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Ente Nazionale Croato per Il Turismo
Iblerov trg 10/IV
10 000 Zagreb
Croazia
Teln: + 385 (1) 4699 333
Fax: + 385 (1) 4557 827
E-mail: [email protected]
Web: www.croatia.hr
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Photo: Ministarstvo turizma Republike Hrvatske
Saluto di benvenuto
Cari amici,
in condizioni di crisi economica globale, la Croazia ha chiuso il 2009 turistico con 10,93 milioni di arrivi e 56,29 milioni
di nuove presenze, il che rappresenta, rispetto al 2008, una
flessione rispettivamente del 2,9% e dell’1,4%.
In tema di arrivi e presenze complessivi, i turisti stranieri
hanno contribuito rispettivamente con l’85,3% e l’89,7%.
Con 9,33 milioni di arrivi e 50,5 milioni di presenze, nel 2009
i turisti stranieri in Croazia hanno fatto registrare una leggera flessione rispettivamente dello 0,9% e dello 0,2% rispetto
al 2008. Molto più consistente è stato il calo registrato nel
2009 dalla dimensione “fisica” del turismo domestico: alla
voce “turisti domestici” (1,59 milioni nel 2009), infatti, risulta
una flessione del 13,4%. A questo dato ha fatto eco, sempre nel 2009, una minore riduzione delle presenze domestiche, corrispondente al 10,5% rispetto al 2008; nel 2009,
infatti, le presenze domestiche in Croazia sono state pari a
5,79 milioni.
I dati statistici mostrano che la maggiore flessione ha riguardato soprattutto l’inizio dell’anno turistico 2009: il mese
di aprile è stato una sorta di spartiacque, mentre la vera
ripresa è iniziata a giugno ed è proseguita per tutto luglio
ed agosto.
Dando un’occhiata alla quota della Croazia nel complesso dei viaggi svoltisi in Europa nel 2009, i valori registrati,
con una crescita di oltre il 2%, ci soddisfano. Circa il 90%
dei turisti stranieri che trascorrono le loro vacanze in Croazia proviene dai paesi dell’Unione Europea: nel 2010 sarà
nostro compito mantenere questo dato al livello attuale ed
aumentare la quota dei turisti domestici. La quota della Croazia nell’ambito degli arrivi internazionali a livello europeo
è cresciuta dall’1,91% del 2007, all’1,92% del 2008, sino
ad arrivare al 2,07% del 2009. La Croazia esordisce nel
2010 turistico sapendo che la chiave del successo riposa
soprattutto in una proficua collaborazione tra i settori pubblico e privato, nell’adozione e nell’applicazione tempestiva di
misure turistiche efficaci e nell’applicazione mirata di misure
concertate.
Tra le misure turistiche per una più efficace preparazione e
realizzazione della stagione 2010, anche stavolta giocherà
un ruolo di primo piano la promozione congiunta per i periodi antecedente e successivo all’alta stagione tra le agenzie turistiche domestiche ed estere e l’ente pubblico statale
croato preposto, ma con la novità degli incentivi per gli arrivi
turistici in aereo ed in autobus. Ci si attende che l’insieme
delle risorse per la promozione turistica 2010 potrebbe ag-
girarsi intorno ai 30 milioni di euro, il che significherebbe un
incremento di circa 2 milioni di euro rispetto a quanto è stato
speso nel 2009. Attraverso il Piano strategico per il turismo
(2010-2014), presenteremo la Croazia come una destinazione turistica di lifestyle. In questo senso, sfrutteremo al
meglio l’autenticità e la diversità che ci contraddistinguono,
perché riteniamo di avere potenzialità che la nostra concorrenza non ha. Le dieci regioni turistiche della Croazia si
svilupperanno conformemente alle loro qualità e particolarità. Il programma di ridestinazione del turismo domestico
in “turismo del lifestyle” dovrebbe posizionare la Croazia
come destinazione di “nuove sensazioni”. In questo senso
inizieremo un processo di branding di vari prodotti turistici
croati tra i quali, ad esempio, i “piccoli alberghi della Croazia”, le “case ecologico-rurali della Croazia” e simili. Sono
stati predisposti, inoltre, piani di marketing mirati per migliorare la qualità promozionale dei principali prodotti turistici
del nostro paese: sole e mare, nautica, congressi, cultura e
touring, turismo continentale e vino e gastronomia.
Sebbene una delle principali direttrici del turismo croato sia
rappresentata dal costante investimento in alloggi di qualità
(high value resorts) e nel turismo di alto livello, la Croazia
non offrirà soltanto l’albergo come senso della vacanza, ma
bellezze naturali preservate ed un ricco patrimonio storicoculturale. La Croazia, inoltre, in vista della stagione 2010,
sarà protagonista di un più vivace approccio al mercato
straniero, in maniera particolare nei settori del camping e
del turismo nautico.
Saranno poste in essere, probabilmente, campagne mirate
su determinati mercati. Si lavorerà, inoltre, nel senso di un’ulteriore crescita della nostra presenza su internet, e, come
precedentemente annunciato, ci si potrà attendere l’ulteriore abrogazione del regime di visto, oltre che per la Russia e
l’Ucraina (che hanno già beneficiato dell’abrogazione nella
stagione appena trascorsa), anche per l’India e la Cina. Il
Ministero del Turismo ed il Ministero dell’Agricoltura, della
Pesca e delle Politiche di sviluppo rurale incrementeranno
la loro collaborazione nello sviluppo del turismo rurale e dei
prodotti agricoli ecologici e nella loro vendita attraverso il
turismo. In quest’anno turistico 2010, che potrebbe essere
ancor più difficile e complesso di quello appena trascorso
a causa tanto delle tendenze economiche generali, quanto
delle misure turistiche che i paesi concorrenti penseranno
bene di adottare, la Croazia, con misure tempestive e decise, sarà pronta a battersi per ogni singolo ospite.
Il ministro Damir Bajs
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Sommario
Perché visitare la Croazia
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Un ritratto della Croazia
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Una terra dalle mille isole
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UNESCO
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I parchi nazionali
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I parchi naturali
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I numeri della Croazia
12
Come raggiungere la Croazia
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Prossimamente nel 2010
Gli hotels
I campeggi
I piccoli hotels a conduzione familiare
Gli ostelli
Gli alloggi per le vacanze
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23
23
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Una vacanza per tutti i gusti
Il golf
Il turismo nautico
Il turismo congressuale
Il turismo rurale
Il turismo culturale
Vacanze attive
Il turismo benessere e terme
Il turismo religioso
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29
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41
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L’angolo dell’enogastronomia
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La Croazia, patria di tanti
personaggi illustri
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La Croazia, regione per regione
La città di Zagabria
La Croazia centrale
La Slavonia
La Lika – Karlovac
Il Quarnero
L’Istria
La Dalmazia – Zara
La Dalmazia – Šibenik
La Dalmazia – Spalato
La Dalmazia – Dubrovnik
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67
82
92
106
116
128
137
144
153
Dati statistici gennaio-dicembre 2008/2009
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Contatti
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Perché visitare la croazia
Una destinazione che affascina ogni volta
come se fosse la prima volta
Photo: Damir Fabijanić
Attraendo turisti d’ogni tipo, la Croazia ha sviluppato un’infrastruttura tesa a soddisfare le esigenze tanto dei turisti in
cerca d’avventura, quanto di chi pretende un alto livello di
comfort.
Occorre ricordare che la forte campagna d’investimenti nei
settori pubblico e privato è proseguita anche nel corso del
2009. Si tratta d’investimenti che hanno riguardato le strutture ricettive, le infrastrutture locali (città e centri minori) e
le infrastrutture stradali a livello nazionale e locale, consentendo al turista di vivere appieno la destinazione delle sue
vacanze dall’ingresso nel paese, attraverso gli spostamenti
al suo interno, sino al suo ritorno a casa.
La Croazia è anche un gran palcoscenico naturale e storico per tanti festival, mostre, concerti ed incontri artistici,
come il “Festival estivo di Dubrovnik”, “L’estate Spalatina”,
la “Fiera di Rab”, i festival cinematografici di Pula (Pola) e
Motovun (Montona) o lo “Špancirfest” di Varaždin.
Più del 20 percento dei turisti che visitano le metropoli
europee è spinto da interessi culturali. Dal punto di vista
economico, il turismo culturale assurge a nuovo importante
segmento turistico, assegnando alla Croazia, non più soltanto terra di sole e mare per due mesi l’anno, un posto
importante sulla carta mondiale della cultura.
Per numero di concerti, mostre, eventi culturali e festival
all’aperto, la Zagabria odierna è tra le città più interessanti
d’Europa.
Il 2009 è stato un anno da record per numero di presenze d’artisti di fama mondiale, forse la migliore stagione da
10-15 anni a questa parte. Per quanto riguarda la musica
pop-rock, è sufficiente fare i nomi di Sting, Beyonce e degli U2. Tra i festival rock ricordiamo l’INMusic festival al
parco Jarun di Zagabria, il Radar festival a Varaždin ed il
Rokajfest, anch’esso tenutosi nel parco Jarun di Zagabria;
ai quali aggiungiamo i festival di musica jazz Jezzarella, in
primavera, e Zagreb Jazz festival, in autunno, entrambi a
Zagabria. Sarà difficile battere, per qualità e quantità, la sfida lanciata dal 2009! Oltre agli artisti appena citati, infatti,
Zagabria e la Croazia quest’anno hanno ospitato anche:
Eros Ramazzotti, Massive Attack, Cesaria Evora, Limp
Bizkit, Artic Monkeys, Elton John, Moby, Kraftwerk, Lily
Allen, Santana, Patti Smith, David Byrne, Bradford Marsalis, Sonny Rollins, Diana Krall, Leningrad Cowboys,
Michael Bolton, Sinead O’Connor, Jose Carreras, Pet
Shop Boys e tanti altri.
Il quotidiano britannico “Guardian”, nella sua top ten degli
eventi alternativi d’Europa previsti per il 2010, ha piazzato al
primo posto il festival croato “Soundwake” che da anni entusiasma il pubblico presente a Petrčane, in provincia di Zara.
La scelta del “Guardian” è ancora più significativa se si
pensa che è stata curata dall’ex bassista dei Suede, Mat
Osman, redattore del portale whatsonwhen.com, e dal coautore della guida della Frommer’s 300 Unmissable Events
& Festivals Around the World, pubblicata nell’ottobre del
2009.
Il festival “Soundwake”, che si tiene nel club zaratino “The
Garden”, è stato descritto come versione riveduta, corretta
e migliorata del “Bestival” britannico, visitato nel 2009 da
43 mila persone. “Ospitato in un borgo di pescatori sulla
costa dalmata, il “Soundwake” ha tutte le caratteristiche del
“Bestival”, con in più tutta la bellezza ed il sole della co-
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sta dalmata”, afferma il “Guardian”. I commenti entusiastici
degli autori del testo, oltre a riguardare i club dove imperano il ballo ed il divertimento, hanno interessato anche la
nave-party del festival ed il club “Barbarella”, destinato ai
veri fan della musica dance. www.soundwavecroatia.com
L’Istria cercherà di posizionarsi come “paradiso verde del
Mediterraneo”. La sua immagine sarà quella d’una destinazione turistica per tutto l’anno; tra le sue particolarità, invece, saranno evidenziate le città ed i borghi caratteristici e la
possibilità di una vacanza romantica e rilassante.
Nel 2009, la più prestigiosa rivista statunitense del turismo e dell’industria turistica “Travel Age West”
(http://www.travelagewest.com) ha premiato la Croazia
come destinazione Best Vacation Value Europe. Un altro
premio, stavolta alle isole della Dalmazia, definite “le più
belle d’Europa”, è stato assegnato dalla “Travel & Leisure”
(www.travelandleisure.com), una delle riviste di punta del
settore turistico mondiale.
Sul mercato, il Quarnero sarà presentato come luogo di stile di vita, salute e relax, il tutto condensato
nell’immagine di “destinazione adriatica di lifestyle”. Le
peculiarità del Quarnero sono legate all’eleganza ed
allo spirito giovanile ed allegro della sua offerta turistica.
L’obiettivo strategico del turismo croato: destinazione
lifestyle con un patrimonio naturale e culturale intatto
La Dalmazia di Zara (Zadar), sul mercato internazionale, si
proporrà come “Adriatico incantevole”, costruendo la propria immagine su un mondo d’isole e di parchi naturali. Confrontata con le altre regioni della Dalmazia, quella di Zara si
distinguerà per lo spirito solitario ed incontaminato dei suoi
luoghi per una vacanza alla “Robinson Crusoe”.
Il piano strategico del turismo croato per il periodo 20102014 prevede cinque principali tattiche che faranno della
Croazia una destinazione molto apprezzata di lifestyle,
di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti.
Ci riferiamo all’e-commerce, alla comunicazione online
ed all’attività di branding dell’offerta turistica. La Croazia
è ancora priva di brand affermati; in questo senso, occorrerebbe iniziare un processo di branding che coinvolgerebbe
un gran numero di prodotti (ad esempio, i “piccoli hotel a
conduzione familiare della Croazia”, le “case ecologiche e
rurali della Croazia”, e via di seguito). Uno degli approcci
riguarderà l’incentivazione alla collaborazione dei protagonisti dell’industria turistica, mentre un altro sarà
focalizzato sull’educazione, aspetto con ampi margini di
miglioramento. Sono stati realizzati anche piani di marketing specifici per il miglioramento dei principali prodotti della
nostra offerta turistica: sole e mare, nautica, congressi,
cultura e touring, turismo continentale, vino e gastronomia.
Conformemente al piano strategico elaborato, la Croazia
entro il 2020, al posto degli attuali 11,3 milioni di turisti,
dovrebbe ospitarne 17,6 mil, con un fatturato complessivo
che andrebbe dagli attuali 7,1 miliardi di euro ai 19,8 miliardi di euro. Affinché il turismo croato continui ad essere
concorrenziale sul mercato internazionale, la Croazia sarà
suddivisa in dieci regioni o cluster, fermo restando che
l’approccio a ciascuna regione sarà individuale,differente
e rispettoso dei vantaggi e delle peculiarità di ciascuna di
esse in rapporto alle altre aree. Conformemente agli obiettivi che ciascuna regione dovrebbe perseguire, sono state
indicate le strategie di branding i cui fini sono quelli del prolungamento della stagione turistica, l’aumento degli arrivi in
pre-stagione e post-stagione e lo sviluppo dell’e-commerce
in ogni regione.
La Dalmazia è suddivisa in quattro subregioni turistiche, o
cluster, ciascuna delle quali con peculiarità differenti.
La Dalmazia di Šibenik (Sebenico) sarà presentata come
la “perla dell’Adriatico”, ponendo in primo piano la sua
natura di “paradiso nautico”. I pregi di quest’area, secondo il piano di marketing, sono le sue isole pittoresche e
l’atmosfera autentica ed intatta dei suoi paesini.
La Dalmazia di Spalato (Split) verrà proposta come motivo
di “ispirazione adriatica”, basata sull’immagine dello stile
di vita e della cultura tipici della regione.
L’estremità meridionale del paese, ossia la Dalmazia di
Dubrovnik (Ragusa), sarà offerta come “la Riviera di Dubrovnik e le isole”, una destinazione turistica elegante con
un grande patrimonio storico-culturale.
Il cluster della Lika e di Karlovac sarà proposto come “il
cuore verde della Croazia”, luogo in cui s’incontrano la costa ed un’area continentale dalla natura incontaminata.
La posizione della Slavonia sarà quella di una terra caratterizzata dalla “autentica gioia del vivere”, con l’accento
sulla gastronomia, la natura, la pace e l’ambiente rurale.
La Croazia centrale sarà proposta come una “regione per
una breve vacanza”, caratterizzata dal Barocco, dalle terme e dai castelli.
Zagabria si presenterà come la “porta della Croazia”,
dove l’Europa continentale incontra l’Adriatico.
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Un ritratto della Croazia
www.croatia.hr
Unica nella sua diversità
Photo: Romeo Ibrišević
La Croazia, una delle destinazioni turistiche più importanti del Mediterraneo, vanta una lunga tradizione turistica e
grandi possibilità di sviluppo. I vantaggi del prodotto turistico croato sono le ricchezze naturali preservate e l’ambiente, il patrimonio storico e culturale, il suo clima mite tipicamente mediterraneo, la vicinanza dei mercati europei e
le possibilità di una vacanza attiva in destinazioni turistiche
ecologicamente protette.
È un paese che, da un punto di vista climatico, presenta gli
elementi tipici del Mediterraneo e dell’Europa centrale. Dando un’occhiata alla carta geografica, vedremo che la Croazia s’estende dalla pianura della Pannonia, attraverso la
regione danubiana e le aree boscose e collinari del centro,
sino alle catene montane ed alle vette dei monti che calano
sino a sfiorare l’unica ed irripetibile costa dell’Adriatico, proteggendola dagli influssi atmosferici sfavorevoli.
Questa eterogeneità è forse rappresentata al meglio dal
suo ricchissimo patrimonio naturale, che comprende ben
otto parchi nazionali, ciascuno particolare ed unico. Alludiamo ai parchi nazionali “Kornati” (www.kornati.hr), “Risnjak” (www.risnjak.hr), “Krka” (www.npkrka.hr), “Paklenica”
(www.paklenica.hr), “Brijuni” (www.brijuni.hr), “Sjeverni Velebit” (www.np-sjeverni-velebit.hr), “Plitvička jezera”
(www.np-plitvicka-jezera.hr) e “Mljet” (www.np-mljet.hr). I
Laghi di Plitvice sono, tra l’altro, compresi nella Lista del
patrimonio naturale dell’umanità dell’UNESCO.
Ai parchi nazionali vanno ad aggiungersi i seguenti parchi
naturali: “Kopački rit” (www.kopacki-rit.com), “Medvednica”
(www.pp-medvednica.hr), “Lonjsko polje”
(www.pp-lonjsko-polje.hr), “Velebit” (www.pp-velebit.hr),
“Biokovo” (www.biokovo.com), “Telašćica” (www.telascica.hr),
“Učka” (www.pp-ucka.hr), “Papuk” (www.pp-papuk.hr),
“Vransko jezero” (www.vransko-jezero.hr),
“Žumberak” (www.zumberak-samoborsko-gorje.hr) e “Lastovsko otočje” (www.lastovo.org).
La ricchezza della diversità del nostro paese è avvertibile
anche seguendo il proprio palato, cioè gustando cibi che,
già nel loro nome, rivelano la loro provenienza: il formaggio
di Pag, il kulen della Slavonia, il prosciutto crudo di Drniš,
la supa istriana, la carne d’agnello di Cres, lo stomaco del
Gorski kotar, gli scampi del Quarnero, gli štrukli dello Zagorje, le ostriche di Ston, la pogača di Vis o Komiža, la gibanica del Međimurje…
I sapori di queste specialità, seppure diversissimi, sono tuttavia legati da un denominatore comune: sono croati e sono
eccellenti. Il tutto, naturalmente, annaffiato da ottimi vini e
condito con un olio d’oliva di gran qualità, in un’atmosfera
allietata dai nostalgici canti delle klape e dai balli d’un bel
folclore scanzonato.
Che l’intreccio delle diversità croate possa essere d’impulso
alla creatività, è testimoniato dai tanti capolavori del genio
umano presenti in Croazia.
La Lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO
ci rimanda ai valori unici ed universali dell’antica città di Dubrovnik (Ragusa), al Palazzo di Diocleziano a Split (Spalato), alla cattedrale di San Giacomo a Šibenik (Sebenico), al
nucleo medievale di Trogir (Traù), al complesso della Basilica Eufrasiana a Poreč (Parenzo) ed ala piana Starigradsko
polje sull’isola di Hvar (Lesina).
Con sette beni annoverati dall’UNESCO nel patrimonio
culturale immateriale dell’umanità, la Croazia è prima tra i
paesi europei. La lista del patrimonio culturale immateriale
dell’umanità, infatti, comprende: la festa di San Biagio di
Dubrovnik, il canto diafonico ad intervalli stretti dell’Istria e
della regione del Hrvatsko Primorje, la produzione di giocattoli in legno della tradizione artigianale del Hrvatsko zagorje, la processione primaverile “Kraljice” (Ljelje) di Gorjani, la
processione “Za križen” dell’isola di Hvar (Lesina), la sfilata
del carnevale degli “zvončari” dell’area di Kastav (Castua)
e l’arte delle merlettaie croate (Pag, Hvar e Lepoglava).
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Una terra dalle mille isole
www.croatia.hr
Photo: Sergio Gobbo
La Croazia è una terra di contrasti naturali e storico-culturali. Una ragione in più per venirla a visitare e per trascorrere
una vacanza nel “Mediterraneo com’era una volta”.
La Croazia è definita “terra dalle mille isole” (1.244, per la
precisione) e rappresenta un vero e proprio paradiso per
la nautica. Soltanto 50 sono le isole abitate lungo i 6.176
km di costa croata; il resto è rappresentato da una gran
quantità d’isolotti, scogli emersi e scogli sommersi che contribuiscono a rendere la nostra costa molto frastagliata.
Diversa l’una dall’altra, ogni isola racconta la propria storia
ed ognuna di esse ha un proprio destino.
La prima volta sulla costa adriatica croata e sulle sue isole
è un viaggio verso l’ignoto. Ogni viaggio successivo significherà, invece, il ritorno ad una bellezza già nota, ogni volta
diversa ed ugualmente affascinante. Iniziamo raccontandovi delle Brijuni (Brioni). Queste 14 isole si trovano distese
su uno specchio di mare lungo 7 chilometri tra Pola e Rovigno. La natura, in questo ridottissimo spazio, ha creato
un vero e proprio paradiso: un mondo armonioso di flora,
fauna, monumenti storico-culturali e confortevoli hotels.
Krk (Veglia), dorata o verde, è un’isola e, nel contempo,
non lo è. Per la sua splendida natura, è un’oasi di pace
lontana dalla frenesia della quotidianità; un ponte, tuttavia,
la rende un po’ meno isola.
Cres e Lošinj (Cherso e Lussino): una o due isole? Nel
passato erano separate da un canale scavato dai Romani;
oggi, invece, sono collegate mediante un ponte.
Millecentoottantacinque tra isole, isolotti e scogli sparsi per
tutta la costa adriatica e fatti di roccia dura e tagliente ed
un pugno di terra… Ad esse fa eccezione Susak, una delle
rare isole di sabbia dell’Adriatico.
Photo: Ivo Pervan
Andiamo, ora, sull’isola quarnerina di Rab (Arbe). Ricca di
vegetazione mediterranea e di spiagge sabbiose, fu proclamata, con un’ordinanza del consiglio comunale del 1889,
stazione balneare e climatica.
Pag (Pago) è un’isola sulla cui superficie si protendono oliveti mitici. Ricca di sale, è famosa anche per il suo merletto
e per il suo pecorino, una delle delizie gastronomiche croate
più note al mondo.
Silba, isola di costruttori di navi e capitani, con i suoi approdi è un ottimo riparo dalle insidie del vento e del mare. Silba
è, per tanti versi, unica: sull’isola, ad esempio, non ci sono
auto né motocicli, ed anche le biciclette sono una rarità. La
pace ed il silenzio che dominano l’isola consentono ai suoi
visitatori di vivere un’esperienza d’assoluto relax psicofisico
a contatto con una natura incontaminata.
L’isola di Ugljan (Ugliano), “periferia” e giardino di Zara,
deve il proprio nome all’abbondante produzione d’olio d’oliva.
La vicina isola di Pašman è cresciuta accanto ad Ugljan,
come fossero due gemelle. L’unica differenza è che Pašman
è un po’ più docile.
Iž è luogo di pescatori, vasai e olivicoltori ed una delle più
pittoresche isole dell’arcipelago zaratino. Isola di macchia
mediterranea ed oliveti, ogni anno propone nell’omonimo
paesino una tradizionale festa popolare nell’ambito della
quale, oggi come allora, viene eletto “il re di Iž “.
Su Dugi otok (Isola lunga) potrete riprendere il fiato in una
riserva naturale di 114 km².
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Secondo una leggenda, le Kornati (Incoronate), labirinto di
passaggi marini e isolotti, sarebbero sorte da un certo numero di rocce avanzate a Dio dopo la creazione del mondo.
Gettatele in mare, il Signore le guardò e decise che erano
perfette così com’erano.
Murter, isola di pescatori, oliveti ed armatori, con una superficie di 18 km² spicca per la sua pittoricità.
L’isola di Prvić è ubicata nei pressi di una perla del turismo
croato, Vodice, oasi di flora e fauna tipicamente mediterranee.
L’isola di Zlarin è a sud-ovest di Šibenik (Sebenico). Nel XV
secolo era nota per l’estrazione dei coralli e delle spugne
dal fondo del mare.
Žirje è l’isola abitata più lontana dell’arcipelago di Šibenik.
Vanta magnifiche aree per la pesca e tante calette ideali
per i diportisti.
Brač (Brazza) è la più alta isola dell’Adriatico e terza per
grandezza.
A sud di Brač c’è Hvar (Lesina), l’isola più lunga di tutto
l’Adriatico. Ricca di vigne, oliveti e campi di lavanda, Hvar è
davvero un mondo a sé dotato d’un piacevole clima d’inverno e di splendide località per la villeggiatura d’estate, quando le temperature non sono mai troppo calde anche grazie
alla rigogliosa vegetazione subtropicale presente sull’isola.
Le isole Pakleni otoci sono particolarmente interessanti
per le loro piccole spiagge di ghiaia e di sabbia, prevalentemente destinate ai nudisti, e per i fondali marini di roccia,
vero e proprio paradiso per la pesca subacquea.
Lontana dalla terraferma e dai suoi problemi, Vis (Issa) è
un’isola ricca d’agrumi, palme ed aree ittiche.
L’isola di Biševo si protende su una superficie di 6 chilometri quadrati ed è ricchissima di grotte che sembrano scolpite
nell’erta costa rocciosa.
Ufficialmente penisola, Pelješac (Sabbioncello) pare davvero un’isola, separata da Korčula mediante uno stretto
canale.
Dicono che Korčula (Curzola) sia l’isola con il maggior
numero di leggende e monumenti, e, accanto a Lokrum e
Mljet, è senz’altro l’isola più verde della Croazia.
Lontana, nel mare aperto, ecco stagliarsi l’isola di Lastovo (Lagosta), con i suoi 50 chilometri quadrati di superficie,
una sinuosa e frastagliata costa ghiaiosa, spiagge sabbiose
ed un pugno d’isolotti sui versanti occidentale ed orientale.
Mljet (Meleda) è distesa a poche miglia da Pelješac ed ha
una superficie di 100 chilometri quadrati.
Grazie alle sue fitte pinete, alle tante grotte carsiche, a due
pittoreschi laghi collegati col mare, alle spiagge ghiaiose e
sabbiose e ad un’area ricchissima di pesce e di aragoste,
il versante occidentale dell’isola di Mljet è stato proclamato
parco nazionale.
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UNESCO
www.unesco.org
Photo: Sergio Gobbo
I beni della Repubblica di Croazia iscritti dall’UNESCO
nel patrimonio dell’umanità sono:
il Palazzo di Diocleziano e la Spalato (Split) medievale
(1979) - La reggia imperiale è una delle opere architettoniche più preziose della tarda antichità, non soltanto per
l’ottimo stato di conservazione d’alcune parti e complessi
originali, ma anche per una serie di forme architettoniche
che anticipano l’arte paleocristiana, bizantina e dell’alto Medioevo. La cattedrale fu eretta nel Medioevo, facendo uso
dei materiali dell’antico mausoleo romano. All’interno delle
mura romane si trova un armonioso complesso costituito da
chiese romaniche del XII e XIII secolo, fortezze medievali e
palazzi in stile gotico, rinascimentale e barocco.
La città antica di Dubrovnik (1979) – “Perla dell’Adriatico”,
divenne un’importante potenza mediterranea nel XIII secolo. Questa città del basso Medioevo, costruita in base ad un
piano urbanistico ben preciso, sorge nel tratto meridionale
della costa croata, sulla sponda orientale dell’Adriatico.Sebbene sia stata fortemente danneggiata dal terremoto del
1667, Dubrovnik è riuscita a conservare le proprie chiese
gotiche, rinascimentali e barocche e tanti conventi, palazzi
e fontane.
Il Parco Nazionale “Plitvička jezera” (Laghi di Plitvice)
(1979) – Plitvice deve render grazie alla bellezza ed all’insuperabile suggestività del tufo e della vegetazione dell’area.
La formazione del tufo e la delimitazione del letto del fiume
hanno dato vita ad una sequela di 16 laghetti (i Laghi di Plitvice) che rappresentano un grandioso fenomeno architettonico naturale immerso in una natura incontaminata, ricca di
fitti boschi abitati da orsi, lupi e da tante altre specie animali
e vegetali molto rare.
Photo: Damir Fabijanić
Il complesso paleocristiano della Basilica Eufrasiana
di Poreč (1997) – Il complesso della cattedrale di Parenzo
prende il nome dal vescovo Eufrasio il quale, a metà del VI
secolo, decise di ricostruirla ed abbellirla con i suoi famosi
mosaici. Prima degli interventi voluti da Eufrasio, su questo
stesso luogo sorgevano almeno due edifici sacri d’epoca
paleocristiana. La basilica, l’atrio, il battistero e l’episcopio
di Parenzo (città nella quale l’avvento del cristianesimo risale al IV secolo) sono fulgidi esempi d’architettura sacra,
mentre la basilica spicca per lo straordinario connubio di
elementi architettonici classicistici e bizantini. L’abside è
riccamente decorata con alcuni dei mosaici più preziosi
d’Europa.
Il nucleo storico di Trogir (1997) – Trogir (Traù) è uno
straordinario esempio di continuità urbana. La pianta ortogonale delle vie di questo centro abitato isolano risale all’età
ellenistica. I suoi amministratori, succedutisi nel tempo,
hanno abbellito la città con bellissimi edifici pubblici, palazzi
e fortificazioni. Le sue belle chiese romaniche sono ricche
d’elementi rinascimentali e barocchi. L’edificio di maggior
prestigio di Trogir è la sua cattedrale, col portale dell’ingresso occidentale che è un capolavoro attribuito al maestro
Radovan ed uno degli esempi dell’arte romanico-gotica più
significativi di tutta la Croazia.
La Cattedrale di San Giacomo di Šibenik (2000) – La
Cattedrale di San Giacomo di Šibenik (Sebenico), eretta
tra il 1431 ed il 1535, è il risultato dei ferventi scambi culturali intrattenuti tra l’Italia settentrionale, la Dalmazia e la
Toscana nei secoli XV e XVI. Tre architetti – Francesco di
Giacomo, Juraj Dalmatinac e Nikola Firentinac – svilupparono una struttura prefabbricata completamente realizzata
in pietra e la impiegarono per la costruzione della cupola
della cattedrale. Il risultato è un insieme di pietra armonico,
nobilitato da un metodo costruttivo innovativo e da interni di
un’eleganza assoluta.
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Press 2010
La piana Starigradsko polje (2008) – Dal luglio del 2008
alla lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO è andato
ad aggiungersi anche lo Starigradsko polje, ovvero la piana
di Stari Grad. Nella motivazione di quest’organismo internazionale si sottolinea che i vigneti e gli oliveti di quel luogo
sono rimasti “praticamente inalterati nel tempo”, presentandosi oggi così com’erano al tempo dalle prime colonizzazioni degli antichi greci. La piana Starogradsko polje oggi
rappresenta il paesaggio greco antico meglio conservato
dell’intero bacino del Mediterraneo.
Nel settembre del 2007, il Comitato organizzativo dei geoparchi europei, al congresso tenutosi nella città scozzese d’Ullapool, ha deciso di accogliere il Parco naturale del
Papuk nella famiglia dei geoparchi del mondo sotto l’egida
dell’UNESCO, comprendente 31 parchi ubicati in Europa e
51 nel resto del mondo.
E così il Papuk è diventato la prima area tutelata del genere
in Croazia.
Anche se è difficile annoverare tutte le caratteristiche geologiche e le particolarità che contraddistinguono il Papuk, differenziandolo dal resto dei rilievi della Croazia continentale,
basti pensare alla località di Rupnica, nei pressi di Voćin,
con rocce vulcaniche degradanti vecchie di 70 milioni
di anni, una rarità che accomuna il Papuk ad altre tre località del mondo, una in Nuova Zelanda, una negli USA (Yellowstone) e la terza in Slovacchia. Ogni giorno si scoprono
nuove bellezze geologiche nascoste, comprese in uno spazio temporale di 350 milioni d’anni.
Beni in lista d’attesa
La Repubblica di Croazia ha inviato al Centro per il patrimonio dell’umanità (WHC) un elenco di beni culturali e naturali
“in lista d’attesa”.
Tra i beni culturali, ricordiamo il Complesso episcopale
di Zara, il limes croato di Varaždin, la “Tvrđa” di Osijek,
l’ampliamento del Palazzo di Diocleziano ed il centro
storico di Spalato, Lubenice sull’isola di Cres, il borgocastello Veliki Tabor, il nucleo storico-urbanistico di
Ston (Stagno) con Mali Ston (Stagno piccolo), Motovun
(Montona), l’eremo di Blaca, le vigne di Primošten e la
città di Korčula (Curzola).
Tra i beni di rilievo naturalistico, sono stati sottoposti
all’attenzione del WHC il Velebit settentrionale (Sjeverni Velebit) ed il Parco nazionale “Kornati” (Incoronate),
Telaščica e, tra i beni di rilievo culturale e naturalistico, il
Lonjsko polje.
Infine, corre l’obbligo di ricordare il progetto “L’arte del
merletto in Croazia”, candidato al premio UNESCO quale
capolavoro del patrimonio orale ed immateriale dell’umanità, e la “Sfilata carnascialesca annuale degli zvončari
(campanari) del territorio di Kastav (Castua)”.
La lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO
annovera ben sette beni immateriali croati su un totale di
16 candidati.
Nel 2010 il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ricandiderà l’Alka di Sinj (Segna), il bećarac, la ridda
muta della Dinara e la produzione artigianale del miele e
dei prodotti apicoli della Croazia settentrionale. La lista del
patrimonio immateriale dell’UNESCO 2009 comprende:
•
•
•
•
•
•
•
la festa di San Biagio di Dubrovnik
il canto diafonico ad intervalli stretti dell’Istria e della regione del Hrvatsko Primorje
la produzione di giocattoli in legno della tradizione
artigianale del Hrvatsko zagorje
la processione primaverile “Kraljice” (Ljelje) di
Gorjani
la processione “Za križen” sull’isola di Hvar
la sfilata del carnevale degli “zvončari” dell’area di
Kastav
l’arte delle merlettaie croate
La Croazia ha ben otto parchi nazionali: “Brijuni”, “Kornati”, “Krka”, “Mljet”, “Paklenica”, “Plitvička jezera”, “Risnjak” e
“Sjeverni Velebit”. Il record delle visite spetta al più noto dei
parchi nazionali croati, quello dei Laghi di Plitvice, seguito
dai parchi “Krka”, “Brijuni” e “Paklenica”.
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Press 2010
I parchi nazionali
Photo: Milan Babić
Dalle Brioni a Mljet
Le Brijuni, in italiano Brioni (www.brijuni.hr), sono un arcipelago di 14 isole ed isolotti con una superficie complessiva
di 36,3 km². Grazie alla loro bella costa frastagliata ed al
loro patrimonio storico, floreale e faunistico, le Brioni sono
considerate un vero e proprio “Paradiso terrestre”.
Il Parco nazionale “Kornati”, in italiano Incoronate
(www.kornati.hr), ha una superficie complessiva di circa
220 km² e consta di 89 isole, isolotti e scogli. Il parco è
costituito per un quarto da terraferma, mentre il resto è rappresentato dall’ecosistema marino dell’arcipelago.
L’isola di Mljet, in italiano Meleda (www.np-mljet.hr), ubicata nell’estremo sud della Croazia, è considerata da tanti la
più bella isola dell’Adriatico. È famosa per una sua rarità:
un lago al centro dell’isola, ed al centro del lago un isolotto
con tanto di castello-monastero benedettino del XII secolo.
Un’immagine quasi irreale che pare fuoriuscita dal mondo
delle fiabe. E, per restare in tema di fantasia e leggende,
citiamo quella che racconta di Mljet come meta delle navi
d’Ulisse, dove questi con i suoi compagni fu tenuto prigioniero dalla ninfa Calipso.
Photo: Damir Fabijanić
La Paklenica (www.paklenica.hr) è un’area insolita, luogo
d’incontro tra il mare e le montagne, ricca di boschi di faggi,
pini neri e pini nani.
Il Parco nazionale “Plitvička jezera”
(www.np-plitvicka-jezera.hr) è un’area montuosa e verde
che comprende 16 laghi e laghetti con un’acqua limpidissima di un colore verde-scuro proveniente dai tanti ruscelli e
torrenti circostanti. Questi laghi sono uniti tra loro da altrettante spumeggianti cascate.
Il Parco nazionale “Risnjak” (www.risnjak.hr) si trova nel
cuore della regione del Gorski kotar. Il suo bene di maggior
rilievo naturalistico è senz’altro l’omonima montagna, alta
1.528 metri. Per godere appieno delle bellezze del Risnjak
bisogna essere dotati di una particolare sensibilità al fascino dei fenomeni naturali.
Il Parco nazionale “Sjeverni Velebit”
(www.np-sjeverni-velebit.hr) è ricco di fenomeni carsici e
possiede un patrimonio floreale e faunistico degno d’ogni
rispetto.
Il Parco nazionale “Krka” (www.npkrka.hr) deve il proprio
nome al fiume Krka (Cherca), il cui corso è compreso entro i suoi confini. Il parco sorge nel cuore della Dalmazia
centrale, a pochi chilometri a nord-est della città di Šibenik
(Sebenico).
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Press 2010
I parchi naturali
Photo: Sergio Gobbo
I parchi naturali dal Biokovo al Kopački rit
Ecco l’elenco, in ordine alfabetico, dei parchi naturali della Croazia: “Biokovo”, “Kopački rit”, “Lonjsko polje”, “Medvednica”, “Papuk”, “Telašćica”, “Velebit”, “Vransko jezero”, “Učka”, “Žumberak- Samoborsko gorje” e “Lastovsko
otočje”.
Il Biokovo (www.biokovo.com), un’area di 19.550 ettari, è
stato proclamato parco naturale non solo per il suo straordinario patrimonio floreale e faunistico, ma anche per i
fenomeni geomorfologici e le bellezze naturali che lo caratterizzano.
Il Kopački rit (www.kopacki-rit.com) è un’area dall’aspetto
che cambia a seconda dell’intensità degli straripamenti e
delle alluvioni dei fiumi circostanti, soprattutto del Danubio
e della più piccola Drava.
Il Parco naturale “Lonjsko polje” (www.pp-lonjsko-polje.hr)
è la maggiore area umida tutelata non soltanto in Croazia,
ma in tutta l’area danubiana.
I boschi della Medvednica (www.pp-medvednica.hr) si protendono quasi sino al centro della città di Zagabria. Oltre
che di pace e di verde, questa montagna è anche il regno di
tante specie animali.
Le peculiarità del Papuk (www.pp-papuk.hr) rappresentano
un importante segmento del patrimonio biologico e paesaggistico della Slavonia
Photo: Renco Kosinožić
Il Parco naturale “Telašćica” (www.telascica.hr) spicca per
tre fenomeni: l’omonima cala, considerata il maggiore e più
sicuro porto naturale dell’Adriatico, le falesie a strapiombo
sul mare (alte sino a 200 m, raggiungono anche i 90 m di
profondità) ed il lago salato di Mir, ricco di proprietà curative.
Il Parco naturale “Velebit” (www.pp-velebit.hr) è senz’altro
l’habitat naturale del continente croato più ricco di specie
animali e vegetali endemiche.
Il Parco naturale “Vransko jezero” (www.vransko-jezero.hr)
è un’area protetta che comprende, al suo interno, il maggior
lago croato, il Vransko jezero, appunto.
Il Parco naturale “Učka” (www.pp-ucka.hr) è caratterizzato
da un’estrema eterogeneità, nonostante le dimensioni limitate del suo territorio.
Il Parco naturale “Žumberak”
(www.zumberak-samoborsko-gorje.hr) comprende un’area
montana di circa 350 km² ed è stato istituito principalmente
per promuovere e tutelare le bellezze naturali della regione
nella quale insiste.
Il Parco naturale “Lastovsko otočje” (www.lastovo.org)
comprende 44 tra isole, isolotti e scogli emersi e sommersi,
tutti compresi nel territorio del comune di Lastovo. Le maggiori isole dell’arcipelago sono Lastovo (Lagosta) e Sušac.
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Press 2010
I numeri della Croazia
Nome ufficiale
Republika Hrvatska (Repubblica di Croazia).
Posizione geografica
La Croazia si protende dalle estremità orientali delle Alpi, a
nord-ovest, sino alla Pianura pannonica ed alle rive del Danubio, ad est; la sua parte centrale comprende il massiccio
della Dinara, mentre il suo lembo meridionale termina sulle
coste dell’Adriatico.
Separata dall’Italia tramite il mare Adriatico, confina sulla
terraferma con la Slovenia, l’Ungheria, la Bosnia e Erzegovina, la Serbia ed il Montenegro.
Forma di governo
La Croazia è una repubblica parlamentare pluripartitica.
Popolazione
4.437.460 abitanti.
Superficie
La superficie terrestre è pari a 56.594 km2; la superficie delle acque territoriali è pari a 31.067 km2.
Isole, scogli emersi e sommersi
1.185, tra le quali spiccano per grandezza le isole di Krk
(Veglia) e Cres (Cherso).
Lunghezza della costa marina
6.278 km (4.398 km è la lunghezza complessiva
della costa delle isole e degli scogli emersi e
sommersi).
Capitale
Zagabria (Zagreb), 779.145 abitanti in base al censimento
del 2001. È il centro economico, viario, culturale ed universitario del Paese.
Moneta La valuta ufficiale della Croazia è la kuna (1 kuna = 10 lipe)
Clima
In Croazia ci sono tre zone climatiche: nell’entroterra prevale un clima moderatamente caldo ed umido, nelle zone
montane più elevate un clima rigido e nevoso, mentre il litorale adriatico è caratterizzato da un piacevole clima mediterraneo con molti giorni di sole. Le estati sono secche e
calde, gli inverni miti ed umidi. Nelle regioni dell’entroterra la
temperatura media s’aggira, a gennaio, tra -2 e 0° C (ancor
più bassa ad altitudini più elevate); in agosto s’aggira tra i
20 ed i 12° C sulle vette più elevate. La temperatura media
nel litorale, in gennaio, va dai 5 ai 9° C, in agosto dai 22 ai
25° C; d’inverno la temperatura del mare è di 12° C, mentre
d’estate è di circa 25° C.
Parchi nazionali
La Croazia ha otto parchi nazionali, 4 sulla terraferma
(Paklenica, Plitvička jezera, Risnjak e Sjeverni Velebit) e 4
litoranei e marini (Brijuni, Kornati, Krka e Mljet).
Economia
Il PIL pro capite è pari a 17.600 USD (2009)
Gastronomia
Nella Croazia continentale i buongustai potranno assaporare le delizie gastronomiche tipiche della Slavonia, del
Međimurje, dello Zagorje, della Lika e del Gorski kotar. Pochi sapranno resistere al gusto ed al profumo di specialità
come il kulen della Slavonia, la tacchinella con i mlinci dello
Zagorje, il fiš-paprikaš della Barania, le police della Lika,
lo stomaco del Gorski kotar, le rane o i tanti piatti a base
di selvaggina. La Croazia mediterranea è il regno di una
cucina sana, genuina e leggera. Una terra in cui dominano i sapori dell’olio d’oliva, della carne d’agnello di Cres e
Pag, del prosciutto crudo di Drniš e dell’Istria, del pecorino
di Pag, degli scampi del Quarnero, delle ostriche di Ston,
delle pogače di Vis e Komiža, del pesce e dei crostacei della Dalmazia, dei tartufi istriani e delle specialità cotte sotto la
peka. Agli amanti del buon vino segnaliamo la ricca offerta
del continente, con i vari Traminac, Reisling, Graševina e
Burgundac, e quelli dell’Adriatico, come il Dingač, il Postup,
la Malvasia, la Žlahtina, il Terrano e la Vugava.
Temperature medie annue °C Zagabria
Pula (Pola)
Rijeka (Fiume)
Rab (Arbe)
Zadar (Zara)
Split (Spalato)
Hvar (Lesina)
Dubrovnik (Ragusa)
Temperature medie
ad agosto °C
20,0
23,9
23,0
24,7
24,1
25,4
25,3
24,8
12,8
14,8
14,7
16,1
15,4
16,5
16,5
16,7
12
Press 2010
La Croazia – destinazione “Value for
money”*
Caffè espresso
1,1 – 2,0 euro
Acqua minerale 0,5 l
0,5/ 1,1 – 2 euro
Succo di frutta
1,6 – 2,5 euro
Birra 0,33 l
2,0 – 2,9 euro
Vino 0,75 l (D.O.C)
13,8 - 25,0 euro
Carburante per auto prezzi soggetti a variazione quasi
settimanale per l’andamento oscillante del mercato internazionale: Benzina verde Eurosuper 1 l
1,1 euro
Diesel Eurodisel 1 l
1,0 euro
Biglietto per il traghetto /
passeggero + auto
(terraferma-isole, sola andata)
21,2 – 64,2
euro
Menu turistico medio
10,4 – 15,0
euro
*i prezzi indicati hanno carattere esclusivamente informativo.
Capacità ricettive
Numero complessivo degli hotel Numero complessivo di posti-letto
negli hotel Numero complessivo di posti-letto
negli alloggi in affitto Numero complessivo dei piccoli
hotel a conduzione familiare Numero complessivo dei resort Numero complessivo di posti-letto
nei resort Numero complessivo degli aparthotel Numero complessivo di posti-letto
negli aparthotel Numero complessivo dei residence Numero complessivo di posti-letto
nei residence Numero complessivo dei campeggi Numero complessivo di posti-letto
nei campeggi Numero complessivo delle aziende
agrituristiche Numero complessivo di posti-letto nelle
aziende agrituristiche Numero complessivo dei marina Numero complessivo di punti
d’ormeggio in mare Numero complessivo delle unità charter
stazionate nei marina croati www.hrvatski-farmer.hr;
www.camping.hr.
www.mint.hr;
231 + 311
piccoli
campeggi
229.004
353
891
54
12.107
+ oltre 3.650
ormeggi a
terra
3.500
www.mmtpr.hr;
584
98.680
421.000
220
47
25.650
13
858
54
9.497
13
Press 2010
Come raggiungere la Croazia
Eccellenti collegamenti con i pullman di
linea
Pullman di linea collegano regolarmente la Croazia con i
seguenti paesi europei: Slovenia, Austria, Francia, Italia,
Ungheria, Germania, Slovacchia, ecc. Una rete capillare di
pullman di linea nazionali consente di raggiungere dall’estero la Croazia, Zagabria e Spalato, le altre città croate più
importanti e tutte le altre destinazioni turistiche del paese.
La vignetta slovena
Il 1° luglio scorso la Slovenia ha introdotto un bollo prepagato settimanale di 15 euro (la cosiddetta “vignetta”), trascurando le raccomandazioni della Commissione Europea
che, ritenendo eccessivo il prezzo di 15 euro, consigliava di
ridurlo a 10 euro. È in vendita anche una vignetta mensile
da 30 euro. È stata abolita la vignetta semestrale, mentre
il prezzo di quella annuale è stato portato da 55 a 95 euro.
Ricordate che la vignetta annuale vale soltanto per l’anno
solare nel quale è stata acquistata: cioè se l’avete acquistata oggi, vale solo sino alla fine dell’anno. La fine dei lavori di
costruzione del tratto autostradale Lubiana - Bregana (varco doganale SLO-HR) è attesa per metà 2010, quando sarà
conclusa anche la documentazione di piano per la costruzione dell’autostrada Ptuj - Macelj (varco doganale SLO-HR).
Rete autostradale in espansione
www.hac.hr, www.arz.hr, www.azm.hr, www.bina-istra.hr
Continua molto intensamente in Croazia lo sviluppo della
rete autostradale esistente. È recente l’apertura del tratto
autostradale Kikovica – Oštrovica lungo 7,4 chilometri,
nei pressi della città di Rijeka (Fiume), sull’autostrada
Rijeka – Zagabria. È uno dei tratti autostradali più complessi del paese, con cinque viadotti e due sottopassaggi che
coprono il 20% della sua lunghezza.
L’autostrada Rijeka – Zagabria, lunga 146,5 chilometri, è
stata completata alla fine dello scorso ottobre. Il viaggio da
Fiume a Zagabria dura circa un’ora e 15 minuti, mentre le
spese per il pagamento del pedaggio autostradale per le
autovetture ammontano a 60 kune (8,36 €). L’autostrada
Rijeka – Zagreb è parte della direttrice europea E65 e del
corridoio stradale paneuropeo Vb. Si tratta di un’arteria
autostradale estremamente importante per lo sviluppo del
turismo e dell’economia ed è, vista la densità del traffico,
l’investimento autostradale sicuramente più conveniente sinora realizzato.
Il 22 ottobre 2008 sono stati aperti al traffico anche il tratto
autostradale tra Goričan ed il confine di Stato con l’Ungheria
ed il nuovo ponte sul fiume Mura (lungo 216 metri, consta
di 2 ponti larghi ciascuno 15 metri), anch’esso tra la Croazia e l’Ungheria. Il ponte prosegue, sul versante ungherese,
con una nuova strada lunga 1 chilometro, e, sul versante
croato, con un nuovo tratto lungo 1,4 chilometri, il tutto con
l’obiettivo di collegare i due paesi attraverso le autostrade
Budapest – Letenye e Zagabria – Goričan.
Con la conclusione dei lavori sulla A6 Rijeka – Zagabria e
sulla A4 Zagabria – Goričan, e, da parte ungherese, della M7 Budapest – Letenye, sono finalmente terminati i
lavori di costruzione dell’autostrada Fiume – Zagabria
– Budapest, parte del corridoio stradale paneuropeo Vb
lungo ben 496,2 chilometri (232,5 km in territorio ungherese, 263,7 km in territorio croato). La durata del viaggio è
stata ridotta a 5 ore.
Il secondo tubo delle gallerie autostradali Mala Kapela e
Sveti Rok è stato aperto al traffico nel giugno del 2009. Mala
Kapela è la galleria più lunga sull’autostrada Zagabria-Spalato; il tubo di destra è lungo 5.780 metri, quello di sinistra
5.821 metri. I lavori di scavo per la realizzazione del tubo di
destra sono iniziati nel 2002 ed è stato aperto al traffico nel
giugno 2005. Il tubo sinistro della galleria Sveti Rok è lungo
5.679 metri, quello destro 5.670 metri.
A causa della crisi finanziaria che ha comportato il congelamento d’ogni investimento infrastrutturale stradale, i lavori
sul tratto meridionale dell’autostrada Dalmatina (A1) Vrgorac-Ploče sono stati per il momento sospesi. Anche se i responsabili della società “Hrvatske autoceste” assicuravano
che il tratto Ravče - nodo di Vrgorac sarebbe stato aperto
al traffico entro la fine del 2009, purtroppo questo è accaduto. Inoltre non si sa ancora quando l’autostrada A1 sarà
finalmente collegata con la città portuale di Ploče.
Sempre a causa della recessione, sono stati temporaneamente sospesi anche i lavori alla costruzione della tangenziale di Spalato, del valore di 200 milioni di euro: la sua costruzione contribuirà a risolvere definitivamente i problemi
del tratto Trogir-Split-Omiš, la strada a maggiore densità di
traffico del paese, con una media di 40.000 autoveicoli al
giorno.
14
Press 2010
Il 18 giugno 2009 è stato aperto al traffico un tratto della
tangenziale di Rijeka (Fiume) che va dal nodo Škurinje al
nodo Diračje, lungo 5,2 chilometri e comprensivo del nuovo nodo Rujevica. La tangenziale autostradale di Fiume
sarà completamente aperta al traffico entro la fine del 2009.
L’Ipsilon istriana
Aeroporti e compagnie aeree low cost
Le città croate di Zagabria, Split (Spalato), Dubrovnik, Osijek, Zadar (Zara), Rijeka (Fiume) e Pula (Pola) dispongono
di un aeroporto internazionale; minori scali internazionali,
operanti soltanto nei mesi estivi, sono aperti sulle isole di
Brač (Brazza) e Lošinj (Lussino).
La costruzione dell’autostrada Ipsilon istriana ha avuto inizio nell’ottobre del 2008 ed è stata pianificata per fasi, in
modo tale che i lavori di sdoppiamento della rete stradale che copre l’intero territorio istriano possano concludersi
nel più breve tempo possibile. La fine dei lavori, che prevedono un investimento di circa 313 milioni di euro, è attesa
tra due anni e mezzo. La costruzione di quest’autostrada
comporterà anche l’introduzione di un nuovo sistema di pagamento di tipo “chiuso”, nel senso che l’utente pagherà
soltanto l’importo del pedaggio corrispondente al tratto
d’autostrada effettivamente percorso.
Oltre alle già esistenti caratteristiche ecologiche proprie
della rete stradale istriana (impianto di scarico e di depurazione delle acque reflue, barriere antirumore, impiego
dell’energia solare per alimentare le colonnine del soccorso
stradale ed i rilevatori di velocità, un sistema di ventilazione delle gallerie a risparmio energetico...), la costruzione
dell’autostrada Ipsilon istriana contribuirà in maniera ancora
più decisa allo sviluppo sostenibile dell’area.
Le località di Zagabria, Čakovec, Slavonski Brod, Rijeka,
Vrsar (Orsera), Mali Lošinj (Lussinpiccolo), Sinj, Otočac,
Čepin, Ivanić Grad, Koprivnica, Brač, Pula e Varaždin dispongono di piccoli aeroporti sportivi (Aeroclub).
Ogni nodo autostradale, infatti, sarà dotato d’illuminazione
ecologica che, illuminando soltanto il manto stradale, non
turberà il delicato bioritmo degli uccelli e degli animali notturni. Nell’ambito di questi lavori, è prevista anche la
costruzione, da parte della società concessionaria “BinaIstra”, di due strade non comprese nel territorio oggetto della concessione, e perciò non soggette al pagamento del
pedaggio e che, una volta costruite, saranno consegnate
in gestione alla società “Hrvatske ceste”, o meglio all’ente
che, a livello di Contea, si occupa della gestione stradale. Si
tratta della strada di 1,5 km che collega il nodo d’Umago alla
strada statale D200, in direzione dei varchi doganali Kaštel
e Plovanija, e del tratto di 8 km che collega il nodo di Pula
(Y istriana) a Pomer (Medulin) e che dovrebbe alleviare il
problema del traffico in entrata a Pola.
Anche se la crisi ha investito il traffico aereo di tutto il mondo, la quantità di nuovi voli annunciati per il 2010 conferma
Dubrovnik come una delle destinazioni più ambite del Mediterraneo.
Linee ferroviarie dirette
www.hznet.hr
La Croazia, mediante una moderna rete ferroviaria, vanta
collegamenti diretti con i seguenti paesi: Austria, Bosnia e
Erzegovina, Francia, Italia, Ungheria, Germania, Slovenia,
Slovacchia, Serbia, Montenegro e Svizzera. Con tutti gli altri
paesi europei è collegata soltanto indirettamente.
La “Croatia Airlines” (www.croatiaairlines.com), la compagnia aerea di bandiera del paese, collega la Croazia
con numerose città europee. Oltre alla Croatia Airlines,
negli scali del paese sono operanti ben 35 compagnie aeree straniere, tra le quali ricordiamo la “British Airways”
(www.britishairways.com),
la
“Germanwings”
(www.germanwings.com), la “Lufthansa” (www.lufthansa.com),
la “SkyService Airline” (www.skyserviceairlines.com),
seguite da tanti altri vettori aerei come “STERLING”,
“SAS”, “Delta”, “TAP Portugal” e “Austrian Airlines”
(www.aua.com).
Gli aeroporti croati nel 2009 hanno collaborato con ben 18
compagnie aeree low cost.
L’aeroporto di Spalato nel 2009 ha fatto registrare la presenza di ben 45 compagnie aeree che l’hanno collegata con
le seguenti città: Zagabria, Roma, Londra, Parigi, Colonia,
Francoforte, Stoccarda, Oslo e Stoccolma.
L’aeroporto di Zara nel 2008, anno del suo 40° compleanno,
con quasi 160.000 passeggeri ha fatto registrare il record
storico d’affluenza, un record che sarà senz’altro superato
quest’anno grazie ad un aumento del traffico passeggeri del
35%, pari ad una stima, secondo i dati del settore commerciale della struttura aeroportuale zaratina, di circa 220.000
passeggeri.
Sempre nel 2010 si prevede l’introduzione di voli charter
provenienti da Milano, Palermo e Catania tutti per Spalato
e, molto probabilmente, per Dubrovnik.
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Press 2010
Ben 50 isole abitate collegate da linee
marittime
La Croazia è terra di mare. Le sue città costiere sono collegate tra loro mediante tante linee di traghetti. Ben 50 isole
abitate sono collegate alla terraferma mediante linee di traghetti e navi.
Le linee di traghetti locali collegano la terraferma con le isole di Cres, Lošinj, Pag, Rab, Ugljan, Pašman, Dugi otok, Iž,
Rava, Olib, Silba, Premuda, Ist, Molat, Brač, Šolta, Hvar,
Vis, Pelješac (penisola), Korčula, Lastovo e Mljet.
Linee di navi-passeggeri e di traghetti collegano i porti croati ed i porti italiani di Venezia, Trieste, Ancona, Pescara e
Bari. C’è anche una linea di traghetti giornaliera che collega
tra loro i porti di Rijeka (Fiume), Split (Spalato) e Dubrovnik
due volte la settimana per tutto l’anno. I traghetti che partono da Fiume, diretti verso sud, sono un’ottima soluzione per
quei turisti con auto al seguito che vogliono evitare l’affascinante ma faticoso tratto stradale costiero.
www.jadrolinija.hr; www.croatiaairlines.com;
www.splittours.hr; www.hznet.hr; www.hrvatske-ceste.hr;
www.luka-vukovar.hr; www.port-osijek.hr;
www.blueline-ferries.com; www.snav.it; www.venezalines.com;
www.lnp.hr; www.medplov.hr; www.miatours.hr;
www.ivante.hr; www.krilo.hr; www.gv-line.hr
(Tutti i dati sulle linee navali stagionali sono disponibili sul
sito internet dell’Agenzia per il piccolocabotaggio
(www.agencija-zolp.hr).
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Press 2010
Prossimamente nel 2010
Photo: Petar Trinajstić
Photo: HTZ
Gli hotels
Il top degli investimenti nel settore alberghiero:
Croazia - una destinazione per un
alloggio di qualità
Kempinski Adriatic Resort 5* - Savudrija
www.kempinski-adriatic.com
A Savudrija (Salvore) in agosto s’è svolta la cerimonia
d’apertura del primo hotel Kempinski in Croazia: il “Kempinski hotel Adriatic”, che è anche il primo Golf & Spa Resort a
cinque stelle del nostro paese.
www.croatia.hr, www.huh.hr
Il settore alberghiero croato, anche in questo 2009, trascorso nel segno della crisi, ha fatto registrare una caduta del
saggio del rendimento ed un tasso di ritorno delle risorse
investite non soddisfacente.
Si valuta che, per quanto riguarda l’utile del periodo, questo
calo abbia comportato un decremento approssimativo del
15%. Per quanto riguarda il settore alberghiero, nel 2010
non ci si attende alcun incremento né per quanto riguarda
la domanda, né per quanto riguarda il numero di presenze
e l’entità del fatturato.
Nel 2009 in Croazia gli investimenti diretti alla costruzione di
nuovi alberghi hanno raggiunto i 4,5 miliardi di kune. A causa della crisi economica, il ministro delle finanze Ivan Šuker
per il 2010 prevede un calo degli investimenti addirittura del
20 percento.
…nello scorso 2009 sull’Adriatico sono stati inaugurati circa
dieci alberghi d’alta categoria i cui lavori di costruzione erano iniziati nel 2008 o prima.
Photo: HTZ
Hotel Istra 5* - Rovigno, Isola Rossa: www.maistra.hr
Sull’Isola Rossa, a soli 15 minuti di traghetto da Rovigno,
all’inizio di settembre siamo stati testimoni dell’apertura
del primo all-suite hotel in Croazia, realizzato grazie ad un
investimento di oltre 4 milioni di euro.
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Press 2010
Photo: HTZ
Hotel Palazzo 4* - Parenzo: www.hotel-palazzo.hr
In luglio a Parenzo (Poreč) ha aperto le proprie porte l’hotel
Palazzo, già hotel Riviera, il cui rinnovamento ha richiesto
una spesa di cinque milioni di euro. Si tratta del più vecchio
hotel cittadino, risalente al 1910 ed affacciato alla splendida
riva parenzana.
Photo: HTZ
Family Hotel Diadora 4*, Punta Skala Residence & Vacation Club – Petrčane: www.punta-skala.com
Il gruppo austriaco Falkensteiner, proprietario anche del
resort Borik a Zara, quest’anno ha aperto il primo dei tre
alberghi del suo nuovo resort siti in località Petrčane.
Photo: HTZ
Photo: HTZ
Katarina 4* - Dugopolje: www.hotelkatarina.hr
L’hotel “Katarina”, un nuovissimo albergo a 4 stelle con 74
unità abitative per 170 posti-letto, sorge a Dugopolje, nei
pressi dell’uscita autostradale per Spalato.
Photo: HTZ
Hotel The View 5*, Novi Spa Hotel & Resorts - Novi Vinodolski: www.novi.hr
L’hotel “The View”, aperto nel gennaio 2009, è parte del
“Novi Spa Hotel & Resorts”, il maggiore resort sull’Adriatico
con una superficie complessiva di ben 15 ettari. I suoi proprietari sono l’ex tennista Bruno Orešar ed un suo partner
d’Abbazia, Gordan Širola.
President 5* - Solin - www.hotelpresident.hr
Nel giugno di quest’anno il gruppo President ha inaugurato
questo lussuoso hotel a cinque stelle sorto nelle immediate
vicinanze dell’isola Gospini otok, sulle rive del fiume Jadro.
I lavori di costruzione del complesso hanno richiesto un investimento di 10 milioni di euro.
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Press 2010
Photo: HTZ
Hotel Hilton Marjan Split 5* - Split:
www.hotel-marjan.com
I proprietari dell’hotel “Marjan” nel corso del 2009 hanno concluso un accordo di franchising di 22 anni con la
notissima catena alberghiera internazionale Hilton. E così,
quest’albergo spalatino completamente rinnovato è stato
ribattezzato col nome di hotel “Hilton Marjan Split” (l’Hilton
sull’Adriatico era sinora presente soltanto a Dubrovnik). La
sua inaugurazione è stata posticipata alla metà del 2010,
quando sarà completamente rinnovato.
Photo: HTZ
Hotel Radisson Split 4* - Split: www.radissonblu.com
Sulle rovine di un vecchio albergo spalatino sorgerà una
nuova struttura ricettiva la cui gestione sarà affidata alla catena alberghiera internazionale Radisson. L’inaugurazione
dell’hotel è prevista per l’inizio del 2010.
Photo: HTZ
Radisson Blu Resort & Spa Dubrovnik Sun Gardens
Hotel 5*:
www.radissonblu.com/resort-dubrovnik
A luglio di quest’anno nel complesso turistico Dubrovački
vrtovi sunca (ossia I giardini del sole di Dubrovnik), ubicato
ad Orašac, ha aperto le proprie porte il primo hotel croato
facente capo alla nota catena alberghiera internazionale
Radisson BLU
Photo: HTZ
Hotel Punta Osejava 4* - Makarska: www.osejava.com
Uno dei primi alberghi di Makarska, risalente agli anni ‘30
del secolo scorso, è stato completamente trasformato ed
oggi si propone nella sua nuova veste.
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Press 2010
Photo: HTZ
Valamar Lacroma Resort 4* - Dubrovnik:
www.valamar.com
All’inizio dello scorso settembre a Dubrovnik è stato solennemente inaugurato il “Valamar Lacroma Resort”, il maggiore hotel congressi & Spa della città ai piedi del monte Srđ
Photo: HTZ
Photo: HTZ
Bluesun hotel Kaj 4* - Marija Bistrica:
www.bluesunhotels.com
Marija Bistrica, antico santuario mariano e principale meta
di pellegrinaggio dei fedeli croati, sorge nell’area sud-orientale della regione del Hrvatsko zagorje, sui pendii settentrionali della Zagrebačka gora, ad una trentina di chilometri
da Zagabria. La festa dell’Assunta nel 2009 è stata resa
ancora più solenne dall’inaugurazione del “Bluesun hotel
Kaj” (4*)
Photo: HTZ
Spa & Golf Resort Sveti Martin 4* - Sveti Martin na Muri:
www.toplicesvetimartin.hr
Risale al settembre del 2009 l’apertura del lussuoso “Spa
& Golf Resort Sveti Martin”, una struttura alberghiera a
4 stelle sorta nelle terme di Sveti Martin na Muri, località
che nel 2008 è stata premiata come destinazione europea
d’eccellenza.
Aparthotel Villa Magdalena 4*- Krapinske Toplice,
www.villa-magdalena.net
A fine giugno 2008 nella località di Krapinske Toplice (Terme di Krapina) è stato inaugurato il primo boutique hotel
della regione, l’esclusivo Villa Magdalena (4*).
Con le ultime realizzazioni esclusive, la rete alberghiera croata, a fine settembre, contava 142 alberghi a quattro stelle
e 23 alberghi a cinque stelle. In altre parole, in poco più di
due anni, grazie sia ai nuovi investimenti, sia all’intervento
legislativo sulla categorizzazione alberghiera, l’attuale offerta croata, rispetto al passato, risulta più ricca di una ventina
di nuovi hotels.
Il maggior numero di alberghi a cinque stelle (ben 13) si
trova a Dubrovnik e dintorni. Ma sono le strutture a quattro
stelle quelle che attraggono maggiormente la richiesta dei
turisti stranieri; ed è per questo che, negli ultimi due anni e
mezzo, le strutture a 4 stelle hanno fatto registrare il tasso
di crescita più elevato tra gli alberghi croati.
www.huh.hr
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Press 2010
I campeggi
In base ai dati dell’Associazione nazionale campeggiatori (HUK), in Croazia ci sono 231 campeggi e 311 piccoli
campeggi rurali, con una capacità ricettiva complessiva
di 229.004 posti-letto, ossia il 25% delle capacità ricettive
complessive della Croazia.
Nel 2009 i campeggi croati, da inizio stagione sino a fine
settembre, hanno fatto registrare 14.179.743 presenze, ossia il 3,3 percento in più rispetto allo scorso anno, il che rappresenta, nonostante l’ottimismo che dominava nel settore,
un risultato che ha sorpreso un po’ tutti.
In collaborazione con l’Ente Nazionale Croato per il Turismo
(HTZ) e grazie all’impiego di maggiori risorse rispetto allo
scorso anno, l’associazione di categoria, partecipando a varie fiere ed attraverso altri canali pubblicitari, ha promosso
la Croazia sul mercato internazionale come “destinazione
ideale per il campeggio”.
Premi e riconoscimenti ai campeggi croati nel 2009
L’Automobile club tedesco ADAC (con oltre 12 milioni di
soci), nella sua arcinota Guida al campeggio, ha assegnato il simbolo d’eccellenza SuperPlatz a ben due campeggi
croati: lo Zaton di Nin ed il Park di Umago, il maggiore dei
campeggi istriani.
Nella guida Camping Caravaning dell’ADAC (edizione
2009), la Croazia è presente con 103 strutture.
La “Targa gialla” dell’ADAC, assegnata ogni anno alle strutture di maggiore successo, nel 2009 è andata a ben 10
campeggi croati: Kanegra, Stella Maris, Finida, Park Umag
(Umag/Umago), Solaris (Poreč/Parenzo), Poljana (Mali Lošinj/Lussinpiccolo), Zaton (Zaton), Vira (Hvar/Lesina), Lanterna (Parenzo) e Nevio (Orebić), questi ultimi due nuovi
di zecca.
Confedercampeggio
Anche gli ospiti italiani hanno notato un miglioramento
nell’offerta dei nostri campeggi. Nell’ambito dell’iniziativa di
valutazione dei campeggi promossa dall’associazione italiana campeggiatori Confedercampeggio, sono state segnalate e premiate le seguenti strutture.
Premio “Simpatia ed ecologia”
1° premio: campeggio Bor, Isola di Krk (Veglia)
2° premio: campeggio Bijar, Osor
3° premio: campeggio Nevio, Orebić
Premio “Simpatia e qualità”
1° premio: campeggio Park Umag, Istria
2° premio: campeggio Park Soline, Biograd na moru, Dalmazia
3° premio: campeggio Šimuni, isola di Pag (Pago)
Leading Campings Membership allo ZATON Turisthotel
d.d. Zadar
La Leading Campings è un’associazione europea molto
diffusa che rappresenta i migliori campeggi indipendenti
d’Europa. Nel 2009 la Leading Campings ha accolto, tra i
suoi 38 affiliati, anche il campeggio Zaton di Nin, prima struttura campeggistica croata a far parte dell’associazione, la
quale è stata coinvolta dall’Unione Europea come organo
consultivo per valutare la qualità dei campeggi in Europa.
Novità nei campeggi per il 2010
Cresce il numero dei campeggi che offrono la possibilità della prenotazione online: attualmente sono oltre 45 in tutta la
Croazia;
tutti i campeggi del gruppo Valamar hanno abolito la tassa
di prenotazione (l’importo pagato sarà restituito al momento
dell’emissione della fattura)
il campeggio Lanterna ha realizzato un nuovo settore chiamato “Villaggio istriano“
Il campeggio Park Umag è stato realizzato come un vero e
proprio “albergo all’aperto”.
Tra gli eventi proposti dalla struttura, ricordiamo - novità
assoluta in Croazia - la 76° edizione del FICC Rally Coppa
del mondo di rally riservato ai campeggiatori (18-25 giugno
2010), al quale sono attesi oltre 2.000 partecipanti provenienti da 60 paesi.
Il campeggio Stoja, dal 10 al 18 giugno 2010, ospiterà l’11°
edizione dell’Adria rally - una sorta di anteprima del 76°
FICC Rally Coppa
Il campeggio Stobreč-Split ha un nuovo impianto igienicosanitario, realizzato nel rispetto delle norme ADAC.
Il campeggio Bijar nel 2009 s’è dotato d’un depuratore biologico per le acque reflue che vengono liberate nell’ambiente
con un tasso di depurazione del 98 percento.
Il campeggio Kovačine va incontro alla stagione 2010 con
una nuova piscina scoperta riscaldata. Segnaliamo anche
un’originale iniziativa promozionale: i soggiorni di 7 giorni
saranno premiati col rimborso del prezzo del biglietto del
traghetto di sola andata; i soggiorni di 14 giorni saranno
premiati col rimborso del prezzo del biglietto del traghetto
di andata e ritorno.
Il campeggio Turist Grabovac dal 2009 consente ai propri
ospiti di navigare in rete gratuitamente grazie ad un impianto wireless.
Il campeggio Sirena di Rogoznica è aperto tutto l’anno.
Il campeggio Tiha a Šilo ha attrezzato una parte della struttura per la sosta o un breve soggiorno dei camper.
L’Associazione dei Campeggi Croati, con oltre 190 strutture
affiliate, ogni anno segnala i migliori campeggi del paese;
per quanto riguarda il 2009, l’HUK ha segnalato 18 campeggi siti in Istria, 8 nel Quarnero, 5 in Dalmazia ed 1 nella
Croazia continentale. Alcuni di essi sono riservati esclusivamente ai naturisti.
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Press 2010
Le “stelle” dei campeggi croati
I campeggi naturisti
Il campeggio Park Umag è il maggiore ed il migliore campeggio istriano.
A pochi chilometri sorge il famoso Stella Maris con tanti
ristoranti, negozi ed impianti sportivi a disposizione degli ospiti del campeggio e dell’omonimo resort. Tra Umag (Umago) e Lovrečice troverete il tranquillo e discreto campeggio
Finida, con calette nascoste, spiagge di ghiaia e rocce e
comode piattaforme cementate.
I veri naturisti, seguaci dell’idea dell’equilibrio tra l’uomo e
la natura, amano i campeggi soprattutto perchè offrono la
possibilità di soggiornare all’aperto e, nel contempo, di godere dei piaceri dello sport e d’una sana alimentazione.
Tra tutte le strutture di questo tipo sparse lungo l’intera costa dell’Adriatico croato, i più popolari campeggi naturisti si
trovano in Istria. In base alla valutazione della Federazione
Naturista Internazionale (INF), il campeggio rovignese “Valalta” merita i giudizi più lusinghieri.
Tra gli altri 11 campeggi naturisti ufficialmente riconosciuti,
L’Associazione Naturisti Croati segnala, per la loro qualità, i
campeggi Solaris di Parenzo e Kanegra di Umago.
Il campeggio Pineta sorge nella vicina Savudrija (Salvore),
in prossimità del punto più occidentale della costa croata.
Il campeggio Lanterna, tra Novigrad (Cittanova d’Istria) e
Poreč (Parenzo), due passi da Parenzo segnaliamo i campeggi Bijela uvala e Zelena laguna, la cui offerta sportivo-ricreativa e gastronomica è, secondo il parere dell’HUK,
tra le più complete dell’Adriatico. Le spiagge d’entrambi i
campeggi hanno un settore riservato ai naturisti.
A due passi da Vrsar (Orsera) troviamo i campeggi Valkanela, Porto Sole e Orsera.
Nel Rovignese, invece, le attese dei turisti sono soddisfatte dai campeggi Polari e Veštar. Di fronte alle Isole Brioni (Brijuni), a due passi da Fažana (Fasana), segnaliamo
la presenza del più recente centro turistico dell’Istria, il Bi
Village, dotato di vari tipi d’unità ricettive riccamente attrezzate e di un grande villaggio d’appartamenti. Il campeggio
Kovačine, sorge su una penisoletta a due passi da Cres
(Cherso).
La vicina Lošinj (Lussino) tra i campeggiatori è conosciuta
per il campeggio Poljana
Il campeggio Ježevac sorge a pochi passi dal centro della
città storica di Krk (Veglia).
Il campeggio Pila sorge nella vicina Punat,
Il pluripremiato Zaton Holiday Village, a due passi da Nin,
è il maggiore campeggio della Dalmazia. Completamente
rinnovato, gode dell’ombra di una fitta pineta. Accanto al
campeggio sorge anche un villaggio d’appartamenti con un
centro sportivo, mentre la spiaggia del complesso è particolarmente adatta ai bambini ed a chi non sa nuotare. Belle piscine riscaldate per grandi e piccini, tante occasioni di
divertimento ed un ricco e ben organizzato programma di
sport ed animazione rendono questo villaggio, secondo il
parere dell’HUK, un vero e proprio paradiso per famiglie.
Il campeggio Adriatic sorge a tre chilometri a nord-ovest di
Primošten, tra la strada ed il mare. Il campeggio Park Soline sorge all’ombra di una fitta pineta a due passi da una
bella spiaggia di sabbia nel cuore di Biograd.
Il famosissimo campeggio Straško sorge nel bel mezzo di
un bosco di pini ed olivi, a due passi da Novalja.
Agli amanti della Dalmazia meridionale consigliamo di soggiornare nel bel campeggio Nevio, a due passi da Orebić e
lungo una meravigliosa spiaggia sabbiosa.
Il campeggio Vira sorge a pochi chilometri dalla città di Hvar
(Lesina)
L’Istria è anche la regione che ospita il più vecchio campeggio naturistico d’Europa, il Koversada d’Orsera (Vrsar),
proteso su un’area di 120 ettari e con un tratto di costa lungo oltre cinque chilometri. L’evento clou della stagione estiva è senz’altro l’elezione di “Miss nudismo” che si tiene ogni
agosto sulla spiaggia del “Koversada”.
Gli altri campeggi naturisti della Croazia sono: “Ulika” a Parenzo, “Istra” a Fontane, “Bunculuka”, “Politin” e “Konobe”
sull’isola di Krk (Veglia), “Brajdi” sull’isola di Cres (Cherso),
“Savinje” a Tkon sull’isola di Pašman ed il campeggio “Nudist” a Vrboska sull’isola di Hvar (Lesina).
Per i campeggiatori abusivi due mesi senza roulotte
Siccome il sistema di sanzioni pecuniarie previsto s’è dimostrato un cattivo deterrente contro il fenomeno del campeggio abusivo, i nuovi poteri assegnati dalla Legge sull’attività
ristorativo-ricettiva all’Ispettorato competente consentono la
comminazione di sanzioni molto più efficaci. Ai sensi della
succitata legge, infatti, chi venga sorpreso a campeggiare su
un terreno privato non registrato come campeggio sarà punito con il sequestro immediato dell’attrezzatura da campeggio
per un periodo di 60 giorni. La pena è ancor più drastica se
si pensa che i campeggiatori abusivi colti in flagrante non
potranno ritornare nella disponibilità della loro attrezzatura
sequestrata prima che scada il termine previsto di due mesi,
che è poi la durata del periodo dell’alta stagione estiva.
Con queste nuove misure si cerca di debellare il fenomeno
del campeggio abusivo. Oltre a privare l’Erario ed il turismo
degli introiti che deriverebbero dall’imposizione della loro
attività, i campeggiatori abusivi sono anche dei grandi soggetti inquinanti perché campeggiano in strutture non previste ed attrezzate per il campeggio. La nuova normativa
è rivolta ai proprietari di tende, caravan, camper e casette
mobili. Formulato oralmente il divieto di campeggiare, gli ispettori hanno il potere di sequestrare in loco l’attrezzatura
da campeggio. Ai campeggiatori abusivi è garantita la
possibilità di aprire l’unità abitativa sequestrata e sigillata
e, alla presenza dell’ispettore, di estrarre dall’unità abitativa
prodotti alimentari deperibili ed effetti personali. La procedura prevede, poi, l’apposizione di nuovi sigilli. Si consiglia
vivamente di non rimuovere i sigilli apposti, poiché ciò costituirebbe una violazione del codice penale. Questa legge
colpisce anche i proprietari di terreni che vi soggiornano dimorando dentro una roulotte o sotto una tenda.
www.camping.hr; www.istraturist.com; www.omh.hr;
www.topcamping.hr; www.camping-adriatic.com
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Press 2010
I piccoli hotels a conduzione familiare
www.croatia.hr, www.omh.hr
In Croazia sono al momento in funzione ca. 200 piccoli alberghi a conduzione familiare sparsi per tutto il Paese, la
maggior parte dei quali è affiliata all’Associazione nazionale
dei piccoli alberghi a conduzione familiare (OMH). La loro
capacità ricettiva complessiva s’aggira intorno ai 13.000 posti-letto, concretizzando un’offerta che è pari al 13 percento
circa del numero complessivo di posti-letti nelle strutture
alberghiere croate
I piccoli hotels a conduzione familiare sono gradualmente
diventati uno dei più richiesti prodotti turistici del paese. Ben
il 70% di queste strutture lavora tutto l’anno.
Photo: HTZ
Hotel Marco Polo, Gradac: il migliore piccolo albergo a
conduzione familiare del 2009
www.hotel-marcopolo.com
Alla quarta edizione del concorso per l’elezione del migliore
piccolo albergo a conduzione familiare della Croazia hanno
partecipato 123 alberghi, ma il primo premio “Adrian 2009”
è andato ad una struttura della Riviera di Makarska, l’hotel
Marco Polo di Gradac.
Gli ostelli
La Croazia vanta una rete di 10 ostelli della gioventù
gestiti dalla Croatian Youth Hostel Association, ossia
l’Associazione Nazionale Croata degli Ostelli della Gioventù
(HFHS). Siti nelle città di Zagabria, Osijek, Rijeka (Fiume),
Veli Lošinj (Lussingrande), Pola, Zara, Zaostrog, Gradac
e Dubrovnik, sono strutture ricettive aperte tutto l’anno, ad
eccezione dell’ostello di Veli Lošinj, a carattere stagionale.
Attualmente in Croazia risultano registrati circa 40 ostelli.
Gli alloggi per le vacanze
La Croazia è il paese ideale per una bella vacanza in case,
ville, appartamenti e camere in affitto. Chi desidera conoscere più affondo una terra e gli usi ed i costumi della sua
gente, solitamente preferisce affittare una casa o un appartamento e vivere a contatto con l’ospitalità dei padroni di
casa.
La Croazia conta circa 600 mila unità abitative registrate
per lo svolgimento di quest’attività, gran parte delle quali è
classificata come struttura a tre, quattro e cinque stelle. Su
944.077 posti-letto in totale, ben 421.378 appartengono al
settore degli alloggi per le vacanze.
L’Istria si distingue per la qualità dei suoi alloggi per le vacanze. All’inizio del 2006, l’Ente di promozione turistica della Contea Istriana ha promosso un progetto chiamato “Domus Bonus” per un alloggio per le vacanze di qualità.
In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica,
nel corso del 2009 il settore degli alloggi per le vacanze ha
totalizzato 18.815.026 presenze, il che rappresenta un incremento rispetto ai dati del 2008, quando il settore degli alloggi per le vacanze aveva fatto registrare 18.571.514 presenze. Tale numero complessivo comprende 18.802.372
presenze in alloggi familiari non rurali e 12.654 presenze
in alloggi familiari rurali. Comparando questi dati con quelli
del 2008, gli alloggi familiari non rurali nel 2009 hanno fatto registrare un lieve incremento, avendo totalizzato l’anno
precedente 18.557.246 presenze. Parallelamente gli alloggi familiari rurali nel 2009, in tema di presenze turistiche,
hanno conseguito risultati peggiori rispetto al 2008, quando
avevano realizzato 14.268 presenze. Le camere in affitto,
invece, hanno ospitato più turisti nel 2009 che nel 2008;
l’Istituto Nazionale Croato di Statistica, infatti, per questo
segmento ha registrato nel 2009 167.800 arrivi turistici rispetto ai 144.152 arrivi del 2008.
Links:
www.iznajmljivaci.com; www.apartmanija.hr;
www.apartmani-hrvatska.com;
www.travel-tourist.com/hrvatska_hr.htm;
www.kroatien-online.com; www.uniline.hr/hrvatska;
www.croatia-apartments-kroatien.com/;
www.adriatic.hr; www.adriatic-home.com;
www.hrvatskituristickicentar.com; www.adriatica.net;
www.kompas.hr; www.generalturist.com;
www.dalmatia.net
www.hfhs.hr www.hihostels-croatia.com
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Press 2010
Una vacanza per tutti i gusti
Photo: HTZ
Il golf
Il programma di sviluppo del golf in Croazia prevede la
costruzione di una trentina di campi da golf lungo la costa
del mare Adriatico e nella Croazia continentale. Due nuovi
campi da golf da 18 buche sono stati inaugurati nel 2009
a Zagabria (Golf & Country club) e nella località Crveni
Vrh presso Savudrija/Salvore (Kempinski resort), mentre
il nuovissimo campo di Sveti Martin na Muri ha soltanto
9 buche. Segnaliamo anche il nuovo impianto Molindrio
(www.golfporec.com) a Parenzo, in prossimità dell’ingresso
al complesso turistico Zelena Laguna.
Oltre ai nuovi impianti aperti in Istria ed a Zagabria, in Croazia esistono altri due campi da 18 buche (sulle Isole Brioni
ed a Krašić), mentre gli altri campi da golf hanno solo 9
buche o anche meno (ottimi per l’allenamento).
Il primo vero campo da golf a 18 buche fu inaugurato il 14
luglio 1998 nei pressi del comune di Krašić, a metà strada
tra Zagabria e Karlovac. Il green a 18 buche dell’isola Veli
Brijun è stato completamente rinnovato nella primavera del
2006 in base ai disegni originali risalenti agli inizi del secolo
scorso. Tra la primavera e l’estate del 2009, invece, sono
stati inaugurati gli impianti di Zagabria e di Savudrija (Salvore).
Tutti sanno che il golf è uno sport caro ed esclusivo, che
affittare un campo con nove o più buche per poche ore costa alcune centinaia di euro e che l’attrezzatura non è né
usuale, né economica. Eppure, nonostante ciò, il golf, da
qualche decennio a questa parte, ha raggiunto un posto
d’assoluto rilievo tra gli sport più popolari del mondo.
Il jet set mondiale sull’adriatico Croato
L’Adriatico croato è stato teatro, anche quest’estate (un po’
come tutte le estati da diversi anni a questa parte), di una
“caccia” un po’ particolare: “branchi” di paparazzi che cercavano di catturare una delle tante stelle del jet set mondiale
in vacanza su questo mare! A dire il vero, la stagione della
caccia al personaggio famoso è stata aperta in febbraio dal
celebre attore americano Nicolas Cage, impegnato in Istria,
e più precisamente nel Parco naturale Kamenjak (Punta
Corrente), nelle riprese del suo nuovo film “Seasons of the
Witch” che uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel 2010. Per la regia di Dominic Sena, vanta un cast
di tutto rispetto: Ron Periman, Stephen Campbell Moore,
Robbie Sheehan, Claire Foy, Stephen Graham ed altri.
L’attraente cantante americana Beyoncé Knowles, entusiasta del soggiorno in Croazia avvenuto in occasione del suo
concerto tenutosi nel 2009 nell’Arena di Zagabria, è voluta
ritornare nel nostro paese anche in agosto per godere delle
bellezze della nostra costa e del nostro mare.
In occasione della sua prima visita a Dubrovnik, nell’agosto
del 2008, l’attore americano e premio Oscar Kevin Spacey
affermò di considerare Dubrovnik una delle più interessanti
città del mondo e promise di ritornarci presto. Tra i fedeli
estimatori del fascino di Dubrovnik ricordiamo uno dei più
amati James Bond della storia del cinema, sir Roger Moore,
il quale, con la sua presenza, ha reso ancora più prestigioso
il festival “Julian Rachlin & friends”.
Il tappeto rosso disteso sull’imponente palco allestito nella
piazza antistante il Palazzo dei Rettori quest’anno è stato
calcato, tra gli altri, da Mickey Rourke e Gillian Anderson,
famosa per l’interpretazione del ruolo dell’agente Scully nella serie TV X file.
Anche il bassista degli U2, Adam Clayton, non ha saputo resistere al fascino di Dubrovnik, proprio come il celebre registra statunitense George Lucas, autore delle popolarissime
serie cinematografiche “Guerre stellari”, “Indiana Jones” e
del mitico “American graffiti”.
Tra i più assidui frequentatori della costa croata ricordiamo Benie Ecclestone, comproprietario della Formula 1,
quest’anno presente nonostante il recente divorzio dalla
sua ex consorte, la croata Slavica Radić, la quale, in tanti
anni di felice matrimonio, è riuscita a fargli amare la nostra
costa ed il nostro mare. Il divorzio dal multimiliardario russo
Roman Abramovič non ha impedito alla sua ex moglie Irina
di ritornare in Croazia e di trascorrere una parte delle sue
vacanze al largo di Zara su uno yacht di 90 metri.
Ma la maggior sorpresa di quest’anno è stata senz’altro la
visita del grande stilista italiano Giorgio Armani, il quale, navigando per l’Adriatico croato, ha calato l’ancora in alcuni
nostri porti. L’uomo più ricco del mondo, il fondatore della
Microsoft Bill Gates, è stato notato a luglio nella località di
Skradin (Scardona). Alla visita a Skradin ed alle cascate sul
fiume Krka Bill Gates ha dedicato due ore.
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Press 2010
Photo: Ljubo Gamulin
Il turismo nautico
il turismo nautico rappresenta certamente una delle forme di
maggior successo nel complesso dell’offerta turistica della
Croazia. A buon diritto possiamo affermare che la Croazia,
terra di mille isole ed una costa splendidamente frastagliata,
è un vero e proprio “paradiso per diportisti”.
La Croazia ha riconosciuto nel turismo nautico un’occasione per il prolungamento della stagione turistica. La stagione
nautica, infatti, dura molto più a lungo di quella “comune”,
balneare, perché i diportisti non dipendono affatto dalla temperatura del mare e dal sole. In pratica, la stagione nautica
inizia verso aprile e va avanti sino ad ottobre o novembre.
La strategia di sviluppo del turismo nautico per il periodo
2009-2015 prevede, conformemente ai piani regolatori delle
singole contee, la costruzione di nuove capacità ricettive;
sommate a quelle già esistenti, la capacità ricettiva complessiva del turismo nautico croato sarà di 54.675 punti per
l’ormeggio, di cui 41.589 in mare e 13.086 a terra.
La costruzione di 15 mila punti per l’ormeggio è parte della strategia governativa “Tre per quindici”, che prevede nei
prossimi dieci anni la costruzione di 15 mila nuovi punti per
l’ormeggio in 15 prestigiose destinazioni nautiche lungo
tutto l’Adriatico, con l’obiettivo di conseguire introiti per 15
miliardi di kune.
Come affermano quelli dell’ACI d.d./S.p.A. (Adriatic Croatia
International Club), il turismo nautico, nonostante la recessione di quest’anno, stando al numero delle unità esistenti ed alla richiesta di punti per l’ormeggio, è atteso da un
periodo d’ulteriore sviluppo, indissolubilmente legato agli
investimenti.
Il turismo nautico è in crescita nonostante la recessione. Nei
primi 9 mesi dell’anno sono state rilasciate 55.800 vignette
(bollo di circolazione nautica), ossia il 3,8 percento in più
rispetto allo scorso anno.
In una sua dichiarazione dei primi di settembre 2009, il
sottosegretario del Ministero del Mare, dei Trasporti e delle
Infrastrutture, Branko Bačić, ha sottolineato che i dati dei
primi 9 mesi dell’anno confermano come i diportisti siano
rimasti fedeli all’Adriatico ed alle bellezze delle nostre isole.
In confronto agli altri paesi, la Croazia registra una crescita
Photo: Braslav Karlić
del turismo nautico con quasi 55 mila unità e 275.637 diportisti. Quando a ciò s’aggiungono i 254.241 turisti a bordo
d’unità charter, il numero dei diportisti presenti sull’Adriatico
croato, dall’inizio del 2009 sino alla fine della prima settimana di settembre, è stato di 531.625, cioè quasi l’1,7 percento in più rispetto allo scorso anno.
I porti croati per il turismo nautico
In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica,
i porti nautici nelle sei contee affacciate all’Adriatico da
gennaio a novembre 2009 sono stati visitati da 663,2 mila
diportisti, ossia il 18 percento in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Minore il calo per quanto
riguarda le presenze (- 8 percento), per un totale di 1,3 milioni di diportisti.
Nonostante questi dati negativi, i marina croati hanno mantenuto la loro posizione tradizionale tra le strutture ricettive:
il 4° posto per quanto riguarda gli arrivi (alle spalle di alberghi, alloggi per le vacanze e campeggi) ed il 5° in quanto a
presenze (dietro alloggi per le vacanze, alberghi, campeggi
e resort).
Nei primi undici mesi del 2009 in Croazia sono entrati 10,78
milioni di turisti, ossia il 3 percento in meno rispetto al medesimo periodo del 2008. Le presenze turistiche, in generale,
sono state 55,97 milioni, con una flessione dell’1 percento.
I dati statistici relativi ai porti turistici dimostrano come quasi
il 97 percento degli arrivi e delle presenze nel periodo gennaio-novembre 2009 è stato realizzato da turisti stranieri.
Nel 2009 ne sono arrivati 640,3 mila, per un totale di 1,26
milioni di presenze, con un calo del 14 percento per quanto riguarda gli arrivi e del 6 percento per quanto riguarda
le presenze, ovviamente rispetto al medesimo periodo del
2008.
I turisti domestici nei porti nautici croati hanno fatto registrare un calo molto maggiore (del 59 percento con 22,9 mila
arrivi, e del 48 percento con 40 mila presenze).
I dati per ogni singola contea mostrano una flessione degli arrivi nei porti turistici di tutte e sei le contee adriatiche,
mentre, per quanto riguarda le presenze, soltanto la Contea
primorsko-goranska ha fatto registrare dati in crescita.
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Press 2010
I marina della Contea primorsko-goranska, infatti, nei primi
undici mesi del 2009 con 171,2 mila presenze hanno fatto registrare un +9 percento rispetto al medesimo periodo
dell’anno precedente, mentre, per quanto riguarda gli arrivi
(49,5 mila in totale) hanno fatto registrare una flessione del
5 percento.
I migliori risultati in termini di arrivi e presenze nel 2009,
rispettivamente 158,6 mila e 335,3 mila, sono stati registrati
nei porti nautici della Contea šibensko-kninska, il che, rispetto al 2008, equivale ad un calo del 25 (arrivi) e del 13
percento (presenze).
I peggiori risultati in termini di arrivi e presenze nel 2009, rispettivamente 63,1 mila e 98,8 mila, sono stati registrati nei
porti nautici della Contea dubrovačko-neretvanska, il che,
rispetto al 2008, equivale ad un calo del 17 (arrivi) e del 13
percento (presenze).
La Croazia dispone di 21.020 punti per l’ormeggio (2,6
per chilometro), dislocati in 97 porti turistici. In base ai dati
dell’Istituto Nazionale di Statistica, i porti turistici in agosto
sono stati visitati da 187,4 mila diportisti, per un totale di
1,06 milioni di presenze.
Tra le sei contee adriatiche della Croazia, in agosto soltanto
i porti del turismo nautico della Contea primorsko-goranska
hanno fatto registrare risultati positivi (arrivi + 4%, presenze
+14%) in rapporto al 2008.
Un incremento delle presenze è stato registrato anche nei
porti del turismo nautico della Contea splitsko-dalmatinska,
al quale ha fatto eco un calo del 2% per quanto riguarda
gli arrivi. Tutte le altre contee costiere del nostro paese in
agosto hanno fatto registrare risultati negativi.
In base ai nuovi piani d’assetto territoriale, che si spingono
sino al 2015, è in programma la costruzione di nuove strutture per una capacità ricettiva complessiva di 33.655 punti
per l’ormeggio (di cui 25.755 in mare e 7.900 a terra).
La strategia dello sviluppo del turismo nautico per il periodo 2009-2015 prevede, conformemente ai piani d’assetto
territoriale di ciascuna contea coinvolta, la costruzione delle
nuove capacità ricettive programmate le quali, aggiunte alle
strutture esistenti, porteranno il turismo nautico croato ad
una capacità complessiva di 54.675 punti per l’ormeggio (di
cui 41.589 in mare e 13.086 a terra).
Aumenti significativi della capacità della flotta charter
Le oltre 900 agenzie charter operanti in Croazia, con ca.
3.500 unità di buona qualità ed ottimamente equipaggiate,
prestano servizi altamente professionali, moderni e ben organizzati per la gioia tanto dei diportisti di professione, quanto di quelli amatoriali.
Le agenzie charter danno in locazione yacht a vela e a motore, catamarani, natanti e motoscafi. Nel settore charter
croato, il 75% circa delle unità noleggiate è rappresentato
da panfili e barche a vela, mentre il resto sono yacht a motore ed altre imbarcazioni.
Le crociere
In base ai dati del Registro navale tenuto presso le capitanerie di porto, la Croazia conta ca. 250 unità navali destinate al turismo per gite di un giorno o crociere di più giorni. Si
ritiene che questa flotta disponga di oltre 2.000 posti-letto,
con una capacità d’imbarco di oltre 5.000 passeggeri.
L’Adriatico croato nel 2009 è stato teatro di 754 crociere di
navi straniere, il che corrisponde all’8,3 percento in meno
(ossia 68 crociere in meno) rispetto all’anno precedente.
In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica,
a bordo di queste navi da crociera sono giunti in Croazia
ben 989,2 mila turisti, con un incremento del 5,3 percento
rispetto all’anno precedente.
Le navi da crociera hanno soggiornato nelle acque territoriali croate complessivamente 1.264 giorni (in media 2 giorni a nave), ossia il 19,4 percento in meno rispetto al 2008.
La maggior parte delle crociere delle navi straniere ha riguardato la Contea dubrovačko-neretvanska.
Per quanto riguarda i paesi di provenienza delle navi da
crociera (19 paesi in tutto), il primato spetta alle navi battenti
bandiera delle Isole Bahama (159).
Il maggior numero di turisti, 301,6 mila, è giunto in Croazia
grazie alle 112 crociere di navi battenti bandiera italiana (al
3° posto in quanto a numero di crociere), seguite dalle navi
battenti bandiera maltese, con 121 crociere.
107 sono state le crociere di navi battenti bandiera panamense, mentre, per quanto riguarda gli altri paesi, si va da
1 sola crociera per la Repubblica di Vanuatu e la Germania
alle 42 crociere delle navi delle Bermuda.
La realizzazione di 15 mila nuovi punti per l’ormeggio fa parte della strategia di Governo “tre volte quindici”, un programma decennale che prevede la costruzione di 15 mila nuovi
punti per l’ormeggio in 15 destinazioni nautiche di prestigio
lungo tutto l’Adriatico, in modo tale che il turismo nautico
produca un fatturato annuo di 15 miliardi di kune.
In base ai dati dell’Ente di promozione turistica di Dubrovnik, nel corso del 2009 la città è stata visitata da 627 navi da
crociera con a bordo un totale di 846.024 passeggeri.
…
Nel 2010, rispetto al 2009, è previsto un aumento del numero dei passeggeri di circa il 7,5 percento.
www.dzs.hr www.hgk.hr, www.mmpi.hr
Il miglioramento dei servizi di ricezione dei crocieristi, l’arricchimento
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Press 2010
Nel corso del 2009 nel porto di Vukovar sono attraccate ben
138 navi da crociera per un totale di 16.054 passeggeri, il
che rappresenta una flessione, rispettivamente, del 6 e del
15 percento, rispetto ai dati del 2008. Nel 2008, infatti, il
porto di Vukovar è stato interessato visitato da 147 navi per
un totale di 18.918 passeggeri.
Photo: Ivo Perva
Per quanto riguarda le crociere di navi straniere sul mare
Adriatico croato, il mese d’agosto ed i restanti mesi dall’inizio
del 2009 hanno fatto registrare una flessione degli arrivi e
delle presenze rispetto al 2008 (fonte: Istituto Nazionale di
Statistica).
Il maggior numero di crociere è stato effettato in luglio (126),
mentre il maggior numero di passeggeri è stato registrato in
agosto (154.071).
Per quanto riguarda i paesi di provenienza delle navi da crociera (ben 19), il primato spetta alle navi battenti bandiera
delle isole Bahama (94). Seguono le navi battenti bandiera
delle isole Marshall (71), tallonate da Italia (70), Panama
(67) e Francia (33).
In base ai dati forniti dall’Ufficio di promozione turistica di
Dubrovnik, sino a fine settembre 2009 Dubrovnik è stata visitata da 513 navi da crociera con a bordo 676.000 passeggeri. Entro la fine dell’anno è atteso un numero approssimativo di 845.000 passeggeri ospitati a bordo di ca. 580 navi.
Vukovar e Osijek sono due porti fluviali della Croazia continentale a tradizione prettamente mercantile attraverso
i quali, ogni anno, entrano in Croazia migliaia di turisti. A
Vukovar, ad esempio, durante la stagione dei viaggi fluviali
(da marzo ad ottobre), ogni settimana attraccano diverse
navi passeggeri. Si tratta di navi di lusso battenti bandiera
straniera, con a bordo passeggeri provenienti quasi sempre
dagli USA, dalla Germania e da altri paesi europei, in viaggio sulla rotta Ungheria-Romania e ritorno.
Il volume d’affari complessivo stimato, legato alle crociere, s’aggira intorno ai 32 milioni di euro; si prevede,
inoltre, che, tra 10 anni, il volume d’affari, diretto ed indiretto, riconducibile al movimento croceristico internazionale in Croazia potrà raggiungere i 200 milioni di euro.
www.dzs.hr, www.portdubrovnik.hr; www.luka-vukovar.hr;
www.port-osijek.hr
Bandiere blu
Nel 2009 alla Croazia sono state assegnate 114 Bandiere
blu ad altrettante spiagge e 20 ad altrettanti marina.
Il programma di tutela dell’ambiente marino e del litorale,
chiamato “Bandiera blu” e riservato alle spiagge ed ai marina europei, viene realizzato con successo da ormai 21 anni
dalla FEEE (Fondazione europea per l’educazione ecologica), organismo internazionale istituito nel 1981 presso il
Consiglio d’Europa. La prima Bandiera blu fu issata in Croazia undici anni fa.
Oltre 300 regate sulla sponda croata dell’Adriatico
Gli investimenti nel settore velico contribuiscono a rafforzare l’immagine della Croazia come destinazione nautica di
livello mondiale. Alla fase finale dell’ACI Match Race 2009,
svoltasi a Spalato, ha preso parte, tra gli altri, anche l’attuale
numero 1 degli skipper del mondo, il ventiquattrenne neozelandese Adam Minoprio, il quale non ha perso occasione
per elogiare il comportamento dei nostri velisti. Una decina di skipper croati, tra i quali ricordiamo Karlo Kuret, Mate
Arapov, Marin Mušura, Tina Mihelić, Šime Fantela, Igor Marenić ed Ivan Kljaković Gašpić, infatti, è annoverata nell’élite
velica mondiale, il che rappresenta un ottimo elemento di
promozione del turismo nautico croato nel mondo. Nel 2009
si sono svolte circa 300 regate, soprattutto nell’area della
Dalmazia centrale, dove si svolgono competizioni veliche
del calibro della “Mrduja” spalatina, un esempio noto e
prestigioso di evento sportivo diventato, col passare degli
anni, un appuntamento velico tradizionale. Accanto alla
“Mrduja”, ricordiamo la “Regata pasquale” di Vodice, la
“Kornati cup” e la “Business Cup” di Murter, la “Fiumanka”
di Rijeka (Fiume) e la regata della società velica “Latinsko
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idro”, sempre di Murter, località tradizionalmente impegnata
a preservare ed a promuovere la vela, l’arte di navigare e
la capacità di costruire splendide barche di legno, come la
gajeta (la gaeta), il leut (il leuto), il kajić (il caicchio) e la
bracera (la brazzera). Le regate sono diventate un vero e
proprio “movimento marinaro”, ovvero uno stile di vita che
trascina con sé tante altre attività legate al mare, come la
costruzione e la riparazione di piccole imbarcazioni, le fiere
nautico-veliche, il commercio di attrezzatura per la nautica,
l’assistenza tecnica e la richiesta sempre più pressante di
skipper e cuochi di bordo di buon livello. www.hjs.hr
L’orientamento dei marina croati verso il segmento di
mercato rappresentato dai megayacht
Sulla sponda croata dell’Adriatico, ogni anno si noleggiano
circa 3.500 imbarcazioni, il 75 per cento delle quali è rappresentato da unità a vela ed il resto da unità a motore. Un
noleggio settimanale costa dai 1.500,00 euro, per le imbarcazioni di minori dimensioni, ai 60.000,00 euro per i megayacht lunghi intorno ai 30 metri.
Consapevole della crescita esponenziale della presenza
dei megayacht nei suoi marina, la rete nautica croata ACI
s’è gradualmente orientata verso questo segmento del mercato. Per megayacht s’intendono quelle unità da diporto con
una lunghezza compresa tra i 30 ed i 150 metri, le quali, in
base al livello dell’attrezzatura di bordo, possono costare
dai 10 ai 300 milioni di euro.
ACI d.d. (Adriatic Croatia International Club) nel 2009 ha realizzato un fatturato netto pari a 17,6 milioni di kune, ossia il
59 percento in più rispetto al 2008 e ben il 91 percento in più
rispetto agli utili netti pianificati per il 2009 (fonte ACI d.d.).
Nel 2009 l’ACI ha realizzato un reddito complessivo di 172,5
milioni di kune, che equivale al 5 percento in più rispetto
all’anno precedente.
Sempre nel 2009, l’ACI ha realizzato un utile lordo pari a
22,9 milioni di kune, ossia 8,7 milioni di kune o il 62 percento in più rispetto al 2008, ma anche 11,4 milioni di kune in
più o il doppio dell’utile lordo pianificato.
Nel 2009, l’ACI ha realizzato, a titolo d’ormeggio annuo, introiti pari a 84,4 milioni di kune, ossia il 12 percento in più
rispetto al 2008.
Nel 2009, le imbarcazioni legate da contratti d’ormeggio annuo ai marina croati ACI sono state 3.706, il che corrisponde, in rapporto ai dati dello scorso anno, ad un calo del 2
percento. Questo dato è il risultato della modificazione della
struttura delle unità ormeggiate tutto l’anno.
