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verbale della riunione dell`assemblea della cida manager e
VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’ASSEMBLEA DELLA
CIDA MANAGER E ALTE PROFESSIONALITA’ PER L’ITALIA
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Roma, 17 gennaio 2013
L’Assemblea della CIDA Manager e Alte Professionalità per l’Italia si è
riunita giovedì 17 gennaio 2013 alle ore 15.00 presso la Sala Verde di
Federmanager (via Ravenna, 14 – Roma) per discutere il seguente ordine
del giorno:
1. Approvazione verbale riunione precedente;
2. Comunicazioni del Presidente;
3. Proposte per il Paese da inviare alle forze politiche e al Governo;
4. Approvazione del programma di attività consiliare;
5. Coordinamenti Regionali;
6. Contributo annuale CEC;
7. Statuto Prioritalia;
8.Varie ed eventuali;
Erano presenti alla riunione: Il Presidente Silvestre Bertolini ed i
componenti dell’Assemblea Baldi Alessandro, Ballaré Marco, Baratto
Giuseppe, Barra Stefano, Bartoli Gaetano, Battistacci Simone, Benedicenti
Edoardo, Betrò Bruno, Brancasi Alfredo, Bridelli Giacomo, Brunetta Linda,
Bucelli Walter, Burattin Ernesto, Calabrese Fabrizio, Cannavò Paolo,
Caprioglio Luigi, Carella Guido, Cassi Riccardo, Cattaneo Arturo, Chiriatti
Riccardo, Chinni Luca Massimo, Christoforetti Maurizio, De Martino
Valerio, Dezzani Angelo, Di Maio Gaetano, Dionisi Luciano, Ferrante
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Luciano, Fiaschi Massimo, Fiume Luciano, Fresia Giuliana, Garavini
Lamberto, Garbarini Renato, Garzia Marcello, Germani Giorgio, Giambone
Mario, Lavra Giuseppe, Longobardi Paolo, Ludwigg Jean, Manfroni Cesare,
Masoero Pietro, Mauro Emilio, Monti Vincenzo, Neviani Tiziano (per
delega a Saina), Pieri Luciano, Quici Guido, Rembado Giorgio, Ricciardi
Giuseppe, Rissetto Marco, Saina Guerrino, Schiavi Luca, Schirru Emanuele,
Sossnovski Costantino, Valbonesi Franco, Varcasia Gianfranco, Vezzani
Marco, Zucaro Antonio.
Hanno partecipato ai lavori: il Presidente Federmanager Giorgio
Ambrogioni e il Presidente Collegio dei Probiviri Aurelio Guerra.
Hanno assistito ai lavori: Alberto Sartoni e Teresa Lavanga, che ha svolto
le funzioni di segretario.
Nell’aprire i lavori, con la discussione del punto 1) all’odg – Approvazione
verbale riunione precedente, il Presidente ricorda che la bozza di verbale
relativa alla riunione del 26 novembre 2012 era stata inviata con email il
10 gennaio 2013. Non essendo pervenute richieste di integrazione o
modifica la mette in approvazione.
L’Assemblea approva all’unanimità
Passando al punto 2) all’odg – Comunicazioni del Presidente, il Presidente
rende noto che Vezzani ha già avviato un ciclo di incontri con parlamentari
dei vari schieramenti da Ichino a Cazzola, da Baretta a Delfino. Per quanto
riguarda invece gli incontri con i leader dei vari schieramenti, ai quali sarà
inviata copia del programma CIDA, proporrà di incontrarli personalmente.
Precisa, inoltre, che nell’incontro avuto da Vezzani con Ichino, il Senatore
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ha chiesto alla CIDA di dare il proprio parere su una parte del programma
predisposto per la Lista Monti. La CIDA, dopo aver sentito le Federazioni,
ha inviato ad Ichino una serie di osservazioni.
