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Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione La contrattazione formale e relazionale a supporto dei processi di esternalizzazione dei servizi pubblici locali Mariafrancesca Sicilia Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico, Università Luigi Bocconi, Milano Sommario: 1. Introduzione. 2. Approccio formale e relazionale all’esternalizzazione dei servizi. 3. Obiettivi e metodo di indagine. 4. L’esternalizzazione dei servizi di igiene urbana e del servizio di assistenza domiciliare per anziani. 5. La contrattazione formale e relazionale come due meccanismi complementari. 6. Conclusioni. 7. Bibliografia. A partire dall’inizio degli anni ‘80 si è assistito ad una rapida diffusione dei processi di esternalizzazione dei servizi pubblici. L’obiettivo del presente lavoro è investigare come gli enti locali esercitano la loro funzione di “acquirenti” di servizi pubblici tramite meccanismi di contrattazione formale e relazionale. Lo studio è stato condotto tramite un’analisi di casi multipli. I risultati che emergono supportano l’idea che l’approccio formale e l’approccio relazionale alla contrattazione sono complementari, seppure esista un certo livello di varianza tra i casi, che sembra essere giustificata da fattori legati alle caratteristiche dei servizi esternalizzati (misurabilità e programmabilità), all’interesse del fornitore a costruirsi una buona reputazione, alla natura del fornitore, alla durata della relazione, alla distribuzione delle informazioni e delle responsabilità tra i contraenti. Since the early Eighties the contracting out for the delivery of public services has been increasing in different countries. The aim of this paper is to analyze how Local Authorities carry out their purchaser function through formal and relational contracting. The research is carried out by a cross case analysis. Results show that formal and relational contracting are complementary, although a certain degree of variance seems to emerge between the cases analyzed. The governance system appear to be affected by public service characteristics (measurability and programmability), the provider’s search for reputation, the nature of the provider, the length of the contractual relationship, the distribution of information and responsibility between governments and their contractors. Parole chiave: esternalizzazione – servizi pubblici – contrattazione formale – contrattazione relazionale Key words: public service outsourcing – formal contracting – relational contracting 233 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi 1. Introduzione In molti Paesi, soprattutto in quelli occidentali, la gestione dei servizi pubblici è interessata, da alcuni decenni, da ripensamenti e innovazioni (Hood 1991, 1995; Ferlie et al. 1996, OECD, 2005; West, 2005; Davis, 2007; Grossi, Reichard, 2008; Brown, Potosky, 2003; Warner, Bel, 2008). I cambiamenti in atto scaturiscono dalle critiche all’efficienza e all’efficacia dell’intervento diretto delle aziende pubbliche nella produzione dei servizi. A partire dall’inizio degli anni ‘80 si è assistito ad una rapida diffusione di processi di esternalizzazione dei servizi. Ciò ha comportato la crescente distinzione fra responsabilità per lo svolgimento della funzione pubblica, che permane in capo all’amministrazione pubblica, e responsabilità per l’erogazione del servizio, che viene trasferita a soggetti esterni (Borgonovi, 2000). Osborne e Gabler (1992) a riguardo parlano di “steering not rowing”, proprio a sottolineare che le amministrazioni pubbliche sono chiamate a svolgere un ruolo di governo strategico e di definizione delle politiche, liberandosi progressivamente della gestione operativa dei servizi. Gli studi condotti sino ad oggi sul tema hanno approfondito soprattutto le ragioni sottese alla scelta di esternalizzare i servizi (Donahue, 1989; Savas, 1987; Sclar, 2000), evidenziandone i vantaggi (diminuzione dei costi, incremento dell’efficienza, della qualità, della flessibilità, miglioramento delle performance complessive, ampliamento dell’offerta) e gli svantaggi (incremento dei costi di transazione, riduzione della qualità dei servizi, perdita di controllo sugli output). Minore attenzione è stata dedicata alle caratteristiche dei meccanismi adottati per la gestione dell’esternalizzazione. Riguardo a ciò, gli studiosi di contracting out hanno evidenziato la necessità di limitare la perdita di controllo sulle attività di produzione enucleate dalla struttura organizzativa aziendale (Milward et al. 1993) e di qualificare l’attività di acquisto dell’azienda pubblica come “smart e prudent” (Kettl, 1993; Fossett et al. 2000), proprio per evitare che i fornitori di servizi si comportino in modo opportunistico. Lo scopo del presente lavoro è investigare quale tipologia di contrattazione gli enti locali impiegano per esercitare la loro funzione di “acquirenti” di servizi pubblici nell’ambito dei processi di esternalizzazione. A tal fine nel paragrafo 2 è presentato il framework sviluppato da MacNeil (1978, 1985), che identifica due tipi di contrattazione: la contrattazione formale e quella relazionale. Il metodo di analisi è approfondito nel paragrafo 3, mentre i risultati sono presentati e discussi nei paragrafi 4 e 5. Infine il paragrafo 6 trae alcune considerazioni conclusive. 