per vedere da to crescendo e coltivando at- Bisazza, Giulia Franchini
vicino le prodezze di due leti di valore, come ad esem- e Francesco Bonaga e per
grandi campioni; una bella pio l’ormai quindicenne Da- t u t t o i l G o l f C l u b d i
opportunità anche per i gio- vide Longhini che vanta un Asiago.
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
26
CICLISMO
Grande successo per il
28° Giro del Medio Brenta
Federico Rocchetti ha vinto la 28^ edizione del Giro del Medio Brenta, terza prova del Trofeo Internazionale GrandPrix
Città Murata, organizzata dal Veloce Club Villa del Conte del
presidente Michele Michielon. Nella gara, ricca di potenti
azioni e colpi di scena fin dalla partenza, Rocchetti, portacolori
della Utensilnord, ha piazzato l’allungo vincente nel conclusivo circuito delle Mura di Cittadella con lo stupendo arrivo
all’interno della maestosa cinta medievale, distanziando
Matteo Collodel e Alex Turrin dopo 170 km di percorso veramente entusiasmanti. 128 i partenti su 151 corridori iscritti. La carovana è salita anche lungo la Fratellanza verso
l’Altopiano di Asiago e Gallio, itinerario di notevolespessore
ed impatto tecnico e scenografico. SullaTortima (con tanto
pubblico alla svolta della Rondinella) e quindi fino al GPM di
Rubbio, dopo 88 Km dalla partenza, i fuggitivi si sono ridotti a
quattro, con questo ordine: Gianluca Leonardi
(ZalfEuromobilDesiree Fior), Matteo Mammini (ASD Cerone
Rafi), Alessandro Mazzi (Utensilnord) e Alfredo Balloni (Ceramica Flaminia). Dopo Val Lastaro e Sasso, il trentino
Leonardi ha vinto a Stoccareddo il quarto Traguardo Volante
ergendosi protagonista fino alla fine. Sull’Altopiano di Asiago,
Matteo Mammini ha inoltre fatto propri il secondo e il terzo
GPM a Gallio ed al Bivio Monte Corno, risultando il vincitore
complessivo nella speciale classifica. A Gallio, come in tutto
l’Altopiano, molta la folla di appassionati anche per la tradizionale Premiazione coordinata da Pierluigi Basso in Piazza
Italia ove al Bar Commercio attendevano la carovana l’assessore allo sport Giorgio Tagliaro in fascia tricolore con Luca
Gianesini in rappresentanza della sua famiglia premiato con
una Medaglia d’Oro offerta dal Presidente Michielon (in profondo ricordo delle compiante sorelle Silvia e Roberta a cui è
intitolato il GPM ed anche in onore della cugina poliziotta
delle Fiamme Oro azzurra di sci in Coppa del Mondo Giulia
Gianesini a cui è dedicato il transito in
quota).Con la Polizia Stradale ad anticipare
la carovana erano presenti i dirigenti del
GrandPrixvicepresidentre e segretario del
Veloce Club Tombolo Sergio Pivato ed
Amedeo Pilotto (che hanno consegnato la
Medaglia), il vicesindaco Zanin di San Giorgio in Bosco (il sindaco Miatello seguiva la
corsa in ammiraglia col direttore sportivo
Flavio Miozzo) e numerosi amici ed ospiti.
Vertiginosa la discesa della sp 69 Lusianese
verso il traguardo di Cittadella con il quartetto raggiunto dopo Marostica ed a Bassano
del Grappa ancora Leonardi autore di una
sfortunata fuga solitaria fino a Cusinati di
Rosà ed infine una serie di attacchi e con- La premiazione in Piazza Italia - Gallio al Gran Premio della Montagna-GPM
trattacchi con sei fuggitivi fino al traguardo Silvia e Roberta Gianesini, con consegna della Medaglia d’Oro alla Famiglia
della città murata con Porta Padova ad er- Gianesini ritirata da Luca Gianesini titolare con la madre Antonella del Caffè
gersi sullo sfondo e le gioiose premiazioni Commercio. Da sx Vicesindaco San Giorgio in Bosco Virginio Zanin,
Vicepresidente Veloce Club Tombolo organizzatore del GrandPrix Sergio Pivato,
nella rinnovata Piazza Martiri del Assessore allo Sport Giorgio Tagliaro, Luca Gianesini, Direttore di Corsa Pierluigi
Grappa.Eccellente la collaborazione in tutta Basso, Segretario Amedeo Pilotto, presenzia la Scorta Polstrada in onore della
la corsa ed in particolare con l’assessore poliziotta galliese delle Fiamme Oro ed azzurra di sci Giulia Gianesini
galliese Tagliaro importante riferimento in
Altopiano e la partecipazione della Società Sportiva Sasso, Prossimo appuntamento del Trofeo Internazionale GrandPrix
Polisportiva Stoccareddo, Onlus Silvia Lisa Roberta di Gallio, Città Murata sarà la quarta prova classicissima ferragostana
i Comandi di Polizia Locale di Asiago e Gallio e dei Carabi- Gran Premio di Poggiana di Riese Pio X, domenica 11 agonieri di Asiago e Lusiana. “Gara tecnicamente entusiasman- sto, e poi a chiudere la quinta gara il 22 settembre a Paderno
te con straordinaria accoglienza nell’altopiano -afferma il di Ponzano Veneto col prestigioso Trofeo Gianfranco
presidente ing. Michele Michielon- con l’assessore Tagliaro Bianchin. Nel GrandPrix duello Zalf Fior e Marchiol con 27
molto partecipe e tanti gruppi preziosi e con un riscontro na- e 24 punti, per la conquista dell’ambito Premio di Rappreturale-scenografico sempre meraviglioso a contorno della sentanza del Presidente della Repubblica assegnato al “Gala
gara, certo sarebbe molto bello progettare un arrivo in quota
di Premiazione” autunnale. ma tutto può ancora succedere
ormai prossimi della 30^ edizione”.
nelle rimanenti due corse di vertice.
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
27
La voce degli 8 Comuni
Si aggiudica la manifestazione la squadra Scapin Funghi-Bar 3 Pezzi in finale contro il Living Bar
Ottimo esordio per il 1° Torneo di calcio a 5 Città di Asiago
Sicuramente un’esperienza positiva il primo
torneo Città di Asiago,
come affluenza, organizzazione e divertimento. La 24 ore di calcetto
si è svolta nei giorni di
sabato 6 e domenica 7
luglio nel campo comunale Zotti dove è stato
allestito, oltre al
campetto da gioco, uno
stand di ristorazione per
un week end di calcio e
divertimento che ha registrato un bel numero di partecipanti durante tutti i momenti. Tredici le squadre iscritte
divise in 2 gironi, uno composto da 6 squadre e l’altro da 7.
