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Press 2010 Ente Nazionale Croato per Il Turismo Iblerov trg 10/IV 10 000 Zagreb Croazia Teln: + 385 (1) 4699 333 Fax: + 385 (1) 4557 827 E-mail: [email protected] Web: www.croatia.hr Press 2010 Photo: Ministarstvo turizma Republike Hrvatske Saluto di benvenuto Cari amici, in condizioni di crisi economica globale, la Croazia ha chiuso il 2009 turistico con 10,93 milioni di arrivi e 56,29 milioni di nuove presenze, il che rappresenta, rispetto al 2008, una flessione rispettivamente del 2,9% e dell’1,4%. In tema di arrivi e presenze complessivi, i turisti stranieri hanno contribuito rispettivamente con l’85,3% e l’89,7%. Con 9,33 milioni di arrivi e 50,5 milioni di presenze, nel 2009 i turisti stranieri in Croazia hanno fatto registrare una leggera flessione rispettivamente dello 0,9% e dello 0,2% rispetto al 2008. Molto più consistente è stato il calo registrato nel 2009 dalla dimensione “fisica” del turismo domestico: alla voce “turisti domestici” (1,59 milioni nel 2009), infatti, risulta una flessione del 13,4%. A questo dato ha fatto eco, sempre nel 2009, una minore riduzione delle presenze domestiche, corrispondente al 10,5% rispetto al 2008; nel 2009, infatti, le presenze domestiche in Croazia sono state pari a 5,79 milioni. I dati statistici mostrano che la maggiore flessione ha riguardato soprattutto l’inizio dell’anno turistico 2009: il mese di aprile è stato una sorta di spartiacque, mentre la vera ripresa è iniziata a giugno ed è proseguita per tutto luglio ed agosto. Dando un’occhiata alla quota della Croazia nel complesso dei viaggi svoltisi in Europa nel 2009, i valori registrati, con una crescita di oltre il 2%, ci soddisfano. Circa il 90% dei turisti stranieri che trascorrono le loro vacanze in Croazia proviene dai paesi dell’Unione Europea: nel 2010 sarà nostro compito mantenere questo dato al livello attuale ed aumentare la quota dei turisti domestici. La quota della Croazia nell’ambito degli arrivi internazionali a livello europeo è cresciuta dall’1,91% del 2007, all’1,92% del 2008, sino ad arrivare al 2,07% del 2009. La Croazia esordisce nel 2010 turistico sapendo che la chiave del successo riposa soprattutto in una proficua collaborazione tra i settori pubblico e privato, nell’adozione e nell’applicazione tempestiva di misure turistiche efficaci e nell’applicazione mirata di misure concertate. Tra le misure turistiche per una più efficace preparazione e realizzazione della stagione 2010, anche stavolta giocherà un ruolo di primo piano la promozione congiunta per i periodi antecedente e successivo all’alta stagione tra le agenzie turistiche domestiche ed estere e l’ente pubblico statale croato preposto, ma con la novità degli incentivi per gli arrivi turistici in aereo ed in autobus. Ci si attende che l’insieme delle risorse per la promozione turistica 2010 potrebbe ag- girarsi intorno ai 30 milioni di euro, il che significherebbe un incremento di circa 2 milioni di euro rispetto a quanto è stato speso nel 2009. Attraverso il Piano strategico per il turismo (2010-2014), presenteremo la Croazia come una destinazione turistica di lifestyle. In questo senso, sfrutteremo al meglio l’autenticità e la diversità che ci contraddistinguono, perché riteniamo di avere potenzialità che la nostra concorrenza non ha. Le dieci regioni turistiche della Croazia si svilupperanno conformemente alle loro qualità e particolarità. Il programma di ridestinazione del turismo domestico in “turismo del lifestyle” dovrebbe posizionare la Croazia come destinazione di “nuove sensazioni”. In questo senso inizieremo un processo di branding di vari prodotti turistici croati tra i quali, ad esempio, i “piccoli alberghi della Croazia”, le “case ecologico-rurali della Croazia” e simili. Sono stati predisposti, inoltre, piani di marketing mirati per migliorare la qualità promozionale dei principali prodotti turistici del nostro paese: sole e mare, nautica, congressi, cultura e touring, turismo continentale e vino e gastronomia. Sebbene una delle principali direttrici del turismo croato sia rappresentata dal costante investimento in alloggi di qualità (high value resorts) e nel turismo di alto livello, la Croazia non offrirà soltanto l’albergo come senso della vacanza, ma bellezze naturali preservate ed un ricco patrimonio storicoculturale. La Croazia, inoltre, in vista della stagione 2010, sarà protagonista di un più vivace approccio al mercato straniero, in maniera particolare nei settori del camping e del turismo nautico. Saranno poste in essere, probabilmente, campagne mirate su determinati mercati. Si lavorerà, inoltre, nel senso di un’ulteriore crescita della nostra presenza su internet, e, come precedentemente annunciato, ci si potrà attendere l’ulteriore abrogazione del regime di visto, oltre che per la Russia e l’Ucraina (che hanno già beneficiato dell’abrogazione nella stagione appena trascorsa), anche per l’India e la Cina. Il Ministero del Turismo ed il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e delle Politiche di sviluppo rurale incrementeranno la loro collaborazione nello sviluppo del turismo rurale e dei prodotti agricoli ecologici e nella loro vendita attraverso il turismo. In quest’anno turistico 2010, che potrebbe essere ancor più difficile e complesso di quello appena trascorso a causa tanto delle tendenze economiche generali, quanto delle misure turistiche che i paesi concorrenti penseranno bene di adottare, la Croazia, con misure tempestive e decise, sarà pronta a battersi per ogni singolo ospite. Il ministro Damir Bajs 1 Press 2010 Sommario Perché visitare la Croazia 3 Un ritratto della Croazia 5 Una terra dalle mille isole 6 UNESCO 8 I parchi nazionali 10 I parchi naturali 11 I numeri della Croazia 12 Come raggiungere la Croazia 14 Prossimamente nel 2010 Gli hotels I campeggi I piccoli hotels a conduzione familiare Gli ostelli Gli alloggi per le vacanze 17 21 23 23 23 Una vacanza per tutti i gusti Il golf Il turismo nautico Il turismo congressuale Il turismo rurale Il turismo culturale Vacanze attive Il turismo benessere e terme Il turismo religioso 24 25 29 29 32 41 47 50 L’angolo dell’enogastronomia 52 La Croazia, patria di tanti personaggi illustri 54 La Croazia, regione per regione La città di Zagabria La Croazia centrale La Slavonia La Lika – Karlovac Il Quarnero L’Istria La Dalmazia – Zara La Dalmazia – Šibenik La Dalmazia – Spalato La Dalmazia – Dubrovnik 57 67 82 92 106 116 128 137 144 153 Dati statistici gennaio-dicembre 2008/2009 162 Contatti 164 2 Press 2010 Perché visitare la croazia Una destinazione che affascina ogni volta come se fosse la prima volta Photo: Damir Fabijanić Attraendo turisti d’ogni tipo, la Croazia ha sviluppato un’infrastruttura tesa a soddisfare le esigenze tanto dei turisti in cerca d’avventura, quanto di chi pretende un alto livello di comfort. Occorre ricordare che la forte campagna d’investimenti nei settori pubblico e privato è proseguita anche nel corso del 2009. Si tratta d’investimenti che hanno riguardato le strutture ricettive, le infrastrutture locali (città e centri minori) e le infrastrutture stradali a livello nazionale e locale, consentendo al turista di vivere appieno la destinazione delle sue vacanze dall’ingresso nel paese, attraverso gli spostamenti al suo interno, sino al suo ritorno a casa. La Croazia è anche un gran palcoscenico naturale e storico per tanti festival, mostre, concerti ed incontri artistici, come il “Festival estivo di Dubrovnik”, “L’estate Spalatina”, la “Fiera di Rab”, i festival cinematografici di Pula (Pola) e Motovun (Montona) o lo “Špancirfest” di Varaždin. Più del 20 percento dei turisti che visitano le metropoli europee è spinto da interessi culturali. Dal punto di vista economico, il turismo culturale assurge a nuovo importante segmento turistico, assegnando alla Croazia, non più soltanto terra di sole e mare per due mesi l’anno, un posto importante sulla carta mondiale della cultura. Per numero di concerti, mostre, eventi culturali e festival all’aperto, la Zagabria odierna è tra le città più interessanti d’Europa. Il 2009 è stato un anno da record per numero di presenze d’artisti di fama mondiale, forse la migliore stagione da 10-15 anni a questa parte. Per quanto riguarda la musica pop-rock, è sufficiente fare i nomi di Sting, Beyonce e degli U2. Tra i festival rock ricordiamo l’INMusic festival al parco Jarun di Zagabria, il Radar festival a Varaždin ed il Rokajfest, anch’esso tenutosi nel parco Jarun di Zagabria; ai quali aggiungiamo i festival di musica jazz Jezzarella, in primavera, e Zagreb Jazz festival, in autunno, entrambi a Zagabria. Sarà difficile battere, per qualità e quantità, la sfida lanciata dal 2009! Oltre agli artisti appena citati, infatti, Zagabria e la Croazia quest’anno hanno ospitato anche: Eros Ramazzotti, Massive Attack, Cesaria Evora, Limp Bizkit, Artic Monkeys, Elton John, Moby, Kraftwerk, Lily Allen, Santana, Patti Smith, David Byrne, Bradford Marsalis, Sonny Rollins, Diana Krall, Leningrad Cowboys, Michael Bolton, Sinead O’Connor, Jose Carreras, Pet Shop Boys e tanti altri. Il quotidiano britannico “Guardian”, nella sua top ten degli eventi alternativi d’Europa previsti per il 2010, ha piazzato al primo posto il festival croato “Soundwake” che da anni entusiasma il pubblico presente a Petrčane, in provincia di Zara. La scelta del “Guardian” è ancora più significativa se si pensa che è stata curata dall’ex bassista dei Suede, Mat Osman, redattore del portale whatsonwhen.com, e dal coautore della guida della Frommer’s 300 Unmissable Events & Festivals Around the World, pubblicata nell’ottobre del 2009. Il festival “Soundwake”, che si tiene nel club zaratino “The Garden”, è stato descritto come versione riveduta, corretta e migliorata del “Bestival” britannico, visitato nel 2009 da 43 mila persone. “Ospitato in un borgo di pescatori sulla costa dalmata, il “Soundwake” ha tutte le caratteristiche del “Bestival”, con in più tutta la bellezza ed il sole della co- 3 Press 2010 sta dalmata”, afferma il “Guardian”. I commenti entusiastici degli autori del testo, oltre a riguardare i club dove imperano il ballo ed il divertimento, hanno interessato anche la nave-party del festival ed il club “Barbarella”, destinato ai veri fan della musica dance. www.soundwavecroatia.com L’Istria cercherà di posizionarsi come “paradiso verde del Mediterraneo”. La sua immagine sarà quella d’una destinazione turistica per tutto l’anno; tra le sue particolarità, invece, saranno evidenziate le città ed i borghi caratteristici e la possibilità di una vacanza romantica e rilassante. Nel 2009, la più prestigiosa rivista statunitense del turismo e dell’industria turistica “Travel Age West” (http://www.travelagewest.com) ha premiato la Croazia come destinazione Best Vacation Value Europe. Un altro premio, stavolta alle isole della Dalmazia, definite “le più belle d’Europa”, è stato assegnato dalla “Travel & Leisure” (www.travelandleisure.com), una delle riviste di punta del settore turistico mondiale. Sul mercato, il Quarnero sarà presentato come luogo di stile di vita, salute e relax, il tutto condensato nell’immagine di “destinazione adriatica di lifestyle”. Le peculiarità del Quarnero sono legate all’eleganza ed allo spirito giovanile ed allegro della sua offerta turistica. L’obiettivo strategico del turismo croato: destinazione lifestyle con un patrimonio naturale e culturale intatto La Dalmazia di Zara (Zadar), sul mercato internazionale, si proporrà come “Adriatico incantevole”, costruendo la propria immagine su un mondo d’isole e di parchi naturali. Confrontata con le altre regioni della Dalmazia, quella di Zara si distinguerà per lo spirito solitario ed incontaminato dei suoi luoghi per una vacanza alla “Robinson Crusoe”. Il piano strategico del turismo croato per il periodo 20102014 prevede cinque principali tattiche che faranno della Croazia una destinazione molto apprezzata di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Ci riferiamo all’e-commerce, alla comunicazione online ed all’attività di branding dell’offerta turistica. La Croazia è ancora priva di brand affermati; in questo senso, occorrerebbe iniziare un processo di branding che coinvolgerebbe un gran numero di prodotti (ad esempio, i “piccoli hotel a conduzione familiare della Croazia”, le “case ecologiche e rurali della Croazia”, e via di seguito). Uno degli approcci riguarderà l’incentivazione alla collaborazione dei protagonisti dell’industria turistica, mentre un altro sarà focalizzato sull’educazione, aspetto con ampi margini di miglioramento. Sono stati realizzati anche piani di marketing specifici per il miglioramento dei principali prodotti della nostra offerta turistica: sole e mare, nautica, congressi, cultura e touring, turismo continentale, vino e gastronomia. Conformemente al piano strategico elaborato, la Croazia entro il 2020, al posto degli attuali 11,3 milioni di turisti, dovrebbe ospitarne 17,6 mil, con un fatturato complessivo che andrebbe dagli attuali 7,1 miliardi di euro ai 19,8 miliardi di euro. Affinché il turismo croato continui ad essere concorrenziale sul mercato internazionale, la Croazia sarà suddivisa in dieci regioni o cluster, fermo restando che l’approccio a ciascuna regione sarà individuale,differente e rispettoso dei vantaggi e delle peculiarità di ciascuna di esse in rapporto alle altre aree. Conformemente agli obiettivi che ciascuna regione dovrebbe perseguire, sono state indicate le strategie di branding i cui fini sono quelli del prolungamento della stagione turistica, l’aumento degli arrivi in pre-stagione e post-stagione e lo sviluppo dell’e-commerce in ogni regione. La Dalmazia è suddivisa in quattro subregioni turistiche, o cluster, ciascuna delle quali con peculiarità differenti. La Dalmazia di Šibenik (Sebenico) sarà presentata come la “perla dell’Adriatico”, ponendo in primo piano la sua natura di “paradiso nautico”. I pregi di quest’area, secondo il piano di marketing, sono le sue isole pittoresche e l’atmosfera autentica ed intatta dei suoi paesini. La Dalmazia di Spalato (Split) verrà proposta come motivo di “ispirazione adriatica”, basata sull’immagine dello stile di vita e della cultura tipici della regione. L’estremità meridionale del paese, ossia la Dalmazia di Dubrovnik (Ragusa), sarà offerta come “la Riviera di Dubrovnik e le isole”, una destinazione turistica elegante con un grande patrimonio storico-culturale. Il cluster della Lika e di Karlovac sarà proposto come “il cuore verde della Croazia”, luogo in cui s’incontrano la costa ed un’area continentale dalla natura incontaminata. La posizione della Slavonia sarà quella di una terra caratterizzata dalla “autentica gioia del vivere”, con l’accento sulla gastronomia, la natura, la pace e l’ambiente rurale. La Croazia centrale sarà proposta come una “regione per una breve vacanza”, caratterizzata dal Barocco, dalle terme e dai castelli. Zagabria si presenterà come la “porta della Croazia”, dove l’Europa continentale incontra l’Adriatico. 4 Press 2010 Un ritratto della Croazia www.croatia.hr Unica nella sua diversità Photo: Romeo Ibrišević La Croazia, una delle destinazioni turistiche più importanti del Mediterraneo, vanta una lunga tradizione turistica e grandi possibilità di sviluppo. I vantaggi del prodotto turistico croato sono le ricchezze naturali preservate e l’ambiente, il patrimonio storico e culturale, il suo clima mite tipicamente mediterraneo, la vicinanza dei mercati europei e le possibilità di una vacanza attiva in destinazioni turistiche ecologicamente protette. È un paese che, da un punto di vista climatico, presenta gli elementi tipici del Mediterraneo e dell’Europa centrale. Dando un’occhiata alla carta geografica, vedremo che la Croazia s’estende dalla pianura della Pannonia, attraverso la regione danubiana e le aree boscose e collinari del centro, sino alle catene montane ed alle vette dei monti che calano sino a sfiorare l’unica ed irripetibile costa dell’Adriatico, proteggendola dagli influssi atmosferici sfavorevoli. Questa eterogeneità è forse rappresentata al meglio dal suo ricchissimo patrimonio naturale, che comprende ben otto parchi nazionali, ciascuno particolare ed unico. Alludiamo ai parchi nazionali “Kornati” (www.kornati.hr), “Risnjak” (www.risnjak.hr), “Krka” (www.npkrka.hr), “Paklenica” (www.paklenica.hr), “Brijuni” (www.brijuni.hr), “Sjeverni Velebit” (www.np-sjeverni-velebit.hr), “Plitvička jezera” (www.np-plitvicka-jezera.hr) e “Mljet” (www.np-mljet.hr). I Laghi di Plitvice sono, tra l’altro, compresi nella Lista del patrimonio naturale dell’umanità dell’UNESCO. Ai parchi nazionali vanno ad aggiungersi i seguenti parchi naturali: “Kopački rit” (www.kopacki-rit.com), “Medvednica” (www.pp-medvednica.hr), “Lonjsko polje” (www.pp-lonjsko-polje.hr), “Velebit” (www.pp-velebit.hr), “Biokovo” (www.biokovo.com), “Telašćica” (www.telascica.hr), “Učka” (www.pp-ucka.hr), “Papuk” (www.pp-papuk.hr), “Vransko jezero” (www.vransko-jezero.hr), “Žumberak” (www.zumberak-samoborsko-gorje.hr) e “Lastovsko otočje” (www.lastovo.org). La ricchezza della diversità del nostro paese è avvertibile anche seguendo il proprio palato, cioè gustando cibi che, già nel loro nome, rivelano la loro provenienza: il formaggio di Pag, il kulen della Slavonia, il prosciutto crudo di Drniš, la supa istriana, la carne d’agnello di Cres, lo stomaco del Gorski kotar, gli scampi del Quarnero, gli štrukli dello Zagorje, le ostriche di Ston, la pogača di Vis o Komiža, la gibanica del Međimurje… I sapori di queste specialità, seppure diversissimi, sono tuttavia legati da un denominatore comune: sono croati e sono eccellenti. Il tutto, naturalmente, annaffiato da ottimi vini e condito con un olio d’oliva di gran qualità, in un’atmosfera allietata dai nostalgici canti delle klape e dai balli d’un bel folclore scanzonato. Che l’intreccio delle diversità croate possa essere d’impulso alla creatività, è testimoniato dai tanti capolavori del genio umano presenti in Croazia. La Lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO ci rimanda ai valori unici ed universali dell’antica città di Dubrovnik (Ragusa), al Palazzo di Diocleziano a Split (Spalato), alla cattedrale di San Giacomo a Šibenik (Sebenico), al nucleo medievale di Trogir (Traù), al complesso della Basilica Eufrasiana a Poreč (Parenzo) ed ala piana Starigradsko polje sull’isola di Hvar (Lesina). Con sette beni annoverati dall’UNESCO nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità, la Croazia è prima tra i paesi europei. La lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, infatti, comprende: la festa di San Biagio di Dubrovnik, il canto diafonico ad intervalli stretti dell’Istria e della regione del Hrvatsko Primorje, la produzione di giocattoli in legno della tradizione artigianale del Hrvatsko zagorje, la processione primaverile “Kraljice” (Ljelje) di Gorjani, la processione “Za križen” dell’isola di Hvar (Lesina), la sfilata del carnevale degli “zvončari” dell’area di Kastav (Castua) e l’arte delle merlettaie croate (Pag, Hvar e Lepoglava). 5 Press 2010 Una terra dalle mille isole www.croatia.hr Photo: Sergio Gobbo La Croazia è una terra di contrasti naturali e storico-culturali. Una ragione in più per venirla a visitare e per trascorrere una vacanza nel “Mediterraneo com’era una volta”. La Croazia è definita “terra dalle mille isole” (1.244, per la precisione) e rappresenta un vero e proprio paradiso per la nautica. Soltanto 50 sono le isole abitate lungo i 6.176 km di costa croata; il resto è rappresentato da una gran quantità d’isolotti, scogli emersi e scogli sommersi che contribuiscono a rendere la nostra costa molto frastagliata. Diversa l’una dall’altra, ogni isola racconta la propria storia ed ognuna di esse ha un proprio destino. La prima volta sulla costa adriatica croata e sulle sue isole è un viaggio verso l’ignoto. Ogni viaggio successivo significherà, invece, il ritorno ad una bellezza già nota, ogni volta diversa ed ugualmente affascinante. Iniziamo raccontandovi delle Brijuni (Brioni). Queste 14 isole si trovano distese su uno specchio di mare lungo 7 chilometri tra Pola e Rovigno. La natura, in questo ridottissimo spazio, ha creato un vero e proprio paradiso: un mondo armonioso di flora, fauna, monumenti storico-culturali e confortevoli hotels. Krk (Veglia), dorata o verde, è un’isola e, nel contempo, non lo è. Per la sua splendida natura, è un’oasi di pace lontana dalla frenesia della quotidianità; un ponte, tuttavia, la rende un po’ meno isola. Cres e Lošinj (Cherso e Lussino): una o due isole? Nel passato erano separate da un canale scavato dai Romani; oggi, invece, sono collegate mediante un ponte. Millecentoottantacinque tra isole, isolotti e scogli sparsi per tutta la costa adriatica e fatti di roccia dura e tagliente ed un pugno di terra… Ad esse fa eccezione Susak, una delle rare isole di sabbia dell’Adriatico. Photo: Ivo Pervan Andiamo, ora, sull’isola quarnerina di Rab (Arbe). Ricca di vegetazione mediterranea e di spiagge sabbiose, fu proclamata, con un’ordinanza del consiglio comunale del 1889, stazione balneare e climatica. Pag (Pago) è un’isola sulla cui superficie si protendono oliveti mitici. Ricca di sale, è famosa anche per il suo merletto e per il suo pecorino, una delle delizie gastronomiche croate più note al mondo. Silba, isola di costruttori di navi e capitani, con i suoi approdi è un ottimo riparo dalle insidie del vento e del mare. Silba è, per tanti versi, unica: sull’isola, ad esempio, non ci sono auto né motocicli, ed anche le biciclette sono una rarità. La pace ed il silenzio che dominano l’isola consentono ai suoi visitatori di vivere un’esperienza d’assoluto relax psicofisico a contatto con una natura incontaminata. L’isola di Ugljan (Ugliano), “periferia” e giardino di Zara, deve il proprio nome all’abbondante produzione d’olio d’oliva. La vicina isola di Pašman è cresciuta accanto ad Ugljan, come fossero due gemelle. L’unica differenza è che Pašman è un po’ più docile. Iž è luogo di pescatori, vasai e olivicoltori ed una delle più pittoresche isole dell’arcipelago zaratino. Isola di macchia mediterranea ed oliveti, ogni anno propone nell’omonimo paesino una tradizionale festa popolare nell’ambito della quale, oggi come allora, viene eletto “il re di Iž “. Su Dugi otok (Isola lunga) potrete riprendere il fiato in una riserva naturale di 114 km². 6 Press 2010 Secondo una leggenda, le Kornati (Incoronate), labirinto di passaggi marini e isolotti, sarebbero sorte da un certo numero di rocce avanzate a Dio dopo la creazione del mondo. Gettatele in mare, il Signore le guardò e decise che erano perfette così com’erano. Murter, isola di pescatori, oliveti ed armatori, con una superficie di 18 km² spicca per la sua pittoricità. L’isola di Prvić è ubicata nei pressi di una perla del turismo croato, Vodice, oasi di flora e fauna tipicamente mediterranee. L’isola di Zlarin è a sud-ovest di Šibenik (Sebenico). Nel XV secolo era nota per l’estrazione dei coralli e delle spugne dal fondo del mare. Žirje è l’isola abitata più lontana dell’arcipelago di Šibenik. Vanta magnifiche aree per la pesca e tante calette ideali per i diportisti. Brač (Brazza) è la più alta isola dell’Adriatico e terza per grandezza. A sud di Brač c’è Hvar (Lesina), l’isola più lunga di tutto l’Adriatico. Ricca di vigne, oliveti e campi di lavanda, Hvar è davvero un mondo a sé dotato d’un piacevole clima d’inverno e di splendide località per la villeggiatura d’estate, quando le temperature non sono mai troppo calde anche grazie alla rigogliosa vegetazione subtropicale presente sull’isola. Le isole Pakleni otoci sono particolarmente interessanti per le loro piccole spiagge di ghiaia e di sabbia, prevalentemente destinate ai nudisti, e per i fondali marini di roccia, vero e proprio paradiso per la pesca subacquea. Lontana dalla terraferma e dai suoi problemi, Vis (Issa) è un’isola ricca d’agrumi, palme ed aree ittiche. L’isola di Biševo si protende su una superficie di 6 chilometri quadrati ed è ricchissima di grotte che sembrano scolpite nell’erta costa rocciosa. Ufficialmente penisola, Pelješac (Sabbioncello) pare davvero un’isola, separata da Korčula mediante uno stretto canale. Dicono che Korčula (Curzola) sia l’isola con il maggior numero di leggende e monumenti, e, accanto a Lokrum e Mljet, è senz’altro l’isola più verde della Croazia. Lontana, nel mare aperto, ecco stagliarsi l’isola di Lastovo (Lagosta), con i suoi 50 chilometri quadrati di superficie, una sinuosa e frastagliata costa ghiaiosa, spiagge sabbiose ed un pugno d’isolotti sui versanti occidentale ed orientale. Mljet (Meleda) è distesa a poche miglia da Pelješac ed ha una superficie di 100 chilometri quadrati. Grazie alle sue fitte pinete, alle tante grotte carsiche, a due pittoreschi laghi collegati col mare, alle spiagge ghiaiose e sabbiose e ad un’area ricchissima di pesce e di aragoste, il versante occidentale dell’isola di Mljet è stato proclamato parco nazionale. 7 Press 2010 UNESCO www.unesco.org Photo: Sergio Gobbo I beni della Repubblica di Croazia iscritti dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità sono: il Palazzo di Diocleziano e la Spalato (Split) medievale (1979) - La reggia imperiale è una delle opere architettoniche più preziose della tarda antichità, non soltanto per l’ottimo stato di conservazione d’alcune parti e complessi originali, ma anche per una serie di forme architettoniche che anticipano l’arte paleocristiana, bizantina e dell’alto Medioevo. La cattedrale fu eretta nel Medioevo, facendo uso dei materiali dell’antico mausoleo romano. All’interno delle mura romane si trova un armonioso complesso costituito da chiese romaniche del XII e XIII secolo, fortezze medievali e palazzi in stile gotico, rinascimentale e barocco. La città antica di Dubrovnik (1979) – “Perla dell’Adriatico”, divenne un’importante potenza mediterranea nel XIII secolo. Questa città del basso Medioevo, costruita in base ad un piano urbanistico ben preciso, sorge nel tratto meridionale della costa croata, sulla sponda orientale dell’Adriatico.Sebbene sia stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1667, Dubrovnik è riuscita a conservare le proprie chiese gotiche, rinascimentali e barocche e tanti conventi, palazzi e fontane. Il Parco Nazionale “Plitvička jezera” (Laghi di Plitvice) (1979) – Plitvice deve render grazie alla bellezza ed all’insuperabile suggestività del tufo e della vegetazione dell’area. La formazione del tufo e la delimitazione del letto del fiume hanno dato vita ad una sequela di 16 laghetti (i Laghi di Plitvice) che rappresentano un grandioso fenomeno architettonico naturale immerso in una natura incontaminata, ricca di fitti boschi abitati da orsi, lupi e da tante altre specie animali e vegetali molto rare. Photo: Damir Fabijanić Il complesso paleocristiano della Basilica Eufrasiana di Poreč (1997) – Il complesso della cattedrale di Parenzo prende il nome dal vescovo Eufrasio il quale, a metà del VI secolo, decise di ricostruirla ed abbellirla con i suoi famosi mosaici. Prima degli interventi voluti da Eufrasio, su questo stesso luogo sorgevano almeno due edifici sacri d’epoca paleocristiana. La basilica, l’atrio, il battistero e l’episcopio di Parenzo (città nella quale l’avvento del cristianesimo risale al IV secolo) sono fulgidi esempi d’architettura sacra, mentre la basilica spicca per lo straordinario connubio di elementi architettonici classicistici e bizantini. L’abside è riccamente decorata con alcuni dei mosaici più preziosi d’Europa. Il nucleo storico di Trogir (1997) – Trogir (Traù) è uno straordinario esempio di continuità urbana. La pianta ortogonale delle vie di questo centro abitato isolano risale all’età ellenistica. I suoi amministratori, succedutisi nel tempo, hanno abbellito la città con bellissimi edifici pubblici, palazzi e fortificazioni. Le sue belle chiese romaniche sono ricche d’elementi rinascimentali e barocchi. L’edificio di maggior prestigio di Trogir è la sua cattedrale, col portale dell’ingresso occidentale che è un capolavoro attribuito al maestro Radovan ed uno degli esempi dell’arte romanico-gotica più significativi di tutta la Croazia. La Cattedrale di San Giacomo di Šibenik (2000) – La Cattedrale di San Giacomo di Šibenik (Sebenico), eretta tra il 1431 ed il 1535, è il risultato dei ferventi scambi culturali intrattenuti tra l’Italia settentrionale, la Dalmazia e la Toscana nei secoli XV e XVI. Tre architetti – Francesco di Giacomo, Juraj Dalmatinac e Nikola Firentinac – svilupparono una struttura prefabbricata completamente realizzata in pietra e la impiegarono per la costruzione della cupola della cattedrale. Il risultato è un insieme di pietra armonico, nobilitato da un metodo costruttivo innovativo e da interni di un’eleganza assoluta. 8 Press 2010 La piana Starigradsko polje (2008) – Dal luglio del 2008 alla lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO è andato ad aggiungersi anche lo Starigradsko polje, ovvero la piana di Stari Grad. Nella motivazione di quest’organismo internazionale si sottolinea che i vigneti e gli oliveti di quel luogo sono rimasti “praticamente inalterati nel tempo”, presentandosi oggi così com’erano al tempo dalle prime colonizzazioni degli antichi greci. La piana Starogradsko polje oggi rappresenta il paesaggio greco antico meglio conservato dell’intero bacino del Mediterraneo. Nel settembre del 2007, il Comitato organizzativo dei geoparchi europei, al congresso tenutosi nella città scozzese d’Ullapool, ha deciso di accogliere il Parco naturale del Papuk nella famiglia dei geoparchi del mondo sotto l’egida dell’UNESCO, comprendente 31 parchi ubicati in Europa e 51 nel resto del mondo. E così il Papuk è diventato la prima area tutelata del genere in Croazia. Anche se è difficile annoverare tutte le caratteristiche geologiche e le particolarità che contraddistinguono il Papuk, differenziandolo dal resto dei rilievi della Croazia continentale, basti pensare alla località di Rupnica, nei pressi di Voćin, con rocce vulcaniche degradanti vecchie di 70 milioni di anni, una rarità che accomuna il Papuk ad altre tre località del mondo, una in Nuova Zelanda, una negli USA (Yellowstone) e la terza in Slovacchia. Ogni giorno si scoprono nuove bellezze geologiche nascoste, comprese in uno spazio temporale di 350 milioni d’anni. Beni in lista d’attesa La Repubblica di Croazia ha inviato al Centro per il patrimonio dell’umanità (WHC) un elenco di beni culturali e naturali “in lista d’attesa”. Tra i beni culturali, ricordiamo il Complesso episcopale di Zara, il limes croato di Varaždin, la “Tvrđa” di Osijek, l’ampliamento del Palazzo di Diocleziano ed il centro storico di Spalato, Lubenice sull’isola di Cres, il borgocastello Veliki Tabor, il nucleo storico-urbanistico di Ston (Stagno) con Mali Ston (Stagno piccolo), Motovun (Montona), l’eremo di Blaca, le vigne di Primošten e la città di Korčula (Curzola). Tra i beni di rilievo naturalistico, sono stati sottoposti all’attenzione del WHC il Velebit settentrionale (Sjeverni Velebit) ed il Parco nazionale “Kornati” (Incoronate), Telaščica e, tra i beni di rilievo culturale e naturalistico, il Lonjsko polje. Infine, corre l’obbligo di ricordare il progetto “L’arte del merletto in Croazia”, candidato al premio UNESCO quale capolavoro del patrimonio orale ed immateriale dell’umanità, e la “Sfilata carnascialesca annuale degli zvončari (campanari) del territorio di Kastav (Castua)”. La lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO annovera ben sette beni immateriali croati su un totale di 16 candidati. Nel 2010 il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ricandiderà l’Alka di Sinj (Segna), il bećarac, la ridda muta della Dinara e la produzione artigianale del miele e dei prodotti apicoli della Croazia settentrionale. La lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO 2009 comprende: • • • • • • • la festa di San Biagio di Dubrovnik il canto diafonico ad intervalli stretti dell’Istria e della regione del Hrvatsko Primorje la produzione di giocattoli in legno della tradizione artigianale del Hrvatsko zagorje la processione primaverile “Kraljice” (Ljelje) di Gorjani la processione “Za križen” sull’isola di Hvar la sfilata del carnevale degli “zvončari” dell’area di Kastav l’arte delle merlettaie croate La Croazia ha ben otto parchi nazionali: “Brijuni”, “Kornati”, “Krka”, “Mljet”, “Paklenica”, “Plitvička jezera”, “Risnjak” e “Sjeverni Velebit”. Il record delle visite spetta al più noto dei parchi nazionali croati, quello dei Laghi di Plitvice, seguito dai parchi “Krka”, “Brijuni” e “Paklenica”. 9 Press 2010 I parchi nazionali Photo: Milan Babić Dalle Brioni a Mljet Le Brijuni, in italiano Brioni (www.brijuni.hr), sono un arcipelago di 14 isole ed isolotti con una superficie complessiva di 36,3 km². Grazie alla loro bella costa frastagliata ed al loro patrimonio storico, floreale e faunistico, le Brioni sono considerate un vero e proprio “Paradiso terrestre”. Il Parco nazionale “Kornati”, in italiano Incoronate (www.kornati.hr), ha una superficie complessiva di circa 220 km² e consta di 89 isole, isolotti e scogli. Il parco è costituito per un quarto da terraferma, mentre il resto è rappresentato dall’ecosistema marino dell’arcipelago. L’isola di Mljet, in italiano Meleda (www.np-mljet.hr), ubicata nell’estremo sud della Croazia, è considerata da tanti la più bella isola dell’Adriatico. È famosa per una sua rarità: un lago al centro dell’isola, ed al centro del lago un isolotto con tanto di castello-monastero benedettino del XII secolo. Un’immagine quasi irreale che pare fuoriuscita dal mondo delle fiabe. E, per restare in tema di fantasia e leggende, citiamo quella che racconta di Mljet come meta delle navi d’Ulisse, dove questi con i suoi compagni fu tenuto prigioniero dalla ninfa Calipso. Photo: Damir Fabijanić La Paklenica (www.paklenica.hr) è un’area insolita, luogo d’incontro tra il mare e le montagne, ricca di boschi di faggi, pini neri e pini nani. Il Parco nazionale “Plitvička jezera” (www.np-plitvicka-jezera.hr) è un’area montuosa e verde che comprende 16 laghi e laghetti con un’acqua limpidissima di un colore verde-scuro proveniente dai tanti ruscelli e torrenti circostanti. Questi laghi sono uniti tra loro da altrettante spumeggianti cascate. Il Parco nazionale “Risnjak” (www.risnjak.hr) si trova nel cuore della regione del Gorski kotar. Il suo bene di maggior rilievo naturalistico è senz’altro l’omonima montagna, alta 1.528 metri. Per godere appieno delle bellezze del Risnjak bisogna essere dotati di una particolare sensibilità al fascino dei fenomeni naturali. Il Parco nazionale “Sjeverni Velebit” (www.np-sjeverni-velebit.hr) è ricco di fenomeni carsici e possiede un patrimonio floreale e faunistico degno d’ogni rispetto. Il Parco nazionale “Krka” (www.npkrka.hr) deve il proprio nome al fiume Krka (Cherca), il cui corso è compreso entro i suoi confini. Il parco sorge nel cuore della Dalmazia centrale, a pochi chilometri a nord-est della città di Šibenik (Sebenico). 10 Press 2010 I parchi naturali Photo: Sergio Gobbo I parchi naturali dal Biokovo al Kopački rit Ecco l’elenco, in ordine alfabetico, dei parchi naturali della Croazia: “Biokovo”, “Kopački rit”, “Lonjsko polje”, “Medvednica”, “Papuk”, “Telašćica”, “Velebit”, “Vransko jezero”, “Učka”, “Žumberak- Samoborsko gorje” e “Lastovsko otočje”. Il Biokovo (www.biokovo.com), un’area di 19.550 ettari, è stato proclamato parco naturale non solo per il suo straordinario patrimonio floreale e faunistico, ma anche per i fenomeni geomorfologici e le bellezze naturali che lo caratterizzano. Il Kopački rit (www.kopacki-rit.com) è un’area dall’aspetto che cambia a seconda dell’intensità degli straripamenti e delle alluvioni dei fiumi circostanti, soprattutto del Danubio e della più piccola Drava. Il Parco naturale “Lonjsko polje” (www.pp-lonjsko-polje.hr) è la maggiore area umida tutelata non soltanto in Croazia, ma in tutta l’area danubiana. I boschi della Medvednica (www.pp-medvednica.hr) si protendono quasi sino al centro della città di Zagabria. Oltre che di pace e di verde, questa montagna è anche il regno di tante specie animali. Le peculiarità del Papuk (www.pp-papuk.hr) rappresentano un importante segmento del patrimonio biologico e paesaggistico della Slavonia Photo: Renco Kosinožić Il Parco naturale “Telašćica” (www.telascica.hr) spicca per tre fenomeni: l’omonima cala, considerata il maggiore e più sicuro porto naturale dell’Adriatico, le falesie a strapiombo sul mare (alte sino a 200 m, raggiungono anche i 90 m di profondità) ed il lago salato di Mir, ricco di proprietà curative. Il Parco naturale “Velebit” (www.pp-velebit.hr) è senz’altro l’habitat naturale del continente croato più ricco di specie animali e vegetali endemiche. Il Parco naturale “Vransko jezero” (www.vransko-jezero.hr) è un’area protetta che comprende, al suo interno, il maggior lago croato, il Vransko jezero, appunto. Il Parco naturale “Učka” (www.pp-ucka.hr) è caratterizzato da un’estrema eterogeneità, nonostante le dimensioni limitate del suo territorio. Il Parco naturale “Žumberak” (www.zumberak-samoborsko-gorje.hr) comprende un’area montana di circa 350 km² ed è stato istituito principalmente per promuovere e tutelare le bellezze naturali della regione nella quale insiste. Il Parco naturale “Lastovsko otočje” (www.lastovo.org) comprende 44 tra isole, isolotti e scogli emersi e sommersi, tutti compresi nel territorio del comune di Lastovo. Le maggiori isole dell’arcipelago sono Lastovo (Lagosta) e Sušac. 11 Press 2010 I numeri della Croazia Nome ufficiale Republika Hrvatska (Repubblica di Croazia). Posizione geografica La Croazia si protende dalle estremità orientali delle Alpi, a nord-ovest, sino alla Pianura pannonica ed alle rive del Danubio, ad est; la sua parte centrale comprende il massiccio della Dinara, mentre il suo lembo meridionale termina sulle coste dell’Adriatico. Separata dall’Italia tramite il mare Adriatico, confina sulla terraferma con la Slovenia, l’Ungheria, la Bosnia e Erzegovina, la Serbia ed il Montenegro. Forma di governo La Croazia è una repubblica parlamentare pluripartitica. Popolazione 4.437.460 abitanti. Superficie La superficie terrestre è pari a 56.594 km2; la superficie delle acque territoriali è pari a 31.067 km2. Isole, scogli emersi e sommersi 1.185, tra le quali spiccano per grandezza le isole di Krk (Veglia) e Cres (Cherso). Lunghezza della costa marina 6.278 km (4.398 km è la lunghezza complessiva della costa delle isole e degli scogli emersi e sommersi). Capitale Zagabria (Zagreb), 779.145 abitanti in base al censimento del 2001. È il centro economico, viario, culturale ed universitario del Paese. Moneta La valuta ufficiale della Croazia è la kuna (1 kuna = 10 lipe) Clima In Croazia ci sono tre zone climatiche: nell’entroterra prevale un clima moderatamente caldo ed umido, nelle zone montane più elevate un clima rigido e nevoso, mentre il litorale adriatico è caratterizzato da un piacevole clima mediterraneo con molti giorni di sole. Le estati sono secche e calde, gli inverni miti ed umidi. Nelle regioni dell’entroterra la temperatura media s’aggira, a gennaio, tra -2 e 0° C (ancor più bassa ad altitudini più elevate); in agosto s’aggira tra i 20 ed i 12° C sulle vette più elevate. La temperatura media nel litorale, in gennaio, va dai 5 ai 9° C, in agosto dai 22 ai 25° C; d’inverno la temperatura del mare è di 12° C, mentre d’estate è di circa 25° C. Parchi nazionali La Croazia ha otto parchi nazionali, 4 sulla terraferma (Paklenica, Plitvička jezera, Risnjak e Sjeverni Velebit) e 4 litoranei e marini (Brijuni, Kornati, Krka e Mljet). Economia Il PIL pro capite è pari a 17.600 USD (2009) Gastronomia Nella Croazia continentale i buongustai potranno assaporare le delizie gastronomiche tipiche della Slavonia, del Međimurje, dello Zagorje, della Lika e del Gorski kotar. Pochi sapranno resistere al gusto ed al profumo di specialità come il kulen della Slavonia, la tacchinella con i mlinci dello Zagorje, il fiš-paprikaš della Barania, le police della Lika, lo stomaco del Gorski kotar, le rane o i tanti piatti a base di selvaggina. La Croazia mediterranea è il regno di una cucina sana, genuina e leggera. Una terra in cui dominano i sapori dell’olio d’oliva, della carne d’agnello di Cres e Pag, del prosciutto crudo di Drniš e dell’Istria, del pecorino di Pag, degli scampi del Quarnero, delle ostriche di Ston, delle pogače di Vis e Komiža, del pesce e dei crostacei della Dalmazia, dei tartufi istriani e delle specialità cotte sotto la peka. Agli amanti del buon vino segnaliamo la ricca offerta del continente, con i vari Traminac, Reisling, Graševina e Burgundac, e quelli dell’Adriatico, come il Dingač, il Postup, la Malvasia, la Žlahtina, il Terrano e la Vugava. Temperature medie annue °C Zagabria Pula (Pola) Rijeka (Fiume) Rab (Arbe) Zadar (Zara) Split (Spalato) Hvar (Lesina) Dubrovnik (Ragusa) Temperature medie ad agosto °C 20,0 23,9 23,0 24,7 24,1 25,4 25,3 24,8 12,8 14,8 14,7 16,1 15,4 16,5 16,5 16,7 12 Press 2010 La Croazia – destinazione “Value for money”* Caffè espresso 1,1 – 2,0 euro Acqua minerale 0,5 l 0,5/ 1,1 – 2 euro Succo di frutta 1,6 – 2,5 euro Birra 0,33 l 2,0 – 2,9 euro Vino 0,75 l (D.O.C) 13,8 - 25,0 euro Carburante per auto prezzi soggetti a variazione quasi settimanale per l’andamento oscillante del mercato internazionale: Benzina verde Eurosuper 1 l 1,1 euro Diesel Eurodisel 1 l 1,0 euro Biglietto per il traghetto / passeggero + auto (terraferma-isole, sola andata) 21,2 – 64,2 euro Menu turistico medio 10,4 – 15,0 euro *i prezzi indicati hanno carattere esclusivamente informativo. Capacità ricettive Numero complessivo degli hotel Numero complessivo di posti-letto negli hotel Numero complessivo di posti-letto negli alloggi in affitto Numero complessivo dei piccoli hotel a conduzione familiare Numero complessivo dei resort Numero complessivo di posti-letto nei resort Numero complessivo degli aparthotel Numero complessivo di posti-letto negli aparthotel Numero complessivo dei residence Numero complessivo di posti-letto nei residence Numero complessivo dei campeggi Numero complessivo di posti-letto nei campeggi Numero complessivo delle aziende agrituristiche Numero complessivo di posti-letto nelle aziende agrituristiche Numero complessivo dei marina Numero complessivo di punti d’ormeggio in mare Numero complessivo delle unità charter stazionate nei marina croati www.hrvatski-farmer.hr; www.camping.hr. www.mint.hr; 231 + 311 piccoli campeggi 229.004 353 891 54 12.107 + oltre 3.650 ormeggi a terra 3.500 www.mmtpr.hr; 584 98.680 421.000 220 47 25.650 13 858 54 9.497 13 Press 2010 Come raggiungere la Croazia Eccellenti collegamenti con i pullman di linea Pullman di linea collegano regolarmente la Croazia con i seguenti paesi europei: Slovenia, Austria, Francia, Italia, Ungheria, Germania, Slovacchia, ecc. Una rete capillare di pullman di linea nazionali consente di raggiungere dall’estero la Croazia, Zagabria e Spalato, le altre città croate più importanti e tutte le altre destinazioni turistiche del paese. La vignetta slovena Il 1° luglio scorso la Slovenia ha introdotto un bollo prepagato settimanale di 15 euro (la cosiddetta “vignetta”), trascurando le raccomandazioni della Commissione Europea che, ritenendo eccessivo il prezzo di 15 euro, consigliava di ridurlo a 10 euro. È in vendita anche una vignetta mensile da 30 euro. È stata abolita la vignetta semestrale, mentre il prezzo di quella annuale è stato portato da 55 a 95 euro. Ricordate che la vignetta annuale vale soltanto per l’anno solare nel quale è stata acquistata: cioè se l’avete acquistata oggi, vale solo sino alla fine dell’anno. La fine dei lavori di costruzione del tratto autostradale Lubiana - Bregana (varco doganale SLO-HR) è attesa per metà 2010, quando sarà conclusa anche la documentazione di piano per la costruzione dell’autostrada Ptuj - Macelj (varco doganale SLO-HR). Rete autostradale in espansione www.hac.hr, www.arz.hr, www.azm.hr, www.bina-istra.hr Continua molto intensamente in Croazia lo sviluppo della rete autostradale esistente. È recente l’apertura del tratto autostradale Kikovica – Oštrovica lungo 7,4 chilometri, nei pressi della città di Rijeka (Fiume), sull’autostrada Rijeka – Zagabria. È uno dei tratti autostradali più complessi del paese, con cinque viadotti e due sottopassaggi che coprono il 20% della sua lunghezza. L’autostrada Rijeka – Zagabria, lunga 146,5 chilometri, è stata completata alla fine dello scorso ottobre. Il viaggio da Fiume a Zagabria dura circa un’ora e 15 minuti, mentre le spese per il pagamento del pedaggio autostradale per le autovetture ammontano a 60 kune (8,36 €). L’autostrada Rijeka – Zagreb è parte della direttrice europea E65 e del corridoio stradale paneuropeo Vb. Si tratta di un’arteria autostradale estremamente importante per lo sviluppo del turismo e dell’economia ed è, vista la densità del traffico, l’investimento autostradale sicuramente più conveniente sinora realizzato. Il 22 ottobre 2008 sono stati aperti al traffico anche il tratto autostradale tra Goričan ed il confine di Stato con l’Ungheria ed il nuovo ponte sul fiume Mura (lungo 216 metri, consta di 2 ponti larghi ciascuno 15 metri), anch’esso tra la Croazia e l’Ungheria. Il ponte prosegue, sul versante ungherese, con una nuova strada lunga 1 chilometro, e, sul versante croato, con un nuovo tratto lungo 1,4 chilometri, il tutto con l’obiettivo di collegare i due paesi attraverso le autostrade Budapest – Letenye e Zagabria – Goričan. Con la conclusione dei lavori sulla A6 Rijeka – Zagabria e sulla A4 Zagabria – Goričan, e, da parte ungherese, della M7 Budapest – Letenye, sono finalmente terminati i lavori di costruzione dell’autostrada Fiume – Zagabria – Budapest, parte del corridoio stradale paneuropeo Vb lungo ben 496,2 chilometri (232,5 km in territorio ungherese, 263,7 km in territorio croato). La durata del viaggio è stata ridotta a 5 ore. Il secondo tubo delle gallerie autostradali Mala Kapela e Sveti Rok è stato aperto al traffico nel giugno del 2009. Mala Kapela è la galleria più lunga sull’autostrada Zagabria-Spalato; il tubo di destra è lungo 5.780 metri, quello di sinistra 5.821 metri. I lavori di scavo per la realizzazione del tubo di destra sono iniziati nel 2002 ed è stato aperto al traffico nel giugno 2005. Il tubo sinistro della galleria Sveti Rok è lungo 5.679 metri, quello destro 5.670 metri. A causa della crisi finanziaria che ha comportato il congelamento d’ogni investimento infrastrutturale stradale, i lavori sul tratto meridionale dell’autostrada Dalmatina (A1) Vrgorac-Ploče sono stati per il momento sospesi. Anche se i responsabili della società “Hrvatske autoceste” assicuravano che il tratto Ravče - nodo di Vrgorac sarebbe stato aperto al traffico entro la fine del 2009, purtroppo questo è accaduto. Inoltre non si sa ancora quando l’autostrada A1 sarà finalmente collegata con la città portuale di Ploče. Sempre a causa della recessione, sono stati temporaneamente sospesi anche i lavori alla costruzione della tangenziale di Spalato, del valore di 200 milioni di euro: la sua costruzione contribuirà a risolvere definitivamente i problemi del tratto Trogir-Split-Omiš, la strada a maggiore densità di traffico del paese, con una media di 40.000 autoveicoli al giorno. 14 Press 2010 Il 18 giugno 2009 è stato aperto al traffico un tratto della tangenziale di Rijeka (Fiume) che va dal nodo Škurinje al nodo Diračje, lungo 5,2 chilometri e comprensivo del nuovo nodo Rujevica. La tangenziale autostradale di Fiume sarà completamente aperta al traffico entro la fine del 2009. L’Ipsilon istriana Aeroporti e compagnie aeree low cost Le città croate di Zagabria, Split (Spalato), Dubrovnik, Osijek, Zadar (Zara), Rijeka (Fiume) e Pula (Pola) dispongono di un aeroporto internazionale; minori scali internazionali, operanti soltanto nei mesi estivi, sono aperti sulle isole di Brač (Brazza) e Lošinj (Lussino). La costruzione dell’autostrada Ipsilon istriana ha avuto inizio nell’ottobre del 2008 ed è stata pianificata per fasi, in modo tale che i lavori di sdoppiamento della rete stradale che copre l’intero territorio istriano possano concludersi nel più breve tempo possibile. La fine dei lavori, che prevedono un investimento di circa 313 milioni di euro, è attesa tra due anni e mezzo. La costruzione di quest’autostrada comporterà anche l’introduzione di un nuovo sistema di pagamento di tipo “chiuso”, nel senso che l’utente pagherà soltanto l’importo del pedaggio corrispondente al tratto d’autostrada effettivamente percorso. Oltre alle già esistenti caratteristiche ecologiche proprie della rete stradale istriana (impianto di scarico e di depurazione delle acque reflue, barriere antirumore, impiego dell’energia solare per alimentare le colonnine del soccorso stradale ed i rilevatori di velocità, un sistema di ventilazione delle gallerie a risparmio energetico...), la costruzione dell’autostrada Ipsilon istriana contribuirà in maniera ancora più decisa allo sviluppo sostenibile dell’area. Le località di Zagabria, Čakovec, Slavonski Brod, Rijeka, Vrsar (Orsera), Mali Lošinj (Lussinpiccolo), Sinj, Otočac, Čepin, Ivanić Grad, Koprivnica, Brač, Pula e Varaždin dispongono di piccoli aeroporti sportivi (Aeroclub). Ogni nodo autostradale, infatti, sarà dotato d’illuminazione ecologica che, illuminando soltanto il manto stradale, non turberà il delicato bioritmo degli uccelli e degli animali notturni. Nell’ambito di questi lavori, è prevista anche la costruzione, da parte della società concessionaria “BinaIstra”, di due strade non comprese nel territorio oggetto della concessione, e perciò non soggette al pagamento del pedaggio e che, una volta costruite, saranno consegnate in gestione alla società “Hrvatske ceste”, o meglio all’ente che, a livello di Contea, si occupa della gestione stradale. Si tratta della strada di 1,5 km che collega il nodo d’Umago alla strada statale D200, in direzione dei varchi doganali Kaštel e Plovanija, e del tratto di 8 km che collega il nodo di Pula (Y istriana) a Pomer (Medulin) e che dovrebbe alleviare il problema del traffico in entrata a Pola. Anche se la crisi ha investito il traffico aereo di tutto il mondo, la quantità di nuovi voli annunciati per il 2010 conferma Dubrovnik come una delle destinazioni più ambite del Mediterraneo. Linee ferroviarie dirette www.hznet.hr La Croazia, mediante una moderna rete ferroviaria, vanta collegamenti diretti con i seguenti paesi: Austria, Bosnia e Erzegovina, Francia, Italia, Ungheria, Germania, Slovenia, Slovacchia, Serbia, Montenegro e Svizzera. Con tutti gli altri paesi europei è collegata soltanto indirettamente. La “Croatia Airlines” (www.croatiaairlines.com), la compagnia aerea di bandiera del paese, collega la Croazia con numerose città europee. Oltre alla Croatia Airlines, negli scali del paese sono operanti ben 35 compagnie aeree straniere, tra le quali ricordiamo la “British Airways” (www.britishairways.com), la “Germanwings” (www.germanwings.com), la “Lufthansa” (www.lufthansa.com), la “SkyService Airline” (www.skyserviceairlines.com), seguite da tanti altri vettori aerei come “STERLING”, “SAS”, “Delta”, “TAP Portugal” e “Austrian Airlines” (www.aua.com). Gli aeroporti croati nel 2009 hanno collaborato con ben 18 compagnie aeree low cost. L’aeroporto di Spalato nel 2009 ha fatto registrare la presenza di ben 45 compagnie aeree che l’hanno collegata con le seguenti città: Zagabria, Roma, Londra, Parigi, Colonia, Francoforte, Stoccarda, Oslo e Stoccolma. L’aeroporto di Zara nel 2008, anno del suo 40° compleanno, con quasi 160.000 passeggeri ha fatto registrare il record storico d’affluenza, un record che sarà senz’altro superato quest’anno grazie ad un aumento del traffico passeggeri del 35%, pari ad una stima, secondo i dati del settore commerciale della struttura aeroportuale zaratina, di circa 220.000 passeggeri. Sempre nel 2010 si prevede l’introduzione di voli charter provenienti da Milano, Palermo e Catania tutti per Spalato e, molto probabilmente, per Dubrovnik. 15 Press 2010 Ben 50 isole abitate collegate da linee marittime La Croazia è terra di mare. Le sue città costiere sono collegate tra loro mediante tante linee di traghetti. Ben 50 isole abitate sono collegate alla terraferma mediante linee di traghetti e navi. Le linee di traghetti locali collegano la terraferma con le isole di Cres, Lošinj, Pag, Rab, Ugljan, Pašman, Dugi otok, Iž, Rava, Olib, Silba, Premuda, Ist, Molat, Brač, Šolta, Hvar, Vis, Pelješac (penisola), Korčula, Lastovo e Mljet. Linee di navi-passeggeri e di traghetti collegano i porti croati ed i porti italiani di Venezia, Trieste, Ancona, Pescara e Bari. C’è anche una linea di traghetti giornaliera che collega tra loro i porti di Rijeka (Fiume), Split (Spalato) e Dubrovnik due volte la settimana per tutto l’anno. I traghetti che partono da Fiume, diretti verso sud, sono un’ottima soluzione per quei turisti con auto al seguito che vogliono evitare l’affascinante ma faticoso tratto stradale costiero. www.jadrolinija.hr; www.croatiaairlines.com; www.splittours.hr; www.hznet.hr; www.hrvatske-ceste.hr; www.luka-vukovar.hr; www.port-osijek.hr; www.blueline-ferries.com; www.snav.it; www.venezalines.com; www.lnp.hr; www.medplov.hr; www.miatours.hr; www.ivante.hr; www.krilo.hr; www.gv-line.hr (Tutti i dati sulle linee navali stagionali sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia per il piccolocabotaggio (www.agencija-zolp.hr). 16 Press 2010 Prossimamente nel 2010 Photo: Petar Trinajstić Photo: HTZ Gli hotels Il top degli investimenti nel settore alberghiero: Croazia - una destinazione per un alloggio di qualità Kempinski Adriatic Resort 5* - Savudrija www.kempinski-adriatic.com A Savudrija (Salvore) in agosto s’è svolta la cerimonia d’apertura del primo hotel Kempinski in Croazia: il “Kempinski hotel Adriatic”, che è anche il primo Golf & Spa Resort a cinque stelle del nostro paese. www.croatia.hr, www.huh.hr Il settore alberghiero croato, anche in questo 2009, trascorso nel segno della crisi, ha fatto registrare una caduta del saggio del rendimento ed un tasso di ritorno delle risorse investite non soddisfacente. Si valuta che, per quanto riguarda l’utile del periodo, questo calo abbia comportato un decremento approssimativo del 15%. Per quanto riguarda il settore alberghiero, nel 2010 non ci si attende alcun incremento né per quanto riguarda la domanda, né per quanto riguarda il numero di presenze e l’entità del fatturato. Nel 2009 in Croazia gli investimenti diretti alla costruzione di nuovi alberghi hanno raggiunto i 4,5 miliardi di kune. A causa della crisi economica, il ministro delle finanze Ivan Šuker per il 2010 prevede un calo degli investimenti addirittura del 20 percento. …nello scorso 2009 sull’Adriatico sono stati inaugurati circa dieci alberghi d’alta categoria i cui lavori di costruzione erano iniziati nel 2008 o prima. Photo: HTZ Hotel Istra 5* - Rovigno, Isola Rossa: www.maistra.hr Sull’Isola Rossa, a soli 15 minuti di traghetto da Rovigno, all’inizio di settembre siamo stati testimoni dell’apertura del primo all-suite hotel in Croazia, realizzato grazie ad un investimento di oltre 4 milioni di euro. 17 Press 2010 Photo: HTZ Hotel Palazzo 4* - Parenzo: www.hotel-palazzo.hr In luglio a Parenzo (Poreč) ha aperto le proprie porte l’hotel Palazzo, già hotel Riviera, il cui rinnovamento ha richiesto una spesa di cinque milioni di euro. Si tratta del più vecchio hotel cittadino, risalente al 1910 ed affacciato alla splendida riva parenzana. Photo: HTZ Family Hotel Diadora 4*, Punta Skala Residence & Vacation Club – Petrčane: www.punta-skala.com Il gruppo austriaco Falkensteiner, proprietario anche del resort Borik a Zara, quest’anno ha aperto il primo dei tre alberghi del suo nuovo resort siti in località Petrčane. Photo: HTZ Photo: HTZ Katarina 4* - Dugopolje: www.hotelkatarina.hr L’hotel “Katarina”, un nuovissimo albergo a 4 stelle con 74 unità abitative per 170 posti-letto, sorge a Dugopolje, nei pressi dell’uscita autostradale per Spalato. Photo: HTZ Hotel The View 5*, Novi Spa Hotel & Resorts - Novi Vinodolski: www.novi.hr L’hotel “The View”, aperto nel gennaio 2009, è parte del “Novi Spa Hotel & Resorts”, il maggiore resort sull’Adriatico con una superficie complessiva di ben 15 ettari. I suoi proprietari sono l’ex tennista Bruno Orešar ed un suo partner d’Abbazia, Gordan Širola. President 5* - Solin - www.hotelpresident.hr Nel giugno di quest’anno il gruppo President ha inaugurato questo lussuoso hotel a cinque stelle sorto nelle immediate vicinanze dell’isola Gospini otok, sulle rive del fiume Jadro. I lavori di costruzione del complesso hanno richiesto un investimento di 10 milioni di euro. 18 Press 2010 Photo: HTZ Hotel Hilton Marjan Split 5* - Split: www.hotel-marjan.com I proprietari dell’hotel “Marjan” nel corso del 2009 hanno concluso un accordo di franchising di 22 anni con la notissima catena alberghiera internazionale Hilton. E così, quest’albergo spalatino completamente rinnovato è stato ribattezzato col nome di hotel “Hilton Marjan Split” (l’Hilton sull’Adriatico era sinora presente soltanto a Dubrovnik). La sua inaugurazione è stata posticipata alla metà del 2010, quando sarà completamente rinnovato. Photo: HTZ Hotel Radisson Split 4* - Split: www.radissonblu.com Sulle rovine di un vecchio albergo spalatino sorgerà una nuova struttura ricettiva la cui gestione sarà affidata alla catena alberghiera internazionale Radisson. L’inaugurazione dell’hotel è prevista per l’inizio del 2010. Photo: HTZ Radisson Blu Resort & Spa Dubrovnik Sun Gardens Hotel 5*: www.radissonblu.com/resort-dubrovnik A luglio di quest’anno nel complesso turistico Dubrovački vrtovi sunca (ossia I giardini del sole di Dubrovnik), ubicato ad Orašac, ha aperto le proprie porte il primo hotel croato facente capo alla nota catena alberghiera internazionale Radisson BLU Photo: HTZ Hotel Punta Osejava 4* - Makarska: www.osejava.com Uno dei primi alberghi di Makarska, risalente agli anni ‘30 del secolo scorso, è stato completamente trasformato ed oggi si propone nella sua nuova veste. 19 Press 2010 Photo: HTZ Valamar Lacroma Resort 4* - Dubrovnik: www.valamar.com All’inizio dello scorso settembre a Dubrovnik è stato solennemente inaugurato il “Valamar Lacroma Resort”, il maggiore hotel congressi & Spa della città ai piedi del monte Srđ Photo: HTZ Photo: HTZ Bluesun hotel Kaj 4* - Marija Bistrica: www.bluesunhotels.com Marija Bistrica, antico santuario mariano e principale meta di pellegrinaggio dei fedeli croati, sorge nell’area sud-orientale della regione del Hrvatsko zagorje, sui pendii settentrionali della Zagrebačka gora, ad una trentina di chilometri da Zagabria. La festa dell’Assunta nel 2009 è stata resa ancora più solenne dall’inaugurazione del “Bluesun hotel Kaj” (4*) Photo: HTZ Spa & Golf Resort Sveti Martin 4* - Sveti Martin na Muri: www.toplicesvetimartin.hr Risale al settembre del 2009 l’apertura del lussuoso “Spa & Golf Resort Sveti Martin”, una struttura alberghiera a 4 stelle sorta nelle terme di Sveti Martin na Muri, località che nel 2008 è stata premiata come destinazione europea d’eccellenza. Aparthotel Villa Magdalena 4*- Krapinske Toplice, www.villa-magdalena.net A fine giugno 2008 nella località di Krapinske Toplice (Terme di Krapina) è stato inaugurato il primo boutique hotel della regione, l’esclusivo Villa Magdalena (4*). Con le ultime realizzazioni esclusive, la rete alberghiera croata, a fine settembre, contava 142 alberghi a quattro stelle e 23 alberghi a cinque stelle. In altre parole, in poco più di due anni, grazie sia ai nuovi investimenti, sia all’intervento legislativo sulla categorizzazione alberghiera, l’attuale offerta croata, rispetto al passato, risulta più ricca di una ventina di nuovi hotels. Il maggior numero di alberghi a cinque stelle (ben 13) si trova a Dubrovnik e dintorni. Ma sono le strutture a quattro stelle quelle che attraggono maggiormente la richiesta dei turisti stranieri; ed è per questo che, negli ultimi due anni e mezzo, le strutture a 4 stelle hanno fatto registrare il tasso di crescita più elevato tra gli alberghi croati. www.huh.hr 20 Press 2010 I campeggi In base ai dati dell’Associazione nazionale campeggiatori (HUK), in Croazia ci sono 231 campeggi e 311 piccoli campeggi rurali, con una capacità ricettiva complessiva di 229.004 posti-letto, ossia il 25% delle capacità ricettive complessive della Croazia. Nel 2009 i campeggi croati, da inizio stagione sino a fine settembre, hanno fatto registrare 14.179.743 presenze, ossia il 3,3 percento in più rispetto allo scorso anno, il che rappresenta, nonostante l’ottimismo che dominava nel settore, un risultato che ha sorpreso un po’ tutti. In collaborazione con l’Ente Nazionale Croato per il Turismo (HTZ) e grazie all’impiego di maggiori risorse rispetto allo scorso anno, l’associazione di categoria, partecipando a varie fiere ed attraverso altri canali pubblicitari, ha promosso la Croazia sul mercato internazionale come “destinazione ideale per il campeggio”. Premi e riconoscimenti ai campeggi croati nel 2009 L’Automobile club tedesco ADAC (con oltre 12 milioni di soci), nella sua arcinota Guida al campeggio, ha assegnato il simbolo d’eccellenza SuperPlatz a ben due campeggi croati: lo Zaton di Nin ed il Park di Umago, il maggiore dei campeggi istriani. Nella guida Camping Caravaning dell’ADAC (edizione 2009), la Croazia è presente con 103 strutture. La “Targa gialla” dell’ADAC, assegnata ogni anno alle strutture di maggiore successo, nel 2009 è andata a ben 10 campeggi croati: Kanegra, Stella Maris, Finida, Park Umag (Umag/Umago), Solaris (Poreč/Parenzo), Poljana (Mali Lošinj/Lussinpiccolo), Zaton (Zaton), Vira (Hvar/Lesina), Lanterna (Parenzo) e Nevio (Orebić), questi ultimi due nuovi di zecca. Confedercampeggio Anche gli ospiti italiani hanno notato un miglioramento nell’offerta dei nostri campeggi. Nell’ambito dell’iniziativa di valutazione dei campeggi promossa dall’associazione italiana campeggiatori Confedercampeggio, sono state segnalate e premiate le seguenti strutture. Premio “Simpatia ed ecologia” 1° premio: campeggio Bor, Isola di Krk (Veglia) 2° premio: campeggio Bijar, Osor 3° premio: campeggio Nevio, Orebić Premio “Simpatia e qualità” 1° premio: campeggio Park Umag, Istria 2° premio: campeggio Park Soline, Biograd na moru, Dalmazia 3° premio: campeggio Šimuni, isola di Pag (Pago) Leading Campings Membership allo ZATON Turisthotel d.d. Zadar La Leading Campings è un’associazione europea molto diffusa che rappresenta i migliori campeggi indipendenti d’Europa. Nel 2009 la Leading Campings ha accolto, tra i suoi 38 affiliati, anche il campeggio Zaton di Nin, prima struttura campeggistica croata a far parte dell’associazione, la quale è stata coinvolta dall’Unione Europea come organo consultivo per valutare la qualità dei campeggi in Europa. Novità nei campeggi per il 2010 Cresce il numero dei campeggi che offrono la possibilità della prenotazione online: attualmente sono oltre 45 in tutta la Croazia; tutti i campeggi del gruppo Valamar hanno abolito la tassa di prenotazione (l’importo pagato sarà restituito al momento dell’emissione della fattura) il campeggio Lanterna ha realizzato un nuovo settore chiamato “Villaggio istriano“ Il campeggio Park Umag è stato realizzato come un vero e proprio “albergo all’aperto”. Tra gli eventi proposti dalla struttura, ricordiamo - novità assoluta in Croazia - la 76° edizione del FICC Rally Coppa del mondo di rally riservato ai campeggiatori (18-25 giugno 2010), al quale sono attesi oltre 2.000 partecipanti provenienti da 60 paesi. Il campeggio Stoja, dal 10 al 18 giugno 2010, ospiterà l’11° edizione dell’Adria rally - una sorta di anteprima del 76° FICC Rally Coppa Il campeggio Stobreč-Split ha un nuovo impianto igienicosanitario, realizzato nel rispetto delle norme ADAC. Il campeggio Bijar nel 2009 s’è dotato d’un depuratore biologico per le acque reflue che vengono liberate nell’ambiente con un tasso di depurazione del 98 percento. Il campeggio Kovačine va incontro alla stagione 2010 con una nuova piscina scoperta riscaldata. Segnaliamo anche un’originale iniziativa promozionale: i soggiorni di 7 giorni saranno premiati col rimborso del prezzo del biglietto del traghetto di sola andata; i soggiorni di 14 giorni saranno premiati col rimborso del prezzo del biglietto del traghetto di andata e ritorno. Il campeggio Turist Grabovac dal 2009 consente ai propri ospiti di navigare in rete gratuitamente grazie ad un impianto wireless. Il campeggio Sirena di Rogoznica è aperto tutto l’anno. Il campeggio Tiha a Šilo ha attrezzato una parte della struttura per la sosta o un breve soggiorno dei camper. L’Associazione dei Campeggi Croati, con oltre 190 strutture affiliate, ogni anno segnala i migliori campeggi del paese; per quanto riguarda il 2009, l’HUK ha segnalato 18 campeggi siti in Istria, 8 nel Quarnero, 5 in Dalmazia ed 1 nella Croazia continentale. Alcuni di essi sono riservati esclusivamente ai naturisti. 21 Press 2010 Le “stelle” dei campeggi croati I campeggi naturisti Il campeggio Park Umag è il maggiore ed il migliore campeggio istriano. A pochi chilometri sorge il famoso Stella Maris con tanti ristoranti, negozi ed impianti sportivi a disposizione degli ospiti del campeggio e dell’omonimo resort. Tra Umag (Umago) e Lovrečice troverete il tranquillo e discreto campeggio Finida, con calette nascoste, spiagge di ghiaia e rocce e comode piattaforme cementate. I veri naturisti, seguaci dell’idea dell’equilibrio tra l’uomo e la natura, amano i campeggi soprattutto perchè offrono la possibilità di soggiornare all’aperto e, nel contempo, di godere dei piaceri dello sport e d’una sana alimentazione. Tra tutte le strutture di questo tipo sparse lungo l’intera costa dell’Adriatico croato, i più popolari campeggi naturisti si trovano in Istria. In base alla valutazione della Federazione Naturista Internazionale (INF), il campeggio rovignese “Valalta” merita i giudizi più lusinghieri. Tra gli altri 11 campeggi naturisti ufficialmente riconosciuti, L’Associazione Naturisti Croati segnala, per la loro qualità, i campeggi Solaris di Parenzo e Kanegra di Umago. Il campeggio Pineta sorge nella vicina Savudrija (Salvore), in prossimità del punto più occidentale della costa croata. Il campeggio Lanterna, tra Novigrad (Cittanova d’Istria) e Poreč (Parenzo), due passi da Parenzo segnaliamo i campeggi Bijela uvala e Zelena laguna, la cui offerta sportivo-ricreativa e gastronomica è, secondo il parere dell’HUK, tra le più complete dell’Adriatico. Le spiagge d’entrambi i campeggi hanno un settore riservato ai naturisti. A due passi da Vrsar (Orsera) troviamo i campeggi Valkanela, Porto Sole e Orsera. Nel Rovignese, invece, le attese dei turisti sono soddisfatte dai campeggi Polari e Veštar. Di fronte alle Isole Brioni (Brijuni), a due passi da Fažana (Fasana), segnaliamo la presenza del più recente centro turistico dell’Istria, il Bi Village, dotato di vari tipi d’unità ricettive riccamente attrezzate e di un grande villaggio d’appartamenti. Il campeggio Kovačine, sorge su una penisoletta a due passi da Cres (Cherso). La vicina Lošinj (Lussino) tra i campeggiatori è conosciuta per il campeggio Poljana Il campeggio Ježevac sorge a pochi passi dal centro della città storica di Krk (Veglia). Il campeggio Pila sorge nella vicina Punat, Il pluripremiato Zaton Holiday Village, a due passi da Nin, è il maggiore campeggio della Dalmazia. Completamente rinnovato, gode dell’ombra di una fitta pineta. Accanto al campeggio sorge anche un villaggio d’appartamenti con un centro sportivo, mentre la spiaggia del complesso è particolarmente adatta ai bambini ed a chi non sa nuotare. Belle piscine riscaldate per grandi e piccini, tante occasioni di divertimento ed un ricco e ben organizzato programma di sport ed animazione rendono questo villaggio, secondo il parere dell’HUK, un vero e proprio paradiso per famiglie. Il campeggio Adriatic sorge a tre chilometri a nord-ovest di Primošten, tra la strada ed il mare. Il campeggio Park Soline sorge all’ombra di una fitta pineta a due passi da una bella spiaggia di sabbia nel cuore di Biograd. Il famosissimo campeggio Straško sorge nel bel mezzo di un bosco di pini ed olivi, a due passi da Novalja. Agli amanti della Dalmazia meridionale consigliamo di soggiornare nel bel campeggio Nevio, a due passi da Orebić e lungo una meravigliosa spiaggia sabbiosa. Il campeggio Vira sorge a pochi chilometri dalla città di Hvar (Lesina) L’Istria è anche la regione che ospita il più vecchio campeggio naturistico d’Europa, il Koversada d’Orsera (Vrsar), proteso su un’area di 120 ettari e con un tratto di costa lungo oltre cinque chilometri. L’evento clou della stagione estiva è senz’altro l’elezione di “Miss nudismo” che si tiene ogni agosto sulla spiaggia del “Koversada”. Gli altri campeggi naturisti della Croazia sono: “Ulika” a Parenzo, “Istra” a Fontane, “Bunculuka”, “Politin” e “Konobe” sull’isola di Krk (Veglia), “Brajdi” sull’isola di Cres (Cherso), “Savinje” a Tkon sull’isola di Pašman ed il campeggio “Nudist” a Vrboska sull’isola di Hvar (Lesina). Per i campeggiatori abusivi due mesi senza roulotte Siccome il sistema di sanzioni pecuniarie previsto s’è dimostrato un cattivo deterrente contro il fenomeno del campeggio abusivo, i nuovi poteri assegnati dalla Legge sull’attività ristorativo-ricettiva all’Ispettorato competente consentono la comminazione di sanzioni molto più efficaci. Ai sensi della succitata legge, infatti, chi venga sorpreso a campeggiare su un terreno privato non registrato come campeggio sarà punito con il sequestro immediato dell’attrezzatura da campeggio per un periodo di 60 giorni. La pena è ancor più drastica se si pensa che i campeggiatori abusivi colti in flagrante non potranno ritornare nella disponibilità della loro attrezzatura sequestrata prima che scada il termine previsto di due mesi, che è poi la durata del periodo dell’alta stagione estiva. Con queste nuove misure si cerca di debellare il fenomeno del campeggio abusivo. Oltre a privare l’Erario ed il turismo degli introiti che deriverebbero dall’imposizione della loro attività, i campeggiatori abusivi sono anche dei grandi soggetti inquinanti perché campeggiano in strutture non previste ed attrezzate per il campeggio. La nuova normativa è rivolta ai proprietari di tende, caravan, camper e casette mobili. Formulato oralmente il divieto di campeggiare, gli ispettori hanno il potere di sequestrare in loco l’attrezzatura da campeggio. Ai campeggiatori abusivi è garantita la possibilità di aprire l’unità abitativa sequestrata e sigillata e, alla presenza dell’ispettore, di estrarre dall’unità abitativa prodotti alimentari deperibili ed effetti personali. La procedura prevede, poi, l’apposizione di nuovi sigilli. Si consiglia vivamente di non rimuovere i sigilli apposti, poiché ciò costituirebbe una violazione del codice penale. Questa legge colpisce anche i proprietari di terreni che vi soggiornano dimorando dentro una roulotte o sotto una tenda. www.camping.hr; www.istraturist.com; www.omh.hr; www.topcamping.hr; www.camping-adriatic.com 22 Press 2010 I piccoli hotels a conduzione familiare www.croatia.hr, www.omh.hr In Croazia sono al momento in funzione ca. 200 piccoli alberghi a conduzione familiare sparsi per tutto il Paese, la maggior parte dei quali è affiliata all’Associazione nazionale dei piccoli alberghi a conduzione familiare (OMH). La loro capacità ricettiva complessiva s’aggira intorno ai 13.000 posti-letto, concretizzando un’offerta che è pari al 13 percento circa del numero complessivo di posti-letti nelle strutture alberghiere croate I piccoli hotels a conduzione familiare sono gradualmente diventati uno dei più richiesti prodotti turistici del paese. Ben il 70% di queste strutture lavora tutto l’anno. Photo: HTZ Hotel Marco Polo, Gradac: il migliore piccolo albergo a conduzione familiare del 2009 www.hotel-marcopolo.com Alla quarta edizione del concorso per l’elezione del migliore piccolo albergo a conduzione familiare della Croazia hanno partecipato 123 alberghi, ma il primo premio “Adrian 2009” è andato ad una struttura della Riviera di Makarska, l’hotel Marco Polo di Gradac. Gli ostelli La Croazia vanta una rete di 10 ostelli della gioventù gestiti dalla Croatian Youth Hostel Association, ossia l’Associazione Nazionale Croata degli Ostelli della Gioventù (HFHS). Siti nelle città di Zagabria, Osijek, Rijeka (Fiume), Veli Lošinj (Lussingrande), Pola, Zara, Zaostrog, Gradac e Dubrovnik, sono strutture ricettive aperte tutto l’anno, ad eccezione dell’ostello di Veli Lošinj, a carattere stagionale. Attualmente in Croazia risultano registrati circa 40 ostelli. Gli alloggi per le vacanze La Croazia è il paese ideale per una bella vacanza in case, ville, appartamenti e camere in affitto. Chi desidera conoscere più affondo una terra e gli usi ed i costumi della sua gente, solitamente preferisce affittare una casa o un appartamento e vivere a contatto con l’ospitalità dei padroni di casa. La Croazia conta circa 600 mila unità abitative registrate per lo svolgimento di quest’attività, gran parte delle quali è classificata come struttura a tre, quattro e cinque stelle. Su 944.077 posti-letto in totale, ben 421.378 appartengono al settore degli alloggi per le vacanze. L’Istria si distingue per la qualità dei suoi alloggi per le vacanze. All’inizio del 2006, l’Ente di promozione turistica della Contea Istriana ha promosso un progetto chiamato “Domus Bonus” per un alloggio per le vacanze di qualità. In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica, nel corso del 2009 il settore degli alloggi per le vacanze ha totalizzato 18.815.026 presenze, il che rappresenta un incremento rispetto ai dati del 2008, quando il settore degli alloggi per le vacanze aveva fatto registrare 18.571.514 presenze. Tale numero complessivo comprende 18.802.372 presenze in alloggi familiari non rurali e 12.654 presenze in alloggi familiari rurali. Comparando questi dati con quelli del 2008, gli alloggi familiari non rurali nel 2009 hanno fatto registrare un lieve incremento, avendo totalizzato l’anno precedente 18.557.246 presenze. Parallelamente gli alloggi familiari rurali nel 2009, in tema di presenze turistiche, hanno conseguito risultati peggiori rispetto al 2008, quando avevano realizzato 14.268 presenze. Le camere in affitto, invece, hanno ospitato più turisti nel 2009 che nel 2008; l’Istituto Nazionale Croato di Statistica, infatti, per questo segmento ha registrato nel 2009 167.800 arrivi turistici rispetto ai 144.152 arrivi del 2008. Links: www.iznajmljivaci.com; www.apartmanija.hr; www.apartmani-hrvatska.com; www.travel-tourist.com/hrvatska_hr.htm; www.kroatien-online.com; www.uniline.hr/hrvatska; www.croatia-apartments-kroatien.com/; www.adriatic.hr; www.adriatic-home.com; www.hrvatskituristickicentar.com; www.adriatica.net; www.kompas.hr; www.generalturist.com; www.dalmatia.net www.hfhs.hr www.hihostels-croatia.com 23 Press 2010 Una vacanza per tutti i gusti Photo: HTZ Il golf Il programma di sviluppo del golf in Croazia prevede la costruzione di una trentina di campi da golf lungo la costa del mare Adriatico e nella Croazia continentale. Due nuovi campi da golf da 18 buche sono stati inaugurati nel 2009 a Zagabria (Golf & Country club) e nella località Crveni Vrh presso Savudrija/Salvore (Kempinski resort), mentre il nuovissimo campo di Sveti Martin na Muri ha soltanto 9 buche. Segnaliamo anche il nuovo impianto Molindrio (www.golfporec.com) a Parenzo, in prossimità dell’ingresso al complesso turistico Zelena Laguna. Oltre ai nuovi impianti aperti in Istria ed a Zagabria, in Croazia esistono altri due campi da 18 buche (sulle Isole Brioni ed a Krašić), mentre gli altri campi da golf hanno solo 9 buche o anche meno (ottimi per l’allenamento). Il primo vero campo da golf a 18 buche fu inaugurato il 14 luglio 1998 nei pressi del comune di Krašić, a metà strada tra Zagabria e Karlovac. Il green a 18 buche dell’isola Veli Brijun è stato completamente rinnovato nella primavera del 2006 in base ai disegni originali risalenti agli inizi del secolo scorso. Tra la primavera e l’estate del 2009, invece, sono stati inaugurati gli impianti di Zagabria e di Savudrija (Salvore). Tutti sanno che il golf è uno sport caro ed esclusivo, che affittare un campo con nove o più buche per poche ore costa alcune centinaia di euro e che l’attrezzatura non è né usuale, né economica. Eppure, nonostante ciò, il golf, da qualche decennio a questa parte, ha raggiunto un posto d’assoluto rilievo tra gli sport più popolari del mondo. Il jet set mondiale sull’adriatico Croato L’Adriatico croato è stato teatro, anche quest’estate (un po’ come tutte le estati da diversi anni a questa parte), di una “caccia” un po’ particolare: “branchi” di paparazzi che cercavano di catturare una delle tante stelle del jet set mondiale in vacanza su questo mare! A dire il vero, la stagione della caccia al personaggio famoso è stata aperta in febbraio dal celebre attore americano Nicolas Cage, impegnato in Istria, e più precisamente nel Parco naturale Kamenjak (Punta Corrente), nelle riprese del suo nuovo film “Seasons of the Witch” che uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel 2010. Per la regia di Dominic Sena, vanta un cast di tutto rispetto: Ron Periman, Stephen Campbell Moore, Robbie Sheehan, Claire Foy, Stephen Graham ed altri. L’attraente cantante americana Beyoncé Knowles, entusiasta del soggiorno in Croazia avvenuto in occasione del suo concerto tenutosi nel 2009 nell’Arena di Zagabria, è voluta ritornare nel nostro paese anche in agosto per godere delle bellezze della nostra costa e del nostro mare. In occasione della sua prima visita a Dubrovnik, nell’agosto del 2008, l’attore americano e premio Oscar Kevin Spacey affermò di considerare Dubrovnik una delle più interessanti città del mondo e promise di ritornarci presto. Tra i fedeli estimatori del fascino di Dubrovnik ricordiamo uno dei più amati James Bond della storia del cinema, sir Roger Moore, il quale, con la sua presenza, ha reso ancora più prestigioso il festival “Julian Rachlin & friends”. Il tappeto rosso disteso sull’imponente palco allestito nella piazza antistante il Palazzo dei Rettori quest’anno è stato calcato, tra gli altri, da Mickey Rourke e Gillian Anderson, famosa per l’interpretazione del ruolo dell’agente Scully nella serie TV X file. Anche il bassista degli U2, Adam Clayton, non ha saputo resistere al fascino di Dubrovnik, proprio come il celebre registra statunitense George Lucas, autore delle popolarissime serie cinematografiche “Guerre stellari”, “Indiana Jones” e del mitico “American graffiti”. Tra i più assidui frequentatori della costa croata ricordiamo Benie Ecclestone, comproprietario della Formula 1, quest’anno presente nonostante il recente divorzio dalla sua ex consorte, la croata Slavica Radić, la quale, in tanti anni di felice matrimonio, è riuscita a fargli amare la nostra costa ed il nostro mare. Il divorzio dal multimiliardario russo Roman Abramovič non ha impedito alla sua ex moglie Irina di ritornare in Croazia e di trascorrere una parte delle sue vacanze al largo di Zara su uno yacht di 90 metri. Ma la maggior sorpresa di quest’anno è stata senz’altro la visita del grande stilista italiano Giorgio Armani, il quale, navigando per l’Adriatico croato, ha calato l’ancora in alcuni nostri porti. L’uomo più ricco del mondo, il fondatore della Microsoft Bill Gates, è stato notato a luglio nella località di Skradin (Scardona). Alla visita a Skradin ed alle cascate sul fiume Krka Bill Gates ha dedicato due ore. 24 Press 2010 Photo: Ljubo Gamulin Il turismo nautico il turismo nautico rappresenta certamente una delle forme di maggior successo nel complesso dell’offerta turistica della Croazia. A buon diritto possiamo affermare che la Croazia, terra di mille isole ed una costa splendidamente frastagliata, è un vero e proprio “paradiso per diportisti”. La Croazia ha riconosciuto nel turismo nautico un’occasione per il prolungamento della stagione turistica. La stagione nautica, infatti, dura molto più a lungo di quella “comune”, balneare, perché i diportisti non dipendono affatto dalla temperatura del mare e dal sole. In pratica, la stagione nautica inizia verso aprile e va avanti sino ad ottobre o novembre. La strategia di sviluppo del turismo nautico per il periodo 2009-2015 prevede, conformemente ai piani regolatori delle singole contee, la costruzione di nuove capacità ricettive; sommate a quelle già esistenti, la capacità ricettiva complessiva del turismo nautico croato sarà di 54.675 punti per l’ormeggio, di cui 41.589 in mare e 13.086 a terra. La costruzione di 15 mila punti per l’ormeggio è parte della strategia governativa “Tre per quindici”, che prevede nei prossimi dieci anni la costruzione di 15 mila nuovi punti per l’ormeggio in 15 prestigiose destinazioni nautiche lungo tutto l’Adriatico, con l’obiettivo di conseguire introiti per 15 miliardi di kune. Come affermano quelli dell’ACI d.d./S.p.A. (Adriatic Croatia International Club), il turismo nautico, nonostante la recessione di quest’anno, stando al numero delle unità esistenti ed alla richiesta di punti per l’ormeggio, è atteso da un periodo d’ulteriore sviluppo, indissolubilmente legato agli investimenti. Il turismo nautico è in crescita nonostante la recessione. Nei primi 9 mesi dell’anno sono state rilasciate 55.800 vignette (bollo di circolazione nautica), ossia il 3,8 percento in più rispetto allo scorso anno. In una sua dichiarazione dei primi di settembre 2009, il sottosegretario del Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, Branko Bačić, ha sottolineato che i dati dei primi 9 mesi dell’anno confermano come i diportisti siano rimasti fedeli all’Adriatico ed alle bellezze delle nostre isole. In confronto agli altri paesi, la Croazia registra una crescita Photo: Braslav Karlić del turismo nautico con quasi 55 mila unità e 275.637 diportisti. Quando a ciò s’aggiungono i 254.241 turisti a bordo d’unità charter, il numero dei diportisti presenti sull’Adriatico croato, dall’inizio del 2009 sino alla fine della prima settimana di settembre, è stato di 531.625, cioè quasi l’1,7 percento in più rispetto allo scorso anno. I porti croati per il turismo nautico In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica, i porti nautici nelle sei contee affacciate all’Adriatico da gennaio a novembre 2009 sono stati visitati da 663,2 mila diportisti, ossia il 18 percento in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Minore il calo per quanto riguarda le presenze (- 8 percento), per un totale di 1,3 milioni di diportisti. Nonostante questi dati negativi, i marina croati hanno mantenuto la loro posizione tradizionale tra le strutture ricettive: il 4° posto per quanto riguarda gli arrivi (alle spalle di alberghi, alloggi per le vacanze e campeggi) ed il 5° in quanto a presenze (dietro alloggi per le vacanze, alberghi, campeggi e resort). Nei primi undici mesi del 2009 in Croazia sono entrati 10,78 milioni di turisti, ossia il 3 percento in meno rispetto al medesimo periodo del 2008. Le presenze turistiche, in generale, sono state 55,97 milioni, con una flessione dell’1 percento. I dati statistici relativi ai porti turistici dimostrano come quasi il 97 percento degli arrivi e delle presenze nel periodo gennaio-novembre 2009 è stato realizzato da turisti stranieri. Nel 2009 ne sono arrivati 640,3 mila, per un totale di 1,26 milioni di presenze, con un calo del 14 percento per quanto riguarda gli arrivi e del 6 percento per quanto riguarda le presenze, ovviamente rispetto al medesimo periodo del 2008. I turisti domestici nei porti nautici croati hanno fatto registrare un calo molto maggiore (del 59 percento con 22,9 mila arrivi, e del 48 percento con 40 mila presenze). I dati per ogni singola contea mostrano una flessione degli arrivi nei porti turistici di tutte e sei le contee adriatiche, mentre, per quanto riguarda le presenze, soltanto la Contea primorsko-goranska ha fatto registrare dati in crescita. 25 Press 2010 I marina della Contea primorsko-goranska, infatti, nei primi undici mesi del 2009 con 171,2 mila presenze hanno fatto registrare un +9 percento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre, per quanto riguarda gli arrivi (49,5 mila in totale) hanno fatto registrare una flessione del 5 percento. I migliori risultati in termini di arrivi e presenze nel 2009, rispettivamente 158,6 mila e 335,3 mila, sono stati registrati nei porti nautici della Contea šibensko-kninska, il che, rispetto al 2008, equivale ad un calo del 25 (arrivi) e del 13 percento (presenze). I peggiori risultati in termini di arrivi e presenze nel 2009, rispettivamente 63,1 mila e 98,8 mila, sono stati registrati nei porti nautici della Contea dubrovačko-neretvanska, il che, rispetto al 2008, equivale ad un calo del 17 (arrivi) e del 13 percento (presenze). La Croazia dispone di 21.020 punti per l’ormeggio (2,6 per chilometro), dislocati in 97 porti turistici. In base ai dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, i porti turistici in agosto sono stati visitati da 187,4 mila diportisti, per un totale di 1,06 milioni di presenze. Tra le sei contee adriatiche della Croazia, in agosto soltanto i porti del turismo nautico della Contea primorsko-goranska hanno fatto registrare risultati positivi (arrivi + 4%, presenze +14%) in rapporto al 2008. Un incremento delle presenze è stato registrato anche nei porti del turismo nautico della Contea splitsko-dalmatinska, al quale ha fatto eco un calo del 2% per quanto riguarda gli arrivi. Tutte le altre contee costiere del nostro paese in agosto hanno fatto registrare risultati negativi. In base ai nuovi piani d’assetto territoriale, che si spingono sino al 2015, è in programma la costruzione di nuove strutture per una capacità ricettiva complessiva di 33.655 punti per l’ormeggio (di cui 25.755 in mare e 7.900 a terra). La strategia dello sviluppo del turismo nautico per il periodo 2009-2015 prevede, conformemente ai piani d’assetto territoriale di ciascuna contea coinvolta, la costruzione delle nuove capacità ricettive programmate le quali, aggiunte alle strutture esistenti, porteranno il turismo nautico croato ad una capacità complessiva di 54.675 punti per l’ormeggio (di cui 41.589 in mare e 13.086 a terra). Aumenti significativi della capacità della flotta charter Le oltre 900 agenzie charter operanti in Croazia, con ca. 3.500 unità di buona qualità ed ottimamente equipaggiate, prestano servizi altamente professionali, moderni e ben organizzati per la gioia tanto dei diportisti di professione, quanto di quelli amatoriali. Le agenzie charter danno in locazione yacht a vela e a motore, catamarani, natanti e motoscafi. Nel settore charter croato, il 75% circa delle unità noleggiate è rappresentato da panfili e barche a vela, mentre il resto sono yacht a motore ed altre imbarcazioni. Le crociere In base ai dati del Registro navale tenuto presso le capitanerie di porto, la Croazia conta ca. 250 unità navali destinate al turismo per gite di un giorno o crociere di più giorni. Si ritiene che questa flotta disponga di oltre 2.000 posti-letto, con una capacità d’imbarco di oltre 5.000 passeggeri. L’Adriatico croato nel 2009 è stato teatro di 754 crociere di navi straniere, il che corrisponde all’8,3 percento in meno (ossia 68 crociere in meno) rispetto all’anno precedente. In base ai dati dell’Istituto Nazionale Croato di Statistica, a bordo di queste navi da crociera sono giunti in Croazia ben 989,2 mila turisti, con un incremento del 5,3 percento rispetto all’anno precedente. Le navi da crociera hanno soggiornato nelle acque territoriali croate complessivamente 1.264 giorni (in media 2 giorni a nave), ossia il 19,4 percento in meno rispetto al 2008. La maggior parte delle crociere delle navi straniere ha riguardato la Contea dubrovačko-neretvanska. Per quanto riguarda i paesi di provenienza delle navi da crociera (19 paesi in tutto), il primato spetta alle navi battenti bandiera delle Isole Bahama (159). Il maggior numero di turisti, 301,6 mila, è giunto in Croazia grazie alle 112 crociere di navi battenti bandiera italiana (al 3° posto in quanto a numero di crociere), seguite dalle navi battenti bandiera maltese, con 121 crociere. 