UN`OCCASIONE IN PIù PER IMPARARE A LAVORARE NEI bOSCHI

Transcript

UN`OCCASIONE IN PIù PER IMPARARE A LAVORARE NEI bOSCHI
foreste/iniziative
Corso teorico-pratico sull’utilizzazione del patrimonio boschivo
UN’OCCASIONE IN PIù
PER IMPARARE
A LAVORARE NEI BOSCHI
Terra Trentina
La collaborazione instaurata ormai da più di dieci anni, tra il
Servizio Foreste e fauna della
Provincia Autonoma di Trento e
l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di San Michele all’Adige continua ad essere occasione di confronto ed
arricchimento per tutti gli studenti che scelgono il percorso di
formazione per Esperto forestale-ambientale.
24
Davide Pozzo
Servizio Foreste e fauna/PAT
Appena terminati gli esami
della maturità 2007, dieci “ex allievi”
dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura
e l’Ambiente (nove della Scuola di San Michele
all’Adige ed uno di Feltre),
hanno vissuto per due intere settimane,
un’esperienza formativa particolare.
Un gruppo di ragazzi particolarmente interessati a questi argomenti, ha chiesto se al di fuori
dei programmi e delle attività organizzate per tutti, fosse possibile avere l’opportunità di acquisire delle competenze pratiche, a
loro avviso utili per entrare nel
settore delle professioni forestali.
La proposta è apparsa interessante, perché manifestava l’interesse verso un’occupazione nel
settore delle utilizzazioni forestali, raro per una figura professionale come quella dell’esperto forestale-ambientale che invece ha
sempre considerato come unica
opportunità occupazionale, le figure di agente del Corpo forestale o quella di custode forestale, e
quindi in ogni caso nella pubblica amministrazione.
Alla luce dei processi di razionalizzazione e contenimento della
spesa in atto prevedibili nel pros-
simo futuro, lo sbocco professionale dell’esperto forestale-ambientale non può essere garantito
dalle sole possibilità offerte dall’ente pubblico.
Va ricordato invece che il settore delle utilizzazioni e dei lavori
forestali è in una fase di trasformazione organizzativa, con una
crescente razionalizzazione delle operazioni, anche per il sempre maggior ricorso alla meccanizzazione.
Tutto ciò crea nuovi spazi per le
imprese forestali private e dunque nuove possibilità occupazionali per i diplomati.
Pertanto, nelle due settimane individuate, i nove “ex allievi” di
San Michele ed un loro collega che, pur risiedendo in Trentino, ha studiato presso l’Istituto
di Feltre (BL), alternando brevi introduzioni teoriche e consistenti periodi di attività pratica
di esercitazione, hanno arricchi-
Terra Trentina
Rinnovando ed arricchendo di
contenuti l’esperienza maturata
in due iniziative realizzate negli
anni scorsi, nell’intero periodo
dal nove al venti luglio scorso,
si è concretizzato nei boschi del
Comune di Folgaria un nuovo
corso pratico di approfondimento, in materia di organizzazione,
tecnica e sicurezza dei lavori di
raccolta della produzione legnosa nei boschi di montagna.
Dopo un periodo di sospensione
di questa attività extra scolastica, a causa della mancanza di interessamento da parte degli studenti degli ultimi quattro anni, in
occasione di alcuni incontri informativi sulla filiera foresta-legno, organizzati per tutti gli studenti durante l’anno scolastico
2006/2007 e tenuti da alcuni funzionari dell’Ufficio Filiera forestalegno della Provincia, è riemersa
una nuova richiesta da parte di
alcuni studenti dell’ultimo anno.
