ALCUNI ASPETTI DI MORALE SESSUALE
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ALCUNI ASPETTI DI MORALE SESSUALE
Catechesi a un gruppo di giovani universitari di medicina veterinaria di Matelica. Università di Camerino ALCUNI ASPETTI DI MORALE SESSUALE (a cura di DON VINCENZO BRACCI) Per noi, la morale è ciò oltre cui non si può andare. La morale mette i limiti del lecito e dell’illecito. Visione sbagliata di morale. Cristo non ci ha insegnato una morale, cioè a mettere dei limiti all’amore, ma ci ha insegnato un amore senza limiti. 1. 2. La sessualità è stata sempre presentata come occasione di peccato, mai come un modo di comunicare sé stessi all’altro. La sessualità è un linguaggio, è il linguaggio del corpo che esprime la ricchezza dell’anima. La sessualità è vera e buona quando esprime la tenerezza del cuore, l’amore spirituale, la comunione profonda. La sessualità, prima che possibile peccato, è possibile comunione d’amore. 3. La morale cattolica si è troppo preoccupata del sesso, lasciando in ombra le altre dimensioni della persona. La parola stessa “immorale“ indicava un comportamento sessuale scorretto. Per molti la “moralità” riguarda solo il sesso. La sessualità invece è legata a tutta la persona, a tutto quello che facciamo e viviamo. Se le nostre relazioni con gli altri sono belle, se siamo felici di vivere, se siamo contenti del nostro lavoro o del nostro studio, se siamo fiduciosi nel nostro futuro, se ci sentiamo valorizzati e apprezzati da tutti, la nostra sessualità esprimerà all’altro fiducia, gioia, forza. Se ci sentiamo inutili, frustrati, depressi, se le nostre relazioni con gli altri sono fallimentari, se il mondo ci fa paura, il sesso diventa per noi solo una droga di cui ho bisogno per non affondare, l’altro diventa un oggetto di cui mi servo per non morire, la mia sessualità esprimerà solo paura, sfiducia, sfruttamento. La sessualità non è un “mondo a parte” riguardo agli altri aspetti della mia vita, non è un settore particolare, sciolto da qualsiasi legame. La sessualità esprime sempre tutto quello che io sono, io racconto me stesso all’altro tramite la mia sessualità, il mio corpo. Il nostro corpo parla di noi. Se la vita mi sta distruggendo, la mia sessualità sarà distruttiva; se la vita mi affascina, mi piace, mi interessa, la mia sessualità sarà un dono d’amore. Per molti il sesso è l’ultimo rifugio per difendersi da un mondo cattivo (film “Ultimo tango a Parigi”). 4. Noi siamo maschi o femmine non solo per i nostri caratteri fisici, ma anche per i nostri modi di essere, di pensare. La sessualità riguarda non solo il fisico, ma anche la psicologia e lo spirito di una persona. Tanti disturbi fisici sessuali derivano da problemi psicologici e spirituali. Noi siamo un tutto unico. I gesti esteriori devono essere il riflesso di un grande mondo interiore. La “verità” è proprio la corrispondenza tra il “di fuori” e il “di dentro”. Quindi il problema morale non è chiedersi quali gesti sono leciti e quali non lo sono, ma chiedersi: qual è il mio mondo interiore? Di che tipo è il mio amore per l’altro? I gesti esteriori sono leciti o no non in base a cataloghi stabiliti da altri, ma in base al significato che noi diamo loro. 5. Il problema allora non è chiedersi: a che età perdere la verginità? Contraccezione si o no? Rapporti prematrimoniali si o no?. Ma chiedersi: che cosa è per me l’amore? Che cosa vuol dire amare una persona? Il problema è a livello profondo, non a livello di giudizio e catalogazione di singoli gesti esteriori. Cos’è l’amore? È definibile l’amore? “Amare è soffiare forza alla persona amata per portarla alla liberazione”. “Se ami qualcuno dagli la libertà”. “L’amore non è tanto denudarsi l’uno di fronte all’altra, quanto ognuno di fronte a se stesso”. “La verità vi farà liberi”. Per amare bisogna essere veri, non falsi, non giocare a recitare una parte. Essere “veri” permette un amore che dona libertà. Verità e libertà sono le due ali dell’amore. 6. L’amore è la strada per conoscere Dio, perché Dio è amore. I medievali avevano una frase bellissima, “UBI AMOR, IBI OCULUS”: dove c’è l’ amore, lì c’è lo sguardo. Affermava Antoine de Saint-Exupery, scrittore francese morto nel 1944: “AMARE NON SIGNIFICA STARE A GUARDARSI NEGLI OCCHI, MA GUARDARE INSIEME VERSO LA STESSA META”. S. Agostino diceva una frase che ho sempre custodito nel cuore come un progetto di vita per me: “NULLA MAIOR EST AD AMOREM INVITATIO QUAM PREVENIRE AMANDO” (non c’è maniera più grande d’invitare qualcuno all’amore che cominciare ad amarlo, che prevenirlo nell’amore).