Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile
Transcript
Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile
Città Di Follonica Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile PER LA REALIZZAZIONE DEL PARCO CENTRALE QUALE AREA STRATEGICA PER LA CITTA’, ATTRAVERSO INTERVENTI DI RECUPERO, VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI PER LA FRUIZIONE COLLETTIVA INTEGRATI E COMPATIBILI TRA LORO, IN UN’OTTICA DI SOSTENIBILITA’ CULTURALE, SOCIALE, AMBIENTALE ED ECONOMICA DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PER LA CONFERENZA DI CONCERTAZIONE -1- Indice 1) IL PIANO INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE Pag. 3 2) LA CONFERENZA DI CONCERTAZIONE Pag. 7 3) TIPOLOGIE DI INTERVENTI AMMISSIBILI Pag. 11 4) DESCRIZIONE DELLE PROPOSTE Pag. 17 5) IL SISTEMA SOCIALE DEMOGRAFICO E PRODUTTIVO DEL COMUNE DI FOLLONICA Pag. 31 6) MATERIALE ALLEGATO Pag. 49 -2- 1) IL PIANO INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE (Tratto da disciplinare di partecipazione) Definizione e finalità Il Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile (PIUSS), può essere sintetizzato schematicamente dai seguenti punti: costituisce un insieme coordinato di interventi, pubblici e privati, per la realizzazione – in un’ottica di sostenibilità - di obiettivi di sviluppo socioeconomico, attraverso il miglioramento della qualità urbana ed ambientale e una razionale utilizzazione dello spazio urbano; rappresenta lo strumento di attuazione delle politiche di sviluppo economico e sociale in aree urbane delineate nell’Asse V del Programma Operativo Regionale “Competitività regionale e occupazione” Fesr 2007-2013 (POR CReO), in coerenza con le indicazioni del Piano regionale di sviluppo e del Piano di indirizzo Territoriale (PIT); si basa su un approccio integrato ed intersettoriale di diversi tipi di operazioni; è identificato, secondo un approccio di pianificazione complessa urbana, come strumento di sviluppo economico locale e di rigenerazione urbana, che opera prevalentemente mediante interventi di recupero, riqualificazione, riconversione e valorizzazione del patrimonio urbano esistente. Nuove edificazioni che comportino impegni di suolo sono ammesse solo se di completamento e di integrazione dei complessi urbanistici esistenti ed in ogni caso devono concorrere alla riqualificazione degli assetti territoriali ed insediativi esistenti nonché alla prevenzione e al recupero di situazioni di degrado ambientale e funzionale, in attuazione del principi del governo del territorio della L.R.1/2005. Il PIUSS persegue le seguenti finalità: incrementare l’attrattività e la competitività urbana, interpretando i temi della tutela e della cura dei contesti locali in connessione con le esigenze della crescita, con una idea di sviluppo come potenziamento delle capacità competitive del territorio; -3- definire un complesso di interventi in cui la sostenibilità, intesa fra l’altro come valorizzazione delle risorse e delle identità locali, costituisca una condizione e qualità immanente dello sviluppo, integrando strategia territoriale e strategia ambientale; affrontare, in modo integrato e coordinato, la varietà dei temi che possono determinare situazioni di disagio nelle aree urbane; conseguire obiettivi di miglioramento del contesto sociale ed ambientale dei sistemi urbani; utilizzare in maniera ottimale, secondo il criterio del cofinanziamento, il complesso delle risorse comunitarie, nazionali, regionali e locali, promuovendo altresì il ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria destinati alla realizzazione di infrastrutture; realizzare contestualmente operazioni di diversa tipologia, reciprocamente interdipendenti e funzionali ad un unico obiettivo di sviluppo urbano integrato; avviare o proseguire processi di sviluppo urbano sostenibile, coerenti con i principi sulla “città policentrica toscana”, contenuti nel P.I.T., per iquali risulti evidente la necessità di integrare gli interventi per i quali si chiede il cofinanziamento al POR con interventi già avviati e/o realizzati o in fase di progettazione, non finanziati dal POR, in modo damassimizzare gli impatti generati e/o cumulati; coinvolgere una pluralità di soggetti pubblici e privati nella definizionedei contenuti strategici del Piano e nella individuazione degli interventi, anche mediante processi partecipativi della popolazione, delle associazioni di categoria economia e sociale, dei rappresentanti di interessi diffusi, finalizzato alla risoluzione di specifici problemi di interesse della città. Tale coinvolgimento dovrà essere garantito nella fase di progettazione e di realizzazione del Piano. Le finalità dei PIUSS possono essere realizzate mediante interventi di recupero, valorizzazione e riqualificazione dell’ambiente fisico esistente per destinarlo alla fruizione collettiva e alle funzioni terziarie avanzate mediante una strategia integrata di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Si intende in questo modo sostenere processi di riqualificazione, valorizzazione e rigenerazione dei contesti urbani a maggiore densità insediativa e produttiva, al fine di migliorare la competitività delle realtà urbane coinvolte e renderle più attraenti, anche attivando azioni incisive, mirate e concentrate di marketing territoriale. -4- Contenuto Il PIUSS, costituito da un complesso di operazioni integrate di carattere intersettoriale e plurifunzionale, comprende operazioni nel settore delle infrastrutture, materiali ed immateriali, convergenti verso un comune specifico obiettivo. Per operazione si intende un progetto o un gruppo di progetti secondo criteri stabiliti da un comitato Regionale di sorveglianza ed attuato da uno o più beneficiari, che consente il conseguimento degli scopi dell’asse prioritario a cui si riferisce. Il Piano Operativo Regionale cofinanzia interventi di carattere infrastrutturale al fine di migliorare le condizioni e le economie di contesto rivolte al mantenimento, miglioramento e sviluppo del tessuto economico, sociale ed ambientale delle città, oltre alle azioni di accompagnamento, attività di promozione e valorizzazione (marketing territoriale). Il complesso di operazioni cofinanziate deve svolgere una funzione tecnico-operativa unitaria e deve essere realizzato secondo una contestualità di progetto e di gestione tale da dare efficienza ed efficacia al Piano in relazione agli obiettivi esplicitati. Il Piano, inoltre, deve fare riferimento ad almeno tre diverse unità di programmazione delle Attività 5.1 e 5.2 dell’Asse 5 del POR; vale a dire, tre Linee di intervento, ovvero una Attività più due Linee di intervento programmate. I soggetti proponenti possono integrare tali interventi con azioni mirate al coinvolgimento e all’incentivazione della presenza di attività produttive private. Ambito di attuazione Il PIUSS può essere presentato da un Comune del territorio regionale con popolazione residente superiore a 20.000, facendo riferimento ai dati rilevati dall’ISTAT al 1° gennaio 2007. Il piano inoltre interessa ambiti definiti, circoscritti ed omogenei di una città dove è garantita la contiguità spaziale e la connessione funzionale degli interventi. Esso si realizza in ambiti spaziali di dimensione sub-comunale caratterizzati da particolari specifiche criticità sociali, ambientali, economiche, territoriali. La delimitazione degli ambiti spaziali di riferimento deve essere sostenuta da indicatori - sociali, economici ed ambientali – pertinenti e che giustifichino la perimetrazione proposta. La tipologia delle operazioni, i beneficiari e le spese ammissibili devono corrispondere alle seguenti Attività/Linee di intervento definite al paragrafo 3) del presente documento. Al momento della presentazione del PIUSS, le operazioni corrispondenti a infrastrutture materiali devono avere il livello di progettazione preliminare ed essere approvate dall'organo competente dell'Amministrazione. -5- Il tasso di cofinanziamento massimo per le operazioni corrisponde a quello previsto dalle singole Attività/Linee di intervento del POR. Il complesso delle operazioni previste nel PIUSS la cui proposta viene presentata all’esame della Regione deve prevedere una spesa pubblica totale ammissibile al POR non inferiore a 20.000.000 di Euro e non superiore a 50.000.000 di Euro. -6- 2) LA CONFERENZA DI CONCERTAZIONE Il coordinamento delle procedure di formazione del PIUSS è attribuito al Comune interessato (Comune Coordinatore). In attuazione di una strategia partecipativa, la concertazione istituzionale ed economico-sociale a livello locale deve garantire il più ampio coinvolgimento delle parti economiche e sociali nonché della cittadinanza dei territori urbani interessati alla fase di progettazione e di realizzazione del PIUSS, anche in un’ottica di rafforzamento dei processi di democrazia deliberativa. A tal fine, il Comune congiuntamente con la Provincia convoca e presiede una Conferenza di oncertazione, cui devono essere invitati a partecipare gli enti pubblici che hanno competenze istituzionali nell’ambito di intervento definito e sono interessati a presentare specifici progetti; le circoscrizioni interessate o altre forme di organizzazione istituzionali cittadine sub-comunali (laddove istituite); le autonomie funzionali; altri soggetti pubblici operanti a livello comunale; rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori interessati; soggetti associativi espressione di interessi diffusi. Al fine di garantire la promozione delle pari opportunità tra uomini e donne, alla Conferenza di concertazione deve essere invitata una rappresentante della Commissione comunale per le Pari Opportunità. La strategia partecipativa deve prevedere inoltre, sin dalla fase di promozione del PIUSS, forme di informazione e di coinvolgimento della cittadinanza dei territori urbani interessati, in modo da garantire spazi sociali di ascolto, interazione e proposta. Formazione del PIUSS 1. La procedura di formazione del PIUSS in sede locale avviene in due distinte fasi: a. promozione e progettazione della proposta di PIUSS; b. approvazione in sede locale e presentazione alla Regione del progetto di PIUSS. Promozione e progettazione del PIUSS La promozione del PIUSS è attivata dal Comune coordinatore interessato. A tal fine, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’Avviso di manifestazione di interesse sul BURT, il Comune congiuntamente con la Provincia convoca la conferenza di concertazione, attivando altresì idonee forme di comunicazione ed informazione pubblica, finalizzata alla individuazione del PIUSS per il quale attivare la progettazione. In tale sede, sulla base di un documento di orientamento strategico predisposto dal Comune, i componenti della Conferenza di concertazione possono avanzare proposte progettuali e di iniziative, singole o aggregate. La -7- Regione è informata dell’attivazione della Conferenza e delle forme di informazione e comunicazione pubblica di cui all’art.6 comma 5 avviate. Il documento di orientamento deve rappresentare in maniera sintetica gli indirizzi di medio e lungo periodo per lo sviluppo sostenibile, la coesione e la competitività dell’area di riferimento rispetto alle strategie di sviluppo della città il riferimento agli obiettivi del POR; ai contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale vigenti, nonché ai contenuti del PASL sottoscritto e i relativi aggiornamenti quali costituiscono il quadro di riferimento strategico-programmatico per l’avvio della progettazione del PIUSS. Il Comune, al fine di procedere alla predisposizione del PIUSS, garantisce l’assistenza tecnica ed operativa alla Conferenza di concertazione. Esso inoltre coordina e assiste i procedimenti di concertazione tra tutti i soggetti che hanno manifestato interesse alla formazione del PIUSS e disponibilità al cofinanziamento. Garantisce idonee forme di comunicazione, informazione e partecipazione per la cittadinanza interessata. Raccoglie le schede progettuali da parte dei oggetti richiedenti il finanziamento oltre che la documentazione progettuale ed infine predispone la documentazione complessiva del PIUSS, ivi compresa l’analisi di fattibilità complessiva del Piano. In questa attività il Comune effettua l’istruttoria in ordine alla completezza della documentazione necessaria, richiedendo eventualmente l’integrazione documentale analizzando al contempo la coerenza dei progetti con gli atti di programmazione locale. Successivamente il Piano è sottoposto all’esame della Conferenza di concertazione e la proposta di PIUSS può essere presentata alla Regione. La Provincia dovrà garantire la coerenza del PIUSS alla Programmazione provinciale e ai contenuti del PASL sottoscritto anche a seguito dei seguenti aggiornamenti. La procedura di promozione e progettazione si conclude con la predisposizione, da parte del Comune coordinatore, della proposta di PIUSS corredato da una intesa di concertazione. L’intesa è approvata dalla Conferenza e sottoscritta da tutti gli aderenti al PIUSS. La proposta di PIUSS, formalizzata con atto del Comune, viene dallo stesso presentato alla Regione per la sua valutazione, completa di tutta la documentazione prevista dal presente Disciplinare. Tempistica e Cronoprogramma dei lavori della conferenza di concertazione Con il presente paragrafo si intende precisare che, vista la ristrettezza dei tempi (si ricorda che il bando è stato pubblicato sul BURT l’11 Giugno 2008 e la procedura deve concludersi entro 220 gg dalla data di pubblicazione), risulta utile proporre un cronoprogramma di lavori che consenta a tutti il modo di poter verificare, integrare ed approfondire gli interventi proposti, anche quelli di carattere privatistico. Cioè quegli interventi che, se dichiarati compatibili dagli organi competenti (Comune; Provincia), possono andare ad aggiungersi in modo autonomo -8- all’intervento di tipo pubblico (ricordiamo che lo stesso deve essere compreso fa 20 e 50 milioni di euro). 