2. Approccio formale e relazionale all’esternalizzazione dei servizi MacNeil (1978; 1985) individua due modelli per la gestione delle relazioni che derivano da processi di esternalizzazione dei servizi: il modello formale Azienda Pubblica 2.2010 234 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione e il modello relazionale. Ognuno dei suddetti modelli si basa su assunzioni differenti circa le relazioni tra i due soggetti coinvolti nello scambio. L’approccio formale prevede una situazione di conflitto tra le controparti con la conseguenza che la preoccupazione di chi esternalizza il servizio (principale) diventa il contenimento dei comportamenti opportunistici (1) dell’agente. Questo approccio si colloca nel solco della teoria dell’agenzia (Jensen, Meckling, 1976; McAfee, McMillan, 1986): l’agente che agisce per conto del principale non necessariamente condivide le sue stesse finalità e può utilizzare i propri margini di discrezionalità per massimizzare i propri interessi. Tali comportamenti opportunistici derivano dall’esistenza di asimmetrie informative (Alchian, Demsetz, 1972; Eisenhardt, 1989a; Jensen, Meckling, 1976) e dipendono da fattori di contesto come le caratteristiche dei servizi in termini di specificità degli investimenti e grado di misurabilità (Williamson, 1981; Eisenhardt, 1989a). I sostenitori dell’approccio formale suggeriscono (Wesemann, 1981; Marlin, 1984; Savas, 1987; Kettl, 1993; Lavery, 1999; Romzek, Johnston, 2002; Hefetz, Warmer, 2004; Van Slyke, 2007) le seguenti prassi per contenere l’emersione di comportamenti opportunistici: (i) elaborazione di precisi e dettagliati contratti, (ii) controllo delle performance, (ii) ricorso a meccanismi legali sanzionatori, (iv) limitazione della discrezionalità del fornitore. La completezza dei contratti risulta una questione dibattuta in letteratura in merito a due dimensioni: la possibilità e l’opportunità di elaborare dei contratti completi e gli aspetti che determinano la completezza dei contratti stessi. Per quanto riguarda il primo punto alcuni autori rilevano che raramente è possibile riscontrare contratti completi (Bernheim, Whinston, 1998) data la razionalità limitata degli agenti economici. Con riferimento ai contenuti, Lou (2002) individua due dimensioni rilevanti per la completezza del contratto: l’adattabilità ai cambiamenti e la specificazione dei termini. La prima caratteristica fa riferimento alla necessità di contenere la discrezionalità futura del fornitore definendo ex ante come agire nel caso si dovessero presentare degli eventi la cui manifestazione non è certa. La seconda dimensione riguarda il livello di dettaglio e precisione con cui sono definiti i termini del contratto. In particolare, si fa riferimento alla chiara definizione di ciò che si attende dalla controparte e delle modalità tramite cui procedere alla valutazione delle performance realizzate (Wesemann, 1981; Marlin 1984; O’Looney, 1998; Savas, 2000; Romzek, Johnston, 2005; Brown et al., 2007). Un alto livello di specificazione risponde a due finalità: da un lato chiarisce al soggetto chiamato a fornire il servizio le attese circa le prestazioni da offrire, dall’altro supporta l’attività di controllo dell’azienda pubblica (Fernandez, 2007). Il contenuto dei contratti può essere definito in termini di obiettivi di 1 Un comportamento opportunistico si manifesta quando, nell’ambito di una relazione, un soggetto, al fine di massimizzare il proprio interesse personale, sfrutta la vulnerabilità della propria controparte (Williamson, 1985). 235 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi performance che il fornitore deve perseguire o delle specifiche modalità cui il fornitore deve attenersi nello svolgimento delle attività richieste. Nel primo caso si parla di performance contracting, mentre nel secondo caso di regulatory o conventional contracting (Donahue, 1989; Behn, Kant, 1999). Strettamente connesso al livello di specificazione del contenuto del contratto è il tema del controllo delle performance realizzate dal gestore del servizio esternalizzato. Lo sviluppo di un sistema di controllo delle performance è considerato fondamentale per il successo del contracting out. Infatti, l’assenza di un attento e definito sistema di controllo sembra determinare un maggiore livello di contracting back, ovvero di ritorno alla gestione diretta dei servizi da parte delle amministrazioni pubbliche (Hefetz e Warner, 2004). Un altro elemento critico nell’approccio formale è il ricorso a meccanismi legali nel caso non venga ottemperato quanto previsto nel contratto. Rientrano in questa fattispecie l’applicazione di sanzioni pecuniarie e l’opportunità di rescindere il contratto. In contrasto, l’approccio relazionale prevede che tra le parti coinvolte in una relazione di scambio non vi sia contrapposizione, ma allineamento degli interessi secondo la teoria della stewardship (2) (Davis et al., 1997; Van Slyke, 2007). Si tratta di un approccio che enfatizza la flessibilità, il confronto e l’utilizzo di meccanismi non legali per risolvere eventuali conflitti. Esso si fonda sull’assunto che risultati migliori possono essere raggiunti se le parti collaborano per individuare le soluzioni a eventuali problemi, comunicano tra di loro frequentemente e rafforzano la fiducia reciproca. Le comunicazioni frequenti e la collaborazione sono considerate un elemento fondamentale per poter adattare l’originario contratto ai cambiamenti che intervengono durante la gestione. La fiducia ha una connotazione sociologica, in quanto è un elemento che affonda le sue radici nelle specificità della relazione di scambio. Essa può essere definita come la convinzione che in una situazione a rischio un altro soggetto si comporterà in linea con quanto atteso (Luhumann, 1979). Pertanto, la definizione di fiducia riguarda aspettative positive sul comportamento altrui (Gambetta, 1988). Dagli studi condotti la fiducia ha effetti positivi sui processi di esternalizzazione in quanto da una parte esercita un ruolo di deterrente rispetto a comportamenti opportunistici e dall’altra riduce i costi di transazione, ovvero i costi legati all’implementazione di meccanismi di controllo (Arrow 1974; MacNeil 1980; Williamson 1985; Zaheer, Venkatraman 1995; Bennett, Ferlie 1996; Sclar 2000). Tradizionalmente la contrattazione formale e la contrattazione relazionale sono stati considerati come meccanismi sostitutivi. Secondo questa prospettiva l’utilizzo di uno dei due meccanismi inibirebbe l’utilità dell’altro (Larson, 1992; Gulati, 1995; Dyer, Singh, 1998; Macaulay, 1963; Poppo, Zenger, 2002). L’esistenza di un rapporto sostitutivo tra i contratti 2 La teoria della stewardship “defines situations in which managers are not motivated by individual goals, but rather are stewards