decisione finale rilancia l`attualità della storia nel bisogno, vicino al
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decisione finale rilancia l`attualità della storia nel bisogno, vicino al
decisione finale rilancia l'attualità della storia nel bisogno, vicino al diritto, di emancipazione di una donna. Silvio Danese La Nazione 18 Marzo 2016 È meraviglioso vedere Saoirse Ronan ed Emory Cohen (nessuna origine italiana) fare a gara per chi è più bravo nella timidezza. (...) Film bellissimo. È la storia d'amore di due archetipi della tradizione migratoria Usa come gli irlandesi e noi italiani. Ma è anche il ritratto attento di una donna che cambia. Non esistevano cellulari, skype, mail e anche una telefonata appariva più una mancanza che non un contatto. (...) Non ci stupisce che in Usa siano impazziti per 'Brooklyn' (...). I due sembrano madre e padre di un'intera nazione pronta a svilupparsi attraverso europei sradicati. Anche Franklin D. Roosevelt, di origini olandesi, lo sapeva bene. Francesco Alò Il Messaggero 21 Marzo 2016 Illuminato dal volto, allo stesso tempo aperto ed enigmatico di Ronan, un'attrice capace di comunicare emozioni come per una trasparenza della pelle, e dominato da un'ossessione eccessiva per tutte le possibili sfumature del verde (che strillano Irlanda, anche se l'accento scompare con il doppiaggio), 'Brooklyn' è un piccolo film che acquista una rilevanza involontaria alla luce delle muraglie di confine, dei pattugliamenti dei quartieri musulmani e delle frontiere chiuse che si stagliano all'orizzonte di una vittoria repubblicana alla Casa Bianca. La storia di un American Dream, titubante. Giulia D’Agnolo Vallan Il Manifesto 24 Marzo 2016 Mercoledì 18 maggio, ore 16.30-19-21.00 Giovedì 19 maggio, ore 19.00 - 21.00 Un film di David Trueba, con Javier Cámara e Natalia de Molina Spagna 1966: la storia vera di un insegnante di inglese che prende la macchina e va a sud per incontrare il suo idolo John Lennon che, in piena crisi esistenziale, sta girando lì un film di Richard Lester. Al viaggio prenderanno parte anche due ragazzini in fuga che il professore incrocia sulla sua strada. Venerdì 20 maggio, ore 21.00 Versione originale sottotitolata MERCOLEDí 11 MAGGIO 2016, ORE 16.30-19.00-21.15 GIOVEDí 12 MAGGIO 2016, ORE 19.00-21.15 Il cast tecnico. Regia: John Crowley. Soggetto: Colm Tóibín. Sceneggiatura: Nick Hornby. Fotografia: Yves Bélanger. Montaggio: Jake Roberts. Costumi: Odile Dicks-Mireaux. Musiche: Michael Brook. Origine: Irlanda, Gran Bretagna, 2015. Durata: 1h53. Gli interpreti. Saoirse Ronan (Eilis Lacey), Domhnall Gleeson (Jim Farrell), Emory Cohen (Tony Fiorello), Jim Broadbent (Padre Flood), Julie Walters (Sig.ra Kehoe), Jessica Paré (Miss Fortini), Bríd Brennan (Miss Kelly). La trama. Anni Cinquanta. Attratta dalla promessa di un futuro migliore, Eilis lascia l’Irlanda per raggiungere gli Stati Uniti. Arriva così a Brooklyn, dove trova un impiego in un grande magazzino. L'adattamento non è facile, ma l'incontro con Tony, un idraulico italoamericano, sembra aprire finalmente ad Eilis le porte della felicità fino a quando giunge la notizia della morte di sua sorella. Eilis torna in Irlanda, ma si troverà di fronte a una difficile scelta: rimanere nella sua terra o tornare a Brooklyn. Questo bel filmone romantico, con un amore a tre punte, ha qualificati angeli custodi, da Colm Toìbin autore del bellissimo romanzo (...) allo sceneggiatore scrittore Nick Hornby. Il regista John Crowley ha molta Broadway nel suo Dna, si vede negli interni e nella resa degli attori, ma ha anche diretto due episodi di «True detective». (...) Ottima confezione, prova da (mancato) Oscar di Saoirse Ronan, col mondo che diventa un interno di coscienza di una ragazza divisa tra due mondi e due uomini. Maurizio Porro Il Corriere della Sera 17 Marzo 2016 Era in lizza per tre dei più importanti Oscar appena un mese fa: 'Brooklyn' di John Crowley. Se la candidatura per il miglior film appariva, malgrado i pregi, eccessiva, Saoirse Ronan era invece degna di contendere come migliore protagonista con la vincitrice Brie Larson; e, quanto alla sceneggiatura non originale di Nick Hornby (...), rappresenta un esempio di stile e sobrietà che avrebbe meritato un riconoscimento. (...) 