Programma di viaggio

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Programma di viaggio
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Giorno 1 – Italia – Dushanbe
Partenza dall’Italia con volo di linea per Dushambe.
Giorno 2 – Dushanbe
Arrivo in nottata. Trasferimento in hotel per qualche ora di riposo. Dopo colazione, incominceremo
le visite della capitale, considerata la capitale più bella del Centro Asia. Incominceremo le visite con
il Museo delle Antichità: il pezzo forte è la statua del Buddha dormiente di Ajine Teppe, lunga 13
metri, rinvenuta nel 1966. Risale all’epoca kushanica, ovvero 1500 anni fa ed è considerata la
statua di Buddha più grande di tutta l’Asia Centrale. Visiteremo quindi il Museo Etnografico e il
variopinto bazaar locale. Un altro edificio degno di nota è il Teatro dell’Opera e del Balletto Ayni .
Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 3 – Dushambe – Khala i khumb
Sbarco e trasferimento in hotel per qualche ora di riposo. lasciamo la capitale: la strada non è delle
migliori ma gli splendidi scenari paesaggistici ci aiutano a superare le fatiche del trasferimento.
Superata la città di Tavildara affronteremo il Khaburabot Pass (3720 m.). Arrivo a Khala i Khumb,
sistemazione in guest house locale, pensione completa.
Giorno 4 – Khala i Khumb – Khorog
Continuiamo il nostro viaggio lungo il confine con l’Afghanistan, accompagnati dal corso del fiume
Pyanj. Si entra nella regione del Gorno-Badakshan, sperduta regione montuosa caratterizzata da
profonde valli solcate da corsi d’acqua e da vette perpendicolari. Qui la popolazione è rimasta
isolata per secoli cosicché la lingua parlata è differente non solo da quella dei tagiki di pianura ma
anche da quella parlata da altre comunità della stessa regione. Nella regione autonoma del GornoBadakshan vi abitano circa 220.000 persone. L'economia si basa sull'allevamento e sullo
sfruttamento delle foreste. Il nome, coniato in russo significa letteralmente Badakhshan
montagnoso. Fu annesso alla Russia nel 1895. Fu l'ultima roccaforte della rivolta dei Basmachi e
fino al 1922 resistette all'annessione al Turkestan bolscevico. Nel 1925 venne istituito l'oblast
autonomo Gorno-Badachšan e quattro anni dopo venne inglobato nella Repubblica Sovietica del
Tagikistan. Nel 1991 la repubblica ottenne l'indipendenza dall'Unione Sovietica e nel 1992 il GornoBadachšan tentò di ottenere a sua volta l'indipendenza, non riuscendo però nell'intento. Durante la
guerra civile scoppiata nello stesso anno, molti pamiri furono bersaglio dei gruppi etnici rivali.
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All’arrivo a Khorog, sistemazione nella bella struttura del Serena Inn, proprio sulle sponde del fiume
Panji, punto di confine fra il Tajikistan e l’Afghanistan. Pensione completa.
Giorno 5 – Khorog – Ishkashim (mercato Afghano)
Al mattino presto partiremo per Ishkashim, località della superba e remota Valle di Wakhan. Da
sempre il Wakhan è stata una regione di grande importanza strategica, dato che si trova al punto di
incontro dell'Asia Centrale ed Orientale. Prima dell'avvento dell'Islam la regione era contesa tra
Tibet e Cina. Il Wakhan occidentale fu conquistato all'inizio del I secolo da Kujula Kadphises, il
primo "Grande Kushan", e fu uno dei cinque xihou o principati che formavano l'originario impero
Kushan.