Dopo la fase eliminatoria, venivano ammesse ai quarti di fi-
I vincitori del torneo
“Scapin Funghi”
nale 4 squadre per girone (la
1° sfidava la quarta del girone
opposto e la 2° sfidava l’opposta 3° e viceversa). Biscaffè da
Pippo, Pizzeria da Toni, Scapin
Funghi e Living bar sono approdate alle semifinali che si
sono disputate dopo la sfida dei
calci di rigore a cui tutti potevano partecipare. La sfida prevedeva una fase eliminatoria in
cui solamente chi segnava 5
rigori consecutivamente passava al turno successivo (ogni
Junior e Senior dell’Altopiano
nell’agguerrita rivincita di fine campionato
Le promesse si mantengono e quindi domenica 16
giugno ha avuto luogo l’annunciata rivincita tra gli
esordienti dello Junior Altopiano ed i loro papà. L’anno scorso era finita 4 a 3 per i papà e per un anno
ci siamo gongolati. Non avevamo fatto i conti con
due fattori: loro sono cresciuti di un anno e noi,
invece, invecchiati di uno. Inoltre, mister Maino,
volendosi godere i suoi ragazzi per l’ultima volta,
ha giocato con loro da titolare fin da subito. La
battaglia ha avuto inizio alle 11,00 di mattina con
una temperatura già piuttosto alta. Dire che sia stata una battaglia è ancora un eufemismo: nessuna
delle due squadre voleva perdere: ergo noi papà
siamo ricorsi spesso a qualche fallo di troppo e per
questo siamo stati ben sanzionati dall’arbitro. Le
mamme dalla tribuna hanno chiesto per lo scrivente più volte un rosso diretto ma sono portato a
credere che siano calunnie ! Loro, d’altro canto,
se le cercavano con i loro preziosismi da
“campioncini” ! Insomma nonostante tutto abbiamo tenuto botta fino a 5 minuti dalla fine inchiodandoli, fino a quel momento, su un giustissimo
pareggio: 6 a 6. Negli ultimi 5 minuti qualcuno di
noi ha lasciato il menisco sul campo, qualcun altro
ha avuto le visioni e loro, soprattutto, hanno deciso
cato un week end messo in palio da Girardi
Viaggi. La finalissima
del torneo è stata un
affare tra “Living Bar”
e “Scapin Funghi” che
hanno dato vita ad una
divertente partita nella
quale è prevalsa la
squadra “Scapin Funghi” che si è aggiudicata il primo posto del torneo con un sofferto 32, e la vittoria dei 1000
euro messi in palio (400
euro alla seconda, 200 la terza).
La 3° squadra classificata è stata
la “Pizzeria da Toni” dopo una
netta vittoria su “Biscaffè da
Pippo” nella finale per il 3° e il 4°
posto. Sono stati consegnati
premi, oltre che ai vincitori, al
Gheller miglior
giocatore
di premere sull’acceleratore. Risultato finale:
8 a 6 per loro ed anche questo, purtroppo, ci
sta tutto. Finita la partita e recuperate un po’
di forze ci siamo trasferiti tutti a Malga Tena
dove è continuata la festa a base di formaggio, salumi, contorni, spiedini, dolce, vino e
caffè. Al momento dei saluti non so chi ha
osato proporre due spaghetti aglio olio e
peperoncino ed in men che non si dica, dopo
un veloce passaggio allo stadio per altri due
calci al pallone, abbiamo invaso l’abitazione
di Giuseppe e Vilma. Qui l’ultima splendida
sorpresa della giornata nel conoscere un’affabile coppia non solo con capacità e conoscenze enologico-culinarie sorprendenti ma soprattutto possessori di un amore per l’arte che
traspira dal gusto con cui hanno arredato la loro
splendida casa. E pensare che tutto era partito
da un incontro di calcio ragazzi-papà !!! Vi lascio immaginare il prosieguo della serata fra un
Chianti ed un Barolo ! Ho comunque l’obbligo
di informarvi che anche questa volta è stata fissata una rivincita per il prossimo anno ed è già
iniziato lo sfottò tra ragazzi e papà su quale squadra supererà l’altra.
Giacomo Scarsella
partecipante poteva qualificarsi fino a 5 volte e, in base all’esito di questo, disponeva poi
di un numero di vite pari alle volte che si era qualificato nel turno
successivo). La sfida è stata vinta
da Marco Baù che si è aggiudi-
miglior giocatore, al miglior
portiere e al capocannoniere del
torneo. Miglior giocatore del
torneo è stato decretato Nicolò
Gheller della squadra Living Bar,
protagonista di un gran torneo
che ha portato la sua squadra
al secondo posto della
graduatoria. Il ”Miglior portiere del torneo” è stato Stefano
Marini della squadra Pizzeria da
Toni che si è distinto nel ruolo
di estremo difensore con degli
ottimi interventi che sono valsi
un posto sul podio.
Capocannoniere del torneo è
stato Eder Baù con 17 gol all’attivo e una gran freddezza
sotto porta. Complimenti alla
squadra Scapin Funghi - Bar 3
Pezzi che si aggiudica il ”1°
Torneo Città di Asiago”. F.F.
Il Torneo dei Pulcini se lo aggiudica il Canove
Il 1° Torneo di Calcio a 5 Città di
Asiago ha offerto la possibilità di
confrontarsi anche a quattro squadre
di “pulcini”: Asiago, Canove, e due
rappresentative di Sasso –
Stoccareddo. La buona organizzazione supportata dal bel tempo insieme a
un’atmosfera amichevole, hanno offerto ai piccoli atleti e ai loro spettatori
piacevoli momenti di divertimento. Ad
aggiudicarsi il torneo sono stati i pulcini di Canove allenati da Costantino
Grossele, che debutta così positivamente in questo ruolo assegnatogli dalla
nuova società Canove CalcioASD del
neo presidente Canalia.
Ad Asiago Bassano e Vicenza in amichevole
Anche per quest’anno, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, Asiago ospita il ritiro del
Bassano Virtus (seconda divisione). I virtussini, il cui arrivo è previsto per domenica 21
luglio, alloggeranno al Linta Park Hotel sino al 28 luglio. Sulla scia di una tradizione ormai
consolidata anche il ritiro del Vicenza Calcio a Gallio per il nono anno consecutivo. La squadra biancorossa è giunta in Altopiano giovedì 18 luglio e si fermerà fino a fine mese. La sede
del ritiro è come sempre l’Hotel Gaarten. Gli allenamenti si svolgeranno presso il campo
sportivo comunale. Durante il loro ritiro, Bassano e Vicenza s’incontreranno in amichevole
domenica 28 luglio alle 17 al Comunale di Asiago. Il programma degli incontri amichevoli che
si svolgeranno tra Asiago e Gallio nell’ultima settimana di luglio è nutrito. Domenica 21 luglio
alle 17 ad Asiago il Bassano giocherà contro l’Asiago Calcio. Sempre domenica e sempre
alle 17 al comunale di Gallio si giocherà invece Vicenza – Gallio. Mercoledì 24 alle 18 ad
Asiago è in programma Stoccareddo – Bassano Virtus. Giovedì 25 luglio al Comunale di
Gallio si giocherà Vicenza – Genoa International. Lunedì 22 luglio interessante “trasferta” a
Pinzolo per il Vicenza per incontrare in amichevole l’Inter.