whose motives are aligned with the objectives of their principals” (Davis et al., 1997: 21). Azienda Pubblica 2.2010 236 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione formali e la contrattazione relazionale è da attribuire secondo alcuni autori (Macaulay, 1963; Ghoshal, Moran, 1996; Bernheim e Whinston, 1998) alla convinzione che il ricorso ai primi può avere degli effetti negativi sulla nascita e lo sviluppo di atteggiamenti cooperativi. I contratti formali e i relativi meccanismi di controllo e monitoraggio, venendo percepiti come segnali di sfiducia, possono ostacolare comportamenti collaborativi. Macaulay (1963) evidenzia che alcune aziende non adottano consapevolmente contratti eccessivamente dettagliati, poiché ostacolano lo sviluppo di un rapporto cooperativo. Bernheim e Whinston (1998), invece, sottolineano che è preferibile elaborare dei contratti quanto più possibile incompleti qualora vi siano dei termini non ben specificabili, in modo da lasciare ad aggiustamenti successivi la declinazione di ciò che è poco definibile ex ante. Secondo Carson et al. (2006) la contrattazione formale e relazionale non sono dei semplici sostituti. Dal loro studio emerge che ognuna delle due forme è adatta a controllare fattori differenti tra quelli individuati come cause di comportamenti opportunistici. In particolare, il contratto formale sembra essere uno strumento più adatto nei casi ad elevata ambiguità (ovvero quando esistono difficoltà nella lettura ed interpretazione degli eventi presenti e passati), mentre il contratto relazionale nei casi ad elevata volatilità (ovvero di incertezza rispetto al futuro). Accanto alla letteratura che considera la contrattazione formale e quella relazionale come sostitutivi, vi sono autori che sostengono la loro complementarietà, poiché ritengono che l’adozione congiunta delle due logiche contrattuali sia più efficace per contenere i comportamenti opportunistici e migliorare la performance complessiva. Il rapporto relazionale è considerato complementare al contratto formale in quanto capace di compensarne alcuni limiti. In particolare, il contratto formale si caratterizza per la specificazione dei termini dello scambio e dei meccanismi di controllo, ma non garantisce cooperazione, mutualismo e continuità nel momento in cui sorgono conflitti (MacNeil, 1978). La contrattazione relazionale potrebbe intervenire proprio a controbilanciare questi aspetti. Essa, da una parte, può conferire stabilità e flessibilità al rapporto e, dall’altra, può favorire l’elaborazione di contratti più completi, facendo leva sullo scambio e la condivisione di informazioni tra le parti (Sitkin, 1992; Lorenz, 1999; Poppo, Zenger, 2002). 3. Obiettivi e metodo di indagine Il processo di esternalizzazione nel nostro Paese si configura come un fenomeno diffuso. Come dimostrano i dati di un’indagine (3) condotta dal Dipartimento della funzione pubblica (2005) il 61% del totale degli enti oggetto di studio entro il 2003 aveva affidato lo svolgimento di almeno 3 L’indagine è stata condotta presso un campione rappresentativo di amministrazioni pubbliche con più di 150 dipendenti. Sono state coinvolte 1.035 amministrazioni facenti parte del livello centrale, regionale e locale. 237 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi un’attività ad un altro soggetto. (4) Data la rilevanza del fenomeno sembra rilevante interrogarsi sui meccanismi utilizzati da parte delle amministrazioni pubbliche per gestire la funzione di committenza nell’ambito dei processi di esternalizzazione. Più in dettaglio, si intende investigare se e quando le aziende pubbliche impiegano la contrattazione formale e quella relazionale. L’analisi consente anche di contribuire al dibattito circa la relazione (di complementarietà o di sostituzione) tra contrattazione formale e relazionale. Al fine di rispondere all’interrogativo di ricerca si è proceduto tramite un’analisi di casi multipli, nella formulazione prospettata da Eisenhardt (1989b) e Yin (1994). (5) La ricerca effettuata attraverso lo studio dei casi agevola la connessione tra teoria ed evidenza empirica ed è indicata per esplorare fenomeni contemporanei (Yin, 1994), realtà non troppo lontane nel tempo che possono essere analizzate sia attraverso l’analisi documentale sia attraverso questionari ed interviste con gli attori (Grandori, 1996). La ricerca è stata sviluppata tramite l’analisi di tre realtà comunali. Si è deciso di scegliere il livello locale in quanto gli enti locali appaiono le amministrazioni più attive nell’esternalizzazione dei servizi, soprattutto di quelli finali (Dipartimento della funzione pubblica, 2005). Per ogni comune è stata analizzata la presenza della contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione dei servizi di igiene urbana e del servizio di assistenza domiciliare per anziani. Sono stati scelti i suddetti servizi al fine di tenere sotto controllo alcune variabili che possono impattare, secondo Brown e Potosky (2003), sulla possibilità di scrivere contratti dettagliati e di controllare le prestazioni del fornitore dei servizi: il livello di misurabilità e programmabilità. In particolare, i servizi di igiene urbana presentano un elevato livello di programmabilità e misurabilità, mentre i servizi sociali un basso livello. Inoltre, dall’indagine condotta dal Dipartimento della funzione pubblica (2005) risulta che i comuni hanno esternalizzato soprattutto i servizi di igiene e i servizi socio-assistenziali. I comuni oggetto di studio sono stati selezionati attraverso un processo articolato in due fasi (Patton, 2002; Flick, 2002). Innanzitutto, gli enti nel corso del 2006-2007 dovevano avere esternalizzato sia i servizi di igiene urbana sia il servizio di assistenza domiciliare a soggetti privati o non profit. Inoltre, al fine di neutralizzare l’impatto di alcune variabili ambientali (Powell, 1985), sono stati scelti enti simili rispetto alla dimensione (25.000 - 40.000 abitanti) e rispetto al contesto normativo ed istituzionale (Regione 4 È da sottolineare che il concetto di esternalizzazione utilizzato nell’indagine non corrisponde a quello usato nell’ambito di questo lavoro. Infatti, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha inteso per esternalizzazione quei fenomeni che coinvolgono nella produzione dei servizi imprese private, imprese sotto controllo pubblico, altre istituzioni pubbliche, istituzioni non profit private e anche pubbliche o sotto controllo pubblico. L’operazionalizzazione di esternalizzazione adottata nel presente lavoro non include i casi in cui il fornitore è sotto il controllo pubblico in quanto, essendoci una coincidenza tra il soggetto economico del titolare e del fornitore dei servizi, non si configura la separazione tra funzione di produzione e titolarità (Savas, 1987; Longo, 2001; Borgonovi, 2000). 