Qi-Gong - Fondazione Per Leggere

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Qi-Gong - Fondazione Per Leggere
Qi-Gong
Una pratica antica al servizio
del benessere psicologico
di Roberto Broggi
Broggi, R. – QiGong: una pratica antica al servizio del benessere psicologico
Alcune premesse esplicative
Il QiGong è una pratica che ha alcuni millenni di storia e, come dimostrano alcuni
reperti archeologici, è presente in Cina ancora prima dello sviluppo della scrittura.
Nell’arco di tutto questo periodo, attraverso l’osservazione minuziosa di dettagli del
comportamento umano colti e compresi nella loro funzione specifica, i maestri di
QiGong sono giunti alla costruzione di un enorme corpus conoscitivo. Ad esempio,
partendo dalla semplice constatazione che l’individuo per attenuare un dolore acuto
tende spontaneamente ad attuare un ispirazione rapida, profonda e con un sonoro
suono sibilante, grazie ad una metodica sperimentazione dell’efficacia di tale
inspirazione in circostanze diverse (periodi del giorno e dell’anno), oppure alla sua
associazione a sequenze di movimenti o posture, essi sono riusciti a codificare veri e
propri protocolli terapeutici.
In base all’accumulo e all’elaborazione di queste conoscenze, oggi i praticanti di Qi
gong possono gradualmente sviluppare una profonda consapevolezza del Qi nel
proprio corpo, affinando la capacità di usare la loro mente, o meglio l’intenzione, nel
guidare tale energia all’interno dello stesso.
La pratica del QiGong consiste nell’assunzione di posizioni statiche o dinamiche,
abbinate ad un particolare tipo di respirazione, di suono e a uno specifico stato di
coscienza, tutte rivolte ad apprendere ad entrare nel cosiddetto “corpo energetico”
degli organi, dei centri energetici e dei canali, dentro i quali scorre l’energia. Il
passaggio successivo è quello di muovere tale energia, conducendola a piacere
all’interno del corpo o “innalzandone la frequenza”, con un positivo effetto preventivo,
terapeutico e, non ultimo, di elevazione spirituale.
Nonostante il QiGong rappresenti, da sempre, un importante strumento per il
raggiungimento del benessere psico-fisico, esso è una parte spesso trascurata, della
Medicina Tradizionale Cinese (MTC), tanto da essere considerato la medicina dei
poveri.
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Si deve peraltro osservare che a partire dagli anni ‘801 gli scienziati in Cina hanno
iniziato a studiare l’efficacia del training energetico sotto il profilo medico, avviando un
percorso di approfondimento interessantissimo, peraltro poco conosciuto persino dagli
addetti ai lavori e dagli esperti di medicine complementari.
Interessante appare l’influenza del QiGong sulle variabili fisiologiche: al proposito
vale la pena citare i suoi effetti immediati sulle funzioni cardiovascolari2, quelli più
stabili relativamente a problemi di ipertensione arteriosa3, e sulle conseguenze che
1
Se inizialmente molte delle ricerche originali erano esclusivamente in cinese, l’accesso più diffuso
anche in Cina alla lingua inglese e l’avvio di numerose conferenze internazionali ha reso possibile, già in
occasione del congresso internazionale di QiGong dell’86, la presenza di ben 840 lavori, dei quali, più
della metà in lingua inglese; cosa che ha fatto si che, a partire da tale periodo, si sia avviato un
interessante discorso sulle applicazioni terapeutiche di questa disciplina.
2
Si vedano al proposito: Mo Feifan, Xu Yongchun, Lu Yongpin, Xu Guang. Study of prevention of
cardiac function disorder due to immediate entry into highlands by qigong exercise. Proceedings, Second
World Conf on Academic Exchange of Medical Qigong, Beijing, China.. 1993: 78.; Mo Feifan, Lu Yongpin,
Zhao Guoliang. Effect of exercise with qigong on lung function of persons entering highland. Proceedings,
Fifth International Symposium on Qigong, Shanghai, China..1994:186; Mo Feifan, Wan Lurong, Jia ZiZi,
Xu Guang. Study of prevention of microcirculation disorders of pilots in highlands by qigong. Proceedings,
Second World Conf on Academic Exchange of Medical Qigong, Beijing, China.1993: 78.