Il 3 agosto la Marcia della Vaca Mora in notturna
Si terrà sabato 3 agosto la 4^ edizione della Marcia della Vaca Mora, suggestivo appuntamento
rivolto sia ad atleti che appassionati. La particolarità principale della manifestazione sta nel fatto
che si tratta di una gara podistica in notturna, sul
bellissimo percorso della ex ferrovia da Campiello
a Canove. Dieci chilometri di tracciato che grazie all’illuminazione delle fiaccole si accende di
suggestioni davvero particolari, tanto che gli organizzatori hanno visto crescere di anno in anno
le richieste di iscrizioni decidendo per il 2013 di
aumentarle fino a 700 unità! Come si diceva, la
competizione è aperta a tutti, sia ai veterani della
corsa che a coloro che vogliono cimentarsi nel
percorrere anche solo a passo veloce il tracciato
dove un tempo transitava il trenino che da
Piovene Rocchette saliva ad Asiago. Lungo la
strada non mancano i posti di ristoro dove si
raggruppano anche gli spettatori pronti a incitare i concorrenti al loro passaggio. Oggi l’ex ferrovia è una delle mete preferite da podisti, ciclisti, e da chi vuole fare una semplice passeggiata, tuffandosi, in men che non si dica dai centri
dei paesi che il percorso affianca, in mezzo alla
natura tra boschi e pascoli. L’occasione di fare
il percorso di notte al chiaro delle fiaccole, grazie alla marcia organizzata dalle Pro Loco di
Treschè Conca, Cesuna e Canove, è di quella
che in molti non vogliono lasciarsi sfuggire, per
passare una serata dal clima decisamente diverso
e originale. L’arrivo è fissato anche quest’anno a
Canove, nei pressi del Museo della Guerra, dove
verrà allestito il punto di ristoro finale. Per iscriversi
o per avere ulteriori informazioni, ci si può rivolgere alle Pro Loco interessate o presso lo Chalet Turistico di Treschè Conca.
Silvana Bortoli
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
28
La voce degli 8 Comuni
“I non residenti con casa in Altopiano
sono considerati sempre e solo ospiti”
Acquistare
casa
sull’Altopiano solo per pagare più tasse, Registro, IMU,
Tarsu, Tares, non pare un
grand’affare. Soprattutto se
le tasse vengono decise, raccolte e spese dai Comuni
dell’Altopiano dove tu,
foresto con casa lassù, non
puoi mettere becco. Ogni
scelta tanto nel momento di
applicazione quanto in quello
dell’impiego delle tasse viene decisa dai residenti fissi
che nel loro complesso contribuiscono per molto meno,
pur usufruendo dei servizi ai
quali tu, non residente, non
puoi accedere. Insomma tu
li mantieni (lo afferma il sindaco di Roana) e loro decidono anche per te, senza de-
lega. Non solo ma neppure
sanno chi tu sia, quali le esigenze non dico di casa tua
ma nemmeno del quartiere.
Non è previsto il portavoce
dei numerosi e vasti territori
urbanizzati: poco democratico nei tuoi confronti e fastidio per le amministrazioni
pubbliche che considerano
quelle aree extraterritoriali,
solo dei numeri da tenere presenti per la fornitura di alcuni servizi. Sei considerato
niente più che un turista, soggetto anche alla tassa di soggiorno? In ogni caso un eterno sconosciuto. Contribuisci
a mantenere l’ambiente che
ami, per questo hai cercato
casa lassù, vivi accanto ai
residenti con cui scambi an-
che dei favori, sostieni tutte
le attività da quelle produttive a quelle commerciali, i
servizi, ma sei solo un “cliente”. Mai uno di loro, nonostante le tue frequentazioni;
per la gente e per il Comune
solo un ospite, più o meno
gradito, ma un ospite. Ecco,
si può invertire la tendenza,
e cioè considerare cittadino
dell’Altopiano chi ha casa
lassù? E’ nell’interesse di tutti
che l’attuale rapporto tra sconosciuti o di tollerati si tramuti
in un più qualificante e rispettoso rapporto di cittadinanza:
a
vantaggio
della
interculturalità ma anche della gestione amministrativa. E
allora due sono le possibilità:
la residenza anagrafica o la
rappresentanza di quartiere.
Quanto alla residenza, alcune amministrazioni locali pretendono la effettiva dimora
per riconoscerla; altre invece ritengono più vantaggioso
facilitare il trasferimento della
residenza anche agli effetti di
far aumentare le entrate e i
trasferimenti finanziari dallo
Stato (Gallio). La soluzione
alternativa: la costituzione
della rappresentanza come
portavoce del quartiere. E’
questo l’esperimento in atto
da parte del “Panorama
Village” di Camporovere, con
l’assemblea degli abitanti che
nomina il portavoce e ne approva l’operato. E’ già avvenuto il riconoscimento da parte del Comune di Roana con
il quale il Panorama ha in
corso trattative per la gestione in proprio dei servizi. L’iniziativa avrà ulteriori e speriamo interessanti sviluppi e potrà almeno in parte supplire
al deficit di democrazia nel
momento del prelievo e delle
destinazione delle imposte e
tasse di cui i non residenti
sono i maggiori (individual-
mente oltre che complessivamente) contribuenti. Si vuole
così, con la residenza o almeno con la rappresentanza di
quartiere, partecipare alla
vita collettiva e contribuire
direttamente o indirettamente nelle scelte che interessano tutti i residenti: fissi e temporanei.
Giovanni Bertacche
S.O.S. PER L’OSPEDALE DI ASIAGO
“Ad Enego si ritorna alle offese”
A fronte delle
decisioni della
Regione Veneto
di sopprimere il
servizio di chirurgia e di ortopedia,
due servizi essenziali per la
nostra Comunità, stupisce che
la popolazione e le Autorità
(Sindaci in primis) non abbiano organizzato un’energica
protesta a Venezia affinché
questi due reparti restino in
funzione.Ho sentito dire che la
chirurgia sarà trasferita a
Bassano del Grappa e l’ortopedia nel nuovo Ospedale di
Santorso.
La decisione riveste una gravità eccezionale, soprattutto
per la chirurgia. In caso di
emorragia, di peritonite, di appendicite e di altri casi gravi,
per i quali è necessario un intervento chirurgico, specie se
si tratta di un bambino o di un
anziano, si rischia di non arrivare a Bassano, lungo quel
serpentone della strada della
Fratellanza, interminabile.