5 In questa sede lo studio dei casi è inteso come metodologia di ricerca in contrapposizione all’utilizzo dei casi con finalità prevalentemente didattiche. Azienda Pubblica 2.2010 238 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Lombardia). I comuni sono stati individuati a seguito di una breve indagine effettuata tramite intervista telefonica volta ad investigare le modalità di gestione dei servizi su cui il presente lavoro si focalizza. Le domande sono state rivolte al responsabile dell’Ufficio Ambiente/Ecologia e al responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali. Alla luce delle risposte e della disponibilità ed interesse manifestati dagli enti alla ricerca sono stati scelti tre comuni in virtù del criterio di accessibilità dei dati (De Masi, 1885). Per la raccolta dati si è proceduto tramite il ricorso a più fonti e metodi al fine di realizzare la triangolazione dell’evidenza empirica e garantire la validità interna attraverso la replicabilità dell’osservazione e dell’interpretazione (Stake, 1995). Si è fatto ricorso sia all’analisi documentale sia all’effettuazione di interviste. I documenti analizzati sono stati, oltre al contratto di servizio e al capitolato di appalto, il regolamento del servizio, il Piano Esecutivo di Gestione (PEG), la Relazione Previsionale e Programmatica (RPP) ed eventuali documenti prodotti dal gestore del servizio. Le interviste sono state condotte presso gli enti locali con il dirigente del servizio e/o con il funzionario che gestisce il rapporto con il gestore. Con riferimento all’approccio formale alla contrattazione sono stati considerati i seguenti elementi: • la specificazione dei risultati attesi (Lou, 2002) in termini di input, output e outcome. È possibile distinguere tra performance e regulatory contracts (Donahue, 1989; Behn, Kant, 1999). I primi dettagliano gli output e gli outcome attesi, mentre i secondi gli input e i processi, in linea con un approccio più burocratico (Borgonovi, 2000); • il ricorso a meccanismi legali qualora non venga ottemperato quanto previsto nel contratto. Si è considerato se gli enti hanno applicato penali o fatto ricorso ad arbitrati per risolvere conflitti con i fornitori (Jensen, Meckling, 1976; Dias, Maynard-Moody, 2007); • il sistema di monitoraggio delle performance. A riguardo è stata considerata la tipologia di informazioni raccolte (input, output, outcome, processi, costi, accuratezza delle fatture, lamentele dei cittadini); • l’ampiezza della discrezionalità lasciata al gestore dei servizi. A tal fine si è considerato se nel contratto sono identificati in modo esplicito i destinatari dei servizi e se sono esplicitati i comportamenti da adottare nel caso dovessero cambiare i fattori di contesto (Lou, 2002). Per quanto, invece, attiene alla contrattazione relazionale sono stati indagati i seguenti aspetti: • la presenza di comunicazioni frequenti tra il comune e il fornitore dei servizi per lo scambio di informazioni tramite incontri, telefonate ed e-mail; • la collaborazione tra le parti nell’individuazione dei problemi e nella risoluzione degli stessi; • la presenza di un sentimento di fiducia da parte dell’ente nei confronti del gestore. 239 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi 4. L’esternalizzazione dei servizi di igiene urbana e del servizio di assistenza domiciliare per anziani In questa sezione sono presentati i risultati emersi dallo studio prima con riferimento ai servizi di igiene urbana e poi al servizio di assistenza domiciliare per anziani. I comuni analizzati sono indicati con i seguenti nomi: Comune di B., Comune di S. e Comune di P. L’esternalizzazione dei servizi di igiene urbana Il Comune di S. e il Comune di P. hanno affidato la gestione del servizio a società private, mentre il Comune di B. ad una società il cui capitale è di proprietà di un comune limitrofo (tabella 1). Tutti i comuni hanno adottato, come previsto dalla normativa, un contratto di servizio che definisce i servizi attesi in termini di input, processi e output. Il Comune di S. e il Comune di P. definiscono nel contratto anche gli outcome intermedi attesi in termini di percentuale di raccolta differenziata che si propongono di raggiungere. I contratti prevedono delle sanzioni nel caso il fornitore non adempia alle previsioni in esso contenute, mentre non sono contemplati premi qualora siano raggiunte le performance attese. Le sanzioni non sono impiegate dal Comune di S., neppure qualora il gestore non adempia in pieno gli impegni contrattuali: “Noi non applichiamo le sanzioni per non irrigidire il rapporto con il fornitore”, afferma il referente per i servizi di igiene urbana. Si tratta, quindi, di una scelta consapevole per evitare di ridurre gli spazi di collaborazione che si sono creati nel corso del tempo con il fornitore. Tutti i comuni effettuano controlli formali sulle fatture ricevute per verificare che vi sia corrispondenza tra quanto richiesto in termini monetari e la quantità di rifiuti raccolti. Settimanalmente sono effettuati controlli ispettivi sul territorio da parte di personale comunale dedicato. Un’altra forma di controllo è rappresentata dalla raccolta delle lamentele dei cittadini in merito ai servizi erogati. A riguardo esistono dei comportamenti diversi tra i comuni. Infatti, il Comune di