107 sono state le crociere di navi battenti bandiera panamense, mentre, per quanto riguarda gli altri paesi, si va da 1 sola crociera per la Repubblica di Vanuatu e la Germania alle 42 crociere delle navi delle Bermuda. La realizzazione di 15 mila nuovi punti per l’ormeggio fa parte della strategia di Governo “tre volte quindici”, un programma decennale che prevede la costruzione di 15 mila nuovi punti per l’ormeggio in 15 destinazioni nautiche di prestigio lungo tutto l’Adriatico, in modo tale che il turismo nautico produca un fatturato annuo di 15 miliardi di kune. In base ai dati dell’Ente di promozione turistica di Dubrovnik, nel corso del 2009 la città è stata visitata da 627 navi da crociera con a bordo un totale di 846.024 passeggeri. … Nel 2010, rispetto al 2009, è previsto un aumento del numero dei passeggeri di circa il 7,5 percento. www.dzs.hr www.hgk.hr, www.mmpi.hr Il miglioramento dei servizi di ricezione dei crocieristi, l’arricchimento 26 Press 2010 Nel corso del 2009 nel porto di Vukovar sono attraccate ben 138 navi da crociera per un totale di 16.054 passeggeri, il che rappresenta una flessione, rispettivamente, del 6 e del 15 percento, rispetto ai dati del 2008. Nel 2008, infatti, il porto di Vukovar è stato interessato visitato da 147 navi per un totale di 18.918 passeggeri. Photo: Ivo Perva Per quanto riguarda le crociere di navi straniere sul mare Adriatico croato, il mese d’agosto ed i restanti mesi dall’inizio del 2009 hanno fatto registrare una flessione degli arrivi e delle presenze rispetto al 2008 (fonte: Istituto Nazionale di Statistica). Il maggior numero di crociere è stato effettato in luglio (126), mentre il maggior numero di passeggeri è stato registrato in agosto (154.071). Per quanto riguarda i paesi di provenienza delle navi da crociera (ben 19), il primato spetta alle navi battenti bandiera delle isole Bahama (94). Seguono le navi battenti bandiera delle isole Marshall (71), tallonate da Italia (70), Panama (67) e Francia (33). In base ai dati forniti dall’Ufficio di promozione turistica di Dubrovnik, sino a fine settembre 2009 Dubrovnik è stata visitata da 513 navi da crociera con a bordo 676.000 passeggeri. Entro la fine dell’anno è atteso un numero approssimativo di 845.000 passeggeri ospitati a bordo di ca. 580 navi. Vukovar e Osijek sono due porti fluviali della Croazia continentale a tradizione prettamente mercantile attraverso i quali, ogni anno, entrano in Croazia migliaia di turisti. A Vukovar, ad esempio, durante la stagione dei viaggi fluviali (da marzo ad ottobre), ogni settimana attraccano diverse navi passeggeri. Si tratta di navi di lusso battenti bandiera straniera, con a bordo passeggeri provenienti quasi sempre dagli USA, dalla Germania e da altri paesi europei, in viaggio sulla rotta Ungheria-Romania e ritorno. Il volume d’affari complessivo stimato, legato alle crociere, s’aggira intorno ai 32 milioni di euro; si prevede, inoltre, che, tra 10 anni, il volume d’affari, diretto ed indiretto, riconducibile al movimento croceristico internazionale in Croazia potrà raggiungere i 200 milioni di euro. www.dzs.hr, www.portdubrovnik.hr; www.luka-vukovar.hr; www.port-osijek.hr Bandiere blu Nel 2009 alla Croazia sono state assegnate 114 Bandiere blu ad altrettante spiagge e 20 ad altrettanti marina. Il programma di tutela dell’ambiente marino e del litorale, chiamato “Bandiera blu” e riservato alle spiagge ed ai marina europei, viene realizzato con successo da ormai 21 anni dalla FEEE (Fondazione europea per l’educazione ecologica), organismo internazionale istituito nel 1981 presso il Consiglio d’Europa. La prima Bandiera blu fu issata in Croazia undici anni fa. Oltre 300 regate sulla sponda croata dell’Adriatico Gli investimenti nel settore velico contribuiscono a rafforzare l’immagine della Croazia come destinazione nautica di livello mondiale. Alla fase finale dell’ACI Match Race 2009, svoltasi a Spalato, ha preso parte, tra gli altri, anche l’attuale numero 1 degli skipper del mondo, il ventiquattrenne neozelandese Adam Minoprio, il quale non ha perso occasione per elogiare il comportamento dei nostri velisti. Una decina di skipper croati, tra i quali ricordiamo Karlo Kuret, Mate Arapov, Marin Mušura, Tina Mihelić, Šime Fantela, Igor Marenić ed Ivan Kljaković Gašpić, infatti, è annoverata nell’élite velica mondiale, il che rappresenta un ottimo elemento di promozione del turismo nautico croato nel mondo. Nel 2009 si sono svolte circa 300 regate, soprattutto nell’area della Dalmazia centrale, dove si svolgono competizioni veliche del calibro della “Mrduja” spalatina, un esempio noto e prestigioso di evento sportivo diventato, col passare degli anni, un appuntamento velico tradizionale. Accanto alla “Mrduja”, ricordiamo la “Regata pasquale” di Vodice, la “Kornati cup” e la “Business Cup” di Murter, la “Fiumanka” di Rijeka (Fiume) e la regata della società velica “Latinsko 27 Press 2010 idro”, sempre di Murter, località tradizionalmente impegnata a preservare ed a promuovere la vela, l’arte di navigare e la capacità di costruire splendide barche di legno, come la gajeta (la gaeta), il leut (il leuto), il kajić (il caicchio) e la bracera (la brazzera). Le regate sono diventate un vero e proprio “movimento marinaro”, ovvero uno stile di vita che trascina con sé tante altre attività legate al mare, come la costruzione e la riparazione di piccole imbarcazioni, le fiere nautico-veliche, il commercio di attrezzatura per la nautica, l’assistenza tecnica e la richiesta sempre più pressante di skipper e cuochi di bordo di buon livello. www.hjs.hr L’orientamento dei marina croati verso il segmento di mercato rappresentato dai megayacht Sulla sponda croata dell’Adriatico, ogni anno si noleggiano circa 3.500 imbarcazioni, il 75 per cento delle quali è rappresentato da unità a vela ed il resto da unità a motore. Un noleggio settimanale costa dai 1.500,00 euro, per le imbarcazioni di minori dimensioni, ai 60.000,00 euro per i megayacht lunghi intorno ai 30 metri. Consapevole della crescita esponenziale della presenza dei megayacht nei suoi marina, la rete nautica croata ACI s’è gradualmente orientata verso questo segmento del mercato. Per megayacht s’intendono quelle unità da diporto con una lunghezza compresa tra i 30 ed i 150 metri, le quali, in base al livello dell’attrezzatura di bordo, possono costare dai 10 ai 300 milioni di euro. ACI d.d. (Adriatic Croatia International Club) nel 2009 ha realizzato un fatturato netto pari a 17,6 milioni di kune, ossia il 59 percento in più rispetto al 2008 e ben il 91 percento in più rispetto agli utili netti pianificati per il 2009 (fonte ACI d.d.). Nel 2009 l’ACI ha realizzato un reddito complessivo di 172,5 milioni di kune, che equivale al 5 percento in più rispetto all’anno precedente. Sempre nel 2009, l’ACI ha realizzato un utile lordo pari a 22,9 milioni di kune, ossia 8,7 milioni di kune o il 62 percento in più rispetto al 2008, ma anche 11,4 milioni di kune in più o il doppio dell’utile lordo pianificato. Nel 2009, l’ACI ha realizzato, a titolo d’ormeggio annuo, introiti pari a 84,4 milioni di kune, ossia il 12 percento in più rispetto al 2008. Nel 2009, le imbarcazioni legate da contratti d’ormeggio annuo ai marina croati ACI sono state 3.706, il che corrisponde, in rapporto ai dati dello scorso anno, ad un calo del 2 percento. Questo dato è il risultato della modificazione della struttura delle unità ormeggiate tutto l’anno. Al rinnovamento del contratto, infatti, i proprietari delle unità ormeggiate, nella maggior parte dei casi, stipulano contratti per imbarcazioni più lunghe rispetto a quelle precedentemente ormeggiate, andando così ad occupare più spazio di quello pianificato. Ciò riduce la capienza del marina alla quale, tuttavia, corrisponde un incremento dal punto di vista degli introiti. Grazie alle imbarcazioni in transito, la rete ACI ha realizzato nel 2009 un reddito superiore del 3 percento (ossia 46,2 milioni di kune) rispetto a quello dell’anno precedente e ciò contrariamente alla riduzione pianificata (e realizzata) del traffico in transito (- 13 percento). Secondo i dati fornitici dall’ACI, nel 2009 la società ha investito 56,3 milioni di kune nelle strutture dei marina, ossia il 26 percento in più rispetto al 2008. Si afferma inoltre che la visione ed i futuri piani di sviluppo saranno supportati da ulteriori investimenti che inizieranno con l’ampliamento delle capacità esistenti e, nel prossimo futuro, si concretizzeranno con la realizzazione di nuovi marina. In questo senso è atteso anche un aumento del numero dei posti per l’ormeggio ed, in proporzione, anche un aumento delle entrate dell’ACI. Sempre nei primi nove mesi del 2009, l’ACI ha fatto registrare un fatturato di 138,2 milioni di kune (+ 5% rispetto al 2008). Si prevede che anche i risultati di fine 2009 saranno positivi, con un incremento degli introiti per ogni genere di categoria nautica nell’ordine del 3% rispetto allo scorso anno. Nel 2009 gli investimenti complessivi nella rete ACI sono stati di circa 56 milioni di kune, ossia un 26% in più rispetto al 2008. Gli investimenti più ingenti hanno interessato i marina Pomer, Pola e Cres. Una delle novità che desterà senz’altro l’interesse dei velisti è la costruzione del centro turistico nautico ACI Sailing Center Cres nell’ACI marina di Cres. www.aci-club.hr Annunciata la costruzione del primo marina per megayacht Il centro nautico Prgin (NCP) e la società statunitense “Island Global Yachting”, uno dei maggiori developers a livello mondiale e gestore di lussuosi marina in tutto il mondo, hanno presentato ufficialmente un progetto che comprende la realizzazione dell’“Hotel Šibenik” e del “Mandalina Megayact marina”, il primo marina croato specializzato in megayacht da 40-60 metri fino ad 80-100 metri di lunghezza, progetto che richiederà un investimento di oltre 80 milioni di euro. Accanto a questo lussuoso marina, verrà costruito anche un altro marina più piccolo, per unità da diporto di dimensioni più contenute e con una capacità di 400 punti d’ormeggio. Sulla penisola che li ospiterà, sarà realizzata anche una zona commerciale con negozi e ristoranti, un centro per il wellness, più piscine esterne ed interne, garage sotterranei ed impianti sportivi, così come una banchina per l’approdo di piccole navi da crociera. Nelle immediate vicinanze sorge anche un cantiere navale al quale il NCP s’appoggia per l’assistenza tecnica ai megayacht. I lavori del marina, con 400 punti per l’ormeggio, 65 dei quali destinati ad accogliere megayacht da 30 a 100 metri di lunghezza, avrebbero dovuto concludersi entro la fine del 2009; tuttavia, a causa della crisi, questo termine è scivolato di un anno, ed è previsto per il 2010. Le fiere nautiche di maggior rilievo Croatia Boat Show, Split: www.croatiaboatshow.com In primavera a Spalato si tiene la fiera nautica internazionale “Croatia Boat Show”, ritenuta una delle dieci migliori fiere nautiche del mondo. Biograd Boat Show: www.bbs.com.hr Adriatic Boat Show, Šibenik: http://abs.ncp.hr Sport & nautika, Zagabria: www.zv.hr/sajmovi/144/index_hr.html Nautica, Fiume: www.nautica-rijeka.com 28 Press 2010 Photo: HTZ Photo: Sergio Gobbo Il turismo congressuale Il turismo rurale Sebbene la Croazia vanti un numero molto limitato d’alberghi ufficialmente registrati come strutture congressuali, a questo ramo del turismo si presta sempre più attenzione tanto sulla costa, quanto nella Croazia continentale. Negli ultimi anni, secondo alcune stime, in Croazia è stato stanziato più di mezzo miliardo di euro nella costruzione di sale per congressi e nella realizzazione dei servizi accessori, tanto che oggi nel paese si contano circa 80 alberghi con capacità congressuali più o meno importanti. I maggiori centri congressuali del paese si trovano a Zagabria, Abbazia, Dubrovnik, Pola, Rovigno, Cavtat, Parenzo, sulle isole Brioni, a Crikvenica e nei Laghi di Plitvice. Le aree rurali della Croazia, negli ultimi anni, sono state protagoniste di un’invidiabile fase di sviluppo che ha interessato alcune particolari forme di turismo comprendenti la produzione di prodotti tipici e tradizionali, la realizzazione di programmi di tutela e conservazione del patrimonio naturale e culturale, dei costumi tipici e delle consuetudini popolari, la riconoscibilità del territorio rurale croato e la formazione di alcune destinazioni turistiche rurali. Il Governo croato ha accolto la proposta di programma secondo cui il Ministero del Turismo s’assumerebbe gli obblighi derivanti dalla sottoscrizione di contratti di finanziamento agevolato a favore del turismo rurale, nota col nome di “Sviluppo del turismo in ambiente rurale”. Nei prossimi 16 anni il carico rappresentato dalla sovvenzione degli interessi passivi per questi finanziamenti sarà pari a 155 milioni di kune. Trattasi di finanziamenti per lo sviluppo del turismo rurale compresi tra i 10 ed i 300 mila euro, il cui tasso d’interesse annuo dell’otto percento sarebbe sovvenzionato dal Ministero del Turismo con una partecipazione del 6 percento, mentre il restante 2 percento resterebbe a carico dell’utente. I punti di forza del turismo rurale croato sono proprio le sue peculiarità più significative: la pace, il silenzio, la natura incontaminata, la possibilità di comunicare con la gente del luogo, un’alimentazione sana e la possibilità di scoprire il fascino dei lavori tradizionali dei luoghi in cui queste strutture sono ubicate. Il livello d’utilizzo medio delle strutture ricettive in ogni aspetto del turismo rurale è di 111 giorni l’anno. La durata media d’ogni soggiorno è di 9 giorni, mentre il maggior livello d’utilizzo è vantato dalle case rurali per le vacanze, con 134 giorni l’anno. Il Quarnero, la regione croata leader in fatto di capacità congressuali, dispone di 42 alberghi e di oltre 120 sale per meeting e riunioni per una capacità complessiva di 14.000 posti. Il Grand Hotel Adriatic è anche una delle tre strutture ricettive croate ufficialmente registrate come alberghi congressuali. E mentre Dubrovnik ha deciso di costruire il suo centro congressuale nei pressi del complesso alberghiero sul Babin kuk, Abbazia (Opatija) nel 2009 ha iniziato ad approntare la documentazione del bando di gara per l’assegnazione dell’appalto per la costruzione del proprio complesso congressuale. www.croatia.hr/Hrvatski/TurizamPlus/KongresniCentri; www.kvarner.hr; www.valamar.com; www.grandhotellav.com/; www.hotelantunovic.com; www.zagreb-touristinfo.hr; www.tzdubrovnik.hr ; www.istra.hr 29 Press 2010 In base ai dati del Ministero del Turismo, da gennaio a fine agosto 2009 le 13 contee della Croazia continentale sono state visitate da 319.987 turisti, dei quali 150.383 croati. I dati sugli arrivi del 2009 hanno confermato quelli dell’anno precedente, il che è da considerarsi un risultato positivo viste le premesse negative. In base ai dati dell’associazione “Hrvatski farmer”, il maggior numero di strutture ricettive del turismo rurale (70) è ubicato nella Contea dubrovačko-neretvanska, seguita dall’Istria con 64 strutture per 253 posti-letto. Negli ultimi tempi è il turismo rurale della Contea osječkobaranjska (di Osijek e della Barania), con 56 strutture ricettive per 192 posti-letto, ad essere interessato da un forte sviluppo. Il maggior numero di turisti stranieri nella Barania è giunto dalla Germania, dall’Austria, dalla Serbia, dalla Slovenia e dalla Bosnia ed Erzegovina. Il Parco naturale di Kopački rit, visitato nello stesso periodo da ca. 20 mila turisti provenienti da varie parti del paese e dall’estero, è compreso nel territorio del comune di Belje. Sempre nell’ambito del turismo rurale, il cosiddetto “Anello zagabrese” è sempre più consapevole del suo potenziale. Le aziende agrituristiche della Contea di Zagabria, infatti, offrono tante interessanti opportunità di svago e piacere: voli panoramici in pallone aerostatico, giri in carrozza o in carro campestre, equitazione, varie attività sportivo-ricreative, belle passeggiate all’aria aperta, le vigne e le loro antiche casupole (klet), le aziende vinicole, una buona sistemazione in tipiche case di campagna, e poi le delizie gastronomiche, le degustazioni enologiche nelle cantine di famiglia, le case-museo, i mestieri di una volta (il mugnaio, il tessitore, ecc.), tanti magnifici momenti da trascorrere nel verde nelle immediate vicinanze della città di Zagabria e tanto altro ancora. La regione dello Zagorje è ricca di tradizione e di cultura. Nello “Staro selo” di Kumrovec, l’unico museo all’aperto della Croazia, potrete vivere come in nessun altro luogo la realtà d’un vecchio paese dello Zagorje a cavallo tra il XIX ed il XX secolo. Accanto agli autentici esempi dell’architettura tipica della regione ed a varie mostre etnografiche, nel paese s’organizzano anche molti eventi legati alla tradizione ed al folclore (Ophoda Zelenog Jure, una sfilata folcloristica, e la popolare Zagorska svadba, la riproposizione d’una festa nuziale campestre d’altri tempi), mentre gli artigiani danno dimostrazione della loro abilità coinvolgendo nel lavoro delle loro botteghe anche i turisti. Lo Zagorje offre anche l’abbondanza della sua offerta gastronomica in una serie di nuove aziende agrituristiche che propongono anche un confortevole alloggio ed interessanti gite a piedi o in bicicletta. La Contea di Zagabria vanta anche interessanti luoghi per una bella gita all’aria aperta. Innanzitutto laghi e peschiere, con tanti prodotti ecologici (trote), una sana offerta enogastronomica e la vendita di vari prodotti a base d’erbe medicinali (infusi, gocce, ecc.). Anche la Dalmazia, o meglio l’area della Dalmatinska zagora, nei suoi villaggi ispirati alla tradizione ecologica ed etnografica (in sintesi eco-etno villaggi), vanta una buona offerta di turismo rurale. Il soggiorno in una vecchia casa di pietra o nelle tenute campestri, l’uso d’oggetti strappati all’oblio del tempo, l’incontro con animali che, in città, si vedono soltanto sui libri, sono tutti elementi che attraggono i turisti, accanto, naturalmente, alle delizie della gastronomia locale come il pane cotto sotto la peka (campana di ferro simile al testo ligure), la carne d’agnello allo spiedo, il prosciutto crudo, le salsicce ed i salumi tipici, il castrato, la carne di selvaggina, ecc. Anche l’entroterra di Šibenik (Sebenico) vanta una singolare località per gite: si tratta del villaggio “Dalmati”, il primo etnoland della Croazia. Ubicato a Pakovo selo, ai turisti interessati alle tradizioni ed agli usi e costumi locali propone una vecchia casa dalmata perfettamente restaurata, le sue stalle, l’aia ed alcune botteghe artigiane in rappresentanza degli antichi mestieri. Il ruolo guida dell’agriturismo istriano L’Istria ricopre il ruolo di leader dell’agriturismo in Croazia, non solo grazie alle sue peculiarità naturali, geografiche, viarie e culturali, ma anche grazie ad un’iniziativa proattiva delle comunità locali e d’alcune istituzioni finanziarie. Il processo di crescita si sta sviluppando secondo programma, e rappresenta la direttrice dell’agriturismo alla quale s’ispirano anche le altre regioni croate. In Istria si profilano i seguenti tipi di agriturismo: • agriturismi (15 economie domestiche) • case campestri per le vacanze (143 economie domestiche) • B&B di campagna (17 economie domestiche) • alberghi campestri a conduzione familiare (10 economie domestiche) • vacanze sulle strade del vino (5 economie domestiche) L’agriturismo è una forma di turismo organizzata nell’ambito di un’economia domestica rurale dove esiste una produzione agricola. Oltre all’alloggio, queste realtà offrono accoglienza anche ai gitanti di passaggio. Degna di nota è l’offerta gastronomica, comprendente specialità preparate con ingredienti di produzione propria. Le case campestri per le vacanze sono tipiche case istriane, ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali locali ed impiegando soltanto materiali naturali originari dell’area. Gli ospiti, ai quali s’affitta l’intera casa con le pertinenze, godono della più assoluta riservatezza. Ma, se lo desiderano, possono anche intrattenersi con la gente locale. 30 Press 2010 B & B (bed & breakfast) di campagna - è il nome dato alle realtà rurali che, oltre all’alloggio, offrono anche una prima colazione preparata con cibi di produzione propria. Il proprietario e gli ospiti, ai quali solitamente sono riservate alcune camere con bagno, condividono la stessa abitazione. Gli alberghi campestri a conduzione familiare sono piccoli ed intimi alberghi spesso ospitati in antichi edifici rurali, con una capacità ricettiva massima di 35 posti-letto. Diretti di norma dallo stesso proprietario, anche queste strutture garantiscono l’interazione tra padrone di casa ed ospite. A parte i servizi altamente personalizzati, queste strutture offrono tante interessanti occasioni di svago. L’ospite, oltre ad usufruire dei servizi dell’hotel, è attratto in modo particolare dalla destinazione. Questi alberghi spesso vantano anche una limitata produzione alimentare. Per vacanze sulla strada del vino s’intende l’offerta ristorativo-ricettiva d’economie domestiche (aziende familiari) specializzate nella produzione vitivinicola. La produzione vinicola e la consumazione del vino diventano, qui, prodotti turistici. Stante la vicinanza della cantina alla camera in cui l’ospite è alloggiato, in queste strutture è possibile dedicarsi alla degustazione enologica senza badare al tasso alcolico... L’agricoltura ecologica migliora l’offerta turistica Ci sono prodotti gastronomici tipici croati, come la torta di Rab, l’hib di Vis, il soparnik di Imotski, l’olio d’oliva di Brač e tanti altri ancora, amatissimi dai turisti. È necessario, quindi, spingere nel senso della commercializzazione di questi frammenti della tradizione croata tanto apprezzati, in modo tale che i turisti, di ritorno nel loro paese, li acquistino come souvenir e delizie tipicamente croati da regalare ad amici e parenti. I prodotti agricoli di produzione ecologica possono diventare una sorta di brand croato riconoscibile in tutto il mondo. Alle “Giornate del turismo croato”, tenutesi alla fine d’ottobre sull’isola di Brač (Brazza), è stato siglato un accordo tra il Ministero del Turismo ed il Ministero per le Politiche agricole, la Pesca e lo Sviluppo rurale al fine della commercializzazione degli ecoprodotti croati sul mercato turistico. In questo senso, nel 2010 ci s’attende una più aggressiva campagna di promozione degli ecoprodotti agricoli croati ed il loro inserimento nel futuro programma agricoloambientale. Secondo quanto pianificato, le aree destinate all’agricoltura ecologica in Croazia dovrebbero aumentare del 5-7 percento. Per migliorare la produzione agricola ecologica, nel 2010 è attesa la redazione d’un piano d’azione col quale sarà regolata la commercializzazione degli ecoprodotti nel turismo. Alludiamo al Piano d’azione per lo sviluppo dell’agricoltura ecologica, la cui stesura è attesa per il mese di luglio 2010. Per dar concretezza al progetto, il primo passo nel senso del miglioramento dell’offerta d’ecoprodotti è stato rappresentato dall’organizzazione della Fiera degli ecoprodotti nostrani, tenutasi nell’ambito delle “Giornate del turismo croato” ed alla quale hanno partecipato una ventina di produttori croati. Il Piano d’azione per lo sviluppo dell’agricoltura ecologica aiuterà i produttori croati, d’anno in anno sempre più numerosi, a piazzare sul mercato i loro ecoprodotti. In base ai dati statistici a disposizione, nel 2008 la Croazia contava 632 produttori d’ecoprodotti (nel 2007 erano 477, nel 2006 soltanto 342). Negli ultimi cinque anni sono aumentate anche le superfici destinate alla produzione di ecoprodotti agricoli (3.506 ettari nel 2003, 10.010 nel 2008). Bill Gates ha elogiato la qualità della produzione ecologica di Željko Mavrović Željko Mavrović, un tempo pugile di successo, oggi è uno dei maggiori ecoproduttori croati. Alcune prestigiose fondazioni internazionali, con a capo quella voluta da Bill Gates, hanno indicato l’azienda di Mavrović come l’unica in Europa con una chiara visione di sviluppo integrato nelle comunità locali. La pubblicazione della prestigiosa fondazione (http://www.communityfoodenterprise.org/), con a capo quella creata da Bill e Melita Gates (www.gatesfoundation.org), ha inserito l’azienda di agricoltura ecologica di Mavrović, sita a Sloboština nei pressi di Požega, tra i migliori 24 progetti ecologico-etnologici del mondo rappresentanti un modello nel campo della produzione alimentare. www.eko-mavrovic.hr/ www.istra.hr; www.hrvatski-farmer.hr; www.ruralis.hr; www. seoski-turizam.net; www.kezele-vino.hr; www.agroklub.com; www.ziviselo.com; www.mps.hr 31 Press 2010 Photo: Damil Kalogjera Il turismo culturale www.kulturniturizam.croatia.hr, www.croatica.net/hr/portal/unesco/ Oltre il 20 per cento dei turisti che visitano le metropoli europee è spinto dalla sete di cultura. Sotto l’aspetto economico, quello culturale è il nuovo segmento turistico sul quale puntare perché è capace di assegnare alla Croazia (non più soltanto terra di sole e di mare interessante soltanto due mesi l’anno) un posto sulla carta mondiale delle destinazioni culturali. Se scegliete il litorale croato come punto di partenza del vostro viaggio, avrete l’occasione di vedere innumerevoli segni dell’influsso diretto e dell’eredità della cultura tipicamente mediterranea, tanti monumenti risalenti all’antica Roma o al Medioevo, il patrimonio romanico d’arte sacra ed una sequela di borghi mediterranei splendidamente conservati. Alcuni monumenti sono compresi nella lista del Patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO, come il Palazzo di Diocleziano a Spalato, che l’imperatore romano fece erigere nelle immediate vicinanze della sua Aspalathos natia, in Dalmazia. La città di Trogir (Traù) rappresenta il nucleo urbano medievale meglio conservato non solo dell’Adriatico, ma dell’intera Europa centrale. La città di Dubrovnik, perla dell’Adriatico, è una città con una storia culturale e politica senza pari. Conquistata l’indipendenza nel XIV secolo, diede vita alla Repubblica di Ragusa, famosa come una delle potenze marinare del Mediterraneo d’allora. I Ragusini conservarono a lungo la loro indipendenza non soltanto grazie ai rapporti mercantili e diplomatici, ma anche grazie ad una possente cinta muraria (alta 25 m, lunga 2 km), alle fortificazioni ed ai bastioni che oggi rappresentano l’attrazione monumentale principale della città. La Basilica Eufrasiana di Parenzo (Poreč), la cui abside è riccamente decorata con splendidi mosaici figurativi che, accanto ai mosaici della chiesa di San Vitale di Ravenna, appartengono al novero delle maggiori espressioni dell’arte musiva d’Europa, rappresenta indubbiamente uno dei più fulgidi esempi d’edificio sacro del VI secolo. Come non accennare, poi, alla cattedrale rinascimentale di San Giacomo a Šibenik (Sebenico), o all’Arena di Pula (Pola), uno degli anfiteatri romani meglio conservati d’Europa. Le pagine del patrimonio mondiale dell’UNESCO sono soltanto l’inizio di un fantastico viaggio ispirato al patrimonio storico-culturale della Croazia. Interessante è, ad esempio, la chiesa di Santa Croce della città di Nin, nota come “la più piccola cattedrale del mondo”. La città di Zara, anch’essa uno dei gioielli storici del paese, continuamente esposta, in ogni epoca del suo lungo ed agitato passato, a continue devastazioni e saccheggi e ad altrettante ricostruzioni, porta sul proprio volto testimonianze architettoniche sulle quali le guide turistiche, a ragione, dicono: “Rari sono i luoghi in cui sono presenti influssi culturali così differenti come a Zara”. A Zara c’è un “miracolo” architettonico recente, diventato una sorta d’icona moderna della città: alludiamo all’“Organo marino”, realizzato in un tratto della riva zaratina. Qui le onde del mare, penetrando nelle canne dell’organo poste sotto la superficie del mare, danno vita ad un suono incredibile definito “musica marina”. Un’altra curiosità della città la troverete proprio sull’estremità della penisola zaratina: è il “Saluto al Sole”, recente installazione realizzata con trecento lastre di vetro multistrato poste al medesimo livello del lastricato della pavimentazione della riva. Di forma circolare, con 22 metri di diametro, il “Saluto al Sole” è stato ideato come installazione artistica spaziale a forma d’anfiteatro attorno alla quale, su blocchi di pietra, sono stati sistemati tutti i pianeti del sistema solare, ciascuno con la sua orbita. La storia agitata della Croazia continentale Parte del panorama culturale mitteleuropeo, il vasto territorio della Croazia continentale è un’interessante area da includere assolutamente nel vostro viaggio attraverso la Croazia. Esso spicca per i numerosi siti archeologici preistorici di rilevanza mondiale, per gli antichi borghi, le fortezze ed i castelli del basso Medioevo e per i monumenti ed i beni architettonici del Barocco, che offrono un fedele quadro della vita di un tempo su queste terre. La peculiarità più tipica della regione del Hrvastko zagorje sono senza dubbio i suoi tanti castelli. A coloro che amano l’avventura, consigliamo di andare a scoprire le fortezze che hanno difeso l’Europa occidentale dall’avanzata dei Turchi Ottomani; durante questo percorso, scoprirete le antiche tradizioni locali custodite gelosamente e tramandate di generazione in generazione. Đurđevac, città della Podravina, e la sua leggenda dei “Picoki” sono stati inseriti nella rete turistica che unisce venti destinazioni europee “eccellenti”, distintesi per l’amore e la cura verso il proprio patrimonio culturale immateriale. La leggenda dei “Picoki” ci parla del coraggio e dell’inventiva della gente di Đurđevac che, con un espediente, riuscì a liberarsi dal lungo assedio dell’esercito turco. Un paradiso per gli amanti dell’archeologia Per gli amanti dell’archeologia, la Croazia rappresenta una novità straordinaria, soprattutto grazie a tre siti di gran rilievo. Il più importante ed il più conosciuto è senz’altro il sito di Krapina, dove è raccolta ed esposta una gran quantità di reperti fossili preistorici appartenenti all’uomo di Neandertal, conosciuto col nome scientifico di Homo sapiens neanderthalensis, scoperto in questi luoghi nel 1899. Di gran rilievo sono anche la civiltà neolitica di Vučedol, località nei pressi di Vukovar, ed il sito di Salona, il maggior complesso monumentale dell’antichità e metropoli romana della provincia della Dalmazia. 32 Press 2010 Photo: Milan Babić Di festival in festival Per numero di concerti, mostre, eventi culturali e festival organizzati all’aperto, Zagabria è annoverata tra le primissime città europee. Il progetto “Sabato a Zagabria” propone e mette insieme concerti itineranti, spettacoli di folclore e le Vedute musicali nella Città Alta (Gornji grad). Ogni sabato, da metà aprile ai primi d’ottobre, queste tre “chicche” musicali presentano uno spaccato della ricca tradizione culturale di Zagabria e dintorni. Il progetto multiculturale “Autunno a Zagabria” ha unito il Festival del teatro mondiale, lo Zagreb Film Festival, il Queer Zagreb, il Festival del nuovo circo, il Jazz festival VIP Zagreb e diverse ed importanti mostre. Quando l’arte si trasferisce sulla costa, è segno che la stagione estiva è alle porte: ogni località costiera pullula di festival, compagnie teatrali, musica classica e folclore. In estate lungo la costa croata è raro che passi giorno senza neppure un evento. La manifestazione culturale estiva più antica e prestigiosa del paese è senz’altro il Festival estivo di Dubrovnik, appuntamento di fama internazionale affiliato all’Associazione dei festival europei. Restiamo sulla costa e segnaliamo l’Estate spalatina, le Serate musicali a San Donato, l’Estate polesina, il Festival estivo d’Abbazia, i festival cinematografici a Pola e Motovun, gli spettacoli del Teatro Ulysses sulle Isole Brioni, il Festival delle klape dalmate ad Omiš (Almissa), il Festival della canzone dalmata d’autore a Sebenico, ecc. A Zara segnaliamo la suggestiva Notte del plenilunio: spente le luci dei lampioni, la gente gode dei piaceri del buon cibo, della musica e del ballo al chiaro di Luna ed alla tremolante luce delle candele e delle fiaccole. La primavera e l’autunno sono stagioni dell’anno durante le quali conviene spostarsi nella Croazia continentale. Tra le mille manifestazioni, ricordiamo il Festival del cinema alternativo nel castello Veliki tabor, lo Špancirfest (o Festival dello struscio) e le Serate barocche a Varaždin e l’Autunno di Vinkovci nell’omonima città della Slavonia. Accanto ai castelli ed alle fortezze, il patrimonio cultuale della Croazia continentale propone anche la tradizione pittorica dell’arte naïf della Podravina. Offrendo una visione artistica sulla vita paesana di un tempo, l’arte naïf croata è legata al nome di pittori del calibro di Krsto Hegedušić, Ivan Generalić, Ivan Rabuzin ed Ivan Lacković Croata. Anche la Slavonia, in tema di manifestazioni legate al folclore ed alla tradizione, propone esperienze culturali di grande spessore. Festival internazionale dei bambini a sSebenico Questa singolare manifestazione culturale di respiro internazionale dedicata esclusivamente ai bambini nel 2010 celebrerà i suoi primi 50 anni. Una curiosità: la manifestazione, dalla sua nascita, non è stata mai sospesa, neppure durante l’ultima guerra d’indipendenza (1991-95). Da quasi 50 anni il Teatro di Sebenico (il più vecchio teatro croato ancora in funzione e secondo per età tra i teatri croati), in veste d’organizzatore del MDF, ospita vari artisti, compagnie teatrali ed addetti ai lavori, contribuendo a mantenere vivo quello “spirito infantile” che caratterizza la città la quale, nelle due settimane del festival, si trasforma in un gran palcoscenico. Per saperne di più: www.mdf-si.org Fiera medievale internazionale a Sebenico Manifestazione di fine settembre, si svolge in concomitanza con la festa del santo patrono di Sebenico, s. Michele, ed ha la funzione di preservare il patrimonio folcloristico ed etnografico della regione, in particolare la produzione artigianale di oggetti e souvenir in legno e metallo. Per saperne di più: www.sibenik-tourism.hr Libertas film festival Il Libertas Film Festival si tiene tra metà giugno ed i primi di luglio a Dubrovnik (Ragusa) ed offre tante belle sorprese come la proiezione gratuita di film all’aperto. Il Libertas Film Festival, d’edizione in edizione, è andato profilandosi come festival cinematografico outdoor con un interessante programma di film indipendenti proiettati nell’ambiente unico della città di Dubrovnik, tra le sue mura medievali ed i profumi del Mediterraneo. Il festival propone pellicole d’ogni genere, documentari e cortometraggi. Ai più coraggiosi consigliamo i film della sezione “Follia di mezzanotte”, un programma dedicato agli horror ed ai gialli. Per saperne di più: www.libertasfilmfestival.com Festival cinematografico di Pola Il Festival cinematografico di Pola si tiene ogni luglio nello splendido ambiente dell’Arena polesina (un anfiteatro romano fatto costruire da Vespasiano nel I sec. d.C.). Vera e propria rassegna della cinematografia nazionale, premia le migliori pellicole con l’ambita “Arena d’oro”. Accanto a quello nazionale, il festival di Pola ha anche un programma di respiro internazionale e tanti eventi di contorno: il “Pulica”, un programma di film per bambini, il laboratorio cinematografico “Pulska filmska tvornica” (ossia La fabbrica del cinema di Pola), la mostra Cinemania(c), il Videodromo ed un concorso riservato alle pellicole amatoriali (max. 640x480). Il 56° Festival cinematografico di Pola (2009) ha presentato anche una novità: il programma Registi cinematografici europei, con una retrospettiva dedicata al gran regista spagnolo Pedro Almodovar organizzata in collaborazione con l’Ambasciata del Regno di Spagna a Zagabria. Per saperne di più: www.pulafilmfestival.hr 33 Press 2010 Teatro Ulysses sulle isole Brioni Dai primi di luglio sino a fine agosto, gli amanti del teatro potranno godere del meraviglioso ambiente naturale delle isole Brioni (Brijuni) assistendo agli spettacoli messi in scena dalla compagnia Teatro Ulysses, fondata da Rade Šerbedžija (attore e regista) e dal compianto Borislav Vujčić (scrittore e drammaturgo). L’attività del teatro è strettamente legata al territorio istriano che comprende i centri di Vodnjan (Dignano), Fažana (Fasana), le isole Brioni e Pola. Il suo nome è un omaggio alla memoria di James Joyce, scrittore la cui biografia e la cui opera testimoniano della sua presenza proprio su quest’arcipelago. Forse non tutti sanno, infatti, che Joyce visse a Pola tra il novembre del 1904 e l’aprile del 1905, dove lavorò come insegnate di lingua inglese presso l’istituto Berlitz di lingue straniere. A parte le produzioni teatrali, l’associazione culturale Teatar Ulysses nei prossimi anni aprirà anche una scuola e laboratori di cinema, danza, scrittura creativa, recitazione, regia e scenografia, dove noti ed affermati artisti internazionali del mondo del teatro e del cinema cercheranno di trasmettere ai partecipanti le loro esperienze e la loro arte. Per saperne di più: www.ulysses.hr Estate Spalatina L’Estate spalatina è un appuntamento fisso dal 1954 il cui programma riserva particolare attenzione alla produzione lirica. Questo festival estivo, da metà luglio a metà agosto, propone ogni anno opere liriche, drammi, danza e musica nelle suggestive ambientazioni della città di Spalato, nel centro storico ed aldilà delle mura cittadine. Il festival, accanto alla produzione del Teatro Nazionale Croato (HNK), ospita compagnie teatrali, corpi di ballo e musicisti provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero. Le migliori rappresentazioni teatrali e i migliori concerti sono tradizionalmente premiati con la “Judita” assegnata dal quotidiano Slobodna Dalmacija. Per saperne di più: www.splitsko-ljeto.hr Vukovar film festival Il Vukovar Film Festival è un evento cinematografico internazionale di fine agosto al quale prendono parte i paesi bagnati dalle acque del Danubio. L’intenzione del festival è di dare una nuova dimensione internazionale alla vita culturale di Vukovar e della Slavonia orientale. Il luogo in cui si svolge il festival è stato condizionato dai recenti eventi bellici, durante i quali le due sale cinematografiche cittadine sono andate completamente distrutte. E così è stato necessario trasformare una chiatta fluviale, solitamente utilizzata per il trasporto delle merci, in cinema all’aperto sul Danubio. Per la sua unicità, il cinema sul fiume è diventato il marchio distintivo del festival di Vukovar ed una vera e propria attrazione per tutti i visitatori. L’anno scorso, a due passi dall’edificio che ospita la Casa croata, è stato aperto un circolo culturale dedicato a Lavoslav Ružička, croato premio nobel per la chimica. La sala di questo circolo, durante il festival, si trasforma in sala cinematografica e contribuisce, così, all’ampliamento del programma. Per saperne di più: http://vukovarfilmfestival.com Festival estivo di Dubrovnik Il festival estivo di Dubrovnik la maggiore e più prestigiosa manifestazione culturale della Croazia, un festival internazionale di musica, teatro e danza organizzato in una città con un’eredità storico-culturale secolare. Per tutta la durata del festival, nello straordinario ambiente di spazi scenici al chiuso ed all’aperto di una Dubrovnik barocca e rinascimentale si tengono spettacoli teatrali, opere liriche, balletti, concerti, promozioni letterarie, mostre, serate di poesia e tanto altro ancora. I migliori spettacoli proposti nel corso del Festival sono premiati con l’ambito “Orlando”. Per saperne di più: www.dubrovnik-festival.hr Notti estive di Fiume Da fine giugno a metà luglio le piazze, le vie e le terrazze dei locali pubblici di Fiume (Rijeka) si trasformano in altrettanti palcoscenici all’aperto. I luoghi più frequentati e popolari della città, ma anche quelli che sembra impensabile possano prestarsi a fare da palcoscenico, sono affidati per qualche settimana agli artisti che partecipano a questa manifestazione culturale estiva di teatro e musica all’aperto. Il programma del festival propone celebri spettacoli teatrali ed anteprime, concerti di musica classica, esibizioni d’artisti di strada e concerti delle stelle della musica leggera nostrana. Caratteristico di questo festival è il rapporto instaurato tra l’architettura industriale e l’arte scenica, con rappresentazioni teatrali allestite su palcoscenici improvvisati nei vecchi impianti industriali cittadini. Per saperne di più: www.rijeckeljetnenoci.com Serate estive di Novi Vinodolski Gli ospiti della riviera di Novi Vinodolski sono attesi da una vacanza estiva che, non limitandosi soltanto ai piaceri del sole e del mare, propone anche una straordinaria esperienza musicale. Da metà luglio sino alla penultima settimana d’agosto, infatti, nelle località storiche nei dintorni di Novi Vinodolski (tra le quali ricordiamo le fortezze Bribir e Drivenik della nobile famiglia dei Frankopan) si tengono concerti che, con la loro varietà, saranno in grado di soddisfare i gusti musicali di ciascuno. Le Serate estive di Novi Vinodolski offrono eccellenti interpretazioni di musica classica, alcune serate dedicate alla musica etnica croata e qualche sorpresa teatrale. Per saperne di più: www.tz-vinodol.hr 34 Press 2010 Liburnia jazz festival Il Liburnia Jazz Festival & Workshops 2001 è una manifestazione musicale estiva dal respiro internazionale che si tiene a Lovran (Laurana) ed Opatija (Abbazia). Dal 2005 Abbazia propone anche il Liburnia Jazz ex Tempore. L’idea del Liburnia Jazz è nata una decina d’anni fa per iniziativa di Elvis Stanić, figlio di questa terra e apprezzato musicista jazz. Dai primi di luglio, il Liburnia Jazz propone alcuni dei più bei nomi del panorama jazzistico mondiale, i quali, con la loro personalità e la loro arte, sono in grado di rappresentare il mondo del jazz contemporaneo e le tendenze dei suoi sviluppi futuri. Trasferito da Lovran ad Opatija nel 2003, il Liburnia Jazz Festival è diventato un appuntamento di gran richiamo con più di dieci concerti al giorno che iniziano nelle prime ore pomeridiane e vanno avanti sino a tarda serata su vari palcoscenici sparsi per tutta la città. Per saperne di più: www.liburniajazz.hr Festival delle klape dalmate ad Omiš L’ormai tradizionale Festival nazionale delle klape dalmate, nato nel 1967, si svolge a luglio nella località di Omiš (Almissa). La sua missione consiste nel tutelare e promuovere questo particolare tipo di canto corale e stimolare i giovani talenti a scrivere melodie e canzoni sempre nuove. Manifestazione canora a carattere competitivo, prevede la premiazione dei migliori interpreti e delle migliori canzoni del festival, premiati dalla giuria con lo Scudo d’oro e dal pubblico con il Leut d’oro. Da ricordare anche il premio Bašćinski glasi. Per saperne di più: http://www.fdk.hr Motovun film festival Festival cinematografico di respiro internazionale, è una rassegna di film indipendenti nati nell’ambito delle realtà cinematografiche minori. Fondato nel 1999, conserva intatto il suo scopo primario, che è quello di instaurare contatti internazionali tra cinematografie “minori” e di stimolare uno scambio d’idee che contribuisca allo sviluppo ed alla produzione di una cinematografia croata indipendente. Col tempo è diventata una delle manifestazioni culturali più importanti del paese. Da fine luglio ai primi d’agosto, questo festival di cinque giorni (e cinque notti) propone circa 90 pellicole suddivise in alcune categorie. Anche grazie alle suggestive proiezioni all’aperto, il pittoresco borgo istriano di Motovun (Montona) ed i suoi 20.000 visitatori provenienti da tutt’Europa durante le giornate del festival vivono di cinema e per il cinema. Anche il Motovun Film Festival ha il suo premio: si tratta del Propeler Motovuna (l’Elica di Montona) e viene assegnato al miglior film della selezione ufficiale. Il programma festivaliero è accompagnato da tanti eventi di contorno che animano le viuzze e le piazzette del borgo sino a notte fonda. Per saperne di più: www.motovunfilmfestival.com Labin art republika Il Labin Art Republika è un progetto nato nel 2003 che tende a valorizzare il patrimonio storico-culturale dell’antica città istriana di Labin (Albona). Nel corso dell’estate (luglio-agosto), negli spazi all’aperto ed al chiuso del centro storico del borgo si svolgono tanti spettacoli di musica e teatro e programmi artistici ai quali partecipano artisti ed interpreti nazionali ed internazionali. In occasione del Labin Art Republika, la città apre ai visitatori le porte dei suoi atelier, delle sue gallerie e delle sue collezioni d’arte (in città operano più di trenta pittori accademici). Per saperne di più: www.labin.hr Serate estive Zagabresi A luglio la città di Zagabria propone una manifestazione estiva alla quale prendono parte tanti artisti nazionali ed internazionali. Gran parte del programma si svolge nei suggestivi spazi della Città Alta (Gornji grad), in particolare nell’atrio della galleria d’arte “Klovićevi dvori”. Il repertorio della manifestazione comprende opere liriche e concerti di musica classica, folk e jazz. Nata nel 1982 con il nome di “Serate al Grič”, più tardi diventerà “Estate zagabrese” e, poi, “Serate estive zagabresi”. Per saperne di più: http://www.kdz.hr Teatro, musica e cinema al club Amadeo Il programma estivo di teatro, musica e cinema del Club Amadeo di Zagabria comprende concerti di musica classica, jazz, etnica e pop, teatro da camera e balletti. Per saperne di più: http://www.scenaamadeo.hr Serate musicali a San Donato Le “Serate musicali a San Donato” sono una delle manifestazioni artistiche più prestigiose del paese. Nato nel 1960 grazie all’iniziativa di un gruppo di zaratini innamorati dei valori culturali ed artistici della città, questo festival internazionale si svolge ogni anno tra luglio ed agosto nella chiesa di S. Donato ed in alcune altre suggestive ambientazioni storiche di Zara e prevede la partecipazione di musicisti di fama nazionale ed internazionale. Le “Serate musicali a S. Donato” sono tradizionalmente orientate verso la musica del Medioevo, del Rinascimento e dell’alto Barocco. Per saperne di più: www.donat-festival.com Notte di plenilunio A Zara, in una notte estiva di plenilunio tra luglio ed agosto, l’illuminazione pubblica si spegne per lasciare il posto alla luce delle fiaccole e delle candele. Le barche si trasformano in bancarelle galleggianti sulle quali si offre di tutto: dall’ottimo tonno e le sardine dei rinomati pescatori di Kali, alle buonissime cozze di Novigrad. Alcune antiche trattorie propongono una vasta offerta enogastronomica che comprende il salame šokol di Nin, i fichi, i formaggi, le acqueviti ed altre delizie della regione. 35 Press 2010 Histria festival Interessante manifestazione di respiro internazionale dell’estate istriana, l’Histria Festival è un appuntamento di danza, opera lirica, musica classica e rock ambientato nella splendida cornice dell’Arena di Pola e su altri palcoscenici all’aperto allestiti in altre località istriane. In una decina di manifestazioni festivaliere distribuite tra luglio ed agosto, i pubblico avrà modo di assistere non solo a grandi spettacoli di musica lirica, balletto e musica classica, ma anche a concerti rock con la partecipazione d’interpreti di fama nazionale ed internazionale. Per saperne di più: http://www.histriafestival.com La rivolta dei contadini L’area di Stubica è passata alla storia per la grande rivolta contadina capitanata da Matija Gubec, evento raccontato dalla penna di alcuni dei più eminenti scrittori croati (Šenoa e Krleža) e reso immortale dal pennello di Oton Iveković e Rački e dallo scalpello di Augustinčić e Ružić. Tra gennaio e febbraio potrete assistere alla singolare riproposizione della leggendaria “Battaglia di Stubica”, evento accompagnato da un gran numero di manifestazioni di contorno per la gioia dei numerosi visitatori. Per saperne di più: www.mhz.hr Estate culturale di Osijek Importante manifestazione culturale, la maggiore della Croazia orientale, si tiene dal 2001 da fine giugno a fine luglio negli splendidi spazi della fortezza Tvrđa di Osijek. Il programma comprende concerti, rappresentazioni teatrali, balletti, performance, mostre, proiezioni di film e recital letterari. Al festival “Estate culturale di Osijek” partecipano ogni anno, oltre ad una folta rappresentanza d’artisti locali, anche tante compagnie ed artisti provenienti da ogni parte del paese e dall’estero. Per saperne di più: http://ljetokulture.osijek.hr/ Rassegna internazionale di folclore La rassegna internazionale di folclore, in programma a Zagabria a metà luglio, è la manifestazione folcloristica più importante del paese. Nata nel 1966, richiama gruppi folk provenienti da tutte le contee croate e dall’estero. Oltre agli spettacoli scenico-musicali che costituiscono la parte principale del programma, la rassegna propone anche tante mostre, laboratori creativi, seminari, proiezioni di pellicole e video e tanto altro ancora. Per saperne di più: http://www.msf.hr Festival di danza e di teatro non verbale di SvetVinčenat Il Festival internazionale di danza e di teatro non verbale, nato nel 2000, si svolge nella seconda metà di luglio nel pittoresco borgo istriano di Svetvičenat (Sanvincenti). Uno dei pochi festival del genere in Croazia, propone una vasta gamma d’eventi artistici: dagli spettacoli di danza e le performance artistiche, passando per il teatro di strada ed il circo, sino alle installazioni artistico-figurative ed ai laboratori di danza. Oltre al carattere educativo e divulgativo, il festival svolge anche un ruolo produttivo, basato sul principio artist in residence ed attraverso coproduzioni con varie compagnie ed ensemble teatrali. Per saperne di più: http://www.svetvincenatfestival.com Jazz al lapidario Serie di una decina di concerti di musica jazz, rappresenta un po’ tutti i generi e gli stili della musica jazz classica e contemporanea, interpretata da strumentisti di fama nazionale ed internazionale. Si tiene a Parenzo (Poreč) nel Lapidario del Museo civico del Parentino durante i mesi di luglio ed agosto. Per saperne di più: http://www.jazzinlap.com Street art festival (S.A.F.) Festival degli artisti di strada, si tiene a Parenzo nella prima metà d’agosto e propone diverse forme d’espressione artistica non verbale e performance d’artisti di strada, clown, acrobati e giocolieri, nonché progetti e laboratori artistico-figurativi. Al festival prendono parte tante compagnie teatrali, ensemble di ballo, musicisti, giocolieri, performers, pittori e scultori provenienti da ogni parte della Croazia e dall’estero. Per saperne di più: http://www.poup.hr Serate della canzone dalmata d’autore Il Festival della canzone dalmata d’autore, nato nel 1998, si tiene ogni anno a Šibenik (Sebenico) nella seconda metà d’agosto. Il programma è suddiviso in due parti: la Serata dei vecchi successi e la Serata delle nuove proposte. Gli interpreti, accompagnati dall’orchestra del Festival, dalle voci delle klape (cori) o dalle note di un pianoforte o una chitarra, sono sottoposti al giudizio d’una giuria, del pubblico e di ben sei emittenti radiofoniche, ai quali spetta il compito di premiare i vincitori delle rispettive categorie: miglior canzone, miglior testo, migliore interpretazione, miglior debuttante, premio alla carriera e premio alla canzone più popolare. Per saperne di più: http://www.sansona-sibenik.com Estate di Krk Questa tradizionale manifestazione estiva di teatro e musica è una delle più vecchie della Croazia (la prima edizione risale al 1957) e coinvolge vari generi artistici come l’opera lirica, il teatro drammatico, l’oratorio sacro, il balletto, concerti d’ogni genere ed epoca (dalla musica antica a quella contemporanea) e tanto folclore. Gli spettacoli si svolgono da metà luglio a fine agosto negli spazi all’aperto ed al chiuso del centro storico della città di Krk (Veglia). Per saperne di più: http://www.grad-krk.hr Alka di Sinj Tradizionale giostra cavalleresca degli alkari di Sinj (Segna), si svolge ogni anno dal 7 al 9 agosto in ricordo di una brillante vittoria ottenuta il 15 agosto 1715 dalla gente della Cetina sui Turchi. Questa singolare tenzone rappresenta un felice connubio d’abilità equestre e di precisione nell’uso d’una lancia lunga 295 cm. La gara consiste, lanciato il proprio cavallo al galoppo, nel centrare un cerchietto metallico (l’alka, appunto) sospeso ad un’altezza di 332 cm. La giostra è articolata in tre gare: il primo giorno si corre la Bara, il secondo la Čoja, il terzo l’Alka. I cavalieri vincitori delle tre gare ricevono premi in denaro e targhe ricordo. L’Alka di Sinj è parte di una manifestazione di più ampio respiro chiamata “Le giornate dell’Alka e dell’Assunta” che si tiene a Sinj dal 20 luglio al 20 agosto. Per saperne di più: http://www.alka.hr/ 36 Press 2010 Festival “Julian Rachlin & friends” Da fine agosto sino a metà settembre, sul palcoscenico di questo festival di musica da camera ambientato negli splendidi spazi del Palazzo dei Rettori di Dubrovnik s’alternano i più bei nomi del panorama della musica colta internazionale, stretti attorno al violinista Julian Rachlin, loro comune amico. Mischa Maisky, Itamar Golan e Janine Jansen, rispettivamente violoncellista, pianista e violinista di fama mondiale, tradizionalmente presenti alla manifestazione, sono soltanto alcuni dei prestigiosi artisti che s’alternano ogni anno sul palcoscenico del festival, per la gioia ed il piacere del numeroso pubblico di Dubrovnik. Per saperne di più: http://www.rachlinandfriends.com Pif, festival internazionale del teatro dei burattini Il Festival internazionale del teatro dei burattini, aprezzato in tutto il mondo sin dalla sua fondazione, è aperto ad ogni forma d’espressione artistica, tecnica, genere e tema del teatro dei burattini. All’inizio di settembre, nel corso del PIF, i teatri, le vie e le piazze di Zagabria pullulano di spettacoli tradizionali e sperimentali che attraggono tanto i bambini quanto gli adulti. Il PIF offre anche tutta una serie d’eventi di contorno: mostre, tavole rotonde legate al tema del teatro dei burattini, promozioni di libri, proiezioni di film, un laboratorio per la creazione di burattini e marionette aperto ai bambini ed ai loro genitori, e tanto altro ancora. Il Festival internazionale del teatro dei burattini è stato fondato nel 1968 dai membri del Club zagabrese d’esperanto. L’acronimo PIF sta a significare, in esperanto, Pupteatra Internacia Festivalo, ossia Festival internazionale del teatro dei burattini. Il grand prix del PIF porta il nome di Milan Čečuk (Omiš, 1925 - Zagabria, 1978), mastro burattinaio, critico teatrale e scrittore croato. Al PIF 2009 hanno partecipato più di 450 compagnie provenienti da tutti i continenti del mondo. Grazie all’intermediazione dell’UNIMA, il PIF è entrato a far parte della Rete europea dei festival IFEA. Per saperne di più: http://www.mcuk.hr/ Estate alla cittadella Programma di spettacoli musicali, teatrali e cinematografici organizzato dalla Società artistico-culturale (KUD) Bašćinski glasi, si tiene da metà giugno a metà luglio nel suggestivo ambiente della cittadella fortificata (gradina) di Trsat (Tersatto), a due passi da Rijeka (Fiume). http://www.bascinskiglasi.hr Estate culturale di Kastav Manifestazione culturale tradizionale dell’estate del borgo istriano di Kastav (Castua), si svolge nel corso di luglio e prosegue sino a metà agosto. Il programma dell’Estate culturale di Kastav s’articola in tre unità: artistico-figurativa, musicale (con la partecipazione di musicisti di fama nazionale ed internazionale) e teatrale. La manifestazione comprende anche il festival internazionale “Triglav” dedicato alla chitarra, al quale partecipano ogni anno virtuosi strumentisti provenienti da tutta la Croazia e dall’estero. Per saperne di più: http://www.kkl.hr/ Fiera di Rab La Fiera di Rab (Arbe) è un’occasione unica per mostrare ai turisti la ricca e gloriosa storia di quest’isola. La fiera si svolge a fine luglio e dura tre giorni, durante i quali s’alternano varie rappresentazioni in costume che rievocano alcuni episodi della storia isolana. La prima serata è completamente dedicata alla cerimonia d’apertura. La seconda propone, invece, la ricostruzione d’un antico villaggio di pescatori con una ricca offerta di pesce arrosto. La terza ed ultima serata è dedicata ad un suggestivo torneo cavalleresco e vede impegnati i famosi balestrieri di Rab. Cresce d’anno in anno il numero di laboratori e botteghe artigiane coinvolti nel progetto. I mastri artigiani medievali ed i mercanti fanno a gara nel proporre monete, piatti, frutti di mare (bocconi ed ostriche), botti, forbici, scarpe, ecc. I lanaioli pettinano la lana, gli scrivani scrivono nomi e messaggi benaugurali in caratteri glagolitici, abili pittori decorano a mano la seta ed altre stoffe pregiate... Sulle bancarelle della Fiera si può acquistare il pane appena sfornato, cotto sotto una campana di metallo detta peka, e poi prosciutto crudo, formaggio e vino assolutamente caserecci. Alcuni stand offrono anche piatti più complessi, come la trippa d’agnello, la cui ricetta si perde nella notte dei tempi. Un tempo strettamente legata alla fine dei cicli agrari, oggi la Fiera di Rab, maggiore festa isolana, è dedicata alla memoria del re croato Ljudevit il Grande, che liberò Rab dal giogo veneziano, ed a s. Cristoforo, patrono della città. Per saperne di più: http://www.fjera.hr/ Torneo cavalleresco I musei del Hrvatsko zagorje propongono un programma di giostre cavalleresche unico in Croazia e che comprende anche una novità assoluta: un torneo a cavallo. Nello specifico, si tratta della riproposizione d’un fatto realmente accaduto nel 1545 e che vedeva i signori locali impegnati in una serie di tornei in preparazione d’una battaglia contro i Turchi. Tante associazioni culturali, artisti di strada, artigiani, attori teatrali e cantanti garantiscono un’esperienza indimenticabile a tutti coloro che avranno la fortuna di trovarsi a Gornja Stubica in giugno. Per saperne di più: www.viteski-turnir.com Špancirfestival Lo Špancirfestival è un festival che si tiene per le vie e le piazze di Varaždin durante la seconda metà d’agosto. Nel suo ambito si svolgono anche alcuni festival minori: il Komedija fest, il Hlapec fest (dedicato ai bambini d’età inferiore ai 14 anni), il Moderato fest (con concerti di musica colta), il Jazz fest, il Ritam fest (concerti, varie espressioni musicali) e l’Ulica fest (artisti di strada, acrobati, giocolieri, musicisti e spettacoli di marionette e burattini). Le giornate del festival non sono più sufficienti ad ospitare i circa 300 eventi proposti per 27 ore in media al giorno, messi in scena su 5 piazze e 7 vie da 1.600 artisti provenienti da 15 paesi. Anche per questo, lo Špancirfest è stato proclamato superbrand della Croazia! Per saperne di più: http://www.spancirfest.com/ 37 Press 2010 Organum Histriae Il festival d’Umago dedicato alla musica organistica è parte del programma internazionale “Organum Histriae”. Progetto intersettoriale di tutela, rinnovamento e rivitalizzazione dell’eredità organistica istriana, si pone l’obiettivo di restaurare gli organi storici in quanto parte importante dell’architettura sacra e di restituirli all’uso quotidiano sia a fini liturgici, sia a fini concertistici. Oltre al festival, che inizia a fine agosto e dura otto giorni, il progetto comprende anche un’iniziativa editoriale, un’attività restauratoria ed ogni altra attività a tutela del patrimonio organistico. Dal 2005 nell’ambito del progetto si svolge anche il concorso organistico internazionale intitolato “Andrea Antico da Montona”. La città di Umago ed il festival internazionale Organum Histriae sono affiliati all’Associazione europea delle città degli organi storici e fanno parte del progetto internazionale Hydraulis che stimola la ricerca ed il restauro del patrimonio culturale nei paesi del bacino del mare Adriatico. Per saperne di più: http://www.organum-histriae.org Serate barocche di Varaždin Il Festival internazionale di musica barocca si svolge nella seconda metà di settembre nei luoghi più suggestivi della città barocca di Varaždin e dintorni. Ogni giorno è possibile assistere a concerti di musica barocca tenuti da rinomate orchestre, ensemble e solisti nazionali ed internazionali. Il festival dedica un’attenzione particolare alla ricerca ed all’esecuzione di un repertorio che attinga dal patrimonio musicale croato. Negli ultimi anni il programma del festival, a parte Varaždin e dintorni, ha coinvolto anche altri luoghi della Croazia e di alcuni paesi stranieri limitrofi. Oltre al programma musicale, il festival propone mostre, convegni, promozioni, ecc. Le Serate barocche di Varaždin, istituite nel 1971, sono uno degli eventi culturali più importanti della Croazia nord-occidentale. Per saperne di più: http://www.vbv.hr Autunno a Vinkovci L’Autunno a Vinkovci (Vinkovačke jeseni) è la maggiore e la più nota manifestazione folcloristica del paese. Nata nel 1966, si tiene ogni anno nella prima metà di settembre. L’evento clou è rappresentato dalla Rassegna nazionale del folclore, alla quale partecipano gruppi folk provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero. La manifestazione di Vinkovci è solitamente preceduta dalla Rassegna del folclore della Contea vukovarsko-srijemska (della città di Vukovar e della regione del Sirmio), con canti, balli e rappresentazioni sceniche ispirati alla tradizione della Slavonia ed eseguiti dai gruppi folk regionali. Per saperne di più: http://www.vk-jeseni.hr 25 Fps - festival internazionale di cinema e video sperimentali Dal 2005 ogni anno, a metà settembre, Zagabria propone il Festival internazionale di cinema e video sperimentali 25 FPS. Le migliori opere della produzione mondiale di film e video sperimentali sono sottoposte alla valutazione di una giuria d’esperti e della giuria dell’Associazione nazionale croata dei critici cinematografici. Forse non tutti sanno che il nome del festival, 25 FPS, indica il numero d’immagini al secondo (frames per second) in base al sistema PAL europeo. Per saperne di più: http://www.25fps.hr/ Festival del teatro mondiale Sin dalla sua istituzione, il Festival del teatro mondiale riscuote unanimi consensi sia da parte degli addetti ai lavori, sia da parte del pubblico zagabrese. La vis polemica che ha caratterizzato alcune edizioni ha soltanto consolidato le ragioni della sua esistenza, rafforzandone lo status. Dilemmi estetici (e politici), la lotta per l’affermazione della coscienza sociale ed artistica, con alcune estemporanee aspirazioni didattiche, mobilitano tutti noi attorno ad un festival che celebra la creatività contemporanea, la straordinarietà del piacere dell’atto teatrale e il sentimento d’appartenenza alla vasta comunità culturale europea. Il festival si tiene nella seconda metà di settembre. Per saperne di più: www.zagrebtheatrefestival.hr Zagreb film festival Fin dalla sua nascita (2003), lo Zagreb film festival è annoverato tra i più significativi eventi culturali del paese. Durante la seconda metà d’ottobre, gli spazi del Centro studentesco zagabrese e del cinema Europa si trasformano in una sorta di città nella città che vive dalle nove del mattino alle quattro del mattino successivo. Lo Zagreb film festival, accanto alle pellicole in concorso, presenta tre categorie: lungometraggi, cortometraggi e documentari. Gran cura è dedicata anche al programma di contorno, con alcune categorie speciali, promozioni letterarie, progetti cinematografici e culturali e la presentazione delle novità tecnologiche nel settore cinematografico. Gli spettacoli che fanno da contorno al festival si svolgono negli spazi della Galleria SC, nel Centro Multimediale, nel Club del SC e negli atri delle sale cinematografiche coinvolte. Il premio dello ZFF ha un nome un po’ singolare: il Carrello d’oro. Per saperne di più: www.zagrebfilmfestival.com 38 Press 2010 Vip Zagreb jazz festival Nel corso di quattro serate, questo festival dei primi di novembre offre al pubblico zagabrese la musica di alcuni dei migliori interpreti jazz contemporanei. Lo Zagreb Jazz Festival ogni anno richiama nella capitale croata alcuni maestri del jazz mondiale, vere e proprie icone musicali del XX secolo che, in genere, è raro vedere sul medesimo palcoscenico. Il primo Zagreb Jazz Festival è stato organizzato nel 2005, e dal 2008 fa parte del recente progetto multiculturale internazionale “Autunno a Zagabria - Yes ZGB”. Per saperne di più: www.zagrebjazzfestival.com Zagreb dox Si tratta del maggior festival internazionale dedicato alla produzione documentaristica di questo lembo d’Europa. Il festival Zagreb dox, nato nel 2005, si tiene a Zagabria in marzo ed offre al pubblico un quadro esaustivo della produzione documentaristica internazionale contemporanea. Il festival prevede un concorso regionale (con la produzione documentaristica di paesi come Albania, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Moldavia, Romania, Serbia, Montenegro e Slovenia), un concorso internazionale (con documentari provenienti da altri paesi), una retrospettiva ed alcuni programmi speciali. Il festival propone anche laboratori creativi, dibattiti, pitching forum e tanti altri eventi di contorno destinati agli addetti ai lavori. Per saperne di più: http://www.zagrebdox.net/ Queer festival Il Queer Zagreb festival, maggior festival “queer” dell’Europa sud-orientale, richiama oltre 400 artisti provenienti da ogni parte del mondo. Oltre a presentare differenti modi d’espressione artistica del mondo “queer”, il festival zagabrese è particolarmente impegnato anche a promuovere la produzione artistica “queer” tanto in Croazia, quanto nella regione. Il programma del festival si svolge solitamente all’inizio di maggio. www.queerzagreb.org Eurokaz L’Eurokaz, festival internazionale del nuovo teatro, si tiene dal 1987 nella seconda metà di giugno a Zagabria. Dopo la prima edizione, inserita nel programma culturale delle “Universiadi” di Zagabria 1987, il festival è diventato un appuntamento fisso con frequenza annuale e di respiro internazionale. Considerato l’evento teatrale più importante di questo lembo d’Europa, l’Eurokaz propone tanto teatro, danza, performance artistiche ed altre simili forme d’espressione artistica. L’idea base pone l’accento sull’innovazione e sulla creazione di nuovi linguaggi teatrali. Segmenti del programma sono spesso dedicati a temi particolari che s’occupano dei principali fenomeni teatrali. Accanto al programma internazionale, l’Eurokaz segue anche la scena nostrana (dalle produzioni di compagnie e gruppi indipendenti, a spettacoli innovativi messi in scena nell’ambito dei teatri nazionali). Il programma dell’Eurokaz è accompagnato da dibattiti, simposi, proiezioni, laboratori, concerti e mostre. Per saperne di più: http://www.eurokaz.hr Carnevale Fiumano Sei secoli di tradizione carnascialesca e l’influenza del carnevale di Venezia e di quello tipicamente urbano delle città austriache sono le basi sulle quali nel 1982 è stata rinnovata la tradizione del carnevale fiumano (di Rijeka). Esordita con soli tre gruppi locali ed un centinaio d’appassionati, questa manifestazione è cresciuta a tal punto da comprendere oltre diecimila partecipanti provenienti da una decina di paesi di tutto il mondo. La pazzia del carnevale inizia con la cerimonia dell’Elezione della Regina del carnevale e con la consegna delle chiavi della città al mastro del Carnevale. Concerti, mostre, convegni e feste colmano le giornate della festa di momenti interessanti, in attesa del clou della manifestazione: la Gran sfilata delle maschere. Gara di fantasia ed originalità, spettacolo pirotecnico di colori e forme strabilianti, la Gran sfilata è una parata di centinaia di carri allegorici, migliaia di maschere e tantissimi spettatori. www.ri-karneval.com.hr I discoclub della Croazia Vista la costante presenza di DJ di fama mondiale, in tema d’eventi musicali non si può prescindere dai festival di musica elettronica. Papaya Il club Papaia, sulla spiaggia di Zrće dell’isola di Pag, anche quest’anno ha proposto i festival musicali Papaya Day & Night e Tuborg Green Beat, due appuntamenti di musica elettronica che hanno fatto della Croazia una delle mete per giovani più ambite d’Europa. Grazie al suo ricco programma ed alla sua compilation fatta in casa (intitolata “Papaya Day & Night”), questo club ha meritato il premio SeeME AWARDS 2009 come miglior clubbing dell’Europa sud-orientale. Quest’estate ad Umago i proprietari del Papaya hanno dato vita a due nuove destinazioni del piacere edonistico: il “Jimmy Woo Club” ed il “Goldfish Beach bar”. Il “Jimmy Woo Club” contribuisce a fare d’Umago una delle destinazioni più amate dai giovani ed un luogo esclusivo di torridi party estivi. Il “Goldfish Beach bar” è nato, invece, come luogo per after beach party, sul modello delle più belle e mondane spiagge del mondo (tipo Miami Beach, per intenderci!). Per saperne di più: www.papaya.com.hr 39 Press 2010 The Garden Festival Gli amanti del divertimento anche quest’estate non resteranno delusi dal programma del “The Garden”, uno splendido bar e club all’aperto sito sulle mura di Zara che da anni raccoglie i consensi dei mass media di mezzo mondo. Il proprietario del club, il musicista e produttore britannico Nick Colgan, con l’apertura del “The Garden” ha regalato a Zara l’atmosfera d’Ibiza. Nel locale è nato anche il “The Garden Festival”, una delle manifestazioni di musica elettronica di maggior successo a livello internazionale, la quale, dopo due anni di vita, dalle mura della città s’è trasferito nel resort Pinija a Petrčane. Il quotidiano britannico “Guardian” ha collocato proprio il “Soundwave”, ossia il festival di musica elettronica del club zaratino, al primo posto della classifica degli eventi alternativi da non perdere del 2010. Al “Garden festival” hanno suonato band e DJ di fama mondiale, rappresentanti dell’ampio panorama della musica elettronica da discoteca. Il festival zaratino è particolare anche perché, come pochi altri al mondo, offre la possibilità di nuotare nelle splendide acque del mare Adriatico, rilassarsi all’ombra di una pineta e ballare sotto la volta celeste al chiaro di luna. Tre sono le zone festivaliere principali: la terrazza del club con il palco centrale, il Tiki Bar, anch’esso col suo palco affacciato al mare, ed, infine, la Barbarella’s Discotheque, dove si svolgono di solito i programmi notturni. Leggendari sono i party a bordo della nave Argonaut: immaginate per un attimo quanto può essere straordinario partecipare ad un party di musica elettronica in pieno mare aperto in un mondo di bellezze naturali mozzafiato! Tra chi è venuto a Zara soltanto per il “Soundwave”, c’è chi ha deciso di prolungare le vacanze per un’intera settimana e concedersi una bella gita ai vicini Laghi di Plitvice, alle cascate della Krka o alle belle isole dell’arcipelago zaratino. Il più diffuso quotidiano britannico “The Times” ha annoverato il Garden festival tra le manifestazioni top 20 dell’estate 2009. Per saperne di più: www.thegardenfestival.eu Monvi Il “Monvi” di Rovigno è l’unica struttura dell’Adriatico ad offrire, in un sol luogo, concerti all’aperto (nel suo Anfiteatro), party di musica elettronica nelle discoteche Temple, Gallery e President, un’ottima cucina, una pizzeria, alcuni fast food, wine & cocktail bar, sale giochi, ecc. Anche qui s’alternano DJ di fama mondiale, band locali e straniere e tante occasioni di musica. Per saperne di più: www.monvicenter.com Hacienda, Aurora, Summer club Luna, Klub Deep e Petar Pan Club di culto, da anni gioca un ruolo di primo piano nella vita notturna della provincia di Sebenico (Šibenik). L’“Hacienda” di Vodice ogni estate richiama i più bei nomi della musica elettronica mondiale. Per saperne di più: http://www.hacienda.hr/ L’“Aurora” di Primošten regge bene il confronto con l’“Hacienda” di Vodice: anche qui da fine luglio a metà agosto s’alternano i migliori DJ del mondo. Per saperne di più: http://www.auroraclub.hr/ Anche il “Summer club Luna” di Supetar sull’isola di Brač (Brazza) ed i locali “Club Deep” e “Petar Pan” di Makarska promettono serate di divertimento sfrenato per tutta l’estate. Per saperne di più: www.summerclubluna.com e www.petarpan-makarska.com Carpe Diem Nella categoria cocktail bar in Croazia non c’è di meglio del “Carpe Diem” di Hvar (Lesina). I suoi punti di forza sono l’organizzazione di cocktail e beach party senza i quali la riva di Hvar sarebbe impensabile. Divertimento assicurato sino alle prime luci dell’alba. Per saperne di più: http://www.carpe-diem-hvar.com www.kulturniturizam.croatia.hr; www.croatica.net/hr/portal/unesco/; www.culturenet.hr Byblos Occasioni di gran divertimento estivo anche al “Byblos” di Parenzo, un centro per il divertimento trasformato nel maggiore e più bel night club d’Europa. Nello specifico si tratta di un complesso di 5.000 m2 con quattro banchi bar, una loggia VIP, due piscine ed un enorme parcheggio. Il “Byblos” si trova nello splendido complesso turistico Zelena laguna. Per saperne di più: http://www.byblos.hr 40 Press 2010 Vacanze attive Photo: Zlatko Ramničar Immersioni Della costa adriatica si dice che sia una delle più belle del mondo. Ma per godere appieno della sua bellezza è necessario immergersi nel suo mare. E così, di stagione in stagione, sempre più turisti decidono di esplorare i fondali del mare croato; per questa ragione è in costante aumento il numero di club e scuole d’immersione (diving) aperti lungo la costa, così come il numero di permessi per l’attività subacquea rilasciati in un anno (più di 40.000). A parte la ricchezza della flora e della fauna marine, i fondali del mare Adriatico regalano agli occhi del turista un mondo di siti archeologici sommersi e relitti di navi risalenti alle più diverse epoche storiche, dall’antichità sino alla II guerra mondiale. Il turismo subacqueo negli ultimi 10 anni ha registrato un forte incremento. In Croazia si può fare attività subacquea un po’ ovunque; tuttavia, se decidete di cimentarvi nelle immersioni, ci sono luoghi che vi consigliamo di non perdere per nessuna ragione al mondo. I siti subacquei più interessanti dell’Adriatico sono senz’altro le pareti rocciose sommerse e le grotte subacquee, i relitti di navi e gli aerei affondati. L’area montuosa a due passi dal mare ed alle spalle della Dalmazia è una delle più straordinarie aree naturali del mondo: si tratta d’un terreno carsico stracolmo di fenditure, grotte, pozzi e canali. A parte la specificità del mondo vegetale ed animale che vive soltanto nell’Adriatico e che rappresenta un’inesauribile fonte di motivi per safari fotografici memorabili, tra le località subacquee più attraenti segnaliamo ancora una volta i siti archeologici ed i relitti. Il mare Adriatico offre un’ampia scelta di siti per immersioni subacquee: sarà sufficiente affidarsi ad un istruttore subacqueo esperto per scoprire, in un modo sicuro, immediato e coinvolgente, le migliori località subacquee della Croazia. Ogni centro diving che si rispetti sarà in grado di rendere la vostra immersione subacquea un’avventura sicura, divertente e memorabile. Una curiosità: i fondali croati custodiscono 1.500 grotte e caverne e 15.000 relitti subacquei Grazie alla straordinaria limpidezza del mare ed alla ricchezza dei suoi fondali, pieni di grotte, caverne e scogli som- mersi (per non parlare del numero di relitti affondati nelle sue acque), il turismo subacqueo nell’Adriatico vive un momento di gran crescita. Si suppone, inoltre, che l’Adriatico nasconda ancora almeno 1.500 grotte e caverne sommerse non ancora scoperte. Sui suoi fondali riposano ben 15.000 relitti tra navi, sommergibili ed aerei. Gli incontri con i relitti sono un’esperienza unica: ogni relitto, infatti, ha una storia interessante da raccontare; ogni relitto è un monumento al coraggio ed alla tragedia umana. Negli ultimi dieci anni, il turismo subacqueo croato ha fatto registrare una crescita del 15-20 percento. Cresce parallelamente anche il numero di centri diving specializzati, nati in prossimità dei più interessanti siti subacquei dell’Adriatico. Sono più di cento i centri croati abilitati alla pratica subacquea, con la maggiore concentrazione in Istria, nel Quarnero e nella Dalmazia centrale. I centri subacquei e gli specialisti del turismo subacqueo dispongono dell’attrezzatura necessaria e d’istruttori abilitati per la pratica delle immersioni sportive in apnea e con le bombole. Nel loro ambito s’organizzano anche scuole per principianti e corsi avanzati, nonché tour subacquei guidati. I club subacquei vi aiuteranno nel disbrigo delle pratiche per l’ottenimento del tesserino subacqueo per le immersioni in profondità nelle aree dove ciò è consentito. Il patrimonio naturale e culturale del mondo sommerso croato è tutelato dalla Legge sulle attività subacquee, che disciplina le immersioni individuali e quelle di gruppo. In alcune aree protette l’attività subacquea è interdetta; per altre (solitamente nei parchi) è necessario un particolare permesso rilasciato dalla direzione del parco o dall’ufficio preposto dell’amministrazione locale (ww.diving-hrs.hr). Camere iperbariche a Zagabria e lungo l’intera costa croata Le camere iperbariche, importantissime per risolvere problemi di decompressione, sono ubicate a Zagabria, Spalato, Pola, Zara, Dubrovnik e Crikvenica. Su un totale di 70 mila immersioni circa, ogni anno in Croazia si registra la necessità di una trentina d’interventi di decompressione in camera iperbarica, numero che è destinato a crescere col passare degli anni. Il nostro paese è dotato di diverse strutture per la decompressione: la camera iperbarica di Zara, ad esempio, può accogliere sei pazienti alla volta ed è dotata di precamera. Disporre d’una precamera è molto importante: se lo stato generale del paziente si complica, infatti, lo specialista può entrare nella precamera (dove i valori della pressione si eguagliano gradualmente a quelli della camera iperbarica) e può intervenire direttamente sul paziente ospitato nella camera iperbarica. Zara vanta anche il Centro internazionale d’archeologia subacquea del Mediterraneo, mentre è ancora in fase embrionale l’idea della fondazione di un istituto per lo studio delle tecniche d’immersione. Camera iperbarica di Pola - OXY – Clinica di baromedicina Tel. +385 (0)52 215 663, Tel./Fax: ++ 385 (0) 52 217 877 Cell: ++385(0)98 219 225 (per le urgenze) www.oxy.hr 41 Press 2010 Camera iperbarica di Crikvenica – OXY – Clinica di baromedicina Tel. +385 (0)51 785 229 Camera iperbarica di Spalato – Istituto di medicina subacquea Tel.: ++ 385 (0) 21 354 511 Camera iperbarica di Spalato Tel./Fax: ++ 385 (0) 21 361 355, 343 980, Cell: ++385(0)91 546 13 13 Camera iperbarica di Dubrovnik Tel.: ++385 (0) 20 431 687, Cell: ++385(0)98 945 3435 Camera iperbarica di Zagabria Tel.: ++385 (0)1 290 23 00, Fax: ++385 (0)1 290 3723, Cell: ++385 (0)91 501 5556 Cicloturismo Andare in bici è uno dei migliori modi per scoprire le bellezze di un paese. Chi decida di attraversare la Croazia in bicicletta, sappia che l’attendono chilometri e chilometri di percorsi di vario tipo e difficoltà. Chi viaggia in bici non ha limiti. Gli itinerari croati solitamente non richiedono un grande sforzo fisico ed offrono l’incredibile varietà naturale dei paesaggi tutti vallate e monti dell’assolata Istria, i sentieri dei boschi del Gorski kotar, le verdi colline del Hrvatsko zagorje e le piane della Slavonia o del Turopolje. In bici potete visitare anche le isole, d’estate certamente meno verdi ma, in compenso, circondate dall’azzurro d’un mare incantevole. L’avventura in bici non può prescindere dai parchi nazionali insulari di Mljet (Meleda) e Brijuni (Brioni), come anche dalle maggiori isole croate (Krk, Cres, Rab, Pag, Ugljan, Pašman, Dugi otok, Brač, Hvar, Vis e Korčula). Ai piedi delle montagne croate troverete un po’ dappertutto ottimi terreni per la pratica del mountain biking. Amate le salite impegnative e le discese ricche d’adrenalina? Vi consigliamo l’Učka, le montagne del Gorski kotar, lo Žumberak e gli itinerari che, attraverso Vinodol, s’inerpicano sulla Velika Kapela; senza dimenticarei percorsi che, passando per la Lika, raggiungono il Velebit o che, attraversate le regioni montane tra i fiumi della Dalmazia, passano per il versante continentale del Biokovo. La qualità del ciclismo di montagna in Croazia è data dalla diversità dei terreni, dei paesaggi, della vegetazione e del clima. Ciascun territorio insulare, costiero, montano o continentale è, a suo modo, specifico ed interessante. Ai ciclisti si chiede soltanto di rispettare la natura e chiunque incontrino lungo il percorso: ecco perché non si dovrebbero utilizzare i sentieri riservati alle passeggiate o al trekking, evitando anche di andare per la natura là dove non ci sono percorsi ciclistici segnalati. Sulle isole croate c’è una forma di turismo che sta prendendo sempre più piede: il mare e la costa si scoprono in barca, l’interno in bici. Per quanto riguarda, invece, il cicloturismo e la creazione di una rete “personalizzata” di percorsi ciclistici, l’Istria è la regione croata che offre di più. Sarebbe davvero un gran peccato visitare l’Istria e non godere della sua fitta rete di percorsi ciclistici che attraversano ogni più pittoresco lembo della penisola. Per saperne di più www.bike-istra.com. Per quanto riguarda il resto della Croazia www.pedala.hr Rafting Il rafting, come sistema di trasporto fluviale, vanta una lunga tradizione in Croazia. Il primo rafting moderno ed avventuroso sulle acque selvagge della Croazia fu introdotto verso la fine degli anni ’80 e permise di scoprire l’incantevole bellezza dei fiumi croati, sino ad allora conosciuta soltanto da pochi avventurieri, appassionati del kayak e della pesca. Neanche i pionieri dei tour commerciali per i fiumi, buoni conoscitori delle acque croate, avrebbero potuto immaginare il boom di popolarità del rafting fluviale nel nostro paese, praticato su acque che raramente presentano pericolose rapide ed onde improvvise. Grazie a loro, migliaia di persone hanno potuto vivere da vicino l’esperienza indimenticabile della magia del fiume, delle rive verdeggianti, dei ripidissimi canyon e delle profondità trasparenti. I fiumi del continente sono attorniati da fitti boschi ed alte montagne, mentre quelli in prossimità del mare hanno rive verdeggianti e profonde gole di roccia nuda. Il loro denominatore comune è il verde trasparente delle loro acque, dalla superficie sino al fondo. Il grado di difficoltà delle acque selvagge croate è mediamente di III livello, ad eccezione delle acque della Dobra e dell’Una, con tratti di IV livello. Il rafting propone discese per neofiti che si svolgono sulle acque di fiumi solitamente calmi con qualche leggera rapida mai di livello superiore al I o al II ed adatte, dunque, a partecipanti d’ogni età, in condizioni di forma fisica scadente e per nulla abili nel nuoto. Ci sono, poi, discese con tratti di II e III livello, adatti a partecipanti con una discreta forma fisica, ma senza alcuna precedente esperienza in fatto di rafting. Solitamente queste avventure comprendono anche tratti da percorrere a piedi e il bagno nelle acque dei fiumi. La Kupa scorre dal Parco nazionale Risnjak tra boscose montagne e lussureggianti vallate. Il rafting è praticabile in primavera e dopo abbondanti piogge. La Dobra è un fiume con tratti di superficie e tratti ipogei. Il rafting sulla Dobra è sempre un’esperienza unica perché le dighe ed i laghi artificiali creati lungo il suo corso garantiscono una quantità ed un flusso idrico costanti. La Mrežnica, tra una cascata e l’altra, è un fiume placido. Nel tratto superiore, che attraversa gole montane, il rafting presenta elementi di canoismo. La Korana nasce nei Laghi di Plitvice. Dopo abbondanti piogge e nel periodo dello scioglimento delle nevi, questo fiume presenta un interessante tratto che scorre ai piedi della suggestiva località di Rastoke e, seguendo il corso della corrente, prosegue lungo una gola. Il fiume Una segna il confine tra la Croazia e la Bosnia. Il rafting sull’Una può trasformarsi in un’esperienza molto eccitante nel tratto che parte, nel senso della corrente, dalla 42 Press 2010 cascata di 20 metri di Štrbački buk (ma soltanto in condizioni di livello idrico elevato). La Zrmanja abbonda d’acqua in primavera. In estate, per attraversare i più bei canyon della Croazia, ci si deve servire d’imbarcazioni più piccole (canoa e kayak). Il rafting sulle acque della Krka, nel tratto superiore del parco nazionale, è possibile grazie all’affluente Butišnici, le cui acque sono controllate da una diga. Il rafting è l’unico modo per vivere appieno le bellezze naturali di questo lembo di parco, con la sola accortezza d’evitare la cascata Bilušić Buk di 12 metri pagaiando sotto la riva. Le acque della Cetina, attraverso una galleria, sono dirottate verso la centrale idroelettrica costiera. Per questo motivo, nella gola naturale attraversata dal suo corso non c’è mai acqua sufficiente per il rafting. Attraversatelo lo stesso per ammirare la lussureggiante vegetazione lungo le rive, la sua limpidissima acqua e l’abbondanza d’alte pareti rocciose, di cascate e di grotte. Per il rafting sui fiumi croati s’impiegano imbarcazioni ottimamente manovrabili costruite con materiali molto resistenti. Il rafting organizzato non può prescindere dalla partecipazione di uno skipper e dall’attrezzatura necessaria ad ogni partecipante: giubbotto di salvataggio, tuta e scarpette di neopren, casco e pagaia. Il rafting non è praticabile nei fiumi con passaggi molto stretti e cascate tufacee friabili. Kayaking Le limpide, calde e verdi acque di tanti torrenti e fiumi croati sgorgano in prossimità delle pendici montane, scorrono attraverso i canyon e, superando una sequela di barriere tufacee, vanno a formare cascate spumeggianti. Attraggono per la loro bellezza, non per la loro pericolosità. Se non siete esperti, potrete evitare le alte cascate e le rapide più pericolose procedendo lungo la riva. Le piene primaverili consentono ai più esperti di provare il piacere supremo delle discese nelle acque selvagge, mentre i tour estivi sono ideali per i principianti. Dalle maggiori località turistiche costiere s’organizzano quotidianamente gite in kayak per le acque dei fiumi Kupa, Gacka, Zrmanja e Trebižat. Sebbene il kayaking in Croazia vanti una lunga tradizione ed acque meravigliose, non lo si può certo definire uno sport di massa. I periodi ideali per un’avventura in kayak sui fiumi Dobra, Mrežnica, Una, Kupa, Korana, Cetina, Krupa e Zrmanja sono la primavera ed i primi giorni dell’estate. I fiumi sono stracolmi d’acqua, le cascate sono numerose, il grado di difficoltà d’alcuni tratti raggiunge anche il III ed il IV livello. Nel Parco nazionale del fiume Krka vigono alcuni limiti alla pratica del kayaking: in ogni caso ci si deve rivolgere alla direzione del parco. Lo stesso vale per il fiume Krupa ed il Parco naturale del Velebit, mentre, per praticare il kayaking sulle acque della Zrmanja occorre pagare una tassa all’Ente parco. Nella gran parte dei fiumi operano agenzie locali di kayaking, canoismo e rafting che saranno liete di fornirvi ogni informazione necessaria e di aiutarvi nell’organizzazione della vostra spedizione. Per saperne di più: www.riverfree.hr In kayak per il mare adriatico Girovagare per l’Adriatico in kayak è molto differente che andare a remi per gli oceani, il mar Mediterraneo o i mari del Nord. Un mare limpido e caldo ed innumerevoli piccoli golfi e spiagge fanno del sea kayaking sull’Adriatico una delle esperienze del genere più belle d’Europa. Andando in kayak scoprirete posti che con uno yacht non avreste mai la possibilità di raggiungere: calette nascoste con spiaggette di sabbia, ghiaia o scogli, lagune dall’acqua bassa e grotte. Dalle isole Brioni, a nord, sino alle isole Elafiti ed all’isola di Mljet a sud, gli arcipelaghi sono l’ideale per un’avventura d’island hopping: da porticciolo a porticciolo, da golfo a golfo, una pagaiata di qualche miglio e tanti approdi. La distanza tra le isole spesso non è grande; il kayak, poi, vi consente di percorrere i fiumi entrandovi dalla loro foce (Mirna, Zrmanja, Krka, Cetina) o dal loro delta (Neretva). In Croazia è possibile noleggiare kayak in polietilene ad uno o due posti. Sarebbe un peccato non avere con sé la maschera, il boccaglio e le pinne per poter godere appieno della limpidezza del mare e dei suoi ricchi fondali. Ovunque vi troviate, non vi sarà difficile trovare una sistemazione per la notte (tra campeggi, case per le vacanze, pensioni, appartamenti o alberghi) o un negozio di generi alimentari. Sono i parchi nazionali insulari di Mljet, Brijuni e Kornati ad attirare maggiormente l’interesse dei turisti. Ciascuna isola, tuttavia, spicca per una sua particolarità: sull’isola di Lokrum (Lacroma), ad esempio, protesa davanti all’antico porto di Dubrovnik, c’è una straordinaria riserva della vegetazione boschiva. Ognuna delle 13 isole Elafiti è una straordinaria meta per gli appassionati del kayak: una natura stupenda, ville rinascimentali, chiesette in legno e tanta pace senza il traffico delle automobili. Oltre ai loro tanti motivi d’interesse, v’offriranno un sicuro riparo ed il necessario rifornimento lungo la rotta che, da Cavtat o Dubrovnik, vi porterà a Mljet. Il mare croato, insomma, garantisce una navigazione piacevole e sicura a tutti coloro che decidano di scoprirlo in kayak. Quasi tutte le isole croate hanno una forma allungata e sono disposte parallelamente alla costa, offrendo così un riparo dai venti e dalle onde più insidiosi; tra i venti del nostro paese, i più frequenti sono il maestrale pomeridiano, la bora nord-orientale e lo scirocco sud-orientale. Canoismo I più bei fiumi croati scorrono per le aree carsiche con acque piene di cascate tufacee e rive ricoperte da una fitta vegetazione baciata dal sole. Le cascate trattengono tra gli strati tufacei una quantità d’acqua sufficiente anche nei mesi più secchi. Le acque dei fiumi perdono la loro limpidezza ed il loro colore verde soltanto in occasione delle forti piogge primaverili o autunnali. Per andare in canoa vi sarà difficile trovare fiumi tanto interessanti e facili da attraversare come quelli croati, con posti magici per campeggiare o per praticare la pesca sportiva. Le cascate spesso interrompono la navigazione in canoa; raggirarle non è mai un grosso problema e consente di ammirarle in tutta la loro bellezza. 43 Press 2010 D’estate, a bordo di un’imbarcazione o a nuoto, potrete scoprire il mondo misterioso e le imponenti grotte che si nascondono sotto “il sipario” delle cascate. I fiumi, i cui corsi passano attraverso fantastiche gole, non sono mai così lontani dalla costa marina orientata al turismo, anche se le loro caratteristiche orografiche e biologiche si differenziano grandemente da quelle litoranee. È per questo che in quasi tutte le località turistiche della costa s’organizzano gite di una giornata sui fiumi dell’interno, adatte anche alle famiglie con bambini: le escursioni, infatti, prevedono solitamente la presenza di guide ed esperti canoisti che sopperiscono, con la loro tecnica, alla vostra inesperienza. La Croazia vanta una tradizione secolare nell’uso della canoa. Resti di semplicissime canoe ricavate dal tronco d’un albero sono stati ritrovati nei pressi dei Laghi di Plitvice, mentre le tradizionali trupice sono tutt’oggi impiegate per la pesca od il trasporto sulle acque del fertile delta del fiume Neretva (Narenta). Nella maggior parte dei fiumi e dei laghi esistono limitazioni alla navigazione in canoa allo scopo di tutelare le comunità vegetali ed animali e le formazioni geologiche più sensibili. Le direzioni delle aree protette e le agenzie turistiche sono in grado di fornirvi ogni informazione necessaria per la vostra avventura in canoa e una buona sistemazione in campeggio. Per saperne di più: www.riverfree.hr L’avventura in canoa per i fiumi della Croazia diventa anche una sensazionale esperienza di cultura. I monasteri di Visovac e di Sant’Arcangelo si trovano sulle verdi colline bagnate dai fiumi Krka e Krupa. Il complesso di mulini Radmanove mlinice, sul fiume Cetina, come anche i mulini sul fiume Krka, sono splendidi esempi d’architettura rurale. Sovente lungo il fiume avrete modo di ammirare resti di castelli, antichi borghi e fortezze. Alcuni si presentano davvero in ottimo stato, come il castello di Trakošćan, sovrastante l’omonimo lago, e le fortezze d’Ozalj e di Dubovac, lungo il fiume Kupa. L’imponente fortezza di Knin ed i resti della romana Burnum sorgono nei pressi del fiume Krka, mentre lungo la Neretva potrete ammirare i resti dell’antica Narona. croato adatto alla pratica di questo sport. In autunno ed in primavera, i venti più frequenti sono la bora e lo scirocco, spesso molto più forti dei venti termici e vera e propria “leccornia” per gli appassionati di windsurfing. In condizioni di scirocco, i posti più frequentati sono Premantura (presso Pola), Medulin, Biograd e Žnjan (presso Spalato); quando soffia la bora, Ližnjan (presso Pola), Baška sull’isola di Krk, Sabunike (presso Zara), Povlja sull’isola di Brač, ecc. I venti dell’Adriatico La bora (loc. bura) - vento secco, freddo, di provenienza nord-orientale, soffia a raffiche e raggiunge la sua maggiore intensità provenendo dal Velebit e dal Biokovo; in estate, purifica l’aria e rinfresca; è un vento prevalentemente invernale. Lo scirocco - vento umido proveniente dal mare, più frequente nella costa meridionale. Può causare marosi. Il maestrale - vento diurno e rinfrescante, proviene dal mare. Di norma soffia da mezzogiorno per spegnersi verso la sera. Il wakeboarding, sport che negli ultimi anni conta un numero sempre maggiore d’adepti, è la versione marina dello skatebording. Questo sport prevede tre discipline: il boat wakeboard (al traino dietro un motoscafo), lo ski lift o cable wakeboard (con la fune da traino usata per lo sci nautico) ed il wakeskate, recente disciplina che si pratica con una tavola senza leash al traino di un motoscafo o sullo ski lift. Photo: Ivo Pervan Windsurfing Tra le oltre mille isole della Croazia, è facile cogliere un buon vento favorevole proveniente dalla terraferma o dal mare. L’intensità del vento e delle onde non è mai solitamente troppo forte; e quando ne avete abbastanza di vento e di onde, non dovete far altro che rifugiarvi in una caletta: quando il vento cessa, è il caso di godersi la bonaccia! La nostra terra offre ottime condizioni per imparare ad andare sulla tavola a vela. Non deve sorprendere, quindi, il gran numero di scuole di windsurfing sorte praticamente in ogni piccolo e grande centro turistico lungo la costa. A prescindere dalle condizioni ambientali o dal periodo, la costa dell’Adriatico croato offre davvero tante possibilità per la pratica del windsurfing. Durante i mesi estivi, ad esempio, si sfruttano i cosiddetti venti termici, come il maestrale. I più noti luoghi per il windsurfing sono Bol sull’isola di Brač (Brazza) e Viganj sulla penisola di Pelješac (Sabbioncello), ma il maestrale, soffiando un po’ dappertutto lungo la costa (e rinforzando, di norma, verso sud), rende tutto il litorale Arrampicate ed alpinismo Innumerevoli sono le strade ed i sentieri che v’invitano a scoprire le bellezze ed il fascino della natura croata: sulle montagne, nelle vallate e nelle gole dei fiumi, attraverso campi carsici e fitti boschi, sulle isole di pietra e sulle verdi colline dell’entroterra. In quest’intrico di differenti ambienti naturali, potrete raggiungere a piedi i posti più misteriosi compresi tra la superficie del mare e la cima più alta della Croazia (Dinara, 1831 m): i parchi naturali, le riserve, i parchi nazionali ed altre aree di gran rilievo naturalistico come la Slavonia, la Barania, la Croazia settentrionale (Hrvatsko zagorje, Međimurje, Podravina), il Gorski kotar, l’Istria, la Dalmazia e la Dalmatinska zagora, senza dimenticare le centinaia d’isole ed i rilievi della catena Dinarica lungo la 44 Press 2010 costa. Učka, Velebit, Mosor, Biokovo, Sniježnica: queste montagne riservano esperienze indimenticabili. Sul versante continentale le vie d’accesso sono solitamente più semplici, mentre le arrampicare sul lato opposto, quello che dà verso la costa, regalano vedute mozzafiato sul mare e sulle isole. Sebbene le montagne croate non siano eccezionalmente alte, non essendovi cime che superino i 2.000 metri, esse sono tuttavia molto interessanti. La catena delle Dinariche, quasi tutta compresa nel territorio croato, è conosciuta in tutto il mondo come una regione tipicamente carsica. Le caratteristiche specifiche del carso, con rilievi ugualmente interessanti tanto in superficie, quanto nelle profondità della terra, rendono le arrampicate e l’alpinismo in Croazia esperienze davvero uniche. Le Dinariche offrono una gran varietà d’ambienti differenti. A nord, ad esempio, nel Gorski kotar, le montagne sono più basse e più docili, mentre quelle meridionali, soprattutto quelle della Dalmazia, sono più alte ed aspre. I monti che s’ergono tra i fiumi Sava e Drava sono, invece, più antichi, più docili, relativamente bassi, ricchi d’acqua e di vegetazione, ideali, dunque, per passeggiate all’aria aperta e per facili arrampicate. Per vivere una bella avventura a piedi ogni stagione è buona: dai primi tepori primaverili sino all’autunno inoltrato, mentre l’inverno propone sfide alle quali gli entusiasti dell’outdoor non sapranno resistere. Armatevi di sci, racchette da neve, scarponi chiodati e piccozze e partite per la vostra arrampicata sul Risnjak, sullo Snježnik e sulle altre cime del Gorski kotar, sulle Samarske e Bijele stijene (Velika Kapela), sul Sjeverni e sul Srednji Velebit (Velebit settentrionale e centrale). Con molta meno esperienza e tanta energia positiva, potrete vivere il fascino invernale dei parchi naturali Medvednica, Samoborsko gorje e Žumberak, sulle montagne del Hrvatsko zagorje (Ivanšćica e Kalnik), nel Parco naturale Papuk, sulla Krndija e sullo Psunj. Vie per la scalata di differente lunghezza e grado di difficoltà (per principianti e per provetti scalatori) sono state realizzate sulle pareti rocciose della Paklenica, del Velebit, dell’Učka, sulla Dinara e sulla Dinara d’Omiš, sul Mosor e sul Biokovo, come anche su alcune isole (Brač, Vis, Mljet). Klek, Samarske e Bijele stijene, Kalnik, Papuk... ecco i nomi delle mete per l’arrampicata più note della Croazia continentale. Gli arrampicatori, di norma, usano ciascuno la propria attrezzatura; le scuole d’arrampicata, tuttavia, garantiscono ai loro allievi anche il noleggio dell’attrezzatura necessaria. L’arrampicata libera (o free climbing) è uno sport estremo sempre più popolare, nonostante la sua oggettiva pericolosità. Per arrampicarsi su una parete ci si serve soltanto del proprio corpo. Chi pratica questo sport deve attenersi ad alcune regole molto rigide: non si può ispezionare il terreno prima dell’arrampicata e non ci si può riposare appoggiandosi ad una corda o ad un attrezzo precedentemente fissato sulla parete. Lo scopo è proprio quello di arrampicarsi senza l’aiuto dell’attrezzatura, ed il premio finale per una simile fatica è sempre una veduta panoramica d’una bellezza incomparabile. Gli alpinisti croati hanno partecipato (anche nel ruolo d’organizzatori) a tante spedizioni sull’Himalaya e sulle altre cime più alte del mondo. I free climbers hanno una storia più recente, ma altrettanti successi nelle competizioni alle quali hanno partecipato in giro per il mondo. Tanti sono i club per l’arrampicata libera e tecnica sia nella Croazia continentale, sia nei centri litoranei, operanti tanto in seno alla Federazione Alpinistica Nazionale, quanto come associazioni indipendenti. Sulle montagne un letto caldo e confortevole, anche se senza pretese di lusso, lo si può trovare in tanti rifugi, nelle aziende agrituristiche e nei campeggi. I piccoli alberghi e le pensioni si trovano solitamente nei centri abitati. Le vie di montagna sono contrassegnate con un cerchio bianco in campo rosso (sul tronco d’un albero o su un masso); in montagna troverete indicazioni per gli invii che portano alla vetta, le sorgenti, le grotte ed i rifugi. La Lega del trekking è un insieme di gare di corsa che abbraccia le più belle aree montane della Croazia: il Velebit, l’Učka, il Risnjak, il Mosor e la Medvednica. Le corse sono suddivise in due categorie e sono adattate alle esigenze d’ogni tipo di partecipante: dilettanti, sportivi, turisti ed appassionati della montagna. Durante la corsa, ogni partecipante deve avere con sé l’attrezzatura necessaria per orientarsi nella natura su differenti terreni. I concorrenti devono pianificare le scorte di cibo necessarie ed elaborare la strategia della corsa, del riposo e del sonno, attenendosi alle regole della gara. Speleologia Il territorio carsico abbonda di grotte e pozzi per la gran parte inesplorati. Ve ne sono oltre 8.500 e si trovano un po’ dappertutto: nella Croazia continentale, sulle isole, lungo i corsi dei fiumi, sotto il mare, sulle montagne, ecc. Alcuni siti speleologici sono in tutto o in parte aperti al pubblico, anche ai visitatori senza alcun’esperienza in fatto di speleologia (Istria, Gorski kotar, Medvednica, Papuk, Kordun, Lika, Dalmazia e Dalmatinska zagora). Si tratta di grotte differenti l’una dall’altra, ricche di stalattiti, stalagmiti e d’altre formazioni carsiche. Tante cavità ipogee sono classificate come beni geomorfologici protetti, come la Modra špilja (Grotta azzurra) sull’isola di Biševo, le grotte Cerovačke presso Gračac, la Manita peć sulla Paklenica e la Veternica, a due passi da Zagabria. Protetti sono anche gli animaletti, i relitti e le specie endemiche che abitano le cavità ipogee: insetti, molluschi bivalvi, spugne, il proteus (uno stranissimo animaletto delle caverne); tra essi segnaliamo la špiljska pijavica (Croatobranchus mestrovi), una scoperta biospeleologica della caverna Lukina jama sul Velebit. Šandalji, nei pressi di Pola, vanta i più antichi resti (risalenti a ca. 1 milione d’anni) dell’Homo erectus trovati in Croazia; nella semigrotta Hušnjakovo, a due passi da Krapina, sono stati ritrovati resti fossili dell’uomo di Neanderthal risalenti a ca. 120.000 anni fa. Tra le tante curiosità dell’isola di Brač, segnaliamo la Zmajeva špilja (Grotta del Drago) ed alcuni altari ricavati in una grotta nei pressi dell’eremo di Blaca. 45 Press 2010 Photo: Ivo Pervan Tra le aree più adatte al volo estremo ed all’avventura aerea segnaliamo: l’Učka e la Ćićarija in Istria, il Gorski kotar, il Velebit, il Mosor ed i rilievi della Dalmatinska zagora, giù sino alla Dinara, al Biokovo, al Rilić, alla penisola di Pelješac ed alle isole di Krk, Brač e Hvar. Tra le verdi località continentali segnaliamo: il Hrvatsko zagorje, la Medvednica, il Samoborsko gorje, lo Žumberak, il Papuk, la Krndija e la Moslavačka gora. Volete saperne di più sulle formalità del volo, i permessi necessari e le condizioni meteo? Rivolgetevi ai club di volo estremo (www.caf.hr) o alle scuole di volo aperte un po’ ovunque in Croazia. Equitazione Corse adventure Nelle pianure bagnate dai fiumi Sava, Drava e Danubio, l’equitazione e l’allevamento dei cavalli destinati allo sport, alla caccia o al lavoro nei campi hanno una lunga tradizione. Cavalcando per i campi ed i boschi croati, potrete scoprire interessanti riserve d’uccelli, pesci e selvaggina e la tradizionale architettura rurale dei paesi e delle tenute contadine. Sui pendii del Papuk, invece, potrete gustare il bouquet degli eccellenti vini di Kutijevo in un ambiente rilassante d’acqua sorgiva e di terme. A Đakovo (Slavonia) c’è la più famosa scuderia d’allevamento dei cavalli lippizzani appartenenti alla linea mezzosangue croata nota col nome di Tulipan: eleganti, robusti e resistenti, sono esemplari di media altezza ma dall’incedere altezzoso. In Istria segnaliamo l’allevamento della razza equina nostrana detta Istrijanac. L’equitazione per la valle del fiume Cetina è l’occupazione preferita dei cavalieri alkari di Sinj (Segna) fin dall’inizio del XVIII secolo. Gli amanti dell’ippoturismo, sui sentieri brulli del Velebit, saranno premiati dalla vista dei fenomeni naturali della montagna e dalle incredibili vedute che spaziano sul mare e sulle isole sottostanti. Sono circa dieci le corse adventure organizzate ogni anno in Croazia che mettono insieme diverse discipline sportive che si praticano all’aria aperta, come le arrampicate, l’alpinismo, il kayaking, il mountain biking, il rafting, ecc. Le sfide si svolgono in aree selvagge difficilmente accessibili. Il genere di discipline ed il loro ordine dipende dal tipo di terreno e dall’ambiente naturale circostante. Le corse adventure presentano varie lunghezze e possono durare da alcune ore ad alcune settimane. La natura preservata della Croazia, con la sua bellezza, ma anche con i suoi pericoli, offre mille occasioni di sfida, per questo motivo, le corse adventure in Croazia hanno raggiunto rapidamente una gran popolarità anche tra gli appassionati provenienti dall’estero. È frequente l’organizzazione di gare di rafting, kayaking e mountain biking, gare di corsa ad orientamento, voli in parapendio e gare d’arrampicata, maratone, triathlon ed altri eventi sportivi outdoor. Questo genere d’attività e di competizioni, in forma più leggera, è spesso introdotto nei programmi di team building e d’eventi all’aria aperta. Le possibilità di stare insieme e socializzare bivaccando attorno ad un fuoco sono pressoché infinite; ecco perché i programmi di team building ed i viaggi incentive, che comprendono questo genere d’attività outdoor, sono ritenute così importanti per rinsaldare la collaborazione, rafforzare l’autostima e far nascere sinceri sentimenti d’amicizia tra i partecipanti. Voli col paracadute, in deltaplano o in mongolfiera Sempre più numerosi sono gli appassionati che in Croazia, terra dall’aspetto mutevole e dalle condizioni climatiche favorevoli, si cimentano nei voli col paracadute, in deltaplano o in mongolfiera. Montagne baciate dal sole ed affacciate al mare come l’Učka ed il Biokovo, come anche alcuni rilievi insulari, danno vita a condizioni di prim’ordine per il volo estremo. Chi ama il volo, in Croazia non è condannato a frequentare solo una località. Le montagne che seguono il profilo della costa sono luoghi ideali per i voli cross country: tante ore per aria, ad ammirare il litorale, il mare e le isole. Un viaggio veramente avventuroso sulle ali del vento! Le montagne affacciate al mare ed alle isole offrono eccezionali condizioni per un volo estremo in parapendio o in deltaplano. A differenza delle montagne tutte roccia del litorale, i monti e le pianure della Croazia continentale sono ricchi di verde e di boschi. La regione del Hrvatsko zagorje e le piane della Slavonia rappresentano un’ottima scelta per il volo in mongolfiera. Lo škraping, una specificità tutta croata. Questa manifestazione turistico-sportiva, il cui nome deriva dalla parola dalmata škrapa che vuol dire roccia aguzza, nasce dalla combinazione di varie attività sportivo-ricreative. Fare lo škraping significa arrampicarsi, saltare e correre tra le rocce ed orientarsi nella natura. Lo škraping, è una sorta di trekking praticato tra rocce acuminate ed una fitta vegetazione. Annoverata tra le corse adventure, comprende due gare: per gli atleti “professionisti” ed i membri della Lega trekking croata è previsto un percorso di 40-45 km; per i dilettanti la sua lunghezza è ridotta a 15-20 km. Lo škraping di quest’anno ha attirato sull’isola d’Ugljan (Ugliano) ben 500 concorrenti provenienti da vari paesi. 