1. Data di avvio del procedimento: 11 giugno 2008 (pubblicazione sul BURT del Decreto Dirigenziale 2326 del26/05/2008); 2. Convocazione della Conferenza di Concertazione: 10 Luglio 2008 (entro 30gg dalla pubblicazione sul BURT); 3. Pubblicazione modulistica sul sito della RT e modalità di utilizzo della stessa per la redazione del Master Plan: 90gg dalla data di pubblicazione sul BURT del decreto citato al punto 1; 4. Conclusione lavori e presentazione del PIUSS alla RT data limite: 220 giorni dall’11 giugno 2008 (presentazione obbligatoria sia on line/telematica sia cartacea); TEMPISTICA INTERMEDIA DA RISPETTARE PROPOSTA 1. Convocazione ulteriore incontro di conferenza di concertazione con le prime riflessioni ed approfondimenti: entro 30 settembre 2008 (cioè quando dovrebbe essere pronta anche la modulistica Regionale sulla quale ragionare. Saranno effettuati a cura della RT anche incontri formativi specifici sul procedimento di gestione on line della domanda di PIUSS); 2. Presentazione di tutte le proposte progettuali alla Conferenza di Concertazione, con particolare riferimento a quelle di carattere privato che necessitano delle verifiche di coerenza con la Pianificazione Comunale e Provinciale: entro il 20 novembre 2008 al coordinamento della Conferenza: Comune di Follonica L.go Felice Cavallotti,1 in duplice copia all’attenzione dei dirigenti dei seguenti settori: Dirigente del Settore n. 2 Attività Produttive-Sviluppo della Città; ed al Dirigente del Settrore n. 3 Urbanistica Gestione del Territorio. Il coordinamento della Conferenza provvederà a trasmettere i progetti agli interessati ed in particolare alla Provincia di Grosseto per la verifica di compatibilità con la programmazione Provinciale e del PASL (aggiornato alla deliberazione G.R. n. 814/2007); 3. Valutazioni da parte degli organi interessati (comunali e provinciali) ed acquisizione delle eventuali integrazioni da parte dei proponenti da concludersi: entro il 10 Dicembre 2008; -9- 4. Sottoscrizione dell’intesa di concertazione: entro il 31 dicembre 2008 (art. 8 punto 7 del disciplinare); 5. Adozione della proposta di PIUSS da parte degli organi competenti del Comune: entro il 10 gennaio 2009; 6. Presentazione alla Regione Toscana: entro il 17 gennaio 2009 (220gg dall’11 giugno 2008). - 10 - 3) TIPOLOGIE DI INTERVENTI AMMISSIBILI LINEE DI INTERVENTO ASSE V DEL PIANO OPERATIVO REGIONALE Attività 5.1 - Interventi di recupero e riqualificazione dell'ambiente urbano e delle aree per insediamenti produttivi finalizzati alla creazione e al miglioramento di aree da destinare a spazi e servizi a fruizione collettiva, al terziario avanzato, nonché alla realizzazione di infrastrutture di servizi alla persona. Linea di Intervento 5.1a - Infrastrutture per lo sviluppo economico: centri servizi alle imprese, centri di competenza PMI, infrastrutture per insediamenti produttivi e per il terziario avanzato, infrastrutture per lo sviluppo socio-economico in aree urbane. Descrizione dell’Attività Nell’ambito delle modalità di attuazione dell’asse V, la linea d’intervento prevede il finanziamento di interventi infrastrutturali finalizzati alla realizzazione di: - aree ed immobili destinati all’insediamento di imprese del settore manifatturiero, del terziario avanzato e qualificato, della R&ST, dei servizi alle imprese, strutture per l’alta formazione connessi alle infrastrutture per il trasferimento; - centri di competenza relativi al trasferimento tecnologico, dell’innovazione, della ricerca industriale, delle nuove tecnologie, ivi compresi incubatori e acceleratori di impresa nei settori hi-tech e delle tecnologie ambientali, laboratori di ricerca, strutture per l’alta formazione connessi alle infrastrutture per il trasferimento; - laboratori per lo sviluppo dell’imprenditorialità in quartieri con specifiche concentrazioni di criticità, sociale ed economica; - laboratori per la partecipazione sociale alle politiche urbane, anche nel quadro della organizzazione istituzionale delle amministrazioni locali, con particolare attenzione alla dimensione delle pari opportunità, delle fasce di popolazione giovanile e anziana, della popolazione immigrata, anche in stretto raccordo con le strategie e gli interventi previsti dai Piani sociali zonali. Nell’ambito dei Piani integrati urbani di sviluppo sostenibile, una componente non superiore ad una soglia complessiva del 25% degli interventi integrati, tra cui quelli riferiti alla presente linea di attività, potrà essere destinata anche a sede di istituzioni pubbliche per lo svolgimento di - 11 - attività riconducibili alle finalità previste dalle precedenti lettere a), b), c), d), se funzionalmente connesse alle strategie e agli obiettivi del Piano di interventi di cui fa parte. Linea di Intervento 5.1b - Interventi di recupero e riqualificazione dell’ambiente urbano e delle aree per insediamenti produttivi finalizzati a fruizione collettiva. Infrastrutture per il turismo e centri commerciali naturali. Descrizione dell’Attività La Linea di intervento è finalizzata al perseguimento dei seguenti interventi: - potenziamento e realizzazione di infrastrutture che permettano una maggiore fruizione turistica in armonia con lo sviluppo sostenibile del territorio; - valorizzazione e sviluppo delle strutture destinate ad ospitare esposizioni fieristiche e congressuali di livello nazionale e internazionale; - riqualificazione urbana ed ambientale funzionale all’insediamento ed al rinnovo dell’offerta commerciale per migliorare la qualità della vita e la fruibilità degli spazi e servizi a destinazione collettiva. L’intervento mira alla realizzazione di infrastrutture ovvero al potenziamento di quelle esistenti al fine di permettere il recupero e la riqualificazione di aree urbane da finalizzare alla fruizione turistica e allo sviluppo di attività commerciali ovvero dell’attività fieristico-congressuale. Complessivamente l’Attività concorre al conseguimento dell’obiettivo specifico del POR di “valorizzare le risorse endogene per favorire lo sviluppo sostenibile, l’attrattività e la competitività sui mercati internazionali” nonché dell’obiettivo operativo di “promuovere il recupero e la riqualificazione dell’ambiente fisico e favorire la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse naturali e culturali nei sistemi urbani e metropolitani”. Gli interventi ammessi devono collocarsi nell’ambito di Progetti Integrati Urbani di Sviluppo Sostenibile (PIUSS) con carattere multisettoriale. Tali PIUSS saranno attuati mediante strategie locali partecipate e dovranno avere una dimensione complessiva signif icativa al fine di potere garantire un impatto effettivo e significativo. Saranno inoltre concentrati su specifici ambiti territoriali sempre nell’ambito del sistema urbano e metropolitano toscano (es. città d’arte e termali) e/o tematici. I progetti presentati dovranno mirare a soddisfare i seguenti requisiti: - realizzare una concentrazione tematica o territoriale; - favorire il miglioramento delle performance ambientali espresse in termini di qualità ambientale; - privilegiare innovazione tecnologica per promuovere e qualificare l’offerta dei servizi e utilizzare metodi di edilizia sostenibile; - 12 - - incentivare l’incremento occupazionale ed in particolare di genere femminile. I beneficiari della Linea di intervento sono individuati nei soggetti pubblici e soggetti privati come meglio identificati al successivo par. II.2. Il contributo sarà concesso nella forma del conto capitale nella misura massima del 60% della spesa ritenuta ammissibile. Saranno ritenuti ammissibili i progetti di investimento per un importo massimo di 3 milioni di Euro e non inferiore a 500 mila Euro nel caso di infrastrutture per il turismo, mentre nel caso di infrastrutture per il commercio i limiti saranno rispettivamente di 500.000 euro e 50.000 euro. Per progetti ritenuti di interesse regionale, la soglia massima dell’investimento ammissibile potrà essere incrementata. La Linea di intervento sarà attuata e gestita dall’ufficio regionale responsabile e da un Organismo Intermedio, individuato secondo le norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti in materia, secondo quanto descritto al successivo par. II.4 e riepilogato nell’Allegato I alla presente scheda. Fino all’individuazione dell’Organismo Intermedio l’Attività sarà interamente gestita dall’ufficio regionale responsabile. Linea di Intervento 5.1c - Costruzione, recupero e riqualificazione di strutture per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. Descrizione dell’Attività Gli interventi previsti mirano a promuovere e rafforzare azioni di recupero e riqualificazione di strutture da destinare allo sviluppo dei servizi, al fine di: - dare sostegno ai programmi di vita delle famiglie, dei giovani e delle nuove coppie, avendo quali obiettivi specifici soprattutto il rilancio della natalità, lo sviluppo di politiche sul disagio abitativo concentrato nei grandi centri urbani, la promozione delle pari opportunità; - accrescere l’assistenza ai non autosufficienti e, in genere, a tutte le disabilità, per fronteggiare gli effetti sociali dell’invecchiamento della popolazione e aumentare la copertura assicurata dalle diverse forme di intervento; - promuovere l’integrazione degli immigrati per favorire la fiducia verso le istituzioni, nel contesto tracciato dal nuovo Statuto regionale; - contribuire alla qualificazione della rete dei servizi attraverso la valorizzazione delle professionalità sociali. Tali attività sono previste esclusivamente nella riqualificazione integrata prevista nei centri urbani. I soggetti destinatari dell’intervento sono operatori, organismi o imprese pubblici o privati senza scopo di lucro (O.N.G.) operanti nel settore sociale. Gli interventi sono finalizzati alla costruzione, recupero e riqualificazione di edifici con funzioni a carattere sociale, in cui sono previste le attività giornaliere e/o la permanenza temporanea di - 13 - soggetti in difficoltà o appartenenti a fasce sociali deboli, i servizi relativi ad interventi contro la violenza, gli abusi ed i maltrattamenti intrafamiliari alle donne ed idonei alla valorizzazione degli aspetti di interculturalità e di inserimento nel tessuto sociale di “soggetti deboli” e/o a rischio di esclusione sociale. Si tratta in particolare di: a) centri diurni per soggetti a rischio, anziani (anche non autosufficienti) e portatori di handicap, finalizzati anche ad attività di socializzazione; b) centri per attività di contrasto al disagio: consulenza, supporto psicologico, organizzativo, economico; c) centri di soggiorno per favorire l’interculturalità ed il metissage fra etnie, culture, generazioni e realtà sociali diverse. Le modalità di ripartizione agli enti locali delle risorse destinate al finanziamento della rete locale dei servizi avviene attivando specifiche procedure di concertazione interistituzionale finalizzate alla individuazione e alla determinazione di obiettivi, sulla base di parametri oggettivi rilevati in relazione ai seguenti elementi: (1) livelli essenziali delle prestazioni sociali; (2) dimensione degli interventi e dei servizi in atto; (3) bisogni di assistenza; (4) situazione demografica e territoriale delle diverse zone. Tali parametri verranno inoltre definiti tenendo conto di: - individuare i livelli di finanziamento adeguati ad assicurare i livelli di assistenza; - assicurare una continuità nei trasferimenti finanziari, con riferimento alla validità del PISR e certezza nei tempi di erogazione; - considerare la necessaria perequazione tra gli Enti Locali, finalizzata a valorizzarne l’autonomia, e tutelando i comuni minori, i territori montani ed insulari; - coordinare le azioni sostenute con il Fondo Sociale Nazionale di cui alla L.R. 41/05. La costituzione del Fondo Sociale dovrà risultare coerente con le previsioni dell’articolo 64 dello Statuto che coniuga il principio di sussidiarietà istituzionale con il federalismo fiscale. Linea di Intervento 5.1d - Realizzazione strutture per asili nido e servizi integrativi prima infanzia Descrizione dell’Attività L’attività, nel quadro di una strategia di valorizzazione del contesto urbano e di recupero di ambiente fisico degradato – quindi in una ottica di sostenibilità dei processi di governo del territorio – è finalizzata a qualificare le aree a maggiore densità insediative, caratterizzate sia da problematiche di qualità dello spazio urbano che di potenziamento de lle risorse endogene, ivi comprese le risorse immateriali, per incrementare le capacità competitive. Nell’ambito dell’attività, i servizi per l’infanzia costituiscono una vera e propria Linea di Intervento, che si colloca al di sotto del livello programmatico dell’Attività inserendosi in modo trasversale rispetto al perseguimento della strategia di sviluppo del POR e dell’Asse prioritario - 14 - di riferimento, attraverso la realizzazione di strutture destinate a: nidi di infanzia, centri per bambini e genitori, centri gioco educativi, servizi domiciliari. L’utilizzo di queste strutture deve permettere una maggiore diffusione dei servizi rivolti alla prima infanzia, al fine di offrire opportunità educative ai bambini e pari opportunità alle donne con figli in età 0-2 anni, specificatamente nelle situazioni dove sono presenti liste d’attesa per accesso ai servizi per la prima infanzia. Si tratta di operazioni relative a Progetti Integrati di Sviluppo Urbano che hanno come scopo comune quello di riqualificare zone urbane nel quale si concentrano fenomeni di criticità sociale e degrado, realizzando l’obiettivo delineato dall’Asse relativo alla competitività dei territori urbani e alla valorizzazione del patrimonio. La realizzazione di queste operazioni mira a riqualificare il territorio determinando il rafforzamento della competitività mediante la liberazione di nuove forze di lavoro, la creazione di occupazione e nuova impresa, la promozione di pari opportunità. Gli interventi permetteranno inoltre di aumentare la partecipazione sostenibile delle donne all’occupazione, ridurre la segregazione di genere sul mercato del lavoro e riconciliare la vita lavorativa e privata. I tipi di operazioni alle quali si fa riferimento sono quelli previsti dalla L.R. 26 luglio 2002 n. 32 “Testo Unico nella Normativa della Regione Toscana in materia di Educazione, Istruzione, Orientamento, Formazione professionale e lavoro” e del relativo Regolamento di Attuazione n. 47/R dell’08.08.2003. 