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LAFORMAZIONE
PROFESSIONALE…DELDISABILE
Salsomaggiore 16-17-18giugno2016
LuigiPietroScilinguo
CostituzioneItaliana
art.38,terzocomma
“gli inabili ediminorati hanno diritto all’educazione ed all’avviamento professionale’’
- 1971legge 118,art.23
- 1978legge 845,art.3co.1let. a
- 1992legge 104
- 1997legge 197(cdpacchetto Treu),art 17
CartadeiDirittiFondamentalidell’UnioneEuropea(18/12/2000)
art.26
‘’inserisce idisabili oltre che nel mondo del lavoro anche nella vita comunitaria’’
TRANSIZIONE DALLASCUOLAALL’OCCUPAZIONE …LEPROBLEMATICHE:
L’accessoall’istruzione eallaformazione. Gli studenti disabili devono confrontarsi conle stesse scelte scolastiche
degli altri studenti che inrealtà nonsempre rispondono ailoro interessi e alle loronecessità. Questo lipone in
posizione di svantaggio nel mercato aperto del lavoro.
Lapreparazione elaformazioneprofessionale. Nella maggior parte dei casi la formazione professionale non
corrisponde alla realtà occupazionale. Le persone disabili nonottengono le qualifiche idonee richieste dalmondo del
lavoro.
Ladisoccupazioneincifre. Ilnumero dei disoccupati disabili èdue otre volte superiore aquello dei normodotati..
Ilsussidio di disoccupazione per lepersone disabili èdiventato il terzo fattore-vetta della spesa sociale, dopole
pensioni dianzianità ele spese sanitarie. Leaspettativeeleattitudini.Gli insegnanti, igenitori, ilavoratori e lostatoingenerale sottovalutano le capacità
delle persone disabili.
Accessibilitàalluogodilavoro.Esistono ancora problemi diaccessibilità fisica ai luoghi di lavoroe alsupporto
tecnico e personale.
Miglioramentodellalegislazioneinvigore. Inalcuni paesi leindicazioni legislative specifiche per la transizione al
mondo del lavorosonoassenti oinserite in sistemi poco flessibili.
COSAPREVEDONO LETIPOLOGIEDIINTERVENTO INITALIA?
SCUOLA
Recentemente la L107/2015(cddella buona scuola) promuove unmodo nuovoper unire la scuola eil mondo
del lavoro,attraverso:
-
Percorsi dialternanza scuola-lavoro;
-
Convenzioni trascuole eaziende ma anche tra scuola emusei oluoghi della cultura;
-
Schede di valutazione dell’azienda da parte delle scuole per valutarne la collaborazione;
-
Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro presso laCamera di Commercio;
-
Ilriconoscimento diIstituzioni formative accreditate dalle Regioni per realizzare percorsi diformazione
professionale.
Tutto ciò per assicurare anche al disabile l’acquisizione delle capacità considerate prerequisiti importanti
all’inserimento lavorativo: autonomia personale, uso del denaro, uso dei mezzi pubblici, capacità di
relazione, capacità di stare in gruppo, capacità di eseguire autonomamente una mansione ma anche di
chiedere aiuto, rispetto degli orari.
FORMAZIONEPROFESSIONALE
Leforme diformazioneprofessionalepossonoessere:
-corsi gestiti dalla regione odalla Provincia, gratuiti;
-corsi presso Centri accreditati inbase alla legge 845/78,gratuiti;
-corsi autorizzati dalla Giunta Regionale, apagamento;
-formazione mista,coordinata e integrata conquella della scuola superiore.
MODELLODISUCCESSOFORMATIVODELL’ISTITUZIONEPROFESSIONALE
Perlagestionedell’IstitutodiFormazione bisognaconsiderare:
-la promozione diuna efficace Direzione Scolastica degli istituti di istruzione eformazione professionale;
-la gestionedeigruppi multidisciplinari che devonoessere composti dapersonale erisorse adisposizione;
-la progettazione del Curriculum orientato allo studente;
-l’utilizzodipianiindividuali diistruzione, apprendimento, formazione ediaccompagnamento almondo del
lavoro;
-strategie di riduzione dell’abbandono scolastico;
-la rispondenza trale richieste del mercato del lavoro ele competenze dei discenti.
Perglistudenti:
- attenzione alle capacità degli studenti;
- rispondenza trale opportunità di lavoroei desideri e le aspettative degli studenti;
-presenza direti dicooperazione conaziende locali per laformazione pratica e/oprofessionale dopoil
diploma.
Perilmercatodellavoro:
- canali preferenzialiconidatori dilavoro locali /aziende per tirocini eopportunità dilavoro inbasse alla
fiducia ealle esperienze;
- sostegno agli studenti eai datori dilavoro nella faseditransizione verso ilmercato del lavoro;
- fornire un prosieguo delle attività per stabilizzare l’occupazione degli studenti nelle aziende.