46 Press 2010 Paintball IL turismo benessere e terme I grandi spazi all’aria aperta nei dintorni delle città e dei centri turistici sono particolarmente adatti al gioco del paintball, probabilmente lo sport estremo che, negli ultimi dieci anni, ha raggiunto il maggior grado di diffusione. I poligoni per il gioco del paintball sono sparsi un po’ ovunque: nei dintorni d’alcune città istriane ed in diverse località della Croazia continentale, mentre è in forte ascesa anche in Dalmazia. La maggior parte dei poligoni è aperta tutto l’anno, con l’eccezione d’alcune strutture soltanto estive. Il gran potenziale del turismo sanitario È in continua crescita il numero dei turisti stranieri provenienti dai paesi dell’Europa occidentale che decidono di utilizzare il periodo di vacanza trascorso in Croazia come occasione per usufruire dei servizi medico-sanitari offerti dai nostri specialisti (soprattutto nel campo dentistico e della chirurgia estetica), i quali, ad un prezzo molto inferiore, offrono la stessa qualità dei loro colleghi dell’Europa occidentale. Nello sviluppo raggiunto, come anche nelle previsioni di sviluppo futuro, i punti di forza dell’offerta del turismo medico-sanitario croato riposano nella grande eterogeneità del nostro patrimonio naturale, nella qualità ecologica del nostro territorio, negli alti standard qualitativi dei nostri servizi medico-sanitari, nell’ottimo sistema di formazione professionale in campo medico e chinesiologico e nella salubrità dell’acqua, del mare, del clima e del cibo. Lo sviluppo del turismo medico-sanitario è maggiormente avvertibile nelle regioni turisticamente più avanzate come l’Istria e la Dalmazia; tuttavia, anche Zagabria, grazie alla sua favorevole posizione geografica e alla vasta gamma di servizi offerta, è sempre più spesso meta del turismo sanitario. La Croazia vanta, infatti, una ventina di cliniche specialistiche private di buon livello e diverse strutture pubbliche come la Clinica per la chirurgia plastica ed estetica KB Dubrava (Zagabria) ed i reparti di chirurgia plastica degli Ospedali (KBC) di Zagabria, Fiume e Spalato, più un buon numero di centri specializzati minori in città come Osijek, Varaždin e Dubrovnik. Sempre maggiore è il numero degli studi dentistici delle città e dei centri turistici sull’Adriatico a proporre il pacchetto “vacanza al mare + servizi dentistici”. Un ottimo esempio di turismo medico-sanitario è offerto dalla Clinica specialistica per la riabilitazione medica Biokovka nella città di Makarska. Aperta 365 giorni l’anno, contribuisce ad aumentare il livello d’utilizzo delle strutture alberghiere dei dintorni ed attrae un gran numero di turistipazienti provenienti da vari paesi, in particolare dalla Norvegia. In tema d’offerta dei servizi medico-sanitari specialistici ai turisti stranieri, come anche, in generale, in tema di turismo sanitario, per garantire il pieno sviluppo di questo settore è necessario che la Croazia sottoscriva convenzioni internazionali con i paesi dei mercati incoming. I paesi dell’Unione Europea, infatti, fanno parte di un mercato unico e le risorse investite nell’assistenza medico-sanitaria dei propri cittadini in un altro paese-membro sono rimborsate al paziente direttamente dall’istituto d’assistenza sanitaria del paese da cui proviene. Photo: Sergio Gobbo Vacanze nei fari Gli edifici dei fari, eretti solitamente in luoghi solitari ed impervi, immersi in paesaggi naturali di una bellezza intatta, garantiscono una vacanza speciale a tutti coloro che vanno in cerca di un’esperienza alla “Robinson Crusoe”. Il diretto contatto con la natura più autentica vi libererà dallo stress quotidiano. I 13 fari croati sono sparsi per tutta la costa adriatica, dall’Istria sino a Dubrovnik: Savudrija (Salvore), Rt Zub, Sv. Ivan na pučini, Porer, Veli Rat, Prišnjak, Sv. Petar, Pločica, Sušac, Struga, Palagruža, Sveti Andrija e Host. Ricordatevi che la sistemazione nei fari è possibile, durante i periodi d’alta e bassa stagione, soltanto da sabato a sabato; nelle altre stagioni dell’anno è possibile prenotare anche per un periodo più breve (un weekend, per esempio) in tutti i fari croati, ad eccezione di Palagruža e Sušac. Altro particolare: ad eccezione dei fari ubicati a Rt Zub, Prišnjak, Pločica e Sv. Petar, in tutti gli altri dovrete condividere gli spazi comuni dell’edificio con l’addetto al faro. L’offerta turistica croata dovrebbe proporre altri 15 fari, almeno secondo i programmi della società pubblica “Plovput” alla quale è stato affidato il compito di amministrare i 48 fari disseminati sulla sponda croata dell’Adriatico. Per saperne di più: www.lighthouses-croatia.com www.croatia.hr; www.adventure-sport.net 47 Press 2010 Avendo come obiettivo proprio lo sviluppo di questo segmento turistico, il sindaco di Dubrovnik, Andro Vlahušić, ha sottolineato l’importanza di questa sfida per l’intera Croazia, che consentirà ai medici ed ai paramendici croati di restare nelle loro città e di fornire ai pazienti-futuri turisti i propri servizi medico-sanitari. Il sindaco di Dubrovnik ha citato il caso emblematico di un medico statunitense, nonché professore universitario, che ha scelto di trasferirsi da Francoforte a Dubrovnik. Si tratta di Walter Bean, neurochirurgo di fama internazionale, il quale ha stretto una collaborazione con l’ospedale di Dubrovnik nelle cui strutture presta assistenza ad oltre 2.000 pazienti. La struttura ospedaliera, dotata d’un apposito reparto neurochirurgo, è legata per contratto alle compagnie croceristiche “Real Carribean” e “Carneval Cruises”: ciò le consente di prestare assistenza esclusiva a tutti i passeggeri imbarcati sulle navi da crociera di queste due compagnie in rotta sul Mediterraneo da Barcellona a Venezia, sempreché non si tratti di casi così gravi da richiedere lo sbarco nel porto più vicino. Anche l’agenzia britannica “TreatmentAbroad” è dell’opinione che la Croazia abbia un gran futuro nel campo del turismo sanitario. Encomiabile è l’iniziativa del chirurgo Miljenko Bura il quale, fondando nel 2009 l’associazione chiamata “Gruppo medico” (in croato “Medicinska grupa”), ha coinvolto 36 cliniche private, studi dentistici e medici chirurghi che prestano i loro servizi a pazienti stranieri e promuovono il turismo sanitario in Croazia. Il suo Gruppo medico ha in programma di creare a Vodice un modernissimo centro medico-sanitario alla realizzazione del quale sono interessati investitori stranieri ed investitori nostrani operanti nel settore turistico alberghiero e del wellness, fornitori d’attrezzatura medico-sanitaria ed alcuni investitori privati. Data base per i turisti Al fine di promuovere il turismo sanitario in Croazia, nel 2008 è stato avviato il progetto www.croatiamedicine.com, un catalogo online che comprende studi specialistici e dentistici, cliniche private e farmacie. Photo: Milan Babić Wellness Il turismo del wellness (o del benessere) è riconosciuto ed affermato in Croazia attraverso un’offerta in costante crescita, non solo come appendice dell’offerta alberghiera, ma anche come offerta a sé stante in centri wellness spesso, ma non sempre, aperti nell’ambito delle strutture alberghiere. Secondo i dati del Consiglio nazionale per il turismo sanitario, la Croazia vanta ben 222 fonti d’acqua curativa. Il potenziale del wellness croato riposa tutto nell’aromaterapia, negli estratti marini, negli oli essenziali e negli estratti di piante medicinali autoctone, nelle acque curative, nei cibi autoctoni e sani, il tutto combinato con trattamenti wellness esclusivi ispirati alle civiltà esotiche. Stazioni curative basate sulle sorgenti d’acqua minerale e termale Ecco un breve elenco delle stazioni termali della Croazia centrale: Tuheljske toplice, Krapinske toplice, Stubičke toplice, Varaždinske toplice, Ivanić grad (Naftalan), Terme Jezerčica, Daruvar, Toplice Sv. Martin e Topusko. In Slavonia, invece, troviamo le terme di Lipik e Bizovac. Seguono l’Istria e la Dalmazia con Istarske toplice, Vela Luka, Šibenik, Lovran e Duga Uvala. Centri di Thalassoterapia sono aperti ad Opatija, Crikvenica, Veli Lošinji, Hvar e Makarska. In base ai dati della Comunità del turismo sanitario della Croazia, operante in seno alla Camera Nazionale del Commercio, in questo segmento dell’offerta turistica il nostro paese offre 18 stazioni curative private con 6.000 posti-letto, 2.100 “convenzionati” grazie all’accordo con l’Istituto Nazionale Croato per l’Assicurazione Sanitaria. 48 Press 2010 L’offerta Wellness & Spa negli alberghi Il wellness vive un gran momento di sviluppo come nuova forma di turismo e pone le basi per una sorta di rivoluzione nei trattamenti preventivi. Grazie all’apertura negli ultimi anni di tanti nuovi alberghi-centri wellness, oggi in Croazia si contano ben 60 strutture ricettive specializzate in questo segmento dell’offerta turistica. La Camera Nazionale del Commercio ha promosso un’iniziativa a tutela del marchio Wellness croato, con l’obiettivo di valorizzare tutte le peculiarità ed i vantaggi che la Croazia è in grado d’offrire come destinazione d’aromaterapia, piante medicinali, mare limpidissimo... A Lovran (Laurana) opera la prima Accademia Spa & Wellness in Croazia presso la quale si forma il personale di quest’importante segmento turistico. Segue un breve elenco degli alberghi che in Croazia vantano l’epiteto d’oasi wellness: L’albergo Le Meridien Lav di Spalato nel 2009 ha conseguito un invidiabile successo: tra i tanti riconoscimenti ricevuti, segnaliamo il World Travel Awards come Hotel Spa leader in Croazia. Il World Travel Awards è considerato un marchio di qualità che contraddistingue i prodotti e le destinazioni turistiche migliori del mondo. L’hotel wellness Istra, con uno dei maggiori (1.650 m2) e meglio attrezzati centri wellness del paese, sorge sull’isola di Sant’Andrea a dieci minuti di nave da Rovigno. Il centro “Wellness Otok” è completamente ispirato alle bellezze del Mediterraneo. L’idea del “Wellness Otok”si basa sui benefici della natura mediterranea, sulle sostanze benefiche del mare e sulla mitezza del microclima rovignese. Il Novi Vinodolski Spa Hotel & Resort è il maggior centro wellness & Spa d’Europa! Su oltre 10.000 m2 di spazi interni e 4.000 m2 di spazi esterni, questo centro comprende un’ampia offerta di massaggi, trattamenti e programmi esclusivi. La sua offerta è completata dai servizi di una clinica di chirurgia estetica, di uno studio dentistico e di un laboratorio d’analisi per un checkup completo. Ad Abbazia (Opatija), dove la tradizione del turismo sanitario nelle stazioni curative risale addirittura al XIX secolo, la società alberghiera Liburnia Riviera Hoteli ha avuto il merito di riconoscere l’attrazione magnetica esercitata dal centro Spa Five Elements Ambasador, completamente ispirato ai benefici dell’acqua, sulla domanda turistica nazionale ed internazionale. Il centro si protende su 1.300 m2 e va a completare l’offerta a 5 stelle dell’hotel Ambasador, accattivante anche fuori stagione. Una delle peculiarità del centro wellness è il bagno rasul, un bagno di vapore per trattamenti curativi nato sulla tradizione egiziana dell’igiene del corpo e dello spirito. Tra i maggiori centri wellness della Croazia, non si può prescindere da quello aperto in seno al complesso turistico-alberghiero Solaris di Sebenico (Šibenik), il quale comprende ben sei piscine riscaldate a 28° C, due delle quali riempite con acqua di mare. Le piscine interne, oltre ad essere dotate di bocchette idromassaggio, geyser, nuoto controcorrente e cascate, sono riempite con acqua dolce ad una temperatura di 30° C. L’offerta wellness d’Umago (Umag) contiene i principi della filosofia del buon vivere, con uno speciale angolo gastronomico à buffet basato esclusivamente su alimenti sani, l’incantevole vista del mare aperto ed il profumo della freschezza della natura circostante. L’offerta wellness dell’Istraturist d’Umago comprende i seguenti alberghi: “Hotel Sol Coral” – “Coral Fusion Spa”, che offre trattamenti curativi esotici e massaggi basati sulle antiche tecniche orientali; “Hotel Sol Umag”, con vasche idromassaggio, saune tematiche e massaggi beauty nel suo elegante ed esclusivo Centro wellness “Istrian Relax Village”; il Centro wellness “The body Holiday”, operante in seno all’hotel Sol Garden Istra, offre, dal canto suo, tutta una serie di trattamenti rivitalizzanti e stimolanti per il corpo e la mente. Rinomati sono anche i centri benessere degli alberghi di Dubrovnik “Uvala”, “President”, “Palace”, “Excelsior” e “Grand Villa Argentina”. Ricordiamo, poi, il “Radisson Blu Resort & Spa” nei Vrtovi Sunca (Giardini del Sole) nella vicina Orašac ed il “Valamar Lacroma Resort” sul Babin kuk. Eccellente è l’offerta wellness per grandi e piccini proposta dal “Family Hotel Diadora” a Petrčane (Zara). Segnaliamo, infine, l’hotel “Valamar Diamant” perché è l’unica struttura a 4 stelle di Parenzo ad offrire, in un solo luogo, una completa gamma di trattamenti beauty & wellness. www.solaris.hr; www.thalassotherapia-opatija.hr; www.istarske-toplice.hr; www.spa-wellness.com.hr; www.novanoa.hr; www.somalata.com; www.medicinska-grupa.com; www.dubrovnikpalace.hr; www.hotel-excelsior.hr; www.istraturist.com; www.maistra.com; www.porec-diamant.com; www.adriatica.net; www.wellness.hr; www.gva.hr; www.akademija.wellness.hr; www.toplicesvetimartin.hr; www.minerva.hr; www.tuheljsketoplice.com; www.bizovacke-toplice.hr; www.daruvarske-toplice.hr; http://toplice.com; www.bolnicastubicketoplice.com; www.krapinsketoplice.com; www.terme-tuhelj.hr; www.stubicketoplice.net; www.ljeciliste-topusko.com; www.biokovka.hr 49 Press 2010 Photo: Srgio Gobbo Il turismo religioso La Chiesa cattolica ha recentemente espresso l’intenzione di occuparsi più intensamente del movimento turistico religioso, una delle forme “turistiche” più antiche del mondo; ciò è stato confermato anche dal vescovo della diocesi Parentino-polesina (competente, in sede di Conferenza Episcopale Croata, del turismo religioso) il quale ha avuto modo di dichiarare che si tratta, comunque, di una chance non ancora sufficientemente sfruttata. Degni di nota sono i santuari croati di Marija Bistrica, Vepric, Sinj, Solin, Ludbreg, Aljmaš, Voćin, Trsat (Tersatto), Karlovac e Biskupija, nei pressi di Knin. L’area settentrionale della Contea Karlovačka (della città di Karlovac) vanta la maggior densità d’edifici sacri per chilometro quadrato in questo lembo d’Europa, soprattutto appartenuti all’ordine Paolino che vi è presente da oltre 600 anni. Le tradizionali feste locali dedicate ai santi patroni richiamano ovunque migliaia di fedeli provenienti spesso anche dalle altre città e dagli altri paesi. Basti pensare alle feste di san Biagio (Vlaho) a Dubrovnik e di san Doimo (Dujam) a Spalato. Tante sono le vie di pellegrinaggio che si protendono a raggiera da innumerevoli paesi e città verso il santuario mariano nazionale di Marija Bistrica. Qui termina l’itinerario di pellegrinaggio internazionale I 23 che comprende le seguenti località: Čenstohova – Levoča – Mariazzel – Gradec/Graz – Mureck – Ptujska Gora – Marija Bistrica. Particolarmente suggestive Le stazioni della Via Crucis del Calvario di Bistrica sono tutte opera di valenti scultori croati. La statua della madonna di Bistrica Opera di uno scultore ignoto del XV secolo, realizzata in legno, è alta 112 cm ed è dipinta di nero. La statua della Madonna col Bambin Gesù, secondo la tradizione, si trovava originariamente nella piccola cappella mariana sul Vinski Vrh, a due passi da Marija Bistrica. Quando, nel 1545 i Turchi riuscirono a penetrare sino a Konjščina, l’allora parroco di Bistrica decise di trasferire la statua dalla cappella sul Vinski Vrh alla parrocchiale consacrata ai SS. Pietro e Paolo, dove la nascose sotto il coro della chiesa per salvarla dalla profanazione. Si racconta che nel 1588 il parroco d’allora vide una strana luce provenire da sotto il coro. Il giorno seguente ordinò che si scavasse proprio nel punto in cui, la sera prima, aveva visto provenire quella strana luce: la sorpresa fu tanta nel vedere la statua della Madonna col Bambin Gesù, che si pensava fosse andata irrimediabilmente perduta. Ma la minaccia dei Turchi era sempre incombente, e fu così che nel 1650 il parroco decise di far murare la statua della Madonna nei sotterranei della chiesa, affinché non cadesse nelle mani degli infedeli. Anche se il volto della statua restò visibile nella roccia, in quelle condizioni l’adorazione della Vergine non fu più possibile. Dal 1676 al 1679 la funzione di parroco a Marija Bistrica fu ricoperta da Petar Brezarić. In occasione della seconda domenica di settembre, durante la santa messa, egli fu avvicinato da una donna dall’aspetto divino, vestita d’azzurro, la quale, salite le scale che portavano al pulpito, gli consegnò una candela profferendo le seguenti parole: “Preghi con i fedeli affinché io possa riottenere la vista”. Il parroco rimase stupito da quelle parole, visto che la donna era salita sul pulpito ed era ritornata tra le donne senza bisogno d’alcun aiuto. Quello stesso giorno, di pomeriggio, il parroco ed il cappellano dovevano recarsi in carrozza a Podgrađe in visita al castello feudale del collatore della parrocchia Malerić. Sulla strada apparve loro quella stessa donna: quando accelerarono il passo per raggiungerla, ella sparì. Più tardi il vescovo di Zagabria, mons. Martin Borković, inviò a Marija Bistrica il canonico-conservatore Matija Stoklasa, affinché aiutasse l’allora parroco Ivan Molitoris a ritrovare la statua di Maria. Questa fu ritrovata il 15 luglio 1684 e collocata sull’altare maggiore della chiesa tra le statue dei santi Pietro e Paolo. Il giorno dopo (domenica 16 luglio), la chiesa di Marija Bistrica fu visitata da Magdalena Paulec, nobildonna e benefattrice della parrocchia, accompagnata da sua figlia Katarina, gravemente inferma. Sostenuta da entrambi i lati, la giovane fece tre giri dell’altare e, miracolosamente, guarì. Quello stesso giorno, nella località ungherese di Kaniža, allora sotto il dominio turco, la Beata Vergine Maria apparve a sette carcerati di fede cristiana rivolgendo loro le seguenti parole: “Non temete, figlioli, piuttosto abbiate fede. Ero cieca da oltre 40 anni, ed oggi ho riacquistato la vista a Bistrica. Promettetemi di recarvi in quel luogo in pellegrinaggio e riavrete la vostra libertà”. Da lì a poco, Kaniža e l’intera Ungheria si liberarono del giogo dei Turchi. Fu così che ebbe inizio quella consuetudine mai interrotta di andare in pellegrinaggio a Marija Bistrica. Dal 1688 al 1786 furono segnalati ed annotati ben 1109 eventi miracolosi, riconosciuti come tali soltanto dopo accurate indagini e grazie ad alcune testimonianze degne di fede. La decisione dell’UNESCO di inserire nel patrimonio immateriale dell’umanità anche alcune manifestazioni croate di carattere religioso, come la processione di Hvar (Lesina) “Za križem”, potrebbe essere sfruttata per prolungare la stagione turistica anche al periodo pre e post pasquale. Durante la Via Crucis dell’isola di Hvar, tradizionale appuntamento religioso della Settimana Santa, tanti fedeli e pellegrini vanno di paese in paese nel cuore della notte. L’apice del rito religioso è rappresentato dal Pianto della Madonna, 50 Press 2010 ottonario del XV secolo che, in forma di dialogo musicale, viene cantato dalla bella voce dei kantaduri. Risale al Natale 2007 la tradizione di allestire, sul sagrato del santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš, un bel PRESEPIO VIVENTE. La Natività viene ambientata, tra un pugno di casupole di legno, in un villaggio simile a Betlemme. I personaggi e le comparse sono gli abitanti di Aljmaš e Dalj Planina, vestiti con umili costumi di juta. I visitatori, tra un bicchiere di tè o di vino caldo ed una deliziosa focaccia locale, si godono l’atmosfera di festa e gli eventi del ricco programma natalizio che si svolge dal 24 al 26 dicembre. Il programma del Presepio vivente termina il 6 gennaio con la festa dell’Epifania e con la rituale adorazione dei Re Magi. 51 Press 2010 L’angolo dell’enogastronomia Photo: Sergio Gobbo La cucina croata è molto varia e conosciuta come espressione di tante cucine regionali. Le origini risalenti all’età protoslava sono più evidenti nella cucina continentale, così come sono evidenti i contatti con le famose scuole gastronomiche dei paesi confinanti, come quell’ungherese, quella viennese e quella turca. L’area litoranea, invece, è caratterizzata dall’influenza greca, latina ed illirica e, più tardi, da due delle più influenti scuole gastronomiche del Mediterraneo, quella italiana e quella francese. Essa vanta un gran numero di specialità di mare (calamari, seppie, polpi, scampi, aragoste…) preparate in mille modi, oli d’oliva, prosciutto crudo, ortaggi vari ed i noti vini della Dalmazia come il Babić, la Malvasia, il Dingač, il Terrano, il Moscato, il Prosecco e liquori come il notissimo Maraschino. La squadra nazionale dei cuochi croati, nel 2008, ha partecipato, per la prima volta nella sua storia, alle “Olimpiadi gastronomiche”, tenutesi nella città tedesca d’Erfurt; la sua qualità è stata riconosciuta con una bella medaglia di bronzo. Il primo libro croato di ricette La ricchezza dell’opera letteraria testimonia dell’alto livello e della tradizione della cultura gastronomica in Croazia, dalle citazioni riportate nel dizionario latino – caicavo del 1740, che precedette un simile dizionario francese, attraverso le opere letterarie di famosi scrittori rinascimentali croati, sino all’opera del 1813 attribuita a Ivan Bierling, contenente ricette per la preparazione di ben 554 differenti specialità gastronomiche e che viene considerata il primo ricettario croato. Una specialità gastronomica per ogni festa Ogni festa è caratterizzata da un cibo particolare. Il gulasch (spezzatino) di carne d’agnello e patate si mangia ai pellegrinaggi ed alle fiere, il baccalà si prepara per la Vigilia di Photo: Damir Fabijanić Natale e per il Venerdì Santo, la porchetta si mangia a Capodanno, mentre i krapfen (bomboloni, frittelle) sono strettamente legati alle celebrazioni del carnevale (mentre nel Meridione croato si preparano dolci simili chiamati fritule). Il prosciutto cotto e le uova sode, con tanti ortaggi di stagione, la fanno da padrone sulle tavole pasquali, mentre il dessert è rappresentato da alcuni dolci della tradizione, come la pinca. Il salame kulen contraddistingue il periodo della mietitura, l’oca la festa di San Martino, mentre la tacchinella, pollame vario e le immancabili sarme (involtini di foglie di cavolo cappuccio ripieni di carne macinata speziata e riso) sono d’obbligo sulle tavole delle festività natalizie. Riccamente imbandite, le tavole dei ricevimenti nuziali abbondano di dolcetti e pasticcini tra i quali spiccano le “pesche”, le “zampe d’orso”, i dolci di panpepato e le frittelle. L’elenco delle specialità gastronomiche croate, buone per ogni occasione, non può non comprendere le saporite carni dell’agnello e del maialino arrosto allo spiedo, il pesce alla graticola, i calamari preparati nei modi più disparati, le grigliate di carne, il prosciutto crudo ed il pecorino, i prosciutti affumicati, il formaggio vaccino fresco cosparso di panna acida, il paprikaš di pesce d’acqua dolce (detto fiš-paprikaš) e la carne di vitello. Ampia è anche la scelta dei vini croati di gran qualità La Croazia va giustamente fiera della sua varietà di vini di gran qualità (ben 700 sono i vini a denominazione d’origine controllata), d’acquaviti, di succhi di frutta, di birre e d’acque minerali. Nel Sud del Paese, di regola, il pasto è accompagnato dalla bevanda (vino rosso forte e schietto allungato con acqua naturale), mentre nelle regioni nord-occidentali del paese si beve il gemišt (un vino bianco, secco ed aromatico allungato con acqua minerale gassata). Attraverso il programma “Traminac express, tre vagoni – tre storie”, la regione del Podunavlje croato (l’area del bacino danubiano) promuove i propri vini, in primis il Traminac, ed anche la 52 Press 2010 propria gastronomia, il tutto combinato con attività legate al suo patrimonio storico-culturale. A Lučko, località a due passi da Zagabria, è stata aperta la “Casa dei vini croati” la quale, su una superficie di 250 metri quadrati, offre circa 1.500 etichette di vini nazionali. Ogni regione turistica croata ha la propria offerta enologica, proposta nell’ambito del progetto “Strade del vino” come particolare forma di commercializzazione dei prodotti agricoli di una determinata area vinicola. L’offerta turistica d’ogni maggiore agenzia di viaggi del paese, tanto lungo l’Adriatico, quanto nella Croazia continentale, comprende le Strade del vino e gite che abbracciano le cantine delle aziende vinicole ed i territori a ridosso delle strade del vino, popolari tanto in alta stagione, quanto nei mesi primaverili ed autunnali. www.ibus.hr/html/hr/vinskacesta.htm; www.vinailok.hr; www.kutjevacki-vinari.hr; http://www.knezevi-vinogradi.hr/vinske-ceste-podrumi; www.tzbaranje.hr; www.tzm.hr; www.istria-gourmet.com; www.izvorno.hr; www.tzosbarzup.hr/; www.tzzz.hr; www.vinskiputi.org; www.vinski-klub.hr; www.vina-hrvatske.com; http://vinistra.com; L’olio d’oliva croato La lavorazione delle olive negli oleifici croati si svolge con l’impiego di macchinari moderni per la spremitura a freddo, l’unica che garantisce la conservazione del gusto e dell’aroma e tutta la ricchezza d’antiossidanti e vitamine delle olive. L’olio d’oliva croato, ottenuto in questo modo, viene debitamente imbottigliato e conservato in condizioni accuratamente controllate. La Croazia possiede ca. 5 milioni d’alberi d’olivo su una superficie di 5.500 ettari. Un programma nazionale prevede che la Croazia, entro il 2012, sviluppi la propria olivicoltura in modo tale da portare il numero complessivo d’olivi a 10 milioni. Nel 2009, in concorrenza con oltre 5.000 oli di tutto il mondo, ben 54 oleifici croati hanno trovato un posto nella guida L’Extravergine, la “Bibbia” dei migliori oli d’oliva del mondo. Per la qualità degli oli presentati alla selezione, i massimi esperti mondiali in fatto d’elaiotecnica pongono l’Istria al vertice della produzione mondiale, alle spalle niente meno che della Toscana. Vale la pena di rilevare che l’Istria, presente nella guida con 36 oleifici, per il 4° anno consecutivo ha un proprio rappresentante tra i primi 15 produttori d’olio d’oliva del mondo: si tratta dell’oleificio di Bosiljka e Duilijo Belić di Fažana (Fasana), classificatosi al 2° posto, la cui azienda “Olea B.B.”, negli ultimi quattro anni, ha fatto registrare i maggiori progressi in quanto a qualità e marketing. www.sibiba.com; www.7maslina.net; www.istria-gourmet.com; www.orkula.com; www.ipsa-maslinovaulja.hr; www.oleabb.hr 53 Press 2010 La Croazia, patria di tanti personaggi illustri Photo: HTZ Uno di essi è certamente Marco Polo, originario di Korčula (Curzola) e passato alla storia per aver rivelato al mondo occidentale del XIII secolo l’esistenza della Cina. Originario di Sebenico (Šibenik), Faust Vrančić era un uomo di cultura dagli interessi più disparati, essendosi occupato di lessicografia, filosofia, teologia e tecnica. Nel XVI secolo inventò il primo paracadute, collaudato dallo stesso inventore a Venezia. A Vrančić si deve anche la costruzione di un mulino azionato dalle maree e di una funivia innovativa. Nel suo famoso libro di meccanica “Machinae novae”, edito a Venezia nel 1595 e contenente 61 illustrazioni di costruzioni innovative, una delle sue invenzioni più importanti fu certamente il ponte sospeso, progettato con l’impiego di catene di metallo. Bisognerà attendere due secoli, cioè la fine del XVIII secolo, per vedere realizzato un simile ponte con l’impiego di una struttura portante simile a quella ideata dal genio croato. Marko Marulić, spesso chiamato anche “il padre della letteratura croata”, nacque nel 1450 a Spalato. Fu insieme poeta umanista dotto (poeta doctus), poeta cristiano (poeta christianus) e rimatore. Scrisse in croato ed in latino. Il suo poema epico “Judita” è considerato una delle opere letterarie croate più importanti. Marin Držić, uno degli scrittori croati rinascimentali più importanti, ha espresso il meglio di sé in due commedie: “Dundo Maroje” e “Skup”, opere che, nonostante sia trascorso mezzo secolo dalla loro nascita, non hanno perso nulla della loro freschezza e della loro attualità. Oltre a scrivere, Držić era molto attivo anche nel tessuto sociale dell’epoca e dei luoghi in cui visse, suscitando sempre contrasti e polemiche. Fu, tra l’altro, sacerdote, rettore universitario ed attivista politico; in poche parole, un uomo dalla biografia estremamente interessante. Julije Klović (Giulio Clovio), originario di Grižane, paese nei pressi di Novi Vinodolski, è considerato il maggior miniaturista europeo di tutti i tempi, noto anche, per questo motivo, come “il Michelangelo della miniatura”. Un suo allievo, “tale” El Greco, nel XVI secolo ne dipinse il ritratto ponendolo accanto ad artisti del calibro di Michelangelo, Raffaello e Tiziano. Allo scalpellino Marin di Rab (Arbe) si deve la fondazione, nel IV secolo, di una città-stato che, in seguito, sarebbe diventata la Repubblica di San Marino. Nikola Tesla, originario del paese di Smiljan nel cuore della Lika, è un genio senza le cui scoperte nel campo dell’elettrotecnica e della radiofonia, sarebbe difficile immaginare la civiltà contemporanea. È alla brillante mente di Tesla che dobbiamo l’elettrificazione del pianeta ed una fortissima spinta al progresso dell’umanità. Le sue invenzioni spaziano dall’elettroenergetica alla radiofonia, passando per le telecomunicazioni, la tele-automazione, l’illuminazione, ecc. Nel 1888 registrò tutta una serie di brevetti legati al campo magnetico ed alla corrente alternata, brevetti che furono acquistati da George Westinghouse. Sul finire del XIX secolo, Tesla si dedicò completamente al lavoro sperimentale nel proprio laboratorio ed alla creazione di macchine dal forte carattere innovativo, tra le quali ricordiamo i suoi trasformatori, apparecchi capaci di produrre corrente ad altissima frequenza, e la luce fluorescente. Pose le basi della radiofonia, della tele-automazione, dello studio dei raggi X, ecc. A cavallo tra il XIX ed il XX secolo, lavorò al progetto della trasmissione dell’energia elettrica senza fili. In America brevettò ben 112 invenzioni. Nel 1917, anno in cui gli fu conferita la Medaglia d’Edison, scoprì i principi del funzionamento del radar. Proprio per queste sue idee innovative e per le sue invenzioni, Tesla è stato definito “lo scienziato che ha inventato il XX secolo”. Ivana Brlić-Mažuranić, originaria di Slavonski Brod, scrittrice per l’infanzia dei primi del XX secolo, è stata chiamata giustamente “l’Andersen croata”. Lo zagabrese David Schwartz nel XIX secolo inventò una sorta di nave volante che, colto da morte improvvisa, non fece in tempo a brevettare. In base ai suoi disegni, il conte von Zeppelin diede vita al famosissimo omonimo velivolo. Ad un altro zagabrese, Slavoljub Penkala, dobbiamo invenzione del portamina e della penna stilografica. Il fiumano Giovanni Luppis, nel XIX secolo, inventò il primo siluro (torpedo) grazie al quale a Fiume (Rijeka) fu aperta la prima fabbrica di siluri del mondo. La Croazia è anche patria d’atleti di primissima grandezza, tra i quali la migliore sportiva croata di sempre, Janica Kostelić. Con tre ori ed un argento olimpico alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City del 2002, Janica è diventata la sciatrice alpina più decorata nella storia delle Olimpiadi invernali. Suo fratello Ivica Kostelić, anch’egli sciatore, partecipa con alti bassi alle più importanti competizioni sciistiche internazionali. Dai suoi esordi ha raccolto 9 successi nelle gare di Coppa del mondo FIS (8 nello slalom ed 1 nella 54 Press 2010 supercombinata). Alle Olimpiadi invernali di Torino, edizione 2006, Ivica Kostelić è riuscito ha realizzare il suo sogno più grande: vincere la medaglia d’argento nella combinata. Blanka Vlašić è la migliore atleta croata nel salto in alto ed una delle migliori del mondo. Ai campionati del mondo ha vinto diverse medaglie, alcune delle quali d’oro. Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 ha vinto la medaglia d’argento. La Federazione europea d’atletica leggera ha proclamato Blanka Vlašić miglior atleta donna del 2007 e, sempre nel 2007, la IAAF ha proclamato il suo salto di 207 cm “risultato dell’anno”. Nella sua prima apparizione del 2009, il 26 gennaio a Fiume (Rijeka), Blanka ha arrotondato il numero di salti oltre i 200 cm a 100 (in 63 gare). Il miglior giocatore di pallamano che la Croazia abbia mai avuto è Ivano Balić, ancora in attività e ritenuto uno dei migliori giocatori del mondo di sempre. Oltre ad essere stato annoverato diverse volte nella squadra ideale dell’anno, negli anni 2003, 2006 e 2007 ha vinto il titolo di miglior giocatore del mondo. La motivazione del riconoscimento recitava così: “È stato premiato semplicemente perché vederlo giocare è un piacere”. Il noto tennista croato Goran Ivanišević nel 2001 ha vinto il torneo di Wimbledon. Nonostante non figurasse tra i favoriti, non essendosi qualificato al torneo, vi partecipò beneficiando dell’invito degli organizzatori. In finale s’impose su Patrick Rafter. I colori della Croazia nel tennis sono attualmente difesi da Ivan Ljubičič, Mario Ančić e dal giovane Marin Čilić, per il quale tutti pronosticano un avvenire costellato di successi. Fin dal 1998, quando la nazionale di calcio croata vinse la medaglia di bronzo ai Mondiali di Francia, con nomi del calibro di Davor Šuker, Zvonimir Boban e Slaven Bilić, i calciatori croati, con fan club un po’ dappertutto, godono del rispetto incondizionato di tutto il mondo del calcio. Passando alla musica, Maksim Mrvica, giovane pianista croato, ha conquistato i favori del pubblico internazionale non solo con eccellenti interpretazioni di musica strumentale (crossover), ma anche con la sua abilità nell’interpretare pezzi classici. La sua musica, fatta di suoni moderni e toni classici (pensate ad una musica classica suonata al ritmo del rock e con una vena di musica elettronica), ha il potere di calamitare l’attenzione di un vastissimo pubblico. Questo simpatico e bravissimo pianista di Sebenico, protagonista di una carriera internazionale colma di successi, è popolarissimo soprattutto in Asia, dove i suoi fans fanno letteralmente “a botte” pur di procurarsi i biglietti dei suoi concerti. Due dei più noti e stimati scienziati croati contemporanei rispondono al nome di Ivan Đikić e Miroslav Radman. Il dr. Ivan Đikić, originario di Zagabria, è un biologo molecolare che ha perfezionato i suoi studi negli Stati Uniti ed in Svezia e che, nel 2002, era il più giovane docente della Facoltà di Medicina dell’Università Goethe di Francoforte. Đikić è, inoltre, uno dei più giovani membri dell’EMBO, l’Organizzazione Europea di Biologia Molecolare, che vede tra i suoi affiliati ben 36 premi Nobel. I suoi 80 e più lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste di scienza del mondo sono stati citati ben 5.100 volte. Ha ricevuto tanti riconoscimenti internazionali, tra i quali spicca il premio dell’AACR (Associazione americana per la ricerca sul cancro) per gli eccezionali risultati conseguiti nel campo della ricerca sul cancro. Un altro importante premio è stato quello attribuitogli dall’EACR (Associazione europea per la ricerca sul cancro) come migliore giovane ricercatore. Nel febbraio del 2009 la prestigiosa rivista scientifica “Molecular Cell” ha pubblicato una scoperta del dr. Đikić concernente i meccanismi mediante i quali le cellule dei mammiferi si liberano di vari agenti patogeni. La scoperta di Đikić è frutto d’una collaborazione con gli scienziati dell’Università norvegese di Tromso, con l’istituto israeliano Weizmann e con l’istituto giapponese Tokto metropolitan. Per entrare nel dettaglio, la scoperta consiste nell’aver svelato i meccanismi mediante i quali le cellule dei mammiferi si liberano di depositi proteici, organelli e batteri danneggiati, meccanismi utili per interpretare lo sviluppo d’alcune patologie neurodegenerative come il morbo d’Alzheimer ed il morbo di Parkinson. Lo stesso numero della rivista scientifica “Molecular Cell” ha pubblicato anche una sensazionale scoperta attribuita al dr. Radman, il quale, assieme ai suoi collaboratori, ha identificato le proteine responsabili della riparazione del DNA danneggiato nel batterio Deinococcus radiodurans. Questo batterio protegge le proprie proteine dai danni causati dalle radiazioni. Un’efficace protezione delle proteine comporterebbe il rallentamento del processo d’invecchiamento; e l’industria farmaceutica, grazie a questa scoperta, potrebbe produrre una sorta d’elisir di lunga vita. Miroslav Radman, originario di Spalato, è un biologo che s’è specializzato nello studio del DNA. Tra le altre cose, è membro della prestigiosa Accademia francese delle Scienze, dell’Accademia Europea delle Scienze e delle Arti, dell’Accademia Mondiale delle Scienze e dell’Organizzazione Europea di Biologia Molecolare (EMBO). Radman è docente di citologia preso la Faculté de Médecine - Necker, Université Paris V e direttore del Laboratorio per l’evoluzione e la generica molecolare dell’Istituto Necker di Parigi. È, infine, co-fondatore e direttore dell’Istituto Mediterraneo per la Ricerca sulla Vita di Spalato che, tra le sue fila, vanta valenti scienziati di fama nazionale ed internazionale. Pare che Ian Flemming abbia inventato il personaggio di James Bond ispirandosi a Dušan Popov, nato nel 1912 in Vojvodina (allora facente parte dell’Impero Austro-ungarico, oggi Serbia), ma cresciuto a Dubrovnik. Per i tedeschi era “Ivan”, per gli inglesi “Tricycle”… Questo abile agente segreto trascorse la II guerra mondiale al servizio degli Alleati, disinformando i servizi segreti tedeschi. Attraverso azioni di controspionaggio passate alla storia con i nomi di “Fortitude” e “L’uomo che non è mai esistito”, contribuì alla sconfitta della Germania, meritandosi l’invidiabile titolo di miglior “doppiogiochista” della II guerra mondiale. Prima dell’attacco a Pearl Harbor, Duško Popov provvide ad informare personalmente l’FBI statunitense ed il suo direttore Edgar J. Hoover. Questi, tuttavia, non gli prestò ascolto, non fidandosi di quella giovane spia dei Balcani. Nel giugno del 1944, Popov partecipò all’azione di disinformazione durante lo sbar- 55 Press 2010 co alleato in Normandia direttamente sul campo, creando il caos nel sistema difensivo tedesco. La sua vita quotidiana, durante quegli anni di guerra, si svolgeva dietro la maschera dell’uomo d’affari, circondato da donne da sogno, automobili sportive, splendidi palazzi e case da gioco. Ma la sua vera identità era quello della spia che viveva costantemente tra interrogatori, intrighi ed azioni di spionaggio e controspionaggio. Ian Flemming, al quale il servizio segreto MI5 britannico affidò il compito di tenerlo d’occhio, non si sbagliò quando scelse il personaggio e la vita di Popov come ispirazione per il suo famosissimo James Bond. Il grande pittore croato Julije Knifer (Osijek, 23/04/1924 Parigi, 07/12/2004) trascorse gli ultimi anni della sua vita a Parigi, dove godeva dello stato di illustre artista. Egli per ben 40 anni dipinse il motivo del meandro, sottolineando come il nero ed il bianco siano contemporaneamente il minimo ed il massimo dell’espressione pittorica. Espose nei musei e nelle gallerie più famosi d’Europa e, a testimonianza della grandezza della sua arte, tante sue opere oggi sono esposte nei musei, nelle gallerie, nelle fondazioni e nelle collezioni private più prestigiosi del mondo. A Tolosa, in onore di questo grande artista, a fine giugno del 2007 è stato inaugurato “il murale di Knifer” nell’ambito d’un progetto al quale hanno partecipato diversi artisti di fama mondiale (Roman Opalka, Sophie Calle ed altri), destinato a proporre soluzioni artistiche per la realizzazione di 19 stazioni della metropolitana della città francese. 56 Press 2010 Le regioni della Croazia Zagabria città www.zagreb-touristinfo.hr Photo: Ivo Pervan Ciò che rende Zagabria (Zagreb) completamente differente dalle altre metropoli europee sono il suo fascino, la sua giovialità e la sua favorevole posizione geografica, sorta com’è sul crocevia d’importanti vie che la collegano alla costa adriatica ed all’Europa centrale. Sebbene vanti tutte le caratteristiche di una città tipicamente mitteleuropea, Zagabria è resa ancora più bella dai suoi caffè e dalle terrazzegiardino all’aperto, prerogativa del modo di vivere delle città affacciate al Mediterraneo. Grazie alle moderne autostrade che la collegano al litorale adriatico, Zagabria può essere definita anche una “città di mare”. Capitale della Croazia, sorta sulle rive del fiume Sava a 170 chilometri dal mare Adriatico, Zagabria si trova a 122 metri sul livello del mare. Compresa nella fascia climatica continentale, ha una temperatura media estiva di 20° C ed invernale di 1° C. In base ai dati dell’ultimo censimento (2001), a Zagabria vivono circa 780 mila abitanti; tuttavia, considerando l’hinterland che comprende anche grossi centri urbani, l’area zagabrese conta oltre un milione d’abitanti. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, Zagabria sarà presentata come la “porta della Croazia”, dove l’Europa continentale incontra l’Adriatico. Il patrimonio culturale e storico Zagabria è il centro economico, scientifico ed accademico più importante della Croazia, città di cultura, arte e divertimento. Sono originari di Zagabria, ed in essa vivono e lavorano, tanti scienziati, artisti e sportivi di fama mondiale. Ai suoi ospiti, Zagabria offre l’atmosfera barocca del Gornji grad (la Città alta), pittoreschi mercati all’aperto, tanti negozi, una ricca offerta di prodotti dell’artigianato e tutto il Photo: Sergio Gobbo gusto d’una cucina casereccia. Zagabria è città di parchi e passeggiate, con splendide località nei dintorni per una gita fuori porta. Nonostante il rapido sviluppo economico e viario, Zagabria ha saputo conservare la sua particolare bellezza ed un’atmosfera rilassata che la rendono una città a misura d’uomo. Il tesoro storico cittadino è custodito ed esposto nei tanti musei zagabresi. Oltre agli oggetti legati al passato della città, i musei cittadini e le collezioni d’arte espongono reperti d’alto valore storico ed artistico provenienti da ogni parte del mondo. Gran rarità sono la “mummia zagabrese” con il più lungo testo etrusco del mondo ed i resti dell’uomo primitivo di Neanderthal (homo Krapinensis). Nel Museo della Tecnica è custodita la più antica macchina ancora funzionante di questo lembo d’Europa, risalente al 1830. Il Museo Mimara custodisce i beni della donazione “Wiltrud ed Ante Topić Mimara”, con un allestimento permanente di oltre 1.500 reperti compresi dalla preistoria sino al XX secolo. La Galleria Strossmayer degli Antichi Maestri, operante nell’ambito dell’HAZU, ovvero l’Accademia Nazionale Croata delle Scienze e dell’Arte, custodisce una ricca collezione pittorica europea che spazia dal XIV al XIX secolo, mentre l’Atelier Meštrović custodisce sculture, disegni, litografie ed altri oggetti donati dal grande artista al suo Paese. Dal suo canto, la “Galleria Klovićevi dvori” allestisce periodicamente mostre dedicate ai maggiori artisti del mondo. Circa la rilevanza di questo spazio museale, consacrato a Julije Klović, maestro miniaturista croato del Rinascimento, basti citare la mostra “Tiha pobuna” (Rivolta silenziosa) dedicata ai maggiori maestri dell’espressionismo tedesco, tenutasi nella galleria a cavallo tra il 2008 ed il 2009 (www.galerijaklovic.hr). A fine ottobre 2009 è stata inaugurata la sede del Centro d’espressione coreutica zagabrese (Zagrebački plesni centar). Zagabria vanta una lunga tradizione ed è considerata la culla della danza contemporanea dell’Europa centrale. Oggi si propone come variopinto palcoscenico di tante forme d’espressione coreutica, dal balletto classico al folklore, 57 Press 2010 passando per la danza contemporanea e tanti club, festival e spettacoli dedicati ai mille aspetti di quest’arte. L’Istituto Nazionale Croato per il Movimento ed il Ballo avrà il compito d’ideare i programmi artistici del Centro zagabrese, in particolare nell’ambito della Settimana della danza contemporanea, un appuntamento tradizionale che da trent’anni a questa parte presenta il meglio della produzione mondiale, dalle tendenze attuali ai trend che hanno caratterizzato la storia della danza contemporanea. La sede del Centro d’espressione coreutica zagabrese è il primo edificio del genere aperto in Croazia dalla sua indipendenza e destinato alle esigenze della danza. Ma il 2009 sarà ricordato soprattutto per l’apertura a Novi Zagreb (la “Zagabria nuova”, sorta aldilà del fiume Sava) del Museo di arte contemporanea. Il progetto del nuovo Museo di arte contemporanea (MAC) è il maggiore investimento culturale mai compiuto dall’indipendenza del Paese ad oggi, nonché la maggiore e più moderna istituzione museale della Croazia. Con una superficie complessiva di 14.689,65 metri quadrati, l’edificio del museo riserva alla propria mostra permanente ben 3.500 metri quadrati, mentre saranno 1.500 i metri quadrati destinati ad ospitare le varie mostre estemporanee che si susseguiranno nel tempo (senza dimenticare i 700 metri quadrati di spazio espositivo ricavati sul tetto dell’edificio). Tra i contenuti del museo, segnaliamo una sala multimediale, una biblioteca, una sala didattica, uno shop con tanto di libreria, un bar, un ristorante, una foresteria con appartamenti per gli artisti ed i conservatori di musei ospiti, ed, infine, un atrio di ben 725 metri quadrati. Dopo più di cinquant’anni di paziente raccolta, elaborazione e presentazione del patrimonio museale, il MAC s’è presentato al pubblico con una mostra permanente intitolata “Zbirke u pokretu” (“Collezioni in movimento”). Gli autori dell’allestimento, i conservatori del MAC Nada Beroš e Tihomir Milovac, caldeggiano l’idea delle “Collezioni in movimento” piuttosto che la consueta concezione stabile, permanente dell’esposizione del patrimonio museale, desiderando così sottolineare anche alcune delle principali peculiarità dell’arte contemporanea: il movimento, il cambiamento, l’instabilità e l’imprevedibilità. Le opere di autori croati e stranieri esposte nelle sale del MAC sono riconducibili a diversi stili ed espressioni artistiche quali l’espressionismo astratto, l’astrattismo geometrico e lirico, l’arte informale, il minimalismo, il proto-concettualismo, la pittura analitica e primitiva, il Fluxus, l’arte concettuale, la pittura del campo colorato, l’arte ottica, la transavanguardia … Esse riflettono la missione del Museo, che è quella di stare al passo con i nuovi fenomeni artistici. Nei suoi spazi espositivi, il MAC propone varie mostre che si distinguono per il mezzo d’espressione artistica impiegato: la pittura, la scultura, il disegno, la grafica, i manifesti ed i lavori sulla carta, la fotografia, il film, il video e le arti mediatiche. Accanto a tutta una serie di nomi di grande rilievo nel panorama artistico nazionale ed internazionale, che hanno contribuito all’espansione dei confini dell’arte ed al cambiamento del suo corso, il Museo presenterà due progetti site specific completamente nuovi che rimarranno nella sua permanente disponibilità: ci riferiamo al Doppio scivolo di Carsten Höller ed agli Occhi della purificazione di Miroslav Balke. L’offerta artistico-ricreativa Quando la città accende le proprie luci, al calare dei ritmi della sua dinamica vita urbana, si risveglia il variopinto mondo dei palcoscenici cittadini. Artisti di fama, maestri della parola, del suono o del movimento, mettendo in scena un repertorio classico o moderno attraggono a sé l’attenzione del pubblico zagabrese. Ogni teatro riflette la ricchezza del panorama teatrale cittadino. Commedie o drammi, opere o musical, balletti classici o danza moderna, teatro contemporaneo o lo scanzonato mondo dei burattini… insomma, un’ampia scelta per tutti i gusti. Soprattutto in occasione di celebri festival come la Settimana di danza contemporanea o l’Eurokaz. Zagabria, durante l’anno, è sede di tanti eventi artistico-culturali. La stagione teatrale e concertistica, sulle tavole delle tante sale e dei tanti teatri cittadini, dura tutto l’anno. Ogni anno le vie di Zagabria si colorano dei variopinti costumi dei partecipanti alla Rassegna internazionale di folklore, la cui prima edizione risale addirittura al 1966. La rassegna, col passare degli anni, è cresciuta sino a diventare una manifestazione culturale tradizionale che stimola la cooperazione tra i popoli ed i gruppi etnici. D’estate, la gente di Zagabria ed i suoi ospiti salgono volentieri al Gornji grad. Nell’atrio del museo affacciato a Piazza dei Gesuiti, nella chiesa di Santa Caterina ed in quella di San Marco, è possibile assistere ai concerti del ciclo “Večeri na Griču” (Le serate al Grič), mentre, nella Cattedrale zagabrese, si tengono solitamente concerti d’organo. Nei mesi invernali è la sala da concerti “Vatroslav Lisinski” ad attirare a sé, con un ricco programma concertistico, il pubblico dei musicofili cittadini. Con il loro repertorio classico, tra gli ensemble musicali zagabresi spiccano la prestigiosa Orchestra filarmonica zagabrese ed il Quartetto zagabrese, altrettanto prestigioso e noto a livello internazionale. Le vie di Zagabria, soprattutto d’estate, diventano teatro di manifestazioni culturali e performance che rendono la città più vivace ed interessante. Artisti di strada, performers, attori di teatro sperimentale e mille altri artisti provenienti da oltre 30 paesi del mondo, da ben 13 anni divertono il pubblico zagabrese che accorre sempre numeroso al festival Cest is d’ Best. La città di Zagabria propone anche alcuni festival musicali “open air” che, ospitando artisti di fama mondiale, attraggono soprattutto chi ama le novità e le nuove tendenze. Sotto il nome comune di “Autunno a Zagabria” sono stati compresi tanti eventi internazionali a carattere multiculturale, come il “Festival del teatro mondiale”, il “Zagreb Film Festival”, il “Queer Zagreb”, il “Festival del nuovo circo”… ed alcune grandi mostre di livello internazionale. Attratti dallo Zagreb Film festival e dall’Animafest, festival internazionale di film animati con una tradizione di oltre 30 58 Press 2010 anni, gli amanti della “settima arte” vengono a Zagabria anche per assistere allo ZagrebDox, diventato in poco tempo il maggior festival regionale riservato alla produzione documentaristica. Zagabria, negli ultimi anni, anche grazie alla presenza d’alcuni dei più celebri nomi della scena jazzistica mondiale, va profilandosi come centro europeo della musica jazz. Nel 2009 Zagabria è stata teatro dei concerti di tanti artisti di fama mondiale, tra i quali ricordiamo gli U2, Beyonce, Macy Gray, David Guetta, i Boney M, Armand Van Helden, Norma Belle, Cesaria Evora, Eros Ramazzotti, i Backstreet Boys, i Kraftwerk, i Franz Ferdinand, gli Art Brut e Moby. Zagabria, sempre nel 2009, ha avuto l’onore d’ospitare Jose Carreras, l’Orchestra reale Concertgebouw di Amsterdam (che la rivista britannica “Gramophone” ha definito la migliore orchestra del mondo), l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta dal maestro Jurij Temirkanov, l’orchestra e il coro della Cappella russa, l’orchestra “La scintilla” dell’Opera di Zurigo ed una delle più straordinarie interpreti della musica lirica internazionale, il soprano Cecilia Bartoli. Ricordiamo, infine, che nell’Arena di Zagabria s’è tenuto il concerto dell’Orchestra Sinfonica Londinese, diretta dal carismatico maestro Valerij Gergijev. diventerà il posto più “in” della città riservato agli amanti della musica elettronica di qualità. Arredato in stile futuristico, privo della classica impostazione concettuale che prevede quattro mura e tre dimensioni spaziali, attrae l’attenzione del pubblico già con il suo aspetto estetico. A differenza del “Sirup”, il club “Shamballa” occupa uno spazio di diverse migliaia di metri quadrati e si sviluppa su più livelli separati nell’ambito del centro di sport & business “Cibona”. In brevissimo tempo questo club, il cui programma soddisfa i gusti musicali più disparati, s’è conquistato un posto di primo piano tra i locali “in” della città. Segnaliamo anche la prossima apertura di uno jazz club al posto del casinò affacciato alla piazza centrale della città. Photo: HTZ La vita notturna di Zagabria La città offre tante occasioni di svago nelle discoteche, nei night club, nelle sale da gioco ed in tanti altri locali riservati allo svago notturno. A Zagabria si contano cinque grandi discoteche, dodici pubs, una decina di birrerie ed altrettanti “lunge bar”, e poi night club, cocktail-bar e jazz club ed un mare di caffè e ristoranti nei quali, di notte, è possibile anche divertirsi. Gli appassionati dell’azzardo possono sfidare la dea bendata in una delle circa cinquanta sale da gioco cittadine. L’atmosfera più vivace è certamente quella del centro città, alla quale non è da meno, però, la vita del cosiddetto “mare zagabrese”, ovvero il lago di Jarun, sulle cui rive l’atmosfera notturna, grazie ai tanti club e caffè bar, assomiglia a quella delle destinazioni turistiche costiere più “in”. E mentre l’inverno trascorre nella calda atmosfera dei locali al chiuso, d’estate la città mostra il suo volto e la sua atmosfera “mediterranea”. Zagabria deve il proprio fascino particolare soprattutto alle sue antiche “kavane” (i caffè della tradizione cittadina), alle quali s’aggiungono tanti bar e locali modernissimi e di tendenza. Stare in compagnia seduti attorno al tavolino di una “kavana”, a bere un buon caffè ed a scambiare due chiacchiere, è una delle consuetudini più radicate nella vita degli Zagabresi. Il turista, invece, consumata la cena in uno dei tanti ristoranti cittadini, preferendo la musica, cercherà un po’ di piacere e di relax in una delle discoteche o in uno dei tanti club cittadini (alcuni dei quali popolarissimi) dedicati al jazz o allo swing. Nelle sale da ballo, invece, al lume di candela è possibile ballare un valzer, un tango, una rumba o una samba. Ai leggendari club zagabresi, di recente si sono aggiunti il “Sirup” e lo “Shamballa”. Il club “Sirup” si trova nel quartiere di Donje Svetice; nonostante le sue dimensioni limitate, con una capienza massima di circa trecento persone, giudicando dai nomi dei DJ esibitisi nel locale, presto il “Sirup” L’angolo gastronomico Nei tanti ristoranti zagabresi si offrono tanto le specialità della cucina tradizionale, quanto quelle della gastronomia internazionale. Tra le specialità caserecce, meritano un cenno la tacchinella, l’anatra o l’oca con i mlinci (sottili sfoglie di pasta cotta al forno), gli štrukli (fagottini di pasta ripieni di cacio vaccino), il formaggio vaccino molle cosparso di panna acida e l’orehnjača (dolce tipico farcito di noci). Zagabria ha anche una cotoletta “tutta sua”: si tratta di una sorta di cordon bleu di vitello ripieno di formaggio e di prosciutto cotto, che va impanato e fritto come fosse una cotoletta alla milanese. Se ne avrete occasione, non perdetevi alcuni dei tradizionali spuntini tipici zagabresi (il famoso gablec), come il gulasch al vino o la trippa al sugo con lo speck. La vicinanza del mare consente a Zagabria ed ai suoi ristoranti di offrire ogni giorno pesce e frutti di mare freschissimi. La città ha anche tanti “fast food” di buona qualità che soddisferanno il palato degli amanti di questo genere di cucina. La tradizione delle kavane e delle pasticcerie zagabresi è lunga e ricca, con un’offerta che comprende strudel farciti al formaggio, alle mele o alle ciliege, le famose kremšnite (paste alla crema) e tante torte della tradizione. Al centro della città, oppure nelle amene località dei suoi dintorni, al piacevole suono delle caratteristiche “tamburice” o di un pianoforte, non vi resterà che scegliere l’ambiente ed il menu più adatti all’occasione, ai gusti, all’umore ed all’ora. Cambierà l’ambiente, cambierà il menu, ma una cosa non cambierà mai: i sapori tipici e riconoscibili della cucina casereccia. A Zagabria, ne siamo certi, troverete il locale che fa per voi. Ad esso ritornerete ogni volta con lo stesso entusiasmo della prima volta, e sarete sempre accolti col più caloroso dei benvenuti. 59 Press 2010 Il paprenjak – un prodotto dolciario della tradizione croata La ricetta di questo dolcetto aromatico di panpepato proviene dal Rinascimento. È specifico per la sua forma rettangolare e per i motivi folcloristici disegnati con la glassa sulla sua superficie. Che fosse amatissimo dai primi abitanti del Gradec, la Zagabria rinascimentale, ci viene raccontato nel noto romanzo di Šenoa Zlatarevo zlato (L’oro dell’orafo). Gli štrukli dello Zagorje – un bene culturale protetto Il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ha assegnato agli štrukli dello Zagorje lo status di “bene immateriale culturale protetto”, iscrivendoli nel Registro dei beni culturali tutelati della Repubblica di Croazia. “La regione del Hrvatsko zagorje è un vero tesoro di delizie culinarie insolite ed originali, nate dalla fantasia delle donne di quei luoghi le quali, spinte dall’indigenza, hanno sempre dovuto industriarsi per preparare qualcosa di semplice e di buono per le loro numerose famiglie.” Il Ministero ha motivato la propria decisione con il fatto che la produzione artigianale degli štrukli della regione del Hrvatsko zagorje richiede una particolare abilità e conoscenze specifiche, pur con alcune distinzioni tra località e località nell’intera area della Croazia centrale. Tanti sono i ristoranti zagabresi che propongono gli štrukli del Hrvatsko zagorje, per la gioia del palato dei loro tanti estimatori; provateli anche voi, e non ve ne pentirete! Zagreb Wine Gourmet Festival Lo Zagreb Wine Gourmet Festival regalerà a tutti gli amanti del buon vino tante occasioni per godere dei piaceri di quest’evento enologico che promuove la cultura del lifestyle. L’edizione 2009 del Festival, organizzato negli eleganti spazi del Museo per l’Arte e l’Artigianato di Zagabria, ha chiamato a raccolta ben 110 produttori vinicoli provenienti da Croazia, Italia, Austria, Slovenia, Ungheria e Serbia. Il festival, alla sua 2° edizione, ha proposto anche un corollario di degustazioni gastronomiche, presentazioni culinarie e vari workshop ai quali hanno partecipato maestri enologi di gran fama provenienti da ogni parte del mondo. Photo: Damir Fabijanić I Dintorni Suggestivi e ricchi di contenuti sono anche i dintorni di Zagabria, ricchi di vigneti, strade del vino e con la maggior concentrazione di castelli dopo la regione francese della Loira. Trakošćan è più romantico e, per molti, il più bel castello croato. E’ interessante anche il castello barocco, recentemente restaurato, di Lužnica, a due passi dalla città di Zaprešić, di proprietà delle suore della carità. Il Veliki Tabor, invece, è una possente fortezza appartenente ai conti Ratkay e risalente al XV secolo. A quest’edificio, nel contempo tardo-gotico e rinascimentale, sono legate tante leggende e storie, tra le quali spicca il triste destino di Veronika Desinička, risalente al tempo in cui la regione dello Zagorje era governata dalla famiglia dei conti Celkski. Anche se la leggenda che la vorrebbe murata viva nelle mura del castello risulta priva di fondamento, la bellissima Veronika e la sua triste storia d’amore hanno ispirato da sempre la fantasia di tanti artisti, i quali, in versi, sulla tela o sullo spartito musicale, hanno descritto i momenti più toccanti del suo crudele destino. Il castello barocco di Oršić, restaurato nel 1973 come parte del complesso monumentale della Valle della Stubica, oggi ospita il Museo delle rivolte contadine. I visitatori saranno catapultati indietro nel tempo, in quell’agitato XVI secolo che fu caratterizzato dalle rivolte contadine capitanate da Matija Gubec, leggendario capopopolo al quale lo scalpello di Antun Augustinčić ha dedicato una bella statua 60 Press 2010 nei pressi del castello. Nella regione di Stubice segnaliamo, per il loro grande interesse, le manifestazioni in ricordo delle Rivolte contadine, la festa di San Giorgio (Jurjevo), manifestazioni primaverili come il Giardino dei giaggioli croati, gli Incontri aeronautici in memoria di Rudi (Rudolf Perešin, eroe della Guerra per la patria) ed uno spettacolare torneo cavalleresco che, unico in Croazia, propone un vero e proprio combattimento tra cavalieri. L’eco-villaggio di Kumrovec, dal canto suo, rappresenta una particolare attrazione turistica della regione. Speciale è anche l’offerta delle stazioni termali rinnovate, sorte attorno alle tante sorgenti termali della regione. Basti pensare alle Terme Jezerčica ed alle Terme Tuhelj, che costituiscono parte della cosiddetta “riviera termale” della Croazia continentale. Nelle immediate vicinanze del sito archeologico dell’uomo primitivo di Krapina è sorto il nuovissimo Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina, aperto al pubblico dal 2010. La particolarità di questo museo risiede soprattutto nella forma a spirale dell’edificio, che richiama tanto la forma della caverna, quanto il guscio della lumaca, il cervello umano, l’embrione o il concetto d’evoluzione. L’edificio si sviluppa su due piani collegati con una scala a chiocciola ed è collegato anche all’esterno, ossia al sito archeologico, mediante un sentiero. Il suo pavimento è ricoperto di terra ed il suo atrio presenta una parete invetriata sulla quale saranno proiettate immagini della vita degli uomini primitivi. L’allestimento museale include anche contenuti multimediali molto interessanti ed una mostra contemporanea. La realizzazione di questo megaprogetto culturale riveste una grande importanza per la promozione del sito archeologico di Krapina ed, in quanto tale, è stato chiamato “progetto del millennio”. La città di Samobor (www.tz-samobor.hr) sorge su una pianura alluvionale fertilissima bagnata dalle acque del fiume Sava, alle pendici dei monti del Samoborsko gorje. Samobor è veramente una città-museo, dove ogni casa, ogni piazza ed ogni via hanno una storia da raccontare. Del suo ricco ed agitato passato ci parlano le rovine del borgo medievale sovrastante la città, così come i tanti reperti del Museo Civico. Samobor è anche una delle mete preferite dagli Zagabresi per una gita fuori porta, nota soprattutto per la sua offerta gastronomica e per le sue feste, tra le quali spiccano quelle legate al carnevale. Oltre a Samobor, una delle località preferite dagli zagabresi per trascorrere una giornata all’aria aperta è senz’altro il Parco naturale “Medvednica” (www.pp-medvednica.hr) e la sua vetta più alta, il monte Sljeme (1.033 m). La cima dello Sljeme è raggiungibile grazie ad una funivia oppure a piedi, in circa due ore, seguendo più vie di montagna ben segnalate. D’inverno, lo Sljeme diventa il punto d’incontro degli sciatori e di chi ama gli sport invernali. Sulle sue piste potreste incrociare anche una delle migliori sciatrici di tutti i tempi, Janica Kostelić, e suo fratello Ivica, anch’egli ottimo sciatore ancora in attività. La miniera medievale della famiglia Zrinski fu realizzata nel XVI secolo sui pendii della Zagrebačka gora. Nel 2009 le sue gallerie sono state ampliate con l’apertura di un nuovo tratto lungo 150 metri. Un tempo ricca d’argento, oggi è l’unica miniera medievale croata aperta al pubblico. Nel 2006 è stata proclamata bene culturale protetto. La miniera si trova all’interno del Parco naturale Medvednica, in quella sua parte nota col nome di “Giardino minerario”. Completamente illuminata, grazie ad effetti sonori, sagome di minatori e varie rappresentazioni sceniche, rievoca fedelmente la vita in miniera e l’estrazione dell’argento, intrigando ogni anno un numero sempre maggiore di visitatori. Alla miniera è legata anche una manifestazione turistico-culturale molto accattivante, chiamata Le giornate medievali sulla Medvednica, che ripropone lo spirito del Medioevo, la cavalleria e l’arte di battere moneta. Lo spirito sportivo cittadino Come ogni città che cerchi d’adattarsi alle tendenze ed agli stili di vita moderni, anche Zagabria s’è dotata di contenuti che possano corrispondere al meglio alle abitudini ed allo “spirito sportivo” dei suoi abitanti. È raro trovare un’altra metropoli europea con un parco naturale nelle sue immediate vicinanze, com’è il caso della Medvednica per Zagabria. Ideale per una gita ed un po’ di relax in ogni stagione, la Medvednica o, per meglio dire, la sua cima più alta, lo Sljeme, dal 2005 ospita una gara di slalom prima solo femminile (Snow Queen Trophy, www.snowqueentrophy.com), poi anche maschile, nell’ambito della Coppa del mondo di sci FIS. Zagabria è orgogliosa anche del suo splendido centro sportivo-ricreativo Jarun, amata destinazione per una giornata all’aria aperta. La famosa Piroetta d’oro (Zlatna pirueta) zagabrese, alla quale partecipano ogni anno i migliori nomi del pattinaggio su ghiaccio nazionale ed internazionale, si tiene nella capitale croata dal 1967. Da allora ad oggi è diventata una manifestazione sportiva di respiro internazionale, annoverata tra i tornei di più lunga tradizione del mondo. Alle varie edizioni della Piroetta d’oro hanno preso parte pattinatori e pattinatrici provenienti da ben 51 paesi del mondo. Zagabria richiama anche l’élite del tennis maschile mondiale col suo torneo ATP PBZ Zagreb Indoors, organizzato tradizionalmente sui campi del palazzetto Dom sportova. L’edizione 2009, accanto alle migliori racchette croate Ivan Ljubičić, Marijo Ančić, Marin Čilić e Ivo Karlović, ha ospitato anche tanti campioni stranieri. Il torneo, con gare di singolo e doppio, prevede un montepremi di 450.000 euro. Cresce anche la popolarità del Meeting zagabrese d’atletica leggera, il quale, nel 2009, sugli impianti sportivi della società Mladost, ha richiamato a Zagabria i vincitori di ben otto medaglie d’oro, otto d’argento e cinque di bronzo provenienti dal Campionato del mondo d’atletica leggera svoltosi a Berlino e ben 20 campioni vincitori di una medaglia agli ultimi Giochi olimpici di Pechino. Zagabria vanta numerose società sportive professionistiche e dilettantistiche. Tra le società sportive professionistiche più note, ricordiamo i club calcistici NK Dinamo e NK Zagreb, le società cestistiche KK Cibona e KK Zagreb, il club di pallamano RK Zagreb e ben due società di pallanuoto, Mladost e Medveščak, oltre a società di canottag- 61 Press 2010 gio, atletica leggera ed hockey sul ghiaccio. A proposito di quest’ultimo sport, ricordiamo che la società Medveščak nel 2009 ha rafforzato le proprie file con eccellenti acquisti anche stranieri al fine di ben figurare nel campionato internazionale EBEL che vede impegnati anche club austriaci, sloveni ed ungheresi. Una visita alla città Il programma turistico quotidiano di Zagabria offre non solo le classiche visite guidate, ma anche visite in costume, a piedi e su ruote. Accanto al consueto tour della città a bordo d’un pullman turistico, Zagabria offre anche quattro interessanti programmi turistici denominati “Segway City Tour” a bordo del segway, un innovativo mezzo di trasporto personale che consente di visitare la città in un modo originalissimo (www.segwaycitytourzagreb.com). Gli autobus turistici In coincidenza con la festa della città, che cade il 31 maggio, l’azienda tranviaria municipale ZET di Zagabria ha messo in circolazione alcuni autobus turistici che ogni giorno, dalle nove del mattino sino al pomeriggio, coprono due linee (rossa e verde) con partenza dalla via Bakačeva nel quartiere storico di Kaptol. La linea rossa è un po’ più breve (12,5 km) e consentirà di visitare, a bordo di autobus turistici scoperti, il centro storico della città. La linea verde, di contro, è molto più lunga e comprende, oltre alla Zagabria bassa (Donji grad), anche il lago di Bundek ed il fiume Sava, verso sud, e, verso nord, il Parco Maksimir, una bellezza cittadina nata due secoli fa. I tour in autobus sono stati ideati per rispondere appieno alle esigenze dei turisti: beneficiano, infatti, dei servizi di guide turistiche che illustrano la città e le sue bellezze in ben otto lingue. Il prezzo del biglietto per l’autobus turistico ammonta a 70 kn e consente di usufruire del servizio 24 ore su 24 su entrambe le linee. L’azienda tranviaria municipale ZET, corresponsabile, assieme all’Ente per il turismo della città di Zagabria, dell’organizzazione del servizio, annuncia la prossima entrata in funzione di altri tre simili autobus e di un autobus scoperto a due piani. Accanto alla visita guidata della città a bordo dei mezzi della ZET, l’Ente per il turismo della città di Zagabria e l’agenzia turistica IBUS consentono una visita guidata alle bellezze cittadine anche a bordo di minibus, con tour di tre ore con frequenza quotidiana la cui partenza è prevista per le ore 10.00 dal piazzale della Cattedrale. Il programma comprende una trentina di luoghi d’interesse storico-artistico nella Città alta e nella Città bassa (rispettivamente Donji e Gornji grad), testimoni degli eventi più importanti accaduti durante la millenaria storia della città. L’Ente per il turismo della città di Zagabria ha “sguinzagliato” per la città i suoi informatori turistici i quali, passeggiando per le vie cittadine da maggio ad ottobre, aiuteranno i turisti ad orientarsi e ad informarsi su tutto ciò che d’interessante c’è a Zagabria. Abilitati a dare informazioni in inglese, tedesco, italiano, francese, spagnolo, portoghese, olandese ed ebraico, sono riconoscibili perché indossano un’uniforme azzurra con una grande “I” sul petto. Oni informacije daju na engleskom, njemačkom, talijanskom, francuskom, španjolskom, portugalskom, nizozemskom i hebrejskom jeziku. La “Zagreb Card” ed i suoi vantaggi Grazie all’acquisto della “Zagreb card”, una tessera prepagata valida due (24 ore) o tre giorni (72 ore), i turisti a Zagabria, per il nono anno consecutivo, godranno di tutta una serie di vantaggi e sconti nell’usufruizione di determinati servizi, con un risparmio compreso tra il 10 ed il 50 percento. Oltre all’uso gratuito dei mezzi di trasporto pubblico, la tessera offre sconti in quasi tutti i musei cittadini ed in tanti teatri, sale da concerto, alberghi, ristoranti, negozi e servizi. La lista delle attività convenzionate comprende anche società sportive, strutture sanitarie e tanti servizi utili, come le agenzie d’autonoleggio, per esempio. La tessera è acquistabile in oltre 40 punti-vendita disseminati per tutta la città: all’aeroporto, alla Fiera zagabrese (Zagrebački velesajam), nei centri d’informazione turistica, negli alberghi e nelle agenzia di viaggio. È prevista anche la vendita online sul sito internet www.zagreb-touristinfo.hr L’offerta ricettiva l’offerta ricettiva di Zagabria è ricca e varia e, di conseguenza, adatta a tutte le tasche. Tra gli alberghi, ne troviamo di grandi e lussuosi, operanti solitamente sotto la bandiera di una delle prestigiose catene alberghiere internazionali presenti nella città, e di piccoli, solitamente a conduzione familiare. La classificazione delle strutture ricettive è espressa con l’attribuzione delle stelle, mentre il prezzo dell’alloggio dipende naturalmente dalla categoria della struttura. Uno dei vantaggi di Zagabria è la possibilità di trovare alloggio proprio al centro della città. Qui troverete gli alberghi più lussuosi, come lo “Sheraton” e l’“Esplanade”, ma anche tanti alberghi alla portata di tutti. In generale, la sistemazione alberghiera è d’alta qualità, con camere decorose ed un buon servizio. La maggior parte degli alberghi dispone di un proprio parcheggio, mentre alcuni hanno anche un garage sotterraneo. Zagabria ha 3 alberghi a cinque stelle, 12 a quattro stelle, 22 a tre stelle ed 8 a due stelle. Tra tutte le strutture alberghiere cittadine, ben 13 sono piccoli hotel a conduzione familiare. Ai turisti è offerta una sistemazione anche in un centinaio di camere ed appartamenti in affitto, mentre i giovani, in giro per l’Europa e sempre più attratti dalla metropoli croata, potranno trovare alloggio in una decina di ostelli, alberghi e case dello studente. Nel 2009 registriamo l’apertura del nuovo “President”, un hotel a quattro stelle sito nel quartiere esclusivo di Pantovčak, e dell’hotel “Jarun” (tre stelle), nelle immediate vicinanze dell’omonimo lago. Dopo aver aperto il suo nuovo centro congressi, con sette sale polivalenti, uno spazio espositivo ed un’ala tutta nuova, l’hotel “Aristos” ha inaugurato anche il suo nuovissimo centro wellness & spa. Grazie al parere espresso dai lettori della prestigiosa rivista turistica “Conde Nast Traveller”, l’hotel “The Regent Esplanade Zagreb” ha conquistato il lusinghiero 33° posto tra i cento migliori alberghi dell’Europa meridionale. I 32.633 62 Press 2010 lettori partecipanti al sondaggio sono stati chiamati ad esprimersi sulla qualità dell’alloggio, dei servizi, dell’ubicazione, dell’offerta enogastronomica e del design delle strutture candidate. L’hotel zagabrese, sito al centro della città, è nato nel 1925 come struttura ricettiva atta ad accogliere l’élite europea in viaggio sull’Orient Express. Collegamenti Ottimi sono i collegamenti viari tra Zagabria, ogni parte della Croazia e l’estero. L’aeroporto cittadino dista dal centro 17 chilometri. In esso operano, accanto alla compagnia di bandiera nazionale, la “Croatia Airlines”, una gran quantità di compagnie aeree di linea e charter di tutto il mondo (www.croatiaairlines.com). Completano il quadro una nuova e moderna rete autostradale ed ottime linee ferroviarie. Zagabria sarà dotata di un nuovo ingresso a sud, con due nodi autostradali, Jakuševac e Sveta Klara, che saranno realizzati e resi operativi dopo la conclusione dei lavori sull’autostrada Zagabria-Sisak. Photo: Sergio Gobbo Le cose di cui andiamo fieri Il complesso della Cattedrale e dell’Arcivescovado (http://zagreb.hbk.hr) – La Cattedrale zagabrese è l’edificio sacro più imponente della Croazia. Costruita in stile neogotico, esternamente è lunga 77 e larga 48,20 metri. Le torri sono alte ciascuna 108 metri. La sua superficie interna è pari a 1.671 mq e può accogliere 5.000 persone. La cattedrale sorge all’interno della città fortificata d’origine medievale. Al posto del suo lato occidentale, andato distrutto, oggi si protende la piazza Kaptolski trg. L’Arcivescovado è stato costruito all’interno del complesso, in prossimità dei lati meridionale ed orientale, mentre, nella parte settentrionale, sono tutt’oggi visibili i resti della fortezza di un tempo, con torri e mura ben conservate. La Cattedrale custodisce un tesoro d’inestimabile valore con oggetti risalenti dall’XI al XIX secolo. In essa riposano le spoglie di tanti eroi e martiri della storia croata. Gli Zagabresi ricordano con particolare orgoglio ed affetto il 1994, anno delle celebrazioni del 900° anniversario della fondazione dell’Arcivescovado zagabrese; in quell’occasione, l’allora papa Giovanni Paolo II, in visita al Paese, celebrò una santa messa nella Cattedrale zagabrese. Il Dolac (www.trznice-zg.hr) – È il mercato civico centrale di Zagabria e sorge proprio nel cuore della capitale. È un luogo pittoresco e vitale, specchio delle tradizioni gastronomiche di Zagabria e della Croazia, luoghi in cui si consumano ancora, come una volta, cibi genuini, freschi e saporiti. Sui pittoreschi banchi del Dolac, riparati da altrettanto pittoreschi e tipici ombrelloni rossi, si vende carne buona e gustosa, la frutta e la verdura prodotte nei campi dei dintorni di Zagabria o provenienti dalle altre regioni croate o dall’estero, latticini e prodotti caseari di produzione artigianale locale ed il più fresco pesce dell’Adriatico. Ricca è anche l’offerta di souvenir e prodotti artigianali fatti con tessuti naturali, legno, vimini, ecc. Le arcate e le cupole del Mirogoj (www.gradskagroblja.hr) – Il cimitero- parco monumentale Mirogoj è senz’altro uno dei più belli d’Europa. Non è, infatti, soltanto l’ultima dimora dei nostri defunti, ma è anche un incantevole parco ed una galleria d’arte a cielo aperto. È particolare anche per il fatto che vi sono rappresentate un po’ tutte le confessioni religiose professate nella città. L’aspetto monumentale del cimitero lo si deve al famoso architetto Herman Bollé, autore di una teoria di arcate neorinascimentali lunga ben 500 metri e delle 20 cupole sovrastanti. Il cimitero Mirogoj è considerato una delle più importanti realizzazioni dello storicismo europeo ed una vera e propria galleria della produzione pittorica, scultorea ed artigianale del Paese. La chiesa di San Marco (Sv. Marko) – Finalmente nel pieno della sua bellezza dopo 25 anni! La chiesa di San Marco, simbolo zagabrese riconoscibile su ogni cartolina della città, fu costruita nel XIII secolo. Risalgono a quel periodo una finestra del muro meridionale e la base del campanile, mentre le volte gotiche ed il presbiterio risalgono alla seconda metà del XIV secolo, al quale appartiene anche la parte più preziosa dell’edificio: lo sfarzoso portale gotico meridionale. Sulla parete nord-occidentale è visibile il più antico stemma zagabrese, risalente al 1499. C’è da dire che la chiesa, nei secoli, è stata più volte sottoposta ad interventi di restauro. Pensiamo a quello molto accurato della seconda metà del XIX secolo, realizzato in base ai disegni degli architetti Friedrich Schmidt e Herman Bollé. Nel corso del restauro avvenuto nella prima metà del XX secolo, le sue pareti interne furono affrescate dal noto pittore croato Jozo Kljaković, mentre gli altari furono abbelliti da statue dell’illustre scultore Ivan Meštrović. Nel corso degli ultimi 25 anni i lavori di restauro, proceduti lentamente non solo per la loro complessità, ma anche a causa della guerra, hanno interessato la torre campanaria ed il tetto. Ben 15 statue, rimosse per ragioni di sicurezza, oggi abbelliscono la chiesa come una volta. Quella di San Marco è una chiesa a tre navate lunga 36 metri e larga 15,5 metri; la faccia meridionale del tetto è decorata con due stemmi: quello del Regno di Croazia, Slavonia e Dalmazia e quello della città di Zagabria. Le attuali campane risalgono al 1706. 63 Press 2010 Santa Caterina (Sv. Katerina), la più bella chiesa barocca di Zagabria, si trova nella Città alta (Gornji grad), nei pressi della chiesa di San Marco. La chiesa, fatta erigere dai gesuiti (1620-1632), ha sei absidi ed un presbiterio. Le absidi ospitano cinque antichi altari barocchi del XVII secolo ed un altare marmoreo del 1729. Gli splendidi stucchi che decorano gli interni della chiesa risalgono al 1732. Il presbiterio ospita un altarino basso collocato davanti ad un trompe-l’oeil intitolato “Santa Caterina ed i filosofi alessandrini”. Alla chiesa di Santa Caterina s’appoggia il complesso dell’ex monastero gesuitico del XVII secolo, oggi trasformato nella Galleria d’arte Klovićevi dvori. Oltre a prestarsi all’allestimento di interessantissime mostre, l’atrio della galleria, come anche la stessa chiesa di Santa Caterina, è spesso luogo di concerti di musica colta. Da diversi anni l’atrio della Galleria Klovićevi dvori ospita alcuni eventi musicali nell’ambito delle Serate estive Zagabresi, concerti ai quali partecipano valenti musicisti di fama nazionale ed internazionale. Kamenita vrata, simbolo del Gornji grad La storia del centro storico di Gornji grad (o Città alta) inizia proprio dalla Kamenita vrata (La Porta di pietra), che ne è anche uno dei suoi simboli più riconoscibili. Non è soltanto il punto di partenza dei turisti che intendono visitare la Città alta, ma è anche un luogo in cui essi si trattengono per documentare, con l’obiettivo delle loro macchine fotografiche o delle loro videocamere, le immagini più suggestive di questo angolo di storia cittadina. La Kamenita vrata è una parte di ciò che resta della fortificazione che un tempo attorniava la città vecchia e, sebbene se ne faccia menzione per la prima volta soltanto nel 1429, si suppone che fu eretta addirittura nel 1266. Nei secoli restaurata ed ampliata, non fu risparmiata di certo dai grandi incendi che colpirono la città. Nel corso dell’ultimo grande incendio che colpì il Gradec (la Città vecchia), accaduto il 31 maggio del 1731, la porta fu testimone d’un incredibile miracolo: un’immagine della Madonna, collocata sulla porta cittadina, nonostante le fiamme, rimase intatta. In segno di gratitudine, la cittadinanza fece costruire nel passaggio della porta una piccola cappella nella quale fu posto il quadro del miracolo, tutt’oggi luogo di pellegrinaggio e devozione di tutti gli Zagabresi. Il 31 maggio 1991, in occasione del 260° anniversario del santuario (nel quale tanti fedeli, accendendo una candela, esprimono la propria devozione alla patrona cittadina), il compianto arcivescovo di Zagabria, mons. Franjo Kuharić, proclamò la Madonna della Porta di pietra patrona della città di Zagabria. Il 31 maggio è anche la Festa della città. La torre Lotrščak (www.monel.hr/povjest/kulaLotrscak.htm) – Un tempo principale torre difensiva della città, oggi è uno dei simboli di Zagabria. Certamente l’opera di fortificazione meglio preservata dell’intero sistema difensivo cittadino, dalla sua sommità si gode d’una meravigliosa vista su Zagabria ed i suoi dintorni. Eretta nella metà del XIII secolo, deve il proprio nome alla campana latrunculorum, ovvero la “campana dei ladri” che, ogni sera, batteva l’ora segnando l’imminente chiusura delle porte cittadine. Da oltre un secolo a questa parte, ogni giorno un cannone posto sulla torre rimbomba puntualmente a mezzogiorno. Photo: Tomislav Šklopan Il palazzo del Teatro Nazionale Croato (HNK – www.hnk.hr) – Sorto al centro della piazza oggi dedicata al maresciallo Tito, il palazzo monumentale del Teatro Nazionale Croato fu eretto nel 1895 su progetto degli architetti viennesi Helmer e Fellner, noti soprattutto come valenti progettisti di teatri. Da qui la gran somiglianza con il teatro nazionale viennese. L’edificio del Teatro Nazionale Croato di Zagabria è annoverato tra i più rappresentativi teatri storici delle città dell’Europa centrale ed orientale. Il padiglione di Meštrović – Alludiamo alla rotonda costruita nel 1938 su progetto del gran scultore croato Ivan Meštrović. Un simile progetto, nella prima metà del XX secolo, era considerato l’avanguardia dell’architettura mondiale moderna, addirittura anticipatore d’edifici prestigiosi e famosi come la sede del Museo Guggenheim a New York (1959). Oggi è la sede dell’Associazione degli artisti d’arti figurative croati e luogo d’importanti eventi culturali. Il parco Maksimir (www.park-maksimir.hr) – Il maggiore parco di Zagabria fu anche uno dei primi parchi cittadini d’Europa, realizzato in base ad un progetto architettonico ben preciso. Ideale combinazione di parco “all’inglese” e di parco-bosco, è aperto al pubblico sin dal XVIII secolo. Prima “promenade” pubblica nell’Europa sud-orientale, in una Zagabria molto più piccola e con un senso delle distanze molto diverso da quello attuale, il parco Maksimir legò il suo nome ad un evento straordinario per la città del 1892: la realizzazione della prima linea tranviaria trainata da cavalli! Con i suoi 316 ettari di superficie, che includono laghetti, costruzioni caratteristiche e sculture, è sottoposto ad un regime di tutela ambientale dal 1940. Nell’area del parco è possibile visitare anche un Giardino zoologico istituito nel lontano 1925. Il Giardino zoologico – Anche se è uno dei più piccoli d’Europa, il Giardino zoologico zagabrese è da sempre uno dei luoghi preferiti dalle famiglie con bambini, per una bella passeggiata all’aperto, e dalle scolaresche, per una visita istruttiva. Attraverso tanti progetti di tutela delle specie animali in via d’estinzione, il Giardino zoologico della città di Zagabria partecipa al Programma europeo di tutela delle specie animali in pericolo d’estinzione (European Endangered Species Programmes). A questo proposito, due anni fa gli esperti dello zoo zagabrese sono riusciti nell’impresa di far figliare due tucani dal becco nero fuori dal loro ha- 64 Press 2010 bitat naturale. Oltre che alla tutela del mondo animale ed all’attività scientifica, il Giardino zoologico dedica grande attenzione all’aspetto pedagogico. Nell’ambito del complesso, infatti, è in funzione un Centro pedagogico nel quale s’organizzano programmi educativi destinati ai bambini ed alle famiglie, con lo scopo di presentare il mondo animale in una maniera divertente ed interattiva. Novità assoluta è l’organizzazione, nell’ambito del centro, di feste di compleanno per bambini. “Esercizi di stile” nel Guinness dei primati – Il 2009 s’è aperto con la consegna delle targhe del Guinness dei primati a due “mostri sacri” del teatro zagabrese e croato, Lela Margetić e Pero Kvrgić, premiati per aver portato sulle scene, consecutivamente per 39 anni, la stessa pièce teatrale con la medesima compagnia. Il testo “Esercizi di stile” di Raymond Queneau, infatti, è replicato con successo sui palcoscenici dei teatri croati da ben 41 anni. Un regalo originale ed un bel souvenir Ampia è la scelta dei prodotti che potrete acquistare a Zagabria come souvenir. Tanti di essi hanno anche una funzione d’uso, oppure sono soltanto legati ad un piacevole ricordo vissuto in città. Altri, invece, testimoniano del contributo al progresso dato da alcuni illustri figli della capitale croata. Tra questi ultimi annoveriamo senz’altro la matita tecnica o portamina (detta anche penkala), brevettata in esclusiva mondiale a Zagabria dall’ingegner Slavoljub Penkala nel 1906. Egli, di lì a poco, brevetterà la prima penna stilografica con caricamento a stantuffo. Anche la cravatta, dettaglio di moda maschile dal quale nessun businessman d’oggi può prescindere, è un prodotto “made in Croatia”. La storia delle origini di quest’accessorio di moda di fama planetaria affonda le proprie radici nel lontano XVII secolo ed è legata ad un contingente di soldati croati che portavano al collo un gran fazzoletto di foggia elegante che non sfuggì all’occhio estetico dei francesi. Attraverso i suoi souvenir, Zagabria evidenzia anche il valore del proprio tesoro culturale. Alludiamo ad alcune copie di opere del grande scultore croato Ivan Meštrović, le cui sculture abbelliscono non soltanto le piazze della capitale croata, ma anche le piazze di alcune tra le maggiori metropoli mondiali. Ivan Meštrović fu il primo artista vivente al quale il celebre museo Metropolitan di New York dedicò una mostra personale nel lontano 1947. Ricordiamo anche che fu Dwight David Eisenhower, allora presidente degli Stati Uniti d’America, a volergli consegnare personalmente il decreto sulla cittadinanza americana. Attraverso un altro souvenir zagabrese, la statuina che raffigura Dora, personaggio del popolare romanzo “L’oro dell’orafo” (in croato “Zlatarevo zlato”) del grande scrittore croato August Šenoa, si rievoca e valorizza il tesoro letterario nazionale. Per finire, ricordiamo il licitar a forma di cuore, un biscotto di pan melato decorato con motivi della tradizione che si usa donare agli ospiti della città in segno di benvenuto, e l’ombrello di Šestine, il cui tessuto riporta i colori ed i motivi caratteristici dei costumi della tradizione di questa frazione di Zagabria. I turisti sapranno riconoscere i profumi ed i sapori della tradizione in tanti altri prodotti tipici ed originali, in vendita tanto nei negozi specializzati, quanto nei numerosi punti vendita sparsi per la città. Il “dolce bouquet” zagabrese è un mazzolino di fiori caramellati (canditi) artigianalmente e messi insieme a formare dei souvenir unici ed irripetibili. La confezione del mazzolino contiene fiori, petali e foglioline, il tutto caramellato secondo una ricetta segreta e brevettata. È considerato un souvenir tipico di Zagabria. Professor Baltazar – uno dei più recenti prodotti tipici di Zagabria Il Professor Baltazar, il protagonista dell’omonimo cartone animato prodotto dalla Scuola zagabrese del film d’animazione, è stato presentato come il più recente dei prodotti “made in Croatia” alla conferenza della Licensing factory New Europe, alla quale hanno partecipato i maggiori esperti mondiali nel campo dei diritti d’autore e di brevetto. Questo simpatico professore, pieno di fantasia, inventiva ed energia positiva, negli anni ha raggiunto una grande popolarità tra i bambini croati per la sua capacità di risolvere ogni problema che affligge gli abitanti della sua città, Baltazargrad. La serie del Professor Baltazar è stata girata dal 1967 al 1971 e comprende complessivamente 59 episodi, oggi tutti digitalizzati e pronti per essere distribuiti sul mercato internazionale. Racconti, leggende e miti “Mando, zagrabi!” La tradizione della piazza del bano Josip Jelačić di Zagabria (la piazza principale cittadina) affonda le proprie radici nel XVII secolo. Gli stessi palazzi che la circondano sorsero nell’arco di un secolo e sono caratterizzati dagli stili architettonici più disparati: dal classicismo, attraverso la secessione, per giungere al modernismo. Una visita a questa piazza porta con sé anche le leggende legate alla nascita del nome della città. Una di queste racconta delle origini del nome di Zagabria, nato dall’incontro casuale tra uno dei bani croati ed una tale Manda (Manduša), giovincella del popolo intenta ad attingere l’acqua da una fonte, ed alla quale il bano avrebbe gridato: “Mandušo, ZAGRABI!” (trad.: Manduša, attingi!). Da quel momento in poi la fonte si chiamò Manduševac, e la città Zagreb (Zagabria). Il colpo di cannone a mezzodì La torre Lotrščak, certamente l’opera di fortificazione meglio preservata dell’intero sistema difensivo della Città alta, fu eretta nel XIII secolo. C’è una leggenda, legata allo sparo del cannone esattamente a mezzogiorno, che risale al tempo in cui i Turchi tenevano d’assedio la città dalle rive della Sava. Pare che Zagabria avesse chiesto aiuto a Vienna, che la dotò di un cannone. Esattamente a mezzodì, mentre un servo del pascià turco portava un bel tacchino per il pranzo del suo signore, il cannone della torre Lotrščak sparò un colpo così preciso che colpì in pieno il vassoio destinato al pascià, ri- 65 Press 2010 ducendo il tacchino in pezzi. Alla vista della precisione di quel cannone, i Turchi, spaventatisi, desistettero dal loro proposito d’attaccare Zagabria. Le streghe di Zagabria Le vie buie della Città alta (Gornji grad) ed i boschetti circostanti, secondo una leggenda, erano abitati dalle streghe, localmente dette coprnjice. Al tempo della “caccia alle streghe”, che investì la Croazia molto più tardi rispetto al resto dell’Europa, nacquero molte storie sulle attività diaboliche svolte proprio alle pendici della Medvednica. Tra esse, le più popolari e malvagie furono certamente quelle legate alla “Regina nera” (“Crna kraljica”), una potente e malefica sovrana la cui fama si diffuse dappertutto in Croazia. A lei, ad esempio, s’ascrive la creazione dei Laghi di Plitvice, nati per sedare la sete del popolo colpito da una gran siccità. Tuttavia, pare che questa figura mitica derivasse le proprie origini dalle storie popolari intessute attorno alla malvagia figura di Barbara Celjski, sorella di Fridrich, il signorotto protagonista della leggenda che narra del suo amore per Veronika Desinič, conclusosi infaustamente nel castello Veliki Tabor. Di Barbara si dice che fosse solita gettare i propri amanti dalle torri più alte delle rocche nelle quali viveva, tra le quali s’annovera anche la Medvedgrad zagabrese. La Bandiera Blu sventola sulle seguenti cinque spiagge del lago Jarun: 1. Malo jezero 2. Otok Trešnjevka 3. Otok Univerzijade 4. Otok veslača 5. Veliko jezero-jug www.zagreb-touristinfo.hr; www.visiteuropeancities.com; www.articities.de; www.tzzz.hr; www.sljeme.hr; www.zagrebindoors.com; www.zagrebcard.fivestars.hr www.croatiaairlines.com; www.penkala.com.hr; www.zagreb-touristinfo.hr; ww.zagreb.hr 66 Press 2010 Croazia centrale www.tzzz.hr, www.tzbbz.hr, www.tz-koprivnicko-krizevacka.hr, www.tz-zagorje.hr, www.tzm.hr, www.turizam-smz.hr, www.turizam-vzz.hr Photo: Ivo Pervan Sebbene non sia considerata una regione tipicamente turistica, la Croazia centrale è un territorio molto pittoresco che offre una moltitudine di possibilità per lo svago ed il turismo culturale, con interessanti città, castelli e bellezze naturali. Per Croazia centrale s’intende quel territorio che da Zagabria, a nord, va sino a Krapina, per proseguire verso Varaždin ed il Međimurje e comprendere la Podravina di Koprivnica e Đurđevac ed i territori orientali di Sisak e Bjelovar. Da un punto di vista amministrativo, comprende le seguenti contee: Bjelovarsko–bilogorska (di Bjelovar e della Bilogora), Koprivničko–križevačka (di Koprivnica e Križevci), Krapinsko – zagorska (di Krapina e del Hrvatsko zagorje), Međimurska (del Međimurje), Sisačko – moslavačka (di Sisak e della Moslavina), Varaždinska (di Varaždin) e Zagrebačka (della provincia di Zagabria). Regione collinare ricca di vigneti, ricoperta di fitti boschi e solcata dal corso di tanti fiumi, con numerose chiese barocche, conventi, castelli, fortezze e musei, la Croazia centrale regala al turista opportunità di svago tutto l’anno. Tra queste, occorre citare innanzitutto le sorgenti termali le quali, in sintonia con le tendenze più moderne, grazie alla costruzione di vere e proprie “riviere termali”, sono diventate uno splendido luogo di riposo, svago, turismo sanitario, wellness e bellezza. I percorsi ciclistici ben sistemati, le “strade del vino”, la ricca tradizione locale e l’antico patrimonio artigianale, oltre ad una ricca offerta gastronomica, rappresentano i tasselli di un’offerta turistica ricchissima sulla quale basare pacchetti-weekend o brevi vacanze all’insegna del relax e dello svago. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la Croazia centrale si proporrà come “regione per una breve vacanza” caratterizzata dal Barocco, dalle terme e dai castelli. Photo: Nino Marccuti L’oasi verde di Zagabria La città di Zagabria è cinta da un’oasi verde a forma di collana o ferro di cavallo che fa parte della Croazia centrale e della macroregione zagabrese. Quest’area vanta un ricco patrimonio di storia e tradizioni e mille manifestazioni di cultura, folclore, sport e divertimento. Vicinanza, accessibilità, diversità e ricchezza di contenuti, relax, tanto verde, cucina casereccia, ottimi vini e spumanti di gran qualità, due strade del vino, il ritorno alla vita di paese ed alla natura, luoghi per scampagnate per tutta la famiglia, nuove proposte per una vacanza attiva, occasioni per avventure all’aria aperta ed una nuova dimensione del tempo libero… tutto questo (ma non solo) è la Contea zagrebačka. La regione del Hrvatsko Zagorje – Terra di preistoria, castelli e terme A nord di Zagabria si trova l’interessante regione del Hrvatsko Zagorje (www.tz-zagorje.hr), pittoresca area collinare circondata da montagne, attraversata da tanti fiumi e confinante ad ovest con la Repubblica di Slovenia. Il centro culturale, politico ed amministrativo di questa regione coincide con Krapina, città che vanta un centro urbano ben conservato ed il notissimo sito preistorico dell’“uomo primitivo di Krapina”. Questa città assurse a fama mondiale grazie al professor Dragutin Gorjanović–Kramberger, il quale, nel 1899, sul monte Hušnjak scoprì i resti di un uomo appartenente all’età diluviale, passato alla storia ed alla scienza come Homo Krapiniensis (www.krapina.hr). Quest’area, ricca di sorgenti termali, consente di godere dei contenuti di svago e di relax delle terme (toplice, in croato. N.d.t.) Tuheljske (www.tuheljsketoplice.com), Krapinske (www.krapinsketoplice.net) e Stubičke (www.stubicketoplice.hr), nonché nelle Terme di Jezerčica (www.terme-jezercica.hr). Questa amena regione collinare, con tante vigne e boschi, 67 Press 2010 è un vero paradiso per i gitanti. Le fortezze medievali ed i castelli di campagna, come i castelli Oršić, Veliki Tabor e Miljana, col loro numero contribuiscono a rendere più suggestiva e specifica questa regione. Ad essi sono legati tanti eventi storici e tante leggende raccontate nell’ambito del programma della manifestazione Leggende e racconti dei castelli dello Zagorje (www.mhz.hr). Il santuario mariano nazionale di Maria Bistrica è il cuore regionale del turismo religioso, i cui programmi includono anche le chiese della Madonna del Monte a Lobor, della Madonna della Neve a Belec e della Madonna di Gerusalemme a Trški Vrh. Il santuario di Maria Bistrica, il maggiore luogo di culto mariano della Croazia – visitato nel 1998 anche da papa Giovanni Paolo II – è, da oltre 300 anni, continua meta di pellegrinaggi. Annualmente è visitato da circa 500.000 fedeli provenienti dalla Croazia e dall’estero. I pellegrinaggi iniziano ad aprile, a partire dalla prima domenica dopo Pasqua, e durano sino alla Domenica del Ringraziamento, a fine ottobre (www.info-marija-bistrica.hr). La regione del Međimurje si trova all’estremità settentrionale del paese, nel punto di confine tra la Slovenia, l’Ungheria e la Croazia. Marchio distintivo del turismo del Međimurje (www.tzm.hr) è senz’altro lo “Spa & Golf Resort Sveti Martin” (www.toplicesvetimartin.hr). Il Međimurje, con la città di Čakovec come capoluogo, è una terra ricca di gastronomia e tradizioni, eccellenti vini, strade del vino e percorsi ciclistici ed offre grandi opportunità di sport, ricreazione e relax, oltre ad una serie di programmi turistici molto interessanti basati sulla tradizione. Ad est della città di Zagabria c’è l’interessante area della Podravina, delimitata dal fiume Drava e dalle montagne della Bilogora e del Kalnik. Sono, queste, terre eccezionali per la pesca e la caccia. Percorsi ciclistici ben sistemati attraversano i paesaggi stupendi del lago di Šoderice e del paese di Hlebine, culla dell’arte naïf croata, attraversano le ricche riserve venatorie della regione e seguono il corso del fiume Drava. Ecco le manifestazioni più significative della zona: i “Podravski motivi” (nella città di Koprivnica), la “Leggenda dei Picoki” (Đurđevac) ed il “Križevačko veliko spravišče” (Križevci). Sono, queste, tre manifestazioni dedicate innanzitutto alla preservazione delle peculiarità autoctone popolari ed imperniate sul folclore, sulla gastronomia tipica, sugli antichi mestieri e sugli usi e costumi d’un tempo. La regione di Varaždin (www.turizam-vzz.hr), coincidente con l’estremità nord-occidentale della Croazia, è un’area urbanizzata e mitteleuropea, culla del barocco, della musica, dell’arte, dell’artigianato e del commercio, luogo di verdeggianti paesaggi al cui centro si staglia altezzosa la città di Varaždin, capoluogo della contea. Conosciuta soprattutto per la sua offerta culturale e per le possibilità curativo-ricreative (terme “Varaždinske toplice”, www.varazdinsketoplice.hr), la regione è una tappa obbligata nell’itinerario d’ogni turista che desideri conoscere la Croazia più autentica. In questo territorio si trovano il famosissimo parco-bosco di Trakošćan ed il parco-bosco della Drava, polmone verde del capoluogo. Da non dimenticare anche tre beni naturali di carattere geologico-paleontologico di livello europeo, che confermano la continuità della presenza millenaria dell’uomo su queste terre (le grotte Vindija špilja, Mačkova špilja e Šincekova špilja), nonché l’unico vulcano fossilizzato e giacimento di pietre semipreziose in Croazia, protetto come parco geologico (Gaveznica - Kameni vrh). Photo: Damir Fabijanić Il patrimonio storico-culturale La Contea zagrebačka La Contea zagrebačka (zagabrese) è terra di musei, gallerie d’arte ed altri spazi espositivi che ospitano collezioni ed eventi artistici dei maggiori esponenti del panorama artistico-figurativo nazionale ed internazionale. Le gallerie ed i musei offrono uno spaccato culturale e storico della vita di questi luoghi. Fin dai tempi antichi, tanti nobili appartenenti ai ceti sociali più elevati dell’aristocrazia locale e straniera erano soliti sostare, durante i loro viaggi, nello sfarzo dell’ambiente naturale della Contea, trovandovi spesso il luogo ideale su cui costruire una nuova dimora. Testimoni muti di quei tempi, i castelli e le residenze di campagna (kurije) raccontano ai visitatori storie quasi dimenticate. L’elmo di Budinjak, uno dei due elmi bronzei ritrovati nella necropoli dei principi (sito archeologico della necropoli di Budinjak) è l’unico esemplare intatto dell’Europa centrale di uno dei sei tipi d’elmo esistenti e risalenti alla tarda età del ferro. L’antica città romana di Andautonia si trovava là dove oggi sorge il villaggio di Ščitarjevo, tra le città di Zagabria e Velika Gorica. Un tempo centro mercantile, economico e culturale affacciato alla strada romana Siscia - Poetovio (Sisak – Ptuj), fu rasa al suolo nel V secolo durante le Migrazioni dei popoli. Gli scavi effettuati sinora hanno riportato alla luce numerose monete, qualche monile, vasellame, lucerne, sculture, affreschi ed altro. 