3
Bian Huangxian. Clinical observation of 204 patients with hypertension treated with qigong.
Proceedings, First International Congress of Qigong. Berkeley, Calif., 1990: 101. Wang Chongxing, et.
alt. (1993) Effects of qigong on preventing stroke and alleviating the multiple cerebro-cardiovascular risk
factors--a follow-up report on 242 hypertensive cases over 30 years. Proceedings, Second World
Conference for Academic Exchange of Medical Qigong, Beijing, China.: 123-124.
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tale patologia determina nei soggetti da essa affetti4, così come nel recupero di
funzioni normali in soggetti con patologie croniche5.
Sul piano neuroendocrino, si riscontra che la pratica è anche in grado di
determinare un significativo aumento della beta-endorfine6, un aumento di TSH, T3,
T47, dell’ormone della crescita (GH), dell’IGF-I8 e dell’IGFBP-39.
Relativamente all’efficacia del QiGong in campo immunitario, si è potuto riscontrare
un aumento nel numero assoluto di linfociti T CD4 e del rapporto CD4+/CD8+,
4
Wang Chongxing, Xu Dinghai, Qian Yuesheng, Medical and health care qigong, J Traditional Chinese
Medicine. 1991:11(4) 296-301.
5
Xu Dinghai, Wang Chongxing, et al. (1994)Clinical study of delaying effect on senility by practicing
ÒYang Jing Yi Shen GongÓ in hypertensive patients. Proceedings, Fifth International Symposium on
Qigong, Shanghai, China,:109.
6
Ryu H., Mo H.Y., Mo G.D., Choi B.M Jun C.D., Seo C.M.., Kim H.M., Chung H.T. (1996): Acute Effect
of QiGong training on Stress Hormonal levels in Man”, Am J. of Chinese Med., Vol XXIV, N°2, pp 193-198.
7
Lee, M. S., Jeong, S. M., Oh, S. W., Ryu, H., & Chung, H.T(1998): Acute effects of ChunDoSunBup
on blood concentration of TSH, Calcitonin, PTH and Thyroid Hormones in Elderly Subjects, Am J. of
Chinese Med., Vol XXVI, N° 3-4, pp 275-281.
8
Lee, M. S., Jeong, S. M., Oh, S. W., Ryu, H., & Chung, H.T (1999): “Effects of ChunDoSunBup Qi-
training on Growth Hormone, Insulin-Like Growth Factor-I, and Testosterone in Young and Elderly
Subjects”, Am J. of Chinese Med., Vol XXVII, N°2, pp 167-176.
9
Si veda: Lee, M. S., Jeong, S. M., Oh, S. W., Ryu, H., & Chung, H.T (2000): “Modulation of
neuroendocrinological function by psychosomatic training: acute effects of ChunDoSunBup Qi-training on
Growth Hormone, Insulin-Like Growth Factor-I, and Insulin-Like Growth Factor Binding Protein”,
Psychoneuroendocrinology 25, pp. 439-451.
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presente nei praticanti di QiGong rispetto a un gruppo di controllo10, così come una
immunità cellula mediata superiore11. Un ulteriore lavoro ha anche dimostrato che una
singola sessione di pratica è in grado di aumentare l’attività ossidativa dei neutrofili e
la loro capacità di adesione12.
Un’analoga attenzione dei ricercatori si è anche rivolta all’influenza del QiGong sui
processi di invecchiamento e dei sintomi ad essi relativi13, e sul potenziamento
dell’attività dell’enzima SOD14.
10
Ryu H., Jun C.D., Choi B.M., Kim H.M., Chung H.T. (1995): “Effect of QiGong Training on proportion
of T lymphocyte subsets in Human phripheral blood. Am. J. Chin. Med. 23(1) pp. 27-36.