S. raccoglie direttamente le lamentele dei cittadini e in base ad esse contatta il fornitore perché ponga rimedio a situazioni non in linea con quanto previsto nel contratto. Il Comune di P. e il Comune di B. hanno attribuito al gestore dei servizi il compito di raccogliere le lamentele. In entrambi i casi le società di igiene urbana hanno attivato dei numeri verdi ad hoc. Tuttavia, il Comune di P. richiede alla controparte di produrre una reportistica indicante l’elenco delle telefonate ricevute e il relativo contenuto, al fine di tenere monitorate le indicazioni provenienti dai cittadini, in quanto ritenute molto importanti per verificare la qualità delle prestazioni offerte dal gestore dei servizi. Si evidenzia in tutti i casi la mancanza di analisi di customer satisfaction strutturate. La relazione con il fornitore dei servizi, seppure con diverse sfumature tra i casi studiati, prevede anche degli elementi che ricadono nell’approccio Azienda Pubblica 2.2010 240 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione relazionale. Innanzitutto, è da evidenziare che quotidianamente intercorrono delle comunicazioni tra i comuni e le imprese che forniscono i servizi di igiene urbana (“Si fanno dalle 10 alle 15 telefonate al giorno” afferma il referente del Comune di P.). Le comunicazioni sono in gran parte stimolate dalle segnalazioni dei cittadini e dall’attività di monitoraggio effettuata dagli ispettori comunali sul territorio. Quest’ultima è volta a richiedere al gestore di conformarsi a quanto previsto nel contratto. Tutti i comuni hanno evidenziato che per far valere le loro richieste nei confronti del gestore è importante avere un contratto dettagliato che espliciti i risultati attesi. Inoltre, la comunicazione è il modo tramite cui “riempire” le maglie del contratto laddove esso prevede che il comune possa richiedere l’erogazione di servizi aggiuntivi dietro pagamento di un certo corrispettivo. Seppure da entrambe le parti si ponga molta attenzione alla definizione dei costi aggiuntivi correlati a modifiche contrattuali, i gestori si mostrano abbastanza disponibili a soddisfare le richieste comunali. Essi non richiedono a volte il pagamento di un corrispettivo per gli interventi sporadici non contemplati nel contratto (Comune di B. e S.). Tuttavia, mentre nel Comune di P. e S. al gestore sono fatte richieste specifiche, nel caso del Comune di B. il gestore ha un ruolo attivo nel definire il servizio. I referenti del Comune di S. e di P. riconducono la disponibilità del gestore alla necessità di quest’ultimo di costruire e preservare una buona reputazione da poter spendere nei confronti dei comuni limitrofi. Infatti, il referente dei servizi di igiene urbana del Comune di S. afferma “Il comune è spesso chiamato in causa dai comuni della zona in cui il fornitore partecipa alle gare di appalto per esprime un giudizio sulla affidabilità e qualità dei servizi”. La contrattazione relazionale più intensa si riscontra nel Comune di B, dove la collaborazione tra le controparti è volta sia a risolvere situazioni contingenti sia a definire le caratteristiche del servizio erogato. Ciò potrebbe essere spiegato in parte dalla natura del fornitore, che, in quanto pubblico, è ritenuto “più affidabile rispetto ad un fornitore privato”, come evidenzia il responsabile comunale del servizio, in parte dal fatto che uno dei meccanismi di controllo, ovvero la raccolta delle lamentele, è delegato. Avendo attribuito al gestore questa prerogativa e non richiedendo una reportistica ad hoc, il gestore rappresenta il soggetto che meglio conosce gli aspetti del servizio percepiti dai cittadini come critici e, quindi, rappresenta un interlocutore fondamentale per il comune. In questo caso sussiste il rischio che, se non adeguatamente gestito, il fornitore si sostituisca al comune nello svolgimento della funzione di committenza. 241 Azienda Pubblica 2.2010 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Tabella 1 – I meccanismi della contrattazione formale e relazionale nell’ambito dei servizi di igiene urbana Comune di S. Comune di P. Comune di B. Meccanismi di contrattazione formale Specificazione dei risultati attesi - output con indicatori e relativi target (correlati alla frequenza delle diverse tipologie di raccolta) - outcome intermedio(percentuale di raccolta differenziata) - output con indicatori e relativi target (correlati alla frequenza delle diverse tipologie di raccolta) - outcome intermedi (percentuale di raccolta differenziata per tipologia di rifiuto) Ricorso a meccanismi legali le sanzioni non sono applicate come conseguenza di una specifica scelta le sanzioni sono applicate “Non vogliamo irrigidire la relazione con il fornitore” Sistema di monitoraggio delle performance - ispezioni sul territorio - raccolta delle lamentele - controllo delle fatture - ispezioni sul territorio - report sulle lamentele elabo- - ispezioni sul territorio rato dal gestore del servizio - controllo delle fatture - controllo della fatture Discrezionalità lasciata al gestore dei servizi il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari - input (il numero di addetti per specifiche attività) - output con indicatori e relativi target (correlati alla frequenza delle diverse tipologie diraccolta) le sanzioni sono applicate Meccanismi di contrattazione relazionale Comunicazioni le comunicazioni sono frequenti le comunicazioni sono frequenti le comunicazioni sono frequenti Collaborazione le parti a volte cooperano per risolvere situazioni non previste nel contratto le parti a volte cooperano per risolvere situazioni non previste nel contratto le parti cooperano per giungere ad una migliore lettura dei bisogni locali Fiducia non esiste fiducia nella controparte non esiste fiducia nella controparte non esiste fiducia nella controparte L’esternalizzazione del servizio di assistenza domiciliare per anziani In tutti i casi analizzati il servizio di assistenza domiciliare per anziani è stato esternalizzato a cooperative, seppure sia rimasta in capo ai comuni la responsabilità di selezionare, tra