68 Press 2010 Varaždin, la città più barocca della Croazia www.turizam-vzz.hr Il suo centro storico, autentico esempio di città barocca mitteleuropea frequentemente paragonata a Vienna, gode di uno stato di conservazione straordinario. La fortezza, il nucleo storico della città, i musei, le gallerie e le collezioni d’arte, il cimitero cittadino, tutelato come bene del patrimonio orticolturale nazionale, sono le mete principali d’ogni turista in visita alla città. Uno dei segni distintivi della città è la Guardia di Varaždin, i cosiddetti purgari i quali, con le loro belle uniformi da granatiere, sono una presenza costante ad ogni importante cerimonia che si svolge nel piazzale antistante il Municipio. Il famoso cimitero di Varaždin, bellissimo esempio dell’architettura dei parchi, è nato nel XX secolo: una volta piantate, le tuie sono state potate in modo tale da formare paraventi ed arcate ad imitazione del parco francese di Versailles. Varaždin non è soltanto una delle più belle e più antiche città croate, ma anche una delle realtà urbane dall’identità più spiccata dell’intero Paese. Una città che è stata costruita in oltre otto secoli a misura delle esigenze dei suoi abitanti, un luogo che ha conservato la sua unicità, la sua armonia e la sua specifica atmosfera. Varaždin, dal 1755, fu capitale della vita amministrativa e politica della Croazia dei Banati; ruolo che nel 1776, a causa d’un incendio che distrusse gran parte della città, passò alla città di Zagabria. Photo: Milan Babić secolo, ai piedi della quale si svolse la famosa Battaglia di Sisak, considerata una sorta di svolta storica che permise all’Occidente di fermare l’avanzata dei Turchi che miravano a raggiungere il cuore dell’Europa. Il villaggio-museo etno-ecologico di Kumrovec www.mhz.hr/kumrovec/ Nel settore occidentale della Contea krapinsko-zagorska (di Krapina e dello Zagorje), nel paese di Kumrovec, c’è l’unico museo all’aperto della Croazia, denominato “Staro selo” (“Antico villaggio”), con tutta una serie di case tipiche della tradizione rurale dello Zagorje che hanno mantenuto inalterato il loro aspetto, tipico degli edifici sorti a cavallo tra i secoli XIX e XX. La parte centrale del villaggio è occupata dalla tenuta Broz e dalla casa natale di Josip Broz Tito, presidente della ex Jugoslavia ed importante statista protagonista sulla scena mondiale nella seconda metà del XX secolo. Il villaggio-museo propone una quarantina di edifici ad uso abitativo e rurale nei quali i visitatori possono ammirare diverse collezioni etnologiche che parlano della vita quotidiana della gente dello Zagorje. Tra esse ricordiamo La festa di nozze dello Zagorje, Dalla canapa al panno e Vita di una coppia di sposi novelli, e tutta una serie di mostre che illustrano la tradizione artigianale dello Zagorje attraverso i mestieri del fabbro, del carraio, del pentolaio, ecc. Il museo, durante l’anno, organizza tanti eventi, manifestazioni e laboratori interattivi ad uso e consumo dei visitatori. Photo: Sergio Gobbo L’antica città di Sisak www.turizam-smz.hr A sud di Zagabria c’è un’altra interessante regione, il cui centro è l’antica città di Sisak (www.sisakturist.com). Quest’area comprende le pianure parzialmente paludose dei tratti pianeggiante dei fiumi Sava, Kupa, Odra, Lonja, Glina, Česma, Ilova ed Una, attorniate dai dolci pendii boscosi dei monti della Petrova, Zrinska e Moslavačka gora. Grazie alla sua posizione nei punti d’affluenza dell’Odra nella Kupa e della Kupa nella Sava, Sisak è annoverata tra gli insediamenti urbani più antichi della Croazia centrale, con una storia che risale addirittura al IV secolo a.C. La presenza umana su quest’area risale, tuttavia, ad un periodo antecedente rispetto al formarsi dell’insediamento urbano vero e proprio, com’è testimoniato dal ritrovamento di resti di suppellettili e statuine di idoli avvenuto nel corso di scavi archeologici. Accanto al Parco archeologico “Siscia” ed ai resti delle mura difensive dell’antica città romana di Siscia, Sisak è dominata da una possente fortezza del XVI Krapina www.mhz.hr Il popolare uomo primitivo di Krapina (simpaticamente detto “dedek Kajbumščak”), noto alla scienza col nome di Homo sapiens neanderthalensis, fu scoperto nel 1899 nell’ambito d’una campagna di scavi geologici e paleontologici sul monte Hušnjakovo nei pressi di Krapina, durata sei anni e diretta dal professor croato Dragutin Gorjanović-Kramberger, illustre geologo, paleontologo e paleoantropologo. La semigrotta rinvenuta nei pressi di Krapina sin dall’inizio fu annoverata tra le località scientifiche di maggior rilievo mondiale per la sua ricchezza di fossili e per la vastità dei reperti appartenenti all’uomo di Neanderthal. Negli strati della caverna, alta circa otto metri, sono stati rinvenuti circa novecento resti ossei fossili appartenenti a più di dieci individui di sesso ed età differenti (dai 2 ai 40 anni d’età). Degni di nota sono anche i numerosi resti fossili 69 Press 2010 di animali cavernicoli come l’orso, il lupo, l’alce, il cervo gigante, il rinoceronte preistorico, il bue selvatico e tanti altri. Gli oltre mille utensili in pietra risalenti al paleolitico, o meglio all’alto paleolitico, testimoniano della civiltà materiale dell’uomo primitivo di Krapina. L’origine di questo ricco sito paleontologico sembrerebbe risalire a 130.000 anni fa. Circa l’interpretazione dei dati legati al sito di Krapina, esistono varie teorie che, ancor oggi, agitano i dibattiti degli esperti di paleoantropologia. Dopo oltre un secolo, questo sito è particolarmente interessante soprattutto per la sua importanza paleontologica e per il gran numero di reperti fossili ritrovati. Il sito è sottoposto ad un rigido regime di tutela come primo parco paleontologico e bene del patrimonio naturale della Croazia, considerato uno dei siti paleolitici neandertaliani più ricchi del mondo. L’antico borgo degli Zrinski di Čakovec La fortezza fu costruita nel Medioevo per le esigenze della famiglia Ernušt; più tardi fu ampliata ad uso della famiglia Zrinski, la cui presenza ha lasciato forti tracce nella storia e nel patrimonio culturale di Čakovec. Sotto gli Zrinski, la fortezza assunse una forma completamente differente: la parte centrale prese le sembianze d’una fortezza rinascimentale stretta da possenti mura, alla quale fu aggiunta una torre barocca che oggi rappresenta un elemento imprescindibile d’ogni panorama di Čakovec. La chiesa di San Geronimo a Štrigova – Splendido edificio sacro in stile barocco, la chiesa paolina di San Geronimo in quel di Štrigova fu eretta tra il 1738 ed il 1749 ed è nota per i suoi affreschi opera di Ivan Ranger, il maggiore affreschista barocco croato. Photo: Nino Marccuti Le bellezze naturali Il Parco naturale della Medvednica (www.pp-medvednica.hr) ed il Parco naturale Žumberak-Samoborsko gorje (www.pp-zumberak-samoborsko-gorje.hr) sono stati proclamati aree naturali protette rispettivamente nel 1981 e nel 1999. Da segnalare il fatto che sul territorio del parco sono state censite ben 30 specie d’orchidee! Il Turopoljski lug, un’area di 3.348 ettari, è stata proclamata zona naturale protetta nel 2003 per la varietà del suo mondo vegetale ed animale e per i suoi rovereti. Ricordiamo, inoltre, che quest’area conta anche tante riserve speciali di tipo botanico, ornitologico e zoologico, nonché varie riserve della vegetazione boschiva e paesaggi naturali protetti, senza dimenticare i sette esempi dell’architettura dei parchi sottoposti a tutela (prevalentemente attorno ai castelli ed alle residenze di campagna) ed alcuni parchi-bosco. Photo: Sergio Gobbo Il mulino sulla Mura – Nei pressi del piccolo villaggio di Žabnik, nell’estremità settentrionale del paese, l’acqua del fiume Mura fa girare l’imponente ruota d’un antico mulino fluviale in legno, unico nella tradizione costruttiva croata. Nel bucolico ambiente naturale circostante si dipana l’interessante Itinerario educativo del mugnaio, percorrendo il quale scoprirete il patrimonio tradizionale del fiume Mura e della sua gente. Lonjsko polje www.pp-lonjsko-polje.hr Regno di rovereti e di radure palustri, è conosciuto per la particolarissima architettura rurale dei paesini compresi nella zona e per alcune preziose chiesette. Tra le sue peculiarità turistiche, s’annoverano l’eccellente offerta gastronomica, l’ottima produzione vinicola, una rete di “strade del vino” molto interessante e diversi percorsi cicloturistici. Il Lonjsko polje è un habitat naturale protetto nel quale vivono specie vegetali ed animali a rischio d’estinzione, come la cicogna, l’airone, l’aquila marina, la lontra, il castoro ed i gatti selvatici (www.pp-lonjsko-polje.hr). Nei paesi vicini, dalle caratteristiche costruzioni lignee, s’allevano i cavalli autoctoni della Posavina. S’organizzano gite in autobus o in barca sino alle località di Trebež, Čeperlin, Kostrnja, al 70 Press 2010 villaggio etnico di Krapje (che, nel 1995, è stato proclamato “Paese del patrimonio costruttivo” nonché “Monumento europeo del patrimonio culturale di cat. A”) ed alla località di Čigoč, conosciuta in tutto il mondo come il “Paese europeo delle cicogne”. In qualsiasi stagione dell’anno, il Međimurje vi estasierà con i suoi bei paesaggi collinari, le rive del fiume Mura, le aree naturali della Drava, con tante opportunità di svago, e le ricche e fertili pianure circostanti. La Mura è il bene naturale più prezioso del Međimurje e, sotto l’aspetto ambientale, è uno dei segmenti meglio tutelati del bacino danubiano. Nel 2001 la Mura, assieme ad un territorio di 164 chilometri quadrati bagnato dalle sue acque, è stata proclamata paesaggio protetto. Il bacino della Drava, invece, è conosciuto come il maggiore territorio di rilievo ornitologico ed ittiologico della Croazia nord-occidentale. I laghi d’accumulo sulla Drava, Kuršanec e Prelog, offrono tante occasioni per lo sport e la ricreazione (vela, sci nautico, pedalò, acquascooter, barche e nuoto). Lungo la Drava è stato realizzato il più ambizioso progetto ciclistico della Croazia, chiamato Drava route, un percorso ciclistico internazionale promosso da ben tre paesi: Italia, Austria e Slovenia. Il primo tracciato realizzato sul suolo croato, più precisamente lungo la riva croata della Drava, è stato aperto nel 2002 e va da Legrad a Pitomača. Questo progetto (che va estendendosi verso est) raggiungerà il suo massimo sviluppo quando tutti gli itinerari ciclistici andranno ad affluire in quelli sloveni ed ungheresi. In futuro la Drava Route andrà ad unirsi alla popolare Rotta del Danubio la quale, attraverso Osijek ed Ilok, dovrebbe proseguire sino al Mar Nero. L’offerta artistico-ricreativa Photo: Josip Madračević Varaždin, città del barocco e dello “struscio” Grazie al suo centro storico in stile barocco ottimamente conservato, ai musei, ai parchi ed al verde pubblico, Varaždin, città ricca di manifestazioni ed eventi culturali, tra i quali spicca l’ormai tradizionale festival internazionale di musica barocca (“Serate barocche di Varaždin”, www.vbv.hr), è diventata una meta molto amata dai turisti. Ad aumentare il numero dei visitatori ha contribuito anche il festival degli artisti di strada “Špancirfest” (www.spancirfest.com). È una festa dedicata alla città, si tiene a fine agosto ed è descritta dagli stessi organizzatori come un “intreccio di musica, ballo e buon umore, il tutto condensato in un’eccitante passeggiata che è poi il cuore dell’evento. Questo festival vuole essere un incontro con ciò che si ha paura di dimenticare, dove la gente si dà alla città, e la città alla gente”. Durante lo “Špancirfest” di Varaždin potrete assistere a circa 250 programmi messi in scena da un centinaio d’artisti provenienti da tutto il mondo, tra presentazioni d’antichi mestieri, tanta word music, e poi performers, spettacoli ed intere giornate dedicate ai bambini. Su sei palcoscenici sparsi per la città, potrete assistere a concerti di musica etnica, rock e classica. Quest’area vanta anche alcune esposizioni museali d’eccezionale valore, come quella, particolare ed unica in questo lembo d’Europa, dedicata al “Mondo degli insetti” ed appartenente alla Sezione entomologica del Museo Civico della città di Varaždin. Anche il castello di Trakošćan rappresenta una realtà museale regionale di gran rilievo. Completamente trasformato in museo, vi si conservano ambienti originali del periodo compreso tra il XV ed il XIX secolo (www.trakoscan.hr). Gornja Stubica Festival musicale – Il festival musicale “Estate al castello Oršić – Subtilia” è un evento musicale unico che si tiene ogni anno tra giugno ed agosto nelle località di Gornja Stubica (castello Oršić) e Donja Stubica (Golubovec) e nella chiesa di San Giorgio (Sv. Juraj) a Gornja Stubica, tutti beni culturali d’inestimabile valore che si prestano ad ospitare eventi musicali straordinari per la gioia tanto dei numerosi turisti, quanto degli intenditori locali. Uno degli obiettivi primari del festival Subtilia è entrare a far parte della rete dei festival di musica antica che si tengono nei paesi dell’UE confinanti e, con ciò, ridurre i costi ed aumentare la mobilità in Europa degli artisti e dei solisti croati che s’occupano di questa nobile arte. Museo delle rivolte contadine Edizione giubilare del torneo cavalleresco – il medioevo nel hrvatsko zagorje Questo singolare evento dallo spirito medievale dura una giornata intera e comprende contenuti culturali e turistici che hanno lo scopo di far conoscere al vasto pubblico gli usi, i costumi ed il modo di vivere del tardo Medioevo. Il momento clou della manifestazione è il torneo a cavallo; esso si svolge, al cospetto del loggione dei nobili, tra scudieri, popolino, dame di corte, giocolieri, sputafuoco e vari motivi ispirati all’ambiente tipicamente medievale. Il torneo è seguito anche da tutta una serie di eventi che rievocano lo spirito di quei tempi e danno un quadro completo della società feudale del XVI secolo (www.viteski-turnir.com). La commemorazione della rivolta contadina Il Museo delle rivolte contadine ogni anno, in concomitanza con l’ultimo sabato di gennaio, in occasione dell’anniversario dell’inizio della Rivolta contadina del 1573, organizza nel castello d’Oršić tutta una serie di laboratori, giochi e spettacoli in costume. Questi laboratori, chiamati con i nomi dei capi dei rivoltosi e dei feudatari d’allora (Gubec e Tahy), si tengono nella sala multimediale (allestita nel solaio del 71 Press 2010 Museo). Nel cortile interno del Museo, bambini ed adulti possono provarsi nel lancio della korda (un coltellaccio), nel combattimento con la mazza e nel tiro con l’arco. Durante la manifestazione è inoltre possibile visitare la mostra permanente del Museo (con tanto di guide in costume!) e scoprire tanti interessanti particolari della vita d’allora in una tenuta feudale del XVI secolo. Particolarmente suggestiva è la rappresentazione del malvagio Franjo Tahy e di suo figlio Gabrijel (www.mhz.hr). Krapina Il Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina Nelle immediate vicinanze del sito archeologico dell’uomo primitivo di Krapina è sorto il nuovissimo Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina, aperto al pubblico a partire dal 2010. La particolarità di questo museo risiede soprattutto nella forma a spirale dell’edificio, che richiama tanto la forma della caverna, quanto il guscio della lumaca, il cervello umano, l’embrione o il concetto d’evoluzione. L’edificio si sviluppa su due piani collegati con una scala a chiocciola ed è collegato anche all’esterno, ossia al sito archeologico, mediante un sentiero. Il suo pavimento è ricoperto di terra ed il suo atrio presenta una parete invetriata sulla quale saranno proiettate immagini della vita degli uomini primitivi. L’allestimento museale include anche contenuti multimediali molto interessanti ed una mostra contemporanea. La realizzazione di questo megaprogetto culturale riveste una grande importanza per la promozione del sito archeologico di Krapina ed, in quanto tale, è stato chiamato “progetto del millennio”. Scuola estiva di geologia Nel Museo dell’uomo di Neanderthal di Krapina ogni anno, durante l’ultima settimana di agosto, si tiene un corso di geologia per bambini. Krapina offre ai suoi piccoli ospiti la possibilità di trascorrere una parte delle ferie estive partecipando non solo al lavoro creativo dei laboratori educativi del museo (attività artistico-figurative, modellazione, creazione dell’abbigliamento dei cavernicoli, ludoteca ispirata ai dinosauri), ma anche al lavoro della Scuola nella natura dove, con l’aiuto degli strumenti del geologo, potranno esplorare i dintorni del sito archeologico alla ricerca di fossili, rocce e minerali. Lo scopo di simili laboratori è quello di rendere popolari scienze come la geologia, la paleontologia e l’archeologia. La scuola è suddivisa in tre fasce d’età (età prescolare, scuola elementare e scuola media), ciascuna col suo programma. Tutti i partecipanti alla Scuola estiva di geologia, al termine del corso, riceveranno un attestato di partecipazione ed una cartella contenente tutti i lavori svolti durante l’estate. www.mhz.hr Sisak Il Torneo cavalleresco di Sisak – Verso Sisak ogni anno scorre un “fiume di prescelti”, migliaia di visitatori che raggiungono la città a piedi, lungo le rive della Kupa o della Sava, a bordo di una delle navi che, navigando per le acque della Kupa, approdano ai piedi delle mura della Città vecchia, oppure a bordo d’un pittoresco trenino turistico. Ogni torneo cavalleresco di Sisak è unico: ai piedi della Città vecchia risuonano i canti patriottici d’un tempo, gli artigiani mostrano la loro abilità riproponendo antichi mestieri quasi dimenticati, si mangia e si beve così come si mangiava e beveva nel Medioevo, il tutto in un’allegra atmosfera di svago per grandi e piccini. Al calare della sera, poi, s’accendono le luci per le vie e, tra squilli di trombe e rulli di tamburi, inizia il Torneo cavalleresco di Sisak, “in onore di tutti i cavalieri croati”. Tra le luci dei fuochi d’artificio, la musica delle fanfare ed il suono dei tamburi, il pubblico del torneo scandisce il nome del Cavaliere vincitore, premiato dal sindaco di Sisak con la Spada d’oro, simbolo di destrezza ed eroismo. (www.sisakturist.com). La Notte celtica – La Notte celtica cade nei primi giorni di settembre, in tempo di novilunio, sulla passeggiata che costeggia la Kupa, tradizionale luogo di ritrovo della gente di Sisak e dei suoi ospiti. Migliaia di persone s’affollano lungo la riva sinistra del fiume, alla quale s’affaccia il centro della città stretto tra due ponti; ci si ritrova con l’intento di partecipare, fieri del proprio passato, ad un’ora di storia all’aperto sulle rive di quel fiume che ha sempre significato vita e prosperità per Sisak. E mentre le chiatte, illuminate da grandi candele galleggianti, solcando le acque del fiume trasportano i ricordi d’un lontano passato, i visitatori della Notte celtica diventano parte d’uno spettacolo unico e straordinariamente suggestivo. Tra i fuochi dei druidi e i sacerdoti celtici, che distribuiscono ai passanti “pozioni magiche ed altri intrugli”, ognuno partecipa al rito mistico della rievocazione dei remoti guerrieri, delle fanciulle, dei vescovi e dei loro persecutori, dei conquistatori e dei difensori della vita e della libertà. (www.sisakturist.com) Photo: Milan Babić Bjelovar www.tzbbz.hr La settimana internazionale dei percussionisti (IPEW - International Percussion Ensembles Week) presenta le più alte espressioni, i migliori esponenti e gli ensemble più quotati del panorama percussionistico mondiale. Il festival, oltre a proporre vari concerti serali (sempre seguiti da un foltissimo pubblico), offre ai musicisti la possibilità di stare insieme tra loro, di mettere in comune le conoscenze e le esperienze maturate nel corso della loro attività e di trasmetterle agli allievi che partecipano ai laboratori musicali organizzati nell’ambito della manifestazione. La Settimana delle percussioni si tiene ogni anno a gennaio. BOK fest – Il BOK (ovvero “Le risonanze del teatro di Bjelovar”) è una rassegna delle più significative realizzazioni delle compagnie teatrali della Croazia. Accanto ad una de- 72 Press 2010 cina di rappresentazioni sceniche per un pubblico adulto, la manifestazione propone altrettanti spettacoli destinati ai bambini. Attraverso vari laboratori teatrali, inoltre, i bambini avranno la possibilità di conoscere i loro beniamini ed acquisire, così, una parte della loro arte, del loro sapere e della loro esperienza. La manifestazione si tiene ogni anno in primavera nella città di Bjelovar. La Terezijana è una manifestazione di cultura, svago e turismo che, in più giorni, presenta una serie d’eventi musicali, scenici, artistici e sportivi alla cui realizzazione partecipano artisti ed interpreti provenienti da tutta la Croazia. L’evento centrale di questa manifestazione, solitamente visitata da oltre 30.000 spettatori provenienti dalla Croazia e dall’estero, è la ricostruzione scenica dell’ingresso dell’imperatrice Maria Teresa nella città, da lei fondata con un decreto del 1756. alla vita dei paesi della Podravina, una terra di vaste pianure, boschi e campi arati, che è poi l’origine della città di Koprivnica che, durante la prima settimana di luglio, si trasforma in un enorme spazio espositivo completamente dedicato all’arte naïf. Un centinaio di prestigiosi pittori e scultori espongono le loro opere a cielo aperto, per le vie della città, creando dipinti e sculture che celebrano la ricchezza e l’arte sopraffina della scuola naïf di Hlebine. Photo: Sergio Gobbo Photo: Milan Babić Koprivnica ed il Festival del Rinascimento www.koprivnicatourism.com Sulle mura del vecchio borgo di Koprivnica a settembre si svolge un vero e proprio spettacolo storico. Sotto le loro tende, i cavalieri affilano le lame delle loro spade per conquistare in duello la mano della loro amata; falchi da caccia roteano per aria ubbidendo agli ordini dei loro padroni; i mercanti e gli artigiani, dal canto loro, fanno a gara nel richiamare l’attenzione degli acquirenti sulle mercanzie di cui sono piene le loro bancarelle e le loro botteghe, manufatti e prodotti tipici di tempi andati. Durante il Festival rinascimentale vale una sola regola: nessun particolare deve svelare, a chi non lo sapesse, che ci si trova in pieno XXI secolo! Ecco i cuochi, impegnati a preparare specialità basate su ricette medievali, con ingredienti esistenti anche in un tempo così lontano. L’offerta ristorativa è completata da bevande come la medovina (un distillato al miele), la birra ed il vino che si bevevano allora. Gli accampamenti dei cavalieri, con tanto di fedeli copie di vettovaglie ed armi del passato, riusciranno, ne siamo certi, a colpire la curiosità e la fantasia di ciascuno di voi. Cavalieri che combattono per la mano della loro amata, estemporanei attacchi alle mura, falchi e selvaggina (quest’ultima immancabile nella dieta d’allora) sono soltanto una piccola parte delle proposte interessanti e, soprattutto, interattive di questa splendida manifestazione. I motivi della Podravina La pittura naïf è uno stile pittorico autoctono della Croazia, uno stile che è caratterizzato da soggetti di vita contadina, in armonia con la natura e con le sue bellezze. Alludiamo Đurđevac La leggenda dei Picoki (www.tz-djurdjevac.hr). È una leggenda che parla del coraggio e dell’astuzia degli abitanti di Đurđevac, i quali, per rompere il lungo assedio delle truppe turche alla città, s’inventarono un ingegnoso sotterfugio. Nel XVI secolo la città fu stretta d’assedio dalle truppe del signore turco Ulama-beg, deciso a conquistarla affamando la popolazione cittadina. Dopo un po’, di tutte le scorte di cibo disponibili, alla popolazione non rimase che un galletto (picok, nel dialetto locale). Consigliati da una saggia vecchina, la gente di Đurđevac caricò un cannone col galletto e lo sparò sulle truppe turche. Il potente Ulama beg, credendo che gli assediati disponessero di così grandi riserve di cibo da permettersi il lusso di usarle come “carne da cannone”, rinunciò all’assedio della città e, facendo così, riconobbe la sconfitta. Da allora in poi, gli abitanti di Đurđevac sono fieri di portare il soprannome di “Picoki”. Il “Veliko spravišće” di Križevci Nel lontano 1242, stretto d’assedio dall’esercito tartaro, il re Bela IV trovò riparo con i propri uomini sotto le mura di una città che sorgeva alle pendici del monte Kalnik. Alla tenacia delle truppe tartare, che tentavano di trovare un varco nelle mura, risposero i contadini dei campi ai piedi del Kalnik, rifornendo i valorosi soldati di Bela IV con le prugne dei loro frutteti. Le truppe del re, ristorate e rinfrancate, riuscirono così a resistere all’assedio ed a respingere definitivamente l’assalto tartaro. Il re Bela IV, per ringraziare i contadini dell’aiuto ricevuto, conferì a tutti loro un titolo nobiliare. Questa decisione fece infuriare i purgeri (cittadini) di Križevci, la cui indignazione resistette per lustri, sino alla casuale unione di un coltivatore del Kalnik con una fanciulla di città. Le loro nozze furono il pretesto per riappacificare la gente del luogo. Ecco svelato il motivo per cui gli abitanti di Križevci ripropongono ogni anno una ricostruzione di quel bell’episodio di storia locale: la festa prevede la cerimonia della consegna delle chiavi della città al giudice cittadino, seguita da tre giorni di baldoria. 73 Press 2010 Le Giornate della nobiltà a Gornja Rijeka Alla nobiltà, la classe sociale più elevata di un tempo, è sempre stato attribuito un gusto molto raffinato e tanta eleganza. La vita della nobiltà di Gornja Rijeka era caratterizzata dal garbo dei modi, e la sua reputazione era accompagnata da uno spiccato senso per il bello ed il giusto. Venite a Gornja Rijeka, località alle pendici del Kalnik ancora oggi ricca dello splendore nobiliare di un tempo, e ne avrete la conferma. I fastosi abiti da sera ondeggiano leggeri sulle note di un valzer suonato al ballo della nobiltà, mentre i giovani e le fanciulle attirano l’attenzione e gli sguardi dei presenti con la loro eleganza e bellezza, grazie alle quali partecipano all’elezione del nobile e della nobile più elegante della regione ai piedi del Kalnik. Ammirate il fascino dei palazzi nobiliari di un tempo, assumete il giusto contegno e godetevi tutta la magia dei tempi in cui avere il sangue blu contava davvero! Čakovec – Le giornate degli Zrinski e della Porziuncola Tra fine luglio ed i primi d’agosto, il centro di Čakovec si trasforma in un grande spazio espositivo nel quale, con un corollario di programmi musicali, colonie artistico-figurative, tornei a cavallo e di tiro con l’arco ai piedi delle mura della Città vecchia, gli artigiani locali presentano i mestieri di una volta. www.tourism-cakovec.hr Štrigova- Urbanovo In questa manifestazione di tre giorni che si svolge sulla Strada del vino del Međimurje, le cantine aprono le loro porte ai visitatori offrendo i loro vini a prezzi d’occasione. Ogni vinaio, poi, cerca di attirare l’attenzione degli ospiti con un programma particolare. www.tzm.hr Sveti Martin na Muri - In barca sulle acque della Mura Sul finire di giugno, una cinquantina di tradizionali barche in legno, partendo da Bad Radgersburg in Austria, attraversano la Slovenia e raggiungono la località croata di Sveti Martin na Muri. Questa manifestazione di tre giorni, nata nel segno dell’ecologia, del divertimento e del turismo, è una vera e propria attrazione per tutti coloro che amano la natura incontaminata e la tradizione. www.svetimartin.hr Photo: HTZ L’angolo gastronomico La gastronomia dell’intera Croazia centrale si fonda prevalentemente sulle specialità di carne e su alcune specialità di pesce d’acqua dolce. La tacchinella arrosto, le pisanice (filetto di maiale), la fesa di vitello ripiena, l’anatra o l’oca con i mlinci (contorno di pasta cotta al forno), lo stinco di maiale bollito e poi arrostito, oppure i sanguinacci con i crauti, le sarme (involtini di foglie di cavolo cappuccio ripieni di carne macinata speziata e riso)… Tra le specialità dolciarie, un posto particolare è riservato alle štrukle dolci o salate (fagottini di pasta ripieni di cacio vaccino), alla bućnica dello Zagorje (dolce a base di zucca), agli strudel farciti in mille modi, alla bregova pita, alle palačinke (crêpes) croate ed alla zlevka di farina di mais. La tacchinella arrosto con i mlinci, gli strudel farciti e la bućnica con i semi di papavero sono specialità oramai diffuse in tutta la Croazia. I klipići di Varaždin sono il prodotto da forno più diffuso e più semplice della città. Ma per un piacere a tutto tondo, è necessario che ogni pasto sia accompagnato da uno dei tanti vini della regione, i quali, grazie alla loro qualità, sono in grado di soddisfare anche il palato dei più esigenti e raffinati buongustai. I progressi della produzione vinicola di questi anni sono testimoniati dalle tante medaglie vinte nelle manifestazioni enologiche tanto in Croazia quanto in Europa. Tra le più conosciute specialità culinarie dello Zagorje, ricordiamo la tacchinella arrosto con i mlinci, le štrukle e la zlevanka od rucleva brašna sa sirom (dolce fatto con farina 74 Press 2010 integrale e formaggio). Un tempo piatto povero a base di formaggio, uova e farina di mais, oggi è apprezzato come specialità dolciaria casereccia e genuina fatta con ingredienti naturali ed in base ad una ricetta tradizionale. La Moslavina è invece nota per le specialità a base di pesce d’acqua dolce (tra i quali prevale la carpa) che danno il meglio di sé con i vini Graševina o Škrlet. Gli antipasti freddi sono caratteristici della cucina del Međimurje. Tra essi annoveriamo la carne di maiale conservata nel lardo (meso iz tiblice), il lardo speziato, il formaggio Turoš ed il formaggio vaccino fresco con la panna acida. Le zuppe, immancabili in ogni pranzo che si rispetti, abbondano d’ortaggi o vengono preparate con la panna e, naturalmente, la pasta fatta in casa. I menù locali prevedono anche ogni genere di pesce di fiume. E, dulcis in fundo, meritano un cenno le specialità dolciarie della regione, tra le quali ricordiamo la međimurska gibanica, i krapci e le kelešice. Le “Strade del vino”, inaugurate un po’ dappertutto nella Croazia centrale, ma concentrate principalmente nelle aree nord-occidentali e nella Moslavina, sono un importante aspetto dell’offerta enogastronomica e turistica locale. La gran festa di San Martino Per i vignaioli della Croazia nord-occidentale, il più importante santo protettore è senz’ombra di dubbio S. Martino. La tradizione di far festa con amici e vicini nelle casupole delle vigne (klet) e nelle trattorie affonda le proprie radici nel secolo scorso. Seguendo un rito antico, quello appunto detto di S. Martino, si “battezza” il mostro in vinello. Da queste parti si sono scritti interi libri sulle ferree regole del rito battesimale: basti pensare agli “Statuti di Križevci”, il più antico ed il più dettagliato codice di comportamento del genere, e, nella regione della Podravina, le “Regole di Koprivnica”. Nel tempo questi due codici sono stati oggetto di controversia tra la gente del Prigorje e quella della Podravina. Profondamente radicata nella cultura popolare dell’area, questa tradizione non solo s’è conservata nel tempo, ma s’è addirittura estesa ad altre parti della Croazia nord-occidentale (Međimurje, Zagorje, Zagrebačko prigorje, Žumberak). incentrata sulla degustazione e la vendita dei prodotti tipici locali. Questa sorta di rassegna dell’arte culinaria regionale è arricchita da una serie di programmi d’intrattenimento e di cultura che comprende laboratori creativi, mostre, spettacoli teatrali per grandi e piccini, tanta musica, competizioni sportive, degustazioni di cibi caserecci ed ottimi vini e tanto altro ancora. La manifestazione “Kaj su jeli naši stari?”, da piccolo evento di provincia, è assurto a principale appuntamento socioculturale di Vrbovec, che ogni anno richiama nella cittadina circa 80 mila visitatori provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero. I pescatori di Koprivnica alla loro città Il pesce d’acqua dolce è una vera specialità per buongustai, mentre la pesca sul fiume è un’attività da sempre pervasa di un’atmosfera romantica e suggestiva. Stare seduti sulla riva di un fiume in attesa che abbocchi proprio il pesce giusto: la pesca fluviale è questo e nulla più, e per i numerosi abitanti della Contea di Koprivnica e Križevci rappresenta l’attività ricreativa più amata e rilassante. Per questo motivo i piatti della cucina locale, preparati col frutto della propria pazienza e della propria tenacia, acquistano un sapore tutto particolare. Volete gustare il miglior pesce d’acqua dolce? Dovete partecipare alla manifestazione di fine marzo “I pescatori di Koprivnica alla loro città”, in occasione della quale si cucinano enormi paioli (che raggiungono anche i 600 litri) di fiš-paprikaš, una zuppa di pesce d’acqua dolce molto piccante. I più abili cuochi della zona, poi, si sfidano nella preparazione del miglior fiš-paprikaš. Le Giornate delle kremšnite di Samobor Pochi le sanno resistere e per lei vengono a Samobor da ogni parte della Croazia. Stiamo naturalmente parlando della celebre kremšnita di Samobor, una deliziosa pasta alla crema alla quale Samobor dedica alcune giornate nella prima metà di maggio. La storia della kremšnita di Samobor è legata al suo “padre”, un tale Đuro Lukačić il quale, nel 1923 raggiunse Samobor per imparare il mestiere del pasticcere nella bottega del fratello. Presto si trasferì a Zagabria per acquisire nuove conoscenze nel campo dell’arte pasticcera. Dopo aver lavorato presso i migliori pasticceri della città, Lukačić conferì alla kremšnita di Samobor un sapore tipico e riconoscibile, nato dalla combinazione di più ricette dei migliori maestri pasticceri dell’epoca. Le giornate delle kremšnite di Samobor sono state organizzate per la prima volta nel 2001 e, per l’occasione, la città ha preparato una kremšnita di una tonnellata! “Le giornate del formaggio nella città dei formaggi” è una manifestazione che si tiene a Bjelovar ogni anno ad ottobre. Accanto ai piccoli produttori ed ai caseifici realizzati nelle tenute agricole di famiglia, alla fiera (o sagra del formaggio), che tanti chiamano oramai “Festival del formaggio”, partecipano ogni anno anche le maggiori industrie casearie della Croazia. Oltre a mille varietà di formaggi, alla fiera potrete vedere ed assaggiare anche tanti altri prodotti ecologici realizzati in base alle ricette della tradizione. La fiera, inoltre, è anche un’occasione per ammirare tanti prodotti artigianali e manufatti che spesso decorano gli stand delle aziende espositrici, oltre agli interessanti souvenir tipici della regione realizzati in base alle tecniche della tradizione. L’offerta ricettiva “Kaj su jeli naši stari?”, ossia “Che cosa mangiavano i nostri avi?”, è una tradizionale manifestazione turistico-gastronomica di fine agosto unica nel suo genere. Attrae tantissimi visitatori anche con l’organizzazione di una mostra La Contea Varaždinska fa il proprio ingresso nel 2009 con tre alberghi a quattro stelle, quattro alberghi a tre stelle e tre a due stelle. Nella Contea krapinsko-zagorska si contano nove alberghi L’offerta ricettiva, a Varaždin e dintorni, nel Međimurje, nello Zagorje, nella Podravina, a Bjelovar, a Sisak e nella Moslavina, è varia ed adatta ad un po’ tutte le tasche. La regione dispone di alberghi, motel, pensioni, rifugi di montagna e case venatorie e di un buon numero di case ed appartamenti in affitto. 75 Press 2010 prevalentemente aperti nell’ambito delle stazioni termali. Segnaliamo anche il nuovo “Aparthotel Villa Magdalena” (4 stelle) a Krapinske Toplice, il “Bluesun hotel Kaj”, anch’esso a 4 stelle, nella località di Marija Bistrica e tanti alloggi nelle aziende agrituristiche della contea, oggi ritenute la base su cui fondare il futuro del turismo dell’area. La regione del Međimurje vanta numerose capacità ricettive. Tra le più importanti spicca senz’altro il recente “Spa & Golf Resort Sveti Martin”, un complesso a quattro stelle aperto nell’ambito delle Toplice (Terme) Sveti Martin. Questa struttura della Croazia continentale si profila come una destinazione esclusiva di relax, wellness, sport e vacanze attive, con un’eccellente offerta enogastronomica ed uno splendido ambiente naturale. Nella città di Sisak sono in funzione gli alberghi a tre stelle “Panonija” ed “I” ed un Club venatorio in loc. Brezovica. I dintorni, inoltre, offrono confortevole alloggio in camere ed appartamenti in affitto ed in alcune aziende agrituristiche. Le terme Varaždinske Toplice – Aquae Iasae (www.toplice-vz.hr) Regalo della natura e munifica sorgente d’acqua termale, ha determinato la posizione delle Varaždinske Toplice, ha dato loro il proprio nome ed ha condizionato la continuità della presenza umana con le proprietà curative della sua acqua attraverso ogni epoca, a partire da quando gli antichi Romani gli diedero il nome di Aquae Iasae. Le Varaždinske Toplice, le più antiche terme della Croazia, al loro interno custodiscono uno dei più significativi complessi archeologici della Croazia continentale, composto dai resti di un centro termale romano che funzionò per ben quattro secoli. Sullo stesso luogo ha trovato posto anche un antico tempio dedicato al dio Sole, un santuario ancor più remoto dell’Impero romano. Le Daruvarske toplice (www.daruvarske-toplice.hr) svolgono la loro funzione curativa da ben due millenni. A Daruvar, anticamente chiamata Aquae Belissae, la prima sorgente d’acqua curativa, con una temperatura media di 46,7° C, fu realizzata nel 288 avanti Cristo. Proprio in virtù delle sue bellezze naturali, Daruvar ha sviluppato una particolare forma di turismo sanitario basata innanzi tutto sulle proprietà benefiche delle acque e dei fanghi curativi delle Daruvarske toplice, nell’ambito delle quali è in funzione una struttura medico-sanitaria specializzata nella cura delle malattie reumatiche, nella riabilitazione e nella ricreazione. Stazione curativa Topusko (www.ljeciliste-topusko.com). L’acqua ipertermale di Topusko ha una temperatura media oscillante tra i 68 ed i 72° C e, come tale, è particolarmente adatta alla cura ed alla riabilitazione di malattie e lesioni che colpiscono l’apparato locomotore, il sistema nervoso e quello muscolare. Sgorga a 1.500 m di profondità, è d’origine vulcanica e negli ultimi 200 anni vanta una qualità ed una composizione praticamente inalterate. Tuheljske Toplice (www.terme-tuhelj.hr) è una nota stazione curativa e balneare, amata località per gite di una giornata. Conosciute fin dal tempo degli antichi Romani, per il caratteristico olezzo dell’acido solfidrico sono popolarmente chiamate “le terme puzzolenti”. Ricche fonti d’acqua minerale, ad una temperatura di 32,5° C, consentono l’attività balneare praticamente tutto l’anno in alcune piscine interne ed esterne. Le proprietà curative dell’acqua consentono la cura dell’artrite, delle affezioni respiratorie, delle malattie ginecologiche, della sciatica, delle nevralgie ecc. Una delle particolarità di maggiore rilievo delle terme Tuheljske è la presenza del peloide, un fango curativo che, per le sue proprietà, viene addirittura trasportato nelle altre terme vicine. Oggi le Tuheljske toplice rappresentano un complesso wellness all’avanguardia con tanto di hotel, nuovissime piscine con acqua naturale e termale ed una vasta gamma di saune e di programmi estetici. Krapinske Toplice (www.krapinsketoplice.com). Lo sviluppo delle terme Krapinske Toplice come stazione curativa si basa sulle sue tre cliniche specialistiche: la clinica specialistica per la medicina riabilitativa “Krapinske toplice”, fondata nel 1956 come reparto ospedaliero per le malattie reumatiche e la riabilitazione ortopedica; la clinica di cardiologia e chirurgia cardiovascolare “Magdalena” (fondata nel 1996) e la clinica di ortopedia e traumatologia “Akromion”, nata nel 2008. Oltre alle suddette cliniche, nella cittadina opera anche la clinica di medicina interna “Vita”, istituita nel 2006. Alla fonte la temperatura dell’acqua, la cui composizione chimica è caratterizzata dalla presenza di calcio, magnesio e carbonato di calcio, raggiunge i 40-45° C. I programmi medico-sanitari si basano sull’applicazione d’ogni mezzo curativo naturale (acqua ipertermale e fango) e d’ogni moderna tecnica della fisiatria e della medicina riabilitativa. Novità la festa dell’Assunta nel 2009 è stata resa ancora più solenne dall’inaugurazione del “Bluesun hotel Kaj” (4*), una splendida struttura ricettiva con 66 camere, un’ottima offerta congressuale e di benessere e la cucina sopraffina dei suoi ristoranti, i cui cuochi, formatisi alla “Ritz Escoffier Ecole” di Parigi, propongono i piatti della tradizione locale interpretati in chiave moderna. L’hotel è fiero dei suoi ristoranti: il “Bistricza”, un locale che, grazie ai suoi 400 coperti, offre la possibilità di organizzare banchetti nuziali e ricevimenti, e l’“Accademia”, un esclusivo locale con una capienza di 60 coperti, una fantastica offerta gastronomica, una terrazza con barbecue all’aperto e giardino invernale, un’enoteca con 200 etichette di vini tra i più prestigiosi della Croazia e del mondo ed un bar-aperitivi con terrazza. La zona wellness & Spa copre una superficie di 350 m2 e vanta saune, vasche idromassaggio ed una ricca offerta di trattamenti estetici classici ed esotici. La sua polivalente sala congressi, con una capienza massima di 150 posti, garantisce l’organizzazione di congressi, seminari, occasioni di team building, corsi e tanto altro ancora. www.bluesunhotels.com A fine giugno 2009 nella località di Krapinske Toplice (Terme di Krapina) è stato inaugurato il primo boutique hotel della regione, l’esclusivo “Villa Magdalena” (4*), una piccola struttura ricettiva con otto suite de luxe ed una camera doppia. Tra le dotazioni delle suite, segnaliamo una vasca idromassaggio collegata direttamente alla fonte termale 76 Press 2010 d’acqua curativa. Tra le particolarità dell’hotel, da segnalare un ristorante panoramico con una moderna offerta gastronomica basata sulla cucina fusion ed una sala multimediale adatta all’organizzazione di piccole riunioni. Nel corso del 2010, “Villa Magdalena” sarà arricchita da tutta una serie di contenuti dedicati al benessere. www.villa-magdalena.net Risale al settembre del 2009 l’apertura del lussuoso “Spa & Golf Resort Sveti Martin”, una struttura alberghiera a 4 stelle sorta nelle terme di Sveti Martin na Muri, località che nel 2008 è stata premiata come destinazione europea d’eccellenza. Il complesso vanta un hotel con 151 camere e 6 suites, un centro wellness di 1.800 m2, sale congressi per 500 persone, un palazzo dello sport polivalente, un centro ricreativo ed un campo per la pratica del golf, due ristoranti, un piano bar, un night club, un lunge-bar ed un asilo nido. L’ambizioso progetto di Sveti Martin na Muri comprende un campo da golf con 9 buche e green riscaldati, campi da tennis, piscine per l’acquaerobica, campi da beach volley e tanti impianti per la pratica sportiva. La zona Spa comprende saune, bagni, vasche idromassaggio, sale per massaggi e tanti trattamenti estetici. L’acqua termale delle Toplice Sveti Martin vanta proprietà balneologiche d’assoluto rilievo tanto per mineralizzazione, quanto per la presenza di iodio e fluoro e per la sua elevata temperatura, che la rendono particolarmente curativa. Lo “Spa & Golf Resort Sveti Martin” rappresenta il maggiore progetto del turismo continentale sinora realizzato nel paese, con un investimento complessivo che supera i 300 milioni di kune e l’impiego di una forza-lavoro di 200 persone. Se si pensa che, prima dell’inizio dei lavori, su quest’area esisteva soltanto una piscina scoperta, il progetto descritto rappresenta davvero uno dei maggiori investimenti green field in Croazia. Segnaliamo, infine, che la clinica specialistica “Naftalan” della cittadina di Ivanić Grad (Contea zagrebačka) ha aumentato le proprie capacità ricettive, mentre l’hotel “Garni” di Velika Gorica, sinora a tre stelle, ora vanta standard e qualità propri di una struttura a quattro stelle. Ciò che ci rende fieri Rudolf Steiner, nato nel 1861 nel Međimurje, è conosciuto in tutto il mondo come illustre filosofo e fondatore dell’antroposofia, della pedagogia waldorfiana, dell’agricoltura biodinamica, della medicina antroposofica e dell’architettura organica. La sua casa natale a Donji Kraljevec è stata adibita a museo con il mobilio originale, tante fotografie e le sue opere. L’arte naïf e la strada delle gallerie d’arte della Podravina La Podravina è stata la culla di una serie d’eminenti artisti figurativi appartenenti a differenti orientamenti artistici: dallo scultore Ivan Sabolić ai pittori Krsto Hegedušić, Fedor Malančec, Stjepan Kukec, Josip Turković, sino a Ivan Obsieger, Zlatko Kauzlarić – Atača, Sunčanica Tuk, Darko Bakliža, Željko Mucko. La Podravina è la patria dell’arte naïf croata, il cui successo risale agli anni trenta del XX secolo con artisti del calibro di Ivan Generalić, Franjo Mraz e Mirko Virius. La scuola di Hlebine annovera tra i suoi migliori esponenti, oltre ai pittori già citati, tutta una serie di pittori autodidatti di fama mondiale, dai decani Ivan Večenaj e Martin Mehkek, originari di Gola, Ivan Lacković – Croata del paesino di Batinska, Mijo Kovačić di Gornja Šuma, Josip Generalić di Hlebine, per arrivare ai pittori della seconda e terza generazione quali Mata Tot, Josip Gregurić, Radovan Grgec, Ivan Andrašić e tanti altri. Il fatto che, in un’area così limitata, siano nati così tanti artisti appartenenti a differenti orientamenti stilistici, e che ciascuno di essi vanti una propria galleria d’arte, ha spinto l’Ente per il turismo della Contea koprivničko-križevačka (di Koprivnica e Križevci) a realizzare il progetto “La strada delle gallerie d’arte”. Il “miracolo dell’arte naïf”, come sorta di brand turistico, ha così originato un interessante prodotto del turismo culturale. A Koprivnica, Đurđevac e Hlebine, per aiutare il turista ad orientarsi e fornirgli il maggior numero d’informazioni in un sol luogo, sono stati collocati grandi pannelli informativi in croato, inglese, tedesco ed italiano con la carta della Contea e l’accento sulle gallerie d’arte. Il progetto “Pisanice od srca” Recentemente è stato promosso, alla maniera dell’arte naïf, un progetto tendente alla realizzazione di grandi pisanice (uova pasquali) chiamato “pisanice od srca”, ossia “uova pasquali fatte col cuore”. I membri dell’associazione Pittori e Scultori di Hlebine, dell’associazione “Molvarski likovni krug” (“Circolo artistico-figurativo di Molva”) e della sezione artistico-figurativa “Podravka 72” hanno donato vitalità e riconoscibilità alla quotidianità ed alla tradizione della Podravina. Oggi le “uova pasquali fatte col cuore” abbelliscono le piazze, le gallerie d’arte e le fiere di città come New York, Madrid, Bilbao, Budapest, Klagenfurt, Ferrara e Vukovar. Della loro bellezza hanno potuto godere gli abitanti ed i visitatori di Zagabria, Dubrovnik, Varaždin, Koprivnica, Đurđevac, Križevaci, Molva e Bjelovar. Il Fašnik Il carnevale, nella Croazia centrale, ha una lunga tradizione. Tra le manifestazioni carnevalesche più note ricordiamo il Samoborski fašnik, ossia il Carnevale di Samobor, che nel 2010 giungerà alla sua 184° edizione. Il Fašnik è senz’altro una delle manifestazioni culturali, etnografiche e turistiche più importanti della cittadina di Samobor, visitata ogni anno da un gran numero di visitatori. I personaggi protagonisti del Fašnik di Samobor sono Sraka, il principe del Fašnik, Sudec e Fašnik. Dopo la cerimonia di consegna delle chiavi della città ai protagonisti del carnevale, le vie e le piazze di Samobor vengono inondate da migliaia di maschere che partecipano ed assistono ai numerosi programmi d’intrattenimento per grandi e piccini organizzati per l‘occasione. Accanto al frequentatissimo Carnevale di Samobor (con un record di oltre 200 mila presenze), quest’anno la città di Velika Gorica organizzerà la 101° edizione del suo carnevale, chiamato “Turopoljski fašnik” (Il carnevale del Turopolje). Questa manifestazione mette insieme le peculiarità e le consuetudini della regione storica che va dal fiume Sava, a sud, sino alla città di Sisak. Ad essa prendono parte gruppi 77 Press 2010 in maschera provenienti da tutto il Turopolje. Il carnevale del Turopolje si propone, quindi, come un’occasione d’incontro non solo per tutte le maschere dell’area che rispecchiano, con i loro costumi, le tradizioni del luogo, ma anche per un consistente numero d’ospiti, diventando così un elemento del turismo continentale che acquisisce d’anno in anno un’importanza sempre maggiore. Un regalo originale ed un bel ricordo Il licitarsko srce (confortino a forma di cuore) è un dolce di pane melato variamente decorato. Il segreto della sua produzione è gelosamente custodito dalle famiglie d’artigiani produttrici di miele e di candele della Croazia centrale e delle pianure dell’interno. Tradizionalmente rosso accesso, viene prodotto in tante forme e dimensioni. La consuetudine di regalare questo confortino a forma di cuore, col quale i giovani dichiaravano fedeltà ed amore alle proprie amate, è profondamente radicata nella tradizione croata. La sua produzione risale addirittura al Medioevo. Il magico merletto di Lepoglava - Questo meraviglioso merletto, la cui bellezza ed il cui fascino si ritiene siano stati importati in Croazia, diversi secoli fa, dai Paolini, è una peculiarità della cittadina di Lepoglava e dei suoi dintorni. Dal 2009, assieme al merletto di Hvar (Lesina) e Pag (Pago), è annoverato nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La bellezza e la magia di questo merletto, probabilmente portato in Croazia secoli fa dai monaci Paolini, sono una peculiarità di Lepoglava e dei suoi dintorni. L’arte del ricamo fu gradualmente accolta dalle donne dei paesi e non fu mai abbandonata del tutto, rimanendo nella tradizione locale sino ai nostri giorni. Il merletto di Lepoglava raggiunse il suo massimo splendore sul finire del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo, grazie soprattutto all’opera della nobildonna Zlata Šufflay, alla quale si deve l’organizzazione del lavoro delle merlettaie e l’applicazione del merletto come ornamento ai costumi della tradizione. Il suo lavoro fu proseguito, con altrettanto successo, da Danica Brossler dopo la Prima guerra mondiale. Attraverso alcune istituzioni governative, stimolò la produzione aprendo corsi professionali, laboratori ed una scuola dedicata al ricamo. A quel tempo, l’abilità delle merlettaie consentì di aggiungere al bilancio di tante famiglie una nuova fonte costante di guadagno, essendo i loro manufatti venduti un po’ in tutt’Europa. Negli ultimi anni si cerca di proporre ed organizzare questa produzione sotto una nuova veste, offrendola come un prodotto tipico croato sia sul mercato domestico, sia su quello estero. Anche il festival internazionale del ricamo, che s’organizza a Lepoglava dal 1997, con un corollario di seminari e mostre dei lavori croati ed europei più belli prodotti nei centri di maggior prestigio del Vecchio continente, è un motivo di stimolo allo sviluppo di questo ramo della produzione artigianale. Da segnalare, infine, che la Scuola professionale di ricamo ha finalmente riaperto i propri battenti dopo ben 70 anni. La caraffa Srabljivec - Chiamata anche “Krapinska kamenina”, è un souvenir utilizzato per bere i vini locali al motto di: “Svaki pije neka zdravo, samo nek najde luknju pravo” (trad. “Che ognuno beva di gusto, basta che trovi il foro giusto!”). Si tratta d’una caraffa dal bordo della bocca pieno di fori, collegati ad un manico vuoto attraverso il quale scorre il liquido che arriva alla bocca. Il trucco sta nel chiudere i fori inutili ed indovinare quelli attraverso i quali bere il vino. I monili del museo di Sisak – I monili di Sisak sono souvenir unici, inimitabili. Copie delle monete d’epoca romana ritrovate nell’antica Siscia, nel 2005 sono stati premiati quale “Miglior souvenir croato”. La stucka di Petrinja – La produzione artigianale dei vasai ha una lunga tradizione nel territorio della città di Petrinja. La stucka (brocca), un tempo, era usata per il trasporto dell’acqua e del latte quando s’andava a lavorare per i campi, perché consentiva di conservare il liquido a lungo alla temperatura desiderata. Fatta d’argilla da vasaio, di colore rossastro, è decorata a mano a fasce orizzontali bianche e marrone e smaltata con uno smalto trasparente. Sul manico vuoto ha un piccolo beccuccio cuneiforme dal quale si beve. La stucka, in quanto simbolo della tradizione ceramica di Petrinja, oggi rappresenta il souvenir più tipico della città. La Žganica Zrinske garde è un’acquavite tipica del Međimurje prodotta con le prugne Bistrice. Ciascuna delle quattro acquaviti prodotte è caratterizzata da uno specifico design: la “Garda turistica”, la “Garda unicat” , la “Garda historica” e la “Garda barrique”, ciascuna con una propria storia che affonda le radici in un passato lontano, quando il Međimurje era governato dalla famiglia Zrinski alla quale l’acquavite è dedicata. (www.viliamovka-petkovic.hr) I giocattoli in legno sono un prodotto della tradizione artigianale del Hrvatsko zagorje con una lunga storia alle spalle. Nel 2009 sono stati inseriti dall’UNESCO nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tradizione nata e sviluppatasi nel XIX secolo, in alcuni paesi s’è mantenuta viva sino ai nostri giorni. I segreti della loro lavorazione sono stati tramandati di padre in figlio e sono propri di poche famiglie dedite a questa singolare attività. Loro caratteristica principale è che sono fatti a mano dagli uomini, mentre alle donne è riservato il compito di dipingerli. Come tali, sono pezzi unici uno diverso dall’altro. I materiali utilizzati sono presi dalla natura circostante: il legno tenero, facile da lavorare, del salice, del tiglio, del faggio e dell’acero, che gli artigiani, una volta asciugato e sgrossato, tagliano e modellano con uno speciale attrezzo seguendo le linee di sagome di cartone o legno. Su una base di colore rosso, giallo o azzurro, le donne disegnano elementi decorativi floreali e geometrici utilizzando esclusivamente colori ecologici. Oggi si producono una cinquantina di giocattoli differenti per forma e destinazione d’uso (dagli strumenti musicali, come le tamburice, ai giocattoli a forma d’animale ed agli utensili d’uso quotidiano). www.mhz.hr 78 Press 2010 La tamburica – al tempo del dominio austroungarico, l’area del Hrvatsko zagorje era caratterizzata un’alta densità di popolazione ed una gran povertà, al punto che l’imperatrice Maria Teresa dovette inviare alcuni emissari affinché la informassero sulla situazione d’inedia in cui versava la regione. Uno di essi, liutaio di professione, fu sistemato nella residenza di campagna del barone Hellenbach a Tugonica. Il suo compito era quello d’insegnare ai contadini della zona, data l’abbondanza di boschi, l’arte di fabbricare strumenti musicali a corda. I primi allievi della sua scuola professionale furono i sei fratelli Skuliber di Tugonica, i quali impararono l’arte di fabbricare strumenti a corda (tamburice, bisernice, ecc.) esclusivamente con il legno d’acero. Dopo gli Skuliber, l’arte liutaria s’estese alle altre famiglie contadine della zona, “contagiando” innanzi tutto la famiglia Lacković. Con lo sviluppo industriale, fecero la loro apparizione i primi impianti per la produzione in serie di strumenti a corda, tra i quali spicca la “Muzička naklada” di Zagabria. I loro prodotti, legati ai numeri della produzione in serie, erano di gran lunga più economici di quelli puramente artigianali e, come tali, riuscirono a oscurare completamente la produzione artigianale dei maestri liutai che, col passare del tempo, furono costretti a mettersi da parte. Tuttavia, la tamburica e la bisernica divennero un elemento riconoscibile di questa terra di pellegrinaggi, ed i nostri saggi Zagorci (gli abitanti del Hrvatsko zagorje: n.d.t.), prendendo la palla al balzo, iniziarono a produrle come souvenir – giocattolo che i numerosissimi fedeli recatisi in pellegrinaggio a Marija Bistrica acquistavano in ricordo di quella bell’esperienza spirituale e come balocco da regalare ai propri figli. Nel 1934 a Tugonica fu fondata la cooperativa “Prva hrvatska seljačka zadruga”, alla quale erano affiliate ben trenta aziende familiari. Le tamburice venivano prodotte principalmente per le società di distribuzione “Domus di Zagabria e “Dom” di Lubiana, e venivano vendute non solo negli altri stati della ex Jugoslavia, ma anche in America. L’introduzione della plastica ai fini della produzione industriale diminuì la domanda di giocattoli in legno, e di conseguenza, il numero di produttori artigianali, cosa che determinò la fine della cooperativa. Oggi esistono soltanto sei produttori di tamburice che perpetuano questa tradizione secolare di Tugonica e Marija Bistrica con tanto amore. Photo: Milan Babić Racconti, leggende e miti Ludbreg, la leggenda di Ludberga (www.tz-ludbreg.hr). Ludberga, oltre ad essere un’avvenente donna ed un’eccellente produttrice di vino, pare vantasse anche poteri sovrannaturali. A lei il merito d’aver cacciato da Ludgreb niente meno che Belzebù, cosa che le fece guadagnare il titolo di santa protettrice della città. La leggenda racconta che Ludberga annientò il Maligno con così tanta forza che, dall’altra parte del pianeta, la crosta terrestre esplose dando vita all’isolotto di Antipodes. A Ludbreg, nel punto esatto in cui avvenne il memorabile scontro, oggi sgorga un’acqua “fumante” che proviene direttamente dalle viscere della Terra. Varaždinske Toplice – Aqua Iasae (www.toplice-vz.hr). È ad un dono della natura, ad una generosa fonte d’acqua termale, che dobbiamo l’ubicazione della località di Varaždinske Toplice. Oltre all’ubicazione, le ha dato anche il nome ed ha condizionato la continuità della presenza umana e dell’utilizzazione a fini curativi della sorgente attraverso la storia, almeno da quando gli antichi Romani le diedero il nome di Aqua Iasae. Le Varaždinske Toplice, le terme più antiche della Croazia, al loro interno custodiscono uno dei complessi archeologici più rilevanti dell’area continentale del Paese, le rovine dei bagni termali d’origine romana che funzionarono per ben quattro secoli. Su questo stesso luogo si trova anche un tempio pagano consacrato al dio Sole, luogo sacro addirittura anteriore all’Impero romano. 79 Press 2010 La leggenda di Veronika Desinićka: Le fonti narrano la storia di Fridrih II Celjski, figlio di Herman II Celski e fratello della regina Barbara, moglie del re ungaro Sigismondo, il quale lasciò la propria consorte Elizabet Frankopan, con la quale ebbe Urlik II, per una tale Veronika, splendida fanciulla la cui famiglia probabilmente viveva nel territorio dell’odierna Desinić. La decisione di lasciare la propria legittima consorte e di iniziare una nuova vita con Veronika suscitò imbarazzo nella famiglia e la disapprovazione del padre Herman. Pazzo d’amore per Veronika, Fridrih uccise Elizabet guadagnandosi così l’ira delle due famiglie Celjski e Frankopan. Come se ciò non bastasse, Fridrih, diventato vedovo, decise di sposare Veronika nonostante appartenesse ad una famiglia della nobiltà minore, il cui possibile legame col casato dei Celski, imparentato con la casa reale, era considerato inaccettabile. L’amore per Veronika spinse Fridrih a recarsi addirittura a Roma per ricevere il perdono direttamente dalle mani del Papa, il che gli avrebbe consentito di contrarre matrimonio con Veronika e di legittimare la loro prole nata fuori dal matrimonio. Ma l’intenzione di sposare la sua fatale amante rese evidente la sua responsabilità circa la morte di Elizabet, sulla quale s’espresse il re Sigismondo decretando la condanna a morte del giovane, decisione che la regina, nonché sorella di Fridrih, riuscì a tramutare in pena detentiva. Herman II Celski, fatta radere al suolo la città di Fridrihštajn, dove la coppia aveva vissuto sino ad allora, ordinò che Fridrih fosse segregato nelle carceri di Celje. Più tardi riuscì a catturare anche l’odiata Veronika accusandola di stregoneria per aver ammaliato il giovane ed aver tentato di avvelenare lo stesso Herman II. Scagionata dal tribunale, Herman decise comunque di porre fine all’infelice vita della giovane Veronika ed il 18 ottobre 1425 ordinò che venisse giustiziata nel castello di Ojstrica, in Slovenia, e sepolta in quel di Braslovče. Scontata la pena, Fridrih II, finalmente libero, fece traslare il corpo di Veronika nel convento di Jurkloštro nei pressi di Laško. Inattendibili appaiono quelle fonti che vorrebbero legare Veronika al castello di Veliki Tabor. La leggenda che vorrebbe Veronika murata viva nelle mura dell’attuale castello non può essere vera per il semplice motivo che la costruzione dell’edificio risale a dopo la morte della giovane. È possibile, tuttavia, che la famiglia di Veronika fosse originaria di Desinić e dintorni. A conforto di questa tesi vengono menzionati gli affreschi della cappella di San Giovanni nella località di Ivanić Miljanski, nei pressi del Veliki Tabor, fatta erigere proprio da Fridrih II Celjski. Analizzando i temi che hanno ispirato l’autore dei dipinti si vede, infatti, che alcuni di essi sono legati all’infelice destino di Veronika e Fridrih, dando un senso al possibile legame tra questo territorio ed il dramma dei due infelici amanti. Una leggenda d’amore – La cappella di San Rocco a Podgrađe, eretta sulle fondamenta di una precedente cappella barocca del 1727 in base al progetto del grande Bollé e contemporanea alla chiesa di Marija Bistrica, è interessante perché la sua costruzione è legata ad una grande storia d’amore. Il nome di Antun Kirschhofer, virtuoso del violino, professore di musica, direttore d’orchestra e compositore, è scritto a caratteri cubitali nella storia musicale di Zagabria e della Croazia. Nato a Pešt nel 1807, morì molto giovane. Kirschhofer giunse a Zagabria nel 1829 alla ricerca di un lavoro. Il giovane Kirschhofer fu assunto come maestro di violino presso la recentissima Scuola di musica di Zagabria. A quei tempi i signori vivevano dalla primavera all’autunno nelle loro residenze di campagna sparse nello Zagorje e, soltanto con i primi freddi, ritornavano nei loro palazzi di Zagabria, dove trascorrevano le lunghe giornate invernali tra concerti, feste e spettacoli teatrali. Tante famiglie aristocratiche erano solite organizzare concerti nei loro saloni. Antun Kirschhofer era un interprete molto apprezzato e presenza molto gradita in tanti palazzi signorili. L’accesso ai saloni della mondanità non era dovuta soltanto alla sua arte, ma anche alla sua bellezza. Come tale spesso teneva concerti nel palazzo del conte Donat Mauricije Sermage de Somsedvar (Susedgrad) in via Opatička, proprietario anche d’un grande castello ad Oroslavje e d’una tenuta con tanto di residenza campestre a Podgrađe. Oltre ad esibirsi nel palazzo dei Sermage, Kirschhofer dava lezioni di pianoforte alla giovane figlia del conte, la contessina Karolina. Tra i due sbocciò l’amore e, a causa della differenza di classe, il conte Donat Mauricije decise di segregare la propria figlia nella tenuta di Podgrađe, nella speranza che, così facendo, la giovane avrebbe dimenticato il suo bel maestro di pianoforte. Tuttavia, neanche la considerevole distanza riuscì ad separare i giovani innamorati, che continuarono ad incontrarsi in segreto nei pressi della cappella di Sant’Andrea a Lazo. E mentre la contessa Karolina raggiungeva Lazo in circa un’ora e mezza di cammino, il giovane Kirschhofer, proveniente da Zagabria, attraversava i rilievi della Zagrebačka gora, secondo alcuni cronisti dell’epoca, in parte a bordo della carrozza postale, in parte a piedi. Kirschhofer continuò questo suo “pellegrinaggio” a Marija Bistrica finché, nel 1844, non fu raggiunto dalla notizia della morte del conte Sermage. A quel punto, la contessa non poté più opporsi alle nozze tra Karolina, zitella in età da marito, e l’amato violinista. In dote la contessina ricevette la residenza campestre e la tenuta di Podgrađe dove aveva trascorso gli anni della segregazione e del “pellegrinaggio” forzato alla cappella di Lazo. La felicità dei due sposi, però, non durò a lungo: Kirschhofer, infatti, colpito dalla tubercolosi, si spense il 25 febbraio 1849. Karolina, rimasta vedova, visse ancora 31 anni ed, in ricordo del marito, fece erigere una cappella proprio a Podgrađe che fu anche l’ultima dimora terrena delle spoglie mortali di Antun. Kirschhofer occupa un posto di rilievo nella cultura musicale croata, non soltanto per il suo infelice amore per Karolina, ma anche per la sua arte: a quei tempi, infatti, Kirschhofer era il nostro primo violista concertista e, come direttore d’orchestra, diresse l’oratorio di Haydn “Le stagioni” e l’opera di Weber “Il franco cacciatore”. Kirschhofer fu maestro di tanti allievi di valore (tra i quali ricordiamo Franjo Pokorni, Antun Švarc, Silvije Medunić, Mija Hajkoa, Eduard Fink, ecc.) e compositore di musica per violino ed operistica. Nota è la sua composizione “L’innocenza e l’amore”, della quale si suppone che sia una sorta di intima confessione del musicista e violinista innamorato. Sebbene fosse nato in Ungheria, egli elesse Zagabria e la Croazia a sua seconda patria. 80 Press 2010 La leggenda del drago verde di Čakovec – Il nome Međimurje racchiude in sé il concetto di terra tra due fiumi, la Mura e la Drava, due corsi d’acqua che nel passato inondarono le pianure di quest’area dando vita ad un ambiente paludoso pieno di misteriose creature e conseguenti leggende. A Čakovec è legata la leggenda del drago verde, la cui testa si troverebbe sotto la Città vecchia e la coda sotto la chiesa di San Nicola. Soltanto un tale Dijak Grabancijaš potrebbe liberare la città dalle grinfie del drago. Non è consigliato inquietare il drago che riposa sotto la Città vecchia, perché la sua ira potrebbe provocare terremoti e distruzione. Sisak, la città delle fate. La leggenda racconta che Sisak, città sulle rive dei fiumi Sava, Kupa ed Odra, sarebbe sorta là dove un tempo, prima ancora della storia codificata, in un tempo così remoto che la memoria dell’uomo non lo può ricordare, vivevano liberi e felici misteriosi esseri incantati. Col presentimento che sarebbe arrivato il tempo degli esseri umani (che daranno un nome a tutte le cose per diventarne padroni), tre fate composero una canzone col nome del luogo, che nella lingua dimenticata delle creature fatate suonava così: SSSAAAAEEEYSYYYCING! Ogni toponimo successivo, come Segesta, Siscija, Szissek, Zytek ed, infine, Sisak, saranno soltanto vani tentativi di tradurre l’intraducibile. La legenda racconta che la prima volta che un orecchio umano udì le fate intonare il nome della città fu quando una splendida principessa originaria della città siciliana di Segesta, in fuga col proprio innamorato dall’ira del proprio padre-re, attraversati sette montagne e sette mari, giunse finalmente tra le braccia dei fiumi Kupa, Sava ed Odra e, sentendo il canto delle fate, pensò: “La canzone parla della mia Segesta! È destino che mi debba stabilire qui!”. Il carro d’oro di Sisak – In epoca romana, Siscia era nota come città ricca d’armonia, sfarzo e bellezza. Con l’avvento dei possenti Unni, popolo guerriero di cavalieri senza paura, originari delle lontane steppe, Siscia ed i campi circostanti le mura caddero nelle loro mani, mentre i suoi abitanti furono sterminati o ridotti in schiavitù. Incantato dall’arte di coniare moneta e di forgiare statue d’oro tipica della città, il capo dei barbari, amante anch’egli del preziosissimo metallo, in ricordo della gran vittoria si fece costruire un carro tutto d’oro. I fabbri e gli orafi si diedero da fare. Giorno e notte, senza posa, forgiarono e lavorarono il metallo prezioso finché non costruirono uno sfarzosissimo carro decorato con le pietre preziose delle matrone romane, finalmente pronto per essere guidato per le vie della città. La natura nomade, tuttavia, spinse gli Unni a lasciare queste terre ed, all’improvviso, il prezioso carro d’oro si dimostrò un inutile ingombro sulla strada verso la loro futura destinazione. Prima di lasciare la città, il capo degli Unni decise di nascondere il carro in un posto sicuro e di riprenderselo una volta ritornato in città (cosa che, purtroppo per lui, non avvenne). Si racconta che il carro sia ancora custodito nel letto del fiume o sepolto in uno dei tanti colli attorno alla città, e che verrà alla luce in tutto il suo splendore soltanto quando la città di Sisak si troverà esposta ad un pericolo mortale. Salvata la città e la sua gente, il carro d’oro sarà nuovamente avvolto dalle tenebre del suo nascondiglio segreto. La storia della fonte della madonna di Marija Bistrica – Alle spalle della cappella di San Ladislao, sull’erta di Josip Šćuric, c’è un pozzo nella cui acqua, secondo una leggenda, la Madonna si sarebbe lavata i piedi. Attorno al 1950 un pellegrino, in cerca di quel pozzo, giunse alla casa di Milan Šćuric che si trovava in cima alla salita. Disse anche di non esser solo, ma di aver portato con sé tutti i suoi parenti affinché anch’essi potessero lavarvisi. Al pozzo furono indirizzati da una vecchina la quale, poiché fin da bambina andava in pellegrinaggio a Marija Bistrica, sapeva benissimo dell’esistenza della sorgente nella cui acqua miracolosa la gente era solita lavarsi e dalla quale veniva guarita. Milan sapeva di quel luogo, ma ignorava il nesso con la Madonna. Trovato poco dopo il luogo esatto in cui sorgeva il pozzo, lo liberò dai rami e dalle lastre di pietra che ne coprivano l’apertura e s’accorse che, nonostante l’incuria, non s’era prosciugato. Di lì a poco la sorgente diventerà meta di pellegrinaggio: ristoratisi con l’acqua della fonte, infatti, i pellegrini sono soliti riprendere il cammino per raggiungere in preghiera la chiesa della Madonna di Bistrica. 81 Press 2010 Slavonia www.tzbpz.hr, www.tzosbarzup.hr, www.tzzps.hr, www.tzvsz.hr, www.tzvpz.hr Photo: Damir Rajle Photo: Sergio Gobbo La Slavonia, regione pianeggiante della Croazia orientale delimitata dai fiumi Drava, Danubio, Sava ed Ilova, è una vera e propria oasi per i turisti che, anche se solo per un breve periodo, desiderano sostituire alla calca cittadina la pace del verde e la piacevolezza di un soggiorno in una natura intatta. Da un punto di vista amministrativo, il suo territorio è compreso entro i confini delle seguenti contee: Vukovarskosrijemska (di Vukovar e del Sirmio), Virovitičko-podravska (di Virovitica e della Podravina), Požeško-slavonska (di Požega e della Slavonia), Osječko-baranjska (di Osijek e della Baranja) e Brodsko-posavska (di Slavonski Brod e della Posavina). Anche il patrimonio storico-culturale della Slavonia è ricco, con la sua singolare architettura continentale, le chiese, le fortezze, i castelli, le terme ed i luoghi di cura basati sulle acque termominerali. Negli ultimi anni, questa regione orientale della Croazia, che nella strategia del proprio sviluppo economico ha assegnato al turismo, accanto allo sviluppo agrario, il posto più importante, ha investito eccezionali risorse nel rinnovamento e nella costruzione ex novo d’alberghi quasi tutti piccoli ed a conduzione familiare, nell’apertura di centri per la cura e per il divertimento, nella realizzazione delle infrastrutture viarie ed, infine, nella salvaguardia ambientale. OSIJEK – il capoluogo della Slavonia www.tzosijek.hr Osijek è sorta a venticinque chilometri dal punto d’affluenza della Drava nel Danubio, nella Slavonia orientale. Città e porto fluviale, Osijek è il centro economico, viario e culturale della Slavonia. La regione pianeggiante della Croazia orientale, delimitata dal corso di quattro fiumi, è una vera e propria oasi per i turisti che desiderano sostituire alla calca cittadina la pace del verde, la piacevolezza di un soggiorno in una natura intatta e le bellezze di un ricco patrimonio storico-culturale. Osijek consta della Città alta (Gornji grad), della Fortezza (Tvrđa), della Città bassa (Donji grad), della Città nuova (Novi grad, risalente al XIX sec.) e del quartiere Retfala. Gli enti e le istituzioni più importanti della città sono l’Università, il Teatro Nazionale Croato, il Museo della Slavonia, una tipografia del 1735, un ginnasio del 1729, la scuola di disegno, il giardino zoologico, il Centro per lo sviluppo della zootecnia, l’Istituto per la tutela della barbabietola da zucchero, e tanto altro ancora. Per le esigenze del Campionato del mondo di pallamano maschile, sul finire del 2008 è stato realizzato il palazzo dello sport polivalente “Gradski vrt”, dotato di cinque impianti principali e tanti altri contenuti supplementari. Con suo aspetto esterno ed interno, quest’impianto sportivo sarà un nuovo simbolo “urbano” del capoluogo della Slavonia. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la posizione della Slavonia sarà quella di una terra caratterizzata dalla “autentica gioia del vivere”, con l’accento sulla gastronomia, la natura, la pace e l’ambiente rurale. Požega vanta una lunga tradizione come centro urbano, amministrativo, culturale, educativo, religioso ed economico. Oggi è sede della Diocesi omonima, della Contea požeško – slavonska, di un istituto d’istruzione universitaria e di una serie di enti ed istituti culturali di rilievo. La Contea požeško – slavonska ha una lunga e ricca storia. L’uomo v’è presente fin dalla preistoria, com’è testimoniato da diversi siti archeologici sparsi nel territorio. In epoca romana 82 Press 2010 la valle di Požega era nota come “Vallis aurea”, ossia la Valle d’oro. Požega, menzionata nel 1227 come fortezza e sede del giuppanato, era considerata una delle principali città della Slavonia medievale. Oltre a Požega, i centri di maggior rilievo dell’epoca erano Kaptol, Kutjevo, Pleternica, Velika e Pakrac, quest’ultima nota per essere stata la sede del conio della moneta locale (il banovac). Durante il dominio ottomano, durato 150 anni, Požega (e Pakrac, ma solo brevemente) fu sede d’un sangiaccato che comprendeva gran parte della Slavonia. Alla cacciata dei Turchi, il giuppanato di Požega (che allora comprendeva un territorio molto più vasto di quello precedentemente compreso nei confini del giuppanato medievale) fu interessato, attorno alla metà del XVIII secolo, da un forte periodo di rinnovamento: fu allora che Požega ricevette lo status di città libera regia. Come importante centro culturale, universitario, economico e religioso, Požega nel XIX era nota come “Atene della Slavonia”. Photo: Mario Romulić Tante sono le riserve venatorie della Barania ricche di selvaggina di piccola e grossa taglia ed altrettante sono le strutture ricettive (le cosiddette Case venatorie) a disposizione dei loro ospiti: Zlatna greda, Monjoroš, Ćošak šume e Židopustara. Parco naturale Papuk Ružica grad e Orahovačko jezero sono due delle destinazioni turistiche più interessanti del Parco naturale del Papuk al quale di recente, grazie alla sua rilevanza geologica, è stato riconosciuto lo status di Geoparco d’Europa. Il borgo di Ružica grad si trova su un colle alle spalle del lago e della città di Orahovica. Risale al 2009 il percorso turistico-educativo che collega la località di Orahovačko jezero al borgo medievale di Ružica. Lungo il percorso sono stati sistemati pannelli informativi che illustrano le peculiarità naturali, geologiche, culturali e storiche dei beni toccati dall’itinerario. Ružica grad è il borgo medievale più bello tra gli otto compresi nei confini del Parco naturale del Papuk. Il lago Orahovačko jezero offre ai visitatori tante occasioni per lo sport e la ricreazione. Nei pressi di Orahovica ci sono altre località turisticamente interessanti, come la grotta (špilja) Antina, il monastero di San Nicola, il belvedere Petrov vrh, Stari grad (Città vecchia), ecc. Nel territorio di Čaglin, nel cuore della Dilj gora, c’è il lago (jezero) Sovsko, luogo noto e sempre più visitato per essere l’ultima località superstite del Paratetide (Mare pannonico) d’un tempo. Photo: Sergio Gobbo Kopački rit – la destinazione turistica più suggestiva www.kopacki-rit.hr La destinazione turistica più suggestiva della Slavonia è, senza dubbio, il famosissimo Parco naturale “Kopački rit”. Si tratta di un vasto territorio alluvionale, ubicato sulla riva destra del Danubio e compreso tra quest’ultimo e la Drava. È popolato da oltre 2.000 specie biologiche, tante delle quali rare o minacciate d’estinzione sia a livello europeo che a livello mondiale, tra cui ben 291 specie ornitologiche e 44 ittiche. Il Kopački rit nel 1993 è stato inserito tra le zone umide di rilievo mondiale. I turisti possono visitare il parco accompagnati da guide esperte ed a bordo d’imbarcazioni speciali appositamente costruite per il trasporto dei visitatori. Si consiglia una visita al complesso del Castello Tikveš, ubicato all’interno del parco ed immerso in un fitto rovereto, un tempo amatissimo da tanti uomini di Stato e personalità di fama mondiale. I cervi da trofeo più belli d’Europa I boschi del Kopački rit e l’intera area del parco sono luoghi deputati all’organizzazione della caccia al cervo ed al cinghiale. Il Kopački rit è popolato da un numero di cervi allo stato brado che varia dai cinque ai settemila capi, ed è proprio qui che sono stati abbattuti gli esemplari da trofeo più belli d’Europa. La Slavonia ha anche un altro parco naturale, il Papuk (www.pp-papuk.hr), un’area montuosa con tante bellezze naturali, boschi centenari e laghetti e torrenti di montagna. Il patrimonio storico-culturale Una miriade di castelli La Slavonia possiede un ricchissimo patrimonio architettonico fatto di castelli e di fortezze. Il castello con cantina nella località di Kutjevo (www.tzzps.hr), un tempo parte di una tenuta gesuitica, occupa un posto di particolare rilievo. Il castello di Donji Miholjac (www.tz-donjimiholjac.hr) fu eretto all’inizio del secolo scorso come residenza di caccia, e rappresenta un esempio architettonico unico tanto in Croazia, quanto in questo lembo d’Europa. Lo stesso dicasi del castello per la caccia a Bilje (www.tzo-bilje.hr), realizzato in stile viennese. I conti Pejačević hanno lasciato in eredità alle nuove generazioni i castelli di Virovitica, Našice (www.tzosbarzup.hr) ed Osijek (www.tzosijek.hr). Degno di nota è anche il castello barocco dei conti Noraman - Pran- 83 Press 2010 dau a Valpovo, con un bel parco (www.tz-valpovo.com). Nel castello di Vukovar (www.tzvsz.hr), un tempo residenza della potente famiglia Eltz, è conservato il tesoro museale della regione, con un accento particolare ai resti archeologici della cultura di Vučedol, nobilitata dalla sua famosa colombella. Tappa obbligata d’ogni turista è la visita al castello ed alle cantine della famiglia Odescalchi ad Ilok (www.ilocki-podrumi.hr), accanto al quale si trovano ruderi d’edifici risalenti all’epoca del dominio turco: un “turbe” (mausoleo) ed un bagno turco. ni culturali. A cavallo tra luglio ed agosto, a Ðakovo, sede episcopale della diocesi di Ðakovo e del Sirmio, da più di quarant’anni s’organizza la tradizionale manifestazione denominata “Ðakovački vezovi” (“I ricami di Ðakovo”, www.tz-djakovo.hr), alla quale partecipano centinaia d’associazioni artistico-culturali provenienti da tutta la Croazia e dall’estero, presentando orgogliosamente ciascuna il proprio patrimonio. Particolarmente interessante è la sfilata dei gruppi folcloristici, i quali, vestiti con i costumi della tradizione, precedono i carri trainati dai cavalli e sfilano per il centro cittadino tra due ali di folla. Il castello Adamović – Cseh sorge sulla parte collinare del centro abitato. Si tratta di un castello patrizio con giardino, sviluppatosi in senso orizzontale ed eretto nella metà del XIX secolo. Accanto al castello c’è una cantina risalente al 1730. In questo castello, il 12 novembre 1995 fu sottoscritto il Trattato di Erdut mediante il quale la Slavonia orientale, la Barania e l’area occidentale del Sirmio saranno reintegrati pacificamente entro i confini della Repubblica di Croazia. Il castello è anche la sede dell’azienda vinicola Vinarija Erdut, che vanta la botte di rovere più grande del mondo (con una capienza di 75.000 litri), annoverata di diritto nel Guinness dei primati. (www.erdutski-vinogradi.hr) I bušari di Đakovo – nella città di Đakovo ogni anno, a cavallo tra gennaio e febbraio, si tiene il maggiore carnevale della Croazia orientale, con una sfilata di maschere e carri allegorici davvero imponente. All’inizio di settembre, a Vinkovci, si tiene la festa popolare chiamata “Vinkovačke jeseni” (“L’autunno a Vinkovci”, www.vk-jeseni.com). Nella città di Valpovo, ogni anno, si tiene la manifestazione “Ljeto valpovačko” (L’estate di Valpovo), a Donji Miholjac il “Miholjačko sijelo” (Le serate di Donji Miholjac), mentre a Našice, nel corso dell’estate, si tengono “Le giornate dei boschi croati”. Požega ogni anno organizza l’ormai tradizionale manifestazione “Zlatne žice Slavonije” (Le corde dorate della Slavonia) che, nel 2009, festeggerà il suo 40° anniversario. Da non dimenticare la “Kulenijada”, una sorta di competizione gastronomica alla quale partecipano i migliori produttori artigianali del kulen, pregiatissimo salame della Slavonia. Simili manifestazioni, incentrate sull’artigianato e le tradizioni popolari, vengono organizzate anche nelle altre città e paesi della Slavonia. Fortezze barocche di straordinario valore La Slavonia ha ricevuto in eredità anche due fortezze barocche di straordinario valore, ad Osijek (www.tzosijek.hr) ed a Slavonski Brod (www.tzgsb.hr). La fortezza di Osijek rappresenta un felice esempio di connubio tra architettura militare, civile-amministrativa e sacra. La sua piazza centrale è dominata dalla Caserma del Generale, risalente al 1726, con il più ricco portale barocco in pietra dell’intera Croazia, e dal “pil”, una sorta d’obelisco cilindrico che, accanto a quello di Požega (www.pozega-tz.hr), è l’unico monumento votivo di questo genere in Croazia dotato di un notevole cavaliere, il cui sistema difensivo sul confine verso l’Impero Ottomano che garantì alla Slavonia un periodo ininterrotto di pace lungo due secoli e mezzo. La Torre di Erdut, resti dell’omonimo borgo medievale della fine del XV secolo, dal quale si gode di un’indimenticabile veduta sul Danubio e la Vojvodina. Le manifestazioni culturali Durante l’anno ad Osijek si tengono tante manifestazioni. Tra esse, spicca il festival della musica croata dei suonatori di tamburica (uno strumento a corde della tradizione) al quale partecipano i migliori ensemble del Paese. Da ricordare anche le “Notti estive di Osijek”, una sequela di eventi all’insegna della cultura e del divertimento organizzati all’aperto ed arricchiti da un’abbondante offerta ristorativa. Nel giorno dedicato alla città di Osijek è possibile assistere ad un programma dedicato all’arte, alla cultura ed all’allestimento di varie mostre tematiche. Il Museo della Slavonia, fondato nel 1877, custodisce tanti reperti archeologici ed oggetti di gran valore naturalistico, storico ed artistico. Ma anche il resto della Slavonia abbonda di manifestazio- La Barania, regione nota per le sue eccellenti specialità enogastronomiche, propone la manifestazione chiamata “Surduk festival”, un festival d’arte e di vino che mette insieme la cultura vinicola e l’arte locale attraverso mostre, musica e degustazioni dei vini della regione vitivinicola della Barania. La manifestazione si tiene nei paesini del comprensorio del comune di Kneževi Vinogradi. La manifestazione “Autunno nella Barania”, che si tiene a Beli Manastir nel mese di settembre, mostra uno spaccato della creatività culturale ed artistica delle tante minoranze etniche che vivono sul territorio della città. La gara nella preparazione del fiš paprikaš (uno stufato di pesce d’acqua dolce molto piccante) è l’evento clou della manifestazione. (www.tzbaranje.hr) Tra i prodotti tipici rappresentanti l’eccellente cucina della Barania, come non menzionare il kulen, un salame al quale viene dedicata una sagra annuale, la Kulenijada di Jagodnjak, durante il mese di maggio. L’area di Bilje presenta efficacemente la propria offerta turistica con due eventi: gli Etno incontri di Bilje e le Giornate della pesca di Kopačevo. Festa suggestiva di fine agosto, l’“Olimpiade degli sport antichi” di Brođanci, nei pressi di Osijek, è una manifestazione sportiva nel corso della quale i partecipanti gareggiano sfidandosi in discipline pseudo-sportive quasi dimenticate, 84 Press 2010 praticate un tempo dai pastori e dai contadini della Slavonia (www.tzosbarzup.hr). Nel comprensorio del comune di Erdut, nel corso dell’anno, si tengono due importanti manifestazioni che hanno lo scopo di preservare il patrimonio culturale e popolare e promuovere lo sviluppo economico locale. La Fiera delle usanze e dei mestieri d’un tempo è una manifestazione di due giorni che si tiene, dal 2005, nel mese di settembre. Si tratta di una manifestazione itinerante, nel senso che ogni anno viene organizzata in un paese diverso tra Bijelo Brdo, Aljmaš, Erdut e Dalj. Per la ricchezza dei suoi contenuti (le due giornate della fiera propongono, infatti, anche un ricco programma culturale), questa Fiera ogni anno conta un numero di visitatori ed espositori sempre maggiore. Dal 2007, nel paese di Dalj Planina, a maggio si tiene un appuntamento fieristico di due giorni dedicato ai fiori. Alla fiera, che prevede anche un ricco programma dedicato alla cultura ed al business, partecipano circa 150 espositori provenienti da tutta la regione, dall’intera Croazia e dall’estero (Ungheria, Serbia) e circa 6.000 visitatori. Seguite la stella cometa ad aljmaš – il presepio vivente Risale al Natale 2007 la tradizione di allestire, sul sagrato del santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš, un bel PRESEPIO VIVENTE. La Natività è ambientata tra un pugno di casupole di legno come al tempo di Gesù: le famiglie dei fornai cuociono pane e panini, le famiglie dei tessitori mostrano l’arte di tessere al telaio, le famiglie dei pescatori intrecciano le reti da pesca e ceste di vimini, mentre in una delle casette vengono illustrati i riti e le usanze tipiche della Vigilia di Natale. La gente di Betlemme è impersonata dagli abitanti di Aljmaš e Dalj Planina, vestiti con umili costumi di juta. I visitatori, tra un bicchiere di tè o di vino caldo ed una deliziosa focaccia locale, si godono l’atmosfera di festa e gli eventi del ricco programma natalizio che si svolge dal 24 al 26 dicembre. Il programma del Presepio vivente termina il 6 gennaio con la festa dell’Epifania e con la rituale Adorazione dei Re Magi. Le terme La Slavonia è ricche d’acque termali curative e d’acque minerali. Famose sono quelle di Bizovac (www.tzobizovac.hr) dove, nei primi anni Settanta del secolo scorso, in alcuni pozzi petroliferi dei dintorni fu scoperta un’acqua ipertermale dall’incredibile temperatura (96º C). Oggi le Bizovačke toplice (www.bizovacke.toplice.hr) sono le terme più moderne e meglio attrezzate di tutta la Croazia, il cui complesso balneare multifunzionale e la clinica, anch’essa modernamente equipaggiata, consentono di vivere un’esperienza unica – un viaggio nel passato geologico ed un incontro con il Mare Pannonico, scomparso da tempo immemorabile. Il complesso delle Bizovačke toplice dispone di circa 250 posti-letto in una struttura ricettiva di tipo alberghiero ed offre all’ospite, oltre ad una vasta gamma di servizi, anche un ambiente circostante suggestivo ed un ricco patrimonio etnico. Spiccano senz’altro i suggestivi costumi della tradizione popolare di Bizovac, che hanno destato l’ammirazione di mezzo mondo. Lipičke toplice (www.bolnica-lipik.hr) – Pare che le fonti curative di Lipik fossero conosciute ed apprezzate sin dal tempo dell’antica Roma. Tuttavia, le prime testimonianze scritte sull’esistenza del turismo sanitario risalgono all’inizio del XVI secolo, quando Giovanni da Capestrano menziona le proprietà curative delle terme di Lipik. Documenti del XVIII secolo citano frequentemente l’acqua curativa che ha reso Lipik una località termale nota ed apprezzata. Oggi, nella clinica specialistica di Lipik, grazie alle proprietà curative delle fonti termali, si curano con successo vari disturbi reumatici e malattie degenerative della colonna vertebrale e delle articolazioni. A causa dei danneggiamenti subiti nel corso del recente conflitto bellico, le Lipičke toplice sono tutt’ora impegnate nell’ammodernamento delle strutture sanitarie, nel restauro del patrimonio monumentale e nella rivitalizzazione delle basi tradizionali sulle quali questa stazione curativa si fonda. Il turismo attivo, la caccia e la pesca ai turisti amanti dell’avventura la regione della Slavonia propone le più disparate forme di turismo attivo. Accanto ai tanti percorsi ciclistici segnalati, la regione propone anche un’offerta turistica legata all’avventura. L’equitazione è praticabile nella scuderia Ergela Ðakovo, che dispone di circa quattrocento cavalli della razza lipizzana (www.ergela-djakovo.hr). Nella Barania s’organizzano tour in fuoristrada e battute di pesca nei bracci del Danubio, nei quali è possibile pescare siluri da trofeo (sino ad un centinaio di chili!) e lucci giganteschi (www.tzosbarzup.hr). Rappresentante di spicco del turismo d’avventura è senz’altro il Baranja adventure team con un’offerta che comprende tour in fuoristrada, paintball, tour in canoa e tutto il ristoro della località per gite “Tri mudraca” a Karanac. www.baranya-adventure.com Nelle immediate vicinanze della città di Slavonski Brod, nel paese di Garčin, troverete il club ippico e la scuola d’equitazione “Ramarin” che offre ai suoi visitatori tutto il piacere di cavalcare i suoi purosangue e splendidi impianti con percorsi ad ostacoli e, presto, anche l’avventura della maratona ippica su un itinerario di ben 110 km. www.ramarin.hr Le possibilità di pesca in Slavonia sono diffuse un po’ dappertutto. Segnaliamo i bacini della Drava, del Danubio, della Sava e degli altri fiumi della regione, i loro affluenti, le aree alluvionali, i laghi naturali ed artificiali, gli stagni ed i rami fluviali morti, i canali ed i bacini d’accumulo artificiali e tutte le altre acque collegate, perennemente o saltuariamente, con i maggiori corsi fluviali dell’area. Il lago Borovik, poco distante da Đakovo, è un bacino artificiale realizzato nel 1978 mediante lo sbarramento del letto del fiume Vuka nel tratto iniziale del suo corso. Si tratta d’un lago lungo 7.000 metri e vasto 160 ettari, la profondità delle cui acque raggiunge anche i 15 metri. Si tratta di una località di pesca molto interessante nota non solo in Croazia, ma anche altrove in Europa. Oltre alla carpa ed al persico trota, queste acque sono abitate da tante altre specie ittiche. La caccia sul territorio della Slavonia ha una ricca tradizione, in particolare quella alla selvaggina grossa (cervo, 85 Press 2010 cinghiale, capriolo) e quella esercitata in riserve venatorie circoscritte (daino, muflone). Per quanto riguarda la selvaggina di piccola taglia, in quest’area si possono cacciare il fagiano, la beccaccia, la quaglia, la pernice, l’anatra selvatica, l’oca selvatica e la lepre. Le locande dei cacciatori, arredate in stile rustico, offrono una confortevole sistemazione ed un’ottima cucina. Il cinghiale è presente nella gran parte delle riserve venatorie della contea. Il fagiano è diffuso per tutto il territorio e rappresenta la principale specie di selvaggina nelle riserve pubbliche. Il turismo religioso Il santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš www.svetiste-aljmas.com Il santuario della Madonna della Consolazione di Aljmaš rappresenta il luogo di pellegrinaggio più importante dell’intera Croazia orientale. Aljmaš è compresa tra le località dotate d’una buona infrastruttura turistica, con tante strutture ristorativo-ricettive, aree per il parcheggio e diversi servizi legati al santuario e a disposizione dei pellegrini. Aljmaš è un luogo che offre anche altri spunti d’interesse turistico, tanto nel centro abitato, quanto nei suoi dintorni. Alludiamo, in primo luogo, alle rive del fiume Danubio, al Parco naturale “Kopački rit”, alla regione vinicola Erdutsko vinogorje ed allo stesso paese di Erdut. Grazie alla cooperazione tra la Contea, il Comune di Erdut e le aziende di promozione turistica locali, la zona è stata dotata di segnaletica turistica e di sportelli informativi che servono tanto al santuario, quanto a tutti gli altri contenuti di carattere religioso dell’area. Aljmaš durante l’anno è meta di almeno 200 mila pellegrini. In occasione della maggiore festa mariana, l’Assunta (15 agosto), la località di Aljmaš è visitata da circa 60 mila fedeli. Quello della Madonna dell’Acqua Santa, presso Ilača, è il santuario più noto e frequentato della Contea Vukovarsko – srijemska (di Vukovar e del Sirmio). Si tratta di un luogo di culto nato nel lontano 1865, quando, sulla via che va da Nijemci ad Ilača, apparve dal nulla una fonte d’acqua sorgiva. Ad un abitante del paese d’Ilača, quella notte, apparve in sogno la Beata Vergine Maria col bambinello in grembo, la quale, rivendicata la fonte, gli ordinò di recintarla e di non permettere agli armenti di bere la sua acqua. Il giovane recintò la sorgente che i primi pellegrini giunti ad Ilača battezzarono col nome di “Acqua santa della Madonna”. Ancor oggi ricca d’acqua, accanto ad essa fu posta una statua della Madonna alla quale, sin dall’inizio, furono attribuiti in- soliti poteri taumaturgici. Nel 1870, nell’area adiacente alla fonte fu eretta una chiesa attorniata da un giardino nel quale furono sistemate le stazioni della Via crucis. Per le celebrazioni dei riti all’aperto è stato realizzato uno spazio coperto con un altare e, nel 1981, una cappella di pietra con tanto di statua della Madonna. Il santuario, durante tutto l’anno, è meta dei continui pellegrinaggi di fedeli provenienti da ogni località della Croazia. Il santuario di Maria Ausiliatrice a Slavonski Brod è meta di pellegrinaggi l’otto di ogni mese e per le feste mariane. La devozione a Maria Ausiliatrice fu promossa dalle suore orsoline negli anni sessanta del secolo scorso. La chiesa francescana della Santissima Trinità è la culla della spiritualità della città di Slavonski Brod. L’edificio del convento, risalente al XVIII secolo, fu realizzato lungo la parete meridionale della chiesa. Protendendosi lungo la riva del fiume Sava, è considerato uno dei più imponenti edifici barocchi della Slavonia. Photo: Goran Vranić La cattedrale di San Pietro e Paolo a Đakovo ed il Museo Strossmayer Sebbene Đakovo non sia capoluogo di contea e, per grandezza, occupi soltanto il sesto posto tra le città della Slavonia, essa è la sede della Chiesa regionale e, per un lungo periodo, fu a capo della Chiesa cattolica presente in Bosnia. Ciò spiega il motivo per cui proprio a Đakovo si trova la più imponente chiesa dell’intera Slavonia e della Barania, la Cattedrale di San Pietro e Paolo. Adiacente alla cattedrale, a Đakovo è possibile visitare anche il museo dedicato al vescovo Josip Juraj Strossmayer, una delle personalità più illustri della storia croata e l’iniziatore della costruzione della cattedrale. Per quanto detto, la Cattedrale di San Pietro e Paolo di Đakovo supera d’importanza la stessa città. 