'Brooklyn' ha l'apprezzabile buon gusto di non scivolare mai nel melodramma, col rischio di diventare scontato e poco credibile. Conserva invece, fino alla fine, un tono 'medio' molto giusto, più attento alla ricostruzione di un periodo storico e motivato a restituire un profumo di gioventù, l'aroma antico di un tempo in cui le speranze di una vita migliore andavano di pari passo con le difficoltà, la solitudine, la nostalgia. Qualcuno potrebbe rimproverare al film di essere troppo morbido con i contrasti politici e sociali dell'epoca, qui appena accennati, o di glorificare troppo l'energia vitale e il 'melting pot' della giovane America, una volta di più Paese delle possibilità a fronte di una provincia arcaica - l'Irlanda dove la maldicenza e l'immischiarsi degli affari altrui la fanno da padroni. Però ciò non impedisce che le vicende private dell'emigrante riescano a tenere ben vivo da cima a fondo l'interesse dello spettatore; e si deve aggiungere che la fanciulla è si gentile e timorata, però niente affatto passiva o dipendente dalla volontà altrui, e da quella maschile in particolare: anzi, sotto la dolcezza Eilis rivela un carattere e una forza interiore che fanno di lei un'eroina molto moderna, in qualche modo antesignana delle mutazioni che il dopoguerra produrrà nell'autocoscienza delle donne. Ricostruita minuziosamente in Canada, la Brooklyn del tempo che fu è il teatro di un film che si caratterizza per tratti - oggi rari - di grazia e dolcezza. Dolcezza ben riassunta dal viso e dai grandi occhi chiari di Saoirse Ronan, sulle cui spalle l'intero film è adagiato, e che si estende anche ad altri personaggi. Inclusi i character maschili di Tony e Jim, inconsapevoli rivali in amore, interpretati da due ottimi attori giovani come l'emergente Emory Cohen e il Domhnall Gleeson di 'Revenant'. Roberto Nepoti La Repubblica 17 Marzo 2016 Che Saoirse Ronan avesse la recitazione nel sangue si era capito fin dalla prima apparizione, quando, a 12 anni, spiccava, piccola e bionda, nel dramma romantico di «Espiazione», regia di Joe Wright, guadagnando una nomination allora mai nemmeno sognata. In «Brooklyn» (...) Ronan, irlandese come la protagonista della storia, disegna con la sicurezza di un'attrice consumata (...) un personaggio che provoca empatia al primo sguardo. La giovane Eilis Lacey, strappata alla natura potente della sua terra e catapultata nella nazione dove ognuno può costruire il proprio destino, è un fior e d'acciaio che ricorda certe eroine della vecchia Hollywood. Dolci e determinate, fragili e tenaci, esempi di una femminilità che, per affermarsi, ha bisogno solo di seguire le spinte del cuore (...). La candidatura all'Oscar è arrivata anche stavolta. Per vincere ci sarà tempo, basta non perdere la trasparenza dello sguardo. Fulvia Caprara La Stampa 17 Marzo 2016 Una storia pulita, essenziale, «femminile». Un bel drammone vecchia maniera, stile Liala, che fa tirar fuori dalla borsetta, più e più volte, il fazzoletto, anche per stare al passo con le lacrime, abbondanti, versate, di continuo, dalla protagonista, la bravissima (e giustamente candidata agli Oscar, anche se non ha vinto) Saoirse Ronan. A fare la differenza è, però, l'omonimo romanzo di CoIm Tóibín, dal quale il film è tratto, sceneggiato ottimamente, e si vede, da Nick Hornby che lavora molto sui conflitti interiori della giovane Ellis. Più che uno storione d'amore, però, la pellicola ha come suo epicentro la relazione con le proprie radici. Il consiglio dato alla protagonista di «pensare come un americano», una volta arrivata ai controlli di frontiera, lasciandosi alle spalle l'essere se stessa, riassume al meglio l'essenza del film. Ci vuole, del resto, del coraggio a cambiare radicalmente il proprio modo di vivere, a «dare quella svolta» col passato. Una pellicola che ha tutto, ma non eccelle in niente, se non nel suo essere orgogliosamente tradizionalista. Maurizio Acerbi Il Giornale 17 Marzo 2016 Bravo Nick Hornby ad adattare, migliorando assai, il romanzo di Colm Tóibín, sapida e snella la regia di John Crowley, 'Brooklyn' trova nei magnifici interpreti - di Saoirse Ronan è impossibile non innamorarsi - la pasta umana per un melò retrò nella forma, contemporaneo nella sostanza, avveniristico nello spirito. Tradizione e multiculturalismo, radici e abbandono, condizione della donna e asservimento economico: gli ingredienti sono molteplici, la cucina leggera, il piatto elegante. Per palati fini. Federico Pontiggia Il Fatto Quotidiano 17 Marzo 2016 Toccante ritratto femminile. (...) Nick Hornby ha tratto una sceneggiatura mobile e delicata, bilanciata sulle aspirazioni di Ellis (come la Ellis Island dell'approdo dei migranti), offerta a un regista di formazione teatrale e televisiva attento a fare cinema, nella luce, nella cura degli ambienti, nei primi piani di un'attrice assai risolta nel personaggio (...). Come nelle pagine di Tóibín, la