arrestati i tre malviventi che avevano fatto del furto uno

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arrestati i tre malviventi che avevano fatto del furto uno
Famiglia criminale: arrestati i tre malviventi che avevano fatto
del furto uno stile di vita
Giovedì 12 Gennaio 2017
I tre pregiudicati, madre padre e figlio 22enne, sono responsabili di una serie di ruberie su
auto, in abitazione, presso esercizi commerciali ed indebito utilizzo di carte bancomat
asportate nelle provincie di Ravenna, Ferrara, Bologna e Piacenza
Foto Blaco
Al termine di attività di indagine condotta nei mesi di ottobre e novembre 2016, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto
Operativo di Forlì hanno arrestato 3 pregiudicati italiani residenti a San Lazzaro responsabili di una serie di furti su auto, in
abitazione, presso esercizi commerciali ed indebito utilizzo di carte bancomat asportate. L’attività investigativa è partita dal
furto consumato il 22 ottobre scorso, momento in cui una coppia, composta da un uomo e una donna, approfittando della
distrazione dei commessi di un esercizio commerciale del centro di Forlì, si era impossessata delle loro borse e portafogli
asportandoli dalle scaffalature alle spalle delle casse.
Immediatamente dopo, la coppia aveva effettuato alcuni prelievi con uno dei bancomat trafugati e aveva compiuto operazioni
di acquisto, alcune delle quali non andate a buon fine per superamento del limite di spesa giornaliero raggiunto e per
intervenuto blocco della carta.
LE INDAGINI
Le indagini, condotte sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Forlì, Dott.ssa Federica Messina, hanno
consentito di individuare la vettura in uso ai presunti autori, una Mitsubishi Colt, che nel tempo era stata controllata in diverse
città del territorio regionale.
Le indagini hanno inoltre permesso, attraverso le testimonianze raccolte delle persone a vario titolo coinvolte, e la
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conseguente analisi dei circuiti di videosorveglianza cittadini e di alcuni istituti di credito, di identificare gli autori ed espletare
servizi di osservazione sugli autori presunti.
I REATI COMMESSI
Nello specifico, i Militari dell’Arma hanno documentato i seguenti reati commessi nelle provincie di Ravenna, Ferrara, Bologna
e Piacenza:
- il 22.10.2016: Furto di tre portafogli a Forlì e utilizzo fraudolento del bancomat con prelievi e ripetuti tentativi di acquisti a
Bologna;
- il 07.11.2016: Furto in abitazione a Imola (BO); Furto in abitazione e su auto a Faenza (RA); Utilizzo fraudolento bancomat a
Faenza (RA); Furto su auto a Lugo (RA);
- il 11.11.2016: Furto su autoarticolato a Sant’Agostino (FE);
- il 12.11.2016: Rapina impropria a Ravenna;
- il 17.11.2016 :Furto su auto a Piacenza; Utilizzo fraudolento bancomat a Fiorenzuola d’Arda (PC).
UN'ATTIVITA' DI FAMIGLIA
Particolarmente fruttuosa è stata l’attività di supporto prestata dal Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di
Parma che ha permesso di attribuire in maniera inequivocabile una parte dei reati sopra menzionati alla coppia Bonora
Fabrizio e Gallieri Natascia, attraverso la comparazione dattiloscopica su alcuni reperti sequestrati dai Militari di Forlì. Alcuni
dei colpi venivano messi a segno da Bonora in concorso con il figlio Stefano, con il quale ha effettuato viaggi in tutta la
regione Emilia Romagna alla spasmodica ricerca di vittime da assaltare.
Con cadenza pressoché quotidiana il nucleo familiare residente nel bolognese riusciva ad organizzare vere e proprie
spedizioni in province limitrofe con il solo obiettivo di commettere furti e altri delitti contro il patrimonio all'interno di esercizi
commerciali, abitazioni, autoveicoli, approfittando di attimi di distrazione delle vittime o comunque di occasioni di volta in volta
favorevoli che i Bonora e la Gallieri sapevano sfruttare con destrezza grazie alla professionalità criminale acquisita nel tempo.
Sia il PM procedente che il GIP hanno evidenziato, infatti, la peculiare spregiudicatezza degli indagati e la loro pervicacia
criminale. Gli stessi sono privi di alcuna fonte di reddito lecita e, nonostante precedenti e recenti condanne, non pare
abbiano mai dato segnali di resipiscenza facendo del loro girovagare criminale uno stile di vita ampiamente
collaudato. In un’occasione, a seguito di un furto appena commesso, hanno tentato di guadagnare la fuga nonostante i
militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Forlì gli avessero imposto l’alt. In quella circostanza padre e figlio
hanno forzato il controllo compiendo manovre assai azzardate tanto da far desistere i militari da un ulteriore inseguimento,
visto serio il rischio per l’incolumità pubblica.
Le indagini condotte sono state riferite alla predetta A.G., che ha concordato con gli elementi acquisiti e ha richiesto al GIP del
locale Tribunale l’emissione di misure cautelari custodiali. Il GIP Dott.ssa Luisa Del Bianco, condivise le motivazioni espresse
dal PM, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 44enne Fabrizio Bonora, del 22enne
Stefano Bonora e della 41enne Natascia Gallieri, tutti residenti a San Lazzaro di Savena e gravati da molteplici
pregiudizi di polizia e penali. Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite perquisizioni locali alla
ricerca di possibile refurtiva e di indumenti utilizzati dagli indagati nel corso di alcuni furti e ripresi da sistemi di
videosorveglianza bancari.
L’arresto dei responsabili è stato accompagnato dal sequestro preventivo di un’autovettura intestata alla Gallieri, in
quanto si è ritenuto che la disponibilità di mezzi, tra l’altro in assenza di alcuna documentata fonte di reddito lecita, potesse
agevolare la commissione di reati analoghi a quelli per i quali si procede. Nel dare esecuzione alle catture disposte dal GIP, è
stato concordato con l’”Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla
Criminalità organizzata” di Roma di dar corso a provvedimento di confisca dell’abitazione della famiglia Bonora emesso dal
Tribunale di Bologna (e divenuto definitivo a seguito di pronunciamento della Corte di Cassazione) e mai eseguito.
Al termine delle operazioni tutti e tre gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bologna a disposizione
della competente Autorità Giudiziaria.
Cronaca
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