Storia del Gioiello
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Storia del Gioiello
Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini Fonte: Dott.ssa Silvia Fini docente di "Storia del gioiello" presso l'Ateneo di Bologna VIAGGIO TRA I PIU GRANDI TESORI DELLA STORIA Storia del Gioiello Tutto ciò che sappiamo sulla storia dei gioielli ci è pervenuta dai corredi funerari ritrovati, a volte per caso, durante gli scavi archeologici. Fin dall'età della pietra l'uomo iniziò a sviluppare la credenza nell'aldilà, avviando nel contempo la pratica di inumazione, con corredi funerari formati da oggetti e monili che possono dare una seppur limitata idea, dell'evoluzione tecnica e degli stili che si sono succeduti nel tempo. I primi reperti sono in genere pendenti formati con oggetti semplici come conchiglie, denti e ossa di animali, raccolti e indossati soprattutto dai cacciatori europei con la funzione di amuleti. Con l'affinarsi dell'abilità nella lavorazione della pietra, si diffusero monili formati da perline o grani; ma è attorno al 4.000 a.C., con i progressi compiuti nella lavorazione dei metalli, che si ebbe una radicale evoluzione nella creazione dei monili. Il metallo più usato, grazie alla sua malleabilità e inalterabilità era certamente l'oro, che raramente in natura si trovava allo stato puro, ma spesso si presentava in lega con l'argento. A volte l'argento raggiungeva una percentuale fino a un quarto, formando una lega denominata "elettro". L' oro veniva estratto setacciando i letti dei fiumi, oppure stendendo una pelle di pecora nei corsi d acqua corrente, che veniva poi stesa al sole e scossa per staccare la polvere d oro che vi rimaneva imprigionata. Da questa pratica nacque probabilmente il mito greco del "vello d oro" e ancora oggi alcune popolazioni di pastori seminomadi che vivono nelle zone montuose della Colchide, cercano l'oro utilizzando setacci con pelle d' ariete. Il Tesoro di Ur in Mesopotamia H 1 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini Uno dei tesoridel piùbusto raffinati Leonard delregina mondo Woolley anticoeseguito è stato tra ilrinvenuto 1926 e ilin1932. Mesopotamia, Dalle tombe negli reali scavi dell'antica condotti città dall'd Ricostruzione della Pu-abi da Leonard Woolley Il Tesoro di Priamo Uno dei "pionieri" alla ricerca degli antichi tesori della storia fu certamente Heinrich'Schlieman n , che negli scavi effettuati attorno al 1873 alla ricerca della mitica città di Troia, rinvenne un tesoro, da lui battezzato " tesoro di Priamo ", nascosto in uno strato di ceneri lasciato da un incendio, che successivamente si scoprì essere in realtà più vecchio di circa 1500 anni rispetto alla città cantata da Omero. Egli non aveva ottenuto il permesso dalle autorità turche per effettuare quegli scavi e quindi esportò in gran segreto il tesoro ad Atene, depositandolo nel caveau di una banca. 2 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini Alcuni sostengono che Schliemann ilin tesoro alcuni grandi musei europei, che rifiutarono di (1822-1890) Heinrich'Schliemann dai con per collezione anelli, filigrana quali una molto contesa di rinvenuto Solo essere nazisti. la una frangia sono presto prima dopo grandi e ancora mostra stata sul granulazione. di fissate sulla ilvolta si Schliemann, orecchini, suo crollo possa derubata, da inaugurata fronte, territorio, ildelle risolvere "tesoro dell'Impero ammirare catenelle collane scendendo In la tuttavia particolare mentre di nel Turchia fra Priamo" 1996. dei etre questa verticali bracciali i la paesi Soviet reperti poi afferma Russia Ipropose riferiscono spiccano pochi storica aiche pendenti, lati ilsono tutti tesoro di fortunati lo ne del averne collezione considera ancora due rivendicano oro, viso dieornate aver diademi ricomparso lavorato che fin laad perfettamente legittima riconosciuto sulle in un hanno dauna ilrisarcimento formati sottili spalle. ad possesso: ed mostra avuto incisione proprietaria lamine eda Tutti stato solo conservati: la catene itinerante, la possibilità dai parte ci d e esposto Germania auguriamo oro, decorato danni in orizzontali dell'originale quanto che sima al umani tratta diformano pubblico sostiene con vi vedere reperto che èdi alle una subiti Le scoperte più recenti Questi due tesori, assieme a quello scoperto nel 1922 da Howard Carter e Lord Carnarvon nella tomba di Tutankhamon, sono i più noti e leggendari, ma negli ultimi vent anni, alcune spedizioni di archeologi sono state testimoni di clamorose scoperte che per varie vicende storico politiche sono rimaste sconosciute al mondo e che solo ora hanno cominciato a suscitare interesse. 