5.2 – Interventi di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale nei contesti urbani funzionali alla fruizione di un turismo sostenibile Descrizione dell’Attività L’obiettivo principale dell’Attività V.2 è di valorizzare il territorio nelle sue risorse culturali e paesaggistiche al fine di aumentarne l’attrattività, migliorare la qualità della vita dei cittadini ed incrementare l’offerta turistica. Altra finalità fondamentale è garantire il diritto alla cultura e alla fruizione consapevole del patrimonio culturale. L’attività viene attuata attraverso interventi infrastrutturali di valorizzazione del patrimonio culturale, finalizzati alla promozione di servizi e attività culturali nell’ambito dei progetti integrati di sviluppo urbano sostenibile. In tale ambito, saranno sostenuti progetti ad alto valore aggiunto in termini di impatto socioeconomico, diretti al miglioramento delle condizioni di contesto urbano per le aree interessate, e aventi evidenti caratteristiche di integrazione con i processi di sviluppo dei territori urbani. La promozione dei beni culturali in ambito urbano ha inoltre una rilevante valenza strategica nel processo di crescita dell’intero territorio con forti ricadute in termini di sviluppo economico sostenibile. - 15 - L’Attività promuove progetti riguardanti la creazione e l’adeguamento degli spazi e dei luoghi destinati alla valorizzazione e alla fruizione dei beni culturali e paesaggistici, ad attività culturali e di spettacolo. La realizzazione di tali progetti dovrà attivare processi di innovazione nelle modalità di gestione, al fine di garantire adeguata valorizzazione agli investimenti effettuati in termini di sviluppo locale e di qualità dei servizi culturali, di favorire una qualificata produzione artistica, di contribuire alla diffusione della conoscenza e l’uso consapevole del patrimonio culturale. Il fine è di produrre effetti positivi e durevoli in termini di sviluppo sostenibile, di nuova imprenditorialità e di occupazione qualificata, favorendo lo sviluppo turistico e commerciale delle aree di riferimento. Costituiscono oggetto di intervento, all’interno di progetti integrati di sviluppo urbano sostenibile, gli investimenti riguardanti beni culturali e paesaggistici, le cose immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico con riferimento alle definizioni di cui all’art. 10, comma 1 e 2, e all’art. 11 del D.lgs 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, nonché i beni paesaggistici, con riferimento ai commi a) e c) dell’art. 134 del D.lgs 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi, gli archivi e le raccolte librarie delle biblioteche, i luoghi e gli spazi per servizi culturali. - 16 - 4) DESCRIZIONE DELLE PROPOSTE COERENZA DEGLI INTERVENTI CON GLI OBIETTIVI DEL POR DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E DEL PATTO PER LO SVILUPPO LOCALE (PASL) Secondo quanto stabilito dal disciplinare di attuazione dei Progetti PIUSS, il Comune di Follonica individua gli interventi di seguito elencati che rappresentano punti salienti del programma di governo. Essi pertanto si tramutano in obiettivi di medio e lungo periodo di sviluppo socio economico della città. La strategicità di tali obiettivi è dimostrata dal fatto che, fin dall’insediamento di questa Amministrazione, essi sono stati inseriti nel Piano degli Obiettivi Strategici adottato con deliberazione di GC n 18 del 10.02.2006, successivamente aggiornata con aproprio atto n. 143 del 15.06.2007. Essi Inoltre rappresentano elementi chiave per la costruzione del Regolamento Urbanistico; strumento anche esso ultimato dal punto di vista tecnico, depositato al Genio Civile nel mese di Aprile 2008 (17.04.2008), ed in fase di adozione da parte dell’Amministrazione Comunale. Tali obiettivi sono stati fin dall’origine (si veda obiettivo n. 5 del Piano degli Obiettivi strategici. POS 2006/2008 aggiornato 2007/2009. Programmi RPP collegati: 01- Salvaguardia dell’Ambiente; 08 – Campus scolastico; 12- La città dello sport) inseriti in un unico quadro di valorizzazione e promozione complessiva di quella particolare area della città definita in seguito Parco Centrale (Area dell’Attuale Ippodromo; Area Ex ILVA e Parco Petraia). Tale area rappresenta il cuore pulsante della città, anche dal punto di vista storico, e ne rappresenta le radici più profonde. In tale contesto, pertanto, si è voluta indicare anche la realizzazione del Campus Scolastico. Esso infatti non è direttamente ammissibile ai progetti PIUSS (in quanto trattasi di edilizia scolastica), ma rappresenta la precisa volontà di reinterpretare complessivamente il perimetro dell’area sopra definita. Gli interventi indicati inoltre, complessivamente intesi anche dal punto di vista economico, raggiungono un elevato grado di coerenza di ambito oltre che livelli dimensionali significativi (si veda il costo degli interventi stimato nel paragrafo successivo). In tal modo sarà evitata la frammentazione degli interventi e la dispersione delle risorse. L’elevata dimensione complessiva, infine, garantirà un significativo impatto degli stessi sul contesto di riferimento e quindi anche sull’intero territorio cittadino. E’ intenzione di questa Amministrazione dimostrare analiticamente quanto detto nell’ambito del master plan che dovrà essere allegato come documento essenziale alla proposta di PIUSS. Inoltre riteniamo che gli interventi proposti vadano esattamente nell’ottica che è stata già intrapresa dal nostro Ente: un’ottica di - 17 - concentrazione di risorse e di qualità degli interventi. Si pensi a tale proposito che la realizzazione del Teatro nell’ambito della Fonderia n. 2 (Leopolda) è stato affidato alla progettazione preliminare dello Studio Associato Gregotti S.p.a. di Milano, e che la progettazione del Parco Centrale è stata già affidata allo studio Cervellati Maffei Cardellini ??? (mediante avviso pubblico del 14 giugno 2006). Il bando di PIUSS pertanto si pone, a nostro avviso, quale cerniera necessaria alla definitiva riprogettazione dell’area pubblica più significativa del contesto urbano cittadino, cerniera fra i vari interventi già realizzati in passato su singole e specifiche porzioni della stessa area (Fonderia n. 2 progetto di climatizzazione; Fabbricato Cilindri; Museo del Ferro; Biblioteca Pinacoteca) e che ora necessitano di una unitaria reingegnerizzazione e riqualificazione strutturale ma soprattutto funzionale. Quest’opera dovrà essere tale da raggiungere obiettivi ulteriori al mero recupero fisico, per diventare l’asse portante dello sviluppo sociale ed economico di Follonica che, peraltro, trova un asse portante determinante nei settori del turismo e della cultura, come ampiamente dimostrato dalla sua storia, dalla sua vocazione dalle attività attrattive messe in pratica anche in ambito culturale in ogni anno. Il percorso inoltre si inserisce in un ambito di concertazione Provinciale già avviato, che ha portato ad un primo inserimento ed un aggiornamento successivo, di tutti questi obiettivi nell’ambito del Patto per lo Sviluppo Locale (PASL Provinciale) che testimonia l’attenzione a questa porzione di territorio fin dal 2005, attenzione peraltro sempre condivisa dalla stessa Provincia, dalla Regione, dalla Sovrintendenza come ampiamente dimostrabile dai numerosi interventi pubblici realizzati sul patrimonio di quest’area. IL PARCO CENTRALE Su Quest’area l’Amministrazione ha commissionato l’incarico per la redazione di un Piano Particolareggiato finalizzato alla costruzione un nuovo e moderno campus scolastico, che possa contenere funzioni legate allo sports e tempo libero. La storia di questo territorio e le scelte amministrative, fra le quali l’idea di realizzare il nuovo ippodromo, hanno reso disponibili alla città circa 48 ettari di terreni di proprietà pubblica. Si è così definito un parco centrale (Central park, ma i richiami con New York sono già stati evidenziati nella mostra città di ghisa) di cui progettare in modo unitario l’assetto urbanistico. Il progetto interviene, secondo le definizioni del piano strutturale, in luoghi a statuto speciale della storia, del verde e delle attrezzature. - 18 - Si tratta di un complesso di aree, localizzate in sequenza, costituite dall’ex ILVA, dall’ippodromo, da vari campi sportivi, dalla piscina, dal parco della Petraia. Insieme formano un’area centrale strategica per la città di Follonica, con spazi pubblici nei quali si conserva anche parte della memoria storica della collettività. Il piano strutturale individua gli indirizzi generali per le singole aree: l’ex ILVA deve diventare il cuore del centro storico cittadino, con il recupero degli edifici esistenti, l’individuazione di nuove funzioni di uso pubblico, il ripristino delle aree verdi e il migliore collegamento funzionale con la città. L’area dell’ippodromo e delle piscine deve offrire la possibilità di completare il sistema delle attrezzature e degli impianti urbani, oltre alle funzioni di verde cittadino e il parco della Petraia deve essere definito come spazio pubblico a verde in collegamento con le parti monumentali. L’aspettativa nei confronti del parco è alta, come emerso dai primi incontri (..) con i cittadini. Il parco centrale è entrato nell’immaginario collettivo, forse come uno spazio maggiore e più vuoto di quello che è in realtà. Vi sono funzioni che devono rimanere (le aree sportive per esempio), manufatti che condizionano gli interventi. Vediamo comunque in breve le richieste più significative che sono state discusse in queste riunioni, avanzate con l’idea di articolare le indicazioni strategiche del piano strutturale. La prima è quella della formazione di un parco pubblico tradizionale, nel quale camminare, riposarsi, svagarsi e recuperare le energie necessarie. In questa sistemazione del verde sarebbe opportuno mantenere una quota consistente di prati in modo da accogliere spettacoli estivi, anche con un forte richiamo di pubblico. Altra richiesta è quella di mantenere una memoria dell’ippodromo, riusando la forma della pista che potrebbe essere adattata per il mercato settimanale, tenendo conto delle varie implicazioni legate agli automezzi che si trasformano in banchi di vendita. Nella sistemazione del parco sarebbe poi interessante prevedere una sorta di percorso museale/naturalistico che evidenzi la cultura materiale del territorio con esempi di specie arboree da frutto e sistemazioni agrarie tradizionali, di carbonaie e attività del bosco collegate con quelle delle ferriere. Questa sezione del parco si può realizzare con l’IVALSA, istituto del CNR che opera per la conservazione della biodiversità nelle specie arboree e che ha sede a Follonica. Importante è anche la necessità della conferma delle aree sportive presenti, dove si svolgono numerose attività amatoriali, giovanili ma anche di valore agonistico assoluto (calcio, nuoto, tennis, hockey) e delle strutture (piscina, palazzetto dello sport, circolo tennis, spogliatoi, servizi vari, parcheggi). Collegate alle attività sportive si potrebbero pensare spazi organizzati per svolgere feste, sagre e attività equivalenti. - 19 - L’altra funzione fondamentale richiesta, che si accompagna a quella delle attività nel verde, è la formazione di un campus scolastico dedicato alla scuola dell’obbligo. In questo caso si riassumono l’aspirazione di liberare alcuni manufatti comunali, ormai obsoleti e più idonei ad altre destinazioni, e quella di concentrare le attività scolastiche e i loro servizi in un contesto ambientale che garantisca maggiormente la qualità delle varie attività. Infine si è evidenziata la necessità di collocare in questo contesto il punto di atterraggio dell’elisoccorso, data la vicinanza con altre strutture sanitarie e la buona accessibilità. Tenendo conto di questi obiettivi generali, il progetto è partito dall’analisi della struttura storica del territorio, dedotta dalla cartografia storica, e dalla ricostruzione dell’assetto originario e delle trasformazioni che si sono avute. Insieme è stato approfondito lo stato attuale, con la valutazione delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche, delle destinazioni d’uso, degli elementi di interesse. L’AREA EX ILVA. L’Area ex Ilva è un complesso monumentale di grande valore storico-archeologico-industriale. Le origini risalgono probabilmente al XVI secolo, gli edifici più interessanti dal punto di vista architettonico agli inizi del 1800. L'area comprende parti antiche di notevole interesse, con caratteristiche di unitarietà urbana non alterate da interventi recenti sostanziali o modernizzanti nel loro complesso e dove il degrado non ha raggiunto forme gravi. L’area è individuabile nella parte centrale dell'abitato che rappresenta il primo nucleo attivo della città. l’Amministrazione, per quest’area è dotata da alcuni anni, di un piano di recupero finalizzato alla valorizzazione delle aree e dei fabbricati, ipotizzando anche nuove funzioni e destinazione d’uso. Il piano ha già evidenziato l'importanza dei singoli manufatti e l'esigenza del recupero anche con destinazioni d'uso diverse dal passato. Il Piano di Recupero è pensato non come un progetto architettonico a vasta scala, ma come quell'insieme di conoscenze necessarie a rendere operativo il recupero delle aree e degli immobili in un quadro coerente. Il Piano di Recupero infatti non definisce come dovranno essere realizzate le opere di sistemazione esterna e di recupero degli edifici, ma definisce quella griglia (strutturale e funzionale) capace di permettere il risanamento dell'area. Il Piano di Recupero definisce, cioè, quell'insieme di relazioni, di possibili, di opportunità che si aprono ad operatori (pubblici o privati) per indirizzare l'attività di rivitalizzazione dell'area centrale di - 20 - Follonica. L'Area ex-Ilva, secondo gli strumenti urbanistici vigenti "comprende le parti antiche di interesse notevole, con caratteristiche di unitarietà urbana non alterate da interventi recenti sostanziali o modernizzanti nel loro complesso e dove il degrado non abbia raggiunto forme gravi. E' individuabile nella parte centrale dell'abitato e rappresenta il primo nucleo attivo della città [...]