11
Ryu H., Mo H.Y., Mo G.D., Choi B.M Jun C.D., Seo C.M.., Kim H.M., Chung H.T. (1995): “Delayed
cutaneous Hypersensitivity reaction in QiGong trainees by multitest cell mediated immunità. Am. J. Chin.
Med. 23 (2) 139-144.
12
Lee, M. S, Jeong, S. M., Kim H.M., Ryu H.: (2003): “Qi-Taining Enhances Respirstory Burst Function
and Adhesive Capacity of Neutrophils in Young Adults: A Preliminary Study, Am. J. Chin. Med., Vol 31,
N°1, 141-148.
13
Si vedano: Kuang Ankun, Wang Chongxing, Xu Dinghai, Qian Yueshang. Research on anti-aging
effect of qigong. J Traditional Chinese Medicine. 1991:11 (3) 224-227. Xu, Hefen; Xue, Huining; Bian,
Meiguang; Zhang, Chengming; Zhou, Shuying. Clinical study of the anti-aging effect of qigong.
Proceedings, Second World Conference for Academic Exchange of Medical Qigong. Beijing, China. 1993:
137.
14
Ye Ming, et al. Relationship among erythrocyte superoxide dismustase activity, plasma sexual
hormones (T, E2), aging and qigong exercise. Proceedings, Third International Symposium on Qigong,
Shanghai, China.. 1990:28-32.
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In ambito strettamente psicologico, un primo studio del 199815, oltre a suggerire
che il QiGong è efficace nella prevenzione e nella terapia dei sintomi psicologici,
identifica una specifica e significativa correlazione negativa tra il periodo di training
dei soggetti praticanti e tutte le sottoscale del SCL-90-R test, ad eccezione di quella di
Ansietà fobica.
Attraverso la somministrazione del test MMPI, uno studio successivo16, analizza i
possibili effetti della pratica del QiGong sulla personalità: i praticanti di QiGong
ottengono,
rispetto
a
quelli
appartenenti
al
gruppo
di
controllo,
punteggi
significativamente più bassi nelle scale di Depressione (D), Histeria (Hy), Paranoia
(Pa), Schizofrenia (Sc) e Frequenza (F) e significativamente più alti in quella di
correzione (K). Allo stesso modo, essi segnalano anche una riduzione significativa, in
rapporto al gruppo di controllo, della (Ho). Tali dati suggerirebbero che la pratica del
QiGong possiede un’efficacia preventiva e terapeutica sulle problematiche di natura
psicologica, emotiva e sui disturbi di personalità.
15
Myong Soo Lee, Seong Min Jeong, Hoon Ryu, Sang Woo Oh, Hun- Taeg Chung: Effects of
ChunDoSunBup Qi-Training on Psychological Adjustament: A cross-sectional Study, Am. J of Chinese
Medicine, Vol. XXVI, N° 2, pp. 223-230, 1998.
16
Myong Soo Lee, Seong Min Jeong, Byung Gi Kim, Hoon Ryu, Sang Woo Oh, Hun- Taeg Chung: “A
Minnesota Multiphasic Personalità Inventory Profile of ChunDoSunBup Qi-Tranees: A Preliminary Study”,
1999, Am. Journal of Chinese Medicine, Nos. 3-4, pp. 307-313.
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Un ancora più recente studio Canadese del 200417 indaga proprio la relazione tra il
QiGong le caratteristiche di personalità, cercando inoltre di comprendere se questa
relazione
si
mantiene
stabilmente
nel
tempo.
Ad
entrambi
i
gruppi
viene
somministrato un test di personalità denominato Eysenck Personality Inventory (EPI),
appositamente scelto per misurare la condizione di estroversione e quella nevrotica. I
risultati del lavoro identificano una relazione negativa tra il QiGong e la condizione
nevrotica: in sostanza il gruppo dei praticanti era significativamente meno affetto da
aspetti nevrotici dei soggetti appartenenti al gruppo di controllo. Questo risultato ha
permesso di sostenere agli autori che la pratica del QiGong può possedere una precisa
funzione di stabilizzazione mentale.