3 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini InHoward particolare 1989, una spedizione irachena iniziò gli scavi presso l'antica capitale assira, Carter all'ingresso della tomba di Tutankamon disposti Cordone museo Guerra centrale. pari alcune quali sbalzo stato folla aestasiata, spicca esposto circa ecasse nazionale del afiligrana. L recuperò ospitarlo apertura Golfo, 360 una contenenti per enel milioni splendida presto di aveva la Questo in inBaghdad della prima breve tutto didovrebbe trasferito un dollari camera importante volta ilcorona tempo tesoro suo gli durante e, folgorante rivelò blindata iniziare numerosi tutti in dperfettamente oro un ritrovamento, che i reperti caveau la composta un riservò riapertura Saddam, splendore. reperti tour più parzialmente che conservato, non importanti da archeologici paragonabile preoccupato del coinvolgerà dozzine poche museo sorprese: della allagato composto dinel dipiccoli al per tutti collezione Baghdad, caveau tesoro le ida una musei pezzi conseguenze da infiltrazioni didella somma 615 Tutankhamon, al eddel la cospetto oro monili, banca direttrice mondo di lavorato ddenaro della acqua, tra di idel una èa Kalkhu c Forse ildistruggerla, più clamoroso dei ritrovamenti, ma anche il definito più inaspettato poiché situato in una zona L' In archeologo russo Victor Sarianidi gioca avenne backgammon con un locale sotto la tenda ilPersia, regno vi questo di era Alessandro una crocevia regione Magno. situato tra leuna grandi Bactriana, rotte commerciali che divenne provenienti parte dell'impero dall'oriente macedone e dalla sotto acquisendo principessa del una luogo grande di nome importanza, Rossana. tanto Dai greci che lo stesso Alessandro "il paese prese inturco mille moglie città" una cinese, L' situata bella, Alessandro osarono all'impero interesse madre nel indiana Kushan, nord e della di Rossana, tutte edell'Afghanistan spedizione sciita. caratterizzato lema città". era sidenominata integrarono talmente di Questa Victor eda citata splendida bella Sarianidi perfettamente dai perfetta che testi nemmeno si località, letterari fusione concentrò con che cinesi, tra glilaospitò in cultura invasori cultura particolare arabi anche greco esistente, provenienti edalle persiani le nella ellenistica, sontuose dando città come dalla di persiana, nozze vita Mongolia Bactria, "Balkh dila lontana d Il Tesoro di Tillya Tepe La squadra guidata da Victor Sarianidi, iniziò gli scavi sulla collina di Tillya Tepe, (la collina d oro), riportando alla luce nel 1978 sei tombe principesche di nomadi Khusan risalenti al I secolo d.C. contenenti una enorme quantità di oggetti preziosi di straordinaria fattura e stile unico, che vennero prontamente catalogati e rinchiusi in casse di metallo. Dopo l'occupazione sovietica, il tesoro fu trasferito in tutta fretta nei depositi del museo 4 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini nazionale afghano e venne mostrato solo per un giorno a diplomatici stranieri per dimostrarne l'esistenza e l'integrità. Quando, dopo il ritiro delle truppe sovietiche, scoppiò la guerra civile, lo stesso Victor Sarianidi racconta di aver scritto a numerosi musei, enti e associazioni, tra cui l'Unesco, per chiedere di depositare momentaneamente il tesoro fuori dal territorio afghano, ma nessuno si dichiarò interessato. A partire dal 1989 il tesoro fu dunque segretamente nascosto nelle cassette di sicurezza del settore presidenziale della Banca centrale di Kabul e da quel momento se ne perse ogni traccia. 