86 Press 2010 Photo: HTZ L’angolo gastronomico Poche nostre regioni possono vantare un patrimonio gastronomico così ricco come quello della Slavonia. Nelle famosissime delizie della Slavonia è possibile rinvenire tracce della tradizione culinaria dalmata, dello Zagorje, della Lika e d’alcune cucine europee. Tanti momenti nella vita della gente di questi luoghi erano occasioni per fare festa, e da essi nacquero i cibi che la tradizione lega alla mietitura, alla nascita, al fidanzamento, alle nozze, alle feste religiose (Natale, Pasqua, carnevale) ed alla macellazione, momento imprescindibile della tradizione più autentica della Slavonia. Particolarmente note sono alcune specialità tipiche regionali, come il čobanac, il fiš-paprikaš ed il paprikaš di pollo. In Slavonia è diffuso un procedimento di preparazione delle verdure e degli ortaggi a mo’ di minestrone, il tutto tenuto insieme da un soffritto di farina e paprika. Chiunque abiti o provenga dalla Slavonia avrà in casa, per sé e per gli ospiti, alcuni degli affettati tipici della regione, come il kulen, il prosciutto cotto, le salsicce secche e tante altre delizie di produzione casereccia. Il Ministero dei Beni Culturali ha annoverato il salame kulen della Slavonia tra i beni protetti del patrimonio immateriale nazionale. Il kulen è un insaccato tipico prodotto con carne suina selezionata capace di regalare momenti d’assoluto piacere gastronomico ad ogni buongustaio. Il rito della produzione del kulen prevede l’utilizzo delle parti più pregiate del suino ed altri ingredienti assolutamente naturali quali il sale, l’aglio, la paprika macinata dolce e piccante. Gastrofest – si tiene a Đakovo due volte l’anno (in estate ed in inverno) e chiama a raccolta tutti gastronomi della Slavonia e della Barania. L’obiettivo principale del festival è promuovere la ricca offerta culinaria delle due regioni croate. Tra le specialità gastronomiche della Slavonia (luogo in cui il pesce d’acqua dolce è molto apprezzato), un posto particolare spetta senz’altro al fiš-paprikaš. Altra specialità di pesce è la carpa allo spiedo, dove lo spiedo è rappresentato da un ramo biforcuto conficcato nel suolo accanto ad un bel fuoco vivo, oppure il siluro impanato con la farina di granturco, servito, ad esempio, con un’insalata di fagioli e cipollotti condita con l’olio di zucca. Questi piatti s’accompagnano ottimamente con una delle Graševine delle cantine della Slavonia. L’offerta enologica regionale propone, accanto ai più rinomati vini regionali, anche i vini dei piccoli produttori Photo: HTZ delle tante aree vinicole di questa regione. Tra i migliori esponenti della cucina della Barania, segnaliamo tanto l’etno-ristorante “Baranjska kuća” e la sua offerta di specialità gastronomiche nostrane, quanto l’enoteca “Josić”, che attrae con la sua bella veduta panoramica sul paesaggio della regione vitivinicola della Barania. www.josic.hr I vini della slavonia la Slavonia possiede eccezionali premesse per la coltivazione della vite e per un’ottima produzione vinicola. I vini della Slavonia spesso si trovavano sulle tavole degli imperatori e degli alti dignitari di corte. Da questa tradizione traggono le loro origini alcune delle vigne più note della regione: ad est quelle del Sirmio, di Erdut, della Barania e di Đakovo e ad ovest quelle di Kutjevo. La Slavonia ha le potenzialità per produrre grandi quantità d’eccellente vino, soprattutto bianco. È difficile dire quale, tra le regioni vinicole della Slavonia, sia quella migliore e più invitante: quelle del Sirmio, di Erdut e della Barania, nel bacino danubiano, quella di Đakovo, nella Slavonia orientale, oppure la regione vinicola di Kutjevo, nella Slavonia centrale. L’epicentro dello sviluppo della produzione vinicola della Slavonia, tuttavia, è localizzato attorno alla città di Kutjevo; basti pensare a produttori quali Enjingi, Kauthaker e l’azienda vinicola PPK Kutjevo, i più importanti vinificatori regionali, laddove Enjingi e, soprattutto, Kauthaker sono continuamente impegnati in un lavoro di sperimentazione con vitigni sempre nuovi. Col passare del tempo, questo loro lavoro ha allontanato dalla Slavonia l’immagine di seisette anni fa che la caratterizzava come una regione monovitigno con una produzione tutta basata sulla Graševina. Uno sviluppo turistico improntato sulle “strade del vino” Le regioni della Barania e di Erdut sono le prime aree vitivinicole in Croazia diventate parte del “Vintour”, ovvero della rete di “strade del vino” dell’Unione Europea. Si tratta di un progetto legato allo sviluppo turistico delle aree rurali, improntato soprattutto sulle “strade del vino”. Finanziato con i fondi dell’Unione Europea, vi partecipano l’Ungheria, l’Italia, la Spagna e la Croazia. Per ora il “Vintour” conta sette itinerari compresi nei territori d’Ungheria, Spagna ed Italia, mentre la Croazia è stata chiamata ad affiliarsi su invito della vicina Ungheria, con la quale la Contea Osječkobaranjska ha sottoscritto un Accordo di massima per l’ade- 87 Press 2010 sione alle “strade del vino” europee. Una volta soddisfatte le premesse per l’adesione, anche le regioni vitivinicole del Đakovačko e del Feričanačko-našičko vinogorje sono candidate a far parte della rete europea delle strade del vino. Ogni regione vitivinicola, naturalmente, ha un proprio punto di partenza. Per quanto riguarda la Barania, ad esempio, questo coincide con il castello del principe Eugenio di Savoia a Bilje e con il Parco naturale Kopački rit. Aljmaš ed il suo santuario sono i punti di partenza della regione vitivinicola d’Erdut. Per quanto riguarda l’area di Đakovo, il punto di partenza coincide con la cattedrale cittadina e con la Scuderia Nazionale dei cavalli lippizzani. Le terme Bizovačke toplice, insieme ai castelli ed ai parchi a Donji Miholjac, Valpovo e Našice, saranno le bellezze di spicco della regione vitivinicola del Feričanačko-našičko vinogorje. Nel territorio della Contea brodsko-posavska (di Slavonski Brod e della Posavina) raccomandiamo una visita alle “Strade del vino dei Monti di Brodski Stupnik”, nota regione vitivinicola con eccellenti aziende vinicole a conduzione familiare. Tra esse ricordiamo gli Zdjelarević, gli Jurković, i Vinković ed i Čaldarević. L’offerta ricettiva L’offerta ricettiva odierna è molto buona ad Osijek e Bizovac. Dopo la ristrutturazione d’alcuni hotels a quattro stelle, ad Osijek sono stati aperti circa dieci piccoli alberghi a conduzione familiare. La ristrutturazione ha interessato anche alcune strutture ricettive a Našice, Požega, Vinkovci e Vukovar. Oltre ad Osijek, anche Slavonski Brod, Valpovo e Beli Manastir hanno alberghi a quattro stelle, mentre a Đakovo e Našice si trovano soltanto strutture ricettive a tre stelle. Osijek, con i lavori d’ammodernamento, ampliamento e sistemazione di una serie di spazi negli edifici pubblici destinati all’istruzione ed allo svolgimento delle attività sociali, è diventata una città a forte vocazione congressistica. Anche l’agriturismo affonda sempre più profondamente le proprie radici nella pianura della Slavonia, dove già una decina d’aziende rurali a conduzione familiare offre alloggio ai turisti (www.tzosbarzup.hr). Eco-etno Il piccolo eco-etno villaggio di Mala Kapela (www.stara-kapela) sorge sui pendii meridionali della Požeška gora, nel territorio del comune di Nova Kapela, un casolare che conta soltanto 17 anime. È unico per la singolarità dello stile architettonico delle sue vecchie case e per la quiete dello stile di vita tipicamente paesano. Ai visitatori sembrerà di partecipare alla vita di una comunità rurale di un secolo fa. Senza automobili e campo per i cellulari, a Stara Kapela si convive in armonia con la natura e con i valori della tradizione Quasi tutte le case del paese vantano di un ampio cortile al quale sono affacciati gli edifici agricoli tradizionali, un pergolato per trascorrere piacevolmente la “siesta” pomeridiana o per scambiare due chiacchiere all’ora del caffè o del tè, un forno esterno a legna per cuocervi il pane e gli arrosti, un frutteto con tanto di tavoli e panchine ed un barbecue di mattoni a disposizione d’ogni ospite. L’offerta comprende anche gli ortaggi di produzione ecologica dell’orto. Le coppie possono noleggiare un tandem per una pedalata nella natura. C’è, inoltre, un itinerario, percorribile in bici o a piedi, che si dipana per le colline dei dintorni per ben 13 chilometri. Esso prevede anche 6 punti di sosta, alcuni dei quali sono repliche delle antiche čardake d’origine turca, tipiche delle regioni militari di confine e che servivano come torrette d’avvistamento. Lungo il percorso sono stati piazzati anche alcuni cartelli informativi contenenti le foto ed i nomi degli uccelli che abitano l’area, le fotografie dei funghi mangerecci e non tipici dell’area ed una descrizione della selvaggina che vive o soggiorna nelle campagne circostanti. Questo pittoresco villaggio della Slavonia tutto ecologia e tradizione offre ospitalità in buone strutture ricettive capaci di accogliere anche gruppi di turisti in pullman. Negli ultimi tempi, la Contea osječko-baranjska, dove sono state censite 56 aziende agrituristiche per una capacità ricettiva complessiva pari a 192 posti-letto, è interessata dal forte sviluppo del turismo rurale. Nei primi sei mesi dell’anno la Barania ha confermato lo stesso numero d’arrivi dei primi 6 mesi dello scorso anno, ma con un incremento delle presenze del 50%, il che soddisfa le attese degli addetti al turismo locale, meritevoli di aver saputo attrarre l’attenzione dei turisti con nuove infrastrutture e migliori servizi. Il villaggio di Karanac (www.karanac.com), grazie ai suoi contenuti ecologici ed etnologici, vede aumentare il numero delle aziende agrituristiche familiari del suo territorio. Oltre alla realtà agrituristica della famiglia Sklepić (www.sklepic.hr), pioniere dell’agriturismo in quest’area, l’offerta del turismo rurale della Barania oggi conta anche la tenuta “Ivica i Marica”. Sita a due passi dal Parco naturale Kopački rit, offre tante interessanti occasioni di svago e piacere condensate in un sol luogo: una ricca cucina ed un piacevole benvenuto al suono delle tamburice e della musica rom. Accanto alle tante attività proposte, tra le quali ricordiamo l’equitazione, i tour in carrozza ed in bicicletta ed il nordic walking, gli ospiti potranno godere di tutto il comfort di questa oasi della tradizione regionale. www.ivica-marica.com Novità Secondo la categorizzazione del Ministero del Turismo (ottobre 2009), il territorio di questa regione vanta nove alberghi a quattro stelle e 20 a tre stelle. Nel mese di giugno 2009 a Vinkovci è stato aperto il “Villa Lenije”, il primo hotel a quattro stelle della città ed il secondo del genere nella Contea vukovarsko-srijemska. Oltre al bar ed al ristorante, l’albergo vanta anche un complesso wellness con piscina coperta e saune, sale per trattamenti estetici e massaggi ed una suite Spa privata. L’hotel dispone anche di una sala per conferenze e di un programma turistico comprendente tour in bicicletta, a cavallo ed in canoa. Il 2009 è stato anche l’anno dell’apertura del primo ostello di Vinkovci, chiamato “Plus”, una struttura per giovani con 84 posti-letto ubicata nelle immediate vicinanze del centro cittadino. www.hostel-plus.hr Gli “Iločki podrumi”, azienda vinicola di grande tradizione, nel 2009 hanno aperto le porte della loro tenuta di campa- 88 Press 2010 gna di Principovac, sorta tra vigne immense (oltre 87 ha) nel bel mezzo di circa 15.000 metri quadrati di superfici erbose. La tenuta dispone di un bel ristorante con una capienza di 60 coperti, due terrazze (quella nord e quella sud), un ascensore panoramico che vi porterà sul belvedere dal quale potrete ammirare una vastissima area che abbraccia Ilok e buona parte delle regioni del Sirmio e della Bačka, sei lussuosi appartamenti a quattro stelle, uno dei quali, quello presidenziale, vanta una superficie di 120 metri quadrati. Gli ospiti dispongono di impianti per la pratica del tennis e del badminton, quattro chilometri di strade asfaltate per andare in bici o a piedi attraverso le vigne circostanti, un suggestivo trenino turistico e la possibilità di partecipare alla vendemmia e di degustare gli eccellenti vini locali. A Zmajevac, nella Barania, segnaliamo l’apertura del primo golf country club della regione. Accanto alla possibilità di frequentare la scuola di golf e di giocare per divertirsi, l’impianto offre anche il servizio di sauna e un locale per la degustazione degli eccellenti vini dei tanti produttori locali. www.golfklub-zmajevac.hr La fattoria “Ipša” a Čeminac va ad arricchire l’offerta delle aziende agrituristiche della Barania. La sua offerta comprende: un confortevole letto, l’equitazione e la ricca cucina delle nostre nonne. www.salas-ipsa.hr I collegamenti Sebbene disti da Zagabria, capitale della Croazia, 200-300 chilometri, la Slavonia, ed in particolare Osijek, sono ben collegate con la metropoli. Il tratto Zagabria-Osijek è coperto quotidianamente da una decina di treni e pullman di linea confortevoli e veloci (il viaggio dura circa 4 ore). Da Zagabria a Slavonski Brod, percorrendo la nuova e moderna autostrada, si giunge in 1 ora e mezza (ad Osijek in 2 ore e mezza). Osijek ha anche un aeroporto internazionale capace di accogliere anche velivoli di grandi dimensioni. D’estate sono in funzione voli regolari diretti verso gli aeroporti dell’Adriatico, mentre d’inverno il traffico aereo è composto esclusivamente da voli charter. A Vukovar, Ilok, Batina e ad Osijek sono in costruzione porti fluviali per accogliere le grandi navi da crociera che vi faranno scalo lungo le loro rotte danubiane, da Vienna al Mar Nero. Vukovar e Osijek sono due porti fluviali della Croazia continentale a tradizione prettamente mercantile, attraverso i quali, ogni anno, entrano in Croazia migliaia di turisti. A Vukovar, ad esempio, durante la stagione dei viaggi fluviali (da marzo ad ottobre), ogni settimana attraccano diverse navi passeggeri. Si tratta di navi di lusso battenti bandiera straniera, con a bordo passeggeri provenienti quasi sempre dagli USA, dalla Germania e da altri paesi europei, in viaggio sulla rotta Ungheria-Romania e ritorno. Nell’estate del 2009 ad Osijek ha attraccato la prima modernissima nave da crociera fluviale con a bordo 150 passeggeri provenienti dagli USA. Durante il 2010, nel porto di Osijek sono attese 50 navi da crociera per un totale di ca. 7.000 turisti. In base ai soli dati relativi ai viaggi organizzati dall’agenzia “Cen- tratour”, negli ultimi anni Vukovar ha ospitato oltre 59 mila turisti. La presenza delle navi da crociera sul Danubio ed a Vukovar ha avuto inizio nel 2004 proprio grazie all’iniziativa della “Centratour” con una nave da crociera con a bordo 6704 passeggeri. Nel 2009 i croceristi sono stati 138 con 16.054 passeggeri mentre nel 2008 i croceristi sono stati 147 con 18.918 passeggeri. Le cose di cui andiamo fieri Il corteo primaverile “Kraljice” (Ljelje) di Gorjani, nel 2009, è stato inserito nella lista dei beni del patrimonio culturale immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Una leggenda fa risalire questa tradizione al tempo del dominio turco. Si racconta, infatti, che i Turchi, conquistato Gorjani, fecero imprigionare tutti i maschi del paese. Le donne non si persero d’animo e, travestitesi con abiti inusuali ed impugnate spade e falci, mossero contro gli occupatori. Questi, credendo d’essere attaccati dagli spiriti, se la diedero a gambe, lasciando incustoditi gli uomini del paese, che furono liberati. Chi ha studiato questa tradizione ritiene, invece, che risalga a molto tempo prima, ossia al periodo del primo stato slavo, e che sia una reminiscenza dell’antichissimo rito dell’iniziazione. L’evento si svolge in occasione della festa cattolica della Pentecoste per le vie ed i cortili del paese: divise per ruoli tra re e regine, attraversano il paese seguite da un codazzo d’uomini (i mendicanti) e da un suonatore di piva. Nei cortili delle case sono accolte dai padroni di casa, ai quali le Ljelje (pare che Ljelja fosse il nome della consorte del dio slavo Perun) dedicano i canti della tradizione. Allietati da giochi e danze rituali, che s’eseguono al suono della piva, i padroni di casa offrono loro un piccolo rinfresco e qualche dono. Terminata l’esibizione in un cortile, le Ljelje sono pronte a visitarne un altro, e così facendo fanno il giro di tutto il paese. Dal 2007 a Gorjani, in concomitanza con la Pentecoste, si tiene anche la rassegna folcloristica “La leggenda delle Ljelje”. La musica dei suonatori di tamburice – Osijek è solitamente descritta come la culla della musica dei suonatori di tamburice, uno strumento a corde simile al mandolino. Il primo ensemble di suonatori di tamburice fu costituito nel 1847 da Pajo Kolarić, il quale impose la tamburica come strumento-principe della musica popolare. E così Osijek è diventato il centro della musica dei suonatori di tamburice non solo della Croazia, ma di tutti i popoli slavi del Sud. Il ricamo dorato – Si tratta di uno dei punti più alti della produzione artigianale della tradizione popolare e, probabilmente, la massima espressione della creatività femminile nei paesi della Slavonia e della Barania. Con il ricamo dorato s’ornavano i più ricchi costumi della tradizione, oggi riproposti sia nella loro funzione originale, sia come elementi decorativi per abbellire le nostre case e per arricchire la nostra offerta turistica. www.zlatovez.com La scuderia dei cavalli lippizzani a Đakovo – La tradizione dell’allevamento equestre di Đakovo è evidente nella stazione di monta ubicata in un’area ad est della città. Si tratta d’un impianto che, per il suo gran rilievo, oltre che dagli amanti dei cavalli, è visitato anche da tanti turisti. La 89 Press 2010 Scuderia Nazionale dei cavalli lippizzani, oltre a svolgere i propri compiti d’allevamento e di selezione, promuove tutta una serie d’attività legate all’ippoturismo, tra le quali segnaliamo la realizzazione di un maneggio e la sistemazione degli impianti della località d’Ivan dvor. Il re Bela IV a Virovitica – Il re croato-ungarico Bela IV, di stanza a Virovitica, nel 1242 emanò la famosa “Zlatna bula”, documento col quale Zagabria si vide riconosciuto lo stato di città regia libera. Il primo spumante prodotto in Croazia – Nel 1896 a Slatina fu prodotto il primo vino spumante della Croazia. Runica – È il primo monumento geologico protetto della Croazia, proclamato tale nel 1948 grazie ad alcune formazioni rocciose d’origine vulcanica estremamente rare. Questa località è compresa all’interno dei confini del Parco naturale “Papuk” il quale, nel 2007, grazie a questo ed a tanti altri fenomeni geologici di primissimo piano, è entrato a far parte, quale unico rappresentante in suolo croato, dell’Associazione europea dei geoparchi e dell’Associazione dei geoparchi dell’UNESCO. Il “Brodsko kolo” – Si tratta di una rassegna folcloristica che si tiene a Slavonski Brod da ben 40 anni. Istituita nel 1963, è la più antica rassegna folcloristica del Paese. La manifestazione “Brodsko kolo”, con una serie di eventi e spettacoli folcloristici, si prefigge il compito d’illustrare il patrimonio della tradizione popolare della regione del Brodsko Posavlje: dalla rassegna del folclore più autentico della Contea Brodsko-posavska, intitolata “Šokadijo sve ti je na glasu”, alla rassegna regionale dei gruppi folcloristici canori “Kad zapjevam i malo zagudim”, passando per le rassegne folcloristiche riservate ai più piccoli “Igra kolo maleno”, e poi ancora rassegne di canti sacri popolari, rassegne di spettacoli e coreografie folcloristiche, festival nazionali riservati ai suonatori di tamburica samica, sfilate, esibizioni dei gruppi dei circoli artistico-culturali paesani e mostre etnografiche. Tra le manifestazioni di contorno segnaliamo: sfilate folcloristiche di carri, gare equestri con monta a pelo, gare di calessi e la preparazione delle specialità dolciarie regionali. La manifestazione “Brodsko kolo” è diventata nel tempo una costante dei programmi che curano la tradizione e l’artigianato popolari ed un forte stimolo alla tutela ed alla promozione del tesoro culturale ereditato. www.brodsko-kolo.com Un regalo originale ed un bel souvenir Dai ricami della tradizione agli antichi recipienti in legno multiuso – tra i souvenir croati, spiccano i motivi tradizionali dei tessuti ed il ricamo del ricco folklore della Slavonia, applicati ad oggetti decorativi o ad utensili di vari materiali. La “struganka”, un recipiente multiuso in legno, frutto della tradizione artigianale locale, viene realizzata scavando, ovvero piallando, un pezzo di legno di salice o d’ontano. Da sempre utensile d’uso quotidiano presente in ogni cucina della Slavonia, differente per forma, dimensioni e destinazione, serviva come piatto per mangiare, bicchiere per bere, catino per lavare o per lavarsi… Usato per impastare il pane, serviva anche come vassoio sul quale riporre i frutti delle abili mani femminili che andavano ad abbellire le tavo- le sia nei giorni feriali, sia nei giorni di festa. La serie di souvenir “Tracce e ricordi” – I motivi dei tessuti ed il ricamo della tradizione del ricco patrimonio folcloristico della Podravina e della Slavonia sono impiegati per abbellire sottopentole di vetro ornamentali o d’uso quotidiano. Nel vetro, i disegni ed i ricami sembrano svolazzare come una lieve traccia del passato o come uno splendido ricordo… Una rarità – l’acconciatura “etno” della Croazia – In Slavonia esisteva un modo molto complicato di acconciare i capelli delle fanciulle, consistente nel formare treccine con tante piccole ciocche di capelli. Intrecciando le treccine, s’otteneva un nastro schiacciato che, dalla nuca, veniva sollevato sulla sommità del capo e, talvolta, si faceva calare sulla fronte. Una simile acconciatura, che si arricchiva con fiori freschi o finti, nastrini, monili o con una tiara di monete d’oro, era stata notata su ritratti femminili risalenti al tardo Impero romano, ossia tra la metà del terzo e la fine del quinto secolo d.C. La preservazione di questo tipo d’acconciatura sino ai giorni nostri dimostra come i primi Croati giunti su queste terre entrarono in contatto con la popolazione indigena d’origine romana, dalla quale attinsero, tra l’altro, anche il genere d’acconciatura descritta. La serie delle statuine in ceramica del “Mikeš”. “Mikeš” era il nome dei primi abitanti di Virovitica. Nel testo che accompagna ogni souvenir, il “Mikeš” è presentato come colui che ospitò e dissetò il re croato-ungarico Bela IV. Questi, il 16 novembre 1242, proprio a Virovitica sottoscrisse la “Zlatna bula”, un documento con il quale Zagabria sarebbe diventata città libera regia. Il mulino a vapore – Andando per la strada internazionale che collega Karanac e Kneževi Vinogradi con il varco doganale sulla linea di confine con l’Ungheria, il noto (ed unico) pentolaio della Barania, Danijel Astaloš, vide in prossimità del fiume Suza, a metà strada tra Piroš čizma e Kovač čarda, l’insolito edificio di un vecchio mulino a vapore… e se n’innamorò. Nel mulino, oltre alla bottega artigiana, Astaloš ha realizzato anche una galleria di vasi in terracotta e di oggetti artistici che è, da un lato, sala per riunioni ed incontri, dall’altro laboratorio dimostrativo nel quale anche i turisti, imparato ad usare il tornio, possono provarsi nella fabbricazione di un vaso. Per attirare il maggior numero di turisti e rendere la propria offerta ancora più specifica, il signor Astaloš ha dotato il mulino di un vecchio pianoforte Petrokoff del XIX secolo e di un antico tornio da vasaio del famoso produttore di ceramiche Zsolnay. Nella realizzazione del suo progetto, Danijel Astaloš ha contato sulla vicinanza di attrazioni turistiche come la Strada del vino, il Parco naturale Kopački rit ed il complesso monumentale di Batine, e sulle capacità ricettive d’anno in anno sempre più numerose di questo lembo di Barania. www.tzbaranje.hr 90 Press 2010 Racconti, leggende e miti Photo: Sergio Gobbo La residenza estiva d’Ivana Brlić-Mažuranić, Brodsko Vinogorje – La leggenda narra che Ivana Brlić-Mažuranić, scrittrice per l’infanzia di fama mondiale, soggiornando nella residenza estiva di famiglia, accanto ad un serbatoio rosso per la raccolta dell’acqua piovana tutt’ora esistente, vide un ragazzino intento ad acchiappare un gatto, e dietro di lui un maestro ciabattino dall’aspetto cupo. Così pare sia nata l’idea del racconto per bambini “Čudnovate zgode šegrta Hlapića” (ovvero “Le mirabolanti avventure dell’apprendista Hlapić”) il quale, secondo quanto ebbe a dire la sua stessa autrice, “era buono come il sole e saggio come un libro” e divenne un modello di comportamento anche per i suoi stessi figli. La visita alla villa di campagna della famiglia Brlić è possibile soltanto per gruppi organizzati di bambini ed adulti, previo accordo con l’Ufficio turistico locale. Le cantine del comandante delle guardie della fortezza di Slavonski Brod – Il leggendario Franjo Trenk, approfittando del fatto che suo padre Ivan, negli anni Venti del XVIII secolo, aveva ricoperto la funzione di comandante della fortezza di Brod, fu spesso ospite della città. D’animo agitato e combattivo, sin da giovane mostrò particolare interesse per le armi. Franjo Trenk, descritto come valoroso soldato, buono stratega e comandante, veniva spesso coinvolto in duelli. Si racconta che amasse l’azzardo, le avventure, le belle donne ed il buon vino. Nelle cantine del comandante della guarnigione della fortezza di Brod sono organizzate visite guidate per gruppi di turisti, con ricostruzioni storiche alle quali partecipano, accanto a Franjo Trenk, tanti personaggi in costume della vita del castello. Nel corso delle visite alle cantine, ai turisti viene proposta la degustazione di uno dei vini tipici della storia di Slavonski Brod, il cosiddetto “Bermet”. La leggenda di Ružica – Narra la leggenda che l’odierna Ružica-grad sorgerebbe là dove un tempo sorgeva un luogo deputato ai raduni delle ninfe di montagna. Nelle radure tra i boschi, esse tenevano i loro concili notturni durante le quali preparavano pozioni magiche con le erbe, ballavano e cantavano. Ed è proprio qui che un potente signore locale decise di far erigere la sua rocca…Quando le fate si radunarono nuovamente nel loro punto d’incontro, al posto dell’erba di seta trovarono fango calpestato, al posto dei cespugli fioriti enormi massi che li schiacciavano. Tra lamenti di dolore e d’ira, le ninfe usarono i loro poteri magici per spingere a valle tutto il materiale edile trovato sul posto. Ciò provocò l’ira del potente signore, il quale cercò ovunque i responsabili di un simile affronto, ma invano. Non gli restò che far ricostruire tutto ciò che era stato demolito; una mattina, però, il cantiere si risvegliò completamente distrutto: le mura erano state abbattute, gli scavi ricolmati di terra, tavole e travi spezzate tutt’attorno ed i grandi massi gettati a valle. Ogni volta la stessa storia: ciò che veniva costruito di giorno, di notte veniva distrutto dalle ninfe. Finalmente il signore decise di far vigilare il luogo da numerose sentinelle, scoprendo così che erano state le ninfe della montagna a distruggere di notte quel che lui faceva costruire durante il giorno. Si ripromise allora di vendicarsi dell’affronto e di punirle crudelmente. E fu così che, nonostante tutti i poteri magici ed i sortilegi impiegati, in una trappola stesa attorno al cantiere cadde la più bella di esse, Ružica, tradita dalla sua lunga chioma impigliatasi nelle maglie della rete. Le sue compagne fecero di tutto per liberarla, ma invano. Terrorizzate, videro il signore trascinare la bella Ružica per i capelli (fonte dei suoi poteri) sino al cantiere, dove fu murata viva nelle fondamenta della torre. Le ninfe, impaurite, se la diedero a gambe, sparendo per sempre da questo luogo. Il crudele signore riuscì sì nel suo intento di costruire la città fortificata, ma non poté liberarsi della maledizione delle fate: nell’istante esatto in cui le trombe annunciarono la fine dei lavori di costruzione, dalla torre più alta franò un gran masso che lo schiacciò. E col signore, svanì anche la memoria del suo nome. E la città prese il nome della ninfa che morì murata viva nelle sue fondamenta: Ružica-grad, ossia la Città di Ružica. La leggenda viene fatta rivivere ogni anno con un’apposita manifestazione organizzata dall’Ordine dei cavalieri di Ružica-grad. 91 Press 2010 Lika - Karlovac www.tzkz.hr, www.lickosenjska.com Photo: Josip Madračević Proprio nel cuore della Croazia, là dove s’incontrano la pianura e le montagne, c’è un territorio di una natura intatta e di fiumi limpidissimi, mentre un po’ più a sud, nella regione della Lika, troviamo alcune delle aree carsiche (oggi parchi nazionali) più belle d’Europa. I territori delle contee Karlovačka (di Karlovac) e Ličko-senjska (della Lika e di Segna) sono meta dei veri amanti delle bellezze naturali e degli ambienti selvaggi ed incontaminati, oggi più che mai facilmente raggiungibili grazie agli ottimi collegamenti stradali. Oltre all’autostrada che collega Zagabria alla Dalmazia, infatti, le aree di Karlovac e della Lika sono attraversate anche dalla vecchia strada statale diventata, negli ultimi anni, il luogo ideale per scoprire località minori ricche di storia e di tradizione. Anche l’offerta gastronomica, genuina e casereccia, è diventata parte integrante e valore aggiunto della regione che, d’anno in anno, attrae a sé un numero sempre maggiore di turisti. I parchi nazionali della Lika, la bellezza dei fiumi Kupa, Korana, Mrežnica e Dobra, che attraversano il territorio di Karlovac, la boscosità dei monti della Velika e Mala kapela, il verde delle aree carsiche della Lika e del Kordun, sono gli elementi che caratterizzano l’offerta turistica di questa regione, con attività come l’alpinismo, il bagno nelle limpide acque fluviali, il canottaggio ed il torrentismo, la pesca nelle acque dei laghi, dei fiumi e dei loro affluenti di montagna, il rafting ed il canoismo. Ad esse s’aggiunge la caccia nei boschi compresi tra Draganić, il Klek ed il Modruš, vari sport invernali e lo sci, praticabile in particolare sui pendii della Bjelolasica (www.bjelolasica.hr). Le vie montane ed i percorsi alpini, gli itinerari cicloturistici, le grotte carsiche, le stazioni termali e tante altre bellezze naturali fanno di questi territori luoghi d’infinite possibilità di sport e ricreazione. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la regione della Lika e di Karlovac sarà presentata come “il cuore verde della Croazia”, luogo in cui s’incontrano la costa ed un’area con- tinentale dalla natura incontaminata. Quest’area ancor oggi poco popolata, caratterizzata da una vita in bilico tra tradizione e natura incontaminata, è stata segnata dalle vicende belliche proprie dei confini dell’Impero Ottomano e dell’Impero Asburgico. Quasi ogni rilevo nei pressi dei corsi d’acqua era utilizzato per innalzarvi un castello o una fortezza le cui silhouette, da queste parti, si stagliano all’orizzonte rappresentando un elemento imprescindibile di ogni veduta panoramica. Ancor più numerose ed imponenti sono le rovine di edifici storici fatiscenti, mentre alcune strade nascoste portano alle caverne nelle quali trovava riparo la gente del luogo. La cosiddetta Vojna krajina, ossia il confine militare, fu realizzato in primo luogo nell’ambito dell’alleanza militare tra i signori croati e la corona ungaro-croata, la quale, dopo la battaglia di Mohač (1526), passò dagli Arpadović agli Asburgo. Questi ultimi fondarono Karlovac che, dopo Senj, diventerà la nuova sede del loro comando. Karlovac, una città su quattro fiumi www.karlovac-touristinfo.hr La città di Karlovac, nata com’è sul corso di ben quattro fiumi ed in prossimità del crocevia d’importanti vie di comunicazione, è particolarmente adatta tanto per una piacevole sosta durante un viaggio, quanto come suggestiva meta per le vacanze ed il divertimento. Da non perdere una visita alla Città vecchia di Dubovac (XIII secolo) dove potrete ammirare una mostra permanete dedicata alla storia di questa terra ed il panorama mozzafiato che abbraccia la città ed i suoi dintorni. Degna di nota è anche la cosiddetta “stella” di Karlovac, ovvero il suo centro storico rinascimentale, sorto là dove un tempo sorgeva una fortezza a forma di stella a sei punte attorniata da trincee. La città nacque nel XVI secolo con l’obiettivo di difendere la regione dall’avanzata dei Turchi. La pianta, a forma di stella a sei punte, in Europa molto rara, accomuna Karlovac all’italiana Palmanova ed alla città slovacca di Novy Zamky. Karlovac si sviluppò prendendo le tipiche sembianze di una città barocca, con un gran numero d’edifici dell’architettura barocca “popolare” che oggi conferiscono al centro storico cittadino un fascino tutto particolare. Per ammirare un panorama che abbraccia tutta la città occorre salire sulla Città vecchia di Dubovac, governata nei secoli XV e XVI dai principi Frankopan e Zrinski ed, in seguito, dai generali di Karlovac. Sorta su un cumulo preistorico sovrastante il corso della Kupa, la sua torre più alta ospita una mostra e funge da splendido belvedere. Lungo le valli dei fiumi del bacino del Mar Nero passavano anche le storiche vie che collegavano il Mediterraneo alla Pannonia. Karlovac sorse nel 1579 proprio all’incrocio di queste vie. Chiamata così in onore dell’arciduca Karl, già comandante delle forze difensive che s’opponevano agli Ot- 92 Press 2010 tomani, questa città-fortezza è sorta nel punto d’affluenza dei fiumi Kupa e Korana nel quale, ai margini dell’odierna città, affluiscono anche i fiumi Dobra e Mrežnica. La città prese la forma di una stella a sei punte, in prossimità delle quali c’erano altrettanti bastioni (oggi in parte conservati) e le facce della fortezza. Il consiglio di guerra asburgico, riunitosi nella città austriaca di Graz, commissionò i lavori di progettazione di Karlovac ad alcuni architetti rinascimentali italiani, i quali applicarono la più avanzata tecnologia d’allora in fatto di sistemi difensivi contro l’artiglieria. Il carattere urbano di Karlovac è dato dalla rete perpendicolare di vie, piazze e blocchi residenziali, col passare degli anni riempitisi di imponenti caserme e chiese, palazzi nobiliari e foresterie destinate agli ufficiali, case di artigiani e mercanti, tutti rigorosamente in stile barocco. Dopo che il confine con l’Impero Ottomano fu spostato, nel 1699, dalla Korana all’Una, fu aperta la cosiddetta “strada maestra del grano” e Karlovac, quale porto fluviale più a sud del bacino del Mar Nero, divenne un importante centro mercantile dove avveniva il trasbordo del frumento e delle altre merci dalle navi fluviali sui carri che, per le strade Karolina, Lujzijana e Jozefina, proseguivano il loro viaggio sino ai porti marittimi di Buccari, Fiume e Segna. La classe borghese cittadina deve la propria fioritura al benessere economico conquistato. I mercanti di grano, solitamente d’umili origini, grazie alla loro nuova forza economica, s’imposero socialmente al punto da stare al fianco della nobiltà. Ma la classe mercantile desiderava anche un’affermazione culturale e politica, cosa che fece di Karlovac uno dei centri trainanti del cosiddetto “Risorgimento nazionale”, promosso nei proclami politici scritti da Drašković (pur sempre conte, e non popolano!), nella pittura di Vjekoslav Karas, nella musica del canto corale “Zora” (“Alba”), nella prosa dei diari di Dragojla Jarnević, nella poesia dei versi di Ivan Mažuranić… Oggi a Karlovac si fa largo la consapevolezza del suo primato come città nata, nell’ambito della dottrina urbanistica rinascimentale, come simmetrica realizzazione della “città ideale”. Si ha coscienza anche delle eccellenti possibilità di promuovere il suo stile di vita tutto improntato alla natura, e dove finanche i beni culturali si compenetrano nel patrimonio naturale. Per godere d’una bella veduta panoramica si deve salire sulla racca di Dubovac, governata nei secoli XV e XVI prima dai signori Frankopan e Zrinski, poi dai generali della città. Dubovac sorge sulla vetta d’un cumulo preistorico alle spalle del fiume Kupa, testimonia della continua presenza dell’uomo in questo lembo di terra bagnato dai fiumi ed ospita, nella sua torre più alta, una mostra ed un belvedere. Le storiche formazioni militari di Karlovac Così come tante città croate, anche Karlovac illustra la ricchezza del suo patrimonio storico-culturale mediante la riproposizione della sua storia. La Guardia civile e gli Ussari di Karlovac sono sempre presenti ad ogni importante evento tanto in città, quanto in patria e, talvolta, anche all’estero. Vestiti con le pittoresche uniformi storiche, e dotati d’armi bianche e da sparo d’epoca, questi fieri esponenti della fanteria e della cavalleria di tanti secoli fa perpetuano il ricordo della gloria delle storiche formazioni militari, istituite rispettivamente nel 1778 e nel 1746, che difesero la città in tante occasioni o, nel caso degli Ussari, portarono la gloria militare croata sui campi di battaglia di mezz’Europa. In realtà, l’elenco delle celebri formazioni militari riproposte, originarie di questa regione, alle quali vanno aggiunte la Guardia dei Frankopan di Ogulin e gli Uscocchi di Segna, è appena abbozzato, per cui è dato attendersi qualche novità tra i membri di questa singolare “famiglia”. I loro raduni conferiscono alle città un’atmosfera speciale, trasformandole in palcoscenici storici a cielo aperto. La Zora Il coro che vanta con orgoglio il titolo di “primo ensemble canoro croato”, da oltre 150 anni è senz’altro tra i più importanti emissari culturali di Karlovac sui palcoscenici nazionali ed internazionali, i cui anniversari nella “città amata” si trasformano sempre in eventi culturali di primissima grandezza. La biografia della Zora, nella quale spiccano le figure di Ivan NH. Zajc in veste di compositore, Leonija Brücke e Draginja Hauptfeld nella veste di stelle del bel canto, va letto anche come un importante capitolo della storia musicale croata. Il repertorio del coro cittadino mette insieme pezzi classici e componimenti patriottici. La sede della Zora è oggi il Teatro Civico, il quale, come storico “tempio della cultura”, testimonia della vita sociale e delle attività scenicoespositive ivi svoltesi. Ozalj L’antichissima città di Ozalj, recentemente annoverata tra le 100 località archeologiche di maggior rilievo del paese, è una delle più significative testimonianze della costante presenza umana su queste terre. Tra i suoi elementi costruttivi, originari di diverse epoche storiche, spicca la torre d’ingresso fatte erigere da Juraj Zrinski alla quale s’accede attraverso un antico ponte, mobile sino al 1821. Nikola Zrinski, al quale il destino assegnò l’appellativo di “Eroe di Siget”, è colui che fece costruire il Palazzo gotico-rinascimentale sovrastante la rupe di Ozalj, mentre i graffiti al suo interno testimoniano della persistenza della scrittura glagolitica. La torre difensiva in stile romanico, nota anche come torre Babonić, è unica nel suo genere e s’appoggia all’ala settentrionale “barocchizzata” del palazzo. Anche i tempi moderni hanno lasciato traccia ad Ozalj, con la prima centrale elettrica della Croazia continentale, fatta costruire nel 1908 dai vicini di Karlovac. Il suo aspetto esteriore, davvero romantico, lo dobbiamo al celebre Herman Bollé, architetto i cui numerosi edifici hanno trasformato il volto di Zagabria e di tanti altri luoghi della Croazia. L’ambiente bucolico ed ameno di Ozalj è stato annotato dagli acquerelli dell’illustre pittrice sordomuta Slava Raškaj, la cui arte ha assicurato alla città un posto di primo piano anche nella storia dell’arte croata. Slunj L’abbraccio dei fiumi Slunjčica e Korana ha garantito sicurezza al castello di Slunj. La forza dell’acqua della Slunjčica azionava una cinquantina di mulini ad acqua nel singolarissimo villaggio di Rastoke, dove si macinava il frumento proveniente da tutta la regione circostante. Il turista odierno a Slunj può avvertire una sensazione di benessere stupefacente grazie al muro sonoro creato dalle tante cascate e dai ritmi degli antichi mulini, ad una passeggiata tra le antiche mura e ad un bel bagno ristoratore nell’acqua del fiume, così pulita che potete berla! 93 Press 2010 Duga resa I fiumi hanno contribuito anche allo sviluppo industriale dell’ambiente circostante. Oggi nuovamente pulita lungo tutto il suo corso, la Mrežnica un tempo era un elemento chiave dell’industrializzazione di Duga Resa. Qui già nel 1884 fu tracciato il progetto della cosiddetta “città-giardino”, con case unifamiliari dotate di giardino per gli operai impegnati nei dintorni. E così la fabbrica tessile locale determinava non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e privato della vita della gente del luogo. Interessante è anche la cittadina d’Ogulin (www.tz-grada-ogulina.hr), nata sul corso del fiume Dobra ed ai piedi del monte Klek, rilievo appartenente al massiccio della Velika Kapela. La silhouette di questa montagna ha da sempre ispirato la fantasia popolare che ha legato ad essa numerose storie e leggende. Il fantastico mondo naturale della regione di Ogulin, i costumi della tradizione ed, in particolare, le sue leggende hanno ispirato la celebre scrittrice croata Ivana Brlić-Mažuranić, originaria di Ogulin, a scrivere “Priča iz davnina” (“Storie di tanto tempo fa”). Per questo motivo si è soliti definire Ogulin ed i suoi dintorni la “patria delle fiabe” croate. Una di queste è la leggenda delle streghe del Klek, secondo la quale nelle notti di tempesta, verso mezzanotte, sul Klek si darebbero appuntamento le streghe, le ninfe e gli elfi di tutto il mondo, impegnati in una ridda i cui suoni e le cui urla raggiungerebbero addirittura la stessa Ogulin. Da non perdere l’esperienza d’un viaggio sul trenino verde “Karlek” il quale, facendo tappa ad Ogulin, viene accolto dalle donne del luogo camuffate da streghe del Klek. Photo: Ivo Pervan La Contea Ličko-senjska (della Lika e di Segna) per le sue caratteristiche naturali, appartiene alla Croazia montana. L’intera area appartiene all’orografia carsica, caratterizzata dall’alternarsi dei toni verdi scuri e chiari dei boschi e delle radure, ed arricchita qua e là dall’azzurro delle acque di superficie, mentre il mondo ipogeo abbonda di tanti siti speleologici. La Lika centrale è ricca di formazioni speleologiche interessanti. In essa si trova un quarto di tutte le grotte protette in Croazia come beni geomorfologici di rilievo. Tra le aree ricche di fenomeni speleologici, ricordiamo il parco e la grotta Grabovača e la grotta Samogradska, nei pressi di Perušić. Sul monte Velebit c’è una delle più profonde doline del mondo. Si tratta del complesso ipogeo Lukina jama-Trojama, con una profondità di 1.392 metri. Prima di iniziare il viaggio lungo il corso della Gacka, per ammirarne le bellezze ed i beni storico-culturali, è necessario ricordare che oggi quest’area va riappropriandosi della sua identità di una delle regioni più antiche del paese, tanto dal punto di vista geomorfologico, quanto dal punto di vista storico. Scoprire le ricchezze della Gacka è un’esperienza molto interessante. La sua storia agitata, che affonda le proprie radici al tempo degli Japodi ed abbraccia l’antica Roma e il periodo della dominazione turca, garantisce alle terre lungo il corso di questo fiume un posto di prim’ordine nel patrimonio storico-culturale del Paese. Il clima salubre e la natura intatta, la qualità dell’acqua e la ricchezza delle sue riserve venatorie, sono tutti elementi che rappresentano straordinarie possibilità per una piacevole vacanza lontana dallo stress quotidiano e motivi per ritornarvi sempre con rinnovato piacere. Separata dal mare tramite l’imponente massiccio del Velebit, entusiasma con le sue piane carsiche, le vallate dei fiumi, le doline e le grotte. Il fiume Gacka è un fenomeno naturale senza paragoni, accompagnato da tutta una serie d’altre curiosità e rarità del mondo animale e vegetale. Paesaggio idilliaco a due passi dal mare, ambiente naturale indimenticabile per l’intensità delle sensazioni che sa suscitare, è anche una sorta d’anticamera alle splendide opere d’arte d’acqua e di pietra create dalla natura quattromila anni fa. La Lika, la bellezza della natura incontaminata www.lickosenjska.com Ci sono pochi luoghi al mondo in cui l’uomo è così legato alla montagna ed al mare (elementi imprescindibili del suo essere) come nel territorio della Contea Ličko-senjska. E come potrebbe essere diversamente, in un’area compenetrata, per tutti i suoi 150 chilometri di lunghezza, dal Velebit, la più imponente e più alta montagna della Croazia. Accanto all’enorme forza attraente del Velebit e del mare, il tradizionale legame tra questa gente e la natura è il risultato di un’energia naturale che fluisce tra gli ecosistemi collinare, montano e mediterraneo, in un intrico di pietra, sole e bora. I territori che vantano sorgenti idriche preservate, come quello della Contea Ličko-senjska, oltre al loro valore naturalistico, sono diventati anche aree di gran rilievo turistico. 94 Press 2010 Photo: Josip Madračević Il Podgorje, punto d’incontro tra il mare ed i monti Il termine Podgorje è riferito alla zona litoranea ai piedi del Velebit, tra Senj e la Zrmanja. Si tratta di una fascia di terra punto d’incontro tra i monti ed il mare, da sempre regno degli elementi naturali più affascinanti. Le pendici del Velebit sono solcate da tante insenature, i cui margini inferiori, bagnati dal mare, si trasformano in calette marine con splendide spiagge ghiaiose ed un’acqua poco profonda. Il più significativo di questi esempi è la baia di Zavratnica, nei pressi di Jablanac, lunga circa un chilometro e larga al massimo 150 metri. Il più importante centro abitato del Podgorje è sempre stato Senj, località stretta tra le isole quarnerine e la regione della Pannonia occidentale. Grazie alla sua ubicazione, Senj, già nel Medioevo, era uno dei centri culturali più importanti di tutto il Paese. Quasi nascosti ai piedi del Velebit, eppure in riva al mare, tanti piccoli paesini, con la loro pace, sembrano fatti apposta per il relax. Essi attraggono principalmente i turisti provenienti dalle frenetiche metropoli europee che qui, lontani anni luce dalla loro quotidianità, possono trovare momenti di meritato riposo. Tra essi ricordiamo Sveti Juraj, Lukovo, Klada, Starigrad, Stinica, Jablanac e Prizna. Altro rilevante centro abitato del Podgorje è Karlobag, sorto ai piedi della verdeggiante area centrale del Velebit, tratto d’unione tra l’entroterra della Lika e l’isola di Pag (Pago). In origine chiamata Vegium, nel Medioevo fu ribattezzata Scrissa o Bag. Accanto alla cittadina di Karlobag, che è anche sede municipale, sorgono tanti paesi rivieraschi, tra i quali ricordiamo Ribarica, Cesarica, Lukovo Šugarje, Barić Draga e Sv. Marija Magdalena. Sulle pendici del Velebit, degna di nota è la località di Baške Oštarije. Al territorio della Contea Ličko-senjska appartiene anche il versante nord-occidentale dell’isola di Pag. Novalja www.tz-novalja.hr Ubicata al centro di una calda baia tra il verde dei pini, Novalja ha mantenuto l’antica atmosfera mediterranea delle sue meravigliose spiagge che rispondono al nome di Zrće, Caska, Straško e Trinčel. Diventata con gli anni un importante centro turistico, la sua offerta ricettiva-ristorativo-ricreativa comprende diversi alberghi, campeggi, abitazioni moderne e confortevoli, il centro turistico-residenziale “Gajac”, tanti impianti per lo sport e la ricreazione (il centro sportivo è ubicato nel campeggio “Straško”), un’offerta gastronomica ricca di prelibatezze (il pecorino di Pag, la carne d’agnello ed il vino di produzione locale), tanti eventi culturali, un caratteristico ballo isolano, un prezioso patrimonio storicoculturale e tante escursioni per mare. Le splendide spiagge di Zrće e Straško spiccano per i loro tanti contenuti di sport e svago. Segnaliamo, tra l’altro, gli acquascivoli, i campi da tennis e gli impianti per la pratica del popolarissimo beach volley. D’estate vi si tengono tornei di calcio, bowling, beach volley e pesca subacquea, gare di mini-maratona e di tante altre discipline sportive. Una delle più interessanti particolarità di Novalja è senz’altro l’antico acquedotto sotterraneo costruito nel I secolo d.C. al tempo dei Romani (da cui il nome locale “buca degli italiani”). Si tratta d’un condotto sotterraneo completamente scavato nella roccia viva dalla mano dell’uomo. Lungo 1.042 metri, ha una larghezza media di 60 cm mentre l’altezza è variabile. È dotato di nove bocche esterne di superficie, la più alta delle quali si trova a 44 metri d’altezza. L’acquedotto serviva ad approvvigionare d’acqua potabile Novalja, alle esigenze della fabbrica di ceramica e della tintoria e per rifornire le navi che transitavano per il porto. Verso la fine dell’evo antico, l’acquedotto perse la sua funzione e fu completamente dimenticato, per poi ritornare alla luce soltanto nel XIX secolo. All’inizio del XX secolo fu rimesso in funzione per tre brevi periodi. Oggi è in primo luogo un’attrazione turistica. Può esserne visitato un tratto di 150 metri, mentre il resto del complesso è costantemente interessato da interventi di rivitalizzazione e restauro che cercano di renderlo fruibile ai turisti. L’accesso all’acquedotto si trova in via (ulica) Zvonimirova (a 3 metri dal marciapiede), davanti al palazzo del Municipio, là dove sorge il cantiere del Museo etnografico in costruzione. Senj – un soffio di bora carico di sensazioni (www.tz-senj.hr) Senj (Segna), città il cui glorioso passato si confonde ad ogni passo con un presente dinamico, è andata a sistemarsi proprio sulla costa del canale del Velebit, ai margini della boscosissima Senjska draga, nonché ai piedi dei brulli pendii della Kapela, del Velebit e del Vratnik, il passo più basso del Velebit (698 m). Senj sorge al centro della riviera e comprende tutta una serie di piccoli centri abitati sparsi lungo la costa del canale del Velebit, col mare davanti e le cime montane alle spalle. Si tratta di un luogo che offre al visitatore alcune storie soltanto all’apparenza completamente slegate tra di loro, ma che, a ben guardare, sono tutte unite da un medesimo filo conduttore. La prima storia ci parla del ricco passato di Senj, che ha inizio tre o forse quattromila anni fa, quando sul vicino monte Kuk fu fondato un insediamento che, grazie alla sua favorevole posizione geografica (sorto com’era lungo la via più breve di collegamento tra il mare e l’entroterra), presto diventerà un importante centro di scambi commerciali. Seguì poi il periodo delle tribù illiriche e dei Romani, sotto la cui dominazione l’insediamento fu chiamato Senia e, come tale, fu menzionato nella celebre Tabula Peutingeriana (una carta sulla quale erano tracciate le strade romane del IV secolo). Senj è legata anche alla famiglia dei Frankopan ed alla scrittura glagolitica, agli Uscocchi ed alla continua lotta contro i Turchi ed i Veneziani. Tanti sono i monumenti che testimoniano di quel lontano 95 Press 2010 passato: siti archeologici ben conservati, chiesette e cappelle, palazzi e fortezze, testimonianze scritte in glagolitico. L’edificio cittadino più noto è senz’altro la Torre Nehaj, fatta costruire dal generale degli Uscocchi Ivan Lenković e che oggi è assurta a simbolo della città e meta imprescindibile di ogni turista. La seconda storia ci parla della sua incantevole natura. Senj è nota come città di bora (loc. bura), un vento settentrionale del quale si dice che nasca a Senj, viva a Fiume e muoia a Trieste. La bora, tuttavia, non è soltanto sinonimo di freddo: questo vento, infatti, ha il merito di ripulire l’aria ed il mare, donando tempo sereno e buon umore. L’intera riviera di Senj abbonda di splendidi paesetti di mare (Sveti Juraj, Lukovo, Klada, Starigrad, Jablanac, Stinica, Prizna) e calette nascoste che vale la pena di scoprire, mentre nell’entroterra il turista è atteso da alcune perle dell’ambiente naturale carsico: il Parco naturale del Velebit, il Parco nazionale del Sjeverni Velebit, la riserva speciale Hajdučki e Rožanski kukovi, l’Orto botanico del Velebit, alcuni pittoreschi paesini di montagna che rispondono al nome di Krasno e Krivi put e, per finire, vari itinerari montani, il più noto dei quali è il sentiero di Premužić, seguendo il quale giungerete ai rifugi in quota ed alle magnifiche vette montane. La terza storia ci parla della Senj moderna, città del turismo e del carnevale. Senj è fiera del suo glorioso passato, ma ciò non le impedisce di vivere al passo con i tempi e di offrire al turista contemporaneo tante ragioni per una visita ed un soggiorno nella città. Agli amanti delle vacanze attive e dinamiche si offrono tutta una serie di attività sportivo-ricreative al mare ed in montagna. Chi ama la cultura sarà atteso da tante manifestazioni e festival, tra i quali spiccano le “Giornate degli Uscocchi”, il “Festival delle klape”, le “Serate musicali di Senj”, il “Festival estivo di Senj”, il “Samba festival”…; dal suo canto, il carnevale di Senj si propone come un evento davvero speciale ed unico: oltre a quello solito, che celebra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, a Senj se ne festeggia un altro, d’estate, a carattere internazionale. Un soffio di bora carico di sensazioni per la sua gente ed i suoi graditi ospiti! La quarta storia v’invitiamo a scriverla da soli. Sarà la vostra storia, quella che inizierete a scrivere al primo incontro con questa città e che continuerete ogni volta che vi capiterà di ritornarvi. Siamo sicuri che non ve ne mancherà occasione. Photo: Juraj Kopač I parchi nazionali il Parco nazionale “Plitvička jezera” (www.np-plitvicka-jezera.hr) è uno straordinario fenomeno carsico di gran rilievo geologico ed idrogeologico. Il complesso dei laghi è stato istituito a parco nazionale nel 1949; si tratta di un’area montuosa e boscosa che comprende 16 laghi e laghetti con un’acqua limpidissima di un colore verde-scuro proveniente dai tanti ruscelli e torrenti circostanti. Questi laghi sono uniti tra loro da altrettante spumeggianti cascate. Le barriere tufacee che tengono separati i laghi l’uno dall’altro, formatesi in un periodo di diecimila anni, sono la principale peculiarità del parco. La vastità dei boschi circostanti, la straordinaria bellezza dei laghi e delle cascate, la ricchezza della flora e della fauna, l’aria di montagna, i contrasti dei colori autunnali, i sentieri che attraversano i boschi ed i ponticelli di legno (e tanto altro ancora…) sono elementi di una realtà unica e bellissima che l’UNESCO ha riconosciuto e premiato inserendola nel novero dei beni naturali del patrimonio dell’umanità. Il Parco nazionale “Sjeverni Velebit” (www.np-sjeverni-velebit.hr) è parte di una montagna proclamata dall’UNESCO Riserva mondiale della biosfera. L’eterogeneità dei fenomeni carsici e la ricchezza del mondo animale e vegetale sono soltanto una parte del quadro complessivo di questo complesso naturale. Il parco del Velebit settentrionale comprende, inoltre, la riserva naturale integrale dei Hajdučki e Rožanski kukovi, la grotta Lukina jama, una delle grotte più profonde del mondo (scoperta nel 1999), la riserva botanica “Visibaba”, habitat di una specie endemica di Sibiraea croata (Sibiraea altaiensis ssp. croati- 96 Press 2010 ca), la riserva botanica di Zavižan - Balinovac - Velika kosa ed il famoso Orto botanico del Velebit. L’area del parco è attraversata da tanti sentieri montani, tra i quali spicca quello noto col nome di Premužićeva staza. Il Parco nazionale Sjeverni Velebit (del Velebit settentrionale) nel 2009 a Bruxelles a ricevuto il premio EDEN come Destinazione europea d’eccellenza (European destiantion of excellence). agosto si celebra l’anniversario della nascita di Stjepan Seljan. Nel 1997 è stato fondato il Centro culturale “Fratelli Seljan”, il primo Club per esplorazioni croato, ispirato alla vita di Mirko e Stjepan Seljan, originari di Karlovac, nonché viaggiatori ed esploratori di fama mondiale. Il Centro, ospitato negli spazi della Villa Anzić, con varie attività ed iniziative raccoglie un gruppo d’entusiasti che perpetuano le idee innovative dei famosi fratelli loro concittadini. Parco naturale del Velebit (www.pp-velebit.hr) – Sebbene il Velebit, la maggiore montagna della Croazia, dia vita a ben due parchi nazionali, quello della Paklenica e quello del Velebit settentrionale, anche il resto della montagna non compresa dentro i confini dei due parchi nazionali racchiude tutta una serie di bellezze naturali considerate tra i beni di maggior valore naturalistico della Croazia. Ecco perché l’intera montagna, lungo circa 150 chilometri, assieme ai due parchi nazionali ed a tutta una serie di minori aree protette, è tutelata come parco naturale e come riserva mondiale della biosfera sotto l’egida del’UNESCO. Con ben 2.000 chilometri quadrati di superficie, il Parco naturale del Velebit è l’area protetta più vasta della Croazia, addirittura maggiore di tutte le altre aree protette messe insieme. Questa grandiosa montagna, caratterizzata da un paesaggio brullo ed arido verso il mare e da boschi a perdita d’occhio sul versante continentale, vanta tutta una serie di bellezze naturali: bizzarre formazioni rocciose, selvagge gole montane, doline e pozzi profondi, grotte e caverne e tante altre formazioni tipicamente carsiche. Rastoke – il villaggio dei mulini Si tratta d’un villaggio di mulini sorto là dove l’acqua turchese della Slunjčica si riversa nel fiume Korana. La maggior parte degli edifici è stata realizzata a cavallo tra i secoli XIX e XX. Per le sue straordinarie bellezze naturali e la sua lunga tradizione storica, il villaggio di Rastoke nel 1962 è stato posto sotto l’egida dell’Ente nazionale per la tutela del patrimonio storico-culturale. Tante antiche civiltà e numerosi centri urbani contemporanei testimoniano del fatto che l’uomo è sempre stato attratto dall’acqua ed ha sempre cercato il proprio benessere sulle rive dei fiumi. Per millenni le acque dei fiumi Korana e Slunjčica, con il loro mondo vegetale ed animale, hanno lottato contro le leggi della natura, andando a formare in questo altipiano calcareo una gola fluviale straordinariamente ricca di bellezze naturali ad uso e consumo dell’uomo. Rastoke è un villaggio di gran pregio naturalistico ed architettonico che, in base ai dati a disposizione, risale o è addirittura precedente al XVII secolo. Photo: Milan Babić Il patrimonio storico-culturale A Karlovac meritano senz’altro una visita il Museo Civico, la chiesa della Santissima Trinità, il Convento francescano con la sua galleria d’arte, il Teatro Civico “Zorin dom” e le tante gallerie di quadri della città. Il Museo civico di Karlovac testimonia della costante presenza umana su queste terre e della ricchezza del patrimonio archeologico, etnografico e storico-culturale. Il recente Museo francescano, invece, testimonia dei 350 anni dell’apporto spirituale, culturale e formativo dato dalla comunità religiosa alla vita della città. Nei dintorni di Karlovac, nel paese di Rečica, segnaliamo il Museo etnografico “Žunac”. Ospitato in una casa di oltre 200 anni, abbonda d’oggetti della tradizione popolare legati alla vita, agli antichi mestieri ed alle consuetudini locali. Il 19 Nei pressi del Parco nazionale dei Laghi di Plitvice, ed a due passi dalla località di Rakovica, segnaliamo la presenza di DREŽNIK GRAD, un antico borgo medievale e castello dei Frankopan sorto sulle rive del fiume Korana. Le prime fonti ecclesiastiche parlano di Drežnik già nel XII secolo. Costruito per scopi strategico-difensivi e non a fini economici, nel corso dei secoli XVI e XVII quest’area era sotto il dominio turco. Dopo l’ultima grande offensiva del 1788, Drežnik fu liberata dal giogo ottomano e fu inserita nel sistema difensivo della Vojna krajina (i confini militari) della Croazia. Ad est di Rakovica troviamo un complesso di cavità lungo 12 km chiamato Baraćeve špilje e suddiviso in grotta Gornja (Superiore), Donja (Inferiore) e Nova (Nuova). Al pubblico sono aperte soltanto le sale ed i canali della Gornja. Presenti nelle carte topografiche fin dal 1699, sono aperte al pubblico soltanto dal 1892. A quel tempo i signori raggiungevano le grotte in carrozza da Plitvice e Karlovac e, una volta sul posto, dentro le grotte, illuminate dalla luce delle torce, venivano accompagnati da esperte guide locali. Nel vasto territorio di Gospić si trovano due parchi-bosco (quello di Jasikovac e quello di Vujnovića brdo) ed il Museo della Lika, con la più ricca collezione di reperti della cultura dinarica della Croazia. Nel pittoresco paesino di Smiljan, sorto alle falde del Velebit a circa 3 chilometri dalla città, è possibile visitare la casa natale di Nikola Tesla. A 4 chilometri di distanza da Smiljan si trova, poi, il paese di Veliki Žitnik dove nacque Ante Starčević, uno dei Padri della patria croata. 97 Press 2010 A rendere il territorio della Lika occidentale così attraente e suggestivo contribuiscono anche altre località di gran rilievo naturalistico e diversi beni del patrimonio storico-culturale. A Perušić, ad esempio, spicca l’unica torre turca superstite tra le tante erette nella Lika del XVI secolo. A pochi chilometri da Perušić troviamo Kosinj, località che si suppone ospitasse la più antica tipografia del sud slavo. Poco tempo dopo l’invenzione della stampa, i principi Frankopan fondarono proprio nel paese di Kosinj la prima tipografia croata. Buona parte della storia e del patrimonio monumentale della città d’Otočac è legata alla fine del XV secolo ed al destino della Regione militare di confine (la cosiddetta Vojna Krajina), quando sul suo territorio fu istituito il reggimento d’Otočac. Risalgono a quel tempo tante opere difensive e città fortificate. A Senj (Segna), basterà una passeggiata per il suo antico centro storico, una sorta di museo a cielo aperto tutto piazzette e viuzze strette strette, a svelarvi il suo glorioso passato. Nel Museo Civico, ospitato nel palazzo nobiliare della famiglia Vukasović, avrete modo d’ammirare una ricca collezione storica che v’illustrerà il passato di questi luoghi, dall’età della pietra sino alla storia più recente. Senj diventò presto uno dei centri più importanti della cultura glagolitica. La Lapide di Senj, risalente al XII secolo e ritrovata nella fortezza Nehaj, è uno dei dieci documenti più antichi scritti in lingua veteroslava. A Senj nel 1494 fu dato alle stampe il famoso Messale glagolitico, il primo volume uscito dalla Stamperia glagolitica di Senj. Simbolo riconoscibilissimo della città è la fortezza di Nehaj, fatta costruire dal capitano Ivan Lenković nel 1558 per resistere agli assalti turchi e veneziani. Novalja vanta un passato lungo, agitato e ricco d’interesse, come testimoniano i tanti reperti archeologici rinvenuti nei numerosi siti aperti nella città e nei suoi dintorni. Tra essi spiccano tre basiliche paleocristiane del IV e V secolo ed i resti di una pavimentazione musiva appartenente ad una di esse, oggi esposti al pubblico all’interno della chiesa gotica della Madonna del Rosario al centro della cittadina. Il patrimonio architettonico militare La Croazia, sorta sul crocevia di tante civiltà, vanta un territorio di forma irregolare e frastagliata, condizionato dal susseguirsi degli eventi storici e, conseguentemente, una linea di confine altrettanto frastagliata e lunga che vanta una delle più alte concentrazioni al mondo di fortificazioni frontaliere. Così è, soprattutto, nel territorio delle contee ličko-senjska (della Lika e di Senj) e karlovačka (di Karlovac), ossia nel territorio storico della Vojna krajina (dei confini militari). Antichi borghi e castelli che rispondono al nome di Senj, Brinj, Slunj, Modruš, Ogulin, Dubovac, Bosiljevo, Novigrad, Ozalj, Ribnik si stagliano imponenti all’orizzonte di ogni automobilista che viaggia tanto per le autostrade, quanto per le strade locali. Un capitolo a parte merita la costruzione della fortezza rinascimentale di pianura della città di Karlovac, mentre l’aspetto di Slavonski Brod ed Osijek fu contrassegnato per sempre dallo stile barocco delle loro fortezze. I panorami mediterranei, in particolare quelli ammirati dal mare, sono caratterizzati non solo dai loro porti, ma anche dai resti di imponenti sistemi difensivi, un po’ come accade a Sebenico. Questa parte del patrimonio storico del nostro paese, nel suo abbraccio rivolto ai luoghi che era destinato a proteggere, oggi, tanto sulle indimenticabili mura di Dubrovnik, quanto come straordinario palcoscenico per gli spettacoli teatrali organizzati tra i ruderi delle isole Brioni, accoglie un numero sempre crescente di turisti. Pace e meditazione – il ricco patrimonio d’arte sacra In questa vita così frenetica, per mantenere il proprio equilibrio e l’armonia spirituale, di tanto in tanto è necessario allontanarsi dal ritmo caotico della quotidianità e immergersi nella propria interiorità. Questa via verso la conoscenza e l’autoconoscenza spirituale porta inevitabilmente al mondo della natura, al sacro tesoro del mistero della vita. A segni misteriosi che risvegliano il desiderio dell’avventura spirituale. Basta volerli e saperli leggere. L’area della Contea ličko-senjska (della Lika e di Senj) abbonda di segni che rimandano al sacro mistero della vita. La gente di questi luoghi ha saputo riconoscerli, contrassegnandoli con la costruzione di edifici sacri nei quali da sempre l’uomo trova il sollievo spirituale di cui ha bisogno. Dalle cattedrali, attraverso le chiese parrocchiali, sino alle graziose chiesette di montagna. Tanti di questi edifici sacri oggi sono ridotti in rovina, avvolti dal mistero mistico di un passato difficilmente decifrabile. Quelli di maggior valore sono tutelati come beni del patrimonio storico-culturale nazionale e sono una splendente testimonianza dell’abilità creativa del tempo in cui furono costruiti. Al Velebit, questa “montagna sacra” abbellita da “chiese a cielo aperto” e con toponimi davvero simbolici, spetta un posto di primo piano nell’orografia spirituale della contea. Dall’importante santuario della Madonna di Krasno (del XVII secolo), nel Velebit settentrionale, sino allo Sveto brdo (1751 m), prominente vetta montana del tratto meridionale del Velebit. Da ogni parte del Primorje, della Gacka, della Lika, ogni strada porta a questo tempio sacro della natura, luogo straordinario di meditazione e d’introspezione spirituale. Tra le tante imponenti rovine che caratterizzano il paesaggio attorno alla città d’Ogulin, spiccano i resti della chiesa nella località di Oštarije, a testimonianza del fatto che, anche dopo periodi particolarmente difficili come quelli successivi alla battaglia di Corbavia (1493), vi furono tentativi, purtroppo non portati a termine, di costruire edifici sacri monumentali. Per fortuna, l’elegante portale gotico di questa chiesa è sopravvissuto all’impietosa azione del tempo. Nei dintorni d’Ozalj si trova, tra l’altro, l’imponente monastero paolino di Svetice, risalente al 1626, che godette della protezione dei Frankopan ed il cui priore di maggior fama fu Ivan Belostenec. Le imponenti pareti dipinte di bianco della chiesa della Beata Vergine Maria racchiudono gli interni della chiesa, abbelliti da alcuni sfarzosi altari barocchi. Il santuario del patrono nazionale, san Giuseppe, si trova a Karlovac. La chiesa, costruita nel 1968, assieme al recente centro pastorale, d’anno in anno rafforza la propria posizione anche come meta di pellegrinaggi. www.tzkz.hr ; www.lickosenjska.com 98 Press 2010 Photo: Milan Babić L’offerta artistico-ricreativa www.tzkz.hr; www.lickosenjska.com Grazie all’organizzazione dell’Azienda di promozione turistica cittadina, il programma culturale estivo di Karlovac propone l’“Etno Jazz Festival” ed il “Festival internazionale di folclore”, rispettivamente a giugno ed a luglio. All’Etno Jazz festival del 2009 hanno partecipato artisti provenienti da Irlanda, Macedonia, Slovenia e Croazia. Ogni anno, anche grazie all’apporto di ospiti di gran prestigio, il festival garantisce ottima musica e tanto divertimento serale e notturno sui palcoscenici allestiti all’aperto a Šanac e per le vie di Karlovac. Da metà giugno ai primi di luglio, la rocca di Dubovac ospita la “Fiera della nobiltà”, con un ricco programma culturale e educativo legato al Medioevo, nell’ambito del quale vengono illustrati i mestieri di un tempo, i giochi dei cavalieri ed i cibi della tradizione. Destinato ad un pubblico più giovane, segnaliamo il “Four River Film Festival” di Karlovac, una rassegna della cinematografia croata e della produzione audiovisiva giovanile, appuntamento fisso del mese di settembre. La Fiera di Natale a Karlovac Il centro storico di Karlovac, in dicembre, vive la sua favola di Natale. La piazza (trg) Matije Gupca, il viale dr. Franjo Tuđman, le vie circostanti ed i parchi in dicembre si trasformano per qualche settimana in una piccola città natalizia. L’evento centrale della manifestazione è la Fiera di Natale, nella quale espongono le associazioni, gli artigiani, le cooperative e le aziende agricole familiari di Karlovac e della sua Contea. Le bancarelle, addobbate con le tipiche decorazioni natalizie, sono stracolme di biglietti d’auguri, libri illustrati per bambini, libri, piccoli regali, manufatti vari e prodotti artigianali propri della tradizione di questi luoghi. L’offerta propone anche i cibi tradizionali del Natale e tante bevande calde. La festa della birra La Festa della birra di Karlovac, la maggiore manifestazione del genere in Croazia, ogni anno, tra agosto e settembre, richiama nella città oltre 200 mila visitatori. Col passare degli anni, questa festa è diventata uno dei simboli della città. Buona per tutti i gusti e tutte le età, vanta un programma ricco e vario che comprende una fiera artigianale, suggestive bancarelle con mille prodotti tipici e la tradizionale offerta gastronomica legata alla birra. La Festa della birra di Karlovac è l’occasione giusta per cantare, ballare e divertirsi in buona compagnia. I falò di San Giovanni Migliaia di visitatori, alla vigilia della festa di San Giovanni, il 23 giugno, attendono impazienti, aldilà del ponte sulla Kupa, l’accensione di due grandi falò sulle rive contrapposte del fiume. Questo connubio di fuoco e d’acqua conferisce ai falò di Karlovac un fascino ed un’atmosfera assolutamente unici. Il programma, i cui eventi si svolgono su entrambe le sponde del fiume, è sempre differente: da un lato prevalgono gli spettacoli folcloristici, dall’altro i concerti di musica urbana. La festa va avanti sino a notte fonda, almeno finché è accesa l’ultima scintilla dei falò. Richard Gere, a Karlovac e dintorni, ha girato il film “The hunting party” (in italiano “I cacciatori”), ispirato ad un’esperienza di guerra vissuta in Bosnia dal giornalista americano Scott Anderson e raccontata in un suo articolo intitolato “Come ho trascorso le ferie estive”. Il film non è stato girato in Bosnia, ma nei dintorni di Karlovac, terra di paesaggi sublimi e di splendidi corsi d’acqua. Il festival delle fiabe di Ogulin. È una manifestazione culturale con la quale, celebrando il mondo delle fiabe e la creatività dei suoi autori, si dà impulso alla creazione e si promuovono espressioni artistiche e culturali destinate alla fruizione di un vastissimo pubblico, comprendente tanto i bambini ed i ragazzi, quanto gli adulti. Il festival, sin dalla sua nascita, s’ispira all’opera della maggiore scrittrice croata per l’infanzia, Ivana Brlić-Mažuranić (1874-1938), nata proprio ad Ogulin. La bellezza della natura del territorio d’Ogulin, la singolarità del potenziale culturale dei racconti d’Ivana, intessuti delle leggende che affondano le loro radici nell’antica tradizione veteroslava, la mai semplice saggezza della tradizione popolare orale insita nelle fiabe, costituiscono il fondamento ideale per stimolare la creatività, la cooperazione culturale e la passione artistica amatoriale, in particolare quella teatrale. Ad ogni edizione del festival, che si tiene a partire dai primi giorni di giugno, prendono parte ogni anno importanti esponenti del mondo letterario, teatrale e musicale. Il “Festival delle fiabe di Ogulin”, nelle sue varie edizioni, ha ospitato tanti attori croati e compagnie teatrali per l’infanzia provenienti dalle città di Zagabria, Osijek e Samobor e da paesi stranieri come la Bosnia ed Erzegovina, la Slovenia e la Germania. La Rassegna folcloristica della Contea karlovačka. Ai primi di giugno, ad Ogulin si svolge la tradizionale Rassegna folcloristica della Contea karlovačka. Per alcuni giorni Ogulin ospita vari gruppi folk provenienti da ogni parte della Croazia, concerti folcloristici e mostre. L’Ibiza croata – La lunga spiaggia ghiaiosa di Zrće, sull’isola di Pag, sinonimo di pazzo divertimento estivo, merita davvero l’appellativo di “Ibiza croata”. Nel cuore della stagione estiva questa spiaggia può accogliere diverse migliaia di bagnanti. Zrće offre la possibilità di praticare tanti sport ed è stracolma d’ottimi locali per il divertimento e la ristorazione. Le discoteche “Aquarius”, “Calypso” e “Papaya” ed una costellazione di locali più piccoli offrono occasioni di divertimento non-stop. Sulla spiaggia Zrće, inoltre, sventola la Bandiera blu, il che significa che i bagnanti dispongono di un bel mare pulito, ottimi servizi (docce, WC e servizio di salvataggio) e di una spiaggia piena di occasioni per il divertimento. 99 Press 2010 Il carnevale internazionale estivo di Senj – Desiderando presentare almeno una parte della propria tradizione carnascialesca, dal 1967 Senj propone ogni anno il suo carnevale estivo che, dal 1988, ha acquisito il carattere di una manifestazione di respiro internazionale. Un’intera settimana d’agosto scorre all’insegna del carnevale, con un programma ricco e vario che prevede giochi a squadre in maschera (come una giostra medievale in moto), balli e performance d’artisti di strada. La giornata clou è il sabato, quando una sfilata di ben 3.000 maschere attraversa le vie della cittadina tra due ali di folla di oltre 12.000 spettatori. Le giornate degli Uscocchi – Nel mese di luglio per tre giorni la città di Senj va a ritroso di qualche secolo. Gruppi di cavalieri ed uscocchi partecipano ai tornei cavallereschi, sfilate e spettacoli storici che ripropongono scene d’assedio diurno e notturno alla città. I visitatori, partecipando attivamente al lavoro dei laboratori creativi, possono imparare l’arte del tiro con arco e della scherma o provare il gusto dei cibi medievali preparati nelle cucine da campo nell’accampamento dei cavalieri. A tenere alto l’umore dei convenuti ci pensano musicanti e giullari rinascimentali e intrattenitori medievali. Il festival estivo di Senj (Incontri adriatici) – Durante il mese di luglio Senj propone una serie di competizioni sportive semiserie come la corsa nei sacchi, il passaggio dei secchi d’acqua, gare di canottaggio a bordo delle camere d’aria, l’impilatura delle cassette di pesci, il calcio nei secchi, la guida delle carriole, il bruco, gare di nuoto con il pallone da pallanuoto, gare d’immersione al pallone, il tiro alla fune e tante altre simili stravaganze. Chi visiti Senj durante luglio avrà la fortuna di assistere al Festival delle klape dell’Adriatico settentrionale ed al festival della samba (Samastico), nel corso del quale sono previsti laboratori di musica e ballo e spettacoli di gruppi di samba nazionali ed internazionali. Durante le Serate concertistiche di Senj, organizzate sulle piazzette e le chiese della cittadina, la gente e gli ospiti di questa splendida località per un mese (a cavallo tra luglio ed agosto) potranno assistere all’esibizione di alcuni tra i migliori giovani musicisti croati, di ensemble nazionali e internazionali e di affermati solisti di musica classica i quali, proponendo un programma di opere e composizioni di grandi ed illustri autori, conferiranno a questa manifestazione ed a Senj un’ulteriore dose di fascino. La pesca www.tzkz.hr; www.lickosenjska.com Intendete trascorrere una vacanza a Karlovac, nei suoi dintorni o nella Lika? Vi consigliamo vivamente di non dimenticare l’attrezzatura per la pesca: non ve ne pentirete. Amate la pesca alla carpa? O preferite quella al luccio, al siluro o al pesce di mare? Questa regione offre a chiunque incredibili opportunità di svago. La natura del territorio di Karlovac saprà ammaliarvi con il suo fascino, e voi non potrete fare altro che ritornarvi. Indecisi tra uno dei quattro fiumi che bagnano la città (Kupa, Korana, Mrežnica e Dobra), le cui verdi ed invitanti acque regalano ad ogni pescatore indescrivibili momenti di piacere, potrete optare per le peschiere Šumbarski, nelle cui acque sono stati pescati esemplari da trofeo come una carpa da 25 kg ed un amur da 25,5 kg. La bellezza del fiume Gacka è eterna. Visitatelo, e sarà amore a prima vista. La natura intatta di questa “bellezza europea” offre momenti d’immenso piacere a chi decida di trascorrervi una vacanza, che può essere nel contempo attiva, quieta e salutare. La Gacka propone l’aria frizzante della montagna, passeggiate per i boschi circostanti, battute di caccia alla selvaggina o la pesca alla trota autoctona delle sue acque. La trota della Gacka cresce cinque volte più rapidamente degli altri esemplari presenti nelle acque degli altri fiumi carsici. La sua crescita è favorita dall’ideale temperatura dell’acqua, con minime oscillazioni durante l’anno, dalla ricchezza d’ossigeno e dalla struttura chimica leggermente alcalina delle acque del fiume. L’acquerello della Lika Il territorio della Lika spicca per l’eccezionale ricchezza d’acqua dolce. Le vallate della Lika, della Gacka e della Krbava, strette tra il Velebit, la Kapela e la Plješivica, sono bacini naturali di raccolta d’acqua potabile di straordinaria qualità. In una pace sovrannaturale o nel frastuono delle cascate, tante sorgenti d’acqua piccole e grandi sgorgano dalle profondità del sottosuolo carsico. Queste fonti carsiche ipogee sono l’origine di tanti corsi d’acqua di superficie che, dolcemente, nobilitano il paesaggio di questo particolare ambiente montano. L’acqua per il Carso è più che il simbolo della vita; qui è letteralmente la vita stessa. Qui l’uomo, la pietra e l’acqua hanno intrecciato le loro vite in un groviglio inestricabile, lasciando tracce della loro presenza tanto nel tempo quanto nello spazio. Per questo motivo, i corsi d’acqua del Carso non sono considerati soltanto un bene naturale, ma anche importanti località storico-culturali. Tra esse, le sorgenti della Gacka (Vrila Gacke) sono senz’altro la località di maggiore interesse naturalistico e storico-culturale della parte continentale della contea. In questo luogo il corso d’acqua ipogeo sgorga in superficie da ben nove sorgenti, tre delle quali, Veliko e Malo Tonković vrilo e Majerovo vrilo, spiccano per la loro ricchezza idrica. Sono alimentate dal fiume Gacka, il cui corso meandrico conferisce alle radure di superficie tutta la soavità tipica dell’area stretta tra il Velebit e la Mala Kapela. Le sorgenti Vrila Gacke sono anche un importante sito etnografico. Lo straordinario “Acquerello della Lika” di acque cristalline è alimentato anche da altre sorgenti carsiche, tra le quali ricordiamo le sorgenti dell’Una, sul Lički Pounj, della Korana, sulla Krbava, e la sorgente della Saggezza (Vrilo mudrosti) sullo Sveti Rok. 100 Press 2010 Turismo attivo www.lickosenjska.com, www.tzkz.hr; www.aktivni-odmor.com.hr; www.cikloturizam.tzkz.hr La Lika centrale vanta così tante cavità sotterranee che, a buon diritto, viene definita “il paradiso della speleologia”. Qui si trova un quarto dell’intero numero di grotte e caverne tutelate come beni del patrimonio geomorfologico croato. Tra le aree d’interesse speleologico spicca, per la ricchezza del suo mondo ipogeo, il parco Grabovača con la grotta Samogradska, a due passi da Perušić. Il sentiero di Premužić sul Velebit – Percorso di roccia lungo 50 chilometri e con un’altezza media di 1.000 metri, va da Zavižan, attraverso il Parco nazionale del Velebit settentrionale ed il Velebit centrale, sino al passo Baške Oštarije. Questo sentiero montano offre incantevoli vedute panoramiche sulla costa, sulle isole e sulle aree montane del versante continentale del Velebit. Le passeggiate – I sentieri dei pastori, dei mietitori e degli spasimanti – Krasno (www.tz-senj.hr). Ogni abitante di Krasno, nel corso della sua vita, ha percorso questi sentieri innumerevoli volte. Appena mossi i primi passi, ci si conduceva il proprio gregge al pascolo. I ragazzini erano soliti percorrerli come scorciatoia per raggiungere la scuola. I giovani e le giovani di Krasno, invece, vi si incontravano per amoreggiare o per stare un po’ in compagnia. Ancor oggi circolano storie di giovinette che, all’alba, accompagnano per i sentieri dei pastori i loro coraggiosi spasimanti reduci dalle avventure notturne. Chi accetta la sfida o uno dei ruoli su descritti, ed imbocca uno dei sentieri di Krasno, sarà colpito dall’alternarsi dei paesaggi che scorreranno ai lati del sentiero prescelto. Costeggerà campi ed orti ben coltivati, boscaglie, radure, belvedere panoramici dai quali potrà godere della vista sul casolare vicino… all’improvviso gli si parerà davanti un sasseto, poi un muretto a secco… Un po’ di ristoro ve lo garantiranno i boschi che dominano il paesaggio attorno a Krasno. Il Parco nazionale dei Laghi di Plitvice (Plitvička jezera), oltre ad offrire la possibilità di passeggiare tra beni naturali di straordinaria bellezza, vanta anche alcuni tra i più bei percorsi ciclistici d’Europa. Segnaliamo la presenza di percorsi ciclistici anche sul Velebit settentrionale (5 percorsi), centrale (2 percorsi) e meridionale (1 percorso), che, attraversando incantevoli paesaggi di una natura intatta, offrono spesso la vista panoramica sul mare e sulle isole circostanti (http://www.pp-velebit.hr/turponuda.php?p=28). Ogni anno a Senj s’organizza e tiene la suggestiva corsa ciclistica Senj - Zavižan (con un dislivello da 0 a 1.594 m). Immersioni – La costa orientale dell’Adriatico,sin dai tempi più remoti, rappresentava la via di navigazione tra l’Oriente e l’Occidente. Quest’antica rotta marittima può essere ripercorsa seguendo i resti sulla costa della terraferma e nei fondali del mare. Gli antichi Primorci (gli abitanti del litorale) ed i marinai di un tempo lasciarono lungo la costa un sistema fortificato di osservazione che vigilava su tutta questa via di navigazione. Sotto la superficie marina, invece, troviamo un vero e proprio cimitero di navi che non hanno avuto la fortuna necessaria per raggiungere la loro destinazione. La natura, dal canto suo, ha avuto la bontà di fornire le pareti rocciose sommerse di questo mare di tutta quella vita e di tutte quelle suggestive bellezze che ne caratterizzano i fondali. Nell’area costiera di Senj ci sono interessanti siti per belle immersioni e centri diving che vi aiuteranno ad organizzare la vostra avventura subacquea. (www.tz-senj.hr). La vela è un’attività sportiva molto diffusa in Croazia perché il suo clima mite e piacevole vi accompagnerà per tutto il viaggio alla scoperta del magico mondo del Mare Adriatico. Il fantastico paesaggio costiero vi offrirà tante opportunità di svago, la possibilità di esplorare la bellezza del mare cristallino, belle spiagge di sabbia e ghiaia, calette nascoste, pittoreschi porticcioli e tante altre località amene. Vivrete la natura incontaminata con tutti i vostri sensi. Nei dintorni di Senj ci sono tantissime calette incantate da raggiungere con la vostra barca a vela, senza dimenticare che in luglio vi si tiene una tradizionale regata velica (www.tz-senj.hr). La caccia – Nel territorio della città di Senj ci sono tante riserve venatorie. L’area litoranea ai piedi del Velebit abbonda di selvaggina come l’orso, la lince, il capriolo, il camoscio, il daino, il cinghiale, il fagiano di monte ed il muflone. Suggestiva è la caccia al muflone, alla beccaccia ed alla quaglia. Le riserve venatorie di montagna del Ričičko bilo e del Sjeverni Velebit sono abitate dai seguenti animali selvatici: orso bruno, lupo, lince, cervo, capriolo, camoscio, cinghiale, gallo cedrone (specie molto rara negli altri paesi europei), beccaccia, pernice, vipera e lepre. Le riserve venatorie ricche di selvaggina e ben gestite, assieme alle opportunità di sistemazione nei rifugi venatori e negli agriturismi disseminati sul territorio, determinano uno sviluppo del turismo venatorio ed un prolungamento della stagione turistica. Nel territorio della città di Senj opera il circolo venatorio “Jarebica”. (www.tz-senj.hr). Sui siti www.aktivni-odmor.com.hr e www.cikloturizam.tzkz.hr troverete tutte le possibilità di una vacanza attiva offerte dalle splendide destinazioni della Contea karlovačka. Un’offerta che soddisfa un po’ tutti i gusti: riposo per chi ne ha bisogno, relax e oblio per chi è stressato, sfide ed esperienze eccitanti per i più curiosi ma, soprattutto, tanti motivi per scegliere questa regione per le proprie vacanze ed altrettanti motivi per ritornarvi. Potrete scegliere tra la caccia ed un safari fotografico nei boschi da Ozalj e Draganić sino al Klek, al Modruš ed alla Petrova Gora; la pesca su uno dei quattro fiumi di Karlovac, le cui acque sono straordinariamente verdi e limpide, oppure sulle acque di qualche lago. Qui potrete dedicarvi anche alla guida del quad o della bicicletta, con la quale andrete per i suggestivi paesaggi della regione. Volete provare l’ebbrezza dell’equitazione, oppure desiderate provarvi nel tiro con l’arco o nel paintball? Siete attratti dalle arrampicate in montagna, dal turismo speleologico o dallo sci e le discese in slittino sui pendii innevati della Bjelolasica? O forse amate il rafting, il canoismo, il kayaking o, più semplicemente, il nuoto, magari tra le ninfee bianche? Siete capitati nel posto giusto! www.tzkz.hr; www.lickosenjska.com 101 Press 2010 Photo: HTZ L’angolo della gastronomia Alle bellezze naturali ed al patrimonio storico-culturale vanno ad aggiungersi le specialità gastronomiche di questa terra. La tendenza a produrre cibi sani e genuini da queste parti ha trovato molti adepti. Saporitissimo è, ad esempio, il formaggio vaccino di produzione biodinamica cagliato con sale naturale. Famoso è anche il formaggio che, assieme all’acquavite della Lika, viene offerto ai visitatori del santuario di Krasno, sul Velebit. Immaginate per un attimo il profumo del granturco macinato tra le macine di pietra di un mulino ad acqua, per non parlare dell’aroma della polenta appena cotta, fatta con questa farina ed arricchita con latte di mucca appena munto, con latte acido, oppure con i crauti bolliti e raffreddati. Ad Ogulin e dintorni le specialità tipiche sono la masnica, le mošnje, il pane “smisan” ed i crauti acidi. La masnica è uno sformato fatto con pasta lievitata farcita con un soffritto di cipolla, uova e panna acida. Il pane “smisan” è il pane delle nonne di Ogulin, un saporitissimo e profumatissimo tipo di pane la cui ricetta prevede l’utilizzo di cinque tipi di farina: di frumento, di miglio, di granturco, d’orzo e di segale. Il cavolo cappuccio d’Ogulin è una specie autoctona molto conosciuta ed apprezzata, dal sapore particolare ed adattissimo alla produzione dei crauti acidi. Vasta è la gamma dei prodotti tipici di questa regione: tra essi ricordiamo il miele ed i suoi derivati, un’acquavite al pino, l’aceto di mele e tanto altro ancora. Tra le specialità della cucina della Lika, dominata dai sapori delicati dell’agnello, del cavolo cappuccio, delle patate e dei latticini, spicca un piatto antico e molto apprezzato dai moderni buongustai: la carne d’agnello cotta sotto la “peka” e la carne d’agnello allo spiedo). Lungo il litorale si predilige la tradizionale cucina mediterranea. Occupano un posto di primo piano il pesce di mare e gli scampi del Canale del Velebit, particolarmente pregiati grazie al fondale roccioso del mare in cui vivono, alle sorgenti d’acqua dolce che sgorgano sott’acqua, alla bora che soffia dal Velebit ed alle forti correnti marine. Negli ultimi 5 anni le amministrazioni preposte delle contee Karlovačka e Ličko-senjska stanno sviluppando, in maniera sistematica ed organizzata, un rapporto collaborativo con i produttori caseari delle aziende agricole familiari (le cosiddette OPG), con l’obiettivo di presentare la ricca tradizione di queste terre in funzione dell’offerta turistica e della promozione dei prodotti caseari tipici. Sempre maggiore è l’interesse del mercato per quei prodotti esclusivi, realizza- ti in piccole quantità e con l’applicazione delle tecnologie di una volta. In tutto il territorio della Contea karlovačka si producono due tipi di formaggio tradizionale: quello “cotto” e lo Škripavac. Si tratta di formaggi con una storia secolare e con una produzione limitata, i cui segreti si tramandano di generazione in generazione tra le famiglie del luogo. Segnaliamo anche la produzione, limitata ad un piccolo lembo della contea, d’un noto formaggio autoctono chiamato Tounjski. www.hzpss.hr/?page=associations,9,27 Questo genere d’offerta garantisce l’originalità dei metodi di produzione del formaggio ed il legame del prodotto con un territorio circoscritto ed ecologicamente preservato, il che rende l’offerta ancora più appetibile. La regione di Vivodina è da sempre conosciuta per la viticoltura e la produzione vinicola è la sua attività economica primaria. www.vinari-vocari-ozalj.hr L’offerta ricettiva www.tzkz.hr/cgi-bin/smjestaj/smjestaj_trazilica.asp; www.lickosenjska.com A Karlovac, Ogulin, nei maggiori centri urbani della Lika (Gospić ed Otočac), a Novalja sull’isola di Pag e nelle località di Senj e Karlobag, i turisti possono trovare sistemazione in tanti alberghi d’ogni tipo e categoria, in una miriade di camere ed appartamenti in affitto ed in un buon numero di villaggi turistici e campeggi. Il centro del turismo alberghiero della regione coincide con i Laghi di Plitvice, località che offre anche un buon numero d’alloggi in affitto. La gran parte delle pensioni e degli hotels è stata aperta o rinnovata di recente, mentre l’offerta comprende anche campeggi e motels. Cresce il numero delle aziende agrituristiche della regione, in particolare nella valle della Gacka e nelle aree orientate alla caccia, alla pesca ed alle attività montane. Sorta nella valle del fiume Korana in prossimità della sorgente dei Laghi di Plitvice, la località di Rakovica vanta numerose strutture ristorativo-ricettive (campeggi, alberghi, piccole pensioni a conduzione familiare, alloggi in affitto) che rappresentano ottimi presupposti per lo sviluppo turistico anche nel futuro. Il campeggio “Slapić”, di proprietà della famiglia Mataković, con le sue 48 unità abitative sorge sulla riva destra del fiume Mrežnica, uno dei corsi d’acqua più belli della Croazia. Ad una decina di chilometri in tutto da Karlovac, offre ottime opportunità di riposo e relax. Il campeggio dispone di moderni impianti igienico-sanitari, un suggestivo ristorante, un parco giochi per bambini e vari impianti sportivi. Il campeggio “Slapić” è stato proclamato da parte del tour operator francese “Campinq Cheque”, una delle migliori e più confortevoli strutture campeggistiche d’Europa. Hotel “Korana – Srakovčić” L’hotel “Korana-Srakovčić”, una delle più belle strutture alberghiere della Croazia, nacque nel lontano 1906 sulle rive del fiume Korana, nel cuore del Vrbanićev perivoj, considerato uno dei parchi più belli del paese. Con l’intento di perpetuare una così lunga tradizione, la famiglia Srakovčić, all’alba del terzo millennio ha acquisito la concessione della 102 Press 2010 fatiscente palazzina rinnovandola nel 2003. L’hotel dispone di 15 camere doppie e 3 appartamenti business con vista sulla Korana e sul parco. L’albergo dispone di parcheggio privato custodito. Le camere e le suite sono climatizzate e lussuosamente arredate (WC/vasca da bagno/asciugacapelli, minibar, telefono, internet, TV satellitare, cassetta di sicurezza…). La sua terrazza estiva è un punto di ritrovo da cui la gente di Karlovac ed i suoi ospiti non possono prescindere. Negli ultimi cinque anni l’hotel “Korana-Srakovčić” ha ricevuto vari premi e riconoscimenti nella categoria dei piccoli hotel della Croazia continentale nell’ambito del progetto “Qualità per la Croazia”; più precisamente nel 2005 il 3° posto, nel 2006 il 1° posto, nel 2007 il 2° posto, nel 2008 il 1° posto e nel 2009 il 1° posto. www.hotelkorana.hr I collegamenti questo territorio è parte imprescindibile del corridoio viario croato che va da nord verso il Sud del Paese. Vicina tanto a Zagabria quanto alla Croazia continentale ed alla costa adriatica, quest’area è ottimamente collegata soprattutto grazie al passaggio dell’autostrada A1 che va verso sud, la cosiddetta “Dalmatina”. La Lika è attraversata anche dalla direttrice ferroviaria croata principale e da una buona rete di pullman di linea che collegano ogni suo maggiore centro abitato al resto del Paese. Grazie alla sua ottima posizione viaria e geostrategica, la Contea karlovačka è davvero sul crocevia delle più importanti vie di comunicazione che collegano l’Europa continentale con la costa adriatica. Le cose di cui andiamo fieri Photo: Sergio Gobbo Kutarevo ed il rifugio per gli orsi abbandonati Grazie alla sua vicinanza al territorio del Velebit settentrionale, densamente popolato dagli orsi, a Kutarevo è stato istituito il primo Rifugio per giovani orsi della Croazia. Nel rifugio “Velebitski medo” lavora un team d’amici della natura composto non solo da esperti nei campi della biologia e dell’ecologia, ma anche da volontari mossi dal grande amore per gli orsi. Tutti, con grande altruismo e tanto amore, hanno a cuore le sorti degli orsi alloggiati a Kutarevo, spinti dal desiderio di garantire loro non solo un futuro sicuro, ma anche condizioni di vita le più vicine possibili a quelle natu- rali. Il rifugio per giovani orsi di Kutarevo fungerà, nell’ambito del Centro per i visitatori, anche da attrazione per la promozione del Parco naturale “Velebit”. Il Centro memoriale “Nikola Tesla” – Nel paese di Smiljan, a sei chilometri da Gospić, segnaliamo la presenza della casa-museo di uno dei più noti scienziati ed inventori del XX secolo. Il Memoriale dedicato a Tesla è un progetto che mette insieme scienza, arte e turismo, nato per illustrare le invenzioni di Tesla che hanno cambiato il corso della storia mondiale. Esso contiene il laboratorio di Colorado Springs, alcune turbine, una nave comandata a distanza ed un centro divulgativo multimediale. La Gacka custodisce anche alcune antiche consuetudini strappate all’oblio. Pochi sanno, infatti, che qui il grano si macina ancora come si faceva una volta, con le macine dei mulini idraulici piazzati alle fonti dei fiumi, e che, lungo la Gacka, il tessuto viene lavorato ancora con l’impiego dei magli delle gualchiere. Su questo territorio, infine, abitato fin dall’età del bronzo, è degna di nota la presenza d’alcuni templi consacrati al dio Mitra. L’itinerario delle fiabe di Ogulin L’itinerario delle fiabe di Ogulin mette insieme la bellezza di questa terra e le fiabe raccontate da Ivana Brlić – Mažuranić. L’area è rappresentata mediante dodici personaggi tratti dalle raccolta di fiabe “Storie di tanto tempo fa”. L’itinerario coniuga fatti realmente accaduti con l’immaginazione della celebre scrittrice e lascia ad ogni singolo visitatore la possibilità di esprimere la propria creatività. La rivolta di Rakovica del 1871 Nel 1870 Eugen Kvaternik, Ante Rakijaš e Rade Čuić uniscono le loro forze per preparare una rivolta popolare contro la monarchia austroungarica dalla quale far scaturire uno Stato croato indipendente. I rivoltosi entrano a Rakovica l’8 ottobre e Kvaternik v’istituisce un governo nazionale provvisorio. La rivolta è presto sedata, i rivoltosi giustiziati, ed il moto rivoluzionario di Rakovica resterà da allora profondamente impresso nella storia dei Croati e nel loro anelito di libertà ed indipendenza. Le grotte Baraćeve (špilje) Le grotte Baraćeve (špilje), presso Nova Kršlja nelle vicinanze di Rakovica, vantano un primato: sono le prime grotte aperte al pubblico a fini turistici in Croazia (1892). Abbondano di splendide formazioni calcaree e vantano un importante sito archeologico con reperti risalenti alla preistoria (Paleolitico). Nei pressi delle grotte Baraćeve superiori (Gornje), riaperte nel 2004, è stato aperto il primo circolo speleologico croato. Il complesso ipogeo offre la possibilità di visitare 520 metri di grotte e canali che sono stati proclamati bene geomorfologico protetto. Quello delle grotte Baraćeve è anche l’unico complesso speleologico croato ad essere dotato d’illuminazione ecologica, sensibile al microclima ed all’ecosistema delle cavità ipogee. 