17
Leung Y, Singhal A. “An examination of the relationship between QiGong meditadion and
Personalità.”, Social Behavior and Personality, 2004, 34(4), 313-320.
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Studio
preliminare
olistico:
l’efficacia
del
QiGong
sul
benessere psicologico e sulla condizione energetica
Materiali e metodi
Soggetti
I soggetti inizialmente coinvolti nella presente ricerca sono stati 44 allievi di corsi di
QiGong, dei quali solo 21, per cause varie, sono stati compiutamente testati
attraverso strumenti diversi di misurazione e sono stati oggetto della presente ricerca.
Con questi ultimi, che rappresentano coloro che hanno portato a termine il percorso di
un anno, sono state effettuate due misurazioni, la prima, precedente all’avvio del
corso, nel settembre del 2006 (test) e la seconda, al termine del corso, nel giugno del
2007 (retest).
I 21 soggetti monitorati sono stati divisi in due gruppi, sia di pratica che di ricerca,
il primo ( denominato gruppo “B”) composto da coloro che, antecedentemente al
settembre ‘06, non avevano mai praticato QiGong, il secondo ( denominato gruppo
“C”), invece composto da coloro che lo avevano praticato almeno dall’anno
precedente.
Relativamente
al
gruppo
B,
il
percorso
di
lavoro,
che
si
è
avviato
con
l’apprendimento di alcune tecniche introduttive di rilassamento, ha riguardato l’utilizzo
di pratiche di QiGong quali movimenti per la mobilizzazione dell’energia e l’uso di
suoni terapeutici.
Il gruppo C, ha invece utilizzato pratiche statiche di mobilizzazione dell’energia e
camminate terapeutiche.
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Strumenti di misurazione
I due strumenti utilizzati nella presente ricerca sono stati l’M.M.P.I. e il B.F.B.
Fra.Se.
L’M.M.P.I. (Minnesota Multiphasic Personalità Invenctory)18 rappresenta il più
diffuso
e
solidamente
validato
strumento
di
misurazione
di
funzionamento
psicopatologico e di personalità. La siglatura di tale test consente di ricavare dalle
risposte un valore numerico per ogni scala. Le scale sono 13, 3 di controllo (L, K, F) e
10 cliniche ( Hs D Hy Pd Mf Pa Pt Sc Ma Si ), alle quali si devono aggiungere le 13
scale di contenuto da noi selezionate per gli specifici intenti di questa ricerca (Anx, Frs
Obs Dep Hea Ang Cyn Asp Tpa Lse Sod Wrk Trt). I valori normali dei punteggi T, ad
esclusione delle scale di controllo, sono al di sotto del 65.
Il B.F.B. Fra.Se è un apparecchio computerizzato che consente la misurazione
dell’impedenza cutanea rilevata a livello dei punti Ryodoten, punti che, secondo il
metodo Ryodoraku tradizionale, sono iper-elettro-conduttivi.
Con la medesima apparecchiatura e dallo stesso operatore sono state effettuate tre
misurazioni, due finalizzate alla presente ricerca ed una con l’unico scopo di fornire ai
praticanti specifiche indicazioni di pratica.
A causa della non omogeneità dei due gruppi, sin dall’inizio l’intento non è stato
ovviamente quello di confrontarli tra loro, quanto piuttosto quello di verificare
18
Per ogni approfondimento si veda: Butcher J. E Williams C.: “Fondamenti per l’interpretazione
dell’MMPI-2, Ed Giunti, 1996.
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l’evoluzione di ciascuno di essi, osservando gli eventuali cambiamenti tra la fase
iniziale e quella finale del percorso.
