Un tour per viaggiatori, più che per turisti. Per andare là

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Un tour per viaggiatori, più che per turisti. Per andare là
Un tour per viaggiatori, più che per turisti. Per andare là dove l’uomo
ritrova un giusto rapporto con la natura, ammirandone la straordinaria
maestosità e bellezza. Il Deserto del Gobi, il fiume Tuin, Arkhangai,
Terkhiin Tsagaanr Nuur, Tsenkheriin, Kharkhorum e Ulaan Baatar.
Partenze individuali dall'Italia, tour con guida e servizi privati.
1° giorno
Partenza dall’ITALIA
Partenza dall’Italia con volo di linea per Ulaan Baatar via uno scalo europeo o asiatico.
2° giorno
ULAAN BAATAR
Arrivo di primo mattino e
trasferimento in hotel. Tempo a
disposizione per un breve riposo,
e nel pomeriggio visita della città.
Situata sulle rive del fiume Tuul e
circondata da montagne coperte
di pinete, Ulaan Baatar presenta
ampi viali, parchi e piazze,
ancora percorsi da poche
automobili.
Costruita
originariamente nel 1639 come
accampamento nomade e nota
come
Urga,
conobbe
vari
spostamenti fino a diventare un
insediamento stabile nel 1778. Il
centro è costituito dalla piazza Sukhbaatar, su cui si affacciano il Palazzo del Governo, il
Parlamento, la Borsa ed altri importanti edifici, al centro, la statua dell’eroe nazionale che
dà il nome alla piazza. Non lontano da questa, il Museo di Storia Naturale, la cui maggiore
attrazione è costituita dalla sezione paleontologica, con i fossili e gli scheletri di dinosauro
ritrovati nel Gobi. Interessanti anche il Monastero Gandan, costruito nel 19° secolo ed
unico luogo di culto buddista funzionante anche negli anni del governo comunista, ed il
Museo di Storia Mongola, dove sono conservati reperti ed oggetti di uso comune dei
nomadi, che consentono di comprenderne meglio la cultura, le arti e le tradizioni.
Into Asia
Il grande Lago Bianco
1
3° giorno
ULAAN BAATAR-DALANZADGAD-DESERTO DEL GOBI
Trasferimento in aeroporto e volo di linea
per Dalanzadgad, capoluogo del Gobi
Meridionale. Proseguimento via terra per le
Colline Fiammeggianti, uno dei siti
paleontologici più straordinari al mondo.
Negli anni ’20 l’avventuriero americano Roy
Chapman Andrews (probabile ispiratore
della figura cinematografica di Indiana
Jones) portò alla luce alcune uova di
dinosauro. Successivamente, nel giro di
due anni, la sua squadra ne scoprì oltre
cento scheletri, appartenenti a specie
diverse risalenti a 70 milioni di anni fa. Da allora numerose spedizioni si sono alternate
negli scavi, portando alla luce elementi preziosi per la conoscenza di quest’area in epoche
molto remote. L’immagine del Gobi che si ricostruisce dai reperti è quella di una terra di
acquitrini e paludi, con zone sabbiose cosparse di oasi.
4° giorno
DESERTO DEL GOBI
Trasferimento a Yolyn Am, la Bocca dell’Avvoltoio, nella zona centrale del deserto del
Gobi. In origine questo insediamento fu istituito per proteggere gli uccelli della regione, ma
oggi è soprattutto famoso per lo straordinario paesaggio che lo caratterizza. Si tratta,
infatti, di una vallata al centro del deserto con ghiaccio dello spessore di alcuni metri per
quasi tutto l’anno. Lungo la strada principale che conduce a questa località si può
ammirare un bellissimo bosco pietrificato.
5° giorno
DESERTO DEL GOBI
Giornata
dedicata
all’esplorazione
delle
Hongoryn
Els,
anche
conosciute come le duut
mankhn,
le
“dune
che
cantano”. Qui si trovano le
dune di sabbia più grandi e
spettacolari dell’intero Gobi,
con un’altezza di circa 800
metri, un’ampiezza di 12
chilometri ed un lunghezza di
100 chilometri. E’ possibile
scalarle a piedi ed ammirare
dalla
loro
sommità
un
panorama
mozzafiato
sul
deserto, che ripaga della fatica
della salita.
6° giorno
DESERTO DEL GOBI
Trasferimento a Orog Nuur, il grande lago salato tra le colline dell’Ikh Bogd Uul, luogo
ideale per l’avvistamento e l’osservazione degli uccelli. Dal lago la visita dei dintorni
prosegue con trekking leggero a cavallo, per ammirare la magnificenza di questi paesaggi,
immergendosi totalmente nella natura.
Into Asia
Il grande Lago Bianco
2
7° giorno
DESERTO DEL GOBI-VALLE DEL FIUME TUIN
Partenza per di
Bayankhongor
nella
zona
orientale
del
Gobi, confinante
a sud con la
Cina. Seconda
provincia
per
estensione del
paese,
è
chiamata la “terra delle tre cinture” per essere costituita da una pianura attraversata da tre
catene montuose: quella del Gobi Altai al centro, il Khangai a nord ed lo Tsagaan Bogd a
sud. Una notevole porzione dei territori del Bayankhongor appartiene alla Grande Riserva
del Gobi. Lungo il bacino del fiume Tuin sorge il Khachin Lamin Lavran, un complesso
monastico in rovina.