103 Press 2010 La Mrežnica La Mrežnica è uno dei più bei fiumi carsici d’Europa. Abbonda di argini tufacei (di travertino) che ne trasformano il corso in una serie di laghetti di forma allungata, messi l’uno dietro l’altro proprio come fossero le perle di una collana. Su 64 chilometri si susseguono ben 93 magiche cascate e decine di salti d’acqua e cataratte. La Mrežnica, attraversando gole montane e prati fioriti, attrae irresistibilmente gli amanti del canoismo anche col colore smeraldo della sua acqua e con i mille isolotti e gli altrettanti bracci che ne caratterizzano il corso. Accanto ad alcuni vecchi mulini ad acqua, la Mrežnica vanta il più lungo ponte di legno della Croazia (208 m), nei pressi del campeggio “Slapić” in loc. Belavići. Da Primišalj a Karlovac si contano decine di luoghi adatti alla balneazione, soprattutto in prossimità delle cascate e dei mulini. Senj (Segna) – città-museo di oltre 3000 anni, è particolarmente fiera del suo gioiello, la fortezza Nehaj, una delle fortezze rinascimentali più belle del Paese, nella quale è stata allestita una mostra museale permanente. La stampa – Circa 30 anni dopo che Gutemberg aveva stampato la prima Bibbia, in Croazia venivano fondate le prime tipografie “glagolitiche” a Senj ed a Kosinj. Da esse uscirono alcuni incunaboli (il messale di Senj in caratteri glagolitici ed altro), a testimonianza dell’alto livello dell’alfabetizzazione in queste terre. Il nulla osta per l’impiego della lingua e della scrittura popolare (lo slavo antico ed il glagolitico) a fini liturgici fu data dall’allora papa Innocenzo IV al vescovo di Senj Filippo nel 1248. Questo privilegio acquisisce ancora maggior rilievo se pensiamo che per lungo tempo a nessun altro luogo in Europa fu concesso l’uso della lingua volgare ai fini della liturgia ecclesiastica. Una natura preservata – grande è la percentuale del territorio croato (in special modo nella Contea ličko-senjska) ad essere ricompresa dentro i confini delle aree naturali protette, il che garantisce al nostro paese un’aria, un’acqua ed un mare straordinariamente puliti. Un regalo originale ed un bel souvenir Le calze di lana – Quasi tutti gli indumenti del costume tradizionale della Lika erano fatti di lana o di pelliccia. Oggi la “calza della Lika” è proposta come un souvenir tipico, prodotto con la lana nostrana, ottenuta dalla tosatura delle pecore della Lika e secondo le stesse modalità di cent’anni fa. Il berretto della Lika – Elemento immancabile del costume della tradizione della Lika e suo marchio distintivo, il berretto rosso bordato con un nastro nero ed ornato con un ciuffo di fili neri che si porta di lato o all’indietro, è oggi proposto come un bel souvenir. La jalba è un merletto in miniatura risalente all’epoca dei Frankopan. A Trg, il più antico insediamento croato, a due passi da Ozalj, tutt’oggi è viva la tradizione della sua produzione artigianale. Di recente la jalba è stata inserita nel novero dei merletti di maggior pregio del paese, ottenendo così il certificato di souvenir croato. Accanto ai merletti di Lepoglava, Pag, Hvar e del Međimurje, anche la jalba (con la quale si decorano cuscinetti, borse di tela ed altri oggetti d’uso, o che viene proposta come elemento decorativo a sé stante, incorniciata come un quadretto) è considerata uno dei più noti manufatti della tradizione artigianale autoctona croata. Nel’ambito della manifestazione “Le giornate del turismo croato” svoltasi a Bol sull’isola di Brač, la “foglia di platano” è stata proclamata il miglio souvenir croato del 2009. Trattasi di un souvenir di produzione artigianale che ha conquistato giuria e pubblico con la sua originalità. La sua particolarità consiste, infatti, nel fatto che ciascuna foglia è un pezzo unico realizzato a mano sul modello delle foglie del viale di Marmont. Tra i souvenir di Karlovac spicca una piccola barca fluviale in ceramica, replica delle imbarcazioni fluviali che solcavano le acque dei quattro fiumi cittadini. Photo: Sergio Gobbo Racconti, leggende e miti Le streghe del Klek – La silhouette di questa montagna ha sempre ispirato la fantasia popolare, che ha legato ad essa numerose storie e leggende da brivido. Una di queste fu annotata da Valvasor nel XVII secolo e racconta le vicende legate alle streghe del Klek. Secondo questa leggenda, nelle notti di bufera, verso mezzanotte una moltitudine di streghe, fate e maghi provenienti da ogni parte del mondo si darebbero appuntamento sul Klek. Danzando in girotondo, gridano così forte che le loro urla agghiaccianti arrivano fino ad Ogulin. Per far rivivere ai turisti quest’atmosfera da brivido, è stato ideato il trenino eco-turistico “Karlek” il cui passaggio attraverso Ogulin viene salutato dalle “streghe” del Klek in costume. La leggenda sulla nascita del Klek – Klek era una delle divinità veteroslave. Quando s’inimicò il padre degli dei Perun, questi prese a perseguitarlo. Al povero Klek non restò che fuggire il più lontano possibile. Fu in prossimità della regione di Ogulin che Klek fu raggiunto da Perun, al cui cospetto, terrorizzato dalla paura, diventò di pietra. Fu così che nacque l’incredibile Klek, che, visto da adeguata distanza, pare davvero un gigante addormentato. 104 Press 2010 La leggenda della grotta del Klek – La cima del Klek è uno sperone roccioso verticale alto duecento metri. Una leggenda popolare racconta che all’interno della roccia, su un gran mucchio di ducati d’oro, riposerebbe una bella principessa trasformata in drago da un sortilegio. La roccia s’apre ogni secolo; se, in quell’esatto istante, si presentasse un impavido giovane che avesse l’ardire di baciare il drago, questo riacquisterebbe le sembianze umane di giovane e splendida principessa, pronta a convolare a giuste nozze col coraggioso giovanotto ed altrettanto pronta a dargli in dote il mucchio di ducati sul quale aveva riposato sino a quel momento. Il lago Prošćansko (Laghi di Plitvice) – Si racconta che il lago Prošćansko debba il proprio nome alla preghiera (pregare=prositi) che la gente del luogo rivolse alla Regina nera affinché mandasse la pioggia per bagnare la terra resa arida da una tremenda siccità. La regina, colpita dalle preghiere, coprì il cielo di nubi nerissime che provocarono una pioggia così lunga ed incessante che, sul suolo, si formarono alcuni laghi. Quello Prošćansko è il secondo per grandezza tra i Laghi di Plitvice e, a causa della sua grande profondità, la sua acqua è più scura di quella degli altri laghi. Il pozzo di Đula – Il pozzo formato dal fiume Dobra deve il proprio nome ad una giovane fanciulla chiamata Đula (o Zulejka) la quale, disperata, scelse questo luogo per mettere fine alla propria misera esistenza. Una leggenda del XVI secolo racconta di una giovane nobile di nome Zulejka, promessa sposa ad un ricco molto più anziano di lei. Reduce da una gran battaglia combattuta contro i Turchi e svoltasi nei paraggi, ad Ogulin capitò Milan Juraić, un giovane capitano originario di Kranj impegnato a difendere la fortezza dei Frankopan a Tounj. Quando Zulejka lo vide, fu amore a prima vista. Ma il giovane Milan, di lì a poco morirà in battaglia per mano turca. Avvertita dell’accaduto, Zulejka o Đula, presa dalla disperazione, decise di metter fine alla propria vita gettandosi nel pozzo del fiume Dobra. Ecco spiegata l’origine del nome del pozzo. Se guardate con attenzione la parete rocciosa che sovrasta il pozzo, vedrete il profilo di un uomo che guarda verso il basso. La gente di Ogulin vi riconosce Milan, intento a guardare sconsolato il fondo del pozzo dov’è scomparsa la sua amata Đula. Il salto della fanciulla – Ascoltando con attenzione il racconto della giovane Dora, la quale si dice abbia messo fine alla propria vita gettandosi nella Kupa nei pressi del paese di Kamanj, nelle vicinanze della grotta Vrlovka, ed il racconto della giovane Đula, che si dice si sia gettata nel pozzo nel quale il fiume Dobra prosegue la sua corsa nel sottosuolo, potremmo concludere che entrambe queste storie hanno il medesimo nucleo comune. Posto al centro della storia d’un amore infelice (Đula) o della storia che racconta di una fanciulla disperata per aver esposto i suoi compaesani alla ferocia dei Turchi (Dora), questo nucleo comune è rappresentato dal salto nel punto in cui il fiume s’immerge nel sottosuolo e dove s’aprono le porte verso il mondo ipogeo (in forma di pozzo o di grotta). Si suppone che queste leggende abbiano perpetuato il ricordo di luoghi di culto nei quali avvenivano sacrifici umani e che corrispondono rego- larmente alla riva destra dei fiumi. Già nel 1931, Ivo Pilar, giurista, storico e pioniere della geopolitica in Croazia, in un testo dal titolo “Sul dualismo nella fede degli antichi Slavi, sulla sua origine e sul suo significato”, illustrò la diffusione di simili leggende per l’Europa, conosciute col nome comune del “salto della fanciulla”. La leggenda delle fate di Rastoke è vecchia quanto il villaggio stesso. Mentre i mulini macinavano il granturco ed il grano tutta la notte, i mugnai e le mugnaie si stringevano attorno ad una lampada a petrolio, raccontando sino a tarda notte varie storie di vita. In quel mentre, le fate di Rastoke, per ritornare a casa più agevolmente, “prendevano in prestito” i cavalli che i mugnai lasciavano nelle stalle, per riportarli all’alba. Affaticate, stanche, sudate e con una gran quantità di piccole ciocche di capelli intrecciate, lavavano i loro panni nel fiume Slunjčica, danzavano la ridda ed invitavano i mugnai ad unirsi al loro ballo… Anche oggi le fate di Rastoke si danno appuntamento sul fiume; potranno vederle soltanto coloro che lo desiderano veramente e che trascorrono un po’ di tempo nei pressi della cascata Vilina kosa (I capelli delle fate). La leggenda di Metulum, la Masada croata – Sul monte Viničica, nei pressi di Josipdol e Oštarije, c’è uno dei siti archeologici più interessanti della Contea karlovačka. Durante la campagna di scavi del 2002 è venuta alla luce una città fortificata che s’estende addirittura per circa 30 ettari. Pare che il monte Viničica celi il mistero di una delle maggiori città fortificate preromane sul suolo croato, la mitica Metulum, capitale del regno degli Japodi. Una leggenda racconta che il comandante romano Ottaviano divenne il primo imperatore romano, col nome di Augusto, in seguito e grazie alla conquista della città di Metulum. LA MADONNA IN FIORE – La leggenda della Madonna di Krasno risale al 1219. Si narra che alcuni pastori, vagando per i boschi di Krasno, trovarono su un ceppo uno stranissimo fiore e, nel fiore, l’immagine della Madonna. I pastori colsero il fiore e lo portarono all’antichissima cappella di Krasnarsko polje. Ma il fiore reciso scomparve, ed i pastori lo ritrovarono su quello stesso ceppo dove l’avevano colto la prima volta. Questo miracolo si sarebbe ripetuto più volte: loro lo raccoglievano per portarlo alla cappella, ed il fiore, dopo un po’, scompariva, per riapparire sul medesimo ceppo nel bosco di Krasno. Il punto esatto scelto dalla Madonna non era né panoramico, né abitato; vi era soltanto l’ingresso d’una grotta. La gente di Krasno capì immediatamente il desiderio di Maria, costruendole una cappella proprio sulla grotta, e sul ceppo, dov’era apparso il fiore, le innalzarono un altare. Nei secoli a venire Krasno diventerà un luogo di pellegrinaggio mariano particolarmente noto per le miracolose guarigioni. Ecco le spiagge con la Bandiera blu nella Contea ličkosenjska: 1. Spiaggia “Trincel-Planjka” 2. Spiaggia “Zrće” 3. Spiaggia del campeggio “Straško” 105 Press 2010 Quarnero www.kvarner.hr Photo: Damir Fabijanić Il Quarnero, per la vicinanza dei principali mercati d’origine della domanda turistica e per la sua raggiungibilità via terra, mare ed aria, appartiene al novero delle destinazioni turistiche dotate di un’ottima posizione geografica e viaria. Il litorale, le isole e la zona montuosa, tre territori dalle caratteristiche naturali diversissime posti a breve distanza l’uno dall’altro, danno vita ad un’offerta turistica straordinariamente varia. Tutto ciò si riflette sui numerosi ed ottimi prodotti turistici, basati su una tradizione e su un patrimonio turistico-alberghiero e storico-culturale invidiabili. L’eterogeneità e la ricchezza delle risorse naturali e dei beni storico-culturali, unite ad una gran quantità di contenuti e di segmenti turistici adattati al gusto ed alle esigenze degli ospiti, sono di stimolo per sempre nuove ricerche, invenzioni e scoperte nel campo turistico. La regione turistica del Quarnero abbraccia le isole di Rab (Arbe) Krk (Veglia), Cres (Cherso) e Lošinj (Lussino), la Riviera di Opatija (Abbazia) e la Riviera del Hrvatsko primorje, poi la città di Rijeka (Fiume) ed i suoi dintorni (il cosiddetto “anello di Fiume”) ed, infine, il Gorski kotar. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Sul mercato, il Quarnero sarà presentato come luogo di stile di vita, salute e relax, il tutto condensato nell’immagine di “destinazione adriatica di lifestyle”. Le peculiarità del Quarnero sono legate all’eleganza ed allo spirito giovanile ed allegro della sua offerta turistica. Secondo il nuovo Piano strategico di marketing del turismo quarnerino per il periodo 2009-2015, la regione turistica del Quarnero, il cui movimento turistico rappresenta un quinto del turismo nazionale, viene descritta ed è oggetto di un programma di sviluppo conforme alle sue tante diversità: Photo: Ivo Pervan • • • • • • • • la Riviera di Opatija (Abbazia) – una riviera dalle inebrianti combinazioni di lusso, eleganza, cultura e bel vivere Rijeka (Fiume) ed il suo hinterland – pulsante, aperto e, talvolta, non convenzionale centro del Quarnero, che vibra di piacere (“Rijeka rocks”) Gorski kotar – un luogo di pace interiore e d’equilibrio, ispirati ad una natura intatta la Riviera del Hrvatsko primorje – riviera di grande energia e di spirito sano, sportivo e giovane isola di Krk (Veglia) – “cuore” del divertimento del Quarnero, che nutre nel contempo il corpo, la mente e l’anima isola di Rab (Arbe) – isola smeraldina isola di Lošinj (Lussino), l’isola della vitalità isola di Cres (Cherso), isola ecologica del Quarnero Rijeka, il maggiore porto croato www.tz-rijeka.hr Centro di cultura e di tradizione mitteleuropea, Rijeka (Fiume) è il maggiore porto croato ed il capoluogo della regione, città in cui vive il 51 per cento degli abitanti del Quarnero. Negli ultimi tempi si tende a riscoprire ed a rivalutare il suo patrimonio industriale, importante soprattutto per il suo gran potenziale turistico. Città dallo sfarzoso patrimonio architettonico (palazzi in stile barocco, imponenti edifici in stile storicistico, secessionista e modernistico-urbano), gallerie d’arte, musei, teatri, ristoranti, caffè e birrerie, vanta un’atmosfera cittadina affascinante e ad un ambiente urbano ricco di vitalità. Fiume è nota anche per essere uno dei santuari mariani più antichi del mondo; alludiamo al luogo di venerazione nato nei pressi del convento francescano a Tersatto (Trsat), con un prezioso tesoro, una galleria d’arte ed una suggestiva cappella votiva. (La stagione dei pellegrinaggi inizia il 10 maggio, festa della Madre Misericordiosa della Santa Casa di Nazareth, e dura sino alla festa del Cristo Re.) 106 Press 2010 Photo: Sergio Gobbo Il carnevale di Fiume, uno dei maggiori d’Europa www.ri-karneval.com.hr Quello di Fiume è uno dei maggiori e più tipici carnevali d’Europa, insolito connubio tra il carnevale urbano mitteleuropeo (soprattutto veneziano ed austriaco) e gli elementi del folclore e della mitologia degli antichi popoli slavi. Inizialmente contava soltanto tre gruppi locali ed un centinaio di partecipanti. Poi, nel 1982, la svolta: il Carnevale fiumano si trasforma in una manifestazione internazionale che, attualmente, conta oltre diecimila partecipanti provenienti da una decina di paesi di tutto il mondo. Con la sua tradizione centenaria, il Carnevale internazionale fiumano, negli ultimi anni, ha regalato alla città, alla regione ed al Paese un evento riconoscibilissimo ed un “happening” suggestivo che richiama maschere, gruppi organizzati, turisti e mass media interessati al fenomeno e provenienti da ogni angolo della Croazia e dall’estero. Le città rivierasche ed isolane Le città e le cittadine del Quarnero sono una straordinaria sequela di gioielli urbani. In alcune di esse si sente, sin da subito, quello spirito aristocratico proprio della nobile riviera, mentre altre evocano, in ogni loro elemento, le proprie radici medievali ed una vita meno sofisticata e più popolare. Alcune sono dominate da eleganti ville e giardini che portarono sul Mediterraneo una ventata di Mitteleuropea. Tra esse ricordiamo Opatija (Abbazia), Crikvenica (Cirquenizza), Lovran (Laurana) e Mali Lošinj (Lussinpiccolo). Altre, invece, dichiarano la loro origine semplice, nate attorno alle vecchie case dei pescatori o sulle alture circostanti, come Volosko, Mošćenička Draga, Mošćenice, Veprinac, Valun, Baška, Kastav e Vrbnik. Questi luoghi sono l’essenza stessa del Mediterraneo. Photo: Juraj Kopač Il patrimonio naturale L’eterogeneità e la ricchezza del mondo vegetale ed animale del Quarnero sono anche le sue peculiarità più note ed apprezzate. Con circa 2.700 specie vegetali, tra le quali s’annoverano numerosi esemplari rari ed endemici, il Quarnero appartiene alle regioni croate più ricche dal punto di vista botanico. Notevole è la flora dell’isola di Krk (Veglia), con circa 1.500 specie vegetali, e delle isole di Cres (Cherso) e Lošinj (Lussino). Al turista non resta che godere della ricchezza della natura del Quarnero, tra splendide pinete, le proprietà aromatiche dei suoi famosi pini e gli inebrianti profumi della salvia, del rosmarino, del basilico, dell’alloro e del mirto. Per non parlare della varietà delle delizie gastronomiche preparate con i marroni, i fichi, le olive ed i frutti dei boschi del Quarnero, tra i quali s’annoverano tante varietà di funghi mangerecci. Il Quarnero è abitato dal 73 per cento degli anfibi e da circa l’ottantasette per cento dei rettili presenti sul territorio della Croazia. La stessa isola di Krk, con il 30 per cento di specie autoctone d’anfibi e rettili, rappresenta l’isola con il maggior numero di specie di queste famiglie animali dell’intero Mediterraneo. Su 114 specie ornitologiche che, a livello europeo, sono ritenute a rischio d’estinzione, ben 83 provengono dal territorio del Quarnero. Il centro ecologico “Caput Insulae”, fondato nel 1993 nella località di Beli, sull’isola di Cres, s’occupa della tutela dei grifoni, una delle quattro specie di rapaci che ancora vivono in Europa (www.supovi.hr). Gli orsi bruni abitano, invece, i boschi del Gorski kotar. La foca monaca è una particolarissima attrazione del mondo marino quarnerino, al quale dobbiamo anche i prelibati scampi del Quarnero. Lo specchio di mare che circonda le isole di Cres e Lošinj è protetto come habitat naturale dei delfini, animali che un’iniziativa ecologica originalissima consente di “adottare”. Ciò rappresenta uno stimolo alla loro tutela, alla quale si lavora sistematicamente dal 1987, anno in cui fu promossa un’iniziativa volta allo studio ed al monitoraggio dei delfini e del mare con l’obiettivo di salvaguardare tutte le specie marine a rischio d’estinzione (www.blue-world.org). 107 Press 2010 Photo: Renco Kosinožić Parchi nazionali, parchi naturali e riserve il Parco nazionale “Risnjak” (www.risnjak.hr), con sede a Crni Lug, nelle vicinanze di Delnice, dispone di 6.400 ettari di territorio boschivo. Con oltre una trentina di comunità vegetali specifiche, un itinerario educativo lungo 4,2 chilometri, un rifugio montano ed un ristorante con alcuni alloggi, il Parco nazionale “Risnjak” rappresenta una delle attrazioni naturalistiche più preziose del Quarnero. Il massiccio montano dell’Učka (www.pp-ucka.hr), a cavallo tra l’Istria ed il Quarnero, con la vetta più alta della penisola (Vojak, 1.396 metri) cela un vero e proprio tesoro di specie vegetali ed animali protette, grazie al quale è stato proclamato parco naturale. Con la loro vegetazione tipicamente alpina e submediterranea, comprendente anche tante piante medicinali, le cime dell’Učka sono considerate un vero e proprio “paradiso botanico”. Il massiccio dell’Učka è l’unico habitat naturale al mondo della Campanula dell’Učka. Farfalle variopinte, insetti di vario genere ed anfibi, aquile, camosci, cervi, caprioli, volpi, lepri e qualche orso, sono soltanto alcuni degli animali che popolano questa montagna. L’Učka vanta oltre cento siti speleologici, per la gran parte grotte e caverne. Tra le riserve naturali della regione segnaliamo Bijele e Samarske stijene, Mrkopalj, le riserve geomorfologiche di Vražji prolaz e Zeleni vir, Skrad, Debela Lipa - Veliki Rebar, Lokve, il bosco di lecci a Glavotok, sull’isola di Krk, il bosco Dundo su Rab, mentre sulle isole di Cres, Krk e Prvić sono state istituite alcune interessanti riserve ornitologiche. Il patrimonio culturale Il patrimonio storico-culturale del Quarnero è straordinariamente interessante e ricco, soprattutto nei rami dell’etnoturismo, del turismo dell’arte sacra e del turismo culturale. Nel Quarnero sono stati censiti ben 278 beni culturali protetti, dei quali 117 sono nuclei storici e 161 edifici e complessi storici. Uno dei beni culturali più noti è la Lapide di Baška, una stele di pietra considerata un vero e proprio monumento alla lingua croata delle origini, risalente agli anni intorno al 1100 e riportante un’iscrizione scritta con i caratteri di transizione tra il glagolitico rotondo e quello quadrato. Accanto ai manoscritti ed ai testi glagolitici della liturgia ecclesiastica, il glagolitico veniva usato anche per descrivere gli avvenimenti quotidiani della vita sociale d’allora: basti pensare ai Codici di Vinodolski, di Vrbnik e di Krk. Degni d’attenzione sono anche i santuari mariani, tra i quali occupa un posto di rilievo il Santuario della Madonna di Trsat (Tersatto), alle spalle della città di Rijeka (Fiume), uno dei più antichi santuari al mondo per avere custodito, dal 1291 al 1294, la Santa Casa di Nazareth (http://www.rijeka-nadbiskupija.com/). Ad Opatija (Abbazia) c’è il Museo croato del turismo, un ente museale specializzato che si occupa della storia e del patrimonio del turismo nel nostro Paese e che, verso la fine del 2007, è stato fondato grazie ad una collaborazione tra l’Amministrazione statale e la città di Opatija. Il museo studia, raccoglie, custodisce, comunica e presenta tutto il patrimonio turistico materiale ed immateriale dell’intera Croazia. Il patrimonio museale è suddiviso in alcune specifiche mostre di oggetti di carattere turistico (guide, dépliant, cartoline e fotografie, suppellettili alberghiere, articoli da spiaggia, oggetti turistici personali, documenti, manoscritti, documenti audiovisivi ed altro). Il museo presenterà la storia turistica del nostro Paese attraverso alcune unità tematiche che prenderanno la forma delle seguenti mostre permanenti: “Storia degli alberghi e delle pensioni croate”, “Lo sviluppo dell’attività ristorativo-ricettiva”, “Il turismo curativo e sanitario”, “Gli stabilimenti balneari e le loro infrastrutture”, “Lo sviluppo delle agenzie di viaggio”, “Il turismo nautico”, “Il turismo religioso”, “Il turismo escursionistico”, “Il traffico turistico”, ecc. Mostre permanenti saranno allestite anche in altre regioni e destinazioni turistiche di rilievo, come sedi dislocate del museo. L’ente Museo croato del turismo ha sede nella Villa Angiolina di Abbazia e dispone anche del Padiglione artistico “Juraj Šporer”. Villa Angiolina, dai connotati architettonici appartenenti allo storicismo, immersa nel paesaggio circostante, è di tipo “palladiano” e vanta un pianterreno rappresentativo e decorato con gran gusto. www.opatija-tourism.hr; www.hrmt.hr L’offerta artistico-ricreativa Il Quarnero è un luogo di mille eventi e manifestazioni importanti per l’arricchimento ed il prolungamento della stagione turistica. I programmi comprendono tanta cultura (festival musicali, concerti, mostre, concorsi), sport (regate, rally automobilistici di montagna, motociclismo, sci nautico, paracadutismo), tradizione (carnevale, folclore, esibizioni di balestrieri, gastronomia), e manifestazioni legate ai frutti della natura, quali, ad esempio, la “Marunada” (Sagra dei marroni), la Sagra delle ciliegie, la Sagra degli asparagi e la Sagra dei frutti della montagna. Le città di Rijeka (Fiume), Opatija (Abbazia) ed il comune di Matulj sono membri dell’Associazione internazionale delle città del carnevale, a testimonianza dell’importanza turistica di queste feste improntate sulla tradizione ed arricchite da una sequela di eventi minori legati alle origini, come le esibizioni degli zvončari (maschere della tradizione popolare vestite di pelli di montone e campanacci) nei territori di Kastav, Matulja, Mune e Žejane, la “Balinjerada” di Abbazia, la “Giornata internazionale del carnevale” l’Estate alla Gradina (Rijeka/Fiume), ed il “Carnevale dei bambini”, che si tiene lungo il “Korzo” (il Corso) di Rijeka. A queste manifestazioni fanno da corollario spettacoli d’intrattenimento e musicali ed eventi gastronomici e sportivi, 108 Press 2010 che, con l’avvicinarsi della Pasqua e, soprattutto, della stagione estiva, aumentano costantemente di numero, sino ad esplodere, come un fuoco d’artificio, nei mesi estivi. Accanto alle feste paesane dedicate alla tradizione piscatoria, organizzate nella gran parte delle località turistiche, segnaliamo manifestazioni e festival come “Le serate musicali di Osor”, gli spettacoli estivi ed il “Festival di Krk”, “Le serate musicali a Rab”, “Le serate musicali a Lubenice”, “L’estate nel castello di Frankopan a Kraljevica”, il “Carnevale internazionale estivo” a Novi Vinodolski, il “Liburnia jazz festival” ad Opatija, “L’estate culturale di Kastav”, “La giostra cavalleresca di Rab”, “I frutti dei monti” del Gorski kotar e “Le giornate della musica” a Mali Lošinj (Lussinpiccolo). L’ultimo atto di tutte queste manifestazioni, per tradizione, si tiene proprio in quest’ultima località dove, nel corso degli ultimi quattro giorni dell’anno, si svolge una gara di pesca subacquea di livello internazionale. La vita del Quarnero è vivace sia di giorno, sia di notte: dalle feste “urbane” di Rijeka ed Opatija, dove si va ad un concerto o si frequentano i tanti club cittadini, alle feste estive nelle località rivierasche, in compagnia dei tanti artisti croati e non che, d’estate, sono di casa nelle località dell’Adriatico. Photo: HTZ Un espresso “personalizzato” La cultura di sorbire il caffè nell’offerta del ristorante d’Abbazia “Bevanda” s’è spinta un po’ più in là della solita offerta dei bar. Gli amanti del caffè, infatti, dall’autunno scorso (2009), possono godere del piacere d’un espresso “personalizzato” il cui gusto cambierà a seconda della stagione. Alla creazione della perfetta tazzina di caffè ha collaborato un intero team d’esperti: dai baristi ai sommelier, passando per i degustatori ed i torrefattori di caffè, ed il risultato è un caffè fatto con le migliori miscele del mondo. Vari tipi di caffè del Messico, di Haiti, del Portorico, dell’Honduras e del Burundi danno alle miscele del “Bevanda” un carattere ed un gusto molto prossimi alla perfezione. Gli accentuati aromi della nocciola, della castagna e del miele, con straordinarie note di prugne secche, regalano un aroma ancora più accattivante, mentre il suo gusto, col giusto equilibrio tra dolce, amaro ed acido, regalano al palato un’esperienza che difficilmente scorderete. Questo straordinario caffè espresso è un altro dei progetti sui generis del ristorante “Bevanda”. Partendo dalla sua ricca carta dei vini e dalle specialità nate al motto della “cucina creativa”, questo ristorante d’Opatija è orgoglioso del suo Champagne&Caviar, una novità su tutto l’Adriatico, e della sua ricca e varia offerta di champagne, vodka e caviale. I noti vini del Quarnero Nel Quarnero ancora oggi si coltivano alcuni vitigni introvabili altrove. Di essi si dice che sono autoctoni, presenti da sempre su queste terre. Tra i vini prodotti dalle loro uve dai vinificatori locali, spiccano la Vrbnička žlahtina, la Trojišćina e la Malvasia istriana Photo: Ivo Pervan L’angolo gastronomico L’eterogeneità del clima del Quarnero e la sua tradizione turistica hanno inciso in maniera rilevante anche sullo sviluppo e la qualità dell’offerta gastronomica regionale, nella quale s’intrecciano cibi e specialità delle cucine litoranea, isolana e montana e che comprendono pesci, molluschi bivalvi e crostacei pregiatissimi, le specialità del Gorski kotar e quelle basate sulla selvaggina. Un posto particolare è riservato all’offerta gastronomica semplice, d’estrazione popolare, nella quale s’esprimono al meglio proprio i sapori d’ogni singola regione. Tra essi, ricordiamo alcune specialità di mare preparate col pesce azzurro o i calamari, e specialità di carne come lo žgvacet, un particolare spezzatino fatto con la carne di manzo o con la carne del capriolo cacciato nei boschi del Quarnero. Lo žgvacet è ottimo accompagnato con un contorno di pasta regionale (makaruni o šurlice), mentre è nota anche una focaccia ripiena di formaggio e conosciuta col nome di prisnac. Popolari sono le manifestazioni gastronomiche e le sagre imperniate sulla raccolta delle castagne (marroni), delle ciliegie e degli asparagi a Lovran, o delle olive a Punat, sull’isola di Krk. L’offerta ristorativa delle konobe (trattorie) locali e dei ristoranti si stimola e propone la cucina casereccia. Nautica il maggior numero di porti del turismo nautico, ben 32, si trova proprio nella Contea primorsko-goranska, 16 dei quali attrezzati a marina, con 3.134 punti d’ormeggio in mare e 1.821 a terra, sono la base sulla quale si fonda l’offerta del turismo nautico del Quarnero, ispirata soprattutto a due principi: il diporto e l’educazione. La parte dedicata al diporto si sviluppa attraverso i servizi di noleggio charter, l’organizzazione di crociere, di regate nautico-turistiche e di competizioni, mentre l’aspetto educativo si fonda su scuole di vela e di guida nautica molto ben organizzate. I marina sono dislocati lungo il tratto settentrionale della costa del Quarnero (Ičići, Opatija) e su ogni isola maggiore (a Punat, Cres, Mali Lošinj, Supetarska Draga e Rab). In tutti i casi, si tratta di marina moderni e ben attrezzati, tra i quali, 109 Press 2010 per la ricchezza delle dotazioni e dei servizi, spiccano il Marina Punat (il più vecchio ed uno dei maggiori marina croati) e l’ACI marina Ičići, specializzato per prestare assistenza ad imbarcazioni particolarmente grandi e lussuose. L’offerta nautica del Quarnero occupa il vertice dell’offerta turistica complessiva della regione. Non deve stupire, quindi, che il Quarnero, con tutte le sue bellezze e le varietà paesaggistiche del litorale e delle isole, sia noto anche come “la porta del paradiso nautico dell’Adriatico”. Una delle novità che desterà senz’altro l’interesse dei velisti è la costruzione del centro turistico-nautico ACI Sailing Center Cres nell’ACI marina di Cres. Questo marina, infatti, possiede una flotta di 12 Jeanneau One Design 35, barche a vela sulle quali hanno gareggiato i migliori match racers del mondo come Russel Coutts, Dean Barker, Chris Dickson, Paolo Ciano, ecc. Queste imbarcazioni, a parte le regate, saranno impiegate nelle acque dell’isola di Cres anche per tenere corsi di navigazione a flotta e di match race. Il centro velico, oltre ad organizzare corsi di vela, proporrà anche tante attività legate all’isola di Cres: escursioni alla scoperta dell’isola, visite al centro di tutela del grifone, gite sulle isole di Zeč, Silba e Olib, visite ai beni culturali dell’isola, incontri nella rinomata località di Lubenice, ecc. L’attività del centro velico di Cres è concepita in modo tale da garantire ai team di velisti provenienti da tutt’Europa ottime condizioni di allenamento in ogni stagione dell’anno. Il successo del progetto è garantito anche dall’unicità dell’isola, dotata d’un patrimonio di flora e di fauna straordinario. A questo proposito, in seno al centro velico sarà realizzato anche un orto botanico che consentirà ai suoi ospiti di ammirare la flora dell’Adriatico. www.aci-club.hr Immersioni Per chi ama esplorare i fondali marini, tra pareti rocciose e scogli sommersi, i siti più adatti ad una bella immersione si trovano in prossimità delle isole più settentrionali dell’Adriatico. L’area marina attorno a Cres e Lošinj, in particolare il versante delle isole rivolto al mare aperto, è specifica per la limpidezza del mare e per la ricchezza del suo mondo sommerso. Questa zona abbonda anche di scogli sommersi pieni di cavità interessantissime chiamate “Katedrala” a Premuda e “Ćutin” sulla costa orientale di Lussino. Si tratta di siti che vantano condizioni ideali per ogni tipo d’immersione, adatte tanto ai professionisti quanto ai principianti del diving. Photo: Ivo Pervan Il turismo del benessere e della salute Il Quarnero, grazie al suo clima straordinariamente salubre, alla sua ottima posizione geografica ed alla scoperta delle proprietà curative del mare, mosse i suoi primi passi turistici (a cavallo tra i secoli XIX e XX) proprio con la costruzione delle stazioni climatiche. Opatija (allora si chiamava Abbazia), da tranquillo paesetto di pescatori qual era, si trasformò presto in una stazione curativa di fama internazionale, seguita presto da Crikvenica (Cirquenizza), Veli e Mali Lošinj (Lussingrande e Lussinpiccolo), Rab (Arbe) e, nel Gorski kotar, da Skrad e Delnice. Continuando nel solco della tradizione, ed in sintonia con le tendenze della domanda turistica, i maggiori investimenti negli ultimi due anni sono stati fatti proprio nell’offerta “wellness & Spa”. Oggi il Quarnero dispone di una miriade di servizi e trattamenti wellness d’avanguardia: piscine coperte e scoperte, saune, biosaune, bagni turchi, saloni per massaggi, saloni per trattamenti cosmetici, fanghi marini curativi e tanto altro ancora. Particolarmente importanti, nel quadro dell’offerta del benessere e della salute, spiccano le cliniche per la riabilitazione medica “Thalassotherapia” di Crikvenica ed Opatija. In seno alla “Thalassotherapia” d’Opatija è stato recentemente aperto il “Wellness centar”, una delle strutture del benessere più significative della città e della regione, mentre, tra i nuovi hotels dotati di servizi per il benessere, segnaliamo la recentissima apertura (2008), nella località di Baška sull’isola di Krk, dell’hotel “Chorintia”. A Lovran opera la prima “Accademia SPA wellness” della Croazia, destinata a formare il personale che opererà in questo segmento dell’offerta turistica. Programmi antistress, programmi rivitalizzanti, massaggi, aromaterapia naturale, raccolta d’erbe medicinali e lunghe passeggiate all’aria aperta… sono tutti trattamenti che fanno bene tanto allo spirito quanto al cor- 110 Press 2010 po d’ogni ospite. Assidui frequentatori di questi centri sono anche tanti assi dello sport croato (come Davor Šuker e Vladimir Šola) e campioni dello sci mondiale del calibro di Janica Kostelić, Ivica Kostelić e Kalle Palander, ospiti della clinica “Terme Selce” a Selce, nota per i programmi di prevenzione, cura e riabilitazione degli infortuni sportivi e per i suoi numerosi programmi dedicati al benessere ed alla salute. Campioni olimpici e mondiali e le stelle del firmamento sportivo croato (Davor Šuker, Luka Modrić, Stipe Pletikosa, Vladimir Šola, Janica Kostelić, Ivica Kostelić, Kalle Palander), nel Quarnero, ed, in particolare, nella clinica “Terme Selce” a Selce, nota non solo per i suoi programmi di prevenzione e cura degli infortuni sportivi, ma anche per i suoi accattivanti programmi “health & wellness”, hanno trovato il posto ideale per la riabilitazione ed il relax dopo le loro fatiche sportive. Hotels “Aurora” e “Punta”, Mali Lošinj (Lussinpiccolo) - Spa & Wellness Centar – I suoi trattamenti esclusivi, basati sulle proprietà curative delle erbe medicinali e degli oli eterici di Lussino, sono prestati nelle ampie sale del centro, dotate di una splendida vista sul mare. Sull’isola di Lussino, nella località di Veli Lošinj (Lussingrande), è in funzione anche una stazione climatica specializzata nella diagnostica e nella cura delle affezioni allergiche delle vie respiratorie. Family Hotel Vespera, Mali Lošinj – È notevole per un complesso di piscine esterne che occupano una superficie complessiva di oltre 3.000 mq. Disposte su tre livelli, degradano a cascata verso il mare. La piscina maggiore (lunga 25 m e profonda 1,35 m) è dotata d’impianto per il massaggio subacqueo e cascatelle, dell’impianto di nuoto controcorrente e di una vasca idromassaggio affacciata al mare. Degne di nota sono alcune terrazze affacciate al mare le quali, con la loro forma, ricordano la prua di una nave, e due piscine per bambini con tanto di cascatelle ed acquascivolo. “Five elements” wellness & spa Ambasador, Opatija – È il primo di una serie di centri “wellness & Spa” di nuova concezione targati “Liburnia Riviera Hoteli” e basati su cinque elementi naturali: l’acqua, la terra, il legno, il fuoco ed il metallo. I suoi 1.300 mq di superficie si sviluppano su due piani. L’elemento “acqua” è rappresentato al primo piano dell’hotel, con una gran piscina interna riempita con acqua di mare riscaldata, una vasca idromassaggio ed un’incantevole vista sulla natura circostante. Il primo piano ospita anche le saune ed un grande e moderno bar. Gli eleganti spazi dedicati ai trattamenti di benessere ed ai massaggi si trovano, invece, al piano superiore. L’impatto estetico degli arredi interni del centro, molto moderni, regala sensazioni indimenticabili. Grand hotel 4 Opatijska cvijeta, Opatija – Oasi del benessere ricchissima di contenuti, attraverso una vasta gamma di trattamenti terapeutici e cosmetici per il viso ed il cor- po consente di mantenere la propria vitalità, raggiungere un perfetto equilibrio tra il corpo e lo spirito, eliminare lo stress e riacquistare le energie perdute. A questo proposito segnaliamo il Cosmetic Studio Mozart dell’hotel “Mozart” d’Opatija, uno dei centri wellness più moderni del paese, il quale, accanto alle saune finlandesi ed ai bagni turchi, è l’unico in Croazia ad offrire la novità della sauna “giapponese”, oltre a tutta una serie di vasche idromassaggio e saloni estetici. L’offerta wellness del Quarnero del 2009 è stata arricchita dall’apertura del Novi Spa Hotels & Resort di Novi Vinodolski. Si tratta del maggiore centro Spa d’Europa, protesosi su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati al chiuso e di 3.500 metri quadrati al coperto. Nel Novi Spa Resort, attraverso programmi di lifestyle personalizzati, rituali e trattamenti individuali, si coniugano gli elementi tipici del Mediterraneo con le tradizioni esotiche dell’Estremo Oriente. Le tante Spa suite private, ciascuna ispirata ad un tema specifico, rappresentano un fortissimo richiamo per gli amanti del benessere in cerca di lusso ed attenzioni particolari. Per avere la giusta percezione della qualità di cui parliamo, basta dire che l’intero personale del NOVISPA inizia a lavorare nella struttura soltanto dopo aver superato un corso di formazione di più mesi presso l’Accademia del wellness NOVISPA. Percorsi ciclistici e passeggiate Il segmento dell’offerta turistica degli itinerari ciclistici è in continuo sviluppo dal 2000, quando nella regione fu organizzato il mega-progetto “Giro primaverile ciclistico della Radiotelevisione bavarese per le isole del Quarnero”. Da allora, e sino ad oggi, il numero degli itinerari ciclistici è in costante aumento e comprende aree sempre più vaste della regione. Interessanti e significativi sono anche i nomi di questi percorsi, tra i quali ricordiamo: “Per le antiche città della Liburnia”, “Per i sentieri degli zvončari”, “Tour montano per la riviera di Opatija”, “Per la regione di Kastav”, “Attorno alla fonte della Riječina”, “Per l’entroterra della riviera di Crikvenica”, “Per la regione di Novi Vinodolski”, “Per i castelli dei Frankopan”, “Per Lošinj e Cres”, “Nel regno del grifone”, “Per i sentieri dei pastori e dei contadini di Krk”, “Per Kalifront e Lopar sull’isola di Rab”, “Il gran tour del Gorski kotar”, “Per i laghi del Gorski kotar” ed “Il percorso romantico”. Il Quarnero, con le sue trenta aree protette e più di cento zone previste per essere sottoposte ad una delle forme di salvaguardia esistenti, propone itinerari e passeggiate che sono un elemento particolarmente importante dell’offerta turistica complessiva. Percorrendoli, ci s’imbatte spesso negli habitat naturali di specie vegetali o animali rare ed endemiche. Attraversando i boschi, spesso sfiorano anche interessanti siti speleologici. Particolarmente amate sono le passeggiate che lambiscono la costa, come il famoso “lungomare” lungo dodici chilometri della riviera d’Opatija. 111 Press 2010 Photo: Nino Marccuti e della Madonna Triste, le chiese mariane disseminate per tutto il Quarnero, le cattedrali di Rijeka, Krk, Osor e Rab e tanti altri luoghi di culto dell’area, sono tutti beni in funzione del turismo religioso e culturale. Il turismo congressistico I programmi del turismo invernale La vicinanza del mare, del litorale e delle isole, da un lato, e dei monti, dall’altro, consente al Quarnero di offrire anche i piaceri di una tipica vacanza bianca invernale. Le piscine degli hotel sulla costa, riempite con acqua di mare riscaldata, e la neve a 20-30 chilometri di distanza, sui rilievi del Gorski kotar, rappresentano la specificità di quest’offerta. La stazione sciistica più vicina al mare è quella del Platak, a 26 chilometri da Fiume, con piste sciistiche per una lunghezza di 9.000 metri, 4 skilift ed una seggiovia a due posti (http://76.163.23.87/ - stazione sciistica Platak). Nella regione di Mrkopalj, sulle piste di Begova Razdolja, esiste un impianto di risalita di 400 metri ed una pista lunga 1.000 metri. Gli sciatori dispongono anche della stazione sciistica di Čelimbaša, con piste per 2.850 metri di lunghezza ed una sciovia lunga 720 metri, mentre nel centro di biathlon Zagmajna si stanno sistemando altri 4 chilometri di piste. Il centro sciistico Rudnik - Tršće dispone di due piste per lo sci alpino (800 e 1.300 metri) e della possibilità di praticare lo sci di fondo, con discese per gli slittini particolarmente adatte ai più piccoli. Delnice, sull’altipiano montano di Polane, è dotata di piste per lo sci nordico e, nell’ambito del Centro alpino di Petehovac, dispone di un impianto di risalita lungo 400 metri e piste per lo sci alpino, con la possibilità di praticare lo sci notturno e di frequentare una scuola di sci. La Ravna Gora dispone di piste per lo sci di fondo, mentre la Bjelolasica, a 800 metri dalla vetta più alta del Gorski kotar, è la sede del Centro olimpico croato, il maggior centro per gli sport invernali del Paese, con 6.000 metri di piste sciistiche ed un impianto di risalita costituito da tre seggiovie a due posti e da tre sciovie (www.gorskikotar.hr). Il turismo religioso i luoghi di culto e di fede costituiscono le basi dell’offerta e della promozione del turismo religioso del Quarnero, al quale il pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II al santuario della Madonna di Trsat (Tersatto), in occasione della sua terza visita alla Croazia, ha regalato un momento d’indimenticabile intensità religiosa. La stessa Tersatto, con gli ex voto di tante generazioni di marinai e delle loro famiglie custoditi nel Santuario della Madonna, per gli abitanti ed i fedeli che visitano il Quarnero rappresenta un luogo sacro di grande importanza. La Tersatto mariana, alla quale vanno ad aggiungersi i santuari della Madonna di Montesanto Il Quarnero è uno dei più importanti centri del turismo congressuale. La suggestività del paesaggio, unita all’accessibilità ed alla ricchezza delle strutture alberghiere e di servizio, attrae gli utenti dei servizi congressuali nel Quarnero durante tutto l’anno. Le sale congressi della regione, infatti, sono molto vicine a tutti i più significativi centri europei degli affari, dell’industria, dell’istruzione e della scienza, ai quali offrono ogni necessario supporto tecnico e la possibilità di organizzare eventi di business, congressi, meeting e seminari. L’offerta del turismo congressuale nel Quarnero si riferisce prevalentemente a quella alberghiera, con sale a 4 e 5 stelle, ed a capacità ricettive minori in altre strutture come edifici destinati al business ed alla cultura. Il Quarnero nel suo complesso conta un centinaio di sale con una superficie complessiva di circa 20.000 metri quadrati. Le capacità ricettive Ogni luogo del Quarnero vi offrirà un mare pulito, splendide spiagge, tanti appartamenti e camere in affitto in case e ville per le vacanze, e poi alberghi e campeggi in quantità. Il Quarnero dedica grande attenzione allo sviluppo qualitativo delle sue capacità ricettive: a conforto di quanto asserito, basti ricordare che la regione vanta 4 hotel a 5 stelle e 38 hotel a 4 stelle. Il Quarnero deve quest’alto numero di strutture alberghiere di gran qualità soprattutto alla sua perla turistica, la città di Opatija (Abbazia). Ingenti sono anche gli investimenti nel settore del turismo rurale: Općina Vinodolska, ad esempio, ha aumentato le proprie capacità ricettive con 10 nuove ville rustiche con piscina. S’investe anche nei piccoli alberghi a conduzione familiare con dotazioni, arredi e servizi di qualità sempre crescente. Novità Ad Opatija (Abbazia) è in programma la ristrutturazione della Villa Royal, adiacente al “Grand hotel 4 opatijska cvijeta”, con 30 camere nuove di zecca. L’hotel ha 4 stelle e gode dei servizi di un bel centro wellness. È in programma anche l’ampliamento del centro wellness del “Milenij Grand hotel 4 opatijska cvijeta”, che prevederà un investimento di circa 2,7 milioni di euro. A Kastav (Castua) nel 2010 inizieranno i lavori di costruzione del primo boutique hotel denominato momentaneamente KAŠTEL. Si tratta di una struttura alberghiera a 4 stelle ubicata nel cuore del centro storico della cittadina, in via Lokvina n. 3. L’hotel avrà 5 suite e dieci lussuosissime camere e disporrà dei servizi di un centro wellness con bagno turco e sauna finlandese, di un ristorante, di una caffetteria e di una cantina. 112 Press 2010 Gli amanti del trekking, così come tutti gli ospiti della riviera del Hrvatsko Primorje, godranno della realizzazione di sei nuovi belvedere nel territorio di Novi Vinodolski e di Općina Vinodolska dai quali, in un ambiente naturale intatto, si potranno ammirare panorami mozzafiato. Nel marina Opatija ad Ičići, oggi dotato di 290 punti per l’ormeggio, l’ampliamento, o meglio, il prolungamento del molo ed il collocamento di alcuni frangionde galleggianti, consentirà di accogliere un’ottantina di megayacht di 30-50 metri. Nell’ambito del marina di Ičići è in programma anche la costruzione di un eliporto, soprattutto per la vicinanza dell’aeroporto di Grobničko polje e di Krk (Veglia). Il Marina Punat, che quest’anno festeggia il suo 45° compleanno, nel prossimo futuro dovrebbe diventare il centro nautico leader della Croazia, con servizi, qualità, innovazioni ed investimenti sempre al passo con la concorrenza. www.marina-punat.hr. Il Marina Punat, premiato nel 2009 come “Marina dell’anno” tra le strutture dell’Adriatico, lo scorso anno ha messo a disposizione dei diportisti un capannone per il rimessaggio di 800 m2 dove poter riparare le proprie unità dalle intemperie. Il Centro astronomico di Fiume Il centro astronomico di Fiume (Rijeka), aperto nel mese di aprile 2009, offre un interessante programma di divulgazione scientifica che vi condurrà per il cielo notturno e vi consentirà di scoprire il fascino dell’universo. L’immagine del cielo stellato, forse mai come nella riviera di Opatija così romantico, d’ora in poi assume una nuova dimensione. I nuovi programmi, chiamati “Guida al cielo stellato” e “Scoprite l’universo”, sono desinati al pubblico più vasto. Tra le novità segnaliamo il fatto che, accanto alle proiezioni nel planetario, i visitatori saranno condotti per l’universo dai commenti di alcune guide del centro. Tra le città europee più vicine a Rijeka, soltanto Milano e Vienna hanno centri simili. La visita alla Croazia ed al Quarnero, quindi, diventerà l’occasione ideale per scoprire l’interessante mondo dell’astronomia. Il Centro si sviluppa su una superficie coperta di 500 metri quadrati e scoperta di 325 metri quadrati, e dispone di strumenti ed apparecchiature all’avanguardia, tanto che, in breve tempo, è diventato una vera e propria attrazione per tutti gli appassionati dei segreti dell’universo e delle stelle. http://www.tz-rijeka.hr/english/culture_astro.asp Collegamenti Per il ruolo predominante del litorale rispetto all’entroterra, la specificità dei collegamenti del Quarnero è data dal trasporto marittimo, il cui fulcro ruota attorno alla città di Rijeka, il cui porto è dotato di terminali e scali per il trasbordo di passeggeri e merci. Anche il porto di Mali Lošinj (Lussinpiccolo) ha rilevanza internazionale, mentre gli altri scali hanno soprattutto carattere locale e sono soltanto saltuariamente al servizio del turismo. Ricordiamo qui, per la loro importanza turistica, le linee di traghetti Brestova-Porozina e Valbiska-Merag, grazie alle quali le isole di Cres e Lošinj sono collegate alla terraferma ed all’isola di Krk, e la linea di traghetti con la maggiore densità di traffico, quella che unisce Jablanac a Mišnjak e mediante la quale, attraverso la strada litoranea adriatica “Magistrala”, è possibile raggiungere l’isola di Rab. La linea di traghetti a frequenza giornaliera Lopar (Rab) – Valbiska (Krk) collega la località di Lopar, sull’isola di Rab (Arbe) alll’isola di Krk (e viceversa) due volte al giorno, nei mesi invernali, e cinque volte al giorno, nei mesi estivi. Nel porto di Rijeka (Fiume), il 6 ottobre 2009 è stato inaugurato un nuovissimo terminal-passeggeri realizzato con un investimento di 95 milioni di kune. Dotato di uno dei più moderni centri di controllo del traffico portuale dell’Adriatico, al quale vanno ad aggiungersi alcuni locali pubblici e varie strutture per il comfort dei passeggeri, il terminal è parte del progetto “Rijeka Gateway” che comprende la modernizzazione del porto e degli impianti portuali e la costruzione delle infrastrutture accessorie (incluse le strade ed una linea ferroviaria che collegano Rijeka con il suo entroterra). Il traffico ferroviario si basa su due linee ferroviarie a carattere internazionale comprese nella direttrice Lubiana - Zagabria, laddove la linea Zagabria-Rijeka è parte del corridoio internazionale ferroviario Budapest – Rijeka – Zagabria. L’ossatura del traffico aereo coincide con due aeroporti internazionali: Rijeka, sull’isola di Krk, e Lošinj. Vi sono, poi, l’aeroclub di Grobnik ed uno scalo aeroportuale ad Unije (Unie). Il 18 giugno 2009 è stato aperto al traffico un tratto della tangenziale di Rijeka (Fiume) che va dal nodo Škurinje al nodo Diračje, lungo 5,2 chilometri e comprensivo del nuovo nodo Rujevica. Gli ultimi quattro chilometri e mezzo della tangenziale autostradale di Fiume saranno completamente aperti al traffico entro la fine del 2009. L’autostrada Rijeka (Fiume)-Zagabria fa parte della direttrice europea E65 e del corridoio viario paneuropeo Vb. Importantissima per lo sviluppo turistico ed economico del paese, è senz’altro l’investimento autostradale croato più proficuo. Col termine dei lavori di ampliamento dell’autostrada A6 Rijeka-Zagreb, dell’ultimo tratto della A4 Zagreb-Goričan e dell’autostrada M7 Budapest-Letenya, si concluderanno i lavori di costruzione dell’autostrada Rijeka-Zagabria-Budapest sul corridoio viario paneuropeo Vb per una lunghezza di 496,2 chilometri, di cui 232,5 in territorio ungherese e 263,7 in territorio croato. Quest’autostrada consentirà di ridurre i tempi di percorrenza del tratto a 5 ore. 113 Press 2010 Photo: Sergio Gobbo Le cose di cui andiamo fieri I campanari di Halubaj e Kastav nell’elenco del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO – Dal 2009 questi personaggi in maschera, senza i quali il famosissimo Carnevale internazionale di Fiume non sarebbe lo stesso, sono uno dei sette beni immateriali croati inseriti dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità. I campanari di Halubaj e Kastav (Castua), durante il carnevale, partono per il loro tradizionale tour della regione. Senza curarsi delle condizioni del tempo, questi campanari in maschera, riuniti in numerosi gruppi, vanno di paese in paese seguendo un itinerario ed un ordine prestabiliti. Con il loro suggestivo spettacolo scenico di gran richiamo turistico, i campanari “Halubajski” di Kastav sono da tanti anni immancabili protagonisti del Carnevale internazionale di Rijeka (Fiume). Durante le sfilate del carnevale, i campanari, coperti di pelli di pecora e con i loro campanacci che pendono solitamente lungo la schiena, sono sempre tra i gruppi più chiassosi. Con i loro campanacci, infatti, coprono spesso il frastuono del carnevale che aleggia per le vie e le piazze di Fiume. A completare il camuffamento indossano particolari mascheroni raffiguranti animali con tanto di lingua e corna, un paio di pantaloni bianchi, magliette a maniche corte da marinaio ed, in mano, una specie di mazza (chiamata balta o bačuka). Originari dei riti preistorici, sono considerati i migliori custodi della tradizione folcloristica e dell’identità culturale del territorio di Halubaj e di Kastav. Il siluro (torpedo) è nato a Fiume – Il torpedo, ovvero il siluro che oggi conosciamo, fu inventato nel 1860 da un tale Ivan Lupis, ufficiale in pensione della Marina militare austro-ungarica ed originario di Fiume (Rijeka). Dopo esser stato presentato al pubblico lo stesso anno a Rijeka, la prima dimostrazione del suo funzionamento fu organizzata nel 1866. La prima fabbrica di missili fu costruita a Rijeka grazie ad un investimento dell’industriale inglese Robert Whitehead per le esigenze della Marina militare austro-ungarica. La lapide di Bescanuova (Baščanska ploča) è un monumento croato scritto in caratteri glagolitici e risalente al 1100 d.C. Rinvenuto nella chiesa di Santa Lucia a Jurandvor, sull’isola di Krk (Veglia), è senz’altro una delle più antiche testimonianze della lingua croata. Essa contiene, incisi nella pietra, i dati sulla costruzione della chiesa di Santa Lucia e la trascrizione di un atto di donazione del re croato Zvo- nimir. La lapide di Baška rappresenta un’importante fonte storica che ci parla delle origini del popolo croato, della sua lingua e dello sviluppo della scrittura glagolitica. L’atto in esso citato dimostra la sovranità del re Zvonimir sull’area: si tratta, infatti, di un atto di liberalità col quale il sovrano dona alcune terre alla Chiesa. Oltre alla sua rilevanza linguistica e letteraria, questa lapide ha un forte significato storico in quanto vi si menziona per la prima volta il nome di un sovrano croato nella lingua del popolo. Il grifone – È una delle quattro specie di rapaci ancora presenti in Europa ed ha scelto di vivere proprio sull’isola di Cres. Nidifica sulle pareti rocciose scoscese a strapiombo sul mare, talvolta anche a soli 10 metri, dov’è possibile osservarlo con facilità. Essendo una specie protetta, gli scienziati del centro ecologico contrassegnano i piccoli per poterli più tardi identificare. Gli sforzi del Centro ecologico sono diretti ad evitare che i piccoli cadano in mare ed a curarli quando s’ammalano o si feriscono. Per la cura degli esemplari malati o feriti è stato creato un apposito reparto di cura e convalescenza dove i grifoni riprendono le forze prima di essere rimessi in libertà. Il Centro ecologico, costruito sul versante settentrionale dell’isola di Cres, è una meta molto visitata dai tanti turisti amanti della natura e degli uccelli. Un regalo originale ed un bel souvenir I “morčići”, gli orecchini della tradizione – I “morčići” sono orecchini creati in ricordo della ritirata dei Turchi avvenuta sulla piana Grobničko polje alle spalle di Rijeka (Fiume). Nati come monili popolari, più tardi diventeranno una sorta di status simbol scelto addirittura dall’imperatrice austriaca Maria Anna. Il “morčić”, per i pescatori e la gente di mare, ha tutt’oggi il valore di un amuleto contro le forze del male e, come gioiello legato alla tradizione, è diventato custode dell’identità del litorale croato. La torta di Rab - La ricetta di questo dolce vecchio di secoli, fatto con mandorle, limone, zucchero, uova e Maraschino, dalla pasta leggera e friabile ed un cuore profumato, è custodita come un prezioso gioiello dell’eredità artigianale locale. La ricetta segreta risale al 1177, quando fu servita per la prima volta al papa Alessandro III in occasione della benedizione della Cattedrale dell’Assunta sull’isola di Rab (Arbe). La torta d’Arbe era servita come specialità tipica anche al tempo della Serenissima e, oltre 300 anni fa, nelle ricche ville della nobiltà isolana. Milenij Choco – brand al cioccolato del’hotel “Milenij”, l’unica catena alberghiera croata a proporre un cioccolato di produzione propria. I clienti delle caffetterie Wagner e Grand possono acquistare ed assaggiare praline e tavolette di cioccolato di rigorosa produzione artigianale. Le praline sono offerte con oltre 30 farciture differenti (al pistacchio, al cognac francese, allo champagne Moët & Chandon, all’oro 24 carati, alle albicocche, alle amarene intere, ecc.). Le praline e le tavolette di cioccolato Milenij Choco sono un regalo unico ed il più dolce dei souvenir d’Opatija. 114 Press 2010 Photo: Sergio Gobbo La Karolina fiumana Il personaggio più famoso della storia di Fiume è una certa Karolina la quale, al tempo delle Guerre napoleoniche, salvò la città dalla distruzione grazie alle trattative intrattenute con l’ammiraglio inglese John Leard. Il ruolo storico di Karolina ebbe inizio nel 1813, grazie alla poco invidiabile situazione venutasi a creare all’imboccatura del porto di Fiume. Con l’intenzione di rendere impossibile la vita alle truppe napoleoniche, le navi inglesi, infatti, si prepararono a bombardare la città (a testimonianza di quest’avvenimento, sulla facciata della cattedrale di San Vito è incastonata una palla di cannone). La giovane Karolina, determinata nel suo intento di aiutare la propria città, decise di recarsi presso la nave ammiraglia. Con le sole armi della seduzione femminile, riuscì a convincere il comandante della flotta britannica, il quale ordinò di fermare la salva di cannoni diretta sulla città. La leggenda della nascita delle isole di Cres e Lošinj L’arcipelago di Cres-Lošinj, in epoca antica, aveva un solo nome: Apsyrtides. Secondo una leggenda, queste isole deriverebbero il loro nome dall’eroe greco Apsirte, noto come uno dei protagonisti dei racconti che narrano della presenza degli Argonauti sulle nostre isole. Apsirte, figlio del re Eete, fu ucciso per mano di Giasone, autore del furto del Vello d’oro, aiutato nel suo intento dalla perfida maga Medea, figlia del re ed innamorata di Giasone. Sebbene Apsirte, a bordo della propria nave Argo, fosse riuscito a raggiungere Giasone, Medea lo convinse con l’inganno a trattare e Giasone, ispirato da Medea, ebbe l’opportunità di ucciderlo. Medea, successivamente, fece a pezzi il cadavere di Apsirte gettandone poi le membra nel mare. Dal corpo dilaniato di Apsirte sarebbero nate alcune isole, le Apsyrtides, appunto. La Bandiera blu sventola su 34 spiagge e 3 marina della Contea primorsko-goranska: 1. ACI MARINA CRES 2. ACI MARINA OPATIJA 3. Spiaggia cittadina principale Lišanj, Novi Vinodolski 4. Marina Punat, Krk 5. Spiaggia ‘Dražica’ Krk 6. Spiaggia ‘Dunat’, Krk 7. Spiaggia ‘Jadran’, Omišalj 8. Spiaggia ‘Jert’, Krk 9. Spiaggia ‘Kvarner’, Lovran 10. Spiaggia ‘Lido’, Opatija 11. Spiaggia ‘Pećine’, Dobrinj 12. Spiaggia ‘Peharovo’, Lovran 13. Spiaggia ‘Pesja’, Omišalj 14. Spiaggia ‘Poljana’, Mali Lošinj 15. Spiaggia ‘Punta Debij’, Punat 16. Spiaggia ‘Rokan’, Crikvenica 17. Spiaggia ‘Slatina’, Martinščica, Cres 18. Spiaggia ‘Svežanj’, Kostrena 19. Spiaggia ‘Tomaševac’, Opatija 20. Spiaggia ‘Veli žal - Sunčana uvala’, Mali Lošinj 21. Spiaggia ‘Zgribnica’, Vrbnik 22. Spiaggia del campeggio FKK Konobe 23. Spiaggia del campeggio FKK Politin 24. Spiaggia del campeggio Kovačine, Cres 25. Spiaggia Balustrada, Crikvenica 26. Spiaggia del campeggio Ježevac 27. Spiaggia dei Bagni pubblici Crikvenica 28. Spiaggia dell’hotel ‘Varaždin’, Crikvenica 29. Spiaggia Ičići 30. Spiaggia del campeggio ‘Slatina’, Opatija 31. Spiaggia Poli mora, Crikvenica 32. Spiaggia Porporela Ježevac, Krk 33. Spiaggia Punta Veli Lošinj, Mali Lošinj 34. Spiaggia Rupa, Malinska-Dubašnica 35. Spiaggia Suha Punta Karolina, Rab 36. Rajska plaža – Crnika, Lopar 37. Vela Plaža, Baška www.kvarner.hr; www.opatija-tourism.hr; www.tz-rijeka.hr; www.kastav-touristinfo.hr; www.kraljevica.hr; www.tzg-crikvenice.hr; www.tz-novi-vinodolski.hr; www.tz-krk.hr; www.tzg-cres.hr; www.tz-malilosinj.hr; www.tzg-rab.hr; www.gorskikotar.hr; www.tz-cabar.hr; www.tz-delnice.hr; www.tz-vrbovsko.hr; www.tz-lovran.hr; www.tzmatulji.hr; www.tz-moscenicka.hr; www.tzo-kostrena.hr; www.tz-cavle.hr; www.jelenje.hr; www.tz-vinodol.hr; www.tz-baska.hr; www.tzo-dobrinj.hr; www.tz-malinska.hr; www.tz-njivice-omisalj.hr; www.tzpunat.hr; www.vrbnik.hr; www.tz-fuzine.hr; www.tz-lokve.hr; www.tz-ravnagora.hr; www.tz-skrad.hr; www.tz-mrkopalj.hr; www.tz-brodmoravice.hr; www.lopar.hr; www.tourism-icici.hr; www.tzm-dramalj.hr; www.tzm-jadranovo.hr; www.tzselce.hr; www.pp-ucka.hr; www.supovi.hr; www.risnjak.hr; www.ri-karneval.com.hr; www.gorskikotar.hr; 115 Press 2010 Istria www.istra.hr Photo: Milan Babić L’Istria, dolce e discreta, calda ed ospitale, verde e blu, è da sempre sulla scena degli avvenimenti storici regionali ed europei. Terra di dinosauri, leggende di giganti, legionari e gladiatori, marinai ed ammiragli, uomini di lettere e carismatici leaders mondiali che, sotto questo cielo, hanno spesso deciso del destino dell’umanità. Consapevole della propria diversità e della straordinaria crescita della regione, la gente istriana dedica un’attenzione particolare alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Il soggiorno in Istria è piacevole tutto l’anno. La stagione balneare dura cinque mesi, quella della “tintarella” anche più a lungo. In Istria, la primavera è la stagione ideale per andare in bici, fare lunghe passeggiate all’aria aperta, praticare l’equitazione, arrampicarsi sui rilievi, praticare il free climbing o volare col deltaplano, mentre in autunno il richiamo della raccolta dei funghi, delle castagne e della vendemmia è irresistibile. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti, nell’ambito della quale l’Istria cercherà di posizionarsi come “paradiso verde del Mediterraneo”. La sua immagine sarà quella d’una destinazione turistica per tutto l’anno; tra le sue particolarità, invece, saranno evidenziate le città ed i borghi caratteristici e la possibilità di una vacanza romantica e rilassante. Lungo la costa adriatica si susseguono mete turistiche del calibro di Umag (Umago), Novigrad (Cittanova), Poreč (Parenzo), Funtana (Fontane), Vrsar (Orsera), Rovinj (Rovigno), Fažana (Fasana), Pula (Pola), Medulin (Medolino) e Rabac (Porto Albona), mentre nel suo entroterra spiccano alcuni borghi accovacciati sui cucuzzoli delle colline, luoghi abitati sin dalla preistoria: Sv. Lovreč (San Lorenzo), Oprtalj (Portole), Završje (Piemonte d’Istria), Hum (Colmo), Roč (Rozzo), Grožnjan (Grisignana), Motovun (Montona). Come restare insensibili alla bellezza delle vigne ed alla qualità del vino prodotto a Photo: Sergio Gobbo Pazin (Pisino), Buje (Buie), Momjan (Momiano), Brtonigla (Vertoneglia), potrete, invece, gustare tutta la bontà del tartufo istriano, secondo molti il più potente degli afrodisiaci presenti in natura a Livade (Levade) o Buzet (Pinguente). Motovun (Montona), Pazin, Buzet, Vodnjan (Dignano), Žminj (Gimino) o Svetvinčenat (Sanvincenti)? A Livade (Levade) o Buzet potrete, invece, gustare tutta la bontà del tartufo istriano, secondo molti il più potente degli afrodisiaci presenti in natura. Tappa obbligata d’ogni visita alla penisola è il Parco nazionale “Brijuni” (Brioni) nel Sud dell’Istria, uno degli arcipelaghi più belli del Mediterraneo. A parte la qualità dell’offerta ricettiva e la proverbiale ospitalità della sua gente, in Istria sono ben sviluppati un po’ tutti gli aspetti dell’offerta turistica: dal turismo nautico, congressistico ed escursionistico, l’agriturismo, il turismo culturale, quello sportivo-ricreativo, quello legato alle immersioni, l’ippoturismo ed, infine quello venatorio e dedicato alla pesca, al turismo culturale, all’offerta sportivo-ricreativa, alle immersioni subacquee ed all’ippoturismo. Il patrimonio naturale La maggiore penisola croata abbonda d’oasi verdi incontaminate e di romantiche insenature marine, ma nasconde anche innumerevoli angoli ancora poco noti. Lungo il mare si protendono superfici erbose e spiagge ghiaiose e rocciose, alcune con piattaforme ideali per prendere il sole, mentre l’ombra dei pini, spesso, arriva a lambire il mare. Nell’entroterra affascinano i torrenti, i laghetti, le cascate, i pozzi, le grotte, i boschi rigogliosi e ricchi d’ogni frutto, le montagne ed i declivi montani… Vario è anche il mondo animale, tanto nei fondali marini quanto sulla terraferma. L’Arcipelago delle Brioni (Brijuni), col suo mondo sommerso tutt’attorno, gode dello stato di Parco nazionale (www.np-brijuni.hr). Grazie all’abbondanza della flora e della fauna ed alla ricchezza del proprio patrimonio storico- 116 Press 2010 culturale, è annoverato tra gli arcipelaghi più belli del Mediterraneo. Le Brioni constano di due isole maggiori e di 12 isolotti minori. Il clima mite tipicamente mediterraneo, il gran numero di giorni di sole e la piacevolezza della temperatura atmosferica hanno favorito la crescita di centinaia di specie vegetali. Un centinaio d’anni fa, gli orti botanici delle Brioni iniziarono pian piano ad essere popolati da esemplari d’animali provenienti da tutte le parti del mondo, tanto che, nel 1912, fu necessario istituirvi un giardino zoologico. Oggi le Brioni sono, tra l’altro, l’habitat preferito di tante specie d’uccelli, cervi, mufloni ed altra selvaggina. Sull’isola Veliki Brijun potrete ammirare un olivo millenario, scavi archeologici d’epoca romana, un parco safari e le orme dei dinosauri. Il Parco naturale “Učka” (www.pp-ucka.hr), stretto tra l’Istria ed il Quarnero, spicca per la sua vegetazione rigogliosa, un mondo animale ricco e vario, siti speleologici e vie montane interessanti, un rifugio, una pensione e diversi ristoranti. Il paesaggio protetto di Punta Corrente (Rt Kamenjak) (www.kamenjak.hr www.istra.hr), quest’insolito promontorio frastagliato all’estremità meridionale della penisola istriana, è interessante non soltanto per le sue 500 specie vegetali, ma anche per le sue bellissime insenature, le spiagge “selvagge”, il mare limpido e i suoi emozionanti fondali. L’area umida di Palud è una riserva ornitologica ad un passo da Rovigno (Rovinj) abitata da più di 200 specie d’uccelli; un luogo, quindi, ideale per gli amanti del birdwatching. Insinuandosi per 11 chilometri nella terraferma, il Canale di Leme (Limski kanal) è uno dei paesaggi istriani protetti più affascinanti, mentre i suoi fondali, ricchi di fauna marina, sono stati proclamati riserva marina naturale integrale. Il Canale di Leme ospita anche il più noto vivaio di molluschi bivalvi e di pesci dell’intera Istria. Imponente è anche la Foiba di Pisino (Pazinska jama), con grotte, laghetti e pareti rocciose alte centinaia di metri, descritta dal grande Jules Verne in uno dei suoi romanzi. www.natura-histrica.hr Photo: Damir Fabijanić Il patrimonio storico-culturale L’Istria è una terra di tantissimi siti archeologici e di beni storico-culturali. Ne sono testimoni le grotte istriane, ricche di tracce della vita degli uomini primitivi risalenti al paleolitico, più di 400 castellieri risalenti all’età del bronzo e del ferro, affascinanti monumenti dell’urbanizzazione d’epoca romana e la Basilica Eufrasiana, una delle più belle chiese degli albori dell’epoca bizantina in Europa e splendida testimonianza della presenza bizantina sull’Istria. Il dolce entroterra istriano è ricco di borghi e fortezze medievali accovacciati sulla sommità dei colli, come numerose sono le chiese che conservano antichi affreschi medievali. Photo: Renco Kosinožić Tracce del passato ad ogni passo L’anfiteatro romano di Pola, detto anche Arena, fu eretto nel I secolo d.C. al tempo dell’imperatore Vespasiano. Di forma ellittica, misura 132 x 105 metri ed è alto 32 metri; l’Arena è la maggiore costruzione antica dell’Istria ed uno dei sei maggiori anfiteatri romani al mondo. Adibito prevalentemente ad ospitare le lotte dei gladiatori, poteva contenere circa 20.000 spettatori. Durante il giorno l’Arena è aperta ai turisti, mentre nelle calde serate estive diventa la cornice ideale per ospitare concerti di musica pop e rock, opere liriche, balletti ed un festival cinematografico con una tradizione lunga cinquant’anni. Nei suoi sotterranei è stata allestita la mostra “Coltivazione dell’olivo e della vite in Istria in epoca antica”, con un’esposizione d’attrezzi e macchine antiche per la produzione dell’olio e del vino ed un gran numero d’anfore. 117 Press 2010 La Basilica Eufrasiana porta il nome di Eufrasio, un vescovo di Parenzo (Poreč) che la fece erigere nel VI secolo. Sebbene vi si conservino pavimenti musivi anche più antichi, la sua parte più preziosa è rappresentata dai mosaici dell’area absidale. L’intero complesso (la chiesa a tre navate, il battistero, l’atrio e l’episcopio) nel 1997 è stato incluso nella lista dei beni del patrimonio culturale dell’umanità posti sotto l’egida dell’UNESCO. Duecastelli (Dvigrad), ubicata su un’altura all’interno della Valle di Leme (Limska draga) e poco distante da Canfanaro (Kanfanar), è il maggior castelliere dell’Istria. Sull’altura un tempo sorgevano due castelli (da qui il suo nome), uno dei quali è andato completamente distrutto. Quest’imponente monumento culturale, disabitato dal XVII secolo a causa di un’epidemia di peste, s’estende su una superficie di 16.000 metri quadri è iniziato il restauro di Dvigrad (Duecastelli), nel quale sono state investite circa 270 mila kune. Photo: Sergio Gobbo Nesazio, antico insediamento a quattro chilometri da Pola, era la capitale degli Istri che, nel 177 a.C., furono sottomessi dai Romani. La chiesa di San Biagio a Dignano (Vodnjan) è la maggiore chiesa istriana di 62 metri, ed il suo campanile, alto 60 metri, è il più alto dell’Istria. Vi si custodiscono i corpi mummificati di tre santi e la più ricca collezione istriana d’arte sacra, con ben 730 opere d’arte ed oggetti sacri. In Istria non si può prescindere dal visitare il cosiddetto il Viale dei glagoliti, una sequela di lapidi (una sequela di monumenti in pietra sistemati lungo la strada che da Rozzo/ Roč porta a Colmo/Hum, in ricordo della scrittura slava più remota – l’alfabeto glagolitico), l’antico complesso residenziale nel golfo di Valcatena (Verige), sulle isole Brioni, l’Arco di trionfo dei Sergi, il Tempio d’Augusto, il Piccolo Teatro romano ed il Castello a Pola, la chiesa di Sant’Eufemia a Rovigno, il maggiore Convento paolino dell’Istria a San Pietro in Selve (Sveti Petar u Šumi), gli affreschi delle chiese di Santa Maria delle Lastre a Vermo (Berem) e di San Giacomo a Visinada (Vižinada), ed i kažuni – piccoli rifugi campestri murati a secco e, nel contempo, vero e proprio simbolo dell’Istria rurale. Photo: Milan Babić L’offerta artistico-ricreativa Quest’ambiente ricco di storia è il luogo ideale per l’organizzazione di tante manifestazioni ed eventi di svago, cultura, arte e folclore durante tutto l’anno. L’Istria è la regione in cui si tengono i due festival cinematografici più significativi del paese, il Motovun film festival (www.motovunfilmfestival.com), che si tiene per le vie e le piazze di Motovun (Montona), borgo medievale fortificato accovacciato su un colle sovrastante la valle del fiume Mirna (Quieto), ed il Pula film festival (www.pulafilmfestival.hr), il cui programma si svolge nella suggestiva cornice dell’Arena, un anfiteatro romano che è anche il maggiore palcoscenico all’aperto del paese. L’Arena è anche il luogo in cui, d’estate, si tengono numerosi concerti di affermati artisti della musica classica e pop mondiale. Per fare un esempio, l’Histria festival (www.histriafestival.com) di Pola, manifestazione scenico-musicale di carattere internazionale, ha proposto musicisti del calibro di Elton John, Michael Bolton, Eric Clapton, Placido Domingo, Sting, Zucchero, James Brown e tanti altri. Questi eventi sono un’ottima ragione per visitare l’Istria non solo come meta di villeggiatura, ma anche per la sua grande offerta culturale. Tra le manifestazioni note anche aldilà dei confini dell’Istria, ricordiamo il festival internazionale Organum Histriae, dedicato alla musica organistica, il Festival di danza e di teatro non verbale a Svetvinčenat (Sanvincenti), il Simposio mediterraneo di scultura a Labin (Albona), i festival internazionali di teatro PUF e MKMF a Pula (Pola) ed il Leone d’oro (Zlatni lav) ad Umag (Umago), il Festival di musica antica a Dvigrad (Duecastelli), la Fiera del libro a Pola, ecc. Ogni anno nella Basilica Eufrasiana di Poreč (Parenzo) si svolge un programma di concerti di musica colta. Segnaliamo anche la rassegna di musica corale “Naš kanat je lip”, il Mundial foto festival a Rovinj (Rovigno), l’Incontro di fisarmonicisti a Pula (Pola), gli Annale a Poreč (Parenzo) e tanti altri eventi culturali. A Grožnjan (Grisignana), magico borgo noto come patria degli artisti, si tengono concerti di musica classica ed il festival Jazz Is Back (www.hgm.hr). Blues e jazz anche nel repertorio del Music Nights festival a Novigrad (Citta- 118 Press 2010 nova), mentre gli amanti del punk non perdono l’appuntamento con il festival polesino al Monte Paradiso. Gli amanti della musica elettronica, poi, potranno scegliere tra i tanti party organizzati per tutta la penisola. La compagnia teatrale Ulysses (www.ulysses.hr) mette in scena ogni estate intriganti spettacoli d’avanguardia sulle isole Brijuni (Brioni). La Fiera del libro, invece, chiama a raccolta in Istria, ogni dicembre, una folta schiera di editori ed autori provenienti da tutto il mondo. Febbraio è tempo di carnevale: tra le più famose maschere istriane, ricordiamo quelle di Buzet (Pinguente). L’intenzione è quella di sviluppare l’offerta culturale istriana, cambiandone la rotta in modo tale che l’Istria si confermi anche come regione di gran rilievo culturale. Ciò a perenne memoria ed in onore dei suoi tanti figli, tra i quali ricordiamo Zvane Črnja, Andrea Antico di Montona, Luigi Dallapiccola, Slavko Zlatić, Fulvio Tomizza, Mate Balota, Antonio Smareglia, Matija Vlačić Ilirik, Carlotta Grisi, Giuseppina Martinuzzi, e di tutti quelli che hanno dato il loro contributo alla creazione del patrimonio culturale istriano. Perché soltanto la promozione dell’attività artistica, scientifica e culturale contribuisce a creare un’atmosfera di tolleranza, comprensione ed accettazione delle differenze come un qualcosa d’indispensabile al progresso dell’umanità intera. Vedi il Calendario delle manifestazioni su: www.istra.hr. Photo: Renco Kosinožić Il turismo attivo Il clima mite istriano ed il suo paesaggio rilassante offrono, durante tutto l’anno, una gran quantità d’occasioni per la pratica sportiva e per lo svago sia all’aperto, sia in strutture coperte. Gli alberghi, di regola, vantano impianti sportivi ben attrezzati; le spiagge, dal canto loro, ospitano centri per la pratica degli sport acquatici, mentre la natura selvaggia del centro dell’Istria è il poligono ideale per la pratica degli sport estremi. Il risveglio del golf Sebbene le Brioni, già all’alba del XX secolo, vantassero uno dei maggiori campi da golf d’Europa, il golf in Istria sta vivendo soltanto ora una fase di graduale sviluppo. Il 2009 ha visto l’apertura di un complesso di campi da golf a 18 buche in loc. Crveki Vrh presso Savudrija (Salvore), nell’ambito del resort “Kempinski” (www.kempinski-adriatic.com). Il campo da golf, con 72 par e 5 posizioni di partenza prede- finite, copre una superficie complessiva di 6.360 m2 e rappresenta un ottimo impianto adatto alle esigenze d’ogni tipo di golfista. Da ogni posizione, green e fairway l’impianto, letteralmente affacciato all’Adriatico, consente di giocare godendo delle meravigliose vedute del paesaggio circostante. Vaste aree lacustri, biotipi acquatici e secchi, un mix di boschi di conifere e grandiosi alberi secolari sono gli elementi naturali che rendono l’impianto Kempinski Golf Adriatic unico; in esso gli appassionati di golf potranno godere con tutti i sensi durante tutto l’anno. Il nuovo impianto per la pratica golfistica Molindrio (www.golfporec.com) a Poreč (Parenzo) sorge in prossimità del’ingresso alla Zelena Laguna. Per esercitarsi al gioco lungo, le bandierine seguono il sinuoso corso d’un ruscello sino a 250 metri di distanza dal punto di partenza. Più in là, all’ombra degli alberi ed al piacevole rumore dell’acqua d’alcune piccole cascate, è stato sistemato un pitching green di 120 m2 ed un grande putting green di 300 m2 da 18 buche, ideale per esercitarsi in ogni elemento del gioco corto. L’impianto dispone anche di un servizio di noleggio dell’attrezzatura da golf e di una scuola da golf abilitata a rilasciare le licenze per la pratica sportiva. Oltre ai nuovissimi impianti di Salvore e Parenzo, l’Istria vanta anche un altro campo da golf a 18 buche sulle isole Brioni (www.brijuni.hr). Photo: Juraj Kopač Tennis e cicloturismo – i due vessilli dello sport in Istria Tra tutti i segmenti dell’offerta turistica, in Istria è il cicloturismo a far registrare i maggiori progressi. Con più di 3.000 chilometri di percorsi ciclistici, l’Istria è entrata di diritto nella storia del “Giro d’Italia” per aver fornito la prima tappa “non italiana” al Giro. (www.istria-bike.com). L’Istria dispone di ben 430 campi da tennis sui quali è possibile giocare praticamente tutto l’anno. Sempre in tema di tennis, ricordiamo il torneo ATP Tour – Croatia Open (www.croatiaopen.hr), uno dei brand sportivi istriani più conosciuti. Il torneo si tiene ad Umago nel suo “Stadio del tennis”, un impianto sportivo praticamente sul mare, e richiama ogni anno i più bei nomi del tennis maschile mondiale. Per tutta l’Istria, ed in particolare lungo il mare e nelle aree boscose, troverete tanti sentieri ben curati da percorrere a piedi, raccomandati anche a scopi riabilitativi. Una serie di centri ippici e di ranch, con tanto di scuole per neofiti, consente agli amanti dell’equitazione di andare a cavallo per la natura incontaminata dell’Istria. 119 Press 2010 Sport e adrenalina Le immersioni subacquee godono di una lunga tradizione in Istria. Centri e società specializzate nel diving, con sedi sparse per tutta l’Istria, organizzano corsi d’immersione per i neofiti, mentre ai sub già esperti vengono proposte escursioni guidate nelle più suggestive località sommerse della penisola. Tra queste spicca il sito del relitto della nave passeggeri austroungarica “Baron Gautsch”, adagiato sul fondo del mare ad una profondità non eccessiva e, quindi, accessibile a chiunque pratichi le immersioni. Si tratta d’una nave passeggeri di 85 metri di lunghezza, affondata nel lontano 1914 a causa d’una mina. Trovandosi ad una profondità compresa tra gli 11 ed i 25 metri, è oggetto d’esplorazione non solo dei membri di una decina di club subacquei, ma anche di numerosi turisti amanti dell’avventura. Tra i grandi relitti di navi, segnaliamo anche la nave inglese “Coriolanus”, mandata affondo nel 1945, e la torpediniera austroungarica “Flamingo” che, nel mare antistante Premantura, incappò in una mina amica, e, per finire, la torpediniera “Giuseppe Dezza”, fatta saltare in aria da un siluro britannico, ed i resti del leggendario sommergibile tedesco “U-81”. Lo sci nautico è un’attrazione di questi mari adatta tanto ai neofiti, quanto agli esperti. Gli appassionati di windsurfing saranno attratti dalle correnti e dai venti dell’Istria meridionale, mentre la Ćićarija è nota per le sue località speleologiche. Il free climbing è praticabile su ben nove pareti istriane, prevalentemente localizzate attorno al Canale di Leme (Limski kanal) e nell’Istria settentrionale. Il parapendio, con cinque siti per il decollo, grazie alle favorevoli condizioni del tempo che caratterizzano la penisola istriana, è praticabile tutto l’anno. Ed, infine, il paintball, divertente gioco tutto adrenalina, che può essere praticato nei dintorni di quasi tutte le città costiere istriane. Photo: HTZ L’angolo gastronomico La cucina istriana, come intreccio di tante tradizioni culinarie differenti, è specifica, riconoscibile e sana, proprio perché basata su una produzione alimentare ecologicamente orientata. Il pasto può iniziare con il prosciutto crudo ed il formaggio pecorino caserecci, continuare con un buon piatto di “jota” o “maneštra”, e terminare con i “fuži” al sugo di selvaggina o di gallina, ovvero con l’“ombolo” (lombo di maiale) arrosto e le salsicce fatte in casa, servite con un contorno di crauti bolliti. Caratteristica dell’Istria sono gli asparagi, che crescono selvatici e vengono raccolti in primavera. Nonostante il loro sapore amarognolo, sono ottimi con le uova, ad insalata o come contorno di tanti piatti. Gli asparagi, noti per le loro eccellenti proprietà diuretiche, favoriscono la depurazione dell’organismo. Tra le specialità di mare, dominano gli scampi, le orate arrosto, il pesce San Pietro bollito, i molluschi bivalvi misti “alla buzara” (in umido), le capesante gratinate condite con un filo d’olio d’oliva, i calamari arrosto alla graticola o a risotto, il baccalà all’istriana, e, per finire, l’insalata di granchi o di polpo. L’eccellenza gastronomica, tuttavia, è raggiunta dai tartufi, che si sposano ottimamente tanto con la pasta, quanto con il filetto di carne o di pesce, oppure su un semplice uovo strapazzato. Il tartufo bianco istriano è uno dei più apprezzati del mondo. Nelle sue immediate vicinanze, nelle alture lungo il corso del fiume Mirna (Quieto), negli ultimi anni è frequente la presenza tanto del tartufo nero, quanto di altre sottospecie di tartufo bianco (www.istria-gourmet.com). Le “Giornate del tartufo” nell’Istria settentrionale iniziano in settembre e, per i tre mesi successivi, prevedono ogni settimana fiere, festival e mostre dedicate al tartufo. Nel mese di novembre, nel comprensorio di Umago-Cittanova, segnaliamo, tra l’altro, la manifestazione gastronomica chiamata “Dani švoja”, una sagra dedicata alla sogliola. Si tratta di una sagra dedicata alla sogliola, un pesce dalle nobili carni che in ottobre viene presentato nei modi più svariati in alcuni ristoranti caratteristici, il cui elenco è pubblicato sul sito dell’Ente per il turismo della Contea Istriana. www.istra.hr La rassegna delle acqueviti della tradizione Ogni anno, in coincidenza dell’ultima domenica d’ottobre, a Colmo (Hum), la più piccola città del mondo, si svolge una rassegna dedicata alle acqueviti (rakije) artigianali della tradizione istriana, al motto “L’acquavite casereccia è la nostra medižija” (laddove medižija sta per medicina. N.d.t.). La rassegna presenta una selezione delle acqueviti tipiche a base di vischio (biska), miele (medenica), ruta (o ruda), erbe medicinali, frutti di bosco, prugne (šljivovica- krekovica), ginepro (brnjevača – smrička) o aromatizzate alla frutta, seguita dalla degustazione di tutte le rakije proposte, da un programma d’intrattenimento musicale e da una ricca offerta gastronomica. La serata che precede la manifestazione è dedicata alla poesia e s’intitola “Verši od rakije” (Versi d’acquavite), nell’ambito della quale noti rimatori istriani leggono le loro composizioni ispirate a questa nobile bevanda. Nelle località istriane si tengono tante sagre gastronomiche, tra le quali spiccano il “Festival delle maneštre istriane” di Gračišće (Gallignana), il “Festival della maneštra” e la “Scuola della salatura delle sarde” a Fažana (Fasana), la rassegna enologica “Vinistra” (www.vinistra.com) di Parenzo, con una sezione dedicata alla presentazione della produzione d’oli d’oliva e di acqueviti , e, ad ottobre, la “Fiera internazionale del prosciutto crudo” di Tinjan (Antignana). 120 Press 2010 L’eccellente produzione di vini ed oli extra vergine d’oliva L’olio d’oliva istriano è solitamente classificato come extra vergine. Ogni piatto è accompagnato da uno degli eccellenti vini istriani. Le specialità di mare danno il meglio di sé con la Malvasia istriana, le carni e le specialità di pasta con il Terrano di Montona, mentre il dessert s’abbina perfettamente al Moscato di Momiano (Momjan). In tema di vini, la supa istriana è una specialità particolarissima. Novembre è il mese della manifestazione internazionale di Dignano “Le giornate dell’olio d’oliva”. Tra le località famose per l’ottima produzione d’olio d’oliva ricordiamo Tar (Torre). Le strade del vino, tracciate sulla carta geografica dell’Istria (www.istria-gourmet.com) e puntellate da una pleiade di grandi aziende vinicole e di piccole cantine (konobe), racchiudono l’offerta di 107 vinificatori. Tra essi spiccano le cantine che propongono una maggiore scelta di vini, con una tecnologia all’avanguardia e le bacheche piene di prestigiosi riconoscimenti, così come quelle cantine paesane che offrono una lavorazione tradizionale ed una scelta limitata, ma sempre relativa a vini di ottima qualità. Nel campo della viticoltura istriana, due sono i tipi di suolo caratteristici della penisola: la crvenica o “terra rossa”, e la marna o flysch, conosciuta anche come “terra bianca”. Gli esperti dicono che la terra rossa è fatta apposta per la coltivazione delle uve rosse d’alta qualità, mentre la terra bianca è più adatta alle uve bianche. Tra i tanti vitigni coltivati nella penisola, spiccano la malvasia istriana bianca ed il terrano, vino di un colore violaceo tendente al rosso rubino, seguiti dal borgognone nero, dalla hrvatica nera e da una minor quantità di uve meno note. In Istria trovano condizioni ideali di crescita anche vitigni internazionali di gran qualità, come il pinot bianco, il chardonnay, il pinot grigio ed i neri merlot, refosco e cabernet sauvignon. IQ – malvasia istriana. Si tratta di un sistema di controllo della qualità della malvasia autoctona istriana. Il marchio IQ presente sulle bottiglie della malvasia dei produttori istriani garantisce che si tratta di vino prodotto nel rispetto delle norme codificate di qualità e che lo si può consumare in tutta tranquillità. Alloggio di qualità e servizi esclusivi Negli ultimi anni, in Istria s’è registrata la tendenza a diminuire il numero delle capacità ricettive elevandone, di contro, la qualità. D’anno in anno cresce il numero degli hotels di categoria superiore. Le ville rustiche con piscina, costruite secondo lo stile architettonico delle case di campagna, sono sempre più popolari, mentre la qualità delle aziende agrituristiche dell’entroterra istriano è in costante crescita, così come quella dei campeggi e degli alloggi in affitto. I centri per il benessere fanno ormai parte della normale realtà turistica istriana, con la loro offerta che comprende trattamenti terapeutici, bagni, solarium, saune e programmi cosmetici. Basti pensare che l’hotel “San Rocco” di Brtonigla (Vertoneglia) nel 2008è stato proclamato dalla Camera di Commercio della Croazia il “miglior piccolo hotel dell’Adriatico”. “Domus Bonus”, alloggi di qualità garantita Il progetto per un alloggio in affitto di qualità è stato promosso agli inizi del 2006 dall’Ente per il turismo della Regione Istriana. Questo progetto ha spinto tanti proprietari di immobili per le vacanze ad aumentare il numero di alloggi in affitto a disposizione del turismo in Istria. Il marchio “Domus Bonus” significa per i turisti ricevere un’assicurazione sulla qualità dell’alloggio e, per i proprietari, la garanzia di un maggiore livello d’utilizzo delle loro capacità. Sino a tutto il 2009 il marchio “Domus Bonus” è stato assegnato a 385 appartamenti per un totale di 1.563 posti-letto disseminati un po’ su tutta l’Istria. Accanto ai classici appartamenti per le vacanze, il marchio “Domus Bonus”, come primo passo verso l’estensione dell’offerta di alloggi in affitto di qualità, riguarderà presto anche gli appartamenti-studio. Photo: Juraj Kopač Il wellness le rinomate Istarske toplice (www.istarske-toplice.hr), ovvero le Terme istriane, immerse nel bosco di Montona, fin dai tempi dell’antica Roma erano conosciute come stazione termale dotata d’acque curative. Vi si curano varie patologie delle vie respiratorie, del sistema locomotorio, stati postoperatori che interessano le ossa e le articolazioni, nonché alcune patologie croniche della gola e della pelle, così come alcune affezioni ginecologiche. Negli ultimi anni s’è assistito ad un vero e proprio “boom” del benessere in Istria, con l’apertura di nuovi centri wellness attrezzatissimi e dotati di un’ampia gamma di servizi: dalle terapie antistress con l’ausilio della musica, dei colori e degli aromi (aromaterapia), attraverso vari bagni, piscine ghiacciate, solarium e saune, sino ai trattamenti medici e cosmetici. L’offerta wellness d’Umago (Umag) contiene i principi della filosofia del buon vivere, con uno speciale angolo gastronomico à buffet basato esclusivamente su alimenti sani, l’incantevole vista del mare aperto ed il profumo della freschezza della natura circostante. L’offerta wellness dell’Istraturist d’Umago comprende i seguenti alberghi: “Hotel Sol Coral” – “Coral Fusion Spa”, che offre trattamenti curativi esotici e massaggi basati sulle antiche tecniche orientali; “Hotel Sol Umag”, con vasche idromassaggio, saune tematiche e massaggi beauty nel suo elegante ed esclusivo centro wellness “Istrian Relax Village”; il centro wellness “The body Holiday”, operante in seno all’hotel “Sol Garden Istra”, offre, dal canto suo, tutta una serie di trattamenti rivitalizzanti e stimolanti per il corpo e la mente. 121 Press 2010 L’offerta wellness è diventata parte integrante dell’offerta d’ogni albergo di qualità; basti pensare al Valamar Diamant di Parenzo, all’hotel Croatia a Duga Uvala ed al Valsabbion nella Pješčana Uvala vicino a Pola. L’apertura di nuovi hotel a quattro e cinque stelle ha incrementato l’offerta istriana del benessere. Novità nell’offerta alberghiera Monte Mulini 5*, Rovigno: www.montemulinihotel.com Questo esclusivo boutique hotel, realizzato con un investimento di quasi 200 milioni di kune, risponde ai massimi standard qualitativi della clientela “luxury leisure”. Il Monte Mulini è stato inaugurato nel 2009 e dispone di 119 camere e suite modernamente arredate, tutte dotate di una splendida vista sul mare cristallino. L’inaugurazione dell’hotel è coincisa con l’apertura dei due eccellenti ristoranti fine dining: il “Mediterraneo” ed il “Wine Wault”, i quali, con la loro offerta focalizzata sull’enogastronomia d’alta classe, uniscono la tradizionale cucina francese ad una straordinaria carta dei vini con più di 560 etichette nazionali ed internazionali. Tra i contenuti dell’hotel “Monte Mulini”, spicca per la sua straordinaria qualità un esclusivo centro wellness che si sviluppa su tre piani su una superficie complessiva di 1.000 m2. Il centro è suddiviso in tre zone tematiche: la ZONA ART BEAUTY, la ZONA ART SPA e la ZONA ART ACTIV. Kempinski Adriatic Resort 5* - Savudrija www.kempinski-adriatic.com A Savudrija (Salvore) in agosto s’è svolta la cerimonia d’apertura del primo hotel Kempinski in Croazia: il “Kempinski hotel Adriatic”, che è anche il primo Golf & Spa Resort a cinque stelle del nostro paese. Il resort, realizzato nella tenuta dell’ex villa Skiper, comprende un lussuoso hotel a 5 stelle, 22 ville esclusive (con tanto di piscine riscaldate) ed il primo campo da golf da 18 buche in Croazia. L’hotel conta 186 camere e suite (due appartamenti presidenziali di 650 m2 ciascuno con piscina sulla terrazza), una zona Spa che s’estende per tremila metri quadrati, piscine esterne ed interne e tanti bar e ristoranti. Le ville, con una superficie compresa tra i 500 ed i 1.000 m2, vantano dotazioni esclusive. Le maggiori hanno addirittura una cantina, una sauna, un piccolo centro wellness e due piccoli appartamenti per il personale al seguito ed il servizio di maggiordomo. Il resort ha anche un marina con 38 punti d’ormeggio, capace d’accogliere anche megayacht di 50 m. Per la realizzazione del resort sono stati stanziati ben 190 milioni di euro. Hotel Istra 5* - Rovigno, Isola Rossa: www.maistra.hr Sull’Isola Rossa, a soli 15 minuti di traghetto da Rovigno, all’inizio del mese di settembre 2009 siamo stati testimoni dell’apertura del primo all-suite hotel in Croazia, realizzato grazie ad un investimento di 30 milioni di kune (oltre 4 milioni di euro). Ognuno dei suoi 32 appartamenti, oltre a vantare un design e dotazioni esclusive, è reso ancor più affascinate dall’incantevole vista sul mare e sull’arcipelago di Rovigno. Ma i pregi dell’hotel “Istra” non si limitano a questo: nella struttura, infatti, troviamo l’esclusivo centro wellness “Otok” ed alcuni lussuosi ristoranti, tanti impianti sportivi e belle sale per l’organizzazione di congressi. Hotel Palazzo 4* - Parenzo: www.hotel-palazzo.hr In luglio a Parenzo (Poreč) ha esordito l’hotel “Palazzo”, già hotel “Riviera”, il cui rinnovamento ha richiesto una spesa di cinque milioni di euro. Si tratta del più vecchio hotel cittadino, risalente al 1910 ed affacciato alla splendida riva parenzana. Il nuovo hotel “Palazzo”, con 70 camere e quattro appartamenti presidenziali, il maggiore dei quali misura 400 m2, unisce la tradizione alla modernità. La sua offerta comprende una piscina esterna aperta anche d’inverno, un ottimo ristorante, un centro Spa e wellness e tanto sport come il golf, il tennis e l’equitazione. Il turismo congressuale Gli alberghi istriani d’Umago, Parenzo, a Novigrad (Cittanova), Rovigno, Pola, Porto Albona (Rabac) e delle Brioni, ormai da anni, offrono eccellenti opportunità per l’organizzazione di simposi, congressi, seminari, gruppi di lavoro e meetings. A rendere l’offerta ancora più ricca contribuiranno senz’altro anche le strutture congressuali degli alberghi di nuova costruzione o rinnovati. Il “Kempinski Hotel Adriatic”, per esempio, dispone di un Centro congressi ubicato in riva al mare con ampie sale polivalenti e facilmente trasformabili, attrezzate con l’apparecchiatura audiovisiva più moderna ed internet WiFi. Tra esse segnaliamo una sala congressi da 250 posti con disposizione a platea e 150 posti con disposizione ad emiciclo, divisibile in due o tre sale minori perfettamente fonoisolate nelle quali è possibile organizzare banchetti da 200 invitati. La struttura dispone anche di piccole sale per meeting da 20 persone. Cresce l’interesse per il turismo rurale Con lo sviluppo dei servizi turistici nelle economie domestiche rurali dell’Istria, le varie realtà rurali vanno profilandosi per la loro specificità e la loro diversità organizzativa. Tali specificità sono condizionate dalle risorse disponibili, dalla saltuaria o costante presenza del proprietario nell’ambiente di prestazione dei servizi, dalla struttura dei servizi, dai modelli organizzativi e dalla produzione agricola. Partendo da questi dati di fatto, in Istria si profilano i seguenti tipi d’economie domestiche rurali: • • • • • agriturismi (15 unità) case campestri per le vacanze (143 unità) B&B di campagna (17 unità) alberghi campestri a conduzione familiare (10 unità) vacanze sulle strade del vino (5 unità) L’agriturismo è una forma di turismo organizzata nell’ambito di un’economia domestica rurale dove esiste una produzione agricola. Oltre all’alloggio, queste realtà offrono accoglienza anche ai gitanti di passaggio. Degna di nota è l’offerta gastronomica, comprendente specialità preparate con ingredienti di produzione propria. 