Altra cosa, ma sempre grave,
è la soppressione di ortopedia
che in caso di fratture, frequenti specialmente nel periodo invernale sui campi da sci,
il trasferimento a Santorso lungo la statale del Costo non
compromette la vita del paziente ma comunque doloroso. Stupisce che la popolazione e gli otto Sindaci restino indifferenti a fronte di queste
gravi mutilazioni nonostante si
E’ mia intenzione rispondere al Cavalier
Francesco Rodeghiero, che, come abitudine ormai consolidata, difende l’operato
del proprio figliolo utilizzando le sempre
solite offese, rivolte a
chiunque non abbia
idee
con
loro
condivisibili.
Certo, si è festeggiato in quel lunedì di maggio che ha visto la lista di Fosco Cappellari
vincere con un ampio scarto sulla lista dell’uscente Rodeghiero. E’ stata una festa spontanea, gioiosa, alla quale hanno anche partecipato, per complimentarsi con il neo eletto,
canditati della lista di Suo figlio, caro signor
Rodeghiero. Non ho visto nulla che potrebbe
giustificare la Sua frase “…scene degne del
più incivile dei paesi.” Certo perdere non è
mai bello, ma riversare l’amarezza della sconfitta nel calderone della cattiveria, della menzogna, e dell’invidia è un atteggiamento riprovevole. Si chieda il perché, sommo Cavaliere, di tanti festeggiamenti, metta sotto accurato esame la coscienza delle Sue parole e
delle Sue azioni. Le Sue offese, caro Cavaliere, colpiscono a 360 gradi. Si riserva infatti
il piacere di rivolgere un pensiero anche ai
dipendenti comunali; a Suo parere qualcuno
era”…abituato a farsi unicamente i fatti
suoi…” prima dell’illuminante governo
Rodeghiero. Mi sembra grave, illuminato
Cavaliere, che Lei accusi i dipendenti comunali di pressapochismo, incapacità ed omertà, e di aver perpetrato l’abitudine di “…fare
sporchi giochetti per il proprio miserabile tornaconto.” La mia speranza è che chi si sia
sentito offeso agisca di conseguenza, in modo
civile ed intelligente, non prendendo esempio
da Lei. Supremo Cavaliere, La sento parlare
di “…ottica di sviluppo molto più
tratti di Ospedale di Zona di
montagna, per il quale come
avviene nel bellunese c’è una
maggiore attenzione e tutela.
E il nuovo Direttore Generale
Compostella, nominato dal
Presidente Zaia per meriti non
si sa di quale natura, cosa ne
pensa a proposito? E il Sig.
Marino Finozzi, Assessore per
la Montagna, rimane inerte?
Credono questi signori politici di
tacitarci con la costruzione, chissà quando, del nuovo Ospedale,
i cui lavori sono fermi da parecchi giorni, non si sa per quale motivo? Si dice che sia stata individuata una bomba, cosa del tutto
normale nel nostro Altopiano.
Quanto ci vuole far arrivare gli
artificieri, che in mezza giornata
rimuovono l’ordigno? Non è
mica una bomba atomica! L’unica voce critica e di protesta sul
Giornale dell’Altopiano è stato quella dell’ex Sindaco di
Asiago Francesco Gattolin,
ora in pensione ma per molti
anni dirigente dell’ASL 3. Poi
più nulla. Dove è finita la
combattività degli Altopianesi,
che anni fa sono scesi a Venezia per protestare contro i
tagli della Sanità dell’Altopiano,
compresa l’ingiustificata chiusura
dell’Istituto Elioterapico di
Mezzaselva? Se la gente non si muove, la Regione ha buon gioco di
fare e disfare con criteri
meramente
ragionieristici. Qualcuno ha detto: “Ben ci
sta”, abbiamo quello
che ci meritiamo. Un discorso a
parte merita la situazione del
pronto soccorso che opera in condizioni proibitive.
Ogni mattina 30/40 persone si rivolgono al pronto soccorso, non
certo per cose da nulla.
L’attesa è sempre estenuante
perché
la
chiamata
doverosamente in ordine di arrivo con prenotazione, fatte salve
giustamente le emergenze, si
prolunga per molte ore. Molte
persone rientrano a casa e ritornano l’indomani.
Spesso c’è soltanto un medico e
gli infermieri vanno e vengono
senza sosta e di questo passo
qualcuno non ce la farà.
L’unico medico in certi casi
deve rimanere in servizio tutta
la notte, per cui al mattino si
può immaginare la stanchezza accumulata.
A cosa serve costruire un nuovo Ospedale mentre si
depotenziano i servizi essenziali? Credo che la situazione
sia analoga anche in molti altri
ospedali. Il pronto soccorso,
caro Direttore generale, non è
un pub dove andare a mangiare un panino e a bere una birra!!!
Edoardo Sartori
avanzata…”portando
ad esempio il progetto di (come dice Lei)
rivalutazione della
piana
della
Marcesina. Le ricordo, eccelso Cavaliere, che questo progetto, da Voi tanto
caldeggiato, ha fatto
guadagnare al paese
di Enego la Bandiera
Nera di Legambiente. Lei, esimio Cavaliere, probabilmente, sebbene presente, non
ascoltava le parole del dottor Casanova,
CIPRA Italia, quando esortava l’amministrazione presieduta da Suo figlio a non
commettere gli stessi errori commessi dal
Trentino Alto Adige più di trenta anni fa,
cementificando e creando viabilità e parcheggi totalmente superflui. Parla di “…concorrenza a strutture già esistenti…”; la giunta presieduta da Suo figlio aveva intenzione,
progetti alla mano, di creare un nuovo bar, la
cui gestione non si sa a chi sarebbe andata, in
un luogo in cui esistono già strutture ricettive
sufficienti all’utenza turistica, se non se ne
rende conto vada a farsi un giro in quel della
Marcesina. Si comprende chiaramente, fra
l’altro, visto il risentimento che trasuda dalle
offese da Lei profuse, chi veramente abbia
condotto le danze nell’ultimo quinquennio.
Concludo usando le Sue stesse parole, con la
sostanziale differenza che il sottoscritto non
si permette di offendere gratuitamente a destra e a manca, colpendo indiscriminatamente
come un jihadista. Per fortuna noi non abbiamo niente in comune con Lei, e mi sentirei
incommensuratamente offeso nell’essere
paragonato al Cav. Francesco Rodeghiero,
la cui cavalcatura, da tempo agonizzante, si è
recentemente spenta.
