geometri con marchio di qualità

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geometri con marchio di qualità
ATTUALITÀ
GEOMETRI
CON MARCHIO
DI QUALITÀ
Marco Nardini*
Per valorizzare
l’attività professionale
del geometra il
CNGeGL e l’UNI
hanno elaborato e
diffuso 47 standard
di qualità, raccordati
da un documento
quadro, nei settori
dell’edilizia,
urbanistica e
ambiente,
dell’estimo e attività
peritale, della
geomatica e
dell’attività catastale.
L’obiettivo delle
norme è stato quello
di definire in modo
chiaro come
garantire una
prestazione di qualità
a tutela dell’utenza.
L
a presentazione a Milano,
lo scorso 25 gennaio nella
sede dell’Ente di normazione, degli standard di
qualità delle attività professionali dei geometri rappresenta
l’ultimo atto di un progetto di
cooperazione UNI/CNGeGL
portato avanti in questi ultimi
anni da un gruppo di lavoro,
con grande impegno e determinazione. Uno sforzo che ha
consentito il rispetto della tabella di marcia prevista per la
conclusione del progetto con
l’elaborazione della versione
definitiva di 47 specifiche, raccordate da un documento quadro, pronte ad essere diffuse,
dedicate alle attività professio-
Presentati a Milano
gli standard di
qualità delle attività
professionali dei
geometri a
conclusione di un
progetto
UNI/CNGeGL.
nali più ricorrenti svolte dai
geometri, con la finalità di annullare, in un mercato sempre
più esigente, l’asimmetria informativa tra professionista e
committente e porre la concorrenza sullo stesso piano etico.
Uno scorcio della sala nel corso del convegno di Milano
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ATTUALITÀ
IL gruppo di lavoro
CNGeGL alla
presentazione degli
standard
La soddisfazione di aver contribuito al progetto è stata
grande, come grande è stato il
piacere di confrontarsi con i
colleghi che, da tutte le parti
del Paese provenienti o meno
dalle associazioni di categoria,
hanno contribuito in maniera
determinante a mettere in luce
le complicate sfaccettature
che rendono quanto mai ampia e articolata la prestazione
professionale del geometra.
Di primo impatto il parlare di
qualità, nel pieno di una crisi
come quella che stiamo vivendo, sembra un po’ paradossale,
ma proprio in questi momenti,
quando più forte è il bisogno di
attenersi a regole certe, l’applicazione di un modus operandi
trasparente ed etico contribuisce a valorizzare la categoria
con ricadute positive sull’esercizio della professione.
Le specifiche, investono tutta
l’attività professionale dei nostri giorni, e sono organizzate
per essere integrate con fattori
Le specifiche sono
dedicate alle attività
professionali più
ricorrenti svolte dai
geometri.
Suddivise nei 3
macro settori
dell’attività del
geometra, sono
state redatte
secondo i principi
della normazione.
come le nuove tecnologie, modificate per effetto di provvedimenti legislativi, se non addirittura implementate con le
nuove future attività.
Suddivise nei 3 macro settori
dell’attività del geometra (geomatica e attività catastali, estimo e attività peritale ed edilizia, urbanistica e ambiente) sono state redatte secondo i principi della normazione: la consensualità, la democraticità, la
volontarietà e la trasparenza.
Il tutto in linea con il Regolamento UE 102572012 che, in
un sistema sempre più in crisi
di identità e rappresentatività,
stimola il processo di autoregolamentazione e di partecipazione dal basso, rendendo
potenzialmente sempre meno
necessario il ricorso ad una regolazione cogente di dettaglio.
Sulle linee del nuovo Regola-
mento, gli Stati Membri e la
Commissione Europea, potranno non solo incoraggiare,
ma espressamente richiedere
set di norme sui servizi ritenuti strategici, sia nella definizione dei contenuti delle prestazioni, sia per garantire la
qualità del servizio al consumatore, norme che passano
inevitabilmente dalla qualità
del professionista.
Gli standard, voluti fortemente dalla categoria fin dall’ultimo Congresso svoltosi a Palermo nel 2005, sono stati elaborati nelle seguenti fasi:
- studio del progetto di norma
con la valutazione della fattibilità e la verifica dell’interesse del mercato;
- stesura del documento con i
lavori di definizione dei contenuti;
- inchiesta pubblica con la disponibilità del testo sul mercato per ottenere un consenso esteso;
- pubblicazione.
Ora naturalmente serve la cosa più importante: la loro diffusione.
Spetta quindi a noi cogliere
questa fase come un’opportunità e per ottenere il migliore
risultato occorre la collaborazione di tutti i Collegi. Solo at-
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Ora naturalmente serve la cosa più
importante: la loro diffusione ed è
indispensabile la collaborazione dei Collegi.
traverso la loro azione di promozione e sviluppo di un’informazione capillare, che inizi fin
dal primo approccio con l’iscritto, sarà possibile una rapida divulgazione degli standard.
Va premesso che gli standard
proposti costituiscono il punto di partenza di un percorso
di qualificazione dell’attività
professionale, non rappresentano il livello massimo di svolgimento di una prestazione,
ma sono comunque impostati
per il soddisfacimento della
qualità che il consumatore si
attende; contribuiscono certamente a raggiungere una regola tecnica attraverso una norma naturale e non impositiva
e servono a valorizzare il lavoro professionale attraverso un
percorso diverso da quello ordinamentale.