. il Piano di Recupero individua una normativa che, recependo le indicazioni degli strumenti urbanistici, le inserisce in un quadro completo e coerente. Il valore strategico dell'insediamento storico è sottolineato dalle destinazioni d'uso scelte per le aree e i fabbricati. La maggior parte delle nuove funzioni scelte per recuperare l'area sono di interesse pubblico che valorizzano il carattere monumentale degli immobili e delle aree (il 69% dei fabbricati, il 92% delle superfici esterne a cui va aggiunto il 5% destinato a parcheggi). Per caratterizzare il complesso, le sue peculiarità storiche ed ambientali, l'Area ex-Ilva di Follonica è stata suddivisa in Ambiti, in cui alcune caratteristiche morfologiche, storiche, ambientali, funzionali determinano luoghi con identità specifiche. Per ogni Ambito, il Piano di Recupero, definisce quali interventi progettuali porteranno al risanamento conservativo. Sono stati individuati 13 Ambiti: 1. L'Ambito de La Piazza del Mercato. 2. L'Ambito de La Piazza Grande. 3. L'Ambito de Il Municipio. 4. L'Ambito de Il Parco Urbano. 5. L'Ambito de Il Giardino Granducale. 6. L'Ambito de Il Villaggio I . 7. L'Ambito de Il Villaggio II. 8. L'Ambito de Il Parcheggio. 9. L'Ambito de Il Giardino Storico. 10. L'Ambito de Il Parco Fluviale del Torrente Petraia. 11. L'Ambito de L'Orto Botanico. 12. L'Ambito de La Corte delle Macchine. 13. L'Ambito de Il Museo del Ferro. La attuazione degli interventi sulle aree esterne presenti in ogni Ambito sono sottoposte alla redazione di un progetto esecutivo di opera pubblica che preveda la definizione complessiva delle opere in un quadro unitario rispettando le norme specifiche di ambito. A collegare in un disegno unitario i vari Ambiti intervengono due sistemi connettivi: A. Il Sistema della Viabilità (suddiviso in Il Sistema della Viabilità Carrabile e Il Sistema della Viabilità Pedonale-Ciclabile e di Servizio). B. Il Sistema delle Acque. - 21 - Mentre per Il Sistema della Viabilità il progetto di Ambito definirà di volta in volta caratteristiche, forme, materiali delle singole opere da realizzare per Il Sistema delle Acque, è necessario prevedere un progetto esecutivo di opera pubblica che preveda la definizione complessiva delle opere in un quadro unitario rispettando le norme specifiche di ogni Ambito attraversato. 1. Il PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA FONDERIA N° 2 DA ADIBIRE A TEATRO E SPAZIO MULTIFUNZIONALE. Dal punto di vista dell’utilizzazione funzionale il principio adottato è quello del palcoscenico teatrale, sia in quanto possibilità di articolazione in altezza del pavimento, sia in quanto carattere ambientale, che muove verso il laboratorio, la partecipazione collettiva al fatto teatrale (concerto, conferenza, cinematografo, spettacolo di prosa, ecc.) che corrisponde sia alla disponibilità dell’interno ex industriale esistente, sia ad un modo altamente attuale di concepire lo spettacolo. Il (...) progetto esecutivo è il primo stralcio del programma generale di intervento finalizzato ad accrescere le possibilità di trasformazione e riutilizzo di questo spazio. In particolare gli interventi previsti e programmati in diverse successive fasi sono : - Il primo stralcio prevede la realizzazione dell’impianto di climatizzazione della futura sala polivalente, mediante l’installazione dei locali tecnici all’interno dell’Ex Magazzino delle Terre, edificio esistente messo a disposizione dall’Amministrazione. La fornitura e installazione dell’intero impianto termico, la realizzazione del cunicolo necessario per collegare i canali dal locale impianti alla sala principale e la distribuzione dell’aria nella sala attraverso un cunicolo centrale e la distribuzione puntuale nelle controparti laterali. - Il secondo stralcio funzionale prevede, nella parte est della sala, la realizzazione del sistema delle gradonate mobili e fisse, consentendo di utilizzare metà edificio per usi espositivi e metà edificio come sala spettacolo; il totale recupero della hall di ingresso con la realizzazione della nuova caffetteria e del nucleo dei servizi igienici per il pubblico. Dal punto di vista impiantistico in questa fase verranno realizzate tutte le reti relative ai nuovi spazi e si provvederà a posare la nuova coibentazione della copertura. - Il terzo stralcio funzionale si concentra all’esterno dell’edificio principale, con la costruzione dei locali accessori alla sala. La soluzione proposta, prevede l’alloggiamento dei camerini, cameroni e bagni, in un nuovo edificio di 3 piani fuori terra e un piano interrato. In fase di progetto definitivo/esecutivo si valuterà in maniera più approfondita l’ opportunità della realizzazione del piano interrato. - Il quarto stralcio realizzativo prevede il completamento del progetto generale della grande sala con la realizzazione del dei settori gradonati nel settore ovest dell’edificio. - 22 - La volontà dell’Amministrazione di ristrutturare, in conformità con il Piano di Recupero dell’area Ex Ilva, l’edificio della Fonderia n. 2 pone un problema di duplice aspetto : - il rispetto delle caratteristiche di archeologia industriale nel suo carattere complessivo - l’utilizzazione funzionale per diversi tipi di spettacolo e manifestazione con massima flessibilità Il mantenimento del valore storico archeologico è uno degli obiettivi principali del progetto. Si ritiene che l’inserimento di nuovi elementi non debba seguire una logica mimetica ma che introduca una dichiarata dialettica tra antico e moderno, garantendo il mantenimento delle caratteristiche storico – culturali oggi presenti. Attualmente l’edificio principale e tutta l’area dell’ex Ilva è già sede di attività pubbliche; diverse manifestazioni di carattere pubblico possono aver luogo, quali concerti, spettacoli e manifestazioni varie con, soprattutto nei periodi estivi, grande affluenza di pubblico. Questo importante ruolo sociale non è oggi supportato da un adeguato sistema impiantistico tecnologico che possa garantire livelli minimi di confort. 2. L’ALLESTIMENTO DEL MUSEO DEL FERRO E DELLA GHISA. La nascita di un museo di carattere multidisciplinare, interattivo ed educativo risulta di fondamentale importanza per la città di Follonica. Ormai da tempo lo stabilimento dell’ex Ilva sta assumendo i caratteri di un grande museo a cielo aperto. Sono tornate al suo interno molte attività culturali e di ricerca che lo connotano come un polo culturale naturale. Dalla biblioteca alla scuola media, dal piccolo Museo del Ferro alla Fonderia Leopolda, dall’università al cinema teatro estivo. Con pazienza in questi anni il sapiente lavoro della soprintendenza ha ridato lustro agli edifici in rovina restituendoli alla città come contenitori e spazi per l’occupazione culturale e ricreativa. Il forno san Ferdinando è una delle scommesse più importanti, essendo l’edificio più antico di Follonica e sicuramente il più articolato di tutto il complesso industriale. La sua stratificazione storica e quindi architettonica lo rende un manufatto di straordinario valore e suggestione. Fino ad ora ne avevamo vista completata solo una parte (ovvero quella che ospita oggi il Museo del ferro e la parte retrostante del bottaccio), oggi i lavori di sistemazione generali, gli impianti e i restauri ci hanno restituito tutto il resto dell’edificio con lo scopo di ospitare il nuovo Museo del Ferro e della Ghisa di Follonica. Riteniamo che questo progetto debba avvenire secondo un principio di grande visibilità: questo museo deve poter guardare oltre la realtà locale, deve porsi come un esempio unico del suo genere, come museo del lavoro, dell’arte e della storia del territorio. - 23 - Il percorso di visita si articolerà su tre livelli distinti, seguendo la suddivisione fisica del fabbricato. Nel seminterrato, vero cuore dell’edificio sarà possibile percorrere un itinerario di tipo emozionale ed evocativo, unico modo a nostro avviso per poter comprendere nella sua complessità il lavoro che lì vi veniva svolto. Al piano primo, piano nobile dell’edificio sarà ospitato il museo vero e proprio con l’accurata esposizione dei pezzi provenienti sia dall’attuale museo che da una parte del deposito attualmente ubicato nei magazzini della pinacoteca. Infine il secondo piano dove sarà ospitata la sezione di approfondimento storico, antropologico e tecnologico. 3. LA RICOSTRUZIONE DEL MURO DI RECINZIONE DELL’EX ILVA. Lo storico muro di recinzione dell'ex Ilva corre diritto, pietra dopo pietra, a dividere la strada dalle vecchie fonderie cittadine. E' un elemento continuo, costante, impresso nella mente della gente. Poi il crollo: la prima ed impulsiva idea è ricostruire, ricomporre l'elemento, ricreare unitarietà, ristabilire il limite. Lo squarcio fortuitamente aperto lungo il confine secolare tra città e fabbrica diventa, però, motivo di riflessione: la domanda che si fa strada è se non sia possibile che questa barriera, entità così costante e distaccata da ciò che le succede intorno, possa interagire maggiormente con il contesto, con la gente che si trova a camminarle accanto. Ecco allora che il crollo inizia a sembrare un'occasione, quasi un segno del destino, un modo per aprire simbolicamente la vista e la conoscenza verso ciò che sta , che ha rappresentato una parte della storia cittadina e che, con nuovi usi e significati, potrà continuare a svolgere un ruolo rilevante per la popolazione. Il concetto che segue questi pensieri è molto semplice: ricostruire il muro mediante la realizzazione di un nuovo setto, matericamente diverso dall'attuale, traslato verso la strada in modo tale da permettere il passaggio pedonale tra vecchia e nuova struttura. La continuità del muro subisce uno scarto, la lunga parete si apre al pubblico attratto dalle aperture che si generano sulle estremità. Si crea così una discontinuità lungo il percorso pedonale a lato strada, un meandro, uno spazio protetto, una sorta di “stanza” nella quale infilarsi passeggiando. Sul lato interno, verso l'ex Ilva, una balconata riprende la larghezza della breccia nel muro e si protende verso la vecchia fabbrica, invitando il passante ad affacciarsi e osservare da un nuovo punto di vista il complesso costruito. Il passante può avvicinarsi al nuovo “setto murario” sul - 24 - quale sono indicate le date principali della storia della fabbrica, gli avvenimenti maggiormente utili a comprenderne l'evoluzione e l'importanza per la città. L'intervento vuole raggiungere un duplice obiettivo, unendo significati simbolici e divulgativi: i primi richiamano all'apertura (fisica e mentale) verso la fabbrica, verso il passato e, al tempo stesso, verso il futuro; i secondi permettono di raccontare in modo semplice e particolare la storia di ciò che si vede affacciandosi al balcone. L'elemento di primaria importanza è ovviamente quello che in precedenza viene definito come il nuovo “setto murario”; questo non viene però realizzato in muratura ma attraverso una grande superficie vetrata che riprende, pur scostandosi verso strada di alcuni metri, la sagoma del varco nel muro retrostante. La breccia stessa viene mantenuta esattamente come si presenta allo stato attuale (a sola esclusione di interventi eventuali per la sua messa in sicurezza e consolidamento). La superficie vetrata è fissata ad alcune grandi lettere in lamiera di acciaio (materiale che si collega ovviamente alla produzione industriale della ex fabbrica) a foratura circolare; le lettere così realizzate sono accoppiate tra loro per rendere la struttura più solida e stabile. Nasce così una grande scritta: EX ILVA, che diviene quindi un motto, una sorta di marchio che potrebbe essere utilizzato in futuro per attività connesse con gli spazi della fabbrica. Sul vetro sono inoltre impresse, mediante serigrafie, le scritte che contengono le informazioni sulla cronistoria del complesso industriale. Il prospetto verso strada che ne deriva è così di grande impatto ma, al tempo stesso, non invasivo: permette allo sguardo di soffermarsi sulle scritte in primo piano o di spostarsi verso la fabbrica che si intravede in secondo piano attraverso il vetro e la trasparenza incerta delle lamiere forate. L'area circostante al setto viene pavimentata in legno, sino a comprendere il balcone che si affaccia verso la fabbrica; il parapetto ha un disegno semplice e lineare: il mancorrente e i montanti vengono realizzati in acciaio, i tamponamenti in vetro per evidenziare, ancora una volta, la trasparenza e la libertà di osservare la fabbrica. 