Pierangelo Noscardi Vicepresidente Comitato Enego e la sua Marcesina
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
Me lo disse mio padre nell’ormai lontano 1999, in una tiepida sera di primavera alla prima
assemblea dei soci del neonato
Comprensorio Alpino n° 6, ora
n° 4, che comprende le Riserve di Asiago, Roana e Rotzo,
quando un signore dall’aria distinta e intellettuale prese la parola e si mise a sentenziare e
criticare, in perfetto italiano,
sulla caccia agli ungulati senza
l’ausilio dei cani da seguita e
sull’utilizzo delle armi ad anima rigata. Ricordo ancora il
tono acceso dell’intervento e
rimasi stupito, in quanto fresco
di licenza di caccia, e di vita,
avevo 20 anni, ma non di pratica venatoria, non riuscivo a
comprendere come un cacciatore andasse contro la caccia
stessa, discriminando una categoria di cacciatori che nella
realtà venatoria dell’Altopiano
era agli albori. Questo signore
ho avuto modo di conoscerlo,
non di persona, ma di fama,
nelle successive assemblee di
Comprensorio e nei vari incontri
riguardanti l’attività venatoria in
genere e i suoi argomenti erano sempre gli stessi, caccia con
il cane si, caccia senza cane no!
Nel frattempo, nonostante le
battaglie iniziali tra “segugisti”
e “carabinisti” si è arrivati ad
una pacifica convivenza. Sono
passati più di 14 anni da quel
giorno e ora me lo ritrovo con
In ricordo della cara Maria
Brunello, un pensiero
affettuoso dai figli Eugenio, Marisa e Gabriella
con le loro famiglie.
28 giugno 2013
Nessuno muore sulla terra finchè
vive nel cuore di chi resta
29
La voce degli 8 Comuni
CACCIA: “La guera dei povareti”
lo stesso argomento, che odora di naftalina, sul giornale
“L’Altopiano”. Senza dubbio
un articolo dal tono
dispregiativo nei confronti di
una categoria di cacciatori, che
come dice il sig. Sartori RISPETTA.
Oltre all’attacco nei confronti
di quei cacciatori che praticano la caccia con la carabina
anche i dati tecnici sono completamente sballati, a cominciare dal (boride), forse intendeva
(bovide), ma il cervo in realtà è
un (cervide).
La gittata dei “fucili di precisione” come il sig. Sartori li
chiama è qualche migliaio di
metri superiore di quanto lui ha
menzionato.
La caccia agli animali debilitati
viene chiamata caccia sanitaria
non di selezione, la caccia di
selezione viene intesa come
prelievo per sessi e classi di età,
privilegiando il prelievo nei confronti dei capi meno promettenti.
Questa caccia in Trentino viene applicata nei mesi di maggio
e giugno ma non è assolutamente vero che chiude a fine
ottobre, ma a fine dicembre.
La
costruzione
degli
appostamenti ad uso venatorio,
per intenderci capanni ed altane,
è stata regolamentata dalla Regione Veneto con la L.R.N. 25
del 6 luglio 2012, integrando
quanto già previsto in materia
dalla L.R.N. 12 del 24 febbraio
2012 e con successiva deliberazione N° 25 del 02 ottobre
2012.
Quest’anno la Corte Costituzionale ha bocciato la L.R.N. 25/
2012 con sentenza n° 139 depositata il 13 giugno u.s. e ne
ha sancito l’incostituzionalità,
quindi al momento non ci sono
leggi che regolamentano la costruzione di qualsiasi tipo di
appostamento
ad
uso
venatorio. I cervi sono considerati come una specie stanziale
ma il loro Home range (area
vitale) da recenti studi effettuati
dal Servizio Foreste della provincia di Trento, si estende su
65 – 70 mila h.a. con vere e
proprie migrazioni stagionali. Il
cervo non difende il proprio
territorio ma l’harem delle femmine nel periodo degli amori,
con dei vocalizzi chiamati
bramito o con l’imposizione fisica e del trofeo, lo scontro fisico si verifica in casi estremi,
quando si fronteggiano maschi
di pari rango. Nella Riserva di
Roana è stato imposto l’uso di
armi ad anima liscia limitatamente per la caccia al capriolo maschio nella zona “B”, mentre per
la zona “A” e per tutti gli altri
ungulati presenti nel piano di prelievo la caccia si esercita con armi
ad anima rigata. Voglio inoltre far
notare che nelle Direttive per il
prelievo in selezione il punto 4 cita
“Nei prelievi in selezione è consentito esclusivamente l’uso di
fucile a canna rigata con ottica di
GIANNINA CARLI
Ved. De Stavola
DI ANNI 93
Lascia i figli Giorgio,
Gianmaria e Bianca Lucia
con le rispettive famiglie
Vicenza, 5 Luglio 2013
BARBARA AMBROSINI
DI ANNI 85
Lascia Vito con Daniela, Fabio
con Michela, Alessandra,
Renato, il fratello Marcello, i
nipoti, pronipoti e parenti tutti
Canove, 16 Luglio 2013
DOMENICA SPILLER
DI ANNI 89
Lascia le figlie Patrizia,
Beatrice con Corrado, Elisabetta con Toni, i nipoti
Riccardo e Matteo, il fratello
Pierantonio, la sorella Luigina,
la cognata, i nipoti e parenti tutti
Cesuna, 9 Luglio 2013
ARNALDO FORTE - DI ANNI 83
Lascia la figlia Patrizia con Angelo, l’adorata nipote
Silvia, il fratello Gianni, la cognata Stefania,
i nipoti i parenti e amici tutti
Asiago, 18 Luglio 2013
mira” quindi è la Provincia che
lo impone, non è un capriccio
dei Cacciatori!
Solo in provincia di Vicenza vengono abbattuti in selezione 1148
capi di ungulati, quindi con l’anima rigata e 74 capi in caccia libera dove è consentito anche
l’utilizzo dell’anima liscia. Solo
per citarne alcune, la Provincia
di Bolzano abbatte più di 19 mila
capi, il Trentino 9 – 10 mila, tutti esclusivamente con armi ad anima rigata . Nel resto d’Italia, oltre
a qualche Riserva della Provincia
di Vicenza, la caccia agli ungulati
(cinghiale escluso) con il cane da
seguita e con l’anima liscia è consentita solo nelle famigerate Valli
del Natisone in Friuli Venezia
Giulia, mentre in tutte le altre regioni questa è vietata, come in tutta
Europa, ad esclusione di alcune
regioni di Spagna, Portogallo e
Francia. Dall’inizio di quest’anno
io ho camminato tra i Nostri monti
per un centinaio di ore, non ho il
conta chilometri, consumando gli
scarponi e anche la pazienza della
mia compagna, portandomi appresso non un cane ma un cucciolo di uomo, mio figlio, non ho
portato a casa niente ma la mia
soddisfazione è stata comunque
grandissima! Io faccio parte della Riserva di Roana, ora pratico la
ALBERTO
REBESCHINI
DI ANNI 92
Lascia i figli Mauro con
Marcella, Martina, i nipoti
Chiara, Manuel e Michele
e parenti tutti
Roana, 11 Luglio 2013
caccia di selezione, ma ho cacciato fin da bambino con i segugi,
sono nipote, figlio, amico di cacciatori e spero tra qualche anno
di riuscire a trasmettere anche a
mio figlio la stessa passione che
è stata trasmessa a me da mio
nonno e mio padre. Mi è stato
insegnato che vanno rispettate le
idee degli altri nella caccia e nella
vita e se la legge lo consente,
chiunque è libero di praticare l’attività venatoria come meglio crede, senza discriminare le altre forme di caccia. Certi attacchi all’interno della nostra categoria di
cacciatori sono solo a favore di
quelle schiere di associazioni
ambientaliste che vogliono farci
stare a casa senza neanche sapere cosa vuol dire la parola “GESTIONE VENATORIA”. Non
bastano i continui ricorsi al Tar,
calendari venatori sempre più
restrittivi e leggi che vanno solo a
discapito della caccia,ora ci si
mettono anche i cacciatori. Voglio dirLe una cosa solo sig.