25
to il loro bagaglio di conoscenze e competenze sui seguenti argomenti:
– Regolamentazione delle utilizzazioni forestali (leggi, prescrizioni, capitolati, usi e consuetudini)
– Conoscenza delle principali
macchine ed attrezzature per
il taglio e la raccolta di legna
e legname
– Manutenzione della motosega
– Gestione della sicurezza (individuazione dei rischi, definizione ed applicazione delle
misure di prevenzione e protezione)
– Gestione delle emergenze
conseguenti ad un incidente
lavorativo
– Tecnica di abbattimento ed
allestimento degli alberi forestali e principi organizzativi
delle operazioni (per operare
–
–
–
–
in situazioni normali e speciali)
Tecnica e organizzazione dell’esbosco con trattore e verricello
Tecnica e organizzazione dell’esbosco con gru a cavo forestale (teleferica pescante)
Pianificazione
dell’esbosco con gru a cavo forestale (compreso l’individuazione ed il tracciamento delle
linee)
Valorizzazione della produzione legnosa dei boschi
(prodotti legnosi forestali, sistemi di vendita e misurazione, classificazione qualitativa
e dimensionale del legname)
L’attività è stata organizzata e
realizzata dall’Ufficio Filiera foresta-legno del Servizio Foreste e
fauna della Provincia che da più
di vent’anni si occupa della qua-
lificazione e dell’aggiornamento
degli operatori forestali (sia del
settore pubblico che privato),
nonché dei tecnici e del personale di vigilanza, in materia di meccanizzazione e tecniche di utilizzazione dei patrimoni forestali.
Con questa attività, indirizzata ad
utenti sostanzialmente diversi dal
classico “target”, in quanto non
ancora impiegati nel settore della
gestione forestale, ma titolati ad
entrare nel comparto per il possesso di un diploma specifico,
si è voluto contribuire concretamente alla formazione di alcuni
giovani che per l’interessamento
dimostrato e per i risultati conseguiti finora, hanno dimostrato di possedere la propensione e
le abilità necessarie per lavorare
con successo e soddisfazione, sia
in qualità di tecnici che di operatori specializzati nel settore delle
utilizzazioni forestali.
Terra Trentina
TECNICA FLASH
26
•Lo storditore elettrico è usato dagli addetti dell’Ufficio faunistico della Provincia
di Trento per catturare trote od altre specie di pesci pregiati
da utilizzare come riproduttori e produrre uova embrionate o
avannotti da ripopolamento. Funziona a
corrente continua ad
impulsi ed ha una potenza di 500-600 volt.
La scarica elettrica
prodotta dai due poli
immessi nell’acqua è
tanto più forte quanto
più alta è la conducibilità dovuta alla presenza di sali disciolti.
Nelle acque povere di
sali gli operatori devono versare a monte
un sacco di materiale salino. Ciò avviene,
ad esempio, nelle acque superficiali della
Valle dei Mocheni.
•Tra le operazioni da
eseguire in fase di
rinnovo di un vigneto
e di preparazione del
terreno che ospiterà
nuove viti risulta fondamentale la distribuzione e l’interramento
di letame bovino. La
quantità consigliata
dai tecnici è di 12001300 quintali a ettaro,
se il terreno è sciolto
e quindi poco strutturato e di 700-800
quintali, se invece è
argilloso e quindi più
compatto.
•La cantina sociale La
Vis e Valle di Cembra
ha avuto in conferimento da 6 viticoltori associati uve della vendemmia 2007
raccolte con vendemmiatrice meccanica.
L’enologo Corrado Aldrighetti che coordina
l’Ufficio viticolo dice
che l’uva vendemmiata era pulita da foglie
e residui di vegetazione e i grappoli risultavano integri. Le varietà interessate erano
Pinot grigio, Chardonnay, Cabernet Sau-
vignon e Merlot. La
macchina
vendemmiatrice consente di
raccogliere l’uva di
4 ettari di vigneto al
giorno, coinvolgendo
3 persone. La forma di
allevamento deve essere di tipo verticale.
•L’acido ossalico è al
momento il prodotto
che assicura la maggiore efficacia nei
confronti della varroa o acaro succhiasangue delle api. Lo
afferma il dr. Franco
Gatti, medico veterinario della Azienda
sanitaria per la provincia di Trento, che
si occupa dei proble-