Gli interrogativi che ci si poneva all’inizio di quest’esperienza erano:
la pratica del QiGong può determinare dei cambiamenti stabili sul piano delle
caratteristiche personologiche, cambiamenti che si potevano, in qualche modo,
correlare ai tempi della pratica (durata dell’esperienza);
la pratica del QiGong può determinare dei cambiamenti stabili sul piano della
condizione energetica, cambiamenti che si potevano, in qualche modo, correlare ai
tempi della pratica (durata dell’esperienza);
gli eventuali cambiamenti verificatisi sul piano delle variabili psicologiche (MMPI) e
su quello della biorebolazione (BFB FraSe) sono, in qualche modo, tra loro coerenti.
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Risultati
Risultati MMPI
Test b
Retest b
Test c
Retest c
L
47,1
47,9
55
53
F
62,6
58
56,4
56,4
K
42,4
44,8
45,7
47,4
Hs
60,7
59,1
56,9
53,6
D
64,6
62
54
55,6
Hy
59,6
55,2
52,7
52,2
Pd
63,1
59,8
56,5
56
Mf
45,8
47,4
46
47,2
Pa
54,9
53,8
51,2
51,8
Pt
58,7
58,5
52
48,6
Sc
60,1
59,4
59,5
55,6
Ma
51,6
49,3
51,8
48,9
Si
62,4
60,4
58,9
55,6
Scale cliniche: media dei punteggi T
Effettuando il confronto tra il test somministrato a un gruppo di soggetti che non
hanno mai frequentato gruppi di QiGong ( gruppo B) e il retest, somministrato circa 9
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mesi dopo, in quest’ultimo abbiamo potuto rilevare un miglioramento dei punteggi T
per 9 delle 10 scale cliniche19.
SCALE CLINICHE TEST/RETEST B
65
60
55
TEST B
50
RETEST B
45
40
35
L
19
F
K Hs
D Hy Pd Mf Pa Pt Sc Ma Si
La sola scala nella quale non si verifica alcun miglioramento, peraltro coerentemente con i dati
emersi da lavori analoghi, è la Mf, la quale rileva il rapporto mascolinità/femminilità. Si veda Myong Soo
Lee, Seong Min Jeong, Byung Gi Kim, Hoon Ryu, Sang Woo Oh, Hun- Taeg Chung: “A Minnesota
Multiphasic Personalità Inventory Profile of Chun DoSunBup Qi-Tranees: A Preliminary Study”, 1999, Am.
Journal of Chinese Medicine, Nos. 3-4, pp. 307-313.
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Volendo analizzare nel dettaglio le scale che maggiormente rivelano un decremento
numerico dei punteggi T, si deve, innanzitutto, considerare la F, la quale, pur non
appartenendo alle scale cliniche, è fondamentale nello stabilire la validità del test20.
A questo livello, nel suo complesso, il gruppo B manifestava prima di intraprendere
il percorso di QiGong, quella che potremmo definire un eccesso di attenzione nei
confronti dei propri problemi (F>60); mentre diversa era la condizione media alla fine
del percorso (F=58), espressione invece di un apertura alla discussione dei propri
problemi.
Tra le 10 scale cliniche esaminate, quella che dimostra una più elevata riduzione dei
punteggi T è la Hy (≠4,4), la quale, denominata Scala dell’Isteria da Conversione o
del Disturbo da Conversione, indica, qualora positiva, la tendenza a reagire allo stress
sviluppando sintomi fisici (mal di testa, tachicardia, dolore al petto,ecc.). Interessante
che sia proprio tale valore a segnalare la maggiore riduzione, specie se si considera
che tale indice era tra quelli significativi anche nella citata ricerca Coreana21, e i cui
autori spiegavano come determinata una minore, e più adeguata, reazione allo stress.
Il secondo problema che ci siamo voluti porre riguarda gli eventuali processi messi
in moto da tale pratica in un periodo superiore all’anno. Proprio per rispondere a tale
20
Se molto elevata ( sup. a 100) ne invalida i risultati, esito questo che può essere determinato da
fattori molto diversi tra loro quali: compilazione casuale, stato di disorientamento, psicopatologia grave,
simulazione di patologia.