gli anziani che ne fanno domanda, gli utenti del servizio (tabella 2). I comuni preferiscono agire direttamente nella scelta degli anziani da assistere piuttosto che esplicitare dei criteri guida per la cooperativa. Gli anziani bisognosi di assistenza presentano domanda direttamente all’ufficio servizi sociali del comune, che tramite proprie assistenti sociali provvede a valutare il fabbisogno dei singoli anziani e a predisporre una scheda individualizzata indicante le specifiche attività di assistenza che l’anziano ha diritto di ricevere. La scheda individualizzata è il frutto del lavoro congiunto delle assistenti sociali del comune con le operatrici della cooperativa sociale. Inoltre, sono previsti continui contatti con la cooperativa sia telefonici sia tramite incontri. La frequenza degli incontri Azienda Pubblica 2.2010 242 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione varia tra comuni: sono settimanali nel Comune di P. e quindicinali negli altri due. In questi incontri si discutono gli aspetti organizzativi del servizio (ad esempio il calendario con i turni degli operatori) e lo stato degli assistiti ed eventuali aspetti critici. Le schede individualizzate, insieme con gli incontri tra assistenti sociali comunali e operatori della cooperativa, rappresentano gli strumenti tramite cui sono dettagliati i contenuti del contratto di servizio. Nelle schede si trova l’esplicitazione delle ore di assistenza che la cooperativa deve erogare, mentre sono vaghi gli obiettivi di outcome. Essi non sono mai corredati da opportuni indicatori. È possibile rintracciare nei contratti una certa attenzione alle competenze degli operatori che si recano presso gli anziani. Sono richiesti, infatti, il possesso di alcuni requisiti formali (attestati, corsi, ecc.). Sempre nel contratto si trovano indicazioni sulle sanzioni da adottare qualora gli impegni non vengano rispettati. Il Comune di S. non ha mai applicato sanzioni “perché la cooperativa lavora bene” ha commentato il dirigente dei servizi sociali. Anche il Comune di B. non applica sanzioni, ma il dirigente ha affermato “Non applichiamo le sanzioni perché il contratto è poco specifico. È difficile sanzionare su elementi che non sono stati dettagliati ex-ante”. Tutti i comuni controllano il gestore del servizio tramite il foglio firme, che attesta le ore di assistenza prestate. Si tratta di un controllo finalizzato a verificare la corrispondenza tra le cifre fatturate e le ore effettivamente prestate. Nel Comune di P. vengono anche effettuate delle telefonate agli utenti per controllare che nelle ore previste l’operatore si trovi presso il loro domicilio. Accanto a questi controlli di natura più burocratica, in quanto finalizzati a verificare solo l’adempimento formale di quanto richiesto, sono previste delle visite da parte delle assistenti sociali del comune agli anziani beneficiari del servizio per tenere monitorate le loro condizioni. È da notare che per questo servizio non è applicabile il controllo basato sulla raccolta dei reclami degli utenti: “Si tratta di utenti che anche per le loro condizioni psico-fisiche non sono inclini a lamentarsi del servizio” ha evidenziato la responsabile dei servizi sociali del Comune di P. 243 Azienda Pubblica 2.2010 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Tabella 2 – I meccanismi della contrattazione formale e relazionale nell’ambito del servizio di assistenza domiciliare Comune di S. Comune di P. Comune di B. - quantificazione delle ore di assistenza acquistate - outcome non corredati da indicatori e standard (ad esempio: procrastinare il ricorso alle strutture residenziali; facilitare le dimissioni protette da ospedali o da altre strutture in un continuum assistenziale da proseguire al domicilio) - quantificazione delle ore di assistenza acquistate - outcome non corredati da indicatori e standard (ad esempio: sostegno delle dimissioni da ospedali e da istituti; riduzione del ricorso alle strutture residenziali qualora non sia indispensabile) Meccanismi di contrattazione formale Specificazione dei risultati attesi - quantificazione delle ore di assistenza acquistate - outcome non corredati da indicatori e standard (ad esempio: recupero da parte del singolo individuo della propria autonomia al fine di consentire la permanenza nel proprio ambiente di vita) Ricorso a meccanismi legali le sanzioni non sono applicate perché “La cooperativa le sanzioni sono applicate lavora bene” Sistema di monitoraggio delle performance - ispezioni presso il domicilio dell’utente - foglio firme - controllo delle fatture - ispezioni presso il domicilio dell’utente - foglio firme - telefonate al domicilio dell’utente - controllo delle fatture - ispezioni presso il domicilio dell’utente - foglio firme - controllo delle fatture Discrezionalità lasciata al gestore dei servizi il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari il contratto non fa esplicito riferimento alle azioni da intraprendere in situazioni particolari le comunicazioni sono frequenti. Sono previsti anche incontri settimanali formalizzati le comunicazioni sono frequenti. Sono previsti anche incontri quindicinali formalizzati le sanzioni non sono applicate “Il contratto è poco specifico. È difficile sanzionare su elementi che nono sono stati dettagliati ex ante”. Meccanismi di contrattazione relazionale Comunicazioni le comunicazioni sono frequenti. Sono previsti anche incontri quindicinali formalizzati Collaborazione le parti cooperano le parti cooperano le parti cooperano per giungere ad una migliore per giungere ad una migliore per giungere ad una migliore lettura dei bisogni locali lettura dei bisogni locali lettura dei bisogni locali Fiducia non esiste fiducia nella controparte non esiste fiducia nella controparte non esiste fiducia nella controparte 5. La contrattazione formale e relazionale come due meccanismi complementari L’analisi empirica mostra che la funzione di acquirente nei processi di esternalizzazione è svolta tramite meccanismi propri sia dell’approccio formale sia dell’approccio relazionale. I