Draghi: stabilita monetaria valore fondante dell`Europa

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Draghi: stabilita monetaria valore fondante dell`Europa
Via Nazionale. Il governatore inaugura la mostra dedicata ai 150 anni dell'Unità
Draghi: stabilita monetaria
valore fondante dell'Europa
«Per le Banche centrali essenziale comunicazione efficace»
Le aspettative
sui prezzi
ancorate a una
cultura condivisa
Rossella Bocciarelli
ROMA
muti La stabilità monetaria «è un
valore, che è patrimonio, comune e fondante, della cittadinanza europea». Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi,
ha battuto a lungo, ieri, sull'importanza della stabilità monetaria e di una cultura politica ed
economica che l'assuma come
un bene comune, com'è quella
dell'Europa della moneta unita.
Draghi è intervenuto all'inaugurazione della mostra "La moneta dell'Italia unita" organizzata
dalla Banca centrale per celebrare i 150 anni dell'Unità che si è
svolta alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, presso il palazzo
delle Esposizioni a Roma.
Napolitano si è fermato a lungo, poi, insieme a Draghi per visitare la mostra, che gli è stata illu-
strata da uno dei suoi curatori, il
professor Gianni Tomolo.
«La stabilità monetaria è affidata alla credibilità e alla sapienza tecnica delle banche centrali» ha spiegato nel suo intervento il governatore, ma queste
«nulla possono se il valore della
stabilità non si sedimenta nella
coscienza collettiva».
Nell'introdurre i temi della
mostra che, pur essendo molto
raffinata per gli oggetti esposti e
per i corredi storiografici, è stata concepita per raggiungere in
particolar modo il pubblico dei
più giovani, i ragazzi che quando l'euro ha visto la luce erano
all'asilo, Draghi ha spiegato che
la stabilità della moneta e dei
prezzi é legata, essenzialmente,
alle aspettative degli operatori.
«Queste- ha detto- si formano
sulla base di elementi come la
chiarezza e la certezza delle regole di creazione della moneta;
l'affidabilità e la credibilità delle
istituzioni che la governano.
L'affermazione di una cultura
della stabilità monetaria é cruciale per rendere virtuoso questo circuito».
Draghi ha sottolineato, poi,
come sia importante una comunicazione efficace da parte del-
le banche centrali su tutte le
questioni monetarie. «L'Eurosistema - ha affermato - é impegnato a condividere con i mercati econ le opinioni pubbliche
il proprio modo di pensare, di
decidere, di agire. È anche così
che si ancorano alla stabilità le
aspettative sui prezzi nel mediolungo periodo».
Niella mattinata, era stato il direttore generale di via Nazionale, Fabrizio Saccomanni, a fornire una linea interpretativa
dell'esposizione, che sarà apertafinoal 3 luglio prossimo e che
per spiegare la storia dell'unificazione monetaria italiana, della lira e dell'euro, vede allestiti
circa 500 oggetti, monete rarissime, banconote, libri, macchinar
ri provenienti in larga parte dalle collezioni dell'Istituto, oltre a
molti strumenti interattivirparticolarmente interessanti quelli
che permettono di fare il confronto fra il potere d'acquisto
della moneta italiana al tempo
della sua nascita e quello dell'euro nell'Italia di oggi.
È previsto inoltre, nell'arco
della mostra, un ciclo di conferenze di storia economica, che
verrà aperto dal professor Pierluigi Ciocca. A metà ottobre, in-
fine, Bankitalia presenterà una
ricerca intitolata «Italy and the
world economy, i86i-2on».
La stessa scelta della location
della mostra ha un valore evocativo, è stato osservato ieri:il Palazzo delle Esposizioni, progettato da Pio Piacentini nel 1880, si
affaccia su via Nazionale ed è a
due passi da Palazzo Koch,
nell'area che, subito dopo la proclamazione di Roma capitale,
veniva considerata rappresentativa dell'Unità della nazione.
«La chiave di lettura della mostra - ha detto Saccqmanni - è
che l'Unione monetaria dell'Italia dopo l'Unità fu la molla per
la crescita e lo sviluppo. Noi
l'abbiamo voluta idealmente
collegare all'Unione monetaria
europea, che sta dando grandi
vantaggi: è un fenomeno positivo ma non la soluzione di tutti i
problemi». «Gli squilibri strutturali e le mancate riforme - ha
poi spiegato - non possono essere corretti dall'Unione monetaria, che rappresenta lo scudo
per la stabilità monetaria e che
è una condizione necessaria ma
non sufficiente per affrontare
in maniera serena i problemi di
crescita e stabilità».
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