21
Myong Soo Lee, Seong Min Jeong, Byung Gi Kim, Hoon Ryu, Sang Woo Oh, Hun- Taeg Chung: op.
cit.
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interrogativo abbiamo testato e ritestato dopo 9 mesi nostri allievi che avevano gia
seguito un percorso di QiGong l’anno precedente. In questo caso migliorano 7 scale su
10, e, tra queste, quelle che ottengono una maggiore riduzione sono: Hs, Pt, Sc e Si.
Rispetto al discorso precedente, risulta interessante la riduzione della scala
Hs(≠3,3), la quale, denominata Scala dell’Ipocondria, se positiva segnala una
abnorme
preoccupazione
per
la
propria
condizione
di
salute,
rilevando
una
correlazione tra dolore cronico, eccessivo lamentarsi e preoccupazione di tipo
ipocondriaco per la propria salute.
Clinicamente correlato a questo discorso, interessante risulta essere la riduzione di
un’altra scala, la Pt(≠3,4), impropriamente denominata Scala di Psicastenia ma, in
realtà, più propriamente associabile a disturbi d’ansia con tratti ossessivo-compulsivi.
I suoi items valutano, infatti, la presenza di disturbi fisici riferiti, ansia, agitazione,
preoccupazione,
irriquietezza,
con
elementi
di
rimurginazione,
insicurezza,
eventualmente associata a rigidità, perfezionismo e propensione alla razionalizzazione
e all’intellettualizzazione.
Test b
Retest b
Test c
Retest c
Anx
61
59,2
53,1
53
Frs
58,3
56,7
52,3
47,1
Obs
57,8
56,3
52,5
49,3
Dep
58,3
56,7
53,6
51,3
Hea
63
60,8
59
54,3
Ang Cyn
57,6
54,6
48,5
48,5
Asp
53,2
55
59
52,4
Tpa
51,8
51,3
53,4
47,4
Lse
53,2
51,1
50,0
48,5
Sod
59,2
58,9
51,3
53,1
Wrk
63,7
62,8
59,5
58,1
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Trt
56,2
60,7
54,7
53,7
Scale di contenuto: media dei punteggi T
Relativamente alle scale di contenuto, volendo innanzitutto analizzare il percorso
dei soggetti che hanno svolto un anno di training (gruppo B), il confronto test/retest ci
permette di constatare un miglioramento di 10 delle 13 scale prese in esame.
SCALE CONTENUTO TEST/RETEST B
65
60
55
TEST B
50
RETEST B
45
40
Trt
Wrk
Sod
Lse
Tpa
Asp
Cyn
Ang
Hea
Dep
Obs
Frs
Anx
35
Quella che, tra tutte, appare oggetto di un maggiore miglioramento è la Ang (≠3),
la cui positività si riferisce alla reazione nel momento in cui si esprime la rabbia,
segnalandone difficoltà di controllo in relazione a stati di irritabilità, impazienza,
impulsività, testardaggine.
Passando all’analisi di coloro che all’inizio del monitoraggio avevano già seguito un
percorso di addestramento di almeno un anno (gruppo C), il miglioramento è, in
questo caso, per 11 scale su 13.
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SCALE CONTENUTO TEST/RETEST C
65
60
55
TEST C
50
RETEST C
45
40
Trt
Wrk
Sod
Lse
Tpa
Asp
Cyn
Ang
Hea
Dep
Obs
Frs
Anx
35
La maggiore differenza riguarda la scala Cyn, quella del cinismo, (≠6,6) , la quale
misura le condizioni misantropiche, presenti in quei soggetti diffidenti, che si
aspettano motivazioni negative nascoste dietro le reazioni degli altri, che tendono a
considerare utilitaristi, perché ritenuti opportunisti o paurosi.
La seconda scala in ordine di differenza presentatasi è la Asp(≠ 6), quella dei
comportamenti antisociali, che raccoglie gli atteggiamenti misantropici simili a Cyn,
oltre a una sorta di giustificazione e, a volte, anche ammirazione nei confronti dei
comportamenti al di fuori della legge.