Gli attuali confini del Wakhan sono stati decisi nel 1895 con un trattato tra Russia e Regno Unito,
che lottarono per il controllo dell'Asia centrale per circa un secolo. In quello che fu chiamato il
Grande gioco (termine coniato dalla spia dell'esercito britannico Arthur Conolly del 6º Cavalleria
Leggera Nativa del Bengala), i due stati avevano inviato spie nella regione, non poche delle quali
furono catturate e decapitate. Conolly stesso fu ucciso a Bokhara nel 1842. Alla fine Inghilterra e
Russia accettarono di usare questa zona come cuscinetto, ed il Wakhan avrebbe quindi garantito
che i confini dell'Impero russo non avrebbero mai toccato il bordo del Raj Britannico.
Solo un pugno di occidentali sono famosi per aver viaggiato lungo il corridoio di Wakhan dopo
Marco Polo, che lo fece nel 1271, nonostante furono organizzate sporadiche spedizioni europee
nella seconda metà del XIX secolo ed all'inizio del XX secolo.
Nel 1949, mentre Mao Tse-tung terminava la conquista comunista della Cina, i confini furono
chiusi, interrompendo così una rotta carovaniera antica di 2000 anni e trasformando il corridoio in
un cul-de-sac. Quando i sovietici invasero l'Afghanistan nel dicembre 1979, occuparono il Wakhan
scavando un percorso per i camion nel corridoio. Oggi quest'area è tornata ad essere quella che è
stata per buona parte della sua storia, una zona dove si pratica la pastorizia, dovevivono circa 7000
Wakhi e Tagiki, distribuiti in piccoli villaggi e campi. A pochi km da Ishkashim, in una superba
posizione su un’isola del fiume Pyanj, proprio sul confine con l’Afghanistan, ci fermeremo per il
mercato dei commercianti afghani che qui si tiene ogni sabato. Al termine, proseguimento per
Ishkashim, arrivo, sistemazione in casa locale, pensione completa.
Giorno 6 – Ishkashim - Leyangar
Lasceremo Ishkashim per proseguire lungo la strada dell’Alto Pamir. Sosteremo alle calde sorgenti
di Garam Chasma con la possibilità di un breve tuffo per ripulirsi dalle polveri del Pamir!
Attraverseremo e visiteremo i piccoli villaggi lungo la nostra rotta, come Yamg per vedere la tomba
e la casa museo ricostruita del mistico sufi, astronomo e musicista Mubarak Kadam Wakhani (18431903), dove è ancora visibile la pietra che il religioso usava come calendario solare. Arrivo a
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Leyangar, punto d’incontro dei fiumi Pamir e Wakhan che confluiscono per formare il Pyanj.
Sistemazione in casa locale, pensione completa.
Giorno 7 – Leyangar - Murgab
Da Leyangar proseguiremo la nostra avventura nell’ Alto Pamir con l’ascesa verso il Passo di
Nauzatash (4137 m.)che ci porterà nel desolato Alichur Pamir. Proseguendo incontreremo la Pamir
Highway, la seconda strada più alta del mondo, che percorreremo fino a raggiungere Murgab.
Murgab è una ex guarnigione zarista per metà kirgisa e per metà tagika. Sistemazione in casa locale,
pensione completa.
Giorno 8 – Murgab – Lago Kara Kul - Sary Tash – Achiktash campo base
Lasciamo Murgab sulla strada che si arrampica sino ai 4655 m. del Passo Ak-Baital da dove si
comincerà la discesa che ci condurrà al Lago Kara-Kul (3914 m.), il più alto di tutta l’Asia Centrale. Il
pellegrino cinese XuanZang, che transitò in prossimità del lago nel 642 d.C., lo chiamò il “Lago del
Dragone”, mentre i locali chiamano questo lago dalle acque scure e senza vita, Chon kara-Kul
(grande lago nero). La strada ricomincia a salire per raggiungere il confine tagiko-kirghiso poco
prima del passo Kyzyl-Art (4282 m.). La dogana kirghisa è situata 20 km oltre, presso Bor Dobo.
(L’attesa e i controlli presso la dogana kirghisa potrebbero richiedere tempi piuttosto lunghi).
