Degas 2 - alberta marchi

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Degas 2 - alberta marchi
Edgar DEGAS - Titolo opera: L’ASSENZIO 1875 -76 olio su tela 92x68 Parigi Museo
d’Orsay
Degas
Manet
L’opera ispirata da Manet, realizzata tra il 1875-76, è ambientata all’interno del Cafè
Nouvelle-Athène, che era un luogo di ritrovo prediletto dagli impressionisti. La
composizione , ovvero l’inquadratura, come una ripresa fotografica è volutamente
squilibrata verso destra , quasi dare un senso d’una visione improvvisa e casuale
( vedi l’opera del Cristo morto del Caravaggio, artista al quale Degas predilige fra gli
artisti del rinascimento italiano sia per la scelta del taglio compositivo e sia per la
ricerca cromatica ) . Il quadro realizzato da Manet invece ha una visione centrale.
L’opera nella sua composizione è costruita, in modo rigoroso e quasi scientifico, in
Manet invece solamente gli oggetti in primo piano. La prospettiva obliqua , vedesi
come sono disposti i tavolini, quasi che l’artista volesse introdurci nel locale
seguendo il loro allineamento. Il punto di vista , è quello alto e decentrato di un
osservatore invisibile, che senza essere visto coglie la spontanea naturalezza di ogni
gesto.
..e altra lettura
La tela, che era originariamente intitolata In un caffè, fu esposta alla
seconda mostra degli impressionisti (1876).
La scena raffigurata si svolge nel Café de la Nouvelle Athènes, in Place
Pigalle a Parigi. I soggetti dipinti sono l'attrice Ellen Andrée e l'incisore
Marcellin Desboutin, inebetiti dal consumo di assenzio, un distillato ad
alta gradazione alcolica a base di Artemisia Absinthium oltre che altre
sostanze vegetali, soprattutto anice verde, molto diffuso tra la popolazione
europea del tempo, poi proibito in molti paesi.
Degas mette in evidenzia l'intorpidimento della coppia, consumata
dall'effetto del distillato e ne sottolinea l'isolamento e l'emarginazione
spostando i soggetti quasi in disparte sulla superficie pittorica, che risulta
per metà vuota. Pur essendo seduti vicino, i personaggi sembrano
lontanissimi fra loro con lo sguardo perso nel vuoto, quasi che Degas
volesse rappresentare una coppia di estranei.
Proprio come in Classe di danza la prospettiva ha ancora un valore
predominante, in questo caso sottolineata dal tavolo e dall’ inquadratura
tipica dello stile di Degas.
Gli abiti dei personaggi ci danno l'idea del loro ceto sociale: la donna non è
certo una borghese (si pensa che possa essere una prostituta), mentre
l'uomo è il tipico clochard ( uomini che apparivano come dei barboni ma
in realtà erano artisti che non esponevano più i loro quadri, bensì
dipingevano solo spinti da un'urgenza creativa). Degas assegna al quadro
un titolo insolito proprio per mettere in evidenza gli effetti collaterali della
bevanda..
Vincent Van Gogh
Donna al Cafè Le Tambourin è un'opera del 1887 del pittore Vincent Van Gogh.
E' conservata la Van Gogh Museum di Amsterdam.
Dipinta all'inizio del 1887, raffigura quasi sicuramente Agostina Segatori,
proprietaria del Cafè ed ex modella di Degas; con lei Van Gogh (che le
dipingerà un secondo ritratto) avrà una breve relazione finita
tumultuosamente. Influenzato dalle stampe giapponesi (sullo sfondo a
destra si nota, appunto, una stampa di Kesai Ejsen), Van Gogh raffigura la
donna seduta ad un tavolo del Cafè, con una sigaretta come abbandonata
tra le dita, un boccale di birra davanti e lo sguardo perso nel vuoto,
malinconico come non mai. L'atmosfera triste del quadro è accentuata
dallo strano copricapo della donna, nonchè dallo sfondo cupo ancora
legato al precedente periodo olandese del pittore. Sembra quasi voler
comunicare la sensazione di abbandono e di confusione di numerose donne
che, arrivate nella capitale con effimeri sogni di successo, si ritrovavano
perse nella prostituzione o nell'alcool.