Al rinnovamento del contratto, infatti, i proprietari delle unità
ormeggiate, nella maggior parte dei casi, stipulano contratti
per imbarcazioni più lunghe rispetto a quelle precedentemente ormeggiate, andando così ad occupare più spazio
di quello pianificato. Ciò riduce la capienza del marina alla
quale, tuttavia, corrisponde un incremento dal punto di vista
degli introiti.
Grazie alle imbarcazioni in transito, la rete ACI ha realizzato
nel 2009 un reddito superiore del 3 percento (ossia 46,2
milioni di kune) rispetto a quello dell’anno precedente e ciò
contrariamente alla riduzione pianificata (e realizzata) del
traffico in transito (- 13 percento).
Secondo i dati fornitici dall’ACI, nel 2009 la società ha investito 56,3 milioni di kune nelle strutture dei marina, ossia il
26 percento in più rispetto al 2008. Si afferma inoltre che la
visione ed i futuri piani di sviluppo saranno supportati da ulteriori investimenti che inizieranno con l’ampliamento delle
capacità esistenti e, nel prossimo futuro, si concretizzeranno con la realizzazione di nuovi marina.
In questo senso è atteso anche un aumento del numero dei
posti per l’ormeggio ed, in proporzione, anche un aumento
delle entrate dell’ACI.
Sempre nei primi nove mesi del 2009, l’ACI ha fatto registrare un fatturato di 138,2 milioni di kune (+ 5% rispetto al 2008).
Si prevede che anche i risultati di fine 2009 saranno positivi,
con un incremento degli introiti per ogni genere di categoria
nautica nell’ordine del 3% rispetto allo scorso anno.
Nel 2009 gli investimenti complessivi nella rete ACI sono
stati di circa 56 milioni di kune, ossia un 26% in più rispetto
al 2008. Gli investimenti più ingenti hanno interessato i marina Pomer, Pola e Cres.
Una delle novità che desterà senz’altro l’interesse dei velisti è la costruzione del centro turistico nautico ACI Sailing
Center Cres nell’ACI marina di Cres.
www.aci-club.hr
Annunciata la costruzione del primo marina per megayacht
Il centro nautico Prgin (NCP) e la società statunitense
“Island Global Yachting”, uno dei maggiori developers a livello mondiale e gestore di lussuosi marina in tutto il mondo,
hanno presentato ufficialmente un progetto che comprende
la realizzazione dell’“Hotel Šibenik” e del “Mandalina Megayact marina”, il primo marina croato specializzato in megayacht da 40-60 metri fino ad 80-100 metri di lunghezza,
progetto che richiederà un investimento di oltre 80 milioni
di euro. Accanto a questo lussuoso marina, verrà costruito
anche un altro marina più piccolo, per unità da diporto di
dimensioni più contenute e con una capacità di 400 punti
d’ormeggio. Sulla penisola che li ospiterà, sarà realizzata
anche una zona commerciale con negozi e ristoranti, un
centro per il wellness, più piscine esterne ed interne, garage sotterranei ed impianti sportivi, così come una banchina
per l’approdo di piccole navi da crociera. Nelle immediate
vicinanze sorge anche un cantiere navale al quale il NCP
s’appoggia per l’assistenza tecnica ai megayacht.
I lavori del marina, con 400 punti per l’ormeggio, 65 dei
quali destinati ad accogliere megayacht da 30 a 100 metri di lunghezza, avrebbero dovuto concludersi entro la
fine del 2009; tuttavia, a causa della crisi, questo termine è scivolato di un anno, ed è previsto per il 2010.
Le fiere nautiche di maggior rilievo
Croatia Boat Show, Split:
www.croatiaboatshow.com
In primavera a Spalato si tiene la fiera nautica internazionale “Croatia Boat Show”, ritenuta una delle dieci migliori fiere
nautiche del mondo.
Biograd Boat Show:
www.bbs.com.hr
Adriatic Boat Show, Šibenik:
http://abs.ncp.hr
Sport & nautika, Zagabria:
www.zv.hr/sajmovi/144/index_hr.html
Nautica, Fiume:
www.nautica-rijeka.com
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Press 2010
Photo: HTZ
Photo: Sergio Gobbo
Il turismo congressuale
Il turismo rurale
Sebbene la Croazia vanti un numero molto limitato d’alberghi
ufficialmente registrati come strutture congressuali, a questo ramo del turismo si presta sempre più attenzione tanto
sulla costa, quanto nella Croazia continentale. Negli ultimi
anni, secondo alcune stime, in Croazia è stato stanziato più
di mezzo miliardo di euro nella costruzione di sale per congressi e nella realizzazione dei servizi accessori, tanto che
oggi nel paese si contano circa 80 alberghi con capacità
congressuali più o meno importanti.
I maggiori centri congressuali del paese si trovano a Zagabria, Abbazia, Dubrovnik, Pola, Rovigno, Cavtat, Parenzo,
sulle isole Brioni, a Crikvenica e nei Laghi di Plitvice.
Le aree rurali della Croazia, negli ultimi anni, sono state
protagoniste di un’invidiabile fase di sviluppo che ha interessato alcune particolari forme di turismo comprendenti la
produzione di prodotti tipici e tradizionali, la realizzazione di
programmi di tutela e conservazione del patrimonio naturale
e culturale, dei costumi tipici e delle consuetudini popolari,
la riconoscibilità del territorio rurale croato e la formazione
di alcune destinazioni turistiche rurali.
Il Governo croato ha accolto la proposta di programma secondo cui il Ministero del Turismo s’assumerebbe gli obblighi derivanti dalla sottoscrizione di contratti di finanziamento agevolato a favore del turismo rurale, nota col nome di
“Sviluppo del turismo in ambiente rurale”. Nei prossimi
16 anni il carico rappresentato dalla sovvenzione degli interessi passivi per questi finanziamenti sarà pari a 155 milioni
di kune. Trattasi di finanziamenti per lo sviluppo del turismo rurale compresi tra i 10 ed i 300 mila euro, il cui tasso
d’interesse annuo dell’otto percento sarebbe sovvenzionato dal Ministero del Turismo con una partecipazione del 6
percento, mentre il restante 2 percento resterebbe a carico
dell’utente.
I punti di forza del turismo rurale croato sono proprio le sue
peculiarità più significative: la pace, il silenzio, la natura incontaminata, la possibilità di comunicare con la gente del
luogo, un’alimentazione sana e la possibilità di scoprire il
fascino dei lavori tradizionali dei luoghi in cui queste strutture sono ubicate. Il livello d’utilizzo medio delle strutture
ricettive in ogni aspetto del turismo rurale è di 111 giorni
l’anno. La durata media d’ogni soggiorno è di 9 giorni, mentre il maggior livello d’utilizzo è vantato dalle case rurali per
le vacanze, con 134 giorni l’anno.
Il Quarnero, la regione croata leader in fatto di capacità
congressuali, dispone di 42 alberghi e di oltre 120 sale per
meeting e riunioni per una capacità complessiva di 14.000
posti. Il Grand Hotel Adriatic è anche una delle tre strutture
ricettive croate ufficialmente registrate come alberghi congressuali.
E mentre Dubrovnik ha deciso di costruire il suo centro congressuale nei pressi del complesso alberghiero sul Babin
kuk, Abbazia (Opatija) nel 2009 ha iniziato ad approntare
la documentazione del bando di gara per l’assegnazione
dell’appalto per la costruzione del proprio complesso congressuale.
www.croatia.hr/Hrvatski/TurizamPlus/KongresniCentri;
www.kvarner.hr; www.valamar.com; www.grandhotellav.com/;
www.hotelantunovic.com; www.zagreb-touristinfo.hr;
www.tzdubrovnik.hr ; www.istra.hr
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Press 2010
In base ai dati del Ministero del Turismo, da gennaio a fine
agosto 2009 le 13 contee della Croazia continentale sono
state visitate da 319.987 turisti, dei quali 150.383 croati. I
dati sugli arrivi del 2009 hanno confermato quelli dell’anno
precedente, il che è da considerarsi un risultato positivo viste le premesse negative.
In base ai dati dell’associazione “Hrvatski farmer”, il maggior numero di strutture ricettive del turismo rurale (70) è
ubicato nella Contea dubrovačko-neretvanska, seguita
dall’Istria con 64 strutture per 253 posti-letto.
Negli ultimi tempi è il turismo rurale della Contea osječkobaranjska (di Osijek e della Barania), con 56 strutture ricettive per 192 posti-letto, ad essere interessato da un forte
sviluppo. Il maggior numero di turisti stranieri nella Barania
è giunto dalla Germania, dall’Austria, dalla Serbia, dalla
Slovenia e dalla Bosnia ed Erzegovina.
Il Parco naturale di Kopački rit, visitato nello stesso periodo
da ca. 20 mila turisti provenienti da varie parti del paese e
dall’estero, è compreso nel territorio del comune di Belje.
Sempre nell’ambito del turismo rurale, il cosiddetto “Anello
zagabrese” è sempre più consapevole del suo potenziale.
Le aziende agrituristiche della Contea di Zagabria, infatti,
offrono tante interessanti opportunità di svago e piacere:
voli panoramici in pallone aerostatico, giri in carrozza o in
carro campestre, equitazione, varie attività sportivo-ricreative, belle passeggiate all’aria aperta, le vigne e le loro
antiche casupole (klet), le aziende vinicole, una buona sistemazione in tipiche case di campagna, e poi le delizie
gastronomiche, le degustazioni enologiche nelle cantine di
famiglia, le case-museo, i mestieri di una volta (il mugnaio,
il tessitore, ecc.), tanti magnifici momenti da trascorrere nel
verde nelle immediate vicinanze della città di Zagabria e
tanto altro ancora.
La regione dello Zagorje è ricca di tradizione e di cultura. Nello “Staro selo” di Kumrovec, l’unico museo all’aperto della
Croazia, potrete vivere come in nessun altro luogo la realtà
d’un vecchio paese dello Zagorje a cavallo tra il XIX ed il XX
secolo. Accanto agli autentici esempi dell’architettura tipica della regione ed a varie mostre etnografiche, nel paese
s’organizzano anche molti eventi legati alla tradizione ed
al folclore (Ophoda Zelenog Jure, una sfilata folcloristica,
e la popolare Zagorska svadba, la riproposizione d’una festa nuziale campestre d’altri tempi), mentre gli artigiani danno dimostrazione della loro abilità coinvolgendo nel lavoro
delle loro botteghe anche i turisti. Lo Zagorje offre anche
l’abbondanza della sua offerta gastronomica in una serie
di nuove aziende agrituristiche che propongono anche un
confortevole alloggio ed interessanti gite a piedi o in bicicletta.
La Contea di Zagabria vanta anche interessanti luoghi per
una bella gita all’aria aperta. Innanzitutto laghi e peschiere,
con tanti prodotti ecologici (trote), una sana offerta enogastronomica e la vendita di vari prodotti a base d’erbe medicinali (infusi, gocce, ecc.).
Anche la Dalmazia, o meglio l’area della Dalmatinska zagora, nei suoi villaggi ispirati alla tradizione ecologica ed
etnografica (in sintesi eco-etno villaggi), vanta una buona
offerta di turismo rurale. Il soggiorno in una vecchia casa
di pietra o nelle tenute campestri, l’uso d’oggetti strappati
all’oblio del tempo, l’incontro con animali che, in città, si vedono soltanto sui libri, sono tutti elementi che attraggono i
turisti, accanto, naturalmente, alle delizie della gastronomia
locale come il pane cotto sotto la peka (campana di ferro
simile al testo ligure), la carne d’agnello allo spiedo, il prosciutto crudo, le salsicce ed i salumi tipici, il castrato, la carne
di selvaggina, ecc.
Anche l’entroterra di Šibenik (Sebenico) vanta una singolare località per gite: si tratta del villaggio “Dalmati”,
il primo etnoland della Croazia. Ubicato a Pakovo selo,
ai turisti interessati alle tradizioni ed agli usi e costumi locali propone una vecchia casa dalmata perfettamente restaurata, le sue stalle, l’aia ed alcune botteghe artigiane in rappresentanza degli antichi mestieri.
Il ruolo guida dell’agriturismo istriano
L’Istria ricopre il ruolo di leader dell’agriturismo in Croazia,
non solo grazie alle sue peculiarità naturali, geografiche,
viarie e culturali, ma anche grazie ad un’iniziativa proattiva delle comunità locali e d’alcune istituzioni finanziarie. Il
processo di crescita si sta sviluppando secondo programma, e rappresenta la direttrice dell’agriturismo alla quale
s’ispirano anche le altre regioni croate.
In Istria si profilano i seguenti tipi di agriturismo:
• agriturismi (15 economie domestiche)
• case campestri per le vacanze
(143 economie domestiche)
• B&B di campagna (17 economie domestiche)
• alberghi campestri a conduzione familiare
(10 economie domestiche)
• vacanze sulle strade del vino
(5 economie domestiche)
L’agriturismo è una forma di turismo organizzata
nell’ambito di un’economia domestica rurale dove esiste
una produzione agricola. Oltre all’alloggio, queste realtà
offrono accoglienza anche ai gitanti di passaggio. Degna
di nota è l’offerta gastronomica, comprendente specialità
preparate con ingredienti di produzione propria.
Le case campestri per le vacanze sono tipiche case istriane, ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali locali ed impiegando soltanto materiali
naturali originari dell’area. Gli ospiti, ai quali s’affitta l’intera
casa con le pertinenze, godono della più assoluta riservatezza. Ma, se lo desiderano, possono anche intrattenersi con
la gente locale.
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B & B (bed & breakfast) di campagna - è il nome dato alle
realtà rurali che, oltre all’alloggio, offrono anche una prima
colazione preparata con cibi di produzione propria. Il proprietario e gli ospiti, ai quali solitamente sono riservate alcune
camere con bagno, condividono la stessa abitazione.
Gli alberghi campestri a conduzione familiare sono piccoli ed intimi alberghi spesso ospitati in antichi edifici rurali,
con una capacità ricettiva massima di 35 posti-letto. Diretti
di norma dallo stesso proprietario, anche queste strutture
garantiscono l’interazione tra padrone di casa ed ospite. A
parte i servizi altamente personalizzati, queste strutture offrono tante interessanti occasioni di svago. L’ospite, oltre ad
usufruire dei servizi dell’hotel, è attratto in modo particolare
dalla destinazione. Questi alberghi spesso vantano anche
una limitata produzione alimentare.
Per vacanze sulla strada del vino s’intende l’offerta ristorativo-ricettiva d’economie domestiche (aziende familiari)
specializzate nella produzione vitivinicola. La produzione
vinicola e la consumazione del vino diventano, qui, prodotti
turistici. Stante la vicinanza della cantina alla camera in cui
l’ospite è alloggiato, in queste strutture è possibile dedicarsi
alla degustazione enologica senza badare al tasso alcolico...
L’agricoltura ecologica migliora l’offerta turistica
Ci sono prodotti gastronomici tipici croati, come la torta di
Rab, l’hib di Vis, il soparnik di Imotski, l’olio d’oliva di Brač e
tanti altri ancora, amatissimi dai turisti. È necessario, quindi, spingere nel senso della commercializzazione di questi
frammenti della tradizione croata tanto apprezzati, in modo
tale che i turisti, di ritorno nel loro paese, li acquistino come
souvenir e delizie tipicamente croati da regalare ad amici
e parenti. I prodotti agricoli di produzione ecologica possono diventare una sorta di brand croato riconoscibile in tutto
il mondo. Alle “Giornate del turismo croato”, tenutesi alla
fine d’ottobre sull’isola di Brač (Brazza), è stato siglato un
accordo tra il Ministero del Turismo ed il Ministero per le
Politiche agricole, la Pesca e lo Sviluppo rurale al fine della
commercializzazione degli ecoprodotti croati sul mercato
turistico. In questo senso, nel 2010 ci s’attende una più aggressiva campagna di promozione degli ecoprodotti agricoli
croati ed il loro inserimento nel futuro programma agricoloambientale. Secondo quanto pianificato, le aree destinate
all’agricoltura ecologica in Croazia dovrebbero aumentare
del 5-7 percento.
Per migliorare la produzione agricola ecologica, nel 2010 è
attesa la redazione d’un piano d’azione col quale sarà regolata la commercializzazione degli ecoprodotti nel turismo.
Alludiamo al Piano d’azione per lo sviluppo dell’agricoltura ecologica, la cui stesura è attesa per il mese di luglio
2010. Per dar concretezza al progetto, il primo passo nel
senso del miglioramento dell’offerta d’ecoprodotti è stato
rappresentato dall’organizzazione della Fiera degli ecoprodotti nostrani, tenutasi nell’ambito delle “Giornate del
turismo croato” ed alla quale hanno partecipato una ventina di produttori croati. Il Piano d’azione per lo sviluppo
dell’agricoltura ecologica aiuterà i produttori croati, d’anno
in anno sempre più numerosi, a piazzare sul mercato i loro
ecoprodotti. In base ai dati statistici a disposizione, nel 2008
la Croazia contava 632 produttori d’ecoprodotti (nel 2007
erano 477, nel 2006 soltanto 342). Negli ultimi cinque anni
sono aumentate anche le superfici destinate alla produzione di ecoprodotti agricoli (3.506 ettari nel 2003, 10.010
nel 2008).
Bill Gates ha elogiato la qualità della produzione ecologica
di Željko Mavrović
Željko Mavrović, un tempo pugile di successo, oggi è uno
dei maggiori ecoproduttori croati. Alcune prestigiose fondazioni internazionali, con a capo quella voluta da Bill Gates,
hanno indicato l’azienda di Mavrović come l’unica in Europa
con una chiara visione di sviluppo integrato nelle comunità
locali.
La
pubblicazione
della
prestigiosa
fondazione
(http://www.communityfoodenterprise.org/),
con a capo quella creata da Bill e Melita Gates
(www.gatesfoundation.org), ha inserito l’azienda di agricoltura ecologica di Mavrović, sita a Sloboština nei pressi di
Požega, tra i migliori 24 progetti ecologico-etnologici del
mondo rappresentanti un modello nel campo della produzione alimentare.
www.eko-mavrovic.hr/
www.istra.hr; www.hrvatski-farmer.hr; www.ruralis.hr; www.
seoski-turizam.net; www.kezele-vino.hr; www.agroklub.com;
www.ziviselo.com; www.mps.hr
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Photo: Damil Kalogjera
Il turismo culturale
www.kulturniturizam.croatia.hr,
www.croatica.net/hr/portal/unesco/
Oltre il 20 per cento dei turisti che visitano le metropoli europee è spinto dalla sete di cultura. Sotto l’aspetto economico, quello culturale è il nuovo segmento turistico sul quale
puntare perché è capace di assegnare alla Croazia (non
più soltanto terra di sole e di mare interessante soltanto due
mesi l’anno) un posto sulla carta mondiale delle destinazioni culturali.
Se scegliete il litorale croato come punto di partenza del vostro viaggio, avrete l’occasione di vedere innumerevoli segni dell’influsso diretto e dell’eredità della cultura tipicamente mediterranea, tanti monumenti risalenti all’antica Roma
o al Medioevo, il patrimonio romanico d’arte sacra ed una
sequela di borghi mediterranei splendidamente conservati.
Alcuni monumenti sono compresi nella lista del Patrimonio
culturale dell’umanità dell’UNESCO, come il Palazzo di
Diocleziano a Spalato, che l’imperatore romano fece erigere nelle immediate vicinanze della sua Aspalathos natia,
in Dalmazia.
La città di Trogir (Traù) rappresenta il nucleo urbano
medievale meglio conservato non solo dell’Adriatico, ma
dell’intera Europa centrale.
La città di Dubrovnik, perla dell’Adriatico, è una città con
una storia culturale e politica senza pari. Conquistata l’indipendenza nel XIV secolo, diede vita alla Repubblica di
Ragusa, famosa come una delle potenze marinare del Mediterraneo d’allora. I Ragusini conservarono a lungo la loro
indipendenza non soltanto grazie ai rapporti mercantili e diplomatici, ma anche grazie ad una possente cinta muraria
(alta 25 m, lunga 2 km), alle fortificazioni ed ai bastioni che
oggi rappresentano l’attrazione monumentale principale
della città.
La Basilica Eufrasiana di Parenzo (Poreč), la cui abside
è riccamente decorata con splendidi mosaici figurativi che,
accanto ai mosaici della chiesa di San Vitale di Ravenna,
appartengono al novero delle maggiori espressioni dell’arte
musiva d’Europa, rappresenta indubbiamente uno dei più
fulgidi esempi d’edificio sacro del VI secolo.
Come non accennare, poi, alla cattedrale rinascimentale
di San Giacomo a Šibenik (Sebenico), o all’Arena di Pula
(Pola), uno degli anfiteatri romani meglio conservati d’Europa.
Le pagine del patrimonio mondiale dell’UNESCO sono soltanto l’inizio di un fantastico viaggio ispirato al patrimonio
storico-culturale della Croazia. Interessante è, ad esempio,
la chiesa di Santa Croce della città di Nin, nota come “la
più piccola cattedrale del mondo”.
La città di Zara, anch’essa uno dei gioielli storici del paese, continuamente esposta, in ogni epoca del suo lungo ed
agitato passato, a continue devastazioni e saccheggi e ad
altrettante ricostruzioni, porta sul proprio volto testimonianze architettoniche sulle quali le guide turistiche, a ragione,
dicono: “Rari sono i luoghi in cui sono presenti influssi culturali così differenti come a Zara”. A Zara c’è un “miracolo”
architettonico recente, diventato una sorta d’icona moderna
della città: alludiamo all’“Organo marino”, realizzato in un
tratto della riva zaratina. Qui le onde del mare, penetrando
nelle canne dell’organo poste sotto la superficie del mare,
danno vita ad un suono incredibile definito “musica marina”.
Un’altra curiosità della città la troverete proprio sull’estremità della penisola zaratina: è il “Saluto al Sole”, recente installazione realizzata con trecento lastre di vetro multistrato
poste al medesimo livello del lastricato della pavimentazione della riva. Di forma circolare, con 22 metri di diametro,
il “Saluto al Sole” è stato ideato come installazione artistica
spaziale a forma d’anfiteatro attorno alla quale, su blocchi di
pietra, sono stati sistemati tutti i pianeti del sistema solare,
ciascuno con la sua orbita.
La storia agitata della Croazia continentale
Parte del panorama culturale mitteleuropeo, il vasto territorio della Croazia continentale è un’interessante area
da includere assolutamente nel vostro viaggio attraverso
la Croazia. Esso spicca per i numerosi siti archeologici
preistorici di rilevanza mondiale, per gli antichi borghi,
le fortezze ed i castelli del basso Medioevo e per i monumenti ed i beni architettonici del Barocco, che offrono un fedele quadro della vita di un tempo su queste terre.
La peculiarità più tipica della regione del Hrvastko zagorje
sono senza dubbio i suoi tanti castelli.
A coloro che amano l’avventura, consigliamo di andare a
scoprire le fortezze che hanno difeso l’Europa occidentale
dall’avanzata dei Turchi Ottomani; durante questo percorso, scoprirete le antiche tradizioni locali custodite gelosamente e tramandate di generazione in generazione.
Đurđevac, città della Podravina, e la sua leggenda dei “Picoki” sono stati inseriti nella rete turistica che unisce venti
destinazioni europee “eccellenti”, distintesi per l’amore e la
cura verso il proprio patrimonio culturale immateriale.
La leggenda dei “Picoki” ci parla del coraggio e dell’inventiva della gente di Đurđevac che, con un espediente, riuscì a
liberarsi dal lungo assedio dell’esercito turco.
Un paradiso per gli amanti dell’archeologia
Per gli amanti dell’archeologia, la Croazia rappresenta una
novità straordinaria, soprattutto grazie a tre siti di gran rilievo. Il più importante ed il più conosciuto è senz’altro il sito
di Krapina, dove è raccolta ed esposta una gran quantità di
reperti fossili preistorici appartenenti all’uomo di Neandertal, conosciuto col nome scientifico di Homo sapiens neanderthalensis, scoperto in questi luoghi nel 1899.
Di gran rilievo sono anche la civiltà neolitica di Vučedol,
località nei pressi di Vukovar, ed il sito di Salona, il maggior
complesso monumentale dell’antichità e metropoli romana
della provincia della Dalmazia.
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Photo: Milan Babić
Di festival in festival
Per numero di concerti, mostre, eventi culturali e festival
organizzati all’aperto, Zagabria è annoverata tra le primissime città europee. Il progetto “Sabato a Zagabria” propone
e mette insieme concerti itineranti, spettacoli di folclore e le
Vedute musicali nella Città Alta (Gornji grad). Ogni sabato,
da metà aprile ai primi d’ottobre, queste tre “chicche” musicali presentano uno spaccato della ricca tradizione culturale
di Zagabria e dintorni. Il progetto multiculturale “Autunno a
Zagabria” ha unito il Festival del teatro mondiale, lo Zagreb
Film Festival, il Queer Zagreb, il Festival del nuovo circo,
il Jazz festival VIP Zagreb e diverse ed importanti mostre.
Quando l’arte si trasferisce sulla costa, è segno che la stagione estiva è alle porte: ogni località costiera pullula di
festival, compagnie teatrali, musica classica e folclore. In
estate lungo la costa croata è raro che passi giorno senza
neppure un evento. La manifestazione culturale estiva più
antica e prestigiosa del paese è senz’altro il Festival estivo
di Dubrovnik, appuntamento di fama internazionale affiliato
all’Associazione dei festival europei. Restiamo sulla costa e
segnaliamo l’Estate spalatina, le Serate musicali a San Donato, l’Estate polesina, il Festival estivo d’Abbazia, i festival
cinematografici a Pola e Motovun, gli spettacoli del Teatro
Ulysses sulle Isole Brioni, il Festival delle klape dalmate ad
Omiš (Almissa), il Festival della canzone dalmata d’autore
a Sebenico, ecc. A Zara segnaliamo la suggestiva Notte
del plenilunio: spente le luci dei lampioni, la gente gode dei
piaceri del buon cibo, della musica e del ballo al chiaro di
Luna ed alla tremolante luce delle candele e delle fiaccole.
La primavera e l’autunno sono stagioni dell’anno durante le
quali conviene spostarsi nella Croazia continentale.
Tra le mille manifestazioni, ricordiamo il Festival del cinema
alternativo nel castello Veliki tabor, lo Špancirfest (o Festival
dello struscio) e le Serate barocche a Varaždin e l’Autunno
di Vinkovci nell’omonima città della Slavonia. Accanto ai castelli ed alle fortezze, il patrimonio cultuale della Croazia
continentale propone anche la tradizione pittorica dell’arte
naïf della Podravina. Offrendo una visione artistica sulla vita
paesana di un tempo, l’arte naïf croata è legata al nome di
pittori del calibro di Krsto Hegedušić, Ivan Generalić, Ivan
Rabuzin ed Ivan Lacković Croata. Anche la Slavonia, in
tema di manifestazioni legate al folclore ed alla tradizione,
propone esperienze culturali di grande spessore.
Festival internazionale dei bambini a sSebenico
Questa singolare manifestazione culturale di respiro internazionale dedicata esclusivamente ai bambini nel 2010
celebrerà i suoi primi 50 anni. Una curiosità: la manifestazione, dalla sua nascita, non è stata mai sospesa, neppure
durante l’ultima guerra d’indipendenza (1991-95). Da quasi
50 anni il Teatro di Sebenico (il più vecchio teatro croato
ancora in funzione e secondo per età tra i teatri croati), in
veste d’organizzatore del MDF, ospita vari artisti, compagnie teatrali ed addetti ai lavori, contribuendo a mantenere
vivo quello “spirito infantile” che caratterizza la città la quale,
nelle due settimane del festival, si trasforma in un gran palcoscenico. Per saperne di più: www.mdf-si.org
Fiera medievale internazionale a Sebenico
Manifestazione di fine settembre, si svolge in concomitanza
con la festa del santo patrono di Sebenico, s. Michele, ed ha
la funzione di preservare il patrimonio folcloristico ed etnografico della regione, in particolare la produzione artigianale
di oggetti e souvenir in legno e metallo. Per saperne di più:
www.sibenik-tourism.hr
Libertas film festival
Il Libertas Film Festival si tiene tra metà giugno ed i primi
di luglio a Dubrovnik (Ragusa) ed offre tante belle sorprese come la proiezione gratuita di film all’aperto. Il Libertas
Film Festival, d’edizione in edizione, è andato profilandosi
come festival cinematografico outdoor con un interessante
programma di film indipendenti proiettati nell’ambiente unico della città di Dubrovnik, tra le sue mura medievali ed i
profumi del Mediterraneo.
Il festival propone pellicole d’ogni genere, documentari e
cortometraggi. Ai più coraggiosi consigliamo i film della sezione “Follia di mezzanotte”, un programma dedicato agli
horror ed ai gialli.
Per saperne di più: www.libertasfilmfestival.com
Festival cinematografico di Pola
Il Festival cinematografico di Pola si tiene ogni luglio nello
splendido ambiente dell’Arena polesina (un anfiteatro romano fatto costruire da Vespasiano nel I sec. d.C.).
Vera e propria rassegna della cinematografia nazionale, premia le migliori pellicole con l’ambita “Arena d’oro”.
Accanto a quello nazionale, il festival di Pola ha anche un
programma di respiro internazionale e tanti eventi di contorno: il “Pulica”, un programma di film per bambini, il laboratorio cinematografico “Pulska filmska tvornica” (ossia
La fabbrica del cinema di Pola), la mostra Cinemania(c), il
Videodromo ed un concorso riservato alle pellicole amatoriali (max. 640x480). Il 56° Festival cinematografico di Pola
(2009) ha presentato anche una novità: il programma Registi cinematografici europei, con una retrospettiva dedicata al gran regista spagnolo Pedro Almodovar organizzata
in collaborazione con l’Ambasciata del Regno di Spagna a
Zagabria. Per saperne di più: www.pulafilmfestival.hr
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Teatro Ulysses sulle isole Brioni
Dai primi di luglio sino a fine agosto, gli amanti del teatro
potranno godere del meraviglioso ambiente naturale delle isole Brioni (Brijuni) assistendo agli spettacoli messi in
scena dalla compagnia Teatro Ulysses, fondata da Rade
Šerbedžija (attore e regista) e dal compianto Borislav Vujčić (scrittore e drammaturgo). L’attività del teatro è strettamente legata al territorio istriano che comprende i centri di
Vodnjan (Dignano), Fažana (Fasana), le isole Brioni e Pola.
Il suo nome è un omaggio alla memoria di James Joyce,
scrittore la cui biografia e la cui opera testimoniano della
sua presenza proprio su quest’arcipelago. Forse non tutti
sanno, infatti, che Joyce visse a Pola tra il novembre del
1904 e l’aprile del 1905, dove lavorò come insegnate di lingua inglese presso l’istituto Berlitz di lingue straniere.
A parte le produzioni teatrali, l’associazione culturale Teatar
Ulysses nei prossimi anni aprirà anche una scuola e laboratori di cinema, danza, scrittura creativa, recitazione, regia e
scenografia, dove noti ed affermati artisti internazionali del
mondo del teatro e del cinema cercheranno di trasmettere
ai partecipanti le loro esperienze e la loro arte. Per saperne
di più: www.ulysses.hr
Estate Spalatina
L’Estate spalatina è un appuntamento fisso dal 1954 il
cui programma riserva particolare attenzione alla produzione lirica. Questo festival estivo, da metà luglio a metà
agosto, propone ogni anno opere liriche, drammi, danza e
musica nelle suggestive ambientazioni della città di Spalato, nel centro storico ed aldilà delle mura cittadine. Il festival, accanto alla produzione del Teatro Nazionale Croato
(HNK), ospita compagnie teatrali, corpi di ballo e musicisti provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero.
Le migliori rappresentazioni teatrali e i migliori concerti
sono tradizionalmente premiati con la “Judita” assegnata
dal quotidiano Slobodna Dalmacija. Per saperne di più:
www.splitsko-ljeto.hr
Vukovar film festival
Il Vukovar Film Festival è un evento cinematografico internazionale di fine agosto al quale prendono parte i paesi
bagnati dalle acque del Danubio. L’intenzione del festival è
di dare una nuova dimensione internazionale alla vita culturale di Vukovar e della Slavonia orientale. Il luogo in cui
si svolge il festival è stato condizionato dai recenti eventi
bellici, durante i quali le due sale cinematografiche cittadine
sono andate completamente distrutte. E così è stato necessario trasformare una chiatta fluviale, solitamente utilizzata
per il trasporto delle merci, in cinema all’aperto sul Danubio.
Per la sua unicità, il cinema sul fiume è diventato il marchio
distintivo del festival di Vukovar ed una vera e propria attrazione per tutti i visitatori.
L’anno scorso, a due passi dall’edificio che ospita la Casa
croata, è stato aperto un circolo culturale dedicato a Lavoslav Ružička, croato premio nobel per la chimica. La sala
di questo circolo, durante il festival, si trasforma in sala cinematografica e contribuisce, così, all’ampliamento del programma. Per saperne di più: http://vukovarfilmfestival.com
Festival estivo di Dubrovnik
Il festival estivo di Dubrovnik la maggiore e più prestigiosa
manifestazione culturale della Croazia, un festival internazionale di musica, teatro e danza organizzato in una città con
un’eredità storico-culturale secolare. Per tutta la durata del
festival, nello straordinario ambiente di spazi scenici al chiuso ed all’aperto di una Dubrovnik barocca e rinascimentale
si tengono spettacoli teatrali, opere liriche, balletti, concerti,
promozioni letterarie, mostre, serate di poesia e tanto altro
ancora. I migliori spettacoli proposti nel corso del Festival
sono premiati con l’ambito “Orlando”. Per saperne di più:
www.dubrovnik-festival.hr
Notti estive di Fiume
Da fine giugno a metà luglio le piazze, le vie e le terrazze dei locali pubblici di Fiume (Rijeka) si trasformano in altrettanti palcoscenici all’aperto. I luoghi più frequentati e popolari della città, ma anche quelli che sembra impensabile
possano prestarsi a fare da palcoscenico, sono affidati per
qualche settimana agli artisti che partecipano a questa manifestazione culturale estiva di teatro e musica all’aperto. Il
programma del festival propone celebri spettacoli teatrali ed
anteprime, concerti di musica classica, esibizioni d’artisti di
strada e concerti delle stelle della musica leggera nostrana.
Caratteristico di questo festival è il rapporto instaurato tra
l’architettura industriale e l’arte scenica, con rappresentazioni teatrali allestite su palcoscenici improvvisati nei vecchi
impianti industriali cittadini. Per saperne di più:
www.rijeckeljetnenoci.com
Serate estive di Novi Vinodolski
Gli ospiti della riviera di Novi Vinodolski sono attesi da una
vacanza estiva che, non limitandosi soltanto ai piaceri del
sole e del mare, propone anche una straordinaria esperienza musicale. Da metà luglio sino alla penultima settimana
d’agosto, infatti, nelle località storiche nei dintorni di Novi
Vinodolski (tra le quali ricordiamo le fortezze Bribir e Drivenik della nobile famiglia dei Frankopan) si tengono concerti
che, con la loro varietà, saranno in grado di soddisfare i
gusti musicali di ciascuno.
Le Serate estive di Novi Vinodolski offrono eccellenti interpretazioni di musica classica, alcune serate dedicate alla
musica etnica croata e qualche sorpresa teatrale. Per saperne di più: www.tz-vinodol.hr
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Liburnia jazz festival
Il Liburnia Jazz Festival & Workshops 2001 è una manifestazione musicale estiva dal respiro internazionale che si
tiene a Lovran (Laurana) ed Opatija (Abbazia). Dal 2005
Abbazia propone anche il Liburnia Jazz ex Tempore. L’idea
del Liburnia Jazz è nata una decina d’anni fa per iniziativa
di Elvis Stanić, figlio di questa terra e apprezzato musicista
jazz. Dai primi di luglio, il Liburnia Jazz propone alcuni dei
più bei nomi del panorama jazzistico mondiale, i quali, con
la loro personalità e la loro arte, sono in grado di rappresentare il mondo del jazz contemporaneo e le tendenze dei suoi
sviluppi futuri.
Trasferito da Lovran ad Opatija nel 2003, il Liburnia Jazz
Festival è diventato un appuntamento di gran richiamo con
più di dieci concerti al giorno che iniziano nelle prime ore
pomeridiane e vanno avanti sino a tarda serata su vari palcoscenici sparsi per tutta la città. Per saperne di più:
www.liburniajazz.hr
Festival delle klape dalmate ad Omiš
L’ormai tradizionale Festival nazionale delle klape dalmate, nato nel 1967, si svolge a luglio nella località di Omiš
(Almissa). La sua missione consiste nel tutelare e promuovere questo particolare tipo di canto corale e stimolare i
giovani talenti a scrivere melodie e canzoni sempre nuove.
Manifestazione canora a carattere competitivo, prevede la
premiazione dei migliori interpreti e delle migliori canzoni
del festival, premiati dalla giuria con lo Scudo d’oro e dal
pubblico con il Leut d’oro. Da ricordare anche il premio Bašćinski glasi. Per saperne di più: http://www.fdk.hr
Motovun film festival
Festival cinematografico di respiro internazionale, è una
rassegna di film indipendenti nati nell’ambito delle realtà
cinematografiche minori. Fondato nel 1999, conserva intatto il suo scopo primario, che è quello di instaurare contatti
internazionali tra cinematografie “minori” e di stimolare uno
scambio d’idee che contribuisca allo sviluppo ed alla produzione di una cinematografia croata indipendente. Col tempo
è diventata una delle manifestazioni culturali più importanti
del paese.
Da fine luglio ai primi d’agosto, questo festival di cinque giorni (e cinque notti) propone circa 90 pellicole suddivise in
alcune categorie. Anche grazie alle suggestive proiezioni
all’aperto, il pittoresco borgo istriano di Motovun (Montona)
ed i suoi 20.000 visitatori provenienti da tutt’Europa durante le giornate del festival vivono di cinema e per il cinema.
Anche il Motovun Film Festival ha il suo premio: si tratta del
Propeler Motovuna (l’Elica di Montona) e viene assegnato
al miglior film della selezione ufficiale. Il programma festivaliero è accompagnato da tanti eventi di contorno che animano le viuzze e le piazzette del borgo sino a notte fonda. Per
saperne di più: www.motovunfilmfestival.com
Labin art republika
Il Labin Art Republika è un progetto nato nel 2003 che tende
a valorizzare il patrimonio storico-culturale dell’antica città
istriana di Labin (Albona). Nel corso dell’estate (luglio-agosto), negli spazi all’aperto ed al chiuso del centro storico
del borgo si svolgono tanti spettacoli di musica e teatro e
programmi artistici ai quali partecipano artisti ed interpreti
nazionali ed internazionali. In occasione del Labin Art Republika, la città apre ai visitatori le porte dei suoi atelier,
delle sue gallerie e delle sue collezioni d’arte (in città operano più di trenta pittori accademici). Per saperne di più:
www.labin.hr
Serate estive Zagabresi
A luglio la città di Zagabria propone una manifestazione
estiva alla quale prendono parte tanti artisti nazionali ed
internazionali. Gran parte del programma si svolge nei suggestivi spazi della Città Alta (Gornji grad), in particolare
nell’atrio della galleria d’arte “Klovićevi dvori”.
Il repertorio della manifestazione comprende opere liriche e
concerti di musica classica, folk e jazz. Nata nel 1982 con
il nome di “Serate al Grič”, più tardi diventerà “Estate zagabrese” e, poi, “Serate estive zagabresi”. Per saperne di più:
http://www.kdz.hr
Teatro, musica e cinema al club Amadeo
Il programma estivo di teatro, musica e cinema del Club
Amadeo di Zagabria comprende concerti di musica classica, jazz, etnica e pop, teatro da camera e balletti. Per saperne di più: http://www.scenaamadeo.hr
Serate musicali a San Donato
Le “Serate musicali a San Donato” sono una delle manifestazioni artistiche più prestigiose del paese. Nato nel 1960
grazie all’iniziativa di un gruppo di zaratini innamorati dei
valori culturali ed artistici della città, questo festival internazionale si svolge ogni anno tra luglio ed agosto nella chiesa
di S. Donato ed in alcune altre suggestive ambientazioni
storiche di Zara e prevede la partecipazione di musicisti di
fama nazionale ed internazionale. Le “Serate musicali a S.
Donato” sono tradizionalmente orientate verso la musica
del Medioevo, del Rinascimento e dell’alto Barocco. Per saperne di più: www.donat-festival.com
Notte di plenilunio
A Zara, in una notte estiva di plenilunio tra luglio ed agosto, l’illuminazione pubblica si spegne per lasciare il posto
alla luce delle fiaccole e delle candele. Le barche si trasformano in bancarelle galleggianti sulle quali si offre di tutto:
dall’ottimo tonno e le sardine dei rinomati pescatori di Kali,
alle buonissime cozze di Novigrad. Alcune antiche trattorie
propongono una vasta offerta enogastronomica che comprende il salame šokol di Nin, i fichi, i formaggi, le acqueviti
ed altre delizie della regione.
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Histria festival
Interessante manifestazione di respiro internazionale
dell’estate istriana, l’Histria Festival è un appuntamento di
danza, opera lirica, musica classica e rock ambientato nella
splendida cornice dell’Arena di Pola e su altri palcoscenici
all’aperto allestiti in altre località istriane.
In una decina di manifestazioni festivaliere distribuite tra luglio ed agosto, i pubblico avrà modo di assistere non solo a
grandi spettacoli di musica lirica, balletto e musica classica,
ma anche a concerti rock con la partecipazione d’interpreti
di fama nazionale ed internazionale. Per saperne di più:
http://www.histriafestival.com
La rivolta dei contadini
L’area di Stubica è passata alla storia per la grande rivolta
contadina capitanata da Matija Gubec, evento raccontato
dalla penna di alcuni dei più eminenti scrittori croati (Šenoa
e Krleža) e reso immortale dal pennello di Oton Iveković e
Rački e dallo scalpello di Augustinčić e Ružić. Tra gennaio e
febbraio potrete assistere alla singolare riproposizione della
leggendaria “Battaglia di Stubica”, evento accompagnato
da un gran numero di manifestazioni di contorno per la gioia dei numerosi visitatori. Per saperne di più: www.mhz.hr
Estate culturale di Osijek
Importante manifestazione culturale, la maggiore della Croazia orientale, si tiene dal 2001 da fine giugno a fine luglio
negli splendidi spazi della fortezza Tvrđa di Osijek. Il programma comprende concerti, rappresentazioni teatrali, balletti,
performance, mostre, proiezioni di film e recital letterari. Al
festival “Estate culturale di Osijek” partecipano ogni anno,
oltre ad una folta rappresentanza d’artisti locali, anche tante
compagnie ed artisti provenienti da ogni parte del paese e
dall’estero. Per saperne di più: http://ljetokulture.osijek.hr/
Rassegna internazionale di folclore
La rassegna internazionale di folclore, in programma a
Zagabria a metà luglio, è la manifestazione folcloristica
più importante del paese. Nata nel 1966, richiama gruppi folk provenienti da tutte le contee croate e dall’estero.
Oltre agli spettacoli scenico-musicali che costituiscono la
parte principale del programma, la rassegna propone anche tante mostre, laboratori creativi, seminari, proiezioni di
pellicole e video e tanto altro ancora. Per saperne di più:
http://www.msf.hr
Festival di danza e di teatro non verbale di SvetVinčenat
Il Festival internazionale di danza e di teatro non verbale,
nato nel 2000, si svolge nella seconda metà di luglio nel
pittoresco borgo istriano di Svetvičenat (Sanvincenti). Uno
dei pochi festival del genere in Croazia, propone una vasta gamma d’eventi artistici: dagli spettacoli di danza e le
performance artistiche, passando per il teatro di strada ed
il circo, sino alle installazioni artistico-figurative ed ai laboratori di danza. Oltre al carattere educativo e divulgativo, il festival svolge anche un ruolo produttivo, basato sul
principio artist in residence ed attraverso coproduzioni con
varie compagnie ed ensemble teatrali. Per saperne di più:
http://www.svetvincenatfestival.com
Jazz al lapidario
Serie di una decina di concerti di musica jazz, rappresenta
un po’ tutti i generi e gli stili della musica jazz classica e contemporanea, interpretata da strumentisti di fama nazionale
ed internazionale. Si tiene a Parenzo (Poreč) nel Lapidario
del Museo civico del Parentino durante i mesi di luglio ed
agosto. Per saperne di più: http://www.jazzinlap.com
Street art festival (S.A.F.)
Festival degli artisti di strada, si tiene a Parenzo nella prima
metà d’agosto e propone diverse forme d’espressione artistica non verbale e performance d’artisti di strada, clown,
acrobati e giocolieri, nonché progetti e laboratori artistico-figurativi. Al festival prendono parte tante compagnie teatrali,
ensemble di ballo, musicisti, giocolieri, performers, pittori e
scultori provenienti da ogni parte della Croazia e dall’estero.
Per saperne di più: http://www.poup.hr
Serate della canzone dalmata d’autore
Il Festival della canzone dalmata d’autore, nato nel 1998, si
tiene ogni anno a Šibenik (Sebenico) nella seconda metà
d’agosto. Il programma è suddiviso in due parti: la Serata
dei vecchi successi e la Serata delle nuove proposte. Gli interpreti, accompagnati dall’orchestra del Festival, dalle voci
delle klape (cori) o dalle note di un pianoforte o una chitarra,
sono sottoposti al giudizio d’una giuria, del pubblico e di ben
sei emittenti radiofoniche, ai quali spetta il compito di premiare i vincitori delle rispettive categorie: miglior canzone,
miglior testo, migliore interpretazione, miglior debuttante,
premio alla carriera e premio alla canzone più popolare. Per
saperne di più: http://www.sansona-sibenik.com
Estate di Krk
Questa tradizionale manifestazione estiva di teatro e musica è una delle più vecchie della Croazia (la prima edizione
risale al 1957) e coinvolge vari generi artistici come l’opera
lirica, il teatro drammatico, l’oratorio sacro, il balletto, concerti d’ogni genere ed epoca (dalla musica antica a quella
contemporanea) e tanto folclore. Gli spettacoli si svolgono
da metà luglio a fine agosto negli spazi all’aperto ed al chiuso del centro storico della città di Krk (Veglia). Per saperne
di più: http://www.grad-krk.hr
Alka di Sinj
Tradizionale giostra cavalleresca degli alkari di Sinj (Segna), si svolge ogni anno dal 7 al 9 agosto in ricordo di una
brillante vittoria ottenuta il 15 agosto 1715 dalla gente della
Cetina sui Turchi. Questa singolare tenzone rappresenta
un felice connubio d’abilità equestre e di precisione nell’uso
d’una lancia lunga 295 cm. La gara consiste, lanciato il proprio cavallo al galoppo, nel centrare un cerchietto metallico
(l’alka, appunto) sospeso ad un’altezza di 332 cm.
La giostra è articolata in tre gare: il primo giorno si corre la
Bara, il secondo la Čoja, il terzo l’Alka. I cavalieri vincitori
delle tre gare ricevono premi in denaro e targhe ricordo.
L’Alka di Sinj è parte di una manifestazione di più ampio
respiro chiamata “Le giornate dell’Alka e dell’Assunta” che
si tiene a Sinj dal 20 luglio al 20 agosto. Per saperne di più:
http://www.alka.hr/
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Festival “Julian Rachlin & friends”
Da fine agosto sino a metà settembre, sul palcoscenico di
questo festival di musica da camera ambientato negli splendidi spazi del Palazzo dei Rettori di Dubrovnik s’alternano i
più bei nomi del panorama della musica colta internazionale,
stretti attorno al violinista Julian Rachlin, loro comune amico.
Mischa Maisky, Itamar Golan e Janine Jansen, rispettivamente violoncellista, pianista e violinista di fama mondiale, tradizionalmente presenti alla manifestazione, sono
soltanto alcuni dei prestigiosi artisti che s’alternano ogni
anno sul palcoscenico del festival, per la gioia ed il piacere
del numeroso pubblico di Dubrovnik. Per saperne di più:
http://www.rachlinandfriends.com
Pif, festival internazionale del teatro dei burattini
Il Festival internazionale del teatro dei burattini, aprezzato
in tutto il mondo sin dalla sua fondazione, è aperto ad ogni
forma d’espressione artistica, tecnica, genere e tema del
teatro dei burattini.
All’inizio di settembre, nel corso del PIF, i teatri, le vie e le
piazze di Zagabria pullulano di spettacoli tradizionali e sperimentali che attraggono tanto i bambini quanto gli adulti. Il
PIF offre anche tutta una serie d’eventi di contorno: mostre,
tavole rotonde legate al tema del teatro dei burattini, promozioni di libri, proiezioni di film, un laboratorio per la creazione di burattini e marionette aperto ai bambini ed ai loro
genitori, e tanto altro ancora. Il Festival internazionale del
teatro dei burattini è stato fondato nel 1968 dai membri del
Club zagabrese d’esperanto. L’acronimo PIF sta a significare, in esperanto, Pupteatra Internacia Festivalo, ossia Festival internazionale del teatro dei burattini. Il grand prix del
PIF porta il nome di Milan Čečuk (Omiš, 1925 - Zagabria,
1978), mastro burattinaio, critico teatrale e scrittore croato.
Al PIF 2009 hanno partecipato più di 450 compagnie provenienti da tutti i continenti del mondo.
Grazie all’intermediazione dell’UNIMA, il PIF è entrato a far
parte della Rete europea dei festival IFEA. Per saperne di
più: http://www.mcuk.hr/
Estate alla cittadella
Programma di spettacoli musicali, teatrali e cinematografici
organizzato dalla Società artistico-culturale (KUD) Bašćinski
glasi, si tiene da metà giugno a metà luglio nel suggestivo ambiente della cittadella fortificata (gradina) di Trsat (Tersatto),
a due passi da Rijeka (Fiume). http://www.bascinskiglasi.hr
Estate culturale di Kastav
Manifestazione culturale tradizionale dell’estate del borgo
istriano di Kastav (Castua), si svolge nel corso di luglio e
prosegue sino a metà agosto. Il programma dell’Estate
culturale di Kastav s’articola in tre unità: artistico-figurativa, musicale (con la partecipazione di musicisti di fama
nazionale ed internazionale) e teatrale. La manifestazione
comprende anche il festival internazionale “Triglav” dedicato alla chitarra, al quale partecipano ogni anno virtuosi
strumentisti provenienti da tutta la Croazia e dall’estero. Per
saperne di più: http://www.kkl.hr/
Fiera di Rab
La Fiera di Rab (Arbe) è un’occasione unica per mostrare ai
turisti la ricca e gloriosa storia di quest’isola. La fiera si svolge a fine luglio e dura tre giorni, durante i quali s’alternano
varie rappresentazioni in costume che rievocano alcuni episodi della storia isolana. La prima serata è completamente
dedicata alla cerimonia d’apertura. La seconda propone,
invece, la ricostruzione d’un antico villaggio di pescatori con
una ricca offerta di pesce arrosto. La terza ed ultima serata è dedicata ad un suggestivo torneo cavalleresco e vede
impegnati i famosi balestrieri di Rab. Cresce d’anno in anno
il numero di laboratori e botteghe artigiane coinvolti nel progetto. I mastri artigiani medievali ed i mercanti fanno a gara
nel proporre monete, piatti, frutti di mare (bocconi ed ostriche), botti, forbici, scarpe, ecc. I lanaioli pettinano la lana, gli
scrivani scrivono nomi e messaggi benaugurali in caratteri
glagolitici, abili pittori decorano a mano la seta ed altre stoffe pregiate... Sulle bancarelle della Fiera si può acquistare il
pane appena sfornato, cotto sotto una campana di metallo
detta peka, e poi prosciutto crudo, formaggio e vino assolutamente caserecci. Alcuni stand offrono anche piatti più
complessi, come la trippa d’agnello, la cui ricetta si perde
nella notte dei tempi. Un tempo strettamente legata alla fine
dei cicli agrari, oggi la Fiera di Rab, maggiore festa isolana,
è dedicata alla memoria del re croato Ljudevit il Grande, che
liberò Rab dal giogo veneziano, ed a s. Cristoforo, patrono
della città. Per saperne di più: http://www.fjera.hr/
Torneo cavalleresco
I musei del Hrvatsko zagorje propongono un programma
di giostre cavalleresche unico in Croazia e che comprende anche una novità assoluta: un torneo a cavallo. Nello
specifico, si tratta della riproposizione d’un fatto realmente
accaduto nel 1545 e che vedeva i signori locali impegnati
in una serie di tornei in preparazione d’una battaglia contro
i Turchi. Tante associazioni culturali, artisti di strada, artigiani, attori teatrali e cantanti garantiscono un’esperienza
indimenticabile a tutti coloro che avranno la fortuna di
trovarsi a Gornja Stubica in giugno. Per saperne di più:
www.viteski-turnir.com
Špancirfestival
Lo Špancirfestival è un festival che si tiene per le vie e
le piazze di Varaždin durante la seconda metà d’agosto.
Nel suo ambito si svolgono anche alcuni festival minori: il
Komedija fest, il Hlapec fest (dedicato ai bambini d’età inferiore ai 14 anni), il Moderato fest (con concerti di musica
colta), il Jazz fest, il Ritam fest (concerti, varie espressioni
musicali) e l’Ulica fest (artisti di strada, acrobati, giocolieri,
musicisti e spettacoli di marionette e burattini).
Le giornate del festival non sono più sufficienti ad ospitare
i circa 300 eventi proposti per 27 ore in media al giorno,
messi in scena su 5 piazze e 7 vie da 1.600 artisti provenienti da 15 paesi. Anche per questo, lo Špancirfest è stato
proclamato superbrand della Croazia! Per saperne di più:
http://www.spancirfest.com/
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Organum Histriae
Il festival d’Umago dedicato alla musica organistica è
parte del programma internazionale “Organum Histriae”.
Progetto intersettoriale di tutela, rinnovamento e rivitalizzazione dell’eredità organistica istriana, si pone l’obiettivo
di restaurare gli organi storici in quanto parte importante
dell’architettura sacra e di restituirli all’uso quotidiano sia a
fini liturgici, sia a fini concertistici. Oltre al festival, che inizia
a fine agosto e dura otto giorni, il progetto comprende anche un’iniziativa editoriale, un’attività restauratoria ed ogni
altra attività a tutela del patrimonio organistico. Dal 2005
nell’ambito del progetto si svolge anche il concorso organistico internazionale intitolato “Andrea Antico da Montona”.
La città di Umago ed il festival internazionale Organum Histriae sono affiliati all’Associazione europea delle città degli
organi storici e fanno parte del progetto internazionale Hydraulis che stimola la ricerca ed il restauro del patrimonio
culturale nei paesi del bacino del mare Adriatico. Per saperne di più: http://www.organum-histriae.org
Serate barocche di Varaždin
Il Festival internazionale di musica barocca si svolge nella
seconda metà di settembre nei luoghi più suggestivi della
città barocca di Varaždin e dintorni. Ogni giorno è possibile
assistere a concerti di musica barocca tenuti da rinomate
orchestre, ensemble e solisti nazionali ed internazionali.
Il festival dedica un’attenzione particolare alla ricerca ed
all’esecuzione di un repertorio che attinga dal patrimonio
musicale croato. Negli ultimi anni il programma del festival,
a parte Varaždin e dintorni, ha coinvolto anche altri luoghi della Croazia e di alcuni paesi stranieri limitrofi. Oltre
al programma musicale, il festival propone mostre, convegni, promozioni, ecc. Le Serate barocche di Varaždin,
istituite nel 1971, sono uno degli eventi culturali più importanti della Croazia nord-occidentale. Per saperne di più:
http://www.vbv.hr
Autunno a Vinkovci
L’Autunno a Vinkovci (Vinkovačke jeseni) è la maggiore
e la più nota manifestazione folcloristica del paese. Nata
nel 1966, si tiene ogni anno nella prima metà di settembre.
L’evento clou è rappresentato dalla Rassegna nazionale
del folclore, alla quale partecipano gruppi folk provenienti
da ogni angolo della Croazia e dall’estero. La manifestazione di Vinkovci è solitamente preceduta dalla Rassegna
del folclore della Contea vukovarsko-srijemska (della città
di Vukovar e della regione del Sirmio), con canti, balli e rappresentazioni sceniche ispirati alla tradizione della Slavonia ed eseguiti dai gruppi folk regionali. Per saperne di più:
http://www.vk-jeseni.hr
25 Fps - festival internazionale di cinema e video sperimentali
Dal 2005 ogni anno, a metà settembre, Zagabria propone
il Festival internazionale di cinema e video sperimentali 25
FPS. Le migliori opere della produzione mondiale di film e
video sperimentali sono sottoposte alla valutazione di una
giuria d’esperti e della giuria dell’Associazione nazionale
croata dei critici cinematografici.
Forse non tutti sanno che il nome del festival, 25 FPS,
indica il numero d’immagini al secondo (frames per second) in base al sistema PAL europeo. Per saperne di più:
http://www.25fps.hr/
Festival del teatro mondiale
Sin dalla sua istituzione, il Festival del teatro mondiale riscuote unanimi consensi sia da parte degli addetti ai lavori,
sia da parte del pubblico zagabrese. La vis polemica che
ha caratterizzato alcune edizioni ha soltanto consolidato le
ragioni della sua esistenza, rafforzandone lo status. Dilemmi estetici (e politici), la lotta per l’affermazione della coscienza sociale ed artistica, con alcune estemporanee aspirazioni didattiche, mobilitano tutti noi attorno ad un festival
che celebra la creatività contemporanea, la straordinarietà
del piacere dell’atto teatrale e il sentimento d’appartenenza
alla vasta comunità culturale europea. Il festival si tiene nella seconda metà di settembre. Per saperne di più:
www.zagrebtheatrefestival.hr
Zagreb film festival
Fin dalla sua nascita (2003), lo Zagreb film festival è annoverato tra i più significativi eventi culturali del paese. Durante la seconda metà d’ottobre, gli spazi del Centro studentesco zagabrese e del cinema Europa si trasformano in
una sorta di città nella città che vive dalle nove del mattino
alle quattro del mattino successivo. Lo Zagreb film festival,
accanto alle pellicole in concorso, presenta tre categorie:
lungometraggi, cortometraggi e documentari. Gran cura è
dedicata anche al programma di contorno, con alcune categorie speciali, promozioni letterarie, progetti cinematografici
e culturali e la presentazione delle novità tecnologiche nel
settore cinematografico. Gli spettacoli che fanno da contorno al festival si svolgono negli spazi della Galleria SC,
nel Centro Multimediale, nel Club del SC e negli atri delle
sale cinematografiche coinvolte. Il premio dello ZFF ha un
nome un po’ singolare: il Carrello d’oro. Per saperne di più:
www.zagrebfilmfestival.com
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Vip Zagreb jazz festival
Nel corso di quattro serate, questo festival dei primi di novembre offre al pubblico zagabrese la musica di alcuni dei
migliori interpreti jazz contemporanei. Lo Zagreb Jazz Festival ogni anno richiama nella capitale croata alcuni maestri del jazz mondiale, vere e proprie icone musicali del XX
secolo che, in genere, è raro vedere sul medesimo palcoscenico.
Il primo Zagreb Jazz Festival è stato organizzato nel 2005,
e dal 2008 fa parte del recente progetto multiculturale internazionale “Autunno a Zagabria - Yes ZGB”. Per saperne di
più: www.zagrebjazzfestival.com
Zagreb dox
Si tratta del maggior festival internazionale dedicato alla
produzione documentaristica di questo lembo d’Europa. Il
festival Zagreb dox, nato nel 2005, si tiene a Zagabria in
marzo ed offre al pubblico un quadro esaustivo della produzione documentaristica internazionale contemporanea. Il
festival prevede un concorso regionale (con la produzione
documentaristica di paesi come Albania, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Moldavia, Romania,
Serbia, Montenegro e Slovenia), un concorso internazionale (con documentari provenienti da altri paesi), una retrospettiva ed alcuni programmi speciali. Il festival propone
anche laboratori creativi, dibattiti, pitching forum e tanti altri
eventi di contorno destinati agli addetti ai lavori. Per saperne di più: http://www.zagrebdox.net/
Queer festival
Il Queer Zagreb festival, maggior festival “queer” dell’Europa
sud-orientale, richiama oltre 400 artisti provenienti da
ogni parte del mondo. Oltre a presentare differenti modi
d’espressione artistica del mondo “queer”, il festival zagabrese è particolarmente impegnato anche a promuovere la
produzione artistica “queer” tanto in Croazia, quanto nella
regione. Il programma del festival si svolge solitamente
all’inizio di maggio. www.queerzagreb.org
Eurokaz
L’Eurokaz, festival internazionale del nuovo teatro, si tiene
dal 1987 nella seconda metà di giugno a Zagabria. Dopo la
prima edizione, inserita nel programma culturale delle “Universiadi” di Zagabria 1987, il festival è diventato un appuntamento fisso con frequenza annuale e di respiro internazionale. Considerato l’evento teatrale più importante di questo
lembo d’Europa, l’Eurokaz propone tanto teatro, danza,
performance artistiche ed altre simili forme d’espressione
artistica. L’idea base pone l’accento sull’innovazione e sulla
creazione di nuovi linguaggi teatrali. Segmenti del programma sono spesso dedicati a temi particolari che s’occupano
dei principali fenomeni teatrali. Accanto al programma internazionale, l’Eurokaz segue anche la scena nostrana (dalle
produzioni di compagnie e gruppi indipendenti, a spettacoli
innovativi messi in scena nell’ambito dei teatri nazionali). Il
programma dell’Eurokaz è accompagnato da dibattiti, simposi, proiezioni, laboratori, concerti e mostre. Per saperne
di più: http://www.eurokaz.hr
Carnevale Fiumano
Sei secoli di tradizione carnascialesca e l’influenza del carnevale di Venezia e di quello tipicamente urbano delle città
austriache sono le basi sulle quali nel 1982 è stata rinnovata
la tradizione del carnevale fiumano (di Rijeka). Esordita con
soli tre gruppi locali ed un centinaio d’appassionati, questa
manifestazione è cresciuta a tal punto da comprendere oltre
diecimila partecipanti provenienti da una decina di paesi di
tutto il mondo.
La pazzia del carnevale inizia con la cerimonia dell’Elezione
della Regina del carnevale e con la consegna delle chiavi
della città al mastro del Carnevale. Concerti, mostre, convegni e feste colmano le giornate della festa di momenti
interessanti, in attesa del clou della manifestazione: la
Gran sfilata delle maschere. Gara di fantasia ed originalità,
spettacolo pirotecnico di colori e forme strabilianti, la Gran
sfilata è una parata di centinaia di carri allegorici, migliaia
di maschere e tantissimi spettatori. www.ri-karneval.com.hr
I discoclub della Croazia
Vista la costante presenza di DJ di fama mondiale, in tema
d’eventi musicali non si può prescindere dai festival di musica elettronica.
Papaya
Il club Papaia, sulla spiaggia di Zrće dell’isola di Pag, anche
quest’anno ha proposto i festival musicali Papaya Day &
Night e Tuborg Green Beat, due appuntamenti di musica
elettronica che hanno fatto della Croazia una delle mete per
giovani più ambite d’Europa. Grazie al suo ricco programma
ed alla sua compilation fatta in casa (intitolata “Papaya Day
& Night”), questo club ha meritato il premio SeeME AWARDS 2009 come miglior clubbing dell’Europa sud-orientale.
Quest’estate ad Umago i proprietari del Papaya hanno dato
vita a due nuove destinazioni del piacere edonistico: il “Jimmy Woo Club” ed il “Goldfish Beach bar”. Il “Jimmy Woo
Club” contribuisce a fare d’Umago una delle destinazioni
più amate dai giovani ed un luogo esclusivo di torridi party
estivi. Il “Goldfish Beach bar” è nato, invece, come luogo
per after beach party, sul modello delle più belle e mondane
spiagge del mondo (tipo Miami Beach, per intenderci!). Per
saperne di più: www.papaya.com.hr
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The Garden Festival
Gli amanti del divertimento anche quest’estate non resteranno delusi dal programma del “The Garden”, uno splendido
bar e club all’aperto sito sulle mura di Zara che da anni raccoglie i consensi dei mass media di mezzo mondo. Il proprietario del club, il musicista e produttore britannico Nick
Colgan, con l’apertura del “The Garden” ha regalato a Zara
l’atmosfera d’Ibiza. Nel locale è nato anche il “The Garden
Festival”, una delle manifestazioni di musica elettronica di
maggior successo a livello internazionale, la quale, dopo
due anni di vita, dalle mura della città s’è trasferito nel resort Pinija a Petrčane. Il quotidiano britannico “Guardian” ha
collocato proprio il “Soundwave”, ossia il festival di musica
elettronica del club zaratino, al primo posto della classifica
degli eventi alternativi da non perdere del 2010.
Al “Garden festival” hanno suonato band e DJ di fama mondiale, rappresentanti dell’ampio panorama della musica
elettronica da discoteca. Il festival zaratino è particolare anche perché, come pochi altri al mondo, offre la possibilità di
nuotare nelle splendide acque del mare Adriatico, rilassarsi
all’ombra di una pineta e ballare sotto la volta celeste al
chiaro di luna.
Tre sono le zone festivaliere principali: la terrazza del club
con il palco centrale, il Tiki Bar, anch’esso col suo palco
affacciato al mare, ed, infine, la Barbarella’s Discotheque,
dove si svolgono di solito i programmi notturni. Leggendari
sono i party a bordo della nave Argonaut: immaginate per
un attimo quanto può essere straordinario partecipare ad un
party di musica elettronica in pieno mare aperto in un mondo di bellezze naturali mozzafiato! Tra chi è venuto a Zara
soltanto per il “Soundwave”, c’è chi ha deciso di prolungare
le vacanze per un’intera settimana e concedersi una bella
gita ai vicini Laghi di Plitvice, alle cascate della Krka o alle
belle isole dell’arcipelago zaratino. Il più diffuso quotidiano
britannico “The Times” ha annoverato il Garden festival tra
le manifestazioni top 20 dell’estate 2009. Per saperne di
più: www.thegardenfestival.eu
Monvi
Il “Monvi” di Rovigno è l’unica struttura dell’Adriatico ad offrire, in un sol luogo, concerti all’aperto (nel suo Anfiteatro),
party di musica elettronica nelle discoteche Temple, Gallery
e President, un’ottima cucina, una pizzeria, alcuni fast food,
wine & cocktail bar, sale giochi, ecc. Anche qui s’alternano
DJ di fama mondiale, band locali e straniere e tante occasioni di musica. Per saperne di più: www.monvicenter.com
Hacienda, Aurora, Summer club Luna, Klub Deep e Petar Pan
Club di culto, da anni gioca un ruolo di primo piano nella vita notturna della provincia di Sebenico (Šibenik).
L’“Hacienda” di Vodice ogni estate richiama i più bei nomi
della musica elettronica mondiale. Per saperne di più:
http://www.hacienda.hr/
L’“Aurora” di Primošten regge bene il confronto con
l’“Hacienda” di Vodice: anche qui da fine luglio a metà agosto s’alternano i migliori DJ del mondo. Per saperne di più:
http://www.auroraclub.hr/
Anche il “Summer club Luna” di Supetar sull’isola di Brač
(Brazza) ed i locali “Club Deep” e “Petar Pan” di Makarska promettono serate di divertimento sfrenato per tutta
l’estate. Per saperne di più: www.summerclubluna.com e
www.petarpan-makarska.com
Carpe Diem
Nella categoria cocktail bar in Croazia non c’è di meglio del
“Carpe Diem” di Hvar (Lesina). I suoi punti di forza sono
l’organizzazione di cocktail e beach party senza i quali la riva di Hvar sarebbe impensabile. Divertimento assicurato sino alle prime luci dell’alba. Per saperne di più:
http://www.carpe-diem-hvar.com
www.kulturniturizam.croatia.hr;
www.croatica.net/hr/portal/unesco/; www.culturenet.hr
Byblos
Occasioni di gran divertimento estivo anche al “Byblos” di
Parenzo, un centro per il divertimento trasformato nel maggiore e più bel night club d’Europa. Nello specifico si tratta
di un complesso di 5.000 m2 con quattro banchi bar, una loggia VIP, due piscine ed un enorme parcheggio. Il “Byblos”
si trova nello splendido complesso turistico Zelena laguna.
Per saperne di più: http://www.byblos.hr
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Vacanze attive
Photo: Zlatko Ramničar
Immersioni
Della costa adriatica si dice che sia una delle più belle del
mondo. Ma per godere appieno della sua bellezza è necessario immergersi nel suo mare. E così, di stagione in
stagione, sempre più turisti decidono di esplorare i fondali
del mare croato; per questa ragione è in costante aumento
il numero di club e scuole d’immersione (diving) aperti lungo
la costa, così come il numero di permessi per l’attività subacquea rilasciati in un anno (più di 40.000).
A parte la ricchezza della flora e della fauna marine, i fondali
del mare Adriatico regalano agli occhi del turista un mondo di siti archeologici sommersi e relitti di navi risalenti alle
più diverse epoche storiche, dall’antichità sino alla II guerra
mondiale.
Il turismo subacqueo negli ultimi 10 anni ha registrato un
forte incremento. In Croazia si può fare attività subacquea
un po’ ovunque; tuttavia, se decidete di cimentarvi nelle immersioni, ci sono luoghi che vi consigliamo di non perdere
per nessuna ragione al mondo.
I siti subacquei più interessanti dell’Adriatico sono senz’altro
le pareti rocciose sommerse e le grotte subacquee, i relitti
di navi e gli aerei affondati. L’area montuosa a due passi
dal mare ed alle spalle della Dalmazia è una delle più straordinarie aree naturali del mondo: si tratta d’un terreno carsico stracolmo di fenditure, grotte, pozzi e canali. A parte
la specificità del mondo vegetale ed animale che vive soltanto nell’Adriatico e che rappresenta un’inesauribile fonte di motivi per safari fotografici memorabili, tra le località
subacquee più attraenti segnaliamo ancora una volta i siti
archeologici ed i relitti.
Il mare Adriatico offre un’ampia scelta di siti per immersioni
subacquee: sarà sufficiente affidarsi ad un istruttore subacqueo esperto per scoprire, in un modo sicuro, immediato
e coinvolgente, le migliori località subacquee della Croazia.
Ogni centro diving che si rispetti sarà in grado di rendere la
vostra immersione subacquea un’avventura sicura, divertente e memorabile.
Una curiosità: i fondali croati custodiscono 1.500 grotte
e caverne e 15.000 relitti subacquei
Grazie alla straordinaria limpidezza del mare ed alla ricchezza dei suoi fondali, pieni di grotte, caverne e scogli som-
mersi (per non parlare del numero di relitti affondati nelle
sue acque), il turismo subacqueo nell’Adriatico vive un momento di gran crescita. Si suppone, inoltre, che l’Adriatico
nasconda ancora almeno 1.500 grotte e caverne sommerse
non ancora scoperte. Sui suoi fondali riposano ben 15.000
relitti tra navi, sommergibili ed aerei.
Gli incontri con i relitti sono un’esperienza unica: ogni relitto, infatti, ha una storia interessante da raccontare; ogni
relitto è un monumento al coraggio ed alla tragedia umana.
Negli ultimi dieci anni, il turismo subacqueo croato ha fatto
registrare una crescita del 15-20 percento. Cresce parallelamente anche il numero di centri diving specializzati, nati in
prossimità dei più interessanti siti subacquei dell’Adriatico.
Sono più di cento i centri croati abilitati alla pratica subacquea, con la maggiore concentrazione in Istria, nel Quarnero
e nella Dalmazia centrale. I centri subacquei e gli specialisti
del turismo subacqueo dispongono dell’attrezzatura necessaria e d’istruttori abilitati per la pratica delle immersioni
sportive in apnea e con le bombole.
Nel loro ambito s’organizzano anche scuole per principianti e corsi avanzati, nonché tour subacquei guidati. I club
subacquei vi aiuteranno nel disbrigo delle pratiche per
l’ottenimento del tesserino subacqueo per le immersioni
in profondità nelle aree dove ciò è consentito. Il patrimonio naturale e culturale del mondo sommerso croato è tutelato dalla Legge sulle attività subacquee, che disciplina
le immersioni individuali e quelle di gruppo. In alcune aree
protette l’attività subacquea è interdetta; per altre (solitamente nei parchi) è necessario un particolare permesso
rilasciato dalla direzione del parco o dall’ufficio preposto
dell’amministrazione locale (ww.diving-hrs.hr).
Camere iperbariche a Zagabria e lungo l’intera costa
croata
Le camere iperbariche, importantissime per risolvere problemi di decompressione, sono ubicate a Zagabria, Spalato, Pola, Zara, Dubrovnik e Crikvenica. Su un totale di 70
mila immersioni circa, ogni anno in Croazia si registra la
necessità di una trentina d’interventi di decompressione in
camera iperbarica, numero che è destinato a crescere col
passare degli anni. Il nostro paese è dotato di diverse strutture per la decompressione: la camera iperbarica di Zara,
ad esempio, può accogliere sei pazienti alla volta ed è dotata di precamera. Disporre d’una precamera è molto importante: se lo stato generale del paziente si complica, infatti, lo
specialista può entrare nella precamera (dove i valori della
pressione si eguagliano gradualmente a quelli della camera
iperbarica) e può intervenire direttamente sul paziente ospitato nella camera iperbarica. Zara vanta anche il Centro
internazionale d’archeologia subacquea del Mediterraneo,
mentre è ancora in fase embrionale l’idea della fondazione
di un istituto per lo studio delle tecniche d’immersione.
Camera iperbarica di Pola - OXY – Clinica di baromedicina
Tel. +385 (0)52 215 663,
Tel./Fax: ++ 385 (0) 52 217 877
Cell: ++385(0)98 219 225 (per le urgenze)
www.oxy.hr
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Press 2010
Camera iperbarica di Crikvenica – OXY – Clinica di baromedicina
Tel. +385 (0)51 785 229
Camera iperbarica di Spalato – Istituto di medicina subacquea
Tel.: ++ 385 (0) 21 354 511
Camera iperbarica di Spalato Tel./Fax: ++ 385 (0) 21 361 355, 343 980,
Cell: ++385(0)91 546 13 13
Camera iperbarica di Dubrovnik
Tel.: ++385 (0) 20 431 687,
Cell: ++385(0)98 945 3435
Camera iperbarica di Zagabria
Tel.: ++385 (0)1 290 23 00,
Fax: ++385 (0)1 290 3723,
Cell: ++385 (0)91 501 5556
Cicloturismo
Andare in bici è uno dei migliori modi per scoprire le bellezze di un paese. Chi decida di attraversare la Croazia in
bicicletta, sappia che l’attendono chilometri e chilometri di
percorsi di vario tipo e difficoltà.
Chi viaggia in bici non ha limiti. Gli itinerari croati solitamente non richiedono un grande sforzo fisico ed offrono
l’incredibile varietà naturale dei paesaggi tutti vallate e monti dell’assolata Istria, i sentieri dei boschi del Gorski kotar, le
verdi colline del Hrvatsko zagorje e le piane della Slavonia
o del Turopolje.
In bici potete visitare anche le isole, d’estate certamente
meno verdi ma, in compenso, circondate dall’azzurro d’un
mare incantevole. L’avventura in bici non può prescindere
dai parchi nazionali insulari di Mljet (Meleda) e Brijuni (Brioni), come anche dalle maggiori isole croate (Krk, Cres, Rab,
Pag, Ugljan, Pašman, Dugi otok, Brač, Hvar, Vis e Korčula).
Ai piedi delle montagne croate troverete un po’ dappertutto
ottimi terreni per la pratica del mountain biking. Amate le
salite impegnative e le discese ricche d’adrenalina?
Vi consigliamo l’Učka, le montagne del Gorski kotar, lo
Žumberak e gli itinerari che, attraverso Vinodol, s’inerpicano
sulla Velika Kapela; senza dimenticarei percorsi che, passando per la Lika, raggiungono il Velebit o che, attraversate
le regioni montane tra i fiumi della Dalmazia, passano per il
versante continentale del Biokovo.
La qualità del ciclismo di montagna in Croazia è data dalla
diversità dei terreni, dei paesaggi, della vegetazione e
del clima. Ciascun territorio insulare, costiero, montano o
continentale è, a suo modo, specifico ed interessante. Ai
ciclisti si chiede soltanto di rispettare la natura e chiunque
incontrino lungo il percorso: ecco perché non si dovrebbero
utilizzare i sentieri riservati alle passeggiate o al trekking,
evitando anche di andare per la natura là dove non ci sono
percorsi ciclistici segnalati.
Sulle isole croate c’è una forma di turismo che sta prendendo sempre più piede: il mare e la costa si scoprono in
barca, l’interno in bici. Per quanto riguarda, invece, il cicloturismo e la creazione di una rete “personalizzata” di percorsi ciclistici, l’Istria è la regione croata che offre di più.
Sarebbe davvero un gran peccato visitare l’Istria e non godere della sua fitta rete di percorsi ciclistici che attraversano
ogni più pittoresco lembo della penisola. Per saperne di più
www.bike-istra.com. Per quanto riguarda il resto della Croazia www.pedala.hr
Rafting
Il rafting, come sistema di trasporto fluviale, vanta una lunga
tradizione in Croazia. Il primo rafting moderno ed avventuroso sulle acque selvagge della Croazia fu introdotto verso la fine degli anni ’80 e permise di scoprire l’incantevole
bellezza dei fiumi croati, sino ad allora conosciuta soltanto
da pochi avventurieri, appassionati del kayak e della pesca.
Neanche i pionieri dei tour commerciali per i fiumi, buoni conoscitori delle acque croate, avrebbero potuto immaginare
il boom di popolarità del rafting fluviale nel nostro paese,
praticato su acque che raramente presentano pericolose rapide ed onde improvvise. Grazie a loro, migliaia di persone
hanno potuto vivere da vicino l’esperienza indimenticabile
della magia del fiume, delle rive verdeggianti, dei ripidissimi
canyon e delle profondità trasparenti.
I fiumi del continente sono attorniati da fitti boschi ed alte
montagne, mentre quelli in prossimità del mare hanno rive
verdeggianti e profonde gole di roccia nuda.
Il loro denominatore comune è il verde trasparente delle
loro acque, dalla superficie sino al fondo.
Il grado di difficoltà delle acque selvagge croate è mediamente di III livello, ad eccezione delle acque della Dobra e
dell’Una, con tratti di IV livello. Il rafting propone discese per
neofiti che si svolgono sulle acque di fiumi solitamente calmi
con qualche leggera rapida mai di livello superiore al I o al II
ed adatte, dunque, a partecipanti d’ogni età, in condizioni di
forma fisica scadente e per nulla abili nel nuoto.
Ci sono, poi, discese con tratti di II e III livello, adatti a partecipanti con una discreta forma fisica, ma senza alcuna precedente esperienza in fatto di rafting. Solitamente queste
avventure comprendono anche tratti da percorrere a piedi e
il bagno nelle acque dei fiumi.
La Kupa scorre dal Parco nazionale Risnjak tra boscose
montagne e lussureggianti vallate. Il rafting è praticabile in
primavera e dopo abbondanti piogge.
La Dobra è un fiume con tratti di superficie e tratti ipogei. Il
rafting sulla Dobra è sempre un’esperienza unica perché le
dighe ed i laghi artificiali creati lungo il suo corso garantiscono una quantità ed un flusso idrico costanti.
La Mrežnica, tra una cascata e l’altra, è un fiume placido.
Nel tratto superiore, che attraversa gole montane, il rafting
presenta elementi di canoismo.
La Korana nasce nei Laghi di Plitvice. Dopo abbondanti
piogge e nel periodo dello scioglimento delle nevi, questo
fiume presenta un interessante tratto che scorre ai piedi della suggestiva località di Rastoke e, seguendo il corso della
corrente, prosegue lungo una gola.
Il fiume Una segna il confine tra la Croazia e la Bosnia.
Il rafting sull’Una può trasformarsi in un’esperienza molto
eccitante nel tratto che parte, nel senso della corrente, dalla
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cascata di 20 metri di Štrbački buk (ma soltanto in condizioni di livello idrico elevato).
La Zrmanja abbonda d’acqua in primavera. In estate, per
attraversare i più bei canyon della Croazia, ci si deve servire
d’imbarcazioni più piccole (canoa e kayak).
Il rafting sulle acque della Krka, nel tratto superiore del parco nazionale, è possibile grazie all’affluente Butišnici, le cui
acque sono controllate da una diga. Il rafting è l’unico modo
per vivere appieno le bellezze naturali di questo lembo di
parco, con la sola accortezza d’evitare la cascata Bilušić
Buk di 12 metri pagaiando sotto la riva.
Le acque della Cetina, attraverso una galleria, sono dirottate verso la centrale idroelettrica costiera. Per questo motivo,
nella gola naturale attraversata dal suo corso non c’è mai
acqua sufficiente per il rafting. Attraversatelo lo stesso per
ammirare la lussureggiante vegetazione lungo le rive, la
sua limpidissima acqua e l’abbondanza d’alte pareti rocciose, di cascate e di grotte.
Per il rafting sui fiumi croati s’impiegano imbarcazioni ottimamente manovrabili costruite con materiali molto resistenti. Il rafting organizzato non può prescindere dalla partecipazione di uno skipper e dall’attrezzatura necessaria ad ogni
partecipante: giubbotto di salvataggio, tuta e scarpette di
neopren, casco e pagaia. Il rafting non è praticabile nei fiumi
con passaggi molto stretti e cascate tufacee friabili.
Kayaking
Le limpide, calde e verdi acque di tanti torrenti e fiumi croati sgorgano in prossimità delle pendici montane, scorrono
attraverso i canyon e, superando una sequela di barriere
tufacee, vanno a formare cascate spumeggianti. Attraggono per la loro bellezza, non per la loro pericolosità. Se non
siete esperti, potrete evitare le alte cascate e le rapide più
pericolose procedendo lungo la riva. Le piene primaverili
consentono ai più esperti di provare il piacere supremo delle discese nelle acque selvagge, mentre i tour estivi sono
ideali per i principianti. Dalle maggiori località turistiche costiere s’organizzano quotidianamente gite in kayak per le
acque dei fiumi Kupa, Gacka, Zrmanja e Trebižat.
Sebbene il kayaking in Croazia vanti una lunga tradizione
ed acque meravigliose, non lo si può certo definire uno
sport di massa. I periodi ideali per un’avventura in kayak sui
fiumi Dobra, Mrežnica, Una, Kupa, Korana, Cetina, Krupa
e Zrmanja sono la primavera ed i primi giorni dell’estate. I
fiumi sono stracolmi d’acqua, le cascate sono numerose,
il grado di difficoltà d’alcuni tratti raggiunge anche il III ed
il IV livello. Nel Parco nazionale del fiume Krka vigono alcuni limiti alla pratica del kayaking: in ogni caso ci si deve
rivolgere alla direzione del parco. Lo stesso vale per il fiume
Krupa ed il Parco naturale del Velebit, mentre, per praticare il kayaking sulle acque della Zrmanja occorre pagare
una tassa all’Ente parco. Nella gran parte dei fiumi operano
agenzie locali di kayaking, canoismo e rafting che saranno
liete di fornirvi ogni informazione necessaria e di aiutarvi
nell’organizzazione della vostra spedizione. Per saperne di
più: www.riverfree.hr
In kayak per il mare adriatico
Girovagare per l’Adriatico in kayak è molto differente che
andare a remi per gli oceani, il mar Mediterraneo o i mari
del Nord. Un mare limpido e caldo ed innumerevoli piccoli golfi e spiagge fanno del sea kayaking sull’Adriatico una
delle esperienze del genere più belle d’Europa. Andando in
kayak scoprirete posti che con uno yacht non avreste mai la
possibilità di raggiungere: calette nascoste con spiaggette
di sabbia, ghiaia o scogli, lagune dall’acqua bassa e grotte.
Dalle isole Brioni, a nord, sino alle isole Elafiti ed all’isola di
Mljet a sud, gli arcipelaghi sono l’ideale per un’avventura
d’island hopping: da porticciolo a porticciolo, da golfo a
golfo, una pagaiata di qualche miglio e tanti approdi. La distanza tra le isole spesso non è grande; il kayak, poi, vi consente di percorrere i fiumi entrandovi dalla loro foce (Mirna,
Zrmanja, Krka, Cetina) o dal loro delta (Neretva).
In Croazia è possibile noleggiare kayak in polietilene ad uno
o due posti. Sarebbe un peccato non avere con sé la maschera, il boccaglio e le pinne per poter godere appieno della
limpidezza del mare e dei suoi ricchi fondali.
Ovunque vi troviate, non vi sarà difficile trovare una sistemazione per la notte (tra campeggi, case per le vacanze,
pensioni, appartamenti o alberghi) o un negozio di generi
alimentari. Sono i parchi nazionali insulari di Mljet, Brijuni
e Kornati ad attirare maggiormente l’interesse dei turisti.
Ciascuna isola, tuttavia, spicca per una sua particolarità:
sull’isola di Lokrum (Lacroma), ad esempio, protesa davanti
all’antico porto di Dubrovnik, c’è una straordinaria riserva
della vegetazione boschiva. Ognuna delle 13 isole Elafiti è
una straordinaria meta per gli appassionati del kayak: una
natura stupenda, ville rinascimentali, chiesette in legno e
tanta pace senza il traffico delle automobili. Oltre ai loro tanti motivi d’interesse, v’offriranno un sicuro riparo ed il necessario rifornimento lungo la rotta che, da Cavtat o Dubrovnik,
vi porterà a Mljet. Il mare croato, insomma, garantisce una
navigazione piacevole e sicura a tutti coloro che decidano
di scoprirlo in kayak. Quasi tutte le isole croate hanno una
forma allungata e sono disposte parallelamente alla costa,
offrendo così un riparo dai venti e dalle onde più insidiosi;
tra i venti del nostro paese, i più frequenti sono il maestrale
pomeridiano, la bora nord-orientale e lo scirocco sud-orientale.
Canoismo
I più bei fiumi croati scorrono per le aree carsiche con acque
piene di cascate tufacee e rive ricoperte da una fitta vegetazione baciata dal sole. Le cascate trattengono tra gli strati
tufacei una quantità d’acqua sufficiente anche nei mesi più
secchi. Le acque dei fiumi perdono la loro limpidezza ed
il loro colore verde soltanto in occasione delle forti piogge
primaverili o autunnali. Per andare in canoa vi sarà difficile trovare fiumi tanto interessanti e facili da attraversare
come quelli croati, con posti magici per campeggiare o per
praticare la pesca sportiva. Le cascate spesso interrompono la navigazione in canoa; raggirarle non è mai un grosso
problema e consente di ammirarle in tutta la loro bellezza.
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D’estate, a bordo di un’imbarcazione o a nuoto, potrete
scoprire il mondo misterioso e le imponenti grotte che si
nascondono sotto “il sipario” delle cascate. I fiumi, i cui corsi passano attraverso fantastiche gole, non sono mai così
lontani dalla costa marina orientata al turismo, anche se le
loro caratteristiche orografiche e biologiche si differenziano
grandemente da quelle litoranee. È per questo che in quasi
tutte le località turistiche della costa s’organizzano gite di
una giornata sui fiumi dell’interno, adatte anche alle famiglie
con bambini: le escursioni, infatti, prevedono solitamente la
presenza di guide ed esperti canoisti che sopperiscono, con
la loro tecnica, alla vostra inesperienza.
La Croazia vanta una tradizione secolare nell’uso della canoa. Resti di semplicissime canoe ricavate dal tronco d’un
albero sono stati ritrovati nei pressi dei Laghi di Plitvice,
mentre le tradizionali trupice sono tutt’oggi impiegate per la
pesca od il trasporto sulle acque del fertile delta del fiume
Neretva (Narenta). Nella maggior parte dei fiumi e dei laghi esistono limitazioni alla navigazione in canoa allo scopo
di tutelare le comunità vegetali ed animali e le formazioni
geologiche più sensibili. Le direzioni delle aree protette e
le agenzie turistiche sono in grado di fornirvi ogni informazione necessaria per la vostra avventura in canoa e una
buona sistemazione in campeggio. Per saperne di più:
www.riverfree.hr
L’avventura in canoa per i fiumi della Croazia diventa anche
una sensazionale esperienza di cultura. I monasteri di Visovac e di Sant’Arcangelo si trovano sulle verdi colline bagnate dai fiumi Krka e Krupa. Il complesso di mulini Radmanove mlinice, sul fiume Cetina, come anche i mulini sul fiume
Krka, sono splendidi esempi d’architettura rurale. Sovente
lungo il fiume avrete modo di ammirare resti di castelli, antichi borghi e fortezze. Alcuni si presentano davvero in ottimo
stato, come il castello di Trakošćan, sovrastante l’omonimo
lago, e le fortezze d’Ozalj e di Dubovac, lungo il fiume Kupa.
L’imponente fortezza di Knin ed i resti della romana Burnum
sorgono nei pressi del fiume Krka, mentre lungo la Neretva
potrete ammirare i resti dell’antica Narona.
croato adatto alla pratica di questo sport.
In autunno ed in primavera, i venti più frequenti sono la bora
e lo scirocco, spesso molto più forti dei venti termici e vera
e propria “leccornia” per gli appassionati di windsurfing. In
condizioni di scirocco, i posti più frequentati sono Premantura (presso Pola), Medulin, Biograd e Žnjan (presso Spalato); quando soffia la bora, Ližnjan (presso Pola), Baška
sull’isola di Krk, Sabunike (presso Zara), Povlja sull’isola di
Brač, ecc.
I venti dell’Adriatico
La bora (loc. bura) - vento secco, freddo, di provenienza
nord-orientale, soffia a raffiche e raggiunge la sua maggiore
intensità provenendo dal Velebit e dal Biokovo; in estate,
purifica l’aria e rinfresca; è un vento prevalentemente invernale.
Lo scirocco - vento umido proveniente dal mare, più frequente nella costa meridionale. Può causare marosi.
Il maestrale - vento diurno e rinfrescante, proviene dal
mare. Di norma soffia da mezzogiorno per spegnersi verso
la sera.
Il wakeboarding, sport che negli ultimi anni conta un numero sempre maggiore d’adepti, è la versione marina dello
skatebording. Questo sport prevede tre discipline: il boat
wakeboard (al traino dietro un motoscafo), lo ski lift o cable
wakeboard (con la fune da traino usata per lo sci nautico)
ed il wakeskate, recente disciplina che si pratica con una
tavola senza leash al traino di un motoscafo o sullo ski lift.
Photo: Ivo Pervan
Windsurfing
Tra le oltre mille isole della Croazia, è facile cogliere un
buon vento favorevole proveniente dalla terraferma o dal
mare. L’intensità del vento e delle onde non è mai solitamente troppo forte; e quando ne avete abbastanza di vento
e di onde, non dovete far altro che rifugiarvi in una caletta:
quando il vento cessa, è il caso di godersi la bonaccia!
La nostra terra offre ottime condizioni per imparare ad andare sulla tavola a vela. Non deve sorprendere, quindi, il
gran numero di scuole di windsurfing sorte praticamente in
ogni piccolo e grande centro turistico lungo la costa.
A prescindere dalle condizioni ambientali o dal periodo, la
costa dell’Adriatico croato offre davvero tante possibilità per
la pratica del windsurfing. Durante i mesi estivi, ad esempio,
si sfruttano i cosiddetti venti termici, come il maestrale.
I più noti luoghi per il windsurfing sono Bol sull’isola di Brač
(Brazza) e Viganj sulla penisola di Pelješac (Sabbioncello),
ma il maestrale, soffiando un po’ dappertutto lungo la costa
(e rinforzando, di norma, verso sud), rende tutto il litorale
Arrampicate ed alpinismo
Innumerevoli sono le strade ed i sentieri che v’invitano a
scoprire le bellezze ed il fascino della natura croata: sulle
montagne, nelle vallate e nelle gole dei fiumi, attraverso
campi carsici e fitti boschi, sulle isole di pietra e sulle verdi
colline dell’entroterra. In quest’intrico di differenti ambienti naturali, potrete raggiungere a piedi i posti più misteriosi
compresi tra la superficie del mare e la cima più alta della
Croazia (Dinara, 1831 m): i parchi naturali, le riserve, i parchi nazionali ed altre aree di gran rilievo naturalistico come
la Slavonia, la Barania, la Croazia settentrionale (Hrvatsko
zagorje, Međimurje, Podravina), il Gorski kotar, l’Istria, la
Dalmazia e la Dalmatinska zagora, senza dimenticare le
centinaia d’isole ed i rilievi della catena Dinarica lungo la
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costa. Učka, Velebit, Mosor, Biokovo, Sniježnica: queste
montagne riservano esperienze indimenticabili. Sul versante continentale le vie d’accesso sono solitamente più semplici, mentre le arrampicare sul lato opposto, quello che dà
verso la costa, regalano vedute mozzafiato sul mare e sulle
isole.
Sebbene le montagne croate non siano eccezionalmente
alte, non essendovi cime che superino i 2.000 metri, esse
sono tuttavia molto interessanti. La catena delle Dinariche,
quasi tutta compresa nel territorio croato, è conosciuta in
tutto il mondo come una regione tipicamente carsica. Le
caratteristiche specifiche del carso, con rilievi ugualmente
interessanti tanto in superficie, quanto nelle profondità della
terra, rendono le arrampicate e l’alpinismo in Croazia esperienze davvero uniche.
Le Dinariche offrono una gran varietà d’ambienti differenti.
A nord, ad esempio, nel Gorski kotar, le montagne sono
più basse e più docili, mentre quelle meridionali, soprattutto
quelle della Dalmazia, sono più alte ed aspre. I monti che
s’ergono tra i fiumi Sava e Drava sono, invece, più antichi,
più docili, relativamente bassi, ricchi d’acqua e di vegetazione, ideali, dunque, per passeggiate all’aria aperta e per
facili arrampicate.
Per vivere una bella avventura a piedi ogni stagione è buona:
dai primi tepori primaverili sino all’autunno inoltrato, mentre
l’inverno propone sfide alle quali gli entusiasti dell’outdoor
non sapranno resistere. Armatevi di sci, racchette da neve,
scarponi chiodati e piccozze e partite per la vostra arrampicata sul Risnjak, sullo Snježnik e sulle altre cime del Gorski
kotar, sulle Samarske e Bijele stijene (Velika Kapela), sul
Sjeverni e sul Srednji Velebit (Velebit settentrionale e centrale). Con molta meno esperienza e tanta energia positiva,
potrete vivere il fascino invernale dei parchi naturali Medvednica, Samoborsko gorje e Žumberak, sulle montagne
del Hrvatsko zagorje (Ivanšćica e Kalnik), nel Parco naturale Papuk, sulla Krndija e sullo Psunj.
Vie per la scalata di differente lunghezza e grado di difficoltà
(per principianti e per provetti scalatori) sono state realizzate
sulle pareti rocciose della Paklenica, del Velebit, dell’Učka,
sulla Dinara e sulla Dinara d’Omiš, sul Mosor e sul Biokovo,
come anche su alcune isole (Brač, Vis, Mljet).
Klek, Samarske e Bijele stijene, Kalnik, Papuk... ecco i nomi
delle mete per l’arrampicata più note della Croazia continentale. Gli arrampicatori, di norma, usano ciascuno la propria
attrezzatura; le scuole d’arrampicata, tuttavia, garantiscono
ai loro allievi anche il noleggio dell’attrezzatura necessaria.
L’arrampicata libera (o free climbing) è uno sport estremo sempre più popolare, nonostante la sua oggettiva
pericolosità. Per arrampicarsi su una parete ci si serve soltanto del proprio corpo. Chi pratica questo sport deve attenersi ad alcune regole molto rigide: non si può ispezionare
il terreno prima dell’arrampicata e non ci si può riposare
appoggiandosi ad una corda o ad un attrezzo precedentemente fissato sulla parete. Lo scopo è proprio quello di
arrampicarsi senza l’aiuto dell’attrezzatura, ed il premio finale per una simile fatica è sempre una veduta panoramica
d’una bellezza incomparabile.
Gli alpinisti croati hanno partecipato (anche nel ruolo
d’organizzatori) a tante spedizioni sull’Himalaya e sulle altre cime più alte del mondo. I free climbers hanno una storia
più recente, ma altrettanti successi nelle competizioni alle
quali hanno partecipato in giro per il mondo. Tanti sono i
club per l’arrampicata libera e tecnica sia nella Croazia continentale, sia nei centri litoranei, operanti tanto in seno alla
Federazione Alpinistica Nazionale, quanto come associazioni indipendenti.
Sulle montagne un letto caldo e confortevole, anche se senza pretese di lusso, lo si può trovare in tanti rifugi, nelle
aziende agrituristiche e nei campeggi. I piccoli alberghi e
le pensioni si trovano solitamente nei centri abitati. Le vie
di montagna sono contrassegnate con un cerchio bianco
in campo rosso (sul tronco d’un albero o su un masso); in
montagna troverete indicazioni per gli invii che portano alla
vetta, le sorgenti, le grotte ed i rifugi.
La Lega del trekking è un insieme di gare di corsa che
abbraccia le più belle aree montane della Croazia: il Velebit, l’Učka, il Risnjak, il Mosor e la Medvednica. Le corse
sono suddivise in due categorie e sono adattate alle esigenze d’ogni tipo di partecipante: dilettanti, sportivi, turisti
ed appassionati della montagna. Durante la corsa, ogni
partecipante deve avere con sé l’attrezzatura necessaria
per orientarsi nella natura su differenti terreni. I concorrenti
devono pianificare le scorte di cibo necessarie ed elaborare
la strategia della corsa, del riposo e del sonno, attenendosi
alle regole della gara.
Speleologia
Il territorio carsico abbonda di grotte e pozzi per la gran parte inesplorati. Ve ne sono oltre 8.500 e si trovano un po’
dappertutto: nella Croazia continentale, sulle isole, lungo i
corsi dei fiumi, sotto il mare, sulle montagne, ecc. Alcuni siti
speleologici sono in tutto o in parte aperti al pubblico, anche
ai visitatori senza alcun’esperienza in fatto di speleologia
(Istria, Gorski kotar, Medvednica, Papuk, Kordun, Lika, Dalmazia e Dalmatinska zagora). Si tratta di grotte differenti
l’una dall’altra, ricche di stalattiti, stalagmiti e d’altre formazioni carsiche.
Tante cavità ipogee sono classificate come beni geomorfologici protetti, come la Modra špilja (Grotta azzurra)
sull’isola di Biševo, le grotte Cerovačke presso Gračac,
la Manita peć sulla Paklenica e la Veternica, a due passi
da Zagabria. Protetti sono anche gli animaletti, i relitti e le
specie endemiche che abitano le cavità ipogee: insetti, molluschi bivalvi, spugne, il proteus (uno stranissimo animaletto delle caverne); tra essi segnaliamo la špiljska pijavica
(Croatobranchus mestrovi), una scoperta biospeleologica
della caverna Lukina jama sul Velebit. Šandalji, nei pressi di
Pola, vanta i più antichi resti (risalenti a ca. 1 milione d’anni)
dell’Homo erectus trovati in Croazia; nella semigrotta Hušnjakovo, a due passi da Krapina, sono stati ritrovati resti
fossili dell’uomo di Neanderthal risalenti a ca. 120.000 anni
fa. Tra le tante curiosità dell’isola di Brač, segnaliamo la
Zmajeva špilja (Grotta del Drago) ed alcuni altari ricavati in
una grotta nei pressi dell’eremo di Blaca.
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Photo: Ivo Pervan
Tra le aree più adatte al volo estremo ed all’avventura aerea
segnaliamo: l’Učka e la Ćićarija in Istria, il Gorski kotar, il
Velebit, il Mosor ed i rilievi della Dalmatinska zagora, giù
sino alla Dinara, al Biokovo, al Rilić, alla penisola di Pelješac ed alle isole di Krk, Brač e Hvar. Tra le verdi località
continentali segnaliamo: il Hrvatsko zagorje, la Medvednica, il Samoborsko gorje, lo Žumberak, il Papuk, la Krndija
e la Moslavačka gora. Volete saperne di più sulle formalità
del volo, i permessi necessari e le condizioni meteo? Rivolgetevi ai club di volo estremo (www.caf.hr) o alle scuole di
volo aperte un po’ ovunque in Croazia.
Equitazione
Corse adventure
Nelle pianure bagnate dai fiumi Sava, Drava e Danubio,
l’equitazione e l’allevamento dei cavalli destinati allo sport,
alla caccia o al lavoro nei campi hanno una lunga tradizione. Cavalcando per i campi ed i boschi croati, potrete
scoprire interessanti riserve d’uccelli, pesci e selvaggina e
la tradizionale architettura rurale dei paesi e delle tenute
contadine. Sui pendii del Papuk, invece, potrete gustare il
bouquet degli eccellenti vini di Kutijevo in un ambiente rilassante d’acqua sorgiva e di terme.
A Đakovo (Slavonia) c’è la più famosa scuderia
d’allevamento dei cavalli lippizzani appartenenti alla linea
mezzosangue croata nota col nome di Tulipan: eleganti,
robusti e resistenti, sono esemplari di media altezza ma
dall’incedere altezzoso. In Istria segnaliamo l’allevamento
della razza equina nostrana detta Istrijanac.
L’equitazione per la valle del fiume Cetina è l’occupazione
preferita dei cavalieri alkari di Sinj (Segna) fin dall’inizio del
XVIII secolo.
Gli amanti dell’ippoturismo, sui sentieri brulli del Velebit, saranno premiati dalla vista dei fenomeni naturali della montagna e dalle incredibili vedute che spaziano sul mare e sulle
isole sottostanti.
Sono circa dieci le corse adventure organizzate ogni anno
in Croazia che mettono insieme diverse discipline sportive che si praticano all’aria aperta, come le arrampicate,
l’alpinismo, il kayaking, il mountain biking, il rafting, ecc. Le
sfide si svolgono in aree selvagge difficilmente accessibili.
Il genere di discipline ed il loro ordine dipende dal tipo di
terreno e dall’ambiente naturale circostante. Le corse adventure presentano varie lunghezze e possono durare da
alcune ore ad alcune settimane.
La natura preservata della Croazia, con la sua bellezza, ma
anche con i suoi pericoli, offre mille occasioni di sfida, per
questo motivo, le corse adventure in Croazia hanno raggiunto rapidamente una gran popolarità anche tra gli appassionati provenienti dall’estero.
È frequente l’organizzazione di gare di rafting, kayaking e
mountain biking, gare di corsa ad orientamento, voli in parapendio e gare d’arrampicata, maratone, triathlon ed altri
eventi sportivi outdoor.
Questo genere d’attività e di competizioni, in forma più leggera, è spesso introdotto nei programmi di team building e
d’eventi all’aria aperta. Le possibilità di stare insieme e socializzare bivaccando attorno ad un fuoco sono pressoché
infinite; ecco perché i programmi di team building ed i viaggi
incentive, che comprendono questo genere d’attività outdoor, sono ritenute così importanti per rinsaldare la collaborazione, rafforzare l’autostima e far nascere sinceri sentimenti
d’amicizia tra i partecipanti.
Voli col paracadute, in deltaplano o in
mongolfiera
Sempre più numerosi sono gli appassionati che in Croazia,
terra dall’aspetto mutevole e dalle condizioni climatiche favorevoli, si cimentano nei voli col paracadute, in deltaplano
o in mongolfiera. Montagne baciate dal sole ed affacciate al
mare come l’Učka ed il Biokovo, come anche alcuni rilievi
insulari, danno vita a condizioni di prim’ordine per il volo
estremo. Chi ama il volo, in Croazia non è condannato a
frequentare solo una località. Le montagne che seguono il
profilo della costa sono luoghi ideali per i voli cross country:
tante ore per aria, ad ammirare il litorale, il mare e le isole.
Un viaggio veramente avventuroso sulle ali del vento! Le
montagne affacciate al mare ed alle isole offrono eccezionali condizioni per un volo estremo in parapendio o in deltaplano. A differenza delle montagne tutte roccia del litorale,
i monti e le pianure della Croazia continentale sono ricchi
di verde e di boschi. La regione del Hrvatsko zagorje e le
piane della Slavonia rappresentano un’ottima scelta per il
volo in mongolfiera.