Introducendo il punto 3) all’odg – Proposte per il Paese da inviare alle
forze politiche e al Governo, il Presidente illustra all’Assemblea un
documento snello, risultante da una revisione del documento predisposto
con il contributo di tutte le Organizzazioni aderenti, che sarà quello che
verrà presentato alle forze politiche. Specifica che il documento dovrà
essere aggiornato con alcune integrazioni richieste dal Comitato Esecutivo
e dal Consiglio dei Presidenti e che sarà successivamente inviato a tutti i
componenti dell’Assemblea. Comunica, poi, che lo stesso documento sarà
alla base di una serie di iniziative che si terranno su tutto il territorio
nazionale. Sarà creata una squadra di “Apostoli” che avrà il compito di
illustrare il programma della CIDA. Questi “Apostoli” dovranno
partecipare ad una giornata di formazione, a cura di Methodos. Il training
permetterà loro, in poco tempo, di acquisire un giusto metodo di
comunicazione e di focalizzare l’attenzione sulle aree individuate. Agli
incontri sul territorio, verranno invitati i candidati più significativi di ogni
lista. L’obiettivo è quello di ottenere degli impegni precisi sui punti del
nostro piano che trovano la loro condivisione. In questo modo si otterrà,
nel prossimo governo, dei referenti certi, ai quali di volta in volta la CIDA
potrà rivolgersi. La spesa di questo progetto sarà interamente sostenuta
da Federmanager e da Manageritalia alle quali rivolge i suoi
ringraziamenti. Comunica inoltre, che Ambrogioni e Carella hanno
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accettato la richiesta del Comitato Esecutivo di includere fra gli “Apostoli”
anche due rappresentanti del settore pubblico. Infine, precisa che, in
concomitanza con il lavoro svolto dagli “Apostoli”, lo stesso programma
sarà pubblicato su una piattaforma web dove gli associati potranno
commentare le azioni che vengono proposte.
Schiavi chiede se sono già state individuate le sedi dei vari eventi.
Garavini domanda come ci si dovrà comportare nel caso in cui i candidati
che parteciperanno agli incontri siano anche iscritti alla CIDA.
Di Maio propone che ci sia collaborazione fra gli Apostoli e le Associazioni
territoriali.
Barra afferma che, considerate le uscite pubblicitarie programmate sui
quotidiani è possibile che la platea sia più grande di quella prevista.
Il Presidente nel rispondere alle varie domande, precisa che le sedi degli
incontri sono state individuate nei principali Capoluoghi di Regione, e che
alcune associazioni territoriali minori hanno deciso di organizzare per
proprio conto incontri simili, che si baseranno sullo stesso format di quelli
più importanti. Rispetto al quesito posto da Garavini, afferma che non si
faranno differenze fra i candidati. Se questi dovessero risultare iscritti alla
CIDA,
significherebbe
che
avrebbero
una
platea
maggiormente
compiacente. Per quanto riguarda la domanda di Di Maio, precisa che il
lavoro sarà condotto dalle associazioni territoriali e che gli “Apostoli” e le
strutture nazionali faranno solo da supporto e raccordo. Nel rispondere a
Barra, infine, precisa che agli incontri saranno invitati solo i direttivi delle
Associazioni territoriali. In questo modo si potrà avere una platea
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contingentata, con il conseguente vantaggio logistico. Sulla stampa sarà
pubblicizzato il programma e la piattaforma ma non si scenderà nei
dettagli degli incontri. Chiede quindi all’Assemblea di pronunciarsi sulla
necessità di mettere in atto queste iniziative e di approvare anche il
documento presentato, benchè esso dovrà essere sottoposto a lievi
modifiche. A tal riguardo precisa che lo stesso non è altro che una sintesi
del suo discorso agli Stati Generali, già approvato dalla stessa Assemblea.
L’Assemblea approva all’unanimità il progetto illustrato dal Presidente e
il documento, validando anche le successive modifiche che vi saranno
apportate.
Passando al punto 4) all’odg – Approvazione del programma di attività
consiliare il Presidente ricorda che, a termini di Statuto, l’Assemblea è
chiamata ad approvare il programma di Attività Consiliare. Per consentire
un più agevole svolgimento dei lavori, il programma è stato predisposto
sotto forma di delibera. Specifica che il programma si focalizzerà su
quattro argomenti principali: organizzazione centrale e periferica; rapporti
istituzionali, comunicazione e osmosi pubblico/privato. Dà quindi lettura
della delibera predisposta.