8° giorno
VALLE DEL FIUME TUIN-ARKHANGAI
Proseguimento per la provincia di Arkhangai, a nord del Bayankhongor. Si tratta di uno dei
territori più spettacolari e suggestivi dell’intero Paese, tant’è vero che rappresenta il luogo
da sogno per una vacanza per tantissimi mongoli. Il paesaggio offre un susseguirsi di
foreste, pianure brulle, laghi e vette
innevate. La popolazione appartiene
quasi totalmente all’etnia Khalkh e
vive prevalentemente di pastorizia.
Capoluogo di questa regione è
Tsetserleg, che significa “giardino”; in
effetti la città è molto verde ed è uno
dei centri più interessanti della
Mongolia. Visita al monastero Zayain
Gegeenii Huree, risalente al XVII
secolo, un antico complesso buddista
rimasto praticamente intatto, oggi
sede di un museo dedicato a
manufatti che testimoniano la vita
della popolazione nei secoli passati: abiti, armi, maschere cerimoniali, una ricca collezione
di oggetti di uso quotidiano dei nomadi. Quindi il Museo Etnografico, dove è possibile
ammirare la stele di Sogdian: incisa nella seconda metà del VI secolo, costituisce la più
antica iscrizione testimoniante la presenza del buddhismo nel Paese.
9° giorno
ARKHANGAI-TERKHIIN TSAGAAN NUUR
Partenza al mattino per il Grande Lago Bianco: Terkhiin Tsagaan Nuur, principale
attrazione della regione. Circondato da numerosi crateri di vulcani spenti, è una vasta
estesa d’acqua circondata da foreste che creano una cornice di grande suggestione e
bellezza. Pur trovandosi in una zona relativamente vicina a Ulaan Baatar, il territorio
intorno al lago è rimasto incontaminato ed è il luogo ideale per fermarsi qualche giorno in
campeggio e godersi la natura. Durante la visita dell’area si raggiunge il Khorgo Uul, il
cratere di un vulcano spento a quota 2965 metri.
10° giorno
TERKHIIN TSAGAAN NUUR
Intera giornata a disposizione per l’esplorazione individuale della zona.
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Il grande Lago Bianco
3
11° giorno
TERKHIIN TSAGAAN NUUR-TSENKHERIIN
Trasferimento alle fonti termali di Tsenkherin Jiguur, arrivo e sistemazione al campo.
Pomeriggio a disposizione per una passeggiata facoltativa a cavallo, un bagno in una
sorgente di acqua calda, o semplicemente una camminata nei dintorni per ammirare lo
splendido paesaggio.
12° giorno
TSENKHERIIN-KHARKHORUM
Partenza di prima mattina per Kharkhorum, capitale politica, culturale ed economica sotto
il regno di Gengis Khan, per circa 40 anni. Dopo il trasferimento della capitale a Pechino
per opera di Kublai Khan ed il successivo crollo dell’Impero mongolo, la città fu
abbandonata e cadde in
rovina. Oggi di essa non
rimane più nulla, tranne le
rovine dell’Erdene Zuu Khiid e
le leggende legate al suo
fastoso passato. L’Erdene Zuu
Khiid, il cui nome significa i
“cento tesori”, fu il primo
monastero buddhista costruito
in Mongolia. Si ipotizza che
fosse formato da un centinaio
di templi e 300 ger e che, nel
periodo di maggior splendore,
ospitasse entro le sue mura
fino a 1000 monaci. Con il
declino dell’impero, gli edifici vennero progressivamente abbandonati, quindi saccheggiati
e distrutti dagli invasori mancesi. Nel XVIII e XIX secolo ci furono tentativi di restauro
vanificati dalla distruzione avvenuta negli anni ’30 durante le sanguinose purghe
staliniane. Solo tre templi scamparono alla distruzione russa, ma un numero sorprendente
di oggetti e statue venne messo in salvo sotto terra. Proseguimento per la riserva naturale
del Khogno Khan Uul, di cui fa parte il monte omonimo, alto 1967 metri. Questa regione
ospita numerosi animali selvatici come gli stambecchi, i lupi ed i falchi ed offre una vasta
scelta di escursioni a piedi.
13° giorno
KHARKHORUM-ULAAN BAATAR
Prima della partenza per il rientro nella capitale, visita alle rovine del monastero Uvgun
Khiid, sul versante meridionale del Khogno Khan Uul. L’edificio attuale fu costruito nella
metà del ‘600, al posto di uno precedente raso al suolo con i suoi abitanti durante gli
scontri tra gli eserciti di signori locali. Attualmente il monastero ospita due monaci ed è
stato riaperto all’inizio degli anni ’90. Sosta lungo il percorso verso Ulaan Baatar a
Dashinchilen, dove sorgono le rovine di Tsogt, un forte risalente al XVII secolo in cui visse
la madre del principe omonimo che si distinse nella resistenza al dominio cinese.
14° giorno
ULAAN BAATAR
Giornata a disposizione per le ultime visite facoltative (Ulaan Baatar è ricca di musei) e lo
shopping. In serata spettacolo di danze tradizionali.
15° giorno
Rientro in ITALIA
Trasferimento in aeroporto e rientro in Italia via uno scalo europeo o asiatico.
Fine dei servizi.
Into Asia
Il grande Lago Bianco
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