Lo škraping, una specificità tutta croata. Questa manifestazione turistico-sportiva, il cui nome deriva dalla parola
dalmata škrapa che vuol dire roccia aguzza, nasce dalla
combinazione di varie attività sportivo-ricreative. Fare lo
škraping significa arrampicarsi, saltare e correre tra le rocce ed orientarsi nella natura. Lo škraping, è una sorta di
trekking praticato tra rocce acuminate ed una fitta vegetazione. Annoverata tra le corse adventure, comprende due
gare: per gli atleti “professionisti” ed i membri della Lega
trekking croata è previsto un percorso di 40-45 km; per i dilettanti la sua lunghezza è ridotta a 15-20 km. Lo škraping di
quest’anno ha attirato sull’isola d’Ugljan (Ugliano) ben 500
concorrenti provenienti da vari paesi.
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Paintball
IL turismo benessere e terme
I grandi spazi all’aria aperta nei dintorni delle città e dei centri turistici sono particolarmente adatti al gioco del paintball,
probabilmente lo sport estremo che, negli ultimi dieci anni,
ha raggiunto il maggior grado di diffusione.
I poligoni per il gioco del paintball sono sparsi un po’
ovunque: nei dintorni d’alcune città istriane ed in diverse
località della Croazia continentale, mentre è in forte ascesa
anche in Dalmazia. La maggior parte dei poligoni è aperta tutto l’anno, con l’eccezione d’alcune strutture soltanto
estive.
Il gran potenziale del turismo sanitario
È in continua crescita il numero dei turisti stranieri provenienti dai paesi dell’Europa occidentale che decidono di
utilizzare il periodo di vacanza trascorso in Croazia come
occasione per usufruire dei servizi medico-sanitari offerti
dai nostri specialisti (soprattutto nel campo dentistico e della chirurgia estetica), i quali, ad un prezzo molto inferiore,
offrono la stessa qualità dei loro colleghi dell’Europa occidentale.
Nello sviluppo raggiunto, come anche nelle previsioni di
sviluppo futuro, i punti di forza dell’offerta del turismo medico-sanitario croato riposano nella grande eterogeneità del
nostro patrimonio naturale, nella qualità ecologica del nostro territorio, negli alti standard qualitativi dei nostri servizi medico-sanitari, nell’ottimo sistema di formazione
professionale in campo medico e chinesiologico e nella
salubrità dell’acqua, del mare, del clima e del cibo.
Lo sviluppo del turismo medico-sanitario è maggiormente
avvertibile nelle regioni turisticamente più avanzate come
l’Istria e la Dalmazia; tuttavia, anche Zagabria, grazie alla
sua favorevole posizione geografica e alla vasta gamma
di servizi offerta, è sempre più spesso meta del turismo
sanitario. La Croazia vanta, infatti, una ventina di cliniche
specialistiche private di buon livello e diverse strutture pubbliche come la Clinica per la chirurgia plastica ed estetica
KB Dubrava (Zagabria) ed i reparti di chirurgia plastica degli
Ospedali (KBC) di Zagabria, Fiume e Spalato, più un buon
numero di centri specializzati minori in città come Osijek,
Varaždin e Dubrovnik.
Sempre maggiore è il numero degli studi dentistici delle città
e dei centri turistici sull’Adriatico a proporre il pacchetto “vacanza al mare + servizi dentistici”.
Un ottimo esempio di turismo medico-sanitario è offerto
dalla Clinica specialistica per la riabilitazione medica Biokovka nella città di Makarska. Aperta 365 giorni l’anno,
contribuisce ad aumentare il livello d’utilizzo delle strutture
alberghiere dei dintorni ed attrae un gran numero di turistipazienti provenienti da vari paesi, in particolare dalla Norvegia.
In tema d’offerta dei servizi medico-sanitari specialistici ai
turisti stranieri, come anche, in generale, in tema di turismo
sanitario, per garantire il pieno sviluppo di questo settore è
necessario che la Croazia sottoscriva convenzioni internazionali con i paesi dei mercati incoming. I paesi dell’Unione
Europea, infatti, fanno parte di un mercato unico e le risorse
investite nell’assistenza medico-sanitaria dei propri cittadini
in un altro paese-membro sono rimborsate al paziente direttamente dall’istituto d’assistenza sanitaria del paese da
cui proviene.
Photo: Sergio Gobbo
Vacanze nei fari
Gli edifici dei fari, eretti solitamente in luoghi solitari ed impervi, immersi in paesaggi naturali di una bellezza intatta,
garantiscono una vacanza speciale a tutti coloro che vanno
in cerca di un’esperienza alla “Robinson Crusoe”. Il diretto
contatto con la natura più autentica vi libererà dallo stress quotidiano. I 13 fari croati sono sparsi per tutta la costa
adriatica, dall’Istria sino a Dubrovnik: Savudrija (Salvore),
Rt Zub, Sv. Ivan na pučini, Porer, Veli Rat, Prišnjak, Sv.
Petar, Pločica, Sušac, Struga, Palagruža, Sveti Andrija e
Host. Ricordatevi che la sistemazione nei fari è possibile,
durante i periodi d’alta e bassa stagione, soltanto da sabato
a sabato; nelle altre stagioni dell’anno è possibile prenotare
anche per un periodo più breve (un weekend, per esempio)
in tutti i fari croati, ad eccezione di Palagruža e Sušac. Altro
particolare: ad eccezione dei fari ubicati a Rt Zub, Prišnjak,
Pločica e Sv. Petar, in tutti gli altri dovrete condividere gli
spazi comuni dell’edificio con l’addetto al faro.
L’offerta turistica croata dovrebbe proporre altri 15 fari, almeno secondo i programmi della società pubblica “Plovput”
alla quale è stato affidato il compito di amministrare i 48 fari
disseminati sulla sponda croata dell’Adriatico.
Per saperne di più: www.lighthouses-croatia.com
www.croatia.hr; www.adventure-sport.net
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Press 2010
Avendo come obiettivo proprio lo sviluppo di questo segmento turistico, il sindaco di Dubrovnik, Andro Vlahušić, ha
sottolineato l’importanza di questa sfida per l’intera Croazia,
che consentirà ai medici ed ai paramendici croati di restare
nelle loro città e di fornire ai pazienti-futuri turisti i propri servizi medico-sanitari. Il sindaco di Dubrovnik ha citato il caso
emblematico di un medico statunitense, nonché professore
universitario, che ha scelto di trasferirsi da Francoforte a
Dubrovnik. Si tratta di Walter Bean, neurochirurgo di fama
internazionale, il quale ha stretto una collaborazione con
l’ospedale di Dubrovnik nelle cui strutture presta assistenza
ad oltre 2.000 pazienti. La struttura ospedaliera, dotata d’un
apposito reparto neurochirurgo, è legata per contratto alle
compagnie croceristiche “Real Carribean” e “Carneval Cruises”: ciò le consente di prestare assistenza esclusiva a tutti
i passeggeri imbarcati sulle navi da crociera di queste due
compagnie in rotta sul Mediterraneo da Barcellona a Venezia, sempreché non si tratti di casi così gravi da richiedere
lo sbarco nel porto più vicino.
Anche
l’agenzia
britannica
“TreatmentAbroad”
è
dell’opinione che la Croazia abbia un gran futuro nel campo
del turismo sanitario. Encomiabile è l’iniziativa del chirurgo
Miljenko Bura il quale, fondando nel 2009 l’associazione
chiamata “Gruppo medico” (in croato “Medicinska grupa”),
ha coinvolto 36 cliniche private, studi dentistici e medici chirurghi che prestano i loro servizi a pazienti stranieri e promuovono il turismo sanitario in Croazia. Il suo Gruppo medico ha in programma di creare a Vodice un modernissimo
centro medico-sanitario alla realizzazione del quale sono
interessati investitori stranieri ed investitori nostrani operanti nel settore turistico alberghiero e del wellness, fornitori
d’attrezzatura medico-sanitaria ed alcuni investitori privati.
Data base per i turisti
Al fine di promuovere il turismo sanitario in Croazia, nel
2008 è stato avviato il progetto www.croatiamedicine.com,
un catalogo online che comprende studi specialistici e dentistici, cliniche private e farmacie.
Photo: Milan Babić
Wellness
Il turismo del wellness (o del benessere) è riconosciuto ed
affermato in Croazia attraverso un’offerta in costante crescita, non solo come appendice dell’offerta alberghiera, ma anche come offerta a sé stante in centri wellness spesso, ma
non sempre, aperti nell’ambito delle strutture alberghiere.
Secondo i dati del Consiglio nazionale per il turismo sanitario, la Croazia vanta ben 222 fonti d’acqua curativa. Il potenziale del wellness croato riposa tutto nell’aromaterapia,
negli estratti marini, negli oli essenziali e negli estratti di
piante medicinali autoctone, nelle acque curative, nei cibi
autoctoni e sani, il tutto combinato con trattamenti wellness
esclusivi ispirati alle civiltà esotiche.
Stazioni curative basate sulle sorgenti d’acqua minerale e termale
Ecco un breve elenco delle stazioni termali della Croazia
centrale: Tuheljske toplice, Krapinske toplice, Stubičke toplice, Varaždinske toplice, Ivanić grad (Naftalan), Terme Jezerčica, Daruvar, Toplice Sv. Martin e Topusko. In Slavonia,
invece, troviamo le terme di Lipik e Bizovac. Seguono l’Istria
e la Dalmazia con Istarske toplice, Vela Luka, Šibenik, Lovran e Duga Uvala. Centri di Thalassoterapia sono aperti ad
Opatija, Crikvenica, Veli Lošinji, Hvar e Makarska.
In base ai dati della Comunità del turismo sanitario della
Croazia, operante in seno alla Camera Nazionale del Commercio, in questo segmento dell’offerta turistica il nostro paese offre 18 stazioni curative private con 6.000 posti-letto,
2.100 “convenzionati” grazie all’accordo con l’Istituto Nazionale Croato per l’Assicurazione Sanitaria.
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L’offerta Wellness & Spa negli alberghi
Il wellness vive un gran momento di sviluppo come nuova
forma di turismo e pone le basi per una sorta di rivoluzione nei trattamenti preventivi. Grazie all’apertura negli ultimi
anni di tanti nuovi alberghi-centri wellness, oggi in Croazia
si contano ben 60 strutture ricettive specializzate in questo segmento dell’offerta turistica. La Camera Nazionale
del Commercio ha promosso un’iniziativa a tutela del marchio Wellness croato, con l’obiettivo di valorizzare tutte le
peculiarità ed i vantaggi che la Croazia è in grado d’offrire
come destinazione d’aromaterapia, piante medicinali, mare
limpidissimo...
A Lovran (Laurana) opera la prima Accademia Spa & Wellness in Croazia presso la quale si forma il personale di
quest’importante segmento turistico.
Segue un breve elenco degli alberghi che in Croazia vantano l’epiteto d’oasi wellness:
L’albergo Le Meridien Lav di Spalato nel 2009 ha conseguito un invidiabile successo: tra i tanti riconoscimenti ricevuti, segnaliamo il World Travel Awards come Hotel Spa
leader in Croazia. Il World Travel Awards è considerato
un marchio di qualità che contraddistingue i prodotti e le
destinazioni turistiche migliori del mondo.
L’hotel wellness Istra, con uno dei maggiori (1.650 m2) e
meglio attrezzati centri wellness del paese, sorge sull’isola
di Sant’Andrea a dieci minuti di nave da Rovigno. Il centro
“Wellness Otok” è completamente ispirato alle bellezze del
Mediterraneo. L’idea del “Wellness Otok”si basa sui benefici della natura mediterranea, sulle sostanze benefiche del
mare e sulla mitezza del microclima rovignese.
Il Novi Vinodolski Spa Hotel & Resort è il maggior centro
wellness & Spa d’Europa! Su oltre 10.000 m2 di spazi interni e 4.000 m2 di spazi esterni, questo centro comprende
un’ampia offerta di massaggi, trattamenti e programmi esclusivi. La sua offerta è completata dai servizi di una clinica di
chirurgia estetica, di uno studio dentistico e di un laboratorio
d’analisi per un checkup completo.
Ad Abbazia (Opatija), dove la tradizione del turismo sanitario nelle stazioni curative risale addirittura al XIX secolo, la
società alberghiera Liburnia Riviera Hoteli ha avuto il merito
di riconoscere l’attrazione magnetica esercitata dal centro
Spa Five Elements Ambasador, completamente ispirato ai
benefici dell’acqua, sulla domanda turistica nazionale ed
internazionale. Il centro si protende su 1.300 m2 e va a completare l’offerta a 5 stelle dell’hotel Ambasador, accattivante
anche fuori stagione. Una delle peculiarità del centro wellness è il bagno rasul, un bagno di vapore per trattamenti
curativi nato sulla tradizione egiziana dell’igiene del corpo
e dello spirito.
Tra i maggiori centri wellness della Croazia, non si può
prescindere da quello aperto in seno al complesso turistico-alberghiero Solaris di Sebenico (Šibenik), il quale comprende ben sei piscine riscaldate a 28° C, due delle quali
riempite con acqua di mare. Le piscine interne, oltre ad
essere dotate di bocchette idromassaggio, geyser, nuoto
controcorrente e cascate, sono riempite con acqua dolce
ad una temperatura di 30° C.
L’offerta wellness d’Umago (Umag) contiene i principi della filosofia del buon vivere, con uno speciale angolo gastronomico à buffet basato esclusivamente su alimenti
sani, l’incantevole vista del mare aperto ed il profumo della freschezza della natura circostante. L’offerta wellness
dell’Istraturist d’Umago comprende i seguenti alberghi: “Hotel Sol Coral” – “Coral Fusion Spa”, che offre trattamenti
curativi esotici e massaggi basati sulle antiche tecniche orientali; “Hotel Sol Umag”, con vasche idromassaggio, saune
tematiche e massaggi beauty nel suo elegante ed esclusivo
Centro wellness “Istrian Relax Village”; il Centro wellness
“The body Holiday”, operante in seno all’hotel Sol Garden
Istra, offre, dal canto suo, tutta una serie di trattamenti rivitalizzanti e stimolanti per il corpo e la mente.
Rinomati sono anche i centri benessere degli alberghi di
Dubrovnik “Uvala”, “President”, “Palace”, “Excelsior” e
“Grand Villa Argentina”. Ricordiamo, poi, il “Radisson Blu
Resort & Spa” nei Vrtovi Sunca (Giardini del Sole) nella vicina Orašac ed il “Valamar Lacroma Resort” sul Babin kuk.
Eccellente è l’offerta wellness per grandi e piccini proposta
dal “Family Hotel Diadora” a Petrčane (Zara). Segnaliamo,
infine, l’hotel “Valamar Diamant” perché è l’unica struttura a
4 stelle di Parenzo ad offrire, in un solo luogo, una completa
gamma di trattamenti beauty & wellness.
www.solaris.hr; www.thalassotherapia-opatija.hr;
www.istarske-toplice.hr; www.spa-wellness.com.hr;
www.novanoa.hr; www.somalata.com;
www.medicinska-grupa.com; www.dubrovnikpalace.hr;
www.hotel-excelsior.hr; www.istraturist.com;
www.maistra.com; www.porec-diamant.com;
www.adriatica.net; www.wellness.hr; www.gva.hr;
www.akademija.wellness.hr; www.toplicesvetimartin.hr;
www.minerva.hr; www.tuheljsketoplice.com;
www.bizovacke-toplice.hr; www.daruvarske-toplice.hr;
http://toplice.com; www.bolnicastubicketoplice.com;
www.krapinsketoplice.com; www.terme-tuhelj.hr;
www.stubicketoplice.net; www.ljeciliste-topusko.com;
www.biokovka.hr
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Photo: Srgio Gobbo
Il turismo religioso
La Chiesa cattolica ha recentemente espresso l’intenzione di occuparsi più intensamente del movimento turistico
religioso, una delle forme “turistiche” più antiche del mondo; ciò è stato confermato anche dal vescovo della diocesi Parentino-polesina (competente, in sede di Conferenza
Episcopale Croata, del turismo religioso) il quale ha avuto
modo di dichiarare che si tratta, comunque, di una chance
non ancora sufficientemente sfruttata.
Degni di nota sono i santuari croati di Marija Bistrica, Vepric, Sinj, Solin, Ludbreg, Aljmaš, Voćin, Trsat (Tersatto), Karlovac e Biskupija, nei pressi di Knin.
L’area settentrionale della Contea Karlovačka (della città di
Karlovac) vanta la maggior densità d’edifici sacri per chilometro quadrato in questo lembo d’Europa, soprattutto appartenuti all’ordine Paolino che vi è presente da oltre 600
anni.
Le tradizionali feste locali dedicate ai santi patroni richiamano ovunque migliaia di fedeli provenienti spesso anche
dalle altre città e dagli altri paesi. Basti pensare alle feste di
san Biagio (Vlaho) a Dubrovnik e di san Doimo (Dujam) a
Spalato.
Tante sono le vie di pellegrinaggio che si protendono a raggiera da innumerevoli paesi e città verso il santuario mariano nazionale di Marija Bistrica. Qui termina l’itinerario di pellegrinaggio internazionale I 23 che comprende le seguenti
località: Čenstohova – Levoča – Mariazzel – Gradec/Graz
– Mureck – Ptujska Gora – Marija Bistrica. Particolarmente
suggestive Le stazioni della Via Crucis del Calvario di Bistrica sono tutte opera di valenti scultori croati.
La statua della madonna di Bistrica
Opera di uno scultore ignoto del XV secolo, realizzata in
legno, è alta 112 cm ed è dipinta di nero.
La statua della Madonna col Bambin Gesù, secondo la tradizione, si trovava originariamente nella piccola cappella
mariana sul Vinski Vrh, a due passi da Marija Bistrica. Quando, nel 1545 i Turchi riuscirono a penetrare sino a Konjščina, l’allora parroco di Bistrica decise di trasferire la statua
dalla cappella sul Vinski Vrh alla parrocchiale consacrata
ai SS. Pietro e Paolo, dove la nascose sotto il coro della
chiesa per salvarla dalla profanazione. Si racconta che nel
1588 il parroco d’allora vide una strana luce provenire da
sotto il coro. Il giorno seguente ordinò che si scavasse proprio nel punto in cui, la sera prima, aveva visto provenire
quella strana luce: la sorpresa fu tanta nel vedere la statua
della Madonna col Bambin Gesù, che si pensava fosse andata irrimediabilmente perduta. Ma la minaccia dei Turchi
era sempre incombente, e fu così che nel 1650 il parroco
decise di far murare la statua della Madonna nei sotterranei
della chiesa, affinché non cadesse nelle mani degli infedeli. Anche se il volto della statua restò visibile nella roccia,
in quelle condizioni l’adorazione della Vergine non fu più
possibile. Dal 1676 al 1679 la funzione di parroco a Marija
Bistrica fu ricoperta da Petar Brezarić. In occasione della
seconda domenica di settembre, durante la santa messa,
egli fu avvicinato da una donna dall’aspetto divino, vestita
d’azzurro, la quale, salite le scale che portavano al pulpito,
gli consegnò una candela profferendo le seguenti parole:
“Preghi con i fedeli affinché io possa riottenere la vista”. Il
parroco rimase stupito da quelle parole, visto che la donna
era salita sul pulpito ed era ritornata tra le donne senza bisogno d’alcun aiuto. Quello stesso giorno, di pomeriggio,
il parroco ed il cappellano dovevano recarsi in carrozza
a Podgrađe in visita al castello feudale del collatore della
parrocchia Malerić. Sulla strada apparve loro quella stessa
donna: quando accelerarono il passo per raggiungerla, ella
sparì.
Più tardi il vescovo di Zagabria, mons. Martin Borković, inviò
a Marija Bistrica il canonico-conservatore Matija Stoklasa,
affinché aiutasse l’allora parroco Ivan Molitoris a ritrovare
la statua di Maria.
Questa fu ritrovata il 15 luglio 1684 e collocata sull’altare
maggiore della chiesa tra le statue dei santi Pietro e Paolo. Il giorno dopo (domenica 16 luglio), la chiesa di Marija Bistrica fu visitata da Magdalena Paulec, nobildonna e
benefattrice della parrocchia, accompagnata da sua figlia
Katarina, gravemente inferma. Sostenuta da entrambi i
lati, la giovane fece tre giri dell’altare e, miracolosamente,
guarì. Quello stesso giorno, nella località ungherese di Kaniža, allora sotto il dominio turco, la Beata Vergine Maria
apparve a sette carcerati di fede cristiana rivolgendo loro le
seguenti parole: “Non temete, figlioli, piuttosto abbiate fede.
Ero cieca da oltre 40 anni, ed oggi ho riacquistato la vista
a Bistrica. Promettetemi di recarvi in quel luogo in pellegrinaggio e riavrete la vostra libertà”. Da lì a poco, Kaniža e
l’intera Ungheria si liberarono del giogo dei Turchi. Fu così
che ebbe inizio quella consuetudine mai interrotta di andare
in pellegrinaggio a Marija Bistrica.
Dal 1688 al 1786 furono segnalati ed annotati ben 1109
eventi miracolosi, riconosciuti come tali soltanto dopo accurate indagini e grazie ad alcune testimonianze degne di
fede.
La decisione dell’UNESCO di inserire nel patrimonio immateriale dell’umanità anche alcune manifestazioni croate di
carattere religioso, come la processione di Hvar (Lesina)
“Za križem”, potrebbe essere sfruttata per prolungare la stagione turistica anche al periodo pre e post pasquale.
Durante la Via Crucis dell’isola di Hvar, tradizionale appuntamento religioso della Settimana Santa, tanti fedeli e pellegrini vanno di paese in paese nel cuore della notte. L’apice
del rito religioso è rappresentato dal Pianto della Madonna,
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ottonario del XV secolo che, in forma di dialogo musicale,
viene cantato dalla bella voce dei kantaduri.
Risale al Natale 2007 la tradizione di allestire, sul sagrato
del santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš,
un bel PRESEPIO VIVENTE. La Natività viene ambientata,
tra un pugno di casupole di legno, in un villaggio simile a
Betlemme. I personaggi e le comparse sono gli abitanti di
Aljmaš e Dalj Planina, vestiti con umili costumi di juta. I visitatori, tra un bicchiere di tè o di vino caldo ed una deliziosa
focaccia locale, si godono l’atmosfera di festa e gli eventi
del ricco programma natalizio che si svolge dal 24 al 26
dicembre. Il programma del Presepio vivente termina il 6
gennaio con la festa dell’Epifania e con la rituale adorazione
dei Re Magi.
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L’angolo dell’enogastronomia
Photo: Sergio Gobbo
La cucina croata è molto varia e conosciuta come espressione di tante cucine regionali.
Le origini risalenti all’età protoslava sono più evidenti nella
cucina continentale, così come sono evidenti i contatti con
le famose scuole gastronomiche dei paesi confinanti, come
quell’ungherese, quella viennese e quella turca. L’area litoranea, invece, è caratterizzata dall’influenza greca, latina ed illirica e, più tardi, da due delle più influenti scuole
gastronomiche del Mediterraneo, quella italiana e quella
francese. Essa vanta un gran numero di specialità di mare
(calamari, seppie, polpi, scampi, aragoste…) preparate in
mille modi, oli d’oliva, prosciutto crudo, ortaggi vari ed i noti
vini della Dalmazia come il Babić, la Malvasia, il Dingač,
il Terrano, il Moscato, il Prosecco e liquori come il notissimo Maraschino. La squadra nazionale dei cuochi croati,
nel 2008, ha partecipato, per la prima volta nella sua storia,
alle “Olimpiadi gastronomiche”, tenutesi nella città tedesca
d’Erfurt; la sua qualità è stata riconosciuta con una bella
medaglia di bronzo.
Il primo libro croato di ricette
La ricchezza dell’opera letteraria testimonia dell’alto livello e
della tradizione della cultura gastronomica in Croazia, dalle
citazioni riportate nel dizionario latino – caicavo del 1740,
che precedette un simile dizionario francese, attraverso le
opere letterarie di famosi scrittori rinascimentali croati, sino
all’opera del 1813 attribuita a Ivan Bierling, contenente ricette per la preparazione di ben 554 differenti specialità
gastronomiche e che viene considerata il primo ricettario
croato.
Una specialità gastronomica per ogni festa
Ogni festa è caratterizzata da un cibo particolare. Il gulasch
(spezzatino) di carne d’agnello e patate si mangia ai pellegrinaggi ed alle fiere, il baccalà si prepara per la Vigilia di
Photo: Damir Fabijanić
Natale e per il Venerdì Santo, la porchetta si mangia a Capodanno, mentre i krapfen (bomboloni, frittelle) sono strettamente legati alle celebrazioni del carnevale (mentre nel
Meridione croato si preparano dolci simili chiamati fritule). Il
prosciutto cotto e le uova sode, con tanti ortaggi di stagione,
la fanno da padrone sulle tavole pasquali, mentre il dessert è rappresentato da alcuni dolci della tradizione, come
la pinca. Il salame kulen contraddistingue il periodo della
mietitura, l’oca la festa di San Martino, mentre la tacchinella, pollame vario e le immancabili sarme (involtini di foglie di
cavolo cappuccio ripieni di carne macinata speziata e riso)
sono d’obbligo sulle tavole delle festività natalizie. Riccamente imbandite, le tavole dei ricevimenti nuziali abbondano di dolcetti e pasticcini tra i quali spiccano le “pesche”, le
“zampe d’orso”, i dolci di panpepato e le frittelle.
L’elenco delle specialità gastronomiche croate, buone per
ogni occasione, non può non comprendere le saporite carni
dell’agnello e del maialino arrosto allo spiedo, il pesce alla
graticola, i calamari preparati nei modi più disparati, le grigliate di carne, il prosciutto crudo ed il pecorino, i prosciutti
affumicati, il formaggio vaccino fresco cosparso di panna
acida, il paprikaš di pesce d’acqua dolce (detto fiš-paprikaš)
e la carne di vitello.
Ampia è anche la scelta dei vini croati di gran qualità
La Croazia va giustamente fiera della sua varietà di vini di
gran qualità (ben 700 sono i vini a denominazione d’origine
controllata), d’acquaviti, di succhi di frutta, di birre e d’acque
minerali. Nel Sud del Paese, di regola, il pasto è accompagnato dalla bevanda (vino rosso forte e schietto allungato
con acqua naturale), mentre nelle regioni nord-occidentali
del paese si beve il gemišt (un vino bianco, secco ed aromatico allungato con acqua minerale gassata). Attraverso
il programma “Traminac express, tre vagoni – tre storie”, la
regione del Podunavlje croato (l’area del bacino danubiano)
promuove i propri vini, in primis il Traminac, ed anche la
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propria gastronomia, il tutto combinato con attività legate
al suo patrimonio storico-culturale. A Lučko, località a due
passi da Zagabria, è stata aperta la “Casa dei vini croati”
la quale, su una superficie di 250 metri quadrati, offre circa
1.500 etichette di vini nazionali.
Ogni regione turistica croata ha la propria offerta enologica, proposta nell’ambito del progetto “Strade del vino” come
particolare forma di commercializzazione dei prodotti agricoli di una determinata area vinicola.
L’offerta turistica d’ogni maggiore agenzia di viaggi del paese, tanto lungo l’Adriatico, quanto nella Croazia continentale, comprende le Strade del vino e gite che abbracciano
le cantine delle aziende vinicole ed i territori a ridosso delle
strade del vino, popolari tanto in alta stagione, quanto nei
mesi primaverili ed autunnali.
www.ibus.hr/html/hr/vinskacesta.htm; www.vinailok.hr;
www.kutjevacki-vinari.hr;
http://www.knezevi-vinogradi.hr/vinske-ceste-podrumi;
www.tzbaranje.hr; www.tzm.hr; www.istria-gourmet.com;
www.izvorno.hr; www.tzosbarzup.hr/; www.tzzz.hr;
www.vinskiputi.org; www.vinski-klub.hr;
www.vina-hrvatske.com; http://vinistra.com;
L’olio d’oliva croato
La lavorazione delle olive negli oleifici croati si svolge
con l’impiego di macchinari moderni per la spremitura a
freddo, l’unica che garantisce la conservazione del gusto
e dell’aroma e tutta la ricchezza d’antiossidanti e vitamine
delle olive. L’olio d’oliva croato, ottenuto in questo modo,
viene debitamente imbottigliato e conservato in condizioni
accuratamente controllate. La Croazia possiede ca. 5 milioni d’alberi d’olivo su una superficie di 5.500 ettari. Un programma nazionale prevede che la Croazia, entro il 2012,
sviluppi la propria olivicoltura in modo tale da portare il numero complessivo d’olivi a 10 milioni.
Nel 2009, in concorrenza con oltre 5.000 oli di tutto il mondo, ben 54 oleifici croati hanno trovato un posto nella guida
L’Extravergine, la “Bibbia” dei migliori oli d’oliva del mondo. Per la qualità degli oli presentati alla selezione, i massimi esperti mondiali in fatto d’elaiotecnica pongono l’Istria al
vertice della produzione mondiale, alle spalle niente meno
che della Toscana. Vale la pena di rilevare che l’Istria, presente nella guida con 36 oleifici, per il 4° anno consecutivo
ha un proprio rappresentante tra i primi 15 produttori d’olio
d’oliva del mondo: si tratta dell’oleificio di Bosiljka e Duilijo
Belić di Fažana (Fasana), classificatosi al 2° posto, la cui
azienda “Olea B.B.”, negli ultimi quattro anni, ha fatto registrare i maggiori progressi in quanto a qualità e marketing.
www.sibiba.com; www.7maslina.net;
www.istria-gourmet.com; www.orkula.com;
www.ipsa-maslinovaulja.hr; www.oleabb.hr
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La Croazia, patria di tanti
personaggi illustri
Photo: HTZ
Uno di essi è certamente Marco Polo, originario di Korčula
(Curzola) e passato alla storia per aver rivelato al mondo
occidentale del XIII secolo l’esistenza della Cina. Originario di Sebenico (Šibenik), Faust Vrančić era un uomo di
cultura dagli interessi più disparati, essendosi occupato di
lessicografia, filosofia, teologia e tecnica. Nel XVI secolo
inventò il primo paracadute, collaudato dallo stesso inventore a Venezia. A Vrančić si deve anche la costruzione di
un mulino azionato dalle maree e di una funivia innovativa.
Nel suo famoso libro di meccanica “Machinae novae”, edito
a Venezia nel 1595 e contenente 61 illustrazioni di costruzioni innovative, una delle sue invenzioni più importanti fu
certamente il ponte sospeso, progettato con l’impiego di
catene di metallo. Bisognerà attendere due secoli, cioè la
fine del XVIII secolo, per vedere realizzato un simile ponte
con l’impiego di una struttura portante simile a quella ideata
dal genio croato. Marko Marulić, spesso chiamato anche “il
padre della letteratura croata”, nacque nel 1450 a Spalato.
Fu insieme poeta umanista dotto (poeta doctus), poeta cristiano (poeta christianus) e rimatore. Scrisse in croato ed in
latino. Il suo poema epico “Judita” è considerato una delle
opere letterarie croate più importanti. Marin Držić, uno degli scrittori croati rinascimentali più importanti, ha espresso
il meglio di sé in due commedie: “Dundo Maroje” e “Skup”,
opere che, nonostante sia trascorso mezzo secolo dalla
loro nascita, non hanno perso nulla della loro freschezza
e della loro attualità. Oltre a scrivere, Držić era molto attivo
anche nel tessuto sociale dell’epoca e dei luoghi in cui visse, suscitando sempre contrasti e polemiche. Fu, tra l’altro,
sacerdote, rettore universitario ed attivista politico; in poche
parole, un uomo dalla biografia estremamente interessante.
Julije Klović (Giulio Clovio), originario di Grižane, paese
nei pressi di Novi Vinodolski, è considerato il maggior miniaturista europeo di tutti i tempi, noto anche, per questo motivo, come “il Michelangelo della miniatura”. Un suo allievo,
“tale” El Greco, nel XVI secolo ne dipinse il ritratto ponendolo accanto ad artisti del calibro di Michelangelo, Raffaello
e Tiziano. Allo scalpellino Marin di Rab (Arbe) si deve la
fondazione, nel IV secolo, di una città-stato che, in seguito,
sarebbe diventata la Repubblica di San Marino. Nikola Tesla, originario del paese di Smiljan nel cuore della Lika, è un
genio senza le cui scoperte nel campo dell’elettrotecnica e
della radiofonia, sarebbe difficile immaginare la civiltà contemporanea. È alla brillante mente di Tesla che dobbiamo
l’elettrificazione del pianeta ed una fortissima spinta al progresso dell’umanità. Le sue invenzioni spaziano dall’elettroenergetica alla radiofonia, passando per le telecomunicazioni, la tele-automazione, l’illuminazione, ecc. Nel 1888
registrò tutta una serie di brevetti legati al campo magnetico
ed alla corrente alternata, brevetti che furono acquistati da
George Westinghouse. Sul finire del XIX secolo, Tesla si
dedicò completamente al lavoro sperimentale nel proprio
laboratorio ed alla creazione di macchine dal forte carattere
innovativo, tra le quali ricordiamo i suoi trasformatori, apparecchi capaci di produrre corrente ad altissima frequenza,
e la luce fluorescente. Pose le basi della radiofonia, della
tele-automazione, dello studio dei raggi X, ecc. A cavallo tra
il XIX ed il XX secolo, lavorò al progetto della trasmissione
dell’energia elettrica senza fili. In America brevettò ben 112
invenzioni. Nel 1917, anno in cui gli fu conferita la Medaglia d’Edison, scoprì i principi del funzionamento del radar.
Proprio per queste sue idee innovative e per le sue invenzioni, Tesla è stato definito “lo scienziato che ha inventato il
XX secolo”. Ivana Brlić-Mažuranić, originaria di Slavonski
Brod, scrittrice per l’infanzia dei primi del XX secolo, è stata
chiamata giustamente “l’Andersen croata”. Lo zagabrese
David Schwartz nel XIX secolo inventò una sorta di nave
volante che, colto da morte improvvisa, non fece in tempo
a brevettare. In base ai suoi disegni, il conte von Zeppelin diede vita al famosissimo omonimo velivolo. Ad un altro
zagabrese, Slavoljub Penkala, dobbiamo invenzione del
portamina e della penna stilografica. Il fiumano Giovanni
Luppis, nel XIX secolo, inventò il primo siluro (torpedo) grazie al quale a Fiume (Rijeka) fu aperta la prima fabbrica di
siluri del mondo.
La Croazia è anche patria d’atleti di primissima grandezza, tra i quali la migliore sportiva croata di sempre, Janica
Kostelić. Con tre ori ed un argento olimpico alle Olimpiadi
invernali di Salt Lake City del 2002, Janica è diventata la
sciatrice alpina più decorata nella storia delle Olimpiadi invernali.
Suo fratello Ivica Kostelić, anch’egli sciatore, partecipa
con alti bassi alle più importanti competizioni sciistiche internazionali. Dai suoi esordi ha raccolto 9 successi nelle
gare di Coppa del mondo FIS (8 nello slalom ed 1 nella
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supercombinata). Alle Olimpiadi invernali di Torino, edizione 2006, Ivica Kostelić è riuscito ha realizzare il suo sogno
più grande: vincere la medaglia d’argento nella combinata.
Blanka Vlašić è la migliore atleta croata nel salto in alto ed
una delle migliori del mondo. Ai campionati del mondo ha
vinto diverse medaglie, alcune delle quali d’oro. Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 ha vinto la medaglia d’argento.
La Federazione europea d’atletica leggera ha proclamato
Blanka Vlašić miglior atleta donna del 2007 e, sempre nel
2007, la IAAF ha proclamato il suo salto di 207 cm “risultato
dell’anno”. Nella sua prima apparizione del 2009, il 26 gennaio a Fiume (Rijeka), Blanka ha arrotondato il numero di
salti oltre i 200 cm a 100 (in 63 gare).
Il miglior giocatore di pallamano che la Croazia abbia mai
avuto è Ivano Balić, ancora in attività e ritenuto uno dei migliori giocatori del mondo di sempre. Oltre ad essere stato
annoverato diverse volte nella squadra ideale dell’anno, negli anni 2003, 2006 e 2007 ha vinto il titolo di miglior giocatore del mondo. La motivazione del riconoscimento recitava
così: “È stato premiato semplicemente perché vederlo giocare è un piacere”. Il noto tennista croato Goran Ivanišević
nel 2001 ha vinto il torneo di Wimbledon. Nonostante non
figurasse tra i favoriti, non essendosi qualificato al torneo,
vi partecipò beneficiando dell’invito degli organizzatori. In
finale s’impose su Patrick Rafter. I colori della Croazia nel
tennis sono attualmente difesi da Ivan Ljubičič, Mario Ančić
e dal giovane Marin Čilić, per il quale tutti pronosticano un
avvenire costellato di successi.
Fin dal 1998, quando la nazionale di calcio croata vinse la
medaglia di bronzo ai Mondiali di Francia, con nomi del calibro di Davor Šuker, Zvonimir Boban e Slaven Bilić, i
calciatori croati, con fan club un po’ dappertutto, godono del
rispetto incondizionato di tutto il mondo del calcio.
Passando alla musica, Maksim Mrvica, giovane pianista
croato, ha conquistato i favori del pubblico internazionale
non solo con eccellenti interpretazioni di musica strumentale (crossover), ma anche con la sua abilità nell’interpretare
pezzi classici. La sua musica, fatta di suoni moderni e toni
classici (pensate ad una musica classica suonata al ritmo
del rock e con una vena di musica elettronica), ha il potere
di calamitare l’attenzione di un vastissimo pubblico. Questo
simpatico e bravissimo pianista di Sebenico, protagonista di
una carriera internazionale colma di successi, è popolarissimo soprattutto in Asia, dove i suoi fans fanno letteralmente
“a botte” pur di procurarsi i biglietti dei suoi concerti.
Due dei più noti e stimati scienziati croati contemporanei
rispondono al nome di Ivan Đikić e Miroslav Radman. Il
dr. Ivan Đikić, originario di Zagabria, è un biologo molecolare che ha perfezionato i suoi studi negli Stati Uniti ed
in Svezia e che, nel 2002, era il più giovane docente della
Facoltà di Medicina dell’Università Goethe di Francoforte. Đikić è, inoltre, uno dei più giovani membri dell’EMBO,
l’Organizzazione Europea di Biologia Molecolare, che vede
tra i suoi affiliati ben 36 premi Nobel. I suoi 80 e più lavori
scientifici pubblicati sulle più importanti riviste di scienza del
mondo sono stati citati ben 5.100 volte. Ha ricevuto tanti riconoscimenti internazionali, tra i quali spicca il premio
dell’AACR (Associazione americana per la ricerca sul cancro) per gli eccezionali risultati conseguiti nel campo della
ricerca sul cancro. Un altro importante premio è stato quello
attribuitogli dall’EACR (Associazione europea per la ricerca
sul cancro) come migliore giovane ricercatore. Nel febbraio
del 2009 la prestigiosa rivista scientifica “Molecular Cell” ha
pubblicato una scoperta del dr. Đikić concernente i meccanismi mediante i quali le cellule dei mammiferi si liberano
di vari agenti patogeni. La scoperta di Đikić è frutto d’una
collaborazione con gli scienziati dell’Università norvegese
di Tromso, con l’istituto israeliano Weizmann e con l’istituto
giapponese Tokto metropolitan. Per entrare nel dettaglio, la
scoperta consiste nell’aver svelato i meccanismi mediante i
quali le cellule dei mammiferi si liberano di depositi proteici,
organelli e batteri danneggiati, meccanismi utili per interpretare lo sviluppo d’alcune patologie neurodegenerative come
il morbo d’Alzheimer ed il morbo di Parkinson.
Lo stesso numero della rivista scientifica “Molecular Cell”
ha pubblicato anche una sensazionale scoperta attribuita al
dr. Radman, il quale, assieme ai suoi collaboratori, ha identificato le proteine responsabili della riparazione del DNA
danneggiato nel batterio Deinococcus radiodurans. Questo
batterio protegge le proprie proteine dai danni causati dalle
radiazioni. Un’efficace protezione delle proteine comporterebbe il rallentamento del processo d’invecchiamento; e
l’industria farmaceutica, grazie a questa scoperta, potrebbe
produrre una sorta d’elisir di lunga vita. Miroslav Radman,
originario di Spalato, è un biologo che s’è specializzato nello studio del DNA. Tra le altre cose, è membro della prestigiosa Accademia francese delle Scienze, dell’Accademia
Europea delle Scienze e delle Arti, dell’Accademia Mondiale delle Scienze e dell’Organizzazione Europea di Biologia
Molecolare (EMBO). Radman è docente di citologia preso
la Faculté de Médecine - Necker, Université Paris V e direttore del Laboratorio per l’evoluzione e la generica molecolare dell’Istituto Necker di Parigi. È, infine, co-fondatore e
direttore dell’Istituto Mediterraneo per la Ricerca sulla Vita
di Spalato che, tra le sue fila, vanta valenti scienziati di fama
nazionale ed internazionale.
Pare che Ian Flemming abbia inventato il personaggio di
James Bond ispirandosi a Dušan Popov, nato nel 1912 in
Vojvodina (allora facente parte dell’Impero Austro-ungarico,
oggi Serbia), ma cresciuto a Dubrovnik. Per i tedeschi era
“Ivan”, per gli inglesi “Tricycle”… Questo abile agente segreto trascorse la II guerra mondiale al servizio degli Alleati,
disinformando i servizi segreti tedeschi. Attraverso azioni di
controspionaggio passate alla storia con i nomi di “Fortitude” e “L’uomo che non è mai esistito”, contribuì alla sconfitta
della Germania, meritandosi l’invidiabile titolo di miglior “doppiogiochista” della II guerra mondiale. Prima dell’attacco a
Pearl Harbor, Duško Popov provvide ad informare personalmente l’FBI statunitense ed il suo direttore Edgar J. Hoover. Questi, tuttavia, non gli prestò ascolto, non fidandosi
di quella giovane spia dei Balcani. Nel giugno del 1944, Popov partecipò all’azione di disinformazione durante lo sbar-
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co alleato in Normandia direttamente sul campo, creando il
caos nel sistema difensivo tedesco. La sua vita quotidiana,
durante quegli anni di guerra, si svolgeva dietro la maschera dell’uomo d’affari, circondato da donne da sogno, automobili sportive, splendidi palazzi e case da gioco. Ma la sua
vera identità era quello della spia che viveva costantemente
tra interrogatori, intrighi ed azioni di spionaggio e controspionaggio. Ian Flemming, al quale il servizio segreto MI5
britannico affidò il compito di tenerlo d’occhio, non si sbagliò
quando scelse il personaggio e la vita di Popov come ispirazione per il suo famosissimo James Bond.
Il grande pittore croato Julije Knifer (Osijek, 23/04/1924 Parigi, 07/12/2004) trascorse gli ultimi anni della sua vita
a Parigi, dove godeva dello stato di illustre artista. Egli per
ben 40 anni dipinse il motivo del meandro, sottolineando
come il nero ed il bianco siano contemporaneamente il minimo ed il massimo dell’espressione pittorica. Espose nei musei e nelle gallerie più famosi d’Europa e, a testimonianza
della grandezza della sua arte, tante sue opere oggi sono
esposte nei musei, nelle gallerie, nelle fondazioni e nelle
collezioni private più prestigiosi del mondo. A Tolosa, in
onore di questo grande artista, a fine giugno del 2007 è stato inaugurato “il murale di Knifer” nell’ambito d’un progetto
al quale hanno partecipato diversi artisti di fama mondiale
(Roman Opalka, Sophie Calle ed altri), destinato a proporre
soluzioni artistiche per la realizzazione di 19 stazioni della
metropolitana della città francese.
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Le regioni della Croazia
Zagabria città
www.zagreb-touristinfo.hr
Photo: Ivo Pervan
Ciò che rende Zagabria (Zagreb) completamente differente dalle altre metropoli europee sono il suo fascino, la sua
giovialità e la sua favorevole posizione geografica, sorta
com’è sul crocevia d’importanti vie che la collegano alla costa adriatica ed all’Europa centrale. Sebbene vanti tutte le
caratteristiche di una città tipicamente mitteleuropea, Zagabria è resa ancora più bella dai suoi caffè e dalle terrazzegiardino all’aperto, prerogativa del modo di vivere delle città
affacciate al Mediterraneo.
Grazie alle moderne autostrade che la collegano al litorale adriatico, Zagabria può essere definita anche una “città
di mare”. Capitale della Croazia, sorta sulle rive del fiume
Sava a 170 chilometri dal mare Adriatico, Zagabria si trova a 122 metri sul livello del mare. Compresa nella fascia
climatica continentale, ha una temperatura media estiva di
20° C ed invernale di 1° C.
In base ai dati dell’ultimo censimento (2001), a Zagabria
vivono circa 780 mila abitanti; tuttavia, considerando l’hinterland che comprende anche grossi centri urbani, l’area
zagabrese conta oltre un milione d’abitanti.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo
2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni
culturali protetti. Di conseguenza, Zagabria sarà presentata
come la “porta della Croazia”, dove l’Europa continentale
incontra l’Adriatico.
Il patrimonio culturale e storico
Zagabria è il centro economico, scientifico ed accademico
più importante della Croazia, città di cultura, arte e divertimento. Sono originari di Zagabria, ed in essa vivono e lavorano, tanti scienziati, artisti e sportivi di fama mondiale.
Ai suoi ospiti, Zagabria offre l’atmosfera barocca del Gornji
grad (la Città alta), pittoreschi mercati all’aperto, tanti negozi, una ricca offerta di prodotti dell’artigianato e tutto il
Photo: Sergio Gobbo
gusto d’una cucina casereccia. Zagabria è città di parchi
e passeggiate, con splendide località nei dintorni per una
gita fuori porta. Nonostante il rapido sviluppo economico
e viario, Zagabria ha saputo conservare la sua particolare
bellezza ed un’atmosfera rilassata che la rendono una città
a misura d’uomo. Il tesoro storico cittadino è custodito ed
esposto nei tanti musei zagabresi. Oltre agli oggetti legati
al passato della città, i musei cittadini e le collezioni d’arte
espongono reperti d’alto valore storico ed artistico provenienti da ogni parte del mondo. Gran rarità sono la “mummia zagabrese” con il più lungo testo etrusco del mondo ed i
resti dell’uomo primitivo di Neanderthal (homo Krapinensis).
Nel Museo della Tecnica è custodita la più antica macchina
ancora funzionante di questo lembo d’Europa, risalente al
1830. Il Museo Mimara custodisce i beni della donazione
“Wiltrud ed Ante Topić Mimara”, con un allestimento permanente di oltre 1.500 reperti compresi dalla preistoria sino
al XX secolo. La Galleria Strossmayer degli Antichi Maestri, operante nell’ambito dell’HAZU, ovvero l’Accademia
Nazionale Croata delle Scienze e dell’Arte, custodisce una
ricca collezione pittorica europea che spazia dal XIV al XIX
secolo, mentre l’Atelier Meštrović custodisce sculture, disegni, litografie ed altri oggetti donati dal grande artista al suo
Paese. Dal suo canto, la “Galleria Klovićevi dvori” allestisce
periodicamente mostre dedicate ai maggiori artisti del mondo. Circa la rilevanza di questo spazio museale, consacrato
a Julije Klović, maestro miniaturista croato del Rinascimento, basti citare la mostra “Tiha pobuna” (Rivolta silenziosa)
dedicata ai maggiori maestri dell’espressionismo tedesco, tenutasi nella galleria a cavallo tra il 2008 ed il 2009
(www.galerijaklovic.hr).
A fine ottobre 2009 è stata inaugurata la sede del Centro
d’espressione coreutica zagabrese (Zagrebački plesni centar). Zagabria vanta una lunga tradizione ed è considerata
la culla della danza contemporanea dell’Europa centrale.
Oggi si propone come variopinto palcoscenico di tante forme d’espressione coreutica, dal balletto classico al folklore,
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passando per la danza contemporanea e tanti club, festival
e spettacoli dedicati ai mille aspetti di quest’arte. L’Istituto
Nazionale Croato per il Movimento ed il Ballo avrà il compito d’ideare i programmi artistici del Centro zagabrese, in
particolare nell’ambito della Settimana della danza contemporanea, un appuntamento tradizionale che da trent’anni a
questa parte presenta il meglio della produzione mondiale, dalle tendenze attuali ai trend che hanno caratterizzato
la storia della danza contemporanea. La sede del Centro
d’espressione coreutica zagabrese è il primo edificio del genere aperto in Croazia dalla sua indipendenza e destinato
alle esigenze della danza.
Ma il 2009 sarà ricordato soprattutto per l’apertura a Novi
Zagreb (la “Zagabria nuova”, sorta aldilà del fiume Sava)
del Museo di arte contemporanea. Il progetto del nuovo Museo di arte contemporanea (MAC) è il maggiore investimento culturale mai compiuto dall’indipendenza del Paese ad
oggi, nonché la maggiore e più moderna istituzione museale
della Croazia. Con una superficie complessiva di 14.689,65
metri quadrati, l’edificio del museo riserva alla propria mostra permanente ben 3.500 metri quadrati, mentre saranno
1.500 i metri quadrati destinati ad ospitare le varie mostre
estemporanee che si susseguiranno nel tempo (senza dimenticare i 700 metri quadrati di spazio espositivo ricavati
sul tetto dell’edificio). Tra i contenuti del museo, segnaliamo
una sala multimediale, una biblioteca, una sala didattica,
uno shop con tanto di libreria, un bar, un ristorante, una
foresteria con appartamenti per gli artisti ed i conservatori
di musei ospiti, ed, infine, un atrio di ben 725 metri quadrati.
Dopo più di cinquant’anni di paziente raccolta, elaborazione e presentazione del patrimonio museale, il MAC s’è
presentato al pubblico con una mostra permanente intitolata “Zbirke u pokretu” (“Collezioni in movimento”). Gli autori dell’allestimento, i conservatori del MAC Nada Beroš
e Tihomir Milovac, caldeggiano l’idea delle “Collezioni in
movimento” piuttosto che la consueta concezione stabile,
permanente dell’esposizione del patrimonio museale, desiderando così sottolineare anche alcune delle principali
peculiarità dell’arte contemporanea: il movimento, il cambiamento, l’instabilità e l’imprevedibilità.
Le opere di autori croati e stranieri esposte nelle sale del
MAC sono riconducibili a diversi stili ed espressioni artistiche quali l’espressionismo astratto, l’astrattismo geometrico e lirico, l’arte informale, il minimalismo, il proto-concettualismo, la pittura analitica e primitiva, il Fluxus, l’arte
concettuale, la pittura del campo colorato, l’arte ottica, la
transavanguardia … Esse riflettono la missione del Museo,
che è quella di stare al passo con i nuovi fenomeni artistici.
Nei suoi spazi espositivi, il MAC propone varie mostre che
si distinguono per il mezzo d’espressione artistica impiegato: la pittura, la scultura, il disegno, la grafica, i manifesti
ed i lavori sulla carta, la fotografia, il film, il video e le arti
mediatiche. Accanto a tutta una serie di nomi di grande rilievo nel panorama artistico nazionale ed internazionale, che
hanno contribuito all’espansione dei confini dell’arte ed al
cambiamento del suo corso, il Museo presenterà due progetti site specific completamente nuovi che rimarranno nella
sua permanente disponibilità: ci riferiamo al Doppio scivolo
di Carsten Höller ed agli Occhi della purificazione di Miroslav Balke.
L’offerta artistico-ricreativa
Quando la città accende le proprie luci, al calare dei ritmi
della sua dinamica vita urbana, si risveglia il variopinto mondo dei palcoscenici cittadini. Artisti di fama, maestri della
parola, del suono o del movimento, mettendo in scena un
repertorio classico o moderno attraggono a sé l’attenzione
del pubblico zagabrese. Ogni teatro riflette la ricchezza del
panorama teatrale cittadino. Commedie o drammi, opere o
musical, balletti classici o danza moderna, teatro contemporaneo o lo scanzonato mondo dei burattini… insomma,
un’ampia scelta per tutti i gusti.
Soprattutto in occasione di celebri festival come la Settimana di danza contemporanea o l’Eurokaz.
Zagabria, durante l’anno, è sede di tanti eventi artistico-culturali. La stagione teatrale e concertistica, sulle tavole delle
tante sale e dei tanti teatri cittadini, dura tutto l’anno.
Ogni anno le vie di Zagabria si colorano dei variopinti costumi dei partecipanti alla Rassegna internazionale di folklore,
la cui prima edizione risale addirittura al 1966. La rassegna,
col passare degli anni, è cresciuta sino a diventare una manifestazione culturale tradizionale che stimola la cooperazione tra i popoli ed i gruppi etnici.
D’estate, la gente di Zagabria ed i suoi ospiti salgono volentieri al Gornji grad. Nell’atrio del museo affacciato a Piazza
dei Gesuiti, nella chiesa di Santa Caterina ed in quella di
San Marco, è possibile assistere ai concerti del ciclo “Večeri
na Griču” (Le serate al Grič), mentre, nella Cattedrale zagabrese, si tengono solitamente concerti d’organo. Nei
mesi invernali è la sala da concerti “Vatroslav Lisinski” ad
attirare a sé, con un ricco programma concertistico, il pubblico dei musicofili cittadini. Con il loro repertorio classico,
tra gli ensemble musicali zagabresi spiccano la prestigiosa
Orchestra filarmonica zagabrese ed il Quartetto zagabrese,
altrettanto prestigioso e noto a livello internazionale.
Le vie di Zagabria, soprattutto d’estate, diventano teatro di
manifestazioni culturali e performance che rendono la città
più vivace ed interessante. Artisti di strada, performers,
attori di teatro sperimentale e mille altri artisti provenienti
da oltre 30 paesi del mondo, da ben 13 anni divertono il
pubblico zagabrese che accorre sempre numeroso al festival Cest is d’ Best. La città di Zagabria propone anche
alcuni festival musicali “open air” che, ospitando artisti di
fama mondiale, attraggono soprattutto chi ama le novità e
le nuove tendenze.
Sotto il nome comune di “Autunno a Zagabria” sono stati
compresi tanti eventi internazionali a carattere multiculturale, come il “Festival del teatro mondiale”, il “Zagreb Film
Festival”, il “Queer Zagreb”, il “Festival del nuovo circo”…
ed alcune grandi mostre di livello internazionale.
Attratti dallo Zagreb Film festival e dall’Animafest, festival
internazionale di film animati con una tradizione di oltre 30
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anni, gli amanti della “settima arte” vengono a Zagabria anche per assistere allo ZagrebDox, diventato in poco tempo
il maggior festival regionale riservato alla produzione documentaristica.
Zagabria, negli ultimi anni, anche grazie alla presenza
d’alcuni dei più celebri nomi della scena jazzistica mondiale, va profilandosi come centro europeo della musica jazz.
Nel 2009 Zagabria è stata teatro dei concerti di tanti artisti
di fama mondiale, tra i quali ricordiamo gli U2, Beyonce,
Macy Gray, David Guetta, i Boney M, Armand Van Helden,
Norma Belle, Cesaria Evora, Eros Ramazzotti, i Backstreet
Boys, i Kraftwerk, i Franz Ferdinand, gli Art Brut e Moby. Zagabria, sempre nel 2009, ha avuto l’onore d’ospitare Jose
Carreras, l’Orchestra reale Concertgebouw di Amsterdam
(che la rivista britannica “Gramophone” ha definito la migliore orchestra del mondo), l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta dal maestro Jurij Temirkanov, l’orchestra
e il coro della Cappella russa, l’orchestra “La scintilla”
dell’Opera di Zurigo ed una delle più straordinarie interpreti
della musica lirica internazionale, il soprano Cecilia Bartoli.
Ricordiamo, infine, che nell’Arena di Zagabria s’è tenuto il
concerto dell’Orchestra Sinfonica Londinese, diretta dal carismatico maestro Valerij Gergijev.
diventerà il posto più “in” della città riservato agli amanti della musica elettronica di qualità. Arredato in stile futuristico,
privo della classica impostazione concettuale che prevede
quattro mura e tre dimensioni spaziali, attrae l’attenzione
del pubblico già con il suo aspetto estetico.
A differenza del “Sirup”, il club “Shamballa” occupa uno
spazio di diverse migliaia di metri quadrati e si sviluppa su
più livelli separati nell’ambito del centro di sport & business
“Cibona”. In brevissimo tempo questo club, il cui programma soddisfa i gusti musicali più disparati, s’è conquistato un
posto di primo piano tra i locali “in” della città.
Segnaliamo anche la prossima apertura di uno jazz club al
posto del casinò affacciato alla piazza centrale della città.
Photo: HTZ
La vita notturna di Zagabria
La città offre tante occasioni di svago nelle discoteche, nei
night club, nelle sale da gioco ed in tanti altri locali riservati
allo svago notturno. A Zagabria si contano cinque grandi
discoteche, dodici pubs, una decina di birrerie ed altrettanti “lunge bar”, e poi night club, cocktail-bar e jazz club ed
un mare di caffè e ristoranti nei quali, di notte, è possibile
anche divertirsi. Gli appassionati dell’azzardo possono sfidare la dea bendata in una delle circa cinquanta sale da
gioco cittadine. L’atmosfera più vivace è certamente quella
del centro città, alla quale non è da meno, però, la vita del
cosiddetto “mare zagabrese”, ovvero il lago di Jarun, sulle
cui rive l’atmosfera notturna, grazie ai tanti club e caffè bar,
assomiglia a quella delle destinazioni turistiche costiere più
“in”. E mentre l’inverno trascorre nella calda atmosfera dei
locali al chiuso, d’estate la città mostra il suo volto e la sua
atmosfera “mediterranea”. Zagabria deve il proprio fascino
particolare soprattutto alle sue antiche “kavane” (i caffè della tradizione cittadina), alle quali s’aggiungono tanti bar e locali modernissimi e di tendenza. Stare in compagnia seduti
attorno al tavolino di una “kavana”, a bere un buon caffè ed
a scambiare due chiacchiere, è una delle consuetudini più
radicate nella vita degli Zagabresi. Il turista, invece, consumata la cena in uno dei tanti ristoranti cittadini, preferendo
la musica, cercherà un po’ di piacere e di relax in una delle
discoteche o in uno dei tanti club cittadini (alcuni dei quali
popolarissimi) dedicati al jazz o allo swing. Nelle sale da
ballo, invece, al lume di candela è possibile ballare un valzer, un tango, una rumba o una samba.
Ai leggendari club zagabresi, di recente si sono aggiunti il
“Sirup” e lo “Shamballa”. Il club “Sirup” si trova nel quartiere di Donje Svetice; nonostante le sue dimensioni limitate,
con una capienza massima di circa trecento persone, giudicando dai nomi dei DJ esibitisi nel locale, presto il “Sirup”
L’angolo gastronomico
Nei tanti ristoranti zagabresi si offrono tanto le specialità
della cucina tradizionale, quanto quelle della gastronomia
internazionale. Tra le specialità caserecce, meritano un cenno la tacchinella, l’anatra o l’oca con i mlinci (sottili sfoglie
di pasta cotta al forno), gli štrukli (fagottini di pasta ripieni di
cacio vaccino), il formaggio vaccino molle cosparso di panna acida e l’orehnjača (dolce tipico farcito di noci). Zagabria
ha anche una cotoletta “tutta sua”: si tratta di una sorta di
cordon bleu di vitello ripieno di formaggio e di prosciutto
cotto, che va impanato e fritto come fosse una cotoletta alla
milanese. Se ne avrete occasione, non perdetevi alcuni
dei tradizionali spuntini tipici zagabresi (il famoso gablec),
come il gulasch al vino o la trippa al sugo con lo speck. La
vicinanza del mare consente a Zagabria ed ai suoi ristoranti
di offrire ogni giorno pesce e frutti di mare freschissimi. La
città ha anche tanti “fast food” di buona qualità che soddisferanno il palato degli amanti di questo genere di cucina.
La tradizione delle kavane e delle pasticcerie zagabresi è
lunga e ricca, con un’offerta che comprende strudel farciti
al formaggio, alle mele o alle ciliege, le famose kremšnite
(paste alla crema) e tante torte della tradizione.
Al centro della città, oppure nelle amene località dei suoi
dintorni, al piacevole suono delle caratteristiche “tamburice”
o di un pianoforte, non vi resterà che scegliere l’ambiente
ed il menu più adatti all’occasione, ai gusti, all’umore ed
all’ora. Cambierà l’ambiente, cambierà il menu, ma una
cosa non cambierà mai: i sapori tipici e riconoscibili della
cucina casereccia. A Zagabria, ne siamo certi, troverete il
locale che fa per voi. Ad esso ritornerete ogni volta con lo
stesso entusiasmo della prima volta, e sarete sempre accolti col più caloroso dei benvenuti.
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Il paprenjak – un prodotto dolciario della tradizione croata
La ricetta di questo dolcetto aromatico di panpepato proviene dal Rinascimento. È specifico per la sua forma rettangolare e per i motivi folcloristici disegnati con la glassa
sulla sua superficie. Che fosse amatissimo dai primi abitanti
del Gradec, la Zagabria rinascimentale, ci viene raccontato
nel noto romanzo di Šenoa Zlatarevo zlato (L’oro dell’orafo).
Gli štrukli dello Zagorje – un bene culturale protetto
Il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ha assegnato agli štrukli dello Zagorje lo status di “bene immateriale culturale protetto”, iscrivendoli nel Registro dei beni
culturali tutelati della Repubblica di Croazia.
“La regione del Hrvatsko zagorje è un vero tesoro di delizie
culinarie insolite ed originali, nate dalla fantasia delle donne di quei luoghi le quali, spinte dall’indigenza, hanno sempre dovuto industriarsi per preparare qualcosa di semplice
e di buono per le loro numerose famiglie.” Il Ministero ha
motivato la propria decisione con il fatto che la produzione
artigianale degli štrukli della regione del Hrvatsko zagorje
richiede una particolare abilità e conoscenze specifiche, pur
con alcune distinzioni tra località e località nell’intera area
della Croazia centrale. Tanti sono i ristoranti zagabresi che
propongono gli štrukli del Hrvatsko zagorje, per la gioia del
palato dei loro tanti estimatori; provateli anche voi, e non ve
ne pentirete!
Zagreb Wine Gourmet Festival
Lo Zagreb Wine Gourmet Festival regalerà a tutti gli amanti del buon vino tante occasioni per godere dei piaceri di
quest’evento enologico che promuove la cultura del lifestyle. L’edizione 2009 del Festival, organizzato negli eleganti spazi del Museo per l’Arte e l’Artigianato di Zagabria,
ha chiamato a raccolta ben 110 produttori vinicoli provenienti da Croazia, Italia, Austria, Slovenia, Ungheria e Serbia.
Il festival, alla sua 2° edizione, ha proposto anche un corollario di degustazioni gastronomiche, presentazioni culinarie
e vari workshop ai quali hanno partecipato maestri enologi
di gran fama provenienti da ogni parte del mondo.
Photo: Damir Fabijanić
I Dintorni
Suggestivi e ricchi di contenuti sono anche i dintorni di Zagabria, ricchi di vigneti, strade del vino e con la maggior
concentrazione di castelli dopo la regione francese della
Loira. Trakošćan è più romantico e, per molti, il più bel castello croato. E’ interessante anche il castello barocco, recentemente restaurato, di Lužnica, a due passi dalla città di
Zaprešić, di proprietà delle suore della carità. Il Veliki Tabor,
invece, è una possente fortezza appartenente ai conti Ratkay e risalente al XV secolo. A quest’edificio, nel contempo
tardo-gotico e rinascimentale, sono legate tante leggende e
storie, tra le quali spicca il triste destino di Veronika Desinička, risalente al tempo in cui la regione dello Zagorje era
governata dalla famiglia dei conti Celkski. Anche se la leggenda che la vorrebbe murata viva nelle mura del castello
risulta priva di fondamento, la bellissima Veronika e la sua
triste storia d’amore hanno ispirato da sempre la fantasia di
tanti artisti, i quali, in versi, sulla tela o sullo spartito musicale, hanno descritto i momenti più toccanti del suo crudele destino. Il castello barocco di Oršić, restaurato nel 1973
come parte del complesso monumentale della Valle della
Stubica, oggi ospita il Museo delle rivolte contadine. I visitatori saranno catapultati indietro nel tempo, in quell’agitato
XVI secolo che fu caratterizzato dalle rivolte contadine capitanate da Matija Gubec, leggendario capopopolo al quale lo
scalpello di Antun Augustinčić ha dedicato una bella statua
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nei pressi del castello. Nella regione di Stubice segnaliamo, per il loro grande interesse, le manifestazioni in ricordo
delle Rivolte contadine, la festa di San Giorgio (Jurjevo),
manifestazioni primaverili come il Giardino dei giaggioli
croati, gli Incontri aeronautici in memoria di Rudi (Rudolf
Perešin, eroe della Guerra per la patria) ed uno spettacolare torneo cavalleresco che, unico in Croazia, propone un
vero e proprio combattimento tra cavalieri. L’eco-villaggio di
Kumrovec, dal canto suo, rappresenta una particolare attrazione turistica della regione. Speciale è anche l’offerta delle
stazioni termali rinnovate, sorte attorno alle tante sorgenti
termali della regione. Basti pensare alle Terme Jezerčica ed
alle Terme Tuhelj, che costituiscono parte della cosiddetta
“riviera termale” della Croazia continentale.
Nelle immediate vicinanze del sito archeologico dell’uomo
primitivo di Krapina è sorto il nuovissimo Museo dell’uomo
di Neanderthal di Krapina, aperto al pubblico dal 2010. La
particolarità di questo museo risiede soprattutto nella forma a spirale dell’edificio, che richiama tanto la forma della
caverna, quanto il guscio della lumaca, il cervello umano,
l’embrione o il concetto d’evoluzione. L’edificio si sviluppa
su due piani collegati con una scala a chiocciola ed è collegato anche all’esterno, ossia al sito archeologico, mediante un sentiero. Il suo pavimento è ricoperto di terra ed
il suo atrio presenta una parete invetriata sulla quale saranno proiettate immagini della vita degli uomini primitivi.
L’allestimento museale include anche contenuti multimediali molto interessanti ed una mostra contemporanea. La
realizzazione di questo megaprogetto culturale riveste una
grande importanza per la promozione del sito archeologico
di Krapina ed, in quanto tale, è stato chiamato “progetto del
millennio”.
La città di Samobor (www.tz-samobor.hr) sorge su una
pianura alluvionale fertilissima bagnata dalle acque del
fiume Sava, alle pendici dei monti del Samoborsko gorje.
Samobor è veramente una città-museo, dove ogni casa,
ogni piazza ed ogni via hanno una storia da raccontare. Del
suo ricco ed agitato passato ci parlano le rovine del borgo
medievale sovrastante la città, così come i tanti reperti del
Museo Civico. Samobor è anche una delle mete preferite
dagli Zagabresi per una gita fuori porta, nota soprattutto per
la sua offerta gastronomica e per le sue feste, tra le quali
spiccano quelle legate al carnevale.
Oltre a Samobor, una delle località preferite dagli zagabresi per trascorrere una giornata all’aria aperta è senz’altro
il Parco naturale “Medvednica” (www.pp-medvednica.hr) e
la sua vetta più alta, il monte Sljeme (1.033 m). La cima
dello Sljeme è raggiungibile grazie ad una funivia oppure a
piedi, in circa due ore, seguendo più vie di montagna ben
segnalate. D’inverno, lo Sljeme diventa il punto d’incontro
degli sciatori e di chi ama gli sport invernali. Sulle sue piste
potreste incrociare anche una delle migliori sciatrici di tutti i
tempi, Janica Kostelić, e suo fratello Ivica, anch’egli ottimo
sciatore ancora in attività.
La miniera medievale della famiglia Zrinski fu realizzata
nel XVI secolo sui pendii della Zagrebačka gora. Nel 2009
le sue gallerie sono state ampliate con l’apertura di un nuovo tratto lungo 150 metri. Un tempo ricca d’argento, oggi
è l’unica miniera medievale croata aperta al pubblico. Nel
2006 è stata proclamata bene culturale protetto. La miniera
si trova all’interno del Parco naturale Medvednica, in quella
sua parte nota col nome di “Giardino minerario”. Completamente illuminata, grazie ad effetti sonori, sagome di minatori e varie rappresentazioni sceniche, rievoca fedelmente
la vita in miniera e l’estrazione dell’argento, intrigando ogni
anno un numero sempre maggiore di visitatori. Alla miniera
è legata anche una manifestazione turistico-culturale molto
accattivante, chiamata Le giornate medievali sulla Medvednica, che ripropone lo spirito del Medioevo, la cavalleria e
l’arte di battere moneta.
Lo spirito sportivo cittadino
Come ogni città che cerchi d’adattarsi alle tendenze ed agli
stili di vita moderni, anche Zagabria s’è dotata di contenuti
che possano corrispondere al meglio alle abitudini ed allo
“spirito sportivo” dei suoi abitanti. È raro trovare un’altra metropoli europea con un parco naturale nelle sue immediate
vicinanze, com’è il caso della Medvednica per Zagabria.
Ideale per una gita ed un po’ di relax in ogni stagione, la
Medvednica o, per meglio dire, la sua cima più alta, lo Sljeme, dal 2005 ospita una gara di slalom prima solo femminile (Snow Queen Trophy, www.snowqueentrophy.com), poi
anche maschile, nell’ambito della Coppa del mondo di sci
FIS. Zagabria è orgogliosa anche del suo splendido centro
sportivo-ricreativo Jarun, amata destinazione per una giornata all’aria aperta.
La famosa Piroetta d’oro (Zlatna pirueta) zagabrese, alla
quale partecipano ogni anno i migliori nomi del pattinaggio
su ghiaccio nazionale ed internazionale, si tiene nella capitale croata dal 1967. Da allora ad oggi è diventata una
manifestazione sportiva di respiro internazionale, annoverata tra i tornei di più lunga tradizione del mondo. Alle varie
edizioni della Piroetta d’oro hanno preso parte pattinatori e
pattinatrici provenienti da ben 51 paesi del mondo.
Zagabria richiama anche l’élite del tennis maschile mondiale col suo torneo ATP PBZ Zagreb Indoors, organizzato
tradizionalmente sui campi del palazzetto Dom sportova.
L’edizione 2009, accanto alle migliori racchette croate Ivan
Ljubičić, Marijo Ančić, Marin Čilić e Ivo Karlović, ha ospitato
anche tanti campioni stranieri. Il torneo, con gare di singolo
e doppio, prevede un montepremi di 450.000 euro.
Cresce anche la popolarità del Meeting zagabrese d’atletica
leggera, il quale, nel 2009, sugli impianti sportivi della
società Mladost, ha richiamato a Zagabria i vincitori di ben
otto medaglie d’oro, otto d’argento e cinque di bronzo provenienti dal Campionato del mondo d’atletica leggera svoltosi a Berlino e ben 20 campioni vincitori di una medaglia
agli ultimi Giochi olimpici di Pechino.
Zagabria vanta numerose società sportive professionistiche e dilettantistiche. Tra le società sportive professionistiche più note, ricordiamo i club calcistici NK Dinamo e NK
Zagreb, le società cestistiche KK Cibona e KK Zagreb, il
club di pallamano RK Zagreb e ben due società di pallanuoto, Mladost e Medveščak, oltre a società di canottag-
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Press 2010
gio, atletica leggera ed hockey sul ghiaccio. A proposito di
quest’ultimo sport, ricordiamo che la società Medveščak
nel 2009 ha rafforzato le proprie file con eccellenti acquisti
anche stranieri al fine di ben figurare nel campionato internazionale EBEL che vede impegnati anche club austriaci,
sloveni ed ungheresi.
Una visita alla città
Il programma turistico quotidiano di Zagabria offre non solo
le classiche visite guidate, ma anche visite in costume, a
piedi e su ruote. Accanto al consueto tour della città a bordo
d’un pullman turistico, Zagabria offre anche quattro interessanti programmi turistici denominati “Segway City Tour” a
bordo del segway, un innovativo mezzo di trasporto personale che consente di visitare la città in un modo originalissimo (www.segwaycitytourzagreb.com).
Gli autobus turistici
In coincidenza con la festa della città, che cade il 31 maggio, l’azienda tranviaria municipale ZET di Zagabria ha messo in circolazione alcuni autobus turistici che ogni giorno,
dalle nove del mattino sino al pomeriggio, coprono due linee
(rossa e verde) con partenza dalla via Bakačeva nel quartiere storico di Kaptol. La linea rossa è un po’ più breve (12,5
km) e consentirà di visitare, a bordo di autobus turistici scoperti, il centro storico della città. La linea verde, di contro,
è molto più lunga e comprende, oltre alla Zagabria bassa
(Donji grad), anche il lago di Bundek ed il fiume Sava, verso
sud, e, verso nord, il Parco Maksimir, una bellezza cittadina
nata due secoli fa.
I tour in autobus sono stati ideati per rispondere appieno
alle esigenze dei turisti: beneficiano, infatti, dei servizi di
guide turistiche che illustrano la città e le sue bellezze in
ben otto lingue. Il prezzo del biglietto per l’autobus turistico
ammonta a 70 kn e consente di usufruire del servizio 24 ore
su 24 su entrambe le linee. L’azienda tranviaria municipale
ZET, corresponsabile, assieme all’Ente per il turismo della
città di Zagabria, dell’organizzazione del servizio, annuncia
la prossima entrata in funzione di altri tre simili autobus e di
un autobus scoperto a due piani.
Accanto alla visita guidata della città a bordo dei mezzi della
ZET, l’Ente per il turismo della città di Zagabria e l’agenzia
turistica IBUS consentono una visita guidata alle bellezze
cittadine anche a bordo di minibus, con tour di tre ore con
frequenza quotidiana la cui partenza è prevista per le ore
10.00 dal piazzale della Cattedrale. Il programma comprende una trentina di luoghi d’interesse storico-artistico nella
Città alta e nella Città bassa (rispettivamente Donji e Gornji
grad), testimoni degli eventi più importanti accaduti durante
la millenaria storia della città.
L’Ente per il turismo della città di Zagabria ha “sguinzagliato”
per la città i suoi informatori turistici i quali, passeggiando
per le vie cittadine da maggio ad ottobre, aiuteranno i turisti
ad orientarsi e ad informarsi su tutto ciò che d’interessante
c’è a Zagabria. Abilitati a dare informazioni in inglese, tedesco, italiano, francese, spagnolo, portoghese, olandese ed
ebraico, sono riconoscibili perché indossano un’uniforme
azzurra con una grande “I” sul petto.
Oni informacije daju na engleskom, njemačkom, talijanskom, francuskom, španjolskom, portugalskom, nizozemskom i hebrejskom jeziku.
La “Zagreb Card” ed i suoi vantaggi
Grazie all’acquisto della “Zagreb card”, una tessera prepagata valida due (24 ore) o tre giorni (72 ore), i turisti a
Zagabria, per il nono anno consecutivo, godranno di tutta
una serie di vantaggi e sconti nell’usufruizione di determinati servizi, con un risparmio compreso tra il 10 ed il 50
percento. Oltre all’uso gratuito dei mezzi di trasporto pubblico, la tessera offre sconti in quasi tutti i musei cittadini ed
in tanti teatri, sale da concerto, alberghi, ristoranti, negozi e
servizi. La lista delle attività convenzionate comprende anche società sportive, strutture sanitarie e tanti servizi utili,
come le agenzie d’autonoleggio, per esempio. La tessera
è acquistabile in oltre 40 punti-vendita disseminati per tutta
la città: all’aeroporto, alla Fiera zagabrese (Zagrebački velesajam), nei centri d’informazione turistica, negli alberghi e
nelle agenzia di viaggio. È prevista anche la vendita online
sul sito internet www.zagreb-touristinfo.hr
L’offerta ricettiva
l’offerta ricettiva di Zagabria è ricca e varia e, di conseguenza, adatta a tutte le tasche. Tra gli alberghi, ne troviamo di
grandi e lussuosi, operanti solitamente sotto la bandiera di
una delle prestigiose catene alberghiere internazionali presenti nella città, e di piccoli, solitamente a conduzione familiare. La classificazione delle strutture ricettive è espressa
con l’attribuzione delle stelle, mentre il prezzo dell’alloggio
dipende naturalmente dalla categoria della struttura. Uno
dei vantaggi di Zagabria è la possibilità di trovare alloggio
proprio al centro della città. Qui troverete gli alberghi più
lussuosi, come lo “Sheraton” e l’“Esplanade”, ma anche
tanti alberghi alla portata di tutti. In generale, la sistemazione alberghiera è d’alta qualità, con camere decorose ed un
buon servizio. La maggior parte degli alberghi dispone di un
proprio parcheggio, mentre alcuni hanno anche un garage
sotterraneo.
Zagabria ha 3 alberghi a cinque stelle, 12 a quattro stelle,
22 a tre stelle ed 8 a due stelle. Tra tutte le strutture alberghiere cittadine, ben 13 sono piccoli hotel a conduzione
familiare. Ai turisti è offerta una sistemazione anche in un
centinaio di camere ed appartamenti in affitto, mentre i giovani, in giro per l’Europa e sempre più attratti dalla metropoli
croata, potranno trovare alloggio in una decina di ostelli, alberghi e case dello studente.
Nel 2009 registriamo l’apertura del nuovo “President”, un
hotel a quattro stelle sito nel quartiere esclusivo di Pantovčak, e dell’hotel “Jarun” (tre stelle), nelle immediate vicinanze dell’omonimo lago. Dopo aver aperto il suo nuovo centro
congressi, con sette sale polivalenti, uno spazio espositivo
ed un’ala tutta nuova, l’hotel “Aristos” ha inaugurato anche
il suo nuovissimo centro wellness & spa.
Grazie al parere espresso dai lettori della prestigiosa rivista
turistica “Conde Nast Traveller”, l’hotel “The Regent Esplanade Zagreb” ha conquistato il lusinghiero 33° posto tra i
cento migliori alberghi dell’Europa meridionale. I 32.633
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lettori partecipanti al sondaggio sono stati chiamati ad esprimersi sulla qualità dell’alloggio, dei servizi, dell’ubicazione,
dell’offerta enogastronomica e del design delle strutture
candidate. L’hotel zagabrese, sito al centro della città, è
nato nel 1925 come struttura ricettiva atta ad accogliere
l’élite europea in viaggio sull’Orient Express.
Collegamenti
Ottimi sono i collegamenti viari tra Zagabria, ogni parte
della Croazia e l’estero. L’aeroporto cittadino dista dal centro 17 chilometri. In esso operano, accanto alla compagnia
di bandiera nazionale, la “Croatia Airlines”, una gran quantità di compagnie aeree di linea e charter di tutto il mondo
(www.croatiaairlines.com). Completano il quadro una nuova e moderna rete autostradale ed ottime linee ferroviarie.
Zagabria sarà dotata di un nuovo ingresso a sud, con due
nodi autostradali, Jakuševac e Sveta Klara, che saranno
realizzati e resi operativi dopo la conclusione dei lavori
sull’autostrada Zagabria-Sisak.
Photo: Sergio Gobbo
Le cose di cui andiamo fieri
Il complesso della Cattedrale e dell’Arcivescovado
(http://zagreb.hbk.hr) – La Cattedrale zagabrese è l’edificio
sacro più imponente della Croazia. Costruita in stile neogotico, esternamente è lunga 77 e larga 48,20 metri. Le torri
sono alte ciascuna 108 metri. La sua superficie interna è
pari a 1.671 mq e può accogliere 5.000 persone. La cattedrale sorge all’interno della città fortificata d’origine medievale. Al posto del suo lato occidentale, andato distrutto,
oggi si protende la piazza Kaptolski trg. L’Arcivescovado è
stato costruito all’interno del complesso, in prossimità dei
lati meridionale ed orientale, mentre, nella parte settentrionale, sono tutt’oggi visibili i resti della fortezza di un tempo,
con torri e mura ben conservate. La Cattedrale custodisce
un tesoro d’inestimabile valore con oggetti risalenti dall’XI al
XIX secolo. In essa riposano le spoglie di tanti eroi e martiri
della storia croata. Gli Zagabresi ricordano con particolare
orgoglio ed affetto il 1994, anno delle celebrazioni del 900°
anniversario della fondazione dell’Arcivescovado zagabrese; in quell’occasione, l’allora papa Giovanni Paolo II, in
visita al Paese, celebrò una santa messa nella Cattedrale
zagabrese.
Il Dolac (www.trznice-zg.hr) – È il mercato civico centrale di
Zagabria e sorge proprio nel cuore della capitale. È un luogo pittoresco e vitale, specchio delle tradizioni gastronomiche di Zagabria e della Croazia, luoghi in cui si consumano
ancora, come una volta, cibi genuini, freschi e saporiti. Sui
pittoreschi banchi del Dolac, riparati da altrettanto pittoreschi e tipici ombrelloni rossi, si vende carne buona e gustosa, la frutta e la verdura prodotte nei campi dei dintorni di
Zagabria o provenienti dalle altre regioni croate o dall’estero, latticini e prodotti caseari di produzione artigianale locale
ed il più fresco pesce dell’Adriatico. Ricca è anche l’offerta
di souvenir e prodotti artigianali fatti con tessuti naturali, legno, vimini, ecc.
Le arcate e le cupole del Mirogoj (www.gradskagroblja.hr)
– Il cimitero- parco monumentale Mirogoj è senz’altro uno
dei più belli d’Europa. Non è, infatti, soltanto l’ultima dimora
dei nostri defunti, ma è anche un incantevole parco ed una
galleria d’arte a cielo aperto. È particolare anche per il fatto
che vi sono rappresentate un po’ tutte le confessioni religiose professate nella città. L’aspetto monumentale del cimitero lo si deve al famoso architetto Herman Bollé, autore di
una teoria di arcate neorinascimentali lunga ben 500 metri e
delle 20 cupole sovrastanti. Il cimitero Mirogoj è considerato
una delle più importanti realizzazioni dello storicismo europeo ed una vera e propria galleria della produzione pittorica,
scultorea ed artigianale del Paese.
La chiesa di San Marco (Sv. Marko) – Finalmente nel pieno della sua bellezza dopo 25 anni!
La chiesa di San Marco, simbolo zagabrese riconoscibile su
ogni cartolina della città, fu costruita nel XIII secolo. Risalgono a quel periodo una finestra del muro meridionale e la
base del campanile, mentre le volte gotiche ed il presbiterio
risalgono alla seconda metà del XIV secolo, al quale appartiene anche la parte più preziosa dell’edificio: lo sfarzoso
portale gotico meridionale. Sulla parete nord-occidentale è
visibile il più antico stemma zagabrese, risalente al 1499.
C’è da dire che la chiesa, nei secoli, è stata più volte sottoposta ad interventi di restauro. Pensiamo a quello molto
accurato della seconda metà del XIX secolo, realizzato in
base ai disegni degli architetti Friedrich Schmidt e Herman
Bollé. Nel corso del restauro avvenuto nella prima metà del
XX secolo, le sue pareti interne furono affrescate dal noto
pittore croato Jozo Kljaković, mentre gli altari furono abbelliti da statue dell’illustre scultore Ivan Meštrović.
Nel corso degli ultimi 25 anni i lavori di restauro, proceduti
lentamente non solo per la loro complessità, ma anche a
causa della guerra, hanno interessato la torre campanaria
ed il tetto. Ben 15 statue, rimosse per ragioni di sicurezza,
oggi abbelliscono la chiesa come una volta. Quella di San
Marco è una chiesa a tre navate lunga 36 metri e larga 15,5
metri; la faccia meridionale del tetto è decorata con due stemmi: quello del Regno di Croazia, Slavonia e Dalmazia e
quello della città di Zagabria. Le attuali campane risalgono
al 1706.
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Santa Caterina (Sv. Katerina), la più bella chiesa barocca
di Zagabria, si trova nella Città alta (Gornji grad), nei pressi
della chiesa di San Marco. La chiesa, fatta erigere dai gesuiti (1620-1632), ha sei absidi ed un presbiterio. Le absidi ospitano cinque antichi altari barocchi del XVII secolo ed un altare marmoreo del 1729. Gli splendidi stucchi che decorano
gli interni della chiesa risalgono al 1732. Il presbiterio ospita
un altarino basso collocato davanti ad un trompe-l’oeil intitolato “Santa Caterina ed i filosofi alessandrini”. Alla chiesa
di Santa Caterina s’appoggia il complesso dell’ex monastero gesuitico del XVII secolo, oggi trasformato nella Galleria
d’arte Klovićevi dvori. Oltre a prestarsi all’allestimento di interessantissime mostre, l’atrio della galleria, come anche la
stessa chiesa di Santa Caterina, è spesso luogo di concerti
di musica colta. Da diversi anni l’atrio della Galleria Klovićevi dvori ospita alcuni eventi musicali nell’ambito delle Serate
estive Zagabresi, concerti ai quali partecipano valenti musicisti di fama nazionale ed internazionale.
Kamenita vrata, simbolo del Gornji grad
La storia del centro storico di Gornji grad (o Città alta) inizia
proprio dalla Kamenita vrata (La Porta di pietra), che ne è
anche uno dei suoi simboli più riconoscibili. Non è soltanto
il punto di partenza dei turisti che intendono visitare la Città
alta, ma è anche un luogo in cui essi si trattengono per documentare, con l’obiettivo delle loro macchine fotografiche
o delle loro videocamere, le immagini più suggestive di questo angolo di storia cittadina. La Kamenita vrata è una parte
di ciò che resta della fortificazione che un tempo attorniava
la città vecchia e, sebbene se ne faccia menzione per la
prima volta soltanto nel 1429, si suppone che fu eretta addirittura nel 1266. Nei secoli restaurata ed ampliata, non fu
risparmiata di certo dai grandi incendi che colpirono la città.
Nel corso dell’ultimo grande incendio che colpì il Gradec
(la Città vecchia), accaduto il 31 maggio del 1731, la porta
fu testimone d’un incredibile miracolo: un’immagine della
Madonna, collocata sulla porta cittadina, nonostante le fiamme, rimase intatta. In segno di gratitudine, la cittadinanza
fece costruire nel passaggio della porta una piccola cappella nella quale fu posto il quadro del miracolo, tutt’oggi luogo
di pellegrinaggio e devozione di tutti gli Zagabresi. Il 31 maggio 1991, in occasione del 260° anniversario del santuario
(nel quale tanti fedeli, accendendo una candela, esprimono
la propria devozione alla patrona cittadina), il compianto arcivescovo di Zagabria, mons. Franjo Kuharić, proclamò la
Madonna della Porta di pietra patrona della città di Zagabria. Il 31 maggio è anche la Festa della città.
La torre Lotrščak (www.monel.hr/povjest/kulaLotrscak.htm)
– Un tempo principale torre difensiva della città, oggi è uno
dei simboli di Zagabria. Certamente l’opera di fortificazione meglio preservata dell’intero sistema difensivo cittadino,
dalla sua sommità si gode d’una meravigliosa vista su Zagabria ed i suoi dintorni. Eretta nella metà del XIII secolo,
deve il proprio nome alla campana latrunculorum, ovvero la
“campana dei ladri” che, ogni sera, batteva l’ora segnando
l’imminente chiusura delle porte cittadine. Da oltre un secolo a questa parte, ogni giorno un cannone posto sulla torre
rimbomba puntualmente a mezzogiorno.
Photo: Tomislav Šklopan
Il palazzo del Teatro Nazionale Croato (HNK – www.hnk.hr)
– Sorto al centro della piazza oggi dedicata al maresciallo
Tito, il palazzo monumentale del Teatro Nazionale Croato fu eretto nel 1895 su progetto degli architetti viennesi
Helmer e Fellner, noti soprattutto come valenti progettisti
di teatri. Da qui la gran somiglianza con il teatro nazionale
viennese. L’edificio del Teatro Nazionale Croato di Zagabria
è annoverato tra i più rappresentativi teatri storici delle città
dell’Europa centrale ed orientale.
Il padiglione di Meštrović – Alludiamo alla rotonda costruita nel 1938 su progetto del gran scultore croato Ivan
Meštrović. Un simile progetto, nella prima metà del XX secolo, era considerato l’avanguardia dell’architettura mondiale moderna, addirittura anticipatore d’edifici prestigiosi e
famosi come la sede del Museo Guggenheim a New York
(1959). Oggi è la sede dell’Associazione degli artisti d’arti
figurative croati e luogo d’importanti eventi culturali.
Il parco Maksimir (www.park-maksimir.hr) – Il maggiore
parco di Zagabria fu anche uno dei primi parchi cittadini
d’Europa, realizzato in base ad un progetto architettonico
ben preciso. Ideale combinazione di parco “all’inglese” e di
parco-bosco, è aperto al pubblico sin dal XVIII secolo. Prima “promenade” pubblica nell’Europa sud-orientale, in una
Zagabria molto più piccola e con un senso delle distanze
molto diverso da quello attuale, il parco Maksimir legò il suo
nome ad un evento straordinario per la città del 1892: la
realizzazione della prima linea tranviaria trainata da cavalli!
Con i suoi 316 ettari di superficie, che includono laghetti,
costruzioni caratteristiche e sculture, è sottoposto ad un regime di tutela ambientale dal 1940. Nell’area del parco è
possibile visitare anche un Giardino zoologico istituito nel
lontano 1925.
Il Giardino zoologico – Anche se è uno dei più piccoli
d’Europa, il Giardino zoologico zagabrese è da sempre uno
dei luoghi preferiti dalle famiglie con bambini, per una bella
passeggiata all’aperto, e dalle scolaresche, per una visita
istruttiva. Attraverso tanti progetti di tutela delle specie animali in via d’estinzione, il Giardino zoologico della città di
Zagabria partecipa al Programma europeo di tutela delle
specie animali in pericolo d’estinzione (European Endangered Species Programmes). A questo proposito, due anni
fa gli esperti dello zoo zagabrese sono riusciti nell’impresa
di far figliare due tucani dal becco nero fuori dal loro ha-
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bitat naturale. Oltre che alla tutela del mondo animale ed
all’attività scientifica, il Giardino zoologico dedica grande
attenzione all’aspetto pedagogico. Nell’ambito del complesso, infatti, è in funzione un Centro pedagogico nel quale
s’organizzano programmi educativi destinati ai bambini ed
alle famiglie, con lo scopo di presentare il mondo animale
in una maniera divertente ed interattiva. Novità assoluta è
l’organizzazione, nell’ambito del centro, di feste di compleanno per bambini.
“Esercizi di stile” nel Guinness dei primati – Il 2009 s’è
aperto con la consegna delle targhe del Guinness dei primati a due “mostri sacri” del teatro zagabrese e croato, Lela
Margetić e Pero Kvrgić, premiati per aver portato sulle scene, consecutivamente per 39 anni, la stessa pièce teatrale
con la medesima compagnia. Il testo “Esercizi di stile” di
Raymond Queneau, infatti, è replicato con successo sui
palcoscenici dei teatri croati da ben 41 anni.
Un regalo originale ed un bel souvenir
Ampia è la scelta dei prodotti che potrete acquistare a Zagabria come souvenir. Tanti di essi hanno anche una funzione
d’uso, oppure sono soltanto legati ad un piacevole ricordo
vissuto in città. Altri, invece, testimoniano del contributo al
progresso dato da alcuni illustri figli della capitale croata.
Tra questi ultimi annoveriamo senz’altro la matita tecnica
o portamina (detta anche penkala), brevettata in esclusiva mondiale a Zagabria dall’ingegner Slavoljub Penkala nel
1906. Egli, di lì a poco, brevetterà la prima penna stilografica con caricamento a stantuffo.
Anche la cravatta, dettaglio di moda maschile dal quale
nessun businessman d’oggi può prescindere, è un prodotto
“made in Croatia”. La storia delle origini di quest’accessorio di moda di fama planetaria affonda le proprie radici nel
lontano XVII secolo ed è legata ad un contingente di soldati
croati che portavano al collo un gran fazzoletto di foggia
elegante che non sfuggì all’occhio estetico dei francesi.
Attraverso i suoi souvenir, Zagabria evidenzia anche il valore del proprio tesoro culturale. Alludiamo ad alcune copie
di opere del grande scultore croato Ivan Meštrović, le cui
sculture abbelliscono non soltanto le piazze della capitale
croata, ma anche le piazze di alcune tra le maggiori metropoli mondiali. Ivan Meštrović fu il primo artista vivente al
quale il celebre museo Metropolitan di New York dedicò una
mostra personale nel lontano 1947. Ricordiamo anche che
fu Dwight David Eisenhower, allora presidente degli Stati
Uniti d’America, a volergli consegnare personalmente il decreto sulla cittadinanza americana.
Attraverso un altro souvenir zagabrese, la statuina che
raffigura Dora, personaggio del popolare romanzo “L’oro
dell’orafo” (in croato “Zlatarevo zlato”) del grande scrittore
croato August Šenoa, si rievoca e valorizza il tesoro letterario nazionale. Per finire, ricordiamo il licitar a forma di
cuore, un biscotto di pan melato decorato con motivi della
tradizione che si usa donare agli ospiti della città in segno
di benvenuto, e l’ombrello di Šestine, il cui tessuto riporta i
colori ed i motivi caratteristici dei costumi della tradizione di
questa frazione di Zagabria. I turisti sapranno riconoscere i
profumi ed i sapori della tradizione in tanti altri prodotti tipici
ed originali, in vendita tanto nei negozi specializzati, quanto
nei numerosi punti vendita sparsi per la città.
Il “dolce bouquet” zagabrese è un mazzolino di fiori caramellati (canditi) artigianalmente e messi insieme a formare
dei souvenir unici ed irripetibili. La confezione del mazzolino
contiene fiori, petali e foglioline, il tutto caramellato secondo
una ricetta segreta e brevettata. È considerato un souvenir
tipico di Zagabria.
Professor Baltazar – uno dei più recenti prodotti tipici
di Zagabria
Il Professor Baltazar, il protagonista dell’omonimo cartone
animato prodotto dalla Scuola zagabrese del film d’animazione, è stato presentato come il più recente dei prodotti
“made in Croatia” alla conferenza della Licensing factory
New Europe, alla quale hanno partecipato i maggiori esperti
mondiali nel campo dei diritti d’autore e di brevetto. Questo
simpatico professore, pieno di fantasia, inventiva ed energia positiva, negli anni ha raggiunto una grande popolarità
tra i bambini croati per la sua capacità di risolvere ogni problema che affligge gli abitanti della sua città, Baltazargrad.
La serie del Professor Baltazar è stata girata dal 1967 al
1971 e comprende complessivamente 59 episodi, oggi tutti
digitalizzati e pronti per essere distribuiti sul mercato internazionale.
Racconti, leggende e miti
“Mando, zagrabi!”
La tradizione della piazza del bano Josip Jelačić di Zagabria (la piazza principale cittadina) affonda le proprie radici
nel XVII secolo. Gli stessi palazzi che la circondano sorsero
nell’arco di un secolo e sono caratterizzati dagli stili architettonici più disparati: dal classicismo, attraverso la secessione, per giungere al modernismo. Una visita a questa piazza
porta con sé anche le leggende legate alla nascita del nome
della città.
Una di queste racconta delle origini del nome di Zagabria,
nato dall’incontro casuale tra uno dei bani croati ed una tale
Manda (Manduša), giovincella del popolo intenta ad attingere l’acqua da una fonte, ed alla quale il bano avrebbe
gridato: “Mandušo, ZAGRABI!” (trad.: Manduša, attingi!).
Da quel momento in poi la fonte si chiamò Manduševac, e
la città Zagreb (Zagabria).
Il colpo di cannone a mezzodì
La torre Lotrščak, certamente l’opera di fortificazione meglio
preservata dell’intero sistema difensivo della Città alta, fu
eretta nel XIII secolo.
C’è una leggenda, legata allo sparo del cannone esattamente a mezzogiorno, che risale al tempo in cui i Turchi
tenevano d’assedio la città dalle rive della Sava. Pare che
Zagabria avesse chiesto aiuto a Vienna, che la dotò di un
cannone. Esattamente a mezzodì, mentre un servo del pascià turco portava un bel tacchino per il pranzo del suo signore, il cannone della torre Lotrščak sparò un colpo così
preciso che colpì in pieno il vassoio destinato al pascià, ri-
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ducendo il tacchino in pezzi. Alla vista della precisione di
quel cannone, i Turchi, spaventatisi, desistettero dal loro
proposito d’attaccare Zagabria.
Le streghe di Zagabria
Le vie buie della Città alta (Gornji grad) ed i boschetti circostanti, secondo una leggenda, erano abitati dalle streghe,
localmente dette coprnjice. Al tempo della “caccia alle streghe”, che investì la Croazia molto più tardi rispetto al resto
dell’Europa, nacquero molte storie sulle attività diaboliche
svolte proprio alle pendici della Medvednica. Tra esse, le
più popolari e malvagie furono certamente quelle legate
alla “Regina nera” (“Crna kraljica”), una potente e malefica
sovrana la cui fama si diffuse dappertutto in Croazia. A lei,
ad esempio, s’ascrive la creazione dei Laghi di Plitvice, nati
per sedare la sete del popolo colpito da una gran siccità.
Tuttavia, pare che questa figura mitica derivasse le proprie
origini dalle storie popolari intessute attorno alla malvagia
figura di Barbara Celjski, sorella di Fridrich, il signorotto protagonista della leggenda che narra del suo amore per Veronika Desinič, conclusosi infaustamente nel castello Veliki
Tabor. Di Barbara si dice che fosse solita gettare i propri
amanti dalle torri più alte delle rocche nelle quali viveva, tra
le quali s’annovera anche la Medvedgrad zagabrese.
La Bandiera Blu sventola sulle seguenti cinque spiagge
del lago Jarun:
1. Malo jezero
2. Otok Trešnjevka
3. Otok Univerzijade
4. Otok veslača
5. Veliko jezero-jug
www.zagreb-touristinfo.hr; www.visiteuropeancities.com;
www.articities.de; www.tzzz.hr; www.sljeme.hr;
www.zagrebindoors.com; www.zagrebcard.fivestars.hr
www.croatiaairlines.com; www.penkala.com.hr;
www.zagreb-touristinfo.hr; ww.zagreb.hr
66
Press 2010
Croazia centrale
www.tzzz.hr, www.tzbbz.hr, www.tz-koprivnicko-krizevacka.hr, www.tz-zagorje.hr,
www.tzm.hr, www.turizam-smz.hr, www.turizam-vzz.hr
Photo: Ivo Pervan
Sebbene non sia considerata una regione tipicamente turistica, la Croazia centrale è un territorio molto pittoresco
che offre una moltitudine di possibilità per lo svago ed il
turismo culturale, con interessanti città, castelli e bellezze
naturali. Per Croazia centrale s’intende quel territorio che
da Zagabria, a nord, va sino a Krapina, per proseguire verso Varaždin ed il Međimurje e comprendere la Podravina
di Koprivnica e Đurđevac ed i territori orientali di Sisak e
Bjelovar. Da un punto di vista amministrativo, comprende
le seguenti contee: Bjelovarsko–bilogorska (di Bjelovar e
della Bilogora), Koprivničko–križevačka (di Koprivnica e
Križevci), Krapinsko – zagorska (di Krapina e del Hrvatsko zagorje), Međimurska (del Međimurje), Sisačko –
moslavačka (di Sisak e della Moslavina), Varaždinska (di
Varaždin) e Zagrebačka (della provincia di Zagabria).
Regione collinare ricca di vigneti, ricoperta di fitti boschi e
solcata dal corso di tanti fiumi, con numerose chiese barocche, conventi, castelli, fortezze e musei, la Croazia centrale
regala al turista opportunità di svago tutto l’anno. Tra queste, occorre citare innanzitutto le sorgenti termali le quali,
in sintonia con le tendenze più moderne, grazie alla costruzione di vere e proprie “riviere termali”, sono diventate uno
splendido luogo di riposo, svago, turismo sanitario, wellness
e bellezza. I percorsi ciclistici ben sistemati, le “strade del
vino”, la ricca tradizione locale e l’antico patrimonio artigianale, oltre ad una ricca offerta gastronomica, rappresentano
i tasselli di un’offerta turistica ricchissima sulla quale basare
pacchetti-weekend o brevi vacanze all’insegna del relax e
dello svago.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo
2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni
culturali protetti. Di conseguenza, la Croazia centrale si proporrà come “regione per una breve vacanza” caratterizzata
dal Barocco, dalle terme e dai castelli.
Photo: Nino Marccuti
L’oasi verde di Zagabria
La città di Zagabria è cinta da un’oasi verde a forma di collana o ferro di cavallo che fa parte della Croazia centrale
e della macroregione zagabrese. Quest’area vanta un ricco patrimonio di storia e tradizioni e mille manifestazioni di
cultura, folclore, sport e divertimento. Vicinanza, accessibilità, diversità e ricchezza di contenuti, relax, tanto verde,
cucina casereccia, ottimi vini e spumanti di gran qualità,
due strade del vino, il ritorno alla vita di paese ed alla natura, luoghi per scampagnate per tutta la famiglia, nuove
proposte per una vacanza attiva, occasioni per avventure
all’aria aperta ed una nuova dimensione del tempo libero… tutto questo (ma non solo) è la Contea zagrebačka.
La regione del Hrvatsko Zagorje – Terra
di preistoria, castelli e terme
A nord di Zagabria si trova l’interessante regione del Hrvatsko Zagorje (www.tz-zagorje.hr), pittoresca area collinare
circondata da montagne, attraversata da tanti fiumi e confinante ad ovest con la Repubblica di Slovenia.
Il centro culturale, politico ed amministrativo di questa regione coincide con Krapina, città che vanta un centro urbano
ben conservato ed il notissimo sito preistorico dell’“uomo
primitivo di Krapina”. Questa città assurse a fama mondiale grazie al professor Dragutin Gorjanović–Kramberger, il
quale, nel 1899, sul monte Hušnjak scoprì i resti di un uomo
appartenente all’età diluviale, passato alla storia ed alla
scienza come Homo Krapiniensis (www.krapina.hr).
Quest’area, ricca di sorgenti termali, consente di godere
dei contenuti di svago e di relax delle terme (toplice, in croato. N.d.t.) Tuheljske (www.tuheljsketoplice.com), Krapinske
(www.krapinsketoplice.net) e Stubičke (www.stubicketoplice.hr),
nonché nelle Terme di Jezerčica (www.terme-jezercica.hr).
Questa amena regione collinare, con tante vigne e boschi,
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è un vero paradiso per i gitanti.
Le fortezze medievali ed i castelli di campagna, come
i castelli Oršić, Veliki Tabor e Miljana, col loro numero
contribuiscono a rendere più suggestiva e specifica questa regione. Ad essi sono legati tanti eventi storici e tante
leggende raccontate nell’ambito del programma della manifestazione Leggende e racconti dei castelli dello Zagorje
(www.mhz.hr).
Il santuario mariano nazionale di Maria Bistrica è il cuore
regionale del turismo religioso, i cui programmi includono
anche le chiese della Madonna del Monte a Lobor, della
Madonna della Neve a Belec e della Madonna di Gerusalemme a Trški Vrh.
Il santuario di Maria Bistrica, il maggiore luogo di culto mariano della Croazia – visitato nel 1998 anche da papa Giovanni Paolo II – è, da oltre 300 anni, continua meta di pellegrinaggi. Annualmente è visitato da circa 500.000 fedeli
provenienti dalla Croazia e dall’estero.
I pellegrinaggi iniziano ad aprile, a partire dalla prima domenica dopo Pasqua, e durano sino alla Domenica del Ringraziamento, a fine ottobre (www.info-marija-bistrica.hr).
La regione del Međimurje si trova all’estremità settentrionale del paese, nel punto di confine tra la Slovenia, l’Ungheria
e la Croazia. Marchio distintivo del turismo del Međimurje
(www.tzm.hr) è senz’altro lo “Spa & Golf Resort Sveti Martin” (www.toplicesvetimartin.hr). Il Međimurje, con la città di
Čakovec come capoluogo, è una terra ricca di gastronomia
e tradizioni, eccellenti vini, strade del vino e percorsi ciclistici ed offre grandi opportunità di sport, ricreazione e relax,
oltre ad una serie di programmi turistici molto interessanti
basati sulla tradizione.
Ad est della città di Zagabria c’è l’interessante area della
Podravina, delimitata dal fiume Drava e dalle montagne
della Bilogora e del Kalnik. Sono, queste, terre eccezionali
per la pesca e la caccia.
Percorsi ciclistici ben sistemati attraversano i paesaggi
stupendi del lago di Šoderice e del paese di Hlebine, culla
dell’arte naïf croata, attraversano le ricche riserve venatorie
della regione e seguono il corso del fiume Drava.
