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Tensione 24 V sicura anche in caso di guasto degli alimentatori Configurazione ridondante dell’alimentazione per diverse prestazioni Macchine e impianti nei quali un’interruzione dell’alimentazione in corrente continua a 24 V potrebbe causare stati critici, dovrebbero essere dotati di alimentatori ridondanti. Infatti, anche quando si utilizzano alimentatori estremamente affidabili - come i SITOP - non è possibile escludere del tutto un guasto. Ma per quale motivo non è sufficiente collegare gli alimentatori parallelamente e qual è la soluzione con moduli ridondanti? Il collegamento parallelo non basta Se si verifica il guasto di un alimentatore, un alimentatore parallelo collegato direttamente all’uscita a 24 V potrebbe provvedere all’alimentazione. Tuttavia il difetto dell’alimentatore potrebbe essere sul suo lato secondario e causare un cortocircuito del lato 24 V, ad es. con un cortocircuito nel condensatore di uscita. L’alimentatore integro alimenterebbe anche il circuito di corrente cortocircuitato, interrompendo la sua - e quindi l’intera – alimentazione a 24 V. Figura 1: collegamento parallelo delle alimentazioni senza disaccoppiamento: in caso di guasto l’alimentazione a V 24 potrebbe interrompersi completamente Perché gli alimentatori vengono disaccoppiati per la ridondanza? Grazie al disaccoppiamento tramite diodi l’alimentatore integro non viene influenzato dal cortocircuito del dispositivo guasto e garantisce l’alimentazione degli utilizzatori. Alcuni alimentatori hanno già i diodi di disaccoppiamento integrati nel circuito di uscita. Tuttavia, poiché la tensione diretta nei diodi cade, si verifica – proporzionalmente alla corrente – una perdita di potenza e quindi anche una perdita di efficienza dell’alimentatore. Figura 2: collegamento parallelo delle alimentazioni con disaccoppiamento: i 24 volt rimangono disponibili in un alimentatore anche in caso di cortocircuito Alimentatori SITOP Per le applicazioni che non richiedono una configurazione ridondante dell’alimentazione la perdita di potenza dovuta ai diodi integrati è inutile. Anche per questo motivo si raccomanda l’utilizzo di moduli di ridondanza nelle applicazioni critiche. Anche i moduli di ridondanza SITOP funzionano con diodi di disaccoppiamento. Per fare in modo che l’utente sia informato sul guasto di un alimentatore, un contatto di segnalazione può essere letto dal controllore. Il contatto di commutazione viene attivato quando si guasta una delle due alimentazioni di corrente. Per il rilevamento degli errori sul posto, un LED cambia stato passando da verde a rosso. La soglia di attivazione di questa segnalazione (ingresso alimentazione 1 e 2 o.k.) è impostabile da 20 a 25 V. In altre parole, viene segnalato se la tensione di uscita di uno dei due alimentatori scende al valore impostato o al di sotto. La configurazione dei moduli di ridondanza si regola in base al fabbisogno di potenza I moduli di ridondanza SITOP PSE202U sono disponibili nelle versioni 24 V/ 10 A e 24 V/ 40 A così come nella variante speciale 24 V/ NEC class2 con potenza di uscita limitata a 100 VA (vedere a pagina 3). Il valore della corrente indica la corrente totale massima. In altre parole, un modulo di ridondanza 24 V/ 10 A viene collegato a valle di un alimentatore con max. 10 A o collega in ridondanza due alimentazioni con una corrente nominale di uscita di max. 5 A. La configurazione cambia di conseguenza. (Figure 3 e 4.) Figura 4: configurazione con un modulo di ridondanza per ogni alimentazione di corrente: SITOP PSE202U 24 V/ 10 A con un alimentatore fino a 10 A o PSE200U 24 V/ 40 A con un alimentatore fino a max. 40 A di corrente di uscita nominale. I due ingressi a 24 V sui moduli di ridondanza vengono rispettivamente collegati a ponte Ridondanza 1 + 1 Per ottenere la ridondanza al 100%, ovvero la ridondanza 1 + 1, la corrente di carico non deve superare quella che può fornire un’alimentazione di corrente da sola. In caso di guasto di un’alimentazione di corrente il carico è assicurato completamente dalla seconda alimentazione. Figura 3: configurazione con un modulo di ridondanza per due alimentazioni di corrente: SITOP PSE202U 24 V/ 10 A con due alimentatori fino a 5 A o 24 V/ 40 A con due alimentatori fino a 20 A di corrente di uscita nominale Figura 5: configurazione per la ridondanza 1 + 1 con due alimentatori dello stesso tipo 24 V/ 20 A per assicurare l’alimentazione di un carico da 20 A Note sul funzionamento ridondante Ridondanza N + 1 tramite aumento della potenza Anche l’alimentazione sul lato primario deve essere ridondante. In altri termini, ogni alimentazione di corrente viene alimentata da un fusibile/interruttore magnetotermico separato (figg. 3 e 4). Un fusibile comune separerebbe immediatamente entrambi gli alimentatori dalla rete se si verificasse nel primario di un alimentatore. Attraverso i moduli di ridondanza è possibile anche collegare gli alimentatori in parallelo per aumentare la potenza e ottenere al tempo stesso una ridondanza definita ridondanza N + 1. Se ad es. sono