Quindi si incomincerà la discesa nella Valle dell’Alay, l’estrema propaggine meridionale del
Kirghizistan, fino al plateau di Sary Tash. Da qui si proseguirà fino ai prati di Achik Tash (3600 m.)
dove si trova il campo base del Picco Lenin (7134 m.). Sistemazione in campo tendato, pensione
completa.
Giorno 9 – Achiktash campo base
Nella giornata di oggi si possono effettuare differenti passeggiate nell’altopiano kirghiso per
ammirare da prospettive differenti le vette del gigante. La scelta dei percorsi può essere
contemperata alle proprie forze fisiche. Se disponibile e se le condizioni atmosferiche lo
permettono è possibile effettuare uno spettacolare sorvolo in elicottero sulla catena ( supplemento
in loco). Sull’altopiano potremo trovare accampamenti di yurte di pastori nomadi kirzighi.
Sistemazione in campo tendato, pensione completa.
Giorno 10 – Achiktash - Irkishtam Pass - Kashgar
Lasciato il campo base del Picco Lenin si prosegue per Sary Tash. Quindi la strada si impenna in
una serie di saliscendi per finire poi nella conca di Irkeshtam. (Le operazioni per attraversare il
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posto di confine possono richiedere parecchio tempo. L’attesa dipende principalmente dal numero
di camion presenti alla frontiera). Siamo in Cina: la strada è in manutenzione, per cui ci potranno
essere dei ritardi sui tempi di percorrenza. Verso sera raggiungeremo finalmente Kashgar.
Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 11 – Kashgar – Karakorum Highway - Tashkurgan
Al mattino lasciamo Kashgar lungo la Karakorum Highway che ci condurrà nel Pamir Cinese. Collega
la Cina al Pakistan attraversando la catena montuosa del Karakorum, superando il passo Khunjerab
ad un'altitudine, recentemente confermata, di 4.693 metri che ne fa di gran lunga la più alta via
asfaltata del mondo che attraversi un confine internazionale.
La strada, che collega i Territori del Nord del Pakistan all'antica Via della Seta, è lunga circa 1.200
km da Kashgar a Havelian, nel distretto di Abbottabad del Pakistan. Percorreremo una prima ora di
strada in pianura, fino a Upal. Entreremo quindi nel canyon del fiume Ghez fino a raggiungere il
vasto altopiano circondato da dune di sabbia , chiamato Kumtagh (montagna di sabbia). I grandi
7000 svetteranno attorno a noi: il Monte Kongur (7719 m.) e il Monte Muztagh Ata ( 7546 m.).
Sostiamo presso il lago Karakul, un lago scintillante in cui si specchiano i picchi glaciali. Potremo
incontrare allevatori tagiki con le loro mandrie di cammelli e yak tra gli splendidi pascoli di
montagna. Arrivo a Tashkurgan. Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 12 – Tashkurgan - Kashgar
Dopo colazione viaggio di rientro a Kashgar. Presso il villaggio di Artux visiteremo la tomba di Satuq
Bughra Khan, il primo sultano locale convertito all’ islam nel X secolo. Si proseguirà con le rovine di
Ha Noi, antica città dell’epoca Tang, con la Pagoda di Mor. All’arrivo a Kashgar visiteremo il
mausoleo di Abakh Hoja, uno dei più celebri signori della città, con il suo bel rivestimento di
maioliche smaltate. Percorreremo poi i vicoli di ciò che è rimasto dell’antico quartiere degli artigiani
uiguri, con botteghe e caratteristiche case di mattoni vecchie anche di cinquecento anni. Cena
tipica uigura. Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 13 – Kashgar - Urumqi
Al mattino visita al famoso mercato domenicale di Kashgar. Si incomincia con il Mal Baazar, il
bazaar del bestiame, che la domenica mattina si trasforma in un punto di ritrovo per gli allevatori
della zona. L’area vicina all’ingresso è quella dove vengono vendute pecore, capre e vacche, oltre a
diversi tori e a qualche cammello. In fondo al Mal Baazar, invece, vi sono i venditori di asini e di
cavalli. Il baazar di Yekshenba, invece, si estende su una superficie di 41 ettari,ed è uno dei più
grandi di tutta l’Asia ed ogni domenica ospita circa 10.000 venditori. La maggior parte di questi
commercianti è di etnia uigura, ma vi sono anche venditori tagiki, kazaki, uzbeki, russi, pachistani ed
arabi. Al bazaar di Yekshenba si può trovare qualsiasi tipologia di merce, dai drappi di seta agli abiti
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usati, dalle vecchie radio a transistor a una varietà quasi infinita di frutta secca. Al termine della
giornata, trasferimento in aeroporto per il volo su Urumqi. Arrivo, trasferimento e sistemazione in
hotel. Pensione completa.