Ecco le manifestazioni più significative della zona: i “Podravski motivi” (nella città di Koprivnica), la “Leggenda dei Picoki” (Đurđevac) ed il “Križevačko veliko spravišče” (Križevci).
Sono, queste, tre manifestazioni dedicate innanzitutto alla
preservazione delle peculiarità autoctone popolari ed imperniate sul folclore, sulla gastronomia tipica, sugli antichi
mestieri e sugli usi e costumi d’un tempo.
La regione di Varaždin (www.turizam-vzz.hr), coincidente
con l’estremità nord-occidentale della Croazia, è un’area urbanizzata e mitteleuropea, culla del barocco, della musica,
dell’arte, dell’artigianato e del commercio, luogo di verdeggianti paesaggi al cui centro si staglia altezzosa la città di
Varaždin, capoluogo della contea. Conosciuta soprattutto per
la sua offerta culturale e per le possibilità curativo-ricreative
(terme “Varaždinske toplice”, www.varazdinsketoplice.hr),
la regione è una tappa obbligata nell’itinerario d’ogni turista che desideri conoscere la Croazia più autentica. In
questo territorio si trovano il famosissimo parco-bosco di
Trakošćan ed il parco-bosco della Drava, polmone verde
del capoluogo. Da non dimenticare anche tre beni naturali
di carattere geologico-paleontologico di livello europeo, che
confermano la continuità della presenza millenaria dell’uomo su queste terre (le grotte Vindija špilja, Mačkova špilja
e Šincekova špilja), nonché l’unico vulcano fossilizzato e
giacimento di pietre semipreziose in Croazia, protetto come
parco geologico (Gaveznica - Kameni vrh).
Photo: Damir Fabijanić
Il patrimonio storico-culturale
La Contea zagrebačka
La Contea zagrebačka (zagabrese) è terra di musei, gallerie d’arte ed altri spazi espositivi che ospitano collezioni ed eventi artistici dei maggiori esponenti del panorama
artistico-figurativo nazionale ed internazionale. Le gallerie
ed i musei offrono uno spaccato culturale e storico della vita
di questi luoghi. Fin dai tempi antichi, tanti nobili appartenenti ai ceti sociali più elevati dell’aristocrazia locale e straniera erano soliti sostare, durante i loro viaggi, nello sfarzo
dell’ambiente naturale della Contea, trovandovi spesso il
luogo ideale su cui costruire una nuova dimora. Testimoni
muti di quei tempi, i castelli e le residenze di campagna (kurije) raccontano ai visitatori storie quasi dimenticate.
L’elmo di Budinjak, uno dei due elmi bronzei ritrovati nella
necropoli dei principi (sito archeologico della necropoli di
Budinjak) è l’unico esemplare intatto dell’Europa centrale
di uno dei sei tipi d’elmo esistenti e risalenti alla tarda età
del ferro.
L’antica città romana di Andautonia si trovava là dove
oggi sorge il villaggio di Ščitarjevo, tra le città di Zagabria
e Velika Gorica. Un tempo centro mercantile, economico
e culturale affacciato alla strada romana Siscia - Poetovio
(Sisak – Ptuj), fu rasa al suolo nel V secolo durante le Migrazioni dei popoli. Gli scavi effettuati sinora hanno riportato
alla luce numerose monete, qualche monile, vasellame, lucerne, sculture, affreschi ed altro.
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Varaždin, la città più barocca della Croazia
www.turizam-vzz.hr
Il suo centro storico, autentico esempio di città barocca
mitteleuropea frequentemente paragonata a Vienna, gode
di uno stato di conservazione straordinario. La fortezza, il
nucleo storico della città, i musei, le gallerie e le collezioni
d’arte, il cimitero cittadino, tutelato come bene del patrimonio orticolturale nazionale, sono le mete principali d’ogni turista in visita alla città. Uno dei segni distintivi della città è la
Guardia di Varaždin, i cosiddetti purgari i quali, con le loro
belle uniformi da granatiere, sono una presenza costante
ad ogni importante cerimonia che si svolge nel piazzale antistante il Municipio. Il famoso cimitero di Varaždin, bellissimo esempio dell’architettura dei parchi, è nato nel XX
secolo: una volta piantate, le tuie sono state potate in modo
tale da formare paraventi ed arcate ad imitazione del parco
francese di Versailles.
Varaždin non è soltanto una delle più belle e più antiche città croate, ma anche una delle realtà urbane dall’identità più
spiccata dell’intero Paese. Una città che è stata costruita in
oltre otto secoli a misura delle esigenze dei suoi abitanti,
un luogo che ha conservato la sua unicità, la sua armonia
e la sua specifica atmosfera. Varaždin, dal 1755, fu capitale
della vita amministrativa e politica della Croazia dei Banati; ruolo che nel 1776, a causa d’un incendio che distrusse
gran parte della città, passò alla città di Zagabria.
Photo: Milan Babić
secolo, ai piedi della quale si svolse la famosa Battaglia di
Sisak, considerata una sorta di svolta storica che permise
all’Occidente di fermare l’avanzata dei Turchi che miravano
a raggiungere il cuore dell’Europa.
Il villaggio-museo etno-ecologico di Kumrovec
www.mhz.hr/kumrovec/
Nel settore occidentale della Contea krapinsko-zagorska (di
Krapina e dello Zagorje), nel paese di Kumrovec, c’è l’unico museo all’aperto della Croazia, denominato “Staro selo”
(“Antico villaggio”), con tutta una serie di case tipiche della
tradizione rurale dello Zagorje che hanno mantenuto inalterato il loro aspetto, tipico degli edifici sorti a cavallo tra i
secoli XIX e XX. La parte centrale del villaggio è occupata
dalla tenuta Broz e dalla casa natale di Josip Broz Tito, presidente della ex Jugoslavia ed importante statista protagonista sulla scena mondiale nella seconda metà del XX secolo. Il villaggio-museo propone una quarantina di edifici ad
uso abitativo e rurale nei quali i visitatori possono ammirare
diverse collezioni etnologiche che parlano della vita quotidiana della gente dello Zagorje. Tra esse ricordiamo La
festa di nozze dello Zagorje, Dalla canapa al panno e Vita
di una coppia di sposi novelli, e tutta una serie di mostre che
illustrano la tradizione artigianale dello Zagorje attraverso i
mestieri del fabbro, del carraio, del pentolaio, ecc. Il museo,
durante l’anno, organizza tanti eventi, manifestazioni e laboratori interattivi ad uso e consumo dei visitatori.
Photo: Sergio Gobbo
L’antica città di Sisak
www.turizam-smz.hr
A sud di Zagabria c’è un’altra interessante regione, il cui
centro è l’antica città di Sisak (www.sisakturist.com).
Quest’area comprende le pianure parzialmente paludose
dei tratti pianeggiante dei fiumi Sava, Kupa, Odra, Lonja,
Glina, Česma, Ilova ed Una, attorniate dai dolci pendii boscosi dei monti della Petrova, Zrinska e Moslavačka gora.
Grazie alla sua posizione nei punti d’affluenza dell’Odra nella Kupa e della Kupa nella Sava, Sisak è annoverata tra gli
insediamenti urbani più antichi della Croazia centrale, con
una storia che risale addirittura al IV secolo a.C. La presenza umana su quest’area risale, tuttavia, ad un periodo
antecedente rispetto al formarsi dell’insediamento urbano
vero e proprio, com’è testimoniato dal ritrovamento di resti di suppellettili e statuine di idoli avvenuto nel corso di
scavi archeologici. Accanto al Parco archeologico “Siscia”
ed ai resti delle mura difensive dell’antica città romana di
Siscia, Sisak è dominata da una possente fortezza del XVI
Krapina
www.mhz.hr
Il popolare uomo primitivo di Krapina (simpaticamente detto
“dedek Kajbumščak”), noto alla scienza col nome di Homo
sapiens neanderthalensis, fu scoperto nel 1899 nell’ambito
d’una campagna di scavi geologici e paleontologici sul monte Hušnjakovo nei pressi di Krapina, durata sei anni e diretta
dal professor croato Dragutin Gorjanović-Kramberger, illustre geologo, paleontologo e paleoantropologo.
La semigrotta rinvenuta nei pressi di Krapina sin dall’inizio
fu annoverata tra le località scientifiche di maggior rilievo
mondiale per la sua ricchezza di fossili e per la vastità dei
reperti appartenenti all’uomo di Neanderthal.
Negli strati della caverna, alta circa otto metri, sono stati
rinvenuti circa novecento resti ossei fossili appartenenti a
più di dieci individui di sesso ed età differenti (dai 2 ai 40
anni d’età). Degni di nota sono anche i numerosi resti fossili
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Press 2010
di animali cavernicoli come l’orso, il lupo, l’alce, il cervo gigante, il rinoceronte preistorico, il bue selvatico e tanti altri.
Gli oltre mille utensili in pietra risalenti al paleolitico, o meglio all’alto paleolitico, testimoniano della civiltà materiale
dell’uomo primitivo di Krapina. L’origine di questo ricco sito
paleontologico sembrerebbe risalire a 130.000 anni fa. Circa l’interpretazione dei dati legati al sito di Krapina, esistono
varie teorie che, ancor oggi, agitano i dibattiti degli esperti di
paleoantropologia. Dopo oltre un secolo, questo sito è particolarmente interessante soprattutto per la sua importanza
paleontologica e per il gran numero di reperti fossili ritrovati.
Il sito è sottoposto ad un rigido regime di tutela come primo
parco paleontologico e bene del patrimonio naturale della
Croazia, considerato uno dei siti paleolitici neandertaliani
più ricchi del mondo.
L’antico borgo degli Zrinski di Čakovec
La fortezza fu costruita nel Medioevo per le esigenze della
famiglia Ernušt; più tardi fu ampliata ad uso della famiglia
Zrinski, la cui presenza ha lasciato forti tracce nella storia
e nel patrimonio culturale di Čakovec. Sotto gli Zrinski, la
fortezza assunse una forma completamente differente: la
parte centrale prese le sembianze d’una fortezza rinascimentale stretta da possenti mura, alla quale fu aggiunta una
torre barocca che oggi rappresenta un elemento imprescindibile d’ogni panorama di Čakovec.
La chiesa di San Geronimo a Štrigova – Splendido edificio sacro in stile barocco, la chiesa paolina di San Geronimo in quel di Štrigova fu eretta tra il 1738 ed il 1749 ed è
nota per i suoi affreschi opera di Ivan Ranger, il maggiore
affreschista barocco croato.
Photo: Nino Marccuti
Le bellezze naturali
Il Parco naturale della Medvednica (www.pp-medvednica.hr)
ed il Parco naturale Žumberak-Samoborsko gorje
(www.pp-zumberak-samoborsko-gorje.hr) sono stati proclamati aree naturali protette rispettivamente nel 1981 e
nel 1999. Da segnalare il fatto che sul territorio del parco
sono state censite ben 30 specie d’orchidee! Il Turopoljski
lug, un’area di 3.348 ettari, è stata proclamata zona naturale protetta nel 2003 per la varietà del suo mondo vegetale
ed animale e per i suoi rovereti. Ricordiamo, inoltre, che
quest’area conta anche tante riserve speciali di tipo botanico, ornitologico e zoologico, nonché varie riserve della
vegetazione boschiva e paesaggi naturali protetti, senza
dimenticare i sette esempi dell’architettura dei parchi sottoposti a tutela (prevalentemente attorno ai castelli ed alle
residenze di campagna) ed alcuni parchi-bosco.
Photo: Sergio Gobbo
Il mulino sulla Mura – Nei pressi del piccolo villaggio di
Žabnik, nell’estremità settentrionale del paese, l’acqua del
fiume Mura fa girare l’imponente ruota d’un antico mulino
fluviale in legno, unico nella tradizione costruttiva croata.
Nel bucolico ambiente naturale circostante si dipana l’interessante Itinerario educativo del mugnaio, percorrendo il
quale scoprirete il patrimonio tradizionale del fiume Mura e
della sua gente.
Lonjsko polje
www.pp-lonjsko-polje.hr
Regno di rovereti e di radure palustri, è conosciuto per la
particolarissima architettura rurale dei paesini compresi
nella zona e per alcune preziose chiesette. Tra le sue peculiarità turistiche, s’annoverano l’eccellente offerta gastronomica, l’ottima produzione vinicola, una rete di “strade del
vino” molto interessante e diversi percorsi cicloturistici. Il
Lonjsko polje è un habitat naturale protetto nel quale vivono specie vegetali ed animali a rischio d’estinzione, come
la cicogna, l’airone, l’aquila marina, la lontra, il castoro ed
i gatti selvatici (www.pp-lonjsko-polje.hr). Nei paesi vicini,
dalle caratteristiche costruzioni lignee, s’allevano i cavalli
autoctoni della Posavina. S’organizzano gite in autobus o
in barca sino alle località di Trebež, Čeperlin, Kostrnja, al
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Press 2010
villaggio etnico di Krapje (che, nel 1995, è stato proclamato “Paese del patrimonio costruttivo” nonché “Monumento
europeo del patrimonio culturale di cat. A”) ed alla località
di Čigoč, conosciuta in tutto il mondo come il “Paese europeo delle cicogne”.
In qualsiasi stagione dell’anno, il Međimurje vi estasierà
con i suoi bei paesaggi collinari, le rive del fiume Mura, le
aree naturali della Drava, con tante opportunità di svago, e
le ricche e fertili pianure circostanti. La Mura è il bene naturale più prezioso del Međimurje e, sotto l’aspetto ambientale, è uno dei segmenti meglio tutelati del bacino danubiano.
Nel 2001 la Mura, assieme ad un territorio di 164 chilometri
quadrati bagnato dalle sue acque, è stata proclamata paesaggio protetto. Il bacino della Drava, invece, è conosciuto
come il maggiore territorio di rilievo ornitologico ed ittiologico della Croazia nord-occidentale. I laghi d’accumulo sulla
Drava, Kuršanec e Prelog, offrono tante occasioni per lo
sport e la ricreazione (vela, sci nautico, pedalò, acquascooter, barche e nuoto).
Lungo la Drava è stato realizzato il più ambizioso progetto
ciclistico della Croazia, chiamato Drava route, un percorso
ciclistico internazionale promosso da ben tre paesi: Italia,
Austria e Slovenia. Il primo tracciato realizzato sul suolo
croato, più precisamente lungo la riva croata della Drava,
è stato aperto nel 2002 e va da Legrad a Pitomača. Questo
progetto (che va estendendosi verso est) raggiungerà il suo
massimo sviluppo quando tutti gli itinerari ciclistici andranno
ad affluire in quelli sloveni ed ungheresi. In futuro la Drava
Route andrà ad unirsi alla popolare Rotta del Danubio la
quale, attraverso Osijek ed Ilok, dovrebbe proseguire sino
al Mar Nero.
L’offerta artistico-ricreativa
Photo: Josip Madračević
Varaždin, città del barocco e dello “struscio”
Grazie al suo centro storico in stile barocco ottimamente conservato, ai musei, ai parchi ed al verde pubblico,
Varaždin, città ricca di manifestazioni ed eventi culturali,
tra i quali spicca l’ormai tradizionale festival internazionale di musica barocca (“Serate barocche di Varaždin”,
www.vbv.hr), è diventata una meta molto amata dai turisti. Ad aumentare il numero dei visitatori ha contribuito anche il festival degli artisti di strada “Špancirfest”
(www.spancirfest.com). È una festa dedicata alla città, si
tiene a fine agosto ed è descritta dagli stessi organizzatori
come un “intreccio di musica, ballo e buon umore, il tutto
condensato in un’eccitante passeggiata che è poi il cuore
dell’evento. Questo festival vuole essere un incontro con
ciò che si ha paura di dimenticare, dove la gente si dà
alla città, e la città alla gente”. Durante lo “Špancirfest” di
Varaždin potrete assistere a circa 250 programmi messi in
scena da un centinaio d’artisti provenienti da tutto il mondo,
tra presentazioni d’antichi mestieri, tanta word music, e poi
performers, spettacoli ed intere giornate dedicate ai bambini. Su sei palcoscenici sparsi per la città, potrete assistere a
concerti di musica etnica, rock e classica. Quest’area vanta anche alcune esposizioni museali d’eccezionale valore,
come quella, particolare ed unica in questo lembo d’Europa,
dedicata al “Mondo degli insetti” ed appartenente alla Sezione entomologica del Museo Civico della città di Varaždin.
Anche il castello di Trakošćan rappresenta una realtà museale regionale di gran rilievo. Completamente trasformato
in museo, vi si conservano ambienti originali del periodo
compreso tra il XV ed il XIX secolo (www.trakoscan.hr).
Gornja Stubica
Festival musicale – Il festival musicale “Estate al castello
Oršić – Subtilia” è un evento musicale unico che si tiene
ogni anno tra giugno ed agosto nelle località di Gornja Stubica (castello Oršić) e Donja Stubica (Golubovec) e nella
chiesa di San Giorgio (Sv. Juraj) a Gornja Stubica, tutti beni
culturali d’inestimabile valore che si prestano ad ospitare
eventi musicali straordinari per la gioia tanto dei numerosi
turisti, quanto degli intenditori locali. Uno degli obiettivi primari del festival Subtilia è entrare a far parte della rete dei
festival di musica antica che si tengono nei paesi dell’UE
confinanti e, con ciò, ridurre i costi ed aumentare la mobilità
in Europa degli artisti e dei solisti croati che s’occupano di
questa nobile arte.
Museo delle rivolte contadine
Edizione giubilare del torneo cavalleresco – il medioevo nel
hrvatsko zagorje
Questo singolare evento dallo spirito medievale dura una
giornata intera e comprende contenuti culturali e turistici
che hanno lo scopo di far conoscere al vasto pubblico gli
usi, i costumi ed il modo di vivere del tardo Medioevo. Il
momento clou della manifestazione è il torneo a cavallo;
esso si svolge, al cospetto del loggione dei nobili, tra scudieri, popolino, dame di corte, giocolieri, sputafuoco e vari
motivi ispirati all’ambiente tipicamente medievale. Il torneo
è seguito anche da tutta una serie di eventi che rievocano
lo spirito di quei tempi e danno un quadro completo della
società feudale del XVI secolo (www.viteski-turnir.com).
La commemorazione della rivolta contadina
Il Museo delle rivolte contadine ogni anno, in concomitanza
con l’ultimo sabato di gennaio, in occasione dell’anniversario dell’inizio della Rivolta contadina del 1573, organizza nel
castello d’Oršić tutta una serie di laboratori, giochi e spettacoli in costume. Questi laboratori, chiamati con i nomi dei
capi dei rivoltosi e dei feudatari d’allora (Gubec e Tahy),
si tengono nella sala multimediale (allestita nel solaio del
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Museo). Nel cortile interno del Museo, bambini ed adulti
possono provarsi nel lancio della korda (un coltellaccio),
nel combattimento con la mazza e nel tiro con l’arco. Durante la manifestazione è inoltre possibile visitare la mostra
permanente del Museo (con tanto di guide in costume!) e
scoprire tanti interessanti particolari della vita d’allora in una
tenuta feudale del XVI secolo. Particolarmente suggestiva è
la rappresentazione del malvagio Franjo Tahy e di suo figlio
Gabrijel (www.mhz.hr).
Krapina
Il Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina
Nelle immediate vicinanze del sito archeologico dell’uomo
primitivo di Krapina è sorto il nuovissimo Museo dell’uomo
di Neanderthal di Krapina, aperto al pubblico a partire dal
2010. La particolarità di questo museo risiede soprattutto
nella forma a spirale dell’edificio, che richiama tanto la forma della caverna, quanto il guscio della lumaca, il cervello
umano, l’embrione o il concetto d’evoluzione. L’edificio si
sviluppa su due piani collegati con una scala a chiocciola
ed è collegato anche all’esterno, ossia al sito archeologico,
mediante un sentiero. Il suo pavimento è ricoperto di terra
ed il suo atrio presenta una parete invetriata sulla quale saranno proiettate immagini della vita degli uomini primitivi.
L’allestimento museale include anche contenuti multimediali molto interessanti ed una mostra contemporanea. La
realizzazione di questo megaprogetto culturale riveste una
grande importanza per la promozione del sito archeologico
di Krapina ed, in quanto tale, è stato chiamato “progetto del
millennio”.
Scuola estiva di geologia
Nel Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina ogni anno,
durante l’ultima settimana di agosto, si tiene un corso di
geologia per bambini. Krapina offre ai suoi piccoli ospiti la
possibilità di trascorrere una parte delle ferie estive partecipando non solo al lavoro creativo dei laboratori educativi del
museo (attività artistico-figurative, modellazione, creazione
dell’abbigliamento dei cavernicoli, ludoteca ispirata ai dinosauri), ma anche al lavoro della Scuola nella natura dove,
con l’aiuto degli strumenti del geologo, potranno esplorare
i dintorni del sito archeologico alla ricerca di fossili, rocce
e minerali. Lo scopo di simili laboratori è quello di rendere popolari scienze come la geologia, la paleontologia e
l’archeologia. La scuola è suddivisa in tre fasce d’età (età
prescolare, scuola elementare e scuola media), ciascuna
col suo programma. Tutti i partecipanti alla Scuola estiva di
geologia, al termine del corso, riceveranno un attestato di
partecipazione ed una cartella contenente tutti i lavori svolti
durante l’estate. www.mhz.hr
Sisak
Il Torneo cavalleresco di Sisak – Verso Sisak ogni anno
scorre un “fiume di prescelti”, migliaia di visitatori che raggiungono la città a piedi, lungo le rive della Kupa o della
Sava, a bordo di una delle navi che, navigando per le acque
della Kupa, approdano ai piedi delle mura della Città vecchia, oppure a bordo d’un pittoresco trenino turistico. Ogni
torneo cavalleresco di Sisak è unico: ai piedi della Città
vecchia risuonano i canti patriottici d’un tempo, gli artigiani
mostrano la loro abilità riproponendo antichi mestieri quasi dimenticati, si mangia e si beve così come si mangiava
e beveva nel Medioevo, il tutto in un’allegra atmosfera di
svago per grandi e piccini. Al calare della sera, poi, s’accendono le luci per le vie e, tra squilli di trombe e rulli di tamburi, inizia il Torneo cavalleresco di Sisak, “in onore di tutti
i cavalieri croati”. Tra le luci dei fuochi d’artificio, la musica
delle fanfare ed il suono dei tamburi, il pubblico del torneo
scandisce il nome del Cavaliere vincitore, premiato dal sindaco di Sisak con la Spada d’oro, simbolo di destrezza ed
eroismo. (www.sisakturist.com).
La Notte celtica – La Notte celtica cade nei primi giorni
di settembre, in tempo di novilunio, sulla passeggiata che
costeggia la Kupa, tradizionale luogo di ritrovo della gente di Sisak e dei suoi ospiti. Migliaia di persone s’affollano
lungo la riva sinistra del fiume, alla quale s’affaccia il centro della città stretto tra due ponti; ci si ritrova con l’intento
di partecipare, fieri del proprio passato, ad un’ora di storia
all’aperto sulle rive di quel fiume che ha sempre significato
vita e prosperità per Sisak. E mentre le chiatte, illuminate
da grandi candele galleggianti, solcando le acque del fiume
trasportano i ricordi d’un lontano passato, i visitatori della
Notte celtica diventano parte d’uno spettacolo unico e straordinariamente suggestivo. Tra i fuochi dei druidi e i sacerdoti celtici, che distribuiscono ai passanti “pozioni magiche
ed altri intrugli”, ognuno partecipa al rito mistico della rievocazione dei remoti guerrieri, delle fanciulle, dei vescovi e dei
loro persecutori, dei conquistatori e dei difensori della vita e
della libertà. (www.sisakturist.com)
Photo: Milan Babić
Bjelovar
www.tzbbz.hr
La settimana internazionale dei percussionisti (IPEW
- International Percussion Ensembles Week) presenta le
più alte espressioni, i migliori esponenti e gli ensemble più
quotati del panorama percussionistico mondiale. Il festival,
oltre a proporre vari concerti serali (sempre seguiti da un
foltissimo pubblico), offre ai musicisti la possibilità di stare insieme tra loro, di mettere in comune le conoscenze e
le esperienze maturate nel corso della loro attività e di trasmetterle agli allievi che partecipano ai laboratori musicali
organizzati nell’ambito della manifestazione. La Settimana
delle percussioni si tiene ogni anno a gennaio.
BOK fest – Il BOK (ovvero “Le risonanze del teatro di Bjelovar”) è una rassegna delle più significative realizzazioni
delle compagnie teatrali della Croazia. Accanto ad una de-
72
Press 2010
cina di rappresentazioni sceniche per un pubblico adulto,
la manifestazione propone altrettanti spettacoli destinati ai
bambini. Attraverso vari laboratori teatrali, inoltre, i bambini avranno la possibilità di conoscere i loro beniamini ed
acquisire, così, una parte della loro arte, del loro sapere e
della loro esperienza. La manifestazione si tiene ogni anno
in primavera nella città di Bjelovar.
La Terezijana è una manifestazione di cultura, svago e turismo che, in più giorni, presenta una serie d’eventi musicali,
scenici, artistici e sportivi alla cui realizzazione partecipano
artisti ed interpreti provenienti da tutta la Croazia. L’evento
centrale di questa manifestazione, solitamente visitata da
oltre 30.000 spettatori provenienti dalla Croazia e dall’estero, è la ricostruzione scenica dell’ingresso dell’imperatrice
Maria Teresa nella città, da lei fondata con un decreto del
1756.
alla vita dei paesi della Podravina, una terra di vaste pianure, boschi e campi arati, che è poi l’origine della città di
Koprivnica che, durante la prima settimana di luglio, si trasforma in un enorme spazio espositivo completamente dedicato all’arte naïf. Un centinaio di prestigiosi pittori e scultori espongono le loro opere a cielo aperto, per le vie della
città, creando dipinti e sculture che celebrano la ricchezza e
l’arte sopraffina della scuola naïf di Hlebine.
Photo: Sergio Gobbo
Photo: Milan Babić
Koprivnica ed il Festival del Rinascimento
www.koprivnicatourism.com
Sulle mura del vecchio borgo di Koprivnica a settembre si
svolge un vero e proprio spettacolo storico. Sotto le loro
tende, i cavalieri affilano le lame delle loro spade per conquistare in duello la mano della loro amata; falchi da caccia roteano per aria ubbidendo agli ordini dei loro padroni;
i mercanti e gli artigiani, dal canto loro, fanno a gara nel richiamare l’attenzione degli acquirenti sulle mercanzie di cui
sono piene le loro bancarelle e le loro botteghe, manufatti e
prodotti tipici di tempi andati. Durante il Festival rinascimentale vale una sola regola: nessun particolare deve svelare,
a chi non lo sapesse, che ci si trova in pieno XXI secolo!
Ecco i cuochi, impegnati a preparare specialità basate su ricette medievali, con ingredienti esistenti anche in un tempo
così lontano. L’offerta ristorativa è completata da bevande
come la medovina (un distillato al miele), la birra ed il vino
che si bevevano allora. Gli accampamenti dei cavalieri, con
tanto di fedeli copie di vettovaglie ed armi del passato, riusciranno, ne siamo certi, a colpire la curiosità e la fantasia di
ciascuno di voi. Cavalieri che combattono per la mano della
loro amata, estemporanei attacchi alle mura, falchi e selvaggina (quest’ultima immancabile nella dieta d’allora) sono
soltanto una piccola parte delle proposte interessanti e, soprattutto, interattive di questa splendida manifestazione.
I motivi della Podravina
La pittura naïf è uno stile pittorico autoctono della Croazia,
uno stile che è caratterizzato da soggetti di vita contadina,
in armonia con la natura e con le sue bellezze. Alludiamo
Đurđevac
La leggenda dei Picoki (www.tz-djurdjevac.hr). È una leggenda che parla del coraggio e dell’astuzia degli abitanti di
Đurđevac, i quali, per rompere il lungo assedio delle truppe turche alla città, s’inventarono un ingegnoso sotterfugio.
Nel XVI secolo la città fu stretta d’assedio dalle truppe del
signore turco Ulama-beg, deciso a conquistarla affamando
la popolazione cittadina. Dopo un po’, di tutte le scorte di
cibo disponibili, alla popolazione non rimase che un galletto
(picok, nel dialetto locale). Consigliati da una saggia vecchina, la gente di Đurđevac caricò un cannone col galletto e lo
sparò sulle truppe turche. Il potente Ulama beg, credendo
che gli assediati disponessero di così grandi riserve di cibo
da permettersi il lusso di usarle come “carne da cannone”,
rinunciò all’assedio della città e, facendo così, riconobbe la
sconfitta. Da allora in poi, gli abitanti di Đurđevac sono fieri
di portare il soprannome di “Picoki”.
Il “Veliko spravišće” di Križevci
Nel lontano 1242, stretto d’assedio dall’esercito tartaro, il re
Bela IV trovò riparo con i propri uomini sotto le mura di una
città che sorgeva alle pendici del monte Kalnik. Alla tenacia
delle truppe tartare, che tentavano di trovare un varco nelle
mura, risposero i contadini dei campi ai piedi del Kalnik, rifornendo i valorosi soldati di Bela IV con le prugne dei loro
frutteti. Le truppe del re, ristorate e rinfrancate, riuscirono
così a resistere all’assedio ed a respingere definitivamente l’assalto tartaro. Il re Bela IV, per ringraziare i contadini
dell’aiuto ricevuto, conferì a tutti loro un titolo nobiliare. Questa decisione fece infuriare i purgeri (cittadini) di Križevci, la
cui indignazione resistette per lustri, sino alla casuale unione di un coltivatore del Kalnik con una fanciulla di città. Le
loro nozze furono il pretesto per riappacificare la gente del
luogo. Ecco svelato il motivo per cui gli abitanti di Križevci
ripropongono ogni anno una ricostruzione di quel bell’episodio di storia locale: la festa prevede la cerimonia della
consegna delle chiavi della città al giudice cittadino, seguita
da tre giorni di baldoria.
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Le Giornate della nobiltà a Gornja Rijeka
Alla nobiltà, la classe sociale più elevata di un tempo, è
sempre stato attribuito un gusto molto raffinato e tanta eleganza. La vita della nobiltà di Gornja Rijeka era caratterizzata dal garbo dei modi, e la sua reputazione era accompagnata da uno spiccato senso per il bello ed il giusto. Venite
a Gornja Rijeka, località alle pendici del Kalnik ancora oggi
ricca dello splendore nobiliare di un tempo, e ne avrete la
conferma. I fastosi abiti da sera ondeggiano leggeri sulle
note di un valzer suonato al ballo della nobiltà, mentre i
giovani e le fanciulle attirano l’attenzione e gli sguardi dei
presenti con la loro eleganza e bellezza, grazie alle quali
partecipano all’elezione del nobile e della nobile più elegante della regione ai piedi del Kalnik. Ammirate il fascino dei
palazzi nobiliari di un tempo, assumete il giusto contegno e
godetevi tutta la magia dei tempi in cui avere il sangue blu
contava davvero!
Čakovec – Le giornate degli Zrinski e della Porziuncola
Tra fine luglio ed i primi d’agosto, il centro di Čakovec si
trasforma in un grande spazio espositivo nel quale, con un
corollario di programmi musicali, colonie artistico-figurative,
tornei a cavallo e di tiro con l’arco ai piedi delle mura della
Città vecchia, gli artigiani locali presentano i mestieri di una
volta. www.tourism-cakovec.hr
Štrigova- Urbanovo
In questa manifestazione di tre giorni che si svolge sulla
Strada del vino del Međimurje, le cantine aprono le loro porte ai visitatori offrendo i loro vini a prezzi d’occasione. Ogni
vinaio, poi, cerca di attirare l’attenzione degli ospiti con un
programma particolare. www.tzm.hr
Sveti Martin na Muri - In barca sulle acque della Mura
Sul finire di giugno, una cinquantina di tradizionali barche
in legno, partendo da Bad Radgersburg in Austria, attraversano la Slovenia e raggiungono la località croata di Sveti
Martin na Muri. Questa manifestazione di tre giorni, nata nel
segno dell’ecologia, del divertimento e del turismo, è una
vera e propria attrazione per tutti coloro che amano la natura incontaminata e la tradizione. www.svetimartin.hr
Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
La gastronomia dell’intera Croazia centrale si fonda prevalentemente sulle specialità di carne e su alcune specialità di
pesce d’acqua dolce. La tacchinella arrosto, le pisanice (filetto di maiale), la fesa di vitello ripiena, l’anatra o l’oca con
i mlinci (contorno di pasta cotta al forno), lo stinco di maiale
bollito e poi arrostito, oppure i sanguinacci con i crauti, le
sarme (involtini di foglie di cavolo cappuccio ripieni di carne
macinata speziata e riso)… Tra le specialità dolciarie, un posto particolare è riservato alle štrukle dolci o salate (fagottini
di pasta ripieni di cacio vaccino), alla bućnica dello Zagorje
(dolce a base di zucca), agli strudel farciti in mille modi, alla
bregova pita, alle palačinke (crêpes) croate ed alla zlevka di
farina di mais. La tacchinella arrosto con i mlinci, gli strudel
farciti e la bućnica con i semi di papavero sono specialità
oramai diffuse in tutta la Croazia. I klipići di Varaždin sono
il prodotto da forno più diffuso e più semplice della città. Ma
per un piacere a tutto tondo, è necessario che ogni pasto
sia accompagnato da uno dei tanti vini della regione, i quali,
grazie alla loro qualità, sono in grado di soddisfare anche il
palato dei più esigenti e raffinati buongustai. I progressi della produzione vinicola di questi anni sono testimoniati dalle
tante medaglie vinte nelle manifestazioni enologiche tanto
in Croazia quanto in Europa.
Tra le più conosciute specialità culinarie dello Zagorje, ricordiamo la tacchinella arrosto con i mlinci, le štrukle e la
zlevanka od rucleva brašna sa sirom (dolce fatto con farina
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integrale e formaggio). Un tempo piatto povero a base di
formaggio, uova e farina di mais, oggi è apprezzato come
specialità dolciaria casereccia e genuina fatta con ingredienti naturali ed in base ad una ricetta tradizionale. La Moslavina è invece nota per le specialità a base di pesce d’acqua dolce (tra i quali prevale la carpa) che danno il meglio
di sé con i vini Graševina o Škrlet.
Gli antipasti freddi sono caratteristici della cucina del
Međimurje. Tra essi annoveriamo la carne di maiale conservata nel lardo (meso iz tiblice), il lardo speziato, il formaggio
Turoš ed il formaggio vaccino fresco con la panna acida. Le
zuppe, immancabili in ogni pranzo che si rispetti, abbondano d’ortaggi o vengono preparate con la panna e, naturalmente, la pasta fatta in casa. I menù locali prevedono anche
ogni genere di pesce di fiume. E, dulcis in fundo, meritano
un cenno le specialità dolciarie della regione, tra le quali
ricordiamo la međimurska gibanica, i krapci e le kelešice.
Le “Strade del vino”, inaugurate un po’ dappertutto nella
Croazia centrale, ma concentrate principalmente nelle aree
nord-occidentali e nella Moslavina, sono un importante
aspetto dell’offerta enogastronomica e turistica locale.
La gran festa di San Martino
Per i vignaioli della Croazia nord-occidentale, il più importante santo protettore è senz’ombra di dubbio S. Martino.
La tradizione di far festa con amici e vicini nelle casupole
delle vigne (klet) e nelle trattorie affonda le proprie radici nel
secolo scorso. Seguendo un rito antico, quello appunto detto di S. Martino, si “battezza” il mostro in vinello. Da queste
parti si sono scritti interi libri sulle ferree regole del rito battesimale: basti pensare agli “Statuti di Križevci”, il più antico
ed il più dettagliato codice di comportamento del genere, e,
nella regione della Podravina, le “Regole di Koprivnica”.
Nel tempo questi due codici sono stati oggetto di controversia tra la gente del Prigorje e quella della Podravina. Profondamente radicata nella cultura popolare dell’area, questa
tradizione non solo s’è conservata nel tempo, ma s’è addirittura estesa ad altre parti della Croazia nord-occidentale
(Međimurje, Zagorje, Zagrebačko prigorje, Žumberak).
incentrata sulla degustazione e la vendita dei prodotti tipici
locali. Questa sorta di rassegna dell’arte culinaria regionale
è arricchita da una serie di programmi d’intrattenimento e di
cultura che comprende laboratori creativi, mostre, spettacoli teatrali per grandi e piccini, tanta musica, competizioni
sportive, degustazioni di cibi caserecci ed ottimi vini e tanto
altro ancora. La manifestazione “Kaj su jeli naši stari?”, da
piccolo evento di provincia, è assurto a principale appuntamento socioculturale di Vrbovec, che ogni anno richiama
nella cittadina circa 80 mila visitatori provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero.
I pescatori di Koprivnica alla loro città
Il pesce d’acqua dolce è una vera specialità per buongustai,
mentre la pesca sul fiume è un’attività da sempre pervasa
di un’atmosfera romantica e suggestiva. Stare seduti sulla
riva di un fiume in attesa che abbocchi proprio il pesce giusto: la pesca fluviale è questo e nulla più, e per i numerosi
abitanti della Contea di Koprivnica e Križevci rappresenta
l’attività ricreativa più amata e rilassante. Per questo motivo
i piatti della cucina locale, preparati col frutto della propria
pazienza e della propria tenacia, acquistano un sapore tutto
particolare. Volete gustare il miglior pesce d’acqua dolce?
Dovete partecipare alla manifestazione di fine marzo “I pescatori di Koprivnica alla loro città”, in occasione della quale
si cucinano enormi paioli (che raggiungono anche i 600 litri) di fiš-paprikaš, una zuppa di pesce d’acqua dolce molto
piccante. I più abili cuochi della zona, poi, si sfidano nella
preparazione del miglior fiš-paprikaš.
Le Giornate delle kremšnite di Samobor
Pochi le sanno resistere e per lei vengono a Samobor da
ogni parte della Croazia. Stiamo naturalmente parlando della celebre kremšnita di Samobor, una deliziosa pasta alla
crema alla quale Samobor dedica alcune giornate nella prima metà di maggio. La storia della kremšnita di Samobor è
legata al suo “padre”, un tale Đuro Lukačić il quale, nel 1923
raggiunse Samobor per imparare il mestiere del pasticcere
nella bottega del fratello. Presto si trasferì a Zagabria per
acquisire nuove conoscenze nel campo dell’arte pasticcera. Dopo aver lavorato presso i migliori pasticceri della
città, Lukačić conferì alla kremšnita di Samobor un sapore
tipico e riconoscibile, nato dalla combinazione di più ricette
dei migliori maestri pasticceri dell’epoca. Le giornate delle
kremšnite di Samobor sono state organizzate per la prima
volta nel 2001 e, per l’occasione, la città ha preparato una
kremšnita di una tonnellata!
“Le giornate del formaggio nella città dei formaggi”
è una manifestazione che si tiene a Bjelovar ogni anno ad
ottobre. Accanto ai piccoli produttori ed ai caseifici realizzati nelle tenute agricole di famiglia, alla fiera (o sagra del
formaggio), che tanti chiamano oramai “Festival del formaggio”, partecipano ogni anno anche le maggiori industrie casearie della Croazia. Oltre a mille varietà di formaggi, alla
fiera potrete vedere ed assaggiare anche tanti altri prodotti
ecologici realizzati in base alle ricette della tradizione. La
fiera, inoltre, è anche un’occasione per ammirare tanti prodotti artigianali e manufatti che spesso decorano gli stand
delle aziende espositrici, oltre agli interessanti souvenir tipici della regione realizzati in base alle tecniche della tradizione.
L’offerta ricettiva
“Kaj su jeli naši stari?”, ossia “Che cosa mangiavano i
nostri avi?”, è una tradizionale manifestazione turistico-gastronomica di fine agosto unica nel suo genere. Attrae tantissimi visitatori anche con l’organizzazione di una mostra
La Contea Varaždinska fa il proprio ingresso nel 2009 con
tre alberghi a quattro stelle, quattro alberghi a tre stelle e tre
a due stelle.
Nella Contea krapinsko-zagorska si contano nove alberghi
L’offerta ricettiva, a Varaždin e dintorni, nel Međimurje, nello
Zagorje, nella Podravina, a Bjelovar, a Sisak e nella Moslavina, è varia ed adatta ad un po’ tutte le tasche. La regione
dispone di alberghi, motel, pensioni, rifugi di montagna e
case venatorie e di un buon numero di case ed appartamenti in affitto.
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Press 2010
prevalentemente aperti nell’ambito delle stazioni termali.
Segnaliamo anche il nuovo “Aparthotel Villa Magdalena” (4
stelle) a Krapinske Toplice, il “Bluesun hotel Kaj”, anch’esso
a 4 stelle, nella località di Marija Bistrica e tanti alloggi nelle
aziende agrituristiche della contea, oggi ritenute la base su
cui fondare il futuro del turismo dell’area.
La regione del Međimurje vanta numerose capacità ricettive. Tra le più importanti spicca senz’altro il recente “Spa &
Golf Resort Sveti Martin”, un complesso a quattro stelle
aperto nell’ambito delle Toplice (Terme) Sveti Martin. Questa struttura della Croazia continentale si profila come una
destinazione esclusiva di relax, wellness, sport e vacanze
attive, con un’eccellente offerta enogastronomica ed uno
splendido ambiente naturale.
Nella città di Sisak sono in funzione gli alberghi a tre stelle
“Panonija” ed “I” ed un Club venatorio in loc. Brezovica. I
dintorni, inoltre, offrono confortevole alloggio in camere ed
appartamenti in affitto ed in alcune aziende agrituristiche.
Le terme
Varaždinske Toplice – Aquae Iasae (www.toplice-vz.hr)
Regalo della natura e munifica sorgente d’acqua termale,
ha determinato la posizione delle Varaždinske Toplice, ha
dato loro il proprio nome ed ha condizionato la continuità
della presenza umana con le proprietà curative della sua
acqua attraverso ogni epoca, a partire da quando gli antichi
Romani gli diedero il nome di Aquae Iasae. Le Varaždinske
Toplice, le più antiche terme della Croazia, al loro interno
custodiscono uno dei più significativi complessi archeologici
della Croazia continentale, composto dai resti di un centro
termale romano che funzionò per ben quattro secoli. Sullo
stesso luogo ha trovato posto anche un antico tempio dedicato al dio Sole, un santuario ancor più remoto dell’Impero
romano.
Le Daruvarske toplice (www.daruvarske-toplice.hr) svolgono la loro funzione curativa da ben due millenni. A Daruvar, anticamente chiamata Aquae Belissae, la prima
sorgente d’acqua curativa, con una temperatura media di
46,7° C, fu realizzata nel 288 avanti Cristo. Proprio in virtù
delle sue bellezze naturali, Daruvar ha sviluppato una particolare forma di turismo sanitario basata innanzi tutto sulle
proprietà benefiche delle acque e dei fanghi curativi delle
Daruvarske toplice, nell’ambito delle quali è in funzione una
struttura medico-sanitaria specializzata nella cura delle malattie reumatiche, nella riabilitazione e nella ricreazione.
Stazione curativa Topusko (www.ljeciliste-topusko.com).
L’acqua ipertermale di Topusko ha una temperatura media
oscillante tra i 68 ed i 72° C e, come tale, è particolarmente
adatta alla cura ed alla riabilitazione di malattie e lesioni che
colpiscono l’apparato locomotore, il sistema nervoso e quello muscolare. Sgorga a 1.500 m di profondità, è d’origine
vulcanica e negli ultimi 200 anni vanta una qualità ed una
composizione praticamente inalterate.
Tuheljske Toplice (www.terme-tuhelj.hr) è una nota stazione curativa e balneare, amata località per gite di una giornata. Conosciute fin dal tempo degli antichi Romani, per il
caratteristico olezzo dell’acido solfidrico sono popolarmente
chiamate “le terme puzzolenti”. Ricche fonti d’acqua minerale, ad una temperatura di 32,5° C, consentono l’attività
balneare praticamente tutto l’anno in alcune piscine interne
ed esterne. Le proprietà curative dell’acqua consentono la
cura dell’artrite, delle affezioni respiratorie, delle malattie ginecologiche, della sciatica, delle nevralgie ecc. Una delle
particolarità di maggiore rilievo delle terme Tuheljske è la
presenza del peloide, un fango curativo che, per le sue proprietà, viene addirittura trasportato nelle altre terme vicine.
Oggi le Tuheljske toplice rappresentano un complesso wellness all’avanguardia con tanto di hotel, nuovissime piscine
con acqua naturale e termale ed una vasta gamma di saune
e di programmi estetici.
Krapinske Toplice (www.krapinsketoplice.com). Lo sviluppo delle terme Krapinske Toplice come stazione curativa si
basa sulle sue tre cliniche specialistiche: la clinica specialistica per la medicina riabilitativa “Krapinske toplice”, fondata nel 1956 come reparto ospedaliero per le malattie reumatiche e la riabilitazione ortopedica; la clinica di cardiologia e
chirurgia cardiovascolare “Magdalena” (fondata nel 1996)
e la clinica di ortopedia e traumatologia “Akromion”, nata
nel 2008. Oltre alle suddette cliniche, nella cittadina opera
anche la clinica di medicina interna “Vita”, istituita nel 2006.
Alla fonte la temperatura dell’acqua, la cui composizione
chimica è caratterizzata dalla presenza di calcio, magnesio
e carbonato di calcio, raggiunge i 40-45° C. I programmi
medico-sanitari si basano sull’applicazione d’ogni mezzo
curativo naturale (acqua ipertermale e fango) e d’ogni moderna tecnica della fisiatria e della medicina riabilitativa.
Novità
la festa dell’Assunta nel 2009 è stata resa ancora più solenne dall’inaugurazione del “Bluesun hotel Kaj” (4*), una
splendida struttura ricettiva con 66 camere, un’ottima offerta congressuale e di benessere e la cucina sopraffina dei
suoi ristoranti, i cui cuochi, formatisi alla “Ritz Escoffier Ecole” di Parigi, propongono i piatti della tradizione locale interpretati in chiave moderna. L’hotel è fiero dei suoi ristoranti:
il “Bistricza”, un locale che, grazie ai suoi 400 coperti, offre
la possibilità di organizzare banchetti nuziali e ricevimenti,
e l’“Accademia”, un esclusivo locale con una capienza di
60 coperti, una fantastica offerta gastronomica, una terrazza con barbecue all’aperto e giardino invernale, un’enoteca
con 200 etichette di vini tra i più prestigiosi della Croazia e
del mondo ed un bar-aperitivi con terrazza. La zona wellness & Spa copre una superficie di 350 m2 e vanta saune,
vasche idromassaggio ed una ricca offerta di trattamenti estetici classici ed esotici. La sua polivalente sala congressi, con una capienza massima di 150 posti, garantisce
l’organizzazione di congressi, seminari, occasioni di team
building, corsi e tanto altro ancora. www.bluesunhotels.com
A fine giugno 2009 nella località di Krapinske Toplice (Terme di Krapina) è stato inaugurato il primo boutique hotel
della regione, l’esclusivo “Villa Magdalena” (4*), una piccola struttura ricettiva con otto suite de luxe ed una camera
doppia. Tra le dotazioni delle suite, segnaliamo una vasca
idromassaggio collegata direttamente alla fonte termale
76
Press 2010
d’acqua curativa. Tra le particolarità dell’hotel, da segnalare
un ristorante panoramico con una moderna offerta gastronomica basata sulla cucina fusion ed una sala multimediale
adatta all’organizzazione di piccole riunioni. Nel corso del
2010, “Villa Magdalena” sarà arricchita da tutta una serie di
contenuti dedicati al benessere. www.villa-magdalena.net
Risale al settembre del 2009 l’apertura del lussuoso “Spa
& Golf Resort Sveti Martin”, una struttura alberghiera a
4 stelle sorta nelle terme di Sveti Martin na Muri, località
che nel 2008 è stata premiata come destinazione europea
d’eccellenza. Il complesso vanta un hotel con 151 camere e
6 suites, un centro wellness di 1.800 m2, sale congressi per
500 persone, un palazzo dello sport polivalente, un centro
ricreativo ed un campo per la pratica del golf, due ristoranti,
un piano bar, un night club, un lunge-bar ed un asilo nido.
L’ambizioso progetto di Sveti Martin na Muri comprende un
campo da golf con 9 buche e green riscaldati, campi da
tennis, piscine per l’acquaerobica, campi da beach volley e
tanti impianti per la pratica sportiva. La zona Spa comprende saune, bagni, vasche idromassaggio, sale per massaggi e tanti trattamenti estetici. L’acqua termale delle Toplice
Sveti Martin vanta proprietà balneologiche d’assoluto rilievo
tanto per mineralizzazione, quanto per la presenza di iodio
e fluoro e per la sua elevata temperatura, che la rendono
particolarmente curativa.
Lo “Spa & Golf Resort Sveti Martin” rappresenta il maggiore
progetto del turismo continentale sinora realizzato nel paese, con un investimento complessivo che supera i 300 milioni di kune e l’impiego di una forza-lavoro di 200 persone.
Se si pensa che, prima dell’inizio dei lavori, su quest’area
esisteva soltanto una piscina scoperta, il progetto descritto
rappresenta davvero uno dei maggiori investimenti green
field in Croazia.
Segnaliamo, infine, che la clinica specialistica “Naftalan”
della cittadina di Ivanić Grad (Contea zagrebačka) ha aumentato le proprie capacità ricettive, mentre l’hotel “Garni”
di Velika Gorica, sinora a tre stelle, ora vanta standard e
qualità propri di una struttura a quattro stelle.
Ciò che ci rende fieri
Rudolf Steiner, nato nel 1861 nel Međimurje, è conosciuto
in tutto il mondo come illustre filosofo e fondatore dell’antroposofia, della pedagogia waldorfiana, dell’agricoltura
biodinamica, della medicina antroposofica e dell’architettura organica. La sua casa natale a Donji Kraljevec è stata
adibita a museo con il mobilio originale, tante fotografie e
le sue opere.
L’arte naïf e la strada delle gallerie d’arte della Podravina
La Podravina è stata la culla di una serie d’eminenti artisti figurativi appartenenti a differenti orientamenti artistici:
dallo scultore Ivan Sabolić ai pittori Krsto Hegedušić, Fedor Malančec, Stjepan Kukec, Josip Turković, sino a Ivan
Obsieger, Zlatko Kauzlarić – Atača, Sunčanica Tuk, Darko
Bakliža, Željko Mucko. La Podravina è la patria dell’arte naïf
croata, il cui successo risale agli anni trenta del XX secolo
con artisti del calibro di Ivan Generalić, Franjo Mraz e Mirko Virius. La scuola di Hlebine annovera tra i suoi migliori
esponenti, oltre ai pittori già citati, tutta una serie di pittori autodidatti di fama mondiale, dai decani Ivan Večenaj e
Martin Mehkek, originari di Gola, Ivan Lacković – Croata del
paesino di Batinska, Mijo Kovačić di Gornja Šuma, Josip
Generalić di Hlebine, per arrivare ai pittori della seconda
e terza generazione quali Mata Tot, Josip Gregurić, Radovan Grgec, Ivan Andrašić e tanti altri. Il fatto che, in un’area
così limitata, siano nati così tanti artisti appartenenti a differenti orientamenti stilistici, e che ciascuno di essi vanti una
propria galleria d’arte, ha spinto l’Ente per il turismo della
Contea koprivničko-križevačka (di Koprivnica e Križevci) a
realizzare il progetto “La strada delle gallerie d’arte”.
Il “miracolo dell’arte naïf”, come sorta di brand turistico, ha
così originato un interessante prodotto del turismo culturale.
A Koprivnica, Đurđevac e Hlebine, per aiutare il turista ad
orientarsi e fornirgli il maggior numero d’informazioni in un
sol luogo, sono stati collocati grandi pannelli informativi in
croato, inglese, tedesco ed italiano con la carta della Contea e l’accento sulle gallerie d’arte.
Il progetto “Pisanice od srca”
Recentemente è stato promosso, alla maniera dell’arte naïf,
un progetto tendente alla realizzazione di grandi pisanice
(uova pasquali) chiamato “pisanice od srca”, ossia “uova
pasquali fatte col cuore”. I membri dell’associazione Pittori e Scultori di Hlebine, dell’associazione “Molvarski likovni
krug” (“Circolo artistico-figurativo di Molva”) e della sezione
artistico-figurativa “Podravka 72” hanno donato vitalità e
riconoscibilità alla quotidianità ed alla tradizione della Podravina. Oggi le “uova pasquali fatte col cuore” abbelliscono le piazze, le gallerie d’arte e le fiere di città come New
York, Madrid, Bilbao, Budapest, Klagenfurt, Ferrara e Vukovar. Della loro bellezza hanno potuto godere gli abitanti
ed i visitatori di Zagabria, Dubrovnik, Varaždin, Koprivnica,
Đurđevac, Križevaci, Molva e Bjelovar.
Il Fašnik
Il carnevale, nella Croazia centrale, ha una lunga tradizione.
Tra le manifestazioni carnevalesche più note ricordiamo il
Samoborski fašnik, ossia il Carnevale di Samobor, che nel
2010 giungerà alla sua 184° edizione. Il Fašnik è senz’altro
una delle manifestazioni culturali, etnografiche e turistiche
più importanti della cittadina di Samobor, visitata ogni anno
da un gran numero di visitatori. I personaggi protagonisti
del Fašnik di Samobor sono Sraka, il principe del Fašnik,
Sudec e Fašnik. Dopo la cerimonia di consegna delle chiavi
della città ai protagonisti del carnevale, le vie e le piazze
di Samobor vengono inondate da migliaia di maschere che
partecipano ed assistono ai numerosi programmi d’intrattenimento per grandi e piccini organizzati per l‘occasione.
Accanto al frequentatissimo Carnevale di Samobor (con un
record di oltre 200 mila presenze), quest’anno la città di Velika Gorica organizzerà la 101° edizione del suo carnevale,
chiamato “Turopoljski fašnik” (Il carnevale del Turopolje).
Questa manifestazione mette insieme le peculiarità e le
consuetudini della regione storica che va dal fiume Sava, a
sud, sino alla città di Sisak. Ad essa prendono parte gruppi
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in maschera provenienti da tutto il Turopolje. Il carnevale
del Turopolje si propone, quindi, come un’occasione d’incontro non solo per tutte le maschere dell’area che rispecchiano, con i loro costumi, le tradizioni del luogo, ma anche per un consistente numero d’ospiti, diventando così un
elemento del turismo continentale che acquisisce d’anno in
anno un’importanza sempre maggiore.
Un regalo originale ed un bel ricordo
Il licitarsko srce (confortino a forma di cuore) è un dolce
di pane melato variamente decorato. Il segreto della sua
produzione è gelosamente custodito dalle famiglie d’artigiani produttrici di miele e di candele della Croazia centrale e
delle pianure dell’interno. Tradizionalmente rosso accesso,
viene prodotto in tante forme e dimensioni. La consuetudine
di regalare questo confortino a forma di cuore, col quale i
giovani dichiaravano fedeltà ed amore alle proprie amate,
è profondamente radicata nella tradizione croata. La sua
produzione risale addirittura al Medioevo.
Il magico merletto di Lepoglava - Questo meraviglioso
merletto, la cui bellezza ed il cui fascino si ritiene siano stati
importati in Croazia, diversi secoli fa, dai Paolini, è una peculiarità della cittadina di Lepoglava e dei suoi dintorni. Dal
2009, assieme al merletto di Hvar (Lesina) e Pag (Pago),
è annoverato nella lista UNESCO del patrimonio culturale
immateriale dell’umanità.
La bellezza e la magia di questo merletto, probabilmente
portato in Croazia secoli fa dai monaci Paolini, sono una
peculiarità di Lepoglava e dei suoi dintorni. L’arte del ricamo fu gradualmente accolta dalle donne dei paesi e non fu
mai abbandonata del tutto, rimanendo nella tradizione locale sino ai nostri giorni. Il merletto di Lepoglava raggiunse
il suo massimo splendore sul finire del XIX secolo e nella
prima metà del XX secolo, grazie soprattutto all’opera della
nobildonna Zlata Šufflay, alla quale si deve l’organizzazione del lavoro delle merlettaie e l’applicazione del merletto
come ornamento ai costumi della tradizione. Il suo lavoro
fu proseguito, con altrettanto successo, da Danica Brossler
dopo la Prima guerra mondiale. Attraverso alcune istituzioni
governative, stimolò la produzione aprendo corsi professionali, laboratori ed una scuola dedicata al ricamo. A quel
tempo, l’abilità delle merlettaie consentì di aggiungere al bilancio di tante famiglie una nuova fonte costante di guadagno, essendo i loro manufatti venduti un po’ in tutt’Europa.
Negli ultimi anni si cerca di proporre ed organizzare questa
produzione sotto una nuova veste, offrendola come un prodotto tipico croato sia sul mercato domestico, sia su quello
estero. Anche il festival internazionale del ricamo, che s’organizza a Lepoglava dal 1997, con un corollario di seminari
e mostre dei lavori croati ed europei più belli prodotti nei
centri di maggior prestigio del Vecchio continente, è un motivo di stimolo allo sviluppo di questo ramo della produzione
artigianale. Da segnalare, infine, che la Scuola professionale di ricamo ha finalmente riaperto i propri battenti dopo
ben 70 anni.
La caraffa Srabljivec - Chiamata anche “Krapinska kamenina”, è un souvenir utilizzato per bere i vini locali al motto
di: “Svaki pije neka zdravo, samo nek najde luknju pravo”
(trad. “Che ognuno beva di gusto, basta che trovi il foro giusto!”). Si tratta d’una caraffa dal bordo della bocca pieno di
fori, collegati ad un manico vuoto attraverso il quale scorre
il liquido che arriva alla bocca. Il trucco sta nel chiudere i
fori inutili ed indovinare quelli attraverso i quali bere il vino.
I monili del museo di Sisak – I monili di Sisak sono souvenir unici, inimitabili. Copie delle monete d’epoca romana
ritrovate nell’antica Siscia, nel 2005 sono stati premiati quale “Miglior souvenir croato”.
La stucka di Petrinja – La produzione artigianale dei vasai
ha una lunga tradizione nel territorio della città di Petrinja. La stucka (brocca), un tempo, era usata per il trasporto
dell’acqua e del latte quando s’andava a lavorare per i campi, perché consentiva di conservare il liquido a lungo alla
temperatura desiderata. Fatta d’argilla da vasaio, di colore
rossastro, è decorata a mano a fasce orizzontali bianche e
marrone e smaltata con uno smalto trasparente. Sul manico
vuoto ha un piccolo beccuccio cuneiforme dal quale si beve.
La stucka, in quanto simbolo della tradizione ceramica di
Petrinja, oggi rappresenta il souvenir più tipico della città.
La Žganica Zrinske garde è un’acquavite tipica del
Međimurje prodotta con le prugne Bistrice. Ciascuna delle
quattro acquaviti prodotte è caratterizzata da uno specifico
design: la “Garda turistica”, la “Garda unicat” , la “Garda
historica” e la “Garda barrique”, ciascuna con una propria
storia che affonda le radici in un passato lontano, quando
il Međimurje era governato dalla famiglia Zrinski alla quale
l’acquavite è dedicata. (www.viliamovka-petkovic.hr)
I giocattoli in legno sono un prodotto della tradizione
artigianale del Hrvatsko zagorje con una lunga storia alle
spalle. Nel 2009 sono stati inseriti dall’UNESCO nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tradizione nata e
sviluppatasi nel XIX secolo, in alcuni paesi s’è mantenuta
viva sino ai nostri giorni. I segreti della loro lavorazione sono
stati tramandati di padre in figlio e sono propri di poche famiglie dedite a questa singolare attività. Loro caratteristica
principale è che sono fatti a mano dagli uomini, mentre alle
donne è riservato il compito di dipingerli. Come tali, sono
pezzi unici uno diverso dall’altro. I materiali utilizzati sono
presi dalla natura circostante: il legno tenero, facile da lavorare, del salice, del tiglio, del faggio e dell’acero, che gli
artigiani, una volta asciugato e sgrossato, tagliano e modellano con uno speciale attrezzo seguendo le linee di sagome
di cartone o legno. Su una base di colore rosso, giallo o
azzurro, le donne disegnano elementi decorativi floreali e
geometrici utilizzando esclusivamente colori ecologici. Oggi
si producono una cinquantina di giocattoli differenti per forma e destinazione d’uso (dagli strumenti musicali, come le
tamburice, ai giocattoli a forma d’animale ed agli utensili
d’uso quotidiano). www.mhz.hr
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La tamburica – al tempo del dominio austroungarico, l’area
del Hrvatsko zagorje era caratterizzata un’alta densità di
popolazione ed una gran povertà, al punto che l’imperatrice Maria Teresa dovette inviare alcuni emissari affinché
la informassero sulla situazione d’inedia in cui versava la
regione. Uno di essi, liutaio di professione, fu sistemato
nella residenza di campagna del barone Hellenbach a Tugonica. Il suo compito era quello d’insegnare ai contadini
della zona, data l’abbondanza di boschi, l’arte di fabbricare
strumenti musicali a corda. I primi allievi della sua scuola
professionale furono i sei fratelli Skuliber di Tugonica, i quali
impararono l’arte di fabbricare strumenti a corda (tamburice, bisernice, ecc.) esclusivamente con il legno d’acero.
Dopo gli Skuliber, l’arte liutaria s’estese alle altre famiglie
contadine della zona, “contagiando” innanzi tutto la famiglia
Lacković. Con lo sviluppo industriale, fecero la loro apparizione i primi impianti per la produzione in serie di strumenti
a corda, tra i quali spicca la “Muzička naklada” di Zagabria.
I loro prodotti, legati ai numeri della produzione in serie,
erano di gran lunga più economici di quelli puramente artigianali e, come tali, riuscirono a oscurare completamente
la produzione artigianale dei maestri liutai che, col passare
del tempo, furono costretti a mettersi da parte.
Tuttavia, la tamburica e la bisernica divennero un elemento
riconoscibile di questa terra di pellegrinaggi, ed i nostri saggi
Zagorci (gli abitanti del Hrvatsko zagorje: n.d.t.), prendendo
la palla al balzo, iniziarono a produrle come souvenir – giocattolo che i numerosissimi fedeli recatisi in pellegrinaggio
a Marija Bistrica acquistavano in ricordo di quella bell’esperienza spirituale e come balocco da regalare ai propri figli.
Nel 1934 a Tugonica fu fondata la cooperativa “Prva hrvatska seljačka zadruga”, alla quale erano affiliate ben trenta
aziende familiari. Le tamburice venivano prodotte principalmente per le società di distribuzione “Domus di Zagabria e
“Dom” di Lubiana, e venivano vendute non solo negli altri
stati della ex Jugoslavia, ma anche in America.
L’introduzione della plastica ai fini della produzione industriale diminuì la domanda di giocattoli in legno, e di conseguenza, il numero di produttori artigianali, cosa che determinò la fine della cooperativa. Oggi esistono soltanto sei
produttori di tamburice che perpetuano questa tradizione
secolare di Tugonica e Marija Bistrica con tanto amore.
Photo: Milan Babić
Racconti, leggende e miti
Ludbreg, la leggenda di Ludberga (www.tz-ludbreg.hr).
Ludberga, oltre ad essere un’avvenente donna ed un’eccellente produttrice di vino, pare vantasse anche poteri sovrannaturali. A lei il merito d’aver cacciato da Ludgreb niente
meno che Belzebù, cosa che le fece guadagnare il titolo di
santa protettrice della città. La leggenda racconta che Ludberga annientò il Maligno con così tanta forza che, dall’altra parte del pianeta, la crosta terrestre esplose dando vita
all’isolotto di Antipodes. A Ludbreg, nel punto esatto in cui
avvenne il memorabile scontro, oggi sgorga un’acqua “fumante” che proviene direttamente dalle viscere della Terra.
Varaždinske Toplice – Aqua Iasae (www.toplice-vz.hr).
È ad un dono della natura, ad una generosa fonte d’acqua termale, che dobbiamo l’ubicazione della località di
Varaždinske Toplice. Oltre all’ubicazione, le ha dato anche il
nome ed ha condizionato la continuità della presenza umana e dell’utilizzazione a fini curativi della sorgente attraverso
la storia, almeno da quando gli antichi Romani le diedero il
nome di Aqua Iasae. Le Varaždinske Toplice, le terme più
antiche della Croazia, al loro interno custodiscono uno dei
complessi archeologici più rilevanti dell’area continentale
del Paese, le rovine dei bagni termali d’origine romana che
funzionarono per ben quattro secoli. Su questo stesso luogo si trova anche un tempio pagano consacrato al dio Sole,
luogo sacro addirittura anteriore all’Impero romano.
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La leggenda di Veronika Desinićka: Le fonti narrano la
storia di Fridrih II Celjski, figlio di Herman II Celski e fratello della regina Barbara, moglie del re ungaro Sigismondo, il quale lasciò la propria consorte Elizabet Frankopan,
con la quale ebbe Urlik II, per una tale Veronika, splendida
fanciulla la cui famiglia probabilmente viveva nel territorio
dell’odierna Desinić. La decisione di lasciare la propria legittima consorte e di iniziare una nuova vita con Veronika
suscitò imbarazzo nella famiglia e la disapprovazione del
padre Herman. Pazzo d’amore per Veronika, Fridrih uccise
Elizabet guadagnandosi così l’ira delle due famiglie Celjski
e Frankopan. Come se ciò non bastasse, Fridrih, diventato
vedovo, decise di sposare Veronika nonostante appartenesse ad una famiglia della nobiltà minore, il cui possibile
legame col casato dei Celski, imparentato con la casa reale,
era considerato inaccettabile. L’amore per Veronika spinse
Fridrih a recarsi addirittura a Roma per ricevere il perdono
direttamente dalle mani del Papa, il che gli avrebbe consentito di contrarre matrimonio con Veronika e di legittimare
la loro prole nata fuori dal matrimonio. Ma l’intenzione di
sposare la sua fatale amante rese evidente la sua responsabilità circa la morte di Elizabet, sulla quale s’espresse il re
Sigismondo decretando la condanna a morte del giovane,
decisione che la regina, nonché sorella di Fridrih, riuscì a
tramutare in pena detentiva. Herman II Celski, fatta radere
al suolo la città di Fridrihštajn, dove la coppia aveva vissuto sino ad allora, ordinò che Fridrih fosse segregato nelle
carceri di Celje. Più tardi riuscì a catturare anche l’odiata
Veronika accusandola di stregoneria per aver ammaliato il
giovane ed aver tentato di avvelenare lo stesso Herman II.
Scagionata dal tribunale, Herman decise comunque di porre fine all’infelice vita della giovane Veronika ed il 18 ottobre
1425 ordinò che venisse giustiziata nel castello di Ojstrica,
in Slovenia, e sepolta in quel di Braslovče. Scontata la pena,
Fridrih II, finalmente libero, fece traslare il corpo di Veronika
nel convento di Jurkloštro nei pressi di Laško. Inattendibili
appaiono quelle fonti che vorrebbero legare Veronika al castello di Veliki Tabor. La leggenda che vorrebbe Veronika
murata viva nelle mura dell’attuale castello non può essere
vera per il semplice motivo che la costruzione dell’edificio
risale a dopo la morte della giovane. È possibile, tuttavia,
che la famiglia di Veronika fosse originaria di Desinić e dintorni. A conforto di questa tesi vengono menzionati gli affreschi della cappella di San Giovanni nella località di Ivanić
Miljanski, nei pressi del Veliki Tabor, fatta erigere proprio da
Fridrih II Celjski. Analizzando i temi che hanno ispirato l’autore dei dipinti si vede, infatti, che alcuni di essi sono legati
all’infelice destino di Veronika e Fridrih, dando un senso al
possibile legame tra questo territorio ed il dramma dei due
infelici amanti.
Una leggenda d’amore – La cappella di San Rocco a
Podgrađe, eretta sulle fondamenta di una precedente cappella barocca del 1727 in base al progetto del grande Bollé e
contemporanea alla chiesa di Marija Bistrica, è interessante
perché la sua costruzione è legata ad una grande storia
d’amore. Il nome di Antun Kirschhofer, virtuoso del violino,
professore di musica, direttore d’orchestra e compositore, è
scritto a caratteri cubitali nella storia musicale di Zagabria
e della Croazia. Nato a Pešt nel 1807, morì molto giovane.
Kirschhofer giunse a Zagabria nel 1829 alla ricerca di un
lavoro. Il giovane Kirschhofer fu assunto come maestro di
violino presso la recentissima Scuola di musica di Zagabria.
A quei tempi i signori vivevano dalla primavera all’autunno
nelle loro residenze di campagna sparse nello Zagorje e,
soltanto con i primi freddi, ritornavano nei loro palazzi di Zagabria, dove trascorrevano le lunghe giornate invernali tra
concerti, feste e spettacoli teatrali. Tante famiglie aristocratiche erano solite organizzare concerti nei loro saloni. Antun
Kirschhofer era un interprete molto apprezzato e presenza
molto gradita in tanti palazzi signorili. L’accesso ai saloni
della mondanità non era dovuta soltanto alla sua arte, ma
anche alla sua bellezza. Come tale spesso teneva concerti
nel palazzo del conte Donat Mauricije Sermage de Somsedvar (Susedgrad) in via Opatička, proprietario anche d’un
grande castello ad Oroslavje e d’una tenuta con tanto di residenza campestre a Podgrađe. Oltre ad esibirsi nel palazzo dei Sermage, Kirschhofer dava lezioni di pianoforte alla
giovane figlia del conte, la contessina Karolina. Tra i due
sbocciò l’amore e, a causa della differenza di classe, il conte Donat Mauricije decise di segregare la propria figlia nella
tenuta di Podgrađe, nella speranza che, così facendo, la
giovane avrebbe dimenticato il suo bel maestro di pianoforte. Tuttavia, neanche la considerevole distanza riuscì ad separare i giovani innamorati, che continuarono ad incontrarsi
in segreto nei pressi della cappella di Sant’Andrea a Lazo.
E mentre la contessa Karolina raggiungeva Lazo in circa
un’ora e mezza di cammino, il giovane Kirschhofer, proveniente da Zagabria, attraversava i rilievi della Zagrebačka
gora, secondo alcuni cronisti dell’epoca, in parte a bordo
della carrozza postale, in parte a piedi.
Kirschhofer continuò questo suo “pellegrinaggio” a Marija
Bistrica finché, nel 1844, non fu raggiunto dalla notizia della
morte del conte Sermage. A quel punto, la contessa non
poté più opporsi alle nozze tra Karolina, zitella in età da
marito, e l’amato violinista. In dote la contessina ricevette
la residenza campestre e la tenuta di Podgrađe dove aveva
trascorso gli anni della segregazione e del “pellegrinaggio”
forzato alla cappella di Lazo. La felicità dei due sposi, però,
non durò a lungo: Kirschhofer, infatti, colpito dalla tubercolosi, si spense il 25 febbraio 1849. Karolina, rimasta vedova,
visse ancora 31 anni ed, in ricordo del marito, fece erigere una cappella proprio a Podgrađe che fu anche l’ultima
dimora terrena delle spoglie mortali di Antun. Kirschhofer
occupa un posto di rilievo nella cultura musicale croata, non
soltanto per il suo infelice amore per Karolina, ma anche
per la sua arte: a quei tempi, infatti, Kirschhofer era il nostro
primo violista concertista e, come direttore d’orchestra, diresse l’oratorio di Haydn “Le stagioni” e l’opera di Weber “Il
franco cacciatore”. Kirschhofer fu maestro di tanti allievi di
valore (tra i quali ricordiamo Franjo Pokorni, Antun Švarc,
Silvije Medunić, Mija Hajkoa, Eduard Fink, ecc.) e compositore di musica per violino ed operistica. Nota è la sua
composizione “L’innocenza e l’amore”, della quale si suppone che sia una sorta di intima confessione del musicista e
violinista innamorato. Sebbene fosse nato in Ungheria, egli
elesse Zagabria e la Croazia a sua seconda patria.
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La leggenda del drago verde di Čakovec – Il nome
Međimurje racchiude in sé il concetto di terra tra due fiumi,
la Mura e la Drava, due corsi d’acqua che nel passato inondarono le pianure di quest’area dando vita ad un ambiente
paludoso pieno di misteriose creature e conseguenti leggende. A Čakovec è legata la leggenda del drago verde, la
cui testa si troverebbe sotto la Città vecchia e la coda sotto
la chiesa di San Nicola. Soltanto un tale Dijak Grabancijaš
potrebbe liberare la città dalle grinfie del drago. Non è consigliato inquietare il drago che riposa sotto la Città vecchia,
perché la sua ira potrebbe provocare terremoti e distruzione.
Sisak, la città delle fate. La leggenda racconta che Sisak,
città sulle rive dei fiumi Sava, Kupa ed Odra, sarebbe sorta là dove un tempo, prima ancora della storia codificata,
in un tempo così remoto che la memoria dell’uomo non lo
può ricordare, vivevano liberi e felici misteriosi esseri incantati. Col presentimento che sarebbe arrivato il tempo degli esseri umani (che daranno un nome a tutte le cose per
diventarne padroni), tre fate composero una canzone col
nome del luogo, che nella lingua dimenticata delle creature
fatate suonava così: SSSAAAAEEEYSYYYCING! Ogni toponimo successivo, come Segesta, Siscija, Szissek, Zytek
ed, infine, Sisak, saranno soltanto vani tentativi di tradurre
l’intraducibile. La legenda racconta che la prima volta che
un orecchio umano udì le fate intonare il nome della città fu
quando una splendida principessa originaria della città siciliana di Segesta, in fuga col proprio innamorato dall’ira del
proprio padre-re, attraversati sette montagne e sette mari,
giunse finalmente tra le braccia dei fiumi Kupa, Sava ed
Odra e, sentendo il canto delle fate, pensò: “La canzone
parla della mia Segesta! È destino che mi debba stabilire
qui!”.
Il carro d’oro di Sisak – In epoca romana, Siscia era nota
come città ricca d’armonia, sfarzo e bellezza. Con l’avvento
dei possenti Unni, popolo guerriero di cavalieri senza paura,
originari delle lontane steppe, Siscia ed i campi circostanti le
mura caddero nelle loro mani, mentre i suoi abitanti furono
sterminati o ridotti in schiavitù. Incantato dall’arte di coniare
moneta e di forgiare statue d’oro tipica della città, il capo dei
barbari, amante anch’egli del preziosissimo metallo, in ricordo della gran vittoria si fece costruire un carro tutto d’oro.
I fabbri e gli orafi si diedero da fare. Giorno e notte, senza
posa, forgiarono e lavorarono il metallo prezioso finché non
costruirono uno sfarzosissimo carro decorato con le pietre
preziose delle matrone romane, finalmente pronto per essere guidato per le vie della città. La natura nomade, tuttavia,
spinse gli Unni a lasciare queste terre ed, all’improvviso, il
prezioso carro d’oro si dimostrò un inutile ingombro sulla
strada verso la loro futura destinazione. Prima di lasciare
la città, il capo degli Unni decise di nascondere il carro in
un posto sicuro e di riprenderselo una volta ritornato in città
(cosa che, purtroppo per lui, non avvenne). Si racconta che
il carro sia ancora custodito nel letto del fiume o sepolto in
uno dei tanti colli attorno alla città, e che verrà alla luce in
tutto il suo splendore soltanto quando la città di Sisak si troverà esposta ad un pericolo mortale. Salvata la città e la sua
gente, il carro d’oro sarà nuovamente avvolto dalle tenebre
del suo nascondiglio segreto.
La storia della fonte della madonna di Marija Bistrica –
Alle spalle della cappella di San Ladislao, sull’erta di Josip
Šćuric, c’è un pozzo nella cui acqua, secondo una leggenda, la Madonna si sarebbe lavata i piedi. Attorno al 1950
un pellegrino, in cerca di quel pozzo, giunse alla casa di
Milan Šćuric che si trovava in cima alla salita. Disse anche
di non esser solo, ma di aver portato con sé tutti i suoi parenti affinché anch’essi potessero lavarvisi. Al pozzo furono
indirizzati da una vecchina la quale, poiché fin da bambina
andava in pellegrinaggio a Marija Bistrica, sapeva benissimo dell’esistenza della sorgente nella cui acqua miracolosa
la gente era solita lavarsi e dalla quale veniva guarita. Milan
sapeva di quel luogo, ma ignorava il nesso con la Madonna.
Trovato poco dopo il luogo esatto in cui sorgeva il pozzo,
lo liberò dai rami e dalle lastre di pietra che ne coprivano
l’apertura e s’accorse che, nonostante l’incuria, non s’era
prosciugato. Di lì a poco la sorgente diventerà meta di pellegrinaggio: ristoratisi con l’acqua della fonte, infatti, i pellegrini sono soliti riprendere il cammino per raggiungere in
preghiera la chiesa della Madonna di Bistrica.
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Slavonia
www.tzbpz.hr, www.tzosbarzup.hr, www.tzzps.hr, www.tzvsz.hr, www.tzvpz.hr
Photo: Damir Rajle
Photo: Sergio Gobbo
La Slavonia, regione pianeggiante della Croazia orientale
delimitata dai fiumi Drava, Danubio, Sava ed Ilova, è una
vera e propria oasi per i turisti che, anche se solo per un
breve periodo, desiderano sostituire alla calca cittadina la
pace del verde e la piacevolezza di un soggiorno in una
natura intatta.
Da un punto di vista amministrativo, il suo territorio è compreso entro i confini delle seguenti contee: Vukovarskosrijemska (di Vukovar e del Sirmio), Virovitičko-podravska
(di Virovitica e della Podravina), Požeško-slavonska (di
Požega e della Slavonia), Osječko-baranjska (di Osijek e
della Baranja) e Brodsko-posavska (di Slavonski Brod e
della Posavina).
Anche il patrimonio storico-culturale della Slavonia è ricco, con la sua singolare architettura continentale, le chiese, le fortezze, i castelli, le terme ed i luoghi di cura basati
sulle acque termominerali. Negli ultimi anni, questa regione orientale della Croazia, che nella strategia del proprio
sviluppo economico ha assegnato al turismo, accanto allo
sviluppo agrario, il posto più importante, ha investito eccezionali risorse nel rinnovamento e nella costruzione ex
novo d’alberghi quasi tutti piccoli ed a conduzione familiare,
nell’apertura di centri per la cura e per il divertimento, nella
realizzazione delle infrastrutture viarie ed, infine, nella salvaguardia ambientale.
OSIJEK – il capoluogo della Slavonia
www.tzosijek.hr
Osijek è sorta a venticinque chilometri dal punto d’affluenza
della Drava nel Danubio, nella Slavonia orientale. Città e
porto fluviale, Osijek è il centro economico, viario e culturale della Slavonia. La regione pianeggiante della Croazia
orientale, delimitata dal corso di quattro fiumi, è una vera e
propria oasi per i turisti che desiderano sostituire alla calca
cittadina la pace del verde, la piacevolezza di un soggiorno in una natura intatta e le bellezze di un ricco patrimonio
storico-culturale. Osijek consta della Città alta (Gornji grad),
della Fortezza (Tvrđa), della Città bassa (Donji grad), della
Città nuova (Novi grad, risalente al XIX sec.) e del quartiere Retfala. Gli enti e le istituzioni più importanti della città
sono l’Università, il Teatro Nazionale Croato, il Museo della Slavonia, una tipografia del 1735, un ginnasio del 1729,
la scuola di disegno, il giardino zoologico, il Centro per lo
sviluppo della zootecnia, l’Istituto per la tutela della barbabietola da zucchero, e tanto altro ancora. Per le esigenze
del Campionato del mondo di pallamano maschile, sul finire
del 2008 è stato realizzato il palazzo dello sport polivalente
“Gradski vrt”, dotato di cinque impianti principali e tanti altri
contenuti supplementari. Con suo aspetto esterno ed interno, quest’impianto sportivo sarà un nuovo simbolo “urbano”
del capoluogo della Slavonia.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva
destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di
beni culturali protetti. Di conseguenza, la posizione della
Slavonia sarà quella di una terra caratterizzata dalla “autentica gioia del vivere”, con l’accento sulla gastronomia,
la natura, la pace e l’ambiente rurale.
Požega vanta una lunga tradizione come centro urbano,
amministrativo, culturale, educativo, religioso ed economico. Oggi è sede della Diocesi omonima, della Contea
požeško – slavonska, di un istituto d’istruzione universitaria
e di una serie di enti ed istituti culturali di rilievo. La Contea
požeško – slavonska ha una lunga e ricca storia. L’uomo
v’è presente fin dalla preistoria, com’è testimoniato da diversi siti archeologici sparsi nel territorio. In epoca romana
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Press 2010
la valle di Požega era nota come “Vallis aurea”, ossia la
Valle d’oro. Požega, menzionata nel 1227 come fortezza
e sede del giuppanato, era considerata una delle principali
città della Slavonia medievale. Oltre a Požega, i centri di
maggior rilievo dell’epoca erano Kaptol, Kutjevo, Pleternica,
Velika e Pakrac, quest’ultima nota per essere stata la sede
del conio della moneta locale (il banovac). Durante il dominio ottomano, durato 150 anni, Požega (e Pakrac, ma solo
brevemente) fu sede d’un sangiaccato che comprendeva
gran parte della Slavonia. Alla cacciata dei Turchi, il giuppanato di Požega (che allora comprendeva un territorio molto
più vasto di quello precedentemente compreso nei confini
del giuppanato medievale) fu interessato, attorno alla metà
del XVIII secolo, da un forte periodo di rinnovamento: fu
allora che Požega ricevette lo status di città libera regia.
Come importante centro culturale, universitario, economico e religioso, Požega nel XIX era nota come “Atene della
Slavonia”.
Photo: Mario Romulić
Tante sono le riserve venatorie della Barania ricche di selvaggina di piccola e grossa taglia ed altrettante sono le
strutture ricettive (le cosiddette Case venatorie) a disposizione dei loro ospiti: Zlatna greda, Monjoroš, Ćošak šume
e Židopustara.
Parco naturale Papuk
Ružica grad e Orahovačko jezero sono due delle destinazioni turistiche più interessanti del Parco naturale del
Papuk al quale di recente, grazie alla sua rilevanza geologica, è stato riconosciuto lo status di Geoparco d’Europa.
Il borgo di Ružica grad si trova su un colle alle spalle del
lago e della città di Orahovica. Risale al 2009 il percorso
turistico-educativo che collega la località di Orahovačko
jezero al borgo medievale di Ružica. Lungo il percorso
sono stati sistemati pannelli informativi che illustrano le
peculiarità naturali, geologiche, culturali e storiche dei beni
toccati dall’itinerario. Ružica grad è il borgo medievale più
bello tra gli otto compresi nei confini del Parco naturale del
Papuk. Il lago Orahovačko jezero offre ai visitatori tante
occasioni per lo sport e la ricreazione. Nei pressi di Orahovica ci sono altre località turisticamente interessanti, come
la grotta (špilja) Antina, il monastero di San Nicola, il
belvedere Petrov vrh, Stari grad (Città vecchia), ecc.
Nel territorio di Čaglin, nel cuore della Dilj gora, c’è il lago
(jezero) Sovsko, luogo noto e sempre più visitato per essere
l’ultima località superstite del Paratetide (Mare pannonico)
d’un tempo.
Photo: Sergio Gobbo
Kopački rit – la destinazione turistica più suggestiva
www.kopacki-rit.hr
La destinazione turistica più suggestiva della Slavonia è,
senza dubbio, il famosissimo Parco naturale “Kopački rit”.
Si tratta di un vasto territorio alluvionale, ubicato sulla riva
destra del Danubio e compreso tra quest’ultimo e la Drava.
È popolato da oltre 2.000 specie biologiche, tante delle quali
rare o minacciate d’estinzione sia a livello europeo che a livello mondiale, tra cui ben 291 specie ornitologiche e 44 ittiche. Il Kopački rit nel 1993 è stato inserito tra le zone umide
di rilievo mondiale. I turisti possono visitare il parco accompagnati da guide esperte ed a bordo d’imbarcazioni speciali
appositamente costruite per il trasporto dei visitatori.
Si consiglia una visita al complesso del Castello Tikveš, ubicato all’interno del parco ed immerso in un fitto rovereto, un
tempo amatissimo da tanti uomini di Stato e personalità di
fama mondiale.
I cervi da trofeo più belli d’Europa
I boschi del Kopački rit e l’intera area del parco sono luoghi
deputati all’organizzazione della caccia al cervo ed al cinghiale. Il Kopački rit è popolato da un numero di cervi allo stato
brado che varia dai cinque ai settemila capi, ed è proprio qui
che sono stati abbattuti gli esemplari da trofeo più belli d’Europa. La Slavonia ha anche un altro parco naturale, il Papuk
(www.pp-papuk.hr), un’area montuosa con tante bellezze
naturali, boschi centenari e laghetti e torrenti di montagna.
Il patrimonio storico-culturale
Una miriade di castelli
La Slavonia possiede un ricchissimo patrimonio architettonico fatto di castelli e di fortezze. Il castello con cantina nella
località di Kutjevo (www.tzzps.hr), un tempo parte di una
tenuta gesuitica, occupa un posto di particolare rilievo.
Il castello di Donji Miholjac (www.tz-donjimiholjac.hr) fu
eretto all’inizio del secolo scorso come residenza di caccia, e rappresenta un esempio architettonico unico tanto in
Croazia, quanto in questo lembo d’Europa. Lo stesso dicasi
del castello per la caccia a Bilje (www.tzo-bilje.hr), realizzato in stile viennese. I conti Pejačević hanno lasciato in
eredità alle nuove generazioni i castelli di Virovitica, Našice
(www.tzosbarzup.hr) ed Osijek (www.tzosijek.hr). Degno di
nota è anche il castello barocco dei conti Noraman - Pran-
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Press 2010
dau a Valpovo, con un bel parco (www.tz-valpovo.com).
Nel castello di Vukovar (www.tzvsz.hr), un tempo residenza
della potente famiglia Eltz, è conservato il tesoro museale
della regione, con un accento particolare ai resti archeologici della cultura di Vučedol, nobilitata dalla sua famosa
colombella.
Tappa obbligata d’ogni turista è la visita al castello ed alle cantine della famiglia Odescalchi ad Ilok
(www.ilocki-podrumi.hr), accanto al quale si trovano ruderi d’edifici risalenti all’epoca del dominio turco: un “turbe”
(mausoleo) ed un bagno turco.
ni culturali. A cavallo tra luglio ed agosto, a Ðakovo, sede
episcopale della diocesi di Ðakovo e del Sirmio, da più di
quarant’anni s’organizza la tradizionale manifestazione denominata “Ðakovački vezovi” (“I ricami di Ðakovo”,
www.tz-djakovo.hr), alla quale partecipano centinaia d’associazioni artistico-culturali provenienti da tutta la Croazia
e dall’estero, presentando orgogliosamente ciascuna il proprio patrimonio. Particolarmente interessante è la sfilata dei
gruppi folcloristici, i quali, vestiti con i costumi della tradizione, precedono i carri trainati dai cavalli e sfilano per il centro
cittadino tra due ali di folla.
Il castello Adamović – Cseh sorge sulla parte collinare del
centro abitato. Si tratta di un castello patrizio con giardino,
sviluppatosi in senso orizzontale ed eretto nella metà del
XIX secolo. Accanto al castello c’è una cantina risalente al
1730. In questo castello, il 12 novembre 1995 fu sottoscritto
il Trattato di Erdut mediante il quale la Slavonia orientale, la
Barania e l’area occidentale del Sirmio saranno reintegrati
pacificamente entro i confini della Repubblica di Croazia. Il
castello è anche la sede dell’azienda vinicola Vinarija Erdut,
che vanta la botte di rovere più grande del mondo (con una
capienza di 75.000 litri), annoverata di diritto nel Guinness
dei primati. (www.erdutski-vinogradi.hr)
I bušari di Đakovo – nella città di Đakovo ogni anno, a cavallo tra gennaio e febbraio, si tiene il maggiore carnevale
della Croazia orientale, con una sfilata di maschere e carri
allegorici davvero imponente.
All’inizio di settembre, a Vinkovci, si tiene la festa popolare chiamata “Vinkovačke jeseni” (“L’autunno a Vinkovci”,
www.vk-jeseni.com).
Nella città di Valpovo, ogni anno, si tiene la manifestazione
“Ljeto valpovačko” (L’estate di Valpovo), a Donji Miholjac
il “Miholjačko sijelo” (Le serate di Donji Miholjac), mentre
a Našice, nel corso dell’estate, si tengono “Le giornate dei
boschi croati”.
Požega ogni anno organizza l’ormai tradizionale manifestazione “Zlatne žice Slavonije” (Le corde dorate della Slavonia) che, nel 2009, festeggerà il suo 40° anniversario. Da
non dimenticare la “Kulenijada”, una sorta di competizione
gastronomica alla quale partecipano i migliori produttori artigianali del kulen, pregiatissimo salame della Slavonia.
Simili manifestazioni, incentrate sull’artigianato e le tradizioni popolari, vengono organizzate anche nelle altre città e
paesi della Slavonia.
Fortezze barocche di straordinario valore
La Slavonia ha ricevuto in eredità anche due fortezze barocche di straordinario valore, ad Osijek (www.tzosijek.hr)
ed a Slavonski Brod (www.tzgsb.hr).
La fortezza di Osijek rappresenta un felice esempio di connubio tra architettura militare, civile-amministrativa e sacra.
La sua piazza centrale è dominata dalla Caserma del Generale, risalente al 1726, con il più ricco portale barocco in pietra dell’intera Croazia, e dal “pil”, una sorta d’obelisco cilindrico che, accanto a quello di Požega (www.pozega-tz.hr),
è l’unico monumento votivo di questo genere in Croazia
dotato di un notevole cavaliere, il cui sistema difensivo sul
confine verso l’Impero Ottomano che garantì alla Slavonia
un periodo ininterrotto di pace lungo due secoli e mezzo.
La Torre di Erdut, resti dell’omonimo borgo medievale della
fine del XV secolo, dal quale si gode di un’indimenticabile
veduta sul Danubio e la Vojvodina.
Le manifestazioni culturali
Durante l’anno ad Osijek si tengono tante manifestazioni.
Tra esse, spicca il festival della musica croata dei suonatori
di tamburica (uno strumento a corde della tradizione) al quale partecipano i migliori ensemble del Paese. Da ricordare
anche le “Notti estive di Osijek”, una sequela di eventi all’insegna della cultura e del divertimento organizzati all’aperto
ed arricchiti da un’abbondante offerta ristorativa. Nel giorno
dedicato alla città di Osijek è possibile assistere ad un programma dedicato all’arte, alla cultura ed all’allestimento di
varie mostre tematiche. Il Museo della Slavonia, fondato nel
1877, custodisce tanti reperti archeologici ed oggetti di gran
valore naturalistico, storico ed artistico.
Ma anche il resto della Slavonia abbonda di manifestazio-
La Barania, regione nota per le sue eccellenti specialità
enogastronomiche, propone la manifestazione chiamata
“Surduk festival”, un festival d’arte e di vino che mette insieme la cultura vinicola e l’arte locale attraverso mostre,
musica e degustazioni dei vini della regione vitivinicola della Barania. La manifestazione si tiene nei paesini del comprensorio del comune di Kneževi Vinogradi.
La manifestazione “Autunno nella Barania”, che si tiene a
Beli Manastir nel mese di settembre, mostra uno spaccato
della creatività culturale ed artistica delle tante minoranze
etniche che vivono sul territorio della città. La gara nella
preparazione del fiš paprikaš (uno stufato di pesce d’acqua
dolce molto piccante) è l’evento clou della manifestazione.
(www.tzbaranje.hr)
Tra i prodotti tipici rappresentanti l’eccellente cucina della
Barania, come non menzionare il kulen, un salame al quale
viene dedicata una sagra annuale, la Kulenijada di Jagodnjak, durante il mese di maggio.
L’area di Bilje presenta efficacemente la propria offerta turistica con due eventi: gli Etno incontri di Bilje e le Giornate
della pesca di Kopačevo.
Festa suggestiva di fine agosto, l’“Olimpiade degli sport antichi” di Brođanci, nei pressi di Osijek, è una manifestazione sportiva nel corso della quale i partecipanti gareggiano
sfidandosi in discipline pseudo-sportive quasi dimenticate,
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praticate un tempo dai pastori e dai contadini della Slavonia
(www.tzosbarzup.hr).
Nel comprensorio del comune di Erdut, nel corso dell’anno, si tengono due importanti manifestazioni che hanno
lo scopo di preservare il patrimonio culturale e popolare e
promuovere lo sviluppo economico locale. La Fiera delle
usanze e dei mestieri d’un tempo è una manifestazione di
due giorni che si tiene, dal 2005, nel mese di settembre. Si
tratta di una manifestazione itinerante, nel senso che ogni
anno viene organizzata in un paese diverso tra Bijelo Brdo,
Aljmaš, Erdut e Dalj.
Per la ricchezza dei suoi contenuti (le due giornate della
fiera propongono, infatti, anche un ricco programma culturale), questa Fiera ogni anno conta un numero di visitatori
ed espositori sempre maggiore. Dal 2007, nel paese di Dalj
Planina, a maggio si tiene un appuntamento fieristico di due
giorni dedicato ai fiori. Alla fiera, che prevede anche un ricco programma dedicato alla cultura ed al business, partecipano circa 150 espositori provenienti da tutta la regione,
dall’intera Croazia e dall’estero (Ungheria, Serbia) e circa
6.000 visitatori.
Seguite la stella cometa ad aljmaš – il presepio vivente
Risale al Natale 2007 la tradizione di allestire, sul sagrato
del santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš,
un bel PRESEPIO VIVENTE. La Natività è ambientata tra
un pugno di casupole di legno come al tempo di Gesù: le
famiglie dei fornai cuociono pane e panini, le famiglie dei
tessitori mostrano l’arte di tessere al telaio, le famiglie dei
pescatori intrecciano le reti da pesca e ceste di vimini, mentre in una delle casette vengono illustrati i riti e le usanze
tipiche della Vigilia di Natale. La gente di Betlemme è impersonata dagli abitanti di Aljmaš e Dalj Planina, vestiti con
umili costumi di juta. I visitatori, tra un bicchiere di tè o di
vino caldo ed una deliziosa focaccia locale, si godono l’atmosfera di festa e gli eventi del ricco programma natalizio
che si svolge dal 24 al 26 dicembre. Il programma del Presepio vivente termina il 6 gennaio con la festa dell’Epifania
e con la rituale Adorazione dei Re Magi.
Le terme
La Slavonia è ricche d’acque termali curative e d’acque minerali. Famose sono quelle di Bizovac (www.tzobizovac.hr)
dove, nei primi anni Settanta del secolo scorso, in alcuni
pozzi petroliferi dei dintorni fu scoperta un’acqua ipertermale dall’incredibile temperatura (96º C). Oggi le Bizovačke
toplice (www.bizovacke.toplice.hr) sono le terme più moderne e meglio attrezzate di tutta la Croazia, il cui complesso
balneare multifunzionale e la clinica, anch’essa modernamente equipaggiata, consentono di vivere un’esperienza
unica – un viaggio nel passato geologico ed un incontro
con il Mare Pannonico, scomparso da tempo immemorabile. Il complesso delle Bizovačke toplice dispone di circa
250 posti-letto in una struttura ricettiva di tipo alberghiero ed
offre all’ospite, oltre ad una vasta gamma di servizi, anche
un ambiente circostante suggestivo ed un ricco patrimonio
etnico. Spiccano senz’altro i suggestivi costumi della tradizione popolare di Bizovac, che hanno destato l’ammirazione di mezzo mondo.
Lipičke toplice (www.bolnica-lipik.hr) – Pare che le fonti
curative di Lipik fossero conosciute ed apprezzate sin dal
tempo dell’antica Roma. Tuttavia, le prime testimonianze
scritte sull’esistenza del turismo sanitario risalgono all’inizio
del XVI secolo, quando Giovanni da Capestrano menziona le proprietà curative delle terme di Lipik. Documenti del
XVIII secolo citano frequentemente l’acqua curativa che ha
reso Lipik una località termale nota ed apprezzata. Oggi,
nella clinica specialistica di Lipik, grazie alle proprietà curative delle fonti termali, si curano con successo vari disturbi
reumatici e malattie degenerative della colonna vertebrale
e delle articolazioni. A causa dei danneggiamenti subiti nel
corso del recente conflitto bellico, le Lipičke toplice sono
tutt’ora impegnate nell’ammodernamento delle strutture
sanitarie, nel restauro del patrimonio monumentale e nella
rivitalizzazione delle basi tradizionali sulle quali questa stazione curativa si fonda.
Il turismo attivo, la caccia e la pesca
ai turisti amanti dell’avventura la regione della Slavonia
propone le più disparate forme di turismo attivo. Accanto ai
tanti percorsi ciclistici segnalati, la regione propone anche
un’offerta turistica legata all’avventura.
L’equitazione è praticabile nella scuderia Ergela Ðakovo,
che dispone di circa quattrocento cavalli della razza lipizzana (www.ergela-djakovo.hr). Nella Barania s’organizzano
tour in fuoristrada e battute di pesca nei bracci del Danubio,
nei quali è possibile pescare siluri da trofeo (sino ad un centinaio di chili!) e lucci giganteschi (www.tzosbarzup.hr).
Rappresentante di spicco del turismo d’avventura è senz’altro il Baranja adventure team con un’offerta che comprende tour in fuoristrada, paintball, tour in canoa e tutto
il ristoro della località per gite “Tri mudraca” a Karanac.
www.baranya-adventure.com
Nelle immediate vicinanze della città di Slavonski Brod, nel
paese di Garčin, troverete il club ippico e la scuola d’equitazione “Ramarin” che offre ai suoi visitatori tutto il piacere di
cavalcare i suoi purosangue e splendidi impianti con percorsi ad ostacoli e, presto, anche l’avventura della maratona
ippica su un itinerario di ben 110 km. www.ramarin.hr
Le possibilità di pesca in Slavonia sono diffuse un po’ dappertutto. Segnaliamo i bacini della Drava, del Danubio, della
Sava e degli altri fiumi della regione, i loro affluenti, le aree
alluvionali, i laghi naturali ed artificiali, gli stagni ed i rami
fluviali morti, i canali ed i bacini d’accumulo artificiali e tutte
le altre acque collegate, perennemente o saltuariamente,
con i maggiori corsi fluviali dell’area.
Il lago Borovik, poco distante da Đakovo, è un bacino artificiale realizzato nel 1978 mediante lo sbarramento del letto
del fiume Vuka nel tratto iniziale del suo corso. Si tratta d’un
lago lungo 7.000 metri e vasto 160 ettari, la profondità delle
cui acque raggiunge anche i 15 metri. Si tratta di una località di pesca molto interessante nota non solo in Croazia, ma
anche altrove in Europa. Oltre alla carpa ed al persico trota,
queste acque sono abitate da tante altre specie ittiche.
La caccia sul territorio della Slavonia ha una ricca tradizione, in particolare quella alla selvaggina grossa (cervo,
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cinghiale, capriolo) e quella esercitata in riserve venatorie
circoscritte (daino, muflone). Per quanto riguarda la selvaggina di piccola taglia, in quest’area si possono cacciare il
fagiano, la beccaccia, la quaglia, la pernice, l’anatra selvatica, l’oca selvatica e la lepre. Le locande dei cacciatori, arredate in stile rustico, offrono una confortevole sistemazione
ed un’ottima cucina. Il cinghiale è presente nella gran parte
delle riserve venatorie della contea. Il fagiano è diffuso per
tutto il territorio e rappresenta la principale specie di selvaggina nelle riserve pubbliche.
Il turismo religioso
Il santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš
www.svetiste-aljmas.com
Il santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš
rappresenta il luogo di pellegrinaggio più importante dell’intera Croazia orientale. Aljmaš è compresa tra le località dotate d’una buona infrastruttura turistica, con tante strutture
ristorativo-ricettive, aree per il parcheggio e diversi servizi
legati al santuario e a disposizione dei pellegrini. Aljmaš è
un luogo che offre anche altri spunti d’interesse turistico,
tanto nel centro abitato, quanto nei suoi dintorni. Alludiamo,
in primo luogo, alle rive del fiume Danubio, al Parco naturale “Kopački rit”, alla regione vinicola Erdutsko vinogorje ed
allo stesso paese di Erdut. Grazie alla cooperazione tra la
Contea, il Comune di Erdut e le aziende di promozione turistica locali, la zona è stata dotata di segnaletica turistica e di
sportelli informativi che servono tanto al santuario, quanto a
tutti gli altri contenuti di carattere religioso dell’area.
Aljmaš durante l’anno è meta di almeno 200 mila pellegrini.
In occasione della maggiore festa mariana, l’Assunta (15
agosto), la località di Aljmaš è visitata da circa 60 mila fedeli.
Quello della Madonna dell’Acqua Santa, presso Ilača, è
il santuario più noto e frequentato della Contea Vukovarsko
– srijemska (di Vukovar e del Sirmio). Si tratta di un luogo
di culto nato nel lontano 1865, quando, sulla via che va da
Nijemci ad Ilača, apparve dal nulla una fonte d’acqua sorgiva. Ad un abitante del paese d’Ilača, quella notte, apparve
in sogno la Beata Vergine Maria col bambinello in grembo, la quale, rivendicata la fonte, gli ordinò di recintarla e di
non permettere agli armenti di bere la sua acqua. Il giovane
recintò la sorgente che i primi pellegrini giunti ad Ilača battezzarono col nome di “Acqua santa della Madonna”. Ancor
oggi ricca d’acqua, accanto ad essa fu posta una statua
della Madonna alla quale, sin dall’inizio, furono attribuiti in-
soliti poteri taumaturgici. Nel 1870, nell’area adiacente alla
fonte fu eretta una chiesa attorniata da un giardino nel quale
furono sistemate le stazioni della Via crucis. Per le celebrazioni dei riti all’aperto è stato realizzato uno spazio coperto
con un altare e, nel 1981, una cappella di pietra con tanto
di statua della Madonna. Il santuario, durante tutto l’anno, è
meta dei continui pellegrinaggi di fedeli provenienti da ogni
località della Croazia.
Il santuario di Maria Ausiliatrice a Slavonski Brod è meta
di pellegrinaggi l’otto di ogni mese e per le feste mariane.
La devozione a Maria Ausiliatrice fu promossa dalle suore
orsoline negli anni sessanta del secolo scorso. La chiesa
francescana della Santissima Trinità è la culla della spiritualità della città di Slavonski Brod. L’edificio del convento,
risalente al XVIII secolo, fu realizzato lungo la parete meridionale della chiesa. Protendendosi lungo la riva del fiume
Sava, è considerato uno dei più imponenti edifici barocchi
della Slavonia.
Photo: Goran Vranić
La cattedrale di San Pietro e Paolo a Đakovo ed il Museo Strossmayer
Sebbene Đakovo non sia capoluogo di contea e, per grandezza, occupi soltanto il sesto posto tra le città della Slavonia, essa è la sede della Chiesa regionale e, per un lungo
periodo, fu a capo della Chiesa cattolica presente in Bosnia.
Ciò spiega il motivo per cui proprio a Đakovo si trova la
più imponente chiesa dell’intera Slavonia e della Barania, la
Cattedrale di San Pietro e Paolo. Adiacente alla cattedrale,
a Đakovo è possibile visitare anche il museo dedicato al
vescovo Josip Juraj Strossmayer, una delle personalità più
illustri della storia croata e l’iniziatore della costruzione della
cattedrale. Per quanto detto, la Cattedrale di San Pietro e
Paolo di Đakovo supera d’importanza la stessa città.
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Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
Poche nostre regioni possono vantare un patrimonio gastronomico così ricco come quello della Slavonia. Nelle famosissime delizie della Slavonia è possibile rinvenire tracce
della tradizione culinaria dalmata, dello Zagorje, della Lika
e d’alcune cucine europee. Tanti momenti nella vita della
gente di questi luoghi erano occasioni per fare festa, e da
essi nacquero i cibi che la tradizione lega alla mietitura, alla
nascita, al fidanzamento, alle nozze, alle feste religiose
(Natale, Pasqua, carnevale) ed alla macellazione, momento
imprescindibile della tradizione più autentica della Slavonia.
Particolarmente note sono alcune specialità tipiche regionali, come il čobanac, il fiš-paprikaš ed il paprikaš di pollo.