La terza è la Hea (≠ 4,7), la quale si riferisce alla preoccupazione per la salute in
soggetti che si sentono più malati della media e riferiscono molti sintomi fisici. Tale
rilievo ben si accosterebbe a quello effettuato in precedenza relativamente alle scale
cliniche, nelle quali, Hs, la Scala dell’Ipocondria, relativa alla preoccupazione per la
propria condizione di salute, il cui punteggio T(≠3,3) appariva ridursi proprio
all’interno di questo gruppo di soggetti.
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Risultati BFB frase
I risultati ottenuti segnalano, innanzitutto, per entrambi i gruppi esaminati un
significativo aumento della media dei punteggi del Valore Energetico Medio (VEM),
corrispondente a 7 per il gruppo B e 6.50 per il C.
Potendo definire il VEM la reattività biologica di un sistema, intendendo con
quest’ultima l’energia che esso può mettere a disposizione per ogni esigenza, siamo
portati ad affermare che questa sia quindi cresciuta significativamente ed in modo
corrispondente in entrambi i gruppi.
Punti FraSe B Test/Retest
40
30
20
10
0
H1
H2
H3
H4
H5
H6
F1
F2
F3
F4
F5
F6
Sin test
32,8
37,6
33,9
24,2
32,3
32,3
32,1
28,7
16,3
29,4
23,9
28,8
Dx Test
28,6
34,5
33,2
26,6
33,4
32,1
32
31,9
14,9
29,9
25,7
33,4
Sin Retest
39,5
41,2
41,5
31,1
40,6
41,2
29,9
41,6
18,6
26,8
34,3
42,7
Dx Retest
35,7
40,3
41,1
32,4
38,9
39,6
32,4
37,5
18
28,3
34,7
38,9
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Punti FraSe C Test/Retest
40
30
20
10
0
H1
H2
H3
H4
H5
H6
F1
24
F2
F3
38,63636 19,45455
F4
20
F5
Sin Test
37,90909 33,36364 34,54545 29,63636 38,09091 39,45455
Dx Test
34,27273 30,72727 32,81818 29,45455 38,09091 39,18182 23,81818 33,27273 13,63636 22,18182 32,81818
F6
34,45455 36,63636
36
Sin Retest 35,90909 37,90909 44,36364 36,18182 38,90909 42,36364 27,36364 43,09091 25,63636 22,45455 40,54545 44,54545
Dx Retest 38,09091
41
41,27273 36,90909
42
39,09091 28,90909 39,63636 20,63636 23,36364 35,18182 38,63636
Analizzando i grafici ottenuti per ciascun gruppo, risultanti dalla media dei valori
ottenuti dai loro membri, appare inequivocabile il miglioramento della condizione di
ipoergia caratterizzante entrambi. A questo proposito può essere utile far osservare
l’aumento energetico a livello renale (F3), notoriamente sede dell’energia originaria
dell’individuo, che passa, nel caso del gruppo B, da 16,3 ( sin.) e 14,9 (dx) a 18,6
(sin) e 18 (dx), e in quello del gruppo C, da 19,4 (sin) e 13,6 (dx) a 25,6 (sin) e 20,6
(dx).
Oltre alle osservazione esposte relativamente alla reattività biologica dei soggetti,
abbiamo voluto considerare anche un ulteriore variabile che fa direttamente
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riferimento all’eventuale condizione di flessibilità biologica22: l’ampiezza dell’area tra i
due tracciati (quello esito delle misurazione alla destra del corpo e quello esito della
misurazione a sinistra del corpo) che, se troppo ridotta, segnala l’assenza di quel
minimo grado di disordine che è proprio della complessità del nostro organismo23, e,
senza la quale, si ha a che fare con una rigidità di sistema. Tale lavoro ci ha permesso
di identificare, relativamente alla misurazione effettuata all’inizio dell’anno, ben tre
protocolli all’interno del gruppo B e uno all’interno del C. Il rapporto 3/1 già ci
conforta, segnalando come fosse alquanto più diffusa questa condizione in coloro che
non avevano ancora iniziato tale percorso ( i 3 del gruppo B) rispetto a coloro che lo
avevano gia iniziato da un anno (solo un protocollo). Ancora più confortanti risultano
però essere i dati ottenuti al retest di fine anno: nessun protocollo soddisfaceva più
quella condizione di rigidità.