Sartori, forse Lei si sarà fatto
notare, come già nel passato con
i suoi articoli sui giornali e con i
suoi svariati interventi agli incontri, ma facendo così forse
accecato dall’odio per le carabine o forse dall’amore per i
suoi cani sta facendo solo del
male alla caccia e ai cacciatori!
Ora tocca a me dirlo, questa è
“La guera dei povareti”!
Igor Frigo
MARGHERITA
SARTORI
Ved. Graser
DI ANNI 91
Lascia i figli Danilo con Tere e
Rosanna con Diego, i cari
nipoti e parenti tutti
Roana, 13 Luglio 2013
MARIA TERESA VALENTE - in Stella DI ANNI 72
Lascia il marito Gianni, i figli Deborah, con Oscar, Luca con Daniela, gli adorati
nipoti Diletta, Tommaso e Mattia, i fratelli Mario e Ruggero e parenti tutti
Cesuna, 9 Luglio 2013
Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure tramite posta all’indirizzo: L’Altopiano, via J.Scajaro, 23 - Asiago (le inserzioni sono gratuite)
Almanacco per
l’Altopiano
due settimane
Sabato 20 luglio 2013
30
La voce degli 8 Comuni
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 20 luglio a venerdì 2 agosto
Il 20 luglio è il 201º giorno del calendario gregoriano. Mancano 164 giorni alla fine dell’anno.
Sabato 20 S. Elia
Domenica 21 S. Lorenzo
Lunedì 22 S. Maria Maddalena
Martedì 23 S. Brigida
Mercoledì 24 S. Cristina
Giovedì 25 S. Giacomo
Venerdì 26 SS Anna e Gioacchino
Sabato 27 S. Liliana
Domenica 28 S. Nazario
Lunedì 29 S. Marta
Martedì 30 S. Pietro Vesc.
Mercoledì 31 S. Ignazio
Giovedì 1 agosto S. Alfonso
Venerdì 2 S. Eusebio
Il 20 luglio il sole nel vicentino sorge alle ore 5.44, passa in meridiano
alle 13.20 e tramonta alle 21.55. Il 2 agosto il sole sorge alle ore 5.58 e
tramonta alle 20.41.
Astrologia. I nati il 1° agosto. Le dominanti personalità dei nati il
primo agosto non sono soltanto fortemente individualiste, ma
anche decise a portare gli altri dalla loro parte, non importa quanti
siano gli ostacoli da superare. Essi non si accontentano della consapevolezza di essere i migliori nel proprio campo:vogliono costringere anche gli altri ad ammetterlo, sia attraverso la qualità
della propria opera sia con la sola forza di persuasione della propria personalità. Possono anche dover sopportare passi indietro e
delusioni nel loro cammino, ma raramente rinunceranno.
Il 2 agosto: la festa degli uomini, secondo un’antica tradizione
Alpino Padana, ormai in disuso. Da dove proviene questa ricorrenza? Secondo l’antico calendario dei Celti il primo di agosto
ricorre una festa molto importante dedicata al dio Lugh, chiamata
Lughnasad ampiamente diffusa in tutte le Gallie. Questa divinità
era poliedrica, in quanto rappresentava e proteggeva aspetti e
mansioni di tutte le categorie delle persone. Lugh significa inoltre
“il luminoso”, per cui i festeggiamenti erano assimilati al culto
solare, principio fecondatore dell’habitat naturale. In verità la Festa degli uomini, è da intendersi come un vera e propria celebrazione della fertilità e virilità tipica delle società arcaiche riconducibile
al ruolo dell’uomo come elemento fecondatore, largamente diffusa
tra i popoli Alpino Padani, divenendo vere e proprie sagre popolari come a Canzo in provincia di Como con la Festa di Ómen oppure
a Monteprato in provincia di Udine.
Un santo per volta, Santa Maria Maddalena. La Chiesa latina era
solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il
Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria
di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è
stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di
Magdala, l’ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette
con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di
vedere risorto. L’identificazione delle tre donne è stata facilitata
dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di San
Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una
sola e medesima donna. I redattori del nuovo calendario,
riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz’altra
indicazione, come l’aggettivo “penitente”, hanno inteso celebrare
la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione. È questa la
Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un’antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni,
l’apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù. Patronato: Prostitute pentite, Penitenti, Parrucchieri. Etimologia: Maria = amata da
Dio, dall’egiziano; signora, dall’ebraico. Emblema: Ampolla d’unguento
Che tempo avremo nei prossimi giorni. Tra martedì 23 e giovedì
25 luglio: sull’Italia il tempo sarà in buona parte stabile e soleggiato
ma la solita circolazione da Nordovest porterà, soprattutto nelle
ore diurne, una frequente instabilità su Alpi, Prealpi, in qualche
caso anche sulle medie e alte pianure del Nord, e localmente lungo
la catena appenninica. Altrove prevarrà il bel tempo soleggiato
con rischio temporali basso specie sulle isole maggiori e sulle
coste in genere anche se sulle coste tirreniche potrà esserci qualche insidia temporali in più, sebbene a carattere localizzato. Le
temperature sono previste stazionarie e in media, anche un po’
sotto media sulle aree meridionali, con valori gradevoli, estivi ma
senza eccessi e comunque mediamente non oltre i 31/32° salvo
qualche punta in più sulle isole maggiori. Dal 26 al 28 tempo
sempre in buona parte stabile e soleggiato soprattutto sulle aree
centro-meridionali, salvo i consueti fastidi sotto forma di temporali
pomeridiani sui rilievi appenninici. Buono anche al Nord ma qui il
rischio temporali è maggiore e anche più esteso interessando frequentemente i rilievi ma spesso anche le aree di pianura, specie medio-alte. Per la fine del mese sono previste poche novità con una
media alta pressione sul nostro bacino ma con i massimi sempre a
Ovest, ossia su Spagna, Ovest Mediterraneo, e infiltrazioni di aria
fresca e umida da Ovest, invece, sul Mediterraneo centrale. Media
alta pressione ma anche qui con infiltrazioni di aria umida da Ovest.