4. LE DUE PIAZZE DELL’EX ILVA: PIAZZA GRANDE E PIAZZA DEL MERCATO. Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Piano di Recupero dell’Area ex-Ilva, il progetto punta a riqualificare e a delineare un nuovo utilizzo per le due piazze denominate nel suddetto piano: Piazza del Mercato e Piazza Grande. L’impostazione generale del progetto trova origine nell’analisi dei manufatti, delle funzioni, del contesto urbano e della morfologia del tessuto esistente; in particolare quest’ultimo suggerisce due assi principali di strutturazione dell’area: il primo definito dalla Chiesa di S.Leopoldo, prospiciente la piazza grande, e il secondo definito - 25 - dall’asse longitudinale della Fonderia n°2 e dal nuovo Palazzo Comunale. Tali assi appaiono interessanti, oltre che dal punto di vista fisico, in quanto relazionano tre importanti simboli delle categorie sociali che nel tempo hanno definito la città : la comunità produttiva, la comunità religiosa, la comunità civica. Il progetto mira ad unire fisicamente i diversi luoghi e le diverse “memorie” che si affacciano sull’area, creando un luogo in cui tali valori si possano fondere con le pulsioni e le tendenze caratteristiche della Follonica odierna. Conformemente al carattere dell’area, il progetto ha tra le sue finalità quella di unire le due piazze in un unico spazio percettibile e praticabile; tale fine è perseguito con la realizzazione di un percorso che attraversa l’intera area e da cui si dipartono i percorsi secondari, il suo tracciato, pur essendo lineare, tange i monumenti più importanti ed individua punti di vista suggestivi. Al fine di evidenziare l’assialità Fonderia - Comune è prevista la realizzazione di una piazza centrale multifunzionale; questa piazza è un elemento importante nell’organizzazione spaziale: divide gli spazi dedicati al museo ed alla biblioteca da quelli dedicati agli spettacoli e più direttamente collegati con la viabilità carrabile. I dettagli compositivi e costruttivi di tutto il progetto sono pensati per suggerire, e non per prescrivere, forme di utilizzazione da parte degli utenti, lasciando a questi ultimi libertà di utilizzo e di relazione; per questo motivo non sono stati inclusi nel progetto oggetti specifici di arredo urbano (panchine, lampioni, tavoli, etc.) ma le stesse sistemazioni architettoniche suppliscono tali elementi, assicurando inoltre, una maggiore efficienza ed un minor costo di manutenzione. I materiali usati sono quelli previsti dal Piano di Recupero, in particolare le pavimentazioni sono realizzate in travertino in modo tale da costituire un unicum con la piazza centrale ed un elemento riconoscibile su tutto l’intervento. I percorsi pedonali sono realizzati in ghiaia di media pezzatura pressata e compartimentata in settori delimitati da ricorsi in travertino. Le facce praticabili dei cubi sono in legno di larice che ricopre anche i settori quadrati della pavimentazione della piazza centrale.In generale i materiali utilizzati per l’intervento hanno gradazioni tenui e chiare in modo tale da differenziarsi dall’esistente. Le superfici impermeabili sono al di sotto del 30% della superficie totale dell’area. La Piazza Grande La Piazza Grande è progettata per soddisfare le più disparate modalità di utilizzo; l’elemento principale è la piazza centrale, costituita da una piastra che si specializza, mantenendo stesso modulo e stesso aspetto a seconda dello spazio attraversato. La parte antistante alla Fonderia n°2 è una gradinata per spettacoli affacciata sia sul lato della fonderia che su quello interno della piazza. Il tema della scalinata “specchiata” sottolinea e rende unitario il carattere rappresentativo dell’insieme fonderia-torre dell’acqua e offre la possibilità di ospitare contemporaneamente piccoli spettacoli, recite e discussioni. Procedendo verso il centro, la piastra si trasforma in una vera e propria piazza affacciata sullo specchio d’acqua adiacente, ancora una volta lo spazio è flessibile ed utilizzabile sia per giochi ed iniziative sia come spazio di socializzazione. Nella parte centrale la piastra assume carattere simbolico, trasformandosi in - 26 - un piccolo labirinto di cubi e accentuando così l’incrocio degli assi progettuali. Questo spazio può essere utilizzato per esposizioni temporanee o per il gioco dei bambini. Avvicinandosi al Palazzo Comunale la piastra assume di nuovo la funzione di piazza, dedicata questa volta ad accogliere un piccolo chiosco-bar nella stagione estiva. L’accesso alla piastra è garantito in ogni punto da ampi gradoni ricavati sullo stesso modulo della piazza e da rampe per la fruizione da parte di portatori di handicap. Al centro della Piazza Grande lo specchio d’acqua amplifica la centralità del luogo e offre, ai suoi margini, spazi ed attività differenti. Sul lato che fronteggia il Museo assume carattere meditativo e di riposo con la possibilità di utilizzare la pensilina coperta per passeggiate o come punto di lettura. La parte rivolta verso via Roma ospita invece l’isola dei bambini: uno spazio protetto ed attrezzato con piccole strutture di legno; la profondità dell’acqua in questo punto (25 cm) fa si che il laghetto possa essere praticato e percorso dai bambini. Le parti restanti sono occupate da basse collinette erbate, delimitate da essenze arbustive tipiche della vegetazione locale. Questi dossi sono praticabili e nei punti più alti offrono una visione di insieme del complesso. I fianchi verticali sono rivestiti con lastre di ghisa, metafora e memoria di un passato in cui questo materiale “generava” e sosteneva il territorio di Follonica. La piazza che si genera tra la Biblioteca e il Museo è “arredata” con sedute simili a quelle della piazza centrale ed è attraversata dalla pensilina che la collega con il prato fronteggiante la torre dell’acqua. In questo modo può diventare parte integrante la biblioteca stessa ed assolvere alla funzione di “sala lettura” all’aperto. L’asse generato dalla Chiesa di S.Leopoldo è rappresentato mediante due percorsi pedonali che uniscono la piazza della Chiesa con l’estremità opposta della Piazza Grande e dal taglio che si genera in corrispondenza del “labirinto” centrale. Il bianco neutro della piastra centrale costituisce una base visuale degli edifici senza sminuirne l’importanza e la monumentalità. La piazza del mercato La piazza del Mercato è un grande spazio delimitato dagli edifici più importanti dell’intero complesso, può ospitare, così come indicato dal Piano di Recupero, concerti, eventi, manifestazioni cinematografiche, mostre, mercati stagionali e fiere legati alla promozione del territorio. Il palco per tali iniziative è realizzabile mediante l’aggregazione di moduli scorrevoli su binari, posizionabili sulla metà settentrionale della piazza. Tali moduli possono essere sovrapposti in modo da ottenere un palco della larghezza e dell’altezza necessarie di volta in volta. Una posizione privilegiata per la collocazione del palco è quella di fronte al forno delle Ringrane che può così essere sfruttato come naturale scenografia per spettacoli teatrali e musicali. Gli stessi moduli possono essere utilizzati per l’allestimento di mostre o come banchi per i mercatini. Quando non utilizzati, i moduli possono essere rimossi e immagazzinati in altro luogo. La piazza dedicata agli spettacoli è delimitata su due lati da alberi disposti in file rade, al fine di migliorare la resa acustica del luogo senza costituire un ostacolo alla visione dell’insieme. - 27 - La pensilina che si sviluppa su due lati contigui della piazza, agevola i percorsi “commerciali” su cui si affacciano le piccole attività artigianali e il mercato coperto. Conclude la sistemazione una estremità del percorso principale che, in questa piazza, indirizza verso l’entrata della Fonderia n°2. OBIETTIVI CHE SI INTENDONO CONSEGUIRE – RISULTATI ATTESI – POTENZIALITA’ DI SFRUTTAMENTO DEI RISULTATI La città di Follonica, possiede un patrimonio di edifici scolastici non rispondenti più alle esigenze attuali. La ristrutturazione e l’adeguamento delle stesse richiede interventi finanziari enormi e non sostenibili attualmente dall’Amministrazione Comunale. Il “Parco Centrale”, insieme all’area dell’ex Ilva e del Parco del Petraia è il luogo ove saranno previsti i nuovi spazi per la realizzazione di nuovi impianti scolastici, nuove attrezzature per il tempo libero e per gli sports. L’obiettivo principale, nella realizzazione del Parco Centrale, è quello di attuare la dismissione degli edifici scolastici non più adeguati e utilizzare le risorse da questi ricavate, per costruire un nuovo e moderno campus scolastico, all’interno dell’area del “Parco Centrale” che possa contenere anche funzioni legate allo sports e tempo libero. Questo Parco dovrà diventare l’area centrale, il cuore di Follonica, per questo motivo, perseguendo gli indirizzi del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico, dovrà essere curata in modo particolare tutta l’evoluzione progettuale, prevedendone l’attuazione con specifico piano attuativo che dovrà avere oltre l’obiettivo di ritrovare gli standards per l’edilizia scolastica, quello di garantire un risultato di alta qualità urbana. Per tutta l’area Ex –Ilva gli obiettivi sono da tempo delineati dal Piano di Recupero approvato. Tale Piano attuativo, dell’area Ex-Ilva persegue il principale obiettivo di rendere operativo il recupero delle aree e degli immobili in un quadro coerente definendo quella griglia (strutturale e funzionale) capace di permettere il risanamento generale dell'area, attraverso un sistema di relazioni, di possibili, di opportunità che si aprono ad operatori (pubblici o privati) per indirizzare l'attività di rivitalizzazione dell'area centrale di Follonica. Sono tornate al suo interno molte attività culturali e di ricerca che lo connotano come un polo culturale naturale. Dalla biblioteca alla scuola media, dal piccolo Museo del Ferro alla Fonderia Leopolda, dall’università al cinema teatro estivo. Con pazienza in questi anni il sapiente lavoro dell’Amministrazione Comunale e della Soprintendenza hanno ridato lustro agli edifici in rovina restituendoli alla città come contenitori e spazi per l’occupazione culturale e ricreativa. Ecco perchè l’intervento particolare sulla Fonderia n.2, finalizzato alla modifica della originaria destinazione d’uso verso una pluralità di funzioni pubbliche, non solo palcoscenico teatrale, ma - 28 - sala polivalente per concerti, conferenze, cinema, spettacoli di prosa, ecc. in funzione della effettiva disponibilità dell’interno ex industriale esistente, e di tutta l’area esterna.. In linea con gli stessi obiettivi sono i concorsi di idee per la ricostruzione del muro e delle due piazze all’interno dell’area Ex-Ilva: : Piazza del Mercato e Piazza Grande. L’impostazione generale del progetto trova origine nell’analisi dei manufatti, delle funzioni, del contesto urbano e della morfologia del tessuto esistente; in particolare quest’ultimo suggerisce due assi principali di strutturazione dell’area: il primo definito dalla Chiesa di S.Leopoldo, prospiciente la piazza grande, e il secondo definito dall’asse longitudinale della Fonderia n°2 e dal nuovo Palazzo Comunale. L’obiettivo di far diventare l’area ex Ilva una sorta di grande museo a cielo aperto è dimostrato inoltre anche dal recupero del Forno di san Ferdinando, una delle scommesse più importanti, essendo l’edificio più antico di Follonica e sicuramente il più articolato di tutto il complesso industriale. La nascita di un museo di carattere multidisciplinare, interattivo ed educativo risulta di fondamentale importanza per la città di Follonica. La sua stratificazione storica e quindi architettonica lo rende un manufatto di straordinario valore e suggestione. Fino ad ora ne avevamo vista completata solo una parte (ovvero quella che ospita oggi il Museo del ferro e la parte retrostante del bottaccio), oggi i lavori di sistemazione generali, gli impianti e i restauri ci hanno restituito tutto il resto dell’edificio con lo scopo di ospitare il nuovo Museo del Ferro e della Ghisa di Follonica. I risultati attesi sono quelli di vedere recuperato, il vero centro storico della Città di Follonica, con attività principalmente legate ad attività ed interesse pubblico. Un centro storico direttamente collegato ad un’area verde, il Parco Centrale, che possa contenere un campus scolastico moderno pieno di attività rilegate allo sports e al tempo libero. Dal cuore della città (Ilva e Parco) un sistema di piste ciclabili e pedonalizzazione potrà connettere ogni luogo della città abitata, fino ad arrivare alla completa connessione con le aree del Parco di Montioni. COSTI COMPLESSIVI 1. Parco Centrale € 15.000.000,00 2. Polo Scolastico € 9.000.000,00 3. Fonderia n. 2 2° Lotto € 6.500.000,00, 4. Ricostruzione del Muro € 60.000,00 5. Le due Piazze : Stima di massima della spesa • lavori di bonifica e ripulitura dell’area: euro10.000 • spianamenti e movimenti terra: euro 50.000 - 29 - predisposizione del terreno, semina del manto erboso,piantumazione delle essenze arbustive: euro 100.000 • realizzazione e pavimentazione dei percorsi: euro 400.000 • rivestimento in ghisa dei dossi erbosi: euro 18.000 • sistemi di illuminazione e arredi urbani: euro 