Ambrogioni afferma che sull’osmosi occorre dire qualcosa di più forte. Se
la CIDA vuole superare la concezione di una dirigenza pubblica
autoreferenziale e protetta occorre introdurre gli incentivi come nel
privato. Occorre inoltre essere più espliciti sulla formazione: la CIDA è
davvero convinta che le Federazioni del settore pubblico debbano
incorporare modelli propri del settore privato?
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Dionisi precisa che la dirigenza pubblica è remunerata secondo i principi e
la metodologia indicati da Ambrogioni. Il tutto però non funziona perché
sulla dirigenza pubblica incombono le responsabilità gestionali che i
politici non vogliono prendersi.
Rembado afferma che è necessario mettere in atto l’osmosi in casa CIDA.
Occorre pervenire ad una cultura comune e ad una formazione univoca
per dirigenti pubblici e privati. Le iniziative devono essere intraprese da
entrambe le parti presenti in CIDA.
Di Maio chiede che i documenti che devono essere esaminati in
Assemblea vengano inviati con un certo anticipo.
Il Presidente nel rispondere a Di Maio precisa che si farà il possibile in
futuro, mette in approvazione la delibera, modificata secondo le direttive
sorte in Assemblea (vedi allegato 1)
L’Assemblea approva all’unanimità la delibera così come modificata
dalla discussione.
Passando al punto 5) all’odg – Coordinamenti regionali, il Presidente
ricorda che il 31 gennaio 2013 scade l’incarico di coordinatore ad interim
che è stato conferito agli ex Presidenti delle Unioni Regionali. A partire da
febbraio la rappresentanza CIDA sul territorio dovrebbe essere svolta, nel
rispetto delle previsioni statutarie, dai Coordinamenti regionali. Informa
l’Assemblea che il Consiglio dei Presidenti, d’intesa con il Comitato
Esecutivo, ha approvato l’attivazione dei Coordinamenti così come
specificato in una delibera che viene proiettata (vedi allegato 2).
Cannavò chiede chiarimenti circa l’elezione dei Coordinatori.
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Il Presidente chiarisce che il Regolamento che verrà predisposto sarà
snello. La CIDA non entrerà nel processo di designazione dei
rappresentanti locali. Le Federazioni indicheranno alla CIDA i loro
rappresentanti sul territorio, uno per ciascuna Regione, poi la CIDA
convocherà la riunione di insediamento, nella quale sarà prevista
l’elezione di un Coordinatore, che la CIDA si riserverà di approvare.
L’Assemblea approva all’unanimità la delibera presentata dal Presidente
Introducendo il punto 6) all’odg – Contributo annuale CEC, il Presidente
informa l’Assemblea che il 21 dicembre 2012 la CEC ha inviato alla CIDA la
richiesta di pagamento per il contributo 2013.A termini di Statuto CEC, in
considerazione degli iscritti alle Federazioni aderenti, contributo CIDA
dovrebbe passare da circa 15mila Euro a circa 43mila Euro. Sentito il
parere del Segretario Generale della CEC, Luigi Caprioglio, il Consiglio dei
Presidenti, d’intesa con il Comitato Esecutivo, ha deciso di dare mandato a
Caprioglio di proporre alla CEC un graduale aumento della quota
associativa che dovrebbe essere di 25mila Euro nel 2013, di 30mila Euro
nel 2014 e di circa 43mila Euro nel 2015.
L’Assemblea approva all’unanimità la decisione di dare mandato a
Caprioglio affinchè contratti il pagamento della quota associativa così
come specificato dal Presidente.
