La prospettiva italiana dell`economia circolare nel contesto

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La prospettiva italiana dell`economia circolare nel contesto
La prospettiva italiana dell’economia
circolare nel contesto internazionale ed
europeo
Benedetta Dell’Anno
Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile, Senior policy advisor TA Sogesid –
DIV IV – Affari Europei
Ministero delll’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare POLICY INTERNAZIONALE per L’EFFICIENZA delle RISORSE e l’ECONOMIA CIRCOLARE
AGENDA ONU 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE (2015)
G7 – ALLEANZA PER LE RISORSE 2015
ACCORDO GLOBALE SUL CLIMA
PACCHETTO EUROPEO ECONOMIA CIRCOLARE (2015)
...Presidenza italiana 2017
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G7 Ambiente Toyama 2016 TOYAMA FRAMEWORK SULLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI MATERIALI
 promozione di iniziative di simbiosi industriale  riduzione dei rifiuti organici e dello spreco alimentare
 azioni per stimolare modelli di produzione e consumo sostenibili
 cooperazione con i PVS per trasferimento tecnologico e costruzione capacità necessarie a sviluppare politiche di efficienza delle risorse
 identificazione di indicatori comparabili per misurare RE
 svilippo di un piano G7 per l’efficienza delle risorse
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Pacchetto Europeo Economia Circolare
2 Dicembre 2015
 Il nuovo Pacchetto europeo per l‘Economia circolare ha come obiettivo quello di incidere sull’ intera catena del valore: dall’estrazione delle materie prime alla progettazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo al riuso e riciclo.
 Include un pacchetto di proposte di revisione della
legislazione sui rifiuti e un piano d’azione che affronta
in maniera trasversale una pluralità di settori
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PIANO D‘AZIONE EUROPEO PER L'ECONOMIA CIRCOLARE
BIOMASSA E PRODOTTI ORGANICI
la bioeconomia come alternativa ai prodotti e
all’energia a base di combustibili fossili/
produzione ed utilizzo di materie prime vegetali
(rinnovabili)
Esempi: bioplastiche, biocombustibili, etc..
MATERIE PLASTICHE:
adottare una strategia sulla plastica
nell’economia circolare per affrontare
questioni come la riciclabilità, la
biodegradabilità, la presenza di sostanze
pericolose in alcune materie plastiche e i
rifiuti marini.
MATERIE PRIME CRITICHE
(minerali e metalli)
la materia prima è definita "critica" quando i rischi di
carenza di approvvigionamento e il suo impatto
sull'economia sono superiori rispetto alla maggior
parte delle altre materie prime. Si considera inoltre il
rischio ambientale lungo il ciclo di vita e la
disponibilità di valide alternative. migliorare la
riciclabilità dei dispositivi elettronici per recuperare
MPC attraverso la progettazione dei prodotti
RIFIUTI ALIMENTARI
sviluppare una metodologia comune per
quantificare i rifiuti alimentari e definirne gli
indicatori; adottare misure volte a ridurre gli
sprechi alimentari e a chiarire la legislazione
dell’Unione relativa ai rifiuti, agli alimenti e
ai mangimi .
RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
incoraggiare una migliore progettazione allo scopo di ridurre l’impatto ambientale
degli edifici e migliorare la durabilità e la riciclabilità dei loro componenti.
APPROCCIO NAZIONALE AL NEGOZIATO EUROPEO
 L’adozione del nuovo pacchetto europeo per l’Economia circolare,
rende necessario un confronto attivo tra i diversi attori pubblici e
privati coinvolti nella transizione verso un modello economico circolare
 Tra le varie elle Direzioni Generali competenti del Ministero Ambiente,
impegnati trasversalmente sui temi dell’Economia circolare e sull’Uso
Efficiente delle Risorse
 Con le altre Amministrazioni coinvolte (in primis, MISE, MEF, ect..)
 Con i Rappresentanti del settore industriale, delle associazioni di
categoria e delle ONG
 Obiettivo principale è la condivisione di proposte strategiche ed
obiettivi comuni che il Governo possa rappresentare a vari livelli.