necessari 60 A, è possibile collegare in parallelo quattro alimentatori con 20 A di corrente nominale di uscita utilizzando i moduli di ridondanza. In questo modo, in caso di guasto di un’alimentazione sarebbero ancora attivi altri tre alimentatori a garantire la corrente di carico di 60 A. In questo caso concreto si avrebbe una ridondanza 3 + 1 (tre alimentatori necessari, uno di riserva). Se si utilizzano alimentatori monofase, l’alimentazione dovrebbe avvenire per fasi diverse, ad es. in presenza di una rete trifase (fig. 6). Figura 7: possibile configurazione per la ridondanza N + 1 con quattro alimentatori dello stesso tipo 24 V/ 20 A per assicurare l’alimentazione di un carico da 60 A Funzionamento di ridondanza con limitazione della potenza secondo NEC class2 Figura 6: in presenza di una rete multifase gli alimentatori monofase dovrebbero essere alimentati da fasi diverse Per proteggere gli alimentatori è preferibile cercare di ripartire il carico in modo uniforme. È possibile ad es. adottare le misure seguenti: • • • • • Utilizzare alimentatori dello stesso tipo Utilizzare conduttori di uguale lunghezza e sezione (ovvero con la stessa impedenza) tra alimentatori di corrente e modulo di ridondanza Impostare le stesse tensioni di uscita dell’alimentazione di corrente. La differenza max. tra gli alimentatori non deve superare +/- 50 mV in funzionamento a vuoto senza collegamento Inserire le alimentazioni contemporaneamente, ad es. utilizzando l’interruttore principale del quadro di comando Se si utilizza la linea di prodotti SITOP modular, inoltre, è possibile impostare la caratteristica di uscita sul funzionamento parallelo. La caratteristica “morbida” assicura una ripartizione del carico uniforme Con i moduli di ridondanza SITOP PSE200U NEC class2 è possibile soddisfare due requisiti contemporaneamente. Da un lato la configurazione di un’alimentazione a 24 V ridondante e dall’altro la limitazione della potenza di uscita a 100 VA come è richiesto ad es. nell’industria dei semiconduttori e dell’automobile. I moduli compatti utilizzano l’alimentazione a 24 V centrale (sono richiesti alimentatori con certificazione UL60950-1) e la ripartiscono tra derivazioni NEC class2. Figura 8: configurazione ridondante con contemporanea limitazione della potenza di singole derivazioni a 24 V attraverso moduli compatti SITOP PSE200U NEC class2 e due alimentatori trifase SITOP PSU300S 24V/ 20 A Figura 9: soluzione compatta per il funzionamento di ridondanza con potenze basse: due alimentatori di corrente SITOP PSU100C 24 V/ 4 A (SITOP compact) e un modulo di ridondanza SITOP PSE202U 24 V/ 10 A Dati tecnici dei moduli di ridondanza SITOP PSE202U 24 V/ 10 A 24 V/ 40 A No. di ordinazione 6EP1964-2BA00 6EP1961-3BA21 6EP1962-2BA00 Breve descrizione delle funzioni Disaccoppiamento di 2 alimentazioni di corrente fino a 5 A o di un’alimentazione di corrente fino a 10 A DC 24 V Disaccoppiamento di 2 alimentazioni di corrente da 5 A a 20 A o di un’alimentazione di corrente fino a 40 A DC 24 V Disaccoppiamento e limitazione dell’uscita al limite class2 (100 VA) di due alimentazioni di corrente da 5 A a 40 A Val. nom. tensione d'ingresso 24 V/ NEC class2 DC 24 V – campo DC 19…29 V DC 24…28,8 V DC 19…29 V Tensione di uscita UE - 0,5 V UE - 0,5 V UE - 0,5 V Val. nom. corrente di uscita 10 A (corrente totale max.) Visualizzazione dello stato operativo Segnalazione 40 A (corrente totale max.) LED (verde/rosso) per “Ingresso alimentazione 1 e 2 o.k.” Contatti di relè (contatti di scambio) a potenziale zero per “Ingresso alimentazione 1 e 2 o.k.” 8 A/ AC 240 V, DC 24 V 3,5 A (corrente totale max. 8 A in caso di guasto secondo NEC class2) LED (verde/rosso) per “Ingresso alimentazione 1 e 2 e uscita o.k.” Contatti di relè (contatti di scambio) a potenziale zero per “Ingresso alimentazione 1 e 2 e uscita o.k.” 6 A/ AC 42 V, DC 30 V Caricabilità dei contatti 6 A/ AC 42 V, DC 30 V Impostazioni Rendimento con valori nominali, ca. Soglia di attivazione per “Ingresso alimentazione 1 e 2 o.k.” impostabile da 20 a 25 V (+/- 0,5 V) 97% 97% 95% Grado di protez. (EN 60529) IP20 IP20 IP20 Temperatura ambiente -20 … +70 °C 0 … +60 °C Dimensioni (L x A x P) in mm 30 x 80 x 100 70 x 125 x 125 -20 … +70 °C 30 x 80 x 100 Peso, ca. 0,125 kg 0,5 kg 0,125 kg Connessioni – +24 V e 0 V 0,5 ... 2,5 mm2 0,33 ... 10 mm2 0,5 ... 2,5 mm2 – Contatto di relè 0,5 ... 2,5 mm2 0,5 ... 2,5 mm2 0,5 ... 2,5 mm2 Certificazioni CE, cULus CE, cULus, cCSAus class I Div 2, ATEX , GL, ABS CE, cULus, NEC class 2 Siemens S.p.A Industry Sector Sensors and Communication Viale Piero e Alberto Pirelli 10 20126 Milano www.siemens.com/sitop © Siemens AG 2015 Le informazioni riportate in questa brochure contengono solo descrizioni e caratteristiche generali che potrebbero variare con l’evolversi dei prodotti o non essere sempre appropriate, nella forma descritta, per il caso applicativo concreto. Le caratteristiche richieste saranno da considerare impegnative solo se espressamente concordate in fase di definizione del contratto. 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