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Oggi che la crisi edilizia è giunta al di là di ogni “ragionevole”
crollo e che la possibile risposta è stata individuata nel Piano Città e nella riqualificazione urbana, gli standard di qualificazione professionale si inseriscono nel processo di ripresa come una garanzia alla
competizione di merito, sia
per la tutela del cliente sia per
la tutela dell’ambiente.
La collaborazione con l’UNI è
iniziata in un momento in cui
il principio della qualificazione professionale delle competenze, conoscenze, abilità e
comportamenti, come ha affermato alla presentazione del
lavoro il Presidente dell’Ente,
Piero Torretta, era un concetto
quasi eretico; era l’epoca in
cui l’attenzione degli organismi istituzionali di categoria
Gli standard di
qualificazione
professionale
rappresentano una
garanzia sia per la
tutela del cliente
che dell’ambiente.
appariva centrata più sull’aspetto delle tariffe che non su
quello della prestazione e della capacità di soddisfare le esigenze del cliente.
Oggi siamo tutti d’accordo
sulla necessità che una prestazione in qualità debba essere
sentita come una garanzia per
la tutela dell’utenza.
L’auspicio è definire un quadro
normativo attento al merito e
alla capacità, sempre indirizzato alla ricerca ed innovazione, in modo da ribaltare una situazione che ancora oggi vede
più di frequente primeggiare
chi ha buone conoscenze e non
chi è impegnato ad aumentare
la propria conoscenza.
Il professionista deve diventare l’utilizzatore di norme per
poter veicolare la qualità dei
progetti, dei prodotti e dei servizi nei confronti della committenza (pubblica amministrazione, imprese e cittadini).
In tal senso vanno le disposizioni della Legge 4/2013, che
vediamo pubblicata successivamente al progetto sugli standard di qualità, sulla disciplina in materia di professioni
non regolamentate dove al
comma 3 dell’art. 6 (autoregolamentazione volontaria) si
ATTUALITÀ
Il professionista deve diventare l’utilizzatore di norme per poter
veicolare la qualità dei progetti, dei prodotti e dei servizi nei
confronti della committenza.
esplicita che: I requisiti, le
competenze, le modalità di
esercizio dell’attività e le modalità di comunicazione verso
l’utente individuate dalla normativa tecnica UNI costituiscono principi e criteri generali
che disciplinano l’esercizio autoregolamentato della singola
attività professionale e ne assicurano la qualificazione.
Con orgoglio possiamo dire
che il CNGeGL ha anticipato
quanto indicato dalla suddetta Legge applicando, a una
professione regolamentata, il
medesimo modello di definizione dei requisiti, delle competenze, delle modalità di esercizio dell’attività, dell’obbligo
dell’aggiornamento e della
formazione continua, sulla
base di regole certe, trasparenti e condivise.
L’obiettivo della norma tecnica, nello specifico, è stato quello di definire in modo chiaro,
univoco e misurabile i requisiti e le caratteristiche che un
professionista deve possedere,
(conoscenza, abilità, compe-
tenza e aggiornamento), garantendo anche di saperli
mantenere nel tempo per poter svolgere bene il proprio lavoro, non solo per la tutela del
cliente, ma per l’utilità e il vantaggio che questi potrà ricavare da tale professionalità.
Entrando nel merito del lavoro svolto, è utile precisare che
le prestazioni professionali
descritte nelle singole specifiche (11 per la geomatica e attività catastali, 17 per l’estimo e
attività peritale e 19 per l’edilizia, urbanistica e ambiente)
sono articolate attraverso l’individuazione dei compiti, dei
requisiti di competenza e abilità, e della relativa valutazione della conformità.
Tutte le prestazioni professionali sono descritte, all’interno
delle specifiche, facendo riferimento ai concetti di processo, fase e compito per facilitare l’inquadramento logico delle singole attività e individuarne il livello di complessità.
Il lavoro è in rete, sui siti del
Consiglio Nazionale e dell’U-
NI e quindi non resta che consultarlo e diffonderlo; solo così potremmo apprezzare la facilità di applicazione degli
standard e, soprattutto, la loro
utilità grazie anche al supporto che troviamo nel documento quadro (il 48° elaborato)
con il disciplinare d’incarico.
Voglio concludere con un ringraziamento agli altri componenti il gruppo di lavoro
CNGeGL (Antonio Benvenuti,
Ezio Piantedosi, Maurizio Savoncelli e Pier Paolo Bonfanti)
e ai colleghi dell’UNI (Alberto
Galeotto, Cristina Novali,
Ruggero Lensi, Elena Mocchio e Alessandro Delvecchio)
per il loro apporto nelle fasi di
definizione e perfezionamento delle idee, e desidero, inoltre, esprimere la mia gratitudine ai tanti colleghi che dalle
diverse realtà territoriali, con
la loro esperienza e la loro professionalità si sono impegnati
alla costruzione del progetto.
* Componente del gruppo
di lavoro CNGeGL
Il lavoro è in rete, sui siti del Consiglio Nazionale e dell’UNI e quindi
non resta che consultarlo e diffonderlo.
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