Il lavoro durante gli studi e la frequenza alle lezioni

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Il lavoro durante gli studi e la frequenza alle lezioni
3.
Il lavoro durante gli studi
e la frequenza alle lezioni
Negli ultimi anni è stato osservato un aumento
dei laureati che non hanno mai svolto un’attività di
lavoro durante gli studi. I lavoratori-studenti sono
più numerosi nell’area delle scienze umane e sociali e
meno frequenti nel Mezzogiorno.
La probabilità di lavorare nel corso degli studi
universitari è legata al contesto familiare di
provenienza: all’aumentare del titolo di studio dei
genitori diminuisce la percentuale di laureati che
hanno svolto un’attività lavorativa.
L’assiduità di partecipazione alle attività
didattiche varia apprezzabilmente in funzione del
gruppo disciplinare.
S
tudiare lavorando o, all’opposto, completare gli studi
universitari senza svolgere alcuna attività lavorativa sono
due
indubbiamente
modi
di
riflettono
vivere
gli
opportunità,
anni
dell’università
motivazioni,
che
esigenze
e
progetti di vita tendenzialmente diversi. L’analisi dell’esperienza
universitaria dei lavoratori-studenti, degli studenti-lavoratori e dei
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laureati senza alcuna esperienza di lavoro è dunque di grande
interesse1.
La serie storica evidenzia un tendenziale incremento del
numero dei lavoratori-studenti fino al 2009 seguito da un lieve
ridimensionamento fino a raggiungere l’8% nel 2013. I laureati
senza alcuna esperienza di lavoro sono sensibilmente aumentati,
soprattutto negli ultimi quattro anni (Graf. 3.1). E’ plausibile che la
contrazione delle esperienze lavorative sia legata alle crescenti
difficoltà occupazionali rilevate in questi anni di crisi economica.
Graf. 3.1 – Laureati con esperienze di lavoro durante gli studi
(%)
2005
8
67
24
2007
10
66
24
65
24
2009
10
2011
9
2013
8
64
61
27
31
0
100
lavoratori-studenti
nessuna esperienza di lavoro
1
84
studenti-lavoratori
non indicato
In questa indagine i “lavoratori-studenti” sono i laureati che
hanno dichiarato di avere svolto attività lavorative continuative a
tempo pieno per almeno la metà della durata degli studi, sia nel
periodo delle lezioni universitarie sia al di fuori delle lezioni. Gli
“studenti-lavoratori” sono tutti gli altri laureati che hanno compiuto
esperienze di lavoro nel corso degli studi universitari.
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La percentuale di lavoratori-studenti è maggiore tra i laureati
di genere maschile; sono invece più numerose le laureate senza
nessuna esperienza lavorativa.
Il 48% dei lavoratori-studenti ha svolto un’attività lavorativa
coerente con gli studi universitari. Tra coloro che al momento della
laurea lavorano, l’80% dei casi svolge lo stesso lavoro che svolgeva
nel corso degli studi.
La condizione socioeconomica dei genitori dei laureati è
associata alla probabilità di lavorare nel corso degli studi: più
elevato è il titolo di studio dei genitori, minore è la percentuale dei
laureati che hanno svolto un’attività lavorativa. Tra i laureati con
almeno un genitore laureato, infatti, i lavoratori-studenti sono solo il
5%; salgono al 7% fra quanti hanno genitori con titoli di scuola
secondaria di II grado e raggiungono il 14% tra i laureati con
genitori in possesso di un titolo inferiore o senza titolo di studio.
La presenza dei lavoratori-studenti nei diversi tipi di corso
risente della natura dei collettivi in esame e, in particolare, della
distribuzione per disciplina di studio. I valori più elevati si
riscontrano tra i laureati magistrali (10 su 100) e tra quelli di primo
livello (7 su 100), mentre nei corsi di laurea a ciclo unico i
lavoratori-studenti sono molto meno numerosi (3 su cento).
Il lavoro nel corso degli studi universitari è in generale più
diffuso nell’area disciplinare delle scienze umane e sociali: i
lavoratori-studenti
sono
il
18%
dei
laureati
nel
gruppo
insegnamento e il 17% nel politico-sociale. Nell’area tecnicoscientifica si distinguono – con comportamenti antitetici – il gruppo
educazione fisica, dove 13 laureati su 100 sono lavoratori-studenti,
e il gruppo medicina e odontoiatria, in cui i lavoratori-studenti sono
pressoché assenti e più della metà dei laureati non ha svolto alcuna
attività lavorativa durante gli studi universitari (Graf. 3.2).