APPROCCIO NAZIONALE AL NEGOZIATO EUROPEO  Data la trasversalità e l’interdipendenza degli aspetti ambientali e di
competitività, MISE e MATTM stanno lavorando insieme alla preparazione
dei rispettivi Consigli dei Ministri
 Da un’analisi congiunta del pacchetto è emersa una visione a grandi linee
comune in merito a priorità e criticità
 Si dovrà evitare di iniziare o modificare percorsi normativi e/o di altra
natura (politici,
economici, ecc.) senza considerare le potenziali
conseguenze sugli altri elementi del piano
 la revisione complessiva della legislazione sui rifiuti dovrebbe svolgersi di
pari passo con la revisione della direttiva Eco‐design e le revisioni
normative dovrebbero essere poi accompagnate da azioni di informazione
ed incentivazione dei consumatori
Alcune misure per l’efficienza delle risorse e l’economia circolare nella legge 221/2015
 promozione delle bioenergie (sottoprodotti zuccheri per biocombustibile)
 appalti pubblici verdi e i suoi CAM
 l’impronta ambientale
 produzione e consumo sostenibile

mercato per prodotti riciclati
 gestione circolare dei rifiuti
 capitale naturale e servizi ecosistemici
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Alcune misure per l’efficienza delle risorse e l’economia circolare nella legge 221/2015
 Stimolo al mercato dei prodotti riciclati
‐ incentivi per le imprese, gli enti locali e le ONG per sostenere
l'acquisto di prodotti realizzati con materie prime secondarie
 La gestione dei rifiuti circolare
‐ Le misure per aumentare la raccolta e il riciclaggio separati
‐ misure di prevenzione dei rifiuti
‐ Incentivi al riutilizzo
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Alcune misure per l’efficienza delle risorse e l’economia circolare nella legge 221/2015
 GPP (Green Public Procurement) uso obbligatorio dei "criteri ambientali
minimi" per acquisti pubblici relativi a dispositivi elettronici, illuminazione,
fornitura di carta, ristorazione, materiali da costruzione sostenibili per la
pulizia, etc / premialità per gli operatori dotati di EMAS o Ecolabel.
 Piano d'azione per Produzione e Consumo Sostenibili
 Schema volontario Made Green in Italy sulla base della positiva esperienza
del Programma Impronta ambientale italiano lanciato nel 2011, si sta
elaborando un sistema volontario nazionale, in linea con la
raccomandazione CE 2013/179 / UE (PEF) con l’obiettivo di aumentare la
competitività degli eco‐prodotti italiani sui mercati nazionali e
internazionali
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Alcune misure per l’efficienza delle risorse e l’economia circolare nella legge 221/2015
 Applicazione obbligatoria dei criteri minimi ambientali negli appalti
pubblici per le forniture di prodotti e servizi, che si applica al 100% del
valore della gara per l'acquisto di beni e servizi legati al settore
energetico e per almeno il 50% per gli altri acquisti
 I "criteri ambientali minimi", adottati con Decreto Ministeriale,
forniscono indicazioni generali per favorire l’integrazione delle
“considerazioni ambientali” negli acquisti pubblici
 Tra i CAM, sono stati adottati anche quelli specifici del settore tessile e
calzature che “premiano” anche l’utilizzo di fibre riciclate (i prodotti
devono contenere almeno il 30% in peso di fibre riciclate preconsumo
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 e/o post‐consumo).
Alcune considerazioni conclusive
 Necessità di un quadro regolatorio chiaro e stabile
 Visione di breve e di medio termine basata su una analisi approfondita del sistema italiano di produzione e consumo  Ruolo chiave dell’Innovazione
 Gestione circolare dei rifiuiti con obiettivi ambiziosi ma raggiungibili
 Infrastrutture ed impianti per ridurre disomogeneità dei territori e coprire l’intero ciclo dei materiali
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Alcune considerazioni conclusive
 Ambiente e Competitività  Interventi su tutta la catena del valore  Azioni COORDINATE e COERENTI fra loro
E’ soprattutto UNA SFIDA DI GOVERNANCE SOSTENIBILITA’ come RESPONSABILITA’ CONDIVISA 13
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
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