In Slavonia è diffuso un procedimento di preparazione delle
verdure e degli ortaggi a mo’ di minestrone, il tutto tenuto
insieme da un soffritto di farina e paprika. Chiunque abiti
o provenga dalla Slavonia avrà in casa, per sé e per gli
ospiti, alcuni degli affettati tipici della regione, come il kulen,
il prosciutto cotto, le salsicce secche e tante altre delizie di
produzione casereccia.
Il Ministero dei Beni Culturali ha annoverato il salame kulen
della Slavonia tra i beni protetti del patrimonio immateriale
nazionale. Il kulen è un insaccato tipico prodotto con carne
suina selezionata capace di regalare momenti d’assoluto
piacere gastronomico ad ogni buongustaio. Il rito della produzione del kulen prevede l’utilizzo delle parti più pregiate
del suino ed altri ingredienti assolutamente naturali quali il
sale, l’aglio, la paprika macinata dolce e piccante.
Gastrofest – si tiene a Đakovo due volte l’anno (in estate ed in inverno) e chiama a raccolta tutti gastronomi della
Slavonia e della Barania. L’obiettivo principale del festival è
promuovere la ricca offerta culinaria delle due regioni croate.
Tra le specialità gastronomiche della Slavonia (luogo in cui
il pesce d’acqua dolce è molto apprezzato), un posto particolare spetta senz’altro al fiš-paprikaš. Altra specialità di
pesce è la carpa allo spiedo, dove lo spiedo è rappresentato
da un ramo biforcuto conficcato nel suolo accanto ad un bel
fuoco vivo, oppure il siluro impanato con la farina di granturco, servito, ad esempio, con un’insalata di fagioli e cipollotti
condita con l’olio di zucca. Questi piatti s’accompagnano
ottimamente con una delle Graševine delle cantine della
Slavonia. L’offerta enologica regionale propone, accanto ai
più rinomati vini regionali, anche i vini dei piccoli produttori
Photo: HTZ
delle tante aree vinicole di questa regione.
Tra i migliori esponenti della cucina della Barania, segnaliamo tanto l’etno-ristorante “Baranjska kuća” e la
sua offerta di specialità gastronomiche nostrane, quanto
l’enoteca “Josić”, che attrae con la sua bella veduta panoramica sul paesaggio della regione vitivinicola della Barania.
www.josic.hr
I vini della slavonia
la Slavonia possiede eccezionali premesse per la coltivazione della vite e per un’ottima produzione vinicola.
I vini della Slavonia spesso si trovavano sulle tavole degli imperatori e degli alti dignitari di corte. Da questa tradizione traggono le loro origini alcune delle vigne più
note della regione: ad est quelle del Sirmio, di Erdut,
della Barania e di Đakovo e ad ovest quelle di Kutjevo.
La Slavonia ha le potenzialità per produrre grandi quantità
d’eccellente vino, soprattutto bianco. È difficile dire quale,
tra le regioni vinicole della Slavonia, sia quella migliore e
più invitante: quelle del Sirmio, di Erdut e della Barania, nel
bacino danubiano, quella di Đakovo, nella Slavonia orientale, oppure la regione vinicola di Kutjevo, nella Slavonia
centrale. L’epicentro dello sviluppo della produzione vinicola della Slavonia, tuttavia, è localizzato attorno alla città di
Kutjevo; basti pensare a produttori quali Enjingi, Kauthaker
e l’azienda vinicola PPK Kutjevo, i più importanti vinificatori regionali, laddove Enjingi e, soprattutto, Kauthaker sono
continuamente impegnati in un lavoro di sperimentazione
con vitigni sempre nuovi. Col passare del tempo, questo
loro lavoro ha allontanato dalla Slavonia l’immagine di seisette anni fa che la caratterizzava come una regione monovitigno con una produzione tutta basata sulla Graševina.
Uno sviluppo turistico improntato sulle “strade del
vino”
Le regioni della Barania e di Erdut sono le prime aree vitivinicole in Croazia diventate parte del “Vintour”, ovvero
della rete di “strade del vino” dell’Unione Europea. Si tratta
di un progetto legato allo sviluppo turistico delle aree rurali, improntato soprattutto sulle “strade del vino”. Finanziato
con i fondi dell’Unione Europea, vi partecipano l’Ungheria,
l’Italia, la Spagna e la Croazia. Per ora il “Vintour” conta
sette itinerari compresi nei territori d’Ungheria, Spagna ed
Italia, mentre la Croazia è stata chiamata ad affiliarsi su invito della vicina Ungheria, con la quale la Contea Osječkobaranjska ha sottoscritto un Accordo di massima per l’ade-
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sione alle “strade del vino” europee. Una volta soddisfatte
le premesse per l’adesione, anche le regioni vitivinicole del
Đakovačko e del Feričanačko-našičko vinogorje sono candidate a far parte della rete europea delle strade del vino.
Ogni regione vitivinicola, naturalmente, ha un proprio punto
di partenza. Per quanto riguarda la Barania, ad esempio,
questo coincide con il castello del principe Eugenio di Savoia a Bilje e con il Parco naturale Kopački rit. Aljmaš ed il suo
santuario sono i punti di partenza della regione vitivinicola
d’Erdut. Per quanto riguarda l’area di Đakovo, il punto di
partenza coincide con la cattedrale cittadina e con la Scuderia Nazionale dei cavalli lippizzani. Le terme Bizovačke
toplice, insieme ai castelli ed ai parchi a Donji Miholjac, Valpovo e Našice, saranno le bellezze di spicco della regione
vitivinicola del Feričanačko-našičko vinogorje.
Nel territorio della Contea brodsko-posavska (di Slavonski
Brod e della Posavina) raccomandiamo una visita alle
“Strade del vino dei Monti di Brodski Stupnik”, nota regione vitivinicola con eccellenti aziende vinicole a conduzione
familiare. Tra esse ricordiamo gli Zdjelarević, gli Jurković, i
Vinković ed i Čaldarević.
L’offerta ricettiva
L’offerta ricettiva odierna è molto buona ad Osijek e Bizovac. Dopo la ristrutturazione d’alcuni hotels a quattro stelle, ad Osijek sono stati aperti circa dieci piccoli alberghi a
conduzione familiare. La ristrutturazione ha interessato anche alcune strutture ricettive a Našice, Požega, Vinkovci e
Vukovar. Oltre ad Osijek, anche Slavonski Brod, Valpovo
e Beli Manastir hanno alberghi a quattro stelle, mentre a
Đakovo e Našice si trovano soltanto strutture ricettive a tre
stelle. Osijek, con i lavori d’ammodernamento, ampliamento
e sistemazione di una serie di spazi negli edifici pubblici
destinati all’istruzione ed allo svolgimento delle attività sociali, è diventata una città a forte vocazione congressistica.
Anche l’agriturismo affonda sempre più profondamente le
proprie radici nella pianura della Slavonia, dove già una decina d’aziende rurali a conduzione familiare offre alloggio ai
turisti (www.tzosbarzup.hr).
Eco-etno
Il piccolo eco-etno villaggio di Mala Kapela
(www.stara-kapela) sorge sui pendii meridionali della
Požeška gora, nel territorio del comune di Nova Kapela, un
casolare che conta soltanto 17 anime. È unico per la singolarità dello stile architettonico delle sue vecchie case e per
la quiete dello stile di vita tipicamente paesano. Ai visitatori
sembrerà di partecipare alla vita di una comunità rurale di
un secolo fa. Senza automobili e campo per i cellulari, a
Stara Kapela si convive in armonia con la natura e con i
valori della tradizione
Quasi tutte le case del paese vantano di un ampio cortile al
quale sono affacciati gli edifici agricoli tradizionali, un pergolato per trascorrere piacevolmente la “siesta” pomeridiana
o per scambiare due chiacchiere all’ora del caffè o del tè,
un forno esterno a legna per cuocervi il pane e gli arrosti,
un frutteto con tanto di tavoli e panchine ed un barbecue di
mattoni a disposizione d’ogni ospite. L’offerta comprende
anche gli ortaggi di produzione ecologica dell’orto. Le coppie possono noleggiare un tandem per una pedalata nella
natura. C’è, inoltre, un itinerario, percorribile in bici o a piedi,
che si dipana per le colline dei dintorni per ben 13 chilometri. Esso prevede anche 6 punti di sosta, alcuni dei quali
sono repliche delle antiche čardake d’origine turca, tipiche
delle regioni militari di confine e che servivano come torrette
d’avvistamento. Lungo il percorso sono stati piazzati anche
alcuni cartelli informativi contenenti le foto ed i nomi degli
uccelli che abitano l’area, le fotografie dei funghi mangerecci e non tipici dell’area ed una descrizione della selvaggina
che vive o soggiorna nelle campagne circostanti.
Questo pittoresco villaggio della Slavonia tutto ecologia e
tradizione offre ospitalità in buone strutture ricettive capaci
di accogliere anche gruppi di turisti in pullman.
Negli ultimi tempi, la Contea osječko-baranjska, dove sono
state censite 56 aziende agrituristiche per una capacità ricettiva complessiva pari a 192 posti-letto, è interessata dal
forte sviluppo del turismo rurale. Nei primi sei mesi dell’anno la Barania ha confermato lo stesso numero d’arrivi dei
primi 6 mesi dello scorso anno, ma con un incremento delle
presenze del 50%, il che soddisfa le attese degli addetti al
turismo locale, meritevoli di aver saputo attrarre l’attenzione
dei turisti con nuove infrastrutture e migliori servizi.
Il villaggio di Karanac (www.karanac.com), grazie ai suoi contenuti ecologici ed etnologici, vede aumentare il numero delle aziende agrituristiche familiari del suo territorio. Oltre alla
realtà agrituristica della famiglia Sklepić (www.sklepic.hr),
pioniere dell’agriturismo in quest’area, l’offerta del turismo
rurale della Barania oggi conta anche la tenuta “Ivica i Marica”. Sita a due passi dal Parco naturale Kopački rit, offre
tante interessanti occasioni di svago e piacere condensate
in un sol luogo: una ricca cucina ed un piacevole benvenuto
al suono delle tamburice e della musica rom. Accanto alle
tante attività proposte, tra le quali ricordiamo l’equitazione, i
tour in carrozza ed in bicicletta ed il nordic walking, gli ospiti
potranno godere di tutto il comfort di questa oasi della tradizione regionale. www.ivica-marica.com
Novità
Secondo la categorizzazione del Ministero del Turismo (ottobre 2009), il territorio di questa regione vanta nove alberghi a quattro stelle e 20 a tre stelle. Nel mese di giugno
2009 a Vinkovci è stato aperto il “Villa Lenije”, il primo hotel
a quattro stelle della città ed il secondo del genere nella
Contea vukovarsko-srijemska.
Oltre al bar ed al ristorante, l’albergo vanta anche un complesso wellness con piscina coperta e saune, sale per trattamenti estetici e massaggi ed una suite Spa privata. L’hotel
dispone anche di una sala per conferenze e di un programma turistico comprendente tour in bicicletta, a cavallo ed in
canoa. Il 2009 è stato anche l’anno dell’apertura del primo
ostello di Vinkovci, chiamato “Plus”, una struttura per giovani con 84 posti-letto ubicata nelle immediate vicinanze del
centro cittadino. www.hostel-plus.hr
Gli “Iločki podrumi”, azienda vinicola di grande tradizione,
nel 2009 hanno aperto le porte della loro tenuta di campa-
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gna di Principovac, sorta tra vigne immense (oltre 87 ha) nel
bel mezzo di circa 15.000 metri quadrati di superfici erbose. La tenuta dispone di un bel ristorante con una capienza di 60 coperti, due terrazze (quella nord e quella sud),
un ascensore panoramico che vi porterà sul belvedere dal
quale potrete ammirare una vastissima area che abbraccia
Ilok e buona parte delle regioni del Sirmio e della Bačka, sei
lussuosi appartamenti a quattro stelle, uno dei quali, quello
presidenziale, vanta una superficie di 120 metri quadrati.
Gli ospiti dispongono di impianti per la pratica del tennis
e del badminton, quattro chilometri di strade asfaltate per
andare in bici o a piedi attraverso le vigne circostanti, un
suggestivo trenino turistico e la possibilità di partecipare
alla vendemmia e di degustare gli eccellenti vini locali. A
Zmajevac, nella Barania, segnaliamo l’apertura del primo
golf country club della regione. Accanto alla possibilità di
frequentare la scuola di golf e di giocare per divertirsi, l’impianto offre anche il servizio di sauna e un locale per la
degustazione degli eccellenti vini dei tanti produttori locali.
www.golfklub-zmajevac.hr
La fattoria “Ipša” a Čeminac va ad arricchire l’offerta delle
aziende agrituristiche della Barania. La sua offerta comprende: un confortevole letto, l’equitazione e la ricca cucina
delle nostre nonne. www.salas-ipsa.hr
I collegamenti
Sebbene disti da Zagabria, capitale della Croazia, 200-300
chilometri, la Slavonia, ed in particolare Osijek, sono ben
collegate con la metropoli. Il tratto Zagabria-Osijek è coperto quotidianamente da una decina di treni e pullman di
linea confortevoli e veloci (il viaggio dura circa 4 ore). Da
Zagabria a Slavonski Brod, percorrendo la nuova e moderna autostrada, si giunge in 1 ora e mezza (ad Osijek in 2
ore e mezza).
Osijek ha anche un aeroporto internazionale capace di accogliere anche velivoli di grandi dimensioni. D’estate sono
in funzione voli regolari diretti verso gli aeroporti dell’Adriatico, mentre d’inverno il traffico aereo è composto esclusivamente da voli charter.
A Vukovar, Ilok, Batina e ad Osijek sono in costruzione porti
fluviali per accogliere le grandi navi da crociera che vi faranno scalo lungo le loro rotte danubiane, da Vienna al Mar
Nero.
Vukovar e Osijek sono due porti fluviali della Croazia continentale a tradizione prettamente mercantile, attraverso
i quali, ogni anno, entrano in Croazia migliaia di turisti. A
Vukovar, ad esempio, durante la stagione dei viaggi fluviali
(da marzo ad ottobre), ogni settimana attraccano diverse
navi passeggeri. Si tratta di navi di lusso battenti bandiera
straniera, con a bordo passeggeri provenienti quasi sempre
dagli USA, dalla Germania e da altri paesi europei, in viaggio sulla rotta Ungheria-Romania e ritorno. Nell’estate del
2009 ad Osijek ha attraccato la prima modernissima nave
da crociera fluviale con a bordo 150 passeggeri provenienti
dagli USA. Durante il 2010, nel porto di Osijek sono attese
50 navi da crociera per un totale di ca. 7.000 turisti. In base
ai soli dati relativi ai viaggi organizzati dall’agenzia “Cen-
tratour”, negli ultimi anni Vukovar ha ospitato oltre 59 mila
turisti. La presenza delle navi da crociera sul Danubio ed a
Vukovar ha avuto inizio nel 2004 proprio grazie all’iniziativa
della “Centratour” con una nave da crociera con a bordo
6704 passeggeri. Nel 2009 i croceristi sono stati 138 con
16.054 passeggeri mentre nel 2008 i croceristi sono stati
147 con 18.918 passeggeri.
Le cose di cui andiamo fieri
Il corteo primaverile “Kraljice” (Ljelje) di Gorjani, nel
2009, è stato inserito nella lista dei beni del patrimonio
culturale immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Una leggenda fa risalire questa tradizione al tempo
del dominio turco. Si racconta, infatti, che i Turchi, conquistato Gorjani, fecero imprigionare tutti i maschi del paese.
Le donne non si persero d’animo e, travestitesi con abiti
inusuali ed impugnate spade e falci, mossero contro gli occupatori. Questi, credendo d’essere attaccati dagli spiriti,
se la diedero a gambe, lasciando incustoditi gli uomini del
paese, che furono liberati. Chi ha studiato questa tradizione
ritiene, invece, che risalga a molto tempo prima, ossia al
periodo del primo stato slavo, e che sia una reminiscenza
dell’antichissimo rito dell’iniziazione. L’evento si svolge in
occasione della festa cattolica della Pentecoste per le vie
ed i cortili del paese: divise per ruoli tra re e regine, attraversano il paese seguite da un codazzo d’uomini (i mendicanti)
e da un suonatore di piva. Nei cortili delle case sono accolte
dai padroni di casa, ai quali le Ljelje (pare che Ljelja fosse
il nome della consorte del dio slavo Perun) dedicano i canti
della tradizione. Allietati da giochi e danze rituali, che s’eseguono al suono della piva, i padroni di casa offrono loro un
piccolo rinfresco e qualche dono. Terminata l’esibizione in
un cortile, le Ljelje sono pronte a visitarne un altro, e così
facendo fanno il giro di tutto il paese. Dal 2007 a Gorjani, in
concomitanza con la Pentecoste, si tiene anche la rassegna
folcloristica “La leggenda delle Ljelje”.
La musica dei suonatori di tamburice – Osijek è solitamente descritta come la culla della musica dei suonatori di
tamburice, uno strumento a corde simile al mandolino. Il
primo ensemble di suonatori di tamburice fu costituito nel
1847 da Pajo Kolarić, il quale impose la tamburica come
strumento-principe della musica popolare. E così Osijek è
diventato il centro della musica dei suonatori di tamburice
non solo della Croazia, ma di tutti i popoli slavi del Sud.
Il ricamo dorato – Si tratta di uno dei punti più alti della
produzione artigianale della tradizione popolare e, probabilmente, la massima espressione della creatività femminile nei paesi della Slavonia e della Barania. Con il ricamo
dorato s’ornavano i più ricchi costumi della tradizione, oggi
riproposti sia nella loro funzione originale, sia come elementi decorativi per abbellire le nostre case e per arricchire la
nostra offerta turistica. www.zlatovez.com
La scuderia dei cavalli lippizzani a Đakovo – La tradizione dell’allevamento equestre di Đakovo è evidente nella
stazione di monta ubicata in un’area ad est della città. Si
tratta d’un impianto che, per il suo gran rilievo, oltre che
dagli amanti dei cavalli, è visitato anche da tanti turisti. La
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Scuderia Nazionale dei cavalli lippizzani, oltre a svolgere i
propri compiti d’allevamento e di selezione, promuove tutta
una serie d’attività legate all’ippoturismo, tra le quali segnaliamo la realizzazione di un maneggio e la sistemazione degli impianti della località d’Ivan dvor.
Il re Bela IV a Virovitica – Il re croato-ungarico Bela IV, di
stanza a Virovitica, nel 1242 emanò la famosa “Zlatna bula”,
documento col quale Zagabria si vide riconosciuto lo stato
di città regia libera.
Il primo spumante prodotto in Croazia – Nel 1896 a Slatina fu prodotto il primo vino spumante della Croazia.
Runica – È il primo monumento geologico protetto della
Croazia, proclamato tale nel 1948 grazie ad alcune formazioni rocciose d’origine vulcanica estremamente rare. Questa località è compresa all’interno dei confini del Parco naturale “Papuk” il quale, nel 2007, grazie a questo ed a tanti
altri fenomeni geologici di primissimo piano, è entrato a far
parte, quale unico rappresentante in suolo croato, dell’Associazione europea dei geoparchi e dell’Associazione dei
geoparchi dell’UNESCO.
Il “Brodsko kolo” – Si tratta di una rassegna folcloristica che si tiene a Slavonski Brod da ben 40 anni. Istituita
nel 1963, è la più antica rassegna folcloristica del Paese.
La manifestazione “Brodsko kolo”, con una serie di eventi
e spettacoli folcloristici, si prefigge il compito d’illustrare il
patrimonio della tradizione popolare della regione del Brodsko Posavlje: dalla rassegna del folclore più autentico della
Contea Brodsko-posavska, intitolata “Šokadijo sve ti je na
glasu”, alla rassegna regionale dei gruppi folcloristici canori
“Kad zapjevam i malo zagudim”, passando per le rassegne
folcloristiche riservate ai più piccoli “Igra kolo maleno”, e poi
ancora rassegne di canti sacri popolari, rassegne di spettacoli e coreografie folcloristiche, festival nazionali riservati ai
suonatori di tamburica samica, sfilate, esibizioni dei gruppi
dei circoli artistico-culturali paesani e mostre etnografiche.
Tra le manifestazioni di contorno segnaliamo: sfilate folcloristiche di carri, gare equestri con monta a pelo, gare di calessi e la preparazione delle specialità dolciarie regionali. La
manifestazione “Brodsko kolo” è diventata nel tempo una
costante dei programmi che curano la tradizione e l’artigianato popolari ed un forte stimolo alla tutela ed alla promozione del tesoro culturale ereditato. www.brodsko-kolo.com
Un regalo originale ed un bel souvenir
Dai ricami della tradizione agli antichi recipienti in legno
multiuso – tra i souvenir croati, spiccano i motivi tradizionali dei tessuti ed il ricamo del ricco folklore della Slavonia,
applicati ad oggetti decorativi o ad utensili di vari materiali.
La “struganka”, un recipiente multiuso in legno, frutto
della tradizione artigianale locale, viene realizzata scavando, ovvero piallando, un pezzo di legno di salice o d’ontano.
Da sempre utensile d’uso quotidiano presente in ogni cucina della Slavonia, differente per forma, dimensioni e destinazione, serviva come piatto per mangiare, bicchiere per
bere, catino per lavare o per lavarsi… Usato per impastare
il pane, serviva anche come vassoio sul quale riporre i frutti
delle abili mani femminili che andavano ad abbellire le tavo-
le sia nei giorni feriali, sia nei giorni di festa.
La serie di souvenir “Tracce e ricordi” – I motivi dei tessuti ed il ricamo della tradizione del ricco patrimonio folcloristico della Podravina e della Slavonia sono impiegati per
abbellire sottopentole di vetro ornamentali o d’uso quotidiano. Nel vetro, i disegni ed i ricami sembrano svolazzare
come una lieve traccia del passato o come uno splendido
ricordo…
Una rarità – l’acconciatura “etno” della Croazia – In Slavonia esisteva un modo molto complicato di acconciare i
capelli delle fanciulle, consistente nel formare treccine con
tante piccole ciocche di capelli. Intrecciando le treccine,
s’otteneva un nastro schiacciato che, dalla nuca, veniva
sollevato sulla sommità del capo e, talvolta, si faceva calare
sulla fronte. Una simile acconciatura, che si arricchiva con
fiori freschi o finti, nastrini, monili o con una tiara di monete
d’oro, era stata notata su ritratti femminili risalenti al tardo
Impero romano, ossia tra la metà del terzo e la fine del quinto secolo d.C. La preservazione di questo tipo d’acconciatura sino ai giorni nostri dimostra come i primi Croati giunti
su queste terre entrarono in contatto con la popolazione
indigena d’origine romana, dalla quale attinsero, tra l’altro,
anche il genere d’acconciatura descritta.
La serie delle statuine in ceramica del “Mikeš”. “Mikeš”
era il nome dei primi abitanti di Virovitica. Nel testo che accompagna ogni souvenir, il “Mikeš” è presentato come colui
che ospitò e dissetò il re croato-ungarico Bela IV. Questi,
il 16 novembre 1242, proprio a Virovitica sottoscrisse la
“Zlatna bula”, un documento con il quale Zagabria sarebbe
diventata città libera regia.
Il mulino a vapore – Andando per la strada internazionale
che collega Karanac e Kneževi Vinogradi con il varco doganale sulla linea di confine con l’Ungheria, il noto (ed unico)
pentolaio della Barania, Danijel Astaloš, vide in prossimità del fiume Suza, a metà strada tra Piroš čizma e Kovač
čarda, l’insolito edificio di un vecchio mulino a vapore… e se
n’innamorò. Nel mulino, oltre alla bottega artigiana, Astaloš
ha realizzato anche una galleria di vasi in terracotta e di oggetti artistici che è, da un lato, sala per riunioni ed incontri,
dall’altro laboratorio dimostrativo nel quale anche i turisti,
imparato ad usare il tornio, possono provarsi nella fabbricazione di un vaso. Per attirare il maggior numero di turisti
e rendere la propria offerta ancora più specifica, il signor
Astaloš ha dotato il mulino di un vecchio pianoforte Petrokoff del XIX secolo e di un antico tornio da vasaio del famoso produttore di ceramiche Zsolnay. Nella realizzazione del
suo progetto, Danijel Astaloš ha contato sulla vicinanza di
attrazioni turistiche come la Strada del vino, il Parco naturale Kopački rit ed il complesso monumentale di Batine, e
sulle capacità ricettive d’anno in anno sempre più numerose
di questo lembo di Barania. www.tzbaranje.hr
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Racconti, leggende e miti
Photo: Sergio Gobbo
La residenza estiva d’Ivana Brlić-Mažuranić, Brodsko
Vinogorje – La leggenda narra che Ivana Brlić-Mažuranić,
scrittrice per l’infanzia di fama mondiale, soggiornando nella
residenza estiva di famiglia, accanto ad un serbatoio rosso
per la raccolta dell’acqua piovana tutt’ora esistente, vide un
ragazzino intento ad acchiappare un gatto, e dietro di lui
un maestro ciabattino dall’aspetto cupo. Così pare sia nata
l’idea del racconto per bambini “Čudnovate zgode šegrta
Hlapića” (ovvero “Le mirabolanti avventure dell’apprendista
Hlapić”) il quale, secondo quanto ebbe a dire la sua stessa
autrice, “era buono come il sole e saggio come un libro”
e divenne un modello di comportamento anche per i suoi
stessi figli. La visita alla villa di campagna della famiglia
Brlić è possibile soltanto per gruppi organizzati di bambini
ed adulti, previo accordo con l’Ufficio turistico locale.
Le cantine del comandante delle guardie della fortezza
di Slavonski Brod – Il leggendario Franjo Trenk, approfittando del fatto che suo padre Ivan, negli anni Venti del XVIII
secolo, aveva ricoperto la funzione di comandante della fortezza di Brod, fu spesso ospite della città. D’animo agitato
e combattivo, sin da giovane mostrò particolare interesse
per le armi. Franjo Trenk, descritto come valoroso soldato,
buono stratega e comandante, veniva spesso coinvolto in
duelli. Si racconta che amasse l’azzardo, le avventure, le
belle donne ed il buon vino. Nelle cantine del comandante
della guarnigione della fortezza di Brod sono organizzate
visite guidate per gruppi di turisti, con ricostruzioni storiche
alle quali partecipano, accanto a Franjo Trenk, tanti personaggi in costume della vita del castello. Nel corso delle visite alle cantine, ai turisti viene proposta la degustazione di
uno dei vini tipici della storia di Slavonski Brod, il cosiddetto
“Bermet”.
La leggenda di Ružica – Narra la leggenda che l’odierna
Ružica-grad sorgerebbe là dove un tempo sorgeva un luogo deputato ai raduni delle ninfe di montagna. Nelle radure
tra i boschi, esse tenevano i loro concili notturni durante le
quali preparavano pozioni magiche con le erbe, ballavano
e cantavano. Ed è proprio qui che un potente signore locale decise di far erigere la sua rocca…Quando le fate si
radunarono nuovamente nel loro punto d’incontro, al posto
dell’erba di seta trovarono fango calpestato, al posto dei cespugli fioriti enormi massi che li schiacciavano. Tra lamenti
di dolore e d’ira, le ninfe usarono i loro poteri magici per
spingere a valle tutto il materiale edile trovato sul posto. Ciò
provocò l’ira del potente signore, il quale cercò ovunque i
responsabili di un simile affronto, ma invano. Non gli restò
che far ricostruire tutto ciò che era stato demolito; una mattina, però, il cantiere si risvegliò completamente distrutto:
le mura erano state abbattute, gli scavi ricolmati di terra,
tavole e travi spezzate tutt’attorno ed i grandi massi gettati
a valle. Ogni volta la stessa storia: ciò che veniva costruito
di giorno, di notte veniva distrutto dalle ninfe. Finalmente il
signore decise di far vigilare il luogo da numerose sentinelle, scoprendo così che erano state le ninfe della montagna
a distruggere di notte quel che lui faceva costruire durante
il giorno. Si ripromise allora di vendicarsi dell’affronto e di
punirle crudelmente. E fu così che, nonostante tutti i poteri
magici ed i sortilegi impiegati, in una trappola stesa attorno
al cantiere cadde la più bella di esse, Ružica, tradita dalla
sua lunga chioma impigliatasi nelle maglie della rete. Le sue
compagne fecero di tutto per liberarla, ma invano. Terrorizzate, videro il signore trascinare la bella Ružica per i capelli
(fonte dei suoi poteri) sino al cantiere, dove fu murata viva
nelle fondamenta della torre. Le ninfe, impaurite, se la diedero a gambe, sparendo per sempre da questo luogo. Il
crudele signore riuscì sì nel suo intento di costruire la città
fortificata, ma non poté liberarsi della maledizione delle fate:
nell’istante esatto in cui le trombe annunciarono la fine dei
lavori di costruzione, dalla torre più alta franò un gran masso che lo schiacciò. E col signore, svanì anche la memoria
del suo nome. E la città prese il nome della ninfa che morì
murata viva nelle sue fondamenta: Ružica-grad, ossia la
Città di Ružica. La leggenda viene fatta rivivere ogni anno
con un’apposita manifestazione organizzata dall’Ordine dei
cavalieri di Ružica-grad.
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Lika - Karlovac
www.tzkz.hr, www.lickosenjska.com
Photo: Josip Madračević
Proprio nel cuore della Croazia, là dove s’incontrano la pianura e le montagne, c’è un territorio di una natura intatta
e di fiumi limpidissimi, mentre un po’ più a sud, nella regione della Lika, troviamo alcune delle aree carsiche (oggi
parchi nazionali) più belle d’Europa. I territori delle contee
Karlovačka (di Karlovac) e Ličko-senjska (della Lika e di
Segna) sono meta dei veri amanti delle bellezze naturali e
degli ambienti selvaggi ed incontaminati, oggi più che mai
facilmente raggiungibili grazie agli ottimi collegamenti stradali. Oltre all’autostrada che collega Zagabria alla Dalmazia, infatti, le aree di Karlovac e della Lika sono attraversate
anche dalla vecchia strada statale diventata, negli ultimi
anni, il luogo ideale per scoprire località minori ricche di storia e di tradizione. Anche l’offerta gastronomica, genuina e
casereccia, è diventata parte integrante e valore aggiunto
della regione che, d’anno in anno, attrae a sé un numero sempre maggiore di turisti. I parchi nazionali della Lika,
la bellezza dei fiumi Kupa, Korana, Mrežnica e Dobra, che
attraversano il territorio di Karlovac, la boscosità dei monti
della Velika e Mala kapela, il verde delle aree carsiche della Lika e del Kordun, sono gli elementi che caratterizzano
l’offerta turistica di questa regione, con attività come l’alpinismo, il bagno nelle limpide acque fluviali, il canottaggio ed
il torrentismo, la pesca nelle acque dei laghi, dei fiumi e dei
loro affluenti di montagna, il rafting ed il canoismo. Ad esse
s’aggiunge la caccia nei boschi compresi tra Draganić, il
Klek ed il Modruš, vari sport invernali e lo sci, praticabile in
particolare sui pendii della Bjelolasica (www.bjelolasica.hr).
Le vie montane ed i percorsi alpini, gli itinerari cicloturistici,
le grotte carsiche, le stazioni termali e tante altre bellezze
naturali fanno di questi territori luoghi d’infinite possibilità di
sport e ricreazione.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva
destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di
beni culturali protetti. Di conseguenza, la regione della Lika
e di Karlovac sarà presentata come “il cuore verde della
Croazia”, luogo in cui s’incontrano la costa ed un’area con-
tinentale dalla natura incontaminata.
Quest’area ancor oggi poco popolata, caratterizzata da una
vita in bilico tra tradizione e natura incontaminata, è stata
segnata dalle vicende belliche proprie dei confini dell’Impero Ottomano e dell’Impero Asburgico. Quasi ogni rilevo
nei pressi dei corsi d’acqua era utilizzato per innalzarvi un
castello o una fortezza le cui silhouette, da queste parti, si
stagliano all’orizzonte rappresentando un elemento imprescindibile di ogni veduta panoramica. Ancor più numerose ed imponenti sono le rovine di edifici storici fatiscenti,
mentre alcune strade nascoste portano alle caverne nelle
quali trovava riparo la gente del luogo. La cosiddetta Vojna
krajina, ossia il confine militare, fu realizzato in primo luogo nell’ambito dell’alleanza militare tra i signori croati e la
corona ungaro-croata, la quale, dopo la battaglia di Mohač
(1526), passò dagli Arpadović agli Asburgo. Questi ultimi
fondarono Karlovac che, dopo Senj, diventerà la nuova
sede del loro comando.
Karlovac, una città su quattro fiumi
www.karlovac-touristinfo.hr
La città di Karlovac, nata com’è sul corso di ben quattro
fiumi ed in prossimità del crocevia d’importanti vie di comunicazione, è particolarmente adatta tanto per una piacevole
sosta durante un viaggio, quanto come suggestiva meta per
le vacanze ed il divertimento. Da non perdere una visita alla
Città vecchia di Dubovac (XIII secolo) dove potrete ammirare una mostra permanete dedicata alla storia di questa terra
ed il panorama mozzafiato che abbraccia la città ed i suoi
dintorni. Degna di nota è anche la cosiddetta “stella” di Karlovac, ovvero il suo centro storico rinascimentale, sorto là
dove un tempo sorgeva una fortezza a forma di stella a sei
punte attorniata da trincee. La città nacque nel XVI secolo
con l’obiettivo di difendere la regione dall’avanzata dei Turchi. La pianta, a forma di stella a sei punte, in Europa molto
rara, accomuna Karlovac all’italiana Palmanova ed alla città
slovacca di Novy Zamky. Karlovac si sviluppò prendendo
le tipiche sembianze di una città barocca, con un gran numero d’edifici dell’architettura barocca “popolare” che oggi
conferiscono al centro storico cittadino un fascino tutto particolare. Per ammirare un panorama che abbraccia tutta la
città occorre salire sulla Città vecchia di Dubovac, governata nei secoli XV e XVI dai principi Frankopan e Zrinski
ed, in seguito, dai generali di Karlovac. Sorta su un cumulo
preistorico sovrastante il corso della Kupa, la sua torre più
alta ospita una mostra e funge da splendido belvedere.
Lungo le valli dei fiumi del bacino del Mar Nero passavano
anche le storiche vie che collegavano il Mediterraneo alla
Pannonia. Karlovac sorse nel 1579 proprio all’incrocio di
queste vie. Chiamata così in onore dell’arciduca Karl, già
comandante delle forze difensive che s’opponevano agli Ot-
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tomani, questa città-fortezza è sorta nel punto d’affluenza
dei fiumi Kupa e Korana nel quale, ai margini dell’odierna
città, affluiscono anche i fiumi Dobra e Mrežnica. La città
prese la forma di una stella a sei punte, in prossimità delle
quali c’erano altrettanti bastioni (oggi in parte conservati)
e le facce della fortezza. Il consiglio di guerra asburgico,
riunitosi nella città austriaca di Graz, commissionò i lavori
di progettazione di Karlovac ad alcuni architetti rinascimentali italiani, i quali applicarono la più avanzata tecnologia
d’allora in fatto di sistemi difensivi contro l’artiglieria. Il carattere urbano di Karlovac è dato dalla rete perpendicolare
di vie, piazze e blocchi residenziali, col passare degli anni
riempitisi di imponenti caserme e chiese, palazzi nobiliari e
foresterie destinate agli ufficiali, case di artigiani e mercanti, tutti rigorosamente in stile barocco. Dopo che il confine
con l’Impero Ottomano fu spostato, nel 1699, dalla Korana
all’Una, fu aperta la cosiddetta “strada maestra del grano” e
Karlovac, quale porto fluviale più a sud del bacino del Mar
Nero, divenne un importante centro mercantile dove avveniva il trasbordo del frumento e delle altre merci dalle navi
fluviali sui carri che, per le strade Karolina, Lujzijana e Jozefina, proseguivano il loro viaggio sino ai porti marittimi di
Buccari, Fiume e Segna. La classe borghese cittadina deve
la propria fioritura al benessere economico conquistato. I
mercanti di grano, solitamente d’umili origini, grazie alla loro
nuova forza economica, s’imposero socialmente al punto
da stare al fianco della nobiltà. Ma la classe mercantile desiderava anche un’affermazione culturale e politica, cosa che
fece di Karlovac uno dei centri trainanti del cosiddetto “Risorgimento nazionale”, promosso nei proclami politici scritti
da Drašković (pur sempre conte, e non popolano!), nella
pittura di Vjekoslav Karas, nella musica del canto corale
“Zora” (“Alba”), nella prosa dei diari di Dragojla Jarnević,
nella poesia dei versi di Ivan Mažuranić… Oggi a Karlovac
si fa largo la consapevolezza del suo primato come città
nata, nell’ambito della dottrina urbanistica rinascimentale,
come simmetrica realizzazione della “città ideale”. Si ha coscienza anche delle eccellenti possibilità di promuovere il
suo stile di vita tutto improntato alla natura, e dove finanche
i beni culturali si compenetrano nel patrimonio naturale. Per
godere d’una bella veduta panoramica si deve salire sulla
racca di Dubovac, governata nei secoli XV e XVI prima dai
signori Frankopan e Zrinski, poi dai generali della città. Dubovac sorge sulla vetta d’un cumulo preistorico alle spalle
del fiume Kupa, testimonia della continua presenza dell’uomo in questo lembo di terra bagnato dai fiumi ed ospita,
nella sua torre più alta, una mostra ed un belvedere.
Le storiche formazioni militari di Karlovac
Così come tante città croate, anche Karlovac illustra la ricchezza del suo patrimonio storico-culturale mediante la riproposizione della sua storia. La Guardia civile e gli Ussari
di Karlovac sono sempre presenti ad ogni importante evento tanto in città, quanto in patria e, talvolta, anche all’estero.
Vestiti con le pittoresche uniformi storiche, e dotati d’armi
bianche e da sparo d’epoca, questi fieri esponenti della
fanteria e della cavalleria di tanti secoli fa perpetuano il ricordo della gloria delle storiche formazioni militari, istituite
rispettivamente nel 1778 e nel 1746, che difesero la città in
tante occasioni o, nel caso degli Ussari, portarono la gloria militare croata sui campi di battaglia di mezz’Europa. In
realtà, l’elenco delle celebri formazioni militari riproposte,
originarie di questa regione, alle quali vanno aggiunte la
Guardia dei Frankopan di Ogulin e gli Uscocchi di Segna, è
appena abbozzato, per cui è dato attendersi qualche novità
tra i membri di questa singolare “famiglia”. I loro raduni conferiscono alle città un’atmosfera speciale, trasformandole in
palcoscenici storici a cielo aperto.
La Zora
Il coro che vanta con orgoglio il titolo di “primo ensemble
canoro croato”, da oltre 150 anni è senz’altro tra i più importanti emissari culturali di Karlovac sui palcoscenici nazionali
ed internazionali, i cui anniversari nella “città amata” si trasformano sempre in eventi culturali di primissima grandezza. La biografia della Zora, nella quale spiccano le figure
di Ivan NH. Zajc in veste di compositore, Leonija Brücke
e Draginja Hauptfeld nella veste di stelle del bel canto, va
letto anche come un importante capitolo della storia musicale croata. Il repertorio del coro cittadino mette insieme
pezzi classici e componimenti patriottici. La sede della Zora
è oggi il Teatro Civico, il quale, come storico “tempio della
cultura”, testimonia della vita sociale e delle attività scenicoespositive ivi svoltesi.
Ozalj
L’antichissima città di Ozalj, recentemente annoverata tra
le 100 località archeologiche di maggior rilievo del paese, è
una delle più significative testimonianze della costante presenza umana su queste terre. Tra i suoi elementi costruttivi,
originari di diverse epoche storiche, spicca la torre d’ingresso fatte erigere da Juraj Zrinski alla quale s’accede attraverso un antico ponte, mobile sino al 1821. Nikola Zrinski,
al quale il destino assegnò l’appellativo di “Eroe di Siget”,
è colui che fece costruire il Palazzo gotico-rinascimentale
sovrastante la rupe di Ozalj, mentre i graffiti al suo interno testimoniano della persistenza della scrittura glagolitica.
La torre difensiva in stile romanico, nota anche come torre
Babonić, è unica nel suo genere e s’appoggia all’ala settentrionale “barocchizzata” del palazzo. Anche i tempi moderni hanno lasciato traccia ad Ozalj, con la prima centrale
elettrica della Croazia continentale, fatta costruire nel 1908
dai vicini di Karlovac. Il suo aspetto esteriore, davvero romantico, lo dobbiamo al celebre Herman Bollé, architetto i
cui numerosi edifici hanno trasformato il volto di Zagabria
e di tanti altri luoghi della Croazia. L’ambiente bucolico ed
ameno di Ozalj è stato annotato dagli acquerelli dell’illustre
pittrice sordomuta Slava Raškaj, la cui arte ha assicurato
alla città un posto di primo piano anche nella storia dell’arte
croata.
Slunj
L’abbraccio dei fiumi Slunjčica e Korana ha garantito sicurezza al castello di Slunj. La forza dell’acqua della Slunjčica
azionava una cinquantina di mulini ad acqua nel singolarissimo villaggio di Rastoke, dove si macinava il frumento
proveniente da tutta la regione circostante. Il turista odierno
a Slunj può avvertire una sensazione di benessere stupefacente grazie al muro sonoro creato dalle tante cascate e dai
ritmi degli antichi mulini, ad una passeggiata tra le antiche
mura e ad un bel bagno ristoratore nell’acqua del fiume,
così pulita che potete berla!
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Press 2010
Duga resa
I fiumi hanno contribuito anche allo sviluppo industriale
dell’ambiente circostante. Oggi nuovamente pulita lungo
tutto il suo corso, la Mrežnica un tempo era un elemento
chiave dell’industrializzazione di Duga Resa. Qui già nel
1884 fu tracciato il progetto della cosiddetta “città-giardino”,
con case unifamiliari dotate di giardino per gli operai impegnati nei dintorni. E così la fabbrica tessile locale determinava non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e
privato della vita della gente del luogo.
Interessante
è
anche
la
cittadina
d’Ogulin
(www.tz-grada-ogulina.hr), nata sul corso del fiume Dobra
ed ai piedi del monte Klek, rilievo appartenente al massiccio
della Velika Kapela. La silhouette di questa montagna ha da
sempre ispirato la fantasia popolare che ha legato ad essa
numerose storie e leggende.
Il fantastico mondo naturale della regione di Ogulin, i costumi della tradizione ed, in particolare, le sue leggende hanno
ispirato la celebre scrittrice croata Ivana Brlić-Mažuranić,
originaria di Ogulin, a scrivere “Priča iz davnina” (“Storie di
tanto tempo fa”). Per questo motivo si è soliti definire Ogulin
ed i suoi dintorni la “patria delle fiabe” croate. Una di queste
è la leggenda delle streghe del Klek, secondo la quale nelle
notti di tempesta, verso mezzanotte, sul Klek si darebbero
appuntamento le streghe, le ninfe e gli elfi di tutto il mondo,
impegnati in una ridda i cui suoni e le cui urla raggiungerebbero addirittura la stessa Ogulin. Da non perdere l’esperienza d’un viaggio sul trenino verde “Karlek” il quale, facendo
tappa ad Ogulin, viene accolto dalle donne del luogo camuffate da streghe del Klek.
Photo: Ivo Pervan
La Contea Ličko-senjska (della Lika e di Segna) per le sue
caratteristiche naturali, appartiene alla Croazia montana.
L’intera area appartiene all’orografia carsica, caratterizzata
dall’alternarsi dei toni verdi scuri e chiari dei boschi e delle radure, ed arricchita qua e là dall’azzurro delle acque di
superficie, mentre il mondo ipogeo abbonda di tanti siti speleologici.
La Lika centrale è ricca di formazioni speleologiche interessanti. In essa si trova un quarto di tutte le grotte protette in
Croazia come beni geomorfologici di rilievo. Tra le aree ricche di fenomeni speleologici, ricordiamo il parco e la grotta
Grabovača e la grotta Samogradska, nei pressi di Perušić.
Sul monte Velebit c’è una delle più profonde doline del mondo. Si tratta del complesso ipogeo Lukina jama-Trojama,
con una profondità di 1.392 metri.
Prima di iniziare il viaggio lungo il corso della Gacka, per
ammirarne le bellezze ed i beni storico-culturali, è necessario ricordare che oggi quest’area va riappropriandosi della
sua identità di una delle regioni più antiche del paese, tanto
dal punto di vista geomorfologico, quanto dal punto di vista
storico. Scoprire le ricchezze della Gacka è un’esperienza
molto interessante. La sua storia agitata, che affonda le proprie radici al tempo degli Japodi ed abbraccia l’antica Roma
e il periodo della dominazione turca, garantisce alle terre
lungo il corso di questo fiume un posto di prim’ordine nel
patrimonio storico-culturale del Paese.
Il clima salubre e la natura intatta, la qualità dell’acqua e
la ricchezza delle sue riserve venatorie, sono tutti elementi
che rappresentano straordinarie possibilità per una piacevole vacanza lontana dallo stress quotidiano e motivi per
ritornarvi sempre con rinnovato piacere. Separata dal mare
tramite l’imponente massiccio del Velebit, entusiasma con
le sue piane carsiche, le vallate dei fiumi, le doline e le grotte. Il fiume Gacka è un fenomeno naturale senza paragoni,
accompagnato da tutta una serie d’altre curiosità e rarità
del mondo animale e vegetale. Paesaggio idilliaco a due
passi dal mare, ambiente naturale indimenticabile per l’intensità delle sensazioni che sa suscitare, è anche una sorta
d’anticamera alle splendide opere d’arte d’acqua e di pietra
create dalla natura quattromila anni fa.
La Lika, la bellezza della natura incontaminata
www.lickosenjska.com
Ci sono pochi luoghi al mondo in cui l’uomo è così legato
alla montagna ed al mare (elementi imprescindibili del suo
essere) come nel territorio della Contea Ličko-senjska. E
come potrebbe essere diversamente, in un’area compenetrata, per tutti i suoi 150 chilometri di lunghezza, dal Velebit,
la più imponente e più alta montagna della Croazia. Accanto all’enorme forza attraente del Velebit e del mare, il tradizionale legame tra questa gente e la natura è il risultato di
un’energia naturale che fluisce tra gli ecosistemi collinare,
montano e mediterraneo, in un intrico di pietra, sole e bora. I
territori che vantano sorgenti idriche preservate, come quello della Contea Ličko-senjska, oltre al loro valore naturalistico, sono diventati anche aree di gran rilievo turistico.
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Photo: Josip Madračević
Il Podgorje, punto d’incontro tra il mare ed i monti
Il termine Podgorje è riferito alla zona litoranea ai piedi del
Velebit, tra Senj e la Zrmanja. Si tratta di una fascia di terra
punto d’incontro tra i monti ed il mare, da sempre regno
degli elementi naturali più affascinanti. Le pendici del Velebit sono solcate da tante insenature, i cui margini inferiori, bagnati dal mare, si trasformano in calette marine con
splendide spiagge ghiaiose ed un’acqua poco profonda.
Il più significativo di questi esempi è la baia di Zavratnica,
nei pressi di Jablanac, lunga circa un chilometro e larga al
massimo 150 metri. Il più importante centro abitato del Podgorje è sempre stato Senj, località stretta tra le isole quarnerine e la regione della Pannonia occidentale. Grazie alla
sua ubicazione, Senj, già nel Medioevo, era uno dei centri
culturali più importanti di tutto il Paese. Quasi nascosti ai
piedi del Velebit, eppure in riva al mare, tanti piccoli paesini,
con la loro pace, sembrano fatti apposta per il relax. Essi
attraggono principalmente i turisti provenienti dalle frenetiche metropoli europee che qui, lontani anni luce dalla loro
quotidianità, possono trovare momenti di meritato riposo.
Tra essi ricordiamo Sveti Juraj, Lukovo, Klada, Starigrad,
Stinica, Jablanac e Prizna. Altro rilevante centro abitato del
Podgorje è Karlobag, sorto ai piedi della verdeggiante area
centrale del Velebit, tratto d’unione tra l’entroterra della Lika
e l’isola di Pag (Pago). In origine chiamata Vegium, nel Medioevo fu ribattezzata Scrissa o Bag. Accanto alla cittadina
di Karlobag, che è anche sede municipale, sorgono tanti
paesi rivieraschi, tra i quali ricordiamo Ribarica, Cesarica,
Lukovo Šugarje, Barić Draga e Sv. Marija Magdalena. Sulle pendici del Velebit, degna di nota è la località di Baške
Oštarije. Al territorio della Contea Ličko-senjska appartiene
anche il versante nord-occidentale dell’isola di Pag.
Novalja
www.tz-novalja.hr
Ubicata al centro di una calda baia tra il verde dei pini, Novalja ha mantenuto l’antica atmosfera mediterranea delle
sue meravigliose spiagge che rispondono al nome di Zrće,
Caska, Straško e Trinčel. Diventata con gli anni un importante centro turistico, la sua offerta ricettiva-ristorativo-ricreativa comprende diversi alberghi, campeggi, abitazioni moderne e confortevoli, il centro turistico-residenziale “Gajac”,
tanti impianti per lo sport e la ricreazione (il centro sportivo è
ubicato nel campeggio “Straško”), un’offerta gastronomica
ricca di prelibatezze (il pecorino di Pag, la carne d’agnello ed il vino di produzione locale), tanti eventi culturali, un
caratteristico ballo isolano, un prezioso patrimonio storicoculturale e tante escursioni per mare. Le splendide spiagge
di Zrće e Straško spiccano per i loro tanti contenuti di sport
e svago. Segnaliamo, tra l’altro, gli acquascivoli, i campi da
tennis e gli impianti per la pratica del popolarissimo beach
volley. D’estate vi si tengono tornei di calcio, bowling, beach
volley e pesca subacquea, gare di mini-maratona e di tante
altre discipline sportive.
Una delle più interessanti particolarità di Novalja è senz’altro l’antico acquedotto sotterraneo costruito nel I secolo
d.C. al tempo dei Romani (da cui il nome locale “buca degli
italiani”). Si tratta d’un condotto sotterraneo completamente scavato nella roccia viva dalla mano dell’uomo. Lungo
1.042 metri, ha una larghezza media di 60 cm mentre l’altezza è variabile. È dotato di nove bocche esterne di superficie, la più alta delle quali si trova a 44 metri d’altezza.
L’acquedotto serviva ad approvvigionare d’acqua potabile
Novalja, alle esigenze della fabbrica di ceramica e della tintoria e per rifornire le navi che transitavano per il porto. Verso la fine dell’evo antico, l’acquedotto perse la sua funzione
e fu completamente dimenticato, per poi ritornare alla luce
soltanto nel XIX secolo. All’inizio del XX secolo fu rimesso
in funzione per tre brevi periodi. Oggi è in primo luogo un’attrazione turistica. Può esserne visitato un tratto di 150 metri,
mentre il resto del complesso è costantemente interessato
da interventi di rivitalizzazione e restauro che cercano di
renderlo fruibile ai turisti. L’accesso all’acquedotto si trova
in via (ulica) Zvonimirova (a 3 metri dal marciapiede), davanti al palazzo del Municipio, là dove sorge il cantiere del
Museo etnografico in costruzione.
Senj – un soffio di bora carico di sensazioni
(www.tz-senj.hr)
Senj (Segna), città il cui glorioso passato si confonde ad
ogni passo con un presente dinamico, è andata a sistemarsi
proprio sulla costa del canale del Velebit, ai margini della boscosissima Senjska draga, nonché ai piedi dei brulli
pendii della Kapela, del Velebit e del Vratnik, il passo più
basso del Velebit (698 m). Senj sorge al centro della riviera
e comprende tutta una serie di piccoli centri abitati sparsi
lungo la costa del canale del Velebit, col mare davanti e le
cime montane alle spalle. Si tratta di un luogo che offre al visitatore alcune storie soltanto all’apparenza completamente
slegate tra di loro, ma che, a ben guardare, sono tutte unite
da un medesimo filo conduttore. La prima storia ci parla del
ricco passato di Senj, che ha inizio tre o forse quattromila
anni fa, quando sul vicino monte Kuk fu fondato un insediamento che, grazie alla sua favorevole posizione geografica
(sorto com’era lungo la via più breve di collegamento tra il
mare e l’entroterra), presto diventerà un importante centro
di scambi commerciali. Seguì poi il periodo delle tribù illiriche e dei Romani, sotto la cui dominazione l’insediamento
fu chiamato Senia e, come tale, fu menzionato nella celebre Tabula Peutingeriana (una carta sulla quale erano tracciate le strade romane del IV secolo). Senj è legata anche
alla famiglia dei Frankopan ed alla scrittura glagolitica, agli
Uscocchi ed alla continua lotta contro i Turchi ed i Veneziani. Tanti sono i monumenti che testimoniano di quel lontano
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passato: siti archeologici ben conservati, chiesette e cappelle, palazzi e fortezze, testimonianze scritte in glagolitico.
L’edificio cittadino più noto è senz’altro la Torre Nehaj, fatta
costruire dal generale degli Uscocchi Ivan Lenković e che
oggi è assurta a simbolo della città e meta imprescindibile
di ogni turista.
La seconda storia ci parla della sua incantevole natura. Senj
è nota come città di bora (loc. bura), un vento settentrionale
del quale si dice che nasca a Senj, viva a Fiume e muoia a
Trieste. La bora, tuttavia, non è soltanto sinonimo di freddo:
questo vento, infatti, ha il merito di ripulire l’aria ed il mare,
donando tempo sereno e buon umore. L’intera riviera di
Senj abbonda di splendidi paesetti di mare (Sveti Juraj, Lukovo, Klada, Starigrad, Jablanac, Stinica, Prizna) e calette
nascoste che vale la pena di scoprire, mentre nell’entroterra il turista è atteso da alcune perle dell’ambiente naturale
carsico: il Parco naturale del Velebit, il Parco nazionale del
Sjeverni Velebit, la riserva speciale Hajdučki e Rožanski
kukovi, l’Orto botanico del Velebit, alcuni pittoreschi paesini
di montagna che rispondono al nome di Krasno e Krivi put
e, per finire, vari itinerari montani, il più noto dei quali è il
sentiero di Premužić, seguendo il quale giungerete ai rifugi
in quota ed alle magnifiche vette montane. La terza storia
ci parla della Senj moderna, città del turismo e del carnevale. Senj è fiera del suo glorioso passato, ma ciò non le
impedisce di vivere al passo con i tempi e di offrire al turista
contemporaneo tante ragioni per una visita ed un soggiorno
nella città. Agli amanti delle vacanze attive e dinamiche si
offrono tutta una serie di attività sportivo-ricreative al mare
ed in montagna. Chi ama la cultura sarà atteso da tante
manifestazioni e festival, tra i quali spiccano le “Giornate
degli Uscocchi”, il “Festival delle klape”, le “Serate musicali
di Senj”, il “Festival estivo di Senj”, il “Samba festival”…; dal
suo canto, il carnevale di Senj si propone come un evento
davvero speciale ed unico: oltre a quello solito, che celebra
la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, a Senj se ne
festeggia un altro, d’estate, a carattere internazionale. Un
soffio di bora carico di sensazioni per la sua gente ed i suoi
graditi ospiti!
La quarta storia v’invitiamo a scriverla da soli. Sarà la vostra
storia, quella che inizierete a scrivere al primo incontro con
questa città e che continuerete ogni volta che vi capiterà di
ritornarvi. Siamo sicuri che non ve ne mancherà occasione.
Photo: Juraj Kopač
I parchi nazionali
il Parco nazionale “Plitvička jezera”
(www.np-plitvicka-jezera.hr) è uno straordinario fenomeno
carsico di gran rilievo geologico ed idrogeologico. Il complesso dei laghi è stato istituito a parco nazionale nel 1949;
si tratta di un’area montuosa e boscosa che comprende 16
laghi e laghetti con un’acqua limpidissima di un colore verde-scuro proveniente dai tanti ruscelli e torrenti circostanti.
Questi laghi sono uniti tra loro da altrettante spumeggianti
cascate. Le barriere tufacee che tengono separati i laghi
l’uno dall’altro, formatesi in un periodo di diecimila anni,
sono la principale peculiarità del parco. La vastità dei boschi
circostanti, la straordinaria bellezza dei laghi e delle cascate, la ricchezza della flora e della fauna, l’aria di montagna,
i contrasti dei colori autunnali, i sentieri che attraversano i
boschi ed i ponticelli di legno (e tanto altro ancora…) sono
elementi di una realtà unica e bellissima che l’UNESCO ha
riconosciuto e premiato inserendola nel novero dei beni naturali del patrimonio dell’umanità.
Il Parco nazionale “Sjeverni Velebit”
(www.np-sjeverni-velebit.hr) è parte di una montagna proclamata dall’UNESCO Riserva mondiale della biosfera.
L’eterogeneità dei fenomeni carsici e la ricchezza del mondo animale e vegetale sono soltanto una parte del quadro
complessivo di questo complesso naturale. Il parco del Velebit settentrionale comprende, inoltre, la riserva naturale
integrale dei Hajdučki e Rožanski kukovi, la grotta Lukina
jama, una delle grotte più profonde del mondo (scoperta nel
1999), la riserva botanica “Visibaba”, habitat di una specie
endemica di Sibiraea croata (Sibiraea altaiensis ssp. croati-
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ca), la riserva botanica di Zavižan - Balinovac - Velika kosa
ed il famoso Orto botanico del Velebit. L’area del parco è
attraversata da tanti sentieri montani, tra i quali spicca quello noto col nome di Premužićeva staza.
Il Parco nazionale Sjeverni Velebit (del Velebit settentrionale) nel 2009 a Bruxelles a ricevuto il premio EDEN come
Destinazione europea d’eccellenza (European destiantion
of excellence).
agosto si celebra l’anniversario della nascita di Stjepan Seljan.
Nel 1997 è stato fondato il Centro culturale “Fratelli Seljan”,
il primo Club per esplorazioni croato, ispirato alla vita di
Mirko e Stjepan Seljan, originari di Karlovac, nonché viaggiatori ed esploratori di fama mondiale. Il Centro, ospitato
negli spazi della Villa Anzić, con varie attività ed iniziative
raccoglie un gruppo d’entusiasti che perpetuano le idee innovative dei famosi fratelli loro concittadini.
Parco naturale del Velebit (www.pp-velebit.hr) – Sebbene
il Velebit, la maggiore montagna della Croazia, dia vita a
ben due parchi nazionali, quello della Paklenica e quello
del Velebit settentrionale, anche il resto della montagna non
compresa dentro i confini dei due parchi nazionali racchiude
tutta una serie di bellezze naturali considerate tra i beni di
maggior valore naturalistico della Croazia. Ecco perché l’intera montagna, lungo circa 150 chilometri, assieme ai due
parchi nazionali ed a tutta una serie di minori aree protette,
è tutelata come parco naturale e come riserva mondiale della biosfera sotto l’egida del’UNESCO. Con ben 2.000 chilometri quadrati di superficie, il Parco naturale del Velebit è
l’area protetta più vasta della Croazia, addirittura maggiore
di tutte le altre aree protette messe insieme. Questa grandiosa montagna, caratterizzata da un paesaggio brullo ed
arido verso il mare e da boschi a perdita d’occhio sul versante continentale, vanta tutta una serie di bellezze naturali:
bizzarre formazioni rocciose, selvagge gole montane, doline e pozzi profondi, grotte e caverne e tante altre formazioni
tipicamente carsiche.
Rastoke – il villaggio dei mulini
Si tratta d’un villaggio di mulini sorto là dove l’acqua turchese della Slunjčica si riversa nel fiume Korana. La maggior
parte degli edifici è stata realizzata a cavallo tra i secoli XIX
e XX. Per le sue straordinarie bellezze naturali e la sua lunga tradizione storica, il villaggio di Rastoke nel 1962 è stato
posto sotto l’egida dell’Ente nazionale per la tutela del patrimonio storico-culturale. Tante antiche civiltà e numerosi
centri urbani contemporanei testimoniano del fatto che l’uomo è sempre stato attratto dall’acqua ed ha sempre cercato
il proprio benessere sulle rive dei fiumi.
Per millenni le acque dei fiumi Korana e Slunjčica, con il
loro mondo vegetale ed animale, hanno lottato contro le
leggi della natura, andando a formare in questo altipiano
calcareo una gola fluviale straordinariamente ricca di bellezze naturali ad uso e consumo dell’uomo. Rastoke è un
villaggio di gran pregio naturalistico ed architettonico che, in
base ai dati a disposizione, risale o è addirittura precedente
al XVII secolo.
Photo: Milan Babić
Il patrimonio storico-culturale
A Karlovac meritano senz’altro una visita il Museo Civico,
la chiesa della Santissima Trinità, il Convento francescano
con la sua galleria d’arte, il Teatro Civico “Zorin dom” e le
tante gallerie di quadri della città. Il Museo civico di Karlovac
testimonia della costante presenza umana su queste terre
e della ricchezza del patrimonio archeologico, etnografico
e storico-culturale. Il recente Museo francescano, invece,
testimonia dei 350 anni dell’apporto spirituale, culturale e
formativo dato dalla comunità religiosa alla vita della città.
Nei dintorni di Karlovac, nel paese di Rečica, segnaliamo
il Museo etnografico “Žunac”. Ospitato in una casa di oltre
200 anni, abbonda d’oggetti della tradizione popolare legati
alla vita, agli antichi mestieri ed alle consuetudini locali. Il 19
Nei pressi del Parco nazionale dei Laghi di Plitvice, ed a due
passi dalla località di Rakovica, segnaliamo la presenza di
DREŽNIK GRAD, un antico borgo medievale e castello dei
Frankopan sorto sulle rive del fiume Korana. Le prime fonti
ecclesiastiche parlano di Drežnik già nel XII secolo. Costruito per scopi strategico-difensivi e non a fini economici, nel
corso dei secoli XVI e XVII quest’area era sotto il dominio
turco. Dopo l’ultima grande offensiva del 1788, Drežnik fu liberata dal giogo ottomano e fu inserita nel sistema difensivo
della Vojna krajina (i confini militari) della Croazia.
Ad est di Rakovica troviamo un complesso di cavità lungo
12 km chiamato Baraćeve špilje e suddiviso in grotta Gornja
(Superiore), Donja (Inferiore) e Nova (Nuova). Al pubblico
sono aperte soltanto le sale ed i canali della Gornja. Presenti nelle carte topografiche fin dal 1699, sono aperte al
pubblico soltanto dal 1892. A quel tempo i signori raggiungevano le grotte in carrozza da Plitvice e Karlovac e, una
volta sul posto, dentro le grotte, illuminate dalla luce delle
torce, venivano accompagnati da esperte guide locali.
Nel vasto territorio di Gospić si trovano due parchi-bosco
(quello di Jasikovac e quello di Vujnovića brdo) ed il Museo
della Lika, con la più ricca collezione di reperti della cultura dinarica della Croazia. Nel pittoresco paesino di Smiljan,
sorto alle falde del Velebit a circa 3 chilometri dalla città, è
possibile visitare la casa natale di Nikola Tesla. A 4 chilometri di distanza da Smiljan si trova, poi, il paese di Veliki
Žitnik dove nacque Ante Starčević, uno dei Padri della patria croata.
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A rendere il territorio della Lika occidentale così attraente e
suggestivo contribuiscono anche altre località di gran rilievo
naturalistico e diversi beni del patrimonio storico-culturale.
A Perušić, ad esempio, spicca l’unica torre turca superstite
tra le tante erette nella Lika del XVI secolo.
A pochi chilometri da Perušić troviamo Kosinj, località che
si suppone ospitasse la più antica tipografia del sud slavo. Poco tempo dopo l’invenzione della stampa, i principi
Frankopan fondarono proprio nel paese di Kosinj la prima
tipografia croata. Buona parte della storia e del patrimonio
monumentale della città d’Otočac è legata alla fine del XV
secolo ed al destino della Regione militare di confine (la cosiddetta Vojna Krajina), quando sul suo territorio fu istituito
il reggimento d’Otočac. Risalgono a quel tempo tante opere
difensive e città fortificate.
A Senj (Segna), basterà una passeggiata per il suo antico
centro storico, una sorta di museo a cielo aperto tutto piazzette e viuzze strette strette, a svelarvi il suo glorioso passato.
Nel Museo Civico, ospitato nel palazzo nobiliare della famiglia Vukasović, avrete modo d’ammirare una ricca collezione
storica che v’illustrerà il passato di questi luoghi, dall’età della
pietra sino alla storia più recente. Senj diventò presto uno
dei centri più importanti della cultura glagolitica. La Lapide di
Senj, risalente al XII secolo e ritrovata nella fortezza Nehaj,
è uno dei dieci documenti più antichi scritti in lingua veteroslava. A Senj nel 1494 fu dato alle stampe il famoso Messale
glagolitico, il primo volume uscito dalla Stamperia glagolitica
di Senj. Simbolo riconoscibilissimo della città è la fortezza di
Nehaj, fatta costruire dal capitano Ivan Lenković nel 1558 per
resistere agli assalti turchi e veneziani.
Novalja vanta un passato lungo, agitato e ricco d’interesse,
come testimoniano i tanti reperti archeologici rinvenuti nei
numerosi siti aperti nella città e nei suoi dintorni. Tra essi
spiccano tre basiliche paleocristiane del IV e V secolo ed i
resti di una pavimentazione musiva appartenente ad una di
esse, oggi esposti al pubblico all’interno della chiesa gotica
della Madonna del Rosario al centro della cittadina.
Il patrimonio architettonico militare
La Croazia, sorta sul crocevia di tante civiltà, vanta un territorio di forma irregolare e frastagliata, condizionato dal
susseguirsi degli eventi storici e, conseguentemente, una
linea di confine altrettanto frastagliata e lunga che vanta
una delle più alte concentrazioni al mondo di fortificazioni frontaliere. Così è, soprattutto, nel territorio delle contee
ličko-senjska (della Lika e di Senj) e karlovačka (di Karlovac), ossia nel territorio storico della Vojna krajina (dei confini militari). Antichi borghi e castelli che rispondono al nome
di Senj, Brinj, Slunj, Modruš, Ogulin, Dubovac, Bosiljevo,
Novigrad, Ozalj, Ribnik si stagliano imponenti all’orizzonte
di ogni automobilista che viaggia tanto per le autostrade,
quanto per le strade locali. Un capitolo a parte merita la costruzione della fortezza rinascimentale di pianura della città
di Karlovac, mentre l’aspetto di Slavonski Brod ed Osijek fu
contrassegnato per sempre dallo stile barocco delle loro fortezze. I panorami mediterranei, in particolare quelli ammirati dal mare, sono caratterizzati non solo dai loro porti, ma
anche dai resti di imponenti sistemi difensivi, un po’ come
accade a Sebenico. Questa parte del patrimonio storico del
nostro paese, nel suo abbraccio rivolto ai luoghi che era destinato a proteggere, oggi, tanto sulle indimenticabili mura
di Dubrovnik, quanto come straordinario palcoscenico per
gli spettacoli teatrali organizzati tra i ruderi delle isole Brioni,
accoglie un numero sempre crescente di turisti.
Pace e meditazione – il ricco patrimonio d’arte sacra
In questa vita così frenetica, per mantenere il proprio equilibrio e l’armonia spirituale, di tanto in tanto è necessario
allontanarsi dal ritmo caotico della quotidianità e immergersi
nella propria interiorità. Questa via verso la conoscenza e
l’autoconoscenza spirituale porta inevitabilmente al mondo
della natura, al sacro tesoro del mistero della vita. A segni
misteriosi che risvegliano il desiderio dell’avventura spirituale. Basta volerli e saperli leggere. L’area della Contea
ličko-senjska (della Lika e di Senj) abbonda di segni che
rimandano al sacro mistero della vita. La gente di questi
luoghi ha saputo riconoscerli, contrassegnandoli con la costruzione di edifici sacri nei quali da sempre l’uomo trova il
sollievo spirituale di cui ha bisogno. Dalle cattedrali, attraverso le chiese parrocchiali, sino alle graziose chiesette di
montagna. Tanti di questi edifici sacri oggi sono ridotti in
rovina, avvolti dal mistero mistico di un passato difficilmente
decifrabile. Quelli di maggior valore sono tutelati come beni
del patrimonio storico-culturale nazionale e sono una splendente testimonianza dell’abilità creativa del tempo in cui furono costruiti. Al Velebit, questa “montagna sacra” abbellita
da “chiese a cielo aperto” e con toponimi davvero simbolici,
spetta un posto di primo piano nell’orografia spirituale della
contea. Dall’importante santuario della Madonna di Krasno
(del XVII secolo), nel Velebit settentrionale, sino allo Sveto
brdo (1751 m), prominente vetta montana del tratto meridionale del Velebit. Da ogni parte del Primorje, della Gacka,
della Lika, ogni strada porta a questo tempio sacro della
natura, luogo straordinario di meditazione e d’introspezione
spirituale.
Tra le tante imponenti rovine che caratterizzano il paesaggio attorno alla città d’Ogulin, spiccano i resti della chiesa
nella località di Oštarije, a testimonianza del fatto che, anche dopo periodi particolarmente difficili come quelli successivi alla battaglia di Corbavia (1493), vi furono tentativi,
purtroppo non portati a termine, di costruire edifici sacri monumentali. Per fortuna, l’elegante portale gotico di questa
chiesa è sopravvissuto all’impietosa azione del tempo.
Nei dintorni d’Ozalj si trova, tra l’altro, l’imponente monastero paolino di Svetice, risalente al 1626, che godette della
protezione dei Frankopan ed il cui priore di maggior fama fu
Ivan Belostenec. Le imponenti pareti dipinte di bianco della chiesa della Beata Vergine Maria racchiudono gli interni
della chiesa, abbelliti da alcuni sfarzosi altari barocchi.
Il santuario del patrono nazionale, san Giuseppe, si trova a
Karlovac. La chiesa, costruita nel 1968, assieme al recente
centro pastorale, d’anno in anno rafforza la propria posizione anche come meta di pellegrinaggi.
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Photo: Milan Babić
L’offerta artistico-ricreativa
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Grazie all’organizzazione dell’Azienda di promozione turistica cittadina, il programma culturale estivo di Karlovac
propone l’“Etno Jazz Festival” ed il “Festival internazionale
di folclore”, rispettivamente a giugno ed a luglio.
All’Etno Jazz festival del 2009 hanno partecipato artisti provenienti da Irlanda, Macedonia, Slovenia e Croazia. Ogni
anno, anche grazie all’apporto di ospiti di gran prestigio, il
festival garantisce ottima musica e tanto divertimento serale
e notturno sui palcoscenici allestiti all’aperto a Šanac e per
le vie di Karlovac.
Da metà giugno ai primi di luglio, la rocca di Dubovac ospita
la “Fiera della nobiltà”, con un ricco programma culturale
e educativo legato al Medioevo, nell’ambito del quale vengono illustrati i mestieri di un tempo, i giochi dei cavalieri
ed i cibi della tradizione. Destinato ad un pubblico più giovane, segnaliamo il “Four River Film Festival” di Karlovac,
una rassegna della cinematografia croata e della produzione audiovisiva giovanile, appuntamento fisso del mese di
settembre.
La Fiera di Natale a Karlovac
Il centro storico di Karlovac, in dicembre, vive la sua favola
di Natale. La piazza (trg) Matije Gupca, il viale dr. Franjo
Tuđman, le vie circostanti ed i parchi in dicembre si trasformano per qualche settimana in una piccola città natalizia.
L’evento centrale della manifestazione è la Fiera di Natale, nella quale espongono le associazioni, gli artigiani, le
cooperative e le aziende agricole familiari di Karlovac e
della sua Contea. Le bancarelle, addobbate con le tipiche
decorazioni natalizie, sono stracolme di biglietti d’auguri, libri illustrati per bambini, libri, piccoli regali, manufatti vari
e prodotti artigianali propri della tradizione di questi luoghi.
L’offerta propone anche i cibi tradizionali del Natale e tante
bevande calde.
La festa della birra
La Festa della birra di Karlovac, la maggiore manifestazione
del genere in Croazia, ogni anno, tra agosto e settembre,
richiama nella città oltre 200 mila visitatori. Col passare degli anni, questa festa è diventata uno dei simboli della città.
Buona per tutti i gusti e tutte le età, vanta un programma
ricco e vario che comprende una fiera artigianale, suggestive bancarelle con mille prodotti tipici e la tradizionale offerta
gastronomica legata alla birra. La Festa della birra di Karlovac è l’occasione giusta per cantare, ballare e divertirsi in
buona compagnia.
I falò di San Giovanni
Migliaia di visitatori, alla vigilia della festa di San Giovanni, il 23 giugno, attendono impazienti, aldilà del ponte sulla
Kupa, l’accensione di due grandi falò sulle rive contrapposte
del fiume. Questo connubio di fuoco e d’acqua conferisce ai
falò di Karlovac un fascino ed un’atmosfera assolutamente
unici. Il programma, i cui eventi si svolgono su entrambe le
sponde del fiume, è sempre differente: da un lato prevalgono gli spettacoli folcloristici, dall’altro i concerti di musica
urbana. La festa va avanti sino a notte fonda, almeno finché
è accesa l’ultima scintilla dei falò.
Richard Gere, a Karlovac e dintorni, ha girato il film “The
hunting party” (in italiano “I cacciatori”), ispirato ad un’esperienza di guerra vissuta in Bosnia dal giornalista americano Scott Anderson e raccontata in un suo articolo intitolato
“Come ho trascorso le ferie estive”. Il film non è stato girato
in Bosnia, ma nei dintorni di Karlovac, terra di paesaggi sublimi e di splendidi corsi d’acqua.
Il festival delle fiabe di Ogulin. È una manifestazione
culturale con la quale, celebrando il mondo delle fiabe e la
creatività dei suoi autori, si dà impulso alla creazione e si
promuovono espressioni artistiche e culturali destinate alla
fruizione di un vastissimo pubblico, comprendente tanto i
bambini ed i ragazzi, quanto gli adulti. Il festival, sin dalla
sua nascita, s’ispira all’opera della maggiore scrittrice croata per l’infanzia, Ivana Brlić-Mažuranić (1874-1938), nata
proprio ad Ogulin. La bellezza della natura del territorio
d’Ogulin, la singolarità del potenziale culturale dei racconti
d’Ivana, intessuti delle leggende che affondano le loro radici
nell’antica tradizione veteroslava, la mai semplice saggezza della tradizione popolare orale insita nelle fiabe, costituiscono il fondamento ideale per stimolare la creatività, la
cooperazione culturale e la passione artistica amatoriale,
in particolare quella teatrale. Ad ogni edizione del festival,
che si tiene a partire dai primi giorni di giugno, prendono
parte ogni anno importanti esponenti del mondo letterario,
teatrale e musicale. Il “Festival delle fiabe di Ogulin”, nelle
sue varie edizioni, ha ospitato tanti attori croati e compagnie teatrali per l’infanzia provenienti dalle città di Zagabria,
Osijek e Samobor e da paesi stranieri come la Bosnia ed
Erzegovina, la Slovenia e la Germania.
La Rassegna folcloristica della Contea karlovačka. Ai
primi di giugno, ad Ogulin si svolge la tradizionale Rassegna folcloristica della Contea karlovačka. Per alcuni giorni
Ogulin ospita vari gruppi folk provenienti da ogni parte della
Croazia, concerti folcloristici e mostre.
L’Ibiza croata – La lunga spiaggia ghiaiosa di Zrće, sull’isola di Pag, sinonimo di pazzo divertimento estivo, merita davvero l’appellativo di “Ibiza croata”. Nel cuore della stagione estiva questa spiaggia può accogliere diverse migliaia
di bagnanti. Zrće offre la possibilità di praticare tanti sport
ed è stracolma d’ottimi locali per il divertimento e la ristorazione. Le discoteche “Aquarius”, “Calypso” e “Papaya” ed
una costellazione di locali più piccoli offrono occasioni di
divertimento non-stop. Sulla spiaggia Zrće, inoltre, sventola
la Bandiera blu, il che significa che i bagnanti dispongono
di un bel mare pulito, ottimi servizi (docce, WC e servizio
di salvataggio) e di una spiaggia piena di occasioni per il
divertimento.
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Il carnevale internazionale estivo di Senj – Desiderando
presentare almeno una parte della propria tradizione carnascialesca, dal 1967 Senj propone ogni anno il suo carnevale
estivo che, dal 1988, ha acquisito il carattere di una manifestazione di respiro internazionale. Un’intera settimana
d’agosto scorre all’insegna del carnevale, con un programma ricco e vario che prevede giochi a squadre in maschera
(come una giostra medievale in moto), balli e performance
d’artisti di strada. La giornata clou è il sabato, quando una
sfilata di ben 3.000 maschere attraversa le vie della cittadina tra due ali di folla di oltre 12.000 spettatori.
Le giornate degli Uscocchi – Nel mese di luglio per tre
giorni la città di Senj va a ritroso di qualche secolo. Gruppi
di cavalieri ed uscocchi partecipano ai tornei cavallereschi,
sfilate e spettacoli storici che ripropongono scene d’assedio
diurno e notturno alla città. I visitatori, partecipando attivamente al lavoro dei laboratori creativi, possono imparare
l’arte del tiro con arco e della scherma o provare il gusto dei
cibi medievali preparati nelle cucine da campo nell’accampamento dei cavalieri. A tenere alto l’umore dei convenuti
ci pensano musicanti e giullari rinascimentali e intrattenitori
medievali.
Il festival estivo di Senj (Incontri adriatici) – Durante il
mese di luglio Senj propone una serie di competizioni sportive semiserie come la corsa nei sacchi, il passaggio dei
secchi d’acqua, gare di canottaggio a bordo delle camere
d’aria, l’impilatura delle cassette di pesci, il calcio nei secchi, la guida delle carriole, il bruco, gare di nuoto con il pallone da pallanuoto, gare d’immersione al pallone, il tiro alla
fune e tante altre simili stravaganze.
Chi visiti Senj durante luglio avrà la fortuna di assistere al
Festival delle klape dell’Adriatico settentrionale ed al festival della samba (Samastico), nel corso del quale sono
previsti laboratori di musica e ballo e spettacoli di gruppi di
samba nazionali ed internazionali. Durante le Serate concertistiche di Senj, organizzate sulle piazzette e le chiese
della cittadina, la gente e gli ospiti di questa splendida località per un mese (a cavallo tra luglio ed agosto) potranno assistere all’esibizione di alcuni tra i migliori giovani musicisti
croati, di ensemble nazionali e internazionali e di affermati
solisti di musica classica i quali, proponendo un programma
di opere e composizioni di grandi ed illustri autori, conferiranno a questa manifestazione ed a Senj un’ulteriore dose
di fascino.
La pesca
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Intendete trascorrere una vacanza a Karlovac, nei suoi dintorni o nella Lika? Vi consigliamo vivamente di non dimenticare l’attrezzatura per la pesca: non ve ne pentirete. Amate
la pesca alla carpa? O preferite quella al luccio, al siluro o al
pesce di mare? Questa regione offre a chiunque incredibili
opportunità di svago.
La natura del territorio di Karlovac saprà ammaliarvi con il
suo fascino, e voi non potrete fare altro che ritornarvi. Indecisi tra uno dei quattro fiumi che bagnano la città (Kupa,
Korana, Mrežnica e Dobra), le cui verdi ed invitanti acque
regalano ad ogni pescatore indescrivibili momenti di piacere, potrete optare per le peschiere Šumbarski, nelle cui acque sono stati pescati esemplari da trofeo come una carpa
da 25 kg ed un amur da 25,5 kg.
La bellezza del fiume Gacka è eterna. Visitatelo, e sarà
amore a prima vista. La natura intatta di questa “bellezza
europea” offre momenti d’immenso piacere a chi decida
di trascorrervi una vacanza, che può essere nel contempo
attiva, quieta e salutare. La Gacka propone l’aria frizzante
della montagna, passeggiate per i boschi circostanti, battute di caccia alla selvaggina o la pesca alla trota autoctona
delle sue acque. La trota della Gacka cresce cinque volte
più rapidamente degli altri esemplari presenti nelle acque
degli altri fiumi carsici. La sua crescita è favorita dall’ideale temperatura dell’acqua, con minime oscillazioni durante
l’anno, dalla ricchezza d’ossigeno e dalla struttura chimica
leggermente alcalina delle acque del fiume.
L’acquerello della Lika
Il territorio della Lika spicca per l’eccezionale ricchezza
d’acqua dolce. Le vallate della Lika, della Gacka e della Krbava, strette tra il Velebit, la Kapela e la Plješivica, sono
bacini naturali di raccolta d’acqua potabile di straordinaria
qualità. In una pace sovrannaturale o nel frastuono delle
cascate, tante sorgenti d’acqua piccole e grandi sgorgano
dalle profondità del sottosuolo carsico. Queste fonti carsiche ipogee sono l’origine di tanti corsi d’acqua di superficie
che, dolcemente, nobilitano il paesaggio di questo particolare ambiente montano. L’acqua per il Carso è più che
il simbolo della vita; qui è letteralmente la vita stessa. Qui
l’uomo, la pietra e l’acqua hanno intrecciato le loro vite in un
groviglio inestricabile, lasciando tracce della loro presenza
tanto nel tempo quanto nello spazio. Per questo motivo, i
corsi d’acqua del Carso non sono considerati soltanto un
bene naturale, ma anche importanti località storico-culturali.
Tra esse, le sorgenti della Gacka (Vrila Gacke) sono
senz’altro la località di maggiore interesse naturalistico e
storico-culturale della parte continentale della contea. In
questo luogo il corso d’acqua ipogeo sgorga in superficie
da ben nove sorgenti, tre delle quali, Veliko e Malo Tonković
vrilo e Majerovo vrilo, spiccano per la loro ricchezza idrica.
Sono alimentate dal fiume Gacka, il cui corso meandrico
conferisce alle radure di superficie tutta la soavità tipica
dell’area stretta tra il Velebit e la Mala Kapela. Le sorgenti
Vrila Gacke sono anche un importante sito etnografico.
Lo straordinario “Acquerello della Lika” di acque cristalline
è alimentato anche da altre sorgenti carsiche, tra le quali ricordiamo le sorgenti dell’Una, sul Lički Pounj, della Korana,
sulla Krbava, e la sorgente della Saggezza (Vrilo mudrosti)
sullo Sveti Rok.
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Turismo attivo
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La Lika centrale vanta così tante cavità sotterranee che, a
buon diritto, viene definita “il paradiso della speleologia”.
Qui si trova un quarto dell’intero numero di grotte e caverne
tutelate come beni del patrimonio geomorfologico croato.
Tra le aree d’interesse speleologico spicca, per la ricchezza
del suo mondo ipogeo, il parco Grabovača con la grotta Samogradska, a due passi da Perušić.
Il sentiero di Premužić sul Velebit – Percorso di roccia
lungo 50 chilometri e con un’altezza media di 1.000 metri, va da Zavižan, attraverso il Parco nazionale del Velebit
settentrionale ed il Velebit centrale, sino al passo Baške
Oštarije. Questo sentiero montano offre incantevoli vedute
panoramiche sulla costa, sulle isole e sulle aree montane
del versante continentale del Velebit.
Le passeggiate – I sentieri dei pastori, dei mietitori e degli spasimanti – Krasno (www.tz-senj.hr). Ogni abitante di
Krasno, nel corso della sua vita, ha percorso questi sentieri innumerevoli volte. Appena mossi i primi passi, ci si
conduceva il proprio gregge al pascolo. I ragazzini erano
soliti percorrerli come scorciatoia per raggiungere la scuola.
I giovani e le giovani di Krasno, invece, vi si incontravano
per amoreggiare o per stare un po’ in compagnia. Ancor
oggi circolano storie di giovinette che, all’alba, accompagnano per i sentieri dei pastori i loro coraggiosi spasimanti
reduci dalle avventure notturne. Chi accetta la sfida o uno
dei ruoli su descritti, ed imbocca uno dei sentieri di Krasno,
sarà colpito dall’alternarsi dei paesaggi che scorreranno ai
lati del sentiero prescelto. Costeggerà campi ed orti ben
coltivati, boscaglie, radure, belvedere panoramici dai quali
potrà godere della vista sul casolare vicino… all’improvviso
gli si parerà davanti un sasseto, poi un muretto a secco…
Un po’ di ristoro ve lo garantiranno i boschi che dominano il
paesaggio attorno a Krasno.
Il Parco nazionale dei Laghi di Plitvice (Plitvička jezera), oltre ad offrire la possibilità di passeggiare tra beni naturali
di straordinaria bellezza, vanta anche alcuni tra i più bei
percorsi ciclistici d’Europa.
Segnaliamo la presenza di percorsi ciclistici anche sul
Velebit settentrionale (5 percorsi), centrale (2 percorsi) e meridionale (1 percorso), che, attraversando incantevoli paesaggi di una natura intatta, offrono spesso la vista panoramica sul mare e sulle isole circostanti
(http://www.pp-velebit.hr/turponuda.php?p=28). Ogni anno
a Senj s’organizza e tiene la suggestiva corsa ciclistica Senj
- Zavižan (con un dislivello da 0 a 1.594 m).
Immersioni – La costa orientale dell’Adriatico,sin dai tempi
più remoti, rappresentava la via di navigazione tra l’Oriente
e l’Occidente. Quest’antica rotta marittima può essere ripercorsa seguendo i resti sulla costa della terraferma e nei fondali del mare. Gli antichi Primorci (gli abitanti del litorale) ed
i marinai di un tempo lasciarono lungo la costa un sistema
fortificato di osservazione che vigilava su tutta questa via
di navigazione. Sotto la superficie marina, invece, troviamo
un vero e proprio cimitero di navi che non hanno avuto la
fortuna necessaria per raggiungere la loro destinazione. La
natura, dal canto suo, ha avuto la bontà di fornire le pareti rocciose sommerse di questo mare di tutta quella vita e
di tutte quelle suggestive bellezze che ne caratterizzano i
fondali. Nell’area costiera di Senj ci sono interessanti siti
per belle immersioni e centri diving che vi aiuteranno ad organizzare la vostra avventura subacquea. (www.tz-senj.hr).
La vela è un’attività sportiva molto diffusa in Croazia perché
il suo clima mite e piacevole vi accompagnerà per tutto il
viaggio alla scoperta del magico mondo del Mare Adriatico.
Il fantastico paesaggio costiero vi offrirà tante opportunità
di svago, la possibilità di esplorare la bellezza del mare cristallino, belle spiagge di sabbia e ghiaia, calette nascoste,
pittoreschi porticcioli e tante altre località amene. Vivrete
la natura incontaminata con tutti i vostri sensi. Nei dintorni
di Senj ci sono tantissime calette incantate da raggiungere
con la vostra barca a vela, senza dimenticare che in luglio
vi si tiene una tradizionale regata velica (www.tz-senj.hr).
La caccia – Nel territorio della città di Senj ci sono tante
riserve venatorie. L’area litoranea ai piedi del Velebit abbonda di selvaggina come l’orso, la lince, il capriolo, il camoscio, il daino, il cinghiale, il fagiano di monte ed il muflone. Suggestiva è la caccia al muflone, alla beccaccia ed
alla quaglia. Le riserve venatorie di montagna del Ričičko
bilo e del Sjeverni Velebit sono abitate dai seguenti animali
selvatici: orso bruno, lupo, lince, cervo, capriolo, camoscio,
cinghiale, gallo cedrone (specie molto rara negli altri paesi europei), beccaccia, pernice, vipera e lepre. Le riserve
venatorie ricche di selvaggina e ben gestite, assieme alle
opportunità di sistemazione nei rifugi venatori e negli agriturismi disseminati sul territorio, determinano uno sviluppo
del turismo venatorio ed un prolungamento della stagione
turistica. Nel territorio della città di Senj opera il circolo venatorio “Jarebica”. (www.tz-senj.hr).
Sui siti www.aktivni-odmor.com.hr e www.cikloturizam.tzkz.hr
troverete tutte le possibilità di una vacanza attiva offerte dalle splendide destinazioni della Contea karlovačka. Un’offerta che soddisfa un po’ tutti i gusti: riposo per chi ne ha bisogno, relax e oblio per chi è stressato, sfide ed esperienze
eccitanti per i più curiosi ma, soprattutto, tanti motivi per
scegliere questa regione per le proprie vacanze ed altrettanti motivi per ritornarvi. Potrete scegliere tra la caccia ed
un safari fotografico nei boschi da Ozalj e Draganić sino al
Klek, al Modruš ed alla Petrova Gora; la pesca su uno dei
quattro fiumi di Karlovac, le cui acque sono straordinariamente verdi e limpide, oppure sulle acque di qualche lago.
Qui potrete dedicarvi anche alla guida del quad o della bicicletta, con la quale andrete per i suggestivi paesaggi della
regione. Volete provare l’ebbrezza dell’equitazione, oppure
desiderate provarvi nel tiro con l’arco o nel paintball? Siete
attratti dalle arrampicate in montagna, dal turismo speleologico o dallo sci e le discese in slittino sui pendii innevati
della Bjelolasica? O forse amate il rafting, il canoismo, il
kayaking o, più semplicemente, il nuoto, magari tra le ninfee
bianche? Siete capitati nel posto giusto!
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Photo: HTZ
L’angolo della gastronomia
Alle bellezze naturali ed al patrimonio storico-culturale vanno ad aggiungersi le specialità gastronomiche di questa
terra. La tendenza a produrre cibi sani e genuini da queste
parti ha trovato molti adepti. Saporitissimo è, ad esempio, il
formaggio vaccino di produzione biodinamica cagliato con
sale naturale. Famoso è anche il formaggio che, assieme
all’acquavite della Lika, viene offerto ai visitatori del santuario di Krasno, sul Velebit. Immaginate per un attimo il
profumo del granturco macinato tra le macine di pietra di un
mulino ad acqua, per non parlare dell’aroma della polenta
appena cotta, fatta con questa farina ed arricchita con latte
di mucca appena munto, con latte acido, oppure con i crauti
bolliti e raffreddati. Ad Ogulin e dintorni le specialità tipiche
sono la masnica, le mošnje, il pane “smisan” ed i crauti acidi. La masnica è uno sformato fatto con pasta lievitata farcita con un soffritto di cipolla, uova e panna acida. Il pane
“smisan” è il pane delle nonne di Ogulin, un saporitissimo e
profumatissimo tipo di pane la cui ricetta prevede l’utilizzo di
cinque tipi di farina: di frumento, di miglio, di granturco, d’orzo e di segale. Il cavolo cappuccio d’Ogulin è una specie
autoctona molto conosciuta ed apprezzata, dal sapore particolare ed adattissimo alla produzione dei crauti acidi. Vasta è la gamma dei prodotti tipici di questa regione: tra essi
ricordiamo il miele ed i suoi derivati, un’acquavite al pino,
l’aceto di mele e tanto altro ancora. Tra le specialità della
cucina della Lika, dominata dai sapori delicati dell’agnello,
del cavolo cappuccio, delle patate e dei latticini, spicca un
piatto antico e molto apprezzato dai moderni buongustai: la
carne d’agnello cotta sotto la “peka” e la carne d’agnello allo
spiedo). Lungo il litorale si predilige la tradizionale cucina
mediterranea. Occupano un posto di primo piano il pesce
di mare e gli scampi del Canale del Velebit, particolarmente
pregiati grazie al fondale roccioso del mare in cui vivono,
alle sorgenti d’acqua dolce che sgorgano sott’acqua, alla
bora che soffia dal Velebit ed alle forti correnti marine.
Negli ultimi 5 anni le amministrazioni preposte delle contee
Karlovačka e Ličko-senjska stanno sviluppando, in maniera
sistematica ed organizzata, un rapporto collaborativo con i
produttori caseari delle aziende agricole familiari (le cosiddette OPG), con l’obiettivo di presentare la ricca tradizione di queste terre in funzione dell’offerta turistica e della
promozione dei prodotti caseari tipici. Sempre maggiore è
l’interesse del mercato per quei prodotti esclusivi, realizza-
ti in piccole quantità e con l’applicazione delle tecnologie
di una volta. In tutto il territorio della Contea karlovačka si
producono due tipi di formaggio tradizionale: quello “cotto”
e lo Škripavac. Si tratta di formaggi con una storia secolare
e con una produzione limitata, i cui segreti si tramandano
di generazione in generazione tra le famiglie del luogo. Segnaliamo anche la produzione, limitata ad un piccolo lembo
della contea, d’un noto formaggio autoctono chiamato Tounjski.
www.hzpss.hr/?page=associations,9,27
Questo genere d’offerta garantisce l’originalità dei metodi di produzione del formaggio ed il legame del prodotto
con un territorio circoscritto ed ecologicamente preservato, il che rende l’offerta ancora più appetibile. La regione
di Vivodina è da sempre conosciuta per la viticoltura e la
produzione vinicola è la sua attività economica primaria.
www.vinari-vocari-ozalj.hr
L’offerta ricettiva
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A Karlovac, Ogulin, nei maggiori centri urbani della Lika
(Gospić ed Otočac), a Novalja sull’isola di Pag e nelle località di Senj e Karlobag, i turisti possono trovare sistemazione in tanti alberghi d’ogni tipo e categoria, in una miriade
di camere ed appartamenti in affitto ed in un buon numero
di villaggi turistici e campeggi. Il centro del turismo alberghiero della regione coincide con i Laghi di Plitvice, località
che offre anche un buon numero d’alloggi in affitto. La gran
parte delle pensioni e degli hotels è stata aperta o rinnovata
di recente, mentre l’offerta comprende anche campeggi e
motels. Cresce il numero delle aziende agrituristiche della
regione, in particolare nella valle della Gacka e nelle aree
orientate alla caccia, alla pesca ed alle attività montane.
Sorta nella valle del fiume Korana in prossimità della sorgente dei Laghi di Plitvice, la località di Rakovica vanta numerose strutture ristorativo-ricettive (campeggi, alberghi,
piccole pensioni a conduzione familiare, alloggi in affitto)
che rappresentano ottimi presupposti per lo sviluppo turistico anche nel futuro.
Il campeggio “Slapić”, di proprietà della famiglia Mataković,
con le sue 48 unità abitative sorge sulla riva destra del fiume Mrežnica, uno dei corsi d’acqua più belli della Croazia.
Ad una decina di chilometri in tutto da Karlovac, offre ottime
opportunità di riposo e relax. Il campeggio dispone di moderni impianti igienico-sanitari, un suggestivo ristorante, un
parco giochi per bambini e vari impianti sportivi. Il campeggio “Slapić” è stato proclamato da parte del tour operator
francese “Campinq Cheque”, una delle migliori e più confortevoli strutture campeggistiche d’Europa.
Hotel “Korana – Srakovčić”
L’hotel “Korana-Srakovčić”, una delle più belle strutture alberghiere della Croazia, nacque nel lontano 1906 sulle rive
del fiume Korana, nel cuore del Vrbanićev perivoj, considerato uno dei parchi più belli del paese. Con l’intento di
perpetuare una così lunga tradizione, la famiglia Srakovčić,
all’alba del terzo millennio ha acquisito la concessione della
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fatiscente palazzina rinnovandola nel 2003.
L’hotel dispone di 15 camere doppie e 3 appartamenti business con vista sulla Korana e sul parco. L’albergo dispone
di parcheggio privato custodito. Le camere e le suite sono
climatizzate e lussuosamente arredate (WC/vasca da bagno/asciugacapelli, minibar, telefono, internet, TV satellitare, cassetta di sicurezza…).
La sua terrazza estiva è un punto di ritrovo da cui la gente
di Karlovac ed i suoi ospiti non possono prescindere. Negli
ultimi cinque anni l’hotel “Korana-Srakovčić” ha ricevuto vari
premi e riconoscimenti nella categoria dei piccoli hotel della
Croazia continentale nell’ambito del progetto “Qualità per la
Croazia”; più precisamente nel 2005 il 3° posto, nel 2006 il
1° posto, nel 2007 il 2° posto, nel 2008 il 1° posto e nel 2009
il 1° posto. www.hotelkorana.hr
I collegamenti
questo territorio è parte imprescindibile del corridoio viario
croato che va da nord verso il Sud del Paese. Vicina tanto
a Zagabria quanto alla Croazia continentale ed alla costa
adriatica, quest’area è ottimamente collegata soprattutto
grazie al passaggio dell’autostrada A1 che va verso sud, la
cosiddetta “Dalmatina”. La Lika è attraversata anche dalla
direttrice ferroviaria croata principale e da una buona rete
di pullman di linea che collegano ogni suo maggiore centro
abitato al resto del Paese.
Grazie alla sua ottima posizione viaria e geostrategica, la
Contea karlovačka è davvero sul crocevia delle più importanti vie di comunicazione che collegano l’Europa continentale con la costa adriatica.
Le cose di cui andiamo fieri
Photo: Sergio Gobbo
Kutarevo ed il rifugio per gli orsi abbandonati
Grazie alla sua vicinanza al territorio del Velebit settentrionale, densamente popolato dagli orsi, a Kutarevo è stato
istituito il primo Rifugio per giovani orsi della Croazia. Nel
rifugio “Velebitski medo” lavora un team d’amici della natura composto non solo da esperti nei campi della biologia e
dell’ecologia, ma anche da volontari mossi dal grande amore per gli orsi. Tutti, con grande altruismo e tanto amore,
hanno a cuore le sorti degli orsi alloggiati a Kutarevo, spinti
dal desiderio di garantire loro non solo un futuro sicuro, ma
anche condizioni di vita le più vicine possibili a quelle natu-
rali. Il rifugio per giovani orsi di Kutarevo fungerà, nell’ambito del Centro per i visitatori, anche da attrazione per la
promozione del Parco naturale “Velebit”.
Il Centro memoriale “Nikola Tesla” – Nel paese di
Smiljan, a sei chilometri da Gospić, segnaliamo la presenza
della casa-museo di uno dei più noti scienziati ed inventori
del XX secolo.
Il Memoriale dedicato a Tesla è un progetto che mette insieme scienza, arte e turismo, nato per illustrare le invenzioni
di Tesla che hanno cambiato il corso della storia mondiale.
Esso contiene il laboratorio di Colorado Springs, alcune turbine, una nave comandata a distanza ed un centro divulgativo multimediale.
La Gacka custodisce anche alcune antiche consuetudini
strappate all’oblio. Pochi sanno, infatti, che qui il grano si
macina ancora come si faceva una volta, con le macine dei
mulini idraulici piazzati alle fonti dei fiumi, e che, lungo la
Gacka, il tessuto viene lavorato ancora con l’impiego dei
magli delle gualchiere. Su questo territorio, infine, abitato
fin dall’età del bronzo, è degna di nota la presenza d’alcuni
templi consacrati al dio Mitra.
L’itinerario delle fiabe di Ogulin
L’itinerario delle fiabe di Ogulin mette insieme la bellezza di
questa terra e le fiabe raccontate da Ivana Brlić – Mažuranić.
L’area è rappresentata mediante dodici personaggi tratti
dalle raccolta di fiabe “Storie di tanto tempo fa”. L’itinerario
coniuga fatti realmente accaduti con l’immaginazione della
celebre scrittrice e lascia ad ogni singolo visitatore la possibilità di esprimere la propria creatività.
La rivolta di Rakovica del 1871
Nel 1870 Eugen Kvaternik, Ante Rakijaš e Rade Čuić uniscono le loro forze per preparare una rivolta popolare contro
la monarchia austroungarica dalla quale far scaturire uno
Stato croato indipendente. I rivoltosi entrano a Rakovica l’8
ottobre e Kvaternik v’istituisce un governo nazionale provvisorio. La rivolta è presto sedata, i rivoltosi giustiziati, ed il
moto rivoluzionario di Rakovica resterà da allora profondamente impresso nella storia dei Croati e nel loro anelito di
libertà ed indipendenza.
Le grotte Baraćeve (špilje)
Le grotte Baraćeve (špilje), presso Nova Kršlja nelle vicinanze di Rakovica, vantano un primato: sono le prime grotte
aperte al pubblico a fini turistici in Croazia (1892). Abbondano di splendide formazioni calcaree e vantano un importante sito archeologico con reperti risalenti alla preistoria (Paleolitico). Nei pressi delle grotte Baraćeve superiori (Gornje),
riaperte nel 2004, è stato aperto il primo circolo speleologico croato. Il complesso ipogeo offre la possibilità di visitare
520 metri di grotte e canali che sono stati proclamati bene
geomorfologico protetto. Quello delle grotte Baraćeve è anche l’unico complesso speleologico croato ad essere dotato
d’illuminazione ecologica, sensibile al microclima ed all’ecosistema delle cavità ipogee.
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La Mrežnica
La Mrežnica è uno dei più bei fiumi carsici d’Europa. Abbonda di argini tufacei (di travertino) che ne trasformano il
corso in una serie di laghetti di forma allungata, messi l’uno
dietro l’altro proprio come fossero le perle di una collana. Su
64 chilometri si susseguono ben 93 magiche cascate e decine di salti d’acqua e cataratte. La Mrežnica, attraversando
gole montane e prati fioriti, attrae irresistibilmente gli amanti
del canoismo anche col colore smeraldo della sua acqua
e con i mille isolotti e gli altrettanti bracci che ne caratterizzano il corso. Accanto ad alcuni vecchi mulini ad acqua,
la Mrežnica vanta il più lungo ponte di legno della Croazia
(208 m), nei pressi del campeggio “Slapić” in loc. Belavići.
Da Primišalj a Karlovac si contano decine di luoghi adatti
alla balneazione, soprattutto in prossimità delle cascate e
dei mulini.
Senj (Segna) – città-museo di oltre 3000 anni, è particolarmente fiera del suo gioiello, la fortezza Nehaj, una delle
fortezze rinascimentali più belle del Paese, nella quale è
stata allestita una mostra museale permanente.
La stampa – Circa 30 anni dopo che Gutemberg aveva
stampato la prima Bibbia, in Croazia venivano fondate le
prime tipografie “glagolitiche” a Senj ed a Kosinj. Da esse
uscirono alcuni incunaboli (il messale di Senj in caratteri
glagolitici ed altro), a testimonianza dell’alto livello dell’alfabetizzazione in queste terre. Il nulla osta per l’impiego della
lingua e della scrittura popolare (lo slavo antico ed il glagolitico) a fini liturgici fu data dall’allora papa Innocenzo IV al
vescovo di Senj Filippo nel 1248. Questo privilegio acquisisce ancora maggior rilievo se pensiamo che per lungo tempo a nessun altro luogo in Europa fu concesso l’uso della
lingua volgare ai fini della liturgia ecclesiastica.
Una natura preservata – grande è la percentuale del territorio croato (in special modo nella Contea ličko-senjska) ad
essere ricompresa dentro i confini delle aree naturali protette, il che garantisce al nostro paese un’aria, un’acqua ed un
mare straordinariamente puliti.
Un regalo originale ed un bel souvenir
Le calze di lana – Quasi tutti gli indumenti del costume
tradizionale della Lika erano fatti di lana o di pelliccia. Oggi
la “calza della Lika” è proposta come un souvenir tipico, prodotto con la lana nostrana, ottenuta dalla tosatura delle pecore della Lika e secondo le stesse modalità di cent’anni fa.
Il berretto della Lika – Elemento immancabile del costume
della tradizione della Lika e suo marchio distintivo, il berretto rosso bordato con un nastro nero ed ornato con un ciuffo
di fili neri che si porta di lato o all’indietro, è oggi proposto
come un bel souvenir.
La jalba è un merletto in miniatura risalente all’epoca dei
Frankopan. A Trg, il più antico insediamento croato, a due
passi da Ozalj, tutt’oggi è viva la tradizione della sua produzione artigianale. Di recente la jalba è stata inserita nel
novero dei merletti di maggior pregio del paese, ottenendo
così il certificato di souvenir croato. Accanto ai merletti di
Lepoglava, Pag, Hvar e del Međimurje, anche la jalba (con
la quale si decorano cuscinetti, borse di tela ed altri oggetti
d’uso, o che viene proposta come elemento decorativo a sé
stante, incorniciata come un quadretto) è considerata uno
dei più noti manufatti della tradizione artigianale autoctona
croata.
Nel’ambito della manifestazione “Le giornate del turismo
croato” svoltasi a Bol sull’isola di Brač, la “foglia di platano” è stata proclamata il miglio souvenir croato del 2009.
Trattasi di un souvenir di produzione artigianale che ha
conquistato giuria e pubblico con la sua originalità. La sua
particolarità consiste, infatti, nel fatto che ciascuna foglia è
un pezzo unico realizzato a mano sul modello delle foglie
del viale di Marmont.
Tra i souvenir di Karlovac spicca una piccola barca fluviale in ceramica, replica delle imbarcazioni fluviali che solcavano le acque dei quattro fiumi cittadini.