50.000 Primo Stralcio: euro 628.000 • • realizzazione dello specchio d’acqua: euro 200.000 • realizzazione e montaggio della pensilina: euro 180.000 Secondo Stralcio: euro 380.000 realizzazione della piazza centrale, comprensivo di opere di fondazione, opere in c.l.s. armato e rivestimenti in legno e materiale plastico euro 900.000 • attrezzature per la piazza del mercato:cubi mobili, supporti, binari : euro 30.000 Terzo Stralcio euro 930.000 TOTALE euro 1.938.000 + i.v.a. • 6. • • • • L’allestimento del museo del ferro e della ghisa PIANO PRIMO: € 37.497,00 PIANO SECONDO: € 68.727,00 PIANO SEMINTERRATO: € 380.000,00 ILLUMINAZIONE € 40.630,00 (per tutti i piani) TOTALE: 526.854,00 + iva - 30 - 5) IL SISTEMA SOCIALE DEMOGRAFICO E PRODUTTIVO DEL COMUNE DI FOLLONICA (1) (1) Fonte Osservatorio Economico Locale. LO SCENARIO SOCIO-DEMOGRAFICO L’analisi degli aspetti demografici realizzata in questo paragrafo ha lo scopo di evidenziare le dinamiche che, più direttamente, sono connesse al mantenimento di un tessuto sociale vitale e in grado di “alimentare” lo sviluppo economico di un territorio. A tal fine, più che l’entità e le caratteristiche dei residenti, diventa necessaria l’analisi della popolazione residente rispetto alla sua composizione in specifiche in classi d’età e la dinamica evolutiva di tali classi nella società. L’utilizzo di indici sintetici fornirà, inoltre, agevoli chiavi di lettura per interpretare il ruolo degli aspetti demografici nello sviluppo socio-economico del territorio di Follonica. I dati di seguito presentati, sono stati raccolti presso la banca dati DEMO, messa a disposizione dall’ISTAT, e fanno riferimento al triennio 2004-2005-2006. Sono stati presi in considerazione sia i dati riguardanti la popolazione residente che il bilancio demografico nel suddetto periodo. Laddove possibile il confronto è stato realizzato tra il Comune di Follonica, la Provincia di Grosseto e la Regione Toscana. La popolazione residente Alla data del 1° gennaio 2006 nel territorio comunale di Follonica risultavano residenti 21.589 persone1 (pari al 9,8% della popolazione provinciale ed allo 0,6% di quella regionale), di cui il 47,2% maschi. Rispetto alla stessa data del 2004 la popolazione residente è cresciuta dello 0,7%, con una crescita percentuale più pronunciata per il sesso femminile (+1,04% contro +0,33% nei maschi) (Tav. 1 e Tav. 2). Tav. 1: popolazione residente nel comune di Follonica, nella provincia di Grosseto ed in Toscana, totale e distinta per sesso - 1° gennaio 2004, 2005 e 2006. 2004 Totale M 2005 F Totale M 2006 F Totale M F Follonica 21.439 10.147 11.292 21.505 10.140 11.365 21.589 10.180 11.409 Grosseto 215.834 103.648 112.186 218.159 104.738 113.421 219.496 105.392 114.104 Toscana 3.566.071 1.717.479 1.848.592 3.598.269 1.735.264 1.863.005 3.619.872 1.747.130 1.872.742 Fonte: ISTAT 1 L’ultimo dato disponibile (al 20 novembre 2007) riguarda la popolazione al 28 febbraio 2007 e questa ammonta a 21.804 unità - 31 - . Tav. 2: popolazione residente nel comune di Follonica, nella provincia di Grosseto ed in Toscana - variazione percentuale 2004-2006 sul totale e per sesso. Var. % 2004-2006 Totale Maschi Femmine Follonica 0,70 0,33 1,04 Grosseto 1,70 1,68 1,71 Toscana 1,51 1,73 1,31 Fonte: ISTAT Tale crescita demografica, però, presenta una dinamica sensibilmente più contenuta rispetto a quella registrata in ambito provinciale e regionale dove, tra il 2004 ed il 2006, la numerosità della popolazione residente è aumentata rispettivamente dell’1,7% e dell’1,51% (peraltro in modo abbastanza uniforme rispetto ai sessi). L’analisi del bilancio demografico nel triennio evidenzia il fenomeno che ormai da anni condiziona la crescita demografica della popolazione in ambito nazionale: crescita sempre più determinata dai movimenti migratori, che compensano e superano i saldi naturali sempre negativi. Anche nel Caso di Follonica (Tav. 3) la crescita della popolazione residente è da attribuire ai saldi migratori di segno positivo che, nel triennio, hanno fatto registrare il peso crescente di questa componente. Non necessariamente il saldo migratorio positivo deve, però, far pensare ai flussi migratori provenienti dall’estero e, nello specifico, da paesi extracomunitari. Infatti, tale componente delle iscrizioni anagrafiche nel 2006 ha rappresentato solo il 12% dei nuovi residenti nel Comune di Follonica; il restante 88% dei nuovi iscritti proviene da altri Comuni del territorio nazionale. Al riguardo va comunque precisato che negli anni si registrano valori decisamente diversi: nel 2005, infatti, la quota di iscrizioni anagrafiche proveniente dall’estero era pari al 15%, mentre per il 2004 è stata addirittura del 29%. Tav. 3: bilancio demografico nel Comune di Follonica – popolazione residente al 1° gennaio, saldo naturale, saldo migratorio e popolazione residente al 31 dicembre (anni 2004-2006). Popolazione residente al 1° gennaio Saldo naturale Saldo migratorio Popolazione residente al 31 dicembre 2004 21.439 -106 172 21.505 2005 21.505 -133 217 21.589 2006 21.589 -70 242 21.761 Fonte: ISTAT Nella Tav. 4 sono illustrati i dati riguardanti alcune classi d’età, particolarmente indicative di quei fenomeni demografici che interessano più direttamente la forza lavoro ed il tasso di attività di una popolazione. - 32 - Ai fini dell’analisi che intendiamo svolgere, ovvero studiare gli aspetti demografici in funzione delle potenzialità che questi offrono al contesto economico e produttivo locale, poniamo particolare attenzione alle classi di età “0-14 anni” e “maggiore di 65 anni”, tradizionalmente considerate inattive dal punto di vista lavorativo, ed alla classe “15-64 anni” che è quella che contiene la cosiddetta popolazione attiva. Le due fasce d’età 15-19 anni” e “60-64 anni” per il loro stesso “posizionamento” rappresentano i flussi in entrata ed in uscita dalla popolazione attiva. Tav. 4: composizione percentuale della popolazione residente nel Comune di Follonica, nella provincia di Grosseto ed in Toscana per particolari classi d’età alla data del 1° gennaio 2004, 2005 e 2006. 2004 2005 2006 Follonica 0-14 anni 10,61 10,66 10,69 15-64 anni 64,94 64,57 64,13 > di 65 anni 24,45 24,78 25,18 15-19 anni 3,64 3,52 3,77 60-64 anni 7,33 7,17 6,94 Grosseto 0-14 anni 10,85 10,88 10,99 15-64 anni 64,40 64,31 64,10 > di 65 anni 24,75 24,81 24,91 15-19 anni 3,81 3,79 3,86 60-64 anni 6,58 6,28 6,11 0-14 anni 11,87 12,01 12,13 15-64 anni 65,18 64,95 64,65 > di 65 anni 22,95 23,04 23,22 15-19 anni 4,05 4,03 4,07 60-64 anni 6,37 6,14 5,87 Toscana Fonte: ISTAT Come si può osservare dai dati contenuti nella tavola, il peso della classe “15-64 anni” nella composizione percentuale dei residenti, risulta tendenzialmente in diminuzione in tutti i contesti territoriali considerati (anche se nel comune di Follonica la flessione è più pronunciata), a testimonianza di come si stia progressivamente riducendo la fascia di popolazione attiva e quindi potenzialmente utile a sostenere lo sviluppo economico. Tale caratteristica è ulteriormente aggravata dal fatto che la crescita del peso della classe d’età “0-14 anni” è sensibilmente inferiore di quella della popolazione nella fascia d’età “maggiore di 65 anni”, con la conseguenza che nel divenire la popolazione anziana, fuoriuscita dalla popolazione attiva, non potrò essere sostituita da quella composta dai residenti in giovane età. Oltre a quanto sopra, è opportuno aggiungere come la quota di “persone in ingresso” nella popolazione attiva e cioè classe “15-19 anni” (dove si registra nel 2006 il 3,77% della popolazione di Follonica, mentre tale valore sale al 3,86% per Grosseto ed al 4,07% per la - 33 - Toscana) ha un peso inferiore rispetto a quello fatto registrare dalla quota di “uscita” della popolazione attiva e cioè nella classe “60-64 anni” (dove la popolazione è pari al 6,94% a Follonica, al 6,11% a Grosseto ed al 5,87% in Toscana). Analizzando la variazione percentuale della popolazione residente nelle classi d’età sopra indicate (Tav. 5), si evince come la popolazione attiva sia diminuita, tra il 2004 ed il 2006, dello 0,55% nel comune di Follonica, a fronte di un incremento dell’1,24% in ambito provinciale e dello 0,68% nella regione. Analogamente, la crescita della popolazione residente nelle classi “014 anni” e “60-64 anni” è inferiore al dato provinciale e regionale, mentre per la classe di popolazione “maggiore di 65 anni” si registra una crescita in termini numerici superiore a quella provinciale e regionale (tra il 2004 ed il 2006, +3,7% a Follonica, contro il +2,34% nella provincia di Grosseto ed il +2,71% nella Toscana). Tav. 5: popolazione residente nel Comune di Follonica, nella provincia di Grosseto ed in Toscana per particolari classi d’età, variazione percentuale 2004-2006. Var. % 2004-2006 Comune di Follonica Provincia di Grosseto Regione Toscana 0-14 anni 1,45 2,97 3,73 15-64 anni -0,55 1,24 0,68 > di 65 anni 3,70 2,34 2,71 15-19 anni 4,36 2,91 1,86 60-64 anni -4,71 -5,63 -6,36 Fonte: ISTAT A fronte di questo scenario “regressivo” rispetto alla situazione regionale e provinciale, va sottolineato un dato molto interessante: nel Comune di Follonica la classe di soggetti in età compresa tra i 15 ed i 19 anni di età, ovvero le unità potenzialmente in ingresso nella quota di popolazione attiva, nel triennio 2004-2006, è cresciuta ad un ritmo sensibilmente più sostenuto di quanto registrato in provincia di Grosseto ed in Toscana (variazioni percentuali rispettivamente del +4,36%, +2,91% e +1,86%). L’analisi dei principali indicatori socio-demografici Come già premesso, i cambiamenti nella struttura della popolazione comportano conseguenze demografiche e sociali di grande rilievo; questi cambiamenti possono essere sintetizzati e letti mediante tre indici fondamentali: l’indice di vecchiaia2, l’indice di ricambio3 e l’indice di 2 Indice di vecchiaia: rapporto percentuale fra gli ultra sessantacinquenni e la popolazione giovanile compresa fra “0-14 anni”; indica il numero di anziani di 65 e più anni per ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni. L’indice di vecchiaia rimane uno tra gli indici più diffusi per la valutazione della struttura della popolazione, anche se viene considerato un indicatore di invecchiamento “grossolano”, soprattutto alla luce delle più recenti modifiche in termini di permanenza dei soggetti nel mondo del lavoro. Valori di tale indicatore superiori a 100 suggeriscono una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. - 34 - dipendenza4. Nella Tavola 6 sono riportati i valori dei suddetti indicatori, relativi al triennio 20042006, per il comune di Follonica, la provincia di Grosseto e la Toscana. Sebbene a livello provinciale e regionale nel triennio oggetto dell’analisi si sia assistito ad una riduzione del valore dell’indice di vecchiaia (nel 2004 pari a 228,1 a Grosseto e 193,3 in Toscana, contro un valore nel 2006 rispettivamente pari a 226,7 e 191,4), nel comune di Follonica si registra una dinamica diametralmente opposta: all’inizio del triennio il valore dell’indice era pari a 230,5 giungendo nel 2006 al valore di 235,6. Tale situazione evidenzia non solo la presenza di fasce di popolazione anziana superiori a quelle di altre realtà territoriali, ma soprattutto mette in luce una dinamica che tendenzialmente nei prossimi anni accentuerà tale caratteristica del territorio comunale di Follonica. Quale conseguenza del fenomeno appena illustrato, si rileva nel Comune di Follonica una crescita dell’indice di dipendenza che, anche se la sua evoluzione in aumento risulta in linea con quella provinciale e regionale, presenta una dinamica piuttosto accentuata e superiore al tasso di crescita rilevabile a Grosseto ed in Toscana. Il valore relativo al Comune di Follonica rimane sempre al di sotto dell’indice provinciale, anche se nel 2006 i due indici assumono valori del tutto simili e comunque inferiori al valore dell’indice in ambito regionale. Tav. 6: principali indicatori socio-demografici per il Comune di Follonica, per la provincia di Grosseto e per la regione Toscana - 1° gennaio 2004, 2005 e 2006. Comune di Follonica Provincia di Grosseto Regione Toscana 2004 2005 2006 2004 2005 2006 2004 2005 2006 Indice di vecchiaia 230,5 232,5 235,6 228,1 228,0 226,7 193,3 191,8 191,4 Indice di dipendenza 54,0 54,9 55,9 55,3 55,5 56,0 53,4 54,0 54,7 Indice di ricambio 201,5 203,3 184,0 172,7 166,0 158,4 157,2 152,3 144,5 Fonte: ISTAT Infine, per quanto riguarda l’indice di ricambio, la dinamica osservata segue gli orientamenti provinciali e regionali; infatti, nei tre ambiti territoriali l’indice è in diminuzione tra il 2004 ed il 2006, a conferma di alcune indicazioni già registrate in precedenza secondo cui il volume dei 3 4 Indice di dipendenza: rapporto percentuale tra la parte di popolazione che non lavora, i bambini e gli anziani (popolazione non attiva), e quella potenzialmente attiva, individuata nella fascia di età “15-64 anni”. L’indice di dipendenza misura quindi il numero di persone in età non lavorativa (giovani ed anziani) per ogni 100 persone in età lavorativa nella fascia di età “15-64 anni. Tale indice tende a crescere assai lentamente per effetto della compensazione tra le opposte tendenze di giovani (in calo) e anziani (in aumento), anche se quest’ultima tendenza incide sicuramente di più. Indice di ricambio: rapporto percentuale tra la popolazione nella fascia di età “60-64 anni” e la popolazione nella fascia di età “15-19 anni”. L’indice di ricambio prende in esame le fasce “estreme” potenziali dei giovani neo-immessi e degli anziani prossimi alla cessazione dell’attività lavorativa, fornendoci il numero di anziani