Il lavoro nel corso degli studi universitari è più diffuso tra gli
studenti dell’Italia centro-settentrionale che nel Mezzogiorno (Graf.
3.3).
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Graf. 3.2 – Laureati con esperienze di lavoro
durante gli studi, per gruppo disciplinare* (%)
insegnamento
18
62
20
politico-sociale
17
62
20
educazione fisica
13
74
13
psicologico
9
61
29
giuridico
9
60
30
economico-statistico
9
65
26
64
27
letterario
9
m edico/ prof. sanitarie
7
agrario
7
66
linguistico
6
69
scientifico
5
architettura
4
ingegneria
4
geo-biologico
4
chim ico-farmaceutico
3
m edico/ m edicina e odont.
50
42
8
25
56
39
67
28
58
38
54
42
56
41
41
TOTALE
27
58
61
0
*
86
31
100
lavoratori-studenti
studenti-lavoratori
nessuna esperienza di lavoro
non indicato
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (55 soli laureati nel 2013) non è
rappresentata nel grafico.
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Graf. 3.3 – Laureati con esperienze di lavoro durante
gli studi, per collocazione geografica della residenza (%)
Nord
Centro
9
65
25
11
62
27
Sud e Isole
6
TOTALE
8
0
56
61
37
31
lavoratori-studenti
100
studenti-lavoratori
nessuna esperienza di lavoro
non indicato
Si osserva una stretta relazione tra lavoro durante gli studi e
frequenza alle lezioni: al crescere dell’impegno lavorativo degli
studenti diminuisce l’assiduità nel frequentare. Hanno seguito oltre i
tre quarti degli insegnamenti previsti ben 80 laureati su 100 fra
quanti non hanno lavorato; questa percentuale si riduce a 67 fra gli
studenti-lavoratori e a 32 fra i lavoratori-studenti (Graf. 3.4).
Un confronto tra i laureati 2013 con i pre-riforma del 2004
permette di concludere che la riforma ha portato ad una più assidua
frequenza alle lezioni. I frequentanti erano infatti il 55% nel 2004 e
salgono nel 2013 al 68% fra i triennali e al 70% fra i laureati di
secondo livello (magistrali e magistrali a ciclo unico).
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Graf. 3.4 – Laureati con esperienze di lavoro
durante gli studi, per frequenza alle lezioni (%)
lavoratore-studente
32
studente-lavoratore
18
16
67
nessuna esperienza di lavoro
32
14
80
TOTALE
8 4
21
68
19
4
7 6
0
Hanno frequentato
regolarmente:
100
più del 75% degli insegnam enti previsti
tra il 50% e il 75%
tra il 25% e il 50%
m eno del 25%
non indicato
L’assiduità alle lezioni è legata all’area disciplinare di studio
(Graf. 3.5): i laureati che frequentano oltre i tre quarti degli
insegnamenti previsti sono molto numerosi nelle discipline dell’area
tecnico-scientifica,
sanitarie,
in
in
particolare
architettura,
nel
gruppo
delle
chimico-farmaceutico,
professioni
ingegneria
e
scientifico, mentre frequentano meno assiduamente i laureati nei
gruppi delle scienze umane e sociali.
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Graf. 3.5 – Laureati per gruppo disciplinare*
e frequenza alle lezioni (%)
m edico/ prof. sanitarie
93
architettura
chim ico-farmaceutico
11
82
13 3
ingegneria
82
12 3
scientifico
82
11 4 3
15 3
geo-biologico
80
m edico/ m edicina e odont.
78
15
agrario
78
15 43
23
74
linguistico
65
educazione fisica
65
economico-statistico
24
35
TOTALE
30
68
0
Hanno frequentato
regolarmente:
24
46
giuridico
9
25
53
insegnamento
8 5
22
54
politico-sociale
7 5
22
61
psicologico
5
23
64
letterario
*
5
85
7
11 10
11
12
13
15
21
14
19
7 6
100
più del 75% degli insegnam enti previsti
tra il 50% e il 75%
tra il 25% e il 50%
m eno del 25%
non indicato
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (55 soli laureati nel 2013) non è
rappresentata nel grafico.
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