Photo: Sergio Gobbo
Racconti, leggende e miti
Le streghe del Klek – La silhouette di questa montagna
ha sempre ispirato la fantasia popolare, che ha legato ad
essa numerose storie e leggende da brivido. Una di queste
fu annotata da Valvasor nel XVII secolo e racconta le vicende legate alle streghe del Klek. Secondo questa leggenda,
nelle notti di bufera, verso mezzanotte una moltitudine di
streghe, fate e maghi provenienti da ogni parte del mondo
si darebbero appuntamento sul Klek. Danzando in girotondo, gridano così forte che le loro urla agghiaccianti arrivano
fino ad Ogulin. Per far rivivere ai turisti quest’atmosfera da
brivido, è stato ideato il trenino eco-turistico “Karlek” il cui
passaggio attraverso Ogulin viene salutato dalle “streghe”
del Klek in costume.
La leggenda sulla nascita del Klek – Klek era una delle
divinità veteroslave. Quando s’inimicò il padre degli dei Perun, questi prese a perseguitarlo. Al povero Klek non restò
che fuggire il più lontano possibile. Fu in prossimità della
regione di Ogulin che Klek fu raggiunto da Perun, al cui cospetto, terrorizzato dalla paura, diventò di pietra. Fu così
che nacque l’incredibile Klek, che, visto da adeguata distanza, pare davvero un gigante addormentato.
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La leggenda della grotta del Klek – La cima del Klek è
uno sperone roccioso verticale alto duecento metri. Una
leggenda popolare racconta che all’interno della roccia,
su un gran mucchio di ducati d’oro, riposerebbe una bella
principessa trasformata in drago da un sortilegio. La roccia
s’apre ogni secolo; se, in quell’esatto istante, si presentasse
un impavido giovane che avesse l’ardire di baciare il drago,
questo riacquisterebbe le sembianze umane di giovane e
splendida principessa, pronta a convolare a giuste nozze
col coraggioso giovanotto ed altrettanto pronta a dargli in
dote il mucchio di ducati sul quale aveva riposato sino a
quel momento.
Il lago Prošćansko (Laghi di Plitvice) – Si racconta che
il lago Prošćansko debba il proprio nome alla preghiera
(pregare=prositi) che la gente del luogo rivolse alla Regina
nera affinché mandasse la pioggia per bagnare la terra resa
arida da una tremenda siccità. La regina, colpita dalle preghiere, coprì il cielo di nubi nerissime che provocarono una
pioggia così lunga ed incessante che, sul suolo, si formarono alcuni laghi. Quello Prošćansko è il secondo per grandezza tra i Laghi di Plitvice e, a causa della sua grande profondità, la sua acqua è più scura di quella degli altri laghi.
Il pozzo di Đula – Il pozzo formato dal fiume Dobra deve
il proprio nome ad una giovane fanciulla chiamata Đula (o
Zulejka) la quale, disperata, scelse questo luogo per mettere fine alla propria misera esistenza. Una leggenda del XVI
secolo racconta di una giovane nobile di nome Zulejka, promessa sposa ad un ricco molto più anziano di lei. Reduce
da una gran battaglia combattuta contro i Turchi e svoltasi
nei paraggi, ad Ogulin capitò Milan Juraić, un giovane capitano originario di Kranj impegnato a difendere la fortezza
dei Frankopan a Tounj. Quando Zulejka lo vide, fu amore a
prima vista. Ma il giovane Milan, di lì a poco morirà in battaglia per mano turca. Avvertita dell’accaduto, Zulejka o Đula,
presa dalla disperazione, decise di metter fine alla propria
vita gettandosi nel pozzo del fiume Dobra. Ecco spiegata
l’origine del nome del pozzo. Se guardate con attenzione
la parete rocciosa che sovrasta il pozzo, vedrete il profilo di
un uomo che guarda verso il basso. La gente di Ogulin vi
riconosce Milan, intento a guardare sconsolato il fondo del
pozzo dov’è scomparsa la sua amata Đula.
Il salto della fanciulla – Ascoltando con attenzione il racconto della giovane Dora, la quale si dice abbia messo fine
alla propria vita gettandosi nella Kupa nei pressi del paese
di Kamanj, nelle vicinanze della grotta Vrlovka, ed il racconto della giovane Đula, che si dice si sia gettata nel pozzo
nel quale il fiume Dobra prosegue la sua corsa nel sottosuolo, potremmo concludere che entrambe queste storie
hanno il medesimo nucleo comune. Posto al centro della
storia d’un amore infelice (Đula) o della storia che racconta
di una fanciulla disperata per aver esposto i suoi compaesani alla ferocia dei Turchi (Dora), questo nucleo comune è
rappresentato dal salto nel punto in cui il fiume s’immerge
nel sottosuolo e dove s’aprono le porte verso il mondo ipogeo (in forma di pozzo o di grotta). Si suppone che queste
leggende abbiano perpetuato il ricordo di luoghi di culto nei
quali avvenivano sacrifici umani e che corrispondono rego-
larmente alla riva destra dei fiumi. Già nel 1931, Ivo Pilar,
giurista, storico e pioniere della geopolitica in Croazia, in un
testo dal titolo “Sul dualismo nella fede degli antichi Slavi,
sulla sua origine e sul suo significato”, illustrò la diffusione di
simili leggende per l’Europa, conosciute col nome comune
del “salto della fanciulla”.
La leggenda delle fate di Rastoke è vecchia quanto il villaggio stesso. Mentre i mulini macinavano il granturco ed il
grano tutta la notte, i mugnai e le mugnaie si stringevano
attorno ad una lampada a petrolio, raccontando sino a tarda
notte varie storie di vita. In quel mentre, le fate di Rastoke,
per ritornare a casa più agevolmente, “prendevano in prestito” i cavalli che i mugnai lasciavano nelle stalle, per riportarli
all’alba. Affaticate, stanche, sudate e con una gran quantità
di piccole ciocche di capelli intrecciate, lavavano i loro panni
nel fiume Slunjčica, danzavano la ridda ed invitavano i mugnai ad unirsi al loro ballo… Anche oggi le fate di Rastoke si
danno appuntamento sul fiume; potranno vederle soltanto
coloro che lo desiderano veramente e che trascorrono un
po’ di tempo nei pressi della cascata Vilina kosa (I capelli
delle fate).
La leggenda di Metulum, la Masada croata – Sul monte
Viničica, nei pressi di Josipdol e Oštarije, c’è uno dei siti archeologici più interessanti della Contea karlovačka. Durante la campagna di scavi del 2002 è venuta alla luce una città
fortificata che s’estende addirittura per circa 30 ettari. Pare
che il monte Viničica celi il mistero di una delle maggiori città fortificate preromane sul suolo croato, la mitica Metulum,
capitale del regno degli Japodi. Una leggenda racconta che
il comandante romano Ottaviano divenne il primo imperatore romano, col nome di Augusto, in seguito e grazie alla
conquista della città di Metulum.
LA MADONNA IN FIORE – La leggenda della Madonna
di Krasno risale al 1219. Si narra che alcuni pastori, vagando per i boschi di Krasno, trovarono su un ceppo uno
stranissimo fiore e, nel fiore, l’immagine della Madonna. I
pastori colsero il fiore e lo portarono all’antichissima cappella di Krasnarsko polje. Ma il fiore reciso scomparve, ed i
pastori lo ritrovarono su quello stesso ceppo dove l’avevano
colto la prima volta. Questo miracolo si sarebbe ripetuto più
volte: loro lo raccoglievano per portarlo alla cappella, ed il
fiore, dopo un po’, scompariva, per riapparire sul medesimo
ceppo nel bosco di Krasno. Il punto esatto scelto dalla Madonna non era né panoramico, né abitato; vi era soltanto
l’ingresso d’una grotta. La gente di Krasno capì immediatamente il desiderio di Maria, costruendole una cappella
proprio sulla grotta, e sul ceppo, dov’era apparso il fiore, le
innalzarono un altare. Nei secoli a venire Krasno diventerà
un luogo di pellegrinaggio mariano particolarmente noto per
le miracolose guarigioni.
Ecco le spiagge con la Bandiera blu nella Contea ličkosenjska:
1. Spiaggia “Trincel-Planjka”
2. Spiaggia “Zrće”
3. Spiaggia del campeggio “Straško”
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Quarnero
www.kvarner.hr
Photo: Damir Fabijanić
Il Quarnero, per la vicinanza dei principali mercati d’origine della domanda turistica e per la sua raggiungibilità via
terra, mare ed aria, appartiene al novero delle destinazioni
turistiche dotate di un’ottima posizione geografica e viaria. Il
litorale, le isole e la zona montuosa, tre territori dalle caratteristiche naturali diversissime posti a breve distanza l’uno
dall’altro, danno vita ad un’offerta turistica straordinariamente varia.
Tutto ciò si riflette sui numerosi ed ottimi prodotti turistici,
basati su una tradizione e su un patrimonio turistico-alberghiero e storico-culturale invidiabili. L’eterogeneità e la
ricchezza delle risorse naturali e dei beni storico-culturali,
unite ad una gran quantità di contenuti e di segmenti turistici adattati al gusto ed alle esigenze degli ospiti, sono di
stimolo per sempre nuove ricerche, invenzioni e scoperte
nel campo turistico. La regione turistica del Quarnero abbraccia le isole di Rab (Arbe) Krk (Veglia), Cres (Cherso) e
Lošinj (Lussino), la Riviera di Opatija (Abbazia) e la Riviera
del Hrvatsko primorje, poi la città di Rijeka (Fiume) ed i suoi
dintorni (il cosiddetto “anello di Fiume”) ed, infine, il Gorski
kotar.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva
destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di
beni culturali protetti. Sul mercato, il Quarnero sarà presentato come luogo di stile di vita, salute e relax, il tutto condensato nell’immagine di “destinazione adriatica di lifestyle”.
Le peculiarità del Quarnero sono legate all’eleganza ed allo
spirito giovanile ed allegro della sua offerta turistica.
Secondo il nuovo Piano strategico di marketing del turismo
quarnerino per il periodo 2009-2015, la regione turistica del
Quarnero, il cui movimento turistico rappresenta un quinto
del turismo nazionale, viene descritta ed è oggetto di un
programma di sviluppo conforme alle sue tante diversità:
Photo: Ivo Pervan
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la Riviera di Opatija (Abbazia) – una riviera dalle inebrianti combinazioni di lusso, eleganza, cultura e bel
vivere
Rijeka (Fiume) ed il suo hinterland – pulsante, aperto
e, talvolta, non convenzionale centro del Quarnero, che
vibra di piacere (“Rijeka rocks”)
Gorski kotar – un luogo di pace interiore e d’equilibrio,
ispirati ad una natura intatta
la Riviera del Hrvatsko primorje – riviera di grande
energia e di spirito sano, sportivo e giovane
isola di Krk (Veglia) – “cuore” del divertimento del
Quarnero, che nutre nel contempo il corpo, la mente
e l’anima
isola di Rab (Arbe) – isola smeraldina
isola di Lošinj (Lussino), l’isola della vitalità
isola di Cres (Cherso), isola ecologica del Quarnero
Rijeka, il maggiore porto croato
www.tz-rijeka.hr
Centro di cultura e di tradizione mitteleuropea, Rijeka (Fiume)
è il maggiore porto croato ed il capoluogo della regione, città
in cui vive il 51 per cento degli abitanti del Quarnero. Negli
ultimi tempi si tende a riscoprire ed a rivalutare il suo patrimonio industriale, importante soprattutto per il suo gran potenziale turistico. Città dallo sfarzoso patrimonio architettonico
(palazzi in stile barocco, imponenti edifici in stile storicistico,
secessionista e modernistico-urbano), gallerie d’arte, musei,
teatri, ristoranti, caffè e birrerie, vanta un’atmosfera cittadina
affascinante e ad un ambiente urbano ricco di vitalità. Fiume
è nota anche per essere uno dei santuari mariani più antichi
del mondo; alludiamo al luogo di venerazione nato nei pressi
del convento francescano a Tersatto (Trsat), con un prezioso
tesoro, una galleria d’arte ed una suggestiva cappella votiva.
(La stagione dei pellegrinaggi inizia il 10 maggio, festa della
Madre Misericordiosa della Santa Casa di Nazareth, e dura
sino alla festa del Cristo Re.)
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Photo: Sergio Gobbo
Il carnevale di Fiume, uno dei maggiori d’Europa
www.ri-karneval.com.hr
Quello di Fiume è uno dei maggiori e più tipici carnevali
d’Europa, insolito connubio tra il carnevale urbano mitteleuropeo (soprattutto veneziano ed austriaco) e gli elementi del
folclore e della mitologia degli antichi popoli slavi. Inizialmente contava soltanto tre gruppi locali ed un centinaio di
partecipanti. Poi, nel 1982, la svolta: il Carnevale fiumano
si trasforma in una manifestazione internazionale che, attualmente, conta oltre diecimila partecipanti provenienti da
una decina di paesi di tutto il mondo. Con la sua tradizione
centenaria, il Carnevale internazionale fiumano, negli ultimi anni, ha regalato alla città, alla regione ed al Paese un
evento riconoscibilissimo ed un “happening” suggestivo che
richiama maschere, gruppi organizzati, turisti e mass media
interessati al fenomeno e provenienti da ogni angolo della
Croazia e dall’estero.
Le città rivierasche ed isolane
Le città e le cittadine del Quarnero sono una straordinaria
sequela di gioielli urbani. In alcune di esse si sente, sin da
subito, quello spirito aristocratico proprio della nobile riviera, mentre altre evocano, in ogni loro elemento, le proprie
radici medievali ed una vita meno sofisticata e più popolare.
Alcune sono dominate da eleganti ville e giardini che portarono sul Mediterraneo una ventata di Mitteleuropea. Tra
esse ricordiamo Opatija (Abbazia), Crikvenica (Cirquenizza), Lovran (Laurana) e Mali Lošinj (Lussinpiccolo). Altre,
invece, dichiarano la loro origine semplice, nate attorno alle
vecchie case dei pescatori o sulle alture circostanti, come
Volosko, Mošćenička Draga, Mošćenice, Veprinac, Valun,
Baška, Kastav e Vrbnik. Questi luoghi sono l’essenza stessa del Mediterraneo.
Photo: Juraj Kopač
Il patrimonio naturale
L’eterogeneità e la ricchezza del mondo vegetale ed animale del Quarnero sono anche le sue peculiarità più note
ed apprezzate. Con circa 2.700 specie vegetali, tra le quali
s’annoverano numerosi esemplari rari ed endemici, il Quarnero appartiene alle regioni croate più ricche dal punto di
vista botanico. Notevole è la flora dell’isola di Krk (Veglia),
con circa 1.500 specie vegetali, e delle isole di Cres (Cherso) e Lošinj (Lussino). Al turista non resta che godere della
ricchezza della natura del Quarnero, tra splendide pinete,
le proprietà aromatiche dei suoi famosi pini e gli inebrianti profumi della salvia, del rosmarino, del basilico, dell’alloro e del mirto. Per non parlare della varietà delle delizie
gastronomiche preparate con i marroni, i fichi, le olive ed i
frutti dei boschi del Quarnero, tra i quali s’annoverano tante
varietà di funghi mangerecci. Il Quarnero è abitato dal 73
per cento degli anfibi e da circa l’ottantasette per cento dei
rettili presenti sul territorio della Croazia. La stessa isola di
Krk, con il 30 per cento di specie autoctone d’anfibi e rettili,
rappresenta l’isola con il maggior numero di specie di queste famiglie animali dell’intero Mediterraneo. Su 114 specie
ornitologiche che, a livello europeo, sono ritenute a rischio
d’estinzione, ben 83 provengono dal territorio del Quarnero.
Il centro ecologico “Caput Insulae”, fondato nel 1993 nella
località di Beli, sull’isola di Cres, s’occupa della tutela dei
grifoni, una delle quattro specie di rapaci che ancora vivono
in Europa (www.supovi.hr). Gli orsi bruni abitano, invece, i
boschi del Gorski kotar. La foca monaca è una particolarissima attrazione del mondo marino quarnerino, al quale dobbiamo anche i prelibati scampi del Quarnero. Lo specchio di
mare che circonda le isole di Cres e Lošinj è protetto come
habitat naturale dei delfini, animali che un’iniziativa ecologica originalissima consente di “adottare”. Ciò rappresenta
uno stimolo alla loro tutela, alla quale si lavora sistematicamente dal 1987, anno in cui fu promossa un’iniziativa volta allo studio ed al monitoraggio dei delfini e del mare con
l’obiettivo di salvaguardare tutte le specie marine a rischio
d’estinzione (www.blue-world.org).
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Photo: Renco Kosinožić
Parchi nazionali, parchi naturali e riserve
il Parco nazionale “Risnjak” (www.risnjak.hr), con sede a
Crni Lug, nelle vicinanze di Delnice, dispone di 6.400 ettari di territorio boschivo. Con oltre una trentina di comunità
vegetali specifiche, un itinerario educativo lungo 4,2 chilometri, un rifugio montano ed un ristorante con alcuni alloggi,
il Parco nazionale “Risnjak” rappresenta una delle attrazioni naturalistiche più preziose del Quarnero. Il massiccio
montano dell’Učka (www.pp-ucka.hr), a cavallo tra l’Istria
ed il Quarnero, con la vetta più alta della penisola (Vojak,
1.396 metri) cela un vero e proprio tesoro di specie vegetali
ed animali protette, grazie al quale è stato proclamato parco naturale. Con la loro vegetazione tipicamente alpina e
submediterranea, comprendente anche tante piante medicinali, le cime dell’Učka sono considerate un vero e proprio
“paradiso botanico”. Il massiccio dell’Učka è l’unico habitat
naturale al mondo della Campanula dell’Učka. Farfalle variopinte, insetti di vario genere ed anfibi, aquile, camosci,
cervi, caprioli, volpi, lepri e qualche orso, sono soltanto alcuni degli animali che popolano questa montagna. L’Učka
vanta oltre cento siti speleologici, per la gran parte grotte
e caverne. Tra le riserve naturali della regione segnaliamo
Bijele e Samarske stijene, Mrkopalj, le riserve geomorfologiche di Vražji prolaz e Zeleni vir, Skrad, Debela Lipa - Veliki
Rebar, Lokve, il bosco di lecci a Glavotok, sull’isola di Krk, il
bosco Dundo su Rab, mentre sulle isole di Cres, Krk e Prvić
sono state istituite alcune interessanti riserve ornitologiche.
Il patrimonio culturale
Il patrimonio storico-culturale del Quarnero è straordinariamente interessante e ricco, soprattutto nei rami dell’etnoturismo, del turismo dell’arte sacra e del turismo culturale.
Nel Quarnero sono stati censiti ben 278 beni culturali protetti, dei quali 117 sono nuclei storici e 161 edifici e complessi storici. Uno dei beni culturali più noti è la Lapide di
Baška, una stele di pietra considerata un vero e proprio
monumento alla lingua croata delle origini, risalente agli
anni intorno al 1100 e riportante un’iscrizione scritta con
i caratteri di transizione tra il glagolitico rotondo e quello
quadrato. Accanto ai manoscritti ed ai testi glagolitici della liturgia ecclesiastica, il glagolitico veniva usato anche
per descrivere gli avvenimenti quotidiani della vita sociale
d’allora: basti pensare ai Codici di Vinodolski, di Vrbnik e
di Krk. Degni d’attenzione sono anche i santuari mariani,
tra i quali occupa un posto di rilievo il Santuario della Madonna di Trsat (Tersatto), alle spalle della città di Rijeka
(Fiume), uno dei più antichi santuari al mondo per avere
custodito, dal 1291 al 1294, la Santa Casa di Nazareth
(http://www.rijeka-nadbiskupija.com/).
Ad Opatija (Abbazia) c’è il Museo croato del turismo, un
ente museale specializzato che si occupa della storia e del
patrimonio del turismo nel nostro Paese e che, verso la
fine del 2007, è stato fondato grazie ad una collaborazione
tra l’Amministrazione statale e la città di Opatija. Il museo
studia, raccoglie, custodisce, comunica e presenta tutto il
patrimonio turistico materiale ed immateriale dell’intera Croazia. Il patrimonio museale è suddiviso in alcune specifiche
mostre di oggetti di carattere turistico (guide, dépliant, cartoline e fotografie, suppellettili alberghiere, articoli da spiaggia, oggetti turistici personali, documenti, manoscritti, documenti audiovisivi ed altro). Il museo presenterà la storia
turistica del nostro Paese attraverso alcune unità tematiche
che prenderanno la forma delle seguenti mostre permanenti: “Storia degli alberghi e delle pensioni croate”, “Lo sviluppo dell’attività ristorativo-ricettiva”, “Il turismo curativo e
sanitario”, “Gli stabilimenti balneari e le loro infrastrutture”,
“Lo sviluppo delle agenzie di viaggio”, “Il turismo nautico”,
“Il turismo religioso”, “Il turismo escursionistico”, “Il traffico
turistico”, ecc. Mostre permanenti saranno allestite anche
in altre regioni e destinazioni turistiche di rilievo, come sedi
dislocate del museo. L’ente Museo croato del turismo ha
sede nella Villa Angiolina di Abbazia e dispone anche del
Padiglione artistico “Juraj Šporer”. Villa Angiolina, dai connotati architettonici appartenenti allo storicismo, immersa
nel paesaggio circostante, è di tipo “palladiano” e vanta
un pianterreno rappresentativo e decorato con gran gusto.
www.opatija-tourism.hr; www.hrmt.hr
L’offerta artistico-ricreativa
Il Quarnero è un luogo di mille eventi e manifestazioni importanti per l’arricchimento ed il prolungamento della stagione turistica. I programmi comprendono tanta cultura
(festival musicali, concerti, mostre, concorsi), sport (regate,
rally automobilistici di montagna, motociclismo, sci nautico,
paracadutismo), tradizione (carnevale, folclore, esibizioni
di balestrieri, gastronomia), e manifestazioni legate ai frutti
della natura, quali, ad esempio, la “Marunada” (Sagra dei
marroni), la Sagra delle ciliegie, la Sagra degli asparagi e la
Sagra dei frutti della montagna.
Le città di Rijeka (Fiume), Opatija (Abbazia) ed il comune di
Matulj sono membri dell’Associazione internazionale delle
città del carnevale, a testimonianza dell’importanza turistica
di queste feste improntate sulla tradizione ed arricchite da
una sequela di eventi minori legati alle origini, come le esibizioni degli zvončari (maschere della tradizione popolare
vestite di pelli di montone e campanacci) nei territori di Kastav, Matulja, Mune e Žejane, la “Balinjerada” di Abbazia, la
“Giornata internazionale del carnevale” l’Estate alla Gradina
(Rijeka/Fiume), ed il “Carnevale dei bambini”, che si tiene
lungo il “Korzo” (il Corso) di Rijeka.
A queste manifestazioni fanno da corollario spettacoli d’intrattenimento e musicali ed eventi gastronomici e sportivi,
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che, con l’avvicinarsi della Pasqua e, soprattutto, della stagione estiva, aumentano costantemente di numero, sino ad
esplodere, come un fuoco d’artificio, nei mesi estivi.
Accanto alle feste paesane dedicate alla tradizione piscatoria, organizzate nella gran parte delle località turistiche, segnaliamo manifestazioni e festival come “Le serate musicali
di Osor”, gli spettacoli estivi ed il “Festival di Krk”, “Le serate
musicali a Rab”, “Le serate musicali a Lubenice”, “L’estate
nel castello di Frankopan a Kraljevica”, il “Carnevale internazionale estivo” a Novi Vinodolski, il “Liburnia jazz festival”
ad Opatija, “L’estate culturale di Kastav”, “La giostra cavalleresca di Rab”, “I frutti dei monti” del Gorski kotar e “Le
giornate della musica” a Mali Lošinj (Lussinpiccolo). L’ultimo atto di tutte queste manifestazioni, per tradizione, si
tiene proprio in quest’ultima località dove, nel corso degli
ultimi quattro giorni dell’anno, si svolge una gara di pesca
subacquea di livello internazionale. La vita del Quarnero è
vivace sia di giorno, sia di notte: dalle feste “urbane” di Rijeka ed Opatija, dove si va ad un concerto o si frequentano i
tanti club cittadini, alle feste estive nelle località rivierasche,
in compagnia dei tanti artisti croati e non che, d’estate, sono
di casa nelle località dell’Adriatico.
Photo: HTZ
Un espresso “personalizzato”
La cultura di sorbire il caffè nell’offerta del ristorante d’Abbazia “Bevanda” s’è spinta un po’ più in là della solita offerta dei bar. Gli amanti del caffè, infatti, dall’autunno scorso
(2009), possono godere del piacere d’un espresso “personalizzato” il cui gusto cambierà a seconda della stagione.
Alla creazione della perfetta tazzina di caffè ha collaborato
un intero team d’esperti: dai baristi ai sommelier, passando
per i degustatori ed i torrefattori di caffè, ed il risultato è
un caffè fatto con le migliori miscele del mondo. Vari tipi di
caffè del Messico, di Haiti, del Portorico, dell’Honduras e
del Burundi danno alle miscele del “Bevanda” un carattere
ed un gusto molto prossimi alla perfezione. Gli accentuati
aromi della nocciola, della castagna e del miele, con straordinarie note di prugne secche, regalano un aroma ancora
più accattivante, mentre il suo gusto, col giusto equilibrio
tra dolce, amaro ed acido, regalano al palato un’esperienza che difficilmente scorderete. Questo straordinario caffè
espresso è un altro dei progetti sui generis del ristorante
“Bevanda”. Partendo dalla sua ricca carta dei vini e dalle
specialità nate al motto della “cucina creativa”, questo ristorante d’Opatija è orgoglioso del suo Champagne&Caviar,
una novità su tutto l’Adriatico, e della sua ricca e varia offerta di champagne, vodka e caviale.
I noti vini del Quarnero
Nel Quarnero ancora oggi si coltivano alcuni vitigni introvabili altrove. Di essi si dice che sono autoctoni, presenti da
sempre su queste terre. Tra i vini prodotti dalle loro uve dai
vinificatori locali, spiccano la Vrbnička žlahtina, la Trojišćina
e la Malvasia istriana
Photo: Ivo Pervan
L’angolo gastronomico
L’eterogeneità del clima del Quarnero e la sua tradizione
turistica hanno inciso in maniera rilevante anche sullo sviluppo e la qualità dell’offerta gastronomica regionale, nella
quale s’intrecciano cibi e specialità delle cucine litoranea,
isolana e montana e che comprendono pesci, molluschi bivalvi e crostacei pregiatissimi, le specialità del Gorski kotar e quelle basate sulla selvaggina. Un posto particolare
è riservato all’offerta gastronomica semplice, d’estrazione
popolare, nella quale s’esprimono al meglio proprio i sapori d’ogni singola regione. Tra essi, ricordiamo alcune specialità di mare preparate col pesce azzurro o i calamari, e
specialità di carne come lo žgvacet, un particolare spezzatino fatto con la carne di manzo o con la carne del capriolo
cacciato nei boschi del Quarnero. Lo žgvacet è ottimo accompagnato con un contorno di pasta regionale (makaruni o šurlice), mentre è nota anche una focaccia ripiena di
formaggio e conosciuta col nome di prisnac. Popolari sono
le manifestazioni gastronomiche e le sagre imperniate sulla
raccolta delle castagne (marroni), delle ciliegie e degli asparagi a Lovran, o delle olive a Punat, sull’isola di Krk. L’offerta
ristorativa delle konobe (trattorie) locali e dei ristoranti si stimola e propone la cucina casereccia.
Nautica
il maggior numero di porti del turismo nautico, ben 32, si
trova proprio nella Contea primorsko-goranska, 16 dei quali attrezzati a marina, con 3.134 punti d’ormeggio in mare
e 1.821 a terra, sono la base sulla quale si fonda l’offerta del turismo nautico del Quarnero, ispirata soprattutto a
due principi: il diporto e l’educazione. La parte dedicata al
diporto si sviluppa attraverso i servizi di noleggio charter,
l’organizzazione di crociere, di regate nautico-turistiche e di
competizioni, mentre l’aspetto educativo si fonda su scuole
di vela e di guida nautica molto ben organizzate.
I marina sono dislocati lungo il tratto settentrionale della costa del Quarnero (Ičići, Opatija) e su ogni isola maggiore (a
Punat, Cres, Mali Lošinj, Supetarska Draga e Rab). In tutti i
casi, si tratta di marina moderni e ben attrezzati, tra i quali,
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Press 2010
per la ricchezza delle dotazioni e dei servizi, spiccano il Marina Punat (il più vecchio ed uno dei maggiori marina croati)
e l’ACI marina Ičići, specializzato per prestare assistenza
ad imbarcazioni particolarmente grandi e lussuose. L’offerta
nautica del Quarnero occupa il vertice dell’offerta turistica
complessiva della regione. Non deve stupire, quindi, che il
Quarnero, con tutte le sue bellezze e le varietà paesaggistiche del litorale e delle isole, sia noto anche come “la porta
del paradiso nautico dell’Adriatico”.
Una delle novità che desterà senz’altro l’interesse dei velisti è la costruzione del centro turistico-nautico ACI Sailing
Center Cres nell’ACI marina di Cres. Questo marina, infatti,
possiede una flotta di 12 Jeanneau One Design 35, barche a vela sulle quali hanno gareggiato i migliori match racers del mondo come Russel Coutts, Dean Barker, Chris
Dickson, Paolo Ciano, ecc. Queste imbarcazioni, a parte le
regate, saranno impiegate nelle acque dell’isola di Cres anche per tenere corsi di navigazione a flotta e di match race.
Il centro velico, oltre ad organizzare corsi di vela, proporrà
anche tante attività legate all’isola di Cres: escursioni alla
scoperta dell’isola, visite al centro di tutela del grifone, gite
sulle isole di Zeč, Silba e Olib, visite ai beni culturali dell’isola, incontri nella rinomata località di Lubenice, ecc. L’attività
del centro velico di Cres è concepita in modo tale da garantire ai team di velisti provenienti da tutt’Europa ottime condizioni di allenamento in ogni stagione dell’anno. Il successo
del progetto è garantito anche dall’unicità dell’isola, dotata
d’un patrimonio di flora e di fauna straordinario. A questo
proposito, in seno al centro velico sarà realizzato anche un
orto botanico che consentirà ai suoi ospiti di ammirare la
flora dell’Adriatico.
www.aci-club.hr
Immersioni
Per chi ama esplorare i fondali marini, tra pareti rocciose e
scogli sommersi, i siti più adatti ad una bella immersione si
trovano in prossimità delle isole più settentrionali dell’Adriatico. L’area marina attorno a Cres e Lošinj, in particolare il
versante delle isole rivolto al mare aperto, è specifica per la
limpidezza del mare e per la ricchezza del suo mondo sommerso. Questa zona abbonda anche di scogli sommersi pieni di cavità interessantissime chiamate “Katedrala” a
Premuda e “Ćutin” sulla costa orientale di Lussino. Si tratta
di siti che vantano condizioni ideali per ogni tipo d’immersione, adatte tanto ai professionisti quanto ai principianti del
diving.
Photo: Ivo Pervan
Il turismo del benessere e della salute
Il Quarnero, grazie al suo clima straordinariamente salubre,
alla sua ottima posizione geografica ed alla scoperta delle
proprietà curative del mare, mosse i suoi primi passi turistici (a cavallo tra i secoli XIX e XX) proprio con la costruzione delle stazioni climatiche. Opatija (allora si chiamava
Abbazia), da tranquillo paesetto di pescatori qual era, si
trasformò presto in una stazione curativa di fama internazionale, seguita presto da Crikvenica (Cirquenizza), Veli
e Mali Lošinj (Lussingrande e Lussinpiccolo), Rab (Arbe)
e, nel Gorski kotar, da Skrad e Delnice. Continuando nel
solco della tradizione, ed in sintonia con le tendenze della
domanda turistica, i maggiori investimenti negli ultimi due
anni sono stati fatti proprio nell’offerta “wellness & Spa”.
Oggi il Quarnero dispone di una miriade di servizi e trattamenti wellness d’avanguardia: piscine coperte e scoperte,
saune, biosaune, bagni turchi, saloni per massaggi, saloni
per trattamenti cosmetici, fanghi marini curativi e tanto altro ancora. Particolarmente importanti, nel quadro dell’offerta del benessere e della salute, spiccano le cliniche per
la riabilitazione medica “Thalassotherapia” di Crikvenica ed
Opatija. In seno alla “Thalassotherapia” d’Opatija è stato recentemente aperto il “Wellness centar”, una delle strutture
del benessere più significative della città e della regione,
mentre, tra i nuovi hotels dotati di servizi per il benessere,
segnaliamo la recentissima apertura (2008), nella località di
Baška sull’isola di Krk, dell’hotel “Chorintia”. A Lovran opera
la prima “Accademia SPA wellness” della Croazia, destinata a formare il personale che opererà in questo segmento
dell’offerta turistica. Programmi antistress, programmi rivitalizzanti, massaggi, aromaterapia naturale, raccolta d’erbe
medicinali e lunghe passeggiate all’aria aperta… sono tutti
trattamenti che fanno bene tanto allo spirito quanto al cor-
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Press 2010
po d’ogni ospite. Assidui frequentatori di questi centri sono
anche tanti assi dello sport croato (come Davor Šuker e
Vladimir Šola) e campioni dello sci mondiale del calibro di
Janica Kostelić, Ivica Kostelić e Kalle Palander, ospiti
della clinica “Terme Selce” a Selce, nota per i programmi
di prevenzione, cura e riabilitazione degli infortuni sportivi
e per i suoi numerosi programmi dedicati al benessere ed
alla salute.
Campioni olimpici e mondiali e le stelle del firmamento sportivo croato (Davor Šuker, Luka Modrić, Stipe Pletikosa, Vladimir Šola, Janica Kostelić, Ivica Kostelić, Kalle Palander),
nel Quarnero, ed, in particolare, nella clinica “Terme Selce”
a Selce, nota non solo per i suoi programmi di prevenzione
e cura degli infortuni sportivi, ma anche per i suoi accattivanti programmi “health & wellness”, hanno trovato il posto
ideale per la riabilitazione ed il relax dopo le loro fatiche
sportive.
Hotels “Aurora” e “Punta”, Mali Lošinj (Lussinpiccolo)
- Spa & Wellness Centar – I suoi trattamenti esclusivi, basati sulle proprietà curative delle erbe medicinali e degli oli
eterici di Lussino, sono prestati nelle ampie sale del centro,
dotate di una splendida vista sul mare. Sull’isola di Lussino,
nella località di Veli Lošinj (Lussingrande), è in funzione anche una stazione climatica specializzata nella diagnostica
e nella cura delle affezioni allergiche delle vie respiratorie.
Family Hotel Vespera, Mali Lošinj – È notevole per un
complesso di piscine esterne che occupano una superficie
complessiva di oltre 3.000 mq. Disposte su tre livelli, degradano a cascata verso il mare. La piscina maggiore (lunga
25 m e profonda 1,35 m) è dotata d’impianto per il massaggio subacqueo e cascatelle, dell’impianto di nuoto controcorrente e di una vasca idromassaggio affacciata al mare.
Degne di nota sono alcune terrazze affacciate al mare le
quali, con la loro forma, ricordano la prua di una nave, e due
piscine per bambini con tanto di cascatelle ed acquascivolo.
“Five elements” wellness & spa Ambasador, Opatija –
È il primo di una serie di centri “wellness & Spa” di nuova
concezione targati “Liburnia Riviera Hoteli” e basati su cinque elementi naturali: l’acqua, la terra, il legno, il fuoco ed il
metallo. I suoi 1.300 mq di superficie si sviluppano su due
piani. L’elemento “acqua” è rappresentato al primo piano
dell’hotel, con una gran piscina interna riempita con acqua
di mare riscaldata, una vasca idromassaggio ed un’incantevole vista sulla natura circostante. Il primo piano ospita
anche le saune ed un grande e moderno bar. Gli eleganti
spazi dedicati ai trattamenti di benessere ed ai massaggi si
trovano, invece, al piano superiore. L’impatto estetico degli
arredi interni del centro, molto moderni, regala sensazioni
indimenticabili.
Grand hotel 4 Opatijska cvijeta, Opatija – Oasi del benessere ricchissima di contenuti, attraverso una vasta gamma di trattamenti terapeutici e cosmetici per il viso ed il cor-
po consente di mantenere la propria vitalità, raggiungere un
perfetto equilibrio tra il corpo e lo spirito, eliminare lo stress
e riacquistare le energie perdute.
A questo proposito segnaliamo il Cosmetic Studio Mozart
dell’hotel “Mozart” d’Opatija, uno dei centri wellness più moderni del paese, il quale, accanto alle saune finlandesi ed
ai bagni turchi, è l’unico in Croazia ad offrire la novità della
sauna “giapponese”, oltre a tutta una serie di vasche idromassaggio e saloni estetici.
L’offerta wellness del Quarnero del 2009 è stata arricchita dall’apertura del Novi Spa Hotels & Resort di Novi
Vinodolski. Si tratta del maggiore centro Spa d’Europa,
protesosi su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati
al chiuso e di 3.500 metri quadrati al coperto. Nel Novi Spa
Resort, attraverso programmi di lifestyle personalizzati, rituali e trattamenti individuali, si coniugano gli elementi tipici del Mediterraneo con le tradizioni esotiche dell’Estremo
Oriente. Le tante Spa suite private, ciascuna ispirata ad un
tema specifico, rappresentano un fortissimo richiamo per gli
amanti del benessere in cerca di lusso ed attenzioni particolari.
Per avere la giusta percezione della qualità di cui parliamo,
basta dire che l’intero personale del NOVISPA inizia a lavorare nella struttura soltanto dopo aver superato un corso
di formazione di più mesi presso l’Accademia del wellness
NOVISPA.
Percorsi ciclistici e passeggiate
Il segmento dell’offerta turistica degli itinerari ciclistici è in
continuo sviluppo dal 2000, quando nella regione fu organizzato il mega-progetto “Giro primaverile ciclistico della
Radiotelevisione bavarese per le isole del Quarnero”. Da
allora, e sino ad oggi, il numero degli itinerari ciclistici è in
costante aumento e comprende aree sempre più vaste della regione. Interessanti e significativi sono anche i nomi di
questi percorsi, tra i quali ricordiamo: “Per le antiche città
della Liburnia”, “Per i sentieri degli zvončari”, “Tour montano
per la riviera di Opatija”, “Per la regione di Kastav”, “Attorno
alla fonte della Riječina”, “Per l’entroterra della riviera di Crikvenica”, “Per la regione di Novi Vinodolski”, “Per i castelli
dei Frankopan”, “Per Lošinj e Cres”, “Nel regno del grifone”,
“Per i sentieri dei pastori e dei contadini di Krk”, “Per Kalifront e Lopar sull’isola di Rab”, “Il gran tour del Gorski kotar”, “Per i laghi del Gorski kotar” ed “Il percorso romantico”.
Il Quarnero, con le sue trenta aree protette e più di cento
zone previste per essere sottoposte ad una delle forme di
salvaguardia esistenti, propone itinerari e passeggiate che
sono un elemento particolarmente importante dell’offerta
turistica complessiva. Percorrendoli, ci s’imbatte spesso
negli habitat naturali di specie vegetali o animali rare ed
endemiche. Attraversando i boschi, spesso sfiorano anche
interessanti siti speleologici. Particolarmente amate sono le
passeggiate che lambiscono la costa, come il famoso “lungomare” lungo dodici chilometri della riviera d’Opatija.
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Press 2010
Photo: Nino Marccuti
e della Madonna Triste, le chiese mariane disseminate per
tutto il Quarnero, le cattedrali di Rijeka, Krk, Osor e Rab e
tanti altri luoghi di culto dell’area, sono tutti beni in funzione
del turismo religioso e culturale.
Il turismo congressistico
I programmi del turismo invernale
La vicinanza del mare, del litorale e delle isole, da un lato,
e dei monti, dall’altro, consente al Quarnero di offrire anche
i piaceri di una tipica vacanza bianca invernale. Le piscine
degli hotel sulla costa, riempite con acqua di mare riscaldata, e la neve a 20-30 chilometri di distanza, sui rilievi del
Gorski kotar, rappresentano la specificità di quest’offerta.
La stazione sciistica più vicina al mare è quella del Platak,
a 26 chilometri da Fiume, con piste sciistiche per una lunghezza di 9.000 metri, 4 skilift ed una seggiovia a due posti
(http://76.163.23.87/ - stazione sciistica Platak). Nella regione di Mrkopalj, sulle piste di Begova Razdolja, esiste un
impianto di risalita di 400 metri ed una pista lunga 1.000
metri. Gli sciatori dispongono anche della stazione sciistica
di Čelimbaša, con piste per 2.850 metri di lunghezza ed una
sciovia lunga 720 metri, mentre nel centro di biathlon Zagmajna si stanno sistemando altri 4 chilometri di piste. Il centro sciistico Rudnik - Tršće dispone di due piste per lo sci
alpino (800 e 1.300 metri) e della possibilità di praticare lo
sci di fondo, con discese per gli slittini particolarmente adatte ai più piccoli. Delnice, sull’altipiano montano di Polane,
è dotata di piste per lo sci nordico e, nell’ambito del Centro
alpino di Petehovac, dispone di un impianto di risalita lungo
400 metri e piste per lo sci alpino, con la possibilità di praticare lo sci notturno e di frequentare una scuola di sci. La
Ravna Gora dispone di piste per lo sci di fondo, mentre la
Bjelolasica, a 800 metri dalla vetta più alta del Gorski kotar,
è la sede del Centro olimpico croato, il maggior centro per
gli sport invernali del Paese, con 6.000 metri di piste sciistiche ed un impianto di risalita costituito da tre seggiovie a
due posti e da tre sciovie (www.gorskikotar.hr).
Il turismo religioso
i luoghi di culto e di fede costituiscono le basi dell’offerta
e della promozione del turismo religioso del Quarnero, al
quale il pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II al santuario
della Madonna di Trsat (Tersatto), in occasione della sua
terza visita alla Croazia, ha regalato un momento d’indimenticabile intensità religiosa. La stessa Tersatto, con gli
ex voto di tante generazioni di marinai e delle loro famiglie
custoditi nel Santuario della Madonna, per gli abitanti ed i
fedeli che visitano il Quarnero rappresenta un luogo sacro
di grande importanza. La Tersatto mariana, alla quale vanno ad aggiungersi i santuari della Madonna di Montesanto
Il Quarnero è uno dei più importanti centri del turismo congressuale. La suggestività del paesaggio, unita all’accessibilità ed alla ricchezza delle strutture alberghiere e di servizio, attrae gli utenti dei servizi congressuali nel Quarnero
durante tutto l’anno. Le sale congressi della regione, infatti,
sono molto vicine a tutti i più significativi centri europei degli
affari, dell’industria, dell’istruzione e della scienza, ai quali
offrono ogni necessario supporto tecnico e la possibilità di
organizzare eventi di business, congressi, meeting e seminari. L’offerta del turismo congressuale nel Quarnero si riferisce prevalentemente a quella alberghiera, con sale a 4 e
5 stelle, ed a capacità ricettive minori in altre strutture come
edifici destinati al business ed alla cultura. Il Quarnero nel
suo complesso conta un centinaio di sale con una superficie
complessiva di circa 20.000 metri quadrati.
Le capacità ricettive
Ogni luogo del Quarnero vi offrirà un mare pulito, splendide
spiagge, tanti appartamenti e camere in affitto in case e ville
per le vacanze, e poi alberghi e campeggi in quantità.
Il Quarnero dedica grande attenzione allo sviluppo qualitativo delle sue capacità ricettive: a conforto di quanto asserito, basti ricordare che la regione vanta 4 hotel a 5 stelle
e 38 hotel a 4 stelle. Il Quarnero deve quest’alto numero
di strutture alberghiere di gran qualità soprattutto alla sua
perla turistica, la città di Opatija (Abbazia).
Ingenti sono anche gli investimenti nel settore del turismo
rurale: Općina Vinodolska, ad esempio, ha aumentato le
proprie capacità ricettive con 10 nuove ville rustiche con
piscina. S’investe anche nei piccoli alberghi a conduzione
familiare con dotazioni, arredi e servizi di qualità sempre
crescente.
Novità
Ad Opatija (Abbazia) è in programma la ristrutturazione
della Villa Royal, adiacente al “Grand hotel 4 opatijska cvijeta”, con 30 camere nuove di zecca. L’hotel ha 4 stelle e
gode dei servizi di un bel centro wellness. È in programma
anche l’ampliamento del centro wellness del “Milenij Grand
hotel 4 opatijska cvijeta”, che prevederà un investimento di
circa 2,7 milioni di euro.
A Kastav (Castua) nel 2010 inizieranno i lavori di costruzione del primo boutique hotel denominato momentaneamente KAŠTEL. Si tratta di una struttura alberghiera a 4 stelle
ubicata nel cuore del centro storico della cittadina, in via
Lokvina n. 3. L’hotel avrà 5 suite e dieci lussuosissime camere e disporrà dei servizi di un centro wellness con bagno
turco e sauna finlandese, di un ristorante, di una caffetteria
e di una cantina.
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Press 2010
Gli amanti del trekking, così come tutti gli ospiti della riviera
del Hrvatsko Primorje, godranno della realizzazione di sei
nuovi belvedere nel territorio di Novi Vinodolski e di Općina
Vinodolska dai quali, in un ambiente naturale intatto, si potranno ammirare panorami mozzafiato.
Nel marina Opatija ad Ičići, oggi dotato di 290 punti per
l’ormeggio, l’ampliamento, o meglio, il prolungamento del
molo ed il collocamento di alcuni frangionde galleggianti,
consentirà di accogliere un’ottantina di megayacht di 30-50
metri. Nell’ambito del marina di Ičići è in programma anche
la costruzione di un eliporto, soprattutto per la vicinanza
dell’aeroporto di Grobničko polje e di Krk (Veglia).
Il Marina Punat, che quest’anno festeggia il suo 45° compleanno, nel prossimo futuro dovrebbe diventare il centro
nautico leader della Croazia, con servizi, qualità, innovazioni ed investimenti sempre al passo con la concorrenza.
www.marina-punat.hr. Il Marina Punat, premiato nel 2009
come “Marina dell’anno” tra le strutture dell’Adriatico,
lo scorso anno ha messo a disposizione dei diportisti un
capannone per il rimessaggio di 800 m2 dove poter riparare
le proprie unità dalle intemperie.
Il Centro astronomico di Fiume
Il centro astronomico di Fiume (Rijeka), aperto nel mese di
aprile 2009, offre un interessante programma di divulgazione scientifica che vi condurrà per il cielo notturno e vi consentirà di scoprire il fascino dell’universo. L’immagine del
cielo stellato, forse mai come nella riviera di Opatija così romantico, d’ora in poi assume una nuova dimensione. I nuovi programmi, chiamati “Guida al cielo stellato” e “Scoprite
l’universo”, sono desinati al pubblico più vasto. Tra le novità
segnaliamo il fatto che, accanto alle proiezioni nel planetario, i visitatori saranno condotti per l’universo dai commenti
di alcune guide del centro. Tra le città europee più vicine
a Rijeka, soltanto Milano e Vienna hanno centri simili. La
visita alla Croazia ed al Quarnero, quindi, diventerà l’occasione ideale per scoprire l’interessante mondo dell’astronomia. Il Centro si sviluppa su una superficie coperta di 500
metri quadrati e scoperta di 325 metri quadrati, e dispone di
strumenti ed apparecchiature all’avanguardia, tanto che, in
breve tempo, è diventato una vera e propria attrazione per
tutti gli appassionati dei segreti dell’universo e delle stelle.
http://www.tz-rijeka.hr/english/culture_astro.asp
Collegamenti
Per il ruolo predominante del litorale rispetto all’entroterra,
la specificità dei collegamenti del Quarnero è data dal trasporto marittimo, il cui fulcro ruota attorno alla città di Rijeka, il cui porto è dotato di terminali e scali per il trasbordo di
passeggeri e merci.
Anche il porto di Mali Lošinj (Lussinpiccolo) ha rilevanza
internazionale, mentre gli altri scali hanno soprattutto carattere locale e sono soltanto saltuariamente al servizio del
turismo.
Ricordiamo qui, per la loro importanza turistica, le linee di
traghetti Brestova-Porozina e Valbiska-Merag, grazie alle
quali le isole di Cres e Lošinj sono collegate alla terraferma
ed all’isola di Krk, e la linea di traghetti con la maggiore
densità di traffico, quella che unisce Jablanac a Mišnjak e
mediante la quale, attraverso la strada litoranea adriatica
“Magistrala”, è possibile raggiungere l’isola di Rab.
La linea di traghetti a frequenza giornaliera Lopar (Rab) –
Valbiska (Krk) collega la località di Lopar, sull’isola di Rab
(Arbe) alll’isola di Krk (e viceversa) due volte al giorno, nei
mesi invernali, e cinque volte al giorno, nei mesi estivi.
Nel porto di Rijeka (Fiume), il 6 ottobre 2009 è stato inaugurato un nuovissimo terminal-passeggeri realizzato con
un investimento di 95 milioni di kune. Dotato di uno dei più
moderni centri di controllo del traffico portuale dell’Adriatico,
al quale vanno ad aggiungersi alcuni locali pubblici e varie
strutture per il comfort dei passeggeri, il terminal è parte del
progetto “Rijeka Gateway” che comprende la modernizzazione del porto e degli impianti portuali e la costruzione delle infrastrutture accessorie (incluse le strade ed una linea
ferroviaria che collegano Rijeka con il suo entroterra).
Il traffico ferroviario si basa su due linee ferroviarie a carattere internazionale comprese nella direttrice Lubiana - Zagabria, laddove la linea Zagabria-Rijeka è parte del corridoio internazionale ferroviario Budapest – Rijeka – Zagabria.
L’ossatura del traffico aereo coincide con due aeroporti internazionali: Rijeka, sull’isola di Krk, e Lošinj. Vi sono, poi,
l’aeroclub di Grobnik ed uno scalo aeroportuale ad Unije
(Unie).
Il 18 giugno 2009 è stato aperto al traffico un tratto della
tangenziale di Rijeka (Fiume) che va dal nodo Škurinje al
nodo Diračje, lungo 5,2 chilometri e comprensivo del nuovo
nodo Rujevica. Gli ultimi quattro chilometri e mezzo della
tangenziale autostradale di Fiume saranno completamente
aperti al traffico entro la fine del 2009.
L’autostrada Rijeka (Fiume)-Zagabria fa parte della direttrice europea E65 e del corridoio viario paneuropeo Vb. Importantissima per lo sviluppo turistico ed economico del paese,
è senz’altro l’investimento autostradale croato più proficuo.
Col termine dei lavori di ampliamento dell’autostrada A6
Rijeka-Zagreb, dell’ultimo tratto della A4 Zagreb-Goričan
e dell’autostrada M7 Budapest-Letenya, si concluderanno
i lavori di costruzione dell’autostrada Rijeka-Zagabria-Budapest sul corridoio viario paneuropeo Vb per una lunghezza di 496,2 chilometri, di cui 232,5 in territorio ungherese
e 263,7 in territorio croato. Quest’autostrada consentirà di
ridurre i tempi di percorrenza del tratto a 5 ore.
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Press 2010
Photo: Sergio Gobbo
Le cose di cui andiamo fieri
I campanari di Halubaj e Kastav nell’elenco del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO – Dal 2009
questi personaggi in maschera, senza i quali il famosissimo
Carnevale internazionale di Fiume non sarebbe lo stesso,
sono uno dei sette beni immateriali croati inseriti dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità. I campanari di Halubaj e
Kastav (Castua), durante il carnevale, partono per il loro tradizionale tour della regione. Senza curarsi delle condizioni
del tempo, questi campanari in maschera, riuniti in numerosi gruppi, vanno di paese in paese seguendo un itinerario
ed un ordine prestabiliti. Con il loro suggestivo spettacolo
scenico di gran richiamo turistico, i campanari “Halubajski”
di Kastav sono da tanti anni immancabili protagonisti del
Carnevale internazionale di Rijeka (Fiume). Durante le sfilate del carnevale, i campanari, coperti di pelli di pecora e con
i loro campanacci che pendono solitamente lungo la schiena, sono sempre tra i gruppi più chiassosi. Con i loro campanacci, infatti, coprono spesso il frastuono del carnevale
che aleggia per le vie e le piazze di Fiume. A completare il
camuffamento indossano particolari mascheroni raffiguranti animali con tanto di lingua e corna, un paio di pantaloni
bianchi, magliette a maniche corte da marinaio ed, in mano,
una specie di mazza (chiamata balta o bačuka). Originari
dei riti preistorici, sono considerati i migliori custodi della
tradizione folcloristica e dell’identità culturale del territorio di
Halubaj e di Kastav.
Il siluro (torpedo) è nato a Fiume – Il torpedo, ovvero il
siluro che oggi conosciamo, fu inventato nel 1860 da un
tale Ivan Lupis, ufficiale in pensione della Marina militare
austro-ungarica ed originario di Fiume (Rijeka). Dopo esser
stato presentato al pubblico lo stesso anno a Rijeka, la prima dimostrazione del suo funzionamento fu organizzata nel
1866. La prima fabbrica di missili fu costruita a Rijeka grazie
ad un investimento dell’industriale inglese Robert Whitehead per le esigenze della Marina militare austro-ungarica.
La lapide di Bescanuova (Baščanska ploča) è un monumento croato scritto in caratteri glagolitici e risalente al 1100
d.C. Rinvenuto nella chiesa di Santa Lucia a Jurandvor,
sull’isola di Krk (Veglia), è senz’altro una delle più antiche
testimonianze della lingua croata. Essa contiene, incisi nella pietra, i dati sulla costruzione della chiesa di Santa Lucia
e la trascrizione di un atto di donazione del re croato Zvo-
nimir. La lapide di Baška rappresenta un’importante fonte
storica che ci parla delle origini del popolo croato, della sua
lingua e dello sviluppo della scrittura glagolitica. L’atto in
esso citato dimostra la sovranità del re Zvonimir sull’area: si
tratta, infatti, di un atto di liberalità col quale il sovrano dona
alcune terre alla Chiesa. Oltre alla sua rilevanza linguistica
e letteraria, questa lapide ha un forte significato storico in
quanto vi si menziona per la prima volta il nome di un sovrano croato nella lingua del popolo.
Il grifone – È una delle quattro specie di rapaci ancora presenti in Europa ed ha scelto di vivere proprio sull’isola di
Cres. Nidifica sulle pareti rocciose scoscese a strapiombo
sul mare, talvolta anche a soli 10 metri, dov’è possibile osservarlo con facilità. Essendo una specie protetta, gli scienziati del centro ecologico contrassegnano i piccoli per poterli più tardi identificare. Gli sforzi del Centro ecologico sono
diretti ad evitare che i piccoli cadano in mare ed a curarli
quando s’ammalano o si feriscono. Per la cura degli esemplari malati o feriti è stato creato un apposito reparto di cura
e convalescenza dove i grifoni riprendono le forze prima di
essere rimessi in libertà. Il Centro ecologico, costruito sul
versante settentrionale dell’isola di Cres, è una meta molto
visitata dai tanti turisti amanti della natura e degli uccelli.
Un regalo originale ed un bel souvenir
I “morčići”, gli orecchini della tradizione – I “morčići”
sono orecchini creati in ricordo della ritirata dei Turchi avvenuta sulla piana Grobničko polje alle spalle di Rijeka
(Fiume). Nati come monili popolari, più tardi diventeranno
una sorta di status simbol scelto addirittura dall’imperatrice
austriaca Maria Anna. Il “morčić”, per i pescatori e la gente
di mare, ha tutt’oggi il valore di un amuleto contro le forze
del male e, come gioiello legato alla tradizione, è diventato
custode dell’identità del litorale croato.
La torta di Rab - La ricetta di questo dolce vecchio di secoli, fatto con mandorle, limone, zucchero, uova e Maraschino, dalla pasta leggera e friabile ed un cuore profumato, è
custodita come un prezioso gioiello dell’eredità artigianale
locale. La ricetta segreta risale al 1177, quando fu servita
per la prima volta al papa Alessandro III in occasione della
benedizione della Cattedrale dell’Assunta sull’isola di Rab
(Arbe). La torta d’Arbe era servita come specialità tipica anche al tempo della Serenissima e, oltre 300 anni fa, nelle
ricche ville della nobiltà isolana.
Milenij Choco – brand al cioccolato del’hotel “Milenij”,
l’unica catena alberghiera croata a proporre un cioccolato
di produzione propria. I clienti delle caffetterie Wagner e
Grand possono acquistare ed assaggiare praline e tavolette
di cioccolato di rigorosa produzione artigianale. Le praline
sono offerte con oltre 30 farciture differenti (al pistacchio, al
cognac francese, allo champagne Moët & Chandon, all’oro
24 carati, alle albicocche, alle amarene intere, ecc.). Le praline e le tavolette di cioccolato Milenij Choco sono un regalo
unico ed il più dolce dei souvenir d’Opatija.
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Press 2010
Photo: Sergio Gobbo
La Karolina fiumana
Il personaggio più famoso della storia di Fiume è una certa
Karolina la quale, al tempo delle Guerre napoleoniche, salvò
la città dalla distruzione grazie alle trattative intrattenute con
l’ammiraglio inglese John Leard. Il ruolo storico di Karolina
ebbe inizio nel 1813, grazie alla poco invidiabile situazione
venutasi a creare all’imboccatura del porto di Fiume. Con
l’intenzione di rendere impossibile la vita alle truppe napoleoniche, le navi inglesi, infatti, si prepararono a bombardare
la città (a testimonianza di quest’avvenimento, sulla facciata della cattedrale di San Vito è incastonata una palla di
cannone). La giovane Karolina, determinata nel suo intento
di aiutare la propria città, decise di recarsi presso la nave
ammiraglia. Con le sole armi della seduzione femminile,
riuscì a convincere il comandante della flotta britannica, il
quale ordinò di fermare la salva di cannoni diretta sulla città.
La leggenda della nascita delle isole di Cres e Lošinj
L’arcipelago di Cres-Lošinj, in epoca antica, aveva un solo
nome: Apsyrtides. Secondo una leggenda, queste isole deriverebbero il loro nome dall’eroe greco Apsirte, noto come
uno dei protagonisti dei racconti che narrano della presenza
degli Argonauti sulle nostre isole. Apsirte, figlio del re Eete,
fu ucciso per mano di Giasone, autore del furto del Vello
d’oro, aiutato nel suo intento dalla perfida maga Medea, figlia del re ed innamorata di Giasone. Sebbene Apsirte, a
bordo della propria nave Argo, fosse riuscito a raggiungere Giasone, Medea lo convinse con l’inganno a trattare e
Giasone, ispirato da Medea, ebbe l’opportunità di ucciderlo.
Medea, successivamente, fece a pezzi il cadavere di Apsirte gettandone poi le membra nel mare. Dal corpo dilaniato
di Apsirte sarebbero nate alcune isole, le Apsyrtides, appunto.
La Bandiera blu sventola su 34 spiagge e 3 marina della
Contea primorsko-goranska:
1. ACI MARINA CRES
2. ACI MARINA OPATIJA
3. Spiaggia cittadina principale Lišanj, Novi Vinodolski
4. Marina Punat, Krk
5. Spiaggia ‘Dražica’ Krk
6. Spiaggia ‘Dunat’, Krk
7. Spiaggia ‘Jadran’, Omišalj
8. Spiaggia ‘Jert’, Krk
9. Spiaggia ‘Kvarner’, Lovran
10. Spiaggia ‘Lido’, Opatija
11. Spiaggia ‘Pećine’, Dobrinj
12. Spiaggia ‘Peharovo’, Lovran
13. Spiaggia ‘Pesja’, Omišalj
14. Spiaggia ‘Poljana’, Mali Lošinj
15. Spiaggia ‘Punta Debij’, Punat
16. Spiaggia ‘Rokan’, Crikvenica
17. Spiaggia ‘Slatina’, Martinščica, Cres
18. Spiaggia ‘Svežanj’, Kostrena
19. Spiaggia ‘Tomaševac’, Opatija
20. Spiaggia ‘Veli žal - Sunčana uvala’, Mali Lošinj
21. Spiaggia ‘Zgribnica’, Vrbnik
22. Spiaggia del campeggio FKK Konobe
23. Spiaggia del campeggio FKK Politin
24. Spiaggia del campeggio Kovačine, Cres
25. Spiaggia Balustrada, Crikvenica
26. Spiaggia del campeggio Ježevac
27. Spiaggia dei Bagni pubblici Crikvenica
28. Spiaggia dell’hotel ‘Varaždin’, Crikvenica
29. Spiaggia Ičići
30. Spiaggia del campeggio ‘Slatina’, Opatija
31. Spiaggia Poli mora, Crikvenica
32. Spiaggia Porporela Ježevac, Krk
33. Spiaggia Punta Veli Lošinj, Mali Lošinj
34. Spiaggia Rupa, Malinska-Dubašnica
35. Spiaggia Suha Punta Karolina, Rab
36. Rajska plaža – Crnika, Lopar
37. Vela Plaža, Baška
www.kvarner.hr; www.opatija-tourism.hr; www.tz-rijeka.hr;
www.kastav-touristinfo.hr; www.kraljevica.hr;
www.tzg-crikvenice.hr; www.tz-novi-vinodolski.hr;
www.tz-krk.hr; www.tzg-cres.hr; www.tz-malilosinj.hr;
www.tzg-rab.hr; www.gorskikotar.hr; www.tz-cabar.hr;
www.tz-delnice.hr; www.tz-vrbovsko.hr; www.tz-lovran.hr;
www.tzmatulji.hr; www.tz-moscenicka.hr;
www.tzo-kostrena.hr; www.tz-cavle.hr; www.jelenje.hr;
www.tz-vinodol.hr; www.tz-baska.hr; www.tzo-dobrinj.hr;
www.tz-malinska.hr; www.tz-njivice-omisalj.hr;
www.tzpunat.hr; www.vrbnik.hr; www.tz-fuzine.hr;
www.tz-lokve.hr; www.tz-ravnagora.hr; www.tz-skrad.hr;
www.tz-mrkopalj.hr; www.tz-brodmoravice.hr; www.lopar.hr;
www.tourism-icici.hr; www.tzm-dramalj.hr;
www.tzm-jadranovo.hr; www.tzselce.hr; www.pp-ucka.hr;
www.supovi.hr; www.risnjak.hr; www.ri-karneval.com.hr;
www.gorskikotar.hr;
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Press 2010
Istria
www.istra.hr
Photo: Milan Babić
L’Istria, dolce e discreta, calda ed ospitale, verde e blu, è
da sempre sulla scena degli avvenimenti storici regionali ed
europei. Terra di dinosauri, leggende di giganti, legionari e
gladiatori, marinai ed ammiragli, uomini di lettere e carismatici leaders mondiali che, sotto questo cielo, hanno spesso
deciso del destino dell’umanità.
Consapevole della propria diversità e della straordinaria
crescita della regione, la gente istriana dedica un’attenzione particolare alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile.
Il soggiorno in Istria è piacevole tutto l’anno. La stagione
balneare dura cinque mesi, quella della “tintarella” anche
più a lungo. In Istria, la primavera è la stagione ideale per
andare in bici, fare lunghe passeggiate all’aria aperta, praticare l’equitazione, arrampicarsi sui rilievi, praticare il free
climbing o volare col deltaplano, mentre in autunno il richiamo della raccolta dei funghi, delle castagne e della vendemmia è irresistibile.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo
2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni
culturali protetti, nell’ambito della quale l’Istria cercherà di
posizionarsi come “paradiso verde del Mediterraneo”. La
sua immagine sarà quella d’una destinazione turistica per
tutto l’anno; tra le sue particolarità, invece, saranno evidenziate le città ed i borghi caratteristici e la possibilità di una
vacanza romantica e rilassante.
Lungo la costa adriatica si susseguono mete turistiche del
calibro di Umag (Umago), Novigrad (Cittanova), Poreč (Parenzo), Funtana (Fontane), Vrsar (Orsera), Rovinj (Rovigno), Fažana (Fasana), Pula (Pola), Medulin (Medolino) e
Rabac (Porto Albona), mentre nel suo entroterra spiccano
alcuni borghi accovacciati sui cucuzzoli delle colline, luoghi
abitati sin dalla preistoria: Sv. Lovreč (San Lorenzo), Oprtalj (Portole), Završje (Piemonte d’Istria), Hum (Colmo), Roč
(Rozzo), Grožnjan (Grisignana), Motovun (Montona).
Come restare insensibili alla bellezza delle vigne ed alla
qualità del vino prodotto a
Photo: Sergio Gobbo
Pazin (Pisino), Buje (Buie), Momjan (Momiano), Brtonigla
(Vertoneglia), potrete, invece, gustare tutta la bontà del tartufo istriano, secondo molti il più potente degli afrodisiaci
presenti in natura a Livade (Levade) o Buzet (Pinguente).
Motovun (Montona), Pazin, Buzet, Vodnjan (Dignano),
Žminj (Gimino) o Svetvinčenat (Sanvincenti)? A Livade
(Levade) o Buzet potrete, invece, gustare tutta la bontà del
tartufo istriano, secondo molti il più potente degli afrodisiaci
presenti in natura.
Tappa obbligata d’ogni visita alla penisola è il Parco nazionale “Brijuni” (Brioni) nel Sud dell’Istria, uno degli arcipelaghi più belli del Mediterraneo.
A parte la qualità dell’offerta ricettiva e la proverbiale ospitalità della sua gente, in Istria sono ben sviluppati un po’ tutti
gli aspetti dell’offerta turistica: dal turismo nautico, congressistico ed escursionistico, l’agriturismo, il turismo culturale,
quello sportivo-ricreativo, quello legato alle immersioni,
l’ippoturismo ed, infine quello venatorio e dedicato alla pesca, al turismo culturale, all’offerta sportivo-ricreativa, alle
immersioni subacquee ed all’ippoturismo.
Il patrimonio naturale
La maggiore penisola croata abbonda d’oasi verdi incontaminate e di romantiche insenature marine, ma nasconde
anche innumerevoli angoli ancora poco noti. Lungo il mare
si protendono superfici erbose e spiagge ghiaiose e rocciose, alcune con piattaforme ideali per prendere il sole,
mentre l’ombra dei pini, spesso, arriva a lambire il mare.
Nell’entroterra affascinano i torrenti, i laghetti, le cascate,
i pozzi, le grotte, i boschi rigogliosi e ricchi d’ogni frutto, le
montagne ed i declivi montani… Vario è anche il mondo
animale, tanto nei fondali marini quanto sulla terraferma.
L’Arcipelago delle Brioni (Brijuni), col suo mondo sommerso tutt’attorno, gode dello stato di Parco nazionale
(www.np-brijuni.hr). Grazie all’abbondanza della flora e
della fauna ed alla ricchezza del proprio patrimonio storico-
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Press 2010
culturale, è annoverato tra gli arcipelaghi più belli del Mediterraneo. Le Brioni constano di due isole maggiori e di 12
isolotti minori. Il clima mite tipicamente mediterraneo, il gran
numero di giorni di sole e la piacevolezza della temperatura
atmosferica hanno favorito la crescita di centinaia di specie vegetali. Un centinaio d’anni fa, gli orti botanici delle
Brioni iniziarono pian piano ad essere popolati da esemplari d’animali provenienti da tutte le parti del mondo, tanto
che, nel 1912, fu necessario istituirvi un giardino zoologico. Oggi le Brioni sono, tra l’altro, l’habitat preferito di tante
specie d’uccelli, cervi, mufloni ed altra selvaggina.
Sull’isola Veliki Brijun potrete ammirare un olivo millenario, scavi archeologici d’epoca romana, un parco safari e le
orme dei dinosauri.
Il Parco naturale “Učka” (www.pp-ucka.hr), stretto tra
l’Istria ed il Quarnero, spicca per la sua vegetazione rigogliosa, un mondo animale ricco e vario, siti speleologici e
vie montane interessanti, un rifugio, una pensione e diversi
ristoranti.
Il paesaggio protetto di Punta Corrente (Rt Kamenjak)
(www.kamenjak.hr www.istra.hr), quest’insolito promontorio
frastagliato all’estremità meridionale della penisola istriana,
è interessante non soltanto per le sue 500 specie vegetali,
ma anche per le sue bellissime insenature, le spiagge “selvagge”, il mare limpido e i suoi emozionanti fondali. L’area
umida di Palud è una riserva ornitologica ad un passo da
Rovigno (Rovinj) abitata da più di 200 specie d’uccelli; un
luogo, quindi, ideale per gli amanti del birdwatching. Insinuandosi per 11 chilometri nella terraferma, il Canale di
Leme (Limski kanal) è uno dei paesaggi istriani protetti più
affascinanti, mentre i suoi fondali, ricchi di fauna marina,
sono stati proclamati riserva marina naturale integrale. Il
Canale di Leme ospita anche il più noto vivaio di molluschi
bivalvi e di pesci dell’intera Istria. Imponente è anche la Foiba di Pisino (Pazinska jama), con grotte, laghetti e pareti
rocciose alte centinaia di metri, descritta dal grande Jules
Verne in uno dei suoi romanzi.
www.natura-histrica.hr
Photo: Damir Fabijanić
Il patrimonio storico-culturale
L’Istria è una terra di tantissimi siti archeologici e di beni
storico-culturali. Ne sono testimoni le grotte istriane, ricche
di tracce della vita degli uomini primitivi risalenti al paleolitico, più di 400 castellieri risalenti all’età del bronzo e del
ferro, affascinanti monumenti dell’urbanizzazione d’epoca
romana e la Basilica Eufrasiana, una delle più belle chiese degli albori dell’epoca bizantina in Europa e splendida
testimonianza della presenza bizantina sull’Istria.
Il dolce entroterra istriano è ricco di borghi e fortezze medievali accovacciati sulla sommità dei colli, come numerose
sono le chiese che conservano antichi affreschi medievali.
Photo: Renco Kosinožić
Tracce del passato ad ogni passo
L’anfiteatro romano di Pola, detto anche Arena, fu eretto
nel I secolo d.C. al tempo dell’imperatore Vespasiano. Di
forma ellittica, misura 132 x 105 metri ed è alto 32 metri;
l’Arena è la maggiore costruzione antica dell’Istria ed uno
dei sei maggiori anfiteatri romani al mondo. Adibito prevalentemente ad ospitare le lotte dei gladiatori, poteva contenere circa 20.000 spettatori. Durante il giorno l’Arena è
aperta ai turisti, mentre nelle calde serate estive diventa la
cornice ideale per ospitare concerti di musica pop e rock,
opere liriche, balletti ed un festival cinematografico con una
tradizione lunga cinquant’anni. Nei suoi sotterranei è stata
allestita la mostra “Coltivazione dell’olivo e della vite in Istria
in epoca antica”, con un’esposizione d’attrezzi e macchine
antiche per la produzione dell’olio e del vino ed un gran numero d’anfore.
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Press 2010
La Basilica Eufrasiana porta il nome di Eufrasio, un vescovo di Parenzo (Poreč) che la fece erigere nel VI secolo.
Sebbene vi si conservino pavimenti musivi anche più antichi, la sua parte più preziosa è rappresentata dai mosaici
dell’area absidale. L’intero complesso (la chiesa a tre navate, il battistero, l’atrio e l’episcopio) nel 1997 è stato incluso
nella lista dei beni del patrimonio culturale dell’umanità posti
sotto l’egida dell’UNESCO.
Duecastelli (Dvigrad), ubicata su un’altura all’interno della
Valle di Leme (Limska draga) e poco distante da Canfanaro
(Kanfanar), è il maggior castelliere dell’Istria. Sull’altura un
tempo sorgevano due castelli (da qui il suo nome), uno dei
quali è andato completamente distrutto. Quest’imponente
monumento culturale, disabitato dal XVII secolo a causa di
un’epidemia di peste, s’estende su una superficie di 16.000
metri quadri è iniziato il restauro di Dvigrad (Duecastelli),
nel quale sono state investite circa 270 mila kune.
Photo: Sergio Gobbo
Nesazio, antico insediamento a quattro chilometri da Pola,
era la capitale degli Istri che, nel 177 a.C., furono sottomessi dai Romani. La chiesa di San Biagio a Dignano
(Vodnjan) è la maggiore chiesa istriana di 62 metri, ed il
suo campanile, alto 60 metri, è il più alto dell’Istria. Vi si
custodiscono i corpi mummificati di tre santi e la più ricca
collezione istriana d’arte sacra, con ben 730 opere d’arte
ed oggetti sacri.
In Istria non si può prescindere dal visitare il cosiddetto il
Viale dei glagoliti, una sequela di lapidi (una sequela di
monumenti in pietra sistemati lungo la strada che da Rozzo/
Roč porta a Colmo/Hum, in ricordo della scrittura slava più
remota – l’alfabeto glagolitico), l’antico complesso residenziale nel golfo di Valcatena (Verige), sulle isole Brioni, l’Arco di trionfo dei Sergi, il Tempio d’Augusto, il Piccolo
Teatro romano ed il Castello a Pola, la chiesa di Sant’Eufemia a Rovigno, il maggiore Convento paolino dell’Istria
a San Pietro in Selve (Sveti Petar u Šumi), gli affreschi
delle chiese di Santa Maria delle Lastre a Vermo (Berem)
e di San Giacomo a Visinada (Vižinada), ed i kažuni – piccoli rifugi campestri murati a secco e, nel contempo, vero e
proprio simbolo dell’Istria rurale.
Photo: Milan Babić
L’offerta artistico-ricreativa
Quest’ambiente ricco di storia è il luogo ideale per l’organizzazione di tante manifestazioni ed eventi di svago, cultura,
arte e folclore durante tutto l’anno.
L’Istria è la regione in cui si tengono i due festival cinematografici più significativi del paese, il Motovun film festival
(www.motovunfilmfestival.com), che si tiene per le vie e le
piazze di Motovun (Montona), borgo medievale fortificato
accovacciato su un colle sovrastante la valle del fiume Mirna (Quieto), ed il Pula film festival (www.pulafilmfestival.hr),
il cui programma si svolge nella suggestiva cornice dell’Arena, un anfiteatro romano che è anche il maggiore palcoscenico all’aperto del paese. L’Arena è anche il luogo in
cui, d’estate, si tengono numerosi concerti di affermati artisti
della musica classica e pop mondiale. Per fare un esempio,
l’Histria festival (www.histriafestival.com) di Pola, manifestazione scenico-musicale di carattere internazionale, ha
proposto musicisti del calibro di Elton John, Michael Bolton,
Eric Clapton, Placido Domingo, Sting, Zucchero, James
Brown e tanti altri. Questi eventi sono un’ottima ragione per
visitare l’Istria non solo come meta di villeggiatura, ma anche per la sua grande offerta culturale.
Tra le manifestazioni note anche aldilà dei confini dell’Istria,
ricordiamo il festival internazionale Organum Histriae, dedicato alla musica organistica, il Festival di danza e di teatro
non verbale a Svetvinčenat (Sanvincenti), il Simposio mediterraneo di scultura a Labin (Albona), i festival internazionali
di teatro PUF e MKMF a Pula (Pola) ed il Leone d’oro (Zlatni
lav) ad Umag (Umago), il Festival di musica antica a Dvigrad (Duecastelli), la Fiera del libro a Pola, ecc. Ogni anno
nella Basilica Eufrasiana di Poreč (Parenzo) si svolge un
programma di concerti di musica colta. Segnaliamo anche
la rassegna di musica corale “Naš kanat je lip”, il Mundial
foto festival a Rovinj (Rovigno), l’Incontro di fisarmonicisti a
Pula (Pola), gli Annale a Poreč (Parenzo) e tanti altri eventi
culturali. A Grožnjan (Grisignana), magico borgo noto come
patria degli artisti, si tengono concerti di musica classica ed
il festival Jazz Is Back (www.hgm.hr). Blues e jazz anche
nel repertorio del Music Nights festival a Novigrad (Citta-
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Press 2010
nova), mentre gli amanti del punk non perdono l’appuntamento con il festival polesino al Monte Paradiso. Gli amanti
della musica elettronica, poi, potranno scegliere tra i tanti
party organizzati per tutta la penisola.
La compagnia teatrale Ulysses (www.ulysses.hr) mette in
scena ogni estate intriganti spettacoli d’avanguardia sulle
isole Brijuni (Brioni). La Fiera del libro, invece, chiama a
raccolta in Istria, ogni dicembre, una folta schiera di editori
ed autori provenienti da tutto il mondo. Febbraio è tempo di
carnevale: tra le più famose maschere istriane, ricordiamo
quelle di Buzet (Pinguente).
L’intenzione è quella di sviluppare l’offerta culturale istriana,
cambiandone la rotta in modo tale che l’Istria si confermi
anche come regione di gran rilievo culturale. Ciò a perenne
memoria ed in onore dei suoi tanti figli, tra i quali ricordiamo
Zvane Črnja, Andrea Antico di Montona, Luigi Dallapiccola,
Slavko Zlatić, Fulvio Tomizza, Mate Balota, Antonio Smareglia, Matija Vlačić Ilirik, Carlotta Grisi, Giuseppina Martinuzzi, e di tutti quelli che hanno dato il loro contributo alla
creazione del patrimonio culturale istriano. Perché soltanto
la promozione dell’attività artistica, scientifica e culturale
contribuisce a creare un’atmosfera di tolleranza, comprensione ed accettazione delle differenze come un qualcosa
d’indispensabile al progresso dell’umanità intera. Vedi il Calendario delle manifestazioni su: www.istra.hr.
Photo: Renco Kosinožić
Il turismo attivo
Il clima mite istriano ed il suo paesaggio rilassante offrono,
durante tutto l’anno, una gran quantità d’occasioni per la
pratica sportiva e per lo svago sia all’aperto, sia in strutture
coperte. Gli alberghi, di regola, vantano impianti sportivi ben
attrezzati; le spiagge, dal canto loro, ospitano centri per la
pratica degli sport acquatici, mentre la natura selvaggia del
centro dell’Istria è il poligono ideale per la pratica degli sport
estremi.
Il risveglio del golf
Sebbene le Brioni, già all’alba del XX secolo, vantassero
uno dei maggiori campi da golf d’Europa, il golf in Istria sta
vivendo soltanto ora una fase di graduale sviluppo. Il 2009
ha visto l’apertura di un complesso di campi da golf a 18 buche in loc. Crveki Vrh presso Savudrija (Salvore), nell’ambito del resort “Kempinski” (www.kempinski-adriatic.com).
Il campo da golf, con 72 par e 5 posizioni di partenza prede-
finite, copre una superficie complessiva di 6.360 m2 e rappresenta un ottimo impianto adatto alle esigenze d’ogni tipo
di golfista. Da ogni posizione, green e fairway l’impianto, letteralmente affacciato all’Adriatico, consente di giocare godendo delle meravigliose vedute del paesaggio circostante.
Vaste aree lacustri, biotipi acquatici e secchi, un mix di boschi di conifere e grandiosi alberi secolari sono gli elementi
naturali che rendono l’impianto Kempinski Golf Adriatic unico; in esso gli appassionati di golf potranno godere con tutti
i sensi durante tutto l’anno.
Il nuovo impianto per la pratica golfistica Molindrio
(www.golfporec.com) a Poreč (Parenzo) sorge in prossimità del’ingresso alla Zelena Laguna. Per esercitarsi al gioco
lungo, le bandierine seguono il sinuoso corso d’un ruscello
sino a 250 metri di distanza dal punto di partenza. Più in là,
all’ombra degli alberi ed al piacevole rumore dell’acqua d’alcune piccole cascate, è stato sistemato un pitching green di
120 m2 ed un grande putting green di 300 m2 da 18 buche,
ideale per esercitarsi in ogni elemento del gioco corto. L’impianto dispone anche di un servizio di noleggio dell’attrezzatura da golf e di una scuola da golf abilitata a rilasciare le
licenze per la pratica sportiva.
Oltre ai nuovissimi impianti di Salvore e Parenzo, l’Istria
vanta anche un altro campo da golf a 18 buche sulle isole
Brioni (www.brijuni.hr).
Photo: Juraj Kopač
Tennis e cicloturismo – i due vessilli dello sport in Istria
Tra tutti i segmenti dell’offerta turistica, in Istria è il cicloturismo a far registrare i maggiori progressi. Con più di 3.000
chilometri di percorsi ciclistici, l’Istria è entrata di diritto
nella storia del “Giro d’Italia” per aver fornito la prima tappa
“non italiana” al Giro. (www.istria-bike.com).
L’Istria dispone di ben 430 campi da tennis sui quali è possibile giocare praticamente tutto l’anno. Sempre in tema
di tennis, ricordiamo il torneo ATP Tour – Croatia Open
(www.croatiaopen.hr), uno dei brand sportivi istriani più conosciuti. Il torneo si tiene ad Umago nel suo “Stadio del tennis”, un impianto sportivo praticamente sul mare, e richiama
ogni anno i più bei nomi del tennis maschile mondiale.
Per tutta l’Istria, ed in particolare lungo il mare e nelle aree
boscose, troverete tanti sentieri ben curati da percorrere a
piedi, raccomandati anche a scopi riabilitativi. Una serie di
centri ippici e di ranch, con tanto di scuole per neofiti, consente agli amanti dell’equitazione di andare a cavallo per la
natura incontaminata dell’Istria.
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Sport e adrenalina
Le immersioni subacquee godono di una lunga tradizione
in Istria. Centri e società specializzate nel diving, con sedi
sparse per tutta l’Istria, organizzano corsi d’immersione
per i neofiti, mentre ai sub già esperti vengono proposte
escursioni guidate nelle più suggestive località sommerse
della penisola. Tra queste spicca il sito del relitto della
nave passeggeri austroungarica “Baron Gautsch”, adagiato sul fondo del mare ad una profondità non eccessiva
e, quindi, accessibile a chiunque pratichi le immersioni. Si
tratta d’una nave passeggeri di 85 metri di lunghezza, affondata nel lontano 1914 a causa d’una mina. Trovandosi ad
una profondità compresa tra gli 11 ed i 25 metri, è oggetto
d’esplorazione non solo dei membri di una decina di club
subacquei, ma anche di numerosi turisti amanti dell’avventura. Tra i grandi relitti di navi, segnaliamo anche la nave
inglese “Coriolanus”, mandata affondo nel 1945, e la torpediniera austroungarica “Flamingo” che, nel mare antistante Premantura, incappò in una mina amica, e, per finire, la
torpediniera “Giuseppe Dezza”, fatta saltare in aria da un
siluro britannico, ed i resti del leggendario sommergibile tedesco “U-81”.
Lo sci nautico è un’attrazione di questi mari adatta tanto ai
neofiti, quanto agli esperti.
Gli appassionati di windsurfing saranno attratti dalle correnti e dai venti dell’Istria meridionale, mentre la Ćićarija
è nota per le sue località speleologiche. Il free climbing
è praticabile su ben nove pareti istriane, prevalentemente localizzate attorno al Canale di Leme (Limski kanal) e
nell’Istria settentrionale. Il parapendio, con cinque siti per
il decollo, grazie alle favorevoli condizioni del tempo che
caratterizzano la penisola istriana, è praticabile tutto l’anno. Ed, infine, il paintball, divertente gioco tutto adrenalina,
che può essere praticato nei dintorni di quasi tutte le città
costiere istriane.
Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
La cucina istriana, come intreccio di tante tradizioni culinarie differenti, è specifica, riconoscibile e sana, proprio
perché basata su una produzione alimentare ecologicamente orientata. Il pasto può iniziare con il prosciutto crudo
ed il formaggio pecorino caserecci, continuare con un buon
piatto di “jota” o “maneštra”, e terminare con i “fuži” al sugo
di selvaggina o di gallina, ovvero con l’“ombolo” (lombo di
maiale) arrosto e le salsicce fatte in casa, servite con un
contorno di crauti bolliti. Caratteristica dell’Istria sono gli
asparagi, che crescono selvatici e vengono raccolti in primavera. Nonostante il loro sapore amarognolo, sono ottimi
con le uova, ad insalata o come contorno di tanti piatti. Gli
asparagi, noti per le loro eccellenti proprietà diuretiche, favoriscono la depurazione dell’organismo.
Tra le specialità di mare, dominano gli scampi, le orate
arrosto, il pesce San Pietro bollito, i molluschi bivalvi misti “alla buzara” (in umido), le capesante gratinate condite con un filo d’olio d’oliva, i calamari arrosto alla graticola
o a risotto, il baccalà all’istriana, e, per finire, l’insalata di
granchi o di polpo. L’eccellenza gastronomica, tuttavia, è
raggiunta dai tartufi, che si sposano ottimamente tanto con
la pasta, quanto con il filetto di carne o di pesce, oppure
su un semplice uovo strapazzato. Il tartufo bianco istriano è uno dei più apprezzati del mondo. Nelle sue immediate vicinanze, nelle alture lungo il corso del fiume Mirna
(Quieto), negli ultimi anni è frequente la presenza tanto del
tartufo nero, quanto di altre sottospecie di tartufo bianco
(www.istria-gourmet.com).
Le “Giornate del tartufo” nell’Istria settentrionale iniziano
in settembre e, per i tre mesi successivi, prevedono ogni
settimana fiere, festival e mostre dedicate al tartufo.
Nel mese di novembre, nel comprensorio di Umago-Cittanova, segnaliamo, tra l’altro, la manifestazione gastronomica chiamata “Dani švoja”, una sagra dedicata alla sogliola.
Si tratta di una sagra dedicata alla sogliola, un pesce dalle
nobili carni che in ottobre viene presentato nei modi più svariati in alcuni ristoranti caratteristici, il cui elenco è pubblicato sul sito dell’Ente per il turismo della Contea Istriana.
www.istra.hr
La rassegna delle acqueviti della tradizione
Ogni anno, in coincidenza dell’ultima domenica d’ottobre,
a Colmo (Hum), la più piccola città del mondo, si svolge
una rassegna dedicata alle acqueviti (rakije) artigianali della tradizione istriana, al motto “L’acquavite casereccia è la
nostra medižija” (laddove medižija sta per medicina. N.d.t.).
La rassegna presenta una selezione delle acqueviti tipiche
a base di vischio (biska), miele (medenica), ruta (o ruda),
erbe medicinali, frutti di bosco, prugne (šljivovica- krekovica), ginepro (brnjevača – smrička) o aromatizzate alla frutta, seguita dalla degustazione di tutte le rakije proposte, da
un programma d’intrattenimento musicale e da una ricca offerta gastronomica. La serata che precede la manifestazione è dedicata alla poesia e s’intitola “Verši od rakije” (Versi
d’acquavite), nell’ambito della quale noti rimatori istriani leggono le loro composizioni ispirate a questa nobile bevanda.
Nelle località istriane si tengono tante sagre gastronomiche, tra le quali spiccano il “Festival delle maneštre istriane”
di Gračišće (Gallignana), il “Festival della maneštra” e la
“Scuola della salatura delle sarde” a Fažana (Fasana), la
rassegna enologica “Vinistra” (www.vinistra.com) di Parenzo, con una sezione dedicata alla presentazione della produzione d’oli d’oliva e di acqueviti , e, ad ottobre, la “Fiera
internazionale del prosciutto crudo” di Tinjan (Antignana).
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Press 2010
L’eccellente produzione di vini ed oli extra vergine
d’oliva
L’olio d’oliva istriano è solitamente classificato come extra
vergine. Ogni piatto
è accompagnato da uno degli eccellenti vini istriani. Le
specialità di mare danno il meglio di sé con la Malvasia
istriana, le carni e le specialità di pasta con il Terrano di
Montona, mentre il dessert s’abbina perfettamente al Moscato di Momiano (Momjan). In tema di vini, la supa istriana è una specialità particolarissima. Novembre è il mese
della manifestazione internazionale di Dignano “Le giornate
dell’olio d’oliva”. Tra le località famose per l’ottima produzione d’olio d’oliva ricordiamo Tar (Torre).
Le strade del vino, tracciate sulla carta geografica dell’Istria
(www.istria-gourmet.com) e puntellate da una pleiade di
grandi aziende vinicole e di piccole cantine (konobe), racchiudono l’offerta di 107 vinificatori. Tra essi spiccano le
cantine che propongono una maggiore scelta di vini, con
una tecnologia all’avanguardia e le bacheche piene di prestigiosi riconoscimenti, così come quelle cantine paesane
che offrono una lavorazione tradizionale ed una scelta limitata, ma sempre relativa a vini di ottima qualità.
Nel campo della viticoltura istriana, due sono i tipi di suolo
caratteristici della penisola: la crvenica o “terra rossa”, e la
marna o flysch, conosciuta anche come “terra bianca”. Gli
esperti dicono che la terra rossa è fatta apposta per la coltivazione delle uve rosse d’alta qualità, mentre la terra bianca
è più adatta alle uve bianche. Tra i tanti vitigni coltivati nella
penisola, spiccano la malvasia istriana bianca ed il terrano,
vino di un colore violaceo tendente al rosso rubino, seguiti
dal borgognone nero, dalla hrvatica nera e da una minor
quantità di uve meno note. In Istria trovano condizioni ideali
di crescita anche vitigni internazionali di gran qualità, come
il pinot bianco, il chardonnay, il pinot grigio ed i neri merlot,
refosco e cabernet sauvignon.
IQ – malvasia istriana. Si tratta di un sistema di controllo
della qualità della malvasia autoctona istriana. Il marchio IQ
presente sulle bottiglie della malvasia dei produttori istriani
garantisce che si tratta di vino prodotto nel rispetto delle
norme codificate di qualità e che lo si può consumare in
tutta tranquillità.
Alloggio di qualità e servizi esclusivi
Negli ultimi anni, in Istria s’è registrata la tendenza a diminuire il numero delle capacità ricettive elevandone, di contro,
la qualità. D’anno in anno cresce il numero degli hotels di
categoria superiore. Le ville rustiche con piscina, costruite
secondo lo stile architettonico delle case di campagna, sono
sempre più popolari, mentre la qualità delle aziende agrituristiche dell’entroterra istriano è in costante crescita, così
come quella dei campeggi e degli alloggi in affitto. I centri
per il benessere fanno ormai parte della normale realtà turistica istriana, con la loro offerta che comprende trattamenti
terapeutici, bagni, solarium, saune e programmi cosmetici.
Basti pensare che l’hotel “San Rocco” di Brtonigla (Vertoneglia) nel 2008è stato proclamato dalla Camera di Commercio della Croazia il “miglior piccolo hotel dell’Adriatico”.
“Domus Bonus”, alloggi di qualità garantita
Il progetto per un alloggio in affitto di qualità è stato promosso agli inizi del 2006 dall’Ente per il turismo della Regione Istriana. Questo progetto ha spinto tanti proprietari di
immobili per le vacanze ad aumentare il numero di alloggi
in affitto a disposizione del turismo in Istria. Il marchio “Domus Bonus” significa per i turisti ricevere un’assicurazione
sulla qualità dell’alloggio e, per i proprietari, la garanzia di
un maggiore livello d’utilizzo delle loro capacità. Sino a tutto
il 2009 il marchio “Domus Bonus” è stato assegnato a 385
appartamenti per un totale di 1.563 posti-letto disseminati
un po’ su tutta l’Istria. Accanto ai classici appartamenti per
le vacanze, il marchio “Domus Bonus”, come primo passo
verso l’estensione dell’offerta di alloggi in affitto di qualità,
riguarderà presto anche gli appartamenti-studio.
Photo: Juraj Kopač
Il wellness
le rinomate Istarske toplice (www.istarske-toplice.hr), ovvero le Terme istriane, immerse nel bosco di Montona, fin
dai tempi dell’antica Roma erano conosciute come stazione
termale dotata d’acque curative. Vi si curano varie patologie
delle vie respiratorie, del sistema locomotorio, stati postoperatori che interessano le ossa e le articolazioni, nonché
alcune patologie croniche della gola e della pelle, così come
alcune affezioni ginecologiche.
Negli ultimi anni s’è assistito ad un vero e proprio “boom”
del benessere in Istria, con l’apertura di nuovi centri wellness attrezzatissimi e dotati di un’ampia gamma di servizi:
dalle terapie antistress con l’ausilio della musica, dei colori
e degli aromi (aromaterapia), attraverso vari bagni, piscine
ghiacciate, solarium e saune, sino ai trattamenti medici e
cosmetici.
L’offerta wellness d’Umago (Umag) contiene i principi della
filosofia del buon vivere, con uno speciale angolo gastronomico à buffet basato esclusivamente su alimenti sani, l’incantevole vista del mare aperto ed il profumo della freschezza della natura circostante. L’offerta wellness dell’Istraturist
d’Umago comprende i seguenti alberghi: “Hotel Sol Coral”
– “Coral Fusion Spa”, che offre trattamenti curativi esotici
e massaggi basati sulle antiche tecniche orientali; “Hotel
Sol Umag”, con vasche idromassaggio, saune tematiche e
massaggi beauty nel suo elegante ed esclusivo centro wellness “Istrian Relax Village”; il centro wellness “The body
Holiday”, operante in seno all’hotel “Sol Garden Istra”, offre,
dal canto suo, tutta una serie di trattamenti rivitalizzanti e
stimolanti per il corpo e la mente.
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Press 2010
L’offerta wellness è diventata parte integrante dell’offerta
d’ogni albergo di qualità; basti pensare al Valamar Diamant
di Parenzo, all’hotel Croatia a Duga Uvala ed al Valsabbion nella Pješčana Uvala vicino a Pola. L’apertura di nuovi hotel a quattro e cinque stelle ha incrementato l’offerta
istriana del benessere.
Novità nell’offerta alberghiera
Monte Mulini 5*, Rovigno: www.montemulinihotel.com
Questo esclusivo boutique hotel, realizzato con un investimento di quasi 200 milioni di kune, risponde ai massimi
standard qualitativi della clientela “luxury leisure”. Il Monte
Mulini è stato inaugurato nel 2009 e dispone di 119 camere
e suite modernamente arredate, tutte dotate di una splendida vista sul mare cristallino. L’inaugurazione dell’hotel è
coincisa con l’apertura dei due eccellenti ristoranti fine dining: il “Mediterraneo” ed il “Wine Wault”, i quali, con la loro
offerta focalizzata sull’enogastronomia d’alta classe, uniscono la tradizionale cucina francese ad una straordinaria
carta dei vini con più di 560 etichette nazionali ed internazionali.
Tra i contenuti dell’hotel “Monte Mulini”, spicca per la sua
straordinaria qualità un esclusivo centro wellness che si
sviluppa su tre piani su una superficie complessiva di 1.000
m2. Il centro è suddiviso in tre zone tematiche: la ZONA
ART BEAUTY, la ZONA ART SPA e la ZONA ART ACTIV.
Kempinski Adriatic Resort 5* - Savudrija
www.kempinski-adriatic.com
A Savudrija (Salvore) in agosto s’è svolta la cerimonia
d’apertura del primo hotel Kempinski in Croazia: il “Kempinski hotel Adriatic”, che è anche il primo Golf & Spa Resort a cinque stelle del nostro paese.
Il resort, realizzato nella tenuta dell’ex villa Skiper, comprende un lussuoso hotel a 5 stelle, 22 ville esclusive (con
tanto di piscine riscaldate) ed il primo campo da golf da 18
buche in Croazia. L’hotel conta 186 camere e suite (due
appartamenti presidenziali di 650 m2 ciascuno con piscina
sulla terrazza), una zona Spa che s’estende per tremila metri quadrati, piscine esterne ed interne e tanti bar e ristoranti.
Le ville, con una superficie compresa tra i 500 ed i 1.000 m2,
vantano dotazioni esclusive. Le maggiori hanno addirittura
una cantina, una sauna, un piccolo centro wellness e due
piccoli appartamenti per il personale al seguito ed il servizio
di maggiordomo. Il resort ha anche un marina con 38 punti
d’ormeggio, capace d’accogliere anche megayacht di 50 m.
Per la realizzazione del resort sono stati stanziati ben 190
milioni di euro.
Hotel Istra 5* - Rovigno, Isola Rossa: www.maistra.hr
Sull’Isola Rossa, a soli 15 minuti di traghetto da Rovigno,
all’inizio del mese di settembre 2009 siamo stati testimoni
dell’apertura del primo all-suite hotel in Croazia, realizzato grazie ad un investimento di 30 milioni di kune (oltre 4
milioni di euro). Ognuno dei suoi 32 appartamenti, oltre a
vantare un design e dotazioni esclusive, è reso ancor più
affascinate dall’incantevole vista sul mare e sull’arcipelago di Rovigno. Ma i pregi dell’hotel “Istra” non si limitano
a questo: nella struttura, infatti, troviamo l’esclusivo centro
wellness “Otok” ed alcuni lussuosi ristoranti, tanti impianti
sportivi e belle sale per l’organizzazione di congressi.
Hotel Palazzo 4* - Parenzo: www.hotel-palazzo.hr
In luglio a Parenzo (Poreč) ha esordito l’hotel “Palazzo”, già
hotel “Riviera”, il cui rinnovamento ha richiesto una spesa
di cinque milioni di euro. Si tratta del più vecchio hotel cittadino, risalente al 1910 ed affacciato alla splendida riva
parenzana. Il nuovo hotel “Palazzo”, con 70 camere e quattro appartamenti presidenziali, il maggiore dei quali misura
400 m2, unisce la tradizione alla modernità. La sua offerta
comprende una piscina esterna aperta anche d’inverno, un
ottimo ristorante, un centro Spa e wellness e tanto sport
come il golf, il tennis e l’equitazione.
Il turismo congressuale
Gli alberghi istriani d’Umago, Parenzo, a Novigrad (Cittanova), Rovigno, Pola, Porto Albona (Rabac) e delle
Brioni, ormai da anni, offrono eccellenti opportunità per
l’organizzazione di simposi, congressi, seminari, gruppi di
lavoro e meetings. A rendere l’offerta ancora più ricca contribuiranno senz’altro anche le strutture congressuali degli
alberghi di nuova costruzione o rinnovati. Il “Kempinski Hotel Adriatic”, per esempio, dispone di un Centro congressi
ubicato in riva al mare con ampie sale polivalenti e facilmente trasformabili, attrezzate con l’apparecchiatura audiovisiva più moderna ed internet WiFi. Tra esse segnaliamo
una sala congressi da 250 posti con disposizione a platea e
150 posti con disposizione ad emiciclo, divisibile in due o tre
sale minori perfettamente fonoisolate nelle quali è possibile
organizzare banchetti da 200 invitati. La struttura dispone
anche di piccole sale per meeting da 20 persone.
Cresce l’interesse per il turismo rurale
Con lo sviluppo dei servizi turistici nelle economie domestiche rurali dell’Istria, le varie realtà rurali vanno profilandosi
per la loro specificità e la loro diversità organizzativa. Tali
specificità sono condizionate dalle risorse disponibili, dalla
saltuaria o costante presenza del proprietario nell’ambiente
di prestazione dei servizi, dalla struttura dei servizi, dai modelli organizzativi e dalla produzione agricola. Partendo da
questi dati di fatto, in Istria si profilano i seguenti tipi d’economie domestiche rurali:
•
•
•
•
•
agriturismi (15 unità)
case campestri per le vacanze (143 unità)
B&B di campagna (17 unità)
alberghi campestri a conduzione familiare (10 unità)
vacanze sulle strade del vino (5 unità)
L’agriturismo è una forma di turismo organizzata nell’ambito di un’economia domestica rurale dove esiste una produzione agricola. Oltre all’alloggio, queste realtà offrono
accoglienza anche ai gitanti di passaggio. Degna di nota è
l’offerta gastronomica, comprendente specialità preparate
con ingredienti di produzione propria.
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Press 2010
Le case campestri per le vacanze sono tipiche case istriane, ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali locali ed impiegando soltanto materiali
naturali originari dell’area. Gli ospiti, ai quali s’affitta l’intera
casa con le pertinenze, godono della più assoluta riservatezza. Ma, se lo desiderano, possono anche intrattenersi
con la gente locale.
dell’olio d’oliva. I testi che descrivono ogni singolo percorso
sono, inoltre, corredati da carte del luogo che riportano fedelmente gli itinerari segnalati. A Novigrad, poi, segnaliamo
il tour panoramico serale in nave, grazie al quale potrete
ammirare le mura medievali cittadine dal mare.
Photo: Juraj Kopač
B & B (bed & breakfast) di campagna - è il nome dato alle
realtà rurali che, oltre all’alloggio, offrono anche una prima
colazione preparata con cibi di produzione propria. Il proprietario e gli ospiti, ai quali solitamente sono riservate alcune camere con bagno, condividono la stessa abitazione.
Gli alberghi campestri a conduzione familiare sono piccoli ed intimi alberghi spesso ospitati in antichi edifici rurali,
con una capacità ricettiva massima di 35 posti-letto. Diretti
di norma dallo stesso proprietario, anche queste strutture
garantiscono l’interazione tra padrone di casa ed ospite. A
parte i servizi altamente personalizzati, queste strutture offrono tante interessanti occasioni di svago. L’ospite, oltre ad
usufruire dei servizi dell’hotel, è attratto in modo particolare
dalla destinazione. Questi alberghi spesso vantano anche
una limitata produzione alimentare.
I campeggi
Investimenti previsti per il 2010
Nei prossimi due anni la società alberghiera Maistra continuerà il suo ambizioso programma d’investimenti allo scopo
di offrire una gamma di prodotti sempre più ampia ed una
qualità sempre più alta, grazie alle quali, in futuro, cambierà il modo di percepire Rovigno, che sarà proposta come
immancabile destinazione del turismo di lusso attiva 365
giorni l’anno. Nel 2009 sono iniziati i lavori di costruzione
del nuovo hotel “Lone”, il primo hotel design in Croazia per
realizzare il quale saranno spesi ca. 300 milioni di kune.
Presto riprenderanno i lavori al resort “Amarin”, dove si ha
in programma di realizzare un wellness hotel che richiederà
un investimento complessivo di 160 milioni di kune.
L’Istria è una destinazione campeggistica con
una
lunga
tradizione,
nota
agli
amanti
delle vacanze all’aria aperta d’ogni parte del mondo.
Nel 2010 sono previsti ingenti investimenti nell’elevazione
degli standard qualitativi dei servizi e degli alloggi nei campeggi croati. Tuttavia, quel che probabilmente rallegrerà gli
ospiti più d’ogni altra cosa è la notizia che tutti i campeggi croati hanno deciso di abolire per il 2010 il pagamento
della cosiddetta “tassa di prenotazione”. L’importo pagato
da ogni ospite all’atto della prenotazione sarà restituito al
momento dell’emissione della fattura.
I campeggi istriani lo scorso anno hanno ricevuto tanti riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale da parte d’importanti enti ed associazioni di categoria, tra i quali
spiccano l’Automobile Club di Germania, ossia l’ADAC, ed
altre importanti associazioni europee come l’ANWB, l’ALAN
ROGERS e la italiana Confedercampeggio. Il campeggio
Park di Umago, ad esempio, nel 2009 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Superplatz” assegnato ogni anno
dall’ADAC tedesco ed ancor più significativo se si pensa
che ben il 31% dei campeggiatori che ogni anno visita la
Croazia proviene proprio dalla Germania.
L’Associazione Nazionale Campeggiatori della Croazia
(www.camping.hr), che conta 160 strutture affiliate, annovera tra i migliori campeggi di mare ben 18 campeggi istriani.
A Novigrad (Cittanova), in tema di turismo religioso, i lavori
di risanamento e restauro della chiesa della Madonna del
Carmelo hanno richiesto un investimento di 500 mila kune.
Tra le novità in campo turistico, segnaliamo la pubblicazione della Guida gastronomica del cluster o regione turistica di Umago-Cittanova, comprendente i seguenti itinerari
tematici: I borghi fortificati, Il Terrano istriano, La Malvasia
istriana, Il Moscato di Momiano, L’olio d’oliva, Gli asparagi
selvatici, Il tartufo bianco, I profumi del mare, Gli agriturismi
e la cucina casereccia, con la segnalazione dei migliori ristoranti, le osterie (konobe), le strade del vino e le strade
Le “stelle” dei campeggi croati
Il campeggio Park Umag è il maggiore ed il migliore campeggio istriano. Immerso in un meraviglioso ambiente naturale, vanta alcune curatissime spiagge di ghiaia e pietre
e mille occasioni di svago, tra le quali segnaliamo una piscina con piccole cascate e fortezze ed un eco-parco botanico ricco di vegetazione autoctona. A pochi chilometri
sorge il famoso Stella Maris con tanti ristoranti, negozi ed
impianti sportivi a disposizione degli ospiti del campeggio
e dell’omonimo resort. Tra Umag (Umago) e Lovrečica troverete il tranquillo e discreto campeggio Finida, con calette
Per vacanze sulle strade del vino s’intende l’offerta ristorativo-ricettiva d’economie domestiche (aziende familiari)
specializzate nella produzione vitivinicola. La produzione
vinicola e la consumazione del vino diventano, qui, prodotti
turistici. Stante la vicinanza della cantina alla camera in cui
l’ospite è alloggiato, in queste strutture è possibile dedicarsi
alla degustazione enologica senza badare al tasso alcolico...