Passando al punto 7) all’odg – Statuto Prioritalia, il Presidente specifica
che Prioritalia è il terzo livello di rappresentanza nella strategia della
nuova CIDA. Considerato il successo che ha avuto la manifestazione di
agosto, è necessario procedere speditamente nella costituzione di
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un’Associazione che abbia uno statuto e degli organi. Allo stato attuale
non abbiamo ancora uno Statuto definitivo per cui chiede di dare
mandato al Consiglio dei Presidenti di approntare e approvare lo Statuto e
la conseguente adesione della CIDA all’Associazione Prioritalia.
Ambrogioni chiarisce che la CIDA resterà una confederazione sindacale,
che dovrà tutelare a livello istituzionale le categorie rappresentate dalle
diverse Federazioni. Oggi però questo livello di rappresentanza non basta
più. C’è bisogno di un soggetto che sia aperto verso altre realtà, non
necessariamente uguali a quelle rappresentate dalla CIDA. A suo parere,
Prioritalia dovrà avere una struttura semplice al servizio di un’immagine
alta della CIDA e di una società che ha bisogno dell’apporto della classe
dirigente. Prioritalia dovrà attuare poche ma qualificate iniziative che
diano messaggi forti che vanno al di là di quelle posizioni che la CIDA a
volte non può assumere per non ledere interessi di parte. E’ una sorta di
cenacolo di intelligenze a servizio della collettività.
Rembado dice di condividere il percorso, le finalità e soprattutto la scelta
di costituire un’associazione. A suo avviso va chiarito però che Prioritalia è
un soggetto diverso da CIDA e che non sottrae alla confederazione
competenze politico-istituzionali. Occorre quindi individuare nello Statuto
elementi che consentano di non perdere il contatto fra CIDA e Prioritalia.
Prioritalia deve essere uno strumento che consenta di rafforzare la
conoscenza della cultura e delle proposte della CIDA. A tal fine, la CIDA,
con le sue Federazioni deve mantenere il controllo totale di Prioritalia.
Infine, si dice d’accordo nel dare mandato al Consiglio dei Presidenti, per
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la definizione e l’approvazione dello Statuto, così come proposto dal
Presidente.
Bartoli chiede se a Prioritalia potranno iscriversi anche singoli individui.
Fiume, Marchi e Longobardi chiedono di poter vedere lo Statuto prima di
prendere una decisione.
Il Presidente, nel rispondere a Bartoli chiarisce che i fondatori di
Prioritalia
saranno
CIDA,
Federmanager
e
Manageritalia,
poi
l’Associazione sarà aperta ad altri soggetti collettivi e, in primis, alle altre
Federazioni della CIDA, che condivideranno la stessa vision. In merito alla
richiesta di visione dello Statuto, afferma che lo stesso ancora non è stato
approntato. Ricorda però che la costituzione di Prioritalia era già presente
nel documento politico che è stato approvato dalla stessa Assemblea.
Ambrogioni chiede all’Assemblea di dare fiducia al Consiglio dei
Presidenti e assicura che, non appena pronti, tutti i documenti saranno
inviati all’Assemblea.
L’Assemblea dà mandato al Consiglio dei Presidenti approvare lo Statuto
dell’Associazione Prioritalia della quale la CIDA sarà uno dei soci
fondatori.
Non essendovi altro da discutere, la riunione viene sciolta alle ore 18.30
Il Presidente
Silvestre Bertolini
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Il Segretario
Teresa Lavanga
ASSEMBLEA DEL 17 GENNAIO 2013
Punto 4 all’o.d.g.: approvazione del programma di attività consiliare
L’ASSEMBLEA
ASCOLTATA
la relazione del Presidente, che ha illustrato la proposta del Comitato Esecutivo (elaborata nella
riunione del 16 gennaio 2013) e condivisa dal Consiglio dei Presidenti nella riunione in data odierna
TENUTO CONTO del dibattito nel quale sono intervenuti Ambrogioni, Dionisi, Rembado e Di Maio e della replica del
Presidente
VISTO
il vigente Statuto Confederale ed in particolare l’art. 11,
APPROVA ALL’UNANIMITA’
il programma di attività consiliare per il triennio 2012/2015, come di seguito riportato nelle sue linee essenziali in
termini schematici e per argomenti.