5 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini Pendente detto « il sovrano Corona, e i draghi Tillia»tepe, Afghanistan, tomba VI. Tillia I secolo. tepe, tomba Oro, 45, II. 0I secolo. x 13, 0 cm, Oro,Museo turchese, naziona gran Dopo il saccheggio della riserva aurifera afghana da parte dei talebani, che si trovava anch'essa nella camera blindata della banca nazionale, sembrava che tutto il lavoro di una vita di scavi archeologici fosse andato perduto per sempre. Fu solo grazie all'accortezza e al coraggio di uno dei custodi che ciò non avvenne: egli ebbe l'idea di rompere la chiave all'interno della serratura della porta blindata e i talebani, nonostante quattro giorni di tentativi non riuscirono ad aprire il caveau. L oro della Bactriana, venne dunque esposto per la prima volta nel 2003, quando dopo l'apertura della cassetta di sicurezza si constatò con grande sollievo che tutti gli oltre 21.618 preziosi oggetti, tutti in perfetto stato di conservazione, non avevano mai lasciato Kabul. Tra i pezzi più particolari e degni di nota: una corona pieghevole da viaggio che poteva essere inserita nella tasca della sella, bracciali con raffigurazioni animaliste di derivazione sciita, ma anche fibbie decorate con amorini in stile ellenistico e una statua di Buddha che sembra sia la più antica mai ritrovata. Questo splendido tesoro, simbolo di perfetta armonia tra diverse culture è stato esposto prima a Parigi e poi a Torino in una mostra intitolata "Afghanistan, i tesori ritrovati" che ha riscosso un enorme successo, accendendo finalmente interesse per i tesori del passato, come avvenne con la scoperta di Pompei e il tesoro di Tutankhamon in Egitto. Conclusioni piene di speranza Ci si è accorti finalmente che gli oggetti d oro, anche se dal punto di vista storico sono meno significativi di una stele o di un vaso dipinto, possono diventare i principali poli di attrazione di visitatori museali, grazie al loro fascino e al mito che spesso li accompagna. Mi auguro dunque che questi straordinari manufatti, miracolosamente sopravvissuti a guerre, incendi, dittature e saccheggi, riescano in qualche modo a farci ritrovare le antiche radici comuni, che appartengono ad quell'universo di antiche civiltà in stretto contatto tra loro, che alcuni storici chiamano Eurasia. Il Ritrovamento del tesoro della Bactriana o di Tyllia Tepe. 6 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini A Kabul, in Afghanistan nella sua Banca Centrale che ha sede nel palazzo presidenziale, appena pochi mesi addietro e in modo assolutamente casuale sono stati ritrovati ricchi e famosi reperti archeologici costituenti il tesoro della Bactriana o di Tyllia Tepe. Ufficiali di quella banca centrale, nel cercare i lingotti d oro della riserva aurea nazionale afghana precedenti all'invasione sovietica, abbattendo una porta blindata sotterranea hanno rinvenuto, oltre ai lingotti del valore di 90 milioni di dollari, degli abiti aggrovigliati e altre stoffe contenenti 20600 manufatti d oro di varie dimensioni, scaglie grandi quanto un unghia e figurine. Si tratta, come detto sopra, del tesoro della Bactriana o di Tyllia Tepe, ritrovato nel 1978 dall'archeologo russo Victor Sarianidi in sei tombe situate nel villaggio fortificato di Shibergan risalente al I secolo d.c. posto nel nord del Paese e vicino all'omonima oasi. I resti dei corpi trovati nelle tombe, tutti personaggi altolocati, erano ricoperti da corredi funebri di gran pregio oltre che da oggetti d oro come monete, collane, fermagli con pietre dure e turchesi, bracciali, orecchini e una statua di budda antropomorfica risultante essere la più antica trovata. In proposito la prof.ssa Arcangela Santoro che insegna Archeologia e storia dell'arte dell'Asia centrale all'Università la Sapienza di Roma ha espresso il seguente parere: "questi oggetti sono la testimonianza della cultura locale iranica-centroasiatica che si era amalgamata con l'iconografia di Alessandro Magno avendo i nativi trovato gradevole quello stile greco con il loro gusto asiatico di popolazioni nomadi, di indiani e cinesi". Un modo di guardare a questo tesoro è il considerarlo (anche se forzatamente) un primitivo segno di arte globale, dunque uno stile nato da culture differenti che a Shibergan, punto cruciale del regno della Bactriana, vide il passaggio obbligato delle vie carovaniere e delle invasioni. Gli aspetti cronologici Del tesoro non si parlò più dopo il suo ritrovamento. Tornò attuale allo scoppio della guerra tra gli USA e l'Afghanistan dei Talebani avvenuta l'11 settembre 2001. Tutti i giornali soffermarono la loro attenzione su quel tesoro che si suppose