Marzo - Istituto Santa Famiglia Rimini

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Marzo - Istituto Santa Famiglia Rimini
ISTITUTO SANTA FAMIGLIA
GRUPPO DI RIMINI
Beato Timoteo
Foglio di collegamento
Giaccardo
Marzo 2017
Intenzione mensile
Maestro divino, che io conosca come sia ben poco ciò che è terreno; quanto grande invece
ciò che è celeste; quanto breve ciò che è temporale; quanto durevole, invece, ciò che è
eterno. Concedimi di prevenire la morte, temere il giudizio, scampare dall’inferno, ottenere
il paradiso. Accetta, o Signore, tutta la mia libertà; prendi la mia memoria, la mia
intelligenza, la mia volontà. Tutto quello che ho e posseggo me lo hai dato Tu; io te lo
restituisco, perché la tua volontà lo governi. Dammi solo il tuo amore e la tua grazia: io
sarò ricco e non desidererò altro (Alberione, Brevi Meditazioni per ogni giorno dell'anno, 3 e
12).
RICORRENZE NEL MESE
03/03/1990
Fr. Borello viene proclamato venerabile;
08/03/1916
Nasce a Mango(Cuneo) Fr. Andrea M.Borello;
11/03/1988
Approvazione Pontificia “Cooperatori Paolini”
15/03/1953 App.ne Pontificia “Istituto Figlie di San Paolo”;
19/03
Solennità di San Giuseppe sposo della B.V. Maria;
19/03/1993 App.ne Pontificia “Istituto Santa Famiglia”;
24/03/1987
Ritorno alla Casa del Padre di suor Maria Scolastica
Rivata, prima Madre delle Pie Discepole;
25/03
Solennità dell’Annunciazione del Signore, titolare
dell’Istituto Maria SS. Annunziata;
28/03/1988 Il servo di Dio Maggiorino Vigolungo viene
proclamato
venerabile;
Compleanni
02 Don Roberto Roveran
13 Pirrottina Graziella
27 Berlini Daniela
Ordinazioni Sacerdotali
24 Don Celso Godilano SSP
Battesimi
22 Pirrottina Graziella Brunelli Massimo
APPUNTAMENTI
Sabato 11
Adorazione Eucaristica comunitaria presso la Chiesa
della Colonnella (ore 21,15-22,15).
Domenica 19
Ritiro presso il Santuario Mariano di San Luca a Bologna
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ORE 09,00- 09,30 ACCOGLIENZA; ORE 09,30-10,00 RECITA PREGHIERE E LODI;
ORE 10,00- 10,50 MEDITAZIONE GUIDATA DA DON LINO PIVA;ORE 10,50-11,10 PAUSA CAFFE';
ORE 11,10- 11,50 CONDIVISIONE; ORE 12,00 – 12,50 CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN BASILICA;
ORE 13,00-14,30 PRANZO AL SACCO ;ORE 15,00-16,00 ADORAZIONE EUCARISTICA, ROSARIO
SALUTI E COMMIATO.
Domenica 26: (Dalle 8,30 alle 19)
Il nostro Gruppo è in Missione Eucaristica con la giornata di Adorazione
presso La Chiesa S. Onofrio in via Bonsi 18. Ore 8,30 S.Messa seguita da
Adorazione silenziosa. Ore 18,30 Vespri.
Con lo sguardo fisso su Gesù, per riconoscerci figli amati del Padre
e per abitare il mondo come missionari della Sua Misericordia.
INCONTRO DI FORMAZIONE
(sul 2° capitolo di Amoris Laetitia) in data da stabilire.
San Giuseppe e l'Amoris Laetitia
Tratto dall'articolo del Prof. Paolo Antoci di Ragusa.
L'articolo intero è presente nel sito del Santuario di San
Giuseppe in Spicello
(https://www.sangiuseppespicello.it/il-santuario/lenotizie/784-san-giuseppe-e-l-amoris-laetitia.html).
... L’ Amoris laetitia, in realtà, ci “nasconde” un tesoro
giosefologico, riguardante cioè la teologia di san Giuseppe,
e giuseppino, cioè inerente alla spiritualità in onore al
santo, utile per trarre diversi spunti teologico-pastorali
sull’amore, il matrimonio e la famiglia.
Pensiamo a san Giuseppe, per esempio, quando papa Francesco
afferma che “nell’amore i silenzi sono spesso più eloquenti
delle parole” (AL 12) o quando parla del tirocinio o
dell’ascesi del dialogo (AL 136-141); come non pensare
allora all’uomo silente che in realtà fu l’uomo della grande
Parola? “I Vangeli non annotano alcuna parola detta da lui.