ORGANIZZAZIONE CENTRALE
A livello nazionale l’organizzazione si struttura nelle seguenti macro aree:
-
politiche generali, interlocuzione istituzionale e organizzazione, di cui si occupa il Presidente;
-
programmazione e gestione delle risorse finanziarie Confederali, di cui si occupa il Controller.
Deleghe che verranno assegnate ai Vice Presidenti:
-
Politiche del lavoro e Relazioni sindacali. (Questi ambiti necessitano di un accordo con le Organizzazioni aderenti
alla Confederazione);
-
politiche economiche e produttività. Politiche monetarie e fiscali;
-
politiche dell’ambiente e del territorio;
-
politiche di welfare e della salute;
-
politiche dell’istruzione, università e ricerca;
-
politiche istituzionali a livello comunitario, nazionale e territoriale.
Ogni macro area si potrà avvalere dell’apporto di esperti e professionalità delle Organizzazioni aderenti e/o di esterni
e sarà sostenuta dalla struttura tecnico operativa della Confederazione e dai rappresentanti CIDA nelle Istituzioni.
L’attività delle macro aree si sviluppa con le seguenti modalità:
-
confronto iniziale e periodico con le Organizzazioni aderenti;
-
raccolta documentazione e relativa banca dati;
-
presentazione di proposte;
-
realizzazione di iniziative.
Per quanto attiene all’organizzazione territoriale si rimanda al successivo punto all’ordine del giorno.
RAPPORTI CON I SOGGETTI PUBBLICI, POLITICI E ISTITUZIONALI
Nella fase contingente delle competizioni elettorali si promuovono incontri con i principali soggetti politici (vecchi e
nuovi), allo scopo di presentare la nuova CIDA e le sue istanze relativamente ai temi più rilevanti del sistema Italia e
delle categorie rappresentante. Questi incontri che possono svolgersi a livello nazionale e territoriali servono anche
per stabilire rapporti non episodici. Gli incontri vedranno la presenza del Presidente, ove possibile, di un Vice
Presidente e del Direttore a livello nazionale, mentre a livello territoriale provvederanno i Coordinatori Regionali
informando la Presidenza Nazionale.
Nella fase successiva alle elezioni si manterranno rapporti stabili con il Governo, le Commissioni parlamentari, i gruppi
parlamentari, i partiti rappresentati in Parlamento e, quando necessario, anche con singoli parlamentari sensibili ad
ascoltare le nostre proposte e ragioni. Ove non coinvolti nelle consultazioni istituzionali, si dovranno sollecitare
audizioni e consultazioni alle quali si presenteranno proposte preventivamente elaborate e definite.
Di tutte le relazioni che si intratterranno si darà comunicazione pubblica, quando possibile e comunque informazione
alle Organizzazioni aderenti, che saranno coinvolte nella predisposizione di documenti e proposte.
COMUNICAZIONE
La comunicazione esterna ha, per qualsiasi soggetto collettivo, una funzione strategica che serve per accreditarlo
presso le Istituzioni e l’opinione pubblica. Questa esigenza è ancor più stringente per la CIDA-MAPI che deve
affermarsi come nuovo soggetto sociale capace di innovare la politica sindacale, il rapporto con le Istituzioni, con la
Politica e con le altre Parti Sociali. Per conseguire l’obiettivo descritto si dovrà:
-
potenziare il sito prevedendo la possibilità di collegare allo stesso tutti gli strumenti 2.0 (social network di vario
genere) che rivestono sempre maggiore importanza nella comunicazione;
-
attivare il blog confederale prevedendo per lo stesso l’impegno da parte di tutte le Federazioni a trovare elementi
che in maniera sistematica, almeno una volta a settimana, scrivano un post e rispondano poi ad eventuali
commenti allo stesso;
-
attivare una convenzione con società specializzate per aumentare il numero e la qualità delle uscite sui massmedia.
OSMOSI TRA PUBBLICO E PRIVATO
La società italiana, più di altre realtà nazionali, è caratterizzata da frammentazioni e dualismi che ne riducono le
potenzialità. Questa condizione è spesso presente anche nei soggetti sociali complessi (tale è una Confederazione) che
raccolgono una pluralità di Organizzazioni aderenti e di categorie di riferimento.
