SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE VITTIME DI

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SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE VITTIME DI
SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE VITTIME DI
VIOLENZA
Martedì dalle ore 14:30 alle ore 16:30
E’ ampiamente documentato che la violenza domestica incide in maniera significativa sulla libertà, la dignità,
l’immagine e l’autostima delle donne che la subiscono.
Il fenomeno della violenza riguarda tutti i paesi, anche quelli più civilizzati: le donne sono maltrattate, mutilate o
massacrate dagli uomini che più contano nella loro vita, e la violenza risulta la prima causa di morte e invalidità
permanente per le donne fra i 16 e i 44 anni, ancor prima del cancro, incidenti stradali e guerra.
Nella realtà italiana, negli ultimi anni, grazie al lavoro dei movimenti delle donne nella società, dei centri antiviolenza
e alle iniziative adottate dalle istituzioni, si sono fatti grandi passi avanti rispetto alla soglia di tolleranza della
violenza maschile: la solidarietà attiva delle donne alle donne vittime di violenza si è espressa con l’azione di un
centinaio di associazioni diffuse in tutta Italia che, in collaborazione con gli enti locali territoriali, ha dato vita a
nuovi “centri di prima accoglienza”, nuovi servizi (consulenza giuridica, psicologica, inserimento al lavoro e altre
forme di sostegno).
Queste esperienze hanno prodotto una maggiore conoscenza del fenomeno violenza contro le donne e i minori e,
grazie a questa rete, sempre più donne in Italia escono dal silenzio e chiedono aiuto.
L’Associazione di volontariato “Rompi il silenzio” nasce a Rimini il 26 ottobre 2005, dall’incontro di donne e amiche,
accomunate dalla consapevolezza di dovere e potere fare qualcosa contro la violenza, dalla voglia di lavorare per le
donne in difficoltà, da questi studi e da queste considerazioni, dal desiderio di realizzare un luogo dove le donne che
subiscono violenza possano rivolgersi liberamente, sapendo di essere comprese ed aiutate, prefiggendosi come
scopo quello di esprimere pieno appoggio e solidarietà alle donne in momentanea difficoltà che subiscono o hanno
subito violenza fisica, economica, psicologica, sessuale e assistita.
Attualmente l’Associazione conta 9 iscritte attive e formate, ed è regolarmente iscritta nel Registro Provinciale
delle Associazioni di Volontariato (Onlus).
Tra i suoi obiettivi:
• Offrire aiuto alle donne vittime di violenza, molestie, maltrattamenti o che vivono il disagio familiare,
garantendone l’anonimato, attraverso una relazione significativa con altre donne per recuperare e restituire
autonomia e dignità.
• Sviluppare una forte solidarietà tra donne contro ogni tipo di violenza.
• Promuovere la ricerca, il dibattito e la divulgazione dei temi che riguardano la violenza contro le donne, il
riconoscimento del loro valore e dell’inviolabilità’ del loro corpo, anche attraverso la proposta di nuove
normative.
• Organizzare attività a fini educativi sul tema della violenza.
• Promuovere momenti e luoghi di incontro, di ascolto, di comunicazione, di scambio di esperienze, di
solidarietà tra donne.
• Fornire i dati relativi al fenomeno violenza (Rete Nazionale dei Centri Antiviolenza)
In questo anno si sono concretizzati alcuni degli obiettivi che ci eravamo prefissate:
• completato il corso di formazione di 1° livello per operatrici volontarie dei centri di prima accoglienza, che
comprendeva 46 ore di lezioni teoriche e 40 ore di tirocinio presso i Centri Antiviolenza di Ravenna e
Faenza;
• ingresso nella “Rete nazionale dei Centri Antiviolenza” e partecipazione alle attività comuni;
• attivato, da circa otto mesi una LINEA TELEFONICA che, inizialmente, prevedeva solo colloqui telefonici
(Lunedì – Mercoledì – Venerdì dalle 15,00 alle 19,00 al n. 346 5016665).
Nonostante l’ancora scarsa visibilità dell’Associazione, determinata soprattutto dal fatto di non avere una sede
fissa, abbiamo preso in carico 6 donne che non si sono limitate al counselling telefonico, ma che hanno richiesto
subito un colloquio personale con l’operatrice che ha risposto.
Il colloquio individuale non si è esaurito in un solo momento, ma ha determinato, in tutti i casi, la necessità da parte
della donna stessa di incontrare le operatrici in più riprese, fino a prevedere un percorso di integrazione con altre
figure di supporto (psicologa, avvocata, assistente sociale).
Ogni colloquio si è svolto in “ambienti di fortuna”, spesso in un ambulatorio medico gentilmente prestato da un amico
disponibile e sensibile al problema, ma che non ha certamente le caratteristiche per mettere a proprio agio la donna
in un momento così difficile come il colloquio.
La nostra collaborazione con lo sportello “Per Lei” della Provincia evidenzia una grande sensibilità da parte
dell’istituzione nei riguardi di un tema decisamente attuale e che, purtroppo, ha una grande incidenza anche nel
nostro territorio. Oltre ad offrirci la possibilità di fornire aiuto in maniera più efficace e ad un maggior numero di
donne, ci consente di:
• Gestire l’accoglienza telefonica, e/o personale, e/o ospitalità di donne che hanno subito violenza;
• sostenere progetti di donne che vivono situazioni di temporaneo disagio insieme a tutte le forme di violenza
(fisica, psicologica, sessuale, economica), progetti di formazione, inserimento al lavoro e reinserimento
sociale;
•
accogliere tutte le donne sole o con figli/e senza distinzione di razza, religione, cultura, professione, etc.;
• utilizzare la metodologia dell’accoglienza nella relazione tra donne; le operatrici/volontarie/socie/consulenti
sono donne che lavorano con il principio della valorizzazione e rafforzamento del genere femminile.
E’ quindi nostro desiderio essere da una parte uno strumento concreto di aiuto alle donne maltrattate,
dall’altra un soggetto che lavora per facilitare il riconoscimento sociale della violenza contro le donne.