MODELLODIISTRUZIONEEFORMAZIONEPROFESSIONALE
RACCOMANDAZIONI
Affinché ogni modello contribuisca al raggiungimento della formazione professionale occorre:
-allineare iprogrammi ai fabbisogni professionali richiesti dalla domanda del mercato del lavoro regionale;
-mantenere unorientamento all’alunno durante tutti iprogrammi diistruzione eformazione professionale,
utilizzando ipiani individuali;
-fornire opzioni diistruzione e formazione professionale tracui scegliere;
-creare partenariati e strutture dinetworking conunpooldi imprenditori locali;
-creare emantenere rapporti alunga duratacon idatori dilavoro locali per lacooperazione traformazione pratica
el’avviamento allavoro;
-informare gli studenti disabili delle possibilità occupazionali, essere aiutati conle domande dilavoro;
-attuare piani individuali.
P.I.T.
PianoIndividualediTransizione
Èstrettamente legato al PEIedovrebbe essere formulato quanto prima. Essointende colmare ilgap tralascuola e
il mondodel lavoro. Coinvolge le caratteristiche dello studente, le richieste del mondo del lavoro epermette una
revisione costante del piano d’azione.
Contribuirà a:
-accrescere le chances dello studente disabile diottenere unlavoro adeguato;
-collegare gli interessi, idesideri, le motivazioni, le competenze, le capacità, le attitudini e le abilità dello
studente conirequisiti prescritti dalla professione, dal mondo del lavoro, dall’ambiente lavorativo edalle
aziende;
-accrescere l’autonomia, lamotivazione, l’autopercezione elasicurezza del disabile;
-creare una situazione vincente per ildisabile ei suoicolleghi.
CONDIZIONIDISUCCESSO
Partire dalpunto divistadell’azienda senza trascurare le necessità ele aspettative del persona disabile,
attraverso:
-rete di servizi erisorse inambito educativo-formativo, asupporto degli inserimenti mirati;
-mettereinsequenza ed inrete tutte quelle esperienze erisorse (istituzionali e divolontariato, dicooperazione
sociale, associative) che operano negli ambiti educativo-formativi;
-riconoscere l’inserimento lavorativo come fasedi unpercorso dicrescita edi valorizzazione della persona nella
suadinamicità enelle sue potenzialità, conl’usodel P.I.T.;
-abbandonare la logica vincolistica e coercitiva per abbracciare quella del coinvolgimento e del confronto
aperto suogni nuovaipotesi diinserimento;
-favorireuna gestione sociale econcertata.
RUOLOdell’A.N.M.I.C.
Rappresenta le persone fragili per farne conoscere la dignità, le abilità e le pari opportunità e nel contempo è
sensibile alle esigenze e alla cultura imprenditoriale.
L’ obiettivo che l’Associazione propone è la conoscenza della persona con disabilità e il suo orientamento, per
indirizzarlo verso obiettivi concreti, evitando di inserire la persona nell’ambiente lavorativo decontestualizzato,
facendole svolgere compiti e funzioni non appropriate alle reali competenze, puntando invece sulla formazione
tecnico specialistica a seconda delle richieste aziendali locali.
PROPOSTA
-stabilire unnetwork dicontatti e rapporti con le imprese, le università, gli enti pubblici e le associazioni di
categoria;
-rilevare le difficoltà ele resistenze daparte datoriale nell’applicazione della Legge 68/99;
-sensibilizzare,attraverso seminari edincontri, affinché sipossatrasformare la mentalità dell’obbligo in
quella dell’opportunità;
-prendereincarico la persona fragile affinché possaseguire uniter didurata annuale tesoafavorirne
l’inserimento nel mondo del lavoro;
-indirizzare ilsoggetto versoobiettivi realistici consolidando epotenziando le abilità ele competenze
acquisite;
-stipulare convenzioni con leimprese favorendol’incrocio tra domanda eofferta.
FASIDELPERCORSO
1)Accoglienza
daparte di figure professionali specializzate.
2)Colloquidiorientamento
per individuare le abilità e leaspirazioni professionali del soggetto.
3)Corsidiformazione
che tengono conto delle effettive prospettive lavorative del territorio, grazie aconvenzioni con leimprese.
4)Tutoraggio esupporto all’inserimento lavorativo
secondo i principi ispiratori della Legge 68/99.
5)Sensibilizzazione alleimprese
attraverso seminari presso le aziende, perché queste possanovedere il disabile come portatore diricchezza.
CONCLUSIONE
La proposta dell’A.N.M.I.C. si pone come una scommessa tesa
ad inserire i disabili nel mondo del lavoro, come epilogo del loro
percorso formativo scolastico e addestrativo professionale.
Grazie