Uno dei dualismi più diffusi è quello riguardante le divergenze e le differenziazioni, spesso ingiustificate e
pregiudiziali, tra settore pubblico e settore privato. La CIDA intende impegnarsi al suo interno per superare questo
dualismo e creare un’osmosi effettiva tra organizzazioni e categorie che operano in settori distinti del pubblico e del
privato, ma che intendono mettere a fattor comune le diverse esperienze e professionalità.
Per realizzare questo obiettivo, non semplice, chiunque siede nei diversi organi confederali dovrà cercare sempre le
ragioni di comune interesse e le sintesi migliori tra le diverse ragioni. Ciò è presupposto indispensabile ma non
sufficiente e allora si dovranno programmare e attuare insieme dei progetti specifici riguardanti una pluralità di settori
come ad esempio i seguenti:
-
progetto semplificazione e trasparenza, nei rapporti tra amministrazioni pubbliche, cittadini e imprese;
-
progetto contabilità economica e bilancio sociale, per introdurre anche nelle amministrazioni pubbliche le regole
esistenti nel privato con attenzione al rapporto costi/benefici e qualità dei servizi resi;
-
progetto istruzione tecnica e professionale integrata, per favorire sin dalla scuola secondaria di secondo grado e
dalle esperienze di formazione professionale proficui rapporti tra istruzione, formazione, mondo del lavoro e
sistema delle imprese;
-
progetto Quadri nelle Amministrazioni Pubbliche e nel settore privato, per realizzare una condizione quanto più
possibile unitaria nell’organizzazione del lavoro e nella valorizzazione delle categorie.
-
Progetto attuazione e monitoraggio delle proposte per il rilancio del Paese, contenute nel documento politico
CIDA.
ASSEMBLEA DEL 17 GENNAIO 2013
Punto 5 all’o.d.g.: coordinamenti regionali
L’ASSEMBLEA
ASCOLTATA
la relazione del Presidente, che ha illustrato la proposta del Comitato Esecutivo (elaborata nella
riunione del 16 gennaio 2013) e condivisa dal Consiglio dei Presidenti nella riunione in data odierna
TENUTO CONTO del dibattito nel quale è intervenuto Cannavò e della replica del Presidente
VISTO
il vigente Statuto Confederale ed in particolare gli artt. 11 e 21,
APPROVA ALL’UNANIMITA’
le seguenti linee di indirizzo per la costituzione e il funzionamento dei coordinamenti regionali:
-
la costituzione dei coordinamenti regionali deve avvenire in ognuna delle venti Regioni esistenti in Italia,
coinvolgendo tutte le Organizzazioni aderenti che hanno presenze nella Regione interessata;
-
in casi eccezionali, debitamente motivati, si potrà costituire anche un Coordinamento interregionale;
-
quando una tematica coinvolge l’interesse di più territori regionali, i coordinatori delle Regioni interessate
prenderanno gli opportuni accordi, d’intesa con il Comitato Esecutivo della Confederazione;
-
il funzionamento dei Coordinamenti Regionali viene definito in un apposito regolamento che sarà adottato dal
Comitato Esecutivo;
-
l’attivazione dei coordinamenti regionali, l’elezione del coordinatore ed una prima conferenza nazionale dei
coordinamenti regionali debbono avvenire entro il mese di aprile del corrente anno 2013;
-
i coordinamenti regionali svolgono le funzioni previste dallo Statuto e collaborano con le organizzazioni aderenti
presenti sul territorio per svolgere attività di comune interesse;
-
per lo svolgimento delle proprie funzioni e attività i coordinamenti regionali utilizzeranno le risorse finanziarie della
Confederazione e, possibilmente, le strutture logistiche delle organizzazioni presenti a livello regionale.
Nelle more dell’insediamento dei Coordinamenti e dell’elezione dei nuovi Coordinatori, continueranno ad esercitare le
loro funzioni i coordinatori ad interim.