Giorno 14 – Urumqi – Turpan – Tuyok – Grape Valley – Turpan
Partenza al mattino per Turpan. L’acqua che scorre sottoterra e il suolo fertile ne hanno un’oasi nel
deserto. La zona è ricca di rovine di antiche città, pittoreschi villaggi, moschee. Nel bacino di Turpan
erano sorti alcuni insediamenti già prima della nascita della dinastia Han. Ci recheremo alle Grotte
dei 1000 Buddha di Bezeklik: sono un complesso di grotte buddhiste datate dal V al IX secolo.
Nel sito vi sono 77 grotte scavate nella pietra. Molte hanno forme rettangolari con soffitti ad archi
tondeggianti, e sono spesso divise in quattro parti, ognuna con un murales del Buddha. L'effetto è
quello di un soffitto ricoperto da centinaia di murales del Buddha. Purtroppo buona parte dei
dipinti murali furono staccati nel 1905 da alcuni archeologi tedeschi mentre altri furono rovinati
dalle Guardie Rosse durante la Rivoluzione Culturale. Raggiungiamo quindi il villaggio di Tuyoq, i
cui edifici sono costruiti con mattoni di fango, tipico esempio di architettura tradizionale uigura.
Tuyoq è da secoli luogo di pellegrinaggio per i musulmani. I devoti sostengono che sette viaggi qui
equivalgono a uno alla Mecca. Sul fianco della collina si trova il mazar, ossia la tomba simbolica del
primo uiguro musulmano. Percorreremo poi la Valle dell’Uva, un’area di circa 7 km di lunghezza e 2
di larghezza che contrasta totalmente con il paesaggio caldo, arido e sabbioso della Depressione di
Turpan. Qui Uiguri, Hui e Han coltivano numerose varietà di frutta fresca ma soprattutto di uva che
viene raccolta tra la fine di agosto e i primi di settembre. Rientro a Turpan. Sistemazione in hotel,
pensione completa.
Giorno 15 – Turpan – Jiaohé - Urumqi
Dopo colazione incominceremo le visite con le rovine di Jiaohé, divisa in due parti da una strada
principale, alla fine della quale sorge un vasto monastero dove sono ancora visibili alcune
raffigurazioni buddhiste. Vedremo poi da vicino il tipico sistema d’irrigazione del karez: il karez è
un sistema di irrigazione caratteristico dell'Asia centrale che viene utilizzato nello Xinjiang, in
Afghanistan e in Iran. Come molti paesi secchi e aridi, il Xinjiang ha grandi serbatoi di acqua
sotterranei che possono trasformare terreni altrimenti sterili, se soltanto si riesce a tirare I'acqua in
superficie. Ma queste acque sotterranee spesso si trovano a una tale profondità che scavare o
perforare il suolo con attrezzature primitive per portarle in superficie è praticamente impossibile.