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Press 2010
nascoste, spiagge di ghiaia e rocce e comode piattaforme
cementate. Il campeggio Pineta sorge nella vicina Savudrija (Salvore), in prossimità del punto più occidentale della costa croata. Affacciato su un tratto di costa lungo un
chilometro e mezzo, questo campeggio offre spiagge di
ghiaia e sassi, ristoranti, una bella terrazza per le serate
danzanti e la musica dal vivo, una pizzeria ed alcuni bar.
Il campeggio Lanterna, tra Novigrad (Cittanova) e Poreč
(Parenzo), s’affaccia su un tratto di costa lungo tre chilometri con tante spiagge di ghiaia. All’ombra di pini e querce,
la struttura vanta due piscine con idromassaggio e tante
altre occasioni per il divertimento. A due passi da Parenzo segnaliamo i campeggi Bijela uvala e Zelena laguna,
la cui offerta sportivo-ricreativa e gastronomica è, secondo il parere dell’HUK, tra le più complete dell’Adriatico.
Le spiagge d’entrambi i campeggi hanno un settore riservato ai naturisti. A due passi da Vrsar (Orsera) troviamo
i campeggi Valkanela, Porto Sole ed Orsera, nelle cui
immediate vicinanze sorge lo splendido parco di sculture
del compianto artista croato Dušan Džamonja. Di fronte
alle Isole Brioni (Brijuni), a due passi da Fažana (Fasana),
segnaliamo la presenza del più recente centro turistico
dell’Istria, il Bi Village, dotato di vari tipi d’unità ricettive riccamente attrezzate e di un grande villaggio d’appartamenti.
I campeggi naturisti
Tra tutte le strutture naturiste sparse lungo l’intera costa
dell’Adriatico croato, i migliori e più popolari campeggi naturisti si trovano in Istria. In base alla valutazione della Federazione Naturista Internazionale (INF), il campeggio rovignese “Valalta” merita i giudizi più lusinghieri. Nell’intento di
adeguarsi alle tendenze del naturismo e del turismo in generale, il “Valalta” offre tanti servizi esclusivi: un centro wellness, un marina, la birra prodotta dalla sua birreria, impianti
igienico-sanitari, appartamenti e bungalow costantemente
curati, e, novità assoluta in Istria, una bella spiaggia sabbiosa artificiale. Tra gli altri 11 campeggi naturisti ufficialmente
riconosciuti, l’Associazione Naturisti Croati segnala, per la
loro qualità, i campeggi “Solaris” di Parenzo e “Kanegra” di
Umago. L’Istria è anche la regione che ospita il più vecchio
campeggio naturista d’Europa, il “Koversada” d’Orsera (Vrsar), proteso su un’area di 120 ettari e con un tratto di costa
lungo oltre cinque chilometri.
Collegamenti
Se la Croazia è il cuore dell’Europa, l’Istria, penisola a
forma di cuore, può essere definita “la porta del Mediterraneo”, soprattutto per i cittadini dell’Europa centrale e
settentrionale. Trieste e Lubiana si trovano praticamente a
due passi, come Graz, del resto. Milano e Vienna distano
circa 500 chilometri, Monaco di Baviera meno di 600.
Le esigenze degli scambi internazionali e d’uno sviluppo
economico sempre più frenetico, in particolar modo del turismo come uno degli assi portanti dello sviluppo della Regione Istriana, determinano la necessità di un’infrastruttura
viaria di qualità. Per questo motivo, grandi sono gli sforzi
per collegare tra loro le varie regioni croate ed inserire il
paese in un più ampio contesto europeo. In questo senso,
le infrastrutture stradali ed autostradali sono interessate da
un rapido sviluppo per coprire le esigenze regionali e contribuire ad un più armonioso sviluppo delle aree costiere e
dell’Istria interna. Senza dimenticare che, negli ultimi anni,
crescono anche gli investimenti nella manutenzione e nella
costruzione delle infrastrutture portuali.
L’Ipsilon istriana
I lavori di costruzione dell’autostrada “Ipsilon istriana” hanno avuto inizio nell’ottobre del 2008 e sono stati pianificati
per fasi, in modo tale che lo sdoppiamento della rete stradale che copre l’intero territorio istriano possa concludersi nel
più breve tempo possibile. La fine dei lavori, che prevedono
un investimento di circa 313 milioni di euro, è attesa tra due
anni e mezzo. La costruzione di quest’autostrada comporterà anche l’introduzione di un nuovo sistema di pagamento di tipo “chiuso”, nel senso che l’utente pagherà soltanto
l’importo del pedaggio corrispondente al tratto d’autostrada
effettivamente percorso.
Nell’ambito di questi lavori, è prevista anche la costruzione,
da parte della società concessionaria “Bina-Istra”, di due
strade non comprese nel territorio oggetto della concessione, e perciò non soggette al pagamento del pedaggio
e che, una volta costruite, saranno consegnate in gestione
alla società “Hrvatske ceste”, o meglio all’ente che, a livello
di Contea, si occupa della gestione stradale. Si tratta della
strada di 1,5 km che collega il nodo d’Umago alla strada
statale D200, in direzione dei varchi doganali Kaštel e Plovanija, e del tratto di 8 km che collega il nodo di Pula (Y
istriana) a Pomer (Medulin) e che dovrebbe alleviare il problema del traffico in entrata a Pola.
Il traffico aereo
Risale al 1967, nel quadro di un piano di sviluppo turistico
della Contea/Regione Istriana, l’apertura dell’aeroporto nazionale ed internazionale di Pula (Pola). La capacità ricettiva dell’aeroporto polesano è di 1.000.000 di passeggeri
l’anno, mentre la capacità del terminal-passeggeri, risalente
al 1989, è basata su un traffico atteso massimo di 10 aerei
e di 5.000 viaggiatori contemporaneamente. L’aeroporto,
in grado di accogliere velivoli di grandi dimensioni, grazie
alle condizioni atmosferiche favorevoli ed alle sue buone
caratteristiche tecnico-strutturali, rappresenta una soluzione alternativa non solo per la Croazia, ma anche per i paesi
vicini. Attraverso l’aeroporto di Pola arriva in Croazia oltre il
50% dei passeggeri provenienti da Russia ed Ucraina. La
cittadina di Vrsar (Orsera) ha un piccolo scalo aeroportuale,
d’estate aperto anche ai voli internazionali, mentre la cittadina di Medulin (Medolino) è dotata di un piccolo aeroclub
per aerei da turismo
Per le esigenze del volo sportivo in deltaplano e parapendio sono impiegate anche le località di Karigador e Buzet
(Pinguente).
Il traffico marittimo
La Contea Istriana vanta ben 445 km di costa marina. Il
periodo di maggior splendore della marineria istriana coincide con il 1850, quando la monarchia austroungarica decise
di costruire il suo principale porto militare a Pola. A quel
tempo risale la costruzione dell’intera infrastruttura portuale
polesana, le sue rive, i cantieri navali e gli argini. Con la
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Press 2010
costruzione di argini e frangionde artificiali, e grazie alle sue
caratteristiche naturali ed alla sua posizione geografica (il
porto è naturalmente riparato ed il suo specchio d’acqua
ha una buona profondità), il porto marittimo di Pola è annoverato tra i migliori porti naturali dell’Adriatico. La Contea
Istriana comprende ben sette porti di rilevanza regionale:
Pula, Brijuni, Rovinj, Poreč, Novigrad, Umag e Plomin.
Linee marittime collegano continuamente l’Istria all’isola di
Cres (Cherso) mediante traghetti che coprono la tratta Brestova-Porozina. Tra le altre linee-passeggeri, segnaliamo
quella che collega Pola a Lussinpiccolo e Zara, a carattere
stagionale, ed alcune linee turistiche navali, anch’esse a carattere turistico, che collegano l’Istria (precisamente i centri
turistici di Parenzo, Rovigno, Umago e Pola) con le città di
Venezia e Trieste.
Le cose di cui andiamo fieri
I nostri ospiti più illustri
L’Istria vanta da sempre estimatori di fama mondiale: dal
sommo poeta Dante Alighieri, attraverso il celebre batteriologo Robert Koch, il quale, all’alba del XX secolo, debellò la malaria dalla penisola, sino al grande scrittore tedesco
Thomas Mann. A Pola visse per qualche tempo anche lo
scrittore irlandese James Joyce. Josip Broz Tito, che dopo
la fine della II guerra mondiale ebbe il merito di mantenere l’Istria dentro i confini dell’allora costituenda Jugoslavia,
amava villeggiare in Istria. Solitamente dimorava nella sua
residenza sulle Brioni, dove ospitava statisti di tutto il mondo ed i più bei nomi del jet-set d’allora, oltre ad essere ospite fisso del festival cinematografico di Pola.
Negli ultimi anni le Brioni hanno accolto, tra gli altri, la principessa Carolina Ranieri di Monaco e la sua famiglia, Naomi Campbell, John Malkovich e tanti altri. I fratelli Ralf
e Michael Schumacher hanno acquistato ville da alcuni
milioni di euro nei pressi di Buie ed Umago, mentre le campagne di Tinjan (Antignana) sono state scelte dal barone
austriaco Friedrich Mayer Meinhof di Salisburgo.
Il celebre attore americano Nicolas Cage, nel mese di febbraio 2009, ha girato alcune scene del suo nuovo film “Seasons of the Witch” nel Parco naturale Kamenjak (Punta
Corrente). Anche se qasi tutto il film è stato ambientato tra
Austria ed Ungheria, l’Istria, e più precisamente la località
di Punta Corrente, nei pressi di Pola, è stata scelta per girare le sequenze del film in cui Cage appare nella veste di
naufrago. Le scene sono state rese ancora più credibili dal
mare, le cui impetuose onde hanno caratterizzato il paesaggio marino durante tutte le riprese. Aggiungiamo che la
storia del film, diretto da Dominic Sena, è ambientata nel
XIV secolo e che, accanto a Nicolas Cage, recita un cast
internazionale di tutto rispetto con nomi del calibro di Ron
Periman, Stephen Campbell Moore, Robbie Sheehan, Claire Foy, Stephen Graham ed altri. Il film uscirà nelle sale
cinematografiche di tutto il mondo nel 2010.
I piccoli borghi istriani di Motovun (Montona), Grožnjan (Grisignana), Buje (Buie) e Draguć (Draguccio) si sono prestati
a fare da sfondo alle riprese del film “Red Tails”, diretto dal
grande regista George Lucas. Si tratta del primo progetto
cinematografico che porta la firma del grande cineasta statunitense dopo la saga di “Guerre stellari”, con la quale ha
conquistato il mondo intero. Mentre le scene d’interni saranno girate in alcuni studi cinematografici nella Repubblica
Ceca, la Croazia e l’Istria sono state scelte come set per le
riprese esterne. Per l’occasione, i borghi istriani sono stati
“camuffati” da paesini di un Meridione italiano di circa 60
anni fa.
Tra le stelle del mondo musicale e dello sport che, nel 2009,
sono state di scena in Istria, ricordiamo soltanto i nomi di
maggiore richiamo. Nell’Arena di Pola si sono esibiti Elton John, Michael Bolton e Sinead O’Connor, mentre Paul
Young ha allietato il pubblico di Rovigno nella notte della
festa di fine estate. Il torneo ATP di Umago ha richiamato
alcuni dei più bei nomi del tennis maschile mondiale, da
Nikolaj Davidenko a David Ferrer, Novak Đoković e Mario
Ančić. Al festival di musica jazz di Grožnjan (Grisignana)
hanno partecipato stelle di prima grandezza come Georgie
Fame ed il bluesmaher Ian Seagal, mentre la “Jazzbina” polesana ha ospitato Sam Paglia, noto anche come “il padrino
lounge italiano”.
Il canto diafonico ad intervalli stretti sotto l’egida
dell’UNESCO
Nella lista del patrimonio culturale dell’umanità, che conta
centinaia di beni naturali e culturali, l’UNESCO quest’anno ha inserito anche, tra i beni della cultura immateriale, il
canto diafonico ad intervalli stretti (detto “na tanko i debelo”)
dell’Istria e della regione del Hrvatsko Primorje. Si tratta di
uno stile composito che comprende il canto tradizionale e la
musica delle roženice, rintracciabile in Istria, nel Hrvatsko
Primorje e su una parte delle isole dell’Adriatico settentrionale. La versione più autentica è quella che vede cantare
due voci maschili, delle quali una canta con un registro normale, mentre l’altra canta in falsetto e ricorda il suono delle
piccole (tanke) roženice. Sono proposte anche versioni con
la combinazione di due voci maschili e femminili o esclusivamente femminili.
Un regalo originale ed un bel souvenir
La storia del souvenir istriano
I souvenir originali tipicamente istriani sono oggetti che,
accanto alla loro semplicità, parlano tanto dell’Istria quanto
della sua gente. Suscitano grande interesse perché sono
spesso espressione del connubio tra tradizione e modernità. I produttori di questi souvenir, alla ricerca del modo
mediante il quale esprimere al meglio la specificità istriana,
si sono spesso rivolti al patrimonio della tradizione: i kažuni,
i costumi della tradizione, le bukalete, le hiže, le sopele, vari
tipi di decorazioni, la capra ed il bovino boškarin. Sono questi soltanto alcuni dei motivi che dai campi, dalle osterie e
dalle masserie, sotto forma di souvenir, riempiono le bancarelle delle fiere, offerti alla vendita come simboli dell’Istria.
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I muretti a secco ed i kažuni
La gente che viveva in Istria un centinaio d’anni fa ed oltre, generalmente lavorava la terra. Spesso era costretta a
strapparla letteralmente alla pietra, che s’estraeva e raccoglieva per delimitare i terreni di proprietà. I massi più grandi
erano posati su un consistente basamento di pietra, e su di
essi si costruiva il muretto a secco, la grandezza delle cui
pietre andava diminuendo verso la sua sommità. Nacquero
così i chilometri di muretti a secco che, tutt’oggi, grazie alla
loro armonia, suscitano ammirazione. Il kažun è un piccolo
riparo campestre anch’esso murato a secco, senza l’impiego, cioè, d’alcun materiale legante. Oltre che come riparo,
serviva anche per sorvegliare i campi e le vigne alla vigilia
della raccolta o della vendemmia. L’origine del kažun non è
riconducibile ad un determinato gruppo etnico, perché questo genere di edificio è di gran lunga più remoto di qualsiasi
civiltà che abbia colonizzato la penisola istriana. I kažuni
sono presenti soprattutto nell’Istria meridionale ed occidentale e sono uno dei simboli più noti della penisola.
La bukaleta, un souvenir con l’anima
La tradizione dei maestri vasai in Istria era presente e rinomata nelle aree attorno a Labin (Albona) ed a Buzet (Pinguente). I nomi più popolari dei recipienti per le bevande
erano barilica, kijanta, tikva e bukaleta. Le bukalete (una
sorta di piccolo boccale) erano rare e costose, e venivano
ordinate ai maestri vasai in occasione delle nozze e di determinate ricorrenze. Nei secoli il suo aspetto esteriore non
è cambiato di molto: la sua parte inferiore bombata, nata
sul tornio del vasaio, va a restringersi verso l’alto a formare
un collo che, allargandosi, presenta un foro. La bukaleta
doveva avere un manico ed un beccuccio mediante il quale
versare liquido in essa contenuto.
La “zuppa” di vino rosso
L’Istrarska supa (lett. zuppa istriana) è da sempre parte
della tavola istriana. Nella bukaleta, solitamente in terracotta, si versano 9 decilitri di vino rosso temperato (Terrano o
Borgognone). S’aggiunge un cucchiaino di zucchero, olio
d’oliva, un pizzico di pepe e fette di pane appena tostato.
Vi s’immerge un cucchiaio e, se lo si desidera, si consuma
“all’istriana”, cioè ci si passa la bukaleta in circolo, come
fosse un “calumet della pace”. Salute!
Storie, leggende e miti
La corona del re Tomislav
Secondo una leggenda, nella dolce cala di Blaz, ricca di sorgenti d’acqua dolce, sarebbe rimasto nascosto un simbolo
regale appartenente al re croato Tomislav. Nelle guerre per
la corona croato-ungara, svoltesi nel XV secolo, le varie fazioni ed etnie in lotta sostenevano ciascuna il proprio candidato; tuttavia, siccome il re dello stato comune avrebbe
dovuto essere incoronato sia con la corona ungherese di
santo Stefano, sia con la corona croata del re Tomislav,
per ottenere la vittoria era necessario possedere entrambe
le corone. Fu così che partirono due flotte distinte, una con
le insegne reali croate, l’altra con le insegne reali ungheresi, entrambe dirette verso il Regno di Napoli, il cui re era
destinato a ricevere l’investimento conteso. Le due flotte si
scontrarono nei pressi del golfo del Quarnero. La nave che
trasportava la corona del re croato Tomislav riparò nel golfo
di Raša. Che ne fu della corona? Non esiste fonte scritta
che ci sveli il mistero. Trecento anni più tardi registriamo,
tuttavia, un curioso caso nel paesino di Belavići. Il legato
veneziano, in visita ai villaggi ed ai borghi istriani per raccogliere le imposte, si fermò a desinare, come sua abitudine,
dal signore del posto, un tale Grga Belavić. Quando i fumi
del vino avevano preso il sopravvento, il padrone di casa
s’allontanò per un istante, per riapparire poco dopo davanti
agli occhi dei suoi illustri commensali, con tanto di corona
reale, scettro, mantello e con tutti gli altri simboli della corona. Il mattino seguente, quando i fumi dell’alcol era svaniti, il
legato veneziano, che si ricordava vagamente quel che era
successo la notte precedente, chiese lumi al signore locale.
Questi negò tutto con decisione. In conclusione: sarà vero
che la corona del re Tomislav si trova ancor oggi nel paesino di Belavići, o meglio nella cala Blaz, o da qualche altra
parte in questo lembo dell’Istria?
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Le Bandiere blu nella Regione Istriana sventolano su 43
spiagge e 3 marina.
1. ACI MARINA UMAG 2. Spiaggia del campeggio Polari, Rovinj
3. Spiaggia del campeggio Sirena, Novigrad
4. Spiaggia Borik, Poreč 5. Spiaggia Brulo, Poreč
6. Spiaggia Katoro, Umag 7. Marina Parentium, Poreč
8. Spiaggia del campeggio Bijela Uvala, Poreč 9. Spiaggia del campeggio Istra Funtana, Vrsar
10. Spiaggia del campeggio Koversada, Vrsar
11. Spiaggia del campeggio Mareda, Novigrad
12. Spiaggia del campeggio Porto Sole, Vrsar 13. Spiaggia del campeggio Ulika, Poreč 14. Spiaggia del campeggio Vestar, Rovinj
15. Spiaggia del campeggio ZELENA LAGUNA, Poreč
16. Spiaggia Amarin, Rovinj 17. Spiaggia Ambrela, Pula
18. Spiaggia Bi val, Fažana
19. Spiaggia Brioni, Pula
20. Spiaggia Crnika campeggio Lanterna, Poreč 21. Spiaggia del Parco giochi per bambini, Fažana
22. Spiaggia Donji Špadići, Poreč 23. Spiaggia Galeb campeggio Solaris, Poreč 24. Spiaggia Girandella, Rabac
25. Spiaggia Gradsko kupalište Poreč
26. Spiaggia Histria, Pula 27. Spiaggia del complesso alberghiero Bellevue, Poreč
28. Spiaggia Lanterna, Rabac
29. Spiaggia Maslinica, Rabac
30. Spiaggia Olivia, Poreč
31. Spiaggia Skiper, Umag 32. Spiaggia Špadići – Materada, Poreč 33. Spiaggia Sv. Andrija, Rovinj 34. Spiaggia Resort Belvedere, Vrsar 35. Spiaggia Vala, Vrsar 36. Spiaggia Valeta, Poreč 37. Spiaggia dell’hotel Delfin, Vrsar 38. Spiaggia dell’hotel Galijot, Poreč
39. Spiaggia dell’hotel PC Lotosi, Poreč 40. Spiaggia dell’hotel Maestral, Novigrad
41. Spiaggia dell’hotel Parentium, Poreč
42. Spiaggia Kanova, Umag
43. Spiaggia St. Andrea, Rabac
44. Tehnomont marina Veruda, Pula 45. Spiaggia del campeggio Valkanela, Vrsar
46. Spiaggia del resort Villas Rubin, Rovinj
www.istra.hr; www.istra.com; www.istria-gourmet.com;
www.istria-bike.com; www.istra-istria.hr;
http://more.istra-istria.hr; www.airport-pula.com;
www.bina-istra.hr; www.hak.hr; www.autotrans.hr;
www.brioni.hr; www.fils.hr; www.pulapromet.hr;
www.venezialines.com; www.usticalines.it;
www.jadrolinija.hr; www.dialysisholiday.org;
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Dalmazija - Zara
www.zadar.hr
Photo: Romeo Ibrišević
Il patrimonio naturale
La parte settentrionale della costa della Dalmazia, con il
maggiore centro urbano coincidente con Zara (Zadar), città
con una storia lunga tre millenni, è chiamata anche “la porta
dei parchi nazionali” perché sorge proprio sulla soglia di cinque parchi nazionali croati: della Paklenica, delle Cascate
della Krka, dei Laghi di Plitvice, del Velebit settentrionale e
delle Isole Kornati (Incoronate). Così vicini da poter essere
visitati in una sola giornata, ognuno di essi ha luoghi di straordinaria bellezza.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il
periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali
e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la Dalmazia di
Zara (Zadar), sul mercato internazionale, si proporrà come
“Adriatico incantevole”, costruendo la propria immagine su
un mondo d’isole e di parchi naturali. Confrontata con le
altre regioni della Dalmazia, quella di Zara si distinguerà per
lo spirito solitario ed incontaminato dei suoi luoghi per una
vacanza alla “Robinson Crusoe”.
Ma andiamo per ordine. I canyon Velika e Mala Paklenica,
con una rete di sentieri di montagna e pareti rocciose ideali
per l’arrampicata libera, a pochi chilometri dalla costa del
mare, rappresentano un luogo di grande attrazione per tutti
gli amanti della natura selvaggia, per i gitanti e gli amanti
dell’avventura. La flora e la fauna di quest’area spiccano
per la vegetazione tutta arbusti, tipica delle zone brulle e
rocciose, e per oltre 4.000 specie animali censite. Fatta di
roccia calcarea e di dolomite, la Paklenica è un mondo di
fenomeni carsici, in particolare di grotte e caverne, tra le
quali spicca, per grandezza e ricchezza, la grotta Manita
peć (www.paklenica.hr). Il Parco nazionale Plaklenica comprende anche una parte del territorio del Parco naturale
Velebit, proclamato dall’UNESCO Riserva mondiale della
biosfera (www.velebit.hr).
Photo: Milan Babić
Il Parco nazionale Paklenica (www.paklenica.hr) è un’insolita area di mare e di montagna. Ricco di boschi naturali di
faggi, pini neri e pini nani, è anche l’habitat naturale di una
specie vegetale endemica che risponde al nome latino di
Arenaria orbicularis (in croato “pjeskarica”) e di altre specie
vegetali ed animali rare. Ricchissimo di formazioni carsiche,
è notissimo per la Mala e Velika Paklenica. Il PN Paklenica,
istituto nel 1949, occupa una superficie di 96 km2.
La sua cima più alta è il Vaganski vrh (1757 m), la cui area è
stata proclamata parco nazionale nel 1949. Da qualche anno
a questa parte, il parco è il teatro di un evento davvero unico
al mondo: si tratta del BIG WALL SPEED CLIMBING, una
gara di arrampicata libera a tempo su grandi pareti rocciose, tradizionalmente organizzata per il Primo maggio ed alla
quale partecipano appassionati provenienti da tutto il mondo.
La parte più verde delle Kornati dà vita al Parco naturale
Telašćica (www.telascica.hr), una delle più sicure insenature naturali per i diportisti dell’Adriatico, ma anche luogo di
un fenomeno naturale eccezionale: il lago salato di Mir, la
cui acqua è più calda di quella del mare! La vegetazione
mediterranea delle soavi piane carsiche costituisce l’habitat
naturale dei mufloni, ma rappresenta anche un piacevole
luogo di riposo e di caccia conosciuto ed apprezzato sin dai
tempi dell’antica Roma.
Il lago Vransko jezero (www.vransko-jezero.hr), con la sua
riserva ornitologica, è il maggiore lago naturale della Croazia. Distante dal mare in alcuni punti soltanto 800 metri,
vanta l’unico habitat naturale dell’airone della regione costiera croata, mentre il lago abbonda di pesce d’acqua dolce e d’anguille, la cui presenza è favorita dal fatto che le sue
acque si mescolano con quella salata del mare. I visitatori
della riserva, noleggiata una barca a remi, per pescare devono munirsi del permesso di pesca rilasciato dalla direzione del parco. Un tale paesaggio, ricco di cime montane ed
insenature marine, offre, come nessun altro, tante possibilità di una vacanza attiva organizzata da agenzie specializ-
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Photo: Ivo Pervan
zate o su iniziativa individuale. Quest’area si presta a belle
pedalate per i numerosi itinerari ciclistici lungo il mare od in
montagna, oppure alla pratica del trekking, del parapendio,
dell’arrampicata libera o delle attività speleologiche.
Il patrimonio storico-culturale
la cultura e la storia, proprio come la natura, sono state veramente munifiche nei confronti della regione turistica zaratina, abitata da ben tre millenni.
Zara (Zadar)
www.tzzadar.hr; www.visitzadar.net
Per secoli capoluogo della Dalmazia, oggi è uno dei centri più importanti della regione, una città con un patrimonio
monumentale di rilievo mondiale ammirabile in ogni suo angolo.
Zara deve la propria suggestività anche alla sua posizione geografica, nata com’è al centro della costa adriatica
ed attorniata da ben quattro parchi nazionali. Zara, città di
90.000 abitanti, è considerata il centro amministrativo, economico, accademico, culturale e politico dell’intera regione
della Dalmazia settentrionale.
Grazie alla sua ottima posizione geografica, vanta un clima
mite tipicamente mediterraneo: la temperatura atmosferica
media è di 25°C d’estate e di 7°C d’inverno, mentre la temperatura media estiva del mare è di 23°C.
Diventata capoluogo della Dalmazia nel VII secolo, restò
tale sino al 1918. Accanto ala bellezza delle viuzze lastricate della penisola (vero cuore della città vecchia zaratina), Zara è resa bella anche dalla chiesa tutta di pietra di
San Donato (IX secolo), dal maggiore foro romano oggetto
di scavi su questa sponda dell’Adriatico, da alcune perle
romaniche, come le chiese di Sant’Anastasia (Sv. Stošija)
del XIII secolo e di San Crisogono (Sv. Krševan) del XII
secolo, e poi dalla chiesa di San Simone (Sv. Šime), con
un reliquiario medievale d’argento dorato a forma di scrigno
contenente le spoglie del santo e risalente al 1380. Zara
vanta la più antica università croata, fondata nel 1396, cosa
che la inserisce di diritto nel novero delle città universitarie
più antiche d’Europa.
L’“Organo marino” (Morske orgulje), questo miracolo architettonico costruito sulla riva cittadina, è diventato l’icona
Photo: Ivo Pervan
più riconoscibile della Zara contemporanea. Le onde marine, scorrendo attraverso le canne dell’organo piazzate sotto
il livello del mare, creano un suono incredibile, una vera e
propria “musica del mare” che riempie conla sua melodia
l’aria del grande spazio della passeggiata lungomare. Il
“Saluto al Sole”, opera di Nikola Bašić, lo stesso architetto
che ha progettato l’“Organo marino”, risplende sull’estremità della penisola zaratina. Quest’installazione consta di
trecento lastre in vetro multistrato poste, al medesimo livello
del lastricato che ricopre la riva, a forma di cerchio con un
diametro di 22 metri. Il “Saluto al Sole” è stato ideato come
installazione spaziale a forma d’anfiteatro, attorno al quale,
su blocchi di pietra, sono raffigurati, in maniera stilizzata,
l’intero sistema solare e le orbite dei vari pianeti.
Proprio da questo punto della riva zaratina è possibile godere, secondo la testimonianza del grande Alfred Hitchock,
“del più bel tramonto del mondo”.
La regione di Zara conserva a Nin (www.nin.hr), centro urbano a 18 chilometri da Zara, prima città regia e culla dello Stato croato, una vecchia chiesetta di dodici secoli fa,
la chiesa di Santa Croce, conosciuta anche come “la più
piccola cattedrale del mondo”. Lunga appena 36 passi, la
chiesetta di Nin fu eretta secondo la posizione che il sole
assume nel cielo durante l’anno, fungendo, quindi, da orologio, da calendario e, naturalmente, da luogo di culto. Biograd na moru (www.tzg-biograd.hr) acquisì importanza tra
le città regie croate tra i secoli X e XII come sede dell’incoronazione del primo re croato-ungarico Koloman (Colomano).
Oggi è una tipica cittadina costiera dedita al turismo. Anche
grazie alla sua posizione geografica, ubicata com’è proprio
al centro del canale di Pašman, Biograd na moru si profila
come un importante centro del turismo nautico e luogo di
convergenza dei diportisti di tutt’Europa.
In città operano 4 sezioni museali: archeologica, etnografica, pittorica e storica. L’allestimento più interessante è
rappresentato dal carico di una nave del XVI secolo, unico
nel suo genere nell’Adriatico. Contiene oltre 10 mila oggetti d’inestimabile valore storico-artistico. Biograd è il punto
di partenza dell’itinerario tematico “Per le Sidraga e Luka
medievali” che abbraccia le aree di Biograd e di Benkovac.
Con questo tragitto di 7 ore si desidera avvicinare il turista al
patrimonio naturale e storico-culturale di questa terra.
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Photo: Juraj Kopač
L’offerta culturale
La parte storica della città di Zara è un luogo d’irresistibile
fascino per tutti gli amanti delle bellezze storico-culturali.
Da non perdere assolutamente la chiesa di San Donato,
simbolo della città, ed i seguenti musei zaratini: la mostra
permanente d’arte sacra “L’oro e l’argento della città di
Zara”, ospitata nel complesso del monastero delle monache benedettine di Santa Maria; il Museo archeologico di
Zara (fondato nel 1830), uno dei più antichi e significativi
della Croazia, con circa 80 mila reperti archeologici dal Neolitico al Medioevo; poi il Museo Nazionale con una Galleria
d’arte e la Sezione di scienze naturali; il Museo del mare,
che illustra lo sviluppo della marineria nella Dalmazia settentrionale; e, per concludere, il recentissimo Museo del
vetro antico, con la maggiore collezione di oggetti in vetro
dell’antichità di questo lembo d’Europa (con datazioni che
vanno dall’alba dell’Impero Romano alla tarda antichità, ossia dal I al V secolo d.C.).
Il tesoro della chiesa parrocchiale “L’oro e l’argento della città di Nin” si trova su un isolotto storico adiacente alla chiesa
parrocchiale di Sant’Anselmo. Custodisce le più antiche e
preziose reliquie della storia ecclesiastica croata.
Il Museo degli oggetti antichi di Nin – L’allestimento
odierno, esposto in sette spazi indipendenti, comprende
ogni periodo storico significativo per lo sviluppo di Nin,
ognuno di essi suddiviso in più unità tematiche ed accompagnato da abbondante materiale archeologico, leggende, ricostruzioni, modelli in scala, fotografie e cartine. Nel
museo è possibile ammirare la ricostruzione di due barche
croate delle origini: la Condura Croatica, trovata a Nin, e la
Serilia liburnica, trovata nel porto dell’antica Aenone (Nin),
in prossimità dell’odierno villaggio turistico “Zaton”.
La regione di Zara, per la frastagliosità delle sue coste, è
amatissima dai diportisti. Anche le isole zaratine vantano
un ricchissimo patrimonio storico. Tra esse spicca l’isola di
Pašman con due importanti luoghi sacri: un convento francescano del XIV-XVIII secolo ed un monastero benedettino
del XII-XV secolo. Quest’ultimo spicca per essere l’unico
monastero benedettino tutt’ora attivo in Croazia, per la sua
preziosa collezione di antichi dipinti e per l’amenità della
sua ubicazione. Un altro bel convento francescano, stavolta del XV secolo, si trova sull’isola di Ugljan (Ugliana), più
precisamente sull’isolotto di Galevac. Le tante isole dell’arcipelago zaratino ospitano anche antiche fortezze. Tra esse
spiccano la Kaštelina sull’isola di Vir, Sveti Mihovil (San Michele) su Ugljan, la Toreta sull’isola di Silba, mentre a Veli
rat, sull’isola di Dugi otok (Isola lunga), si trova uno dei più
bei fari della Croazia. Tra tutte le isole zaratine, tuttavia, è
Pag (Pago) a vantare il patrimonio culturale più prezioso.
Pag, isola di sale, formaggio e merletti, è unita alla terraferma mediante un ponte accanto al quale è visibile una
bella torre antica. Il centro storico cittadino, risalente al XV
secolo, è noto per la sua bella rete viaria, opera del lavoro di
pianificazione urbanistica del famoso architetto croato Juraj
Dalmatinac (Giorgio Orsini o Giorgio da Sebenico). Al suo
centro è possibile ammirare la chiesa dell’Assunzione della
Beata Vergine Maria, anch’essa risalente al XV secolo.
Anche l’entroterra di Zara, con le aree dei Ravni kotari e della Bukovica, abbonda di beni culturali di gran valore. Basti
pensare agli edifici storici lasciati sul suolo croato dai cavalieri Templari e Giovanniti. Scelta la città di Vrana quale loro
sede, i priori di Vrana svolsero un ruolo chiave nel gestire
e governare lo stato croato medievale, almeno sino al XVI
secolo, quando la città cadde nelle mani delle truppe turche.
L’offerta artistico-ricreativa
Ai tanti festival della regione, tra i quali spiccano “L’estate teatrale zaratina”, “L’estate di Pag”, “Zara dei sogni”,
“Serate musicali a San Donato”, “Mitra Zonata”, il festival
dell’Organo marino, il “Kalelargart” (un festival degli artisti di
strada), “The garden festival” (un festival di musica elettronica), il “Millennium Jump” (manifestazione legata al mare
ed a Zara, il cui evento più noto è il tuffo di massa dalla Riva
zaratina), e tanti altri ancora, durante i mesi estivi s’aggiungono anche numerosi e divertenti spettacoli che colmano
le vie di gente, di canzoni dalmate e di mille consuetudini
legate alla tradizione.
Una delle più suggestive è senz’altro la “Notte del plenilunio”, un festival incentrato sul patrimonio ispirato alla vita
dei pescatori ed alla gastronomia non solo della regione di
Zara, ma anche delle isole e dell’entroterra. Per l’occasione,
il centro di Zara viene allegramente invaso dai canti e dai
balli sino all’alba, l’illuminazione pubblica viene spenta e la
città s’illumina soltanto della luce della Luna, delle fiaccole
e delle lanterne.
Durante il carnevale invernale, nel corso del “carnevale estivo” o nel cuore dell’alta stagione, sull’isola di Pag si svolge
un ricco programma di cultura, divertimento ed arte. La
lunga spiaggia ghiaiosa di Zrće, sull’isola di Pag, sinonimo
di pazzo divertimento estivo, merita davvero l’appellativo di
“Ibiza croata”. Nel cuore della stagione estiva questa spiaggia può accogliere diverse migliaia di bagnanti. Zrće offre
la possibilità di praticare tanti sport ed è stracolma d’ottimi locali per il divertimento e la ristorazione. Le discoteche
“Aquarius”, “Calypso” e “Papaya” ed una costellazione di
locali più piccoli offrono occasioni di divertimento non-stop.
Sulla spiaggia Zrće, inoltre, sventola la Bandiera blu, il che
significa che i bagnanti dispongono di un bel mare pulito,
ottimi servizi (docce, WC e servizio di salvataggio) e di una
spiaggia piena di occasioni per il divertimento. A Kali, località sull’isola di Ugljan (Ugliana), nelle notti estive di pleni-
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lunio si tengono le “Kualjske ribarske noći-Tunuara”, una
manifestazione ideata per raccontare la vita ed i costumi
dell’umile gente di questo paese isolano il quale, nonostante le sue modestissime dimensioni, è considerato da oltre
mezzo secolo il maggiore centro di pesca sulla sponda croata dell’Adriatico.
La città di Biograd è nota per le sue manifestazioni culturali,
tra le quali ricordiamo il “Festival dei cibi, delle bevande,
delle delizie gastronomiche, dei souvenir e del folclore più
autentici”, il “Festival estivo di Biograd”, la “Notte di Biograd”
e la fiera nautica “Biograd boat and charter show”.
Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
Il formaggio pecorino di Pag, segno distintivo dell’isola
di Pag.
Il formaggio pecorino di Pag è uno dei simboli dell’isola
conosciuto anche oltre frontiera. La particolarità del pecorino di Pag, che lo rende così differente dagli altri formaggi,
sono la sua durezza e la sua salinità, e non la sofisticatezza
della tecnologia di produzione. Le pecore di Pag vengono
allevate sulle radure montane dell’isola, sulle quali cresce
un’erba costantemente esposta alla bora, ricca di salsedine
e di oli eterici. Proprio grazie a questo tipo d’alimentazione,
il formaggio di Pag ha un aroma specifico e riconoscibile. Il
pecorino giovane, molto più molle e leggero, può essere acquistato nei primi mesi invernali e primaverili, mentre quello
più stagionato è ottimo anche grattugiato.
La carne d’agnello di Pag – una rara delizia
La vera delizia della tavola zaratina della tradizione sono
le specialità a base di carne d’agnello, in particolar modo
quella proveniente dall’isola di Pag (Pago), dove le pecore
pascolano prati d’erba medicinale resa salata dal sale del
mare trasportato dalla bora e ricca d’oli eterici che danno
alle loro carni, ma anche al latte, un sapore tutto speciale.
E se la carne d’agnello, sinonimo dell’alta gastronomia, viene preceduta da un antipasto di formaggio pecorino di Pag,
il più premiato formaggio croato in Europa, e di prosciutto
crudo di Posedarje essiccato alla bora, allora il piacere gastronomico sarà completo. Il tutto accompagnato dai frutti
della terra dei Ravni kotari, regione dell’entroterra resa fertilissima grazie alla costa ed alle isole le quali, disposte su
quattro file parallele, la riparano dai forti venti provenienti
dal mare.
La centenaria tradizione del prosciutto crudo dalmata
di Posedarje
Il prosciutto crudo di Posedarje si produce nelle aziende alimentari locali secondo un procedimento basato sulla
tradizione centenaria degli insaccati dalmati. La produzione
tradizionale, con un accento particolare al procedimento
dell’asciugatura alla bora del Velebit intrisa dell’aroma della
vegetazione della Dalmazia, conferisce al prosciutto un aroma ed un gusto speciali.
L’olio d’oliva di produzione artigianale, una tradizione
di duemila anni
La regione zaratina possiede centinaia di migliaia d’olivi che
danno un olio di un aroma e di una qualità fuori dal comune. La tradizione dell’olivicoltura, da queste parti, risale a
più di duemila anni fa, cosa testimoniata anche dai resti dei
rudimentali macchinari di un oleificio nella località di Muline,
sull’isola d’Ugljan (Ugliana). L’olio d’oliva è impiegato prevalentemente come condimento delle specialità di mare e
delle verdure bollite.
Il segreto del liquore degli imperatori e dei re
Il Maraschino, un liquore da dessert che da secoli viene
prodotto proprio a Zara da una specie autoctona di visciola
marasca, in base ad una ricetta originale mai svelata. Questo antico e glorioso stabilimento custodisce nei suoi archivi
tanti aneddoti interessanti legati alla storia del liquore zaratino. Il Maraschino s’esportava tradizionalmente in tutta Europa; richiestissimo dalle corti imperiali e reali fin dal XVIII
secolo, con esso brindarono alcuni tra i più potenti della terra. Napoleone Bonaparte, conquistatore del XIX secolo per
antonomasia, “conquistato” dal Maraschino, amava berlo
come digestivo dopo il pranzo o la cena. Tra i suoi estimatori, ricordiamo i sovrani francesi Luigi XVIII, Carlo X e Luigi
Filippo, nonché lo zar russo Nicola I. Il re inglese Giorgio
IV inviò a Zara le sue navi da guerra affinché caricassero
un prezioso carico di centinaia di casse di Maraschino per
la corte londinese e per i governatori di Malta e Corfù. Nel
1871 altre navi inglesi, stavolta mandate dalla regina Vittoria, imbarcarono un gran contingente del liquore zaratino.
Un altro aneddoto racconta che, il 26 settembre 1887, lo
stabilimento del Maraschino ebbe l’onore d’ospitare il Principe di Galles (noto come re Giorgio V), di passaggio da
Zara, il quale si premurò di consegnare personalmente un
cospicuo ordine della famosa specialità dalmata. Consumato al bar del leggendario Titanic in occasione del suo unico
viaggio, del Maraschino scrisse anche Honoré de Balzac
nel romanzo “Un début dans la vie” del 1842.
Il šokol è un prodotto tipico legato da secoli a Nin ed al suo
territorio e vanta tante ricette quante sono le famiglie che lo
producono. Il šokol, le cui origini risalgono al XVII secolo, si
prepara usando la coppa del maiale e seguendo un procedimento simile a quello previsto per la produzione del prosciutto crudo: viene lasciato marinare nel sale marino dai tre
ai sette giorni, dopodichè si immerge nel vino rosso cotto
ed, infine, s’avvolge e si “stecca” con varie spezie (pepe,
chiodi di garofano, noce moscata). Inserito in un particolare budello e legato con lo spago, viene prima affumicato
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per alcuni giorni, poi essiccato alla bora. Dopo alcuni mesi
d’essiccazione in un locale ben areato, il šokol è pronto per
essere consumato. È interessante notare come sia impossibile produrre due šokol identici. Ciò dipende dai segreti
legati alla lavorazione delle carni, certo, ma è la bora che
soffia nei mesi invernali a rappresentare l’elemento determinante per la qualità di questo straordinario prodotto tipico.
UN’offerta ricettiva varia e di buona qualità
Zara e dintorni (Borik, Puntamika, Diklo e Petrčane) vantano tanti alberghi e centri per il divertimento. Gli alberghi
di Zara sono solitamente ottimi, con servizi e contenuti che
vanno dalle piscine ed i campi da tennis, sino agli impianti
per il beach volley. L’hotel “Bastion” è il primo albergo aperto nel centro storico cittadino (ossia sulla penisola zaratina)
negli ultimi vent’anni. Si tratta di un boutique hotel a 4 stelle,
arredato con estremo gusto e con tanto di ristorante, sala
congressi e camere e suite dotate d’ogni comfort. Sottolineiamo l’esclusività della sua ubicazione: tra le mura della
cittadella fortificata di Kaštel, a due passi dalla pittoresca
Piazza dei tre pozzi (Trg tri bunara), dall’Arsenale e dal
lounge-bar “The garden”, di proprietà di Nick Colgan, già
batterista del gruppo UB 40.
Zara è un grande centro turistico con tante capacità ricettive: ville, appartamenti, camere in affitto, pensioni e campeggi. La città vanta anche otto marina attrezzati di tutto
punto per garantire ai diportisti un riparo sicuro ed eccellenti
servizi. Zara è anche l’unica città dell’Adriatico in grado di
ospitare grandi navi da crociera proprio in corrispondenza
del centro cittadino, a due passi dai nuovi simboli della Zara
turistica: l’“Organo marino” ed il “Saluto al Sole”.
Le destinazioni nelle aree rurali della Contea Zaratina, immerse nel verde del Primorje, dei Ravni kotari e della Lika,
con i loro agriturismi, le tipiche case di pietra e l’atmosfera
bucolica, offrono al turista cibi nostrani ed una sistemazione
confortevole.
Il turismo congressuale della regione zaratina offre eccellenti possibilità negli alberghi “Kolovare”, “Pinja” a Petrčane
e nel complesso alberghiero “Borik”, che consta di strutture
a tre e quattro stelle e dispone di oltre duemila posti-letto; le
strutture di questo complesso, negli scorsi anni, sono state
completamente rinnovate, sino a fare del “Borik” uno dei più
bei complessi alberghieri di tutta la Dalmazia.
NOVITA’
Il gruppo austriaco Falkensteiner, proprietario anche del
resort “Borik” a Zara, quest’anno ha aperto il primo dei tre
alberghi del suo nuovo resort sito in località Petrčane. Alludiamo all’hotel “Diadora”, la cui capacità ricettiva è garantita da 250 camere di 33-47 m2. Ogni camera ha una
zona-notte riservata ai bambini, un soggiorno, un bagno
con vasca e piatto doccia, l’accesso ad internet, un minibar
ed un apparecchio TV flatscreen. L’offerta ricettiva dell’hotel
comprende anche alcune camere collegate mediante porte
comunicanti e camere attrezzate per ospitare persone diversamente abili. La particolarità di questa struttura è che
l’offerta generalmente destinata agli adulti è proposta anche
ai bambini, i quali, ad esempio, potranno godere dei piaceri
del programma “Spa & benessere”. E poi c’è il “Falky-land”,
un parco dei divertimenti che si protende su una superficie
di quasi 1.000 m2, ricchissimo d’attrazioni riservate ai bambini: un asilo nido, un’area riservata ai bebè, un cinema, una
sala TV ed una minidiscoteca.
Il Family Hotel “Diadora” è il primo tassello di un ambizioso progetto che interessa l’intera penisola di Punta Skala.
La prosecuzione dei lavori, che prevede la realizzazione
dell’aparthotel “Senja” e dell’hotel “Madera”, è fissata per la
fine della stagione turistica o per gli inizi di novembre. L’hotel “Jadera” sarà il primo hotel a cinque stelle della Contea
di Zara e sarà dedicato prevalentemente al business ed agli
adulti senza bambini. Chi, invece, deciderà di soggiornare
all’aparthotel “Senja”, potrà anche usufruire (a pagamento)
dei servizi dell’hotel. L’intero resort, la cui realizzazione costerà 220 milioni di euro, avrà una capacità ricettiva complessiva di 1.000 posti-letto.
Il pluripremiato “Zaton Holiday Village”, nei pressi di Nin, è
il maggiore campeggio della Dalmazia. Completamente rinnovato, è immerso in una bella pineta. Accanto al campeggio sorge anche un residence con tanto di centro sportivo,
mentre la spiaggia è particolarmente adatta a chi non sa
nuotare ed ai bambini.
Il campeggio Park Soline, premiato con la “Superplatz”
dell’ADAC tedesca e col premio “Simpathy and Quality” della Federcampeggio italiana, è stato interessato da ingenti
investimenti che ne hanno elevato la qualità sino a farlo diventare una struttura a 4 stelle.
Biograd è stata testimone dell’apertura di un suo nuovo
albergo, l’hotel “In”, ubicato ai margini della città, con lo
sguardo rivolto al marina e distante 300 metri dalle spiagge
di sabbia e ghiaia dei dintorni. Tra le dotazioni della struttura
ricordiamo: 44 camere, di cui 3 attrezzate per accogliere
ospiti diversamente abili, un parcheggio privato, una zona
relax, un centro wellness con piscina coperta, idromassaggio, bagno turco e sauna finlandese, sala pesi, docce
con acqua fredda, salette per massaggi, solarium con baraperitivi, docce ed idromassaggio, taverna con terrazza,
bar-aperitivi con terrazza, centro business con tanto di sala
congressi e 2 ascensori.
Il Museo del vetro antico, aperto nel mese di maggio del
2009, è ospitato nel bel palazzo Cosmacendi sul Muraj di
Zara. In esso sono esposti oggetti in vetro del passato,
dall’alba dell’Impero Romano sino alla tarda antichità, ossia
d’epoca paleocristiana (I-V secolo d.C.). Accanto agli esemplari zaratini, il museo custodisce anche antichi oggetti in
vetro provenienti da ogni parte della Croazia. Zara, col suo
nuovo spazio museale, diventa così un centro internazionale per lo studio dell’arte vetraria.
Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara
– Centro UNESCO di 2° categoria – L’archeologia subacquea in Croazia negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante;
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trova applicazione un ottimo sistema di classificazione, ricerca e tutela dei siti archeologici subacquei. Il fulcro di tali
attività, d’ora in poi, sarà il Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara (MCPA). Aperto nel mese di settembre del 2007 nell’ambito dell’Istituto Nazionale Croato di
Restauro, è un ente scientifico istituito dalla Repubblica di
Croazia. Dotato di personalità giuridica dal gennaio 2009,
è nato in seguito al fatto che la Croazia è stata tra i primi
paesi al mondo ad aver ratificato la Convenzione dell’UNESCO (2001) sulla tutela del patrimonio culturale sommerso
dell’umanità. Per questo motivo l’UNESCO ha accolto l’iniziativa della Croazia di proclamare il centro di Zara come
centro regionale di 2° categoria sotto l’egida dell’UNESCO.
Il Centro avrà una spiccata dimensione regionale e s’occuperà dell’insegnamento e della diffusione delle conoscenze
e delle novità del settore. Il suo ambito sarà limitato ai paesi
dell’Europa sud-orientale e dell’area mediterranea in senso
lato. In considerazione del carattere dei reperti e dei siti archeologici, è prevista un’intensa collaborazione con i paesi
della regione.
Nell’ambito del progetto “Per le strade di Petar Zoranić da
Nin”, poeta rinascimentale croato ed autore di “Planine”, il
primo romanzo scritto in croato (1536), nel 2009 sono previste varie attività legate all’assetto funzionale del parco di
Nin dedicato a questo suo illustre figlio, come la collocazione di cartelli informativi, la realizzazione di eventi ludici per
bambini e tanto altro ancora. L’obiettivo del progetto consiste nell’ideare e realizzare una sorta di viaggio tematico
per i territori di ben tre contee limitrofe, con l’obiettivo di
condurre i turisti in visita ai luoghi descritti nel romanzo “Planine” (“Montagne”). Chi parteciperà al viaggio avrà modo,
così, di scoprire la natura, la cultura e la storia delle contee
Zadarska (Zaratina), Ličko-senjska (della Lika e di Segna) e
Šibensko-kninska (di Sebenico e di Knin). Il progetto prevede anche l’impiego di attori che avranno il compito di leggere, nelle località di maggior rilievo dell’itinerario, passi tratti
dall’opera di Zoranić e che parlano del luogo che si visita.
Photo: Milan Babić
Turismo attivo
L’Anić kuk nella Velika Paklenica – Tra le rocce del Carso croato, l’imponente picco dell’Anić kuk, alto 350 metri e
compreso nel Parco nazionale Paklenica, è una destinazione
particolarmente amata dagli scalatori. Con altre 400 vie di
arrampicata, alcune tra le più difficili d’Europa, è meta internazionali di scalatori, competizioni, scuole e campi all’aperto.
L’intero bacino della Mala Paklenica è difficilmente accessibile e raramente frequentato. In futuro sarà classificato
come “zona selvaggia” nella quale nidifica il grifone. Tra alcuni grandi complessi speleologici compresi nel territorio
del parco nazionale, spicca senz’altro per la sua bellezza la
caverna Manita peć, nel tratto inferiore della Velika Paklenica. Il tratto esplorato di questa cavità misura 175 m ed ha
alcune sale di dimensioni davvero straordinarie. La maggiore, per esempio, è lunga 65 m ed alta 32 m.
Il primo Škraping, una combinazione di arrampicata, salto
tra le rocce, corsa, camminata ed orientamento nella natura, il cui nome deriva dalla parola dalmata škrapa (roccia
aguzza), è stato organizzato nel 2006 sull’isola di Pašman.
L’ideatore di quest’insolita corsa è Josip Tomić, trainer ed
esperto di corsa di Biograd na moru, mentre l’intero progetto
è stato creato dai membri dell’associazione “TRS”. Dopo tre
anni sull’isola di Pašman, l’edizione Škraping 2009 è stata
organizzata sull’isola di Ugljan, il cui territorio, con Pašman,
Pag e Dugi otok, è attraversato da chilometri di percorsi per
il trekking ed il mountain biking.
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I tesori del mondo sommerso
Il mare di Zara è ricchissimo di isole, ed i sub vi possono
trovare un punto per l’immersione riparato dalle onde e dai
venti in ogni stagione. L’area abbonda di pareti rocciose,
scogli e grotte, spesso ricchissimi di pesce, in modo particolare sul versante esterno della cosiddetta “muraglia delle
Kornati”, ricca di innumerevoli pareti a strapiombo, fenditure
sommerse e grotte. Nonostante le straordinarie condizioni di visibilità, alcuni siti richiedono esperienza o la sicura
guida di un sub abilitato operante nei centri d’immersione.
All’interno del perimetro del Parco naturale di Telaščica e
del Parco nazionale delle Kornati per immergersi è necessario avere l’apposito permesso. Per questo motivo, solitamente s’organizzano immersioni di gruppo mediante i centri
diving autorizzati che hanno le loro basi sull’isola di Murter
e nel territorio compreso tra Biograd e Primošten.
Winnetou ed il turismo a Starigrad Paklenica
A Starigrad-Paklenica è stata inaugurata una mostra dedicata allo scrittore tedesco Karl Mayo i cui romanzi, negli
anni Sessanta del secolo scorso, hanno costituito la base
per alcuni film di grande successo girati in Croazia ed ispirati alle gesta del capo indiano Winnetou. Spinto dal costante
interesse dei turisti per un tour nei luoghi dei film, l’ufficio
turistico locale ha dato vita ad un tour turistico a tema chiamato sulle orme di winnetou che porta i visitatori a
scoprire le più belle località naturali della zona, scelte a suo
tempo per ambientare le riprese di ben 11 pellicole ispirate
alle gesta del capo indiano. I siti più conosciuti si trovano
all’interno del perimetro dei parchi nazionali Paklenica, Krka
e Laghi di Plitvice, nel Parco naturale Velebit e nel canyon
del fiume Zrmajna. Da qualche anno a questa parte in questi luoghi si tiene una manifestazione anch’essa ispirata ai
romanzi di Karl Mayo e che unisce i film su Winnetou alle
bellezze naturali di queste terre. La manifestazione (che si
terrà dal 29 maggio al 5 giugno 2010) prevede un tour tra
i luoghi delle riprese in compagnia con alcuni membri del
cast d’allora, e, tra le attività sportivo-ricreative, equitazione
ed il tiro con l’arco. Il programma comprende anche serate
cinematografiche e letterarie, spettacoli d’intrattenimenti in
stile country e tanto altro ancora.
Aumenta la capacità ricettiva del porto zaratino di
Gaženica
I lavori di costruzione del nuovo porto zaratino di Gaženica
termineranno entro il 2013. La struttura sarà in grado di
smaltire un traffico di ben tre milioni di passeggeri. Il valore dell’investimento ammonta a 220 milioni di euro e sarà
finanziato da risorse stanziate dalla Banca Europea per gli
Investimenti (EIB) e dalla Banca Tedesca per lo Sviluppo
(KfW). Con la sua costruzione, e con la realizzazione di tutte le infrastrutture viarie interne, gli edifici del terminal e le
aree d’attesa per l’imbarco delle autovetture, nel porto vi
sarà la possibilità di imbarcare e sbarcare contemporaneamente un gran numero di passeggeri ed autovetture (tra
l’altro, 6 traghetti impegnati sulle linee di cabotaggio, lunghi
dai 50 ai 150 metri, 3 navi per la navigazione internazionale,
lunghe dai 150 ai 200 metri, e 3 navi da crociera lunghe dai
250 ai 350 metri). Il nuovo porto di Gaženica avrà tutte le
premesse per diventare l’homeport di tante compagnie da
crociera internazionali.
Il Porto di Novigrad dispone di undici armadietti per l’attracco degli yacht (con corrente elettrica da 20V e 380V ed acqua potabile). Novigrad offre opportunità per la pratica delle
seguenti attività sportivo-ricreative: tiro con l’arco, cicloturismo, canoismo, rafting, beach volley, pallavolo su campi
in erba, pallamano, pallacanestro, calcetto, calcio, bocce e
scacchi.
L’ecoturismo
Photo: Andrija Carli
Il parco delle Saline di Nin
A Nin potrete scoprire la storia delle sue saline (Solana) ed
il tradizionale modo di produrre il sale marino. All’ingresso delle saline si trova un centro informativo nel quale, con
l’ausilio di una guida, scoprirete i segreti della lavorazione
e della produzione del sale marino. Una visita alle saline
di Nin vi svelerà l’interessante mondo delle aree umide
della laguna circostante e il ricco patrimonio ornitologico
dell’area. Le saline di Nin producono anche un particolarissimo “fiore di sale” ricco di magnesio e di calcio. Il “fiore
di sale” s’ottiene mediante un procedimento assolutamente
naturale e, grazie alle sue proprietà rinfrescanti e rivitalizzanti, è un ottimo rimedio nei momenti di stress.
La fattoria degli asini
Si tratta d’una fattoria che sorge nella località di Poljica, ad
una distanza di 9,7 chilometri dalla costa marina, ovvero
dall’antica città di Nin. I visitatori della fattoria, in particolare
i bambini, resteranno estasiati dalla possibilità di osservare
la vita degli asini e di cavalcarli. Gli adulti saranno più interessati al latte d’asina, dotato, secondo la tradizione popolare, di proprietà curative ed afrodisiache.
Ljubotić – è uno dei rari casolari ancora abitati del Velebit, raggiungibile soltanto attraverso una strada di montagna di cinque chilometri tra Tribanj e Kruščice, a due passi
da Starigrad-Paklenica. La località di Vrata Velebita (Porta
del Velebit) propone una casa-museo con una mostra sullo
sviluppo dell’apicoltura in Dalmazia e nel Mediterraneo ed
una saporita degustazione di alcuni prodotti tipici dell’area
(prosciutto crudo, formaggio, miele e acquaviti). Nelle sue
immediate vicinanze scoprirete i MIRILA, ceppi funerari a
ricordo degli allevatori nomadi di bestiame deceduti sui pendii del Velebit tra il XVII ed il XX secolo. Simboli di pietra di
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un singolare rito funerario proprio di queste terre, venuto
meno col mutare della vita e delle abitudini, i mirila sono una
testimonianza della vita di un tempo tra i monti del Velebit.
Collegamenti
Grazie alla nuova autostrada, Zara può essere raggiunta da
Zagabria (e dal resto della Croazia) in sole due ore d’auto.
L’aeroporto internazionale zaratino si trova a soli 8 km dal
centro di Zemunik. Da qui partono giornalmente aerei per
Zagabria e per tante città europee. Nei mesi estivi, l’aeroporto di Zara propone i voli delle compagnie low-cost (per
Londra, Dublino, Vienna, Edimburgo, Stoccolma, Pisa, Colonia, Berlino, Francoforte e Düsseldorf).
Le linee marittime internazionali collegano quotidianamente
Zara ad Ancona (Italia).
Una linea di traghetti di cabotaggio collega Zara a Pola ed a
tutte le isole dell’arcipelago.
Il treno ed i pullman di linea, con una cadenza quasi giornaliera, consentono di raggiungere Zagabria ed il resto
dell’Europa.
Nel nuovo palazzetto dello sport a Višnjik, nel mese di gennaio del 2009 si sono svolte alcune partite del campionato del mondo di pallamano maschile. Edificio imponente e
moderno, è stato dedicato a Krešimir Ćosić, una leggenda
della pallacanestro cittadina e mondiale, e nel prossimo futuro rappresenterà l’impianto centrale dello sport zaratino.
Ubicato nella zona nord-orientale di Zara, dista dalla Penisola (il centro storico) una ventina di minuti a piedi, che è
poi la distanza che lo separa da un po’ tutte le altre zone
della città.
Photo: Damir Fabijanić
Le cose di cui andiamo fieri
Il liquore Maraschino era amatissimo alla corte di Sua Maestà britannica. Il re Giorgio IV spediva le proprie navi da
guerra a Zara per caricarvi centinaia di casse di Maraschino
per la corte londinese e per i governatori di Malta e Corfù. Nel 1871 dal porto zaratino salparono navi cariche di
Maraschino dirette alla regina Vittoria. Nel 1887 il Principe del Galles (il futuro Giorgio V), in compagnia del Duca
d’Edimburgo, fece visita alla fabbrica del famoso liquore di
Zara, non perdendo l’occasione di commissionarne personalmente una gran quantità. Il Maraschino conquistò anche
Napoleone Bonaparte ed i suoi comandanti (ad esempio, il
generale Marmont), ma era una presenza costante anche
sulle tavole delle corti russa, francese, viennese ed italiana.
Zara, inoltre, fu la prima città in terra croata a dotarsi di
un’Università, fondata nel 1396 dai monaci domenicani in
seno al monastero di San Domenico.
Sull’isola di Ugljan (Ugliana) sono stati censiti ben 200.000
alberi d’olivo.
L’edizione inglese di “Vogue” (2009) ha collocato Zara ed il
suo “Organo marino” nel novero delle 25 località da visitare
a tutti i costi. Definite come “località da sogno che offrono momenti di autentico piacere”, accanto alla bellezza di
alcune isole greche, al fascino delle spiagge neozelandesi
(dov’è stato girato “Piano”, per intenderci!), alle variopinte
vie di Rio de Janeiro, ha trovato posto anche il grandioso
Organo marino di Zara. Vogue, rivista di tendenza per antonomasia, non ha risparmiato parole d’elogio per descrivere
questo nuovo simbolo della città dalmata, un luogo magico
nel quale, recita l’articolo, “sembra che il dio Nettuno in persona vi suoni la fisarmonica”. L’Organo marino, suggestiva
opera dell’illustre architetto zaratino Nikola Bašić, considerato “in” dalla “Bibbia della moda” mondiale, riceve così un
nuovo riconoscimento che lo colloca, giustamente, nel gotha delle destinazioni turistiche internazionali.
Un regalo originale ed un bel souvenir
Il merletto di Pag – nella lista del patrimonio immateriale
dell’umanità sotto l’egida del’UNESCO. Il merletto è “l’oro
bianco” della città di Pag (Pago), il suo più bel souvenir e dal
2009, accanto al merletto di Lepoglava, bene tutelato del
patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO.
Nato a Micene, nell’antichità giunse a Pag grazie ai frequenti traffici mercantili, restandovi sino ai nostri giorni. Si
tratta di un ricamo straordinariamente bello, un manufatto che può essere ricordo personale o regalo per i propri
cari. Questo merletto rende al meglio se incorniciato su uno
sfondo nero. Il merletto di Pag, con le sue tante forme e le
sue innumerevoli varianti, si differenzia dagli altri merletti
perché viene realizzato con un filo estremamente sottile e
resistente. Persino l’imperatrice Maria Teresa, nella reggia
viennese, aveva alle proprie dipendenze una merlettaia di
Pag che ricamava per le esigenze di corte. Il merletto di Pag
fu presentato ufficialmente al mondo nel 1880 e fu esposto
anche ad una mostra internazionale nel 1939 a New York.
Racconti, leggende e miti
le radici dello Stato croato a Nin
Lo Stato croato fu riconosciuto per la prima volta nel lontano 879 proprio a Nin dall’allora papa Giovanni VIII. Questi,
colpito dalla devozione dei Croati alla Chiesa cattolica ed a
Roma, il 7 giugno 879 indirizzò tre lettere al nuovo sovrano
croato Branimir con le quali impartiva la propria benedizione
e riconosceva lo Stato croato ed il suo popolo. La prima
lettera era intestata al re Branimir, la seconda al vescovo di
Nin Teodosio, mentre la terza era destinata al corpo sacerdotale ed a tutto il popolo croato.
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Press 2010
Photo: Andrija Carli
L’apparizione della Madonna di Zečevo
La tradizione vuole che ogni anno, il 5 maggio ed il 5 agosto, sull’isolotto di Zečevo si svolga un pellegrinaggio diretto
al luogo d’apparizione della Madonna. L’isolotto ha soltanto
6 km di perimetro ed è diviso dalla terraferma da un istmo
che, durante l’alta marea, può essere attraversato a piedi.
Su quest’isolotto hanno trovato riparo alcuni eremiti che, in
onore della Vergine, hanno eretto la chiesetta della Madonna di Zečevo.
La Bandiera blu sventola su 9 spiagge e 3 marina della
Contea zadarska:
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Spiaggia Dražica, Biograd na moru
Marina Dalmacija, Bibinje-Sukosan Marina Kornati, Biograd na Moru
Spiaggia del campeggio Šimuni, Pag
Spiaggia Borik, Zadar
Spiaggia Bosana, Biograd na moru
Spiaggia Iza banja, Sveti Filip i Jakov
Spiaggia Jaz, Preko
Spiaggia Mala mandra,
Kolan
Spiaggia Prosika, Pag
Spiaggia del resort Zaton, Nin Tankerkomerc Marina Zadar
www.nin.hr ;www.grad-nin.hr ;www.zaton.hr ;
www.zaton-zd.hr; www.zadar.hr; www.tzzadar.hr;
www.paklenica.hr; www.np-sjeverni-velebit.hr;
www.kornati.hr; www.telascica.hr; www.vransko-jezero.hr;
www.pag-tourism.hr
Una vacanza su un faro fatto…d’albumi d’uovo
Una delle offerte turistiche più bizzarre dell’arcipelago zaratino è rappresentata dalla possibilità di trascorrere una vacanza nel faro Veli Rat, sull’isola di Dugi Otok (Isola Lunga).
Si tratta di un’alta costruzione attorniata da una pineta e
da spiagge ghiaiose, capace di ospitare sette persone. La
particolarità di quest’edificio, alto 40 metri, sta nel fatto che,
nel suo spesso intonaco esterno, secondo una leggenda
sarebbero stati impastati anche migliaia albumi d’uovo. Ciò
fu fatto affinché la costruzione potesse resistere meglio al
mare ed ai venti, mentre il cortile lastricato del faro è abbellito da un’antica chiesetta all’ombra di un pino centenario.
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Dalmazia – Sebenico
www.sibenikregion.com
Photo: Damir Fabijanić
Šibenik (Sebenico), il porto naturale più riparato dell’Adriatico centrale, sorge nei pressi della foce del fiume Krka ed è
il fulcro di questa regione turistica che vanta due parchi nazionali, un entroterra rigoglioso che si fonde splendidamente con il litorale, un ricco patrimonio storico-culturale ed un
mare con quasi 300 isole, isolotti e scogli. Soltanto sei isole
dell’arcipelago sono abitate: Žirje, Zlarin (l’isola del corallo),
Prvić (l’isola di Faust Vrančić), Kaprije, Krapanj (l’isola delle
spugne e, nel contempo, la più piccola e bassa isola abitata
del paese) e Murter (la maggiore delle isole della Contea,
unita alla terraferma tramite un ponte). Secondo le analisi
svolte dall’ADAC (l’Automobile Club tedesco) sulla qualità
e la pulizia del mare, l’Adriatico croato è da anni uno dei
mari più puliti del bacino del Mediterraneo, con particolare riferimento al versante pelagico degli arcipelaghi della
Dalmazia, non toccati dall’inquinamento industriale e vero
e proprio paradiso per i diportisti. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle,
di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di
conseguenza, la Dalmazia di Šibenik sarà presentata come
la “perla dell’Adriatico”, ponendo in primo piano la sua natura di “paradiso nautico”. I pregi di quest’area, secondo il
piano di marketing, sono le sue pittoresche isole e l’atmosfera autentica ed intatta dei suoi paesini.
Il patrimonio naturale
le Isole Kornati, lacrime, stelle e soffio divino
La natura incontaminata delle aree protette, la gran varietà del mondo animale e vegetale, le grotte e le doline
carsiche della boscosissima montagna sono elementi in
contraddizione netta con la vista che, dalla cime di questi
monti, abbraccia il merletto di isole del Parco nazionale
delle Kornati (Incoronate), in parte compreso nel territorio
della Contea zaratina, in parte compreso nel territorio della
Contea sebenicense. Il Parco nazionale delle isole Kornati
Photo: Damir Fabijanić
consta di circa 150 isole, isolotti e scogli di nuda roccia, alla
quale fanno da contrasto lo straordinario azzurro del suo
mare e la verticalità delle falesie che calano a strapiombo
sino ad una profondità che raggiunge anche qualche centinaio di metri.
L’arcipelago deve il proprio nome alla maggiore delle sue
isole, l’isola di Kornat, mentre una leggenda racconta che
“l’ultimo giorno della creazione, Dio, a coronamento della
propria opera, creò le Kornati con le lacrime, le stelle ed il
soffio divini”. Queste parole le dobbiamo alla penna di un
George Bernard Show estasiato dalla bellezza dell’arcipelago, che è anche il più denso del Mediterraneo europeo
(www.kornati.hr).
Photo: Milan Babić
In completo contrasto col mondo delle Kornati, ecco il regno
fluviale del Parco nazionale “Krka” (www.npkrka.hr), una
straordinaria bellezza carsica le cui acque scorrono, per i
due terzi della sua lunghezza, dentro le gole del parco. La
Krka, lungo questa via lussureggiante, si riversa formando
sette cascate, delle quali l’ultima, quella denominata Skradinski buk, vanta una quantità idrica media di 55 metri cubi
d’acqua al secondo. Il Parco nazionale della Krka abbonda di flora e di fauna ed offre ospitalità a ben 222 specie
d’uccelli, cosa che lo colloca tra le aree ornitologiche più
importanti d’Europa.
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Il Parco nazionale della Krka può esser visitato in barca, a
bordo di un veicolo speciale o a piedi. Da non perdere una
visita all’etnomuseo allestito in uno dei vecchi mulini della
zona. Nel territorio del Parco nazionale della Krka si trova
anche l’unico centro per la tutela dei falchi di tutta la Croazia; nel corso della visita, si possono ammirare le evoluzioni
e l’abilità di questo fantastico predatore (www.npkrka.hr).
Ciascuna delle isole sparse per il mare pelagico della regione di Sebenico nasconde una propria particolarità. L’isola
di Zlarin vanta i più abili corallai dell’Adriatico; Krapanj, oltre
ad essere l’isola abitata più bassa e più piccola dell’Adriatico, è anche famosa per i suoi abilissimi pescatori di spugne;
l’isola di Prvić, dal canto suo, un po’ come la città di Vodice,
cela due località, Prvić Luka e Prvić Šepurina, protette dal
Ministero dei Beni culturali della Repubblica di Croazia. È
anche nota per Faust Vrančić, inventore del primo paracadute funzionante, il quale sull’isola trascorse la sua infanzia
(la residenza di famiglia è ancora a Prvić Šepurina) e volle
essere sepolto precisamente nella chiesa della Madonna
della Pietà a Prvić Luka. Sono in corso i lavori di realizzazione di un museo a lui dedicato che custodirà, tra l’altro, un
allestimento permanete con una cinquantina di modelli di
prototipi ed invenzioni realizzati in base ai disegni originali
tratti dal libro “Macchinae novae”.
Photo: Sergio Gobbo
Il patrimonio storico-culturale
Il tesoro storico-culturale testimonia dell’antica presenza
umana e della sfarzosità dell’arte costruttiva degli abitanti
della regione di Sebenico.
Spiccano, in particolare, la località storica di Bribirska glavica, la Scardona romana e le quattro fortificazioni sebenicensi di S. Michele, S. Giovanni, Šubićevac e S. Nicola. Di
gran valore turistico è anche fortezza della città di Knin.
La rocca di Sebenico fu eretta nel IX secolo.
Sebenico fu menzionata per la prima volta in un atto di donazione del re croato Petar Krešimir del 1066, al quale Sebenico deve il proprio epiteto di “Città di Krešimir”. La città,
fondata dai Croati più di mille anni fa, tra le sue vie e le sue
piazze conserva alcune delle più preziose opere d’arte della
Dalmazia, tra le quali s’annoverano il Municipio, capolavoro
dell’arte costruttiva croata, e la cattedrale di San Giacomo,
capolavoro del maestro Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini),
risalente al XV secolo ed annoverata tra i beni del Patrimonio storico dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO.
Costruita in 105 anni esclusivamente con la pietra delle isole di Brač (Brazza), Rab (Arbe) e Korčula (Curzola), rappresenta l’unico edificio d’Europa realizzato in pietra con blocchi e lastre incastrate, senza l’impiego di alcun materiale
legante. Oltre che per la sua cattedrale, la città di Sebenico
è famosa perché per il suo centro storico che, tra tutti i centri
storici della Dalmazia, vanta in assoluto il maggior numero
di chiese. Un tempo ce n’erano 24; oggi, invece, se ne contano e conservano soltanto 13, che potrete visitare passeggiando per il centro storico della città.
Šibenik fu anche la prima città, sotto la Repubblica di Venezia, alla quale fu concesso di coniar moneta. Il Museo
di Sebenico fu fondato il 20 dicembre 1925 in occasione
delle celebrazioni del millenario della fondazione del Regno
croato. Ospitato nell’ex Palazzo dei Rettori, nei pressi della
Cattedrale, vanta diverse sezioni: archeologica, storico-culturale, etnografica e dedicata alla storia moderna. In seno al
museo opera anche una sezione specializzata nel restauro
e nella conservazione d’opere d’arte. Il suo compito è quello
di raccogliere, custodire, elaborare e presentare il patrimonio storico-culturale della regione di Sebenico.
Il Parco nazionale “Krka” nasconde nel suo seno due perle storico-culturali di gran valore: il monastero ortodosso di
Sant’Arcangelo della Krka ed il favoloso convento di Visovac.
Il convento francescano di Visovac si trova su un isolotto
posto al centro di un verde lago formato dal fiume Krka. Dal
1400 è abitato dagli ospitali francescani i quali vi conservano oggetti preziosi, vecchi dipinti ed opere d’arte.
L’area attorno alla Krka è ricca di resti d’insediamenti medievali, siti archeologici preistorici, ma anche di resti di un
acquedotto romano protetto come bene culturale di valore.
La città di Skradin (Scardona), menzionata per la prima
volta in documenti scritti del 339 a.C., conserva ancor oggi
tracce di un antico insediamento illirico.
La pittoresca località di Primošten fu costruita su un isolotto
ed al tempo delle invasioni turche era protetta da una cinta muraria, da torri e da un ponte mobile che la collegava
alla terraferma. Più tardi, l’istmo fu colmato e, da isolotto,
Primošten si trasformò in penisola.
La città di Knin è sempre stata sul crocevia d’importanti vie
di comunicazione e luogo di gran rilevanza strategica. Fu
sede dei re croati Trpimir, Držislav, Zvonimir e Petar, e fu
anche sede arcivescovile, la cui giurisdizione arrivava sino
a lambire le rive della Drava.
La suggestiva località archeologica di Bribirska glavica,
per il mistico connubio tra natura ed antiche rovine che la
caratterizza, è giustamente chiamata la “Troia croata”. Grazie alla sua posizione strategica, per ben seimila anni fu il
principale insediamento della regione. Nel passato, Bribir fu
antico villaggio liburno, municipio romano (Varvaria) e sede
del potente signore feudale ban Pavle Šubić Bribirski. Un
po’ tutte le civiltà succedutesi su queste terre, insomma,
seppero riconoscere l’importanza di questo forse, a prima
vista, insignificante rilievo. Una passeggiata per il sito vi
consentirà di scoprire sarcofaghi, cisterne e “frigoriferi in
ceramica”, mura spesse due metri e risalenti all’epoca dei
Liburni ed all’evo antico, resti d’edifici sacri ed una ricca col-
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lezione archeologica comprendente reperti che vanno dalla
preistoria al basso medioevo. La fortezza Tureta, sull’isola
Kornat, risale al tardo evo antico o all’alto medioevo. Faceva parte del sistema difensivo mediante il quale si controllava la navigazione per l’Adriatico. Si suppone che fosse
parte d’un tempio all’interno di un complesso monastico del
tempo degli Illiri.
Photo: Šime Strikoman
L’offerta artistico-ricreativa
A Sebenico le viuzze, le scalette e le piazze, la riva ed il
parco, la cattedrale ed il teatro sono soltanto una parte degli
innumerevoli palcoscenici sui quali prende vita, ogni estate,
il “Festival internazionale del bambino”, unico nel suo genere al mondo.
E così negli spazi all’aperto della città, un giorno dopo l’altro, vengono messi in scena spettacoli per bambini allestiti
da compagnie provenienti da ogni dove. Durante il festival,
ai bambini è affidata la gestione degli spazi pubblici cittadini
(www.mdf-si.org).
Il festival musicale di Sebenico “Canzoni d’autore della Dalmazia”, dedicato ad una tradizione canora dalmata piena di
calore ed originalità, è diventato una delle manifestazioni
tradizionali e riconoscibili dell’estate cittadina.
La musica vive davvero in ogni angolo a Sebenico: con
i suoi 6 organi antichi e 4 moderni, la città ospita ogni
anno gli amanti di questo nobile strumento musicale per
un appuntamento di studio dedicato alla musica sacra.
(www.sansona-sibenik.com)
“La fiera medievale di Sebenico”, che si tiene a fine luglio, è una manifestazione tesa alla salvaguardia del patrimonio folcloristico ed etnico di questa regione, con
tanti manufatti artigianali e souvenir di legno e metallo.
(www.sibenik-tourism.hr)
Šibenik è famosa per la sua lunga tradizione canora. La tradizione canora delle klape dalmate risale al tardo medioevo, al tempo cioè delle vecchie confraternite della Dalmazia.
Juraj Šižgorić, illustre umanista sebenicense, già nel 1487
nel suo “De situ IIlyriae et civitate Sibenici” descrive le sue
prime impressioni sul modo di cantare dei cantori popolari.
Menziona anche la tradizione delle nenie, il che dimostra
che il canto femminile era diffuso anche lungo la nostra
costa. Le canzoni popolari nascevano parallelamente allo
svilupparsi della poesia dialettal-popolare, come riflesso
della vita quotidiana. Con lo scopo di preservare questa tra-
dizione canora d’inestimabile valore, ogni anno a luglio e
ad agosto a Sebenico si tengono le “Serate dei canti delle
klape di Sebenico”.
Nel territorio di Sebenico si trovano due delle più popolari discoteche dell’intera Dalmazia, l’“Hacijenda” di Vodice
e l’“Aurora” di Primošten. Nel corso della stagione estiva
ogni notte ospitano all’aperto migliaia di giovani provenienti
dall’area compresa tra Zara e Makarska. A Vodice, grazie
ad un’iniziativa imprenditoriale privata, sono stati aperti il
Museo della marineria e l’acquario cittadino. Il museo custodisce antichi attrezzi da pesca, modelli d’imbarcazioni e reperti ripescati nei siti archeologici in fondo al mare e risalenti
ad un periodo che va dal III secolo a.C. sino al Medioevo.
Tra i reperti esposti troviamo antiche imbarcazioni, navi da
guerra della marina militare tedesca e le storiche imbarcazioni croate (tra queste una “falkuša”, una “kondura”, una
“strijela”, una galea di Ragusa ed una di Lesina). Nelle vasche degli acquari si trovano circa 150 specie di molluschi
bivalvi, crostacei e pesci. Tra i tanti esemplari, segnaliamo
la presenza d’alcuni pesci molto rari, come il tordo o labro
verde (Labrus viridis) ed il lacerto (Aulopus filamentosus),
scomparsi da queste acque da ben quarant’anni.
Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
La cucina della regione di Sebenico è tipicamente dalmata, con tanti pesci e molluschi bivalvi. Spiccano le famose
cozze locali, soprattutto per le dimensioni di quelle che si
allevano là dove il fiume Krka sfocia in mare, poco distante
dal ponte della città. L’area di Šibenik è nota perché in essa
stagionano prosciutti d’eccellente qualità. Particolarmente
noti ed apprezzati quelli di Miljevac, Pakovo selo e Drniš
(vincitore di numerosi premi). Il brudet (brodetto o zuppa di
pesce) è uno dei più antichi ed amati piatti della tradizione
gastronomica della Dalmazia. Tra le altre specialità locali,
segnaliamo le sardine conservate nell’olio d’oliva e la carne d’agnello cotta sotto una particolare campana di metallo
detta peka.
Rinomatissimi sono i vini di questa regione e delle sue isole,
tra i quali spiccano quelli prodotti dalle uve del vitigno autoctono Babić dei vigneti di Primošten, i quali, per la loro bellezza, per la particolarità della loro posizione geografica e per
l’avarizia della terra sulla quale crescono, sono divenuti un
vero e proprio monumento alle fatiche dei vignaioli (una loro
immagine abbellisce l’atrio del palazzo delle Nazioni Unite
a New York!).
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Il turismo rurale
L’“Etnoland Dalmati” è il primo parco tematico del genere
in Croazia. Aperto dal maggio 2007, sorge nella Dalmazia
centrale, a soli 10 minuti di macchina dal Parco nazionale
“Krka”, più precisamente nel paese di Pakovo Selo (a 15
km da Sebenico). Su una superficie di 15.000 metri quadri e
con una capienza complessiva di 500 persone, il parco offre
uno spaccato della storia della regione interna della Dalmatinska Zagora. Il complesso consta di una vecchia casa
dalmata, un ricovero per gli animali, l’aia, botteghe artigiane dedicate agli antichi mestieri, un singolare palcoscenico
detto “kolarište” (spazio all’aperto anticamente riservato al
ballo folcloristico), un ristorante coperto da una tettoia ed
un mercatino tipicamente dalmata per l’acquisto di qualche
souvenir. Nelle botteghe artigiane, riservate agli antichi mestieri ormai quasi dimenticati, i visitatori hanno la possibilità
di fare conoscenza con l’abilità dello scalpellino, del tessitore e del falegname, e così facendo potranno scoprire uno
spaccato della vita e del lavoro della gente che, da sempre,
vive su questa terra brulla e sassosa. Tra i programmi proposti, spicca quello serale intitolato “Cena e ballo” e comprendente una visita guidata all’ETNOLAND, una degustazione dei vini locali e del prosciutto crudo di Drniš, una cena
tipica allietata dalle note della chitarra e del mandolino e,
per finire, l’esibizione di un gruppo folk locale.
La località di Jurlinovi dvori si trova nei pressi del paese
di Primošten Burni, ad 8 km da Primošten. Con i suoi edifici
rurali autoctoni in pietra, ben conservati e restaurati, si propone come realtà agrituristica nella quale gli ospiti possono
scoprire il patrimonio etnico di questa regione, ascoltare i
racconti della tradizione popolare e gustare le specialità gastronomiche regionali.
Il centro per falchi “Dubrava” è una delle mete obbligate per tutti coloro che intendono assaporare i piaceri della
natura selvaggia e dell’avventura nel cuore del Mediterraneo. Qui, da ormai molti anni, s’allevano diverse specie di
rapaci. I visitatori potranno ammirare le loro evoluzioni ed
osservare da vicino le loro abitudini di vita. Nell’ambulatorio
veterinario per uccelli feriti o malati operano esperti ornitologi e veterinari il cui compito è quello di rimettere i loro
“pazienti” in sesto, affinché possano riprendere a volare in
tutta libertà. Oltre alla fitta rete di sentieri da percorrere a
piedi o in bici, nel territorio della contea s’intensificano ed
arricchiscono anche l’offerta agrituristica e la realizzazione
delle “strade del vino” e delle “strade dell’olio d’oliva”.
La tenuta di campagna “Vukovića dvori” è ubicata su un
colle alberato affacciato al lago Prokljansko jezero. Seguite un bel sentiero e giungerete al Prokljansko more, luogo
dove il fiume Krka si versa nel mare Adriatico. Dopo il piacere di un bel bagno, percorrete a ritroso il sentiero sino alla
tenuta “Vuković”, dove potrete tirare il fiato, trovare un buon
letto e gustare l prelibatezze della sua cucina. “Vukovića
dvori” è una tenuta agricola nata oltre 200 anni fa e restaurata di recente, in armonia con i principi della tradizione e
della natura.
Photo: Sergio Gobbo
Il turismo attivo
La regione di Sebenico vanta ottimi percorsi ciclistici nei
dintorni del capoluogo e dei centri di Vodice e di Primošten.
Sull’isola di Murter, ogni anno, si svolge un campionato di
pesca di superficie e di pesca subacquea.
L’associazione per l’ippoterapia ed il Club ippico “Pegasus” hanno la propria sede nell’arboreto Mattiazzi. Si tratta di due realtà che organizzano corsi di ippoterapia e di
equitazione ricreativa nel verde di uno splendido ambiente
naturale affacciato al mare. La località di Jezera, invece, è
diventata famosa in tutto il modo come sede di una delle
tappe internazionali di Big Game Fishing. Gli appassionati
di questo sport potranno partecipare ad un’eccitante battuta al tonno a bordo di pescherecci appositamente equipaggiati. Nel paesino di Jadrtovac, infine, gli appassionati
di paintball avranno di che divertirsi nel club “Bird of Prey”,
aperto tutto l’anno.
Il complesso alberghiero “Solaris” dispone di alcuni campi
da tennis in terra rossa e di alcuni impianti per la pallavolo
ed il minigolf. L’offerta degli hotel “Punta” ed “Olympia” di
Vodice comprende le immesioni, praticabile nei loro centri
subacquei, campi da tennis e tour in bicicletta. Grazie al
gran numero di isole, golfi e dolci calette, in grado di offrire
un ormeggio sicuro ad ogni diportista, grandissime sono le
possibilità del turismo nautico in quest’area.
Il Centro di falconeria Dubrava è una tappa obbligata
per tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza di vita
selvaggia ed avventurosa nel cuore del Mediterraneo. Da
tanti anni in questo luogo è presente l’allevamento di alcune
specie di uccelli rapaci. I visitatori possono assistere allo
spettacolo del volo dei falchi ed essere a diretto contatto
con questi abilissimi predatori. Nel ricovero per uccelli feriti,
un team di esperti farà in modo che ogni esemplare, dopo
la degenza, riprenda a volare liberamente.
Il salto dal ponte di Šibenik – Si dice che il bubgee jumping sia nato nelle isole Pentecoste nel Pacifico del Sud,
mentre in Croazia è arrivato nel 2000, anno in cui sono iniziati i salti da un ponte sospeso sulla strada litoranea “Magistrala”, a 4 km da Šibenik. Si tratta di un ponte alto 40 m,
mentre l’attrezzatura che si usa per saltare dal ponte è 19
volte più resistente del maggiore peso per cui è omologata.
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A Jadrija, frazione di Šibenik, soffia tutta una serie di venti
favorevoli per la pratica del windsurfing. In primavera ed in
autunno soffiano la bora ed uno scirocco moderato; in estate, invece, soffiano la tramontana ed il maestrale. Alcune
isole, riparate dalla costa, consentono la pratica del windsurfing a prescindere dall’abilità del surfista.
A parte alcuni siti archeologici minori (Kornati, Lavsa, Žirje,
Smokvica, Muljica) e varie formazioni geologiche sul versante meridionale delle Kornati (Incoronate), l’arcipelago
di Šibenik desta l’interesse dei subacquei anche perché in
questo luogo s’incontrano i fondali dell’Adriatico settentrionale e dell’Adriatico meridionale. Con un mare cristallino,
pieno di pareti rocciose e scogli sommersi, grotte e profonde depressioni che nascondono innumerevoli relitti inesplorati, quest’area è quasi sconosciuta perché, a causa degli
interessi strategici al tempo dell’ex Jugoslavia, qui era severamente vietata ogni attività subacquea. Oltre ai relitti di
navi affondate nei pressi delle isole Mala Smokvica e Kaprije, è possibile esplorare le cosiddette cascate sommerse,
scogli e grotte sottomarine ubicate lungo la costa di Drvenik. Anche nei dintorni di Primošten, nei pressi dell’isolotto
di Tmar, ci sono pareti rocciose e grotte sommerse ed uno
scoglio sommerso che i sub chiamano “la Cattedrale”.
UN’offerta ricettiva varia e di buona qualità
Il maggiore centro wellness della Croazia è quello del complesso alberghiero “Solaris”, composto da sei piscine riscaldate, delle quali due con acqua di mare ad una temperatura
di 28º C, e da piscine coperte con acqua dolce e massaggi
subacquei, ad una temperatura di 30º C e con la possibilità di godere degli effetti benefici dei geyser subacquei, del
nuoto controcorrente e delle cascatelle. In seno all’hotel è
stato realizzato anche il cosiddetto “Dalmatinsko selo”, una
riproduzione di un tipico paesino della regione Dalmatinska
Zagora, con una ricca offerta di cibi e bevande tipici ed un
interessante programma giornaliero di folclore e canti delle
klape.
L’hotel “Punta” sorge in una pineta sull’omonimo promontorio a 100 metri dalla spiaggia. Il complesso costituisce
un’entità indipendente, lontana da Vodice una decina di
minuti a piedi. La spiaggia ghiaiosa, bagnata da un mare
cristallino, è riparata da alcuni isolotti sparsi nel mare aperto antistante. Ad un centinaio di metri dal complesso c’è
una spiaggia adatta alla balneazione dei bambini e di chi
non ha tanta dimestichezza col nuoto. Il complesso alberghiero comprende l’hotel “Punta” e le dependance “Arausa”, “Arausana” e “Antonina”. Il “Punta” è un hotel a quattro
stelle con camere confortevoli, suites modernissime ed un
centro wellness di 150 mq. www.hotelivodice.hr
L’isolotto di Prišnjak dista soltanto 300 metri da Murter e
vanta un faro costruito nel 1886, attorniato da una pineta e
nel quale si offre ospitalità in un bell’appartamento in affitto.
Una vacanza in questo luogo è particolarmente consigliata
a chi desidera un mondo di silenzio, pace e privacy. Sulla
costa della pittoresca isola di Krapanj ha aperto i battenti
l’hotel “Spongiola”, immerso nel verde di una pineta là dove
sorgeva l’ex “Cooperativa dei raccoglitori di spugne”. Con
il suo aspetto semplice e tipico, s’è perfettamente fuso con
l’ambiente circostante. L’hotel “Spongiola” è l’unica struttura del genere sull’isola di Krapanj, luogo da sempre dedito
alla raccolta delle spugne ed alla pesca, e si trova proprio
nel cuore del paesino. Le immersioni subacquee sono parte
integrante dell’offerta dell’hotel, i cui proprietari, sub incalliti,
per la ricchezza dell’attrezzatura subacquea a disposizione
della struttura, preferiscono chiamarlo “centro subacqueo”.
L’isola di Prvić, dove è sorto l’hotel “Maestral”, si trova proprio di fronte al centro storico della città di Vodice. Si tratta
di un albergo di 12 camere diventato la sede, da qualche
anno a questa parte, dei nuotatori britannici dello “Swimm
treck”, impegnati in una gara tra gli isolotti dell’arcipelago.
Novita’
Il centro “I pozzi – i misteri di Sebenico” (“Bunari-tajne
Šibenika”) è stato nuovamente aperto al pubblico nel mese
di giugno 2009. Questo spazio, ricavato nella cisterna medievale della città, adiacente alla Cattedrale, racconta la
storia di Šibenik attraverso tutta una serie di artefatti ed
installazioni. Il centro Bunari, chiuso per tre anni, oggi si
ripresenta al pubblico oltre che con lo spazio espositivo al
primo piano, anche con un Internet caffè modernissimo al
pianterreno nel quale, durante l’anno, si svolgeranno tante
manifestazioni, promozioni e concerti.
A Vodice, sulla penisola di Punta, è stato inaugurato l’hotel
“Villa Radin” (4*) con 12 camere de luxe ed una suite esclusiva, una piscina esterna, una sala per meeting ed un’offerta gastronomica d’alto livello. L’hotel “Duje” (4*), aperto nel 2009, è una novità assoluta per la località di Srima.
www.hotel-villa.radin.hr; www.hotelduje.com
L’hotel “Olympia” (4*) di Vodice propone tutto il comfort delle sue nuove camere Superior. Altra novità sono il centro
wellness, tre sale congressi attrezzate con apparecchiatura
audiovisiva all’avanguardia ed una palestra polivalente.
Collegamenti
La regione di Sebenico può essere raggiunta da Fiume e da
Zara in auto, grazie alla moderna rete autostradale croata
che prosegue, poi, verso Spalato e Dubrovnik, nonché in
treno da Zagabria. Questa regione usufruisce della relativa
vicinanza degli aeroporti di Spalato o di Zara, distanti ciascuno 45 chilometri dal capoluogo.
Le linee dei traghetti collegano Šibenik a tutte le isole del
suo arcipelago
Le cose di cui andiamo fieri
La regata “Latinsko idro”
La regata “Latinsko idro” si tiene ogni anno in occasione
della festa di san Michele, santo patrono della parrocchia di
Murter. La linea di partenza è da sempre a cala Hramina.
Sono ammesse soltanto imbarcazioni che navigano con la
vela latina, suddivise in tre categorie: leut o liuto, gajeta o
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gaeta e kaić o caicchio. La regata rievoca il tempo in cui i
Murterini, per raggiungere i loro possedimenti sulle Kornati (Incoronate) ed a Modrave, disponevano di una barca
a remi o, in caso di vento favorevole, di una barca a vela
latina come unico mezzo di trasporto. Grazie ai loro tanti
possedimenti sulla terraferma (Modrave) e sulle isole circostanti (Kornat, Žut, Sit), a Murter la vela latina, quest’antichissimo simbolo del Mediterraneo, s’è mantenuta nel tempo e s’è radicata ancor più profondamente che nelle altre
isole dell’Adriatico. La vela latina di Murter si distingue da
tutte le altre per la sua parte superiore, più acuta, che consente di bordeggiare meglio attorno agli isolotti del mare di
Murter. Nel corso degli anni la regata, per numero d’imbarcazioni e partecipanti, è cresciuta a tal punto da richiedere
la fondazione di un’apposita associazione organizzativa, la
“Latinsko idro Murter-Betina”. Ogni edizione della manifestazione velica “Latinsko idro” comprende anche un ricco
programma culturale, ricreativo e educativo. Spiccano le dimostrazioni dell’abilità velica, seminari tematici, mostre, serate dedicate al dialetto locale nell’ambiente autentico delle
case delle Kornati ed una tradizionale “marenda” (spuntino)
a base di sardine alla graticola cotte sulla Vecchia riva. Il
gran finale della settimana d’eventi è riservato alla regata,
che si svolge esclusivamente lungo le antiche rotte battute
dai contadini di Murter. Anche i premi previsti per i vincitori della regata “Latinsko idro”, nata per promuovere valori come l’autenticità, la giovinezza, l’esperienza e l’onore,
sono ispirati alla tradizione: una vela, un albero, un remo,
un timone, alcune funi…
La Madonna di Tarac
Nell’area attorno alla piana di Tarac sorse il primo insediamento umano sull’arcipelago delle Kornati. Nella piana
adiacente, quella di Željkovci, fu rinvenuta un’ascia risalente al neolitico, ed entrambe le piane sono circondate da
un gran numero di cumuli appartenenti ai Liburni. Sul colle
alle spalle della piana di Tarac fu eretta, pare attorno al VI
secolo, la fortezza Tureta, punto d’avvistamento che garantiva una navigazione sicura per il canale delle Kornati. La
Tureta è l’unica torre risalente a quel periodo ancora integra
su tutto l’Adriatico. Alle falde del colle, in un’area stretta tra
una piccola cala ed i campi, fu costruita la coeva chiesetta
di Santa Maria, rifugio per la gente di mare che, nelle cale
riparate di Šipnat, Levrnaka o Telaščica, attendeva condizioni di tempo più favorevole per riprendere la navigazione
per l’Adriatico. Nel basso Medioevo, nella sua navata maggiore fu eretta una cappella consacrata alla Madonna della
Visitazione, ribattezzata dal popolo “Madonna di Tarac”.
In essa, nella prima domenica di luglio, si tiene una Santa
Messa durante la quale si benedicono i campi ed il mare. La
processione votiva legata alla festa, alla quale partecipano
centinaia d’imbarcazioni, è uno degli eventi di fede più belli
e suggestivi del Paese.
I pozzi - I segreti di Sebenico
Proprio nel cuore di Sebenico, a cinquanta metri dalla cattedrale di San Giacomo, con l’ingresso che si apre di fronte
al portale della cattedrale, dietro alte mura in pietra, si cela
uno spiazzo detto “dei quattro pozzi” che racchiude antiche
strutture per l’approvvigionamento idrico in funzione sino
alla metà del secolo scorso. Dimenticato ed abbandonato per decenni, questo spazio è stato finalmente rimesso
a nuovo. Si decise di restaurare i parapetti dei pozzi e la
pavimentazione, restituendo “ai quattro pozzi” lo splendore d’un tempo. Questo spazio all’aperto ha una capienza
d’alcune centinaia di persone ed è diventato il palcoscenico
ideale per piccoli concerti, rappresentazioni teatrali e sfilate
di moda. Il parapetto dei pozzi è opera di maestri scalpellini
quali Juraj Mihajlov di Zara e Marko Petrov di Apulija. Stretti
tra le facciate di pietra dei palazzi circostanti, i pozzi e la
piazzetta sono restati per lungo tempo fuori dalla portata
dei turisti, nonostante sia sempre stato uno dei luoghi più
suggestivi della città antica. Nel complesso delle cisterne
è stata allestita una mostra multimediale che racconta la
storia di Sebenico attraverso 7 illustrazioni.
Le žudije di Vodice
La particolarità delle festività pasquali a Vodice, rispetto a
come si celebra la Pasqua altrove, è rappresentata dalle
cosiddette “Vodičke žudije”. Questi giovanotti, vestiti come
antichi soldati romani, partecipano alle festività pasquali
dal Giovedì Santo alla vigilia della Pasqua, riproponendo il
loro ruolo nella passione di Gesù. Si tratta di una consuetudine che, a Vodice, è presente ormai da oltre un secolo
e che prevede regole molto rigide su chi può vestire i panni delle žudije. Innanzi tutto le žudije prendono servizio il
Giovedì Santo, quando la messa della Cena del Signore è
alle ultime battute. Indossate le uniformi dei soldati romani
ed impugnate mazza ed lancia, s’avvicinano all’altare e qui
continuano a fare la guardia al sepolcro di Gesù sino alla
Sua resurrezione. Durante il Venerdì Santo partecipano alla
processione che attraversa Vodice, scortando Gesù che
trascina la sua croce. L’epilogo del loro servizio avviene il
Sabato Santo, quando, durante la messa le žudije cadono
al suolo e scappano terrorizzati, mentre due angeli annunciano la risurrezione di Gesù.
Un regalo originale ed un bel souvenir
Il bagatin di Sebenico – Šibenik fu la prima città, al tempo
della Serenissima, ad ottenere il permesso di battere moneta. Il Collegio dei nove di Venezia autorizzò il conio della
moneta sebenicense ed il suo corso. Si tratta del bagatin,
una moneta che valeva la dodicesima parte di un soldo veneziano, corrispondete a 30 ducati veneziani. Il bagatin di
Sebenico fu strumento di pagamento per ben due secoli. Il
decreto che ne autorizzà il conio stabiliva che il bagatin dovesse riportare su una faccia s. Marco, patrono di Venezia,
e sull’altra s. Michele, patrono della città di Sebenico. Subito
dopo Sebenico, diverse furono le città della Dalmazia ad ottenere il privilegio di battere moneta: Spalato nel 1490, Zara
nel 1491, Trogir (Traù) nel 1492 e Hvar (Lesina) nel 1943.
I bottoni di Sebenico ornavano i costumi della tradizione
cittadina. Oggi si possono acquistare nelle sue tante oreficerie artigiane come splendidi monili di filigrana. Combinati al corallo rosso, diventano eleganti collane, orecchini e
braccialetti.
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Il corallo rosso di Zlarin, la cui estrazione un tempo rappresentava la principale attività economica degli isolani,
oggi è disponibile come monile nella collezione etnografica
della gioielleria “Zlarin”, dove è possibile assistere anche
al tradizionale modo di fabbricare artigianalmente i gioielli
di corallo.
La spugna di Krapanj, nota ed apprezzata sui mercati di
tutt’Europa, è estratta dai mari dell’isola dal XVII secolo. La
tradizione dell’estrazione delle spugne a Krapanj è stata
ereditata dai Greci del XIII secolo e s’è conservata inalterata sino ai nostri giorni.
Le Bandiere blu nella Contea šibensko-kninska sventolano su 3 spiagge e 6 marina.
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ACI MARINA JEZERA, Tisno ACI MARINA VODICE
plaža Solaris, Šibenik
marina Tribunj Marina Betina, Tisno
Marina Frapa, Rogoznica Marina Kremik, Primošten
Plava plaža, Vodice
Spiaggia Lolić, Pirovac
Racconti, leggende e miti
Come è nata Sebenico. In un documento del 1066 scritto di proprio pugno dal re croato Petar Krešimir IV, si fa
menzione di una certa fortezza sorta nel tratto più frastagliato della costa adriatica, stretta tra i canali e le isole ed a
due passi dalla foce del fiume Krka (Cherca). Accanto alla
fortezza, si fa menzione anche di un villaggio sorto ai suoi
piedi. A differenza degli altri insediamenti dell’Adriatico, tutti
fondati dai colonizzatori illirici, romani o greci, questo villaggio fu fondato dai Croati. La fortezza menzionata dal re,
col passare dei secoli, diventerà la fortezza di San Michele,
mentre il villaggio crescerà sino a diventare la Sebenico che
conosciamo.
Juraj Dalmatinac. L’epoca in cui visse ed operò rappresenta l’età d’oro dell’arte medievale croata. Il suo capolavoro
fu la Cattedrale di San Giacomo di Sebenico, che, per un
certo verso, riflette il carattere della vita cittadina del tempo
in cui fu costruita. L’intero edificio fu realizzato con l’impiego
esclusivo d’elementi in pietra (senza l’uso di legname da
costruzione o mattoni). Suscitano particolare ammirazione i
settantaquattro ritratti d’altrettanti concittadini illustri, scolpiti
nella pietra in modo sorprendentemente realistico.
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Press 2010
Dalmazia - Split
www.dalmatia-cen.com; www.dalmatia.hr
Photo: Romeo Ibrišević
Cultura, patrimonio storico e stile di vita: questa è la Dalmazia centrale. Tutto ciò la rende un luogo con una tradizione di
ben 1700 anni da visitare per puro svago, riposo o piacere!
Correva, infatti, l’anno 305 d.C., quando l’imperatore Diocleziano, con l’intero mondo ai propri piedi, scelse l’area di
mezzo della Dalmazia centrale per erigervi la propria residenza, destinata al riposo ed ai piaceri negli ultimi anni che
gli restavano da vivere.
La reggia imperiale di Diocleziano corrisponde all’attuale
centro storico di Spalato, la seconda città croata per grandezza. Eternamente giovane, vero e proprio cuore turistico
ed economico dell’intera regione, col proprio fervore e la
propria giocosità conferisce stile, ritmo e spensieratezza
alla miriade di località turistiche ed isole che la circondano.
Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva
destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di
beni culturali protetti. Di conseguenza, la Dalmazia di Spalato sarà proposta come motivo di “ispirazione adriatica”,
basato sull’immagine dello stile di vita e della cultura tipici
della regione.
Il patrimonio storico-culturale
In nessun luogo come nella Dalmazia centrale è possibile
trovare, nel raggio di soli 30 km, due città poste sotto l’egida
dell’UNESCO e comprese tra i beni del patrimonio storicoculturale dell’umanità: il Palazzo di Diocleziano a Spalato
ed il centro storico di Trogir (Traù). Stretta tra queste due
località, segnaliamo Salona, la maggiore località archeologica sulla sponda orientale dell’Adriatico, un tempo sede
della provincia romana della Dalmazia.
Le opere di pietra, marmo e legno venute alla luce sul suolo
della Dalmazia centrale, dall’evo antico sino ai nostri giorni,
non trovano ospitalità soltanto all’interno delle chiese e dei
musei, ma fanno bella mostra di sé nelle case, sulle facciate,
nei centri storici delle città; prevalentemente in stile romanico
e gotico, rappresentano veri e propri capolavori d’arte urbana.
Oggi, queste cittadine e questi complessi urbani offrono
all’ospite da un lato pace e quiete, dall’altro notti rumorose
Photo: Damir Fabijanić
e piene dello spirito del Sud del Mediterraneo.