Successe il 2 agosto di 33 anni fa. Alle 10,25 di sabato 2 agosto 1980,
presso la sede ferroviaria di Bologna,
esplose un ordigno (23
kg di esplosivo di origine militare messo in
una valigetta e sistemata vicinissima ad
una colonna portante).
La tremenda esplosione fece crollare gran
parte del fabbricato
della stazione centrale. L’onda d’urto investì anche il treno fermo in
sosta sul binario 1: l’Ancona-Chiasso. 83 furono le vittime e circa 200
i feriti. Diversi gruppi estremisti armati rivendicarono la paternità dell’attentato (come i NAR e le BR), ma, nonostante diversi anni trascorsi in processi e appelli, mandanti ed esecutori rimangono ancora avvolti nel mistero.
ARIETE
Nell’attesa di Venere che sta per arrivare in una posizione favorevole, organizzatevi per accogliere i suoi doni, che potranno riguardare la vita di relazione, destinata ad una maggiore intensità, oppure le questioni di lavoro, dove potreste ottenere più riconoscimenti. Per cominciare, eliminate spese inutili e sprechi di tempo e energia.
TORO
Contando sul favore di Venere congiunta a Nettuno, ma opposta a
Saturno, potrete gioire di un momento felice, senza però farvi illusioni sulla consistenza di un’esperienza piacevole, ma priva di un
vero fondamento. L’amore entra in un periodo di relativa stasi, nel
quale sarà bene riflettere a fondo su tutti gli aspetti del rapporto.
GEMELLI
Un’organizzazione migliore è sempre possibile, specie dal punto di
vista pratico, quindi cercate di eliminare spese e impegni superflui
e puntate dritti a un obiettivo ambizioso, che può darvi le soddisfazioni che meritate. Nei sentimenti permettetevi un’eccezione alle
vostre severe regole, regalandovi momenti di gioia.
CANCRO
Giove vi apre nuove prospettive facilitandovi anche vecchi progetti abbandonati, perché giudicati irrealizzabili. In amore siete in
grado di prendere in mano le redini del rapporto, se lo avete. Per i
single si apre un lungo periodo di esperienze positive, da non
sopravalutare, ma da vivere con allegria e buon senso, evitando
pericolose illusioni.
LEONE
Tenuto conto dell’aspetto forse eccessivo di Venere e Nettuno,
siete tentati da un sogno che finalmente sembra realizzabile. In
amore cogliere l’occasione, sorridendo senza fare progetti troppo
impegnativi. Nel lavoro siate ottimisti ma prudenti, e agite con
l’abituale signorilità, senza prendere impegni a lunga scadenza.
VERGINE
Avete a che fare con Marte in aspetto difficile: la conseguenza è
qualche dubbio, sia nell’amore che nella gestione delle finanze.
Affrontate una cosa alla volta, e potrete risolvere ogni problema
pratico, ponendo le basi di una migliore intesa in amore ed eliminando ogni pendenza nell’ambiente di lavoro, dove è meglio agire
con la massima prudenza.
BILANCIA
Con l’opposizione di Urano che è addolcita da Giove, potete sollecitare un incontro chiarificatore: vi farà sentire meglio se saprete
gestirlo con elegante distacco. Amore e amicizie traggono profitto
da un atteggiamento più aperto e tollerante, che di certo influenza
positivamente ogni rapporto.
SCORPIONE
Non dimenticate che siete protetti da Saturno, ora all’opposizione
di Nettuno e di Venere, e potrete affrontare con coraggio una difficoltà non grave che sarebbe imprudente ignorare. Nella vita di
relazione potete superare un momento di stanchezza del partner, da
sostenere con il vostro senso di responsabilità. Per il lavoro e le
spese, occhio!
SAGITTARIO
Avete a che fare con l’opposizione di Marte al vostro segno, che
potrebbe destabilizzare la vostra abituale serenità, e forse anche la
vostra pigrizia: cercate di riprendere il filo di un discorso lasciato a
metà, che finalmente potrebbe concludersi a vostro vantaggio. In
amore, prendete quello che è, senza farvi eccessive illusioni.
CAPRICORNO
Un momento di perplessità non nuoce al vostro stile, sempre allegro e piuttosto superficiale. Potete così approfittare di una pausa,
per metter a punto un progetto ambizioso la cui riuscita dipende da
come l’avete saputo impostare. L’amore c’è, ma non brilla particolarmente: anche qui potete riflettere sui recenti avvenimenti.
ACQUARIO
Gli ostacoli che avete dovuto superare vi hanno reso più energici
e volitivi, e ora siete in grado di affermarvi meglio in ogni campo.
L’amore ricomincia a sorridervi, come le amicizie che credevate
superate, sulle quali invece potete contare. Nel lavoro e nelle spese ci vuole la massima attenzione per evitare sprechi.
PESCI
Siete più che condizionati dal favore di Giove che rende facile
quello che finora vi era sembrato difficile. In amore potreste fare
centro con un incontro eccitante, seppur non duraturo, da vivere
con leggerezza e ottimismo. Nel lavoro potete permettervi una breve assenza: dedicatela a quello che avete negli ultimi tempi trascurato.
Domenica 21 luglio
ASIAGO: ENI – Via Verdi, 14
LUSIANA: NORD PETROLI Via Europa, 50
Domenica 28 luglio
ASIAGO: TOTALERG Via Autieri d’Italia
Dalle ore 8.45 di sabato 20
alle ore 8.45 di sabato 27 luglio
GALLIO: Farmacia di Gallio del dr. Stefano Dalla
Valle – Via Prestinari, 34
Dalle ore 8.45 di sabato 27 luglio
alle ore 8.45 di sabato 3 agosto
ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi
Zuccato – Viale Matteotti
l’Altopiano
Sabato 20 luglio 2013
31
La voce degli 8 Comuni
Un oggetto “non indentificato” I CENTO ANNI DI MARCOLINA
rinvenuto a Porta Manazzo
Un conglomerato
di roccia e ferro di
colore ruggine del
peso di circa 3 chilogrammi, è stato
raccolto vicino allo
stallone della malga
Porta Manazzo, situata a 1.700 metri e a pochi passi
dal confine con il
Trentino,
dal
malghese Toni
Rodeghiero e dal
figlio Wimer. Tra i
primi a vedere
quella che ha tutto
l’aspetto di una
meteorite è stato il
vicentino, amico della famiglia
Rodeghiero, Gianni Faccioli.
“Qualche mattina fa – racconta Wimer - Mentre stavamo
radunando le mucche per la
mungitura abbiamo visto questo “sasso” vicino allo stallone. Siccome ci passo regolarmente posso assicurare che
l’oggetto la sera prima non
c’era. Dopo la mungitura l’ho
raccolto, pulito e solo allora, mi
sono reso conto che non poteva che essere un meteorite dal
peso di 2.750 gr che adesso fa
bello mostra di se in malga”.
