Prova Invalsi d`italiano classe prima N°2 - "Galileo Galilei"

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Prova Invalsi d`italiano classe prima N°2 - "Galileo Galilei"
VOLUME 1
PER LA PROVA
INVALSI
Unità 3
L’isola dell’immortalità
La leggenda
(Leggenda cinese)
Cognome
Nome
Classe
Data
DA DOVE È TRATTO?
Da Lascia che ti racconti.
DI CHE COSA PARLA?
Del desiderio e della ricerca
dell’immortalità.
COME NE PARLA?
Raccontando le vicende
di un imperatore cinese che
organizza un viaggio verso
l’isola dell’immortalità
di cui ha sentito parlare.
L’imperatore Che Huang-ti viveva in Cina alcuni secoli prima della venuta di Cristo. Aveva fatto costruire una reggia
molto sfarzosa. Qui vivevano le sue sette mogli, qui c’erano
le campane e i tamburi degli eserciti sconfitti e, cosa inverosimile, c’era un passaggio aereo che, al di sopra della Via
Lattea, permetteva all’imperatore di spostarsi da una costellazione all’altra.
Nella sua reggia c’erano trecentosessanta stanze collegate tra loro per mezzo di passaggi segreti in modo che gli dèi
immortali potevano entrare in contatto con lui senza essere disturbati
da presenze estranee.
Che Huang-ti ci teneva molto ai suoi personali rapporti con le divinità. Voleva diventare immortale come loro.
Decise perciò di convocare tutti i maghi della Cina. Arrivarono da
ogni parte: dai deserti del Nord e dalle montagne del Sud, dagli antri
dei fiumi impetuosi. Vennero a cavallo, vennero con carri tirati da
buoi dalle lunghe corna, vennero cavalcando elefanti e cammelli. Si
raccolsero alla porta d’oro dell’immenso palazzo. Quando venne l’ora,
l’imperatore salì sul passaggio aereo che lo metteva in comunicazione
col cielo e si guardò intorno. Al suo sguardo apparvero gli aspetti della natura e i misteri racchiusi nei mille e mille secoli trascorsi. Ma una
nuvola, certamente un drago, gli impedì come sempre di scoprire l’ultimo segreto della natura: quello dell’immortalità.
Allora l’imperatore diede l’ordine che la grande porta d’oro fosse
aperta e che i maghi fossero introdotti alla sua presenza. Ascoltò per
lunghi giorni i loro consigli.
Gli fu detto che sarebbe diventato immortale se fosse riuscito ad
entrare nell’acqua senza bagnarsi, oppure se avesse attraversato il fuoco senza bruciarsi. Qualcuno gli disse che poteva carpire l’immortalità se fosse stato capace di sollevare il suo corpo al di sopra delle nuvole e dei vapori.
Un vecchio mago che abitava in riva al mare gli disse che esisteva
un’isola dove vivevano gli immortali, gli unici a conoscere i segreti
della vita eterna. Solo i fanciulli potevano raggiungere quell’isola magica. Il grande imperatore congedò allora i maghi e si ritirò nelle sue
stanze per pensare.
Decise il grande viaggio verso l’isola dell’Immortalità: fece cercare
in tutto il regno i fanciulli più belli e più forti, strappandoli all’affetto
delle madri; fece costruire centinaia di imbarcazioni lunghe e strette.
Quando arrivò il giorno della partenza, Che Huang-ti salì sulla torre
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più alta e guardò la flotta allontanarsi dal porto. Vide l’immensità
dell’oceano e le barche che cercavano venti favorevoli. Vide sulle
spiagge tutto il popolo che pregava per la riuscita dell’impresa e si
sentì contento.
Intanto sulle barche i ragazzi non ebbero neppure il tempo di piangere la patria che lasciavano; le insidie dell’oceano richiesero subito
tutta la loro attenzione e tutta la loro forza. Dovettero evitare i banchi
di sabbia semisommersi, le secche rocciose che si protendevano verso
oriente, il turbinìo delle correnti che sembrava volerli trascinare con sé
in gorghi spaventosi.
Per giorni e settimane affrontarono uragani, terribili tempeste, animali mai visti. Le balene blu travolsero alcune barche seminando la
morte tra gli equipaggi. La gigantesca piovra con i lunghi tentacoli
trascinò verso la sua dimora sottomarina molti di loro. Gli squali giganti, urtando con le pinne le fragili barche, ne perforarono le chiglie
facendole affondare. Ma gli ordini dell’imperatore non potevano venir
trasgrediti. Bisognava andare avanti.