Spettacolari sono le opere nate dalle mani degli artisti e
scolpite nella pietra, come il portale della Cattedrale di Traù,
scolpito dal maestro Radovan nel 1240, o come le più belle
opere architettoniche e le sculture in pietra attribuite a Bonino da Milano, Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini), Andrija
Aleši e Nikola Firentinac (Niccolò Fiorentino). La Cattedrale
spalatina, la più antica cattedrale cattolica al mondo (per
esser sorta in parte sui resti del mausoleo dell’imperatore
Diocleziano), con i battenti in noce del suo portale, opera
del maestro Andija Buvina e risalenti al 1214, è a buon diritto annoverata tra i capolavori della scultura lignea europea
in stile romanico.
La ricca tradizione culturale della Dalmazia centrale ha dato
i natali ad una serie di grandi maestri della pittura, come
Emanuel Vidović, uno dei pittori croati più noti a cavallo dei
secoli XIX e XX. Nella scultura, le vette più alte sono state
raggiunte da Ivan Meštrović, nato ad Otavice presso Drniš,
le cui opere sono ospitate nei musei e nelle gallerie di mezzo mondo. A Spalato, oltre alle opere esposte nella Galleria
Meštrović, notevole è la statua del vescovo Grgur Ninski,
collocata accanto all’ingresso settentrionale del Palazzo di
Diocleziano e della quale si racconta che avrebbe il potere
di esaudire i desideri di chi abbia l’ardire di toccarne l’alluce
bronzeo del piede.
Tra i teatri di Spalato, merita senz’altro un cenno il Teatro
Nazionale Croato, eretto nel 1893 e grazie alla cui organizzazione possiamo assistere a manifestazioni culturali come
l’“Estate spalatina” e le “Giornate di Marulić”. Ricordiamo,
inoltre, il Teatro dei giovani ed il Teatro spalatino dei burattini.
Il Museo del patrimonio archeologico croato – progetto fondamentale per la conservazione della cultura croata, fu fondato nel 1893 a Knin, mentre il Museo Archeologico, uno
dei più antichi musei della Croazia, fu fondato nel 1820.
Meritano un cenno anche il Tesoro della Cattedrale di Spalato, contenente una preziosa collezione di capolavori d’arte
sacra, il Museo etnografico, fondato a Spalato nel 1910, il
Museo storico-marinaro ed il Museo delle scienze naturali.
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Press 2010
Photo: Sergio Gobbo
Ad una quindicina di chilometri da qui si trova Salona, il
maggior complesso monumentale dell’evo antico in Croazia. Salona, tra il II ed il III secolo d.C., era considerata la
prima metropoli cosmopolita della Dalmazia e contava ben
62 mila abitanti. Quest’area fu anche la sede dei primi re
croati.
Non può mancare una visita alla Fortezza di Klis, costruita
su uno sperone roccioso dal quale gli Uscocchi impedirono
ai Turchi di raggiungere Spalato. E così le truppe turche non
riuscirono mai a spingersi più in là della fortezza.
Photo: Milan Babić
“La più bella città del mondo”
www.visitsplit.com
Spalato è una città sorniona, con un ritmo di vita lento al
quale è facile abituarsi. Quella sensazione d’essere sempre in festa, tutti i giorni dell’anno, con le piazze, i ristoranti
ed i bar affollati e l’immancabile passeggiata lungo la riva,
d’estate dominata da un piacevole e rinfrescante venticello
di maestrale, mentre d’inverno il sole del Mediterraneo ed
i palazzi circostanti la riparano dal gelo, quella sensazione, dicevamo, la si può esprimere semplicemente con la
seguente frase: a Spalato ci si sente come a casa propria.
Della maggiore città costiera del Paese, tanti dei suoi duecentomila abitanti sono pronti ad affermare che è “la più
bella città del mondo”. Il suo clima mite, con 2.700 ore di
sole l’anno, la trasforma, anche nel cuore dell’inverno, in
un’oasi nella quale, riparati dal vento, si può godere dei tiepidi raggi del sole. Città antichissima, sorta oltre 1700 anni
fa sul tratto più caldo della costa settentrionale del Mediterraneo, è il centro industriale, accademico ed economico
della Dalmazia. Spalato possiede tanti beni storico-culturali,
tante bellezze, motivi d’interesse e tutto il calore della tipica
città mediterranea contemporanea. Spalato vanta, all’interno della reggia imperiale di un tempo, la via cittadina più
stretta del mondo, chiamata “Lasciami passare” perché può
essere attraversata soltanto da un passante per volta.
Photo: Josip Madračević
La pietra di Brazza negli edifici di mezzo mondo
www.otok-brac.info
Brazza (Brač), la maggiore delle isole dell’arcipelago spalatino, sta diventando gradualmente la periferia della città
di Spalato. Ottimamente collegata al centro della regione
mediante linee di traghetti veloci, è soprattutto il luogo della gloriosa tradizione della lavorazione del marmo, tutt’oggi
estratto dalle cave di un tempo. Con questa splendida pietra
sono stati costruiti il Parlamento e la Nuova Reggia di Vienna, il Parlamento di Budapest, e, nell’antichità, il Palazzo di
Diocleziano e le cattedrali di Traù e Sebenico.
Su quest’isola si trova anche il suggestivo eremo di Pustinja
Blaca che i sacerdoti glagoliti, in fuga di fronte all’avanzata dei Turchi, eressero nel 1550 sulla nuda roccia isolana;
questo monastero, con il suo telescopio e con i concerti per
pianoforte (venuto addirittura da Vienna), testimonia della
ricca vita culturale medievale sull’isola.
Altrettanto interessante è la grotta Zmajeva šilja, una sorta
di monastero scavato nella roccia con rilievi monumentali
risalenti al XV secolo.
Brač (Brazza) è isola di pietra, olio d’oliva, formaggio, carne
d’agnello, vino, bellezze naturali e beni culturali, davanti ai
quali nessuno può restare indifferente.
Tappa obbligata d’ogni visita all’isola è il Museo dell’isola
di Brač, nella località di Škrip, che custodisce gelosamente
tanti dei suoi misteriosi segreti.(www.otok-brac.info).
Città-museo di soli 750 passi
Ha un sapore tutto particolare anche la visita alla città-museo di Trogir (Traù), che vive in questo spazio dal III secolo
ed il cui centro storico misura soltanto 750 passi! Nel monastero millenario di San Nicola è conservato un bassorilievo
del dio Kairos, dio del momento felice, risalente al IV secolo
a.C.
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Press 2010
Photo: Juraj Kopač
Hvar, una delle più belle isole del mondo
L’assolata Hvar (Lesina) è considerata una delle isole più
belle del mondo. Non si sa se seduce di più con l’armonia
del suo patrimonio di storia e d’arte, con la bellezza della
sua natura o con il profumo inebriante della lavanda. Una
cosa è certa: non si può rinunciare al piacere di passeggiare per le sue viuzze lastricate consunte dal tempo e per la
maggiore tra le piazze isolane dell’Adriatico. Senza dimenticare l’Arsenale ed il primo teatro civico d’Europa, risalente
al 1612 (www.tzhvar.hr).
Photo: Ivo Pervan
Il patrimonio naturale
Sono poche le regioni che possono vantare una biodiversità
così ampia come la Contea splitsko-dalmatinska. La catena
montuosa (con una delle vette più alte della Croazia) che
separa la Dalmatinska zagora continentale dall’ambiente
mediterraneo delle spiagge adriatiche, è tra le più belle del
mondo. In quest’area troverete secche marine e mare pelagico, acque selvagge e placidi corsi fluviali, alcune tra le
più belle isole del Mediterraneo e le specie endemiche delle
falesie brulle ed aride, svettanti in mezzo al mare aperto, ed
ancora laghi profondi ed un mondo ipogeo di cavità carsiche ancora inesplorato.
La Dalmazia centrale è caratterizzata dall’armonia dei centri urbani coniugata con un ambiente naturale ancora perfettamente preservato e comprendente una fascia costiera
punteggiata di centri abitati, lunghissime spiagge naturali
di ghiaia, belle pinete lungo la terraferma ed una sequela
d’isole lussureggianti. Lungo la costa spiccano le riviere di
Makarska e di Brela, considerate da molti le aree con le
più belle spiagge naturali dell’Adriatico, bagnate da un mare
pulito e cristallino.
E proprio alle spalle di queste spiagge, ecco stagliarsi il
massiccio del Parco naturale del Biokovo, del quale si dice
che “ha i piedi in mare e la testa tra le saette”. La sua cima
più alta, lo Sveti Jure, misura 1762 metri sul livello del mare,
e nei giorni di sole offre un’incantevole vista sulle più lontane isole pelagiche dell’Adriatico.
Il Biokovo è l’habitat naturale di un gran numero di specie
endemiche vegetali ed animali, tra le quali spicca il camoscio, presente sui suoi aridi pascoli. I panorami del Biokovo
sono famosi anche per lo spettacolo del sole nascente nelle
splendide mattine d’estate (www.biokovo.com).
I suoi aridi pascoli sono tutt’oggi il regno di camosci, mufloni, aquile, cinghiali e lupi. Il Biokovo è noto sia per il fenomeno naturale del sorgere del sole all’aurora estiva
(www.biokovo.com), sia per l’impareggiabile veduta che,
dalla sua sommità, abbraccia le isole della Dalmazia centrale e l’Adriatico, da un lato, e la Dalmatinska zagora, dall’altro. Il mare Adriatico è uno dei più belli del mondo, con una
costa straordinariamente frastagliata e più di mille isole ed
isolotti. Gran parte di questo tesoro naturale si trova nel territorio della Dalmazia centrale, il “cuore” dell’Adriatico, il che
giustifica il sempre crescente interesse dei diportisti di tutto
il mondo per questo mare.
Bol, sull’isola di Brač (Brazza), è la località della famosa
spiaggia Zlatni rat (Corno d’oro), il cui aspetto muta al mutare della direzione del vento e delle onde.
Uno dei fenomeni naturali più suggestivi dell’Adriatico è la
Grotta azzurra (Modra špilja), sull’isolotto di Biševo presso
Vis (Issa), larga appena 17 e lunga 31 metri e nella quale si
penetra con la barca attraverso uno stretto passaggio marino aperto tra le rocce. La luce solare penetra nella grotta
attraverso una fenditura sommersa, illuminando il mare ed
i visitatori con colori dalle sfumature argentee ed azzurrognole; nelle sue vicinanze si trova anche l’unico habitat naturale conosciuto della foca monaca.
I migliori esempi della specificità idrografica e morfologica
del Carso dalmata sono probabilmente i laghi Crveno e
Modro jezero nei pressi d’Imotski. Caratteristici per forma,
dimensioni e colore, sono laghi formatisi in seguito al crollo
del soffitto di grandi caverne ipogee.
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Photo: Sergio Gobbo
L’offerta artistico-ricreativa
La tradizione degli eventi culturali in quest’area è vecchia di
centinaia d’anni; le serate dell’“Estate spalatina”, ad esempio, sono occasioni da non perdere, con spettacoli teatrali
e concerti sulle piazze, per le vie e negli spazi cittadini più
antichi. Ad essi partecipano cantanti lirici e direttori d’orchestra di fama mondiale. La città di Spalato è anche sede di
festival di musica leggera, festival d’artisti di strada, eventi
come “La festa dei fiori”, un concorso internazionale ed una
mostra di fiorai ambientati nei suggestivi spazi dei sotterranei del Palazzo di Diocleziano, il festival estivo “Art ljeto” e
tante feste che propongono i canti delle klape ed il ballo dei
gruppi folk. Durante l’anno è possibile assistere alle “Giornate di Marulić”, alla manifestazione “I libri del Mediterraneo” e, tra le feste legate alla tradizione, alla “Festa di Santa
Croce”, alla “Fiera dei fiori”, al “Ballo degli Spalatini”, alla
“Fiera del vino”, ecc. La festa di Spalato cade il 7 maggio,
giorno di san Biagio, patrono della città.
La Dalmazia centrale è famosa anche per le sue notti piene di canti e frastuono, ed il “Festival di musica leggera”
di Spalato è uno degli eventi centrali del programma d’intrattenimento dell’intera regione. I sotterranei del Palazzo
di Diocleziano, negli ultimi anni, hanno accolto la canzone
d’autore della Dalmazia.
A Trogir, ogni estate, si tiene un concorso internazionale
unico al mondo dedicato alle giovani voci tenorili. “La prima casa della musica dalmata”, ospitata nella torre di San
Marco di Trogir (del XV secolo), è un evento musicale che
richiama ogni anno tutti coloro che amano l’eredità culturale
del patrimonio musicale regionale.
La giostra cavalleresca dell’Alka di Sinj è nata per celebrare il ricordo della storica vittoria del popolo della Cetina sui
Turchi, avvenuta il 15 agosto del 1715. Ogni anno, all’inizio d’agosto, gli “alkari” di Sinj gareggiano al galoppo su
cavalli ornati d’argento, stretti nelle uniformi storiche e con
l’obiettivo di rinverdire il ricordo di quella meravigliosa vittoria (www.alka.hr).
Omiš (Almissa) è nota come luogo di ritrovo degli amanti
delle canzoni delle klape dalmate e sede del “Festival delle
klape dalmate” che, da quarant’anni a questa parte, si tiene
nella prima metà di luglio. Kaštela, invece, con l’organizzazione delle “Serate delle canzoni dalmate”, da oltre un
decennio si propone come la sede della produzione contemporanea della musica tradizionale delle klape dalmate.
Photo: HTZ
“La battaglia dei corsari” di Omiš (Almissa), tradizionale
manifestazione estiva legata al territorio della città sulla Cetina, è particolare perché ripropone una storica battaglia dei
corsari del XIII secolo. Quest’iniziativa ha l’intento di promuovere il brand “Omiš, città di corsari e turismo culturale”,
il tutto rigorosamente basato su fatti realmente accaduti e
documentati. Alla battaglia partecipano, accanto ai corsari
di Omiš (Almissa), i membri delle “Kumpanije” di Korčula
(Curzola), i trombonieri di Dubrovnik (Ragusa) e, come
ospiti d’onore, gli Uscocchi di Klis.
L’angolo gastronomico
Sull’isola di Brazza vi offriranno una carne d’agnello dal sapore tutto particolare, ma anche il “vitalac” (specialità fatta
con le interiora dell’agnello) ed il formaggio pecorino locale
conservato sott’olio.
La regione della Cetina è conosciuta per i crostacei di fiume
e per le specialità a base di carne di rana, tra le quali spiccano le coscette di rana avvolte nel prosciutto crudo. Conosciuti sono anche gli “arambašići” di Sinj, una specialità che
si prepara nei mesi invernali tritando finemente la carne ed
avvolgendola con foglie cavolo cappuccio, per poi lessare
il tutto in un brodo arricchito con pezzi di carne essiccata.
Nei mesi estivi, la carne macinata s’avvolge, invece, nelle
foglie di vite!
La Dalmazia centrale è conosciuta anche per i suoi dolci:
iniziamo dalla torta di Kaštel e dalla torta Makarana, attraverso le “kroštule” di Vis, per poi finire con le “fritule” della
Dalmazia ed i “paprenjaci” (dolci di panpepato) di Hvar.
L’uva ed il vino sono da sempre parte integrante dell’offerta
enogastronomica di questa terra. Di recente è stato scoperto che il più pregiato vitigno americano, lo Zinfandel, affonda
le proprie radici proprio nella località di Kaštel, ad un passo
da Spalato. Segno distintivo dei vigneti della California da
oltre un secolo, lo Zinfandel sbarcò in America grazie agli
emigrati croati provenienti da questa cittadina nella quale,
anche oggi, si coltiva con il nome di “Crljenak” di Kaštel.
Per la gran quantità di vitigni coltivati nella Dalmazia centrale, e diffusi in tutto il mondo dai marinai dalmati, oggi le
“Strade del vino” sono un segmento importante dell’offerta
turistica di questi luoghi. Comprendenti i vinificatori di terraferma e delle isole, offrono ai turisti la possibilità di degustare il vino nelle cantine e nelle aziende vinicole in cui
è prodotto.
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Tra i più famosi vitigni di questa regione annoveriamo la
Maraština, il Pošip, la Vugava, la Kujunđuša, la Žilavka ed
il Plavac mali.
Nella Dalmazia centrale s’organizzano anche visite guidate
ad una quarantina d’olivicoltori sparsi lungo le cosiddette
“Strade dell’olivo”, con la possibilità di degustare ed acquistare i frutti del loro lavoro. Da non perdere una visita al
Museo dell’olivicoltura, sito nella località di Mirci sull’isola
di Brazza.
Agriturismo
l’agriturismo sta diventando un segmento dell’offerta turistica sempre più riconoscibile e diffuso. Un alloggio confortevole e le specialità caserecce del luogo sono le premesse
sulle quali si basa questa proposta turistica di qualità. Un
numero sempre crescente di aziende agricole a conduzione familiare, negli ultimi tempi, è sensibile alle esigenze del
turista moderno, spossato dagli impegni di lavoro e desideroso di un po’ di relax in un ambiente naturale e tradizionale
nel quale scoprire le tracce di quell’umile origine contadina
che è comune a tutti noi… O, più semplicemente, per godere dei doni di una natura incontaminata.
La Zagora
Il viaggio inizia ad Omiš, là dove il fiume sfocia in mare.
Seguendo l’imponente canyon della Cetina, sin dall’inizio il
nostro viaggio assume i connotati d’una splendida avventura. La scelta comprende il rafting, il canyoning o un bel
bagno tra le rapide del fiume. Proseguendo, ci si imbatte in
tanti piccoli casolari, ciascuno con la propria storia. I sentieri
di campagna, ideali per una bella passeggiata o una salutare pedalata, attraversano una fitta boscaglia e seguono il
corso del fiume. Lavorando la terra e la vigna o accudendo
agli animali, ci si dimentica del solito tran tran quotidiano.
La cucina rustica della Zagora conquista chiunque, anche
perché l’aria di montagna, oltre a dare sollievo, far venire un
appetito da lupi!
La costa e le isole
Stanchi della calca delle spiagge affollate, potete dirigervi
verso i verdi pendii delle isole o verso uno dei tanti pittoreschi paesini arroccati sulle alture. Anche se vicini ai centri
urbani, il tempo in questi villaggi sembra si sia fermato. Le
antiche tenute di campagna sono solitamente edifici storici,
veri e propri gioielli per gli estimatori dell’antica architettura mediterranea. La cantina, orgoglio di ogni vignaiolo, è
l’angolo più interessante d’ogni tenuta. Vi si degustano vini,
acquaviti, formaggi ed insaccati di gran qualità, in un mondo
dove la pecora, la capra, l’agnello, le galline, le uova, gli
ortaggi, l’olio d’oliva ed il vino sono alla base della cucina
tradizionale.
Questo documento strategico prevede, entro la fine del
decennio, un aumento delle presenze turistiche sino a 20
milioni l’anno, un incremento dei consumi giornalieri dagli
attuali 45 euro ai 75 euro, un volume complessivo della spesa turistica di 1,5 miliardi di euro ed un aumento dell’occupazione nel settore turistico, accanto ad un investimento di
2 miliardi di euro, che interesserà ben 20.000 persone.
Il turismo attivo
La Dalmazia centrale è il luogo ideale per godere delle prerogative del turismo attivo e di tutte le sue possibilità di pratica sportiva.
A Bol sull’isola di Brač (Brazza) segnaliamo la presenza
d’un centro surfistico internazionale e del più bel sito per la
pratica del windsurfing di tutto l’Adriatico. Nel canale tra
le isole di Brač (Brazza) e Hvar (Lesina), ogni pomeriggio si
leva il maestrale, vento ideale per il windsurfing. Di mattina,
invece, soffia una leggera brezza adatta ai neofiti della tavola a vela. Questo vento fa di Bol una località adatta a tutti
gli appassionati di questo sport.
Il turismo “adventure”, in quest’area, offre eccellenti opportunità grazie anche alla vicinanza della Dalmatinska Zagora, il polmone verde della Dalmazia ad una trentina di
chilometri dal mare, area ricca di dolci vallate percorse dai
fiumi Cetina, Jadro e Žrnovnica. Questi possenti fiumi, nei
loro tratti più calmi, ma anche là dove formano rapide, sono
meta degli amanti del torrentismo, dei safari in canoa, del
rafting e dell’arrampicata libera, praticata sulle pareti che
sovrastano i corsi dei fiumi.
L’intera area continentale della regione, come anche le isole della Dalmazia centrale, vanta splendidi percorsi ciclistici.
Con un tour di circa 45 chilometri (Vrboska - Pitve - Sv. Nedjelja - Uvala Dubovica - Starigrad - Vrboska), ad esempio,
è possibile vedere in una sola giornata un po’ tutte le bellezze dell’isola di Hvar, non perdendo occasione di tuffarsi
nel mare di una delle sue tantissime calette. In una giornata
potrete visitare anche l’isola di Vis (Issa): un tour di 40 km
circa vi porterà dall’omonima cittadina, attraverso la piana
di Vis e le spiagge della costa orientale, sino al Komiža e
Podšpilje (e ritorno, naturalmente!).
La Dalmatinska zagora è nota per i suoi lunghi e piacevoli
itinerari da percorrere a cavallo. Gli sport equestri possono
essere praticati in una serie di club a Sinj e dintorni. Con i
loro cavalli di razza, questi club e queste scuole d’equitazione aperte nelle aziende agrituristiche della Dalmatinska
zagora offrono le gioie dell’ippica tanto ai più esperti, quanto
ai neofiti ed ai bambini.
La montagna del Biokovo abbonda di specie endemiche
e, per la grandissima varietà delle sue bellezze naturali, è
meta di numerosi alpinisti, scalatori, amanti della montagna,
appassionati di mountain biking o semplici gitanti.
Sul territorio delle maggiori isole della Dalmazia centrale
troverete tanti centri subacquei. La loro maggiore densità
è registrata in prossimità dei siti subacquei più interessanti:
attorno a Čiovo, lungo la costa meridionale di Šolta e sulle isole di Brač, Hvar e Vis. In tema di diving, Vis (Issa)
merita un posto particolare, ricca com’è di siti subacquei
e relitti, tante grotte nei pressi di Biševo e Vis (grotte Modra, Medvjeđa e Zelena) ed una miriade di siti d’archeologia
subacquea. A cala Lučice, sull’isola di Brač, a tre metri di
profondità, troverete l’ingresso di una grotta che prosegue
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in un tunnel subacqueo verticale che arriva ad una profondità di 25 metri. In essa v’imbatterete in grandi seriole che
vi accompagneranno nella vostra immersione. E mentre la
grotta è illuminata dalla luce naturale, proveniente dalla superficie, nel tunnel dovrete accendere la torcia.
Il turismo religioso
La Dalmazia centrale vanta alcuni grandi ed importanti
santuari, tra i quali il più conosciuto è sicuramente quello
della Madonna di Sinj. Ricordiamo anche il santuario di Vepric, nei pressi di Makarska, ed il santuario della Madonna
dell’Isola a Salona (Solin), mentre Međugorje, famosissimo
luogo delle apparizioni della Madonna, si trova ad un centinaio di chilometri a sud-est di Makarska, nella vicina Bosnia
ed Erzegovina. Ciò che rende la Dalmazia centrale particolare è anche la perpetuazione delle antiche consuetudini
popolari e religiose, che rivivono nelle processioni, nelle veglie, nei pellegrinaggi e nei voti dei fedeli, tutte manifestazioni di fede legate alle festività cattoliche ed ai santi patroni
dei paesi. Particolarmente suggestive sono le processioni
notturne del Venerdì Santo a Hvar (Lesina), così come il
pellegrinaggio votivo notturno che, da Spalato, si dirige verso il santuario della Madonna di Sinj, lontano dal capoluogo
ben 34 km. Si svolge alcuni giorni prima del 15 agosto, e
ad esso partecipano decine di migliaia di fedeli provenienti
dall’intera Dalmazia.
La processione “Za križen”, dell’isola di Hvar (Lesina), nel
2009 è stata inserita dall’UNESCO nel patrimonio culturale
immateriale dell’umanità, assieme ad altri sette beni culturali croati. È un rito di straordinaria devozione ed espressione dell’identità religiosa e culturale degli abitanti dell’area
centrale dell’isola. Da cinque secoli a questa parte, nella
notte tra il Giovedì ed il Venerdì Santo, 6 paesi dell’isola
(Jelsa, Pitve, Vrisnik, Svirče, Vrbanj e Vrboska) vengono
uniti dalla solenne processione.
Quasi ogni località turistica, anche se piccola, festeggia il
proprio santo patrono con grandi feste in piazza, alle quali
partecipa la gente del luogo e tanti turisti. Una di queste
è la “fiera” di San Doimo (7 maggio), patrono della città di
Spalato. Doimo (Dujam in croato) era un sacerdote che
l’imperatore Diocleziano fece giustiziare per impedirgli di
divulgare il cristianesimo nel suo impero; ironia della sorte,
la popolazione spalatina, tanti anni dopo, depose le spoglie
del proprio santo nel mausoleo dell’imperatore romano che
lo fece uccidere!
Turismo congressuale
Gli alberghi della Contea splitsko-dalmatinska hanno il
merito di aver saputo riconoscere l’importanza dell’offerta
turistica destinata al business ed ai congressi. In sintonia
con questa premessa, ogni albergo di lusso della contea
oggi offre anche una o più sale congressi. In seno all’offerta
congressuale, gli alberghi organizzano conferenze, seminari e presentazioni a carattere nazionale ed internazionale
supportati da dotazioni, servizi ed apparecchiature tecniche
all’avanguardia e rispondenti ai più elevati standard qualitativi. Dette strutture, ispirandosi all’idea di creare un luogo
in cui si possa lavorare non rinunciando, tuttavia, al piacere
ed al relax, offrono anche programmi di team-building, banchetti ed una sistemazione e servizi esclusivi.
Con la costruzione di nuove strutture alberghiere, l’offerta
di Spalato entrerà in seria concorrenza con le più rinomate
destinazioni turistiche mondiali, perché, oltre alla proverbiale ospitalità della sua gente, al suo piacevole clima ed alla
sua ideale posizione geografica, la città dalmata si profilerà
come il più forte centro congressuale del paese. La costruzione di un centro congressuale con una capacità di 1.500
posti è prevista nell’area d’un ex caserma in loc. Dračevac,
che il Governo croato ha donato alla città di Spalato.
Un’offerta ricettiva varia e di buona qualità
Quella spalatino-dalmata è la contea croata ad aver investito di più nell’elevazione della qualità delle proprie capacità
ricettive, il che è testimoniato dai tanti riconoscimenti conquistati dall’hotel “Le Meridien Lav” di Spalato, proclamato
“Miglior hotel congressistico d’Europa”, “Miglior hotel croato” e “Miglior hotel Spa della Croazia”. L’ex hotel “Split” di
Spalato, terminati i lavori di ricostruzione, riaprirà i battenti
col nuovo nome di “Radisson Resort Split”, una struttura ricettiva a quattro stelle superiore facente parte della nota catena alberghiera internazionale “Radisson”. È in corso anche la ricostruzione dell’hotel “Marijan”, la cui inaugurazione
è prevista per l’inizio della stagione estiva 2009. Dall’alto
delle sue cinque stelle, avrà 320 camere, 27 appartamenti, una suite presidenziale, vari ristoranti, un pub, un piano
bar, un centro wellness, un casinò, varie piscine, sale per
congressi e tanti altri servizi. Alcune aree interne delle isole
dalmate, tanti villaggi un tempo abbandonati alle falde delle
montagne e la stessa Dalmatinska zagora, negli ultimi anni
sono interessati da un intenso sviluppo agrituristico. Oltre
alle bellezze naturali ed all’atmosfera tradizionale delle centenarie case di pietra in località come Gornja Brela, Gornji
Tučepi, Podstrana, Slimen, Gati, Tugari, Vrgorac, Brnaze,
Vis e Pražnice, agli ospiti è proposta una cucina basata
sulla frutta e gli ortaggi raccolti nel frutteto o nell’orto del
casale che li ospita e tante specialità gastronomiche tipiche
di questa terra.
La Dalmazia centrale offre sistemazione anche su tre fari
ubicati nelle località di Sveti Petar (presso Makarska),
Sušac e Plaguža, isola che ospita il faro croato più distante
dalla terraferma, costruito 130 or sono su uno sperone roccioso alto 90 metri. Alcune fonti ecclesiastiche ci ricordano
che nel 1177 sull’isola di Palagruža soggiornò persino Alessandro III, in viaggio per quei mari con la sua flotta di dieci
galee. Affascinato dalla bellezza dell’isola e dell’arcipelago,
il pontefice espresse il desiderio di sostare in quelle acque
e di trascorrervi le ore della cena. Questo luogo, da allora,
porta il nome di “Campo del Papa”. Tra le più famose stazioni climatiche della Dalmazia centrale, merita un cenno la
“Biokovka” di Makarska, con personale specializzato nella
fisioterapia e la possibilità di praticare nei mesi estivi l’idroterapia in mare. Le terme spalatine, invece, vantano una
sorgente naturale d’acqua sulfurea a temperatura molto
elevata.
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Novita’
La regione spalatina, negli ultimi anni, ha fatto registrare i
maggiori progressi in quanto ad elevazione della qualità dei
servizi alberghieri. Accanto ad alcuni grandi alberghi esclusivi, l’area è stata interessata dall’apertura di un significativo
numero di piccoli, lussuosi alberghi a conduzione familiare.
I proprietari dell’hotel “Marjan”, nel corso del 2009, hanno
concluso un accordo di franchising di 22 anni con la notissima catena alberghiera internazionale “Hilton”. E così,
quest’albergo spalatino completamente rinnovato è stato
ribattezzato col nome di hotel “Hilton Marjan Split” (l’Hilton
sull’Adriatico era sinora presente soltanto a Dubrovnik). La
sua inaugurazione è stata posticipata alla metà del 2010,
quando sarà completamente rinnovato e conterà 254 camere, 27 suite di lusso ed un appartamento presidenziale all’11° piano. La prima fase dei lavori comprende 220
camere, i ristoranti ed i bar, il centro benessere e tre sale
per conferenze di minori dimensioni. Il resto delle camere
e delle suite, unitamente alla sala congressi principale, dovrebbe essere disponibile il prossimo anno. L’investimento
complessivo stanziato per il rinnovamento e l’arredamento
dell’hotel ammonta a 135 milioni di euro.
Sulle rovine di un vecchio albergo spalatino sorgerà una nuova struttura ricettiva la cui gestione sarà affidata alla catena
alberghiera internazionale Radisson. La prima fase dei lavori, finanziata con risorse pari a 40 milioni di euro, dovrebbe
concludersi entro la fine del 2009 e prevede la realizzazione
di 250 camere e suite, due ristoranti, una grande sala congressi, un centro wellness & fitness di 2.000 m2 ed un garage
sotterraneo con 200 posti. La seconda fase, del valore di 20
milioni di euro, prevede la costruzione di un aparthotel a 5
stelle, 110 unità abitative ed una dependance con 50 camere. L’inaugurazione dell’hotel è prevista per l’inizio del 2010.
Nel giugno di quest’anno, il gruppo President ha inaugurato
un lussuoso hotel a cinque stelle sorto nelle immediate vicinanze dell’isola Gospini otok, a Solin, sulle rive del fiume
Jadro. Questa struttura ricettiva è il secondo albergo del
gruppo President ubicato nell’area: il primo è nel centro di
Spalato, ma ha soltanto quattro stelle. Il “President” conta
80 camere singole e doppie e quattro suite, per una capacità ricettiva complessiva di ca. 160 posti-letto. Oltre al
ristorante ed alla caffetteria, ricordiamo le sue quattro sale
per conferenze con una capienza da 50 a 200 posti. Nelle
sale, con i posti a sedere disposti a platea, è possibile allestire anche spettacoli teatrali. Assolta la parte che riguarda
il turismo congressuale, passiamo al turismo della salute.
Nell’ambito della struttura, infatti, sono state realizzate ben
tre piscine. I lavori di costruzione del complesso hanno richiesto un investimento complessivo di 10 milioni di euro.
L’hotel “Katarina”, un nuovissimo albergo a 4 stelle con 74
unità abitative per 170 posti-letto, sorge a Dugopolje, nei
pressi dell’uscita autostradale per Spalato. Primo hotel della zona, grazie alla sua ubicazione garantisce un rapido e
sicuro collegamento sia con Spalato, sia con la nuova zona
industriale. Al settimo ed ultimo piano dell’hotel, gli ospiti
potranno usufruire dei servizi d’un centro benessere. La realizzazione dell’hotel “Katarina”, nato come business hotel
con una buona offerta wellness (gli ospiti potranno usufruire
anche d’idromassaggio e sauna privati), ha richiesto un investimento di 10 milioni di euro.
Collegamenti
Il porto di Spalato è il maggiore centro di smistamento passeggeri su entrambe le sponde dell’Adriatico ed il terzo porto per traffico passeggeri ed automezzi nel Mediterraneo.
Con il resto del mondo, Spalato è ugualmente ben collegata
tanto via mare, quanto via terra e via aria.
I collegamenti marittimi con le isole del comprensorio spalatino, ma anche con Rijeka (Fiume), Korčula e Dubrovnik,
hanno una frequenza giornaliera, mentre i collegamenti internazionali con Ancona e Pescara sono assicurati, nel corso di tutto l’anno, da veloci linee di catamarani che coprono
la distanza tra l’Italia e Spalato in 3 ore e mezza. Spalato
vanta l’aeroporto internazionale più grande di tutto l’Adriatico, direttamente collegato con decine di città europee. Durante l’estate, sulle sue piste atterrano aerei appartenenti a
più di 40 compagnie straniere.
Sono iniziati nel 2005 i collegamenti tra Spalato ed alcune
città tedesche, organizzati dalla compagnia aerea low-cost
“Germanwings”, mentre risale al marzo 2006 l’inizio dei voli
della compagnia “Wizz Air”, anch’essa low-cost, quattro volte la settimana tra la città di Spalato e le città di Londra e Budapest (dal 2008 Spalato è collegata anche con Ginevra).
Anche l’isola di Brač è dotata d’aeroporto. Spalato è anche
un importante centro ferroviario, con collegamenti quotidiani diretti per Zagabria e, di conseguenza, per tutt’Europa.
Con il termine dei lavori di costruzione dell’autostrada Zagabria-Spalato, la capitale oggi può essere raggiunta in 3,5
ore. Si lavora anche alla realizzazione della tangenziale di
Spalato, del valore di 200 milioni di euro: la sua costruzione
contribuirà a risolvere definitivamente i problemi del tratto
Trogir-Split-Omiš, la strada a maggiore densità di traffico
del paese, con una media di 40.000 autoveicoli al giorno.
Le cose di cui andiamo fieri
Spalato, nella veste di capoluogo della regione, per secoli
ha ospitato teste coronate e statisti provenienti da tutto il
mondo. Per il suo carattere gioviale e semplice, è sempre
stata meta dei più bei nomi del cinema, del teatro, della musica e dello show business internazionale. La stessa Spalato ha dato al mondo alcuni protagonisti di prima grandezza,
soprattutto nello sport. Pensiamo a Goran Ivanišević, vincitore di Wimbledon, e, prima di lui, a Nikola Pilić, asso del
tennis e selezionatore della nazionale croata che, nel 2005,
ha conquistato la Coppa Davis e che comprendeva anche
lo spalatino Mario Ančić.
Spalato vanta 66 olimpionici e sui suoi campi da basket
sono nati talenti come Dino Rađa e Toni Kukoč, campioni del basket professionistico NBA. Di Spalato è anche il
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migliore giocatore di pallamano europeo e mondiale, Ivano
Balić, mentre lo spirito sportivo di questa città è ben espresso anche da alcuni membri dalla squadra nazionale croata
di bob, nati a Spalato nonostante la città sia sul mare e senza neve; essi formano l’ossatura della squadra nazionale
che ha partecipato ai Giochi olimpici invernali di Torino.
Blanka Vlašić, giovane speranza dello sport spalatino, è la
migliore atleta croata in attività e l’attuale campionessa del
mondo di salto in alto. Nata e cresciuta in una famiglia di
sportivi, deve il proprio nome alla città marocchina di Casablanca dove suo padre, nel 1983, conquistò la medaglia
d’oro ai Giochi del Mediterraneo. I primi passi nell’atletica li
ha mossi a sette anni proprio grazie al padre, allora allenatore in una società cittadina. La sua altezza e la sua snellezza l’hanno spinta molto presto a scegliere il salto in alto.
Blanka detiene i titoli di campionessa del mondo all’aperto
(Osaka, 2 settembre 2007, con 205 cm), campionessa del
mondo “indoor” (Valencia, 9 marzo 2008, con 203 cm) e
vice-campionessa olimpica (Pechino, 23 agosto 2008, 205
cm). A Stoccolma nel 2007 ha fatto registrare il secondo
miglior salto di sempre ed ha stabilito il nuovo record nazionale (207 cm). Con l’inaugurazione di una scultura dedicata
ad Orson Welles, cerimonia svoltasi nel 2008 nel quartiere
spalatino di Brodarica, il “Cittadino Kane” è stato accolto
tra i personaggi illustri degni della “cittadinanza onoraria” di
Spalato. Orson Welles visse gli ultimi vent’anni della propria
vita tra Spalato ed altre località dalmate. Sul finire degli anni
Sessanta del secolo scorso, infatti, Orson Welles incontrò
Oja Kodar, l’attrice e scultrice croata che sarebbe diventata
la donna con cui condivise gli ultimi vent’anni della sua vita
(spentasi nel 1985). Welles filmò il film “Processo alla Croazia” e recitò in alcuni film prodotti nel nostro paese, come “Il
segreto di Nikola Tesla” (orig. Tajna Nikole Tesle) e “La battaglia sulla Neretva” (orig. Bitka na Neretvi). Iniziò anche,
senza mai portarli a termine, alcuni progetti che coinvolgevano la città di Spalato e la vicina isola di Hvar (Lesina).
Un vecchio olivo di Kaštel Štafilić è considerato un bene
naturale da tutelare, sensazionale, oltre che per la suggestività del luogo in cui è nato, soprattutto per la sua veneranda età di circa 1500 anni. Molto probabilmente originario dell’Italia meridionale o della Grecia, appartiene ad una
specie non presente da queste parti ed è, anche per questo,
ancora più interessante.
La piana di Stari Grad (Starogradsko polje), la più grande
e più fertile delle isole adriatiche, si estende per sei chilometri ad est sino a Vrboska ed a sud per i pendii che fanno da cornice ai pittoreschi paesini di Dol e Vrbanj. Questo paesaggio, modellato dalla cura millenaria della mano
dell’uomo, ha conservato quel sistema di vie e parcelle già
esistente all’epoca della città greca di Faros e che viene
oggi considerato la più antica lottizzazione (Hora, Ager) del
mondo. Per questo motivo, la piana di Stari Grad, nel luglio
2008, è stata inserita nel patrimonio dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO.
Un regalo originale ed un bel souvenir
Il merletto di agave, originario di Hvar (Lesina), è un
bene immateriale sotto l’egida dell’UNESCO.
Il merletto d’agave di Hvar
Il monastero delle monache benedettine di Hvar (Lesina),
fondato nel 1664, è conosciuto in tutto il mondo per la produzione del merletto d’agave, una tradizione vecchia più di
un secolo e tramandata di generazione in generazione. La
sola preparazione del filo d’agave, che si estrae dalle foglie
fresche e viene trattato secondo una tecnica segreta e molto particolare, richiede un lavoro ed una pazienza certosini.
Il valore di quest’abilità artigianale è stato riconosciuto dagli esperti del patrimonio immateriale dell’UNESCO. Essi,
infatti, nel 2009 lo hanno incluso, assieme al merletto di
Lepoglava e di Pag, nell’elenco dei beni del patrimonio
dell’umanità.
Le delicate saponette all’olio d’oliva di Brač
Le delicate saponette all’olio d’oliva di Brač (Brazza) si
producono esclusivamente impiegando l’olio extra vergine d’oliva prodotto su quest’isola dalmata. La schiuma da
bagno all’olio d’oliva è arricchita utilizzando particolari erbe
dell’isola. Gli oli eterici, estratti secondo metodi e tecniche
assolutamente naturali, conferiscono ad ogni saponetta
specifiche proprietà medicinali. Tutto ciò dona alla pelle
un’incomparabile sensazione di morbidezza, tanto che,
dopo la doccia, non è necessario usare alcun latte idratante
per il corpo. I saponi di Brazza, utili anche all’aromaterapia,
sono dei veri e propri “pezzi unici” perché prodotti artigianalmente e tagliati uno per uno dalle sapienti mani della
gente isolana.
La lavanda croata – la migliore del mondo
La Croazia è uno dei maggiori produttori di lavanda del
mondo. Essa cresce, grazie alle favorevoli condizioni climatiche ed alla bontà della sua terra, sulle colline e sui pendii
rocciosi dell’isola di Lesina (Hvar), nella Dalmazia centrale.
Prodotta secondo tecniche assolutamente naturali, la semina e la raccolta sono praticate ancora a mano. Mediante la
distillazione del fiore della lavanda s’ottiene un olio eterico
che viene impiegato per bagni caldi, candele profumate, oli
per massaggi o per la cura del viso e del corpo. La lavanda
isolana è apprezzata da sempre per le sue proprietà medicinali e per il suo profumo inebriante. È consigliata per rafforzare il sistema immunitario ed è efficace contro lo stress,
il mal di testa, l’ipertensione, l’influenza, i reumatismi, contro
alcune malattie della pelle, le ustioni e le punture d’insetti.
Il periodo più bello è quello a cavallo tra giugno e luglio,
quando i campi di lavanda si tingono del caratteristico colore violaceo e l’aria profuma così tanto da far girare la testa.
La lavanda di Lesina è senz’altro la migliore lavanda prodotta in Europa. I sacchetti profumati, pieni di fiori di lavanda
essiccati, si possono acquistare in tutti i negozi di souvenir,
negli hotels, nelle farmacie e nelle profumerie di tutta la Croazia. La lavanda di Hvar è stata proclamata sei anni fa uno
dei souvenir di punta del nostro Paese.
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Racconti, legende e miti
Diocleziano – Imperatore romano, passato alla storia come
valoroso condottiero, ma anche come persecutore dei cristiani, si ritirò nel 305 per trasferirsi sulla sua costa dalmata
dove fece costruire un’imponente reggia attorno alla quale,
più tardi, sarebbe sorta la città di Spalato. Nella sua residenza di circa trentamila metri quadri di superficie, Diocleziano passava il tempo ad occuparsi di giardinaggio. Gli
anni agitati dopo la sua morte trasformarono la sua reggia
in rifugio nella quale trovarono riparo per primi gli abitanti
della vicina Salona (Solin).
La leggenda di Miljenko e Dobrila – A Kaštel Lukšić, nella
seconda metà del XVII secolo, i Vitturi, nobile casato del
luogo, avevano una figlia di nome Dobrila, mentre la famiglia del nobile Adalberto Rušinić aveva un figlio di nome
Miljenko. Destino volle che il bel giovane e la dolce fanciulla s’innamorassero, ma una disputa tra le famiglie impedì
ai giovani di vedersi, costringendoli ad un amore segreto.
I genitori cercarono di tenerli separati, ma i ragazzi non abbandonarono mai il sogno di vivere un giorno felicemente
insieme. E, quando sembrava che i genitori avessero finalmente accettato la loro relazione, dando loro il consenso
al matrimonio, il padre di Dobrila uccise il suo futuro genero Miljenko, non potendo sopportare l’idea che questi gli
avrebbe portato via l’adorata figlia. Alcuni mesi più tardi,
quest’ultima, disperata, perse la ragione, s’ammalò e morì.
L’ultimo suo desiderio fu quello d’esser sepolta accanto a
Miljenko nella chiesetta di San Giovanni a Rušinac (XVI secolo), dove oggi sulla lapide della tomba si leggono queste
parole: “Pace agli innamorati”.
La Bandiera blu sventola su 12 spiagge e 3 marina della
Contea splitsko-dalmatinska:
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ACI MARINA MILNA
ACI MARINA SPLIT ACI MARINA VRBOSKA, Jelsa Spiaggia degli Appartamenti Medena, Seget
Spiaggia Bačvice, Split
Spiaggia Berulia, Brela
Spiaggia Donja luka, Makarska
Spiaggia Dugi rat, Brela
Spiaggia Gospa gusarica, Komiža
Spiaggia Nikolina, Baška Voda
Spiaggia Punta Omiš
Spiaggia Slatina, Tučepi
Spiaggia Stomarica, Brela Spiaggia dell’hotel Le meridien Lav, Podstrana
Vela plaža Amfore, Hvar
Solin, il santuario dei re croati – Nella chiesa della Madonna dell’Isola a Solin è custodito un sarcofago vecchio
di oltre mille anni contenente le spoglie mortali della regina
Jelena, consorte del re Mihajl Krešimir e madre di Stjepan
Držislav. La regina Jelena, figlia di una famiglia patrizia,
educata nel rispetto dei valori cristiani, a cavallo dei due
millenni restò impressa nella storia di questi luoghi come
grande autorità spirituale e morale. Solin è anche la città in
cui fu incoronato il re croato Zvonimir, legato da un ottimo
rapporto con il papa Gregorio VII. Nota è la legenda della sua morte e della maledizione di 900 anni pronunciata
contro coloro che lo uccisero in quanto contrari alla partecipazione alle guerre in Terra Santa per la liberazione di
Gerusalemme.
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Dalmazia - Dubrovnik
Photo: Josip Madračević
La città di Dubrovnik (Ragusa), centro dell’omonima regione ubicata all’estremità meridionale della costa croata,
vanta meritatamente l’epiteto di “perla dell’Adriatico”. Con
l’armonia dei suoi edifici centenari e della sua cinta muraria,
pare una città irreale tratta dal mondo delle fiabe. Chi non
abbia avuto la fortuna di visitare questo lembo di paradiso
terrestre, ha perso l’occasione di godere del fascino del “secondo più bel luogo del mondo”. Secondo soltanto al luogo
in cui si è nati, naturalmente!
È difficile dire che cosa renda il territorio di Dubrovnik così
interessante: la sua storia, sulla quale per secoli ha sventolato un vessillo con su scritta la parola “Libertas”, oppure il
suo presente, quello di una riviera turistica moderna, ricca
di tante pittoresche località turistiche sulla terraferma e sulle
isole, ciascuna con le proprie leggende ed i propri miti. In
questi luoghi così affascinanti, la storia continua a pulsare nella bellezza degli edifici e nelle sfarzose opere d’arte
di tanti famosi scultori, pittori e costruttori, tanto nei piccoli
centri di Ston (Stagno), Pelješac (Sabbioncello), Korčula
(Curzola), Župa dubrovačka, Konavli (Canali) e Trsteno,
quanto nella stessa città di Dubrovnik. Costruendo ville e
residenze per la villeggiatura, la mano dell’uomo e la natura
hanno stretto un sodalizio inscindibile, integrandosi reciprocamente. Il risultato di questa felice unione è, oggi, il luogo
più suggestivo del Mediterraneo.
(www.tzdubrovnik.hr). Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide
bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza,
l’estremo Sud del paese, ossia “la Riviera di Dubrovnik e le
isole”, sarà proposto come una destinazione turistica elegante, dotata di un grande patrimonio storico-culturale.
Photo: Juraj Kopač
Il patrimonio naturale
Le specificità naturali di quest’area sono caratterizzate, in
maniera dominante, dal clima mite e temperato del Mediterraneo meridionale e dall’ambiente naturale ideale per la
crescita di una vegetazione rigogliosa, non soltanto mediterranea, ma anche subtropicale, con splendide piantagioni
di limoni, arance, palme ed agave. L’area costiera, relativamente stretta, è molto varia: lembi di costa rocciosa ed erta,
profonde insenature, spiagge sabbiose, campi fertili ed alte
montagne che degradano sino a lambire il mare. I fondali
marini, invece, svelano agli amanti delle immersioni il magico mondo dei bellissimi coralli rossi.
L’isola di Mljet (Meleda), con l’omonimo parco nazionale
(www.np-mljet.hr) ubicato nell’estremità meridionale del
Paese, è considerata da tanti l’isola più bella dell’Adriatico,
forse perché ha una caratteristica che difficilmente si può
trovare altrove: un lago al centro dell’isola, e nel lago un
isolotto, e sull’isolotto un castello-monastero benedettino
del XII secolo. Quest’immagine da fiaba, quasi irreale, pare
come uscita dalle più belle pagine delle storie mitiche, una
delle quali racconta come proprio Mljet fosse l’Ogigia d’Ulisse, il luogo in cui fu rapito da Calipso.
L’isola di Lastovo (Lagosta, www.lastovo.org) appartiene
all’arcipelago della Dalmazia meridionale. Per la sua distanza dalla terraferma pare come perdersi tra l’azzurro del
cielo e del mare pelagico. I Romani la chiamavano “l’isola
imperiale” per l’abbondanza di campi fertili e boschi rigogliosi e per la bellezza di quella corona d’isolotti e scogli
che la circondano, con tantissime calette nascoste ed una
gran quantità di pesci. L’arcipelago di Lastovo, nel 2006, è
diventato l’undicesimo parco naturale della Croazia.
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Le Elafiti sono un gruppo d’isole situato ad ovest di Dubrovnik. La maggiore è Šipan, ed a questo gruppo appartengono anche Lopud e Koločep. Con i loro splendidi paesaggi
e le spiagge sabbiose, attraggono tantissimi turisti. Un traghetto le collega quotidianamente a Dubrovnik.
Trsteno, il più antico parco rinascimentale della Dalmazia
(1502), oggi è l’unico arboreto su tutta la fascia costiera del
Paese. Ricco di piante esotiche, tra le quali spiccano gli eucalipti, la canfora e due giganteschi platani vecchi di 400
anni (esemplari unici in Europa), questo giardino è abbellito
da una fontana barocca con statue raffiguranti Nettuno e le
Ninfe.
Il possente fiume Neretva, che proviene dalla vicina Bosnia
ed Erzegovina, sfocia in mare formando un fertile delta nelle
vicinanze delle città di Ploče, Opuzen e Metković e dando
vita ad una terra straordinariamente fertile interamente ricoperta di piantagioni di mandarini e campi d’angurie. Questo fiume è importante anche come habitat d’anguille e di
muggini, perché qui l’acqua dolce del fiume di mescola con
l’acqua del mare. Consigliamo di andare per i bracci della
Neretva, ricoperti di giunchi, per un fotosafari a bordo delle
tradizionali barchette chiamate “trupice”. La pace del luogo
è rotta soltanto dal verso di qualche uccello trampoliere che
sorvola la palude. Nei pressi delle località di Vid, Prud e
Orepak sono state create riserve ornitologiche nelle quali
svernano gli uccelli, mentre il tratto sud-orientale del delta
della Neretva è un vivaio per la riproduzione di varie specie
ittiche.
Il golfo di Mali Ston (Stagno piccolo) è una splendida località naturalistica, vanto di tutta la regione della riviera di Dubrovnik. Grazie al flusso naturale dei sali provenienti dalla
terraferma, infatti, il mare circostante è un luogo d’acquicoltura e d’allevamento di molluschi bivalvi d’altissima qualità.
Tra essi spiccano le rinomate ostriche di Ston, servite nei
ristoranti dei dintorni e trasportate nei maggiori centri urbani
del Paese.
Photo: Damir Fabijanić
Il patrimonio storico-culturale
Dubrovnik è considerata la “perla dell’Adriatico” soprattutto per il suo ricchissimo patrimonio storico-culturale. Basti ricordare le parole del famoso scrittore inglese George
Bernard Show: “Coloro che cercano il paradiso terrestre,
devono venire a Dubrovnik”. I racconti storici e le leggende
su Dubrovnik hanno lasciato tracce indelebili sulle facciate
di pietra del centro storico e sui lastroni dello Stradun. Altre
tracce del passato sono visibili in ogni viuzza e nella chiesa
di San Biagio (Vlaho), patrono della città, nelle fortezze cittadine, tra le quali spicca quella di Lovrijenac (erta su uno
sperone roccioso alto 37 metri e che diede del filo da torcere persino ai Veneziani che minacciavano la libertà della
Repubblica di Ragusa), nonché sui monumenti dedicati ai
cavalieri, ai signori ed ai nobili della città-stato.
Uno dei sistemi difensivi più belli del Mediterraneo
L’elemento maggiormente riconoscibile della Città vecchia,
posta sotto l’egida dell’UNESCO, è la sua cinta muraria,
un’opera difensiva lunga ben 1.940 metri. La cinta muraria
di Dubrovnik, con le sue fortificazioni, i bastioni, le torri e
le fortezze, rappresenta uno dei sistemi difensivi più belli
e più solidi dell’intero Mediterraneo. Passeggiare su queste mura consente di avere un quadro completo di tutte le
bellezze della Città vecchia, dominata dalla più famosa via
di Dubrovnik, lo Stradun, la via più breve per andare dalla
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Porta orientale a quella occidentale. I lastroni di pietra bianca della maggiore via del centro storico rappresentano il teatro all’aperto di tante manifestazioni culturali cittadine, tra
le quali spicca il “Festival estivo di Dubrovnik” (Dubrovačke
ljetne igre). Lo Stradun è anche luogo d’incontro e di divertimento e lo spazio deputato ad accogliere ogni anno i più
spettacolari veglioni all’aperto di Capodanno.
Negli ultimi anni due caracche nuove fiammanti, copie di
navi lignee atte al trasporto dei passeggeri e delle merci e
risalenti ai tempi della gloria e dell’ascesa mercantile della
Repubblica di Ragusa, solcano nuovamente le acque dello
specchio di mare antistante il porto di Dubrovnik. Sul finire
del XVI secolo, infatti, la caracca di Dubrovnik era annoverata tra le navi più grandi del mondo. Oggi, prestate al turismo, propongono una traversata alla scoperta delle calette
nascoste e degli isolotti attorno a Dubrovnik ed una gita
chiamata “la rotta dei corsari” per le acque dell’Adriatico.
La penisola di Pelješac (Sabbioncello), luogo ideale per il
relax ed il godimento, dopo l’Istria è la maggiore penisola
croata, un tempo parte della Repubblica di Dubrovnik
Le mura di Ston (Stagno), il sistema difensivo più lungo
d’Europa, dopo un restauro durato vari anni ed intensificatosi a partire dal 2003, nel mese di ottobre del 2009 sono
state finalmente aperte al pubblico. Il progetto, finanziato dall’associazione “Amici delle Antichità di Dubrovnik”,
ha goduto della supervisione e della collaborazione della
Sovrintendenza alle Belle Arti di Dubrovnik ed ha previsto
stanziamenti annui nell’ordine dei 3-5 milioni di kune. Il decadimento del sito è stato impedito grazie alla sistemazione
di una transenna ed alla realizzazione dell’ingresso nella
fortezza Arcimun, con la cassa collocata nella torre gotica.
Il motivo della lentezza del restauro è da attribuire al modo
in cui è stato effettuato, praticamente identico a quello impiegato originariamente per costruire le mura: a mano, col
mazzuolo e lo scalpello. Il biglietto d’ingresso al sito costerà
dalle 20 alle 30 kune ed i fondi così raccolti contribuiranno
a finanziarne la manutenzione. Le mura di Ston, maggior
sistema urbanistico-difensivo dell’Europa d’allora, furono
costruite nel XIV secolo, dopo che la Repubblica di Ragusa ebbe acquisito il dominio su Pelješac (Sabbioncello). Le
prime mura furono costruite in 30 anni ed andavano da una
parte all’altra della penisola. Il piano urbanistico prevedeva la fortificazione di due borghi: a sud Ston (Stagno) ed a
nord Mali Ston (Stagno Piccolo). La penisola di Pelješac è
separata dal mare mediante la Grande Muraglia, complessivamente lunga 5,5 km e fortificata con una quarantina tra
torri e torrioni e cinque fortezze. Il Ministero dei Beni colturali ha annunciato la propria intenzione di candidare questo
straordinario bene al patrimonio culturale dell’umanità sotto
l’egida dell’UNESCO.
Su Pelješac c’è un’altra cittadina interessante, Orebić, centro della marineria nel XVIII secolo. Sulle facciate delle case
e dei palazzi di Orebić potrete vedere i segni del benessere
e dello sfarzo nel quale vivevano le famiglie della gente di
mare dell’epoca. Navigando per i mari di mezzo mondo, i
marinai di Orebić investivano quel che guadagnavano nella
costruzione di splendide ville e palazzi.
La grotta Đurovićeva špilja, attrazione speleologica
nell’area dell’Aeroporto di Dubrovnik
Attrazione turistica e speleologica unica nell’area dell’Aeroporto di Dubrovnik, è una cavità sotterranea lunga 156
m, il cui punto più profondo si trova a 25 m sotto la pista
dello scalo. I reperti archeologici (ossa e cocci di ceramica)
ritrovati nel corso degli scavi risalgono all’età del bronzo ed
all’età del ferro. La grotta è sempre stata nota e frequentata
dalla gente del luogo, che vi si riforniva d’acqua potabile e vi
si rifugiava al tempo degli allarmi aerei. Questo stato di cose
andò avanti sino al 1962 quando, per le esigenze di costruzione dell’aeroporto, si decise di sigillare l’ingresso della grotta. Oggi è aperta ogni giorno dalle 10.00 alle 18.00.
Grazie alle ottimali condizioni di temperatura, costante ed
intorno ai 16° C, si ha in programma, in collaborazione con
i produttori vinicoli della zona del Konavle (Canali), di impiegare la grotta come una cantina naturale nella quale esporre i migliori vini D.O.C. del Konavle. La grotta diventerà così
un’esposizione enologica permanente dove degustare, in
un sol luogo, tutti i migliori vini dell’area. Questo progetto
promozionale non solo ha ribattezzato la grotta col nome di
Skycellar, ossia “Cantina celeste”, ma ha anche attribuito al
tutto un’identità visiva specifica frutto della creatività dell’illustre designer croato Orsat Franković.
Photo: Josip Madračević
Korčula (Curzola) – città natale di Marco Polo
www.visitkorcula.com
Fin dai tempi in cui il famoso viaggiatore Marco Polo partì
dalla sua Korčula (la sua casa natale è aperta al pubblico),
questa cittadina cavalleresca, ricchissima di storia, s’è sviluppata sino a diventare una sorta di “scultura urbana in
pietra”, dalle linee regolari e giuntaci in un ottimo stato di
conservazione. Ciò che la rende speciale è l’assetto urbanistico delle sue vie, intenzionalmente ordinate a “spina di
pesce” ed orientate in modo tale da essere continuamente baciate dal sole nelle ore mattutine e pomeridiane, ma
all’ombra quando il sole è al suo zenit.
Dalla “Moreška” alla maratona delle “lađe” della Neretva
Korčula è anche il luogo in cui si tiene il “Festival delle giostre cavalleresche”, una festa storica che propone le tradizionali danze della “moreška”, della “kumpanija” e della
“moštra”, danzate da abili cavalieri armati di spada e vestiti
con i costumi originali del XVI secolo. Essi rappresentano
155
Press 2010
la lotta del “re bianco” per la mano di una bella principessa
rapita dal malvagio “re nero”. La “tenzone” è accompagnata
da una musica eseguita dalla banda musicale cittadina.
I resti dell’antica città di Narona si trovano a soli 3 chilometri da Metković, nella località di Vid, colonia ed emporio
romano che fondava la propria ricchezza sul commercio.
Oggi rappresenta il più prezioso patrimonio storico del Meridione croato, ma anche il più significativo sito archeologico
romano fuori delle mura di Roma, con più di 30 monumenti
risalenti a quell’epoca.
A poca distanza da questo luogo intriso di storia, ogni anno
ad agosto si tiene la maratona delle “lađe”, imbarcazioni tradizionali e tipiche di questa regione. Si tratta di una competizione sportiva che si svolge sulle acque del fiume Neretva
su un percorso lungo 22 chilometri e mezzo.
L’offerta artistico-ricreativa
Dubrovnik è un’importante città di cultura, luogo di tante
chiese, edifici sacri, mura cittadine, fortezze e musei che,
con il loro straordinario significato storico ed artistico, conquistano ogni visitatore.
Ispirate alla ricca ed agitata storia di questa terra, tante
sono le manifestazioni culturali e di svago organizzate in
ogni località turistica della regione, e che, attraverso i canti
ed il ballo, mantengono viva la tradizione del folclore, delle
giostre cavalleresche, delle processioni religiose e della
vita sociale.
Il “Festival estivo di Dubrovnik” è l’evento culturale dell’anno, non soltanto a Dubrovnik, ma in tutta la Croazia. La
lunga tradizione, le incomparabili scenografie di pietra della
Città vecchia, numerose prime ed anteprime teatrali, e poi
registi, attori e musicisti di fama mondiale, rendono questo
festival un evento culturale unico in Croazia e nel mondo
(www.dubrovnik-festival.hr).
Il Libertas Film Festival nel luglio del 2010 celebrerà la
sua sesta edizione. Nato nel 2005, il Libertas è riuscito ad
imporsi come festival cinematografico nazionale con eccellenti pellicole indipendenti vincitrici di vari premi Oscar
ed un apprezzato programma di livello internazionale. La
Dubrovnik medievale, con tutto il suo fascino, e lo straordinario programma del festival, rappresentano un irresistibile richiamo per addetti ai lavori, turisti in cerca di nuove
esperienze culturali e visitatori semplicemente in cerca di
divertimento. Attraverso il programma “Focus”, il Libertas
Film Festival ogni anno propone al paese cinematografie
sconosciute come quella portoghese o norvegese, film provenienti dall’esotica Cuba o rarità cinematografiche ungheresi. Il festival di Dubrovnik, nel corso degli anni, è stato visitato da influenti nomi dell’industria del cinema e da stelle di
Hollywood. Tra i tanti ricordiamo Chris Cooper, Woody Harrelson, Owen Wilson, David Dinerstein (Lakeshore Ent.),
Michael Ohoven (produttore del film “Capote” premiato con
l’Oscar), Trevor Groth (Sundance), Peter Bowen (Filmmaker magazine), ecc.
Per il quinto anno consecutivo, il gruppo alberghiero “Jadranski luksuzni hoteli” propone un esclusivo festival estivo
chiamato “Stelle sotto le stelle”. Nel corso dell’estate, i bel-
lissimi alberghi “Excelsior”, “Dubrovnik Palace” e “Bellevue”
fanno da palcoscenico ad alcuni dei più grandi nomi del
panorama musicale nazionale ed internazionale. L’edizione 2009, ad esempio, è stata inaugurata il 3 luglio al Vala
Club dell’hotel “Dubrovnik Palace” dalla giovane cantautrice
portoghese Lura, secondo tanti l’erede di Cesaria Evora. Il
numeroso pubblico presente ha potuto assistere allo spettacolo della compagnia “Music of the Night”, composta da
artisti provenienti dal quartiere londinese di West End, la
quale ha proposto uno spettacolo basato sulle musiche dei
più popolari musical di sempre (Il fantasma dell’opera, Cats,
Chicago, The Sound of Music, I Miserabili, Jesus Crist Superstar).
La “Jadranski luksuzni hoteli”, per il quarto anno consecutivo, ha ospitato al “Dubrovnik Film Meeting” le stelle del
cinema mondiale presenti al “Sarajevo Film Festival”, la
rassegna cinematografica più influente e prestigiosa della
regione. Quest’estate le stelle del “Film Meeting” sono stati
Mickey Rourke e Gillian Anderson, famosa per l’interpretazione del ruolo dell’agente Scully nella serie TV “X file”.
Alla proiezione del film “The Wrestler”, svoltasi all’aperto nel
cuore del centro storico cittadino, ha assistito anche il regista del film, Darren Aronofasky, al quale va attribuito il merito di avere riportato Mickey Rourke sul grande schermo.
Per la gioia dei musicofili, ogni anno, da fine agosto a metà
settembre, nell’ambito del festival di musica da camera “Julian Rachlin & friends”, organizzato nell’incantevole ambiente del Palazzo dei Rettori di Dubrovnik, si esibiscono, oltre
al noto violinista, tanti rinomati musicisti di fama internazionale.
www.dubrovnikevents.com;www.dubrovnik-festival.hr;
www.libertasfilmfestival.com; http://www.rachlinandfriends.com
Photo: HTZ
L’angolo gastronomico
Le più belle residenze per la villeggiatura e le ville della regione di Dubrovnik, nelle loro cucine, per secoli hanno ospitato eccellenti cuochi ai quali era affidato il compito di far
conoscere il meglio dell’offerta gastronomica locale all’aristocrazia di tutto il mondo in visita alla città.
Il golfo di Mali Ston offre il piacere unico della raccolta delle
ostriche, che qui s’allevano quasi davanti ad ogni abitazio-
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Press 2010
ne. Danno il meglio di sé servite crude con una fettina di
limone.
La penisola di Pelješac (Sabbioncello) è il regno del vino
Dingač, il più pregiato tra i vini croati.
Sulla penisola di Pelješac (Sabbioncello), nel piccolo villaggio di Bilopolje, sopra Orebić, è stato trovato un tartufo
nero che ha suscitato lo stupore del mondo dei cercatori
di funghi. Particolarmente entusiasta s’è dimostrato il dott.
Roman Božac, il più illustre micologo croato, poiché questo
ritrovamento confermerebbe la sua tesi secondo la quale i
tartufi crescerebbero su tutto il territorio croato.
Le “Strade del vino” della penisola di Pelješac e dell’isola di
Korčula sono tra le più apprezzate in Croazia per la qualità del vino che vi si produce… e che si ha la possibilità di
degustare!
Accanto alle specialità di mare, una particolare prelibatezza è rappresentata dalle anguille del fiume Neretva e dalle
rane della sua valle, così come sono famosissime anche
le specialità dolciarie della zona di Dubrovnik: gli arancini
(buccia candita d’arancia, pompelmo e limone), la cotognata (dolce fatto con la mela cotogna), la rožata, una sorta di
crème caramel, e tanti altri.
Nella Valle della Neretva, ogni anno, s’organizza la raccolta
dei mandarini alla quale sono invitati anche i turisti.
scogli emersi e scogli sommersi (le isole Vrhovnjaci) ideale
per l’attività subacquea. Quest’area è ricca di pesce e si
presta a riprese subacquee particolarmente suggestive di
specie ittiche rare nei tratti più settentrionali dell’Adriatico
(cernia, aragosta). Negli ultimi cinque anni l’aumento della
temperatura del mare ha fatto sì che nell’arcipelago di Mljet
facessero la loro comparsa specie ittiche tropicali tipiche dei
mari più caldi. Korčula e Mljet offrono alcune grotte sommerse molto suggestive, mentre il mare di Mljet nasconde
il maggiore scoglio sommerso di corallo del Mediterraneo, nei pressi degli isolotti di Glavat e Veliko Jezero. Particolarmente suggestiva è l’immersione nella grotta d’Ulisse
(Odisejeva špilja).
Photo: Milan Babić
Il turismo attivo
La regione litoranea di Dubrovnik e le sue isole sono il luogo
ideale per trascorrere una vacanza attiva.
Un alloggio di qualità e servizi esclusivi
Ci sono percorsi ciclistici segnalati sia lungo il litorale, sia
sulle isole di Korčula (Curzola), Mljet (Meleda) e Lastovo
(Lagosta). Itinerari da percorrere a piedi, invece, nel Konavle (Canali), a Korčula e ad Orebić.
Dubrovnik, nei primi nove mesi del 2009, è stata visitata
da quasi cinquecentomila turisti, la maggior parte dei quali
provenienti da Gran Bretagna (+ 20%), Francia, Croazia,
Spagna (+ 10%), Germania (+ 4%), Italia (+ 14%), Russia,
Svezia, Giappone, Norvegia, Irlanda ed Australia. Anche
paesi come Turchia, Grecia, Romania, Bulgaria, Svizzera ed Ucraina hanno fatto registrare sensibili aumenti nel
numero degli arrivi. La maggior flessione, invece, è stata
fatta registrare dal mercato USA e dai turisti provenienti da
Irlanda, Slovenia e Russia. Il fatturato della stagione turistica 2009, secondo l’Ente per il turismo di Dubrovnik, in
generale sarà un po’ inferiore rispetto all’anno precedente,
soprattutto a causa della crisi e della recessione che riduce
sensibilmente le capacità di spesa turistica.
A Dubrovnik, nel Konavle e sulle isole di Lokrum (Lacroma) e Koločep ogni anno si tiene la corsa adventure “Cro
challange”. Sull’isola di Šipan, invece, si tiene una gara di
mountain biking adventure tra montagne e campi chiamata
MTB challange. Sempre in tema di cicloturismo, ricordiamo
la presenza di percorsi segnalati tanto lungo il litorale, quanto sulle isole di Korčula, Mljet e Lastovo.
Viganj, sulla penisola di Pelješac, è, accanto a Bol sull’isola
di Brač (Brazza), la località croata estiva più amata dai
surfisti. Battuta quotidianamente dal maestrale e dallo scirocco, Viganj, grazie ad un moto ondoso sempre moderato,
è adatta anche ai surfisti alle prime armi. Il sea kayaking,
invece, lo si può praticare ai piedi delle mura di Dubrovnik, il che offre la straordinaria possibilità d’ammirare dal
mare sia la città, sia lo spettacolo delle isole Elafiti.
Il verde entroterra di Dubrovnik, costituito prevalentemente
dai rilievi del Konavle a due passi dalla città, offre il piacere
di una giornata di safari fotografico in fuoristrada.
Questo specchio di mare è specifico per le sue grandi profondità che lasciano agli appassionati d’immersioni subacquee un numero relativamente piccolo di siti per immersioni, praticabili solitamente lungo le coste delle isole; tra
Lastovo e Mljet, invece, c’è un intero arcipelago di isolotti,
Questi lusinghieri risultati sono stati conseguiti anche grazie
all’apertura di due nuovi hotel per un totale di circa 1800
posti-letto, strutture che con la loro qualità hanno contribuito
in maniera rilevante ad elevare gli standard del turismo e
del segmento congressuale. A luglio del 2009, nel complesso turistico “Dubrovački vrtovi sunca” (ossia “I giardini del
sole di Dubrovnik”), ubicato in quel di Orašac, ha aperto le
proprie porte il primo hotel croato facente capo alla nota
catena alberghiera internazionale “Radisson BLU”. Questo
complesso a cinque stelle dispone di 201 camere e di 207
lussuose suite, di un moderno centro wellness & spa, di un
centro sportivo e di un grande centro congressi che, su una
superficie di 1.100 m2, potrà ospitare sino a 900 persone.
All’inizio dello scorso settembre a Dubrovnik è stato inau-
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Press 2010
gurato il “Valamar Lacroma Resort”, il maggiore hotel congressi & Spa della città ai piedi del monte Srđ. L’hotel conta
385 camere doppie confortevoli, spaziose e moderne e 16
suite, 13 delle quali a due piani. Tra queste spicca l’appartamento presidenziale, con una superficie di 140 m2 ed una
zona wellness privata di 70 m2. L’hotel dispone di una grande sala congressi con 1.000 posti a sedere, di sette sale
minori e di una zona Spa che s’estende su una superficie di
1.000 m2. Il gran vantaggio del “Valamar Lacroma Resort”
consiste nel fatto che, facendo parte della società Valamar
(che sulla penisola di Babin kuk possiede ben cinque alberghi), può offrire capacità ricettive e congressuali per l’organizzazione d’eventi che prevedono la partecipazione di un
gran numero di persone.
Dubrovnik, nella sua veste di destinazione croata leader
del turismo congressuale, anche nei mesi di settembre
ed ottobre 2009 ha ospitato tanti congressi nazionali ed
internazionali, incentive e meeting che hanno contribuito
fortemente al risultato complessivo dei movimenti turistici
anche in post-stagione. Le capacità ricettive alberghiere di
Dubrovnik, in una struttura dominata da hotel esclusivi di
alta qualità, dispongono di moderni spazi attrezzati con apparecchiatura all’avanguardia per meeting e congressi per
più di 5.000 partecipanti, offrendo un’atmosfera lavorativa
estremamente piacevole e stimolante contraddistinta da
servizi di primissimo ordine. Altra interessante attrazione
per ogni congressista è senz’altro la possibilità di organizzare eventi congressuali anche nei luoghi storici più suggestivi della città, ossia negli edifici rinascimentali e nelle
fortezze medievali (fortezze Revelin e Lovrijenac, Palazzo
Sponza, Palazzo dei Rettori, Teatro “Marin Držić”).
Il turismo termale
In passato, le località costiere erano meta turistica per il
loro clima mite, il sole, l’aria salubre e le proprietà curative
dell’acqua marina. Oggi esse dispongono di centri sanitari
modernissimi e di servizi medici d’altissimo livello. Nel XIX
secolo alcuni studi sulle proprietà curative delle acque termali e delle sorgenti minerali richiamarono l’attenzione su
una piccola fonte minerale a Mokošica (oggi alla periferia
di Dubrovnik), la quale, per il fastidioso puzzo di zolfo emanato dall’acqua sorgiva, era chiamata “Smrdečevo”. Là fu
costruita una stazione balneare-curativa chiamata “Ljekovito kupalište” ricca d’acqua sulfureo-iodica freddissima impiegata per la cura dei reumatismi, delle malattie cutanee
e delle malattie croniche dell’apparato gastrointestinale. La
stazione curativa “Thermotherapia” era talmente conosciuta
ed apprezzata che si pensò bene di collegarla con una linea di piroscafi che partivano dal porto di Gruž. Funzionante con successo sino allo scoppio della I guerra mondiale,
rappresenta la prima forma di turismo sanitario organizzato
della regione di Dubrovnik.
Con l’obiettivo di collocare Dubrovnik sulla carta dei più
importanti centri del turismo sanitario, nell’Ospedale generale di Dubrovnik è stato aperto il Centro d’eccellenza per
interventi chirurgici non invasivi alla colonna vertebrale. In
esso un team internazionale di specialisti, impiegando tecniche chirurgiche innovative e minimamente invasive, garantisce di risolvere in breve tempo tutti i problemi legati
alla colonna vertebrale ed i dolori cervicali e dorsali. Ulteriori
informazioni sul programma medico-sanitario e chirurgico
offerto dalle strutture sanitarie della città di Dubrovnik su:
www.dubrovnikspinecenter.com
Novita
Golf
Greg Norman, il più famoso designer di campi da golf del
mondo, e la società croata “Razvoj Golf” d.o.o. hanno presentato il 13 settembre scorso a Dubrovnik un progetto
esclusivo che prevede la realizzazione del “Golf park Dubrovnik” sul monte Srđ, alle spalle della città. I dettagli del
progetto ed i suoi vantaggi sono stati illustrati nella sede
del Consiglio comunale alla presenza del sindaco Andro
Vlahušić e di tante altre personalità della vita cittadina. Questo gruppo internazionale d’investitori, attraverso la società
di progettazione “Razvoj Golf” d.o.o., ha in programma d’investire circa 6,5 miliardi di kune.
Su 310 ettari di terreno abbandonato nell’altopiano del Srđ,
alle spalle di Dubrovnik, in sintonia col piano regolatore
cittadino ed in base agli standard internazionali più elevati
(PGA), si prevede di costruire due campi da golf di livello professionistico da 18 e 6 buche e la sede croata della
prestigiosa “Accademia del golf” di Greg Norman, dotata
di alcuni campi per la pratica. Il progetto prevede anche
la costruzione di tante altre strutture ed impianti sportivoricreativi e ristorativo-ricettivi (un club ippico, un anfiteatro
all’aperto, un centro wellness, itinerari segnalati da percorrere in bici o a piedi e varie strutture ricettive). In forza di una
concessione ottenuta nel 2009 dalla società “Razvoj Golf”
d.o.o., è previsto anche il completo restauro della fatiscente
fortezza Imperial sul Srđ, i cui lavori saranno eseguiti sotto
l’occhio vigile della Sopraintendenza ai Beni culturali ed in
base ai progetti originali trovati a Vienna nell’Archivio militare dell’Esercito austroungarico.
Con la creazione del centro golfistico e dell’insieme di strutture ed impianti di contorno, la città disporrà, così, di un
nuovo ed attraente prodotto turistico che garantirà esclusività, ottimi livelli di spesa, la rivitalizzazione delle zone rurali dimesse ed il massimo prolungamento della stagione
turistica.
Questo progetto, il maggiore investimento nella Contea
dubrovačko-neretvanska ed uno dei maggiori progetti turistici in Croazia, per essere presentato all’opinione pubblica
deve attendere la deliberazione del Piano urbanistico di assetto del Srđ, dopodiché seguiranno il solito iter procedurale ed un dibattito pubblico sul progetto. L’impegno di Greg
Norman come investitore e celebre designer di campi da
golf è, in sé, garanzia che l’impianto richiamerà a Dubrovnik il gotha del golf professionistico mondiale e che la città
entrerà a far parte del novero delle destinazioni golfistiche
più esclusive del mondo. Greg Norman, autore di oltre 70
impianti sparsi in ogni continente, è conosciuto per il suo
approccio rispettoso dell’ambiente naturale.
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Press 2010
“Sono sicuro che fra due anni sul Srđ sarà già possibile organizzare il primo torneo di golf. Non c’è impianto al mondo
che abbia la vista che si protende dal Srđ; inoltre Dubrovnik è una delle perle del Mediterraneo. Credetemi, questo
sarà uno dei tre impianti più belli del mondo, e Dubrovnik
diventerà una destinazione golfistica esclusiva, della quale i
golfisti di tutto il mondo diventeranno assidui ospiti”. Parola
di Greg Norman! www.razvoj-golf.hr
*
cattoliche (ed i loro musei), il museo virtuale di S. Clara,
l’Istituto del mare e del litorale presso l’Università degli Studi
di Dubrovnik (acquario), il Museo della Guerra per la patria e
la Riserva di Lokrum (Lacroma). La tessera settimanale includerà, inoltre, l’uso degli autobus dell’azienda municipale
dei trasporti “Libertas” e l’uso dei WC pubblici. L’elenco dei
punti vendita nei quali poter acquistare la tessera turistica
sarà pubblicato a partire dal 1° agosto sul sito web dell’Ente
per il turismo della città di Dubrovnik www.tzdubrovnik.hr
Dubrovnik riviera info
Collegamenti
La nuova guida DUBROVNIK RIVIERA INFO è nata dalla
collaborazione di tre enti turistici: quello di Dubrovnik, quello
di Župa dubrovačka e quello del Konavle. Con 128 pagine
in totale, la guida, accanto ad una serie di piante dei centri
storici, presenta la città di Dubrovnik, la Contea, Cavtat, Konavle e Župa dubrovačka.
Anche se la recessione ha inciso in maniera significativa
sul traffico aereo mondiale, le notizie incoraggianti di nuovi voli per Dubrovnik nel 2010 confermano la città dalmata
come una delle destinazioni turistiche più ambite del Mediterraneo. Dubrovnik è collegata a tante destinazioni europee mediante compagnie aeree di bandiera e compagnie
low-cost. Non solo l’interesse suscitato da Dubrovnik come
destinazione privilegiata del traffico aereo, ma anche i lusinghieri risultati finanziari conseguiti dalle compagnie aeree su questa rotta, faranno in modo che Dubrovnik, perla
del Mediterraneo, continui ad essere collegata col resto del
mondo durante tutto l’anno. Attualmente da Dubrovnik si
viaggia per le città di Mosca, Budapest, Roma, Amsterdam,
Istanbul, Leeds, Atene, Edimburgo, Manchester, ecc. Con
l’inizio della nuova stagione, nell’aeroporto di Dubrovnik
aprirà i battenti un nuovo terminal passeggeri costato circa
160 milioni di kune, grazie al quale l’aeroporto della città
dalmata sarà l’unico scalo croato dotato di “fingers”, ossia
di passerelle estensibili che consentono il transito immediato dall’aereo al terminal e viceversa. Il 6 ottobre 2009
l’aeroporto di Dubrovnik ha festeggiato il suo milionesimo
passeggero (o meglio passeggera) nella persona della signorina Mommaerts Veerle, proveniente da Francoforte su
un volo della Croatia Airlines. Anche lo scalo portuale di
Gruž ha registrato l’arrivo del suo milionesimo passeggero,
il sig. Gaetano Guliamo di Milano, giunto a Dubrovnik a bordo della nave da crociera MS Poesie.
Entro la fine del mese di settembre 2009, Dubrovnik è stata visitata da 513 navi da crociera con 676.000 passeggeri. Secondo le previsioni di fine 2009, le navi da crociera
saranno 580 ed i passeggeri 845.000 mila. Nella rivista
“Dream World Cruise Destinations” Dubrovnik occupa l’invidiabile 10° posto nella classifica dei 50 porti da crociera
più trafficati del mondo (3° nel Mediterraneo, dopo Napoli
e Livorno).
Si prevede per il 2010. un incremento di viaggiatore del 7,5 %
La DUBROVNIK RIVIERA INFO offre tutta una serie d’informazioni utili e dati esposti nella forma di brevi racconti
che descrivono la storia, le principali attrazioni, le bellezze
naturali, i souvenir, gli eventi, le spiagge, lo shopping, le
gite e le possibilità di sport e ricreazione di Dubrovnik e dintorni. I margini delle pagine sono contrassegnati con colori
differenti per meglio orientarsi nella guida, mentre le informazioni più importanti sono evidenziate in colonne colorate
di giallo e ripetute a fine guida nelle “pagine gialle”. Il punto
interrogativo sulla copertina suggerisce l’idea fondamentale
della pubblicazione, con la quale gli addetti ai lavori hanno
cercato di rispondere alle domande più frequenti dei turisti
(Dove? Come? Che cosa? Perché?) per aiutarli ad orientarsi al meglio nella destinazione e ad utilizzare al meglio
il tempo che hanno deciso di dedicare a Dubrovnik ed alla
regione.
Sconti sino al 50% con la tessera turistica
Con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’offerta culturale cittadina, la Città di Dubrovnik ha introdotto un nuovo prodotto turistico, una tessera turistica disponibile dal 1° agosto
e che consentirà ai visitatori ed ai turisti di realizzare sconti
sino al 50% sui prezzi dei biglietti d’ingresso ai musei, alle
gallerie d’arte, alle mura cittadine ed alla fortezza Lovrijenac. Una tessera, dunque, che offre il meglio del meglio ed,
in più, la possibilità di risparmiare.
Ogni città europea che si rispetti nella sua offerta ha una simile tessera turistica, fatta apposta per consentire di visitare, nel più breve tempo possibile, il maggior numero di beni
culturali risparmiando sul prezzo dei biglietti. La tessera di
Dubrovnik saà giornaliera e settimanale; quella giornaliera
costerà 100 kune ed includerà l’ingresso alle Mura cittadine,
al Palazzo dei Rettori, al Museo Rupe, al Museo del mare,
al Revelin, alla Galleria d’arte ed alla Casa-museo (Dom)
di Marin Držić. A fronte di un prezzo intero di 215 kune, la
tessera turistica garantirà un risparmio del 50%. Il progetto
“tessera turistica di Dubrovnik” nel prossimo futuro prevederà anche l’introduzione di una tessera turistica settimanale
che, accanto ai beni menzionati, includerà altre attrazioni
culturali cittadine come, ad esempio, la Sinagoga, le chiese
Mediante linee navali regolari Dubrovnik e la città italiana di
Bari sono collegate direttamente con una linea di traghetti
internazionale, mentre il traghetto proveniente da Ancona,
prima di arrivare a Dubrovnik, fa tappa a Korčula. Linee marittime di cabotaggio collegano il capoluogo della regione
alle isole del suo arcipelago.
La città di Korčula può essere raggiunta in traghetto da
Spalato (con scalo a Vela Luka) e da Dubrovnik, Orebić e
Drvenik (Makarska), mentre il traghetto per Lastovo salpa
dal porto di Spalato.
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Le cose di cui andiamo fieri
dubrovnik è la città natale di tanti “grandi” della storia croata. Uno di essi è Ruđer Bošković (Dubrovnik, 18.5.1711 Milano, 13.2.1787), fisico, matematico, astronomo, filosofo
e diplomatico. Con la sua opera più importante, la Theoria
philosophiae (1758), propose un’originale teoria delle forze che influenzò i chimici ed i fisici britannici sino ai primi
del XX secolo. Bošković fu sostenitore della relatività della
conoscenza umana e sviluppò un particolare studio sullo
spazio e sul tempo. Conseguì straordinari risultati nella geometria sintetica e nella matematica. Costruì vari strumenti
ottici, astronomici e geodetici. Scrisse poesie e cronache
di viaggio e partecipò all’attività diplomatica a sostegno degli interessi della natia Repubblica di Dubrovnik. Iniziò tanto tempo fa la storia dei personaggi storici ed illustri che
onorarono Dubrovnik di una loro visita. Tra essi ricordiamo
Riccardo Cuor di Leone, Wallis Simpson ed il principe Edoardo, Elizabeth Taylor e Richard Burton, Micheal Douglas,
Catharine Zeta Jones, Richard Gere, Nick Nolte e Tom Cruise, per non parlare delle teste coronate, degli assi dello
sport e dei virtuosi della musica internazionale. Quasi ogni
estate il selciato dello Stradun è calcato da personaggi del
jet-set mondiale. Così è stato anche nel 2009, quando la
città è stata visitata da alcuni dei più rilevanti e carismatici
protagonisti del mondo cinematografico, musicale e della
moda internazionale.
La guida rossa posta sul suggestivo palcoscenico all’aperto
collocato davanti al Palazzo dei Rettori è stata calcata da
Mickey Rourke e da Gillian Anderson, famosa per aver interpretato l’agente Scully nella serie TV “X file”. Il due volte
premio Oscar Kevin Spacey è stato di parola: come promesso nel 2008, lo scorso anno è ritornato a Dubrovnik con
una quarantina d’amici per festeggiare il suo 50° compleanno “in una delle più suggestive città del mondo”, come ha
dichiarato la star americana in occasione della sua prima
visita. A passeggio per la Città vecchia è stata notata anche Beyonce, già Destiny’s Child, una delle stelle più note
della musica pop internazionale, la quale, in compagnia di
suo marito, il rapper Jay Z, ha fatto una piccola crociera per
l’Adriatico a bordo del loro yacht. Anche il bassista degli
U2, Adam Clayton, non ha saputo resistere al fascino della
Città, proprio come George Lukcas, autore delle popolarissime saghe “Guerre stellari” ed “Indiana Jones” e del film
cult “American graffiti”. Giorgio Armani, re indiscusso della
moda internazionale, è stato visto sorbire un cocktail davanti all’“Hamingway”, mentre il festival di musica da camera
“Julian Rachlin & friends” è stato nobilitato anche quest’anno dalla presenza di sir Roger Moore, il più popolare tra gli
agenti 007 visti al cinema.
La festa di S. Biagio (Sv. Vlaho) nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Dal 2009 la festa di S. Biagio (Sv. Vlaho) di Dubrovnik, assieme a sei dei 16 beni culturali candidati dalla Croazia, è
entrata a far parte della prestigiosa lista UNESCO del patrimonio immateriale dell’umanità. Dubrovnik scelse san
Biagio come suo patrono in seguito a quello che accadde
nel 971 d.C. La leggenda racconta che una flotta veneziana di 112 navi, reduce da una vittoria sui ribelli narentani,
finalmente sottomessi al pagamento d’un tributo alla Serenissima, entrò con un sotterfugio nelle acque di Dubrovnik
con l’intento di conquistarla. La gente di Dubrovnik, non
essendosi accorta dell’inganno, l’accolse ingenuamente
con la solita proverbiale ospitalità. Era notte fonda, e nella
silenziosa cattedrale di Santo Stefano (più tardi distrutta da
un terremoto) c’era soltanto un sacerdote, tale dom (don)
Stojko, raccolto in preghiera. All’improvviso, don Stojko vide
la chiesa riempirsi di soldati in armi, capitanati da un vecchio con barba grigia e pastorale in mano che gli si presentò come Biagio, vescovo e martire, mandato dal cielo per
difendere Dubrovnik. E così fu: le truppe celesti difesero le
mura per tutta la notte, riuscendo nell’intento di respingere
l’assalto dei veneziani. Edotti da quel che era successo, i
Ragusei decisero di fortificare ancor meglio la loro città e
scelsero san Biagio, al quale dedicarono una bella chiesa,
come patrono di Dubrovnik. Ed il 3 febbraio fu proclamato
festa nazionale in tutta la Repubblica. Disponiamo di un’antichissima testimonianza scritta che fa risalire la prima festa
di San Biagio addirittura al 3 febbraio 1190. La festa si svolge ogni anno secondo uno schema ben preciso: il vescovo
ed i sacerdoti della città portano in processione le reliquie
del santo, mentre i fedeli, con tanto rispetto e devozione,
baciano la mano e le reliquie del patrono rivolgendogli preghiere per se stessi, i loro cari e la città. Al termine della
processione, le strade di Dubrovnik vengono popolate dagli
sbandieratori provenienti da tutti i paesi del circondario: il
loro compito è quello di portare la benedizione del santo a
chi non s’è potuto recare in città nel giorno della sua festa.
Un regalo originale ed un bel ricordo
Il ricamo dei Konavli (www.tzcavtat-konavle.hr) - Rappresenta l’elemento decorativo fondamentale dei costumi
femminili della tradizione della regione dei Konavli (Canali).
Realizzato con la tecnica dei fili contati, dove l’ornamento, rigidamente simmetrico, segue il canovaccio del tessuto
sul quale si ricama, diventa una decorazione geometrica
nella quale si ripetono innumerevoli motivi. Ricamato con
un filo di seta prodotto artigianalmente e colorato con colori naturali, in esso spiccano motivi di colore rosso, nero
e verde-scuro, separati da sfumature bianche ed abbelliti
con decorazioni floreali dorate. I motivi dipendono dal tipo
di materiale che s’impiega, dalla finezza del lavoro e dalle
possibilità dell’applicazione del ricamo. Per questa sua duttilità, il ricamo originale dei Konavli viene impiegato sovente
per abbellire tovaglie, tovaglioli, sottobicchieri, tende, biancheria per la casa o capi d’abbigliamento. Il ricamo dei Konavli è conosciuto anche per i suoi bei colori, per l’eleganza
del filo di seta e per la perfezione della sua realizzazione,
che non ammette errori. Esso custodisce gelosamente tutti
gli aspetti della cultura e dell’arte manifatturiera della regione nella quale è nato.
160
Press 2010
Photo: Renco Kosinožić
Racconti, leggende e miti
La leggenda della nascita di Dubrovnik
La nascita della città di Dubrovnik, avvolta da un velo di mistero, è raccontata da una leggenda che affonda le proprie
radici nel passato più remoto. Da un punto di vista storico,
la leggenda più credibile è quella legata alla distruzione ed
alla rovina, avvenute nel VII secolo d.C., della colonia romana di Epidauro, che sorgeva là dove oggi sorge Cavtat.
Epidauro, villaggio dalle antichissime origini, al tempo dei
Romani era un centro urbano ben sviluppato ed un importante emporio mercantile e marittimo. Nel 614 Epidauro fu
occupata e distrutta dagli Avari e dagli Slavi; i sopravvissuti
trovarono scampo nella boscosissima area circostante e
sull’isolotto tutto rocce di Laus. Separato dalla terraferma
da un canale, il centro abitato sull’isolotto era ben protetto
tanto dalla terraferma quanto dal mare. Nel frattempo, sulla terraferma, dirimpetto al villaggio isolano di Ragusa, si
sviluppò un insediamento croato che, probabilmente in ragione della presenza di fitti boschi di quercia mediterranea (
“dubrava”, in croato), fu chiamato Dubrovnik. Con il passare
del tempo, i rapporti tra i due insediamenti croato e romano
s’intensificarono, suggellati anche da diversi matrimoni tra
i membri delle due comunità. Lo stretto tra la terraferma e
l’isolotto, nei secoli X e XI, andò riducendosi sino a scomparire del tutto alla fine del XI secolo.
Nel punto esatto in cui l’isola s’unì alla terraferma, oggi sorge la via più larga e famosa della città di Dubrovnik, detta Stradun. I due insediamenti, integratisi completamente
soltanto nel XII secolo, si dotarono di una cinta muraria
comune che, nel XIII secolo, comprese anche la periferia
settentrionale della città. Grazie ad una pianificazione urbanistica successiva, Dubrovnik ricevette, proprio in quel
periodo, il suo aspetto definitivo, che è poi quello che tutti
noi conosciamo.
La Repubblica Ragusea, entità statale estesasi sul territorio della città di Dubrovnik e dei suoi immediati dintorni, tanto sulla terraferma, quanto sulle isole circostanti, nacque dal
comune medievale di Dubrovnik (Ragusa). La storia della
Repubblica Ragusea, riconosciuta a livello internazionale,
nacque nel XV secolo e durò ininterrottamente sino ai primi
anni del XIX secolo. Essa comprendeva un’area di 1.092
chilometri quadrati e contava 35-45.000 abitanti. Per ben
450 anni, Dubrovnik (Ragusa) fu uno stato indipendente
che, nonostante le sue dimensioni limitate, riuscì a svolgere
un importante ruolo economico tanto nell’area balcanica,
quanto nel Mediterraneo, divenendone una potenza marinara. Sebbene poco estesa, la Repubblica Ragusea disponeva di un’imponente flotta mercantile e di una diffusa rete
diplomatico-consolare, in particolar modo nei paesi del bacino del Mediterraneo. La Repubblica vantò dalle 30 alle 50
rappresentanze diplomatico-consolari in giro per il mondo.
Sul finire del XVIII secolo, la Repubblica aveva ben 50 consoli in altrettanti paesi del Mediterraneo e dell’area atlantica.
Nel periodo di maggiore fulgore, Dubrovnik era considerata
una delle maggiori potenze marittime del tempo, con una
flotta di ben 280 navi. Alla battaglia di Lepanto, la Repubblica Ragusea partecipò con 50 navi. Il motto della Repubblica
si trova scolpito sull’ingresso della fortezza di Lovrijenac:
“La libertà non si vende per tutto l’oro del mondo”. La res
pubblica ed il bene della comunità dovevano prevalere sugli
interessi individuali. La sua abile politica estera aveva come
scopo la conservazione della libertà ed il mantenimento
dell’integrità territoriale. Anche grazie alla protezione turca
(pagata a caro prezzo con un tributo annuo di 12.500 ducati), i mercanti di Dubrovnik, indisturbati, potevano fare affari
per tutta l’area dei Balcani, sino alle terre bagnate dai fiumi
Sava e Danubio, e per gran parte dei paesi dell’Europa centrale. La fine definitiva della Repubblica fu sancita nel 1806
con l’ingresso delle truppe di Napoleone nella città. La sua
soppressone ufficiale, decretata dai governatori francesi, risale al 31 gennaio 1808.
La Bandiera blu sventola su 4 spiagge e 2 marina della
Contea dubrovačko-neretvanska:
1. ACI MARINA DUBROVNIK
2. ACI MARINA KORČULA
3. Spiaggia dell’hotel Valamar Dubrovnik - President,
Dubrovnik
4. Spiaggia dell’hotel Croatia, Konavle
5. Spiaggia dell’hotel Osmine, Slano
6. Spiaggia dell’hotel Importanne Resort, Dubrovnik
www.dubrovnik.hr; www.tzdubrovnik.hr;
www.visitdubrovnik.hr; www.np-mljet.hr;
www.visitkorcula.com; www.dubrovnik-festival.hr;
www.tzcavtat-konavle.hr
161
Press 2010
ARRIVI E PRESENZE DEI TURISTI STRANIERI SECONDO IL LORO PAESE DI PROVENIENZA
I – XII 2008 / I – XII 2009
Arrivi
I – XII 2008
Totale
I – XII 2009
Partenze
indici
I – XII 2009
I – XII 2008
I – XII 2008
I – XII 2009
indici
I – XII 2009
I – XII 2008
I – XII 2009
struttura
delle
presenze %
numero
medio di
presenze
in rapporto
agli arrivi
11 260 807
10 934 474
97
57 103 494
56 299 647
99
100
5,1
Turisti domestici
1 845 702
1 599 652
87
6 477 972
5 799 030
90
10,3
3,6
Turisti stranieri
9 415 105
9 334 822
99
50 625 522
50 500 617
100
89,7
5,4
Austria
813 728
881 846
108
4 164 793
4 514 902
108
8,9
5,1
Belgio
97 765
99 460
102
513 743
520 136
101
1
5,2
3 879
3 641
94
23 701
20 125
85
0
5,5
239 539
213 331
89
1 198 560
1 079 073
90
2,1
5,1
30 879
35 365
115
60 376
72 043
119
0,1
2
2 082
1 261
61
5 570
3 917
70
0
3,1
Bielorussia
Bosnia e Erzegovina
Bulgaria
Cipro
Montenegro
Repubblica Ceca
Danimarca
Estonia
Finlandia
10 231
9 900
97
41 987
33 133
79
0,1
3,3
622 620
607 421
98
4 122 460
4 020 096
98
8
6,6
81 979
77 866
95
594 785
566 174
95
1,1
7,3
9 654
7 613
79
30 602
24 765
81
0
3,3
25 541
26 684
104
109 080
97 863
90
0,2
3,7
Francia
439 095
406 037
92
1 635 494
1 532 973
94
3
3,8
Grecia
13 061
18 888
145
29 179
43 168
148
0,1
2,3
Irlanda
36 598
31 384
86
168 534
130 407
77
0,3
4,2
Islanda
2 620
1 809
69
14 805
5 455
37
0
3
1 167 646
1 200 126
103
5 069 287
5 135 275
101
10,2
4,3
Italia
Lettonia
13 440
7 857
58
40 444
24 840
61
0
3,2
Lituania
35 145
24 232
69
110 895
83 832
76
0,2
3,5
3 437
4 010
117
13 897
15 959
115
0
4
370 392
323 368
87
1 933 978
1 644 280
85
3,3
5,1
30 087
31 028
103
148 521
140 440
95
0,3
4,5
1 359
1 619
119
4 483
6 737
150
0
4,2
297 318
307 850
104
2 334 993
2 446 431
105
4,8
7,9
Lussemburgo
Ungheria
Macedonia
Malta
Olanda
Norvegia
Germania
Polonia
Portogallo
Romania
77 824
72 130
93
428 837
395 316
92
0,8
5,5
1 545 735
1 579 610
102
10 982 654
11 450 766
104
22,7
7,2
417 211
454 407
109
2 511 568
2 737 609
109
5,4
6
32 454
26 424
81
76 400
58 742
77
0,1
2,2
4,5
67 643
65 704
97
310 968
296 675
95
0,6
Russia
175 135
133 113
76
1 446 776
1 068 295
74
2,1
8
Slovacchia
299 318
306 741
102
1 927 093
2 000 420
104
4
6,5
5,6
1 042 666
1 012 743
97
5 802 277
5 635 477
97
11,2
Serbia
Slovenia
87 633
88 794
101
385 093
440 738
114
0,9
5
Spagna
168 249
183 002
109
340 550
364 672
107
0,7
2
Svezia
134 409
122 982
91
722 392
644 104
89
1,3
5,2
Svizzera
132 736
137 991
104
557 968
565 781
101
1,1
4,1
18 334
21 168
115
51 144
62 085
121
0,1
2,9
261 070
249 009
95
1 223 226
1 229 126
100
2,4
4,9
Turchia
Regno Unito
Ucraina
31 603
37 260
118
226 987
250 145
110
0,5
6,7
Altri paesi europei
24 549
17 551
71
65 545
54 770
84
0,1
3,1
Repubblica Sudafricana
6 679
5 552
83
14 957
15 202
102
0
2,7
Altri paesi africani
5 226
5 289
101
21 050
23 085
110
0
4,4
38 282
36 136
94
104 943
101 618
97
0,2
2,8
Canada
158 140
124 047
78
397 433
322 806
81
0,6
2,6
Altri paesi dell’America settentrionale
USA
3 510
1 488
42
9 187
4 188
46
0
2,8
Brasile
8 105
10 096
125
20 771
25 731
124
0,1
2,5
162
Press 2010
Altri paesi dell’America meridionale e centrale
Israele
Giappone
Cina
Repubblica di Corea
15 430
15 493
100
40 698
39 326
97
0,1
2,5
34 788
30 052
86
73 358
68 979
94
0,1
2,3
143 704
163 400
114
201 299
221 541
110
0,4
1,4
6 375
7 586
119
12 018
15 572
130
0
2,1
12 076
10 456
87
17 260
14 898
86
0
1,4
Altri paesi asiatici
20 530
25 428
124
54 790
62 728
114
0,1
2,5
Australia
80 277
54 099
67
189 106
132 956
70
0,3
2,5
Nuova Zelanda
14 432
11 418
79
32 200
28 828
90
0,1
2,5
2 887
3 057
106
6 807
6 414
94
0
2,1
Altri paesi dell’Oceania
Fonte: Istituto Nazionale Croato di Statistica
163
Press 2010
Contatti
Hrvatska turistička zajednica
Iblerov trg 10/4, 10 000 ZAGREB, HRVATSKA
tel. + 385 1 4699 333
fax. + 385 1 4557 827
e-mail: [email protected]
Horvát Idegenforgalmi Közösség
Magyar u. 36, 1053 BUDAPEST, MAGYARORSZÁG
tel/fax: +36 1 266 65 05; +36 1 266 65 33
e-mail: [email protected]
Kroatische Zentrale für Tourismus
Rumfordstr. 7, 80469 MÜNCHEN, DEUTSCHLAND
tel: +49 89 22 33 44
fax: +49 89 22 33 77
e-mail: [email protected]
Kroatische Zentrale für Tourismus
Am Hof 13, 1010 WIEN, ÖSTERREICH
tel: +43 1 585 38 84
fax: +43 1 585 38 84 20
e-mail: [email protected]
[email protected]
Kroatische Zentrale für Tourismus
Kaiserstr. 23, 60311 FRANKFURT, DEUTSCHLAND
tel: +49 69 23 85 350
fax: +49 69 23 85 35 20
e-mail: [email protected]
Chorvátske turistické združenie
Trenčianska 5, 821 09 BRATISLAVA, SLOVAKIA
tel: +421 2 55 562 054
fax: +421 2 55 422 619
e-mail: [email protected]
Ente Nazionale Croato per il Turismo
Piazzetta Pattari 1/3, 20122 MILANO, ITALIA
tel: +39 02 86 45 44 97
fax: +39 02 86 45 45 74
e-mail: [email protected]
Croatian National Tourist Office
350 Fifth Avenue, Suite 4003,
NEW YORK 10118, U.S.A.
tel: +1 212 279 8672
fax: +1 212 279 8683
e-mail: [email protected]
Ente Nazionale Croato per il Turismo
Via Dell’Oca 48, 00186 ROMA, ITALIA
tel: +39 06 32 11 0396
fax: +39 06 32 11 1462
e-mail: [email protected]
Chorvatské turistické sdružení
Krakovská 25, 110 00 PRAHA 1, ČESKÁ REPUBLIKA
tel: +420 2 2221 1812
fax: +420 2 2221 0793
e-mail: [email protected]; [email protected]
Office National Croate de Tourisme
48, Avenue Victor Hugo, 75116 PARIS, FRANCE
tel: +33 1 45 00 99 55
fax: +33 1 45 00 99 56
e-mail: [email protected]
Office National Croate du Tourisme,
Vieille Halle aux Bles 38, 1000 BRUXELLES, BELGIUM
tel: +32 255 018 88
fax: +32 251 381 60
e-mail: [email protected]
Oficina de Turismo de Croacia
Calle Claudio Coello 22, esc. B, 1°C,
28001 MADRID, ESPAÑA
tel.: +34 91 781 5514
fax.: +34 91 431 8443
e-mail: [email protected]
Croatian National Tourist Office
2 Lanchesters, 162-164 Fulham Palace Road
LONDON W6 9ER, UNITED KINGDOM
tel: +44 208 563 79 79
fax: +44 208 563 26 16
e-mail: [email protected]
Narodowy Ośrodek Informacji Turystycznej, Republiki
Chorwacji
IPC Business Center, ul. Koszykowa 54,
00-675 WARSZAWA, POLSKA
tel: +48 22 828 51 93
fax: +48 22 828 51 90
e-mail: [email protected]
Kroatiska Turistbyrån
Kungsgatan 24, 11135 STOCKHOLM, SVERIGE
tel: +46 853 482 080
fax: +46 820 24 60
e-mail: [email protected]
Kroatisch Nationaal Bureau Voor Toerisme
Nijenburg 2F, 1081 GG AMSTERDAM,
NETHERLANDS
tel: +31 20 661 64 22
fax: +31 20 661 64 27
e-mail: [email protected]
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