122 Press 2010 Le case campestri per le vacanze sono tipiche case istriane, ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali locali ed impiegando soltanto materiali naturali originari dell’area. Gli ospiti, ai quali s’affitta l’intera casa con le pertinenze, godono della più assoluta riservatezza. Ma, se lo desiderano, possono anche intrattenersi con la gente locale. dell’olio d’oliva. I testi che descrivono ogni singolo percorso sono, inoltre, corredati da carte del luogo che riportano fedelmente gli itinerari segnalati. A Novigrad, poi, segnaliamo il tour panoramico serale in nave, grazie al quale potrete ammirare le mura medievali cittadine dal mare. Photo: Juraj Kopač B & B (bed & breakfast) di campagna - è il nome dato alle realtà rurali che, oltre all’alloggio, offrono anche una prima colazione preparata con cibi di produzione propria. Il proprietario e gli ospiti, ai quali solitamente sono riservate alcune camere con bagno, condividono la stessa abitazione. Gli alberghi campestri a conduzione familiare sono piccoli ed intimi alberghi spesso ospitati in antichi edifici rurali, con una capacità ricettiva massima di 35 posti-letto. Diretti di norma dallo stesso proprietario, anche queste strutture garantiscono l’interazione tra padrone di casa ed ospite. A parte i servizi altamente personalizzati, queste strutture offrono tante interessanti occasioni di svago. L’ospite, oltre ad usufruire dei servizi dell’hotel, è attratto in modo particolare dalla destinazione. Questi alberghi spesso vantano anche una limitata produzione alimentare. I campeggi Investimenti previsti per il 2010 Nei prossimi due anni la società alberghiera Maistra continuerà il suo ambizioso programma d’investimenti allo scopo di offrire una gamma di prodotti sempre più ampia ed una qualità sempre più alta, grazie alle quali, in futuro, cambierà il modo di percepire Rovigno, che sarà proposta come immancabile destinazione del turismo di lusso attiva 365 giorni l’anno. Nel 2009 sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo hotel “Lone”, il primo hotel design in Croazia per realizzare il quale saranno spesi ca. 300 milioni di kune. Presto riprenderanno i lavori al resort “Amarin”, dove si ha in programma di realizzare un wellness hotel che richiederà un investimento complessivo di 160 milioni di kune. L’Istria è una destinazione campeggistica con una lunga tradizione, nota agli amanti delle vacanze all’aria aperta d’ogni parte del mondo. Nel 2010 sono previsti ingenti investimenti nell’elevazione degli standard qualitativi dei servizi e degli alloggi nei campeggi croati. Tuttavia, quel che probabilmente rallegrerà gli ospiti più d’ogni altra cosa è la notizia che tutti i campeggi croati hanno deciso di abolire per il 2010 il pagamento della cosiddetta “tassa di prenotazione”. L’importo pagato da ogni ospite all’atto della prenotazione sarà restituito al momento dell’emissione della fattura. I campeggi istriani lo scorso anno hanno ricevuto tanti riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale da parte d’importanti enti ed associazioni di categoria, tra i quali spiccano l’Automobile Club di Germania, ossia l’ADAC, ed altre importanti associazioni europee come l’ANWB, l’ALAN ROGERS e la italiana Confedercampeggio. Il campeggio Park di Umago, ad esempio, nel 2009 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Superplatz” assegnato ogni anno dall’ADAC tedesco ed ancor più significativo se si pensa che ben il 31% dei campeggiatori che ogni anno visita la Croazia proviene proprio dalla Germania. L’Associazione Nazionale Campeggiatori della Croazia (www.camping.hr), che conta 160 strutture affiliate, annovera tra i migliori campeggi di mare ben 18 campeggi istriani. A Novigrad (Cittanova), in tema di turismo religioso, i lavori di risanamento e restauro della chiesa della Madonna del Carmelo hanno richiesto un investimento di 500 mila kune. Tra le novità in campo turistico, segnaliamo la pubblicazione della Guida gastronomica del cluster o regione turistica di Umago-Cittanova, comprendente i seguenti itinerari tematici: I borghi fortificati, Il Terrano istriano, La Malvasia istriana, Il Moscato di Momiano, L’olio d’oliva, Gli asparagi selvatici, Il tartufo bianco, I profumi del mare, Gli agriturismi e la cucina casereccia, con la segnalazione dei migliori ristoranti, le osterie (konobe), le strade del vino e le strade Le “stelle” dei campeggi croati Il campeggio Park Umag è il maggiore ed il migliore campeggio istriano. Immerso in un meraviglioso ambiente naturale, vanta alcune curatissime spiagge di ghiaia e pietre e mille occasioni di svago, tra le quali segnaliamo una piscina con piccole cascate e fortezze ed un eco-parco botanico ricco di vegetazione autoctona. A pochi chilometri sorge il famoso Stella Maris con tanti ristoranti, negozi ed impianti sportivi a disposizione degli ospiti del campeggio e dell’omonimo resort. Tra Umag (Umago) e Lovrečica troverete il tranquillo e discreto campeggio Finida, con calette Per vacanze sulle strade del vino s’intende l’offerta ristorativo-ricettiva d’economie domestiche (aziende familiari) specializzate nella produzione vitivinicola. La produzione vinicola e la consumazione del vino diventano, qui, prodotti turistici. Stante la vicinanza della cantina alla camera in cui l’ospite è alloggiato, in queste strutture è possibile dedicarsi alla degustazione enologica senza badare al tasso alcolico... 123 Press 2010 nascoste, spiagge di ghiaia e rocce e comode piattaforme cementate. Il campeggio Pineta sorge nella vicina Savudrija (Salvore), in prossimità del punto più occidentale della costa croata. Affacciato su un tratto di costa lungo un chilometro e mezzo, questo campeggio offre spiagge di ghiaia e sassi, ristoranti, una bella terrazza per le serate danzanti e la musica dal vivo, una pizzeria ed alcuni bar. Il campeggio Lanterna, tra Novigrad (Cittanova) e Poreč (Parenzo), s’affaccia su un tratto di costa lungo tre chilometri con tante spiagge di ghiaia. All’ombra di pini e querce, la struttura vanta due piscine con idromassaggio e tante altre occasioni per il divertimento. A due passi da Parenzo segnaliamo i campeggi Bijela uvala e Zelena laguna, la cui offerta sportivo-ricreativa e gastronomica è, secondo il parere dell’HUK, tra le più complete dell’Adriatico. Le spiagge d’entrambi i campeggi hanno un settore riservato ai naturisti. A due passi da Vrsar (Orsera) troviamo i campeggi Valkanela, Porto Sole ed Orsera, nelle cui immediate vicinanze sorge lo splendido parco di sculture del compianto artista croato Dušan Džamonja. Di fronte alle Isole Brioni (Brijuni), a due passi da Fažana (Fasana), segnaliamo la presenza del più recente centro turistico dell’Istria, il Bi Village, dotato di vari tipi d’unità ricettive riccamente attrezzate e di un grande villaggio d’appartamenti. I campeggi naturisti Tra tutte le strutture naturiste sparse lungo l’intera costa dell’Adriatico croato, i migliori e più popolari campeggi naturisti si trovano in Istria. In base alla valutazione della Federazione Naturista Internazionale (INF), il campeggio rovignese “Valalta” merita i giudizi più lusinghieri. Nell’intento di adeguarsi alle tendenze del naturismo e del turismo in generale, il “Valalta” offre tanti servizi esclusivi: un centro wellness, un marina, la birra prodotta dalla sua birreria, impianti igienico-sanitari, appartamenti e bungalow costantemente curati, e, novità assoluta in Istria, una bella spiaggia sabbiosa artificiale. Tra gli altri 11 campeggi naturisti ufficialmente riconosciuti, l’Associazione Naturisti Croati segnala, per la loro qualità, i campeggi “Solaris” di Parenzo e “Kanegra” di Umago. L’Istria è anche la regione che ospita il più vecchio campeggio naturista d’Europa, il “Koversada” d’Orsera (Vrsar), proteso su un’area di 120 ettari e con un tratto di costa lungo oltre cinque chilometri. Collegamenti Se la Croazia è il cuore dell’Europa, l’Istria, penisola a forma di cuore, può essere definita “la porta del Mediterraneo”, soprattutto per i cittadini dell’Europa centrale e settentrionale. Trieste e Lubiana si trovano praticamente a due passi, come Graz, del resto. Milano e Vienna distano circa 500 chilometri, Monaco di Baviera meno di 600. Le esigenze degli scambi internazionali e d’uno sviluppo economico sempre più frenetico, in particolar modo del turismo come uno degli assi portanti dello sviluppo della Regione Istriana, determinano la necessità di un’infrastruttura viaria di qualità. Per questo motivo, grandi sono gli sforzi per collegare tra loro le varie regioni croate ed inserire il paese in un più ampio contesto europeo. In questo senso, le infrastrutture stradali ed autostradali sono interessate da un rapido sviluppo per coprire le esigenze regionali e contribuire ad un più armonioso sviluppo delle aree costiere e dell’Istria interna. Senza dimenticare che, negli ultimi anni, crescono anche gli investimenti nella manutenzione e nella costruzione delle infrastrutture portuali. L’Ipsilon istriana I lavori di costruzione dell’autostrada “Ipsilon istriana” hanno avuto inizio nell’ottobre del 2008 e sono stati pianificati per fasi, in modo tale che lo sdoppiamento della rete stradale che copre l’intero territorio istriano possa concludersi nel più breve tempo possibile. La fine dei lavori, che prevedono un investimento di circa 313 milioni di euro, è attesa tra due anni e mezzo. La costruzione di quest’autostrada comporterà anche l’introduzione di un nuovo sistema di pagamento di tipo “chiuso”, nel senso che l’utente pagherà soltanto l’importo del pedaggio corrispondente al tratto d’autostrada effettivamente percorso. Nell’ambito di questi lavori, è prevista anche la costruzione, da parte della società concessionaria “Bina-Istra”, di due strade non comprese nel territorio oggetto della concessione, e perciò non soggette al pagamento del pedaggio e che, una volta costruite, saranno consegnate in gestione alla società “Hrvatske ceste”, o meglio all’ente che, a livello di Contea, si occupa della gestione stradale. Si tratta della strada di 1,5 km che collega il nodo d’Umago alla strada statale D200, in direzione dei varchi doganali Kaštel e Plovanija, e del tratto di 8 km che collega il nodo di Pula (Y istriana) a Pomer (Medulin) e che dovrebbe alleviare il problema del traffico in entrata a Pola. Il traffico aereo Risale al 1967, nel quadro di un piano di sviluppo turistico della Contea/Regione Istriana, l’apertura dell’aeroporto nazionale ed internazionale di Pula (Pola). La capacità ricettiva dell’aeroporto polesano è di 1.000.000 di passeggeri l’anno, mentre la capacità del terminal-passeggeri, risalente al 1989, è basata su un traffico atteso massimo di 10 aerei e di 5.000 viaggiatori contemporaneamente. L’aeroporto, in grado di accogliere velivoli di grandi dimensioni, grazie alle condizioni atmosferiche favorevoli ed alle sue buone caratteristiche tecnico-strutturali, rappresenta una soluzione alternativa non solo per la Croazia, ma anche per i paesi vicini. Attraverso l’aeroporto di Pola arriva in Croazia oltre il 50% dei passeggeri provenienti da Russia ed Ucraina. La cittadina di Vrsar (Orsera) ha un piccolo scalo aeroportuale, d’estate aperto anche ai voli internazionali, mentre la cittadina di Medulin (Medolino) è dotata di un piccolo aeroclub per aerei da turismo Per le esigenze del volo sportivo in deltaplano e parapendio sono impiegate anche le località di Karigador e Buzet (Pinguente). Il traffico marittimo La Contea Istriana vanta ben 445 km di costa marina. Il periodo di maggior splendore della marineria istriana coincide con il 1850, quando la monarchia austroungarica decise di costruire il suo principale porto militare a Pola. A quel tempo risale la costruzione dell’intera infrastruttura portuale polesana, le sue rive, i cantieri navali e gli argini. Con la 124 Press 2010 costruzione di argini e frangionde artificiali, e grazie alle sue caratteristiche naturali ed alla sua posizione geografica (il porto è naturalmente riparato ed il suo specchio d’acqua ha una buona profondità), il porto marittimo di Pola è annoverato tra i migliori porti naturali dell’Adriatico. La Contea Istriana comprende ben sette porti di rilevanza regionale: Pula, Brijuni, Rovinj, Poreč, Novigrad, Umag e Plomin. Linee marittime collegano continuamente l’Istria all’isola di Cres (Cherso) mediante traghetti che coprono la tratta Brestova-Porozina. Tra le altre linee-passeggeri, segnaliamo quella che collega Pola a Lussinpiccolo e Zara, a carattere stagionale, ed alcune linee turistiche navali, anch’esse a carattere turistico, che collegano l’Istria (precisamente i centri turistici di Parenzo, Rovigno, Umago e Pola) con le città di Venezia e Trieste. Le cose di cui andiamo fieri I nostri ospiti più illustri L’Istria vanta da sempre estimatori di fama mondiale: dal sommo poeta Dante Alighieri, attraverso il celebre batteriologo Robert Koch, il quale, all’alba del XX secolo, debellò la malaria dalla penisola, sino al grande scrittore tedesco Thomas Mann. A Pola visse per qualche tempo anche lo scrittore irlandese James Joyce. Josip Broz Tito, che dopo la fine della II guerra mondiale ebbe il merito di mantenere l’Istria dentro i confini dell’allora costituenda Jugoslavia, amava villeggiare in Istria. Solitamente dimorava nella sua residenza sulle Brioni, dove ospitava statisti di tutto il mondo ed i più bei nomi del jet-set d’allora, oltre ad essere ospite fisso del festival cinematografico di Pola. Negli ultimi anni le Brioni hanno accolto, tra gli altri, la principessa Carolina Ranieri di Monaco e la sua famiglia, Naomi Campbell, John Malkovich e tanti altri. I fratelli Ralf e Michael Schumacher hanno acquistato ville da alcuni milioni di euro nei pressi di Buie ed Umago, mentre le campagne di Tinjan (Antignana) sono state scelte dal barone austriaco Friedrich Mayer Meinhof di Salisburgo. Il celebre attore americano Nicolas Cage, nel mese di febbraio 2009, ha girato alcune scene del suo nuovo film “Seasons of the Witch” nel Parco naturale Kamenjak (Punta Corrente). Anche se qasi tutto il film è stato ambientato tra Austria ed Ungheria, l’Istria, e più precisamente la località di Punta Corrente, nei pressi di Pola, è stata scelta per girare le sequenze del film in cui Cage appare nella veste di naufrago. Le scene sono state rese ancora più credibili dal mare, le cui impetuose onde hanno caratterizzato il paesaggio marino durante tutte le riprese. Aggiungiamo che la storia del film, diretto da Dominic Sena, è ambientata nel XIV secolo e che, accanto a Nicolas Cage, recita un cast internazionale di tutto rispetto con nomi del calibro di Ron Periman, Stephen Campbell Moore, Robbie Sheehan, Claire Foy, Stephen Graham ed altri. Il film uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel 2010. I piccoli borghi istriani di Motovun (Montona), Grožnjan (Grisignana), Buje (Buie) e Draguć (Draguccio) si sono prestati a fare da sfondo alle riprese del film “Red Tails”, diretto dal grande regista George Lucas. Si tratta del primo progetto cinematografico che porta la firma del grande cineasta statunitense dopo la saga di “Guerre stellari”, con la quale ha conquistato il mondo intero. Mentre le scene d’interni saranno girate in alcuni studi cinematografici nella Repubblica Ceca, la Croazia e l’Istria sono state scelte come set per le riprese esterne. Per l’occasione, i borghi istriani sono stati “camuffati” da paesini di un Meridione italiano di circa 60 anni fa. Tra le stelle del mondo musicale e dello sport che, nel 2009, sono state di scena in Istria, ricordiamo soltanto i nomi di maggiore richiamo. Nell’Arena di Pola si sono esibiti Elton John, Michael Bolton e Sinead O’Connor, mentre Paul Young ha allietato il pubblico di Rovigno nella notte della festa di fine estate. Il torneo ATP di Umago ha richiamato alcuni dei più bei nomi del tennis maschile mondiale, da Nikolaj Davidenko a David Ferrer, Novak Đoković e Mario Ančić. Al festival di musica jazz di Grožnjan (Grisignana) hanno partecipato stelle di prima grandezza come Georgie Fame ed il bluesmaher Ian Seagal, mentre la “Jazzbina” polesana ha ospitato Sam Paglia, noto anche come “il padrino lounge italiano”. Il canto diafonico ad intervalli stretti sotto l’egida dell’UNESCO Nella lista del patrimonio culturale dell’umanità, che conta centinaia di beni naturali e culturali, l’UNESCO quest’anno ha inserito anche, tra i beni della cultura immateriale, il canto diafonico ad intervalli stretti (detto “na tanko i debelo”) dell’Istria e della regione del Hrvatsko Primorje. Si tratta di uno stile composito che comprende il canto tradizionale e la musica delle roženice, rintracciabile in Istria, nel Hrvatsko Primorje e su una parte delle isole dell’Adriatico settentrionale. La versione più autentica è quella che vede cantare due voci maschili, delle quali una canta con un registro normale, mentre l’altra canta in falsetto e ricorda il suono delle piccole (tanke) roženice. Sono proposte anche versioni con la combinazione di due voci maschili e femminili o esclusivamente femminili. Un regalo originale ed un bel souvenir La storia del souvenir istriano I souvenir originali tipicamente istriani sono oggetti che, accanto alla loro semplicità, parlano tanto dell’Istria quanto della sua gente. Suscitano grande interesse perché sono spesso espressione del connubio tra tradizione e modernità. I produttori di questi souvenir, alla ricerca del modo mediante il quale esprimere al meglio la specificità istriana, si sono spesso rivolti al patrimonio della tradizione: i kažuni, i costumi della tradizione, le bukalete, le hiže, le sopele, vari tipi di decorazioni, la capra ed il bovino boškarin. Sono questi soltanto alcuni dei motivi che dai campi, dalle osterie e dalle masserie, sotto forma di souvenir, riempiono le bancarelle delle fiere, offerti alla vendita come simboli dell’Istria. 125 Press 2010 I muretti a secco ed i kažuni La gente che viveva in Istria un centinaio d’anni fa ed oltre, generalmente lavorava la terra. Spesso era costretta a strapparla letteralmente alla pietra, che s’estraeva e raccoglieva per delimitare i terreni di proprietà. I massi più grandi erano posati su un consistente basamento di pietra, e su di essi si costruiva il muretto a secco, la grandezza delle cui pietre andava diminuendo verso la sua sommità. Nacquero così i chilometri di muretti a secco che, tutt’oggi, grazie alla loro armonia, suscitano ammirazione. Il kažun è un piccolo riparo campestre anch’esso murato a secco, senza l’impiego, cioè, d’alcun materiale legante. Oltre che come riparo, serviva anche per sorvegliare i campi e le vigne alla vigilia della raccolta o della vendemmia. L’origine del kažun non è riconducibile ad un determinato gruppo etnico, perché questo genere di edificio è di gran lunga più remoto di qualsiasi civiltà che abbia colonizzato la penisola istriana. I kažuni sono presenti soprattutto nell’Istria meridionale ed occidentale e sono uno dei simboli più noti della penisola. La bukaleta, un souvenir con l’anima La tradizione dei maestri vasai in Istria era presente e rinomata nelle aree attorno a Labin (Albona) ed a Buzet (Pinguente). I nomi più popolari dei recipienti per le bevande erano barilica, kijanta, tikva e bukaleta. Le bukalete (una sorta di piccolo boccale) erano rare e costose, e venivano ordinate ai maestri vasai in occasione delle nozze e di determinate ricorrenze. Nei secoli il suo aspetto esteriore non è cambiato di molto: la sua parte inferiore bombata, nata sul tornio del vasaio, va a restringersi verso l’alto a formare un collo che, allargandosi, presenta un foro. La bukaleta doveva avere un manico ed un beccuccio mediante il quale versare liquido in essa contenuto. La “zuppa” di vino rosso L’Istrarska supa (lett. zuppa istriana) è da sempre parte della tavola istriana. Nella bukaleta, solitamente in terracotta, si versano 9 decilitri di vino rosso temperato (Terrano o Borgognone). S’aggiunge un cucchiaino di zucchero, olio d’oliva, un pizzico di pepe e fette di pane appena tostato. Vi s’immerge un cucchiaio e, se lo si desidera, si consuma “all’istriana”, cioè ci si passa la bukaleta in circolo, come fosse un “calumet della pace”. Salute! Storie, leggende e miti La corona del re Tomislav Secondo una leggenda, nella dolce cala di Blaz, ricca di sorgenti d’acqua dolce, sarebbe rimasto nascosto un simbolo regale appartenente al re croato Tomislav. Nelle guerre per la corona croato-ungara, svoltesi nel XV secolo, le varie fazioni ed etnie in lotta sostenevano ciascuna il proprio candidato; tuttavia, siccome il re dello stato comune avrebbe dovuto essere incoronato sia con la corona ungherese di santo Stefano, sia con la corona croata del re Tomislav, per ottenere la vittoria era necessario possedere entrambe le corone. Fu così che partirono due flotte distinte, una con le insegne reali croate, l’altra con le insegne reali ungheresi, entrambe dirette verso il Regno di Napoli, il cui re era destinato a ricevere l’investimento conteso. Le due flotte si scontrarono nei pressi del golfo del Quarnero. La nave che trasportava la corona del re croato Tomislav riparò nel golfo di Raša. Che ne fu della corona? Non esiste fonte scritta che ci sveli il mistero. Trecento anni più tardi registriamo, tuttavia, un curioso caso nel paesino di Belavići. Il legato veneziano, in visita ai villaggi ed ai borghi istriani per raccogliere le imposte, si fermò a desinare, come sua abitudine, dal signore del posto, un tale Grga Belavić. Quando i fumi del vino avevano preso il sopravvento, il padrone di casa s’allontanò per un istante, per riapparire poco dopo davanti agli occhi dei suoi illustri commensali, con tanto di corona reale, scettro, mantello e con tutti gli altri simboli della corona. Il mattino seguente, quando i fumi dell’alcol era svaniti, il legato veneziano, che si ricordava vagamente quel che era successo la notte precedente, chiese lumi al signore locale. Questi negò tutto con decisione. In conclusione: sarà vero che la corona del re Tomislav si trova ancor oggi nel paesino di Belavići, o meglio nella cala Blaz, o da qualche altra parte in questo lembo dell’Istria? 126 Press 2010 Le Bandiere blu nella Regione Istriana sventolano su 43 spiagge e 3 marina. 1. ACI MARINA UMAG 2. Spiaggia del campeggio Polari, Rovinj 3. Spiaggia del campeggio Sirena, Novigrad 4. Spiaggia Borik, Poreč 5. Spiaggia Brulo, Poreč 6. Spiaggia Katoro, Umag 7. Marina Parentium, Poreč 8. Spiaggia del campeggio Bijela Uvala, Poreč 9. Spiaggia del campeggio Istra Funtana, Vrsar 10. Spiaggia del campeggio Koversada, Vrsar 11. Spiaggia del campeggio Mareda, Novigrad 12. Spiaggia del campeggio Porto Sole, Vrsar 13. Spiaggia del campeggio Ulika, Poreč 14. Spiaggia del campeggio Vestar, Rovinj 15. Spiaggia del campeggio ZELENA LAGUNA, Poreč 16. Spiaggia Amarin, Rovinj 17. Spiaggia Ambrela, Pula 18. Spiaggia Bi val, Fažana 19. Spiaggia Brioni, Pula 20. Spiaggia Crnika campeggio Lanterna, Poreč 21. Spiaggia del Parco giochi per bambini, Fažana 22. Spiaggia Donji Špadići, Poreč 23. Spiaggia Galeb campeggio Solaris, Poreč 24. Spiaggia Girandella, Rabac 25. Spiaggia Gradsko kupalište Poreč 26. Spiaggia Histria, Pula 27. Spiaggia del complesso alberghiero Bellevue, Poreč 28. Spiaggia Lanterna, Rabac 29. Spiaggia Maslinica, Rabac 30. Spiaggia Olivia, Poreč 31. Spiaggia Skiper, Umag 32. Spiaggia Špadići – Materada, Poreč 33. Spiaggia Sv. Andrija, Rovinj 34. Spiaggia Resort Belvedere, Vrsar 35. Spiaggia Vala, Vrsar 36. Spiaggia Valeta, Poreč 37. Spiaggia dell’hotel Delfin, Vrsar 38. Spiaggia dell’hotel Galijot, Poreč 39. Spiaggia dell’hotel PC Lotosi, Poreč 40. Spiaggia dell’hotel Maestral, Novigrad 41. Spiaggia dell’hotel Parentium, Poreč 42. Spiaggia Kanova, Umag 43. Spiaggia St. Andrea, Rabac 44. Tehnomont marina Veruda, Pula 45. Spiaggia del campeggio Valkanela, Vrsar 46. Spiaggia del resort Villas Rubin, Rovinj www.istra.hr; www.istra.com; www.istria-gourmet.com; www.istria-bike.com; www.istra-istria.hr; http://more.istra-istria.hr; www.airport-pula.com; www.bina-istra.hr; www.hak.hr; www.autotrans.hr; www.brioni.hr; www.fils.hr; www.pulapromet.hr; www.venezialines.com; www.usticalines.it; www.jadrolinija.hr; www.dialysisholiday.org; 127 Press 2010 Dalmazija - Zara www.zadar.hr Photo: Romeo Ibrišević Il patrimonio naturale La parte settentrionale della costa della Dalmazia, con il maggiore centro urbano coincidente con Zara (Zadar), città con una storia lunga tre millenni, è chiamata anche “la porta dei parchi nazionali” perché sorge proprio sulla soglia di cinque parchi nazionali croati: della Paklenica, delle Cascate della Krka, dei Laghi di Plitvice, del Velebit settentrionale e delle Isole Kornati (Incoronate). Così vicini da poter essere visitati in una sola giornata, ognuno di essi ha luoghi di straordinaria bellezza. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la Dalmazia di Zara (Zadar), sul mercato internazionale, si proporrà come “Adriatico incantevole”, costruendo la propria immagine su un mondo d’isole e di parchi naturali. Confrontata con le altre regioni della Dalmazia, quella di Zara si distinguerà per lo spirito solitario ed incontaminato dei suoi luoghi per una vacanza alla “Robinson Crusoe”. Ma andiamo per ordine. I canyon Velika e Mala Paklenica, con una rete di sentieri di montagna e pareti rocciose ideali per l’arrampicata libera, a pochi chilometri dalla costa del mare, rappresentano un luogo di grande attrazione per tutti gli amanti della natura selvaggia, per i gitanti e gli amanti dell’avventura. La flora e la fauna di quest’area spiccano per la vegetazione tutta arbusti, tipica delle zone brulle e rocciose, e per oltre 4.000 specie animali censite. Fatta di roccia calcarea e di dolomite, la Paklenica è un mondo di fenomeni carsici, in particolare di grotte e caverne, tra le quali spicca, per grandezza e ricchezza, la grotta Manita peć (www.paklenica.hr). Il Parco nazionale Plaklenica comprende anche una parte del territorio del Parco naturale Velebit, proclamato dall’UNESCO Riserva mondiale della biosfera (www.velebit.hr). Photo: Milan Babić Il Parco nazionale Paklenica (www.paklenica.hr) è un’insolita area di mare e di montagna. Ricco di boschi naturali di faggi, pini neri e pini nani, è anche l’habitat naturale di una specie vegetale endemica che risponde al nome latino di Arenaria orbicularis (in croato “pjeskarica”) e di altre specie vegetali ed animali rare. Ricchissimo di formazioni carsiche, è notissimo per la Mala e Velika Paklenica. Il PN Paklenica, istituto nel 1949, occupa una superficie di 96 km2. La sua cima più alta è il Vaganski vrh (1757 m), la cui area è stata proclamata parco nazionale nel 1949. Da qualche anno a questa parte, il parco è il teatro di un evento davvero unico al mondo: si tratta del BIG WALL SPEED CLIMBING, una gara di arrampicata libera a tempo su grandi pareti rocciose, tradizionalmente organizzata per il Primo maggio ed alla quale partecipano appassionati provenienti da tutto il mondo. La parte più verde delle Kornati dà vita al Parco naturale Telašćica (www.telascica.hr), una delle più sicure insenature naturali per i diportisti dell’Adriatico, ma anche luogo di un fenomeno naturale eccezionale: il lago salato di Mir, la cui acqua è più calda di quella del mare! La vegetazione mediterranea delle soavi piane carsiche costituisce l’habitat naturale dei mufloni, ma rappresenta anche un piacevole luogo di riposo e di caccia conosciuto ed apprezzato sin dai tempi dell’antica Roma. Il lago Vransko jezero (www.vransko-jezero.hr), con la sua riserva ornitologica, è il maggiore lago naturale della Croazia. Distante dal mare in alcuni punti soltanto 800 metri, vanta l’unico habitat naturale dell’airone della regione costiera croata, mentre il lago abbonda di pesce d’acqua dolce e d’anguille, la cui presenza è favorita dal fatto che le sue acque si mescolano con quella salata del mare. I visitatori della riserva, noleggiata una barca a remi, per pescare devono munirsi del permesso di pesca rilasciato dalla direzione del parco. Un tale paesaggio, ricco di cime montane ed insenature marine, offre, come nessun altro, tante possibilità di una vacanza attiva organizzata da agenzie specializ- 128 Press 2010 Photo: Ivo Pervan zate o su iniziativa individuale. Quest’area si presta a belle pedalate per i numerosi itinerari ciclistici lungo il mare od in montagna, oppure alla pratica del trekking, del parapendio, dell’arrampicata libera o delle attività speleologiche. Il patrimonio storico-culturale la cultura e la storia, proprio come la natura, sono state veramente munifiche nei confronti della regione turistica zaratina, abitata da ben tre millenni. Zara (Zadar) www.tzzadar.hr; www.visitzadar.net Per secoli capoluogo della Dalmazia, oggi è uno dei centri più importanti della regione, una città con un patrimonio monumentale di rilievo mondiale ammirabile in ogni suo angolo. Zara deve la propria suggestività anche alla sua posizione geografica, nata com’è al centro della costa adriatica ed attorniata da ben quattro parchi nazionali. Zara, città di 90.000 abitanti, è considerata il centro amministrativo, economico, accademico, culturale e politico dell’intera regione della Dalmazia settentrionale. Grazie alla sua ottima posizione geografica, vanta un clima mite tipicamente mediterraneo: la temperatura atmosferica media è di 25°C d’estate e di 7°C d’inverno, mentre la temperatura media estiva del mare è di 23°C. Diventata capoluogo della Dalmazia nel VII secolo, restò tale sino al 1918. Accanto ala bellezza delle viuzze lastricate della penisola (vero cuore della città vecchia zaratina), Zara è resa bella anche dalla chiesa tutta di pietra di San Donato (IX secolo), dal maggiore foro romano oggetto di scavi su questa sponda dell’Adriatico, da alcune perle romaniche, come le chiese di Sant’Anastasia (Sv. Stošija) del XIII secolo e di San Crisogono (Sv. Krševan) del XII secolo, e poi dalla chiesa di San Simone (Sv. Šime), con un reliquiario medievale d’argento dorato a forma di scrigno contenente le spoglie del santo e risalente al 1380. Zara vanta la più antica università croata, fondata nel 1396, cosa che la inserisce di diritto nel novero delle città universitarie più antiche d’Europa. L’“Organo marino” (Morske orgulje), questo miracolo architettonico costruito sulla riva cittadina, è diventato l’icona Photo: Ivo Pervan più riconoscibile della Zara contemporanea. Le onde marine, scorrendo attraverso le canne dell’organo piazzate sotto il livello del mare, creano un suono incredibile, una vera e propria “musica del mare” che riempie conla sua melodia l’aria del grande spazio della passeggiata lungomare. Il “Saluto al Sole”, opera di Nikola Bašić, lo stesso architetto che ha progettato l’“Organo marino”, risplende sull’estremità della penisola zaratina. Quest’installazione consta di trecento lastre in vetro multistrato poste, al medesimo livello del lastricato che ricopre la riva, a forma di cerchio con un diametro di 22 metri. Il “Saluto al Sole” è stato ideato come installazione spaziale a forma d’anfiteatro, attorno al quale, su blocchi di pietra, sono raffigurati, in maniera stilizzata, l’intero sistema solare e le orbite dei vari pianeti. Proprio da questo punto della riva zaratina è possibile godere, secondo la testimonianza del grande Alfred Hitchock, “del più bel tramonto del mondo”. La regione di Zara conserva a Nin (www.nin.hr), centro urbano a 18 chilometri da Zara, prima città regia e culla dello Stato croato, una vecchia chiesetta di dodici secoli fa, la chiesa di Santa Croce, conosciuta anche come “la più piccola cattedrale del mondo”. Lunga appena 36 passi, la chiesetta di Nin fu eretta secondo la posizione che il sole assume nel cielo durante l’anno, fungendo, quindi, da orologio, da calendario e, naturalmente, da luogo di culto. Biograd na moru (www.tzg-biograd.hr) acquisì importanza tra le città regie croate tra i secoli X e XII come sede dell’incoronazione del primo re croato-ungarico Koloman (Colomano). Oggi è una tipica cittadina costiera dedita al turismo. Anche grazie alla sua posizione geografica, ubicata com’è proprio al centro del canale di Pašman, Biograd na moru si profila come un importante centro del turismo nautico e luogo di convergenza dei diportisti di tutt’Europa. In città operano 4 sezioni museali: archeologica, etnografica, pittorica e storica. L’allestimento più interessante è rappresentato dal carico di una nave del XVI secolo, unico nel suo genere nell’Adriatico. Contiene oltre 10 mila oggetti d’inestimabile valore storico-artistico. Biograd è il punto di partenza dell’itinerario tematico “Per le Sidraga e Luka medievali” che abbraccia le aree di Biograd e di Benkovac. Con questo tragitto di 7 ore si desidera avvicinare il turista al patrimonio naturale e storico-culturale di questa terra. 129 Press 2010 Photo: Juraj Kopač L’offerta culturale La parte storica della città di Zara è un luogo d’irresistibile fascino per tutti gli amanti delle bellezze storico-culturali. Da non perdere assolutamente la chiesa di San Donato, simbolo della città, ed i seguenti musei zaratini: la mostra permanente d’arte sacra “L’oro e l’argento della città di Zara”, ospitata nel complesso del monastero delle monache benedettine di Santa Maria; il Museo archeologico di Zara (fondato nel 1830), uno dei più antichi e significativi della Croazia, con circa 80 mila reperti archeologici dal Neolitico al Medioevo; poi il Museo Nazionale con una Galleria d’arte e la Sezione di scienze naturali; il Museo del mare, che illustra lo sviluppo della marineria nella Dalmazia settentrionale; e, per concludere, il recentissimo Museo del vetro antico, con la maggiore collezione di oggetti in vetro dell’antichità di questo lembo d’Europa (con datazioni che vanno dall’alba dell’Impero Romano alla tarda antichità, ossia dal I al V secolo d.C.). Il tesoro della chiesa parrocchiale “L’oro e l’argento della città di Nin” si trova su un isolotto storico adiacente alla chiesa parrocchiale di Sant’Anselmo. Custodisce le più antiche e preziose reliquie della storia ecclesiastica croata. Il Museo degli oggetti antichi di Nin – L’allestimento odierno, esposto in sette spazi indipendenti, comprende ogni periodo storico significativo per lo sviluppo di Nin, ognuno di essi suddiviso in più unità tematiche ed accompagnato da abbondante materiale archeologico, leggende, ricostruzioni, modelli in scala, fotografie e cartine. Nel museo è possibile ammirare la ricostruzione di due barche croate delle origini: la Condura Croatica, trovata a Nin, e la Serilia liburnica, trovata nel porto dell’antica Aenone (Nin), in prossimità dell’odierno villaggio turistico “Zaton”. La regione di Zara, per la frastagliosità delle sue coste, è amatissima dai diportisti. Anche le isole zaratine vantano un ricchissimo patrimonio storico. Tra esse spicca l’isola di Pašman con due importanti luoghi sacri: un convento francescano del XIV-XVIII secolo ed un monastero benedettino del XII-XV secolo. Quest’ultimo spicca per essere l’unico monastero benedettino tutt’ora attivo in Croazia, per la sua preziosa collezione di antichi dipinti e per l’amenità della sua ubicazione. Un altro bel convento francescano, stavolta del XV secolo, si trova sull’isola di Ugljan (Ugliana), più precisamente sull’isolotto di Galevac. Le tante isole dell’arcipelago zaratino ospitano anche antiche fortezze. Tra esse spiccano la Kaštelina sull’isola di Vir, Sveti Mihovil (San Michele) su Ugljan, la Toreta sull’isola di Silba, mentre a Veli rat, sull’isola di Dugi otok (Isola lunga), si trova uno dei più bei fari della Croazia. Tra tutte le isole zaratine, tuttavia, è Pag (Pago) a vantare il patrimonio culturale più prezioso. Pag, isola di sale, formaggio e merletti, è unita alla terraferma mediante un ponte accanto al quale è visibile una bella torre antica. Il centro storico cittadino, risalente al XV secolo, è noto per la sua bella rete viaria, opera del lavoro di pianificazione urbanistica del famoso architetto croato Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini o Giorgio da Sebenico). Al suo centro è possibile ammirare la chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, anch’essa risalente al XV secolo. Anche l’entroterra di Zara, con le aree dei Ravni kotari e della Bukovica, abbonda di beni culturali di gran valore. Basti pensare agli edifici storici lasciati sul suolo croato dai cavalieri Templari e Giovanniti. Scelta la città di Vrana quale loro sede, i priori di Vrana svolsero un ruolo chiave nel gestire e governare lo stato croato medievale, almeno sino al XVI secolo, quando la città cadde nelle mani delle truppe turche. L’offerta artistico-ricreativa Ai tanti festival della regione, tra i quali spiccano “L’estate teatrale zaratina”, “L’estate di Pag”, “Zara dei sogni”, “Serate musicali a San Donato”, “Mitra Zonata”, il festival dell’Organo marino, il “Kalelargart” (un festival degli artisti di strada), “The garden festival” (un festival di musica elettronica), il “Millennium Jump” (manifestazione legata al mare ed a Zara, il cui evento più noto è il tuffo di massa dalla Riva zaratina), e tanti altri ancora, durante i mesi estivi s’aggiungono anche numerosi e divertenti spettacoli che colmano le vie di gente, di canzoni dalmate e di mille consuetudini legate alla tradizione. Una delle più suggestive è senz’altro la “Notte del plenilunio”, un festival incentrato sul patrimonio ispirato alla vita dei pescatori ed alla gastronomia non solo della regione di Zara, ma anche delle isole e dell’entroterra. Per l’occasione, il centro di Zara viene allegramente invaso dai canti e dai balli sino all’alba, l’illuminazione pubblica viene spenta e la città s’illumina soltanto della luce della Luna, delle fiaccole e delle lanterne. Durante il carnevale invernale, nel corso del “carnevale estivo” o nel cuore dell’alta stagione, sull’isola di Pag si svolge un ricco programma di cultura, divertimento ed arte. La lunga spiaggia ghiaiosa di Zrće, sull’isola di Pag, sinonimo di pazzo divertimento estivo, merita davvero l’appellativo di “Ibiza croata”. Nel cuore della stagione estiva questa spiaggia può accogliere diverse migliaia di bagnanti. Zrće offre la possibilità di praticare tanti sport ed è stracolma d’ottimi locali per il divertimento e la ristorazione. Le discoteche “Aquarius”, “Calypso” e “Papaya” ed una costellazione di locali più piccoli offrono occasioni di divertimento non-stop. Sulla spiaggia Zrće, inoltre, sventola la Bandiera blu, il che significa che i bagnanti dispongono di un bel mare pulito, ottimi servizi (docce, WC e servizio di salvataggio) e di una spiaggia piena di occasioni per il divertimento. A Kali, località sull’isola di Ugljan (Ugliana), nelle notti estive di pleni- 130 Press 2010 lunio si tengono le “Kualjske ribarske noći-Tunuara”, una manifestazione ideata per raccontare la vita ed i costumi dell’umile gente di questo paese isolano il quale, nonostante le sue modestissime dimensioni, è considerato da oltre mezzo secolo il maggiore centro di pesca sulla sponda croata dell’Adriatico. La città di Biograd è nota per le sue manifestazioni culturali, tra le quali ricordiamo il “Festival dei cibi, delle bevande, delle delizie gastronomiche, dei souvenir e del folclore più autentici”, il “Festival estivo di Biograd”, la “Notte di Biograd” e la fiera nautica “Biograd boat and charter show”. Photo: HTZ L’angolo gastronomico Il formaggio pecorino di Pag, segno distintivo dell’isola di Pag. Il formaggio pecorino di Pag è uno dei simboli dell’isola conosciuto anche oltre frontiera. La particolarità del pecorino di Pag, che lo rende così differente dagli altri formaggi, sono la sua durezza e la sua salinità, e non la sofisticatezza della tecnologia di produzione. Le pecore di Pag vengono allevate sulle radure montane dell’isola, sulle quali cresce un’erba costantemente esposta alla bora, ricca di salsedine e di oli eterici. Proprio grazie a questo tipo d’alimentazione, il formaggio di Pag ha un aroma specifico e riconoscibile. Il pecorino giovane, molto più molle e leggero, può essere acquistato nei primi mesi invernali e primaverili, mentre quello più stagionato è ottimo anche grattugiato. La carne d’agnello di Pag – una rara delizia La vera delizia della tavola zaratina della tradizione sono le specialità a base di carne d’agnello, in particolar modo quella proveniente dall’isola di Pag (Pago), dove le pecore pascolano prati d’erba medicinale resa salata dal sale del mare trasportato dalla bora e ricca d’oli eterici che danno alle loro carni, ma anche al latte, un sapore tutto speciale. E se la carne d’agnello, sinonimo dell’alta gastronomia, viene preceduta da un antipasto di formaggio pecorino di Pag, il più premiato formaggio croato in Europa, e di prosciutto crudo di Posedarje essiccato alla bora, allora il piacere gastronomico sarà completo. Il tutto accompagnato dai frutti della terra dei Ravni kotari, regione dell’entroterra resa fertilissima grazie alla costa ed alle isole le quali, disposte su quattro file parallele, la riparano dai forti venti provenienti dal mare. La centenaria tradizione del prosciutto crudo dalmata di Posedarje Il prosciutto crudo di Posedarje si produce nelle aziende alimentari locali secondo un procedimento basato sulla tradizione centenaria degli insaccati dalmati. La produzione tradizionale, con un accento particolare al procedimento dell’asciugatura alla bora del Velebit intrisa dell’aroma della vegetazione della Dalmazia, conferisce al prosciutto un aroma ed un gusto speciali. L’olio d’oliva di produzione artigianale, una tradizione di duemila anni La regione zaratina possiede centinaia di migliaia d’olivi che danno un olio di un aroma e di una qualità fuori dal comune. La tradizione dell’olivicoltura, da queste parti, risale a più di duemila anni fa, cosa testimoniata anche dai resti dei rudimentali macchinari di un oleificio nella località di Muline, sull’isola d’Ugljan (Ugliana). L’olio d’oliva è impiegato prevalentemente come condimento delle specialità di mare e delle verdure bollite. Il segreto del liquore degli imperatori e dei re Il Maraschino, un liquore da dessert che da secoli viene prodotto proprio a Zara da una specie autoctona di visciola marasca, in base ad una ricetta originale mai svelata. Questo antico e glorioso stabilimento custodisce nei suoi archivi tanti aneddoti interessanti legati alla storia del liquore zaratino. Il Maraschino s’esportava tradizionalmente in tutta Europa; richiestissimo dalle corti imperiali e reali fin dal XVIII secolo, con esso brindarono alcuni tra i più potenti della terra. Napoleone Bonaparte, conquistatore del XIX secolo per antonomasia, “conquistato” dal Maraschino, amava berlo come digestivo dopo il pranzo o la cena. Tra i suoi estimatori, ricordiamo i sovrani francesi Luigi XVIII, Carlo X e Luigi Filippo, nonché lo zar russo Nicola I. Il re inglese Giorgio IV inviò a Zara le sue navi da guerra affinché caricassero un prezioso carico di centinaia di casse di Maraschino per la corte londinese e per i governatori di Malta e Corfù. Nel 1871 altre navi inglesi, stavolta mandate dalla regina Vittoria, imbarcarono un gran contingente del liquore zaratino. Un altro aneddoto racconta che, il 26 settembre 1887, lo stabilimento del Maraschino ebbe l’onore d’ospitare il Principe di Galles (noto come re Giorgio V), di passaggio da Zara, il quale si premurò di consegnare personalmente un cospicuo ordine della famosa specialità dalmata. Consumato al bar del leggendario Titanic in occasione del suo unico viaggio, del Maraschino scrisse anche Honoré de Balzac nel romanzo “Un début dans la vie” del 1842. Il šokol è un prodotto tipico legato da secoli a Nin ed al suo territorio e vanta tante ricette quante sono le famiglie che lo producono. Il šokol, le cui origini risalgono al XVII secolo, si prepara usando la coppa del maiale e seguendo un procedimento simile a quello previsto per la produzione del prosciutto crudo: viene lasciato marinare nel sale marino dai tre ai sette giorni, dopodichè si immerge nel vino rosso cotto ed, infine, s’avvolge e si “stecca” con varie spezie (pepe, chiodi di garofano, noce moscata). Inserito in un particolare budello e legato con lo spago, viene prima affumicato 131 Press 2010 per alcuni giorni, poi essiccato alla bora. Dopo alcuni mesi d’essiccazione in un locale ben areato, il šokol è pronto per essere consumato. È interessante notare come sia impossibile produrre due šokol identici. Ciò dipende dai segreti legati alla lavorazione delle carni, certo, ma è la bora che soffia nei mesi invernali a rappresentare l’elemento determinante per la qualità di questo straordinario prodotto tipico. UN’offerta ricettiva varia e di buona qualità Zara e dintorni (Borik, Puntamika, Diklo e Petrčane) vantano tanti alberghi e centri per il divertimento. Gli alberghi di Zara sono solitamente ottimi, con servizi e contenuti che vanno dalle piscine ed i campi da tennis, sino agli impianti per il beach volley. L’hotel “Bastion” è il primo albergo aperto nel centro storico cittadino (ossia sulla penisola zaratina) negli ultimi vent’anni. Si tratta di un boutique hotel a 4 stelle, arredato con estremo gusto e con tanto di ristorante, sala congressi e camere e suite dotate d’ogni comfort. Sottolineiamo l’esclusività della sua ubicazione: tra le mura della cittadella fortificata di Kaštel, a due passi dalla pittoresca Piazza dei tre pozzi (Trg tri bunara), dall’Arsenale e dal lounge-bar “The garden”, di proprietà di Nick Colgan, già batterista del gruppo UB 40. Zara è un grande centro turistico con tante capacità ricettive: ville, appartamenti, camere in affitto, pensioni e campeggi. La città vanta anche otto marina attrezzati di tutto punto per garantire ai diportisti un riparo sicuro ed eccellenti servizi. Zara è anche l’unica città dell’Adriatico in grado di ospitare grandi navi da crociera proprio in corrispondenza del centro cittadino, a due passi dai nuovi simboli della Zara turistica: l’“Organo marino” ed il “Saluto al Sole”. Le destinazioni nelle aree rurali della Contea Zaratina, immerse nel verde del Primorje, dei Ravni kotari e della Lika, con i loro agriturismi, le tipiche case di pietra e l’atmosfera bucolica, offrono al turista cibi nostrani ed una sistemazione confortevole. Il turismo congressuale della regione zaratina offre eccellenti possibilità negli alberghi “Kolovare”, “Pinja” a Petrčane e nel complesso alberghiero “Borik”, che consta di strutture a tre e quattro stelle e dispone di oltre duemila posti-letto; le strutture di questo complesso, negli scorsi anni, sono state completamente rinnovate, sino a fare del “Borik” uno dei più bei complessi alberghieri di tutta la Dalmazia. NOVITA’ Il gruppo austriaco Falkensteiner, proprietario anche del resort “Borik” a Zara, quest’anno ha aperto il primo dei tre alberghi del suo nuovo resort sito in località Petrčane. Alludiamo all’hotel “Diadora”, la cui capacità ricettiva è garantita da 250 camere di 33-47 m2. Ogni camera ha una zona-notte riservata ai bambini, un soggiorno, un bagno con vasca e piatto doccia, l’accesso ad internet, un minibar ed un apparecchio TV flatscreen. L’offerta ricettiva dell’hotel comprende anche alcune camere collegate mediante porte comunicanti e camere attrezzate per ospitare persone diversamente abili. La particolarità di questa struttura è che l’offerta generalmente destinata agli adulti è proposta anche ai bambini, i quali, ad esempio, potranno godere dei piaceri del programma “Spa & benessere”. E poi c’è il “Falky-land”, un parco dei divertimenti che si protende su una superficie di quasi 1.000 m2, ricchissimo d’attrazioni riservate ai bambini: un asilo nido, un’area riservata ai bebè, un cinema, una sala TV ed una minidiscoteca. Il Family Hotel “Diadora” è il primo tassello di un ambizioso progetto che interessa l’intera penisola di Punta Skala. La prosecuzione dei lavori, che prevede la realizzazione dell’aparthotel “Senja” e dell’hotel “Madera”, è fissata per la fine della stagione turistica o per gli inizi di novembre. L’hotel “Jadera” sarà il primo hotel a cinque stelle della Contea di Zara e sarà dedicato prevalentemente al business ed agli adulti senza bambini. Chi, invece, deciderà di soggiornare all’aparthotel “Senja”, potrà anche usufruire (a pagamento) dei servizi dell’hotel. L’intero resort, la cui realizzazione costerà 220 milioni di euro, avrà una capacità ricettiva complessiva di 1.000 posti-letto. Il pluripremiato “Zaton Holiday Village”, nei pressi di Nin, è il maggiore campeggio della Dalmazia. Completamente rinnovato, è immerso in una bella pineta. Accanto al campeggio sorge anche un residence con tanto di centro sportivo, mentre la spiaggia è particolarmente adatta a chi non sa nuotare ed ai bambini. Il campeggio Park Soline, premiato con la “Superplatz” dell’ADAC tedesca e col premio “Simpathy and Quality” della Federcampeggio italiana, è stato interessato da ingenti investimenti che ne hanno elevato la qualità sino a farlo diventare una struttura a 4 stelle. Biograd è stata testimone dell’apertura di un suo nuovo albergo, l’hotel “In”, ubicato ai margini della città, con lo sguardo rivolto al marina e distante 300 metri dalle spiagge di sabbia e ghiaia dei dintorni. Tra le dotazioni della struttura ricordiamo: 44 camere, di cui 3 attrezzate per accogliere ospiti diversamente abili, un parcheggio privato, una zona relax, un centro wellness con piscina coperta, idromassaggio, bagno turco e sauna finlandese, sala pesi, docce con acqua fredda, salette per massaggi, solarium con baraperitivi, docce ed idromassaggio, taverna con terrazza, bar-aperitivi con terrazza, centro business con tanto di sala congressi e 2 ascensori. Il Museo del vetro antico, aperto nel mese di maggio del 2009, è ospitato nel bel palazzo Cosmacendi sul Muraj di Zara. In esso sono esposti oggetti in vetro del passato, dall’alba dell’Impero Romano sino alla tarda antichità, ossia d’epoca paleocristiana (I-V secolo d.C.). Accanto agli esemplari zaratini, il museo custodisce anche antichi oggetti in vetro provenienti da ogni parte della Croazia. Zara, col suo nuovo spazio museale, diventa così un centro internazionale per lo studio dell’arte vetraria. Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara – Centro UNESCO di 2° categoria – L’archeologia subacquea in Croazia negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante; 132 Press 2010 trova applicazione un ottimo sistema di classificazione, ricerca e tutela dei siti archeologici subacquei. Il fulcro di tali attività, d’ora in poi, sarà il Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara (MCPA). Aperto nel mese di settembre del 2007 nell’ambito dell’Istituto Nazionale Croato di Restauro, è un ente scientifico istituito dalla Repubblica di Croazia. Dotato di personalità giuridica dal gennaio 2009, è nato in seguito al fatto che la Croazia è stata tra i primi paesi al mondo ad aver ratificato la Convenzione dell’UNESCO (2001) sulla tutela del patrimonio culturale sommerso dell’umanità. Per questo motivo l’UNESCO ha accolto l’iniziativa della Croazia di proclamare il centro di Zara come centro regionale di 2° categoria sotto l’egida dell’UNESCO. Il Centro avrà una spiccata dimensione regionale e s’occuperà dell’insegnamento e della diffusione delle conoscenze e delle novità del settore. Il suo ambito sarà limitato ai paesi dell’Europa sud-orientale e dell’area mediterranea in senso lato. In considerazione del carattere dei reperti e dei siti archeologici, è prevista un’intensa collaborazione con i paesi della regione. Nell’ambito del progetto “Per le strade di Petar Zoranić da Nin”, poeta rinascimentale croato ed autore di “Planine”, il primo romanzo scritto in croato (1536), nel 2009 sono previste varie attività legate all’assetto funzionale del parco di Nin dedicato a questo suo illustre figlio, come la collocazione di cartelli informativi, la realizzazione di eventi ludici per bambini e tanto altro ancora. L’obiettivo del progetto consiste nell’ideare e realizzare una sorta di viaggio tematico per i territori di ben tre contee limitrofe, con l’obiettivo di condurre i turisti in visita ai luoghi descritti nel romanzo “Planine” (“Montagne”). Chi parteciperà al viaggio avrà modo, così, di scoprire la natura, la cultura e la storia delle contee Zadarska (Zaratina), Ličko-senjska (della Lika e di Segna) e Šibensko-kninska (di Sebenico e di Knin). Il progetto prevede anche l’impiego di attori che avranno il compito di leggere, nelle località di maggior rilievo dell’itinerario, passi tratti dall’opera di Zoranić e che parlano del luogo che si visita. Photo: Milan Babić Turismo attivo L’Anić kuk nella Velika Paklenica – Tra le rocce del Carso croato, l’imponente picco dell’Anić kuk, alto 350 metri e compreso nel Parco nazionale Paklenica, è una destinazione particolarmente amata dagli scalatori. Con altre 400 vie di arrampicata, alcune tra le più difficili d’Europa, è meta internazionali di scalatori, competizioni, scuole e campi all’aperto. L’intero bacino della Mala Paklenica è difficilmente accessibile e raramente frequentato. In futuro sarà classificato come “zona selvaggia” nella quale nidifica il grifone. Tra alcuni grandi complessi speleologici compresi nel territorio del parco nazionale, spicca senz’altro per la sua bellezza la caverna Manita peć, nel tratto inferiore della Velika Paklenica. Il tratto esplorato di questa cavità misura 175 m ed ha alcune sale di dimensioni davvero straordinarie. La maggiore, per esempio, è lunga 65 m ed alta 32 m. Il primo Škraping, una combinazione di arrampicata, salto tra le rocce, corsa, camminata ed orientamento nella natura, il cui nome deriva dalla parola dalmata škrapa (roccia aguzza), è stato organizzato nel 2006 sull’isola di Pašman. L’ideatore di quest’insolita corsa è Josip Tomić, trainer ed esperto di corsa di Biograd na moru, mentre l’intero progetto è stato creato dai membri dell’associazione “TRS”. Dopo tre anni sull’isola di Pašman, l’edizione Škraping 2009 è stata organizzata sull’isola di Ugljan, il cui territorio, con Pašman, Pag e Dugi otok, è attraversato da chilometri di percorsi per il trekking ed il mountain biking. 133 Press 2010 I tesori del mondo sommerso Il mare di Zara è ricchissimo di isole, ed i sub vi possono trovare un punto per l’immersione riparato dalle onde e dai venti in ogni stagione. L’area abbonda di pareti rocciose, scogli e grotte, spesso ricchissimi di pesce, in modo particolare sul versante esterno della cosiddetta “muraglia delle Kornati”, ricca di innumerevoli pareti a strapiombo, fenditure sommerse e grotte. Nonostante le straordinarie condizioni di visibilità, alcuni siti richiedono esperienza o la sicura guida di un sub abilitato operante nei centri d’immersione. All’interno del perimetro del Parco naturale di Telaščica e del Parco nazionale delle Kornati per immergersi è necessario avere l’apposito permesso. Per questo motivo, solitamente s’organizzano immersioni di gruppo mediante i centri diving autorizzati che hanno le loro basi sull’isola di Murter e nel territorio compreso tra Biograd e Primošten. Winnetou ed il turismo a Starigrad Paklenica A Starigrad-Paklenica è stata inaugurata una mostra dedicata allo scrittore tedesco Karl Mayo i cui romanzi, negli anni Sessanta del secolo scorso, hanno costituito la base per alcuni film di grande successo girati in Croazia ed ispirati alle gesta del capo indiano Winnetou. Spinto dal costante interesse dei turisti per un tour nei luoghi dei film, l’ufficio turistico locale ha dato vita ad un tour turistico a tema chiamato sulle orme di winnetou che porta i visitatori a scoprire le più belle località naturali della zona, scelte a suo tempo per ambientare le riprese di ben 11 pellicole ispirate alle gesta del capo indiano. I siti più conosciuti si trovano all’interno del perimetro dei parchi nazionali Paklenica, Krka e Laghi di Plitvice, nel Parco naturale Velebit e nel canyon del fiume Zrmajna. Da qualche anno a questa parte in questi luoghi si tiene una manifestazione anch’essa ispirata ai romanzi di Karl Mayo e che unisce i film su Winnetou alle bellezze naturali di queste terre. La manifestazione (che si terrà dal 29 maggio al 5 giugno 2010) prevede un tour tra i luoghi delle riprese in compagnia con alcuni membri del cast d’allora, e, tra le attività sportivo-ricreative, equitazione ed il tiro con l’arco. Il programma comprende anche serate cinematografiche e letterarie, spettacoli d’intrattenimenti in stile country e tanto altro ancora. Aumenta la capacità ricettiva del porto zaratino di Gaženica I lavori di costruzione del nuovo porto zaratino di Gaženica termineranno entro il 2013. La struttura sarà in grado di smaltire un traffico di ben tre milioni di passeggeri. Il valore dell’investimento ammonta a 220 milioni di euro e sarà finanziato da risorse stanziate dalla Banca Europea per gli Investimenti (EIB) e dalla Banca Tedesca per lo Sviluppo (KfW). Con la sua costruzione, e con la realizzazione di tutte le infrastrutture viarie interne, gli edifici del terminal e le aree d’attesa per l’imbarco delle autovetture, nel porto vi sarà la possibilità di imbarcare e sbarcare contemporaneamente un gran numero di passeggeri ed autovetture (tra l’altro, 6 traghetti impegnati sulle linee di cabotaggio, lunghi dai 50 ai 150 metri, 3 navi per la navigazione internazionale, lunghe dai 150 ai 200 metri, e 3 navi da crociera lunghe dai 250 ai 350 metri). Il nuovo porto di Gaženica avrà tutte le premesse per diventare l’homeport di tante compagnie da crociera internazionali. Il Porto di Novigrad dispone di undici armadietti per l’attracco degli yacht (con corrente elettrica da 20V e 380V ed acqua potabile). Novigrad offre opportunità per la pratica delle seguenti attività sportivo-ricreative: tiro con l’arco, cicloturismo, canoismo, rafting, beach volley, pallavolo su campi in erba, pallamano, pallacanestro, calcetto, calcio, bocce e scacchi. L’ecoturismo Photo: Andrija Carli Il parco delle Saline di Nin A Nin potrete scoprire la storia delle sue saline (Solana) ed il tradizionale modo di produrre il sale marino. All’ingresso delle saline si trova un centro informativo nel quale, con l’ausilio di una guida, scoprirete i segreti della lavorazione e della produzione del sale marino. Una visita alle saline di Nin vi svelerà l’interessante mondo delle aree umide della laguna circostante e il ricco patrimonio ornitologico dell’area. Le saline di Nin producono anche un particolarissimo “fiore di sale” ricco di magnesio e di calcio. Il “fiore di sale” s’ottiene mediante un procedimento assolutamente naturale e, grazie alle sue proprietà rinfrescanti e rivitalizzanti, è un ottimo rimedio nei momenti di stress. La fattoria degli asini Si tratta d’una fattoria che sorge nella località di Poljica, ad una distanza di 9,7 chilometri dalla costa marina, ovvero dall’antica città di Nin. I visitatori della fattoria, in particolare i bambini, resteranno estasiati dalla possibilità di osservare la vita degli asini e di cavalcarli. Gli adulti saranno più interessati al latte d’asina, dotato, secondo la tradizione popolare, di proprietà curative ed afrodisiache. Ljubotić – è uno dei rari casolari ancora abitati del Velebit, raggiungibile soltanto attraverso una strada di montagna di cinque chilometri tra Tribanj e Kruščice, a due passi da Starigrad-Paklenica. La località di Vrata Velebita (Porta del Velebit) propone una casa-museo con una mostra sullo sviluppo dell’apicoltura in Dalmazia e nel Mediterraneo ed una saporita degustazione di alcuni prodotti tipici dell’area (prosciutto crudo, formaggio, miele e acquaviti). Nelle sue immediate vicinanze scoprirete i MIRILA, ceppi funerari a ricordo degli allevatori nomadi di bestiame deceduti sui pendii del Velebit tra il XVII ed il XX secolo. Simboli di pietra di 134 Press 2010 un singolare rito funerario proprio di queste terre, venuto meno col mutare della vita e delle abitudini, i mirila sono una testimonianza della vita di un tempo tra i monti del Velebit. Collegamenti Grazie alla nuova autostrada, Zara può essere raggiunta da Zagabria (e dal resto della Croazia) in sole due ore d’auto. L’aeroporto internazionale zaratino si trova a soli 8 km dal centro di Zemunik. Da qui partono giornalmente aerei per Zagabria e per tante città europee. Nei mesi estivi, l’aeroporto di Zara propone i voli delle compagnie low-cost (per Londra, Dublino, Vienna, Edimburgo, Stoccolma, Pisa, Colonia, Berlino, Francoforte e Düsseldorf). Le linee marittime internazionali collegano quotidianamente Zara ad Ancona (Italia). Una linea di traghetti di cabotaggio collega Zara a Pola ed a tutte le isole dell’arcipelago. Il treno ed i pullman di linea, con una cadenza quasi giornaliera, consentono di raggiungere Zagabria ed il resto dell’Europa. Nel nuovo palazzetto dello sport a Višnjik, nel mese di gennaio del 2009 si sono svolte alcune partite del campionato del mondo di pallamano maschile. Edificio imponente e moderno, è stato dedicato a Krešimir Ćosić, una leggenda della pallacanestro cittadina e mondiale, e nel prossimo futuro rappresenterà l’impianto centrale dello sport zaratino. Ubicato nella zona nord-orientale di Zara, dista dalla Penisola (il centro storico) una ventina di minuti a piedi, che è poi la distanza che lo separa da un po’ tutte le altre zone della città. Photo: Damir Fabijanić Le cose di cui andiamo fieri Il liquore Maraschino era amatissimo alla corte di Sua Maestà britannica. Il re Giorgio IV spediva le proprie navi da guerra a Zara per caricarvi centinaia di casse di Maraschino per la corte londinese e per i governatori di Malta e Corfù. Nel 1871 dal porto zaratino salparono navi cariche di Maraschino dirette alla regina Vittoria. Nel 1887 il Principe del Galles (il futuro Giorgio V), in compagnia del Duca d’Edimburgo, fece visita alla fabbrica del famoso liquore di Zara, non perdendo l’occasione di commissionarne personalmente una gran quantità. Il Maraschino conquistò anche Napoleone Bonaparte ed i suoi comandanti (ad esempio, il generale Marmont), ma era una presenza costante anche sulle tavole delle corti russa, francese, viennese ed italiana. Zara, inoltre, fu la prima città in terra croata a dotarsi di un’Università, fondata nel 1396 dai monaci domenicani in seno al monastero di San Domenico. Sull’isola di Ugljan (Ugliana) sono stati censiti ben 200.000 alberi d’olivo. L’edizione inglese di “Vogue” (2009) ha collocato Zara ed il suo “Organo marino” nel novero delle 25 località da visitare a tutti i costi. Definite come “località da sogno che offrono momenti di autentico piacere”, accanto alla bellezza di alcune isole greche, al fascino delle spiagge neozelandesi (dov’è stato girato “Piano”, per intenderci!), alle variopinte vie di Rio de Janeiro, ha trovato posto anche il grandioso Organo marino di Zara. Vogue, rivista di tendenza per antonomasia, non ha risparmiato parole d’elogio per descrivere questo nuovo simbolo della città dalmata, un luogo magico nel quale, recita l’articolo, “sembra che il dio Nettuno in persona vi suoni la fisarmonica”. L’Organo marino, suggestiva opera dell’illustre architetto zaratino Nikola Bašić, considerato “in” dalla “Bibbia della moda” mondiale, riceve così un nuovo riconoscimento che lo colloca, giustamente, nel gotha delle destinazioni turistiche internazionali. Un regalo originale ed un bel souvenir Il merletto di Pag – nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida del’UNESCO. Il merletto è “l’oro bianco” della città di Pag (Pago), il suo più bel souvenir e dal 2009, accanto al merletto di Lepoglava, bene tutelato del patrimonio immateriale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Nato a Micene, nell’antichità giunse a Pag grazie ai frequenti traffici mercantili, restandovi sino ai nostri giorni. Si tratta di un ricamo straordinariamente bello, un manufatto che può essere ricordo personale o regalo per i propri cari. Questo merletto rende al meglio se incorniciato su uno sfondo nero. Il merletto di Pag, con le sue tante forme e le sue innumerevoli varianti, si differenzia dagli altri merletti perché viene realizzato con un filo estremamente sottile e resistente. Persino l’imperatrice Maria Teresa, nella reggia viennese, aveva alle proprie dipendenze una merlettaia di Pag che ricamava per le esigenze di corte. Il merletto di Pag fu presentato ufficialmente al mondo nel 1880 e fu esposto anche ad una mostra internazionale nel 1939 a New York. Racconti, leggende e miti le radici dello Stato croato a Nin Lo Stato croato fu riconosciuto per la prima volta nel lontano 879 proprio a Nin dall’allora papa Giovanni VIII. Questi, colpito dalla devozione dei Croati alla Chiesa cattolica ed a Roma, il 7 giugno 879 indirizzò tre lettere al nuovo sovrano croato Branimir con le quali impartiva la propria benedizione e riconosceva lo Stato croato ed il suo popolo. La prima lettera era intestata al re Branimir, la seconda al vescovo di Nin Teodosio, mentre la terza era destinata al corpo sacerdotale ed a tutto il popolo croato. 135 Press 2010 Photo: Andrija Carli L’apparizione della Madonna di Zečevo La tradizione vuole che ogni anno, il 5 maggio ed il 5 agosto, sull’isolotto di Zečevo si svolga un pellegrinaggio diretto al luogo d’apparizione della Madonna. L’isolotto ha soltanto 6 km di perimetro ed è diviso dalla terraferma da un istmo che, durante l’alta marea, può essere attraversato a piedi. Su quest’isolotto hanno trovato riparo alcuni eremiti che, in onore della Vergine, hanno eretto la chiesetta della Madonna di Zečevo. La Bandiera blu sventola su 9 spiagge e 3 marina della Contea zadarska: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Spiaggia Dražica, Biograd na moru Marina Dalmacija, Bibinje-Sukosan Marina Kornati, Biograd na Moru Spiaggia del campeggio Šimuni, Pag Spiaggia Borik, Zadar Spiaggia Bosana, Biograd na moru Spiaggia Iza banja, Sveti Filip i Jakov Spiaggia Jaz, Preko Spiaggia Mala mandra, Kolan Spiaggia Prosika, Pag Spiaggia del resort Zaton, Nin Tankerkomerc Marina Zadar www.nin.hr ;www.grad-nin.hr ;www.zaton.hr ; www.zaton-zd.hr; www.zadar.hr; www.tzzadar.hr; www.paklenica.hr; www.np-sjeverni-velebit.hr; www.kornati.hr; www.telascica.hr; www.vransko-jezero.hr; www.pag-tourism.hr Una vacanza su un faro fatto…d’albumi d’uovo Una delle offerte turistiche più bizzarre dell’arcipelago zaratino è rappresentata dalla possibilità di trascorrere una vacanza nel faro Veli Rat, sull’isola di Dugi Otok (Isola Lunga). Si tratta di un’alta costruzione attorniata da una pineta e da spiagge ghiaiose, capace di ospitare sette persone. La particolarità di quest’edificio, alto 40 metri, sta nel fatto che, nel suo spesso intonaco esterno, secondo una leggenda sarebbero stati impastati anche migliaia albumi d’uovo. Ciò fu fatto affinché la costruzione potesse resistere meglio al mare ed ai venti, mentre il cortile lastricato del faro è abbellito da un’antica chiesetta all’ombra di un pino centenario. 136 Press 2010 Dalmazia – Sebenico www.sibenikregion.com Photo: Damir Fabijanić Šibenik (Sebenico), il porto naturale più riparato dell’Adriatico centrale, sorge nei pressi della foce del fiume Krka ed è il fulcro di questa regione turistica che vanta due parchi nazionali, un entroterra rigoglioso che si fonde splendidamente con il litorale, un ricco patrimonio storico-culturale ed un mare con quasi 300 isole, isolotti e scogli. Soltanto sei isole dell’arcipelago sono abitate: Žirje, Zlarin (l’isola del corallo), Prvić (l’isola di Faust Vrančić), Kaprije, Krapanj (l’isola delle spugne e, nel contempo, la più piccola e bassa isola abitata del paese) e Murter (la maggiore delle isole della Contea, unita alla terraferma tramite un ponte). Secondo le analisi svolte dall’ADAC (l’Automobile Club tedesco) sulla qualità e la pulizia del mare, l’Adriatico croato è da anni uno dei mari più puliti del bacino del Mediterraneo, con particolare riferimento al versante pelagico degli arcipelaghi della Dalmazia, non toccati dall’inquinamento industriale e vero e proprio paradiso per i diportisti. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la Dalmazia di Šibenik sarà presentata come la “perla dell’Adriatico”, ponendo in primo piano la sua natura di “paradiso nautico”. I pregi di quest’area, secondo il piano di marketing, sono le sue pittoresche isole e l’atmosfera autentica ed intatta dei suoi paesini. Il patrimonio naturale le Isole Kornati, lacrime, stelle e soffio divino La natura incontaminata delle aree protette, la gran varietà del mondo animale e vegetale, le grotte e le doline carsiche della boscosissima montagna sono elementi in contraddizione netta con la vista che, dalla cime di questi monti, abbraccia il merletto di isole del Parco nazionale delle Kornati (Incoronate), in parte compreso nel territorio della Contea zaratina, in parte compreso nel territorio della Contea sebenicense. Il Parco nazionale delle isole Kornati Photo: Damir Fabijanić consta di circa 150 isole, isolotti e scogli di nuda roccia, alla quale fanno da contrasto lo straordinario azzurro del suo mare e la verticalità delle falesie che calano a strapiombo sino ad una profondità che raggiunge anche qualche centinaio di metri. L’arcipelago deve il proprio nome alla maggiore delle sue isole, l’isola di Kornat, mentre una leggenda racconta che “l’ultimo giorno della creazione, Dio, a coronamento della propria opera, creò le Kornati con le lacrime, le stelle ed il soffio divini”. Queste parole le dobbiamo alla penna di un George Bernard Show estasiato dalla bellezza dell’arcipelago, che è anche il più denso del Mediterraneo europeo (www.kornati.hr). Photo: Milan Babić In completo contrasto col mondo delle Kornati, ecco il regno fluviale del Parco nazionale “Krka” (www.npkrka.hr), una straordinaria bellezza carsica le cui acque scorrono, per i due terzi della sua lunghezza, dentro le gole del parco. La Krka, lungo questa via lussureggiante, si riversa formando sette cascate, delle quali l’ultima, quella denominata Skradinski buk, vanta una quantità idrica media di 55 metri cubi d’acqua al secondo. Il Parco nazionale della Krka abbonda di flora e di fauna ed offre ospitalità a ben 222 specie d’uccelli, cosa che lo colloca tra le aree ornitologiche più importanti d’Europa. 137 Press 2010 Il Parco nazionale della Krka può esser visitato in barca, a bordo di un veicolo speciale o a piedi. Da non perdere una visita all’etnomuseo allestito in uno dei vecchi mulini della zona. Nel territorio del Parco nazionale della Krka si trova anche l’unico centro per la tutela dei falchi di tutta la Croazia; nel corso della visita, si possono ammirare le evoluzioni e l’abilità di questo fantastico predatore (www.npkrka.hr). Ciascuna delle isole sparse per il mare pelagico della regione di Sebenico nasconde una propria particolarità. L’isola di Zlarin vanta i più abili corallai dell’Adriatico; Krapanj, oltre ad essere l’isola abitata più bassa e più piccola dell’Adriatico, è anche famosa per i suoi abilissimi pescatori di spugne; l’isola di Prvić, dal canto suo, un po’ come la città di Vodice, cela due località, Prvić Luka e Prvić Šepurina, protette dal Ministero dei Beni culturali della Repubblica di Croazia. È anche nota per Faust Vrančić, inventore del primo paracadute funzionante, il quale sull’isola trascorse la sua infanzia (la residenza di famiglia è ancora a Prvić Šepurina) e volle essere sepolto precisamente nella chiesa della Madonna della Pietà a Prvić Luka. Sono in corso i lavori di realizzazione di un museo a lui dedicato che custodirà, tra l’altro, un allestimento permanete con una cinquantina di modelli di prototipi ed invenzioni realizzati in base ai disegni originali tratti dal libro “Macchinae novae”. Photo: Sergio Gobbo Il patrimonio storico-culturale Il tesoro storico-culturale testimonia dell’antica presenza umana e della sfarzosità dell’arte costruttiva degli abitanti della regione di Sebenico. Spiccano, in particolare, la località storica di Bribirska glavica, la Scardona romana e le quattro fortificazioni sebenicensi di S. Michele, S. Giovanni, Šubićevac e S. Nicola. Di gran valore turistico è anche fortezza della città di Knin. La rocca di Sebenico fu eretta nel IX secolo. Sebenico fu menzionata per la prima volta in un atto di donazione del re croato Petar Krešimir del 1066, al quale Sebenico deve il proprio epiteto di “Città di Krešimir”. La città, fondata dai Croati più di mille anni fa, tra le sue vie e le sue piazze conserva alcune delle più preziose opere d’arte della Dalmazia, tra le quali s’annoverano il Municipio, capolavoro dell’arte costruttiva croata, e la cattedrale di San Giacomo, capolavoro del maestro Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini), risalente al XV secolo ed annoverata tra i beni del Patrimonio storico dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Costruita in 105 anni esclusivamente con la pietra delle isole di Brač (Brazza), Rab (Arbe) e Korčula (Curzola), rappresenta l’unico edificio d’Europa realizzato in pietra con blocchi e lastre incastrate, senza l’impiego di alcun materiale legante. Oltre che per la sua cattedrale, la città di Sebenico è famosa perché per il suo centro storico che, tra tutti i centri storici della Dalmazia, vanta in assoluto il maggior numero di chiese. Un tempo ce n’erano 24; oggi, invece, se ne contano e conservano soltanto 13, che potrete visitare passeggiando per il centro storico della città. Šibenik fu anche la prima città, sotto la Repubblica di Venezia, alla quale fu concesso di coniar moneta. Il Museo di Sebenico fu fondato il 20 dicembre 1925 in occasione delle celebrazioni del millenario della fondazione del Regno croato. Ospitato nell’ex Palazzo dei Rettori, nei pressi della Cattedrale, vanta diverse sezioni: archeologica, storico-culturale, etnografica e dedicata alla storia moderna. In seno al museo opera anche una sezione specializzata nel restauro e nella conservazione d’opere d’arte. Il suo compito è quello di raccogliere, custodire, elaborare e presentare il patrimonio storico-culturale della regione di Sebenico. Il Parco nazionale “Krka” nasconde nel suo seno due perle storico-culturali di gran valore: il monastero ortodosso di Sant’Arcangelo della Krka ed il favoloso convento di Visovac. Il convento francescano di Visovac si trova su un isolotto posto al centro di un verde lago formato dal fiume Krka. Dal 1400 è abitato dagli ospitali francescani i quali vi conservano oggetti preziosi, vecchi dipinti ed opere d’arte. L’area attorno alla Krka è ricca di resti d’insediamenti medievali, siti archeologici preistorici, ma anche di resti di un acquedotto romano protetto come bene culturale di valore. La città di Skradin (Scardona), menzionata per la prima volta in documenti scritti del 339 a.C., conserva ancor oggi tracce di un antico insediamento illirico. La pittoresca località di Primošten fu costruita su un isolotto ed al tempo delle invasioni turche era protetta da una cinta muraria, da torri e da un ponte mobile che la collegava alla terraferma. Più tardi, l’istmo fu colmato e, da isolotto, Primošten si trasformò in penisola. La città di Knin è sempre stata sul crocevia d’importanti vie di comunicazione e luogo di gran rilevanza strategica. Fu sede dei re croati Trpimir, Držislav, Zvonimir e Petar, e fu anche sede arcivescovile, la cui giurisdizione arrivava sino a lambire le rive della Drava. La suggestiva località archeologica di Bribirska glavica, per il mistico connubio tra natura ed antiche rovine che la caratterizza, è giustamente chiamata la “Troia croata”. Grazie alla sua posizione strategica, per ben seimila anni fu il principale insediamento della regione. Nel passato, Bribir fu antico villaggio liburno, municipio romano (Varvaria) e sede del potente signore feudale ban Pavle Šubić Bribirski. Un po’ tutte le civiltà succedutesi su queste terre, insomma, seppero riconoscere l’importanza di questo forse, a prima vista, insignificante rilievo. Una passeggiata per il sito vi consentirà di scoprire sarcofaghi, cisterne e “frigoriferi in ceramica”, mura spesse due metri e risalenti all’epoca dei Liburni ed all’evo antico, resti d’edifici sacri ed una ricca col- 138 Press 2010 lezione archeologica comprendente reperti che vanno dalla preistoria al basso medioevo. La fortezza Tureta, sull’isola Kornat, risale al tardo evo antico o all’alto medioevo. Faceva parte del sistema difensivo mediante il quale si controllava la navigazione per l’Adriatico. Si suppone che fosse parte d’un tempio all’interno di un complesso monastico del tempo degli Illiri. Photo: Šime Strikoman L’offerta artistico-ricreativa A Sebenico le viuzze, le scalette e le piazze, la riva ed il parco, la cattedrale ed il teatro sono soltanto una parte degli innumerevoli palcoscenici sui quali prende vita, ogni estate, il “Festival internazionale del bambino”, unico nel suo genere al mondo. E così negli spazi all’aperto della città, un giorno dopo l’altro, vengono messi in scena spettacoli per bambini allestiti da compagnie provenienti da ogni dove. Durante il festival, ai bambini è affidata la gestione degli spazi pubblici cittadini (www.mdf-si.org). Il festival musicale di Sebenico “Canzoni d’autore della Dalmazia”, dedicato ad una tradizione canora dalmata piena di calore ed originalità, è diventato una delle manifestazioni tradizionali e riconoscibili dell’estate cittadina. La musica vive davvero in ogni angolo a Sebenico: con i suoi 6 organi antichi e 4 moderni, la città ospita ogni anno gli amanti di questo nobile strumento musicale per un appuntamento di studio dedicato alla musica sacra. (www.sansona-sibenik.com) “La fiera medievale di Sebenico”, che si tiene a fine luglio, è una manifestazione tesa alla salvaguardia del patrimonio folcloristico ed etnico di questa regione, con tanti manufatti artigianali e souvenir di legno e metallo. (www.sibenik-tourism.hr) Šibenik è famosa per la sua lunga tradizione canora. La tradizione canora delle klape dalmate risale al tardo medioevo, al tempo cioè delle vecchie confraternite della Dalmazia. Juraj Šižgorić, illustre umanista sebenicense, già nel 1487 nel suo “De situ IIlyriae et civitate Sibenici” descrive le sue prime impressioni sul modo di cantare dei cantori popolari. Menziona anche la tradizione delle nenie, il che dimostra che il canto femminile era diffuso anche lungo la nostra costa. Le canzoni popolari nascevano parallelamente allo svilupparsi della poesia dialettal-popolare, come riflesso della vita quotidiana. Con lo scopo di preservare questa tra- dizione canora d’inestimabile valore, ogni anno a luglio e ad agosto a Sebenico si tengono le “Serate dei canti delle klape di Sebenico”. Nel territorio di Sebenico si trovano due delle più popolari discoteche dell’intera Dalmazia, l’“Hacijenda” di Vodice e l’“Aurora” di Primošten. Nel corso della stagione estiva ogni notte ospitano all’aperto migliaia di giovani provenienti dall’area compresa tra Zara e Makarska. A Vodice, grazie ad un’iniziativa imprenditoriale privata, sono stati aperti il Museo della marineria e l’acquario cittadino. Il museo custodisce antichi attrezzi da pesca, modelli d’imbarcazioni e reperti ripescati nei siti archeologici in fondo al mare e risalenti ad un periodo che va dal III secolo a.C. sino al Medioevo. Tra i reperti esposti troviamo antiche imbarcazioni, navi da guerra della marina militare tedesca e le storiche imbarcazioni croate (tra queste una “falkuša”, una “kondura”, una “strijela”, una galea di Ragusa ed una di Lesina). Nelle vasche degli acquari si trovano circa 150 specie di molluschi bivalvi, crostacei e pesci. Tra i tanti esemplari, segnaliamo la presenza d’alcuni pesci molto rari, come il tordo o labro verde (Labrus viridis) ed il lacerto (Aulopus filamentosus), scomparsi da queste acque da ben quarant’anni. Photo: HTZ L’angolo gastronomico La cucina della regione di Sebenico è tipicamente dalmata, con tanti pesci e molluschi bivalvi. Spiccano le famose cozze locali, soprattutto per le dimensioni di quelle che si allevano là dove il fiume Krka sfocia in mare, poco distante dal ponte della città. L’area di Šibenik è nota perché in essa stagionano prosciutti d’eccellente qualità. Particolarmente noti ed apprezzati quelli di Miljevac, Pakovo selo e Drniš (vincitore di numerosi premi). Il brudet (brodetto o zuppa di pesce) è uno dei più antichi ed amati piatti della tradizione gastronomica della Dalmazia. Tra le altre specialità locali, segnaliamo le sardine conservate nell’olio d’oliva e la carne d’agnello cotta sotto una particolare campana di metallo detta peka. Rinomatissimi sono i vini di questa regione e delle sue isole, tra i quali spiccano quelli prodotti dalle uve del vitigno autoctono Babić dei vigneti di Primošten, i quali, per la loro bellezza, per la particolarità della loro posizione geografica e per l’avarizia della terra sulla quale crescono, sono divenuti un vero e proprio monumento alle fatiche dei vignaioli (una loro immagine abbellisce l’atrio del palazzo delle Nazioni Unite a New York!). 139 Press 2010 Il turismo rurale L’“Etnoland Dalmati” è il primo parco tematico del genere in Croazia. Aperto dal maggio 2007, sorge nella Dalmazia centrale, a soli 10 minuti di macchina dal Parco nazionale “Krka”, più precisamente nel paese di Pakovo Selo (a 15 km da Sebenico). Su una superficie di 15.000 metri quadri e con una capienza complessiva di 500 persone, il parco offre uno spaccato della storia della regione interna della Dalmatinska Zagora. Il complesso consta di una vecchia casa dalmata, un ricovero per gli animali, l’aia, botteghe artigiane dedicate agli antichi mestieri, un singolare palcoscenico detto “kolarište” (spazio all’aperto anticamente riservato al ballo folcloristico), un ristorante coperto da una tettoia ed un mercatino tipicamente dalmata per l’acquisto di qualche souvenir. Nelle botteghe artigiane, riservate agli antichi mestieri ormai quasi dimenticati, i visitatori hanno la possibilità di fare conoscenza con l’abilità dello scalpellino, del tessitore e del falegname, e così facendo potranno scoprire uno spaccato della vita e del lavoro della gente che, da sempre, vive su questa terra brulla e sassosa. Tra i programmi proposti, spicca quello serale intitolato “Cena e ballo” e comprendente una visita guidata all’ETNOLAND, una degustazione dei vini locali e del prosciutto crudo di Drniš, una cena tipica allietata dalle note della chitarra e del mandolino e, per finire, l’esibizione di un gruppo folk locale. La località di Jurlinovi dvori si trova nei pressi del paese di Primošten Burni, ad 8 km da Primošten. Con i suoi edifici rurali autoctoni in pietra, ben conservati e restaurati, si propone come realtà agrituristica nella quale gli ospiti possono scoprire il patrimonio etnico di questa regione, ascoltare i racconti della tradizione popolare e gustare le specialità gastronomiche regionali. Il centro per falchi “Dubrava” è una delle mete obbligate per tutti coloro che intendono assaporare i piaceri della natura selvaggia e dell’avventura nel cuore del Mediterraneo. Qui, da ormai molti anni, s’allevano diverse specie di rapaci. I visitatori potranno ammirare le loro evoluzioni ed osservare da vicino le loro abitudini di vita. Nell’ambulatorio veterinario per uccelli feriti o malati operano esperti ornitologi e veterinari il cui compito è quello di rimettere i loro “pazienti” in sesto, affinché possano riprendere a volare in tutta libertà. Oltre alla fitta rete di sentieri da percorrere a piedi o in bici, nel territorio della contea s’intensificano ed arricchiscono anche l’offerta agrituristica e la realizzazione delle “strade del vino” e delle “strade dell’olio d’oliva”. La tenuta di campagna “Vukovića dvori” è ubicata su un colle alberato affacciato al lago Prokljansko jezero. Seguite un bel sentiero e giungerete al Prokljansko more, luogo dove il fiume Krka si versa nel mare Adriatico. Dopo il piacere di un bel bagno, percorrete a ritroso il sentiero sino alla tenuta “Vuković”, dove potrete tirare il fiato, trovare un buon letto e gustare l prelibatezze della sua cucina. “Vukovića dvori” è una tenuta agricola nata oltre 200 anni fa e restaurata di recente, in armonia con i principi della tradizione e della natura. Photo: Sergio Gobbo Il turismo attivo La regione di Sebenico vanta ottimi percorsi ciclistici nei dintorni del capoluogo e dei centri di Vodice e di Primošten. Sull’isola di Murter, ogni anno, si svolge un campionato di pesca di superficie e di pesca subacquea. L’associazione per l’ippoterapia ed il Club ippico “Pegasus” hanno la propria sede nell’arboreto Mattiazzi. Si tratta di due realtà che organizzano corsi di ippoterapia e di equitazione ricreativa nel verde di uno splendido ambiente naturale affacciato al mare. La località di Jezera, invece, è diventata famosa in tutto il modo come sede di una delle tappe internazionali di Big Game Fishing. Gli appassionati di questo sport potranno partecipare ad un’eccitante battuta al tonno a bordo di pescherecci appositamente equipaggiati. Nel paesino di Jadrtovac, infine, gli appassionati di paintball avranno di che divertirsi nel club “Bird of Prey”, aperto tutto l’anno. Il complesso alberghiero “Solaris” dispone di alcuni campi da tennis in terra rossa e di alcuni impianti per la pallavolo ed il minigolf. L’offerta degli hotel “Punta” ed “Olympia” di Vodice comprende le immesioni, praticabile nei loro centri subacquei, campi da tennis e tour in bicicletta. Grazie al gran numero di isole, golfi e dolci calette, in grado di offrire un ormeggio sicuro ad ogni diportista, grandissime sono le possibilità del turismo nautico in quest’area. Il Centro di falconeria Dubrava è una tappa obbligata per tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza di vita selvaggia ed avventurosa nel cuore del Mediterraneo. Da tanti anni in questo luogo è presente l’allevamento di alcune specie di uccelli rapaci. I visitatori possono assistere allo spettacolo del volo dei falchi ed essere a diretto contatto con questi abilissimi predatori. Nel ricovero per uccelli feriti, un team di esperti farà in modo che ogni esemplare, dopo la degenza, riprenda a volare liberamente. Il salto dal ponte di Šibenik – Si dice che il bubgee jumping sia nato nelle isole Pentecoste nel Pacifico del Sud, mentre in Croazia è arrivato nel 2000, anno in cui sono iniziati i salti da un ponte sospeso sulla strada litoranea “Magistrala”, a 4 km da Šibenik. Si tratta di un ponte alto 40 m, mentre l’attrezzatura che si usa per saltare dal ponte è 19 volte più resistente del maggiore peso per cui è omologata. 140 Press 2010 A Jadrija, frazione di Šibenik, soffia tutta una serie di venti favorevoli per la pratica del windsurfing. In primavera ed in autunno soffiano la bora ed uno scirocco moderato; in estate, invece, soffiano la tramontana ed il maestrale. Alcune isole, riparate dalla costa, consentono la pratica del windsurfing a prescindere dall’abilità del surfista. A parte alcuni siti archeologici minori (Kornati, Lavsa, Žirje, Smokvica, Muljica) e varie formazioni geologiche sul versante meridionale delle Kornati (Incoronate), l’arcipelago di Šibenik desta l’interesse dei subacquei anche perché in questo luogo s’incontrano i fondali dell’Adriatico settentrionale e dell’Adriatico meridionale. Con un mare cristallino, pieno di pareti rocciose e scogli sommersi, grotte e profonde depressioni che nascondono innumerevoli relitti inesplorati, quest’area è quasi sconosciuta perché, a causa degli interessi strategici al tempo dell’ex Jugoslavia, qui era severamente vietata ogni attività subacquea. Oltre ai relitti di navi affondate nei pressi delle isole Mala Smokvica e Kaprije, è possibile esplorare le cosiddette cascate sommerse, scogli e grotte sottomarine ubicate lungo la costa di Drvenik. Anche nei dintorni di Primošten, nei pressi dell’isolotto di Tmar, ci sono pareti rocciose e grotte sommerse ed uno scoglio sommerso che i sub chiamano “la Cattedrale”. UN’offerta ricettiva varia e di buona qualità Il maggiore centro wellness della Croazia è quello del complesso alberghiero “Solaris”, composto da sei piscine riscaldate, delle quali due con acqua di mare ad una temperatura di 28º C, e da piscine coperte con acqua dolce e massaggi subacquei, ad una temperatura di 30º C e con la possibilità di godere degli effetti benefici dei geyser subacquei, del nuoto controcorrente e delle cascatelle. In seno all’hotel è stato realizzato anche il cosiddetto “Dalmatinsko selo”, una riproduzione di un tipico paesino della regione Dalmatinska Zagora, con una ricca offerta di cibi e bevande tipici ed un interessante programma giornaliero di folclore e canti delle klape. L’hotel “Punta” sorge in una pineta sull’omonimo promontorio a 100 metri dalla spiaggia. Il complesso costituisce un’entità indipendente, lontana da Vodice una decina di minuti a piedi. La spiaggia ghiaiosa, bagnata da un mare cristallino, è riparata da alcuni isolotti sparsi nel mare aperto antistante. Ad un centinaio di metri dal complesso c’è una spiaggia adatta alla balneazione dei bambini e di chi non ha tanta dimestichezza col nuoto. Il complesso alberghiero comprende l’hotel “Punta” e le dependance “Arausa”, “Arausana” e “Antonina”. Il “Punta” è un hotel a quattro stelle con camere confortevoli, suites modernissime ed un centro wellness di 150 mq. www.hotelivodice.hr L’isolotto di Prišnjak dista soltanto 300 metri da Murter e vanta un faro costruito nel 1886, attorniato da una pineta e nel quale si offre ospitalità in un bell’appartamento in affitto. Una vacanza in questo luogo è particolarmente consigliata a chi desidera un mondo di silenzio, pace e privacy. Sulla costa della pittoresca isola di Krapanj ha aperto i battenti l’hotel “Spongiola”, immerso nel verde di una pineta là dove sorgeva l’ex “Cooperativa dei raccoglitori di spugne”. Con il suo aspetto semplice e tipico, s’è perfettamente fuso con l’ambiente circostante. L’hotel “Spongiola” è l’unica struttura del genere sull’isola di Krapanj, luogo da sempre dedito alla raccolta delle spugne ed alla pesca, e si trova proprio nel cuore del paesino. Le immersioni subacquee sono parte integrante dell’offerta dell’hotel, i cui proprietari, sub incalliti, per la ricchezza dell’attrezzatura subacquea a disposizione della struttura, preferiscono chiamarlo “centro subacqueo”. L’isola di Prvić, dove è sorto l’hotel “Maestral”, si trova proprio di fronte al centro storico della città di Vodice. Si tratta di un albergo di 12 camere diventato la sede, da qualche anno a questa parte, dei nuotatori britannici dello “Swimm treck”, impegnati in una gara tra gli isolotti dell’arcipelago. Novita’ Il centro “I pozzi – i misteri di Sebenico” (“Bunari-tajne Šibenika”) è stato nuovamente aperto al pubblico nel mese di giugno 2009. Questo spazio, ricavato nella cisterna medievale della città, adiacente alla Cattedrale, racconta la storia di Šibenik attraverso tutta una serie di artefatti ed installazioni. Il centro Bunari, chiuso per tre anni, oggi si ripresenta al pubblico oltre che con lo spazio espositivo al primo piano, anche con un Internet caffè modernissimo al pianterreno nel quale, durante l’anno, si svolgeranno tante manifestazioni, promozioni e concerti. A Vodice, sulla penisola di Punta, è stato inaugurato l’hotel “Villa Radin” (4*) con 12 camere de luxe ed una suite esclusiva, una piscina esterna, una sala per meeting ed un’offerta gastronomica d’alto livello. L’hotel “Duje” (4*), aperto nel 2009, è una novità assoluta per la località di Srima. www.hotel-villa.radin.hr; www.hotelduje.com L’hotel “Olympia” (4*) di Vodice propone tutto il comfort delle sue nuove camere Superior. Altra novità sono il centro wellness, tre sale congressi attrezzate con apparecchiatura audiovisiva all’avanguardia ed una palestra polivalente. Collegamenti La regione di Sebenico può essere raggiunta da Fiume e da Zara in auto, grazie alla moderna rete autostradale croata che prosegue, poi, verso Spalato e Dubrovnik, nonché in treno da Zagabria. Questa regione usufruisce della relativa vicinanza degli aeroporti di Spalato o di Zara, distanti ciascuno 45 chilometri dal capoluogo. Le linee dei traghetti collegano Šibenik a tutte le isole del suo arcipelago Le cose di cui andiamo fieri La regata “Latinsko idro” La regata “Latinsko idro” si tiene ogni anno in occasione della festa di san Michele, santo patrono della parrocchia di Murter. La linea di partenza è da sempre a cala Hramina. Sono ammesse soltanto imbarcazioni che navigano con la vela latina, suddivise in tre categorie: leut o liuto, gajeta o 141 Press 2010 gaeta e kaić o caicchio. La regata rievoca il tempo in cui i Murterini, per raggiungere i loro possedimenti sulle Kornati (Incoronate) ed a Modrave, disponevano di una barca a remi o, in caso di vento favorevole, di una barca a vela latina come unico mezzo di trasporto. Grazie ai loro tanti possedimenti sulla terraferma (Modrave) e sulle isole circostanti (Kornat, Žut, Sit), a Murter la vela latina, quest’antichissimo simbolo del Mediterraneo, s’è mantenuta nel tempo e s’è radicata ancor più profondamente che nelle altre isole dell’Adriatico. La vela latina di Murter si distingue da tutte le altre per la sua parte superiore, più acuta, che consente di bordeggiare meglio attorno agli isolotti del mare di Murter. Nel corso degli anni la regata, per numero d’imbarcazioni e partecipanti, è cresciuta a tal punto da richiedere la fondazione di un’apposita associazione organizzativa, la “Latinsko idro Murter-Betina”. Ogni edizione della manifestazione velica “Latinsko idro” comprende anche un ricco programma culturale, ricreativo e educativo. Spiccano le dimostrazioni dell’abilità velica, seminari tematici, mostre, serate dedicate al dialetto locale nell’ambiente autentico delle case delle Kornati ed una tradizionale “marenda” (spuntino) a base di sardine alla graticola cotte sulla Vecchia riva. Il gran finale della settimana d’eventi è riservato alla regata, che si svolge esclusivamente lungo le antiche rotte battute dai contadini di Murter. Anche i premi previsti per i vincitori della regata “Latinsko idro”, nata per promuovere valori come l’autenticità, la giovinezza, l’esperienza e l’onore, sono ispirati alla tradizione: una vela, un albero, un remo, un timone, alcune funi… La Madonna di Tarac Nell’area attorno alla piana di Tarac sorse il primo insediamento umano sull’arcipelago delle Kornati. Nella piana adiacente, quella di Željkovci, fu rinvenuta un’ascia risalente al neolitico, ed entrambe le piane sono circondate da un gran numero di cumuli appartenenti ai Liburni. Sul colle alle spalle della piana di Tarac fu eretta, pare attorno al VI secolo, la fortezza Tureta, punto d’avvistamento che garantiva una navigazione sicura per il canale delle Kornati. La Tureta è l’unica torre risalente a quel periodo ancora integra su tutto l’Adriatico. Alle falde del colle, in un’area stretta tra una piccola cala ed i campi, fu costruita la coeva chiesetta di Santa Maria, rifugio per la gente di mare che, nelle cale riparate di Šipnat, Levrnaka o Telaščica, attendeva condizioni di tempo più favorevole per riprendere la navigazione per l’Adriatico. Nel basso Medioevo, nella sua navata maggiore fu eretta una cappella consacrata alla Madonna della Visitazione, ribattezzata dal popolo “Madonna di Tarac”. In essa, nella prima domenica di luglio, si tiene una Santa Messa durante la quale si benedicono i campi ed il mare. La processione votiva legata alla festa, alla quale partecipano centinaia d’imbarcazioni, è uno degli eventi di fede più belli e suggestivi del Paese. I pozzi - I segreti di Sebenico Proprio nel cuore di Sebenico, a cinquanta metri dalla cattedrale di San Giacomo, con l’ingresso che si apre di fronte al portale della cattedrale, dietro alte mura in pietra, si cela uno spiazzo detto “dei quattro pozzi” che racchiude antiche strutture per l’approvvigionamento idrico in funzione sino alla metà del secolo scorso. Dimenticato ed abbandonato per decenni, questo spazio è stato finalmente rimesso a nuovo. Si decise di restaurare i parapetti dei pozzi e la pavimentazione, restituendo “ai quattro pozzi” lo splendore d’un tempo. Questo spazio all’aperto ha una capienza d’alcune centinaia di persone ed è diventato il palcoscenico ideale per piccoli concerti, rappresentazioni teatrali e sfilate di moda. Il parapetto dei pozzi è opera di maestri scalpellini quali Juraj Mihajlov di Zara e Marko Petrov di Apulija. Stretti tra le facciate di pietra dei palazzi circostanti, i pozzi e la piazzetta sono restati per lungo tempo fuori dalla portata dei turisti, nonostante sia sempre stato uno dei luoghi più suggestivi della città antica. Nel complesso delle cisterne è stata allestita una mostra multimediale che racconta la storia di Sebenico attraverso 7 illustrazioni. Le žudije di Vodice La particolarità delle festività pasquali a Vodice, rispetto a come si celebra la Pasqua altrove, è rappresentata dalle cosiddette “Vodičke žudije”. Questi giovanotti, vestiti come antichi soldati romani, partecipano alle festività pasquali dal Giovedì Santo alla vigilia della Pasqua, riproponendo il loro ruolo nella passione di Gesù. Si tratta di una consuetudine che, a Vodice, è presente ormai da oltre un secolo e che prevede regole molto rigide su chi può vestire i panni delle žudije. Innanzi tutto le žudije prendono servizio il Giovedì Santo, quando la messa della Cena del Signore è alle ultime battute. Indossate le uniformi dei soldati romani ed impugnate mazza ed lancia, s’avvicinano all’altare e qui continuano a fare la guardia al sepolcro di Gesù sino alla Sua resurrezione. Durante il Venerdì Santo partecipano alla processione che attraversa Vodice, scortando Gesù che trascina la sua croce. L’epilogo del loro servizio avviene il Sabato Santo, quando, durante la messa le žudije cadono al suolo e scappano terrorizzati, mentre due angeli annunciano la risurrezione di Gesù. Un regalo originale ed un bel souvenir Il bagatin di Sebenico – Šibenik fu la prima città, al tempo della Serenissima, ad ottenere il permesso di battere moneta. Il Collegio dei nove di Venezia autorizzò il conio della moneta sebenicense ed il suo corso. Si tratta del bagatin, una moneta che valeva la dodicesima parte di un soldo veneziano, corrispondete a 30 ducati veneziani. Il bagatin di Sebenico fu strumento di pagamento per ben due secoli. Il decreto che ne autorizzà il conio stabiliva che il bagatin dovesse riportare su una faccia s. Marco, patrono di Venezia, e sull’altra s. Michele, patrono della città di Sebenico. Subito dopo Sebenico, diverse furono le città della Dalmazia ad ottenere il privilegio di battere moneta: Spalato nel 1490, Zara nel 1491, Trogir (Traù) nel 1492 e Hvar (Lesina) nel 1943. I bottoni di Sebenico ornavano i costumi della tradizione cittadina. Oggi si possono acquistare nelle sue tante oreficerie artigiane come splendidi monili di filigrana. Combinati al corallo rosso, diventano eleganti collane, orecchini e braccialetti. 142 Press 2010 Il corallo rosso di Zlarin, la cui estrazione un tempo rappresentava la principale attività economica degli isolani, oggi è disponibile come monile nella collezione etnografica della gioielleria “Zlarin”, dove è possibile assistere anche al tradizionale modo di fabbricare artigianalmente i gioielli di corallo. La spugna di Krapanj, nota ed apprezzata sui mercati di tutt’Europa, è estratta dai mari dell’isola dal XVII secolo. La tradizione dell’estrazione delle spugne a Krapanj è stata ereditata dai Greci del XIII secolo e s’è conservata inalterata sino ai nostri giorni. Le Bandiere blu nella Contea šibensko-kninska sventolano su 3 spiagge e 6 marina. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. ACI MARINA JEZERA, Tisno ACI MARINA VODICE plaža Solaris, Šibenik marina Tribunj Marina Betina, Tisno Marina Frapa, Rogoznica Marina Kremik, Primošten Plava plaža, Vodice Spiaggia Lolić, Pirovac Racconti, leggende e miti Come è nata Sebenico. In un documento del 1066 scritto di proprio pugno dal re croato Petar Krešimir IV, si fa menzione di una certa fortezza sorta nel tratto più frastagliato della costa adriatica, stretta tra i canali e le isole ed a due passi dalla foce del fiume Krka (Cherca). Accanto alla fortezza, si fa menzione anche di un villaggio sorto ai suoi piedi. A differenza degli altri insediamenti dell’Adriatico, tutti fondati dai colonizzatori illirici, romani o greci, questo villaggio fu fondato dai Croati. La fortezza menzionata dal re, col passare dei secoli, diventerà la fortezza di San Michele, mentre il villaggio crescerà sino a diventare la Sebenico che conosciamo. Juraj Dalmatinac. L’epoca in cui visse ed operò rappresenta l’età d’oro dell’arte medievale croata. Il suo capolavoro fu la Cattedrale di San Giacomo di Sebenico, che, per un certo verso, riflette il carattere della vita cittadina del tempo in cui fu costruita. L’intero edificio fu realizzato con l’impiego esclusivo d’elementi in pietra (senza l’uso di legname da costruzione o mattoni). Suscitano particolare ammirazione i settantaquattro ritratti d’altrettanti concittadini illustri, scolpiti nella pietra in modo sorprendentemente realistico. 