Pmi a caccia di fondi per tornare a correre

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Pmi a caccia di fondi per tornare a correre
Sviluppo. Sgr a fianco delle piccole realtà
Pmi a caccia di fondi
per tornare a correre
L'APPELLO
Ccrioli (Confindustria
Monza e Brianza):
«Gli imprenditori devono
comprendere che il rischio
non è un male»
Franco Sartina
MONZA
È stato presentato agli industriali aderenti a Confindustria Monza e Brianza il Fondo italiano di Investimento,
destinato alle piccole imprese (in lìnea dì massima, con
un fatturato compreso fra i
io e i 100 milioni di euro) che
desiderano crescere ed hanno bisogno di capitali.
Il fondo è nato da un progetto che ha avuto inizio nel
mese di dicembre del 2009; il
18 marzo 2010 è stata costituita la società di gestione del risparmio (Sgr) e il 21 dicembre è stato effettuato il primo
investimento, che ha avuto
come beneficiario un'azienda del varesotto.
Il capitale della Sgr, attualmente pari a 3,5 milioni di euro, è composto in maniera paritetica da 5 soggetti (ministero
dell'Economia, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo,
Banca Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Abì e Confindustria), a cui presto si aggiungerà, con un altro mezzo milione
di euro, l'Istituto centrale delle Banche popolari. Il presidente della Sgr è Marco Vitale, mentre amministratore delegato è Gabriele Cappellini.
Il fondo, come ha appunto
spiegato Marco Vitale, è stato
creato per supportare gli sforzi di crescita delle piccole e
medieimprese del settore manifatturiero, «che in Italia si sono comportate, durante l'ultima crisi, molto meglio di quanto pensino la maggior parte degli italiani». Tanto è vero, continua Vitale, che «il peso speci-
fico dell'industria manifatturiera italiana rispetto al totale
mondiale, dal 2000 al 2009, è
rimasta invariataal3,9%. Questo testimonia-co ntinua Vitale - come l'industria italiana
abbia saputo, pur in un momento certamente non facile,
ristrutturare e innovare».
Proprio per dare una mano
alle imprese arriva appunto il
Fondo italiano di investimento.L'obiettivo è entrarenelcapitale sociale di un'impresa
senza però precludere il mantenimento del controllo da
parte dell'imprenditore: questo si attua - come è stato spiegato in seguito a una specifica
domanda degli imprenditori
presenti in sala- con una presenza di minoranza all'interno
della società e concordando
con l'imprenditore stesso le
modalità dell'investimento e
le procedure di dismissione,
che dovranno comunque essere effettuate entro 12 anni.
Il fondo non si occupa di in-
vestire in start-up, in società
che sono attualmente in crisi e
in imprese immobiliari o in società impegnate nel settore
dei servizi finanziari. La Sgr
del Fondo italiano di investimento, come ha spiegato ancora Vitale, « no rmalmente fa entrare un manager all'interno
del consiglio di amministrazione della società: siamo disposti a concordare insieme agli
imprenditori il nome».
Come ha detto Renato Cerioli, presidente di Confindustria Monza e Brianza, il Fondo italiano di Investimento è
una buona opportunità per le
imprese che hanno voglia di
crescere: «Bisogna che gli imprenditori tornino a vedere
l'utile della propria azienda come un valore, e che capiscano
che il rischio non è un "male".
In Italia ci sono troppe imprese eccessivamente piccole per
poter affrontare le sfide della
globalizzazione».
franco, sarc ìna@ilsole24ore. com