22
Da un punto di vista della diagnostica funzionale e della bioregolazione, oltre a stabilire la quantità
energetica a disposizione dell’individuo, un variabile, importante per cogliere lo stato di salute del
soggetto, è quella della sua flessibilità biologica. In presenza di eccessiva rigidità da parte del sistema,
l’organismo avrà una capacità adattativa alquanto ridotta ed una conseguente tendenza a rispondere
inadeguatamente alle sollecitazioni ambientali, con una maggiore propensione alla malattia nel caso in cui
questa non si sia ancora manifestata o con una prognosi meno positiva in caso di malattia già
conclamata.
23
Secondo la medicina della regolazione, mentre nell’apparente disordine minimo vi è un ordine
superiore non immediatamente percepibile, l’eccesso di ordine è segno di una mancanza di dinamismo,
per cui basta una piccola variazione perchè il sistema collassi.
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Discussione e conclusioni
I risultati ottenuti evidenziano come vi sia un proporzionale progresso tra le
variabili psicologiche e quelle energetiche, con una coerenza che appare sorprendente.
Entrambi i gruppi segnalano, relativamente all’MMPI, un allontanamento dalla
condizione patologica che appare coerente con l’avvicinamento alla condizione di
normoergia del FraSe. I progressi in campo psicologico ed energetico sembrano quindi
assomigliarsi notevolmente, e questo a confermare quelli che sono i fondamenti del
pensiero olistico: esiste una coerenza tra benessere psicologico e condizione
energetica, anche quando queste due condizioni siano misurate con strumenti
appartenenti a criteri diagnostici molto diversi tra loro.
In linea con quanto riscontrato nelle ricerche internazionali, questo lavoro
sembrerebbe confermare che il QiGong sia una pratica energetica particolarmente
valida sin dai primi mesi (5-12) nel ridimensionamento delle problematiche di
somatizzazione connesse a situazioni di stress.
Rispetto alla gestione delle emozioni, la pratica sembrerebbe inoltre fornire, già
entro l’anno, uno strumento di più adeguata gestione della rabbia, nei casi in cui
questa sia messa in gioco.
Sul piano energetico, in questo stesso periodo, si riscontra un progresso parallelo
che ha a che fare una migliore reattività biologica ed una maggiore flessibilità di
sistema, entrambe fondamentali nel raggiungimento e/o nel mantenimento di una
condizione di adeguato benessere psico-fisico.
Relativamente a questioni di natura corporea, la continuazione del training (oltre i
12 mesi) sembrerebbe in parte agire sulle tematiche ansiose connesse sia a stati
ipocondriaci (Hs) che a preoccupazioni per la salute (Hea).
Se si vuole ulteriormente approfondire l’evoluzione delle variabili analizzate in
rapporto alla durata del training, sembrerebbe emergere che inizialmente esso abbia
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effetto sui meccanismi dello stress ( Hy), probabilmente attivando quei processi di
natura neuroendocrina ben documentati dalla P.N.E.I, o favorendo modalità più
adattative di affrontare lo stesso, ad esempio attraverso una più adeguata gestione
delle emozioni (Ang) o grazie ad una maggiore flessibilità di sistema.
L’effetto del QiGong sembra però andare anche oltre, con una sua incidenza nel
tempo (oltre i 12 mesi) a livello delle rappresentazioni del mondo (Cyn; Asp;) e del Sé
( F; Hs; Hea); fatti, questi ultimi, tutti da confermare, chiarire ed approfondire.
Roberto Broggi
Psicologo, Psicoterapeuta, Esperto in Medicine Naturali
P.zza G. Marconi, 42 – Abbiategrasso (MI)
[email protected]
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