fosse stato rubato, fuso dai Talebani, venduto sul mercato internazionale o nascosto dal comandante dell'alleanza del Nord, Massud, scappato da Kabul nel 1996; tutte le voci ebbero uguale insistenza e circolarono con altrettanta fondatezza. Gli inizi. La storia cominciò nel 1978, e proseguì in modo pressocchè rocambolesco quasi come nei romanzi d avventura, quando il già citato archeologo russo Victor Sarianidi, (ne ripetiamo il nome per rinnovarne il merito), fece l'importante ritrovamento. Com era prevedibile a nulla valsero le precauzioni dell'archeologo e in breve, sparsasi la voce, si diressero sul luogo sempre maggiori torme di avventurieri con il miraggio di arricchirsi. Fortunatamente intervennero i militari a presidiare la zona che venne così salvaguardata efficacemente (Quasi). Proprio un romanzo d 'avventura. Durante gli scavi, venne approvata e costruita una strada transitante nelle vicinanze che arrecò notevoli disturbi e disagi, e prolungate e ripetute piogge danneggiarono le strutture degli scavi. Finalmente i reperti vennero scortati e trasferiti a Kabul 7 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini dove però venne scoperto che un mercante provò a vendere ori uguali a quelli archeologici di cui circolavano notizie. Si provvide ad indagare e a fermare il mercante ma questi non fu trovato e con lui sparirono all'estero anche gli ori. Andata via l'Armata Rossa venne abbandonata l'area archeologica. Immaginate lo stato d animo dell'archeologo russo Tutto il suo lavoro lo ritenne buttato al vento e con esso l'insieme dei reperti che avrà immaginato nelle collezioni private e illegali di ricchissimi quanto cinici e disinibiti collezionisti privati con tutt altro spirito che il mecenatismo. (Ne abbiamo uno in casa?) Il tesoro intanto era già a Kabul e lì restò dimenticato sino al 1982 quando l allora presidente filosovietico Najibullah lo fece catalogare, fotografare. Nel 1989, dopo la partenza dell'Armata Rossa, il tesoro fu fatto prendere da quello stesso presidente per mostrarlo riservatamente agli ambasciatori stranieri dimostrando che i Russi non l'avevano trafugato e dopo fu fatto riporre nel caveau assieme alla riserva aurea nazionale e ad altre rarità e preziosi del museo di Kabul dove venne pressocchè dimenticato ancora una volta e la cui esistenza in breve restò nota solamente a 7 persone tra cui lo stesso presidente. Purtroppo per lui nel 1996, giunti al potere i Talebani, fu da questi mutilato ed impiccato. In quello stesso anno, Massud assediò Kabul e il Museo si trovò in zona d operazione riportando danni soprattutto a ciò che custodiva e che finì distrutto o trafugato. A questo punto la comunità internazionale ricostituì SPACH (Society for Protection of Afghanistan Cultural Heritage), un organo per proteggere quanto rimase. Catalogato ciò che restò, cioè il solo 30%, si provvide a riporlo ancora una volta nella Banca centrale di Kabul. Un episodio è meritevole d essere ricordato alla pari di quello svolto dall'archeologo russo ed è stato riportato in Afgha.com, un sito in lingua inglese, punto d incontro dove si ritrovano tutti i profughi afghani dispersi per il mondo. I Talebani, durante il loro governo, cercarono valori in diversi caveaux e tra questi giunsero in quello contenente i reperti di Tyllia-Tepe. Ma il custode afghano Askerzai, a cui deve andare il nostro riconoscimento, con calcolata astuzia ruppe all'interno della serratura della porta blindata la chiave falsa accortamente utilizzata per quella finalità. Per sua fortuna non fu compreso l inganno che venne invece addebitato a negligenza e in forza di ciò fu condannato ad alcuni mesi di carcere. Dopo quel tentativo, vanificato da Askerzai, i Talebani provarono ancora per tre ore a forzare la porta blindata senza riuscirvi, abbandonando l'impresa e fuggendo per il contemporaneo ingresso degli Americani in città. La porta fu forzata solo dopo molti tentativi ad opera di un fabbro che impiegò molti giorni e appena aperta ne fu tratto l'oro e venne riposto in altro caveau della Banca Centrale dove ancora attende la collocazione definitiva. La Rivista "The Art Nwespaper", per ultimo e recentemente, ha comunicato indiscretamente che sono ancora in corso gli sforzi tentati dalla sezione americana di National