che potrebbero uscire dall’età lavorativa per ogni 100 giovani che, al contrario, potrebbero entrarvi. Un valore dell’indice superiore a 100 significa quindi che il numero di coloro che hanno interrotto l’attività professionale, come ad esempio i pensionati, è superiore al numero di quanti hanno nello stesso lasso temporale iniziato a lavorare. - 35 - soggetti in ingresso alla popolazione attiva sta lentamente recuperando il divario con il numero dei residenti che invece sono in uscita dalla popolazione attiva. Nello specifico, però, è da sottolineare come Follonica faccia registrare valori per questo indice che permangono ampiamente al di sopra del valore provinciale e regionale: nel 2006 il valore riguardante Follonica è pari a 184,0 contro il 158,4 per la Provincia di Grosseto ed il 145,5 per la Toscana. Graf 1: Andamento dell’indice di vecchiaia, dipendenza e ricambio a Follonica, Grosseto e in Toscana (anni 2004, 2005, 2006). Indice di vecchiaia Indice di dipendenza 250 58 225 56 200 54 175 52 Indice di ricambio 220 200 180 2004 2005 2006 160 140 2004 2005 2006 2004 2005 2006 Follonica Follonica Follonica Grosseto Grosseto Grosseto Toscana Toscana Toscana - 36 - IL SISTEMA PRODUTTIVO DEL COMUNE DI FOLLONICA Questo capitolo è dedicato all’analisi delle caratteristiche del sistema produttivo locale follonichese. Come nella precedente edizione della nota statistica gli aspetti presi in esame sono quelli ricavabili dal Registro Imprese della Camera di Commercio di Grosseto ed estratti dalla- Banca dati Infocamere. In questa edizione l’analisi è stata focalizzata sulle variabili di seguito elencate: • stato dell’impresa registrata (attiva, inattiva, ecc..); • anno di registrazione; • natura giuridica dell’impresa; • codice ATECO e classificazione dell’attività. Le informazioni riguardanti l’extraterritorialità delle imprese e la loro dislocazione sul territorio sono state escluse dall’analisi, per dare più spazio all’approfondimento delle dinamiche interne al sistema produttivo provinciale, considerato anche che ad un anno di distanza dalla precedente analisi sulle aziende extraterritoriali e sulla dislocazione imprenditoriale nel territorio comunale ben pochi potrebbero risultare i nuovi spunti di riflessioni. Anche in questo caso, come per gli aspetti demografici, ove possibile, sono state effettuate ove possibile le comparazioni territoriali tra il dato comunale, provinciale, regionale e nazionale. Si tenga presente che i confronti territoriali sono riferiti a rilevazioni in periodi temporali leggermente diversi: tutti i dati riguardanti la provincia di Grosseto, la Toscana e l’Italia hanno come riferimento il 31 dicembre 2006, mentre quelli relativi al Comune di Follonica fotografano la situazione al mese di maggio 2007. Aspetti generali del sistema produttivo locale L’analisi effettuata sui dati registrati al mese di maggio del 2007 nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Grosseto, indica in 2.770 le iscrizioni (Tav. 1), relative ad imprese con sede o unità locali (attive o inattive) presenti nel territorio comunale di Follonica (come detto in precedenza non sono state considerate le imprese extraterritoriali). Il 10% di queste imprese risulta inattivo, mentre il 18,1% è rappresentato da unità locali la cui sede risiede nel Comune di Follonica o in altro Comune della Provincia di Grosseto. Sulla base di queste informazioni, dunque, il “capitale imprenditoriale” di Follonica può contare in realtà su 1.992 imprese. Il confronto con i dati del 2006 ci mostra però una situazione piuttosto preoccupante: il numero delle imprese iscritte nel registro è passato da 3.147 del 2006 a 2.770 del 2007, con una flessione del 12%. Tale diminuzione, sebbene abbia lasciato invariata la composizione percentuale delle imprese in attive, inattive e unità locali, ha investito soprattutto le imprese - 37 - inattive (-14%) e quelle attive (-13%), mentre il numero delle unità locali ha fatto registrare una contrazione molto inferiore (-6,4%). Tav. 1: distribuzione delle imprese del Comune di Follonica iscritte alla CCIAA di Grosseto per tipologia (maggio 2006 e maggio 2007; variazione percentuale nel periodo). 2006 Imprese attive con sede a Follonica Imprese inattive UL di imprese con sede a Follonica o in provincia TOTALE 2007 % Var. % 2006/2007 v.a. % v.a. 2.290 72,8 1.992 71,9 -13,0 322 10,2 277 10,0 -14,0 535 17,0 501 18,1 -6,4 3.147 100 2.770 100 -12,0 Fonte: Infocamere Nelle prossime pagine, al fine di illustrate le caratteristiche delle imprese follonichesi, saranno considerate solo due delle tipologie di classificazione utilizzate nella Tav. 1: le imprese attive e le imprese iscritte (ottenute dalla somma delle imprese attive ed inattive). Relativamente alle caratteristiche imprese registrate (2.770) e delle imprese attive (1.992) del Comune di Follonica, la Tav. 2 riporta la distribuzione per anno di registrazione. Dall’analisi delle imprese registrate si osserva come tre imprese su 4 (il 75%) siano nate dopo il 1990 (l’8% ha una “storia” che risale a periodi antecedenti al 1981). Tuttavia, è proprio il gruppo di imprese che si sono iscritte negli anni ’90 ad aver subito la flessione più importante: se nel 2006 le imprese nate in quel decennio erano 953, nel 2007 il loro numero è sceso a 602, con una flessione del 36,8%). Analoghe considerazioni possono essere fatte per le imprese attive: secondo i dati del registro imprese rilevati al maggio 2007 il 77,1% delle imprese attive è nata dopo il 1990 e la classe di aziende che ha subito la maggiore flessione in termini numerici tra il 2006 ed il 2007 è ancora una volta quella delle imprese nate tra il 1991 ed il 2000 (-37,9%). - 38 - Tav. 2: distribuzione delle imprese registrate e attive del Comune di Follonica per anno di iscrizione (maggio 2006-maggio 2007; composizione percentuale e variazione percentuale nel periodo). Registrate 2006 2007 Attive Comp.% 2007 Var. % 06/07 2006 2007 Comp.% 2007 Var. % 06/07 Prima del 1981 211 179 7,9 -15,2 199 169 8,5 -15,1 Dal 1981 al 1990 489 387 17,1 -20,9 357 287 14,4 -19,6 Dal 1991 al 2000 953 602 26,5 -36,8 891 553 27,8 -37,9 Dopo il 2000 956 1.100 48,5 15,1 842 982 49,3 16,6 2.609 2.268 100 -13,1 2.289 1.991 100 -13,0 TOTALE N.B.: per 1 impresa non è stato rilevato l’anno di iscrizione Fonte: Infocamere Considerando solo le imprese attive, la Tav. 3 analizza la classificazione delle imprese follonichesi nel 2006 e nel 2007 in relazione al settore produttivo di appartenenza. Il sistema produttivo del Comune di Follonica nel 2007 è strutturato sostanzialmente su quattro significativi settori di attività: il commercio in tutte le sue diverse forme (rappresenta il 29,5% delle imprese attive), le costruzioni (il 18,6%), il settore delle attività immobiliari e attività affini (il 14,1%) e le attività manifatturiere (il 9,7%). A differenza della realtà provinciale, il Comune di Follonica, anche in considerazione delle caratteristiche del territorio, evidenzia una quota “abbastanza” marginale di imprese attive nel settore dell’agricoltura (8,8%), ciononostante se in realtà la loro consistenza è di poco inferiore a quella delle imprese manifatturiere. Considerando il biennio 2006-2007, il confronto della distribuzione settoriale delle imprese mostra interessanti e, per certi aspetti, preoccupanti dinamiche di sviluppo. Fatta eccezione per alcuni settori quali l’estrazione dei minerali e la sanità nei quali le forti flessioni percentuali nel periodo nascondono in realtà movimenti molto contenuti in termini assoluti, è da sottolineare la flessione delle imprese manifatturiere (-16,1%), di quelle commerciali (-18,9%) e dei trasporti (14,8%). Resta da aggiungere la variazione particolarmente negativa delle imprese legate al settore degli alberghi e ristoranti che nel biennio 2006-2007 sono scese numericamente da 204 a 157, con una variazione percentuale negativa pari al 23%. - 39 - Tav. 3: Comune di Follonica, imprese attive per settore produttivo (maggio 2006-maggio 2007; composizione percentuale 2007 e variazione percentuale nel periodo) 2006 2007 Comp. % 2007 Var. % 2006/2007 182 176 8,8 -3,3 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 9 8 0,4 -11,1 Estrazione di minerali 2 1 0,1 -50,0 Attività manifatturiere 230 193 9,7 -16,1 0 0 0,0 - Costruzioni 388 371 18,6 -4,4 Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa 725 588 29,5 -18,9 Alberghi e ristoranti 204 157 7,9 -23,0 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 61 52 2,6 -14,8 Intermediaz. monetaria e finanziaria 41 40 2,0 -2,4 Attiv. immob., noleggio, informat., ricerca 300 281 14,1 -6,3 Istruzione 6 5 0,3 -16,7 Sanità e altri servizi sociali 5 3 0,2 -40,0 133 112 5,6 -15,8 Serv. domestici presso famiglie e conv. 0 0 0,0 - Imprese non classificate 4 5 0,3 25,0 2.290 1.992 100 -13,0 Agricoltura, caccia e silvicoltura Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua Altri servizi pubblici,sociali e personali TOTALE Fonte: Infocamere La successiva Tavola 4 contiene un approfondimento del quadro appena illustrato e nello specifico si riferisce alla dinamica delle imprese attive nel settore manifatturiero del Comune di Follonica nel biennio 2006-2007. Come è stato evidenziato, le imprese manifatturiere rappresentano circa il 9% del tessuto economico e produttivo locale, rappresentatività che peraltro risulta in diminuzione rispetto al 2006 (in un anno tali imprese sono diminuite del 16,1%). I dati del registro imprese mostrano, tra le altre informazioni, che nei settori già poco rappresentati nel 2006 si sia ulteriormente assottigliato il numero delle imprese: non esistono più imprese, per esempio, nel settore della fabbricazione di prodotti chimici o sintetici, mentre nella fabbricazione di articoli in gomma o materie plastiche le imprese sono diminuite del 40% ed in quello della fabbricazione di macchine per ufficio del 50%. Ma la diminuzione delle imprese si è verificata anche in settori molto importanti per le manifatture follonichesi: tra questi citiamo le industrie alimentari e delle bevande (diminuite numericamente tra il 2006 ed il 2007 del 23,8%), le industrie del legno (-22,2%), alle quali, in una logica di filiera produttiva, si associa una riduzione delle imprese attive nella fabbricazione di mobili (-26,1%). Un altro settore numericamente molto importante tra le manifatture locali è quello della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, la cui consistenza è diminuita nel periodo dell’8,1%. - 40 - Tav. 4: Comune di Follonica, imprese manifatturiere attive per settore produttivo (maggio 2006-maggio 2007; composizione percentuale 2007 e variazione percentuale nel periodo) 2006 2007 Comp. % 2007 Var. % 2006/2007 Industrie alimentari e delle bevande 63 48 24,9 -23,8 Industria del tabacco 0 0 0,0 - Industrie tessili 3 3 1,6 0,0 Confezionamento di articoli vestiario;prep. pellicce 12 11 5,7 -8,3 Preparazione e concia cuoio; fabbricazione artic.viaggio 2 2 1,0 0,0 Industria del legno,esclusi mobili;fabbricazioni in paglia 18 14 7,3 -22,2 Fabbricazione della pasta-carta, carta e prod.di carta 1 1 0,5 0,0 Editoria,stampa e riproduzione supporti registrati 15 14 7,3 -6,7 Fabbricazione di coke, raffinerie, combust.nucleari 0 0 0,0 - Fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche 1 0 0,0 -100,0 Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche 5 3 1,6 -40,0 Fabbricazione prodotti lavorazione minerali non metallif. 9 8 4,1 -11,1 Produzione di metalli e loro leghe 1 1 0,5 0,0 Fabbricazione e lav. prodotti in metallo, escl. macchine 37 34 17,6 -8,1 Fabbricazione macchine ed appar. mecc., installazione 14 15 7,8 7,1 Fabbricazione macchine per ufficio, elaboratori 2 1 0,5 -50,0 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettr. n.c.a. 5 4 2,1 -20,0 Fabbricazione apparec. radiotel.e apparati per comunic. 4 3 1,6 -25,0 Fabbricazione appar. medicali, precis., strum. ottici 11 9 4,7 -18,2 Fabbricazione autoveicoli,rimorchi e semirimorchi 0 0 0,0 - Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 3 4 2,1 33,3 Fabbricazione mobili; altre industrie manifatturiere 23 17 8,8 -26,1 Recupero e preparazione per il riciclaggio 1 1 0,5 0,0 230 193 100 -16,1 Totale attività manifatturiere I pochi segni positivi, tra l’altro contenuti in termini assoluti, riguardano settori abbastanza marginali del tessuto produttivo: si tratta delle imprese attive nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto (il cui numero passa da 3 a 4) e delle imprese dedicate alla fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (il cui numero passa da 14 unità nel 2006 a 15 unità nel 2007). Un confronto territoriale tra sistemi produttivi Il sistema produttivo del Comune di Follonica è dotato di alcuni aspetti peculiari che lo caratterizzano sia rispetto al contesto provinciale che rispetto al panorama regionale e nazionale. - 41 - I dati contenuti nelle Tavole 5 e 6 illustrano i dati di consistenza del numero di imprese attive nelle diverse realtà territoriali5; ma più che i valori assoluti è interessante analizzare la diversa distribuzione settoriale delle imprese nei diversi contesti territoriali. Come sottolineato in precedenza, nel Comune di Follonica la quota di imprese attive nel settore dell’agricoltura (7,9%) è sensibilmente inferiore alle percentuali riscontrate a livello regionale e nazionale (rispettivamente pari al 13,1% e al 18,5%), e, soprattutto, rispetto a quella della provincia di Grosseto (37,4%), dove notoriamente l’agricoltura rimane uno dei settori trainanti del sistema produttivo. Sebbene inferiore al peso regionale e nazionale, il settore manifatturiero nel Comune di Follonica registra, invece, una quota di imprese superiore al peso riscontrato in ambito provinciale. Infatti, rispetto al totale delle imprese localizzate nel Comune, il 9,7% è attiva nel settore manifatturiero, contro il 7% della provincia di Grosseto, il 15,6% della Toscana ed il 12,3% dell’Italia. Sotto questo profilo, dunque, la realtà produttiva locale sembra essere più allineata allo scenario nazionale di quanto lo sia nel suo complesso la provincia di Grosseto. Ma i dati della tavola ci mostrano anche come vi siano settori in cui la densità di imprese supera i livelli provinciali, regionali e nazionali, settori che in qualche misura caratterizzano lo scenario economico e produttivo locale. 