Ma il silenzio di Giuseppe ha una speciale eloquenza: grazie
ad esso si può leggere pienamente la verità contenuta nel
giudizio che di lui dà il Vangelo: il «giusto»” (RC 17).
Pensiamo a san Giuseppe quando il papa annota le bellissime
riflessioni sull’amore nel matrimonio, fatto di pazienza, di
benevolenza, di amabilità, fatto di atteggiamenti di
totalità, di gioia e bellezza (AL 89-164); come non pensare
quindi all’uomo giusto e obbediente, al servo saggio e
fedele?
Pensiamo a san Giuseppe quando il papa si sofferma
sull’importanza del padre nella famiglia (AL 175-177); come
non pensare anche e soprattutto al padre di Gesù? “La sua
paternità si è espressa concretamente «nell'aver fatto della
sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero
dell'incarnazione e alla missione redentrice che vi è
congiunta; nell'aver usato dell'autorità legale, che a lui
spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sé,
della sua vita, del suo lavoro; nell'aver convertito la sua
umana vocazione all'amore domestico nella sovrumana
oblazione di sé, del suo cuore e di ogni capacità nell'amore
posto a servizio del Messia germinato nella sua casa»”
(RC 8).
Pensiamo a san Giuseppe quando il papa parla della tenerezza
come virtù “ignorata in questi tempi di relazioni frenetiche
e superficiali” (AL 28); come non pensare al custode di Gesù
che di tenerezza ne ha da “vendere”? “Poiché l'amore
«paterno» di Giuseppe non poteva non influire sull'amore
«filiale» di Gesù e, viceversa, l'amore «filiale» di Gesù
non poteva non influire sull'amore «paterno» di Giuseppe,
come inoltrarsi nelle profondità di questa singolarissima
relazione? Le anime più sensibili agli impulsi dell'amore
divino vedono a ragione in Giuseppe un luminoso esempio di
vita interiore” (RC 27).
Pensiamo a san Giuseppe quando bisogna rafforzare
l’educazione dei figli (AL 259-290); come non pensare dunque
al Capo della Santa Famiglia?
Pensiamo a san Giuseppe quando papa Francesco presenta la
verginità, un’altra forma d’amore in netta relazione col
sacramento del matrimonio (AL 158-162); come non pensare
quindi al Casto Sposo di Maria, Custode dei vergini? “Nella
liturgia Maria è celebrata come «unita a Giuseppe, uomo
giusto, da un vincolo di amore sponsale e verginale».
Si tratta, infatti, di due amori che rappresentano
congiuntamente il mistero della Chiesa, vergine e sposa, la
quale trova nel matrimonio di Maria e Giuseppe il suo
simbolo. «La verginità e il celibato per il Regno di Dio non
solo non contraddicono alla dignità del matrimonio, ma la
presuppongono e la confermano. Il matrimonio e la verginità
sono i due modi di esprimere e di vivere l'unico mistero
dell'alleanza di Dio col suo popolo», che è comunione di
amore tra Dio e gli uomini. Mediante il sacrificio totale di
sé Giuseppe esprime il suo generoso amore verso la Madre di
Dio, facendole «dono sponsale di sé». Pur deciso a ritirarsi
per non ostacolare il piano di Dio che si stava realizzando
in lei, egli per espresso ordine angelico la trattiene con
sé e ne rispetta l'esclusiva appartenenza a Dio” (RC 20).
Pensiamo a san Giuseppe quando “il benessere fisico e la
serenità della famiglia” è garantito anche dal lavoro (AL
23); come non pensare al Santo Carpentiere di Nazareth? “Il
lavoro umano e, in particolare, il lavoro manuale trovano
nel Vangelo un accento speciale. Insieme all'umanità del
Figlio di Dio esso è stato accolto nel mistero
dell'Incarnazione, come anche è stato in particolare modo
redento. Grazie al banco di lavoro presso il quale
esercitava il suo mestiere insieme con Gesù, Giuseppe
avvicinò il lavoro umano al mistero della Redenzione”(RC22).
Pensiamo a san Giuseppe quando bisognerebbe annunciare oggi
il “Vangelo della famiglia” (AL 200-201) e quando dovremmo
rafforzare la spiritualità coniugale e familiare (AL 313325); come non pensare a colui che la Chiesa invoca come
“Decoro della vita domestica”?
Per ulteriori
informazioni: Antonella e Sergio Cell. 3287213953
www.istitutosantafamigliarimini.it
www.istsantafamiglia.com