Disoccupazione giovanile, piccole imprese e aumento dei prestiti

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Disoccupazione giovanile, piccole imprese e aumento dei prestiti
Disoccupazione giovanile, piccole imprese e aumento dei prestiti: questi i
temi del vertice dei leader dell'UE del 27 e 28 giugno.
Alla vigilia del vertice, la Commissione ha formulato alcune raccomandazioni in materia di
disoccupazione giovanile e sostegno alle piccole imprese e il presidente della Commissione
José Manuel Barroso ha scritto a tutti i capi di Stato e di governo dell'UE invocando un
consenso su questi temi.
Disoccupazione
Circa 6 milioni di europei under 25 sono attualmente senza lavoro. In alcuni paesi, più
della metà dei giovani che vogliono lavorare sono disoccupati.
L'invito della Commissione a intervenire contro la disoccupazione giovanile introduce
nuove idee su come dare lavoro ai giovani e sollecita i governi nazionali ad attuare
rapidamente i programmi già approvati, tra cui l'iniziativa Garanzia per i giovani.
Ciò consentirebbe di offrire a tutti i giovani un'occupazione dignitosa, una possibilità di
apprendistato o tirocinio o un'ulteriore formazione nei quattro mesi successivi al termine
degli studi scolastici o alla perdita di un impiego.
La Commissione auspica che i 6 miliardi di euro stanziati per la lotta contro la
disoccupazione giovanile siano spesi nel 2014 e 2015, anziché essere ripartiti sul prossimo
periodo di finanziamento settennale dell’UE, come originariamente previsto.
Aumentare i prestiti
A causa della carenza di liquidità, le banche sono meno disposte a prestare denaro, in
particolare alle piccole imprese. La Banca europea per gli investimenti prevede tuttavia di
aumentare i suoi prestiti a 60 miliardi di euro l’anno fino al 2015. La relazione
sull’aumento dei prestiti all’economia spiega come queste risorse verranno orientate verso
le piccole imprese e i paesi vulnerabili, generando investimenti e occupazione.
La relazione illustra inoltre tre nuovi modi per aiutare le piccole imprese ad accedere ai
finanziamenti mediante garanzie, sistemi di cartolarizzazione (un processo che distribuisce
il rischio aggregando le attività in un portafoglio) e condivisione del rischio.
Piccole imprese
Le piccole imprese sono spesso descritte come la colonna portante dell’economia. Per
prosperare, devono però poter accedere ai finanziamenti e contare su formalità
burocratiche semplificate.
Nel 2012 la Commissione ha invitato le piccole imprese ad individuare le leggi dell'UE che
considerano più complesse. Molte di quelle che figurano nella top 10 delle normative più
gravose sono già state migliorate: le piccole imprese hanno oggi un accesso più agevole agli
appalti pubblici e i requisiti in materia di sicurezza dei prodotti sono stati semplificati.
Un piano di investimenti per l’Europa
Nel 2012 i paesi dell’UE hanno concordato una serie di azioni intese a rilanciare
l’economia, nota come "patto per la crescita e l’occupazione". La Commissione ritiene che
gli Stati membri possano ancora fare di più per aiutare se stessi e nella relazione Patto per
la crescita e l’occupazione: un anno dopo elenca i settori in cui occorre una maggiore
cooperazione.
Ue - Sbloccati i fondi per i giovani, GB dà l'ok al bilancio
Vince il compromesso a notte fonda. Approvato il nuovo piano per l'occupazione giovanile: stanziati 9 miliardi
L'Europa scende a compromessi, ancora una volta, con David Cameron e sblocca il vertice sull'occupazione giovanile
che si era invece arenato di nuovo sul bilancio europeo 2014-2020: Londra difendeva il suo sconto ('rebatè), messo in
discussione da Parigi per una interpretazione diversa della nuova Politica agricola comune che ha rivisto i fondi dello
sviluppo agricolo. Una volta accontentato, Cameron ha ritirato la minaccia di veto e il vertice ha potuto approvare il
nuovo piano per l'occupazione giovanile che si arricchisce anche di almeno due miliardi in più sui sei già stanziati.
Soddisfatto il premier Enrico Letta, «sia per la parte sulla lotta alla disoccupazione giovanile che quella sul bilancio».
Soddisfatta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, perchè «ora possiamo pianificare» gli interventi per la crescita.
Si è decisa la «riapplicazione delle decisioni di febbraio sul bilancio» e cioè quello che chiedeva Cameron, ha detto
Letta, lasciando il vertice. «A febbraio avevamo raggiunto l'accordo che non sarebbero state cambiate le basi di
calcolo», ha ricordato la Merkel lasciando capire che la Ue ha dato a Cameron quello che gli era dovuto. Il vertice
sull'occupazione porta quindi a casa i risultati previsti: l'anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi destinati alla 'garanzia dei
giovanì, che grazie alla flessibilità prevista dall'accordo raggiunto in extremis tra Parlamento e Consiglio sul bilancio,
potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi. C'è poi il piano di sostegno alle imprese: «La Bei giocherà un ruolo
fondamentale nel finanziamento di progetti che altrimenti resterebbero senza credito», ha detto il presidente della
Commissione Ue Josè Barroso, e anche Letta ha assicurato che la Bei «funziona e funzionerà» come strumento per i
credito alle pmi. La Merkel però lascia intendere che è ancora da discutere il ruolo della Banca europea d'investimenti
sul sostegno all'occupazione giovanile.