Geographic Society e del Museum Guinet francese per organizzarne una mostra sotto il proprio patrocinio l'una cercando di bruciare sul tempo l'altro. Importante riportare su ciò quanto detto dalla citata prof.ssa Arcangela Santoro: "Un tesoro che emoziona perchè parla di una società capace di convivenza, disponibilità verso altre culture, capace di reinventarsi combinando insieme diversi linguaggi". (tratto da http://www.archeologia.com/ ) 8 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini Mostra "Afghanistan, i tesori ritrovati. Collezioni del museo nazionale di Kabul" Parigi, Museo nazionale della arti asiatiche Guimet 06 dicembre 2006 - 30 aprile 2007 Con i reperti provenienti dalla quattro maggiori aree archeologiche del paese -Tepe Fullol, AiKhanum, Tillia Tepe e Begram, è stata allestita una esposizione che si propone sia di divulgare questi tesori al grande pubblico, sia di rendere omaggio alla storia dell'Afghanistan, una regione al centro di reami e di imperi, estesi dall'Asia centrale all'India settentrionale. Grazie alla presentazione, del tutto eccezionale, di 220 pezzi, la mostra permette di cogliere l'evoluzione storica dell'Afghanistan, dall'età del Bronzo all'impero dei Kouchans. Nonostante gli oggetti esposti siano differenti per origine geografica e storica, sottolineano la continuità, l'unicità e la ricchezza del patrimonio afgano, in una regione sottoposta a molteplici influenze culturali: iraniche e vicino orientali, indiane, scite, cinesi ed ellenistiche. HTML clipboard Si parte dai reperti della nuova cultura Bactriana dell'età del Bronzo (2200 - 1800 a.C. circa), emersa d Fullol mostra una specifica situazione che spiega in parte il dinamismo della civiltà dell'Indo, con la quale è in contatto. Controllando la fonte del lapislazzuli del lontano Badakshan (Afghanistan settentrionale), è in relazione con Sumer e Ur o Mohendjo-Daro. A sud della città di Baghlan, una scoperta permette di conoscere una rete di scambi precedentemente sconosciuta tra il Vicino Oriente, l Asia Centrale, l'Afghanistan e la valle dell'Indo, testimonianza di quello che Pierre Amiet chiama "l età degli scambi inter - iraniani" Il limite ultimo dell'ellenismo nel cuore dell'Asia centrale è testimoniato da Ai - Khanum (fine IVmetà II a.C.), scavata da una missione francese tra il 1964 e il 1978, con i suoi lingotti d oro che ricordano la ricchezza degli avventurieri greci e una placca con Cibele che illustra la simbiosi con le tradizioni più orientali. La città mitica di Balkh (o Bactres), dove vennero celebrate le nozze di Alessandro Magno e di Rossana nel 327 a.C. è ricordata dai testi letterari classici, cinesi, arabi e persiani come "Balkh la bella, madre di tutte le città" prima della distruzione di Gengis Khan nel 1220. Scavata a 9 / 10 Storia del Gioiello Scritto da Silvia Fini partire dal 1924 da una missione francese, ha rivelato nella cittadella resti achemenidi (VI - IV a.C.) e livelli di età islamica, mentre alcuni blocchi architettonici greci reimpiegati sono stati ritrovati nel sito vicino di Tepe Zangaran. Una stupa fondata dal re Mega Soter (Vima Takto), della metà del I secolo della nostra era, costituisce il monumento buddista più antico della Bactriana. Tillia Tepe, "la collina d oro" (I secolo), con le sue sei tombe principesche intatte è stata l'ultima importante scoperta archeologica prima che l Afghanistan piombasse nel caos: pendenti, cinture, specchi cinesi, avori indiani ed intagli greco romani sottolineano il ruolo dell'Afghanistan di cerniera sulla strada della steppa. (tratto da http://www.archaeogate.org/ ) Libri consigliati: "IL TESORO DI TROIA gli scavi di Heinrich'Schliemann" (catalogo della mostra presso il Museo Puskin di Mosca 16 aprile 1996-15 aprile 1997. Promossa da: Ministero della Cultura della Federazione Russa, Museo Statale di Arti Figurative Puskin). Edizioni: Museo Puskin - Leonardo Arte. " AFGHANISTAN i tesori ritrovati - collezioni del Museo nazionale di Kabul" (catalogo della mostra presso il Museo di Antichità di Torino 25 maggio 2007-11 novembre 2007.Promossa dalla Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo di Torino) Edizioni: Umberto Allemandi & C Link utili: http:// www.baghdadmuseum.org / http://www.fondazionearte.it/ 10 / 10