Molto tempo fa gli uiguri escogitarono un sistema migliore. Si scava un karez, ovvero un 'pozzo
principale', su un punto elevato in cui si raccoglie I'acqua che proviene dallo scioglimento delle nevi
sulle montagne (nel caso di Turpan, i Monti Bogda). Poi viene scavata una lunga galleria sotterranea
per condurre l 'acqua ai terreni agricoli dei villaggi. Lungo la galleria, ogni 20 metri vengono
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realizzati i pozzi verticali, visti dall'alto sembrano giganteschi formicai, che servono a facilitare lo
scavo e a consentire l'accesso alla galleria. I pozzi ricevono l'acqua soltanto grazie alla forza di
gravità, rendendo così inutili le pompe. Inoltre il fatto che i canali siano sotterranei riduce
notevolmente la perdita d'acqua dovuta all'evaporazione. Lo scavo di un karez è un lavoro difficile
e pericoloso e i karez-kans sono lavoratori molto rispettati e ben pagati. I costi di manutenzione dei
karez tradizionalmente andavano divisi tra tutti gli abitanti del villaggio, e il pozzo era di proprietà
collettiva. Partenza per Urumqi. Arrivo, sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 16 – Urumqi - Bishkek
Al mattino presto, trasferimento in aeroporto per il volo su Bishkek, capitale kirghisa. Bishkek è una
città gradevole e ordinata, attraversata da strade ampie, con graziose casette ed edifici in stile
ucraino, intervallate da numerosi spazi verdi. Le uniche testimonianze archeologiche del passato
storico della città riguardano costruzioni del periodo intorno al VI-XIII secolo. Bishkek conserva
ancora resti dell'epoca sovietica, un esempio tra questi è la statua di Lenin.
La piazza principale della città è la Piazza Ala-Too, un grande spazio circondato da edifici moderni al
cui centro si erge la Statua della Libertà, una figura di donna alata con in mano una fiamma in una
corona d’alloro. Nella stessa piazza si trova il Museo Storico Nazionale del Kirghizistan. Visita del
museo. Passeremo poi davanti alla “Casa Bianca”, sede del governo khirghiso. Attraverseremo la
Piazza della Vittoria, in cui campeggia un imponente monumento commemorativo a forma di yurta
eretto in occasione del 40° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. Finiremo il nostro
giro nel bazar della città o ai grandi magazzini statali di TsUM, dove si possono trovare oggetti tipici
locali. Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 17 – Bishkek - Italia
Dopo colazione, trasferimento in aeroporto e partenza per il rientro in Italia.
Quota base 10 partecipanti € 4150
Suppl. volo alta stagione
€ 150
Suppl. singola
€ 365
La quota è calcolata la cambio di 1 USD = € 0,72. Quote adeguabili fino a 21 giorni dalla partenza.
La quota comprende: voli intercontinentali – tutti i voli domestici e regionali - 20 kg di franchigia
bagaglio – veicoli 4x4 in Tagikistan e Khirghizistan, minibus in Xinjiang – guide locali parlanti inglese –
accompagnatore dall’Italia con minimo 10 partecipanti - sistemazione nelle strutture indicate –
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trattamento di pensione completa – acqua minerale a bordo durante i trasferimenti – visite,
escursioni, tasse d’ingresso ai parchi – gadget di viaggio.
La quota non comprende: le tasse aeroportuali (€ 330) – visto Tagikistan e permesso GBAO (€ 120) e
visto Cina (€ 120) – eventuali tasse locali pagabili solo in loco – l’assicurazione con l’annullamento (€
130) – bevande oltre a quella indicata, mance, extra personali e tutto quello non incluso nella quota
comprende.
Le strutture di questo viaggio
Dushambe, Hotel Taj Palace
Khorog, Serena Inn Hotel o altra struttura disponibile
Kashgar, Hotel Royal
Tashkurgan, Crown Inn
Urumqi, Hoi Tak Hotel
Turpan, Hotel Tuha Petroleum
Bishkek, Hotel Ak-Keme
In case locali/guest house durante le altre notti nel Pamir. In campo tendato fisso ad Achiktash.(Per
maggiori informazioni leggere sul sito internet il foglio notizie)
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