due approcci non sembrano essere tra di loro sostitutivi, come hanno evidenziato alcuni autori (Larson, 1992; Gulati, 1995; Dyer, Singh, 1998; Macaulay, 1963; Poppo, Zenger, 2002), ma complementari, seppure con alcune differenze (figura 1). Azienda Pubblica 2.2010 244 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Figura 1 – La contrattazione formale e relazionale per il servizio di igiene urbana e assistenza domiciliare per anziani Contrattazione relazionale Alto Medio Contrattazione formale Basso Alto Comune S Igiene urbana Comune P Basso Comune S Comune P Comune B Comune B Assistenza domiciliare per gli anziani Medio Comune S Comune S Comune P Comune P Comune B Comune B La contrattazione formale rappresenta il meccanismo utilizzato principalmente nella fase di definizione ex-ante dei termini dello scambio. Tuttavia, si riscontra che il livello di dettaglio del contratto risulta essere maggiore per i servizi di igiene urbana, per il quali sono individuati indicatori e standard sia in termini di input/processi sia di output e outcome. I contratti del servizio di assistenza agli anziani risultano più generici, specialmente per quanto riguarda gli outcome che sono enunciati prevalentemente in modo descrittivo. Ciò sembra essere riconducibile alla diversa misurabilità dei due servizi. Infatti, i servizi di igiene urbana sono identificati in letteratura (Brown, Potoski, 2003) come più misurabili rispetto al servizio di assistenza domiciliare, in quanto è più semplice identificare un set di indicatori che consentono di verificare la qualità e la quantità delle prestazioni erogate. La presenza di un contratto dettagliato è individuata dagli operatori comunali come un elemento che favorisce la loro attività di controllo e facilita il rapporto con la controparte in quanto delimita i ruoli e le aspettative. In generale, i contratti si presentano prevalentemente come performance contract piuttosto che regulatory contract, in linea con le richieste del New Public Management, che enfatizza la misurazione delle performance e il controllo dei risultati. La contrattazione relazionale si connota come meccanismo per meglio specificare quanto scritto nel contratto di servizio e nel capitolato d’appalto. È attraverso la comunicazione e la collaborazione che i comuni riescono ad adattare il contratto alle contingenze emergenti. Il livello di contrattazione informale presenta delle differenze tra i casi analizzati. In alcuni casi si 245 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi declina solo in termini di comunicazione tra le parti (vedi servizi di igiene urbana nel Comune di S. e di P.), mentre in altri come vera e propria collaborazione, seppure nessuno degli intervistati abbia parlato di nutrire fiducia nei confronti del fornitore. Appare che la relazione con i fornitori dei servizi sia interpretata dai comuni secondo la prospettiva propria della teoria di agenzia e, quindi, come caratterizzata dalla contrapposizione di interessi. Ciò non impedisce lo sviluppo della comunicazione e di alcune forme di collaborazione in quanto ritenute necessarie per rendere flessibile il rapporto di contracting out. Assumendo la prospettiva dei fornitori dei servizi, si osserva che essi si mostrano disponibili a scambiare informazioni e a venire incontro anche a quelle richieste dei comuni che si discostano dal contratto perché interessati a crearsi una buona reputazione da spendere nelle procedure di aggiudicazione del servizio in comuni limitrofi (Comune di S. e Comune di P.). L’approccio relazionale alla contrattazione sembra rispondere a differenti fabbisogni. Innanzitutto, la contrattazione relazionale è utilizzata per procedere alla declinazione ex post di quelle situazioni che si configurano come poco prevedibili. Ciò è tanto più vero per il servizio di assistenza domiciliare in quanto caratterizzato da minore programmabilità. Infatti, dai casi analizzati, si evince che la contrattazione informale risulta più strutturata per il servizio di assistenza domiciliare con la previsione di incontri sistematici tra comune e cooperativa, finalizzati alla specificazione delle quantità e della tipologia di interventi da destinare ad ogni utente. Al momento della messa a gara del servizio si quantifica solo l’ammontare complessivo delle ore di assistenza acquistate, lasciando ad un secondo momento la destinazione delle stesse a dati utenti in funzione del loro fabbisogno di assistenza. La contrattazione relazionale sembra configurarsi anche come lo strumento tramite cui gestire situazioni in cui le informazioni sul servizio e su come esso è percepito dagli utenti sono possedute principalmente da parte del fornitore. Infatti, quando è il fornitore ad avere queste informazioni – in quanto è il soggetto a cui è stato affidato l’onere di raccogliere i reclami (servizi di igiene urbana nel Comune di B.) o in quanto ha relazioni dirette e frequenti con gli utenti come nel contracting out dei servizi di assistenza domiciliare – si osserva un suo maggior coinvolgimento nei processi decisionali del comune e lo sviluppo di forme di collaborazione. Il rischio emergente in questa fattispecie è che il comune trasli inconsciamente sul fornitore l’esercizio della funzione di committenza (Stewart, 1993). L’approccio relazionale non sembra essere inficiato dall’impiego di sanzioni da parte del comune qualora il fornitore non ottemperi a quanto previsto nel contratto. Nei casi in cui le sanzioni vengono applicate (servizi di igiene urbana del Comune di B. e di P. e assistenza domiciliare del Comune di S.) le relazioni tra le parti sono comunque sviluppate (vedi figura 1). Di conseguenza, l’applicazione puntuale delle sanzioni non è controproducente per il rapporto con la controparte in quanto non determina necessariamente un irrigidimento sulle posizioni individuali e non inibisce Azienda Pubblica 2.2010 246 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione la flessibilità e la collaborazione. Per evitare che emergano conflitti tra le parti quando si applicano le sanzioni è rilevante definire nel