FV, il made in Italy alla conquista del Marocco - Corrente

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FV, il made in Italy alla conquista del Marocco - Corrente
FONTI RINNOVABILI ROMA 6 NOVEMBRE 2014
FV, il made in Italy alla conquista del Marocco
Progetto capeggiato da Kenergia (ma c’è anche Rse) per 50 MW annui con l’intera filiera italiana.
Investimento di 22 m.ni €. Simoni: “E’ solo l’inizio”
di C.M.
Per la prima volta, l'intera filiera italiana del fotovoltaico sbarca in Marocco con
l'obiettivo di creare un "Distretto industriale autoalimentato". Ma soprattutto di porre
le basi per l'insediamento nel Paese delle nostre Pmi attive nelle rinnovabili.
Il progetto, denominato "Solar Breeder", è coordinato da Kenergia (società dell'ex
vice presidente di assoRinnovabili Giovanni Simoni) e vede la partecipazione di
Brandoni Solare, Friem, Rse (società del Gse che porterà avanti anche un progetto
pilota sugli accumuli), Moroni & Partners, Raptech e Kenergia Sviluppo, che si
occuperà dell'attività O&M.
Giovanni Simoni
Viene quindi rappresentata l'intera catena del valore del fotovoltaico, che opererà in
partnership con la locale Societè d'Investissment Energetique (Sie). L'investimento
previsto è di oltre 22 milioni di euro, per il 35­40% a carico del partner marocchino.
"L'obiettivo è quello di partire con una produzione annua di 50 MW FV", sottolinea a
QE Simoni, a Casablanca per la firma dell'accordo, avvenuto ieri nel corso della
fiera "Photovoltaica" alla presenza del ministro dell'Energia marocchino Abdelkader
Amara, del ministro dell'Economia e delle Finanze Mohamed Boussaid, del Ceo del
Masen (l'organo pubblico preposto allo sviluppo del solare) e del direttore generale
dell'Onee (l'Enel locale).
"La sfida che abbiamo di fronte è quella di affrontare con le Pmi i nuovi mercati dell'energia rinnovabile ­ ha aggiunto
Simoni ­ e solo con uno sforzo coordinato e d'intesa con le istituzioni locali, sia pubbliche che private, si può raggiungere lo
scopo. L'accordo firmato oggi rappresenta solo il punto di partenza di un processo di intese e di investimenti che vedrà
coinvolte, oltre alle italiane che ci seguono, anche le banche locali, la Sie ed investitori privati".
Un ruolo importante è stato svolto anche da RES4MED, (l'associazione che promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili
nell'area mediterranea) che ha "aperto le porte" del Marocco al gruppo di Pmi italiane facilitando il contatto con le autorità
locali.
Simoni spiega che il piano governativo sulle Fer in Marocco prevede di arrivare a 2.000 MW a fine 2019. E che grazie alle
norme locali gli allacci alla rete dovrebbero essere disponibili "nei primi mesi del 2015 per quanto riguarda la media
tensione e nel 2° semestre 2015 per la bassa tensione".
Tra l'altro, proprio ieri l'a.d. dell'Enel, Francesco Starace, ha ricordato come il gruppo sia in gara per 800 MW eolici in
Marocco, auspicando la realizzazione del cavo Tunisia ­ Italia anche al fine di sfruttare al meglio le risorse dell'area
mediterranea (QE 5/11).
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