Esperienza con un Leucosternon

Transcript

Esperienza con un Leucosternon
Acquariforum
Esperienza con un Leucosternon
Inviato da Peterpan
Nome: ACANTHURUS LEUCOSTERNON
Nome comune: PESCE POLVERE
Famiglia: ACANTURIDI
Tipo di vasca: REEF DAI 250LT IN SU
Mantenimento: DIFFICILE
Provenienza: MALDIVE, SRI LANKA
Dieta: PREVALENTEMENTE VEGETALE
www.rasdhoodivers.com
Caratteristiche: i pesci della famiglia degli acanturidi vengono chiamati anche pesci chirurgo per la particolarità di
possedere due terminazioni ossee retrattili all’altezza della coda affilate come bisturi. Tali armi in natura vengono
raramente usate, e solamente in caso di attacco da parte di un loro predatore, durante le scaramucce sessuali o
territoriali vengono adottati attacchi semplici e che durano pochi secondi, in acquario invece dovuto probabilmente a
questioni di volume queste armi vengono usate spesso e volentieri e non solo con esseri appartenenti alla stessa
famiglia. Altra particolarità degli acanturidi è quella di usare solitamente per il nuoto le pinne pettorali, che da a loro un
simpatico movimento dondolante. Vista la loro aggressività si sconsiglia di tenere piu di un esemplare in vasca, solo se la
vasca lo permette, per scongiurare attacchi che porterebbero alla morte degli esemplari piu deboli, si consiglia di
metterne minimo 4.
Caratteristiche del pesce polvere: ha colori molto accentuati, con prevalenza dell’azzurro che ricopre tutto il
corpo, ha striature ben marcate bianche che delimitano la testa di colore nero, mentre le pinne pettorali e la dorsale sono
gialle, in natura la vivacità ed intensità dei colori è segnale di cibo non buono. Ha una dieta prevalentemente vegetale, ed
molto aggressivo in special modo con esemplari della stessa specie, in vasca è di difficile acclimatamento ed è soggetto
facilmente a malattie, se si supera tale fase puo vivere parecchi anni arrivando a dimensioni considerevoli (20/25cm),
viene colpito facilmente dalla malattia dei puntini bianchi, per un semplice stress quale ad esempio uno sbalzo termico, o
ad un attacco da parte di altri pesci, in questo caso perde la vivacità dei colori e la malattia ha un decorso velocissimo, se
non preso in tempo e curato con medicinali appositi puo morire nel giro di una settimana.
www.zanclus.it
http://www.acquarionline.it/acquari
Realizzata con Joomla!
Generata: 29 September, 2016, 23:07
Acquariforum
Sesso e maturità sessuale: non si hanno notizie di riproduzione sessuale in cattività e non ci sono segni particolari per
riconoscere i due sessi nella stessa specie, si sa solamente che si riproduce con deposizione delle uova e fecondazione
esterna del maschio.
Condizioni di mantenimento: dens 1020/1025 , Ph 8.0/8.4 , Kh 8/12, temp 24/26° soffre molto la presenza di NO3, PO4,
Ph bassi e poca aerazione, necessita oltre che ad una parte di roccia, una zona libera di acqua dove poter nuotare
facilmente.
www.tropicalfishfind.com
Con questo articolo voglio portarvi a conoscenza della mia esperienza avuta nella guarigione di un leucosternon
(animale di proprietà di un mio amico) cui sto dando una mano a gestire la vasca. Cominciamo con un po' di storia, alcuni
mesi fa acquistò da un negoziante un leucosternon, queste specie di acanturidi sono soggette facilmente a malattie quali
le cryptocorine, che non è altro che il cugino dell'ictio nel dolce. Il decorso della malattia è veloce, e l'aspetto si eguaglia
in tutto e per tutto a quello che succede nei pesci d'acqua dolce. Probabile che tale malattia scoppiò per un eccesso di
stress dovuto per uno sbalzo termico eccessivo, per farla corta, nel giro di 4 giorni l'esemplare si riemi di puntini bianchi,
e gli occhi diventarono opachi, perse l'appetito e comincio a respirare veloce, ad aggravare la crititca situazione si misero
alcune damigelle, (le trimaculatus per essere precisi), che non accettarono di buon avviso la nuova presenza,
massacrandolo di morsi, l'aspetto finale era un pesce praticamente moribondo, stremato dal decorso della malattia, e
con le pinne e la bocca macinate dai morsi delle damigelle, a questo punto il tentativo di cercare di salvarlo con dei
medicinali era l'unico, preventivando comunque la perdita dell'esemplare. Venne allestita una vasca di quarantena di
circa 25lt, usando acqua della vasca, e mettendoci un biologico classico, usando dei canolicchi già maturi presi in un
negozio, un areatore e per ovviare ad un ulteriore sbalzo termico si povvide a portare la temp della vasca di quarantena
alla stessa temperatura della vasca principale, catturammo il pesce (che non fu assolutamente difficile viste le sue
condizioni) fu posizionato nella vasca nuova e messo al buio, a questo punto cominciammo la cura, la prima cosa da fare