“Prima di dichiararlo “oggetto
piovuto dal cielo” bisognereb-
SI INAUGURA LA NUOVA ROTATORIA?
NO, SI FESTEGGIA FRANCESCO!!!
Location certamente originale quella scelta da un gruppo di
allegri amici per brindare al 26° compleanno di Francesco: la
nuova rotatoria di Canove! Un tavolino, quattro sedie, un bicchiere di vino e una fetta di anguria, ed ecco che si festeggia
tra l’allegria dei convenuti e lo stupore degli automobilisti di
passaggio. Praticamente un flash mob: il tempo di un brindisi,
si sbaracca…e via!
be analizzarlo – commenta l’astronoma
Lina Tomasella dell’Osservatorio
astrofisico di Asiago
– L’Altopiano è ricco di false meteoriti,
noduli di ossidi ed
idrossidi di ferro
molto frequenti in
certi tipi di rocce
sedimentarie. Piogge,
vento, il disgelo poi li
portano in superficie”. “Comunque un
meteorite è un reperto raro che merita di
essere studiato – conclude l’astronoma –
Quindi meglio farlo analizzare; è
sempre meglio un “falso allarme”
che la perdita di un possibile oggetto importante”.
G.R.
La grande festa dei Panozzo TOUR DEI MUSSI 2013
Anche quest’anno a Treschè
Conca si è tenuta la Festa
dei Panozzo, giunta alla 5°
edizione. Il 23 giugno, dopo
la Messa celebrata da don
Stefano Margola, nel suo
ultimo incontro domenicale
con i parrocchiani prima di
lasciare il suo incarico per
altra sede, i Panozzo si sono
riuniti all’Albergo Col del
Sole di Treschè Conca per
festeggiare e ricordare gli
avi e gli emigranti. Tra i presenti, oltre ai Panozzo del
luogo, amici e simpatizzanti, c’erano l’architetto Virgilio Panozzo, con la moglie
Floriana, giunti dall’Au-
Bene
arrivata
Maria!
Un bacione a mamma Erica
dal suo piccolo Marco
Cara mamma Erica, guarda come sono tranquillo in mezzo a
tanti alpini… sono in braccio al mio papà Andrea Frigo ( Classe
1975, 160° Auc Smalp e poi 7° Alpini - Btg. Feltre, 65^ Cp.) e
di fianco a me ci sono i nonni: a destra Vittorio Frigo (Classe
1941, 8° Alpini - Btg. Cividale, 20^ Cp.) e a sinistra Lino Contri
(Classe 1953, 6° Art. Mont. - Gr. Lanzo, 16^ Btr.), tutti e tre
iscritti alla Sezione M.Ortigara –Asiago, Gruppi di Canove e Foza.
Ti mando un grosso bacione. Il tuo piccolo Marco
Cento anni! E’ il traguardo raggiunto lo scorso 9 luglio da Marcolina Rela residente
in località Val Longhini (Pennar) di Asiago, ma nata, nel lontano 1913, in contrada
Mosele di Asiago. Nella festa per il suo secolo di vita, con la Messa celebrata dal
parroco Don Roberto proprio nella chiesetta di contrada Mosele, Marcolina è stata
circondata dai figli Rinaldo, Fernanda, Livia, Flavia e Roberto, dai nipoti, pronipoti e
parenti. Anche l’amministrazione comunale ha voluto sottolineare quello che è considerato un avvenimento importante per tutta la comunità consegnando a Marcolina
una targa ricordo.
Il 28 giugno è arrivato un piccolo tesoro di
nome Maria. Lo annunciano mamma Silvia e papà Andrea, e
tutti coloro che le vogliono già un gran
bene. A Maria un benvenuto anche da tutta
la redazione del giornale “L'Altopiano”!
stralia, l’ingegnere Renato
Panozzo e consorte da
Altavilla Vicentina, don
Pierangelo Panozzo, parroco di Rotzo, don Stefano, e
come gradito ospite Lucio
Spagnolo, già presidente della Comunità montana
“Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni”, nonché
Silvino
Bonato
(da
Albaredo). Ai partecipanti
venuti da più lontano è stato fatto omaggio di una copia del volume “I colori
della terra”, gentilmente
offerta dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Roana.
Durante il pranzo sono
stati letti messaggi di solidarietà inviati dai
Panozzo dell’Australia,
dell’America, del Brasile e
dell’Argentina. In questi
paesi la riunione dei
Panozzo è già diventata un
evento annuale; molti sono
i discendenti dei primi emigranti che hanno fatto visita al paese dei loro avi,
aiutati nel ricostruire le
l o ro g e n e a o l o g i e d a l l e
pubblicazioni storiche dell ’ a rc h i t e t t o
Vi rg i l i o
Panozzo. L’ organizzatore,
Dino Panozzo, ha salutato
tutti gli ospiti con la promessa di continuare a ritrovarsi nei prossimi anni.
Antonello Bagnara, Enrico Busa, Valter Pozza, Eddy e Rino
Poli, Vincenzo Carbone con i gestori di un B&B
Da quando, nel 2009, Antonello Bagnara aveva visitato
l’isola dell’Asinara con la famiglia non aveva smesso di
pensare a come sarebbe stato bello ritornare in quei luoghi con la mountain bike. Così all’inizio di quest’anno,
con ferma determinazione e spirito caparbio, aiutato dalla
sua fedele compagna “Google Maps”, ha tracciato il percorso lungo tutta l’isola occupandosi anche di ogni aspetto organizzativo. Il 5 giugno 2013 sei impavidi avventurieri facenti parte del gruppo “Ridi e pedala” di Conco
volano, equipaggiati di tutto punto grazie agli sponsors
come una squadra nazionale, alla volta della Sardegna.
Cinque fantastici giorni sempre in sella alle loro bici tra
sentieri impervi, ventosi e assolati che rendevano più piacevoli i bagni rinfrescanti in piccole baie celate al flusso
turistico. Tante fatiche ma anche tante risate e tanti ricordi che hanno reso unica questa esperienza e che hanno confermato che “i montanari xe boni pedalare anca al
mare”.
I neolaureti
dell’Altopiano
Il giorno 8 luglio, Angelica Guoli ha conseguito la
Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutica con la votazione di 110/110. Si congratulano con
la bella neo dottoressa la mamma Lorella, il papà
Roberto, la sorella Alice, la nonna Dolores, lo zio
Toio, la cugina Sara e il fidanzato Alessandro. Un
applauso particolare anche da tutti i suoi amici che
hanno accompagnato, in un modo o nell’altro, questi
anni di studio, culminati con un brillante risultato.
Sabato 20 luglio 2013
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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