143 Press 2010 Dalmazia - Split www.dalmatia-cen.com; www.dalmatia.hr Photo: Romeo Ibrišević Cultura, patrimonio storico e stile di vita: questa è la Dalmazia centrale. Tutto ciò la rende un luogo con una tradizione di ben 1700 anni da visitare per puro svago, riposo o piacere! Correva, infatti, l’anno 305 d.C., quando l’imperatore Diocleziano, con l’intero mondo ai propri piedi, scelse l’area di mezzo della Dalmazia centrale per erigervi la propria residenza, destinata al riposo ed ai piaceri negli ultimi anni che gli restavano da vivere. La reggia imperiale di Diocleziano corrisponde all’attuale centro storico di Spalato, la seconda città croata per grandezza. Eternamente giovane, vero e proprio cuore turistico ed economico dell’intera regione, col proprio fervore e la propria giocosità conferisce stile, ritmo e spensieratezza alla miriade di località turistiche ed isole che la circondano. Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, la Dalmazia di Spalato sarà proposta come motivo di “ispirazione adriatica”, basato sull’immagine dello stile di vita e della cultura tipici della regione. Il patrimonio storico-culturale In nessun luogo come nella Dalmazia centrale è possibile trovare, nel raggio di soli 30 km, due città poste sotto l’egida dell’UNESCO e comprese tra i beni del patrimonio storicoculturale dell’umanità: il Palazzo di Diocleziano a Spalato ed il centro storico di Trogir (Traù). Stretta tra queste due località, segnaliamo Salona, la maggiore località archeologica sulla sponda orientale dell’Adriatico, un tempo sede della provincia romana della Dalmazia. Le opere di pietra, marmo e legno venute alla luce sul suolo della Dalmazia centrale, dall’evo antico sino ai nostri giorni, non trovano ospitalità soltanto all’interno delle chiese e dei musei, ma fanno bella mostra di sé nelle case, sulle facciate, nei centri storici delle città; prevalentemente in stile romanico e gotico, rappresentano veri e propri capolavori d’arte urbana. Oggi, queste cittadine e questi complessi urbani offrono all’ospite da un lato pace e quiete, dall’altro notti rumorose Photo: Damir Fabijanić e piene dello spirito del Sud del Mediterraneo. Spettacolari sono le opere nate dalle mani degli artisti e scolpite nella pietra, come il portale della Cattedrale di Traù, scolpito dal maestro Radovan nel 1240, o come le più belle opere architettoniche e le sculture in pietra attribuite a Bonino da Milano, Juraj Dalmatinac (Giorgio Orsini), Andrija Aleši e Nikola Firentinac (Niccolò Fiorentino). La Cattedrale spalatina, la più antica cattedrale cattolica al mondo (per esser sorta in parte sui resti del mausoleo dell’imperatore Diocleziano), con i battenti in noce del suo portale, opera del maestro Andija Buvina e risalenti al 1214, è a buon diritto annoverata tra i capolavori della scultura lignea europea in stile romanico. La ricca tradizione culturale della Dalmazia centrale ha dato i natali ad una serie di grandi maestri della pittura, come Emanuel Vidović, uno dei pittori croati più noti a cavallo dei secoli XIX e XX. Nella scultura, le vette più alte sono state raggiunte da Ivan Meštrović, nato ad Otavice presso Drniš, le cui opere sono ospitate nei musei e nelle gallerie di mezzo mondo. A Spalato, oltre alle opere esposte nella Galleria Meštrović, notevole è la statua del vescovo Grgur Ninski, collocata accanto all’ingresso settentrionale del Palazzo di Diocleziano e della quale si racconta che avrebbe il potere di esaudire i desideri di chi abbia l’ardire di toccarne l’alluce bronzeo del piede. Tra i teatri di Spalato, merita senz’altro un cenno il Teatro Nazionale Croato, eretto nel 1893 e grazie alla cui organizzazione possiamo assistere a manifestazioni culturali come l’“Estate spalatina” e le “Giornate di Marulić”. Ricordiamo, inoltre, il Teatro dei giovani ed il Teatro spalatino dei burattini. Il Museo del patrimonio archeologico croato – progetto fondamentale per la conservazione della cultura croata, fu fondato nel 1893 a Knin, mentre il Museo Archeologico, uno dei più antichi musei della Croazia, fu fondato nel 1820. Meritano un cenno anche il Tesoro della Cattedrale di Spalato, contenente una preziosa collezione di capolavori d’arte sacra, il Museo etnografico, fondato a Spalato nel 1910, il Museo storico-marinaro ed il Museo delle scienze naturali. 144 Press 2010 Photo: Sergio Gobbo Ad una quindicina di chilometri da qui si trova Salona, il maggior complesso monumentale dell’evo antico in Croazia. Salona, tra il II ed il III secolo d.C., era considerata la prima metropoli cosmopolita della Dalmazia e contava ben 62 mila abitanti. Quest’area fu anche la sede dei primi re croati. Non può mancare una visita alla Fortezza di Klis, costruita su uno sperone roccioso dal quale gli Uscocchi impedirono ai Turchi di raggiungere Spalato. E così le truppe turche non riuscirono mai a spingersi più in là della fortezza. Photo: Milan Babić “La più bella città del mondo” www.visitsplit.com Spalato è una città sorniona, con un ritmo di vita lento al quale è facile abituarsi. Quella sensazione d’essere sempre in festa, tutti i giorni dell’anno, con le piazze, i ristoranti ed i bar affollati e l’immancabile passeggiata lungo la riva, d’estate dominata da un piacevole e rinfrescante venticello di maestrale, mentre d’inverno il sole del Mediterraneo ed i palazzi circostanti la riparano dal gelo, quella sensazione, dicevamo, la si può esprimere semplicemente con la seguente frase: a Spalato ci si sente come a casa propria. Della maggiore città costiera del Paese, tanti dei suoi duecentomila abitanti sono pronti ad affermare che è “la più bella città del mondo”. Il suo clima mite, con 2.700 ore di sole l’anno, la trasforma, anche nel cuore dell’inverno, in un’oasi nella quale, riparati dal vento, si può godere dei tiepidi raggi del sole. Città antichissima, sorta oltre 1700 anni fa sul tratto più caldo della costa settentrionale del Mediterraneo, è il centro industriale, accademico ed economico della Dalmazia. Spalato possiede tanti beni storico-culturali, tante bellezze, motivi d’interesse e tutto il calore della tipica città mediterranea contemporanea. Spalato vanta, all’interno della reggia imperiale di un tempo, la via cittadina più stretta del mondo, chiamata “Lasciami passare” perché può essere attraversata soltanto da un passante per volta. Photo: Josip Madračević La pietra di Brazza negli edifici di mezzo mondo www.otok-brac.info Brazza (Brač), la maggiore delle isole dell’arcipelago spalatino, sta diventando gradualmente la periferia della città di Spalato. Ottimamente collegata al centro della regione mediante linee di traghetti veloci, è soprattutto il luogo della gloriosa tradizione della lavorazione del marmo, tutt’oggi estratto dalle cave di un tempo. Con questa splendida pietra sono stati costruiti il Parlamento e la Nuova Reggia di Vienna, il Parlamento di Budapest, e, nell’antichità, il Palazzo di Diocleziano e le cattedrali di Traù e Sebenico. Su quest’isola si trova anche il suggestivo eremo di Pustinja Blaca che i sacerdoti glagoliti, in fuga di fronte all’avanzata dei Turchi, eressero nel 1550 sulla nuda roccia isolana; questo monastero, con il suo telescopio e con i concerti per pianoforte (venuto addirittura da Vienna), testimonia della ricca vita culturale medievale sull’isola. Altrettanto interessante è la grotta Zmajeva šilja, una sorta di monastero scavato nella roccia con rilievi monumentali risalenti al XV secolo. Brač (Brazza) è isola di pietra, olio d’oliva, formaggio, carne d’agnello, vino, bellezze naturali e beni culturali, davanti ai quali nessuno può restare indifferente. Tappa obbligata d’ogni visita all’isola è il Museo dell’isola di Brač, nella località di Škrip, che custodisce gelosamente tanti dei suoi misteriosi segreti.(www.otok-brac.info). Città-museo di soli 750 passi Ha un sapore tutto particolare anche la visita alla città-museo di Trogir (Traù), che vive in questo spazio dal III secolo ed il cui centro storico misura soltanto 750 passi! Nel monastero millenario di San Nicola è conservato un bassorilievo del dio Kairos, dio del momento felice, risalente al IV secolo a.C. 145 Press 2010 Photo: Juraj Kopač Hvar, una delle più belle isole del mondo L’assolata Hvar (Lesina) è considerata una delle isole più belle del mondo. Non si sa se seduce di più con l’armonia del suo patrimonio di storia e d’arte, con la bellezza della sua natura o con il profumo inebriante della lavanda. Una cosa è certa: non si può rinunciare al piacere di passeggiare per le sue viuzze lastricate consunte dal tempo e per la maggiore tra le piazze isolane dell’Adriatico. Senza dimenticare l’Arsenale ed il primo teatro civico d’Europa, risalente al 1612 (www.tzhvar.hr). Photo: Ivo Pervan Il patrimonio naturale Sono poche le regioni che possono vantare una biodiversità così ampia come la Contea splitsko-dalmatinska. La catena montuosa (con una delle vette più alte della Croazia) che separa la Dalmatinska zagora continentale dall’ambiente mediterraneo delle spiagge adriatiche, è tra le più belle del mondo. In quest’area troverete secche marine e mare pelagico, acque selvagge e placidi corsi fluviali, alcune tra le più belle isole del Mediterraneo e le specie endemiche delle falesie brulle ed aride, svettanti in mezzo al mare aperto, ed ancora laghi profondi ed un mondo ipogeo di cavità carsiche ancora inesplorato. La Dalmazia centrale è caratterizzata dall’armonia dei centri urbani coniugata con un ambiente naturale ancora perfettamente preservato e comprendente una fascia costiera punteggiata di centri abitati, lunghissime spiagge naturali di ghiaia, belle pinete lungo la terraferma ed una sequela d’isole lussureggianti. Lungo la costa spiccano le riviere di Makarska e di Brela, considerate da molti le aree con le più belle spiagge naturali dell’Adriatico, bagnate da un mare pulito e cristallino. E proprio alle spalle di queste spiagge, ecco stagliarsi il massiccio del Parco naturale del Biokovo, del quale si dice che “ha i piedi in mare e la testa tra le saette”. La sua cima più alta, lo Sveti Jure, misura 1762 metri sul livello del mare, e nei giorni di sole offre un’incantevole vista sulle più lontane isole pelagiche dell’Adriatico. Il Biokovo è l’habitat naturale di un gran numero di specie endemiche vegetali ed animali, tra le quali spicca il camoscio, presente sui suoi aridi pascoli. I panorami del Biokovo sono famosi anche per lo spettacolo del sole nascente nelle splendide mattine d’estate (www.biokovo.com). I suoi aridi pascoli sono tutt’oggi il regno di camosci, mufloni, aquile, cinghiali e lupi. Il Biokovo è noto sia per il fenomeno naturale del sorgere del sole all’aurora estiva (www.biokovo.com), sia per l’impareggiabile veduta che, dalla sua sommità, abbraccia le isole della Dalmazia centrale e l’Adriatico, da un lato, e la Dalmatinska zagora, dall’altro. Il mare Adriatico è uno dei più belli del mondo, con una costa straordinariamente frastagliata e più di mille isole ed isolotti. Gran parte di questo tesoro naturale si trova nel territorio della Dalmazia centrale, il “cuore” dell’Adriatico, il che giustifica il sempre crescente interesse dei diportisti di tutto il mondo per questo mare. Bol, sull’isola di Brač (Brazza), è la località della famosa spiaggia Zlatni rat (Corno d’oro), il cui aspetto muta al mutare della direzione del vento e delle onde. Uno dei fenomeni naturali più suggestivi dell’Adriatico è la Grotta azzurra (Modra špilja), sull’isolotto di Biševo presso Vis (Issa), larga appena 17 e lunga 31 metri e nella quale si penetra con la barca attraverso uno stretto passaggio marino aperto tra le rocce. La luce solare penetra nella grotta attraverso una fenditura sommersa, illuminando il mare ed i visitatori con colori dalle sfumature argentee ed azzurrognole; nelle sue vicinanze si trova anche l’unico habitat naturale conosciuto della foca monaca. I migliori esempi della specificità idrografica e morfologica del Carso dalmata sono probabilmente i laghi Crveno e Modro jezero nei pressi d’Imotski. Caratteristici per forma, dimensioni e colore, sono laghi formatisi in seguito al crollo del soffitto di grandi caverne ipogee. 146 Press 2010 Photo: Sergio Gobbo L’offerta artistico-ricreativa La tradizione degli eventi culturali in quest’area è vecchia di centinaia d’anni; le serate dell’“Estate spalatina”, ad esempio, sono occasioni da non perdere, con spettacoli teatrali e concerti sulle piazze, per le vie e negli spazi cittadini più antichi. Ad essi partecipano cantanti lirici e direttori d’orchestra di fama mondiale. La città di Spalato è anche sede di festival di musica leggera, festival d’artisti di strada, eventi come “La festa dei fiori”, un concorso internazionale ed una mostra di fiorai ambientati nei suggestivi spazi dei sotterranei del Palazzo di Diocleziano, il festival estivo “Art ljeto” e tante feste che propongono i canti delle klape ed il ballo dei gruppi folk. Durante l’anno è possibile assistere alle “Giornate di Marulić”, alla manifestazione “I libri del Mediterraneo” e, tra le feste legate alla tradizione, alla “Festa di Santa Croce”, alla “Fiera dei fiori”, al “Ballo degli Spalatini”, alla “Fiera del vino”, ecc. La festa di Spalato cade il 7 maggio, giorno di san Biagio, patrono della città. La Dalmazia centrale è famosa anche per le sue notti piene di canti e frastuono, ed il “Festival di musica leggera” di Spalato è uno degli eventi centrali del programma d’intrattenimento dell’intera regione. I sotterranei del Palazzo di Diocleziano, negli ultimi anni, hanno accolto la canzone d’autore della Dalmazia. A Trogir, ogni estate, si tiene un concorso internazionale unico al mondo dedicato alle giovani voci tenorili. “La prima casa della musica dalmata”, ospitata nella torre di San Marco di Trogir (del XV secolo), è un evento musicale che richiama ogni anno tutti coloro che amano l’eredità culturale del patrimonio musicale regionale. La giostra cavalleresca dell’Alka di Sinj è nata per celebrare il ricordo della storica vittoria del popolo della Cetina sui Turchi, avvenuta il 15 agosto del 1715. Ogni anno, all’inizio d’agosto, gli “alkari” di Sinj gareggiano al galoppo su cavalli ornati d’argento, stretti nelle uniformi storiche e con l’obiettivo di rinverdire il ricordo di quella meravigliosa vittoria (www.alka.hr). Omiš (Almissa) è nota come luogo di ritrovo degli amanti delle canzoni delle klape dalmate e sede del “Festival delle klape dalmate” che, da quarant’anni a questa parte, si tiene nella prima metà di luglio. Kaštela, invece, con l’organizzazione delle “Serate delle canzoni dalmate”, da oltre un decennio si propone come la sede della produzione contemporanea della musica tradizionale delle klape dalmate. Photo: HTZ “La battaglia dei corsari” di Omiš (Almissa), tradizionale manifestazione estiva legata al territorio della città sulla Cetina, è particolare perché ripropone una storica battaglia dei corsari del XIII secolo. Quest’iniziativa ha l’intento di promuovere il brand “Omiš, città di corsari e turismo culturale”, il tutto rigorosamente basato su fatti realmente accaduti e documentati. Alla battaglia partecipano, accanto ai corsari di Omiš (Almissa), i membri delle “Kumpanije” di Korčula (Curzola), i trombonieri di Dubrovnik (Ragusa) e, come ospiti d’onore, gli Uscocchi di Klis. L’angolo gastronomico Sull’isola di Brazza vi offriranno una carne d’agnello dal sapore tutto particolare, ma anche il “vitalac” (specialità fatta con le interiora dell’agnello) ed il formaggio pecorino locale conservato sott’olio. La regione della Cetina è conosciuta per i crostacei di fiume e per le specialità a base di carne di rana, tra le quali spiccano le coscette di rana avvolte nel prosciutto crudo. Conosciuti sono anche gli “arambašići” di Sinj, una specialità che si prepara nei mesi invernali tritando finemente la carne ed avvolgendola con foglie cavolo cappuccio, per poi lessare il tutto in un brodo arricchito con pezzi di carne essiccata. Nei mesi estivi, la carne macinata s’avvolge, invece, nelle foglie di vite! La Dalmazia centrale è conosciuta anche per i suoi dolci: iniziamo dalla torta di Kaštel e dalla torta Makarana, attraverso le “kroštule” di Vis, per poi finire con le “fritule” della Dalmazia ed i “paprenjaci” (dolci di panpepato) di Hvar. L’uva ed il vino sono da sempre parte integrante dell’offerta enogastronomica di questa terra. Di recente è stato scoperto che il più pregiato vitigno americano, lo Zinfandel, affonda le proprie radici proprio nella località di Kaštel, ad un passo da Spalato. Segno distintivo dei vigneti della California da oltre un secolo, lo Zinfandel sbarcò in America grazie agli emigrati croati provenienti da questa cittadina nella quale, anche oggi, si coltiva con il nome di “Crljenak” di Kaštel. Per la gran quantità di vitigni coltivati nella Dalmazia centrale, e diffusi in tutto il mondo dai marinai dalmati, oggi le “Strade del vino” sono un segmento importante dell’offerta turistica di questi luoghi. Comprendenti i vinificatori di terraferma e delle isole, offrono ai turisti la possibilità di degustare il vino nelle cantine e nelle aziende vinicole in cui è prodotto. 147 Press 2010 Tra i più famosi vitigni di questa regione annoveriamo la Maraština, il Pošip, la Vugava, la Kujunđuša, la Žilavka ed il Plavac mali. Nella Dalmazia centrale s’organizzano anche visite guidate ad una quarantina d’olivicoltori sparsi lungo le cosiddette “Strade dell’olivo”, con la possibilità di degustare ed acquistare i frutti del loro lavoro. Da non perdere una visita al Museo dell’olivicoltura, sito nella località di Mirci sull’isola di Brazza. Agriturismo l’agriturismo sta diventando un segmento dell’offerta turistica sempre più riconoscibile e diffuso. Un alloggio confortevole e le specialità caserecce del luogo sono le premesse sulle quali si basa questa proposta turistica di qualità. Un numero sempre crescente di aziende agricole a conduzione familiare, negli ultimi tempi, è sensibile alle esigenze del turista moderno, spossato dagli impegni di lavoro e desideroso di un po’ di relax in un ambiente naturale e tradizionale nel quale scoprire le tracce di quell’umile origine contadina che è comune a tutti noi… O, più semplicemente, per godere dei doni di una natura incontaminata. La Zagora Il viaggio inizia ad Omiš, là dove il fiume sfocia in mare. Seguendo l’imponente canyon della Cetina, sin dall’inizio il nostro viaggio assume i connotati d’una splendida avventura. La scelta comprende il rafting, il canyoning o un bel bagno tra le rapide del fiume. Proseguendo, ci si imbatte in tanti piccoli casolari, ciascuno con la propria storia. I sentieri di campagna, ideali per una bella passeggiata o una salutare pedalata, attraversano una fitta boscaglia e seguono il corso del fiume. Lavorando la terra e la vigna o accudendo agli animali, ci si dimentica del solito tran tran quotidiano. La cucina rustica della Zagora conquista chiunque, anche perché l’aria di montagna, oltre a dare sollievo, far venire un appetito da lupi! La costa e le isole Stanchi della calca delle spiagge affollate, potete dirigervi verso i verdi pendii delle isole o verso uno dei tanti pittoreschi paesini arroccati sulle alture. Anche se vicini ai centri urbani, il tempo in questi villaggi sembra si sia fermato. Le antiche tenute di campagna sono solitamente edifici storici, veri e propri gioielli per gli estimatori dell’antica architettura mediterranea. La cantina, orgoglio di ogni vignaiolo, è l’angolo più interessante d’ogni tenuta. Vi si degustano vini, acquaviti, formaggi ed insaccati di gran qualità, in un mondo dove la pecora, la capra, l’agnello, le galline, le uova, gli ortaggi, l’olio d’oliva ed il vino sono alla base della cucina tradizionale. Questo documento strategico prevede, entro la fine del decennio, un aumento delle presenze turistiche sino a 20 milioni l’anno, un incremento dei consumi giornalieri dagli attuali 45 euro ai 75 euro, un volume complessivo della spesa turistica di 1,5 miliardi di euro ed un aumento dell’occupazione nel settore turistico, accanto ad un investimento di 2 miliardi di euro, che interesserà ben 20.000 persone. Il turismo attivo La Dalmazia centrale è il luogo ideale per godere delle prerogative del turismo attivo e di tutte le sue possibilità di pratica sportiva. A Bol sull’isola di Brač (Brazza) segnaliamo la presenza d’un centro surfistico internazionale e del più bel sito per la pratica del windsurfing di tutto l’Adriatico. Nel canale tra le isole di Brač (Brazza) e Hvar (Lesina), ogni pomeriggio si leva il maestrale, vento ideale per il windsurfing. Di mattina, invece, soffia una leggera brezza adatta ai neofiti della tavola a vela. Questo vento fa di Bol una località adatta a tutti gli appassionati di questo sport. Il turismo “adventure”, in quest’area, offre eccellenti opportunità grazie anche alla vicinanza della Dalmatinska Zagora, il polmone verde della Dalmazia ad una trentina di chilometri dal mare, area ricca di dolci vallate percorse dai fiumi Cetina, Jadro e Žrnovnica. Questi possenti fiumi, nei loro tratti più calmi, ma anche là dove formano rapide, sono meta degli amanti del torrentismo, dei safari in canoa, del rafting e dell’arrampicata libera, praticata sulle pareti che sovrastano i corsi dei fiumi. L’intera area continentale della regione, come anche le isole della Dalmazia centrale, vanta splendidi percorsi ciclistici. Con un tour di circa 45 chilometri (Vrboska - Pitve - Sv. Nedjelja - Uvala Dubovica - Starigrad - Vrboska), ad esempio, è possibile vedere in una sola giornata un po’ tutte le bellezze dell’isola di Hvar, non perdendo occasione di tuffarsi nel mare di una delle sue tantissime calette. In una giornata potrete visitare anche l’isola di Vis (Issa): un tour di 40 km circa vi porterà dall’omonima cittadina, attraverso la piana di Vis e le spiagge della costa orientale, sino al Komiža e Podšpilje (e ritorno, naturalmente!). La Dalmatinska zagora è nota per i suoi lunghi e piacevoli itinerari da percorrere a cavallo. Gli sport equestri possono essere praticati in una serie di club a Sinj e dintorni. Con i loro cavalli di razza, questi club e queste scuole d’equitazione aperte nelle aziende agrituristiche della Dalmatinska zagora offrono le gioie dell’ippica tanto ai più esperti, quanto ai neofiti ed ai bambini. La montagna del Biokovo abbonda di specie endemiche e, per la grandissima varietà delle sue bellezze naturali, è meta di numerosi alpinisti, scalatori, amanti della montagna, appassionati di mountain biking o semplici gitanti. Sul territorio delle maggiori isole della Dalmazia centrale troverete tanti centri subacquei. La loro maggiore densità è registrata in prossimità dei siti subacquei più interessanti: attorno a Čiovo, lungo la costa meridionale di Šolta e sulle isole di Brač, Hvar e Vis. In tema di diving, Vis (Issa) merita un posto particolare, ricca com’è di siti subacquei e relitti, tante grotte nei pressi di Biševo e Vis (grotte Modra, Medvjeđa e Zelena) ed una miriade di siti d’archeologia subacquea. A cala Lučice, sull’isola di Brač, a tre metri di profondità, troverete l’ingresso di una grotta che prosegue 148 Press 2010 in un tunnel subacqueo verticale che arriva ad una profondità di 25 metri. In essa v’imbatterete in grandi seriole che vi accompagneranno nella vostra immersione. E mentre la grotta è illuminata dalla luce naturale, proveniente dalla superficie, nel tunnel dovrete accendere la torcia. Il turismo religioso La Dalmazia centrale vanta alcuni grandi ed importanti santuari, tra i quali il più conosciuto è sicuramente quello della Madonna di Sinj. Ricordiamo anche il santuario di Vepric, nei pressi di Makarska, ed il santuario della Madonna dell’Isola a Salona (Solin), mentre Međugorje, famosissimo luogo delle apparizioni della Madonna, si trova ad un centinaio di chilometri a sud-est di Makarska, nella vicina Bosnia ed Erzegovina. Ciò che rende la Dalmazia centrale particolare è anche la perpetuazione delle antiche consuetudini popolari e religiose, che rivivono nelle processioni, nelle veglie, nei pellegrinaggi e nei voti dei fedeli, tutte manifestazioni di fede legate alle festività cattoliche ed ai santi patroni dei paesi. Particolarmente suggestive sono le processioni notturne del Venerdì Santo a Hvar (Lesina), così come il pellegrinaggio votivo notturno che, da Spalato, si dirige verso il santuario della Madonna di Sinj, lontano dal capoluogo ben 34 km. Si svolge alcuni giorni prima del 15 agosto, e ad esso partecipano decine di migliaia di fedeli provenienti dall’intera Dalmazia. La processione “Za križen”, dell’isola di Hvar (Lesina), nel 2009 è stata inserita dall’UNESCO nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità, assieme ad altri sette beni culturali croati. È un rito di straordinaria devozione ed espressione dell’identità religiosa e culturale degli abitanti dell’area centrale dell’isola. Da cinque secoli a questa parte, nella notte tra il Giovedì ed il Venerdì Santo, 6 paesi dell’isola (Jelsa, Pitve, Vrisnik, Svirče, Vrbanj e Vrboska) vengono uniti dalla solenne processione. Quasi ogni località turistica, anche se piccola, festeggia il proprio santo patrono con grandi feste in piazza, alle quali partecipa la gente del luogo e tanti turisti. Una di queste è la “fiera” di San Doimo (7 maggio), patrono della città di Spalato. Doimo (Dujam in croato) era un sacerdote che l’imperatore Diocleziano fece giustiziare per impedirgli di divulgare il cristianesimo nel suo impero; ironia della sorte, la popolazione spalatina, tanti anni dopo, depose le spoglie del proprio santo nel mausoleo dell’imperatore romano che lo fece uccidere! Turismo congressuale Gli alberghi della Contea splitsko-dalmatinska hanno il merito di aver saputo riconoscere l’importanza dell’offerta turistica destinata al business ed ai congressi. In sintonia con questa premessa, ogni albergo di lusso della contea oggi offre anche una o più sale congressi. In seno all’offerta congressuale, gli alberghi organizzano conferenze, seminari e presentazioni a carattere nazionale ed internazionale supportati da dotazioni, servizi ed apparecchiature tecniche all’avanguardia e rispondenti ai più elevati standard qualitativi. Dette strutture, ispirandosi all’idea di creare un luogo in cui si possa lavorare non rinunciando, tuttavia, al piacere ed al relax, offrono anche programmi di team-building, banchetti ed una sistemazione e servizi esclusivi. Con la costruzione di nuove strutture alberghiere, l’offerta di Spalato entrerà in seria concorrenza con le più rinomate destinazioni turistiche mondiali, perché, oltre alla proverbiale ospitalità della sua gente, al suo piacevole clima ed alla sua ideale posizione geografica, la città dalmata si profilerà come il più forte centro congressuale del paese. La costruzione di un centro congressuale con una capacità di 1.500 posti è prevista nell’area d’un ex caserma in loc. Dračevac, che il Governo croato ha donato alla città di Spalato. Un’offerta ricettiva varia e di buona qualità Quella spalatino-dalmata è la contea croata ad aver investito di più nell’elevazione della qualità delle proprie capacità ricettive, il che è testimoniato dai tanti riconoscimenti conquistati dall’hotel “Le Meridien Lav” di Spalato, proclamato “Miglior hotel congressistico d’Europa”, “Miglior hotel croato” e “Miglior hotel Spa della Croazia”. L’ex hotel “Split” di Spalato, terminati i lavori di ricostruzione, riaprirà i battenti col nuovo nome di “Radisson Resort Split”, una struttura ricettiva a quattro stelle superiore facente parte della nota catena alberghiera internazionale “Radisson”. È in corso anche la ricostruzione dell’hotel “Marijan”, la cui inaugurazione è prevista per l’inizio della stagione estiva 2009. Dall’alto delle sue cinque stelle, avrà 320 camere, 27 appartamenti, una suite presidenziale, vari ristoranti, un pub, un piano bar, un centro wellness, un casinò, varie piscine, sale per congressi e tanti altri servizi. Alcune aree interne delle isole dalmate, tanti villaggi un tempo abbandonati alle falde delle montagne e la stessa Dalmatinska zagora, negli ultimi anni sono interessati da un intenso sviluppo agrituristico. Oltre alle bellezze naturali ed all’atmosfera tradizionale delle centenarie case di pietra in località come Gornja Brela, Gornji Tučepi, Podstrana, Slimen, Gati, Tugari, Vrgorac, Brnaze, Vis e Pražnice, agli ospiti è proposta una cucina basata sulla frutta e gli ortaggi raccolti nel frutteto o nell’orto del casale che li ospita e tante specialità gastronomiche tipiche di questa terra. La Dalmazia centrale offre sistemazione anche su tre fari ubicati nelle località di Sveti Petar (presso Makarska), Sušac e Plaguža, isola che ospita il faro croato più distante dalla terraferma, costruito 130 or sono su uno sperone roccioso alto 90 metri. Alcune fonti ecclesiastiche ci ricordano che nel 1177 sull’isola di Palagruža soggiornò persino Alessandro III, in viaggio per quei mari con la sua flotta di dieci galee. Affascinato dalla bellezza dell’isola e dell’arcipelago, il pontefice espresse il desiderio di sostare in quelle acque e di trascorrervi le ore della cena. Questo luogo, da allora, porta il nome di “Campo del Papa”. Tra le più famose stazioni climatiche della Dalmazia centrale, merita un cenno la “Biokovka” di Makarska, con personale specializzato nella fisioterapia e la possibilità di praticare nei mesi estivi l’idroterapia in mare. Le terme spalatine, invece, vantano una sorgente naturale d’acqua sulfurea a temperatura molto elevata. 149 Press 2010 Novita’ La regione spalatina, negli ultimi anni, ha fatto registrare i maggiori progressi in quanto ad elevazione della qualità dei servizi alberghieri. Accanto ad alcuni grandi alberghi esclusivi, l’area è stata interessata dall’apertura di un significativo numero di piccoli, lussuosi alberghi a conduzione familiare. I proprietari dell’hotel “Marjan”, nel corso del 2009, hanno concluso un accordo di franchising di 22 anni con la notissima catena alberghiera internazionale “Hilton”. E così, quest’albergo spalatino completamente rinnovato è stato ribattezzato col nome di hotel “Hilton Marjan Split” (l’Hilton sull’Adriatico era sinora presente soltanto a Dubrovnik). La sua inaugurazione è stata posticipata alla metà del 2010, quando sarà completamente rinnovato e conterà 254 camere, 27 suite di lusso ed un appartamento presidenziale all’11° piano. La prima fase dei lavori comprende 220 camere, i ristoranti ed i bar, il centro benessere e tre sale per conferenze di minori dimensioni. Il resto delle camere e delle suite, unitamente alla sala congressi principale, dovrebbe essere disponibile il prossimo anno. L’investimento complessivo stanziato per il rinnovamento e l’arredamento dell’hotel ammonta a 135 milioni di euro. Sulle rovine di un vecchio albergo spalatino sorgerà una nuova struttura ricettiva la cui gestione sarà affidata alla catena alberghiera internazionale Radisson. La prima fase dei lavori, finanziata con risorse pari a 40 milioni di euro, dovrebbe concludersi entro la fine del 2009 e prevede la realizzazione di 250 camere e suite, due ristoranti, una grande sala congressi, un centro wellness & fitness di 2.000 m2 ed un garage sotterraneo con 200 posti. La seconda fase, del valore di 20 milioni di euro, prevede la costruzione di un aparthotel a 5 stelle, 110 unità abitative ed una dependance con 50 camere. L’inaugurazione dell’hotel è prevista per l’inizio del 2010. Nel giugno di quest’anno, il gruppo President ha inaugurato un lussuoso hotel a cinque stelle sorto nelle immediate vicinanze dell’isola Gospini otok, a Solin, sulle rive del fiume Jadro. Questa struttura ricettiva è il secondo albergo del gruppo President ubicato nell’area: il primo è nel centro di Spalato, ma ha soltanto quattro stelle. Il “President” conta 80 camere singole e doppie e quattro suite, per una capacità ricettiva complessiva di ca. 160 posti-letto. Oltre al ristorante ed alla caffetteria, ricordiamo le sue quattro sale per conferenze con una capienza da 50 a 200 posti. Nelle sale, con i posti a sedere disposti a platea, è possibile allestire anche spettacoli teatrali. Assolta la parte che riguarda il turismo congressuale, passiamo al turismo della salute. Nell’ambito della struttura, infatti, sono state realizzate ben tre piscine. I lavori di costruzione del complesso hanno richiesto un investimento complessivo di 10 milioni di euro. L’hotel “Katarina”, un nuovissimo albergo a 4 stelle con 74 unità abitative per 170 posti-letto, sorge a Dugopolje, nei pressi dell’uscita autostradale per Spalato. Primo hotel della zona, grazie alla sua ubicazione garantisce un rapido e sicuro collegamento sia con Spalato, sia con la nuova zona industriale. Al settimo ed ultimo piano dell’hotel, gli ospiti potranno usufruire dei servizi d’un centro benessere. La realizzazione dell’hotel “Katarina”, nato come business hotel con una buona offerta wellness (gli ospiti potranno usufruire anche d’idromassaggio e sauna privati), ha richiesto un investimento di 10 milioni di euro. Collegamenti Il porto di Spalato è il maggiore centro di smistamento passeggeri su entrambe le sponde dell’Adriatico ed il terzo porto per traffico passeggeri ed automezzi nel Mediterraneo. Con il resto del mondo, Spalato è ugualmente ben collegata tanto via mare, quanto via terra e via aria. I collegamenti marittimi con le isole del comprensorio spalatino, ma anche con Rijeka (Fiume), Korčula e Dubrovnik, hanno una frequenza giornaliera, mentre i collegamenti internazionali con Ancona e Pescara sono assicurati, nel corso di tutto l’anno, da veloci linee di catamarani che coprono la distanza tra l’Italia e Spalato in 3 ore e mezza. Spalato vanta l’aeroporto internazionale più grande di tutto l’Adriatico, direttamente collegato con decine di città europee. Durante l’estate, sulle sue piste atterrano aerei appartenenti a più di 40 compagnie straniere. Sono iniziati nel 2005 i collegamenti tra Spalato ed alcune città tedesche, organizzati dalla compagnia aerea low-cost “Germanwings”, mentre risale al marzo 2006 l’inizio dei voli della compagnia “Wizz Air”, anch’essa low-cost, quattro volte la settimana tra la città di Spalato e le città di Londra e Budapest (dal 2008 Spalato è collegata anche con Ginevra). Anche l’isola di Brač è dotata d’aeroporto. Spalato è anche un importante centro ferroviario, con collegamenti quotidiani diretti per Zagabria e, di conseguenza, per tutt’Europa. Con il termine dei lavori di costruzione dell’autostrada Zagabria-Spalato, la capitale oggi può essere raggiunta in 3,5 ore. Si lavora anche alla realizzazione della tangenziale di Spalato, del valore di 200 milioni di euro: la sua costruzione contribuirà a risolvere definitivamente i problemi del tratto Trogir-Split-Omiš, la strada a maggiore densità di traffico del paese, con una media di 40.000 autoveicoli al giorno. Le cose di cui andiamo fieri Spalato, nella veste di capoluogo della regione, per secoli ha ospitato teste coronate e statisti provenienti da tutto il mondo. Per il suo carattere gioviale e semplice, è sempre stata meta dei più bei nomi del cinema, del teatro, della musica e dello show business internazionale. La stessa Spalato ha dato al mondo alcuni protagonisti di prima grandezza, soprattutto nello sport. Pensiamo a Goran Ivanišević, vincitore di Wimbledon, e, prima di lui, a Nikola Pilić, asso del tennis e selezionatore della nazionale croata che, nel 2005, ha conquistato la Coppa Davis e che comprendeva anche lo spalatino Mario Ančić. Spalato vanta 66 olimpionici e sui suoi campi da basket sono nati talenti come Dino Rađa e Toni Kukoč, campioni del basket professionistico NBA. Di Spalato è anche il 150 Press 2010 migliore giocatore di pallamano europeo e mondiale, Ivano Balić, mentre lo spirito sportivo di questa città è ben espresso anche da alcuni membri dalla squadra nazionale croata di bob, nati a Spalato nonostante la città sia sul mare e senza neve; essi formano l’ossatura della squadra nazionale che ha partecipato ai Giochi olimpici invernali di Torino. Blanka Vlašić, giovane speranza dello sport spalatino, è la migliore atleta croata in attività e l’attuale campionessa del mondo di salto in alto. Nata e cresciuta in una famiglia di sportivi, deve il proprio nome alla città marocchina di Casablanca dove suo padre, nel 1983, conquistò la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo. I primi passi nell’atletica li ha mossi a sette anni proprio grazie al padre, allora allenatore in una società cittadina. La sua altezza e la sua snellezza l’hanno spinta molto presto a scegliere il salto in alto. Blanka detiene i titoli di campionessa del mondo all’aperto (Osaka, 2 settembre 2007, con 205 cm), campionessa del mondo “indoor” (Valencia, 9 marzo 2008, con 203 cm) e vice-campionessa olimpica (Pechino, 23 agosto 2008, 205 cm). A Stoccolma nel 2007 ha fatto registrare il secondo miglior salto di sempre ed ha stabilito il nuovo record nazionale (207 cm). Con l’inaugurazione di una scultura dedicata ad Orson Welles, cerimonia svoltasi nel 2008 nel quartiere spalatino di Brodarica, il “Cittadino Kane” è stato accolto tra i personaggi illustri degni della “cittadinanza onoraria” di Spalato. Orson Welles visse gli ultimi vent’anni della propria vita tra Spalato ed altre località dalmate. Sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso, infatti, Orson Welles incontrò Oja Kodar, l’attrice e scultrice croata che sarebbe diventata la donna con cui condivise gli ultimi vent’anni della sua vita (spentasi nel 1985). Welles filmò il film “Processo alla Croazia” e recitò in alcuni film prodotti nel nostro paese, come “Il segreto di Nikola Tesla” (orig. Tajna Nikole Tesle) e “La battaglia sulla Neretva” (orig. Bitka na Neretvi). Iniziò anche, senza mai portarli a termine, alcuni progetti che coinvolgevano la città di Spalato e la vicina isola di Hvar (Lesina). Un vecchio olivo di Kaštel Štafilić è considerato un bene naturale da tutelare, sensazionale, oltre che per la suggestività del luogo in cui è nato, soprattutto per la sua veneranda età di circa 1500 anni. Molto probabilmente originario dell’Italia meridionale o della Grecia, appartiene ad una specie non presente da queste parti ed è, anche per questo, ancora più interessante. La piana di Stari Grad (Starogradsko polje), la più grande e più fertile delle isole adriatiche, si estende per sei chilometri ad est sino a Vrboska ed a sud per i pendii che fanno da cornice ai pittoreschi paesini di Dol e Vrbanj. Questo paesaggio, modellato dalla cura millenaria della mano dell’uomo, ha conservato quel sistema di vie e parcelle già esistente all’epoca della città greca di Faros e che viene oggi considerato la più antica lottizzazione (Hora, Ager) del mondo. Per questo motivo, la piana di Stari Grad, nel luglio 2008, è stata inserita nel patrimonio dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Un regalo originale ed un bel souvenir Il merletto di agave, originario di Hvar (Lesina), è un bene immateriale sotto l’egida dell’UNESCO. Il merletto d’agave di Hvar Il monastero delle monache benedettine di Hvar (Lesina), fondato nel 1664, è conosciuto in tutto il mondo per la produzione del merletto d’agave, una tradizione vecchia più di un secolo e tramandata di generazione in generazione. La sola preparazione del filo d’agave, che si estrae dalle foglie fresche e viene trattato secondo una tecnica segreta e molto particolare, richiede un lavoro ed una pazienza certosini. Il valore di quest’abilità artigianale è stato riconosciuto dagli esperti del patrimonio immateriale dell’UNESCO. Essi, infatti, nel 2009 lo hanno incluso, assieme al merletto di Lepoglava e di Pag, nell’elenco dei beni del patrimonio dell’umanità. Le delicate saponette all’olio d’oliva di Brač Le delicate saponette all’olio d’oliva di Brač (Brazza) si producono esclusivamente impiegando l’olio extra vergine d’oliva prodotto su quest’isola dalmata. La schiuma da bagno all’olio d’oliva è arricchita utilizzando particolari erbe dell’isola. Gli oli eterici, estratti secondo metodi e tecniche assolutamente naturali, conferiscono ad ogni saponetta specifiche proprietà medicinali. Tutto ciò dona alla pelle un’incomparabile sensazione di morbidezza, tanto che, dopo la doccia, non è necessario usare alcun latte idratante per il corpo. I saponi di Brazza, utili anche all’aromaterapia, sono dei veri e propri “pezzi unici” perché prodotti artigianalmente e tagliati uno per uno dalle sapienti mani della gente isolana. La lavanda croata – la migliore del mondo La Croazia è uno dei maggiori produttori di lavanda del mondo. Essa cresce, grazie alle favorevoli condizioni climatiche ed alla bontà della sua terra, sulle colline e sui pendii rocciosi dell’isola di Lesina (Hvar), nella Dalmazia centrale. Prodotta secondo tecniche assolutamente naturali, la semina e la raccolta sono praticate ancora a mano. Mediante la distillazione del fiore della lavanda s’ottiene un olio eterico che viene impiegato per bagni caldi, candele profumate, oli per massaggi o per la cura del viso e del corpo. La lavanda isolana è apprezzata da sempre per le sue proprietà medicinali e per il suo profumo inebriante. È consigliata per rafforzare il sistema immunitario ed è efficace contro lo stress, il mal di testa, l’ipertensione, l’influenza, i reumatismi, contro alcune malattie della pelle, le ustioni e le punture d’insetti. Il periodo più bello è quello a cavallo tra giugno e luglio, quando i campi di lavanda si tingono del caratteristico colore violaceo e l’aria profuma così tanto da far girare la testa. La lavanda di Lesina è senz’altro la migliore lavanda prodotta in Europa. I sacchetti profumati, pieni di fiori di lavanda essiccati, si possono acquistare in tutti i negozi di souvenir, negli hotels, nelle farmacie e nelle profumerie di tutta la Croazia. La lavanda di Hvar è stata proclamata sei anni fa uno dei souvenir di punta del nostro Paese. 151 Press 2010 Racconti, legende e miti Diocleziano – Imperatore romano, passato alla storia come valoroso condottiero, ma anche come persecutore dei cristiani, si ritirò nel 305 per trasferirsi sulla sua costa dalmata dove fece costruire un’imponente reggia attorno alla quale, più tardi, sarebbe sorta la città di Spalato. Nella sua residenza di circa trentamila metri quadri di superficie, Diocleziano passava il tempo ad occuparsi di giardinaggio. Gli anni agitati dopo la sua morte trasformarono la sua reggia in rifugio nella quale trovarono riparo per primi gli abitanti della vicina Salona (Solin). La leggenda di Miljenko e Dobrila – A Kaštel Lukšić, nella seconda metà del XVII secolo, i Vitturi, nobile casato del luogo, avevano una figlia di nome Dobrila, mentre la famiglia del nobile Adalberto Rušinić aveva un figlio di nome Miljenko. Destino volle che il bel giovane e la dolce fanciulla s’innamorassero, ma una disputa tra le famiglie impedì ai giovani di vedersi, costringendoli ad un amore segreto. I genitori cercarono di tenerli separati, ma i ragazzi non abbandonarono mai il sogno di vivere un giorno felicemente insieme. E, quando sembrava che i genitori avessero finalmente accettato la loro relazione, dando loro il consenso al matrimonio, il padre di Dobrila uccise il suo futuro genero Miljenko, non potendo sopportare l’idea che questi gli avrebbe portato via l’adorata figlia. Alcuni mesi più tardi, quest’ultima, disperata, perse la ragione, s’ammalò e morì. L’ultimo suo desiderio fu quello d’esser sepolta accanto a Miljenko nella chiesetta di San Giovanni a Rušinac (XVI secolo), dove oggi sulla lapide della tomba si leggono queste parole: “Pace agli innamorati”. La Bandiera blu sventola su 12 spiagge e 3 marina della Contea splitsko-dalmatinska: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. ACI MARINA MILNA ACI MARINA SPLIT ACI MARINA VRBOSKA, Jelsa Spiaggia degli Appartamenti Medena, Seget Spiaggia Bačvice, Split Spiaggia Berulia, Brela Spiaggia Donja luka, Makarska Spiaggia Dugi rat, Brela Spiaggia Gospa gusarica, Komiža Spiaggia Nikolina, Baška Voda Spiaggia Punta Omiš Spiaggia Slatina, Tučepi Spiaggia Stomarica, Brela Spiaggia dell’hotel Le meridien Lav, Podstrana Vela plaža Amfore, Hvar Solin, il santuario dei re croati – Nella chiesa della Madonna dell’Isola a Solin è custodito un sarcofago vecchio di oltre mille anni contenente le spoglie mortali della regina Jelena, consorte del re Mihajl Krešimir e madre di Stjepan Držislav. La regina Jelena, figlia di una famiglia patrizia, educata nel rispetto dei valori cristiani, a cavallo dei due millenni restò impressa nella storia di questi luoghi come grande autorità spirituale e morale. Solin è anche la città in cui fu incoronato il re croato Zvonimir, legato da un ottimo rapporto con il papa Gregorio VII. Nota è la legenda della sua morte e della maledizione di 900 anni pronunciata contro coloro che lo uccisero in quanto contrari alla partecipazione alle guerre in Terra Santa per la liberazione di Gerusalemme. 152 Press 2010 Dalmazia - Dubrovnik Photo: Josip Madračević La città di Dubrovnik (Ragusa), centro dell’omonima regione ubicata all’estremità meridionale della costa croata, vanta meritatamente l’epiteto di “perla dell’Adriatico”. Con l’armonia dei suoi edifici centenari e della sua cinta muraria, pare una città irreale tratta dal mondo delle fiabe. Chi non abbia avuto la fortuna di visitare questo lembo di paradiso terrestre, ha perso l’occasione di godere del fascino del “secondo più bel luogo del mondo”. Secondo soltanto al luogo in cui si è nati, naturalmente! È difficile dire che cosa renda il territorio di Dubrovnik così interessante: la sua storia, sulla quale per secoli ha sventolato un vessillo con su scritta la parola “Libertas”, oppure il suo presente, quello di una riviera turistica moderna, ricca di tante pittoresche località turistiche sulla terraferma e sulle isole, ciascuna con le proprie leggende ed i propri miti. In questi luoghi così affascinanti, la storia continua a pulsare nella bellezza degli edifici e nelle sfarzose opere d’arte di tanti famosi scultori, pittori e costruttori, tanto nei piccoli centri di Ston (Stagno), Pelješac (Sabbioncello), Korčula (Curzola), Župa dubrovačka, Konavli (Canali) e Trsteno, quanto nella stessa città di Dubrovnik. Costruendo ville e residenze per la villeggiatura, la mano dell’uomo e la natura hanno stretto un sodalizio inscindibile, integrandosi reciprocamente. Il risultato di questa felice unione è, oggi, il luogo più suggestivo del Mediterraneo. (www.tzdubrovnik.hr). Secondo il Piano strategico del turismo croato per il periodo 2010-2014, la Croazia si profilerà come un’esclusiva destinazione di lifestyle, di splendide bellezze naturali e di beni culturali protetti. Di conseguenza, l’estremo Sud del paese, ossia “la Riviera di Dubrovnik e le isole”, sarà proposto come una destinazione turistica elegante, dotata di un grande patrimonio storico-culturale. Photo: Juraj Kopač Il patrimonio naturale Le specificità naturali di quest’area sono caratterizzate, in maniera dominante, dal clima mite e temperato del Mediterraneo meridionale e dall’ambiente naturale ideale per la crescita di una vegetazione rigogliosa, non soltanto mediterranea, ma anche subtropicale, con splendide piantagioni di limoni, arance, palme ed agave. L’area costiera, relativamente stretta, è molto varia: lembi di costa rocciosa ed erta, profonde insenature, spiagge sabbiose, campi fertili ed alte montagne che degradano sino a lambire il mare. I fondali marini, invece, svelano agli amanti delle immersioni il magico mondo dei bellissimi coralli rossi. L’isola di Mljet (Meleda), con l’omonimo parco nazionale (www.np-mljet.hr) ubicato nell’estremità meridionale del Paese, è considerata da tanti l’isola più bella dell’Adriatico, forse perché ha una caratteristica che difficilmente si può trovare altrove: un lago al centro dell’isola, e nel lago un isolotto, e sull’isolotto un castello-monastero benedettino del XII secolo. Quest’immagine da fiaba, quasi irreale, pare come uscita dalle più belle pagine delle storie mitiche, una delle quali racconta come proprio Mljet fosse l’Ogigia d’Ulisse, il luogo in cui fu rapito da Calipso. L’isola di Lastovo (Lagosta, www.lastovo.org) appartiene all’arcipelago della Dalmazia meridionale. Per la sua distanza dalla terraferma pare come perdersi tra l’azzurro del cielo e del mare pelagico. I Romani la chiamavano “l’isola imperiale” per l’abbondanza di campi fertili e boschi rigogliosi e per la bellezza di quella corona d’isolotti e scogli che la circondano, con tantissime calette nascoste ed una gran quantità di pesci. L’arcipelago di Lastovo, nel 2006, è diventato l’undicesimo parco naturale della Croazia. 153 Press 2010 Le Elafiti sono un gruppo d’isole situato ad ovest di Dubrovnik. La maggiore è Šipan, ed a questo gruppo appartengono anche Lopud e Koločep. Con i loro splendidi paesaggi e le spiagge sabbiose, attraggono tantissimi turisti. Un traghetto le collega quotidianamente a Dubrovnik. Trsteno, il più antico parco rinascimentale della Dalmazia (1502), oggi è l’unico arboreto su tutta la fascia costiera del Paese. Ricco di piante esotiche, tra le quali spiccano gli eucalipti, la canfora e due giganteschi platani vecchi di 400 anni (esemplari unici in Europa), questo giardino è abbellito da una fontana barocca con statue raffiguranti Nettuno e le Ninfe. Il possente fiume Neretva, che proviene dalla vicina Bosnia ed Erzegovina, sfocia in mare formando un fertile delta nelle vicinanze delle città di Ploče, Opuzen e Metković e dando vita ad una terra straordinariamente fertile interamente ricoperta di piantagioni di mandarini e campi d’angurie. Questo fiume è importante anche come habitat d’anguille e di muggini, perché qui l’acqua dolce del fiume di mescola con l’acqua del mare. Consigliamo di andare per i bracci della Neretva, ricoperti di giunchi, per un fotosafari a bordo delle tradizionali barchette chiamate “trupice”. La pace del luogo è rotta soltanto dal verso di qualche uccello trampoliere che sorvola la palude. Nei pressi delle località di Vid, Prud e Orepak sono state create riserve ornitologiche nelle quali svernano gli uccelli, mentre il tratto sud-orientale del delta della Neretva è un vivaio per la riproduzione di varie specie ittiche. Il golfo di Mali Ston (Stagno piccolo) è una splendida località naturalistica, vanto di tutta la regione della riviera di Dubrovnik. Grazie al flusso naturale dei sali provenienti dalla terraferma, infatti, il mare circostante è un luogo d’acquicoltura e d’allevamento di molluschi bivalvi d’altissima qualità. Tra essi spiccano le rinomate ostriche di Ston, servite nei ristoranti dei dintorni e trasportate nei maggiori centri urbani del Paese. Photo: Damir Fabijanić Il patrimonio storico-culturale Dubrovnik è considerata la “perla dell’Adriatico” soprattutto per il suo ricchissimo patrimonio storico-culturale. Basti ricordare le parole del famoso scrittore inglese George Bernard Show: “Coloro che cercano il paradiso terrestre, devono venire a Dubrovnik”. I racconti storici e le leggende su Dubrovnik hanno lasciato tracce indelebili sulle facciate di pietra del centro storico e sui lastroni dello Stradun. Altre tracce del passato sono visibili in ogni viuzza e nella chiesa di San Biagio (Vlaho), patrono della città, nelle fortezze cittadine, tra le quali spicca quella di Lovrijenac (erta su uno sperone roccioso alto 37 metri e che diede del filo da torcere persino ai Veneziani che minacciavano la libertà della Repubblica di Ragusa), nonché sui monumenti dedicati ai cavalieri, ai signori ed ai nobili della città-stato. Uno dei sistemi difensivi più belli del Mediterraneo L’elemento maggiormente riconoscibile della Città vecchia, posta sotto l’egida dell’UNESCO, è la sua cinta muraria, un’opera difensiva lunga ben 1.940 metri. La cinta muraria di Dubrovnik, con le sue fortificazioni, i bastioni, le torri e le fortezze, rappresenta uno dei sistemi difensivi più belli e più solidi dell’intero Mediterraneo. Passeggiare su queste mura consente di avere un quadro completo di tutte le bellezze della Città vecchia, dominata dalla più famosa via di Dubrovnik, lo Stradun, la via più breve per andare dalla 154 Press 2010 Porta orientale a quella occidentale. I lastroni di pietra bianca della maggiore via del centro storico rappresentano il teatro all’aperto di tante manifestazioni culturali cittadine, tra le quali spicca il “Festival estivo di Dubrovnik” (Dubrovačke ljetne igre). Lo Stradun è anche luogo d’incontro e di divertimento e lo spazio deputato ad accogliere ogni anno i più spettacolari veglioni all’aperto di Capodanno. Negli ultimi anni due caracche nuove fiammanti, copie di navi lignee atte al trasporto dei passeggeri e delle merci e risalenti ai tempi della gloria e dell’ascesa mercantile della Repubblica di Ragusa, solcano nuovamente le acque dello specchio di mare antistante il porto di Dubrovnik. Sul finire del XVI secolo, infatti, la caracca di Dubrovnik era annoverata tra le navi più grandi del mondo. Oggi, prestate al turismo, propongono una traversata alla scoperta delle calette nascoste e degli isolotti attorno a Dubrovnik ed una gita chiamata “la rotta dei corsari” per le acque dell’Adriatico. La penisola di Pelješac (Sabbioncello), luogo ideale per il relax ed il godimento, dopo l’Istria è la maggiore penisola croata, un tempo parte della Repubblica di Dubrovnik Le mura di Ston (Stagno), il sistema difensivo più lungo d’Europa, dopo un restauro durato vari anni ed intensificatosi a partire dal 2003, nel mese di ottobre del 2009 sono state finalmente aperte al pubblico. Il progetto, finanziato dall’associazione “Amici delle Antichità di Dubrovnik”, ha goduto della supervisione e della collaborazione della Sovrintendenza alle Belle Arti di Dubrovnik ed ha previsto stanziamenti annui nell’ordine dei 3-5 milioni di kune. Il decadimento del sito è stato impedito grazie alla sistemazione di una transenna ed alla realizzazione dell’ingresso nella fortezza Arcimun, con la cassa collocata nella torre gotica. Il motivo della lentezza del restauro è da attribuire al modo in cui è stato effettuato, praticamente identico a quello impiegato originariamente per costruire le mura: a mano, col mazzuolo e lo scalpello. Il biglietto d’ingresso al sito costerà dalle 20 alle 30 kune ed i fondi così raccolti contribuiranno a finanziarne la manutenzione. Le mura di Ston, maggior sistema urbanistico-difensivo dell’Europa d’allora, furono costruite nel XIV secolo, dopo che la Repubblica di Ragusa ebbe acquisito il dominio su Pelješac (Sabbioncello). Le prime mura furono costruite in 30 anni ed andavano da una parte all’altra della penisola. Il piano urbanistico prevedeva la fortificazione di due borghi: a sud Ston (Stagno) ed a nord Mali Ston (Stagno Piccolo). La penisola di Pelješac è separata dal mare mediante la Grande Muraglia, complessivamente lunga 5,5 km e fortificata con una quarantina tra torri e torrioni e cinque fortezze. Il Ministero dei Beni colturali ha annunciato la propria intenzione di candidare questo straordinario bene al patrimonio culturale dell’umanità sotto l’egida dell’UNESCO. Su Pelješac c’è un’altra cittadina interessante, Orebić, centro della marineria nel XVIII secolo. Sulle facciate delle case e dei palazzi di Orebić potrete vedere i segni del benessere e dello sfarzo nel quale vivevano le famiglie della gente di mare dell’epoca. Navigando per i mari di mezzo mondo, i marinai di Orebić investivano quel che guadagnavano nella costruzione di splendide ville e palazzi. La grotta Đurovićeva špilja, attrazione speleologica nell’area dell’Aeroporto di Dubrovnik Attrazione turistica e speleologica unica nell’area dell’Aeroporto di Dubrovnik, è una cavità sotterranea lunga 156 m, il cui punto più profondo si trova a 25 m sotto la pista dello scalo. I reperti archeologici (ossa e cocci di ceramica) ritrovati nel corso degli scavi risalgono all’età del bronzo ed all’età del ferro. La grotta è sempre stata nota e frequentata dalla gente del luogo, che vi si riforniva d’acqua potabile e vi si rifugiava al tempo degli allarmi aerei. Questo stato di cose andò avanti sino al 1962 quando, per le esigenze di costruzione dell’aeroporto, si decise di sigillare l’ingresso della grotta. Oggi è aperta ogni giorno dalle 10.00 alle 18.00. Grazie alle ottimali condizioni di temperatura, costante ed intorno ai 16° C, si ha in programma, in collaborazione con i produttori vinicoli della zona del Konavle (Canali), di impiegare la grotta come una cantina naturale nella quale esporre i migliori vini D.O.C. del Konavle. La grotta diventerà così un’esposizione enologica permanente dove degustare, in un sol luogo, tutti i migliori vini dell’area. Questo progetto promozionale non solo ha ribattezzato la grotta col nome di Skycellar, ossia “Cantina celeste”, ma ha anche attribuito al tutto un’identità visiva specifica frutto della creatività dell’illustre designer croato Orsat Franković. Photo: Josip Madračević Korčula (Curzola) – città natale di Marco Polo www.visitkorcula.com Fin dai tempi in cui il famoso viaggiatore Marco Polo partì dalla sua Korčula (la sua casa natale è aperta al pubblico), questa cittadina cavalleresca, ricchissima di storia, s’è sviluppata sino a diventare una sorta di “scultura urbana in pietra”, dalle linee regolari e giuntaci in un ottimo stato di conservazione. Ciò che la rende speciale è l’assetto urbanistico delle sue vie, intenzionalmente ordinate a “spina di pesce” ed orientate in modo tale da essere continuamente baciate dal sole nelle ore mattutine e pomeridiane, ma all’ombra quando il sole è al suo zenit. Dalla “Moreška” alla maratona delle “lađe” della Neretva Korčula è anche il luogo in cui si tiene il “Festival delle giostre cavalleresche”, una festa storica che propone le tradizionali danze della “moreška”, della “kumpanija” e della “moštra”, danzate da abili cavalieri armati di spada e vestiti con i costumi originali del XVI secolo. Essi rappresentano 155 Press 2010 la lotta del “re bianco” per la mano di una bella principessa rapita dal malvagio “re nero”. La “tenzone” è accompagnata da una musica eseguita dalla banda musicale cittadina. I resti dell’antica città di Narona si trovano a soli 3 chilometri da Metković, nella località di Vid, colonia ed emporio romano che fondava la propria ricchezza sul commercio. Oggi rappresenta il più prezioso patrimonio storico del Meridione croato, ma anche il più significativo sito archeologico romano fuori delle mura di Roma, con più di 30 monumenti risalenti a quell’epoca. A poca distanza da questo luogo intriso di storia, ogni anno ad agosto si tiene la maratona delle “lađe”, imbarcazioni tradizionali e tipiche di questa regione. Si tratta di una competizione sportiva che si svolge sulle acque del fiume Neretva su un percorso lungo 22 chilometri e mezzo. L’offerta artistico-ricreativa Dubrovnik è un’importante città di cultura, luogo di tante chiese, edifici sacri, mura cittadine, fortezze e musei che, con il loro straordinario significato storico ed artistico, conquistano ogni visitatore. Ispirate alla ricca ed agitata storia di questa terra, tante sono le manifestazioni culturali e di svago organizzate in ogni località turistica della regione, e che, attraverso i canti ed il ballo, mantengono viva la tradizione del folclore, delle giostre cavalleresche, delle processioni religiose e della vita sociale. Il “Festival estivo di Dubrovnik” è l’evento culturale dell’anno, non soltanto a Dubrovnik, ma in tutta la Croazia. La lunga tradizione, le incomparabili scenografie di pietra della Città vecchia, numerose prime ed anteprime teatrali, e poi registi, attori e musicisti di fama mondiale, rendono questo festival un evento culturale unico in Croazia e nel mondo (www.dubrovnik-festival.hr). Il Libertas Film Festival nel luglio del 2010 celebrerà la sua sesta edizione. Nato nel 2005, il Libertas è riuscito ad imporsi come festival cinematografico nazionale con eccellenti pellicole indipendenti vincitrici di vari premi Oscar ed un apprezzato programma di livello internazionale. La Dubrovnik medievale, con tutto il suo fascino, e lo straordinario programma del festival, rappresentano un irresistibile richiamo per addetti ai lavori, turisti in cerca di nuove esperienze culturali e visitatori semplicemente in cerca di divertimento. Attraverso il programma “Focus”, il Libertas Film Festival ogni anno propone al paese cinematografie sconosciute come quella portoghese o norvegese, film provenienti dall’esotica Cuba o rarità cinematografiche ungheresi. Il festival di Dubrovnik, nel corso degli anni, è stato visitato da influenti nomi dell’industria del cinema e da stelle di Hollywood. Tra i tanti ricordiamo Chris Cooper, Woody Harrelson, Owen Wilson, David Dinerstein (Lakeshore Ent.), Michael Ohoven (produttore del film “Capote” premiato con l’Oscar), Trevor Groth (Sundance), Peter Bowen (Filmmaker magazine), ecc. Per il quinto anno consecutivo, il gruppo alberghiero “Jadranski luksuzni hoteli” propone un esclusivo festival estivo chiamato “Stelle sotto le stelle”. Nel corso dell’estate, i bel- lissimi alberghi “Excelsior”, “Dubrovnik Palace” e “Bellevue” fanno da palcoscenico ad alcuni dei più grandi nomi del panorama musicale nazionale ed internazionale. L’edizione 2009, ad esempio, è stata inaugurata il 3 luglio al Vala Club dell’hotel “Dubrovnik Palace” dalla giovane cantautrice portoghese Lura, secondo tanti l’erede di Cesaria Evora. Il numeroso pubblico presente ha potuto assistere allo spettacolo della compagnia “Music of the Night”, composta da artisti provenienti dal quartiere londinese di West End, la quale ha proposto uno spettacolo basato sulle musiche dei più popolari musical di sempre (Il fantasma dell’opera, Cats, Chicago, The Sound of Music, I Miserabili, Jesus Crist Superstar). La “Jadranski luksuzni hoteli”, per il quarto anno consecutivo, ha ospitato al “Dubrovnik Film Meeting” le stelle del cinema mondiale presenti al “Sarajevo Film Festival”, la rassegna cinematografica più influente e prestigiosa della regione. Quest’estate le stelle del “Film Meeting” sono stati Mickey Rourke e Gillian Anderson, famosa per l’interpretazione del ruolo dell’agente Scully nella serie TV “X file”. Alla proiezione del film “The Wrestler”, svoltasi all’aperto nel cuore del centro storico cittadino, ha assistito anche il regista del film, Darren Aronofasky, al quale va attribuito il merito di avere riportato Mickey Rourke sul grande schermo. Per la gioia dei musicofili, ogni anno, da fine agosto a metà settembre, nell’ambito del festival di musica da camera “Julian Rachlin & friends”, organizzato nell’incantevole ambiente del Palazzo dei Rettori di Dubrovnik, si esibiscono, oltre al noto violinista, tanti rinomati musicisti di fama internazionale. www.dubrovnikevents.com;www.dubrovnik-festival.hr; www.libertasfilmfestival.com; http://www.rachlinandfriends.com Photo: HTZ L’angolo gastronomico Le più belle residenze per la villeggiatura e le ville della regione di Dubrovnik, nelle loro cucine, per secoli hanno ospitato eccellenti cuochi ai quali era affidato il compito di far conoscere il meglio dell’offerta gastronomica locale all’aristocrazia di tutto il mondo in visita alla città. Il golfo di Mali Ston offre il piacere unico della raccolta delle ostriche, che qui s’allevano quasi davanti ad ogni abitazio- 156 Press 2010 ne. Danno il meglio di sé servite crude con una fettina di limone. La penisola di Pelješac (Sabbioncello) è il regno del vino Dingač, il più pregiato tra i vini croati. Sulla penisola di Pelješac (Sabbioncello), nel piccolo villaggio di Bilopolje, sopra Orebić, è stato trovato un tartufo nero che ha suscitato lo stupore del mondo dei cercatori di funghi. Particolarmente entusiasta s’è dimostrato il dott. Roman Božac, il più illustre micologo croato, poiché questo ritrovamento confermerebbe la sua tesi secondo la quale i tartufi crescerebbero su tutto il territorio croato. Le “Strade del vino” della penisola di Pelješac e dell’isola di Korčula sono tra le più apprezzate in Croazia per la qualità del vino che vi si produce… e che si ha la possibilità di degustare! Accanto alle specialità di mare, una particolare prelibatezza è rappresentata dalle anguille del fiume Neretva e dalle rane della sua valle, così come sono famosissime anche le specialità dolciarie della zona di Dubrovnik: gli arancini (buccia candita d’arancia, pompelmo e limone), la cotognata (dolce fatto con la mela cotogna), la rožata, una sorta di crème caramel, e tanti altri. Nella Valle della Neretva, ogni anno, s’organizza la raccolta dei mandarini alla quale sono invitati anche i turisti. scogli emersi e scogli sommersi (le isole Vrhovnjaci) ideale per l’attività subacquea. Quest’area è ricca di pesce e si presta a riprese subacquee particolarmente suggestive di specie ittiche rare nei tratti più settentrionali dell’Adriatico (cernia, aragosta). Negli ultimi cinque anni l’aumento della temperatura del mare ha fatto sì che nell’arcipelago di Mljet facessero la loro comparsa specie ittiche tropicali tipiche dei mari più caldi. Korčula e Mljet offrono alcune grotte sommerse molto suggestive, mentre il mare di Mljet nasconde il maggiore scoglio sommerso di corallo del Mediterraneo, nei pressi degli isolotti di Glavat e Veliko Jezero. Particolarmente suggestiva è l’immersione nella grotta d’Ulisse (Odisejeva špilja). Photo: Milan Babić Il turismo attivo La regione litoranea di Dubrovnik e le sue isole sono il luogo ideale per trascorrere una vacanza attiva. Un alloggio di qualità e servizi esclusivi Ci sono percorsi ciclistici segnalati sia lungo il litorale, sia sulle isole di Korčula (Curzola), Mljet (Meleda) e Lastovo (Lagosta). Itinerari da percorrere a piedi, invece, nel Konavle (Canali), a Korčula e ad Orebić. Dubrovnik, nei primi nove mesi del 2009, è stata visitata da quasi cinquecentomila turisti, la maggior parte dei quali provenienti da Gran Bretagna (+ 20%), Francia, Croazia, Spagna (+ 10%), Germania (+ 4%), Italia (+ 14%), Russia, Svezia, Giappone, Norvegia, Irlanda ed Australia. Anche paesi come Turchia, Grecia, Romania, Bulgaria, Svizzera ed Ucraina hanno fatto registrare sensibili aumenti nel numero degli arrivi. La maggior flessione, invece, è stata fatta registrare dal mercato USA e dai turisti provenienti da Irlanda, Slovenia e Russia. Il fatturato della stagione turistica 2009, secondo l’Ente per il turismo di Dubrovnik, in generale sarà un po’ inferiore rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa della crisi e della recessione che riduce sensibilmente le capacità di spesa turistica. A Dubrovnik, nel Konavle e sulle isole di Lokrum (Lacroma) e Koločep ogni anno si tiene la corsa adventure “Cro challange”. Sull’isola di Šipan, invece, si tiene una gara di mountain biking adventure tra montagne e campi chiamata MTB challange. Sempre in tema di cicloturismo, ricordiamo la presenza di percorsi segnalati tanto lungo il litorale, quanto sulle isole di Korčula, Mljet e Lastovo. Viganj, sulla penisola di Pelješac, è, accanto a Bol sull’isola di Brač (Brazza), la località croata estiva più amata dai surfisti. Battuta quotidianamente dal maestrale e dallo scirocco, Viganj, grazie ad un moto ondoso sempre moderato, è adatta anche ai surfisti alle prime armi. Il sea kayaking, invece, lo si può praticare ai piedi delle mura di Dubrovnik, il che offre la straordinaria possibilità d’ammirare dal mare sia la città, sia lo spettacolo delle isole Elafiti. Il verde entroterra di Dubrovnik, costituito prevalentemente dai rilievi del Konavle a due passi dalla città, offre il piacere di una giornata di safari fotografico in fuoristrada. Questo specchio di mare è specifico per le sue grandi profondità che lasciano agli appassionati d’immersioni subacquee un numero relativamente piccolo di siti per immersioni, praticabili solitamente lungo le coste delle isole; tra Lastovo e Mljet, invece, c’è un intero arcipelago di isolotti, Questi lusinghieri risultati sono stati conseguiti anche grazie all’apertura di due nuovi hotel per un totale di circa 1800 posti-letto, strutture che con la loro qualità hanno contribuito in maniera rilevante ad elevare gli standard del turismo e del segmento congressuale. A luglio del 2009, nel complesso turistico “Dubrovački vrtovi sunca” (ossia “I giardini del sole di Dubrovnik”), ubicato in quel di Orašac, ha aperto le proprie porte il primo hotel croato facente capo alla nota catena alberghiera internazionale “Radisson BLU”. Questo complesso a cinque stelle dispone di 201 camere e di 207 lussuose suite, di un moderno centro wellness & spa, di un centro sportivo e di un grande centro congressi che, su una superficie di 1.100 m2, potrà ospitare sino a 900 persone. All’inizio dello scorso settembre a Dubrovnik è stato inau- 157 Press 2010 gurato il “Valamar Lacroma Resort”, il maggiore hotel congressi & Spa della città ai piedi del monte Srđ. L’hotel conta 385 camere doppie confortevoli, spaziose e moderne e 16 suite, 13 delle quali a due piani. Tra queste spicca l’appartamento presidenziale, con una superficie di 140 m2 ed una zona wellness privata di 70 m2. L’hotel dispone di una grande sala congressi con 1.000 posti a sedere, di sette sale minori e di una zona Spa che s’estende su una superficie di 1.000 m2. Il gran vantaggio del “Valamar Lacroma Resort” consiste nel fatto che, facendo parte della società Valamar (che sulla penisola di Babin kuk possiede ben cinque alberghi), può offrire capacità ricettive e congressuali per l’organizzazione d’eventi che prevedono la partecipazione di un gran numero di persone. Dubrovnik, nella sua veste di destinazione croata leader del turismo congressuale, anche nei mesi di settembre ed ottobre 2009 ha ospitato tanti congressi nazionali ed internazionali, incentive e meeting che hanno contribuito fortemente al risultato complessivo dei movimenti turistici anche in post-stagione. Le capacità ricettive alberghiere di Dubrovnik, in una struttura dominata da hotel esclusivi di alta qualità, dispongono di moderni spazi attrezzati con apparecchiatura all’avanguardia per meeting e congressi per più di 5.000 partecipanti, offrendo un’atmosfera lavorativa estremamente piacevole e stimolante contraddistinta da servizi di primissimo ordine. Altra interessante attrazione per ogni congressista è senz’altro la possibilità di organizzare eventi congressuali anche nei luoghi storici più suggestivi della città, ossia negli edifici rinascimentali e nelle fortezze medievali (fortezze Revelin e Lovrijenac, Palazzo Sponza, Palazzo dei Rettori, Teatro “Marin Držić”). Il turismo termale In passato, le località costiere erano meta turistica per il loro clima mite, il sole, l’aria salubre e le proprietà curative dell’acqua marina. Oggi esse dispongono di centri sanitari modernissimi e di servizi medici d’altissimo livello. Nel XIX secolo alcuni studi sulle proprietà curative delle acque termali e delle sorgenti minerali richiamarono l’attenzione su una piccola fonte minerale a Mokošica (oggi alla periferia di Dubrovnik), la quale, per il fastidioso puzzo di zolfo emanato dall’acqua sorgiva, era chiamata “Smrdečevo”. Là fu costruita una stazione balneare-curativa chiamata “Ljekovito kupalište” ricca d’acqua sulfureo-iodica freddissima impiegata per la cura dei reumatismi, delle malattie cutanee e delle malattie croniche dell’apparato gastrointestinale. La stazione curativa “Thermotherapia” era talmente conosciuta ed apprezzata che si pensò bene di collegarla con una linea di piroscafi che partivano dal porto di Gruž. Funzionante con successo sino allo scoppio della I guerra mondiale, rappresenta la prima forma di turismo sanitario organizzato della regione di Dubrovnik. Con l’obiettivo di collocare Dubrovnik sulla carta dei più importanti centri del turismo sanitario, nell’Ospedale generale di Dubrovnik è stato aperto il Centro d’eccellenza per interventi chirurgici non invasivi alla colonna vertebrale. In esso un team internazionale di specialisti, impiegando tecniche chirurgiche innovative e minimamente invasive, garantisce di risolvere in breve tempo tutti i problemi legati alla colonna vertebrale ed i dolori cervicali e dorsali. Ulteriori informazioni sul programma medico-sanitario e chirurgico offerto dalle strutture sanitarie della città di Dubrovnik su: www.dubrovnikspinecenter.com Novita Golf Greg Norman, il più famoso designer di campi da golf del mondo, e la società croata “Razvoj Golf” d.o.o. hanno presentato il 13 settembre scorso a Dubrovnik un progetto esclusivo che prevede la realizzazione del “Golf park Dubrovnik” sul monte Srđ, alle spalle della città. I dettagli del progetto ed i suoi vantaggi sono stati illustrati nella sede del Consiglio comunale alla presenza del sindaco Andro Vlahušić e di tante altre personalità della vita cittadina. Questo gruppo internazionale d’investitori, attraverso la società di progettazione “Razvoj Golf” d.o.o., ha in programma d’investire circa 6,5 miliardi di kune. Su 310 ettari di terreno abbandonato nell’altopiano del Srđ, alle spalle di Dubrovnik, in sintonia col piano regolatore cittadino ed in base agli standard internazionali più elevati (PGA), si prevede di costruire due campi da golf di livello professionistico da 18 e 6 buche e la sede croata della prestigiosa “Accademia del golf” di Greg Norman, dotata di alcuni campi per la pratica. Il progetto prevede anche la costruzione di tante altre strutture ed impianti sportivoricreativi e ristorativo-ricettivi (un club ippico, un anfiteatro all’aperto, un centro wellness, itinerari segnalati da percorrere in bici o a piedi e varie strutture ricettive). In forza di una concessione ottenuta nel 2009 dalla società “Razvoj Golf” d.o.o., è previsto anche il completo restauro della fatiscente fortezza Imperial sul Srđ, i cui lavori saranno eseguiti sotto l’occhio vigile della Sopraintendenza ai Beni culturali ed in base ai progetti originali trovati a Vienna nell’Archivio militare dell’Esercito austroungarico. Con la creazione del centro golfistico e dell’insieme di strutture ed impianti di contorno, la città disporrà, così, di un nuovo ed attraente prodotto turistico che garantirà esclusività, ottimi livelli di spesa, la rivitalizzazione delle zone rurali dimesse ed il massimo prolungamento della stagione turistica. Questo progetto, il maggiore investimento nella Contea dubrovačko-neretvanska ed uno dei maggiori progetti turistici in Croazia, per essere presentato all’opinione pubblica deve attendere la deliberazione del Piano urbanistico di assetto del Srđ, dopodiché seguiranno il solito iter procedurale ed un dibattito pubblico sul progetto. L’impegno di Greg Norman come investitore e celebre designer di campi da golf è, in sé, garanzia che l’impianto richiamerà a Dubrovnik il gotha del golf professionistico mondiale e che la città entrerà a far parte del novero delle destinazioni golfistiche più esclusive del mondo. Greg Norman, autore di oltre 70 impianti sparsi in ogni continente, è conosciuto per il suo approccio rispettoso dell’ambiente naturale. 158 Press 2010 “Sono sicuro che fra due anni sul Srđ sarà già possibile organizzare il primo torneo di golf. Non c’è impianto al mondo che abbia la vista che si protende dal Srđ; inoltre Dubrovnik è una delle perle del Mediterraneo. Credetemi, questo sarà uno dei tre impianti più belli del mondo, e Dubrovnik diventerà una destinazione golfistica esclusiva, della quale i golfisti di tutto il mondo diventeranno assidui ospiti”. Parola di Greg Norman! www.razvoj-golf.hr * cattoliche (ed i loro musei), il museo virtuale di S. Clara, l’Istituto del mare e del litorale presso l’Università degli Studi di Dubrovnik (acquario), il Museo della Guerra per la patria e la Riserva di Lokrum (Lacroma). La tessera settimanale includerà, inoltre, l’uso degli autobus dell’azienda municipale dei trasporti “Libertas” e l’uso dei WC pubblici. L’elenco dei punti vendita nei quali poter acquistare la tessera turistica sarà pubblicato a partire dal 1° agosto sul sito web dell’Ente per il turismo della città di Dubrovnik www.tzdubrovnik.hr Dubrovnik riviera info Collegamenti La nuova guida DUBROVNIK RIVIERA INFO è nata dalla collaborazione di tre enti turistici: quello di Dubrovnik, quello di Župa dubrovačka e quello del Konavle. Con 128 pagine in totale, la guida, accanto ad una serie di piante dei centri storici, presenta la città di Dubrovnik, la Contea, Cavtat, Konavle e Župa dubrovačka. Anche se la recessione ha inciso in maniera significativa sul traffico aereo mondiale, le notizie incoraggianti di nuovi voli per Dubrovnik nel 2010 confermano la città dalmata come una delle destinazioni turistiche più ambite del Mediterraneo. Dubrovnik è collegata a tante destinazioni europee mediante compagnie aeree di bandiera e compagnie low-cost. Non solo l’interesse suscitato da Dubrovnik come destinazione privilegiata del traffico aereo, ma anche i lusinghieri risultati finanziari conseguiti dalle compagnie aeree su questa rotta, faranno in modo che Dubrovnik, perla del Mediterraneo, continui ad essere collegata col resto del mondo durante tutto l’anno. Attualmente da Dubrovnik si viaggia per le città di Mosca, Budapest, Roma, Amsterdam, Istanbul, Leeds, Atene, Edimburgo, Manchester, ecc. Con l’inizio della nuova stagione, nell’aeroporto di Dubrovnik aprirà i battenti un nuovo terminal passeggeri costato circa 160 milioni di kune, grazie al quale l’aeroporto della città dalmata sarà l’unico scalo croato dotato di “fingers”, ossia di passerelle estensibili che consentono il transito immediato dall’aereo al terminal e viceversa. Il 6 ottobre 2009 l’aeroporto di Dubrovnik ha festeggiato il suo milionesimo passeggero (o meglio passeggera) nella persona della signorina Mommaerts Veerle, proveniente da Francoforte su un volo della Croatia Airlines. Anche lo scalo portuale di Gruž ha registrato l’arrivo del suo milionesimo passeggero, il sig. Gaetano Guliamo di Milano, giunto a Dubrovnik a bordo della nave da crociera MS Poesie. Entro la fine del mese di settembre 2009, Dubrovnik è stata visitata da 513 navi da crociera con 676.000 passeggeri. Secondo le previsioni di fine 2009, le navi da crociera saranno 580 ed i passeggeri 845.000 mila. Nella rivista “Dream World Cruise Destinations” Dubrovnik occupa l’invidiabile 10° posto nella classifica dei 50 porti da crociera più trafficati del mondo (3° nel Mediterraneo, dopo Napoli e Livorno). Si prevede per il 2010. un incremento di viaggiatore del 7,5 % La DUBROVNIK RIVIERA INFO offre tutta una serie d’informazioni utili e dati esposti nella forma di brevi racconti che descrivono la storia, le principali attrazioni, le bellezze naturali, i souvenir, gli eventi, le spiagge, lo shopping, le gite e le possibilità di sport e ricreazione di Dubrovnik e dintorni. I margini delle pagine sono contrassegnati con colori differenti per meglio orientarsi nella guida, mentre le informazioni più importanti sono evidenziate in colonne colorate di giallo e ripetute a fine guida nelle “pagine gialle”. Il punto interrogativo sulla copertina suggerisce l’idea fondamentale della pubblicazione, con la quale gli addetti ai lavori hanno cercato di rispondere alle domande più frequenti dei turisti (Dove? Come? Che cosa? Perché?) per aiutarli ad orientarsi al meglio nella destinazione e ad utilizzare al meglio il tempo che hanno deciso di dedicare a Dubrovnik ed alla regione. Sconti sino al 50% con la tessera turistica Con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’offerta culturale cittadina, la Città di Dubrovnik ha introdotto un nuovo prodotto turistico, una tessera turistica disponibile dal 1° agosto e che consentirà ai visitatori ed ai turisti di realizzare sconti sino al 50% sui prezzi dei biglietti d’ingresso ai musei, alle gallerie d’arte, alle mura cittadine ed alla fortezza Lovrijenac. Una tessera, dunque, che offre il meglio del meglio ed, in più, la possibilità di risparmiare. Ogni città europea che si rispetti nella sua offerta ha una simile tessera turistica, fatta apposta per consentire di visitare, nel più breve tempo possibile, il maggior numero di beni culturali risparmiando sul prezzo dei biglietti. La tessera di Dubrovnik saà giornaliera e settimanale; quella giornaliera costerà 100 kune ed includerà l’ingresso alle Mura cittadine, al Palazzo dei Rettori, al Museo Rupe, al Museo del mare, al Revelin, alla Galleria d’arte ed alla Casa-museo (Dom) di Marin Držić. A fronte di un prezzo intero di 215 kune, la tessera turistica garantirà un risparmio del 50%. Il progetto “tessera turistica di Dubrovnik” nel prossimo futuro prevederà anche l’introduzione di una tessera turistica settimanale che, accanto ai beni menzionati, includerà altre attrazioni culturali cittadine come, ad esempio, la Sinagoga, le chiese Mediante linee navali regolari Dubrovnik e la città italiana di Bari sono collegate direttamente con una linea di traghetti internazionale, mentre il traghetto proveniente da Ancona, prima di arrivare a Dubrovnik, fa tappa a Korčula. Linee marittime di cabotaggio collegano il capoluogo della regione alle isole del suo arcipelago. La città di Korčula può essere raggiunta in traghetto da Spalato (con scalo a Vela Luka) e da Dubrovnik, Orebić e Drvenik (Makarska), mentre il traghetto per Lastovo salpa dal porto di Spalato. 159 Press 2010 Le cose di cui andiamo fieri dubrovnik è la città natale di tanti “grandi” della storia croata. Uno di essi è Ruđer Bošković (Dubrovnik, 18.5.1711 Milano, 13.2.1787), fisico, matematico, astronomo, filosofo e diplomatico. Con la sua opera più importante, la Theoria philosophiae (1758), propose un’originale teoria delle forze che influenzò i chimici ed i fisici britannici sino ai primi del XX secolo. Bošković fu sostenitore della relatività della conoscenza umana e sviluppò un particolare studio sullo spazio e sul tempo. Conseguì straordinari risultati nella geometria sintetica e nella matematica. Costruì vari strumenti ottici, astronomici e geodetici. Scrisse poesie e cronache di viaggio e partecipò all’attività diplomatica a sostegno degli interessi della natia Repubblica di Dubrovnik. Iniziò tanto tempo fa la storia dei personaggi storici ed illustri che onorarono Dubrovnik di una loro visita. Tra essi ricordiamo Riccardo Cuor di Leone, Wallis Simpson ed il principe Edoardo, Elizabeth Taylor e Richard Burton, Micheal Douglas, Catharine Zeta Jones, Richard Gere, Nick Nolte e Tom Cruise, per non parlare delle teste coronate, degli assi dello sport e dei virtuosi della musica internazionale. Quasi ogni estate il selciato dello Stradun è calcato da personaggi del jet-set mondiale. Così è stato anche nel 2009, quando la città è stata visitata da alcuni dei più rilevanti e carismatici protagonisti del mondo cinematografico, musicale e della moda internazionale. La guida rossa posta sul suggestivo palcoscenico all’aperto collocato davanti al Palazzo dei Rettori è stata calcata da Mickey Rourke e da Gillian Anderson, famosa per aver interpretato l’agente Scully nella serie TV “X file”. Il due volte premio Oscar Kevin Spacey è stato di parola: come promesso nel 2008, lo scorso anno è ritornato a Dubrovnik con una quarantina d’amici per festeggiare il suo 50° compleanno “in una delle più suggestive città del mondo”, come ha dichiarato la star americana in occasione della sua prima visita. A passeggio per la Città vecchia è stata notata anche Beyonce, già Destiny’s Child, una delle stelle più note della musica pop internazionale, la quale, in compagnia di suo marito, il rapper Jay Z, ha fatto una piccola crociera per l’Adriatico a bordo del loro yacht. Anche il bassista degli U2, Adam Clayton, non ha saputo resistere al fascino della Città, proprio come George Lukcas, autore delle popolarissime saghe “Guerre stellari” ed “Indiana Jones” e del film cult “American graffiti”. Giorgio Armani, re indiscusso della moda internazionale, è stato visto sorbire un cocktail davanti all’“Hamingway”, mentre il festival di musica da camera “Julian Rachlin & friends” è stato nobilitato anche quest’anno dalla presenza di sir Roger Moore, il più popolare tra gli agenti 007 visti al cinema. La festa di S. Biagio (Sv. Vlaho) nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Dal 2009 la festa di S. Biagio (Sv. Vlaho) di Dubrovnik, assieme a sei dei 16 beni culturali candidati dalla Croazia, è entrata a far parte della prestigiosa lista UNESCO del patrimonio immateriale dell’umanità. Dubrovnik scelse san Biagio come suo patrono in seguito a quello che accadde nel 971 d.C. La leggenda racconta che una flotta veneziana di 112 navi, reduce da una vittoria sui ribelli narentani, finalmente sottomessi al pagamento d’un tributo alla Serenissima, entrò con un sotterfugio nelle acque di Dubrovnik con l’intento di conquistarla. La gente di Dubrovnik, non essendosi accorta dell’inganno, l’accolse ingenuamente con la solita proverbiale ospitalità. Era notte fonda, e nella silenziosa cattedrale di Santo Stefano (più tardi distrutta da un terremoto) c’era soltanto un sacerdote, tale dom (don) Stojko, raccolto in preghiera. All’improvviso, don Stojko vide la chiesa riempirsi di soldati in armi, capitanati da un vecchio con barba grigia e pastorale in mano che gli si presentò come Biagio, vescovo e martire, mandato dal cielo per difendere Dubrovnik. E così fu: le truppe celesti difesero le mura per tutta la notte, riuscendo nell’intento di respingere l’assalto dei veneziani. Edotti da quel che era successo, i Ragusei decisero di fortificare ancor meglio la loro città e scelsero san Biagio, al quale dedicarono una bella chiesa, come patrono di Dubrovnik. Ed il 3 febbraio fu proclamato festa nazionale in tutta la Repubblica. Disponiamo di un’antichissima testimonianza scritta che fa risalire la prima festa di San Biagio addirittura al 3 febbraio 1190. La festa si svolge ogni anno secondo uno schema ben preciso: il vescovo ed i sacerdoti della città portano in processione le reliquie del santo, mentre i fedeli, con tanto rispetto e devozione, baciano la mano e le reliquie del patrono rivolgendogli preghiere per se stessi, i loro cari e la città. Al termine della processione, le strade di Dubrovnik vengono popolate dagli sbandieratori provenienti da tutti i paesi del circondario: il loro compito è quello di portare la benedizione del santo a chi non s’è potuto recare in città nel giorno della sua festa. Un regalo originale ed un bel ricordo Il ricamo dei Konavli (www.tzcavtat-konavle.hr) - Rappresenta l’elemento decorativo fondamentale dei costumi femminili della tradizione della regione dei Konavli (Canali). Realizzato con la tecnica dei fili contati, dove l’ornamento, rigidamente simmetrico, segue il canovaccio del tessuto sul quale si ricama, diventa una decorazione geometrica nella quale si ripetono innumerevoli motivi. Ricamato con un filo di seta prodotto artigianalmente e colorato con colori naturali, in esso spiccano motivi di colore rosso, nero e verde-scuro, separati da sfumature bianche ed abbelliti con decorazioni floreali dorate. I motivi dipendono dal tipo di materiale che s’impiega, dalla finezza del lavoro e dalle possibilità dell’applicazione del ricamo. Per questa sua duttilità, il ricamo originale dei Konavli viene impiegato sovente per abbellire tovaglie, tovaglioli, sottobicchieri, tende, biancheria per la casa o capi d’abbigliamento. Il ricamo dei Konavli è conosciuto anche per i suoi bei colori, per l’eleganza del filo di seta e per la perfezione della sua realizzazione, che non ammette errori. Esso custodisce gelosamente tutti gli aspetti della cultura e dell’arte manifatturiera della regione nella quale è nato. 160 Press 2010 Photo: Renco Kosinožić Racconti, leggende e miti La leggenda della nascita di Dubrovnik La nascita della città di Dubrovnik, avvolta da un velo di mistero, è raccontata da una leggenda che affonda le proprie radici nel passato più remoto. Da un punto di vista storico, la leggenda più credibile è quella legata alla distruzione ed alla rovina, avvenute nel VII secolo d.C., della colonia romana di Epidauro, che sorgeva là dove oggi sorge Cavtat. Epidauro, villaggio dalle antichissime origini, al tempo dei Romani era un centro urbano ben sviluppato ed un importante emporio mercantile e marittimo. Nel 614 Epidauro fu occupata e distrutta dagli Avari e dagli Slavi; i sopravvissuti trovarono scampo nella boscosissima area circostante e sull’isolotto tutto rocce di Laus. Separato dalla terraferma da un canale, il centro abitato sull’isolotto era ben protetto tanto dalla terraferma quanto dal mare. Nel frattempo, sulla terraferma, dirimpetto al villaggio isolano di Ragusa, si sviluppò un insediamento croato che, probabilmente in ragione della presenza di fitti boschi di quercia mediterranea ( “dubrava”, in croato), fu chiamato Dubrovnik. Con il passare del tempo, i rapporti tra i due insediamenti croato e romano s’intensificarono, suggellati anche da diversi matrimoni tra i membri delle due comunità. Lo stretto tra la terraferma e l’isolotto, nei secoli X e XI, andò riducendosi sino a scomparire del tutto alla fine del XI secolo. Nel punto esatto in cui l’isola s’unì alla terraferma, oggi sorge la via più larga e famosa della città di Dubrovnik, detta Stradun. I due insediamenti, integratisi completamente soltanto nel XII secolo, si dotarono di una cinta muraria comune che, nel XIII secolo, comprese anche la periferia settentrionale della città. Grazie ad una pianificazione urbanistica successiva, Dubrovnik ricevette, proprio in quel periodo, il suo aspetto definitivo, che è poi quello che tutti noi conosciamo. La Repubblica Ragusea, entità statale estesasi sul territorio della città di Dubrovnik e dei suoi immediati dintorni, tanto sulla terraferma, quanto sulle isole circostanti, nacque dal comune medievale di Dubrovnik (Ragusa). La storia della Repubblica Ragusea, riconosciuta a livello internazionale, nacque nel XV secolo e durò ininterrottamente sino ai primi anni del XIX secolo. Essa comprendeva un’area di 1.092 chilometri quadrati e contava 35-45.000 abitanti. Per ben 450 anni, Dubrovnik (Ragusa) fu uno stato indipendente che, nonostante le sue dimensioni limitate, riuscì a svolgere un importante ruolo economico tanto nell’area balcanica, quanto nel Mediterraneo, divenendone una potenza marinara. Sebbene poco estesa, la Repubblica Ragusea disponeva di un’imponente flotta mercantile e di una diffusa rete diplomatico-consolare, in particolar modo nei paesi del bacino del Mediterraneo. La Repubblica vantò dalle 30 alle 50 rappresentanze diplomatico-consolari in giro per il mondo. Sul finire del XVIII secolo, la Repubblica aveva ben 50 consoli in altrettanti paesi del Mediterraneo e dell’area atlantica. Nel periodo di maggiore fulgore, Dubrovnik era considerata una delle maggiori potenze marittime del tempo, con una flotta di ben 280 navi. Alla battaglia di Lepanto, la Repubblica Ragusea partecipò con 50 navi. Il motto della Repubblica si trova scolpito sull’ingresso della fortezza di Lovrijenac: “La libertà non si vende per tutto l’oro del mondo”. La res pubblica ed il bene della comunità dovevano prevalere sugli interessi individuali. La sua abile politica estera aveva come scopo la conservazione della libertà ed il mantenimento dell’integrità territoriale. Anche grazie alla protezione turca (pagata a caro prezzo con un tributo annuo di 12.500 ducati), i mercanti di Dubrovnik, indisturbati, potevano fare affari per tutta l’area dei Balcani, sino alle terre bagnate dai fiumi Sava e Danubio, e per gran parte dei paesi dell’Europa centrale. La fine definitiva della Repubblica fu sancita nel 1806 con l’ingresso delle truppe di Napoleone nella città. La sua soppressone ufficiale, decretata dai governatori francesi, risale al 31 gennaio 1808. La Bandiera blu sventola su 4 spiagge e 2 marina della Contea dubrovačko-neretvanska: 1. ACI MARINA DUBROVNIK 2. ACI MARINA KORČULA 3. Spiaggia dell’hotel Valamar Dubrovnik - President, Dubrovnik 4. Spiaggia dell’hotel Croatia, Konavle 5. Spiaggia dell’hotel Osmine, Slano 6. Spiaggia dell’hotel Importanne Resort, Dubrovnik www.dubrovnik.hr; www.tzdubrovnik.hr; www.visitdubrovnik.hr; www.np-mljet.hr; www.visitkorcula.com; www.dubrovnik-festival.hr; www.tzcavtat-konavle.hr 161 Press 2010 ARRIVI E PRESENZE DEI TURISTI STRANIERI SECONDO IL LORO PAESE DI PROVENIENZA I – XII 2008 / I – XII 2009 Arrivi I – XII 2008 Totale I – XII 2009 Partenze indici I – XII 2009 I – XII 2008 I – XII 2008 I – XII 2009 indici I – XII 2009 I – XII 2008 I – XII 2009 struttura delle presenze % numero medio di presenze in rapporto agli arrivi 11 260 807 10 934 474 97 57 103 494 56 299 647 99 100 5,1 Turisti domestici 1 845 702 1 599 652 87 6 477 972 5 799 030 90 10,3 3,6 Turisti stranieri 9 415 105 9 334 822 99 50 625 522 50 500 617 100 89,7 5,4 Austria 813 728 881 846 108 4 164 793 4 514 902 108 8,9 5,1 Belgio 97 765 99 460 102 513 743 520 136 101 1 5,2 3 879 3 641 94 23 701 20 125 85 0 5,5 239 539 213 331 89 1 198 560 1 079 073 90 2,1 5,1 30 879 35 365 115 60 376 72 043 119 0,1 2 2 082 1 261 61 5 570 3 917 70 0 3,1 Bielorussia Bosnia e Erzegovina Bulgaria Cipro Montenegro Repubblica Ceca Danimarca Estonia Finlandia 10 231 9 900 97 41 987 33 133 79 0,1 3,3 622 620 607 421 98 4 122 460 4 020 096 98 8 6,6 81 979 77 866 95 594 785 566 174 95 1,1 7,3 9 654 7 613 79 30 602 24 765 81 0 3,3 25 541 26 684 104 109 080 97 863 90 0,2 3,7 Francia 439 095 406 037 92 1 635 494 1 532 973 94 3 3,8 Grecia 13 061 18 888 145 29 179 43 168 148 0,1 2,3 Irlanda 36 598 31 384 86 168 534 130 407 77 0,3 4,2 Islanda 2 620 1 809 69 14 805 5 455 37 0 3 1 167 646 1 200 126 103 5 069 287 5 135 275 101 10,2 4,3 Italia Lettonia 13 440 7 857 58 40 444 24 840 61 0 3,2 Lituania 35 145 24 232 69 110 895 83 832 76 0,2 3,5 3 437 4 010 117 13 897 15 959 115 0 4 370 392 323 368 87 1 933 978 1 644 280 85 3,3 5,1 30 087 31 028 103 148 521 140 440 95 0,3 4,5 1 359 1 619 119 4 483 6 737 150 0 4,2 297 318 307 850 104 2 334 993 2 446 431 105 4,8 7,9 Lussemburgo Ungheria Macedonia Malta Olanda Norvegia Germania Polonia Portogallo Romania 77 824 72 130 93 428 837 395 316 92 0,8 5,5 1 545 735 1 579 610 102 10 982 654 11 450 766 104 22,7 7,2 417 211 454 407 109 2 511 568 2 737 609 109 5,4 6 32 454 26 424 81 76 400 58 742 77 0,1 2,2 4,5 67 643 65 704 97 310 968 296 675 95 0,6 Russia 175 135 133 113 76 1 446 776 1 068 295 74 2,1 8 Slovacchia 299 318 306 741 102 1 927 093 2 000 420 104 4 6,5 5,6 1 042 666 1 012 743 97 5 802 277 5 635 477 97 11,2 Serbia Slovenia 87 633 88 794 101 385 093 440 738 114 0,9 5 Spagna 168 249 183 002 109 340 550 364 672 107 0,7 2 Svezia 134 409 122 982 91 722 392 644 104 89 1,3 5,2 Svizzera 132 736 137 991 104 557 968 565 781 101 1,1 4,1 18 334 21 168 115 51 144 62 085 121 0,1 2,9 261 070 249 009 95 1 223 226 1 229 126 100 2,4 4,9 Turchia Regno Unito Ucraina 31 603 37 260 118 226 987 250 145 110 0,5 6,7 Altri paesi europei 24 549 17 551 71 65 545 54 770 84 0,1 3,1 Repubblica Sudafricana 6 679 5 552 83 14 957 15 202 102 0 2,7 Altri paesi africani 5 226 5 289 101 21 050 23 085 110 0 4,4 38 282 36 136 94 104 943 101 618 97 0,2 2,8 Canada 158 140 124 047 78 397 433 322 806 81 0,6 2,6 Altri paesi dell’America settentrionale USA 3 510 1 488 42 9 187 4 188 46 0 2,8 Brasile 8 105 10 096 125 20 771 25 731 124 0,1 2,5 162 Press 2010 Altri paesi dell’America meridionale e centrale Israele Giappone Cina Repubblica di Corea 15 430 15 493 100 40 698 39 326 97 0,1 2,5 34 788 30 052 86 73 358 68 979 94 0,1 2,3 143 704 163 400 114 201 299 221 541 110 0,4 1,4 6 375 7 586 119 12 018 15 572 130 0 2,1 12 076 10 456 87 17 260 14 898 86 0 1,4 Altri paesi asiatici 20 530 25 428 124 54 790 62 728 114 0,1 2,5 Australia 80 277 54 099 67 189 106 132 956 70 0,3 2,5 Nuova Zelanda 14 432 11 418 79 32 200 28 828 90 0,1 2,5 2 887 3 057 106 6 807 6 414 94 0 2,1 Altri paesi dell’Oceania Fonte: Istituto Nazionale Croato di Statistica 163 Press 2010 Contatti Hrvatska turistička zajednica Iblerov trg 10/4, 10 000 ZAGREB, HRVATSKA tel. + 385 1 4699 333 fax. + 385 1 4557 827 e-mail: [email protected] Horvát Idegenforgalmi Közösség Magyar u. 36, 1053 BUDAPEST, MAGYARORSZÁG tel/fax: +36 1 266 65 05; 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[email protected] Office National Croate de Tourisme 48, Avenue Victor Hugo, 75116 PARIS, FRANCE tel: +33 1 45 00 99 55 fax: +33 1 45 00 99 56 e-mail: [email protected] Office National Croate du Tourisme, Vieille Halle aux Bles 38, 1000 BRUXELLES, BELGIUM tel: +32 255 018 88 fax: +32 251 381 60 e-mail: [email protected] Oficina de Turismo de Croacia Calle Claudio Coello 22, esc. B, 1°C, 28001 MADRID, ESPAÑA tel.: +34 91 781 5514 fax.: +34 91 431 8443 e-mail: [email protected] Croatian National Tourist Office 2 Lanchesters, 162-164 Fulham Palace Road LONDON W6 9ER, UNITED KINGDOM tel: +44 208 563 79 79 fax: +44 208 563 26 16 e-mail: [email protected] Narodowy Ośrodek Informacji Turystycznej, Republiki Chorwacji IPC Business Center, ul. Koszykowa 54, 00-675 WARSZAWA, POLSKA tel: +48 22 828 51 93 fax: +48 22 828 51 90 e-mail: [email protected] Kroatiska Turistbyrån Kungsgatan 24, 11135 STOCKHOLM, SVERIGE tel: +46 853 482 080 fax: +46 820 24 60 e-mail: [email protected] Kroatisch Nationaal Bureau Voor Toerisme Nijenburg 2F, 1081 GG AMSTERDAM, NETHERLANDS tel: +31 20 661 64 22 fax: +31 20 661 64 27 e-mail: [email protected] 164