era quella di rendere l'ambiente piu sterile possibile, aggiungendo una grossa quantità di antistress, cercando quello che
piu si adiceva alla situazione, ossia che avesse al suo interno degli estratti di aloe vera, in modo che fungessero da
calmante, fu collegata alla vasca una lamapda germicida, e fu introdotto una quantità di iodio tale da portare il suo valore
in vasca 0.2mg/lt (lo iodio serve a disinfettare le ferite). Il primo giorno lo passo così, il secondo giorno prelevammo
ancora dell'acqua della vasca ed effettuammo un cambio del 50%, il primo problema da risolvere erano le cryptocorine,
la temperatura fu mantenuta stabile a 27°, perche nonostante si dica che per risolcere in parte il problema dei puntini
bianchi si debba alzare la temperatura, noi avevamo in vasca un esemplare con ferite aperte, ed alzando la temp si
rischiava di far partire una infezione, il miglior rimedio per questo batterio è il rame, per cui mi procurai dal mio farmacista
del verde di malachite, e ne introdussi 5 gocce, e lasciammo il pesce li per un paio di giorni, al secondo giorno, il decorso
dava dei piccoli segni di miglioramento, allora decisi di attendere un'altro giorno, effettuare un cambio del 10%, ed
introdussi altre 3 gocce di verde di malachite, dopo sei giorni la malattia era ormai debellata, gli occhi erano tornati lucidi,
e la pelle mostrava solo il segno delle cicatrici, quello che non migliorava invece erano le ferite nella bocca e le pinne
praticamente inesistenti, probabilmente il rame curava da una parte ma infettava dall'altra, decidemmo allora di
sospendere tale cura, anche se la malattia non era completamente curata, nella speranza che la forza del pesce ci
dasse una mano, effettuammo un cospicuo cambio di 18lt, e reitrodussi ancora antistres e dello iodio riportando i valori
come sopra descritti, provammo a nutrirlo con degli spinaci, ma non li guardo nemmeno, probabilmente la sua situazione
e l'indebolimento della malattia appena curata, non gli dava la forza di reagire, allora cominciai a pensare e mi inventai
un impasto, usando dell'algio e vitamina C (kent). Triturai per bene l'aglio e lo impastai con la vitamina, ed introdussi
l'intruglio per tre volte a distanza di 2 ore l'una dall'altra, non so dirvi la quantità esatta, in quanto era una cosa nata per
caso e provata in quel momento, calcolate piu o meno mezzo misurino di quello da test ogni 2 ore, dopo dodici ore il
pesce cominciava a riacquistare un po' di equilibrio, e si spaventava al ticchettio sul vetro, segno intangibile di un piccolo
http://www.acquarionline.it/acquari
Realizzata con Joomla!
Generata: 29 September, 2016, 23:07
Acquariforum
miglioramento, riprovammo con gli spinaci, ma nulla, le ferite ancora vive probabilmente non gli permettevano di
mangiare, a questo punto bisognava risolvere anche questo problema, andai in farmacia e chiesi cosa si usava per
cicatrizzare le ferite. Mi diedero una polvere cicatrizzante a base di neomicina e bacitracina (scrivo i principi attivi in
quanto tali medicinali sono per uso umano e devono essere venduti solamente dietro ricetta medica), ne sciolsi un
cucchiaino da test in mezzo bicchiere di acqau RO, e la introdussi nella vasca di quarentena, nel giro di tre giorni la
bocca dava segni evidenti di guarigione, la carne bianca ed il gonfiore della bocca stavano pian piano sparendo mentre
le pinne si sgonfiavano giorno dopo giorno. Visti gli sviluppi positivi decisi di riprovare a nutrirlo, prima introducendo
ancora l'intruglio di aglio e vitamina,e dopo un paio d'ore spinaci cotti al vapore, rimanemmo stupiti quando vedemmo
che diede un paio di colpi alla foglia, sospesi la terapia, effettuai un'altro cambio, rimisi dell'antistress, tolsi la lampada, ci
misi della vitamina C direttamente in vasca, e cominciammo a nutrirlo con la spirulina, oggi ormai sono passati 20giorni,
dalla guarigione. L'esemplare è a mio avviso completamente guarito, anche se l'aspetto non è dei piu belli, il colore non
è il top, le ferite della bocca sono cicatrizzate, ma non bellissime nella forma, le pinne sono quasi completamente guarite,
il pesce mangia continuamente e nuota in posizione diritta, abbiamo pensato di tenerlio ancora qualche giorno in vasca,
e poi riproveremo a reinserirlo.
www.overnightfish.com
PS: tengo a precisare che: sicuramente la mia esperienza positiva è stata aiutata molto anche perche probabilmente il
pesce era forte di suo. il procdemento usato da me, non ha seguito un iter conosciuto, ma è scaturito solamente da
prove pensate e effettuate al momento, costruite da un mix di esperienza e dati raccolti in internet, consideriamo il fatto
che abbiamo avuto anche fortuna.
Di Gianpietro (peterpan)
http://www.acquarionline.it/acquari
Realizzata con Joomla!
Generata: 29 September, 2016, 23:07