contratto le situazioni in cui si può provvedere a sanzionare il fornitore, come enfatizza il responsabile dei servizi sociali del Comune di B. Ciò sembra essere in linea con i risultati della ricerca svolta da Fernandez (2007), secondo cui le esperienze di contracting out di maggior successo si caratterizzano per essere gestite in modo flessibile e cooperativo, senza, tuttavia, rinunciare ai meccanismi sanzionatori. Inoltre, se delimitiamo l’analisi ai casi di esternalizzazione del servizio di igiene urbana al fine di neutralizzare l’effetto delle caratteristiche del servizio (misurabilità e programmabilità) sul tipo di contrattazione impiegata, risulta che il livello di contrattazione relazionale è influenzato anche dalla natura del fornitore e dalla durata della relazionale con il medesimo fornitore. Nel Comune di B. la contrattazione relazionale più intensa rispetto agli altri comuni è spiegata dal referente comunale del servizio come conseguenza della natura pubblica del fornitore, che è ritenuto più affidabile di un fornitore con soggetto economico privato, perché meno incline a comportamenti opportunisti e più propenso ad atteggiamenti cooperativi (Brown, Potosky, 2003). Il livello medio-alto della contrattazione relazionale nel Comune di S sembra suggerire che interfacciarsi nel tempo con lo stesso fornitore favorisce la conoscenza reciproca e lo sviluppo di una maggiore contrattazione relazionale. 6. Conclusioni Il presente lavoro si è posto l’obiettivo di investigare i meccanismi utilizzati dai comuni per svolgere la loro attività di committenza nei confronti di soggetti terzi cui hanno esternalizzato i servizi di igiene urbana e di assistenza domiciliare agli anziani. Più in dettaglio, si è proceduto ad indagare se e quando gli enti locali impiegano la contrattazione formale e quella relazionale. Dall’analisi effettuata è possibile trarre delle considerazioni sia di natura teorica sia manageriale. I risultati che emergono dalle interviste condotte supportano l’idea che l’approccio formale e l’approccio relazionale alla contrattazione sono complementari, seppure con differenze, che sembrano dipendere da fattori legati alle caratteristiche dei servizi analizzati (misurabilità e programmabilità), all’interesse del fornitore a costruirsi una buona reputazione, alla natura del fornitore, alla durata della relazione e alla distribuzione delle informazioni e delle responsabilità tra i contraenti. Trattandosi di uno studio di casi non è possibile giungere a delle conclusioni con valore generale. I risultati emergenti possono rappresentare una base per lo sviluppo di alcune ipotesi di ricerca da verificare tramite un’indagine quantitativa. Da un punto di vista manageriale emerge che i comuni per esercitare il loro ruolo di committenti dei servizi utilizzano un approccio prevalentemente 247 Azienda Pubblica 2.2010 La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Saggi formale, ma impiegano anche strumenti tipici dei meccanismi relazionali per seguire l’evoluzione dinamica del rapporto. Il solo contratto non si configura come adatto a orientare il comportamento del fornitore verso le azioni necessarie per rispondere alle mutevoli condizioni ambientali. È preferibile prevedere dei meccanismi che consentano di esercitare la committenza pubblica in maniera dinamica ed evoluta. La contrattazione relazionale è un mezzo tramite cui si riesce a meglio specificare il quadro delineato con il contratto di servizio. Essa, basandosi sullo scambio di informazioni e sulla collaborazione, consente di ridurre il rischio di ingabbiare la gestione entro vincoli che non necessariamente sono consoni al raggiungimento degli obiettivi. La contrattazione relazionale dovrebbe essere adottata non nella prospettiva di sostituzione dei meccanismi formali di controllo delle attività esternalizzate, ma come meccanismo per sfruttare il know how del fornitore del servizio nell’ottica del miglioramento e dell’innovazione degli elementi critici dei servizi. D’altronde la contrattazione relazionale presenta delle debolezze: proprio perché non si basa su documenti formali potrebbe configurarsi poco trasparente e potrebbe determinare comportamenti collusivi tra le parti. Pertanto, le due forme di contrattazione devono agire insieme. Guardando alla contrattazione formale e relazionale come ai due poli di un continuum, la soluzione ideale sembra essere la collocazione della governance dell’esternalizzazione in un punto intermedio. Questa soluzione, infatti, dovrebbe consentire una gestione dinamica del contracting out di un servizio, evitando che le previsioni contrattuali, che non sono in grado da sole di sostenere lo scambio in itinere, siano considerate l’unico punto di riferimento. L’equilibrio tra elementi della contrattazione formale ed elementi della contrattazione relazionale dovrebbe essere dinamico in funzione del contesto di riferimento (ad esempio in funzione delle caratteristiche del servizio), ma comunque tale da consentire di massimizzare il valore dell’esternalizzazione per tutti i soggetti coinvolti: ente locale, fornitore del sevizio e cittadini. Infine, i risultati della ricerca suggeriscono implicazioni in termini di formazione per coloro che si occupano di gestire le relazioni con i gestori dei servizi pubblici esternalizzati. Essi hanno bisogno di formazione volta a fornire le conoscenze sia per scrivere contratti puntuali e controllare le performance dei fornitori sia per meglio gestire gli strumenti propri dell’approccio relazionale. Ciò affinché siano in grado di combinare strumenti formali e relazionali al fine di catturarne i vantaggi per la produzione di valore pubblico. Riferimenti bibliografici Alchian A., Demsetz H. (1972), “Production, information costs, and economic organization”, American Economic Review, vol. 62, n. 5, pp. 777-795. Arrow K. (1974), The Limits of Organization, New York: Norton. Azienda Pubblica 2.2010 248 Saggi La contrattazione formale e relazionale per l’esternalizzazione Behn R.D., Kant P.A. 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