La navigazione continuò tra mille e mille disagi. L’acqua e il riso
cominciavano a mancare; i più deboli morivano e il loro cadavere veniva usato per tenere lontano gli squali.
Poi finalmente l’incontro con il Kiao, il grande pesce che con il suo
corpo occupava tutta la distesa oceanica.
Le prue delle imbarcazioni non riuscirono a superare l’ostacolo.
I giovani supplicarono il pesce sacro di lasciarli passare. L’animale
non si mosse e miracolosamente si mise a parlare:
– Oltre il mio corpo c’è l’isola dell’immortalità. Ma nessuno può
arrivarci senza un ordine degli dèi.
La spedizione fu costretta a prendere la via del ritorno.
Dopo altri terribili giorni di navigazione i superstiti rientrarono nel
grande porto della città di Che Huang-ti. Il racconto di quanto avevano
visto e udito non fermò l’imperatore, che decise di tentare lui stesso la
difficile impresa: avrebbe ucciso il pesce sacro.
Si diresse allora alla montagna più alta del suo regno: di lassù avrebbe potuto vedere il Kiao.
Salì le rocce una dopo l’altra; quando finalmente arrivò sulla cima
altissima, lontano all’orizzonte apparve il sole. Tra i primi raggi di
luce brillò il grande pesce, difensore dell’isola dell’Immortalità.
Intorno tutto era silenzio; Che Huang-ti tese l’arco, scelse la freccia
più robusta e la lasciò partire verso le acque lontane.
La freccia sibilò nel cielo. Rabbrividirono i sudditi, gli alberi delle
foreste, gli avvoltoi, i pesci. La saetta colpì a morte il grande pesce.
Ma nello stesso istante anche l’imperatore moriva. Gli dèi avevano
punito la sua audacia: il segreto dell’immortalità era da sempre custodito nei mari più lontani ed era inaccessibile.
da Lascia che ti racconti, a cura di M.R. D’Aniello, Napoli 1984
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1. A che cosa servivano i passaggi segreti nella reggia?
A. Per garantire una fuga sicura in caso di invasione dei nemici.
B. Per spostarsi più velocemente da una stanza all’altra.
C. Per permettere all’imperatore di incontrare ognuna delle sue mogli senza che le altre lo vedano.
D. Per permettere all’imperatore di entrare in contatto con le divinità.
2. Ricopia la frase del testo che avvalora ciascuna delle seguenti affermazioni:
A. L’imperatore era un terribile guerriero.
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B. Le soluzioni proposte dai maghi sono molte e varie.
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3. Perché il popolo, al momento della partenza delle navi verso l’isola, pregava per la riuscita
dell’impresa (riga 43)?
A. Perché voleva che il suo imperatore divenisse immortale.
B. Perché era preoccupato per la sorte dei fanciulli.
C. Perché era una consuetudine affidare agli dei chi partiva per mare.
D. Perché era un popolo molto religioso.
4. Perché l’imperatore si sentì contento (righe 43-44)?
A. Perché pensava che la preghiera di molte persone sarebbe stata ascoltata.
B. Perché dal suo luogo di osservazione, sulla torre più alta, si sentiva potente.
C. Perché pensava che il popolo pregasse per la sua immortalità.
D. Perché era convinto della riuscita dell’impresa.
5. Qual è la durata degli eventi narrati nella leggenda?
A. Alcuni giorni.
B. Diverse settimane.
C. Alcuni secoli.
D. Alcune ore.
6. Individua la frase che dà un’informazione geografica errata sul regno di Che Huang-ti:
A. è bagnato da un mare privo di pericoli.
B. è attraversato da fiumi impetuosi.
C. è ricco di catene montuose.
D. è bagnato da un oceano ricco di insidie.
7. Alla riga 35, il verbo congedò, può essere sostituito con:
A. scacciò.
B. salutò.
C. allontanò.
D. rimproverò.
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8. Nella frase L’acqua e il riso cominciavano a mancare; i più deboli morivano e il loro cadavere usato
per tenere lontano gli squali (righe 58-60), il punto e virgola può essere sostituito con:
A. ma.
B. infatti.
C. di conseguenza.
D. anche se.
9. Nella stessa frase, che cosa significa che il loro cadavere era usato per tenere lontano gli squali?
A. Che gli squali erano spaventati alla vista dei cadaveri.
B. Che i cadaveri venivano gettati in pasto agli squali.
C. Che il cattivo odore dei cadaveri allontanava gli squali.
D. Che gli squali non si nutrono di cadaveri.
10. L’espressione di lassù (riga 73) può essere sostituita con:
A. da quel luogo elevato.
B. in quel luogo elevato.
C. su quel luogo elevato.
D. proveniente da quel luogo elevato.
11. I maghi dicono all’imperatore che (righe 27-28):
A. se fosse diventato immortale, sarebbe riuscito a entrare nell’acqua senza bagnarsi.
B. se anche fosse riuscito a entrare nell’acqua senza bagnarsi, non sarebbe diventato immortale.
C. per diventare immortale avrebbe dovuto entrare nell’acqua senza bagnarsi.
D. per entrare nell’acqua senza bagnarsi avrebbe dovuto diventare immortale.
12. Quale espressione puoi usare per collegare le due frasi: Ma nello stesso istante l’imperatore moriva – Gli dei avevano punito la sua audacia (righe 82-83)?
A. Perché.
B. Affinché.
C. Quando.
D. Dopo che.
13. Nella frase Ma una nuvola, certamente un drago, gli impedì come sempre di scoprire l’ultimo segreto
della natura (righe 21-23), l’espressione come sempre fa capire:
A. che le nuvole a forma di drago erano le più ostili.
B. che il cielo in quei luoghi era sempre nuvoloso.
C. che non era la prima volta che l’imperatore cercava di scoprire il segreto dell’immortalità.
D. che era una cosa abituale, per l’imperatore, essere ostacolato dagli elementi della natura.
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14. Tenendo conto di tutta la leggenda, quale frase descrive meglio l’imperatore?
A. Era un uomo che non si accontentava di ciò che possedeva e voleva essere come una divinità.
B. Era un uomo che per ottenere ricchezze e onori era disposto a sacrificare i suoi sudditi.
C. Era un uomo rispettoso della volontà degli dèi e amato dal suo popolo.
D. Era un uomo che non si curava degli dèi e del loro volere.
15. Quale, tra le seguenti frasi, riassume il messaggio trasmesso dalla leggenda?
A. Per raggiungere un obiettivo bisogna essere disposti ad affrontare molte difficoltà.
B. Vi sono dei limiti che l’uomo non può superare.
C. Il destino punisce sempre le persone troppo coraggiose.
D. Non si devono uccidere gli animali sacri.
Quesiti di Grammatica
1B. Nella frase che decise di tentare lui stesso la difficile impresa (righe 71-72), che è:
A. pronome interrogativo.
B. congiunzione.
C. pronome esclamativo.
D. pronome relativo.
2B. In quale tra le seguenti espressioni non è presente un verbo fraseologico?
A. Cominciavano a mancare.
B. Non riuscirono a superare.
C. Nessuno può arrivarci.
D. Fu costretta a prendere.
3B. Avrebbe ucciso (riga 72) è:
A. indicativo passato prossimo attivo.
B. condizionale presente passivo.
C. congiuntivo trapassato attivo.
D. condizionale passato attivo.
4B. Nella frase per tenere lontano gli squali (riga 60), lontano è:
A. avverbio.
B. aggettivo.
C. pronome.
D. locuzione avverbiale.
5B. La parola semisommersi è composta da:
A. nome + nome.
B. aggettivo + nome.
C. nome + aggettivo.
D. prefissoide + aggettivo.
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6B. Qual è il plurale di un vecchio mago?
A. Due vecchi maghi.
B. Vecchi magi.
C. Dei vecchi maghi.
D. Vecci maghi.
7B. Alla riga 33, l’espressione gli unici a conoscere i segreti può essere sostituita con:
A. gli unici per conoscere i segreti.
B. gli unici che conoscessero i segreti.
C. gli unici segreti conosciuti.
D. gli unici che avrebbero conosciuto i segreti.
8B. Nella frase la saetta colpì a morte il grande pesce (riga 81), a morte indica:
A. la modalità con cui viene scagliata la freccia.
B. la conseguenza del colpo.
C. lo scopo del colpo.
D. la modalità con cui il colpo è ricevuto.
9B. In quale frase i segni di punteggiatura sono usati correttamente?
A. I giovani affrontarono per giorni e settimane uragani, terribili, tempeste, animali, mai visti.
B. I giovani, affrontarono per giorni e settimane, uragani terribili, tempeste, animali, mai visti.
C. I giovani affrontarono per giorni e settimane, uragani, terribili tempeste, animali, mai visti.
D. I giovani affrontarono, per giorni e settimane, uragani, terribili tempeste, animali mai visti.
10B. A che cosa o a chi si riferisce l’aggettivo loro alla riga 47?
A. Ai ragazzi.
B. Alle insidie dell’oceano.
C. Alle barche.
D. All’attenzione e alla forza.
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