5 Si ricorda che il dato di Follonica è relativo al maggio 2007, mentre gli altri fanno riferimento al 31 dicembre 2006 - 42 - Tav. 5: Imprese attive nel comune di Follonica, nella provincia di Grosseto, in Toscana e in Italia per settore di attività (valori assoluti) Comune di Follonica (maggio 2007) Provincia di Grosseto (2006) Regione Toscana (2006) Italia (2006) 176 10.332 46.942 935.127 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 8 125 404 11.627 Estrazione di minerali 1 27 301 4.151 Attività manifatturiere 193 1.922 55.725 636.219 Agricoltura, caccia e silvicoltura Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 0 12 140 3.160 Costruzioni 371 3.431 59.929 750.324 Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa 588 5.689 93.685 1.423.804 Alberghi e ristoranti 157 1.777 19.685 258.849 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 52 611 12.374 193.445 Intermediaz. monetaria e finanziaria 40 378 7.172 101.741 Attiv. immob.,noleggio, informat., ricerca 281 2.074 42.285 545.343 Istruzione 5 49 1.061 18.076 Sanità e altri servizi sociali 3 61 1.045 23.276 112 1.108 16.197 224.896 Altri servizi pubblici,sociali e personali Serv. domestici presso famiglie e conv. 0 0 0 0 Imprese non classificate 5 47 445 28.240 1.992 27.643 357.390 5.158.278 TOTALE Fonte: Infocamere Tav. 6: Imprese attive nel comune di Follonica, nella provincia di Grosseto, in Toscana e in Italia per settore di attività (valori percentuali). Comune di Follonica (maggio 2007) Provincia di Grosseto (2006) Regione Toscana (2006) Italia (2006) Agricoltura, caccia e silvicoltura 8,8 37,4 13,1 18,1 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0,4 0,5 0,1 0,2 Estrazione di minerali 0,1 0,1 0,1 0,1 Attività manifatturiere 9,7 7,0 15,6 12,3 Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 0,0 0,0 0,0 0,1 Costruzioni 18,6 12,4 16,8 14,5 Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa 29,5 20,6 26,2 27,6 Alberghi e ristoranti 7,9 6,4 5,5 5,0 3,8 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 2,6 2,2 3,5 Intermediaz. monetaria e finanziaria 2,0 1,4 2,0 2,0 Attiv. immob.,noleggio, informat., ricerca 14,1 7,5 11,8 10,6 Istruzione 0,3 0,2 0,3 0,4 Sanità e altri servizi sociali 0,2 0,2 0,3 0,5 Altri servizi pubblici,sociali e personali 5,6 4,0 4,5 4,4 Serv. domestici presso famiglie e conv. 0,0 0,0 0,0 0,0 Imprese non classificate 0,3 0,2 0,1 0,5 TOTALE 100 100,0 100,0 100,0 Fonte: Infocamere Si tratta, per esempio, delle costruzioni, il cui peso è simile a quello riscontrato in ambito regionale e nazionale, ma sensibilmente superiore di quello provinciale, così come del - 43 - commercio all’ingrosso e al dettaglio, degli alberghi e ristoranti ed infine delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca. Lo scenario descritto per il sistema economico produttivo incide in modo pesante nel contesto territoriale nel quale è collocato. La Tav. 7 riporta, in maniera comparata, il peso dei singoli settori produttivi del comune di Follonica, della provincia di Grosseto e della Regione Toscana. Se nel 2006 le imprese attive del comune di Follonica rappresentavano l’11% circa del sistema produttivo provinciale, nel 2007 la loro rappresentatività è diminuita al 7,2%, a testimonianza di come le fragilità illustrate finora hanno colpito in particolar modo il territorio comunale e non rappresentano una dinamica più ampia di regressione del tessuto produttivo. In tutti i settori si evidenzia una perdita di importanza rispetto allo scenario provinciale: in particolar modo nell’estrazione di minerali, nella produzione di energia e nella sanità. Tav. 7: Peso dei settori produttivi del Comune di Follonica sulla provincia di Grosseto e sulla Regione Toscana (anni 2006/2007). Comune di Follonica /Provincia di Grosseto Comune di Follonica /Regione Toscana 2006 2007 2006 2007 Agricoltura, caccia e silvicoltura 1,8 1,7 0,4 0,4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 6,5 6,4 2,0 2,0 Estrazione di minerali 13,5 3,7 0,9 0,3 Attività manifatturiere 14,6 10,0 0,5 0,3 Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 16,7 0,0 1,3 0,0 Costruzioni 12,9 10,8 0,8 0,6 Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa 16,7 10,3 1,0 0,6 Alberghi e ristoranti 14,9 8,8 1,2 0,8 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 12,9 8,5 0,6 0,4 Intermediaz. monetaria e finanziaria 17,4 10,6 0,9 0,6 Attiv. immob.,noleggio, informat., ricerca 18,6 13,5 0,9 0,7 Istruzione 15,4 10,2 0,7 0,5 Sanità e altri servizi sociali 16,4 4,9 1,0 0,3 Altri servizi pubblici,sociali e personali 15,1 10,1 1,0 0,7 - - - - Imprese non classificate 19,1 10,6 1,3 1,1 TOTALE 10,8 7,2 0,8 0,6 Serv. domestici presso famiglie e conv. Fonte: Infocamere Considerazioni del tutto analoghe, ovviamente, valgono nei confronti del peso delle imprese follonichesi sul sistema produttivo toscano. La Tav. 8 contiene i dati riguardanti le imprese attive nel settore manifatturiero, sempre considerando i diversi ambiti territoriali. Così come per la provincia di Grosseto, anche nel - 44 - comune di Follonica la maggior parte delle imprese manifatturiere (il 24,9%) è attiva nel settore delle industrie alimentari e delle bevande, con una densità ben superiore alla situazione regionale (9,6%) e nazionale (16,1%) rilevata nel 2006. Tav. 8: Composizione del settore manifatturiero nel Comune di Follonica, nella provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia (valori assoluti e percentuali) Comune di Follonica (maggio 2007) v.a. % Provincia di Grosseto 2006 (%) Regione Toscana 2006 (%) Italia -2006 (%) Industrie alimentari e delle bevande 48 24,9 25,1 9,6 16,1 Industria del tabacco 0 0,0 - - 0 4,6 Industrie tessili 3 1,6 2,3 11,4 Confezionamento di articoli vestiario;prep. pellicce 11 5,7 5,3 10,9 7 Preparazione e concia cuoio; fabbr. artic.viaggio 2 1,0 1,5 11,9 3,6 Industria del legno,esclusi mobili;fabbr. in paglia 14 7,3 9,2 6,2 7,6 Fabbricazione della pasta-carta, carta e prod.di carta 1 0,5 0,2 1 0,8 Editoria,stampa e riproduzione supporti registrati 14 7,3 5,1 3,6 5 Fabbricazione di coke, raffinerie, combust.nucleari 0 0,0 0,2 - 0,1 1,1 Fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche 0 0,0 0,8 0,8 Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche 3 1,6 1,0 1,1 2 Fabbricazione prodotti lavor. minerali non metallif. 8 4,1 4,2 4,8 4,7 Produzione di metalli e loro leghe 1 0,5 0,3 0,4 0,7 Fabbricazione e lav. prodotti in metallo, escl. Macch. 34 17,6 12,4 10,9 17,6 Fabbricazione macchine ed appar. mecc., install. 15 7,8 8,1 5,2 7,6 Fabbricazione macchine per ufficio, elaboratori 1 0,5 0,4 0,3 0,6 Fabbricazione di macchine ed appar. elettr. n.c.a. 4 2,1 1,6 1,8 2,9 Fabbricazione appar. radiotel.e appar. per comunic. 3 1,6 0,7 0,6 0,9 Fabbricazione appar. medicali, precis., strum. ottici 9 4,7 3,9 3,2 4,6 Fabbricazione autoveicoli,rimorchi e semirimorchi 0 0,0 0,1 0,3 0,5 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 4 2,1 6,3 2 1,2 Fabbricazione mobili; altre industrie manifatturiere 17 8,8 11,1 13,3 10,3 Recupero e preparazione per il riciclaggio Totale attività manifatturiere 1 0,5 0,3 0,6 0,5 193 100 100 100 100 Fonte: Infocamere - 45 - In molti altri settori la densità di imprese nel sistema produttivo follonichese si allinea al dato regionale e nazionale: si tratta dell’industria del legno, della fabbricazione e lavorazione di prodotti sia metalliferi che non metalliferi, della fabbricazione di macchine ed apparecchiature meccaniche, della fabbricazione di apparecchi medicali ed infine della fabbricazione di mobili. Scarsa invece la presenza di industrie tessili, mentre è buona la presenza di imprese nel settore dell’editoria la cui densità è superiore persino al dato nazionale. La distribuzione delle imprese per forma giuridica L’analisi delle caratteristiche del sistema produttivo in relazione alle forme giuridiche delle imprese operanti sul territorio fornisce un’immagine del livello di strutturazione e di solidità di tale sistema. Nel 2007 Il 63,1% delle imprese attive nel Comune di Follonica (61% nel 2006) sono ditte individuali, il 23% società di persone (24,5% nel 2006) e l’11,1% società di capitali (Tav. 9). In un contesto di generale diminuzione della consistenza, le ditte individuali sono quelle che, nel confronto con i volumi del 2006, presentano flessioni meno intense, a differenza delle società di capitali e di persone e ciò si verifica sia per quanto riguarda le imprese attive che per quelle registrate. La tipologia di imprese che ha dimostrato la maggiore tenuta nel periodo è quella contraddistinta da altre forme societarie, la cui flessione numerica è stata senza dubbio inferiore di quella evidenziata dalle forme societarie citate in precedenza, ed è comunque poco influente a causa del loro numero contenuto. Tav. 9: Distribuzione delle imprese registrate e attive del Comune di Follonica per forma giuridica (maggio 2006 –2007; composizione variazione percentuale 2006/2007). Registrate Ditta individuale 2006 2007 Comp.% 2007 Attive Var. % 06/07 2006 2007 Comp.% 2007 Var. % 06/07 1.401 1.258 55,4 -10,2 1396 1.256 63,1 -10,0 Società di persone 734 602 26,5 -18,0 561 459 23,0 -18,2 Società di capitali 390 323 14,2 -17,2 274 221 11,1 -19,3 Altre forme 87 86 3,8 -1,1 59 56 2,8 -5,1 2.612 2269 100 -13,1 2.290 1.992 100 -13,0 TOTALE Fonte: Infocamere La presenza di una percentuale così alta di imprese individuali è una caratteristica del sistema produttivo a tutti i livelli territoriali italiani. Nel caso di Follonica, però, si tratta di una caratteristica da evidenziare in termini positivi, soprattutto in relazione al fatto che la quota di imprese individuali nel sistema economico locale è sensibilmente inferiore a quella riscontrabile - 46 - a livello provinciale e la quota di società di persone è superiore addirittura a quella riscontrabile in Toscana (Tav. 10). Tav. 10: Distribuzione delle imprese attive del Comune di Follonica, a Grosseto ed in Toscana per forma giuridica (valori assoluti e percentuali). Ditta individuale Follonica (maggio 2007) Grosseto (2006) Toscana (2006) 1.256 19.635 221.574 Società di persone 459 5.287 75.133 Società di capitali 221 2.098 54.501 Altre forme 56 618 6.182 1.992 27.638 357.390 63,1 71,0 62,0 Società di persone 23,0 19,1 21,0 Società di capitali 11,1 7,6 15,2 Altre forme 2,8 2,2 1,7 TOTALE 100 100 100 TOTALE Valori percentuali Ditta individuale Fonte: Infocamere Incrociando la distribuzione delle imprese per forma giuridica con quella di appartenenza ai settori produttivi (Tav. 11), si osserva come le società di capitali si distribuiscono per il 34,8% nel settore delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca, per il 25,3% nelle costruzioni, mentre solo il 10,4% svolge un’attività nel settore manifatturiero. La maggior parte delle società di persone (25,9%) sono attive nel settore del commercio e negli alberghi e ristoranti (18,5%) e sono forme societarie utilizzate frequentemente anche dagli imprenditori che si occupano di attività immobiliari e affini. Se consideriamo specificamente il settore manifatturiero e quello degli alberghi e ristoranti la forma societaria maggiormente presente è quella della società di persone, mentre per il settore del commercio è la ditta individuale a prevalere sulle altre tipologie giuridiche. - 47 - Tav. 11: Comune di Follonica, distribuzione delle imprese attive per forma giuridica e settore di attività (maggio 2007). Ditta individ. Società di persone Società di capitali Altre forme Totale Agricoltura, caccia e silvicoltura 159 12,7 6 1,3 1 0,5 10 17,9 176 8,8 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 6 0,5 0 0,0 2 0,9 0 0,0 8 0,4 Estrazione di minerali 0 0,0 0 0,0 1 0,5 0 0,0 1 0,1 Attività manifatturiere 109 8,7 57 12,4 23 10,4 4 7,1 193 9,7 Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Costruzioni 248 19,7 58 12,6 56 25,3 9 16,1 371 18,6 Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa 431 34,3 119 25,9 35 15,8 3 5,4 588 29,5 Alberghi e ristoranti 62 4,9 85 18,5 8 3,6 2 3,6 157 7,9 Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 37 2,9 9 2,0 2 0,9 4 7,1 52 2,6 Intermediaz. monetaria e finanziaria 33 2,6 5 1,1 2 0,9 0 0,0 40 2,0 Attiv. immob.,noleggio, informat., ricerca 97 7,7 93 20,3 77 34,8 14 25,0 281 14,1 Istruzione 2 0,2 2 0,4 0 0,0 1 1,8 5 0,3 Sanità e altri servizi sociali 3 0,2 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3 0,2 Altri servizi pubblici,sociali e personali 69 5,5 23 5,0 12 5,4 8 14,3 112 5,6 Serv. domestici presso famiglie e conv. 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Imprese non classificate 0 0,0 2 0,4 2 0,9 1 1,8 5 0,3 1.256 100 459 100 221 100 56 100 1.992 100 Totale Fonte: Infocamere - 48 - 6) MATERIALE ALLEGATO 1. Disciplinare PIUSS; 2. Delibera GC avvio del Procedimento e definizione metodologia di comunicazione/partecipazione; 3. Bando manifestazione Interesse PIUSS pubblicato sul BURT; 4. Orientamenti per l’attuazione dell’asse V del POR (Piano Operativo Regionale). - 49 -