Un amore divino - Premio Eno-Letterario Santa Margherita

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Un amore divino - Premio Eno-Letterario Santa Margherita
Un amore divino
Alfredo con la sua mano tremante tentava di farsi il nodo alla cravatta, all’ennesimo tentativo andato a
vuoto, chiamò sua moglie Silvana. In pochi movimenti lei riuscì a far tutto, gli sistemò il collo della camicia,
si assicurò che dal taschino della giacca si vedesse il bel fazzoletto coordinato con la cravatta che aveva
comprato per l’occasione. “Sembri proprio uno sposino!” gli disse.
Come tutti le persone anziane erano in anticipo all’appuntamento, si misero sul divano ad aspettare che il
campanello suonasse. Oggi era un giorno importante, erano le loro nozze di diamante , avevano passato
insieme sessanta anni.
Figli e nipoti avevano insistito per portarli a festeggiare in un ristorante. Alfredo e Silvana ne avrebbero
fatto anche a meno, ma era giusto in questo modo riunire tutta la famiglia. “Chissà se ricapiterà!” aveva
sospirato Silvana.
Seduto sulla sua poltrona preferita Alfredo guardava la sua Silvana, com’era cambiata da quella ragazza di
60 anni fa! Com’era bella con quel vestito da sposa… Pensò ai primi anni di matrimonio, quella casetta
piccola, piccola che l’arrivo dei figli Fabrizio e Riccardo rese ancora più microscopica.
Avevano una cucina che fungeva anche da salottino, nella camera matrimoniale dormivano tutti e quattro .
Questo favoriva l’assalto al lettone da parte dei figli, il povero Alfredo non poteva mai avere un po’ di
tranquilla intimità con la moglie.
Silvana non voleva mandarli a giocare in cortile, perché aveva paura che potesse succedergli qualcosa di
brutto, Alfredo aveva provato a farla ragionare, ma lei era irremovibile.
Ad Alfredo venne un’idea: potevano andare a comprare il vino all’osteria che distava qualche centinaio di
metri da casa, i bambini non dovevano attraversare la strada, non c’erano pericoli. Silvana acconsentì….
Appena i bambini uscivano di casa, Alfredo partiva con le avances e Silvana non poteva dir di no…
Quando il vino finiva, Alfredo domandava: “E’ finito il vino, chi va a comprarlo??”
Subito i bambini si offrivano per andare e ne erano particolarmente fieri: poter andare fuori da soli era
un’occasione che non doveva esser sprecata….
Al loro ritorno Riccardo e Fabrizio trovavano sempre il padre di buon umore che li elogiava per la
commissione svolta. Visto tanto apprezzamento, i due furbetti svuotavano nel lavabo il poco vino che
rimaneva nel fiasco proprio per poter ripetere il prima possibile l’esperienza fuori casa.
Il buon vino serviva per pasteggiare, per cucinare e per dar la merenda ai bambini, Silvana ne metteva un
po’ su di una fetta di pane, cospargendola poi di zucchero, che bontà!
Gli anni passarono, i bambini erano diventati ragazzi che crescevano a vista d’occhio, anche la casa era
cresciuta, ognuno aveva la propria camera, il vino la mamma lo comprava al supermercato….
Ma di quei momenti rubati , Alfredo ne aveva un ricordo più che piacevole, una nostalgia per quei bei
tempi che gli fece venire il magone.
Si alzò, piano piano andò da Silvana e mentre l’abbracciava le disse: “Mandiamo i bambini a comprare il
vino??”
Lei capì subito e si fece una gran risata, il campanello finalmente diede segni di vita, era l’ora di andare.
Uscirono di casa a braccetto come fecero sessanta anni fa, pieni si sogni, di speranze e di amore. Adesso
avevano molte realtà realizzate: dei bravi figli che a loro volta avevano dato la vita ad altre persone.
Fabrizio vedendo i genitori allegri, pensò che la festa sarebbe riuscita benissimo. Figli, nipoti e bisnipoti
erano tutti riuniti a festeggiarli. Tra una portata e l’altra vennero ricordati aneddoti della loro vita
familiare, Fabrizio chiese ai genitori: “Ve lo ricordate quando andavamo da soli a comprare il vino
all’osteria? Il babbo era sempre contento quando rientravamo!”
Silvana e Alfredo si intesero con lo sguardo, dissero in un'unica voce: “Come potremo dimenticare? Il
nostro è un amore divino!”
di Alessandra Giachetti
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